LEONARDO RIGO DOMENICO DE ANGELIS ALESSANDRO VARALDO Eccellenza dell’advisory e sinergie di gruppo La ricetta di Banca Aletti per un servizio di qualità
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FEBBRAIO 2024
EDITORIAL Clienti più propensi al rischio
ANDREA GIACOBINO
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che i clienti aumenteranno ulteriormente il profilo di rischio dei propri investimenti nei prossimi dodici mesi, con il 20% che afferma che aumenterà drasticamente. I gestori patrimoniali e i consulenti finanziari monitorano e valutano regolarmente gli obiettivi e gli obiettivi finanziari dei clienti per garantire che siano sulla buona strada per essere raggiunti e l’86% afferma che i sistemi utilizzati a tale scopo sono efficaci. Quasi la metà (49%) afferma di condurre ogni anno un’analisi approfondita degli obiettivi finanziari complessivi del cliente e il 44% afferma di farlo ogni dodicidiciotto mesi. Solo il 7% dichiara che ciò accade ogni diciotto-ventiquattro mesi. Quanto al monitoraggio ordinario, il 58% dei professionisti afferma di effettuarlo almeno una volta al mese. Poco più di un terzo (38%) lo fa ogni sei mesi e solo il 4% ogni anno. Quasi tutti (97%) i gestori patrimoniali e i consulenti finanziari dichiarano che i requisiti di conoscenza e le normative dei rispettivi paesi li aiutano a monitorare e valutare il rischio nei portafogli che gestiscono e il 31% afferma che queste normative sono molto efficaci. Nel complesso, il 97% dei gestori patrimoniali e dei consulenti finanziari ritiene che l’industria abbia messo a punto metodi efficaci per monitorare in maniera continuativa gli obiettivi di investimento e i profili di rischio dei clienti.
PRIVATE
Secondo una nuova ricerca realizzata su scala globale da Ortec Finance, i clienti dei wealth manager, dei financial advisor e dei financial planner (il sondaggio è stato condotto tra professionisti che complessivamente gestiscono patrimoni per 750 miliardi di dollari) hanno aumentato la loro propensione al rischio o lo faranno nei prossimi dodici mesi, dopo che in tempi recenti i loro obiettivi di investimento sono stati influenzati negativamente dalla volatilità dei mercati. Un quinto degli intervistati afferma che le turbolenze hanno causato ai propri clienti un ritardo fino a sei mesi nel realizzare i propri obiettivi di investimento, mentre il 45% rileva un ritardo tra sei e nove mesi, il 29% tra nove e dodici mesi e il restante 3% fino a diciotto mesi. Questo sebbene nel 95% dei casi, a detta dei professionisti, si trattasse di obiettivi realistici. Lo studio, condotto tra gestori patrimoniali, consulenti finanziari e financial planner che operano in Canada, Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Germania e Svizzera, rivela che per il 69% dei professionisti il profilo di rischio degli investimenti effettuati dai clienti è aumentato negli ultimi dodici mesi e che il 3% afferma che è aumentato notevolmente. Forse nel tentativo di rimettere in carreggiata i propri obiettivi di investimento, più di otto intervistati su dieci (l’82% per la precisione) prevedono
02 anno 10 - numero 02 mensile registrato presso il Tribunale di Milano al n°187 dell’11 giugno 2015 Editore BFC MEDIA Spa Via Melchiorre Gioia, 55 - 20124 Milano Tel. (+39) 02.30.32.11.1 - Fax (+39) 02.30.32.11.80 info@bfcmedia.com Presidente e amministratore delegato Elio Pariota pariota@bfcmedia.com Direttore editoriale Alessandro Rossi rossi@bfcmedia.com Direttore responsabile Andrea Giacobino giacobino@bfcmedia.com Redazione di Milano Luigi dell’Olio dellolio@bfcmedia.com Opinioni Roberto Cannataro, Angelo Deiana, Patrizia Dibari, Roberto Falzoni, Marcello Gualtieri, Antonella Massari, Simonluca Marra, Maria Grazia Rinaldi, Giuseppe Siani, Alessia Zorloni Hanno collaborato Stefano Fossati, Sara Mortarini, Giacomo Nicolella Maschietti, Francesca Vercesi Graphic design Massimiliano Vecchio vecchio@bfcmedia.com Pubblicità Michele Gamba gamba@@bfcmedia.com Mob. (+39) 393.95.010.95 Gestione abbonamenti Direct Channel SpA - via Mondadori, 1 T20090 Segrate (Milano) Tel. 02 49572012 – abbonamenti.bfc@pressdi.it Il costo di ciascun arretrato è di 10,00 euro Servizio Arretrati a cura di Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia S.r.l. – 200090 Segrate (MI). Per le Edicole richieste tramite sito: https://servizioarretrati.mondadori.it Per Privati collezionisti richieste tramite email: collez@mondadori.it oppure tel.: 045.888.44.00 nei seguenti orari: lunedì-giovedì 9.00-12.15/13.45-17.00 venerdì 9.00-12.15/13.45-16.00 costo chiamata in base al proprio operatore, oppure fax a numero: 045.888.43.78 Stampa TEP Arti Grafiche Srl Strada di Cortemaggiore, 50 - 29100 - Piacenza (PC) Tel. 0523.504918 - Fax. 0523.516045 Distributore esclusivo per l’Italia Press-di Distribuzione stampa e multimedia srl via Bianca di Savoia, 12 - 20122 Milano
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Foto by Laila Pozzo
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C O N T E N TS
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MARKETS
OPINIONS
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Banca Aletti punta su qualità e integrazione
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Quale usufrutto utilizzare
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Ogunlesi sotto la lente
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A pivotal year
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CSI A50 in pillole
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The new wealth
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Efg si rafforza in patria
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Intrigo privacy
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Wallenberg, successo lontano dai riflettori
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Circolo virtuoso
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What is pb?
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I super player
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Controllore cercasi
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Pit stop per rifiatare
100 I cambi di poltrone
INVESTMENTS
LIFESTYLE
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Diamonds forever
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Hollywood Bar
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Mediobanca si fa Premier
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Kandahar fa 100
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Introspettivi e brutali
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Tricicli esclusivi
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Per il venture capital il bicchiere è mezzo pieno
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Hotel, nuove aperture in vista
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Tuffo nel passato
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Robot di ritorno
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IA: il valore aggiunto
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La differenza in casa
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Tecnologia cruciale nel wealth management
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I più ricercati su Google
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Kate Moss spinge Cosmoss
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104 Investing in longevity
OPINIONISTS & CONTRIBUTORS
RAY DALIO
LUDOVICA D’OSTUNI
ANTONELLA MASSARI Laureata all’Università Bocconi, a lungo nell’organico di UniCredit con ruoli di responsabilità crescente, dal 2017 è segretario generale e membro del consiglio di amministrazione di Aipb. pag. 40
ALESSIA ZORLONI Direttore del master in Art market management all’Università Iulm, ha fondato Art Wealth Advisory, specializzata nell’offerta di servizi di art advisory e nella formazione executive. pag. 44
ANGELO DEIANA Presidente di Confassociazioni e Anpib (Associazione nazionale private & investment bankers), è considerato uno dei maggiori esperti italiani di economia della conoscenza. pag. 80
MARCELLO GUALTIERI Socio fondatore e componente del consiglio direttivo dell’associazione Duchini-Studio del pensiero economico, è docente di Economia politica all’Università di Torino. pag. 82
ROBERTO FALZONI Nome storico della finanza svizzera specializzata nella gestione dei grandi patrimoni, è fondatore e proprietario di Denarius Conseils & Gestion SA, multifamily office basato a Ginevra. pag. 90
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PRIVATE
SIMONLUCA MORRA Avvocato dello Studio Legale e Tributario Loconte&Partners, con competenze in diritto civile, diritto societario, trust e wealth management. Fornisce assistenza e consulenza sia giudiziale, che stragiudiziale. pag. 26
Fondatore di Bridgewater Associates, uno dei più grandi hedge fund al mondo, ha iniziato l’attività di investitore all’età di 12 anni. Con un patrimonio stimato da Forbes intorno ai 17 miliardi di dollari, è molto attivo nella filantropia. pag. 28
Partner dello Studio Zitiello Associati, assiste i soggetti abilitati sulle tematiche correlate alla prestazione dei servizi di investimento e all’attività bancaria. Offre consulenza anche in ambito assicurativo a compagnie e intermediari assicurativi. pag. 38
INTERVIEW
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Da sinistra: Leonardo Rigo, Domenico De Angelis e Alessandro Varaldo
INTERVIEW BANCA ALETTI
Qualità e integrazione Banca Aletti punta sull’eccellenza dell’advisory e sulle sinergie di gruppo Varaldo (ad): “Con il cliente-imprenditore facciamo pianificazione a 360 gradi” DI LUIGI DELL’OLIO
Cresceremo puntando sul livello del servizio, sull’integrazione con le altre strutture di Banco BPM e sull’arricchimento dell’offerta anche nel campo assicurativo
De Angelis, come ritiene possa evolvere il servizio di consulenza visto che il grande motore del cambiamento, vale a dire la tecnologia, è ormai pervasivo nel settore? DD: La tecnologia evolve continuamente, creando sempre nuove opportunità di sviluppo. Stiamo lavorando per rendere sempre più omnicanale l’attività di consulenza, integrando la piattaforma di wealth management nel tool di customer relationship management avanzato e realizzando un upgrade del front-end di filiale. 9
Varaldo, il piano industriale al 2026 dedica un capitolo ad hoc al rafforzamento del wealth management, evidenziando la volontà di incrementare le quote
di mercato. Su quali leve puntate per crescere in un mercato competitivo come quello italiano? AV: Il piano industriale prevede una crescita annua composita per Banca Aletti nell’ordine del 6% fino al 2026, con lo sviluppo di un’offerta dedicata alle famiglie imprenditoriali e alla clientela più facoltosa. Cresceremo puntando sulla qualità del servizio, che ci viene riconosciuta anche dal mercato, sulla sinergia con le altre strutture del gruppo e sull’arricchimento dell’offerta anche nel campo assicurativo.
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“Da una parte la conferma dell’autonomia che deriva dalla specificità del business, dall’altra l’interazione con le altre divisioni del gruppo in modo da poter fornire a ogni cliente il meglio della consulenza in base alle esigenze individuali”. Alessandro Varaldo, amministratore delegato di Banca Aletti, banca private e centro di investimento del Gruppo Banco BPM, evidenzia i principali passaggi del nuovo piano industriale del gruppo che riguardano la società che si occupa di wealth management. Una realtà da anni ai vertici del mercato italiano con un approccio che ha fin qui privilegiato la crescita per linee interne, ma senza mai chiudersi alle energie positive provenienti dall’esterno. Ne abbiamo parlato con lo stesso Varaldo, nonché con il condirettore generale del gruppo Domenico De Angelis e con Leonardo Rigo, direttore generale di Banca Aletti.
INTERVIEW
L’obiettivo è incrementare le consulenze finanziarie erogate da remoto o fuorisede al 35-40% entro il 2026 dall’attuale 23%. Rigo, a cosa vi riferite in particolare quando parlate di sinergie con le altre strutture di gruppo? LR: Banco Bpm è una delle realtà finanziarie più grandi del Paese e questo ci consente di avere a disposizione un complessivo di strutture e competenze in grado di fornire risposte a ogni bisogno. In particolare, in caso di clientiimprenditori, che poi sono il target di riferimento del private banking, possiamo contare sulla collaborazione con le strutture del corporate & investment banking come la finanza strutturata e il global transaction banking, nonché con Banca Akros e Banca Aletti, appunto, per soluzioni orientate a soddisfare l’intera gamma di bisogni finanziari. Tutte le strutture e le attività di gruppo, che possono offrire un valore aggiunto, possono essere coinvolte nell’attività di consulenza alla clientela private.
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De Angelis, al di là degli obiettivi numerici, si può dire che dal piano industriale di gruppo trova conferma la caratteristica bifronte di Banca Aletti, rete di private banking, dall’altro canale di collegamento con il mondo del wealth management? DD: È così, il piano industriale sottolinea la centralità di Banca
A dispetto delle difficoltà che hanno caratterizzato il 2023 del risparmio gestito, abbiamo chiuso l’anno con una raccolta netta superiore al miliardo di euro
Aletti nella realtà composita di Banco Bpm e il suo ruolo strategico nel risparmio gestito. Vengono confermate così le due attività fondamentali di Banca Aletti: l’attività di private banking, con il rafforzamento della rete dei banker; il ruolo di coordinamento di tutta la sfera wealth management anche in relazione alle sinergie con le strutture commerciali del gruppo. Varaldo, quali sono i numeri di partenza di Aletti? “A dispetto delle difficoltà che hanno caratterizzato il 2023 del risparmio gestito, soprattutto per la forte concorrenza dei rendimenti offerti dai titoli di Stato, abbiamo chiuso l’anno con una raccolta netta superiore al miliardo di euro, grazie anche all’acquisizione di più di 900 nuovi clienti. Così le masse in gestione sono arrivate a 31 miliardi di euro a fine 2023, con circa 300 professionisti tra private banker e consulenti finanziari. La crescente domanda di consulenza ci ha portato a rafforzare gli organici, con l’arrivo di 14 nuovi banker dal mercato. L’advisory
riguarda il gestito e l’amministrato, con servizi che possono essere integrati tra loro. A proposito di nuovi banker, tradizionalmente Banca Aletti ha sempre avuto un approccio prudente sul fronte dei reclutamenti, evitando immissioni corpose per non snaturare la sua struttura. Continuerete su questa strada? LR: L’integrazione funziona se ad accogliere i nuovi professionisti c’è una struttura con un’identità ben definita e un sistema di valori condivisi come nel nostro caso. Per questo puntiamo su banker motivati, ben inseriti nel loro territorio, disponibili a lavorare in team e che interpretano il lavoro in modo moderno. Da parte nostra mettiamo sul piatto grandi competenze, strutture evolute, formazione costante e un clima aziendale molto positivo. DD: Aggiungo che registriamo grande interesse verso Banca Aletti da parte di quei manager bancari che sono alla ricerca di nuove sfide per affrontare al meglio un mondo
INTERVIEW BANCA ALETTI Banco BPM a Milano. Al suo interno la sede di Banca Aletti.
Detto dei bisogni, cosa può offrire Banca Aletti rispetto ad altri? AV: Oltre alla forte competenza e al nostro modello distintivo, un altro aspetto molto apprezzato del
gruppo è l’outlook positivo e in costante crescita che emerge dalle valutazioni di tutte le agenzie di rating, così come la nostra capacità di fare credito ed essere vicini ai clienti. Non dimentichiamo, poi, il contributo fondamentale, sul fronte della protezione del patrimonio, di Aletti Fiduciaria e di Aletti Suisse per chi ha patrimoni all’estero. Inoltre, Banca Aletti è un investment 11
Aletti ha delle caratteristiche distintive in quanto può offrire una consulenza a trecentosessanta gradi grazie all’appartenenza al terzo gruppo bancario del Paese.
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e una consulenza che sono molto cambiati. Il cliente imprenditore infatti non cerca offerte predefinite, ma si aspetta un consulente altamente qualificato che insieme a lui definisca le soluzioni migliori non solo in tema di investimenti, ma anche di fiscalità, di pianificazione di passaggi generazionali o di operazioni di corporate banking. Da questo punto di vista Banca
INTERVIEW
A sinistra: gli uffici della filiale private di Verona (accanto a Palazzo Scarpa la sede veronese del Gruppo Banco BPM).
center con grande competenza per le gestioni patrimoniali, la consulenza sugli investimenti illiquidi, tipo private equity, private debt e infrastrutture.
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Qual è il vostro approccio all’altro grande tema di discussione in questo periodo, vale a dire l’intelligenza artificiale? LR: Non cambia l’offerta, ma la filosofia di lavoro. Lavoriamo da
Lavoriamo da tempo sulla frontiera dell’intelligenza artificiale per migliorare la capacità di ricerca, di analisi e di sintesi delle informazioni tempo sulla frontiera dell’intelligenza artificiale per migliorare la capacità di ricerca, di analisi e di sintesi delle informazioni.
Si tratta di un’attività che già oggi ci aiuta molto nella gestione della relazione con il cliente private, in quanto fornisce un supporto per
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la costruzione di proposte ancora più personalizzate. Precisando però che l’intelligenza artificiale non si sostituisce in alcun modo nella relazione e nel contributo personale al rapporto con il cliente del private banker. DD: La prossimità e la capacità di intrattenere una relazione di lunga durata resteranno fondamentali. Qualità dell’offerta, consulenza e sinergia del lavoro sono la miscela vincente, che la tecnologia può aiutare a consolidare, ma non può fornire da sola.
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Chiudiamo con una prospettiva di medio periodo. Le questioni regolamentari e la necessità di adattare le infrastrutture all’innovazione tecnologica, oltre alla crescente complessità dei mercati rendono sempre più complessa la difesa della marginalità, mettendo a dura prova le strutture più piccole. Una realtà di grandi dimensioni come Banca Aletti potrebbe, dunque, svolgere un ruolo da predatrice? DD: Intanto mi piace sottolineare, a livello di gruppo, la nostra partecipazione nel capitale di Anima, una delle società di gestione del risparmio più importanti del nostro Paese. Abbiamo ridefinito le strategie di bancassurance, dando vita a uno dei maggiori operatori italiani nel ramo vita, con l’acquisizione di Vera Vita e Vera Financial da Generali Italia, ereditate da Cattolica Assicurazioni con la
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IL CAGR ATTESO FINO AL 2026
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L’INCIDENZA DELLE CONSULENZE EROGATE DA REMOTO A FINE PIANO
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I NUOVI CLIENTI PRIVATE ACQUISITI NEL CORSO DEL 2023
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I PROFESSIONISTI TRA CONSULENTI FINANZIARI E PRIVATE BANKER
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LE MASSE ATTUALMENTE IN GESTIONE, IN MILIARDI DI EURO
I NUOVI INGRESSI NELLA CONSULENZA REGISTRATI DURANTE IL 2023
quale il nostro gruppo bancario aveva in corso una partnership. Inoltre, abbiamo rinsaldato l’asse con il Crédit Agricole Assurances, che ha acquisito la maggioranza di Vera Assicurazioni e con la quale abbiamo siglato una partnership strategica di distribuzione ventennale per i prodotti e i servizi di assicurazione danni, protezione danni e protezione vita, distribuiti attraverso la rete di oltre 1.400 agenzie di Banco Bpm su tutto il territorio italiano. Questo per dire che il gruppo guarda con interesse alle soluzioni che possano rafforzare gli ambiti strategici
esplicitati anche nel piano che, lo ricordo, è un piano stand alone. AV: In questo momento non siamo alla ricerca sul mercato, anche perché non c’è molto in giro. In passato abbiamo valutato alcune realtà, ma non sposavano le logiche del nostro gruppo. Per noi la priorità è la crescita per linee interne: c’è molto da fare su questo fronte, ma se poi sul mercato dovessero presentarsi delle opportunità in termini di rami d’azienda o di realtà che non solo fanno consulenza evoluta sul patrimonio, ma hanno anche caratteristiche compatibili con le nostre, potremmo prenderle in considerazione.
kairospartners.com
COMUNICAZIONE DI MARKETING
Kairos International Sicav
ACTIVESG Benvenuti nel circolo virtuoso tra sostenibilità e valore KIS ActivESG è la proposta di Kairos dedicata agli investimenti sostenibili che, puntando su società rispettose dell’ambiente, attive nel sociale e guidate da solidi principi di governance, ha l’obiettivo di ridurre l’esposizione alle emissioni di carbonio. È stata una delle prime soluzioni ESG in Italia ad adottare una strategia di gestione long-short. La consolidata expertise in metodologie di gestione alternative, unitamente alla capacità di selezione dei titoli, basata su di un rigoroso processo di analisi fondamentale e su di un modello proprietario di analisi ESG, consente a Kairos di proporsi sul mercato con un’offerta distintiva. KIS ActivESG intende generare un impatto positivo sul mondo, continuando a valorizzare il patrimonio dei clienti. Grazie a KIS ActivESG, Kairos è stata premiata nella categoria Alternative Investments ai Private Banking Awards 2023*
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Morningstar Sustainability Rating
Le informazioni complete sui rischi sono disponibili sul Prospetto e sul KID.
