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STEFANO LOCONTE

La pianificazione per proteggere e valorizzare il patrimonio

05 MAGGIO 2024

EDITORIAL

Family o ce, più outsourcing

Il 2024 Global Family O ce Report

di J.P. Morgan Private Bank ha raccolto informazioni e approfondimenti in cinque aree chiave: dimensioni, servizi, investimenti, governance, costi e personale. L’indagine è stata condotta mentre i family o ce continuavano a navigare in un panorama economico e di investimento complesso e spesso mutevole. Navigare in mercati in continua evoluzione non è una novità per i family o ce. Naturalmente, quelli che dispongono di liquidità, o sono all’inizio della loro piani cazione patrimoniale, spesso risentono dell’incertezza quando impiegano il capitale. Tuttavia, una caratteristica che accomuna la maggior parte dei family o ce è che l’investimento a lungo termine è spesso al centro del mandato d’investimento, così come la gestione della liquidità.

I family o ce variano notevolmente in termini di tipi di servizi o erti e di mezzi utilizzati per impiegarli. Il loro obiettivo principale è la gestione del patrimonio nanziario della famiglia, ma si concentrano anche su altre esigenze meno quantitative, come la governance familiare, la piani cazione della successione e la gestione del rischio. Tuttavia nel loro complesso sono meno preparati ad a rontare queste esigenze più qualitative al proprio interno e cercano assistenza dall’esterno. Le maggiori lacune o margini di miglioramento sono riscontrabili nei

servizi di cybersecurity (40%), nella governance familiare e nella successione (31%) e nell’educazione al patrimonio familiare (31%).

Sull’area investimenti, i family o ce tendono ad avere orizzonti temporali d’investimento più lunghi e sono fortemente allocati in investimenti alternativi, tra cui private equity, immobili, venture capital ed hedge fund. In genere hanno anche posizioni consistenti nel reddito sso e nella liquidità. L’obiettivo di rendimento medio dei portafogli dei family o ce è di circa l’11%. Se quasi il 40% dei family o ce di piccole e medie dimensioni (da 50 a 500 milioni di dollari di asset) e di medie dimensioni (501 milioni-999 milioni) esternalizzano la gestione degli investimenti, a questa pratica ricorre solo il 20% di quelli con più di un miliardo. Sebbene la maggior parte identi chi la piani cazione della successione e la preparazione della generazione nascente come un obiettivo primario dei family o ce (69%), la maggior parte di essi li gestisce internamente. Tuttavia molti riconoscono di aver bisogno di assistenza oppure non hanno necessariamente iniziato a lavorare in quest’area. Tanto che il 29% non ha un approccio strutturato alla preparazione della generazione nascente. E così l’esternalizzazione di alcune funzioni attraverso un approccio ibrido sta diventando sempre più comune tra i family o ce di tutte le dimensioni.

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ANDREA GIACOBINO

anno 10 - numero 05 mensile registrato presso il Tribunale di Milano al n°187 dell’11 giugno 2015

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Opinioni

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MARKETS

08Vince la pianificazione

14 Irr in pillole

16 Mulone, il profilo del top banker

18 Crescita attesa nel mondo

28 Riorganizzazione per il wm di Intesa SP

58La dynasty dei Grimaldi

24 Italia a caccia dei ricchi inglesi

30The rise of women

38Polizze, niente obbligo di firma

42 Confini più labili con le fintech

50Bankitalia sull’antiriciclaggio

78 Bagno di realtà sui conti pubblici

80Unprepared for Retirement

20 Guber Banca

valorizza Npl e Utp

34 Pianificare porta serenità

44L’artificazione del lusso

48Alternative nel reddito fisso

52 A slower era for private markets

86Libri rari all’asta

65Forever Young

66A passeggio per il Principato

70 Lusso esclusivo a Cannes

76 Cucina parigina

92 Eres reinventa l’activewear

93 Elodie per Salve The Children

98 La ricchezza è “rosa”

100 Sbagliando si impara

102 Storm on the Horizon

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OPINIONS LIFESTYLE INVESTMENTS CONTENTS
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92 94 68 65

OPINIONISTS & CONTRIBUTORS

ANTONIO LONGO

Partner dello studio legale Dla Piper, ha maturato una vasta esperienza in materia di diritto tributario, in ambito stragiudiziale e giudiziale, con particolare riferimento alla scalità internazionale, societaria, delle persone siche, del lavoro e dei patrimoni. pag. 24

ALESSIA ZORLONI

Direttore del Master in Art & Luxury Business all’Università Iulm, ha fondato Art Wealth Advisory, specializzata nell’o erta di servizi di servizi di art advisory e nella formazione executive. pag. 44

Laureata all’Università Bocconi, a lungo nell’organico di UniCredit con ruoli di responsabilità crescente, dal 2017 è segretario generale e membro del consiglio di amministrazione di Aipb. pag. 34

MAURIZIO ARENA

Avvocato, esperto di normativa sulla responsabilità da reato degli enti collettivi. È docente del master in Governance, Sistemi di Controllo e Auditing negli Enti Pubblici e privati dell’Università Roma Tre. pag. 50

Laureata in Giurisprudenza, ha al suo attivo numerose pubblicazioni e partecipa come relatore a convegni su tematiche concernenti il diritto del mercato nanziario. È equity partner dello studio Zitiello Associati. pag. 38

MARCELLO GUALTIERI

Socio fondatore e componente del consiglio direttivo dell’associazione Duchini-Studio del pensiero economico, è docente di Economia politica all’Università di Torino. pag. 78

ANGELO DEIANA

Presidente di Confassociazioni e Anpib (Associazione nazionale private & investment bankers), è considerato uno dei maggiori esperti italiani di economia della conoscenza. pag. 42

MARIA GRAZIA RINALDI

Laureata in psicologia del benessere e iscritta all’albo degli psicologi. Master in Pnl, ha frequentato corsi e seminari su comunicazione e cace, persuasione e public speaking. Da 10 anni si occupa di selezione dei consulenti nanziari e dei private banker. pag. 100

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ANTONELLA MASSARI BENEDETTA MUSCO CARBONARO

Nasce Mediobanca Premier.

La preparazione dei nostri consulenti per la gestione del risparmio delle famiglie italiane.

INTERVIEW 8 PRIVATE

Vince la pianificazione

Proteggere, e possibilmente valorizzare nel tempo, il patrimonio è la priorità dei risparmiatori

Loconte: “È importante investire considerando le diverse variabili della vita familiare”

La piani cazione patrimoniale come soluzione migliore per minimizzare i rischi di breve e puntare alla valorizzazione del proprio patrimonio nel tempo. Ne abbiamo parlato con Stefano Loconte, titolare dello studio Loconte & Partners e tra i massimi esperti del settore per la capacità di abbinare ricerca accademica ed esperienza sul campo. Un pro lo molto raro, il suo, frutto dell’esperienza maturata sul campo al anco di detentori di patrimoni articolati e attraverso la collaborazione con private bank e family o ce.

Alla luce delle tante incognite che caratterizzano il presente non è facile “isolarsi” e prendere decisioni per la protezione e valorizzazione del proprio patrimonio basate esclusivamente sulla razionalità. Come aggirare i rischi?

I rischi possono essere aggirati principalmente grazie al supporto di un professionista esterno. In primis, infatti, vale la vecchia regola per cui nessuno deve essere medico di se stesso. Le scelte legate alle strategie di piani cazione e protezione

del proprio patrimonio, infatti, necessitano di essere governate dalla razionalità e non dall’emotività: cosa molto facile a dirsi, ma evidentemente molto di cile da realizzarsi atteso che sono scelte e decisioni destinate ad avere un impatto rilevante nella propria sfera personale e famigliare dato che il patrimonio (da intendersi non solo come insieme di beni tangibili ma anche come bagaglio di conoscenze e assets intangibili) non può certo considerarsi avulso dal contesto personale e famigliare.

Una corretta piani cazione patrimoniale quale orizzonte temporale dovrebbe avere e perché?

La vita si caratterizza per esigenze di immediato, di breve, di medio e di lungo periodo. Conseguentemente, una corretta piani cazione patrimoniale deve necessariamente tenere conto di tali esigenze ed essere strutturata per far fronte a qualsiasi esigenza che si possa veri care nell’arco della vita di una persona e della sua famiglia. Questo vale con riferimento alla tipologia di investimenti che si

Vale

la vecchia regola per cui nessuno deve essere medico di se stesso

Le scelte legate alla piani cazione e protezione del proprio patrimonio necessitano di essere governate dalla razionalità
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DI LUIGI DELL’OLIO
INTERVIEW STEFANO LOCONTE

possono realizzare (liquidi o meno liquidi; rischiosi o meno rischiosi) ma anche con riferimento agli strumenti giuridici attraverso cui la piani cazione patrimoniale viene realizzata. L’infrastruttura giuridica che viene creata deve essere sempre modulata in funzione delle esigenze speci che del cliente nell’ambito della sua vita personale e famigliare: è la struttura che si deve conformare alle esigenze del cliente e non il contrario.

Perché parla di struttura giudica?

Perché ogni singolo strumento giuridico (dal trust alla polizza o ai veicoli societari, ma l’elenco potrebbe essere veramente lungo) ha delle caratteristiche speci che e peculiari per cui, normalmente, è solo attraverso l’uso combinato e congiunto di plurimi strumenti che si riescono a coprire tutti i possibili scenari della vita di una persona e, nanche, quelli successivi alla ne della vita di una persona.

A fronte di una normativa in costante evoluzione, qual è il ruolo dell’esperto di diritto nell’ambito del wealth management?