Questa è una comunicazione di marketing con finalità promozionali. Si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le informazioni chiave (KID) prima di prendere una decisione finale di investimento, disponibili in lingua italiana sul sito www.kairospartners.com nonché presso la sede legale di Kairos Partners SGR S.p.A. (“Kairos”) e i soggetti collocatori, anche in forma cartacea. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-diritti-degli-investitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema di sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE. Le informazioni e le opinioni qui riportate non costituiscono un’offerta al pubblico, né una raccomandazione personalizzata, non hanno natura contrattuale, non sono redatte ai sensi di una disposizione legislativa, non sono sufficienti per prendere una decisione di investimento e non sono dirette a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in Paesi dove il Fondo non è autorizzato alla commercializzazione. © 2023 Morningstar, Inc. Tutti i diritti riservati. Le informazioni (1) sono di proprietà di Morningstar e/o dei suoi fornitori di contenuti; (2) non possono essere copiate o distribuite; e (3) non si garantisce che siano accurate, complete o tempestive. Né Morningstar né i suoi fornitori di contenuti sono responsabili di eventuali danni o perdite derivanti dall’uso di queste informazioni. Il Morningstar Sustainability Rating è riferito alla classe P-EUR, dati al 31 ottobre 2023. (*) L’evento organizzato e promosso da Blue Financial Communication, casa editrice specializzata nell’informazione finanziaria, premia i principali protagonisti del mercato italiano destinato alla gestione dei grandi patrimoni e agli investimenti alternativi. Una giuria di esperti ha definito, attraverso una serie d’incontri periodici, gli attori che maggiormente si sono distinti durante l’anno in corso.
ADEBAYO Ogunlesi
LEGEND DI LUIGI DELL’OLIO
AVVOCATO E BANCHIERE NIGERIANO, È PRESIDENTE E AZIONISTA DELLA SOCIETÀ DI PRIVATE EQUITY GLOBAL INFRASTRUCTURE PARTNERS (GIP). IN PASSATO È STATO ALLA GUIDA DELL’INVESTMENT BANKING GLOBALE DI CREDIT SUISSE FIRST BOSTON, QUINDI CHIEF CLIENT OFFICER E VICEPRESIDENTE ESECUTIVO DELLO STESSO ISTITUTO.
A inizio anno il suo nome è tornato alla ribalta in quanto BlackRock ha annunciato l’acquisizione del 100% di Global Infrastructure Partners, mettendo sul piatto 12,5 miliardi di dollari. L’operazione avverrà per 3 miliardi di dollari in contanti e per il resto carta contro carta. Il completamento dell’operazione è atteso per il terzo trimestre di quest’anno. Se tutto andrà come previsto, per BlackRock si tratterà della più importante acquisizione dal 2009, quando ha rilevato le attività di gestione patrimoniale di Barclays. “Le infrastrutture rappresentano una delle più interessanti opportunità di investimento a lungo termine”, ha dichiarato il ceo di BlackRock, Laurence Fink (nella foto a destra), dicendosi convinto che “l’espansione delle infrastrutture fisiche e digitali continuerà ad accelerare”.
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Adebayo e la moglie Amelia Quist-Ogunlesi
LEGEND ADEBAYO OGUNLESI
Finanza
Inizi da legale
Formazione
Le origini
È nato nel 1953 a Sagamu (Stato di Ogun), Nigeria da una famiglia di etnia yoruba. Suo padre Theophilus è stato un noto professore universitario di medicina.
Dopo aver frequentato il King’s College, a Lagos, si è trasferito a Oxford, in Inghilterra, dove si è laureato con lode in filosofia, politica ed economia. Quindi il passaggio negli Usa per conseguire un Mba a Harvard.
All’inizio ha lavorato nel settore legale, presso la law-firm Cravath, Swaine & Moore di New York. Quindi è stato distaccato per un periodo presso la Corte suprema statunitense.
Nel 1983, Ogunlesi è entrato a far parte della banca di investimento First Boston, occupandosi prima di un progetto legato al gas nigeriano, quindi a operazioni di m&a.
La scelta
Nel dicembre 2016 è stato scelto per prendere parte allo Strategic and policy forum di Donald Trump, che è stato sciolto pochi mesi dopo. È sposato con l’optometrista Amelia Quist-Ogunlesi; la coppia ha due figli.
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Vita personale
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Italia
Nel nostro Paese, la società di investimenti controlla il 50% di Italo dopo aver annunciato nell’ottobre scorso la cessione del restante 50% al gruppo Msc. L’acquisto dell’operatore ferroviario italiano risale al 2018.
Nel luglio 2006 ha lanciato Gip in joint venture La società con Credit Suisse e General Gip, con sede a New York, Electric, che pochi mesi dopo è un gestore indipendente ha acquistato il London City di fondi infrastrutturali con masse Airport. Tre anni dopo ha ampliato gestite per circa 100 miliardi il portafoglio allo scalo di dollari e partecipazioni nei settori di Londra Gatwick. dell’energia, dei trasporti, dell’acqua e dei rifiuti.
WORD DI LUIGI DELL’OLIO
L’INDICE CINESE
CSI A50
ALL’INIZIO DEL 2024 È PARTITO IL NUOVO INDICE DELLE BLUECHIP, IDEATO PER STIMOLARE GLI INVESTIMENTI NEI LISTINI RITENUTI IMPORTANTI DAL GOVERNO DI PECHINO.
L’OBIET TIVO Le autorità cinesi auspicano che lo strumento possa stimolare la creazione di prodotti d’investimento che garantiscano una maggiore ponderazione di settori come le energie rinnovabili e la produzione di semiconduttori.
LA SVOLTA NECESSARIA Nel corso del 2023 l’equity cinese è stato caratterizzato da una pioggia di deflussi stranieri non solo per il rallentamento della crescita economica, ma anche per l’allontanamento dall’Occidente.
IL NUOVO RIFERIMENTO Almeno nelle intenzioni dei promotori, il CSI A50 è destinato a diventare l’indice di riferimento per le transazioni degli istituzionali, prendendo il posto del CSI 300, molto esposto sui finanziari, tradizionalmente volatili.
I TITOLI PIÙ RAPPRESENTATIVI Il nuovo indice tiene conto del peso crescente rivestito nell’economia cinese dal settore sanitario e da quello delle energie rinnovabili. Tra i titoli più rappresentativi figurano Kweichow Moutai, Jiangsu Hengrui Medicine e Contemporary Amperex Technology.
LE DIMENSIONI DEL MERCATO
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PRIVATE
L’industria cinese dei fondi attivi sul quotato vale circa 3.800 miliardi di dollari. L’obiettivo è favorire uno sviluppo annuo a due cifre percentuali, in modo da apportare capitali alle aziende locali.
MARKETS
DIAMOND FOREVER
PRODUZIONE DI DIAMANTI GREZZI (CARATI)
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RUSSIA
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LESOTHO SIERRA LEONE TANZANIA BRASILE GUINEA REPUBBLICA CENTRAFRICANA GUYANA GHANA LIBERIA COSTA D’AVORIO REPUBBLICA DEL CONGO CAMERUN VENEZUELA MALI
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SONO 22 I PAESI A LIVELLO MONDIALE NEI QUALI SONO PRESENTI DEI GIACIMENTI. RUSSIA AL PRIMO POSTO, CON NUMERI QUASI DOPPI RISPETTO AL BOTSWANA, CHE SI PIAZZA AL SECONDO
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REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
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F O N T E : V I S U A LC A P I TA L I ST. C O M S U D AT I D I K I M B E R LY P R O C E SS
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NEWS
Mediobanca si fa Premier La nuova realtà punta alla leadership presso la fascia di clientela medio-alta Tra gli obiettivi, il rafforzamento dell’organico con 250 professionisti entro il 2026 DI LUIGI DELL’OLIO
Da una parte il valore del brand Mediobanca, con tutto ciò che si porta dietro in termini di competenze. Dall’altra l’esperienza di CheBanca! che oggi può contare su una piattaforma digitale d’eccellenza unita alla presenza territoriale, destinata per altro a essere rafforzata. Sono i due valori fondanti di Mediobanca Premier, che da metà gennaio è diventata la realtà di riferimento per il gruppo di Piazzetta Cuccia relativamente alla clientela con disponibilità liquide tra 500 mila e 5 milioni di euro.
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Non solo affluent Pertanto la nuova realtà non si rivolge esclusivamente alla clientela affluent, ma anche a parte di quella che altre strutture identificano come la fascia più bassa del private banking, da intendersi quanto a patrimonio in gestione, non necessariamente alla complessità dei servizi offerti. Anzi, secondo quanto sottolineato dai manager nel corso della presentazione, l’obiettivo è fornire a questi clienti “un servizio di alta qualità ed estremamente personalizzato”. Durante la presentazione della
nuova realtà, Alberto Nagel, ceo del gruppo di Piazzetta Cuccia, ha sottolineato che l’iniziativa si inserisce nel piano strategico 2023-26 “One Brand - One Culture” del gruppo. Il piano ha come obiettivo prioritario lo sviluppo della divisione wealth management. “In Italia ci sono risparmi per 5.300 miliardi di euro, ma ben il 60% è gestito da strutture non specializzate, con tutto ciò che ne deriva nell’ottica di proteggere nel tempo i patrimoni e cercare di valorizzali”, ha sottolineato. I numeri La nuova realtà parte con circa 40 miliardi di asset in gestione e una rete di circa 1.100 professionisti distribuita su tutto il territorio italiano, con l’obiettivo di assumerne 250 nell’arco del piano, come evidenziato dal direttore generale Francesco Saverio Vinci. In parallelo, le masse totali dovrebbero crescere da 39 a 50 miliardi e l’utile netto quasi raddoppiare dagli attuali 65 milioni. “Puntiamo su consulenti e private banker che vogliono far parte di un gruppo solido, con un approccio incentrato sul cliente, orientato a
completare la copertura del territorio nazionale”. Vinci ha citato come esempio il successo dell’approccio sinergico di Private & Investment Bank già sperimentato con successo da Mediobanca Private Banking, “che ha saputo mettere al centro del modello il cliente con i suoi bisogni, sviluppando competenze professionali al suo servizio che si rinnovano continuamente”. Questo comporta proposte di investimento personalizzate, ma anche soluzioni per la gestione del credito o nell’ambito del capital finance. Consulenza avanzata Mediobanca Premier, che ha l’ambizione di diventare leader nella fascia medio-alta del mercato, svilupperà un’offerta di consulenza, gestione e protezione dei patrimoni avvalendosi di prodotti di asset management e dell’offerta di prodotti di capital market e di corporate & investment banking di Mediobanca. “Il nostro modello distintivo è caratterizzato dal fatto che non partiamo dal prodotto, bensì dall’analisi del cliente e dei suoi bisogni, per poi valutare insieme le opportunità di investimento
NEWS
250
Nuovi professionisti da reclutare entro il 2026
50 miliardi
Gli aum attesi a fine piano
5.300
I risparmi degli italiani in miliardi di euro
La parola d’ordine è “integrazione” La crescita di Mediobanca Premier contribuirà allo sviluppo della divisione wealth management di gruppo, della quale fanno parte anche le reti private (Mediobanca Private Banking in Italia e Cmb nel Principato di Monaco) e le fabbriche prodotto, raccolte in Mediobanca Asset Management (Mediobanca Sgr in Italia, Polus Capital Management per il credito illiquido e Ram Active Investment per i fondi equity sistematici). Secondo il piano di gruppo, entro il 2026 il wealth management diventerà il primo contributore per commissioni e il secondo in termini di ricavi.
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Piano stand alone La presentazione di Mediobanca Premier è stata anche l’occasione per fare il punto su possibili aggregazioni nel settore. “Abbiamo capitali, competenze e infrastrutture per realizzare i nostri ambiziosi piani”, è il pensiero di Nagel in merito. “Questo ci rende liberi e indipendenti nelle scelte strategiche, ma ovviamente ci guardiamo sempre intorno per individuare eventuali opportunità di crescita, che non passano necessariamente da acquisizioni di altre aziende, ma possono riguardare anche team di professionisti o soluzioni innovative”.
Lorenzo Bassani e sotto l’ingresso delle filiale in via Mercanti a Milano.
PRIVATE
ed eventuali servizi a supporto delle imprese”, ha evidenziato l’amministratore delegato di Mediobanca Premier, Gian Luca Sichel. Infine Lorenzo Bassani, direttore generale della nuova realtà, ha indicato tra gli obiettivi quello di “rafforzare le sinergie con tutte le società del gruppo, e in particolare con il corporate & investment banking. Puntiamo a diventare un interlocutore d’eccellenza non solo per il risparmio delle famiglie, ma anche per professionisti e imprenditori”. Mentre, quanto alla piattaforma, Sichel ha ricordato che “nasce digitale e questo consente un enorme risparmio di risorse e di tempo, ma è flessibile in modo da potersi adattare a tutti i bisogni, integrandosi con la relazione personale tra private banker e cliente”.
PRIVATE
Efg si rafforza in patria La private bank svizzera ha aperto nuovi uffici a Gstaad e St. Moritz L’offerta punta su servizi completi di gestione patrimoniale e sul credito DI LUIGI DELL’OLIO
Efg International conferma di voler puntare con forza anche sul mercato interno, alle prese con grandi cambiamenti tra aggregazioni (in primis quella tra Ubs e Credit Suisse) e pressione sui margini (che riguarda anche altri mercati). La private bank ha aperto due nuovi uffici a Gstaad e St. Moritz. Manuel Blanco è stato nominato responsabile del private banking Gstaad e Grande Berna area e Stephan Uebersax responsabile del private banking St. Moritz ed Engadina.
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PRIVATE
Focus sui clienti globali Entrambi i responsabili delle imprese locali riportano direttamente a Franco Polloni, responsabile della regione Svizzera e Italia di Efg, il quale fa sapere che l’espansione nel mercato interno consentirà a Efg di “migliorare ulteriormente la copertura dei clienti in queste attraenti regioni e di continuare il nostro percorso di crescita nel nostro mercato svizzero”. Sia a Gstaad che a St. Moritz, Efg mira a occuparsi di clienti globali Hnw e Uhnw domiciliati in Svizzera o in paesi in cui Efg vanta
Manuel Blanco
Stephan Uebersax
un’esperienza di lunga data e un track record comprovato. A questo proposito va ricordato che a metà del 2022 è stato chiuso l’ufficio milanese, per cui i clienti della Penisola vengono seguiti dall’estero (Svizzera, Lussemburgo, Montecarlo, etc.). L’offerta della società comprende la gamma completa di servizi di gestione patrimoniale, nonché mutui e prestiti residenziali.
private banking. È entrato in Efg da Credit Suisse, dove ha ricoperto il ruolo di head market area pb Gstaad international & upper Hnwi Berna dal 2017 al 2023. In precedenza, ha trascorso più di un decennio presso Ubs, dove ha ricoperto diverse funzioni dirigenziali nella gestione patrimoniale globale in Svizzera e all’estero. Mentre a St.Moritz ci sono nove professionisti. Uebersax porta con sé 30 anni di esperienza nel settore. Anche lui arriva da Credit Suisse, dove ha ricoperto il ruolo di local head Engadina e market head Sud Grigioni dal 2017 e dove aveva fin qui percorso tutta la carriera.
Innesti da Credit Suisse Nell’ufficio di Gstaad lavora un team di undici professionisti. Blanco è un banchiere esperto con oltre 25 anni di esperienza nel settore del
BOOK
Hollywood Bar Un libro che ripercorre i cocktail protagonisti delle pellicole internazionali più famose Coslovich è uno dei più noti bartender, nonché grande appassionato di cinema DI LUIGI DELL’OLIO
Bartender di fama internazionale, con una lunga carriera nel settore del lusso e già collaboratore di PRIVATE, Luca Coslovich è l’autore di Hollywood Bar. I cocktail nei film.
Una carriera nel lusso Amante delle buone letture e del cinema, Coslovich lavora da sempre
nel lusso: hotel, golf club, yacht club e attualmente al prestigioso Casino di Monte-Carlo, oltre che curatore del sito Thecybartender.com, nonché formatore e consulente. Nel 2018 ha ricevuto l’onoreficenza ”Order of Merit” per il lavoro svolto negli anni portando il savoir faire italiano nel mondo. 25
grandi case cinematografiche e non per ultimi i produttori. Questo libro nasce con l’intento di ripercorrere, senza velleità di completezza, film, cocktail e attori.
PRIVATE
Fabbrica di sogni Il cinema, come la letteratura, porta il pubblico a sognare, a emozionarsi, a divertirsi e, a volte, ad aver paura. Il libro, edito da Iacobelli (128 pagine, disponibile sui principali marketplace online), racconta il ruolo giocato in alcune tra le pellicole più famose del cinema internazionale dai cocktail, dal white russian del Grande Lebowsky al cosmopolitan di Sex and City. Senza dimenticare la serie di James Bond, straordinario volano per la popolarità del Martini. Se c’è un posto al mondo dove i drink sono davvero di casa, racconta in questo volume l’autore, questo non può essere che Hollywood, ovvero la fabbrica dei sogni. Laddove cioè nascono le storie più avvincenti scritte dai migliori autori di tutti i tempi e interpretate da grandi artisti che la popolano insieme ai registi, le maestranze, le
Uno still life della copertina del libro. Sotto: Luca Coslovich
OPINION
Quale usufrutto utilizzare I vantaggi dell’istituto in occasione del passaggio generazionale Benefici nella successione e impatto fiscale sui soggetti interessati DI SIMONLUCA MORRA*
Il diritto di usufrutto, di durata o vitalizio, permette all’usufruttuario di godere della res e delle utilità derivanti dalla stessa (frutti naturali o civili, ivi comprese le partecipazioni sociali e, se previsto, il correlato diritto di voto), nel rispetto della destinazione economica attribuita alla cosa. Seppur questo faccia dell’usufrutto uno strumento estremamente funzionale a operazioni di pianificazione patrimoniale e passaggio generazionale, permettendo nella sua forma “semplice” il trasferimento agli eredi della nuda proprietà, per esempio, di una partecipazione, non viene diversamente quasi mai considerato l’utilizzo congiuntivo o successivo di tale istituto, che può invece garantire un impatto fiscalmente vantaggioso.
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PRIVATE
Il “congiuntivo” L’usufrutto “congiuntivo”, recentemente oggetto di valutazione anche della Corte di Cassazione (ordinanza n. 28202/2023), permette la costituzione dello stesso a favore di più soggetti congiuntamente, con diritto, ove
previsto e riservato in atto, di accrescimento reciproco a fronte del quale la morte di uno di essi non determina l’estinzione pro quota del diritto di usufrutto del de cuius e il consolidamento dello stesso con la nuda proprietà in capo al proprio erede, bensì l’accrescimento del diritto del cousufruttuario, non potendo essere, l’usufrutto congiuntivo, oggetto di immediata trasmissione mortis causa. La consolidazione dell’usufrutto con il diritto di nuda proprietà si avrà soltanto alla morte dell’ultimo degli usufruttuari congiuntivi iniziali. Pertanto, posto che alla morte del primo usufruttuario, laddove vi sia stata riserva di usufrutto congiuntivo, il donatario della nuda proprietà dovrà considerare unicamente il valore della stessa sussistendo ancora la permanenza sulla res dell’usufrutto di appartenenza dell’altro usufruttuario congiuntivo, ne discende che fiscalmente non sarà dovuta alcuna imposta da parte dell’usufruttuario superstite al verificarsi dell’accrescimento nei suoi confronti, non godendo quest’ultimo di alcun ulteriore
Simonluca Morra
diritto sopravvenuto rispetto a prima. Ciò significa, per esempio, che in caso di donazione di un bene immobile con riserva di usufrutto congiuntivo, laddove al momento della morte del donante risultasse in vita ancora uno o più usufruttuari congiuntivi, l’immobile andrà considerato per il valore della
OPINION
L’effetto In entrambi i casi appare evidente che la porzione di costo fiscale della res, rimanente in capo al soggetto che mantiene il diritto di
usufrutto, si perde con l’estinzione di tale diritto, con un grande impatto in termini fiscali, sfruttabile nell’ambito di un eventuale passaggio generazionale o di una pianificazione patrimoniale. *Avvocato dello studio Loconte & Partners, specializzato in diritto societario e wealth management. Contributo tratto dalla newsletter dello studio intitolata Wealth News
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Il “successivo” Ipotesi differente la si rinviene nel caso di usufrutto “successivo” previsto dall’art. 796 c.c. nell’ambito della donazione, il quale dispone che il donante possa riservare l’usufrutto del bene donato dapprima a proprio favore e poi, unicamente per un solo passaggio successivo, a favore di uno o più soggetti. Questo limite determina, fiscalmente,
che l’eventuale ulteriore usufrutto successivo a favore di un terzo sia da considerarsi una liberalità autonoma, con effetti condizionati alla premorienza del donante rispetto al beneficiario e l’imposta di donazione sarà differita all’avverarsi del suddetto evento morte.
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nuda proprietà e non della piena proprietà.
OPINION
A Pivotal Year There are five big, interrelated influences that are driving the changing world order How these five forces work and interact with each other shapes what happens BY RAY DALIO
(Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)
I believe that there are five big, interrelated influences that are driving the changing world order and that they tend to evolve in big cycles. They are: 1) how well the debt/money/ economic system works, 2) how well the internal order (system) works within countries to influence how well people within them work together, 3) how well the world order (system) works to influence how well countries work with one another, 4) the force of nature, and 5) how well humankind invents new and better approaches and technologies. How these five forces work and interact with each other shapes what happens. In this post, I will look at all five of them and their prospects for 2024. As always, the headline points are in bold so you can read this quickly by just scanning them instead of reading the whole thing.
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Cause/effect relationships As explained comprehensively in my book Principles for Dealing with the Changing World Order,
there are cause/effect relationships that tend to unfold in big cycles that, like people’s life cycles, can be measured to understand how healthy a country is, where it is in its life cycle, and what its prospects are. I use these measures to provide relatively good estimates of the next 10-year growth rates for 22 countries. I share these numbers periodically and am working on putting them out in the next month or so. This template gives my baseline projections. Then I watch how actual developments unfold relative to expectations. What I will explore today is how actual developments are transpiring relative to the template explained in the book with a focus on 2024. As you will see, the world order is by and large changing according to the template. Within each Big Cycle arc of history, there is a string of years that have events of varying significance in them. While most years fade into insignificance, a few (e.g., 1914, 1917, 1918, 1929, 1933, 1939, 1941, 1944, 1971, 1982, 1989, 1991, 2001, 2008, 2020) stand out. 2024 will likely be one of those
years that stands out because all five major forces are approaching or are on the brink of seismic shifts. To clarify, I don’t mean that 2024 will necessarily be a year of seismic shifts that will end democracy in the US and/or take the world over the brink into a war (like 1914, 1929, 1939, 1941, etc.)—I think that there is only a 20% chance of that, which is still too high for comfort. Which order But I do mean that 2024 will almost certainly be a pivotal year in a number of ways—for example, we will find out whether the existing democratic order in the US will or won’t hold up well, and whether or not the world’s international conflicts will be contained. Of course, like all years, 2024 and the events in it will be just small parts of the long string of years and events that make the Big Cycle arc of history, which is what is most important to pay attention to. What follows are my quick thoughts about the status of the five big forces as they will likely affect 2024. As you might know but is worth repeating, my very conceptual, very
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macro model for how the world works is that: 1) Productivity rises due to human inventiveness of new and better ways of doing things, especially of new technologies, and produces rising incomes (e.g., rising real GDP) and rising living standards over time, while… 2) …short-term (approximately seven years, give or take about three years) and long-term (about 75 years, give or take about 50 years) debt-money-economic cycles produce corresponding changes in markets and economies, and over the long term produce wealth gap cycles that cause and are affected by… 3) …short-term (approximately seven years, plus or minus three years) and long-term domestic peace-conflict political cycles of roughly the same lengths as the debt-money-economic cycles that are manifest in political order and disorder cycles and… 4) …short- and long-term international peace-conflict cycles that are due to changes in the relative powers of countries that result from their relative performances in handling the previously mentioned influences and… 5) …acts of nature, most importantly droughts, floods, and pandemics, that affect and are affected by the previously mentioned forces. Conceptually it looks like this: Since economic, geopolitical, and military powers go together, this
intense competition isn’t limited to economics. Though for the time being China doesn’t want to appear to be an overt geopolitical and military competitor, it is certainly becoming a strong one. For example, it is taking a leading role among emerging economies while it is actively involved with them economically. For these reasons, the global economic, geopolitical, and military competitions between the United States and China will likely be intense, though probably not violent, in 2024. My read is that they will have conflicts that they talk about and try very hard to work themselves through. While appearing dramatic, these conflicts won’t lead to a terrible conflict. So, while there will be two notable
challenges ahead in the form of US and Chinese reactions to last weekend’s Taiwan election and the upcoming US elections this fall, I think that they will probably be handled in a way that won’t produce serious damaging wars, though they might produce some dramatic public displays of power. Of course, the US-China conflict isn’t the only one going on, and since these conflicts are all related, this is getting complicated and risky in many ways that I won’t delve into and admit I don’t fully understand. While we are all aware of the possibility of the Russia-Ukraine war and/or the Israel-Hamas war spreading, I think that there is about a 70% chance that they won’t because all of the large and mid-level power countries, including Israel,
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The changes will lead to more economica motivated investments and spending
Tratto dalla pagina LinkedIn personale
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The Force of Nature While I’m no expert on climate change, there’s no getting around the reality that as a global macro investor I need to understand enough about it to understand its impacts, so I have studied it. I recently covered what I learned in this study —which, in a nutshell, is that not nearly enough money will be directed to limit global warming to about 1.5°C because it is unprofitable for those who have the money to contribute to or invest in the effort to try to prevent global
Humankind’s Inventiveness This is the force behind productivity increases that produce rising living standards that are reflected in measures like real GDP and life expectancy. Productivity increases = inventive, talented people who work well together + financial resources + technologies that further enable them (also known as entrepreneurship). This is the greatest force of humanity and it has never been better. It is fostered by 1) good education, 2) capital markets, including venture capital, private
markets, and public markets, and 3) thinking aids like artificial intelligence that are supplementing and turbocharging human intelligence. Turbocharging human intelligence will have big impacts on everything. As mentioned earlier, the effects of artificial intelligence are being reflected in market pricing via improved prospects for profits of those that produce it, and it is certainly the case that 2024 will be a pivotal year for this influence, as there will be much more learning and development during 2024, which will have big productivityboosting impacts for many years to come. Of course, like all powerful new technologies, this one brings risks of possible harms such as advancing ways people can hurt each other in wars and having technologies replace some people in jobs while boosting the wealth of others. More than anything, how good or bad 2024 will be will depend on how good or bad people are with each other. History shows that all these things can be worked out to produce peace and prosperity if there is smart bipartisanship.
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Iran, and the GCC countries—like the Americans and the Chinese— don’t want to cross the brink into mutually assured destruction. For all these reasons, I view the risks of this force as moderately high.
warming, so there will likely be big impacts from it and big adaptations that will have to be made. In brief, it appears climate change will lead to both bad changes (e.g., droughts and floods, intolerable temperatures that will lead to great migrations of people, rising ocean temperatures and rising sea levels that will inflict great damage, etc.) and good changes (e.g., improved weather and harvests in northern areas such as Canada, the opening up of the Northern Sea Route, etc.), though much more bad, costly things than good things. These changes will lead to more economically motivated investments and spending.
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The new wealth Trillions of dollars will likely shift to the next generation this decade For the banks, it’s vital to get many clients while they’re young
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BY DAVID RAMLI AND YOOJUNG LEE*
(Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)
OPINION
A new season There have been plenty of tweaks from pre-Covid-19 days. The Michelin-starred restaurant meals and gala dinners are tapered for safety reasons and the sessions are often shorter — for participants still wearing face masks an entire day is impractical. But the necessity of such relationship building events has never been stronger. Seventy-two of Asia’s 141 richest people are older than 60 and and have fortunes of $1.1 trillion, according to the Bloomberg Billionaires Index. For the banks, it’s vital to get clients while they’re young – the wealthiest clans will typically have several private banking relationships across the breadth of their personal and professional lives despite the added cost each one entails; demonstrating value and building rapport is key to keeping the account when the kids take over or become independently wealthy. The first event of a series The Bank of Singapore’s “entrepreneur boot camp” was the first in a series of real world events slated for this year. Another is planned for October, with around 40 attendees expected — masks optional. Others are also gearing up. 33
Rich kid boot camps return In the bowels of Singapore’s RitzCarlton hotel 12 young people in gray hoodies sipping bubble tea could be mistaken for a university study group on first glance. That’s until you look down and see the Balenciaga sneakers and $4,000 Christian Dior book totes. The sessions that include the nuances of crypto art are part of a week-long event run by the Bank of Singapore, one of those tentatively resuming physical programs despite the awkward potential risk of infecting some of their richest scions. While the private banks tried to replicate in-person shindigs with Zoom seminars and learning portals during the pandemic, these didn’t always succeed in sufficiently engaging the next generation. Trillions of dollars wealth will likely shift to the next generation this decade as the region’s elders — many of whom built businesses that dominate their respective economies — transfer their fortunes. Financiers who fail to build loyalty among the affluent young and prove their value will likely lose out on lucrative accounts and access to deals. “I would fly around the world just to be somewhere in person,” said
Benjamin Hort, a 19-year-old from the Czech Republic who attended the Bank of Singapore session. “Going into online, I’ll just turn my camera on and go to sleep.”
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For years Covid froze one of private banking’s best tools for keeping customers loyal — invite-only events for the children of wealthy clients. Now, as global borders finally re-open, they’re starting to return.
OPINION
“I would fly around the world just to be somewhere in person,” said Benjamin Hort, a 19-year-old from the Czech Republic who attended the Bank of Singapore session “Going into online, I’ll just turn my camera on and go to sleep or a family we hope to build a relationship with and entrench it.” Small group events For Donna Leong, Citi’s head of marketing and sales based in Hong Kong, the era of the epic “boondoggle” is largely over. Instead, the bank is experimenting with smaller events, from a 40-person lunch about the metaverse and nonfungible tokens to intimate dinners allowing small groups of about 30 next-gens to meet with top banking executives in key cities including London, New York, Mexico City and Singapore.
A different perspective One local heir took her classmates to the boutique cafe she owns while others brought the group to awardwinning cocktail bars and even a risqué karaoke lounge for a uniquely old-school Asian business experience –- all without the involvement of the bank’s staff. “It’s super interesting to interact with cultures like that because it really gives you a different perspective into how you see things,” said Hort, who is also a web3 entrepreneur. “Whenever they come to Europe they just need to let me know and I’ll take care of them.”
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Citi Private Bank has resumed group dinners in key cities and Lombard Odier is planning to hold its first physical next-gen gathering in Singapore within months. Outside of Asia, the banks say things are resuming more rapidly. “We are not targeting next-gens where we think ‘he’s likely to get in the money and will probably open an account in the next two years’,” said Lee Wong, the Singaporebased head of family office services in Asia at Lombard Odier. “It’s more that we believe they come from a family that we either already have a banking relationship with
In September, it hosted a small group of scions from each region at the University of Cambridge Judge Business School. There, they learned how to take over the family business, mastering emotional intelligence and leadership, and pivoting operations in face of disruption. “The new firms that want to get in the game will be more gimmickcentric but I think the larger institutions tend to be more contentbased,” Leong said. “And when you’re talking about next-gens they have the resources — it’s just a matter of getting them together. Once they meet up, who’s to say they can’t go on their own boondoggle?” Back in Singapore, that’s proving accurate. Faced with a stretch of empty nights, the cohort organized their own outings to some of Singapore’s brightest sights, participants who asked not to be named discussing personal business said.
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03/03/2023 15:06 03/03/2023 15:06
OPINION
Imparati Para Bellum Throughout history low-probability, destructive shocks have always taken place The 1914 Financial Crisis is a memorable, modern financial example of this BY JOHN BELL (Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)
The Global Financial Crisis of 1914, whose centre was London and its City, is unlike any of the financial crises discussed in these columns. It is not a story of an imbalance (or imbalances) creating bubbles of different sort and size which inevitably pop bringing more or less ruin depending on circumstances. It’s because of the absence of these dynamics that usually spark the interest of the more general public that the Crisis of 1914 is not often mentioned. Yet, it’s a crisis that is worth knowing because of both the scale and the speed at which it manifested itself. It’s a story of international trade and monetary arrangements collapse, bank runs, stock market downturns and emergency measures that is no less remarkable than that of the 2008 Financial Crisis.
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PRIVATE
Asleep at the wheel As it’s known, the period of the late 19th century and beginning of the 20th was the period of the first modern globalization, with an unprecedented surge in global trade & capital outflows from Europe towards emerging markets
(as made abundantly clear over the previous columns). The system was made possible by the increasing sizes of merchant banks, the markets in which the assets were traded and the appearance of the Gold Standard that greatly reassured investors. Against this backdrop, the Archduke Franz Ferdinand was killed in Sarajevo on June 28th, 1914. Barely anyone paid attention and stock exchanges and investors’ sentiment in Europe as well as elsewhere did not reflect the increasing political tensions on the Continent. It was only almost a month later, after Austria’s ultimatum to Serbia (July 23rd, 1914) which required an answer within two days (July 25th, 1914) that investors seemed to grasp the idea that a largescale war on the Continent was a real possibility. Chaos ensued. The crisis was on. Trading floors everywhere were submerged with sale orders, as investors tried to dump everything they had in favour of liquidity. Stock exchanges closed progressively and swiftly and the few stock exchanges that still dared to open found themselves under veritable tsunamis – so much so
that even Budapest and Vienna were closed. The tsunami came for banks as well. Bank deposits were siphoned out of the banking system on a shocking scale and at a shocking speed: for example, more than 1/5 of all German deposits were gone like so. And not just that: with a continent-size war, it became instantly obvious that many of the banks’ debtors would have been incapable of fulfilling their obligations, devaluing the assets and endangering long-term solvency. Central banks did not escape the panic, as under the Gold Standard it was perfectly legitimate for droves of people to storm the various buildings, demanding their notes be converted into gold or silver (or both): the buildings of the Dutch, German, French, Belgian and French central banks were all inundated by citizens and more or less orderly queues formed outside of them, stretching over several streets. Monetary twists An additional sign of the chaos that was reigning supreme, and itself a cause of the chaos, was the disappearance of small change.
OPINION A view of Picadilly Circus in London at the time
Black swans Delving into the improvised and various emergency measures, including the sizable array of moratoria that were implemented, is beside the scope of the piece, as well as the resolution of the crisis. Instead, the point is to bring attention to the fact that investors tend to underestimate black swans (they did so in 1914, they did so in JanuaryFebruary 2020 and January-February 2022): erring on the size of caution, imagining the unimaginable and planning for these contingencies pays big dividends. 37
Central banks across the continent reacted to the unexpected crisis in approximately the same fashion. First, they acted as lender of last resort (which, by then, had become common practice), although with great difficulties as banks did not want it to be known that they had taken advantage of central banks’ helping hands and, second, they increased interest rates, which was also common practice. This point is counterintuitive to modern thinking but justified when the context is considered – under the gold standard, in order to avoid gold being drained out of the vaults when a shock hit and propagated itself throughout an economy, increasing the rate was the easiest way to give investors a good reason to hold on to the currency and, contemporaneously, avoid currency
PRIVATE
Small change, back then as currently (in Europe), was not in notes but in coins. And coins, unlike notes, contained specie, which made them instantly so valuable that they disappeared overnight, making usual business all the more complicated on both sides of any given transaction (imagine all the Euro coins vanishing into thin air). Countries found themselves to be more or less ready when confronted with this development: in the US, for example, the Treasury brought out of the vaults “emergency notes” that it had printed during the last great panic, in 1907. Of course, rushing to print or to put in circulation additional notes was a blatant violation of the Gold Standard, as it broke the existing currency limits that had been established given the amount of gold each country had.
dumping and downward pressure on exchange rates. Yet, although it was common practice, critics were not lacking. More than a few accused central banks of, if not being the cause of the panics that could be seen on the streets, being, at least, their enablers: raising rates as rapidly and as substantially as they did signaled that the situation was extremely grave, giving the public an even bigger reason to rush to the banks. The criticisms seems well-founded if only for the fact that many of these rates’ increases took place after the respective countries banned gold exports.
OPINION
Intrigo privacy Il Garante è intervenuto relativamente all’accesso alle informazioni personali Alle compagnie assicurative viene assegnato un ruolo improprio di “arbitro” DI LUDOVICA D’OSTUNI*
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Tra i temi più dibattuti del momento in ambito legale c’è la diatriba sul diritto degli eredi del contraente a conoscere i dati dei beneficiari delle polizze da questo stipulate. Se, infatti, la conoscenza di questi dati può avere rilievo nella tutela dei diritti ereditari (ad esempio nel caso di lesione della quota di legittima), per contro tutta la normativa privacy si poggia sul diritto dell’interessato (ossia del
beneficiario) a vedere tutelata la riservatezza dei propri dati personali. Orientamenti contrastanti Sul tema si sono registrati orientamenti contrastanti in giurisprudenza e più volte il Garante Privacy si era espresso in senso negativo, ritenendo che il diritto alla riservatezza dei dati personali impedisse ai chiamati all’eredità di conoscere i dati dei beneficiari.
Le imprese assicurative, dunque, hanno assunto un atteggiamento prudenziale, con la conseguenza che in molte occasioni i chiamati all’eredità hanno dovuto agire in giudizio per vedere riconosciuto il diritto di conoscere i dati dei beneficiari. Sul punto è intervenuto di recente il Garante Privacy con un “provvedimento interpretativo” dal dichiarato intento di ridurre
OPINION
Tra difesa e riservatezza Secondo un primo orientamento il diritto di difesa può prevalere su quello alla riservatezza, con la conseguenza che la compagnia assicurativa è tenuta a fornire i nominativi dei beneficiari se funzionali alla tutela dei diritti ereditari a condizione che non si tratti di istanze del tutto pretestuose. Per un secondo orientamento, le compagnie non possono fornire i dati dei beneficiari ma solo quelli necessari per ricostituire il patrimonio ereditario. Solo qualora si dimostri l’entità della lesione della
quota di legittima e l’insufficienza a reintegrarla con le sole disposizioni testamentarie, si ammette la possibilità di identificare i terzi beneficiari al fine di poter agire nei loro confronti. Il Garante, inoltre, dà atto che anche la giurisprudenza della Corte di Cassazione è stata nel tempo discordante. A fronte di una prima pronuncia del 2015 che sposava la tesi restrittiva, solo nel 2021 la Corte ha stabilito che il diritto alla riservatezza deve cedere a fronte della tutela di interessi giuridicamente rilevanti tra i quali quello “autentico e non surrettizio” del richiedente di difendersi o agire in giudizio. Valutazione comparativa Il Garante, dunque, forte di tale apertura, e ritenendo non ostative le linee guida sull’esercizio del diritto di accesso emanata dall’European Data Protection Board, ha fornito la propria posizione sul tema e ha stabilito che i dati dei beneficiari delle polizze contratte dal de cuius possono essere comunicati ai chiamati all’eredità, se sussistono alcuni presupposti e previa valutazione comparativa degli interessi in gioco.
I fronti ancora aperti L’intervento del Garante è certamente da accogliere positivamente perché fornisce indicazioni chiare alle imprese assicurative su come valutare le richieste di accesso. Tuttavia attribuisce alle imprese stesse il ruolo di “arbitro” nel bilanciamento dei contrapposti diritti di accesso ai dati personali e di riservatezza degli stessi: è quindi presto per dire se i criteri di valutazione forniti dal Garante saranno sufficienti ad evitare situazioni di conflittualità per le quali continuerà evidentemente a essere richiesto il vaglio dell’autorità giudiziaria.
*Partner dello studio legale Zitiello Associati
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l’incertezza interpretativa. Il provvedimento prende le mosse proprio dalla normativa di riferimento sia comunitaria (l’art. 15 del Gdpr che stabilisce che il diritto di accesso non deve ledere i diritti e le libertà altrui) che domestica (l’art. 2- terdecies del d.lgs. n. 196/2003 che legittima i chiamati all’eredità ad accedere ai medesimi dati che avrebbe potuto conoscere il de cuius) e ricorda che la giurisprudenza di merito ha fornito interpretazioni contrastanti delle norme in questione.
Secondo il provvedimento, le compagnie sono infatti tenute a svolgere un “controllo in negativo” sulla richiesta di accesso al fine di accertarne la non manifesta pretestuosità: sono chiamate a verificare che il soggetto che esercita il diritto di accesso sia portatore di un diritto soggettivo sostanziale in ambito successorio e rientri quindi tra i chiamati all’eredità (o tra gli eredi) e che l’interesse perseguito sia concreto e attuale, ossia sia realmente esistente al momento dell’accesso ai dati e sia strumentale o prodromico alla difesa di un diritto successorio in sede giudiziaria.