Anche alla luce di quanto detto innanzi, il ruolo di un professionista esperto è centrale nell’ambito di un’operazione di piani cazione patrimoniale. Si tratta di un ruolo peculiare e dai contenuti estremamente articolati e complessi: infatti, la realizzazione di corrette strategie di piani cazione patrimoniale richiede la corretta

e profonda conoscenza del diritto civile, sia sotto il pro lo del diritto successorio che con riferimento al diritto dei contratti e delle società, ma anche del diritto tributario, che – inevitabilmente – caratterizza ogni fenomeno di circolazione della ricchezza, unitamente ai pro li della disciplina antiriciclaggio e penale. La sempre maggiore presenza di fenomeni di transnazionalità nelle persone e nei relativi patrimoni richieste, poi, la capacità di gestire il tutto anche in giurisdizioni

di erenti con normative spesso in con itto o, comunque, non armonizzate.

Quali sono le forme di collaborazione con private bank e altri professionisti del settore?

Le private bank, i family o ce e, in generale, il mondo degli intermediari nanziari rappresenta per il nostro studio l’interlocutore principale cui o rire il nostro modello di servizi. Infatti, gli intermediari per ragioni

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Gli uffici dello studio Loconte & Partners

regolamentari non possono fornire attività di consulenza legale e scale e, per tale ragione, necessitano del supporto di studi specializzati. Abbiamo la fortuna ed il privilegio di essere accreditati come interlocutori quali cati di buona parte del mondo del private banking, del wealth management e dei family o ce. Le forme di collaborazione sono le più diverse e vengono, normalmente, modellate in funzione delle esigenze del nostro interlocutore di cui diventiamo (o,

quanto meno, aspiriamo a diventare) partner: ci possono essere forme di collaborazione stabili e continuative con professionisti del nostro studio in secondment presso gli intermediari piuttosto che attraverso la fornitura di servizi di natura continuativa (incontri con clienti e prospect; redazione newsletter; risposte a quesiti; formazione specialistica; partecipazione ad eventi di marketing) e forme di collaborazione “a chiamata”, sulla base di una speci ca esigenza del nostro partner o di un suo cliente e/o prospect.

In sostanza, si decide caso per caso?

Il nostro modello di servizio va nella direzione di cercare di essere il più elastici possibili e di cercare di venire incontro alle esigenze del mercato nel migliore dei modi possibili. Ovviamente, presupposto imprescindibile sono la competenza e la capacità di fornire risposte tempestive, elementi in assenza dei quali non è possibile immaginare tutto il resto.

Può darci qualche numero sul suo studio?

Negli ultimi anni stiamo proseguendo un percorso di crescita nalizzato al modello di servizio di cui innanzi. Il numero dei professionisti, a livello consolidato, è rimasto sostanzialmente invariato (circa 40) ma abbiamo cercato di lavorare il più possibile per far crescere il pro lo qualitativo di essi, con una specializzazione sempre

più verticale, nel mondo della piani cazione patrimoniale e nella fornitura di servizi non nanziari al mondo del private banking, dei family o ce e degli intermediari in genere. La strategia, quindi, è di puntare sempre più sulla qualità che sulla quantità, con un occhio particolare anche al posizionamento sui mercati internazionali, anche attraverso l’apertura di nostri u ci piuttosto che il perfezionamento di partnership strategiche con altri studi.

Quali sono i target di crescita?

Per ora i risultati confermano la bontà della scelta: le possibilità di crescita nel mercato della piani cazione e della patrimoniale sono enormi anche grazie allo scarso numero di competitor veramente specializzati in questo settore che, pertanto, rimane un mercato estremamente di nicchia. Un mercato dove sia stati tra i primi a posizionarci ed a crescere e questo, ancora oggi, ci consente un posizionamento rilevante nonostante la dimensione ridotta del nostro studio rispetto ad altri big del mercato legale e scale.

Quanto conta in uno studio a forte specializzazione come il suo la cura e delizzazione delle risorse umane?

È il vero grande tema del momento. Un livello qualitativo elevato si riesce a ottenerlo attraverso un investimento costante e continuo in formazione ed esperienze

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professionali e, soprattutto, facendo considerare i collaboratori dello studio come professionisti a tutti gli e etti. La mia policy ha sempre visto il professionista, anche il più giovane, essere pienamente coinvolto in tutte le fasi di gestione

di un dossier e di poterne vedere ogni suo aspetto, dalla riunione introduttiva con il cliente ancora potenziale alla gestione della relazione. Tutti i professionisti, ovviamente se meritevoli, vengono poi costantemente coinvolti

in attività di pubblicistica e convegnistica, ritenendo che tale attività sia estremamente formativa e motivante. Alla stessa maniera, viene fortemente incentivata l’attività associativa e di networking, proprio per consentire alle risorse di crescere sotto ogni pro lo. In ne, lo studio nanzia la partecipazione a master e corsi di perfezionamento, anche all’estero.

Un po’ come per i clienti, possiamo dire che anche le strutture professionali devono guardare sia al breve, che al medio-lungo termine?

Sono fermamente convinto che solo seguendo l’approccio descritto sia possibile continuare a crescere in maniera sana e questa è, senza ombra di dubbio, la mia vera grande s da dei prossimi anni: far crescere accanto a me e aggregare professionisti seri, motivati ed estremamente preparati a raccogliere tutto quello che il mercato può o rire. In sostanza, qualcuno che possa seguire quello che è stato il mio percorso, iniziato circa 30 anni fa partendo da zero ma fermamente convinto che la competenza e la professionalità avrebbero potuto consentirmi di realizzare il mio progetto.

Lei a anca alla consulenza professionale, l’attività di insegnamento. In che modo dottrina e pratica si integrano? Insegnamento e professione sono due lati della stessa medaglia,

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Una sala riunione dello studio Loconte & Partners

la mia medaglia, e si integrano quotidianamente l’uno con l’altro. Un esempio su tutti: ho inventato e sono il Direttore Scienti co del Master in “Wealth Management e Piani cazione Patrimoniale” della Scuola di Formazione Wolters Kluwer Ipsoa. In questo Master ho cercato di inserire tutto quello che avrei voluto sotto il pro lo formativo e professionale creando un prodotto nuovo e stimolante. Da poche settimane è partita la decima edizione e quest’anno abbiamo superato abbondantemente i 50 iscritti dovendo bloccare le iscrizioni, altrimenti ne avrebbe risentito la particolare metodologia didattica, fortemente basata su esperienze operative oltre che su un rigoroso inquadramento sistematico. Il Manuale “Strumenti di piani cazione e protezionale patrimoniale”, edito da WKI, giunto ormai alla quarta edizione, ha venduto circa 6 mila copie.

Destinate a crescere… Nel 2025 spero di poter licenziare una nuova edizione, alla luce delle enormi novità legislative e interpretative che stanno interessando il mercato di riferimento. Lo stesso approccio cerco di avere nelle esperienze associative ed istituzionali: in questo momento sono il Presidente della branch italiana di STEP – Society of Trust and Estate Practitioners, l’organizzazione mondiale che raccoglie gli esperti di trust e piani cazione patrimoniale (22.000

Il nostro modello di servizio cerca di essere
il più possibile elastico e di venire incontro alle esigenze del mercato

soci in 120 giurisdizioni) ed a febbraio 2025 la nostra branch avrà l’onore di ospitare il Congresso Mondiale di STEP; sono, altresì, vicepPresidente della commissione tecnica Wealth Advisory di AIPB. Tutte esperienze entusiasmanti, impegnative e di importante crescita personale, in primis, e professionale.

Chiudiamo con qualche domanda personale. Quali sono le sue principali passioni e come incidono sull’attività quotidiana? Ho la fortuna di fare un lavoro (o, meglio, più lavori) che rappresenta la mia passione e mi consente di vivere la mia quotidianità in maniera sicuramente assorbente ma soddisfacente. Per esempio, mi piace molto l’arte, soprattutto contemporanea, e ho la fortuna di seguire clienti con una componente importante del loro patrimonio rappresentata da collezioni d’arte; ancora, mi piace molto la musica – lavoro sempre con musica di sottofondo – e gestisco il patrimonio di clienti e famiglie operanti in quel mondo. Idem per il vino: seguire il passaggio generazionale di famiglie produttrici di alcuni tra i più importanti vini del mondo è un’esperienza unica per quello che può trasmettere. Ma la sera, mi piace sempre chiudere la giornata, se

possibile, leggendo un libro, giallo o di spionaggio, o vedendo una serie tv (di cui sono un divoratore).

A proposito di arte, che ruolo riveste questa asset class nei portafogli della clientela facoltosa? Ormai le famiglie italiane stanno acquisendo la piena consapevolezza che il mercato dell’arte – o, in generale, dei beni da collezione – rappresenta una componente fondamentale del patrimonio di famiglia e che deve essere gestito a tutti gli e etti come una vera e propria asset class al ne di implementarne idonee e opportune strategie di piani cazione patrimoniale. La piani cazione è attività complessa e articolata ma lo è ancora di più se siamo in presenza di un patrimonio artistico: una collezione non può smembrarsi, deve poter circolare senza problemi, deve poter sopravvivere al suo fondatore e, magari, essere messa “a servizio” della collettività. Tante volte, essa è frutto di acquisti non piani cati, fatti sull’onda dell’emozione. Ed è qui che torna ad essere centrale il ruolo del professionista specializzato in questa tipologia di attività. Ed è qui che io, con il mio team di professionisti, contiamo di essere presenti accanto ai nostri clienti.

INTERVIEW STEFANO LOCONTE PRIVATE 13

STA PER INTERNAL RATE OF RETURN, VALE A DIRE TASSO DI RENDIMENTO ESTERNO. SI TRATTA DI UNA METRICA

FINANZIARIA CHE MISURA I RENDIMENTI DI UN’ATTIVITÀ

ECONOMICA SU BASE ANNUALE.