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Le imprese di settore hanno assunto un atteggiamento prudenziale, con la conseguenza che in molte occasioni i chiamati all’eredità hanno dovuto agire in giudizio per vedere riconosciuto il diritto di conoscere i dati dei beneficiari
OPINION
Circolo virtuoso Da tempo in Italia si discute su come rilanciare la competitività Il ruolo dei capitali e delle competenze per chi fa business DI ANTONELLA MASSARI*
Che la competitività sia un tema centrale per l’Ue lo hanno evidenziato i leader dei 27 paesi membri nella riunione di ripresa dei lavori a settembre 2023 e lo confermano i rapporti chiesti a due personalità italiane: Ursula von der Leyen ha incaricato Mario Draghi (definendolo “una delle più grandi menti economiche europee”) di elaborare un rapporto proprio sul futuro della competitività europea; Alexander De Croo, primo ministro del Belgio, a cui spetta la presidenza del Consiglio dell’Ue per il primo semestre 2024, ha incaricato Enrico Letta (presidente dell’istituto Jacques Delors) di curare un rapporto sullo stato del mercato interno all’Ue.
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PRIVATE
Una sfida di sistema Gli incarichi ai due ex premier italiani non sono certo l’unica ragione per cui la sfida per ritrovare competitività riguarda anche il nostro Paese. L’Istat prevede che nel 2024 l’economia nazionale crescerà dello 0,7%, Banca d’Italia dello 0,6% e, recentemente, Prometeia ha annunciato di credere che l’incremento del Pil sarà di appena lo 0,4%. Queste stime impongono delle riflessioni su
come sostenere la competitività del nostro Paese, partendo dall’osservazione che l’economia cresce se le imprese crescono e che in Italia quest’affermazione vale se in particolare crescono le imprese familiari che, secondo The European House-Ambrosetti, generano l’80% del Pil. Target definito Cosa serve alle imprese per continuare a crescere? Aipb è Mario Draghi
OPINION
Soluzioni da calibrare Se il bisogno è chiaro, però, la soluzione sembra non esserlo
altrettanto: il 71% delle imprese per finanziarsi sceglie, infatti, il reinvestimento degli utili, il 35% opta comunque per i finanziamenti bancari a lungo termine, il 26% per quelli a breve termine e per il finanziamento soci. Al capitale di rischio si rivolge solo il 16% degli interpellati e i prestiti obbligazionari sono presi in considerazione solo dal 2%. Una domanda di credito estremamente conservativa, che si confronta anche con un’offerta di finanziamenti da parte dei privati molto limitata. Al fine di allargare le opportunità di investimento dei privati nelle imprese non quotate 41
azienda, evidenziando anche gli ingredienti necessari per farla crescere: per il 37% degli intervistati, il fattore chiave è la diversificazione delle fonti di finanziamento, opzione preceduta soltanto dalla competenza della struttura manageriale. Non c’è da stupirsene, in una congiuntura in cui si cominciano a sentire gli effetti di una stretta creditizia e, di conseguenza, le fonti classiche di finanziamento risultano estremamente onerose.
PRIVATE
particolarmente attiva per trovare risposte a questa domanda cruciale. Secondo l’indagine Aipb/Bva Doxa sulla clientela in Italia, gli imprenditori rappresentano il 23% della clientela private, quota che sale al 58% considerando professionisti e autonomi. Il dialogo tra consulente e imprenditore è continuo: i 15.400 private banker italiani incontrano i clienti mediamente 15 volte all’anno. Nel corso di queste sessioni, per quasi la metà del tempo (44%) l’imprenditore affronta temi che non riguardano specificamente la pianificazione finanziaria. In particolare, parla della sua
OPINION
GLI INGREDIENTI PER LA CRESCITA: L’OPINIONE DELL’IMPRENDITORE (CLIENTE PRIVATE) Max 2 risposte - dati in %
Struttura manageriale altamente competente
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Diversificazione fonti di finanziamento
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Governance più strutturata
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Passaggio generazionale organizzato entro i 60/65 anni del leader Aumento dimensione
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Fonte AIPB - BVA Doxa, indagine sulla clientela private in Italia
Molto rimane ancora da fare in termini di conoscenza delle diverse soluzioni disponibili in merito alle fonti di finanziamento alternative, di corretta governance, nonché degli strumenti per la continuità aziendale Aipb si è fatta promotrice presso il legislatore e le autorità di vigilanza della diminuzione della soglia d’accesso ai fondi di investimento alternativi (Fia riservati) e della revisione del regolamento europeo Eltif, che ha rimodulato i requisiti degli investimenti ammissibili affinché una più ampia platea di Pmi potesse accedere ai finanziamenti per la crescita.
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PRIVATE
La sfida della conoscenza Molto rimane ancora da fare in termini di conoscenza presso gli imprenditori di tutte le diverse soluzioni disponibili di fonti di
finanziamento alternative, di corretta governance, di strumenti per la continuità aziendale al fine di assicurare un futuro di continua crescita competitiva. In questo senso, Aipb si è proposta come partner di iniziative di formazione e informazione, da realizzarsi anche in sinergia con altre associazioni di categoria. Abbiamo attivato un dialogo con Assolombarda, la più grande tra le associazioni territoriali di Confindustria, per realizzare progetti di educazione finanziaria che partano dai bisogni concreti delle oltre 7 mila aziende iscritte. La volontà è quella di estendere
questo progetto a tutte le associazioni territoriali e merceologiche che vorranno aderirvi, perché la vicinanza fisica e la conoscenza dei distretti e dei settori sono fondamentali per individuare soluzioni efficaci. Inoltre, anche se i private banker sono altamente professionalizzati (mediamente hanno maturato 18 anni di seniority nel ruolo, il 93% possiede almeno una certificazione e ha seguito 6,8 corsi di aggiornamento), l’associazione ha elaborato per loro proposte di formazione continua dedicate al funzionamento dell’azienda e ai suoi bisogni. Se la competitività passa dalle imprese, infatti, i consulenti di private banking possono esercitare un ruolo di stimolo e supporto, in forza del rapporto fiduciario creato con gli imprenditori, l’81% dei quali si dice convinto che gli scambi col professionista abbiano accresciuto le proprie competenze finanziarie. Vantaggi a cascata Una maggior conoscenza reciproca non può far altro che aumentare questa percentuale già notevole, creando vantaggi tangibili per le aziende e, di conseguenza, per l’intero tessuto economico italiano. Va, perciò, perseguita da tutti gli attori potenzialmente coinvolti: istituzioni politiche e finanziarie, corpi intermedi e imprese. *Segretario generale di Aipb (Associazione Italiana Private Banking)
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Fonte: Ricerca “Il punto di vista dei gatekeeper” di PGIM Investments sui gatekeeper di Europa e Asia, agosto 2023. Il Fondo è un comparto di PGIM Funds plc. Nel Regno Unito, la presente promozione finanziaria è pubblicata da PGIM Limited con sede legale in: Grand Buildings, 1-3 Strand, Trafalgar Square, Londra, WC2N 5HR. PGIM Limited è autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority ("FCA") del Regno Unito (numero di riferimento della società 193418). Nello Spazio Economico Europeo (“SEE”), la presente promozione finanziaria è pubblicata da PGIM Netherlands B.V. con sede legale in Gustav Mahlerlaan 1212, 1081 LA, Amsterdam, Paesi Bassi. PGIM Netherlands B.V. è autorizzata dalla Autoriteit Financiële Markten (“AFM”) nei Paesi Bassi (numero di registrazione 15003620) e opera sulla base di un passaporto europeo. L’investitore è tenuto a prendere visione del prospetto, del supplemento e del Documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (“KIID”) o del Documento contenente le informazioni chiave (“KID”), a seconda della giurisdizione (collettivamente, i “Documenti del Fondo”) prima di prendere una decisione di investimento. I Documenti del Fondo possono essere richiesti a PGIM Limited, 1-3 The Strand, Grand Buildings, Trafalgar Square, Londra, WC2N 5HR o scaricati da pgimfunds.com. © 2023 Prudential
ART
Introspettivi e brutali I ritratti sfigurati di Nathaniel Mary Quinn sono in mostra a Firenze La sua arte rende omaggio a grandi artisti come Bacon e Picasso DI ALESSIA ZORLONI
Uno, nessuno e centomila: i ritratti di Nathaniel Mary Quinn, sono volti frammentati, fitti di richiami alla storia dell’arte, che l’artista realizza con una meticolosa attenzione ai particolari. Fino all’11 marzo 2024 il Museo del Novecento e il Museo Bardini a Firenze ospitano “Nathaniel Mary Quinn. Split Face”, la prima monografica dell’artista in Italia, curata da Sergio Risaliti e Stefania Rispoli. Una mostra importante che nasce come un dialogo tra diciassette opere dell’artista – tra cui cinque site-specific, commissionate appositamente per la mostra – e i maestri della ritrattistica del Rinascimento e del Novecento italiano, dando vita a un’affascinante rete di corrispondenze e assonanze.
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Le origini Nato a Chicago nel 1977, Nathaniel Mary Quinn è cresciuto in uno dei più grandi complessi di residenzialità popolare noto come Bronzeville, quasi interamente riservato alla comunità afroamericana. “Sono cresciuto vedendo sparatorie e omicidi. Tutti coloro che vivevano lì erano
testimoni della povertà e della criminalità. Sapevi che in giovane età avresti potuto essere ucciso”, ha detto l’artista. Negli anni ha perfezionato uno stile pittorico unico nel suo genere che affonda le sue radici tanto nel passato, richiamando alla mente la scomposizione e il collage tipici delle avanguardie storiche, quanto nella cultura visiva contemporanea. La poetica Profondamente influenzata dal cubismo e dal surrealismo, la sua arte rende omaggio a grandi artisti come Velázquez, Picasso, e soprattutto Francis Bacon. A questi riferimenti si aggiunge il vissuto personale dell’artista che,
nato e cresciuto in un sobborgo popolare di Chicago, riporta sulla tela l’improvvisazione tipica della musica jazz, trasformando ogni quadro nella vera e propria visualizzazione di un diverso brano musicale. Quella che emerge dai volti di Nathaniel Mary Quinn è un’umanità dirompente, sfigurata e ricomposta. “Ciò che mi interessa – spiega Quinn – è catturare l’essenza delle persone che dipingo. Il collage, frammentario per eccellenza, è il mezzo perfetto per esprimere l’identità di una persona, che è sempre sfaccettata e poliedrica, complessa e mai del tutto unitaria”. Con un linguaggio anti-accademico, che risulta sempre originale
Sono cresciuto tra sparatorie e omicidi Tutti coloro che vivevano a Chicago negli anni Ottanta, erano testimoni di un contesto di povertà e criminalità Sapevi che rischiavi di essere ucciso
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Nathaniel Mary Quinn, The Gray, 2021. Foto di Dan Bradica. Courtesy Almine Rech.
Nathaniel Mary Quinn, Thought He Hit The Lottery, 2021. Foto di Dan Bradica. Courtesy Almine Rech.
e spiazzante, l’arte di Quinn rappresenterà uno “shock” per Firenze, sottolinea Sergio Risaliti.
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Il mercato Nathaniel Mary Quinn vive a New York e il suo lavoro, rappresentato dalla Gagosian Gallery e della
Almine Rech, è presente nelle collezioni dell’Art Institute of Chicago, del Centre Pompidou di Parigi, del Crystal Bridges Museum of American Art, del Museum of Contemporary Art di Los Angeles e del San Francisco Museum of Modern Art.
In asta le sue opere possono essere acquistate con una cifra compresa tra i 70.000 e i 190.000 euro. È il caso, per esempio, di Choir Rehearsal del 2017, un carboncino di 79,3 x 79,3 cm battuto da Sotheby’s a New York a novembre 2023 a 87.466 euro.
PRIVATE
What is pb? The sector has often been described as secretive, though bankers may prefer the term discrete An educational guide helps to understand its main features, advantages and keypoints BY ANIKA SIDHIKA*
(Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)
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One of the oldest sectors within the financial industry, private banking has often been described as secretive, though bankers may prefer the term discrete. Anika Sidhika brings this explainer. In private banking, wealthy clients, often referred to as high net worth individuals (HNWIs), are matched with individuals or teams who
manage all their financial matters on their behalf within the firm. To get help or complete transactions, clients can bypass the teller by calling their private banker immediately. Private bankers are in a unique position to offer advice because they are already aware with their clients’ individual financial situations.
Although private banking’s concierge feature is one of its selling points, a private banker offers a variety of services. In addition to serving as the point of contact for clients, a private banker can plan for specific products outside of the company’s standard offerings, pay invoices, and offer wealth management services.
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Anika Sidhika
Briefly noted, the service offers customers a single point of contact for the majority of their financial needs. How does private banking work? Private banking considers all aspects of finances. Regardless of whether the customer is an executive, an entrepreneur, or the head of a family business, private banking examines the options that best match their needs. Only one point of contact With private banking, you have access to a devoted private banker who can address your concerns, address your financial problems, and make referrals to bank experts. As a result, you may have to explain your money less frequently and banking privacy may be improved.
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institution instead of the client, in contrast to an independent money manager.
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Absence of transparency Private banking is an upscale industry, thus it’s not always possible to get a detailed breakdown of services and costs. Without a complete understanding of the available options, finding the perfect fit for your needs could be challenging.
Resources and fees of banks The customer funds are added to the bank’s or brokerage’s overall assets under management (AUM), which benefits both entities. Portfolio management expenses and interest on loans approved by the private bank can be high, even at discounted rates. Employee retention Even in the top departments, turnover among employees is widespread at financial companies. Additionally, there could be worries of betrayal and conflicts of loyalty: The private banker receives compensation from the financial
Regulatory limitations for banks As profitable as wealth management can be, it can also provide issues for the firm. Since the 2008 global financial crisis, the financial setor has faced a stringent regulatory environment.
*Finance report at Privatebankerinternational
Ph: Vincent Peters
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Bicchiere mezzo pieno Nel 2023 gli investimenti del venture capital in Italia hanno superato il miliardo I livelli del 2022 sono lontani, ma la Penisola resta nel mirino dei fondi
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DI VITO ANDREOLA
REPORT VENTURE CAPITAL
Un anno irripetibile Il calo del dato del 2023 deve essere inoltre letto congiuntamente all’analisi dei risultati del 2022, anno segnato da mega round che hanno caratterizzato lo scenario del mercato italiano, con esempi fulgidi come Satispay (€320m), Newcleo (€300m), Scalapay (€215m) e Casavo (€100m). Nel complesso, sebbene anche il 2023 contempli round eccezionali come il caso di Bending Spoons (€100m) e D-Orbit (€100m), la mancanza di deal di grande portata nell’anno corrente sottolinea l’importanza di dedicare maggiore attenzione alle realtà innovative eccellenti in Italia e all’internazionalizzazione dei modelli di business e dei team di lavoro. Ulteriori indicazioni emergono
dalla marcata riduzione dei round di growth equity vc, ossia quelli superiori a 50 milioni di euro, che nel 2022 ammontavano a più di un miliardo e lo scorso anno sono scesi a 261 milioni. Nonostante ciò, la raccolta più consistente rimane concentrata nei round superiori a 20 milioni, totalizzando 459 milioni in nove operazioni (43,8% della raccolta totale dell’anno). Questi includono operazioni come quelle già precedentemente citate, seguite da Aavantgarde Bio (61 milioni), Energy Dome (55 milioni) e Fabrick (40 milioni). A seguire troviamo i round tra uno e cinque milioni, pari a 98 operazioni per 215m, all’interno dei quali si registra una riduzione delle operazioni early vc di circa il 30%, principalmente attribuibile alla maggiore cautela degli investitori in periodi di incertezza, orientati verso società con performance economiche più stabili. In controtendenza, gli investimenti in fase pre seed/seed sono rimasti piuttosto stabili, con 18 milioni nel 2022 e 15 milioni nel 2023, mostrando come le startup del nostro Paese siano pronte a crescere e diventare oggetto di investimenti materiali nei prossimi anni. I limiti del settore Nonostante infatti gli outlook per il futuro siano positivi, con indicatori che suggeriscono un ritorno dei capitali dato dal calo dell’inflazione, miglioramento dei consumi e fine 53
Pesa la dinamica dei tassi La performance è maturata in una situazione di generale incertezza che ha spinto gli investitori, influenzati da politiche monetarie restrittive, crescente inflazione, instabilità geopolitica e impatto travolgente della trasformazione tecnologica, a una maggiore cautela in particolare nei confronti di asset class molto rischiose come gli investimenti nelle società innovative. “In questa cornice, osserviamo come la riduzione degli investimenti nel venture capital sia un fenomeno diffuso in tutta Europa, con una riduzione media degli investimenti del 40%”, sottolineano gli esperti. Questo si riflette in modo particolare in Francia e Spagna,
che registrano rispettivamente una diminuzione del 43,2% e del 53,2%. “La situazione italiana, nonostante la contrazione contingente, non si configura tuttavia come una prospettiva cupa e può essere bensì interpretata come una fase di stabilizzazione dell’ecosistema venture capital”. L’aver infatti superato, per il terzo anno consecutivo a partire dal 2021, la soglia del miliardo di euro rappresenta “un significativo passo avanti rispetto alla limitata raccolta degli anni precedenti e testimonia una maturazione e un consolidamento del mercato, che si traduce anche in un aumento sia del numero di startup che delle opportunità di crescita delle stesse”.
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Il record del 2022 è lontano, ma il 2023 è stato comunque un anno positivo per gli investimenti del venture capital in Italia, che per il terzo anno consecutivo (e il terzo in assoluto) ha superato il miliardo di euro. In particolare, si sono attestati a 1,048 miliardi di euro, il 49,6% in meno rispetto al 2022. Un trend comunque in linea con il resto d’Europa, il che “indica, dopo il record straordinario del 2022, una maturazione e un consolidamento dell’ecosistema venture capital in Italia che ha raggiunto una stabile massa critica di raccolta negli ultimi anni”, scrivono gli analisti. I dati emergono dall’EY Venture Capital Barometer, che su base annuale indica le nuove tendenze relative agli investimenti nelle giovani aziende
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VA LO R I
D E L
F I N A N Z I A M E N T O FINTECH
ENERGY & RECYCLING
12% 13% SOFTWARE & DIGITAL SERVICE
30% 20%
HEALTH & LIFE SCIENCE
25%
TECHNOLOGY & IOT
Fonte: EY
I N V E S T I M E N T I
I N
V C
2.500 2.000 1.500 1.000 500
2018
2019
H1
H2
2020
2021
2022
2023
NUMERI DI FUNDINGS
Fonte: EY
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delle politiche monetarie restrittive, le modalità di investimento nel Paese riflettono ancora una limitata propensione a investimenti in ricerca e sviluppo, che rappresentano attualmente solo l’1% del Pil a fronte del più consisistente 3,5% riscontrato in altri paesi europei,
come per esempio la Germania. Per quanto l’ecosistema italiano presenti dunque dei segnali di forte maturazione, si ritiene che un maggiore impegno verso l’eccellenza, unitamente a un approccio e una cultura di investimento più indirizzati all’innovazione possano
contribuire a creare un ambiente fertile per nuovi e ambiziosi mega round, rilanciando ulteriormente il settore degli investimenti nel nostro paese. Gli investitori internazionali hanno giocato un ruolo predominante, partecipando a oltre la metà delle operazioni, sia come singoli investitori che in collaborazione con partner nazionali. Il ruolo degli internazionali Alcuni esempi sono rappresentati dall’ingresso degli investitori internazionali Northzone e Insight Partners in UnoBravo, che, a seguito della exit dei primi early investors tra cui Cdp Venture capital, sono entrati nel capitale della startup collaborando con il fondo H14 e dal caso della stessa Bending Spoons, che ha concluso la sua operazione con il fondo britannico Baillie Gifford, con partecipazione di Cox Enterprises e NB Renessaince. Per quanto riguarda la tipologia di investitori, l’aumento dell’attività del corporate venture capital, già evidente nel corso dell’anno precedente, prosegue anche nel 2023, sebbene con volumi inferiori. Esempi rilevanti sono rappresentati da alcuni dei principali round dell’anno come Marubeni Corporation con D-Orbit, Eni Next con Energy Dome e Mastercard con Fabrick. Come evidente dai dati precedentemente mostrati, i settori più interessanti per gli investitori nell’anno
La maggior parte degli investimenti, ben il 75% del totale nazionale, si concentra nel Nord Italia Le potenzialità italiane “Continuiamo a osservare in Italia una limitata propensione alla crescita economica, principalmente legata a bassi investimenti privati, specie in ricerca e sviluppo. Le previsioni EY per il 2024 indicano che tali investimenti supereranno di poco l’1% del Pil, contro una media Ue di circa il 2,4%. Questo sta comportando grandi difficoltà per il nostro tessuto produttivo nell’adottare tecnologie e trasformazioni necessarie a garantire competitività, produttività, crescita dei salari e valorizzazione delle competenze”. Così Marco Daviddi (foto a destra), managing partner strategy and transactions di EY in Italia. “In tale contesto è urgente indirizzare le risorse disponibili verso progetti e iniziative legate a obiettivi di innovazione a breve e medio termine, anche attraverso l’ecosistema delle startup e scaleup nel nostro Paese che, anche in tempi complessi, esprime rilevanti potenzialità”. Mentre Gianluca Galgano (foto a sinistra), startup and venture capital leader di EY in Italia, si sofferma sul contesto internazionale, “caratterizzato dall’aumento dei tassi di interesse e frenato dall’escalation inflazionistica. Rispetto al 2022 si è verificata una significativa flessione nei round di investimento di grandi dimensioni (serie C, late vc, e growth equity vc), che si sono praticamente dimezzati. Gli investimenti pre-seed e seed sono rimasti stabili, mentre i round di early vc hanno mostrato una tendenza decrescente, indicando la maggiore cautela degli investitori in periodi di incertezza. Nonostante la contrazione contingente, la situazione italiana non appare cupa, bensì come una fase di stabilizzazione dell’ecosistema”. In cosa si investe
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I primi cinque comparti hanno attirato circa il 71% degli investimenti totali del 2023. A guidare la classifica è il settore Software & Digital Services, con 26 deal conclusi e 226 milioni investiti, relativi principalmente agli investimenti in Bending Spoons e Alps Blockchain. Al secondo posto si piazza il settore Technology & IoT guidato dall’operazione di D-Orbit da 100 milioni. Mentre il terzo posto è occupato dal segmento Health & Life Science.
corrente sono stati rappresentati dall’ingegneria tecnologica e dalla programmazione di software, catalizzati dall’avanzamento di alcune tecnologie abilitanti quali l’intelligenza artificiale. Nonostante l’impatto ancora incerto della transizione tecnologica, è palpabile un crescente interesse degli investitori verso un’innovazione tecnologica più profonda. Prevale la Lombardia Nel panorama degli investimenti venture capital, il Nord Italia emerge come il polo predominante, rappresentando approssimativamente il 75% degli investimenti totali. Un significativo incremento relativo caratterizza il Sud Italia, raddoppiando la sua quota da un precedente 3% nel 2022 al 6% attuale. Le regioni di maggiore rilievo rimangono la Lombardia e il Piemonte, quest’ultimo noto per essere la culla di iniziative quali Arduino. Il Trentino si distingue anch’esso, in quanto sede di importanti realtà come Alps Blockchain.
Dall’alto in senso orario i principali esponenti della famiglia: André Oscar, Peter senior, Knut Agathon, Marcus senior e Marc.
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Dietro le quinte Industriali, banchieri e politici: i Wallenberg sono tra le dinastie più potenti d’Europa “Esse, non videri” è il motto che da sempre caratterizza il loro modo di fare business DI STEFANO FOSSATI
Dalle navi alle banche Il Wallenberg più antico di cui si abbia documentazione è Per Hansson (1670–1741), ma il vero patriarca della dinastia è André Oscar. Nato nel 1816, ultimo dei tre figli del vescovo luterano Marcus e di Anna Laurentia Barfoth, dopo le scuole si imbarcò come marinaio nel 1832 su una nave mercantile diretta ai Caraibi per poi passare sulle navi da trasporto fra Svezia e Stati Uniti. Nel 1837 divenne
Marcus fu tra l’altro protagonista dello sviluppo industriale della Svezia nei primi decenni del secolo scorso, partecipando alla fondazione o alla riorganizzazione di numerose imprese
tenente della Marina svedese e nel 1841 primo ufficiale di una spedizione diretta in Argentina, che abbandonò una volta giunto a Lisbona per fermarsi prima in Spagna e poi in Francia, dove studiò diritto a Grenoble. Tornato in patria, nel 1850 fu assegnato alla flotta di stanza a Sundsvall, ma la carriera in Marina non era più in cima ai suoi interessi: dai suoi viaggi in America aveva portato un libro su come fondare una banca, così nel 1851 si congedò e quattro anni dopo partecipò alla nascita delle filiali della Sveriges Riksbank (oggi la Banca centrale di Svezia) a Sundsvall e Hudiksvall. Nel 1856 fondò a Stoccolma la Stockholms Enskilda Bank, che nel 1972 si sarebbe fusa con la Skandinaviska Banken per dare vita all’attuale Skandinaviska Enskilda Banken (Seb), tutt’oggi fulcro finanziario dell’impero economico dei Wallenberg. Esperienza parlamentare Dal 1853 André Oscar fu anche membro del Parlamento svedese, dove si distinse per le sue iniziative in campo economico e non solo: 59
Borsa di Stoccolma. E negli anni ’90 producevano quasi un terzo del Pil del Paese, dove non c’è praticamente grande gruppo industriale in cui non siano, o siano stati, presenti: da Electrolux a Ericsson, da Saab ad Abb, da Volvo a Scania, da Skf ad Aik, da AstraZeneca ad Atlas Copco.
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È una delle famiglie più potenti e ricche d’Europa, eppure il nome dei Wallenberg è conosciuto quasi esclusivamente negli ambienti economici e politici. In linea con il proprio motto latino “Esse, non videri” (“Essere, non apparire”) e con la tipica riservatezza nordica, la dinastia svedese ha sempre mantenuto un basso profilo a livello pubblico, lontano da palcoscenici mediatici e da salotti mondani. Eppure, in quasi 170 anni di storia, i Wallenberg hanno espresso generazioni di industriali, banchieri, politici, diplomatici. Negli anni ’70, all’apice della presenza della holding di famiglia Investor nel capitale delle aziende svedesi, queste davano lavoro al 40% della popolazione e rappresentavano il 40% della capitalizzazione della
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fu a seguito di una sua proposta, ad esempio, che venne stabilita la nomina di un primo ministro a capo del Consiglio del re. Anche Knut Agathon - terzo dei 21 figli avuti da André da tre donne diverse - subentrato alla guida della banca alla morte del padre nel 1886, fu deputato alla camera alta del Riksdag dal 1907 al 1919, ricoprendo la carica di ministro degli Esteri fra il 1914 e il 1917. Nel 1911 lasciò al fratello minore Marcus la poltrona di amministratore delegato dell’Enskilda Bank per assumerne la presidenza. Marcus fu tra l’altro protagonista dello sviluppo industriale della Svezia nei primi decenni del secolo scorso, partecipando alla fondazione o alla riorganizzazione di numerose imprese nonché promuovendo la costituzione della Sveriges Industriförbund, la Confindustria svedese. Durante la Prima guerra mondiale fu negoziatore per diversi accordi economici con i paesi alleati, mentre nel 1921 fu presidente del Comitato finanziario della Società delle Nazioni. Un terzo fratello, Victor, non si occupò di banche ma fu un apprezzato tiratore sportivo, membro della squadra svedese che prese parte alle Olimpiadi del 1912 a Stoccolma.
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Jakob Wallenberg
La crescita nell’industria Nel 1916, anche a seguito della nuova legge bancaria che limitava la presenza a lungo termine delle banche nell’azionariato di
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TITOLI SOTTOSTANTI
BARRIERA
SCADENZA
ISIN
10.00%
Euro Stoxx 50, SPDR Gold Trust - ETF, WTI
50% Europea
07/12/2026
CH1308688667
8.00%
Euro Stoxx 50, FTSE MIB, S&P 500
60% Europea
11/08/2026
CH1283542608
8.00%
CAC 40, DAX, IBEX 35, SMI
60% Europea
05/10/2026
CH1282093322
8.00%
Euro Stoxx 50, iShares MSCI South Korea Index - ETF, Nasdaq 100, Nikkei 225
60% Europea
27/11/2026
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8.00%
STOXX Europe 600 Basic Resources, STOXX Europe 600 Telecommunications, STOXX Europe 600 Travel & Leisure
60% Europea
30/11/2026
CH1308689376
6.00%
Euro Stoxx 50, FTSE MIB, Nasdaq 100, Nikkei 225
60% Low Strike
12/01/2027
CH1300965071
Emittente Leonteq Securities AG / EFG International AG *
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Denominazione EUR 1’000
Mercato di quotazione EuroTLX
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imprese industriali, la Seb costituì Investor, veicolo di investimenti attraverso il quale i Wallenberg hanno avuto e hanno ancora oggi un ruolo fondamentale nello sviluppo economico del paese da oltre cent’anni a questa parte. Determinante fu l’apporto dato negli anni ’30 nel pool di banche che si impegnarono nel salvataggio di gran parte delle aziende travolte dal collasso dell’impero finanziario di Ivar Kreuger, il discusso magnate svedese dei fiammiferi che, giocando pericolosamente fra bilanci contraffatti e schemi Ponzi, nel decennio precedente era arrivato a controllare alcune delle principali industrie del suo paese. Molte, a partire da Ericsson, furono rilanciate dopo la bancarotta proprio dalla gestione Wallenberg, contribuendo a risollevare il paese scandinavo dalla crisi economica in cui era stato trascinato dal “Kreuger crash”.
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Rilancio nel Dopoguerra Alla vigilia del secondo conflitto mondiale l’eredità di Knut (morto nel 1938 senza discendenti) e Marcus (scomparso nel 1943) fu raccolta dai figli di quest’ultimo, Jacob e Marcus jr., reduci da diversi anni di “gavetta” in banche europee e americane. Nel dopoguerra, proprio mentre loro cugino Raoul, diplomatico che aveva salvato migliaia di ebrei ungheresi dallo sterminio nazista, scompariva misteriosamente dopo essere stato arrestato dai militari russi a Budapest, i due fratelli
Oltre 275 miliardi di dollari: il valore dell’impero economico controllato dai Wallenberg Circa 330: le società controllate dalla “sfera Wallenberg” nel mondo Circa 600mila: le persone impiegate complessivamente dalla “sfera Wallenberg”
si trovarono a fronteggiare un momento difficile a causa delle accuse di collaborazionismo proprio con il regime di Hitler. D’intesa con Berlino, durante il periodo bellico la Seb aveva infatti acquisito diverse sussidiarie del gruppo Bosh, fra cui quella statunitense, nel tentativo di sottrarle alle sanzioni e alle confische a cui venivano sottoposte delle proprietà tedesche fuori dai territori controllati dai nazisti e dai loro alleati. Gli Usa non apprezzarono e sottoposero a embargo la banca svedese fino al 1947. Negli anni ’50 e ’60, i Wallenberg consolidarono e accrebbero le loro partecipazioni nelle più importanti imprese svedesi. Nel 1956 fu acquisita Elektrolux, rinominata Electrolux nel 1957, cresciuta nei decenni successivi attraverso una lunga serie di acquisizioni che la portarono a diventare il primo produttore europeo di elettrodomestici
all’indomani dell’assorbimento dell’italiana Zanussi (1984). Come il padre, Jacob e Marcus jr. sedettero nel board di un numero impressionante di società, non solo in Svezia. Entrambi laureati alla Stockholm School of Economics, avevano però caratteri diversi: più tranquillo Jacob, da sempre molto legato alla madre Amalia (il cui compleanno viene tuttora festeggiato dalla famiglia il 29 maggio di ogni anno così come il 19 novembre, giorno di nascita di André), più dinamico Marcus, in gioventù campione di tennis con partecipazioni a Wimbledon e alla Coppa Davis e olimpionico di vela nel 1936 in Germania. Forse era inevitabile che finissero per scontrarsi. Aggregazione finanziaria Accadde quando Marcus puntò sull’ambizioso progetto di fusione della Stockholms Enskilda Bank con la concorrente Skandinaviska Banken per dare vita alla più grande banca svedese. Il fratello non era della stessa idea: troppi rischi. La lotta nel cda si risolse nel 1969 con le dimissioni di Jacob, il cui posto nel board fu preso dal nipote Peter, figlio minore di Marcus (il cui primogenito, Marc, era amministratore delegato della banca già dal 1958). L’accordo sul merger fu siglato due anni dopo, ma nessuno ebbe il tempo di festeggiare: il 18 novembre 1971 Marc si suicidò sparandosi con un fucile da caccia. Fatale fu forse lo stress per la fusione,
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Peter morì nel 2015 a 88 anni. Oggi le sorti dell’impero di famiglia sono nelle mani del figlio Jacob, 67 anni, presidente di Investor, nel cui board siedono anche il cugino Marcus, figlio di Marc, e il fratello minore Peter jr., detto Poker, appassionato di auto sportive, pilota amatoriale e presidente del Royal Automobile Club, oltre che di varie fondazioni che fanno capo alla famiglia. La sesta generazione? C’è tempo: Lovisa, Jacob jr. e Alice, figli di Jacob nati fra il 1988 e il 1990, sono ancora lontani da posizioni di vertice nel gruppo. E, a sentir loro, non hanno alcuna fretta di accelerare il passaggio. 63
Riscatto personale Dopo la morte del fratello maggiore e dopo vent’anni in Atlas Copco con responsabilità sempre maggiori, Peter Wallenberg si accontentò di incarichi minori in Seb e nella holding di famiglia, costretto a rimanere nell’ombra di un padre poco convinto della sua capacità di prendere in mano il gruppo. Tanto che, alla morte di Marcus jr. nel 1982, furono in molti a scommettere che l’epopea dei Wallenberg fosse ormai al tramonto. Peter raccolse la sfida e dimostrò che si sbagliavano: “Quei dubbi su di me mi fecero un grande favore”, raccontò in un’intervista
nel 2006; “Sentire ogni giorno che non valevo nulla consolidò il mio istinto competitivo”. In 15 anni alla guida della galassia di famiglia, rafforzò il controllo sui vari business semplificando la struttura societaria in capo a Investor e incrementando i diritti di voto attraverso la vendita e l’acquisto di azioni proprie. La sua rete di contatti internazionali gli consentì di porre le basi per gli accordi che portarono alla nascita, fra il 1988 e il 1999, di colossi internazionali come Abb, Stora Enso e AstraZeneca. Quando, nel 1997, lasciò la presidenza di Investor, questa aveva un valore netto di poco meno di 79 miliardi di corone, contro gli 1,8 miliardi di dieci anni prima. Peraltro, non gli furono risparmiate le critiche per come tentò di influenzare la politica, come quando, prima delle elezioni del 1994, disse che, a seconda dell’esito del voto, le imprese rischiavano di dover lasciare la Svezia.
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che gli portò forti carichi di lavoro, pressioni e aspettative, appesantiti dal fatto che – scrisse nelle sue memorie Lars-Erik Thunholm, ad della Seb dal 1971 al 1976 – Marc, come lo zio, era contrario all’operazione caldeggiata dal padre.
Negli anni ’50 e ’60, consolidarono e accrebbero le loro partecipazioni nelle più importanti imprese svedesi Nel 1956 fu acquisita Elektrolux, rinominata Electrolux l’anno successivo, cresciuta nei decenni successivi attraverso una lunga serie di acquisizioni
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KANDAHAR FA 100 Si celebra il primo secolo di vita per l’esclusivo club sciistico elvetico Una ricorrenza molto sentita anche dagli appassionati britannici, che lo fondarono
NEL CANTON BERNA, IN PARTICOLARE A MÜRREN, SI TROVA UN CIRCOLO DI APPASSIONATI CHE DA SEMPRE COSTITUISCE UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER I BRITANNICI CHE PER RAGIONI DI VACANZA O DI LAVORO TRASCORRONO DEI PERIODI NEI CANTONI.
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Il suo ristorante panoramico rotante è stato immortalato nella celebre pellicola di James Bond intitolata Agente 007 - Al servizio segreto di sua Maestà.
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L’ente, che quest’anno festeggia i 100 anni dalla fondazione, organizza sia percorsi d’allenamento amatoriale, che manifestazioni agonistiche, tra cui il famoso Inferno di Mürren, 14,9 km di lunghezza e 2170 m di dislivello rendono la pista, percorribile anche al di là della gara, un’esperienza unica. “Una curva brutta e veloce è meglio di una curva lenta e bella” è il motto degli organizzatori. kandahar.org.uk
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VINTAGE IN STRADA La Bentley torna a produrre l’iconica Blower con pochi cedimenti alla modernità Realizzata con dimensioni che sono l’85% dell’originale, può circolare liberamente
I PRIMI 99 MODELLI IN USCITA DALLE FABBRICHE SARANNO CARATTERIZZATI DAL BADGE FIRST EDITION SUL COFANO, SULLA PORTIERA E SUL CRUSCOTTO, NONCHÉ DA UNA TARGA INCISA E NUMERATA DA 1 A 99.
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Molto più di un’auto. Acquistare la Bentley Blower Jnr signifca portarsi a casa un pezzo di storia. L’iconico modello del 1929 viene riprodotto con dimensioni che sono l’85% di quelle originali, combinando fedeltà alle linee della tradizione e attenzione ai dettagli e alle prestazioni, grazie ai progressi della tecnologia. La corda che tiene assieme i raggi del volante è un’autentica chicca, il tutto secondo regole di costruzione che ne garantiscono la messa in strada secondo le normative in vigore tanto in Gran Bretagna, quanto nell’Unione europea. Bentleyblowerjnr.com - Prezzo: 106 mila euro
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NUOVE APERTURE I prossimi mesi saranno molto intensi sul fronte degli hotel di lusso Un giro d’orizzonte dalla Gran Bretagna all’Australia, fino all’Italia
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ALMALUSA HOTELS GUNDARI
BUENOS AIRES
HOTEL CASALUCIA
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Alcune puntano sul target dei paperoni, altre invece sulla fascia dei percettori di redditi medio-alti. Nelle settimane e nei mesi a venire sono attese numerose aperture di hotel in giro per il mondo, con un ritmo che ha pochi precedenti nel corso della storia. A seguire proponiamo alcune delle soluzioni più originali in arrivo.
Costruito nel 1928 nel quartiere della Recoleta, l’Edificio Mihanovich era un tempo l’edificio più alto dell’America Latina con 80 metri. Rinasce con il brand Casa Lucia, con 142 camere elegantemente sobrie progettate da Fernanda Schuch. Hotelcasalucia.com/en/ Prezzo: da 670 dollari a notte per una doppia
CICLADI
Complesso di ridotte dimensioni, composto da 27 suite e ville, parzialmente scavate nel fianco della collina di Folegandros, si trova a circa 40 minuti da Santorini. Apertura a maggio. Gundari.com Prezzo: doppia a partire da 600 euro a notte
LIFESTYLE NEW OPENING LISBONA
Nel cuore della capitale portoghese, a cinque minuti a piedi dalla cattedrale, AlmaLusa Alfama è un nuovo ed economico boutique hotel ricavato da un edificio risalente al XII secolo, con 25 camere gradevolmente arredate in stile minimalista. Almalusahotels.com Prezzo: da 139 euro
LONDON
Il sesto hotel del gruppo Maybourne è una struttura di sole suite caratterizzate dal fatto che ogni designer (tra cui André Fu, Rémi Tessier e Patricia Urquiola) è stato assegnato uno o due piani su cui lasciare la propria impronta. Maybourne.com Prezzo: da 2.040 sterline, trasferimenti aeroportuali compresi
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GLASGOW
Dopo lavori di ristrutturazione durati tre anni, la House of Gods aprirà a marzo con una struttura da 28 camere, gemella di quella della stessa catena con sede a Edimburgo. Houseofgodshotel.com/glasgow Prezzo: da 119 sterline
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COLORADO
Reinvenzione elegante di quello che era il Molly Gibson Lodge a tre stelle. Sono stati spesi 50 milioni di dollari per trasformare le 68 stanze e puntare a incontrare i gusti dei vacanzieri più esigenti. Molliaspen.com Prezzo: da 749 dollari a notte
NEW OPENING
U N I N T E R O ATO L LO A D I S P O S I Z I O N E O L A S P L E N D I D A C O R N I C E D I P I A Z Z A D E L P O P O LO N E L L’ U R B E , D I S P O N I B I L I TÀ P E R T U T T I I G U ST I .
MOLLIES WARWICKSHIRE
SLOWNESS THE ROMEO COLLECTION
MALDIVE
SONEVA
STANDARDX
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Per chi vuole prendersi una pausa rilassante a due passi da casa, magari anche solo per un fine settimana, o per quanti preferiscono mete esotiche nelle quali staccare completamente dalla routine quotidiana. Residenze per tutti i gusti e i per diversi portafogli.