L’AMBITO DI UTILIZZO

In sostanza, questo parametro indica il tasso di crescita atteso da un investimento. Pertanto viene utilizzato per valutare se è il caso o meno di puntare su un asset.

LE

ALTERNATIVE

CHIAVI DI LETTURA

Un Irr maggiore del tasso minimo accettabile indica che un investimento è potenzialmente interessante (il che non riguarda solo l’allocazione dei risparmi, ma anche eventuali impegni in progetti aziendali), mentre in caso contrario c’è da attendersi un impatto limitato.

Può essere utile a un’impresa per determinare il livello di crescita ed espansione derivante da un nuovo progetto, in comparazione a un maggiore investimento su operazioni già avviate.

I LIMITI

Questo indicatore si dimostra poco e cace quando il confronto è tra progetti o investimenti di di erente durata, dato che quelli a breve termine spesso mostrano un valore più elevato.

IL ROI

Spesso è a ancato dal calcolo del Roi (Return on Investment), metrica che misura la redditività di un investimento rispetto al suo costo, esprimendo così i bene ci dello stesso in proporzione all’importo investito all’origine.

DI LUIGI DELL’OLIO WORD 14 PRIVATE
IRR

Flessibilità. Convizioni. Potenziale di rendimento.

PIMCO GIS Income Fund: oltre 10 anni di comprovata esperienza nella generazione di rendimenti.

Capitale a rischio. La performance dipende dalla tempistica dell’investimento e può comportare rendimenti negativi. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.

Comunicazione di marketing dedicata agli investitori professionali. Questo non è un documento contrattualmente vincolante e la sua emissione non è vincolata da alcuna legge o regolamento dell’Unione Europea o del Regno Unito. Questa comunicazione di marketing non include dettagli sufficienti per consentire al destinatario di prendere una decisione di investimento informata. Il contenuto non costituisce una raccomandazione, né un’offerta di acquisto o vendita di Fondi PIMCO Global Investment Series (GIS). Questo documento si basa su informazioni ottenute da fonti considerate affidabili, ma non comporta responsabilità per PIMCO. Tutti gli investimenti finanziari comportano rischi inclusa la possilibità di perdita di capitale. PIMCO Europe GmbH (società n. 192083) e la filiale italiana di PIMCO Europe GmbH (società n. 10005170963, Via Turati 25/27 (angolo via Cavalieri n. 4), 20121 Milano, Italia)) sono autorizzate e regolamentate dall’Autorità di vigilanza finanziaria federale tedesca (BaFin). La filiale italiana è inoltre soggetta alla supervisione della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB). I prodotti e i servizi offerti da PIMCO Europe GmbH sono sono destinati unicamente a clienti professionali e non agli investitori individuali che non devono fare affidamento a questa comunicazione. Gli investitori individuali devono contattare il loro consulente in caso di richieste sugli investimenti e richieste di assistenza finanziaria, legale e fiscale. Il valore degli investimenti e la redditività possono variare e l’ammontare inizialmente investito potrebbe non essere recuperato. Prima della sottoscrizione leggere il Prospetto e il KID disponibili su www.fundinfo.com o presso i Collocatori. PIMCO GIS Income Fund, comparto di PIMCO GIS Funds: Global Investors Series plc è domiciliato in Irlanda. PIMCO è un marchio di Allianz Asset Management of America LLC negli Stati Uniti e in tutto il mondo. ©2024, PIMCO. Tutti i diritti riservati.

Comunicazione di marketing

Mulone

Tra le sue esperienze più recenti, l’ingresso nel board della società semplice Monterubello. Quest’ultima comprende tutti i rami delle famiglie Zegna e Trabaldo Togna. Dopo l’Ipo a Wall Street di ne 2021, detiene il 60,8% della quotata Ermenegildo Zegna Nv, il 100% della immobiliare Ezfo, una quota del fondo Az Fund 1 di Azimut e una polizza unit-linked a vita intera stipulata con Lombard. Il legame tra il banchiere e la famiglia imprenditoriale è di vecchia data. Tra le altre cose, l’Ipo dell’azienda tessile è stata curata sotto la regia di Ubs investment banking, tramite il team guidato dall’Italia.

COUNTRY HEAD, NONCHÉ HEAD OF THE INVESTMENT BANK

DI UBS ITALIA, MULONE

HA UNA LUNGA ESPERIENZA COME BANCHIERE D’INVESTIMENTO.

NELLA SUA CARRIERA HA SEGUITO PIÙ DI UN CENTINAIO DI OPERAZIONI,

PER UN VALORE DI TRANSATO CHE SUPERA I 300 MILIARDI DI EURO.

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LEGEND
DI LUIGI DELL’OLIO

Le origini

Nato a Catania nel 1973, presso la cui università si è laureato con lode in Economia aziendale, ha mosso i primi passi nel private equity presso Sopaf, per poi approdare in Arthur Andersen nella divisione audit e corporate finance.

25 anni in Ubs

Mulone è in Ubs investment banking dal 1999, dove ha ricoperto ruoli di responsabilità crescente fino ad arrivare al vertice nel 2018. Responsabilità che gli è stata confermata nel 2023.

I deal seguiti

Nel corso di questi anni ha seguito alcune delle operazioni più rilevanti del mercato italiano. È stato a lungo il banchiere di fiducia di Sergio Marchionne, e ha curato l’integrazione tra Dufry e Autogrill.

Le passioni

Riservato e poco incline a frequentare i salotti, il top manager è un sommelier certificato e – tra le altre cose – ha operato come visitinge professor presso l’università Bocconi di Milano.

Ottimismo

In una delle rare interviste concesse, si è detto ottimista sul futuro dell’Italia, evidenziando che le ridotte dimensioni di molte imprese non sono sempre un male. “La scala aiuta e dobbiamo favorirla, ma non a tutti i costi”, la sua analisi.

Da Mps a Tim

Nell’ultimo anno ha seguito due delle partite più importanti per la finanza italiana: la discesa del Tesoro nel capitale di Mps e l’evoluzione societaria in casa Tim.

LEGEND RICCARDO MULONE PRIVATE 17

PREVISIONI DI CRESCITA

REALE ATTESA IN TERMINI PERCENTUALI

USA ZAVORRATI DALLA DEBOLEZZA DEI CONSUMI

LA RUSSIA RESISTE NONOSTANTE IL CROLLO DEGLI INVESTIMENTI STRANIERI

ITALIA APPESA ALL’ATTUAZIONE DEL PNRR

LA GERMANIA SOFFRE PER L’ANDAMENTO FIACCO DELLA MANIFATTURA

MACAO PREMIATA DALLA FORTE SPINTA TURISTICA

LA FRAGILITÀ ISTITUZIONALE AFFOSSA LA CRESCITA DELLA GUINEA EQUATORIALE

MARKETS 18 PRIVATE
ITALIA 0,7% SPAGNA 1,5% FRANCIA 1% UK O,6% IRLANDA 3,3% NORVEGIA 1,5% SVEZIA 0,6% GRECIA 2% GERMANIA 0,5% PORTOGALLO 1,5% FINLANDIA 1% POLONIA 2,3% ROMANIA 3,8% DANIMARCA 1,4% SVIZZERA 1,8% AUSTRIA 0,8% TURCHIA 3%

ECONOMIE

MARKETS MAP PRIVATE 19 FONTE: VISUALCAPITALIST.COM
RUSSIA 2,6% CANADA 1,4% USA 2,1% MESSICO 2,7% AUSTRALIA 1,2% CINA 4,6% LIBIA 7,5% PORTO RICO -0,2% GUINEA EQUATORIALE -5,5% MACAO 27,2% SUD AFRICA 1% INDIA 6,5% PALAO 12,4% BRASILE 1,7% GUIANA 26,6% PERÙ 2,7% ARGENTINA 2,8% CILE 1,6%
LA RESILIENZA DELLE PRINCIPALI
SPINGE VERSO UN SOFT LANDING IL PIL A LIVELLO GLOBALE DOVREBBE SEGNARE UN PROGRESSO NELL’ORDINE DEL 3,1%

Npl e Utp da gestire

Guber Banca si focalizza sulla valorizzazione dei crediti non performanti

Guarneri (ad): “È fondamentale giocare d’anticipo nella valutazione degli asset”

Non più emergenza, ma programmazione. La gestione dei crediti problematici in ambito bancario si trova a vivere una fase nuova. Ne abbiamo parlato con Francesco Guarneri, amministratore delegato di Guber Banca.

Per anni l’Italia è rimasta invischiata nella questione dei crediti problematici accumulati dalle banche. Oggi la situazione sembra essersi normalizzata, è così?

Le banche specializzate nella gestione crediti problematici oggi sono chiamate a giocare d’anticipo nella valutazione e nella gestione degli stessi e la parola d’ordine per poter fare questo è la diagnostica. Quando rileviamo un credito problematico, soprattutto nel caso degli Utp (unlikely to pay), per fare bene il nostro lavoro dobbiamo essere nelle condizioni di poter prevedere il futuro dell’azienda debitrice per un arco temporale di non meno di tre – cinque anni. Pertanto, è importante dotarsi di algoritmi che opportunamente alimentati da dati di qualità siano in

grado di rendere delle previsioni nel medio periodo.

Venendo a voi, in cosa consiste l’o erta di Guber Banca?

Siamo una banca di tipo specialistico che si occupa della gestione di crediti problematici di varia tipologia acquisendoli da altre banche. Una realtà come la nostra deve essere in grado di gestire tipologie molto diverse di debito e situazioni speci che che richiedono un vasto set di competenze, sia di analisi nanziaria sia di management degli asset.

È fondamentale in questo processo l’intervento tempestivo. Il fattore tempo, nell’analisi e nella gestione, è determinante e “giocare d’anticipo” fa una di erenza enorme.