A quasi 30 anni dall’apertura del Fushi, Soneva Secret rilancia mettendo a disposizione degli ospiti del resort un intero atollo. Con la promessa di “zero zanzare”. Soneva.com Prezzo: ville da 5.230 dollari a notte
MELBURNE
Standard Hotels, la catena che – tra gli altri – conta azionisti come Leonardo DiCaprio e Cameron Diaz, è pronta a lanciare un nuovo brand annunciato come “sfrontato, nuovo e sorprendente”. Il primo StandardX prevede 125 camere minimaliste (e convenienti), due ristoranti e un’ampia reception in stile loft. Standardx.com Prezzo: 132 sterline a notte
LIFESTYLE NEW OPENING UCKERMARK GERMANIA
Claus Sendlinger, fondatore della catena Design Hotels, ha creato un nuovo marchio chiamato Slowness, attraverso il quale intende, dice, “costruire e nutrire luoghi radicati a livello locale”. A circa 100 km a nord di Berlino, nella regione dell'Uckermark, sorgerà il primo hotel con questo spirito. Slowness.com/places/arnesse/ Prezzo: da 280 euro a notte
WARWICKSHIRE
The Pig on the Farm, la cui apertura è attesa a fine anno, è in corso di completamento a poca distanza da Stratford-upon-Avon. Conterrà 35 camere distribuite tra una casa padronale del XVI secolo e gli edifici agricoli circostanti, immersi in 53 acri di pascoli e terreni coltivabili. Un ristorante occuperà quello che era il fienile principale e le cure termali si svolgeranno in tre capanne di pastori. Thepighotel.com Prezzo: 250 sterlina a notte per la doppia 73
ROMA
A pochi passi da Piazza del Popolo, l’austera facciata del cinquecentesco Palazzo Capponi Campanari farà da cornice al Romeo Roma da 74 camere, uno degli ultimi progetti disegnati dalla defunta Zaha Hadid e completato dallo studio che porta il suo nome. Rheromeocollection.com Prezzo: n.d.
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MANCHESTER
Il vecchio edificio dei Granada Studios rinascerà entro l’estate come sede di un club per soci della Soho House (completo di piscina all'aperto sul tetto, al diavolo la pioggerellina di Manchester) e un hotel da 128 camere, il Mollie’s , brand alla terza apertura. Mollies.com Prezzo: 120 sterline a notte per una doppia
HOME
ROBOT DI RITORNO
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Meno appariscenti ma più utili, ecco le nuove soluzioni automatizzate In cucina lo chef è sempre più spesso una macchina con mille competenze
JURA GIGA
MOLEY CHEF‘S KITCHEN
Per chi ama il caffè personalizzato. Macchina da chicchi con 35 soluzioni programmabili, dall'americano nero puro al latte macchiato preparato freddo, con tutte le impostazioni (comprese dimensioni, intensità e miscela di chicchi) regolabili con precisione. Bsdspa.it Prezzo: 3.450 sterline
Chef robotico a un braccio, che taglia la verdura, prepara il brodo e posiziona gli ingredienti e gli utensili nei giusti ripiani. Un’app azionabile via tablet consente di scegliere il piatto del giorno e lasciare che Moley faccia il suo lavoro. Moley.com Prezzo: 50 mila sterline
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edita da 16/10/23 11:42
OPINION
I super player Lo sviluppo del sistema bancario passa attraverso la diffusione della platform economy La datacrazia ha rivoluzionato il settore dalle fondamenta: chi non cambia è perduto DI ANGELO DEIANA
La regolamentazione ha quasi sempre l’effetto di alzare le barriere all’ingresso, ostacolando i challenger, i newcomer e, in definitiva, l’innovazione
La stagione del consolidamento D’altra parte, ormai ne siamo consapevoli: è un sistema dirompente quello della platform economy. Ciascuno dei grandi player digitali è mediamente oligopolista nelle rispettive aree di influenza, spesso con un significativo potere di mercato, e merita dunque un’attenta supervisione ex post da parte delle autorità di mercato. I settori più regolamentati, come il bancario, l’automobilistico e il farmaceutico, hanno visto negli ultimi decenni forti processi di consolidamento e un debole flusso di nuovi entranti proprio perché la regolamentazione è una barriera all’ingresso che abbatte i processi di ingresso e crescita degli attori più piccoli. Per esempio, l’incidenza dei costi di compliance sui costi totali nelle piccole istituzioni finanziarie è più del triplo di quelle di grandi dimensioni.
Ma andare oltre è difficile perché, per chi sa di concorrenza e mercati, qualsiasi regolamentazione ha quasi sempre l’effetto di alzare le barriere all’ingresso, ostacolando i challenger, i new comer e, dunque, l’innovazione.
già esistenti, dovranno iperterritorializzarsi in enclave di relazioni locali e familiari eliminando quasi completamente i rischi del credito “spinoffando” la funzione a partner esterni specializzati in termini di efficacia ed efficienza.
Il digitale al centro In ogni caso, il digitale è già da tempo diventato una forma istituzionale della vita civile, perché le tecnologie dell’informazione permeano ormai tutti gli spazi della vita sociale ed economica, compresa quella bancaria. Una trasformazione che sta lavorando ai fianchi delle banche grandi che, comunque, avranno il potere di assorbire parte delle fintech e delle digital banks. E investe, invece, in maniera significativa le banche medio-piccole che, se non si “consorzieranno” nelle reti
Questione di tempistiche Altre strade sono difficili in un mondo che vede il minor tempo di servizio come fattore di scelta strategica della clientela. Non sarà un processo facile per le complesse strutture organizzative delle banche tradizionali. I vincoli posti dalle infrastrutture tecnologiche esistenti e dalla cultura focalizzata sul prodotto stanno facendo emergere una lentezza evolutiva che renderà il riposizionamento competitivo sul sistema digitale particolarmente faticoso. Si tratta di metabolizzare
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Nei processi di innovazione del mondo bancario e finanziario, un ruolo da protagonisti lo svolgeranno i super player del big tech, quello fatto da Amazon, Google, Facebook, Apple, Microsoft, X, Instagram, Tik Tok e molti altri.
OPINION
di pagamenti, cryptovalute e transazioni finanziarie. Ed ecco perché il ruolo della tecnologia è sempre più centrale nel mondo finanziario: la data-driven economy e la conseguente datacrazia ha trasformato per sempre il mondo delle banche. 81
ricordiamo sempre, la tecnologia è il braccio, le soft skill la mente, e i dati il vantaggio competitivo. Ecco il motivo principale con cui gli analisti più attenti ai processi evolutivi spiegano la ormai costante attenzione delle big tech per licenze bancarie, sistemi
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un paradigma nuovo: la “platform economy” è un sistema in cui il problema non è quello di una mera digitalizzazione dei sistemi produttivi e distributivi, ma una transizione phygital verso un modello consulenziale comportamentale dove, come
OPINION
Controllore cercasi Non tocca alla Consob verificare la veridicità delle informazioni presenti nei prospetti La decisione della Corte di Cassazione crea grande preoccupazione tra gli analisti DI MARCELLO GUALTIERI
A chi spetta il compito di verificare la veridicità e la qualità delle informazioni fornite dagli emittenti nei prospetti informativi che accompagnano il collocamento dei titoli presso il pubblico?
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Precondizione di mercato L’argomento appare immediatamente di straordinaria rilevanza perché la corretta informazione del mercato, degli investitori professionali e dei piccoli risparmiatori è la precondizione affinché possa esistere un mercato azionario borsistico degno di tale nome. In Italia non si può certamente ritenere che esista un mercato borsistico brillante. Nel 2023 ci sono state 36 nuove quotazioni a Piazza Affari a fronte di 26 delisting: il maggior numero di Ipo presso l’Euronext Growth; il maggior numero di delisting presso il listino principale. I capitali raccolti ammontano appena a 1,5 miliardi di euro per le Ipo e 620 milioni per gli aumenti di capitale, in totale
meno di 2,2 miliardi, pari a 37 euro a testa per ogni italiano, dato ottimistico, perché una parte di questi capitali proviene sicuramente da disinvestimenti. Una delle possibili ragioni della asfittica situazione del mercato borsistico in Italia può essere forse ritrovata esattamente nella risposta al quesito iniziale: chi controlla qualità e veridicità delle informazioni contenute nei prospetti? La Cassazione è intervenuta di recente (sentenza n. 1653/2024) sul punto, stabilendo che, certamente, questo compito non spetta alla Consob e pertanto riformando in tal senso una sentenza della Corte d’appello che aveva ritenuto la Consob responsabile dei danni causati ad alcuni investitori, ricollegabili alla mancata veridicità dei dati offerti nel prospetto. A questo punto, se alla Consob è riservato, purtroppo, il ruolo di mero controllore degli aspetti formali e quindi con esclusione di qualunque controllo sul merito delle informazioni fornite, non rimane
che prendere atto di un grosso vuoto normativo. E questo ovviamente non può lasciare indifferente investitori e risparmiatori. Una posizione discutibile La sentenza della Cassazione lascia francamente sgomenti perché nei termini prospettati dai giudici della Suprema Corte, la Consob viene altresì svuotata anche di quel potere di moral suasion (o di dissuasione preventiva). Alla fine recependo il contenuto della Sentenza della Cassazione non si può altro che concludere che non esiste alcun soggetto indipendente, privo di conflitto di interessi, che in qualche modo garantisca l’investitore con una valutazione oggettiva sui dati forniti. Ovviamente rimangono inalterati i profili penalistici di eventuali informazioni errate o poco accurate, ma questo è un argomento che decisamente da un lato non interessa gli investitori, dall’altro equivale a chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati.
TOP LIFE
I più ricercati Dagli sportivi ai musicisti: i personaggi più cliccati su Google I Beatles dominano la scena, davanti a Leonardo e CR7 DI SARA MORTARINI
WEB
CELEBRITÀ
ROCK BAND PIÙ CERCATA DI SEMPRE: THE BEATLES
SPORT PIÙ CERCATO DI SEMPRE: CALCIO
ARTISTA PIÙ CERCATA/O DI SEMPRE: LEONARDO DA VINCI
VIDEOGIOCO PIÙ CERCATO DI SEMPRE: MINECRAFT
ATLETA PIÙ CERCATA/O DI SEMPRE: CRISTIANO RONALDO ICONA DI MODA / STILE PIÙ CERCATA/ O DI SEMPRE: RIHANNA
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PRIVATE
CANTAUTORE /CANTAUTRICE PIÙ CERCATA/O DI SEMPRE: TAYLOR SWIFT
TRILOGIA PIÙ CERCATA DI SEMPRE: THE TWILIGHT SAGA OPERA D’ARTE (ESCLUSE OPERE TEATRALI) PIÙ CERCATA/O DI SEMPRE: MONA LISA
TAYLOR
Sportivi, musicisti, protagonisti del gossip e della politica. Sono questi i personaggi che hanno dominato nel 2023 le ricerche degli italiani su Google. A ottenere il titolo di persona più cercata dell’anno di Google Trends è stato il tennista Jannick Sinner, primo italiano a vincere la Coppa Davis in 47 anni. Ma nella top ten compaiono anche la cantante Shakira, protagonista delle cronache rosa per il suo divorzio dal calciatore Gerard Piqué e Marta Fascina, deputata di Forza Italia e compagna dell’ex premier Silvio Berlusconi, solo per citare qualche nome. Questo per quanto riguarda l’Italia e le ricerche dello scorso anno. Ma visto che nel 2023 ricorreva il 25esimo compleanno di Google, il motore di ricerca ha festeggiato ripercorrendo le tendenze che più hanno suscitato la nostra curiosità collettiva nel corso degli anni. Ecco allora una lista delle persone, dei luoghi e delle cose più ricercate di tutti i tempi a livello globale.
EMMA
TOP LIFE
KIM BUSINESS
REAL ESTATE
KIM KARDASHIAN STRIZZA L’OCCHIO A WALL STREET?
EMMA STONE VENDE CASA A LOS ANGELES
Emma Stone ha messo in vendita la sua casa di Los Angeles: la richiesta è di quasi 4 milioni di dollari. L’attrice protagonista del film Poor Things, uscito al cinema a gennaio 2024 e che le è già valso un Golden Globe, aveva acquistato la proprietà nel 2019 per 2,3 milioni di dollari e l’aveva poi sottoposta a una profonda ristrutturazione. Situata nel quartiere di Westwood, la casa in stile spagnolo risale agli anni ’20. Dopo averla acquistata, l’attrice ha allargato la cucina e ha fatto costruire una guesthouse con una camera da letto e cucina indipendente. Ora però, la 35enne Stone sembra volersi allontanare da Los Angeles: nel 2021 ha acquistato una casa ad Austin, in Texas, e nel 2022 ha venduto un’altra delle sue proprietà a Malibù, incassando 4,4 milioni di dollari. 85
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Kim Kardashian si prepara per Wall Street. La più famosa delle sorelle Kardashian vorrebbe portare alla quotazione sul Nyse il suo brand di abbigliamento e intimo Skims che, nell’estate del 2023, era stato valutato circa 4 miliardi di dollari. Co-fondato nel 2019 insieme a Emma e Jens Grede, Skims è nato come un progetto di shapewear al femminile con un forte enfasi sul tema dell’inclusività. Il brand è poi cresciuto nel tempo, ampliando la linea con loungewear, costumi e pigiami e lanciandosi anche nel mondo dell’abbigliamento e intimo maschile. Le prime voci di una possibile quotazione erano arrivate lo scorso luglio, quando l’azienda aveva lanciato un round di finanziamenti in vista dell’ipo raccogliendo 270 milioni di dollari. E a ottobre 2023 una storia pubblicata su Instagram da Kim Kardashian - che conta 364 milioni di follower - ha riacceso i fari su una possibile quotazione, attesa nel 2024: “Thank you so much for the love Nyse”, recitava la story a corredo di uno scatto con gli schermi di Wall Street mentre diffondono le immagini di una campagna del brand.
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FIAT 509 S Zagato, 1927 asta del 2 ottobre 2021 Aggiudicata a 178.250 euro
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Ferrari 365 GT 2+2, 1969 asta del 19 novembre 2022 Aggiudicata a 224.250 euro
REAL ESTATE CAR
Tuffo nel passato Le auto sportive e d’epoca non perdono mai fascino, come dimostrano le aste internazionali Marchi iconici come Porsche e Bentley si contendono l’attenzione degli acquirenti DI GIACOMO NICOLELLA MASCHIETTI
Richiamo nostalgico Le auto d’epoca, con la loro eleganza senza tempo e il richiamo nostalgico, mantengono il loro posto d’onore nelle aste internazionali. I modelli classici di case come Mercedes-Benz, Jaguar e Alfa Romeo sono contesi da collezionisti che apprezzano la maestria artigianale e l’eredità storica di questi veicoli. Il mercato delle auto d’epoca spesso testimonia l’unicità dei modelli, con vetture che portano con sé una storia intrigante e una provenienza illustre. Restaurate con cura e amore, queste auto d’epoca incantano gli acquirenti che cercano qualcosa di più di un semplice mezzo di trasporto. Il mercato delle auto di lusso alle aste internazionali continua a prosperare, alimentato dall’amore per la bellezza, la performance e la storia automobilistica. Un mix irresistibile di prestigio, emozione e unicità che trasforma ogni asta in un evento unico, dove la passione per
la guida e la bellezza si fondono in un’esperienza indimenticabile. Ne abbiamo parlato con Maurizio Piumatti, direttore generale della casa d’aste Wannenes Il segmento automotive ha iniziato a scegliere le aste come canale privilegiato di vendita già da qualche anno. Quali sono le motivazioni che portano un collezionista a decidere di vedere una vettura all’asta? Rivolgersi a una platea di potenziali appassionati di tutto il mondo, che solo un’asta riesce a catalizzare, è la leva principale. Chi si affida a noi lo fa anche perché si fida di una struttura che unisce competenza, dinamismo e affidabilità. Soprattutto coloro che possiedono modelli che difficilmente si trovano sul mercato tramite i canali tradizionali (dai dealer o tramite annunci), sanno che l’asta si può trasformare in un’occasione irripetibile per i potenziali compratori. L’asta di una vettura rara diventa un’opportunità che potrebbe non ripresentarsi più per molto tempo, e allora scatta la competizione in sala, l’adrenalina cresce e il gioco e fatto! 87
I brand più gettonati Le aste internazionali vedono regolarmente presentati modelli di auto di lusso che incarnano il massimo della raffinatezza e dell’eleganza. Marchi iconici come Porsche, Ferrari, Rolls-Royce, Bentley, Bugatti e Aston Martin si contendono l’attenzione degli acquirenti, offrendo modelli unici e personalizzati che incarnano lo spirito dell’eccellenza automobilistica. I recenti risultati delle aste hanno evidenziato un crescente interesse per i veicoli particolarmente rari e ben conservati. Le auto sportive, simboli di prestazioni estreme e design avveniristico, attirano una
platea di appassionati pronti a sborsare cifre considerevoli per possedere un pezzo della storia automobilistica.
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Il mercato delle auto d’alta gamma, sportive e d’epoca, continua a esercitare un fascino irresistibile, attirando gli appassionati e i collezionisti da ogni angolo del mondo. Questi veicoli, non solo testimoni di un’eccezionale ingegneria automobilistica ma anche forieri di storie e stili di vita unici, si trasformano in autentiche opere d’arte su ruote, destinate a diventare il fiore all’occhiello di collezioni esclusive.
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Wannenes si è specializzata tra Da due stagioni collaborate con .V.B ecnaussI sabiraP PNB :etnettimE classic cars e supercar, passando Milano AutoClassica. Quali sono )-AA hctiF / 3aA s’ydooM / +A s’P&S( sabiraP PNB :etnaraG atsopiù ttos ied otnemadna'llad otanoizidnoc non 3202 erbmevoN a oimerP ixaM per chicche che hanno partecipato i lotti che hanno coinvoltoitndi i s s a bir id osac ni ehcna airomeM otteffE noc ilartsemirt imerP ilaiznetoP alla 1000 Miglia o ancora moto il pubblico? areirraB ollevil la onif itnatsottos ied d’epoca rare. Quali sono le vetture Il sodalizio con Milano AutoClassica èitnatsottos ied elaizini erolav led %03 la onif areirraB olleviL più richieste, e quelle con maggior nato nel 2019 e si è consolidato grazie elaizini erolav led %001 :otapicitna osrobmir id olleviL orue 001 :elanoizoN otropmI potenziale di realizzo? a un’ottima reciproca collaborazione a z n e d a c s a e l a n o i z o N o t r o p m I 'lled otanoizidnoc osrobmiR Ferrari, Porsche e Alfa Romeo che ci ha dato grandi soddisfazioni. anailatI asroB ad otitseg otacrem ,)FTM( XeDeS :enoizaizogeN id edeS sono i marchi che Le nostre aste si sono svolte OIRATICcatalizzano ILBBUP OIGGASSEM il in sala durata oltre 10 minuti è maggior interesse, cosi come le fisicamente in Italia, ma la clientela è sselpmstata oc oirvenduta aiznanifaoquasi tnemu180 rts omila nu è aetun acifitreC lI vetture anteriori al 1957, requisito di stata sin da subito internazionale eola eleggibilità alla 1000 ARMiglia. EIRRAB partecipazione di clienti stranieri è via collezionista che dopo l’asta non IMERP IMERP OIMERP IXAM SOTTOS Il’ora NOIZAdi poterla ritirare. NISI A questo possiamoILAaggiungere RTSEMIRT altriILARTSEMvia IRT aumentata; OSSIFoggi siamo al 60% e ITNATvedeva AZNEDACS A E Nei mesi seguenti ne ha terminato il elementi come la “storia” della vettura tutto fa presumere che questo trend %06 ).a.p %4( %1 %05,41 MPB ocnaB ,oloapnaS asetnI ,tidercinU 6W7U1TIPNBLN restauro e ha partecipato alla 1000 e la partecipazione a competizioni continuerà anche in futuro. %06 ).a.p %06,3( %09,0 %51 oloapnaS asetnI ,tidercinU ,inE 4X7U1TIPNBLN Miglia l’anno successivo. celebri. Il 2023 ha inoltre evidenziato Fra i vari modelli, abbiamo venduto %06 ).a.p %4( %1 %05,61 siraneT ,cinortceleorciMTS ,oloapnaS asetnI 2Y7U1TIPNBLN un apprezzamento significativo delle a 225 mila euro una splendida Ferrari %06 ).a.p %06,3( %09,0 %51 sitnalletS ,ixeN ,cinortceleorciMTS 9Z7U1TIPNBLN in programma una vendita Maserati e una forte crescita del 365 GT 2+2 del 1969 che aveva relcnoMAvete %06 ).a.p %02,3( %08,0 %71 ,inE ,MPB ocnaB 308U1TIPNBLN nei prossimi mesi? Potete già darci segmento Instant Classic, ossia le).a.p %02,3( tutte le caratteristiche giuste:acprima %06 %08,0 %41 naboideM ,lenE ,inE ,ilareneG inoizarucissA 118U1TIPNBLN qualche anticipazione? vetture nate fra il 2000 e il 2013.).a.p %06,3( targa e libretto, 66.000 km originali, %06 %09,0 %51 lattimrolecrA ,muelorteP latnediccO ,eignE 928U1TIPNBLN Lo spostamento a Bologna della di proprietà della stessa famiglia sin %06 ).a.p %4( %1 %51 tejysaE ,senilriA naciremA ,ecnarfriA 738U1TIPNBLN storica fiera di Padova ha lasciato Modello, marchio, anno, da nuova e una storia perfettamente %05 ).a.p %4( %1 %61 yrtsepaT ,odnalaZ ,omagarreF 548U1TIPNBLN uno spazio nel territorio veneto, condizione della vettura… quali ).a.p %4( documentata. %55 %1 %71 alseT ,WMB ,zneB-sedecreM 258U1TIPNBLN ricchissima di appassionati e i fattori che incidono%5di esempio è una bellissima egarotS eterra 3 più sul).a.p %08,4( Un’altro %02,1 %02 ruP ,htapiU ,IA.3C 068U1TIPNBLN collezionisti, che verrà colmato a fine prezzo di vendita? %06 911 ).a.p %02,3( Porsche %08,0 %052.2 ,41 S Coupé mmdel oclau1970, Q ,seciveD orciM decnavdA ,ygolonhceT pihcorciM 878U1TIPNBLN aprile dal Vicenza classic car show. Ogni vettura ha le proprie a 178 %05 peculiarità, ).a.p %4( venduta %1 %81 mila euro, mai lavinraC ,rebU ,rosivdapirT 688U1TIPNBLN ma senza dubbio la marca e %che %03 rimane ).ail .p %06,5( restaurata %04,1 02 presentava i fondi rewocon P gulP ,ygLì rensaremo E avonnupresenti S ,nurnuS con una vendita 498U1TIPNBLN fattore trainante. I modelli protettiva originale, una storia %04 Ferrari ).a.p %06,5( vernice %04,1 %91 hctefraFall’asta, ,sadidA ,oma dnalle aZ anticipazioni sono 0A8U1TIPNBLN ancora top secret. fanno la parte del leone, basti pensare .eggel rep etsivinteramente erp ilacsif etunedocumentata tir elled odrol la ie sreinterni d n e t n i o n o v e d or e v v o ) % 0 2 o i p m e s e ( e l a u t n e cr e p n i i s s er p s e i t r o p m i i l G Siamo anche consapevoli che la nostra che nella classifica delle Top 50 nelle perfettamente conservati. Un gioiello i l e h c o t n a u Q e n o i z p o i d i t a t o d o n o s o r u E ’ l l a d a s r e v i d a t u l a v a n u n i o t a n i m o n e d etnaatsMonte ottos nu Carlo noc etacpuò ifitreessere CI sede il aste internazionali 2023, sono 37 i che ha attirato immediatamente odnazzilartuen ,etnatsottos led enoizanimoned id atulav al e oruE’l art oibmac led enoizallicso’llad enummi edner trampolino modelli della casa di Maranello, di l’interesse degli specialisti Porsche. .oibmac iddioilancio hcsir oviper taleraffrontare li ancora meglio il mercato estero. cui nove nelle prime dieci posizioni. Posso ricordare ancora un’eccezionale .sabirappnb.itnemitsevni US ITTUT ILIRPOCS Siamo stati fra i primi ad affacciarci Rarità e stato diticonservazione sono Fiat 509 S del 1927, estremamente al mercato del Principato di Monaco parametri altrettanto importanti, ma rara perché era una delle tre sole con il nostro dipartimento Luxury soprattutto è essenziale la presenza carrozzate da Zagato. Faceva parte noizomorpdi àtilalusso) nif noc oiracon ticilbbup oiggasseM (gioielli, orologi,.ilaborse dei componentirof originali e la di una collezione privata francese da sutcepsorP esaB li etnematnetta ereggel ,etacifitreC ien eritsevni id enoisiced alla issennoc icifeneb e ihcsir ilaiznetop i oneippa enrednerpmoc id enif la ,otnemitsevni id enoisiced anu erattoda id amirP tacifmotore itreC ia evitalee r )stelaio, mreT laniF( evitinifeD inooltre izidnoC e20 l ,itneanni, melppus ivstoria isseccus addocumentata otanroigga emoc ,3202/50/13 atad ni )ottimi FMA( sreicnarisultati niF séhcraM see d équesto tirotuA’llad otci avorpone ppa setaciin fitreC fo ecnaussi eht corrispondenzaeetendi enetnoc otnemucod ovitaler li éhcnon ,elacsif otnemattart la e itsoc ivitaler ia ,otnemitsevni’lla ,etnaraG la e etnettimE’lla issennoc oihcsir id irottaf ia etacided inoizes el ,eralocitrap ni ,e isetniS id atoN al i e d e n o i z a v o r p p a e m o c a s e t n i e r e s s e e b b e r v o d n o n s u t c e p s o r P e s a B l e d e n o i z a v o r p p a ’ L . t i . s a b i r a p p n b . i t n e m i t s e v n i b e w o t i s l u s e l i b i n o p s i d è e n o i z a t n e m u c o d e l a T . e l i b i n o p s i d e v o , ) D I K ( e vaihc inoizamrofni el posizione privilegiata per allargare che devono essere tassativamente sin dall’origine, ben conservata e con emoc odom nucla ni isrednetni ad onos non e elanoizomorp etnemarem opocs e acireneg arutan onnah etunetnoc osse ni inoizamrofni el e oiraticilbbup elairetam ecsiutitsoc otnemucod etneserp lI .etacifitreC inif ia aaccoppiamento ssets al eriutitsos òup én ,atreffo id enoizattutte nemucod ale lledcaratteristiche etrap af non otnemucod etdi neseeleggibilità rp li ,ertlonI .itnemitsevni id aireil tam ni aznelusnraggio oc o ocilbbupd’azione la atreffo ,enoizad adnam occar ,enoizaticellos ,acrecir nostro altri matching nel loro otnematteggossa id oihcsir li e etnettimE oihcsir li éhcnon ,elanoizoN otropmI’lled elaizrap o elatot atidrep id oihcsir li ,irtla ilg art ,atropmoc etacifitreC ien otnemitsevni’L .otnemitsevni id enoisiced atterroc anu id e t a c i f i t r e C i i u c n i o s a c l e N . e l a t i p a c o t n o c n i e t i d r e p n i e h c n a e r e r r o c n i à r t o p e r o t i t s e v n I ’ l , a z n e d a c s a l l e d a m i r p i t u d n e v o n a i s e t a c i f i t r e C i e v O . ) n i l i a b ( e i r a c n a b i s i r c e l l e d e n o i t s e g i d itnemurts ilga etnaraG led dipartimenti, primo fra tutti quello d’origine, se si desidera spuntare i a eventi internazionali. Stimata circa etnemavisulcse opocs onnah e ivitacidni etnemarem onos itatropir iviuq oiraiznanif otunetnoc a icifarg i e inoizamrofni eL .erairav àrtop otnemidner li ,atarud orol alled osroc len itudnev o itatsiuqca onais sabirappnbdopo .itnemitsevuna ni bew obattaglia tis lus ilibinopsid onos etacifitdelle reC ied enauto oizatouq classiche allus etanroigga ie noisportive. zamrofnI .ovitsuase non e ovitacifilpmese prezzi migliori. 100 mila.ti.euro, 1
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MAXI CASH COLLECT SU PANIERI DI AZIONI Maxi Premio incondizionato fino al 20%¹ il 27 Novembre 2023 Potenziali premi trimestrali successivi fino all’1,40% (5,60% p.a.) Barriera premio e Barriera a scadenza fino al 30% CARATTERISTICHE PRINCIPALI: Emittente: BNP Paribas Issuance B.V. Garante: BNP Paribas (S&P’s A+ / Moody’s Aa3 / Fitch AA-) Maxi Premio a Novembre 2023 non condizionato dall'andamento dei sottostanti Potenziali Premi trimestrali con Effetto Memoria anche in caso di ribassi dei sottostanti fino al livello Barriera Livello Barriera fino al 30% del valore iniziale dei sottostanti Livello di rimborso anticipato: 100% del valore iniziale Importo Nozionale: 100 euro Rimborso condizionato dell'Importo Nozionale a scadenza Sede di Negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana
MESSAGGIO PUBBLICITARIO
Il Certificate è uno strumento finanziario complesso
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PREMI TRIMESTRALI
BARRIERA PREMI TRIMESTRALI E A SCADENZA
14,50%
1% (4% p.a.)
60%
15%
0,90% (3,60% p.a.)
60%
16,50%
1% (4% p.a.)
60%
15%
0,90% (3,60% p.a.)
60%
ISIN
AZIONI SOTTOSTANTI
MAXI PREMIO FISSO
NLBNPIT1U7W6
Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco BPM
NLBNPIT1U7X4
Eni, Unicredit, Intesa Sanpaolo
NLBNPIT1U7Y2
Intesa Sanpaolo, STMicroelectronic, Tenaris
NLBNPIT1U7Z9
STMicroelectronic, Nexi, Stellantis
NLBNPIT1U803
Banco BPM, Eni, Moncler
17%
0,80% (3,20% p.a.)
60%
NLBNPIT1U811
Assicurazioni Generali, Eni, Enel, Mediobanca
14%
0,80% (3,20% p.a.)
60%
NLBNPIT1U829
Engie, Occidental Petroleum, Arcelormittal
15%
0,90% (3,60% p.a.)
60%
NLBNPIT1U837
Airfrance, American Airlines, Easyjet
15%
1% (4% p.a.)
60%
NLBNPIT1U845
Ferragamo, Zalando, Tapestry
16%
1% (4% p.a.)
50%
NLBNPIT1U852
Mercedes-Benz, BMW, Tesla
17%
1% (4% p.a.)
55%
NLBNPIT1U860
C3.AI, Uipath, Pure Storage
20%
1,20% (4,80% p.a.)
35%
NLBNPIT1U878
Microchip Technology, Advanced Micro Devices, Qualcomm
14,50%
0,80% (3,20% p.a.)
60%
NLBNPIT1U886
Tripadvisor, Uber, Carnival
18%
1% (4% p.a.)
50%
NLBNPIT1U894
Sunrun, Sunnova Energy, Plug Power
20%
1,40% (5,60% p.a.)
30%
NLBNPIT1U8A0
Zalando, Adidas, Farfetch
19%
1,40% (5,60% p.a.)
40%
Gli importi espressi in percentuale (esempio 20%) ovvero devono intendersi al lordo delle ritenute fiscali previste per legge.
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I Certificate con un sottostante denominato in una valuta diversa dall’Euro sono dotati di opzione Quanto che li rende immune dall’oscillazione del cambio tra l’Euro e la valuta di denominazione del sottostante, neutralizzando il relativo rischio di cambio.
SCOPRILI TUTTI SU investimenti.bnpparibas.it
Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Prima di adottare una decisione di investimento, al fine di comprenderne appieno i potenziali rischi e benefici connessi alla decisione di investire nei Certificate, leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certificates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 31/05/2023, come aggiornato da successivi supplementi, le Condizioni Definitive (Final Terms) relative ai Certificate e la Nota di Sintesi e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento fiscale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID), ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certificate. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai fini di una corretta decisione di investimento. L’investimento nei Certificate comporta, tra gli altri, il rischio di perdita totale o parziale dell’Importo Nozionale, nonché il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante agli strumenti di gestione delle crisi bancarie (bail-in). Ove i Certificate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certificate siano acquistati o venduti nel corso della loro durata, il rendimento potrà variare. Le informazioni e i grafici a contenuto finanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certificate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.
HEDGE
IA: il valore aggiunto La nuova frontiera della tecnologia può fare la differenza nella gestione indipendente La ricetta è puntare su competenze scientifiche e partnership con i ricercatori DI ROBERTO FALZONI E ALESSANDRO TAGLIETTI
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PRIVATE
Il team di Denarius ha sempre creduto nel ruolo dei modelli quantitativi e dell’analisi dei dati come elementi chiave della gestione degli investimenti. Con la nuova ondata di innovazione che stiamo vivendo nel campo dell’intelligenza artificiale, possiamo puntare sempre di più sulla ricerca e sviluppo, creando sistemi che
vanno dal supporto alla gestione discrezionale fino a veri e propri prodotti di trading algoritmico. In particolare, grazie alla struttura più snella e flessibile che una società di gestione indipendente ha rispetto ai grandi istituti bancari, possiamo muoverci con maggiore reattività, sviluppando proprietà intellettuale internamente o in
partnership con società specializzate nell’analisi dei dati e le tecnologie. Gestione discrezionale La prima applicazione dell’intelligenza artificiale che abbiamo potuto sperimentare con successo è rappresentata dai modelli finalizzati non a sostituire gli esperti, ma piuttosto a sintetizzare le
HEDGE APPLICAZIONI INTELLIGENZA ARTIFICIALE UOMO + MACCHINA
100% MACCHINA
ANALISI TECNICA / MISURAZIONE DEI TREND
TRADING ALGORITMICO
OTTIMIZZAZIONE PORTAFOGLI
CONSULENZA AUTOMATIZZATA
INDIVIDUAZIONE ATTIVI SOTTOVALUTATI / SOPRAVVALUTATI
ANALISI DATI TESTUALI (NOTIZIE, REPORT, CONFERENZE …) INDIVIDUAZIONE ANOMALIE DI MERCATO / ARBITRAGGIO
Progetti con società di IA Il passo successivo nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale risiede nello sviluppo di sistemi di trading completamente automatizzati, capaci di generare rendimenti assoluti non correlati con i principali mercati. In questo ambito, Denarius ha sempre puntato sulla partnership con società specializzate, che presentandoci i loro sistemi possono contare sulla nostra esperienza di mercato per validare le regole di investimento, nonché del nostro supporto per raccogliere i capitali iniziali per il lancio di un prodotto. I progetti in cui siamo coinvolti toccano un ampio raggio di applicazioni su differenti mercati e classi di attivi. Un primo esempio è costituito da sistemi che investono al rialzo e al ribasso su titoli individuali, tramite l’analisi dei dati testuali delle notizie, grazie a modelli di Natural language processing (la tecnologia dietro ChatGpt); l’obiettivo è catturare anomalie di
mercato legate alla pubblicazione dei risultati delle aziende e al sentiment degli investitori. Un secondo cantiere a cui stiamo lavorando è un motore automatico di costruzione dei portafogli, che genera una selezione di fondi ed Etf personalizzata per ciascun cliente, sulla base delle preferenze in termini di rischi, classi di attivi e mercati. L’intelligenza artificiale agisce come un vero e proprio consulente patrimoniale, proponendo la diversificazione del rischio e, tramite modelli predittivi di machine learning, la selezione di prodotti che hanno le maggiori probabilità di produrre rendimenti attrattivi. Come tassello finale del puzzle, abbiamo sempre visto grandi potenzialità nell’utilizzo di reti neurali e deep learning per operare in maniera completamente algoritmica su differenti strumenti, come i future su indici, obbligazioni e materie prime e le valute. In questo ambito abbiamo attivato collaborazioni con trader e accademici e siamo pronti a potenziare gli investimenti puntando su ricercatori capaci di presentare sistemi robusti e differenziati dai prodotti generalmente disponibili sul mercato. 91
Dataiku, uno dei tool più sofisticati per la gestione dei modelli e l’analisi dei dati (gli amanti della tecnologia potranno trovare il nostro progetto sul sito di Dataiku).
PRIVATE
informazioni che derivano dai dati di mercato, per portare efficienza nelle analisi e rafforzare la disciplina dei gestori. Gli strumenti sviluppati dal nostro team includono sistemi di analisi tecnica, che permettono di individuare i trend di mercato, così come pattern che indicano una potenziale inversione di tendenza nel breve o nel medio termine. Tali indicatori, pur non rappresentando sistemi di decisione autonomi, portano a forti miglioramenti nella gestione del rischio, per esempio evitando di effettuare investimenti significativi su mercati con forti tendenze ribassiste e nessun segnale quantitativo che punti a un movimento contrario. Un ulteriore punto di forza risiede nell’ausilio all’ottimizzazione dei portafogli: una volta individuato il mix ottimale di investimenti, i modelli quantitativi permettono di pesare ciascuna asset class per ottenere la combinazione che meglio permette di bilanciare rischi e opportunità, per avere la massima diversificazione e navigare i differenti scenari di mercato. A questo si aggiunge un ribilanciamento periodico per tenere conto delle valutazioni, dell’evoluzione dei rischi e dei trend nei differenti attivi. Nella nostra esperienza, un punto di forza fondamentale è stato l’utilizzo delle tecnologie più all’avanguardia nel gestire soluzioni di intelligenza artificiale su larga scala; in particolare, abbiamo sfruttato le piattaforme cloud per la manipolazione dei dati e il software
PRIVATE DI FRANCESCA VERCESI
BRAND
KATE MOSS PORTA NEGLI USA IL MARCHIO COSMOSS
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PRIVATE
Kate Moss punta sugli Stati Uniti con il suo marchio di bellezza e benessere Cosmoss, con l’obiettivo di riscuotere lo stesso successo ottenuto in Uk, dove il brand ha debuttato nel 2022. “La mia carriera è iniziata all’aeroporto Jfk, quindi sono felice che Cosmoss sia ora atterrato e pronto per gli Stati Uniti”, ha ricordato al New York Times la top model diventata imprenditrice, riferendosi a quando è stata scoperta dall’agente di modelli Storm Sarah Doukas all’aeroporto di New York negli anni ’90 mentre tornava a casa da una vacanza con suo padre. Dopo essere stata per decenni il volto di numerosi marchi, Moss ha lanciato Cosmoss nel Regno Unito con sei prodotti: la fragranza Sacred Mist, che ha note di fiori d’arancio, bergamotto, gelsomino e tuberosa; il Golden Nectar Cbd e olio procollagene; una crema e un detergente per il viso; il Tè dell’Alba a base di fiori di ibisco, foglie di rosmarino, alloro e radice di zenzero e il Tè al Tramonto a base di fiori di camomilla, frutti di finocchio, erba di citronella e radice di zenzero. Da allora, Cosmoss si è espanso in spa, centri benessere e rivenditori nel Regno Unito, Irlanda, Francia e in tutta Europa, incluso il suo lancio più recente in Germania. E poco tempo fa ha lanciato la crema viso senza profumo e il detergente viso senza profumo, il formato da viaggio Sacred Mist da 30 ml e il Libro delle affermazioni Love Letters. cosmossbykatemoss.com
Kate Moss
PRIVATE VIP
STAR
IL 2024 DI YSL INIZIA CON LA CELEBRAZIONE DI DIANA ROSS
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PRIVATE
Diana Ross
Diana Ross, 79 anni, una delle donne più conosciute e amate del mondo dello spettacolo globale e icona della musica soul, diventa volto ufficiale di Yves Saint Laurent, il brand che ha indossato per buona parte della sua carriera. La cantante e produttrice cinematografica (nonché attrice) di Detroit, “La Suprema” per i fan di più di una generazione, è la nuova musa della maison francese per la stagione Spring 2024. Lo scatto della nuova campagna d’autore, fìrmata dal fashion photographer David Sims, ritrae la star del soul in tutta la sua bellezza rimasta intatta alle soglie degli ottant’anni. Diana Ross in abito scuro, fotografata su uno sgabello in uno studio di posa spoglio e scarsamente illuminato, prova che la vecchia regola “less is more” è ancora valida in ambito pubblicitario. Per la prossima primavera, insomma, niente fronzoli. Sarà la personalità di chi indossa i capi a definire la moda (che poi è uno degli elementi da considerare per definire lo spirito del tempo).