Perché?

La riforma del diritto fallimentare, con il nuovo Codice della crisi d’impresa, è impostata in questa direzione, secondo la massima “prevenire è meglio che curare”. L’imprenditore ha quindi a disposizione una serie di strumenti che deve mettere in azione in via preventiva quando comincia a

rilevare che potrebbe trovarsi in una situazione di potenziale default. Anche il regolatore si è mosso in questo senso e attraverso l’applicazione del ‘calendar provisioning’ ha disposto regole stringenti di accantonamento dei crediti problematici imponendo alle banche di anticipare di molto le decisioni in merito alla loro copertura. Oggi un credito, sia esso Npl (non performing loans) o Utp, se non è fornito di garanzia e presenta una situazione di insolvenza, deve essere integralmente azzerato nell’arco dei successivi tre anni dalla data di entrata in quella speci ca categoria. Quindi anche le banche sono, in qualche modo, spinte ad anticipare i tempi e, in questo caso, parliamo dei tempi di una possibile cessione del credito problematico che rimane una delle soluzioni più pratiche cui la banca tradizionale può ricorrere.

Ci sono legami con il private banking?

Il private banking molto spesso si occupa della gestione del risparmio delle persone siche, invece le operazioni di cartolarizzazione che emettono dei derivati sono destinate

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a investitori nanziari istituzionali e professionali. In qualche modo, ma assai limitato, i nostri prodotti potrebbero eventualmente interessare a grandi family o cer che mostrano di avere conoscenza e competenza del mercato in linea con il rischio dell’investimento.

Quali sono i numeri attuali della società e quali le prospettive?

Attualmente la banca conta 200 dipendenti. Ad oggi ha un patrimonio di circa 120 milioni di euro e ha chiuso il bilancio con un risultato netto di poco meno di 20 milioni. Abbiamo attualmente 11 miliardi di asset in portafoglio.

Su quali pro li puntate in termini di reclutamento?

In questa fase il recruitment è un tema molto delicato perché le nuove generazioni, cioè le persone sotto i 29 anni, mostrano un’attitudine al turnover che è molto più elevata rispetto alla fascia tra i 35 e i 40 anni. Con un organico con l’età media di 38 anni, puntiamo sulla formazione dei giovani e quindi abbiamo la necessità di delizzare i nostri collaboratori. Aggiungo che le donne sono il 39% dell’organico. Puntiamo ad essere aspirazionali nei confronti di una generazione che rispetto alle precedenti non dà così tanta importanza alla stabilità del posto di lavoro ma che è disposta a cambiare con molta frequenza. Dobbiamo imparare a dialogare con questo nuovo mondo per cercare di spiegare ai giovani quanto sia

importante fermarsi un po’ di tempo all’interno delle aziende perché solo attraverso l’acquisizione di una conoscenza specialistica molto approfondita potranno combattere il loro principale competitor che non è più, come era per noi, un altro professionista, bensì l’intelligenza arti ciale.

Quali sono i tratti distintivi della società?

Una gestione sana e prudente che cerca di guardare soprattutto al medio-lungo periodo. Ci interessano sicuramente i risultati del bilancio 2024 ma ci interessa moltissimo dove saremo nel 2030. Crediamo nella forza dei processi perché la

PRIVATE BANK ITALY PRIVATE 21
Francesco Guarneri

nostra realtà non è, come viene a volte rappresentato in maniera semplicistica e francamente poco condivisibile, nanza speculativa ma è una nanza di processo. Solo attraverso la creazione di processi molto e cienti si può pensare di realizzare una gestione pro ttevole degli asset che trattiamo. Questo comporta avere strumenti tecnologici di analisi e gestione sempre più so sticati e potenti, ma anche la capacità, tutta umana, di valutazione delle persone e delle imprese che ci troviamo innanzi: siamo digital, but human rst!

Perché questa precisazione?

Nella gestione dei crediti problematici non è possibile a darsi esclusivamente agli algoritmi e all’intelligenza arti ciale, che ovviamente funzionano molto bene quando si tratta di processare enormi masse di dati, ma che potrebbero avere delle carenze dal punto di vista analitico. Occorre a ancare a questi strumenti l’esperienza umana. In quest’ottica è necessario non disperdere e

Il profilo dei fondatori

Francesco Guarneri

Laureatosi in Economia e commercio alla Bocconi, è co-fondatore di Guber Banca, di cui è stato alternativamente presidente e ad. È membro dell’Npl Advisory Panel della Commissione Ue e membro dei cda di aziende attive nella valorizzazione dei crediti problematici, come Restar e Star Finance.

valorizzare tutta quell’expertise del “vecchio” modo di fare banca che è rappresentato dal rapporto e dal dialogo con il territorio. Ritengo che un imprenditore la cui situazione creditizia viene valutata da un algoritmo abbia anche l’esigenza a incontrare un professionista che sappia comprendere, oltre alla situazione nanziaria, che persona ha di fronte e quali sono i suoi progetti; qualcuno che possa visitare la sua azienda e veri carne il livello di manutenzione, analizzare la tipologia e l’importanza dei clienti, lo stock di magazzino. Bisogna imparare quindi a unire l’intelligenza arti ciale degli algoritmi con l’esperienza umana del dialogo col territorio.

Su cosa puntate per farvi spazio in un mercato molto competitivo?

Non siamo interessati ai mercati molto competitivi perché sono caratterizzati dalla battaglia sui prezzi e dalla riduzione della marginalità. Pensiamo che il lavoro qualitativo debba essere

Gianluigi Bertini

Laureato in Giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano, nel tempo ha ricoperto il ruolo di presidente e amministratore di Guber Banca. Oggi è un membro del consiglio di Amministrazione della banca al cui interno ricopre la carica di vicepresidente con delega all’area legale.

200 I DIPENDENTI DELLA SOCIETÀ

120 MILIONI

IL PATRIMONIO COMPLESSIVO

20 MILIONI

IL RISULTATO NETTO NEL 2023

adeguatamente remunerato, partendo anzitutto dai dipendenti. Ci sono sicuramente dei settori all’interno del nostro mondo che in futuro potranno sentire una maggior pressione competitiva. Penso anzitutto a quelli legati al mondo del servicing, dove si delinea un potenziale eccesso di o erta rispetto alla domanda.

Mentre dove vede le maggiori opportunità?

Penso ad esempio al mercato degli Utp, nel quale le competenze richieste sono diverse. Infatti, per gli Utp non si applica una logica liquidatoria, come per gli Npl, bensì di cercare di far tornare in salute il maggior numero di debitori possibili, che nella fattispecie sono in gran parte aziende. Se per la gestione degli Npl servono asset managers con una preparazione di carattere prevalentemente liquidatorio, nella gestione degli Utp occorrono asset managers con più sensibilità dal punto di vista della continuità dell’impresa.

PRIVATE 22 PRIVATE

L’Italia vi aspetta

La ne del regime res-non-dom nel Regno Unito crea nuove opportunità per la Penisola

La grande s da è attrarre contribuenti facoltosi provenienti da oltrefrontiera

Nell’ambito del pacchetto di misure contenute nel cosiddetto Spring Budget 2024, il Governo inglese ha recentemente annunciato nuove regole riguardanti il regime dei residenti non domiciliati (res-nondom) prevedendone la sostanziale cancellazione a partire dal 2025. Le modi che sono destinate ad avere importanti e etti sugli individui residenti ma non domiciliati nel Regno unito (circa 68.800 nel 2022, secondo le stime u ciali), molti dei quali sono già alla ricerca di una diversa destinazione. L’Italia si candida a essere un’opzione particolarmente interessante, come già si riscontra nella pratica professionale. Ma andiamo con ordine.

La disciplina attuale

Il regime res-non-dom inglese consente ai residenti scali nel Regno Unito, che però non sono ivi domiciliati (domiciled), di essere tassati solo sui redditi e sui capital gain di fonte britannica, lasciando fuori dal perimetro impositivo i redditi prodotti all’estero. L’esenzione svanisce qualora tali redditi e plusvalenze siano riportati nel Regno

Unito (remittance basis principle). In base all’attuale normativa, i resnon-dom possono usufruire del regime per un periodo massimo di 15 anni. Alla ne di questo lasso temporale vengono assoggettati a tassazione in via ordinaria. Inoltre,

lo speciale regime inglese richiede il pagamento di un tributo annuale crescente no a 60 mila sterline. Sulla base delle modi che proposte, a partire dal 6 aprile 2025, le persone siche residenti ma non domiciliate non potranno più

OPINION 24 PRIVATE
DI ANTONIO LONGO* Un angolo di Londra
Il regime italiano è in vigore dal 2017 e rappresenta un’opzione chiara per chi sceglie di spostare nella Penisola i propri interessi dopo almeno nove anni di residenza all’estero

optare per la tassazione secondo la remittance basis. Contestualmente, il Governo britannico ha annunciato l’introduzione di un regime transitorio, per chi già bene cia del particolare status di res-non-dom, oltre alla previsione di un nuovo

regime scale di favore per gli stranieri applicabile proprio dal 2025.

Il regime transitorio

I soggetti che hanno bene ciato dell’attuale regime saranno destinatari di un regime di parziale

detassazione (pari al 50%) dei redditi di fonte estera (esclusi i capital gain) nel primo anno di applicazione del nuovo regime, vale a dire dal 6 aprile 2025 no al 5 aprile 2026. Destinatari di tale disciplina dovrebbero essere tutti coloro che in passato hanno optato per la tassazione in base alla remittance basis. Inoltre, per i non domiciliati alla data del 5 aprile 2025 tassati in base alla remittance basis è prevista la possibilità di optare, in caso di realizzo di una plusvalenza già a partire dal periodo 2025, per una rivalutazione gratuita dei beni oggetto di cessione e detenuti alla data del 5 aprile 2019. È prevista un’ulteriore agevolazione (temporary repatriation facility) che consiste nell’applicazione di una imposta sostitutiva pari al 12% per i redditi di fonte estera, conseguiti da una persona sica che ha bene ciato del regime della remittance basis e “rimpatriati” nel Regno Unito nei periodi 2025 e 2026. Questa particolare agevolazione si applicherebbe soltanto ai redditi conseguiti direttamente (“personally”) dalla persona sica secondo le disposizioni attualmente applicabili.

Il nuovo regime di attrazione

L’abolizione del regime nondom sarebbe accompagnata dall’introduzione di un nuovo regime di attrazione per gli stranieri. Dal 6 aprile 2025, per i primi quattro anni di residenza in Regno Unito, preceduti da una residenza estera di almeno dieci anni, è prevista

OPINION PRIVATE 25
Il centro di Bologna

una esenzione totale per redditi e plusvalenze di fonte estera, senza pagamento di imposte sostitutive e senza la tassazione di quanto verrà trasferito nel Regno Unito. L’esenzione si applicherebbe anche in relazione alle distribuzioni e ettuate da trust non residenti. Le nuove regole andrebbero a collocarsi nel solco del regime italiano dei neo-residenti ex 24-bis del Tuir introdotto in Italia nel 2017 (si veda infra). I destinatari della nuova disciplina inglese, ispirata anche a logiche di attrazione internazionale post Brexit, dovrebbero essere non soltanto le persone siche che trasferiscono la residenza dal 2025 ma anche i soggetti già residenti da meno di 4 anni (in questo caso, per gli anni rimanenti). Quanto ai criteri per individuare la residenza si farebbe riferimento al cosiddetto statutory residence test, che condiziona la residenza al rispetto di taluni requisiti oggettivi, tra cui giorni di presenza, interessi lavorativi e legami familiari.

Regole per le successioni L’imposta di successione nel Regno Unito è oggi basata sulla nozione di domicilio, nozione di erente da quella prevista ai ni delle imposte dirette e destinata ad essere superata in ragione delle modi che annunciate. Il Governo britannico ha manifestato l’intenzione di passare a un regime basato sulla residenza, ma ha dichiarato che qualsiasi riforma sarà soggetta ad apposita consultazione pubblica. Ad ogni modo, resta il fatto che

l’assoggettamento all’imposta di successione nel Regno Unito ha oggi un impatto particolarmente gravoso con aliquote sino al 40%.

Le incertezze del regime inglese Le modi che recentemente u cializzate nel Regno Unito si inseriscono nella contesa preelettorale tra il Governo e il partito laburista, che si era già espresso sulla volontà di abolire il regime non-dom in caso di vittoria delle prossime elezioni.

Si tratta, pertanto, di cambiamenti dalla tenuta incerta, dal momento che le modi che partirebbero ad aprile 2025, cioè dopo le elezioni politiche e, verosimilmente, con un altro Governo in carica che potrebbe avere idee di erenti sulle sorti del regime. In questo contesto, il regime dei neo-residenti italiano (articolo 24-bis del Tuir) rappresenta un’alternativa di particolare interesse per il consistente numero di potenziali res-non-dom “esodati”. Il regime italiano, infatti, è in vigore - stabilmente - dal 2017 e rappresenta una opzione scale chiara per chi sceglie l’Italia come Paese in cui spostare i propri

interessi dopo almeno 9 anni di residenza all’estero sui 10 che precedono il trasferimento. Chi aderisce al regime, anche a seguito di preventiva interlocuzione con l’Agenzia delle Entrate tramite apposita istanza di interpello, può optare per l’applicazione di un’imposta sostitutiva annuale di 100 mila euro sui redditi esteri per la durata massima di 15 anni, senza alcuna tassazione di quanto riportato in Italia. Inoltre, l’applicazione di questa speciale disciplina scale consente l’esenzione da imposte sulle successioni e donazioni per i beni localizzati fuori dall’Italia, così come da Ivie e Ivafe rispettivamente su immobili e attività nanziarie all’estero. I beni esteri non devono peraltro essere riportati in dichiarazione dei redditi in Italia. Sono già molti i soggetti che dopo l’annuncio del Governo inglese stanno guardando all’Italia con rinnovato interesse come Paese in cui poter riorganizzare la propria posizione scale e il proprio assetto reddituale e patrimoniale. Non si resterà quindi stupiti se il numero di soggetti già trasferitisi in Italia abbracciando il regime dei neoresidenti (stimabili in oltre 3.000 individui) salirà notevolmente nel corso dei prossimi mesi, anche sulla spinta di ragioni extra scali, in primis la bellezza del nostro Paese. Del resto, non si dovrebbe vivere di solo sco.

*Avvocato, partner di Dla Piper

OPINION 26 PRIVATE
Antonio Longo

Il cambiamento climatico ha importanti conseguenze anche sugli investimenti finanziari*. Con Anima Net Zero Azionario Internazionale puoi investire già da oggi sulle società che hanno adottato piani di riduzione e azzeramento delle emissioni nette di gas serra**.

Gestore Fondi Categoria Italia BIG 2024 Miglior Gestore (1° classificato), Fondi Italiani Big

AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave (KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione. Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito. Nel caso di stacco cedola, l’importo da distribuire potrà anche essere superiore al risultato conseguito dal fondo, rappresentando in tal caso rimborso di capitale.

* Fonte: ESMA - Fund portfolio networks:

a climate risk perspective. ** Le società in portafoglio sono selezionate fra quelle incluse nella lista della Science Based Targets initiative, con obiettivo di dimezzare le emissioni nette entro il 2030 e azzerarle entro il 2050.
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Novità per Intesa SP

Il primo gruppo bancario italiano accelera il focus sul wealth management

Nuova organizzazione, con la valorizzazione delle risorse interne

Il wealth management è sempre più centrale nelle strategie del gruppo Intesa Sanpaolo, come dimostrano le ultime mosse che riguardano Fideuram Intesa Sanpaolo

Private Banking. Il primo gruppo bancario italiano a ne marzo ha annunciato la costituzione di una nuova divisione wealth management scegliendo per il vertice Tommaso Corcos, al quale fanno riferimento le divisioni insurance, asset management e private banking, con la prima linea manageriale che è stata rinnovata puntando su giovani e donne. In particolare, la guida delle assicurazioni è andata a Virginia Borla, la gestione dei risparmi a Maria Luisa Gota e il pb a Lino Mainol

La ratio

La riorganizzazione (che sarà u ciale dopo il benestare della Vigilanza) è stata guidata dal riconoscimento di professionalità, competenze e risorse interne, “attraverso la valorizzazione di manager giovani, di maggior esperienza e del talento femminile presente in azienda, anche in ottica di passaggio generazionale, con

l’obiettivo di rimanere leader nelle rispettive linee di business”, secondo quanto comunicato dal gruppo.

Nelle settimane successive vi è stata

una nuova tornata di nomine (in alcuni casi si tratta di speci che degli incarichi già comunicati) a completare il quadro.

ASSET 28 PRIVATE
Tommaso Corcos

Paolo Molesini è stato confermato presidente, mentre Mainol è stato nominato amministratore delegato e direttore generale di Fideuram – Intesa Sanpaolo. Quest’ultimo, nato a Napoli, dopo la laurea con il massimo dei voti in Economia e Commercio presso l’Università parteneopea, è stato abilitato alla professione di dottore commercialista e si è iscritto al relativo ordine per la circoscrizione del Tribunale di Milano e al registro dei revisori contabili. Quindi ha iniziato la carriera professionale nel 1993 come revisore contabile presso Price Waterhouse. Da quattro anni era responsabile area di coordinamento operativo e nanziario di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking. Ma il suo percorso nel gruppo

è ben più lungo. Già nel 1998 ha assunto il primo ruolo di responsabilità, in particolare, del controllo interno, presso Banco Napoli Asset Management Sgr. Nel 2002 è stato nominato responsabile operational risk management & control di Sanpaolo Imi Asset Management Sgr e, in sta all’amministratore delegato, anche in Sanpaolo Imi Wealth Management. Dal 2005 ha ricoperto la carica di responsabile internal audit di Eurizon Capital Sgr e nel novembre 2008 è stato nominato responsabile compliance di Eurizon Capital Sgr, Epsilon Sgr ed Eurizon Ai Sgr.

Gli altri incarichi Gianluca Sera ni è il nuovo responsabile dell’area di

coordinamento marketing, prodotti e modello di business e sarà designato condirettore generale. Luca Bortolan è stato nominato responsabile della nuova area di coordinamento operativo, che comprende le strutture controlli operativi, operations e business transformation, legale e banca diretta.

A Fabio Cubelli, responsabile dell’area di coordinamento a ari e condirettore generale, è stato attribuito il coordinamento unico delle reti di consulenti nanziari (Fideuram, Sanpaolo Invest, Iw Private Investments Sim), nonché di Intesa Sanpaolo Private Banking. Cristiana Fiorini assumerà il ruolo di direttore generale di Intesa Sanpaolo Private Banking.

Andrea Ghidoni sarà responsabile della rete e del coordinamento commerciale Fideuram. Davide Elli è stato nominato amministratore delegato e direttore generale di Fideuram Asset Management Sgr, oltre che responsabile dell’Investment Center di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking.

Passaggio generazionale

“Le nuove e giovani gure in posizioni strategiche potranno così a rontare le s de future, forti dell’esperienza già maturata negli ultimi anni, inclusi i due anni del piano d’impresa attuale”, spiega una nota del gruppo.

L’età media di chi assume nuovi incarichi di responsabilità di vertice è di 49 anni.