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BEAUTY
MARINA ABRAMOVIĆ LANCIA UNA LINEA ANTI AGE
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Marina Abramović, la grande performer artist, lancia una linea di prodotti per il wellness che, attraverso un approccio olistico e ingredienti naturali, promettono di rallentare l’invecchiamento cellulare. È il Marina Ambramović Longevity Method, che trascende la superficialità ed enfatizza la connessione tra benessere interiore e bellezza esteriore. “Nel corso della mia intera carriera ho sviluppato il Metodo Abramović per aiutare me e gli altri a ricentrarsi e concentrarsi su ciò che è più importante: vivere nel presente, a lungo e in modo sano. La mia idea per il Longevity Concept è quella di riscoprire rituali dimenticati e conoscenze del passato”, ha sottolineato Abramović. E la nuova linea nasce in partnership con la dottoressa Nonna Brenner, medico e psichiatra, alla quale Abramovic attribuisce il merito della sua guarigione dalla malattia di Lyme grazie all’assunzione diversi tipi di trattamenti energetici. Al momento, la collezione include tre diverse tipologie di integratori in gocce: Energy, Immune e Anti-Allergy da assumere per via orale tre volte al giorno. Al loro interno una selezione di ingredienti attivi e naturali pensati per agire sulle problematiche dell’invecchiamento cellulare. Potenti fonti di antiossidanti per proteggere il corpo dai radicali liberi, purificare e migliorare la circolazione. Inclusa nella linea (in pre-order sul sito ufficiale) anche una Lozione viso alla vitamina C e acido ialuronico, insieme a enzimi creati dalla fermentazione del pane bianco e del vino bianco per ricostituire i nutrienti essenziali nella pelle. abramoviclongevity.com
Marina Abramović
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Pratico DESIGN
DOXA E PRATICO: LE NUOVE CABINE ARMADIO DI TOMASELLA
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Nelle case, le cabine armadio riflettono sempre più il gusto e la personalità di chi le usa. Le nuove cabine armadio Doxa e Pratico di Tomasella hanno un design minimalista ma sono molto versatili e modulari. La cabina armadio Doxa è composta da moduli a giorno, fianchi e divisori tra i quali è possibile inserire ripiani, cassetti, accessori e attrezzature. Doxa è disponibile in diverse finiture e colori per una massima personalizzazione. La cabina armadio Pratico è composta da boiserie personalizzabili in diverse finiture o grafiche stampate, sulle quali possono essere posizionate diverse soluzioni: cassettiere sospese o a terra, ripiani con led o accessori estraibili. Tomasella propone Pratico anche con un’isola attrezzata che si compone di cassetti, vani a giorno e piani di appoggio. Il top della cassettiera isola in vetro fumé crea un ricercato effetto vedo-non vedo. tomasella.it
Doxa
M’HACKERA, NON M’HACKERA, M’HACKERA...
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OPINION
Pit stop periodico Le pause consapevoli consentono di scaricare la pressione accumulata È fondamentale non subire lo stress, ma imparare a cavalcarlo DI MARIA GRAZIA RINALDI
“Amico mio, dire che non hai tempo per migliorare i tuoi pensieri e la tua vita è come dire che non hai tempo per fermarti a far benzina perché sei troppo impegnato a guidare. Alla fine sarai comunque costretto a fermarti”. Queste sono le parole riportate da Robin Sharma nel suo libro Il monaco che vendette la sua Ferrari. Parole che ci invitano a riflettere sull’importanza di integrare dei “pit stop” nella nostra routine quotidiana.
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Esercizio quotidiano Questa pratica dovrebbe diventare una abitudine giornaliera, fondamentale per avere un maggior benessere psicofisico. Saper gestire i momenti di stress è fondamentale e per poterlo fare al meglio dobbiamo partire da un presupposto: lo stress non è una condizione, ma il risultato di una percezione. Una situazione diventa problematica nel momento in cui ognuno di noi è
convinto che il dispendio di energie che richiede per affrontarla sia di gran lunga superiore a quelle da lui considerate sostenibili. Nel momento in cui alcune situazioni ci richiedono più sforzo rispetto al nostro concetto di normalità, ci sentiamo sovraccaricati. Quindi attenzione: se crediamo di avere le risorse sufficienti a disposizione per riuscire a fronteggiare una situazione che percepiamo avversa, quasi sicuramente le probabilità di riuscire a risolverla aumentano significativamente. A tal proposito gli psicologi Lazarus e Folkman sostengono che una pausa consapevole offre l’opportunità di ridurre la tensione accumulata e di riorganizzare i nostri pensieri. Questo processo ci consente di affrontare le sfide quotidiane con rinnovata energia e una prospettiva più chiara. Gli studiosi considerano due tipi di coping per fronteggiare una situazione difficoltosa, uno
centrato sul problema, l’altro centrato sull’emozione. Nel primo caso il soggetto analizza in maniera approfondita il problema per comprenderlo meglio in profondità, per poi agire. Nel secondo, la persona cerca di spostare l’attenzione principalmente nel ricercare gli aspetti positivi della situazione, cercando di cogliere le opportunità che offre. La rigenerazione cognitiva In conclusione lo stress non dipende tanto da ciò che ci accade, quanto dal modo in cui lo interpretiamo. Il pit stop quindi è fondamentale per non subire lo stress ma cavalcarlo, è un momento di disconnessione che consente una rigenerazione cognitiva ed emotiva, utile per continuare ad avere alta la produttività e sentirci in forma. Lavorare meno con più qualità deve diventare l’obiettivo; così facendo recuperiamo quel tempo per riallineare mente e corpo.
ASSET
La nuova frontiera Generative AI e wealth management: come costruire un binomio all’insegna dell’efficienza La qualità dei dati è fondamentale per garantire un output in linea con le aspettative DI GIOVANNI ANDREA INCARNATO*
Soluzioni scalabili Scalare le soluzioni richiede un processo più strutturato che deve necessariamente contemplare il framework complessivo di
Giovanni Andrea Incarnato
governance dell’AI e la qualità dei dati utilizzati (condizione necessaria a garantire la qualità degli output degli algoritmi), senza dimenticare l’elemento umano, gli utilizzatori finali delle soluzioni che necessitano di essere accompagnati nel percorso di cambiamento per massimizzare l’adozione e i benefici realizzati. *EY Italy wealth & asset management leader
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Spinta alla produttività Gli operatori del risparmio gestito (wealth & asset manager) non sono stati a guardare e sono fortemente motivati a investire nell’AI generativa, iniziando già in alcuni casi ad esplorarne i benefici tramite use case pilota e mobilitazione di team dedicati. In particolare, la Gen AI viene considerata come abilitatore per un forte miglioramento della produttività interna per le strutture di rete e di sede, con conseguenti benefici sui clienti nella qualità del servizio. In un primo momento, le funzioni di relazione cliente (gestori, servizio clienti, onboarding, marketing/
distribuzione) saranno quelle più esposte all’innovazione e che raccoglieranno i maggiori benefici. Alcuni esempi pratici di use case includono l’utilizzo della generative AI e dei large language model per ottenere risposte sulla normativa e i processi interni in modo semplificato, per interrogare grandi basi dati sui clienti senza essere specialisti Sql o, forse ambito più interessante, per generare in automatico proposte di consulenza con una descrizione precompilata dei razionali con i quali la proposta è stata costruita. All’attuale stato di maturità tecnologica, gli intermediari possono adottare un approccio progressivo all’introduzione della Gen AI che parta da un accurato opportunity scanning per poi proseguire con lo sviluppo di casi pilota per la rilevazione empirica dei benefici di produttività e di soddisfazione del personale.
PRIVATE
L’esplosione di ChatGPT ha improvvisamente catalizzato l’attenzione del mondo economico e finanziario sulla generative AI e sulle sue possibili applicazioni. Rispetto ai boom tecnologici osservati negli ultimi anni, la generative AI è riuscita a catturare immediatamente l’attenzione anche degli interlocutori non tecnici per la facilità di interazione basata su una delle più basiche proprietà umane: il linguaggio naturale.
Bnl Bnp Paribas sceglie Fassati
un’esperienza nel Terzo settore negli Stati Uniti presso la Newman’s Down Foundation. Si è laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano e ha conseguito il master in Finance presso Hec Paris.
LONGO PER BANCA INVESTIS
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PRIVATE
INTESA SP POTENZIERÀ IL WEALTH Il gruppo Intesa Sanpaolo potenzierà l’attività di gestione patrimoniale per aumentare la propria redditività anche se i tassi d’interesse inizieranno a scendere. È quanto dichiarato dall’ad Carlo Messina (nella foto), il quale ha sottolineato che il gruppo ha già individuato “cento miliardi di euro di patrimonio dei nostri clienti che possono essere convertiti in prodotti di gestione patrimoniale”. Messina ha poi ribadito che eventuali acquisizioni di società di wealth management sono “molto limitate e costose”.
Dal 1° marzo prossimo, Tommaso Fassati (nella foto) sarà il nuovo responsabile wealth management di Bnl Bnp Paribas. Prenderà il posto di Stefano Schrievers, che secondo una nota diffusa dalla società “prenderà la responsabilità di un nuovo importante programma di crescita e specializzazione delle attività di wealth management del gruppo in Italia”. Fassati, direttore dell’attività innovative companies Emea di Bnp Paribas dal 2021, è entrato nel gruppo nel 2014, presso il dipartimento corporate della banca commerciale, dove ha svolto diversi ruoli nei crediti e nel coverage, per poi assumere la responsabilità come vicedirettore dei grandi clienti in Francia. Ha iniziato la sua carriera nell’m&a dello studio legale Gianni & Origoni a Milano e ha fatto
Banca Investis ha lanciato una divisione dedicata ai servizi di family office, che offre ai clienti facoltosi una consulenza avanzata nell’allocazione, nel monitoraggio e nell’organizzazione del patrimonio. La divisione vedrà impegnato un team di professionisti esperti guidati da Davide Longo (nella foto), che fa il suo ingresso nel gruppo in qualità di head of family office. Il group ceo Stefano Vecchi sottolinea che la nuova divisione propone “servizi innovativi ad alto valore aggiunto per tutti i nostri clienti, con un’offerta dedicata ai grandi patrimoni e un focus particolare alla clientela Hnwi” e aggiunge “una scelta che ci permetterà nel tempo di posizionarci come operatore di riferimento nel settore, capace di accompagnare i nostri clienti in ogni fase del proprio percorso”.
Contro la crisi climatica servono azioni.
Il cambiamento climatico ha importanti conseguenze anche sugli investimenti finanziari*. Con Anima Net Zero Azionario Internazionale puoi investire già da oggi sulle società che hanno adottato piani di riduzione e azzeramento delle emissioni nette di gas serra**. Top Gestore Fondi Sostenibili Categoria Italia 2023
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Il fondo è classificato come ex articolo 9 della SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation).
Per maggiori informazioni consultare i siti www.istituto-qualita.com e www.aifin.org
AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave (KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione. Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito. Nel caso di stacco cedola, l’importo da distribuire potrà anche essere superiore al risultato conseguito dal fondo, rappresentando in tal caso rimborso di capitale.
* Fonte: ESMA - Fund portfolio networks: a climate risk perspective. ** Le società in portafoglio sono selezionate fra quelle incluse nella lista della Science Based Targets initiative, con obiettivo di dimezzare le emissioni nette entro il 2030 e azzerarle entro il 2050.
ASSET
A fianco delle imprese Banca Generali ha ampliato lo spettro della consulenza alla ricchezza familiare globale Ragaini (vice-dg): “Mappiamo tutti i bisogni, anche alla luce dei cambiamenti sociali” DI VITO ANDREOLA
La geopolitica di nuovo al centro della scena, l’inflazione in moderata discesa ma con un andamento non lineare, la volatilità creata dai tassi in riduzione, il “soft landing” dell’economia Ue e Usa e le incognite cinesi. Gli imprenditori si trovano a operare quotidianamente in un contesto sempre più complesso da decifrare interessato anche da trend strutturali – come la transizione energetica e l’intelligenza artificiale – che pesano su tutti gli outlook e i modelli di business aziendali. Anche per questo motivo Banca Generali, realtà con la più alta concentrazione in Italia di clientela private (oltre il 70% delle famiglie clienti ha un patrimonio superiore a 500 mila euro), ha deciso di ampliare il suo supporto alle imprese dando ancora maggiore profondità all’approccio olistico che riguarda cioè la consulenza a 360 gradi sull’intero patrimonio dell’imprenditore: finanziario, immobiliare e aziendale.
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Patrimonio a tutto tondo “Nell’ultimo biennio abbiamo supportato oltre 600 aziende,
accompagnandole verso un percorso di valorizzazione del patrimonio d’impresa”, racconta Andrea Ragaini, vice-direttore generale di Banca Generali, terza banca private in Italia con oltre 10 mila clienti imprenditori. Questo è avvenuto grazie alla forza dei servizi di corporate advisory (con un team che affianca gli imprenditori nei momenti di discontinuità aziendale, supportandoli sia nelle operazioni di finanza straordinaria sia nella gestione del debito) e alla capillarità con cui opera la rete dei consulenti finanziari. Quest’ultimi, a differenza di altre figure che approcciano l’imprenditore in modo sporadico e solo in caso di operazioni straordinarie, sono gli interlocutori privilegiati in quanto hanno con loro un dialogo continuativo e trasversali ai diversi aspetti della loro impresa e del loro patrimonio. E hanno il compito di essere una sorta di messaggeri in grado di anticipare importanti trend che possono incidere sulla vita dell’azienda: dalla sostenibilità (per fare un esempio 7 mila aziende nei prossimi due anni dovranno fare il bilancio di sostenibilità) alla governance fino
alle fonti di finanziamento che sono sempre più diversificate e sempre meno legate al credito bancario. La sfida delle competenze “L’81% degli imprenditori pensa che la sua competenza finanziaria sia cresciuta grazie al confronto sistematico con il private banker nel corso degli anni: per questo gli riconoscono un ruolo importante, perché sono in grado di aumentare la loro cultura finanziaria e quindi di accompagnarli nelle migliori scelte di gestione, protezione e investimento”. Forte di questa convinzione la banca guidata dall’amministratore delegato Gian Maria Mossa – che ha di recente oltrepassato il traguardo di 92 mld di euro di masse – ha allargato lo spettro della sua consulenza alla ricchezza familiare nel suo complesso e alle specifiche esigenze dei singoli. Mappatura dei bisogni “Attraverso un intelligente e rispettoso utilizzo dei dati siamo in grado di mappare il nucleo familiare complessivo che ruota attorno al cliente al fine di proporgli servizi
ASSET
e prodotti adatti agli specifici bisogni che variano da individuo a individuo e da famiglia a famiglia. Stiamo inoltre ampliando il concetto di protezione finanziaria in modo innovativo e su questo siamo al lavoro con Generali Assicurazioni per cavalcare i principali driver di mercato”, anticipa Ragaini.
Andrea Ragaini
nella gestione del nucleo familiare allargato costruendo percorsi di formazione dedicati e organizzando eventi di approfondimento e incontro ad hoc nelle diverse aree geografiche dove insistono le imprese. 103
ponte tra passato e futuro) e crescita (con la generazione di valore sostenibile per il futuro)”. L’istituto del Leone ha quindi creato delle figure manageriali sul territorio in grado di promuovere questa nuova modalità di porsi
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Il progetto BG4Future Banca Generali sta investendo anche per accompagnare gli imprenditori nel passaggio generazionale: un tema più che mai attuale in quanto circa 300 miliardi di euro passeranno di mano nel 2023 (fonte Aipb). Inoltre la famiglia sta cambiando: le strutture sono sempre più articolate (sono 1,4 mln le famiglie ricostituite e ci sono 1,6 mln di coppie non coniugate), senza contare le 9,8 mln di persone che vivranno sole nel 2040 (fonte Istat). “Questi dati dimostrano che nei prossimi anni le aziende familiari dovranno affrontare il più ampio passaggio generazionale mai avvenuto”, prosegue Ragaini. “Per rispondere a queste esigenze abbiamo creato il progetto BG4Future che ha come obiettivo quello di assicurare la continuità della relazione nel tempo in un’ottica dinastica e supportare l’imprenditore nella crescita sostenibile della sua azienda. E lo fa muovendosi su quattro direttrici: ascolto (per comprendere le esigenze individuali), protezione (partendo dalla storia per arrivare alle soluzioni in costante evoluzione) dialogo (usando il presente come
OPINION
Investing in longevity The number of people over 65 is expected to significantly increase by 2050 The global beauty industry is said to be worth around US$420 billion
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PRIVATE
BY JULIUSBAER.COM
(Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)
OPINION 105
The interest is growing With the growing interest in longevity, and the changing demographics, our Next Generation Research team has identified five business segments to keep on the radar: 1. Nutrition and healthcare: Medical care services for agerelated chronic diseases and health conditions, as well as increased demand for supplements and nutritional programs. 2. Elder care: As people over 65 face increased difficulty hearing, seeing, remembering and walking, there is also opportunity in services that help with these difficulties. 3. Financial planning: With extended longevity, people must rely on retirement savings and pensions longer. This makes saving or investing for retirement even more important. 4. Beauty: Beyond the biomedical and healthcare aspects of extended
longevity, anti-aging products and the global beauty industry continue to remain resilient and appeal to a wide audience. 5. Leisure: Higher discretionary income among older adults means more opportunities for leisuretime activities such as cruises and wellness. Long-term care needs Due to rising chronic diseases and changing consumer preferences for healthier lifestyles, the megatrend of an ageing population presents new investment opportunities. It is never too early or late for anyone to start working towards improving longevity, and ample studies have shown that the longterm effects of good and bad lifestyle habits are cumulative. This leads to the development of new products and services that aim to improve the quality of life for older adults, as well as younger individuals planning for life in their advanced years. Ageing is an irrevocable biological process, characterised by the progressive decline in cognitive and physical functions across all organ systems. Nearly 8 per cent of people above 65 in Singapore, or about 50,000 people, face issues relating to mobility. Some 25,000 people, or 4 per cent of the population, have difficulty caring for themselves. Ageing includes a progressive decline in cognitive and physical functions. Frailty in old age is often accompanied by the onset of chronic diseases and certain health PRIVATE
The earth is now home to over 8 billion inhabitants, with the global population expected to reach 9.7 billion by 2050. As humans live longer and find ways to extend longevity, this presents new investment opportunities. The number of people over 65 is expected to significantly increase by 2050. Tremendous progress in medical science has enhanced the quality of healthcare and disease prevention efforts. Life expectancy has improved thanks to better medical care, hygiene and diets.
OPINION
conditions, such as Alzheimer’s disease, cancer, cataracts, diabetes, hearing loss, heart disorders, osteoarthritis and sarcopenia. As the population ages, specific segments of the healthcare industry such as pharmaceuticals and medical equipment – which cater to the growing medical needs of older adults – will become ever more pertinent.
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PRIVATE
Leisure activities Beyond the physical biomedical and healthcare aspects of extended longevity, the mental and social aspect comes into play. Travel and leisure activities, as well as beauty and anti-aging products could also see significant growth. The global beauty industry is said to be worth around US$420 billion and is likely to remain resilient, partly supported by an ageing population that still wants to look
good. While many key markets across Asia-Pacific, Northern America, and Western Europe, accounting for nearly 80 per cent of spending in 2022, took a hit during the pandemic, the industry has seen a solid recovery and continues to grow. Vacation as the top priority According to a recent survey conducted by the American Association of Retired Persons, as many as 85 per cent of adults in the United States who are above 50 rank travel and vacation as the top priority for their discretionary spending. The World Tourism Organization expects the improvement of the travel industry to continue throughout 2023 despite global economic and geopolitical challenges. According to statistics from Cruise Lines International Association, the largest trade
association in the cruise industry, the sector has begun to see a rebound in the number of passengers worldwide. Although the number of travellers – at roughly 20 million in 2022 – is still low compared with prepandemic times, the industry should see further engagement – especially among older consumers. After all, more than half of all cruise passengers are above the age of 45. The 65-plus age cohort represents a third of the total due to the appeal and convenience of visiting multiple countries in a single holiday, along with all-inclusive food, drinks and accommodation. Short-term headwinds Although the extended longevity theme remains attractive due to its underlying protracted structural forces, it is confronted with a few challenges over the short term, such as drug pricing, inflation and resources. Nevertheless, a world home to a larger number of older adults, as well as individuals with longer lifespans, will affect consumer patterns and lead to involuntary changes, as a result of the growing prevalence of chronic diseases and the need for care. The megatrend of population ageing inevitably presents investment opportunities spanning healthcare, elderly care, beauty, leisure and travel, food and nutrition, and financial planning over the longer term.
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