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Lino Mainolfi

The rise of women

e typical UHNW woman is that of a 60-something widow, heiress or stay-home wife Self-made women comprise just 45.2% of the billionaires around the world

e number of ultra-wealthy women in the world is rising, and research shows this can be a force for good – not only for obvious equality reasons, but also due to how these multi-millionaires show strong interest in helping communities. So who is the typical ultra-high-networth woman – how did she earn her fortune, and what barriers are there to women like her? Explore our research here.

e inherited wealth

In 2023, there were 43,457 female ultra-high-net-worth individuals and 337 female billionaires. While such numbers do not appear large at 13% of the global billionaire pool and 11% of the ultra-high-networth individual – or UHNWI –population (i.e. those with individual wealth of USD 30m or more), these gures belie the astounding growth that female multi-millionaires as a group have enjoyed since 2010, when women were just 9% and 6.5% of the billionaire and UHNWI population respectively.

e growth has been driven by higher numbers of UHNW women with inherited wealth (as wealth

transfers become more frequent), complemented by a small – but not insigni cant – increase in selfmade UHNW women, as business attitudes change. is analysis aims to highlight key characteristics of UHNW women and what drives them.

Our ndings indicate that the typical UHNW woman is that of a 60-something widow, heiress or stay-home wife, likely hailing from the US, Chinese Mainland or developed Europe. Her wealth can more often or not be traced to traditional ‘old economy’ sectors such as food and beverage (F&B), retail and manufacturing, and she usually has a keen interest in social causes.

How are managing their money?

While we largely anticipated these ndings, what surprised were the similarities in how UHNW women and men allocated their assets, with both holding a high weighting of liquid assets. e extent of genderinclusivity in a select subset of countries (Germany, Italy and Brazil) was also a pleasant discovery, with women making up a quarter of billionaires in these. e UK,

meanwhile, stood out for its culture of female entrepreneurs – it is the only country where self-made female billionaires outnumbered those with inheritances in the past decade.

e implications that these have for our ‘women and wealth’ thematic are manifold.

Although there is scope for both male and female UHNWIs to review cash positions and selectively increase exposure to risky assets, there is greater impetus for female UHNWIs to actively manage their wealth, given their longer life expectancy and less experience (of some) in making large nancial decisions. is is particularly the case for female billionaires who – statistically – have fallen o the Forbes billionaire list more quickly than males. Women as a share of the exclusive UHNWI segment has been growing, rising from 6.5% in 2016 to 10.9% in 2022. Mirroring this, the share of women among billionaires has also increased, rising from 103 women (or 8.5% of the global billionaire population) in 2011 to 328 women (or 11.9%) a decade later. At 337 female billionaires globally in 2023 on Forbes’ count,

OPINION 30 PRIVATE
il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)

Singapore HNWIs indicates that women and men account for 15.8% and 84.2% of the HNWI population, respectively

OPINION PRIVATE 31

there are now more female billionaires than ever before, with a self-made woman, Rafaela Aponte-Diamant, earning a place among the top ten for the rst time in three years.

Is Singapore a microcosm?

According to gures from the Monetary Authority of Singapore, wealth overseen by the asset management industry here has doubled in just six years, to about SGD4trn in 2023. About 80% of it is foreign. GlobalData’s report on Singapore HNWIs indicates that women and men account for 15.8% and 84.2% of the HNWI population, respectively. Most HNWIs are either retired or nearing retirement age, with a low proportion of HNWs in both groups under the age of 50. Given Singapore’s relatively young history, earned income and entrepreneurship are the most common sources of wealth for

HNWIs here, accounting for 93% of the HNWI population.

Majority of female UHNWIs count inheritances and a combination of inheritances and self-made resources as their source of wealth, with the wealth of 25.3% and 29.5% of the group attributable to both of these sources respectively.

Self-made women comprise just 45.2% of the female UHNWI group, compared to 75.7% for UHNW men. eir median wealth also tended to be lower at USD35.7m relative to those with inherited wealth at USD67.3m.

Female billionaires are similarly dominated by more heiresses than entrepreneurs, with academic studies showing that the number of women qualifying for billionaire status via inheritances was 1.7x the number qualifying through self-made means for the 2010-2023 period. Indeed, growth in the absolute number of

women billionaires with inherited wealth has been the key driver of increased representation of women within the overall billionaire pool since 2010, although the rate of growth of female self-made billionaires has been higher due to a low base.

e focus about US

One country has, however, bucked the trend. e US is the only country studied where the share of women among self-made billionaires is larger than the share of those with inherited wealth. is is due to both the relatively high proportion of females among self-made billionaires and an extraordinarily low proportion of females among billionaires with inherited wealth.

What does this mean?

As mentioned, historically, male billionaires have had a higher

OPINION 32 PRIVATE

probability of remaining on the Forbes billionaire list for a longer time than females. Research published by the Max Planck Institute for the Study of Societies in Germany has found that the ve year probability of survival for male billionaires is 44%, statistically higher than the 40% estimated for females. We believe this reinforces the case for greater involvement by UHNW women in investing and managing their wealth.

ere is growing research supporting the use of trusts as a tool for wealth preservation by UHNW women.

Barriers in entrepreneurship

Historically, trusts have enabled wealthy families to protect their assets from nancial crises and grow, while facilitating the crossgenerational retention of wealth by allowing wealthy men to provide for widows and daughters (who, in earlier times, would not otherwise be able to inherit property) after the men passed on.

In current times, trusts can be used by widows or divorcees who may not have developed asset management skills during their marriage, as tools to preserve their wealth, e.g. by outsourcing asset

Higher barriers to entrepreneurship for women are one reason for the relatively small proportion of self-made female HNWIs. Sociologists in the US have observed that compared to men, women face greater barriers in securing the financial capital to start businesses and raising enough capital to grow a business past its early stages. Moreover, because of women’s disproportionately large family responsibilities, many women start businesses to enjoy more flexibility in balancing work and family commitments. Such patterns may translate into different strategies for building the business and its resultant assets.

The age of wealth transfer is another factor, with German economists noting that men are likely to inherit larger sums than women during their working life whereas women often outlive their male partners and therefore receive large inheritances in old age. These transfers usually come too late to be used productively, for instance, to start a business.

Over half of super rich couples have a more traditional division of labour (defined by breadwinning husbands and stay-at-home wives), contrasting with everyone else. The best paid work tends to demand long hours, frequent travel and 24/7 availability, all of which are at odds with raising children and managing a household. With professional women less likely to find a partner who stays home, entrepreneurial women hence opt out in far greater numbers than men, especially once children are born.

management activities to nancial professionals appointed as trustees, who are legally required to act in the best interests of trust recipients.

Why can be a force for good

For many UHNW women, the meaning of wealth extends beyond what is nancial. Surveys by e WealthiHer Network conducted in 2022 have found that wealth means health for 49% of Asian HNW women. For 42%, wealth is freedom to live the way they want, and for 24%, wealth is happiness. As for the de nition of success, 51% believe that a thriving career is the greatest indicator, while 46% feel that making a di erence to the community is what is important. For 29%, success means helping their children to achieve their ambitions.

Narrowing the gender wealth gap e outsized impact of the superrich is an opportunity to narrow the gender wealth gap. Studies in Germany show that although individual wealth for males and females are largely similar for 99% of the German population, the overall gender wealth gap has still averaged 40%, mainly due to the large gender wealth gap among the richest 1%. T

he closing of the gender wealth gap among UHNWIs is a signi cant rst step in reducing the overall gender gap for society at large. And there is no better time for this than now.

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Pianificare porta serenità

L’allungamento della vita media e le difficoltà dei conti pubblici complicano lo scenario

Investire per tempo in vista della terza età trasforma i problemi in opportunità

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DI ANTONELLA MASSARI*

Secondo il World Social Report 2023 delle Nazioni Unite, l’aumento della popolazione over 65 è un trend irreversibile da qui al 2100. Fermandosi al 2050, la coorte degli ultrasessantenni crescerà signi cativamente più degli under 60 e gli over 80 addirittura triplicheranno rispetto al 2020.

Spicca l’Italia

E l’Italia? Secondo Eurostat, nel nostro Paese 22,1 milioni di persone hanno almeno 65 anni. Si tratta del 37,6% della popolazione, dato più alto d’Europa. Istat stima che nel 2041 la popolazione ultraottantenne italiana aumenterà del 35,2% rispetto al 2021, superando i 6 milioni; gli ultranovantenni addirittura arriveranno a 1,4 milioni (+69,4% sul 2021). Considerando l’attuale età pensionabile e l’età media di circa 84 anni, si allungherà il periodo della vita in cui non si produce reddito (o se ne produce meno): circa 25 anni. In questa ri essione vanno poi innestati gli impatti del calo demogra co che ridurrà la forza lavoro e, di conseguenza, il numero di contribuenti. A determinare l’invecchiamento della popolazione, infatti, sono fondamentalmente due fenomeni: l’aumento dell’aspettativa di vita e il calo demogra co. Mentre in tutto l’Occidente si sta veri cando il primo, da noi si veri ca la combinazione di entrambi. L’Italia si trova al centro della tempesta demogra ca perfetta. Sul tema il dibattito è acceso ma pare incompleto perché fortemente

OPINION PRIVATE 35
Considerando l’attuale età pensionabile e l’età media di circa 84 anni, si allungherà il periodo della vita in cui non si produce reddito (o se ne produce meno): circa 25 anni

Pensando a un orizzonte temporale di lunghissimo periodo, secondo lei quali dei seguenti temi avranno più impatto sulla gestione del denaro e sulla pianificazione finanziaria? Li ordini dal più impattante al meno impattante.

Clienti PB 1°+2°+3° posto

Pensare alla salute e alla cura della persona 61

Garantirsi entrate che consentano di mantenere il proprio stile di vita 60

Garantirsi assistenza anche in caso di non autosufficienza 44

Sostenere i progetti di vita delle famiglia 41

Smettera di lavorare e godersi la pensione

Affrontare nuove sfide professionali/imprenditoriali

Gestire esigenze abitative

Fonte: Aipb «Indagine sulla clientela Private in Italia» 2023

concentrato su temi sociali, sanitari, di trend di consumo e di nanza pubblica ma ancora poco di impatto sulle scelte di investimento nanziario degli individui. L’allungamento della vita, i cambiamenti nella composizione e numerosità delle famiglie, la crescita dell’o erta di consumo per i longevi accompagnata però da una diminuzione dell’o erta di protezione pubblica impongono degli aggiustamenti nell’ottimizzazione nanziaria dei portafogli investiti.

Implicazioni sui risparmi

Se per anni si è guardato ai consumi della Silver economy, bisogna

spingersi oltre e pensare in ottica di piani cazione nanziaria per sostenere una Longevity economy: occorre concepire sistemi e programmi che, sin dalle fasce più giovani, guardino al lungo periodo. Quali implicazioni ci possono essere per i risparmiatori, gli investitori, gli imprenditori e quali azioni o precauzioni sarebbe saggio intraprendere in termini di piani cazione nanziaria, di copertura assicurativa e di prevenzione sanitaria per minimizzare il rischio di vivere troppo a lungo rispetto ai propri risparmi, ovvero di sopravvivere al proprio patrimonio? La longevità,

infatti, non è solo l’opportunità di vivere più a lungo ma, soprattutto, la s da di vivere bene per un tempo più lungo.

Piani care da giovani

Per riuscirci, è fondamentale iniziare a pensare alla terza età idealmente già a partire dal primo lavoro, comunque entro i 30 anni e non oltre i 40. Una rivoluzione soprattutto culturale con forti implicazioni nanziarie, che vedono la demogra a entrare a pieno titolo nelle scelte di portafoglio. In questo senso, un’indagine Aipb sulla clientela evidenzia come la sensibilità delle famiglie per una più precoce ri essione sulla gestione di lungo periodo dei patrimoni in ottica intergenerazionale sia aumentata, soprattutto nella fascia di età dai 40 ai 50 anni. La stessa indagine evidenzia anche un altro punto signi cativo. Una persona di 65 anni, che è considerata anziana per tutte le statistiche sopra richiamate, lo è veramente? Pare di no: i clienti private a ermano di essere pronti a produrre reddito no a circa 70 anni e di iniziare a sentirsi anziani a 76.

In un’ottica di Longevity economy, ma soprattutto di Longevity society e, auspicabilmente di Longevity politics non sarebbe il caso di tenerne conto?

Segretario generale Aipb (Associazione Italiana Private Banking)

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Niente obbligo di firma

La Cassazione ha riconosciuto l’assenza del vincolo nel collocamento pre-Mi d Una pronuncia destinata ad avere ricadute rilevanti sui contratti più datati

Con l’ordinanza dell’8 marzo 2024, la Corte di Cassazione si è pronunciata sulla questione del servizio prestato dall’intermediario nanziario quando distribuisce polizze e degli obblighi formali che da ciò conseguivano nel regime normativo precedente all’introduzione della direttiva Mi d.

Contenzioso su una polizza

Il contenzioso riguardava diverse polizze distribuite da una banca tra gennaio e febbraio del 2007, di cui gli attori avevano invocato la presunta nullità in conseguenza dell’assenza di un contratto di collocamento concluso per iscritto

con i clienti che avevano sottoscritto le polizze, e quindi per violazione dell’obbligo di forma scritta dei contratti per la prestazione dei servizi di investimento previsto dall’art. 23 del Tuf.

I clienti avevano in origine convenuto in giudizio la compagnia assicurativa emittente, che aveva chiamato in causa la banca assumendo che il distributore fosse tenuto a rispondere della violazione formale derivante dall’assenza del contratto quadro. Il tribunale aveva accolto le domande di manleva proposte dalla compagnia, condannando l’istituto di credito a restituire direttamente ai clienti i premi che i medesimi

avevano corrisposto all’assicurazione.

La sentenza era stata impugnata presso la Corte di Appello di Bari, che aveva tuttavia confermato la decisione.

La questione è stata quindi sottoposta al vaglio della Cassazione, dal momento che sotto un pro lo normativo l’erroneità in diritto della pronuncia appariva in e etti più che fondata.

Gli e etti della Legge Risparmio È infatti paci co che, trattandosi di polizze concluse tutte tra gennaio e febbraio 2007, si applicava già l’art. 25-bis del Tuf introdotto dalla c.d. Legge Risparmio (l. 262/2005),

OPINION 38 PRIVATE
DI BENEDETTA MUSCO CARBONARO*

INVESTI NEL REDDITO FISSO

Promozione finanziaria. Riservato esclusivamente a investitori professionali. I giudizi e le opinioni espresse nel presente documento appartengono al gestore, salvo laddove diversamente specificato e non costituiscono un consiglio di investimento. BNY Mellon è il marchio aziendale di The Bank of New York Mellon Corporation e delle sue filiali. Documento emesso in Italia da BNY Mellon Fund Management (Luxembourg) S.A. (BNY MFML), una società per azioni (société anonyme) costituita e operante ai sensi del diritto del Lussemburgo con numero di registrazione B28166 e avente

legale in 2-4
regolamentata
Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). Document ID: 1710579, Expiry: 29 July 2024. T12229 02/24
sede
Rue Eugène Ruppert L-2453 Lussemburgo. BNY MFML è
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Capitale a rischio.
I giudici hanno sostenzialmente ribaltato

le due precedenti sentenze, dando dunque ragione alla difesa della banca

che aveva esteso l’applicazione degli artt. 21 e 23 alla sottoscrizione e al collocamwento di prodotti nanziari assicurativi “in quanto compatibili”. Tuttavia, proprio la normativa in materia di intermediazione nanziaria – nella versione precedente rispetto alla Mi d – escludeva l’obbligo della forma scritta per il contratto di collocamento, servizio nell’ambito del quale è sempre rientrata l’attività di distribuzione dei prodotti nanziari assicurativi.

L’art. 23 del Tuf, nella versione vigente al momento dei fatti di causa, oltre a stabilire l’obbligo generale di forma scritta per i contratti quadro, concedeva infatti la facoltà alla Consob di “prevedere con regolamento che, per motivate ragioni tecniche o in relazione alla natura professionale dei contraenti, particolari tipi di contratto possano o debbano essere stipulati in altra forma”.

Tale delega era stata appunto esercitata, e infatti la Consob, all’art. 30 del Regolamento Intermediari 11522/1998, ossia proprio nella disposizione relativa all’obbligo di forma scritta dei contratti conclusi con gli investitori, al comma 3 espressamente prevedeva che tale disposizione non si applicasse alla prestazione dei servizi: “a) di

collocamento, ivi compresi quelli di o erta fuori sede e di promozione e collocamento a distanza; b) accessori, fatta eccezione per quelli di concessione di nanziamenti agli investitori e di consulenza in materia di investimenti in strumenti nanziari”.

Vincolo dal 2007

Era quindi proprio in base al Regolamento Intermediari, in forza della delega prevista a livello primario nell’art 23 del Tuf, che la normativa di riferimento allora in vigore escludeva espressamente che per la prestazione del servizio di collocamento fosse richiesta la preventiva conclusione di un contratto quadro avente forma scritta ad substantiam, trattandosi di obbligo che è sorto per gli intermediari solo con l’entrata in vigore della Direttiva Mi d , nel novembre 2007.

Tale dato è stato peraltro ulteriormente confermato proprio dalla Consob, che quando ha introdotto nel Regolamento Intermediari la Sezione IIIbis, interamente dedicata alla “Distribuzione di prodotti nanziari emessi da banche e di prodotti nanziari assicurativi”, all’art. 36-ter ha nuovamente ribadito l’inapplicabilità dell’art. 30 del

Regolamento alla distribuzione di polizze a contenuto nanziario.

Le ricadute sui contratti

Nonostante tale chiara previsione normativa, sono stati tuttavia necessari ben tre gradi di giudizio per ottenere la conferma, da parte della giurisprudenza, di quanto emergeva dalle disposizioni di legge e di regolamento. Sia il tribunale che la corte di appello, infatti, avevano condannato la banca assumendo la violazione di obbligo formale di fatto inesistente. La Cassazione ha quindi ribaltato le due precedenti sentenze, dando ragione alla difesa della banca e confermando che nella disciplina preMi d, per il servizio di collocamento, sia in generale che con riguardo alla distribuzione dei prodotti nanziari assicurativi, non era previsto l’obbligo di forma scritta del contratto. Si tratta di una pronuncia rilevante, non solo perché ha posto rimedio a un chiaro errore di interpretazione della legge da parte dei giudici di merito, ma anche perché in questo caso la Cassazione ha sancito un principio di diritto perfettamente aderente al disposto normativo, diversamente da quanto è talvolta accaduto in passato (basti ricordare ad esempio l’interpretazione o erta dalla Suprema Corte circa l’ambito di applicazione della disciplina sullo ius poenitendi, che è stato esteso ben oltre i limiti che il legislatore aveva espressamente indicato).

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40 PRIVATE OPINION

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Confini più labili

Banche e nuovi player tech competono sul terreno della digital transformation

La s da per governare i dati richiede competenze, agilità e organizzazione

OPINION 42 PRIVATE
DI ANGELO DEIANA

Ormai ne siamo consapevoli: cambiare la natura di un’organizzazione attraverso le tecnologie di rete signi ca modi care il modo in cui le persone operano, s dando il loro modo di pensare e i processi di lavoro quotidiani.

Ecco perché tale trasformazione è un viaggio con molteplici obiettivi rispetto ai quali bisogna intermediare, puntando a un’ottimizzazione continua tra processi, divisioni e l’ecosistema aziendale, costruendo le giuste connessioni tra front-end e backo ce, dati che provengono dalle “cose” e le decisioni da prendere, le persone, i team, le tecnologie.

Strada di sola andata

Detto con le parole di un rapporto di qualche tempo fa di Ambrosetti sulle banche del futuro, “tutte le organizzazioni bancarie saranno organizzazioni tecnologiche oppure non saranno”, dove Ambrosetti ci racconta tutte le aziende, incluse le banche, che non sapranno cambiare profondamente il proprio business model integrando aspetti tecnologici innovativi, non sopravviveranno alla nuova ondata di competizione, interna ed esterna al proprio settore. D’altra parte, siamo ormai consapevoli che la competizione emergente nel sistema bancario e nanziario è sempre più densa per via delle aperture o erte dalla regolamentazione e dalle possibilità o erte dalla tecnologia.

La tecnologia applicata alla nanza

La

nascita di organizzazioni create per soddisfare speci ci segmenti di clienti è stata favorita dal crollo reputazionale degli istituti più importanti dopo la crisi del 2008, dall’evoluzione normativa e dal contemporaneo avanzamento della tecnologia

non è una novità degli ultimi anni, ma è solo da poco che ntech e big tech vengono considerate sia una minaccia, che un’opportunità per il sistema bancario tradizionale.

Spazi per i nuovi operatori

In e etti, la nascita di numerose iniziative di organizzazioni create per soddisfare speci ci segmenti di clienti con servizi nanziari specialistici e non collegati ad una attività bancaria più completa, è recente ed è stata favorita dalla reputazione delle banche più importanti dopo la crisi del 2008, dall’evoluzione normativa e dal contemporaneo avanzamento della tecnologia, con la riduzione dei costi di gestione dei big data e l’aumento della capacità di processarli ricavandone risultati di valore. Si tratta di un mondo in cui i sistemi ntech e big tech stanno trasformando il modo di fare banca non solo con la tecnologia ma, soprattutto, con un diverso modello di interazione con i consumatori e le organizzazioni. Gli aspetti da tener

presenti nell’analisi dello scenario competitivo del settore dei servizi nanziari sono, quindi, diversi: -il modello di business che gli attori del sistema devono scegliere; -il quadro regolatorio che possono contribuire a determinare; -il sistema di interazione con la clientela; -la proposizione di valore su cui vogliono puntare.

Il campo di battaglia

Se i dati sono al centro della trasformazione digitale, allora non c’è dubbio che le banche siano tra i più importanti soggetti che generano dati relativi alle transazioni.

Questo è il battleground delle s de del futuro: in un quadro generale nel quale i con ni tra attività (bancaria, retail commerciale, intrattenimento e così via) sono sempre più labili, la vera competizione sarà quella di sfruttare i dati per conquistare l’attenzione del cliente e, soprattutto, “monetizzarla”.

OPINION PRIVATE 43

L’artificazione del lusso

Ti any ha organizzato la sua prima mostra di pittura sulla Quinta Strada a New York

Oltre 70 le opere esposte, provenienti dalla collezione privata dell’architetto Marino

Gli spazi di e Landmark, l’iconico agship di Ti any & Co. sulla Fifth Avenue di New York, sono aperti per la prima mostra dall’apertura.

Oltre 70 le opere esposte, provenienti dalla collezione privata dell’architetto Peter Marino, che per la maison di gioielleria ha curato anche il restyling degli interni. La mostra, intitolata Culture of Creativity, è un omaggio al ruolo che la creatività ha svolto in Ti any & Co., resa possibile grazie alla Peter Marino Art Foundation e ai decenni di mecenatismo artistico del suo fondatore.

Il riposizionamento del brand

Fondato nel 1837, Ti any & Co è diventato il simbolo del lusso della gioielleria americana, famosa per i suoi argenti, i diamanti e le iconiche scatole azzurre. Nel 2021 con l’acquisizione da parte di Lvmh, Ti any ha avviato una serie di collaborazioni, volte a riposizionare il marchio e attrarre le generazioni più giovani. È in questo contesto che è nata la campagna pubblicitaria “-About Love-”, in cui Beyoncé e Jay Z sono immortalati accanto ad un’opera di Jean Michel Basquiat, dominata dal caratteristico azzurro

Una veduta di The Landmark, ottavo e nono piano. Courtesy of Tiffany & Co.

Ti any. Allo stesso modo, nel 2022, Ti any ha collaborato con Daniel Arsham per la creazione della “Bronze Eroded Ti any Blue Box”, una serie di 49 sculture in edizione limitata all’interno delle quali è presente un bracciale “Knot” in oro bianco 18k con tsavoriti e diamanti. Il legame con l’arte si è

intensi cato con la riapertura dello storico negozio sulla Fifth Avenue, totalmente ripensato dallo studio Oma e dall’architetto Marino, che ha agito anche da consulente artistico e curatore. Nei dieci piani sono esposte non solo opere provenienti dalle collezioni personali di Arnault e

ART 44 PRIVATE
ART LUXURY PRIVATE 45
Julian Schnabel, Girl With No Eyes, 2021. Courtesy of Tiffany & Co. Sarah Sze, First Time (Half Life), 2023. Courtesy of Tiffany & Co.

Il Master

L’Università IULM di Milano organizza un Master in Art & Luxury Business, in partenza a ottobre 2024. Diretto da Alessia Zorloni, il programma intende fornire conoscenze e strumenti per operare nei mercati dell’arte e dell’alto di gamma. Quella del lusso è una realtà veloce, in rapida evoluzione, popolata sia da multinazionali che da piccole start-up. Pertanto il principale obiettivo è quello di formare figure manageriali che a fianco a competenza creative, abbiano spirito imprenditoriale, dimostrino capacità di gestione aziendale e siano attente alla sostenibilità. Un altro obiettivo è quello di formare professionisti in grado di costruire partnership tra il settore creativo e quelli tradizionali così da sostenere dinamiche di innovazione. Il corso è strutturato in otto moduli e un ciclo di Talk su una vasta gamma di argomenti e settori: dai gioielli agli orologi, dai vini alle auto d’epoca, fino ad arrivare al collezionismo di arte, fotografia e design. Il programma coinvolge numerosi partner, tra cui Deloitte Italia, con la divisione Deloitte Private

di Marino ma anche pezzi inediti appositamente commissionati dalla maison, con l’indicazione di reinterpretare il signi cato dell’eredità di Ti any.

Il ruolo dell’arte

Ad accogliere i visitatori troviamo una scenogra ca scala a spirale, dove è situata l’opera “-Bronze Eroded Venus of Arles-” di Daniel Arsham, una scultura imponente che evoca l’antichità e la bellezza classica. Al terzo piano, dedicato al matrimonio e danzamento, si trova una scultura di Anish Kapoor, mentre al quinto piano troviamo una vetrina di zirconi di Damien Hirst, il quale ha creato anche la

carta da parati “Apple Blossom”. Il sesto piano dedicato alla casa e agli accessori, presenta un dipinto composto da frammenti di stoviglie rotte di Julian Schnabel, il quale ha anche ideato una serie di piatti in edizione limitata. Il decimo piano, in ne, è riservato ai clienti più facoltosi, e ospita l’opera “First Time (Half-Life)” di Sarah Sze, ispirata alle sfaccettature dei diamanti. Il Landmark non è soltanto un negozio, ma funge anche da museo del marchio stesso. Una tendenza questa che negli ultimi anni ha visto sempre più luxury brand intraprendere collaborazioni con il mondo dell’arte, aprendo la strada all’arti cazione del lusso.

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ART prima edizione 18 ottobre 2024 master specialistico in Art & BusinessLuxury
Daniel Arsham, Bronze Eroded Venus of Arles, 2022. Courtesy of Tiffany & Co.

Alternative nel reddito fisso

È il momento di puntare su fondi obbligazionari capaci di navigare nella volatilità

L’attenzione si concentra su valori relativi e struttura della curva dei tassi di interesse

Lo scenario macroeconomico attuale è caratterizzato da una forte volatilità sul fronte della crescita, dell’in azione e della politica monetaria. Le obbligazioni non garantiscono un porto sicuro contro l’incertezza, in quanto esse stesse possono andare incontro a forti uttuazioni di valore, spesso quando anche i mercati azionari sono in so erenza, come si è visto nel 2022, con i titoli a lunga scadenza che hanno perso tra il 20% e il 30%. Per generare rendimenti stabili nel tempo, è necessario seguire un approccio absolute return, che invece di essere limitato all’investimento statico su speci che categorie di obbligazioni e a seguire benchmark e

indici, mira a generare rendimenti in tutte le fasi di mercato, combinando scelte fortemente attive di allocazione con posizioni di valore relativo, che investono sulla di erenza di performance tra due asset, con un’esposizione neutra rispetto alla direzionalità del mercato.

Scelte di allocazione dinamica I gestori absolute return hanno la possibilità di modulare in maniera estremamente dinamica la composizione del portafogli, sia in termini di scadenza media che di rischio di credito dei titoli detenuti. In particolare, si potrà ridurre fortemente l’investimento su titoli a lunga scadenza quando

ci si attende un rialzo dei tassi da parte delle banche centrali, per aumentarla gradualmente in caso di tagli dei tassi, oppure se si prevede un rallentamento della crescita economica, che porterebbe ad un intervento di politica monetaria espansiva. Sul fronte del rischio di credito, invece, si potranno selezionare emittenti oppure categorie di debito subordinato con rendimenti particolarmente attrattivi rispetto al rischio, ed evitare invece settori, emittenti e classi di rating su cui ci si attende un’accelerazione delle situazioni di stress nanziario. I gestori potranno non solo operare direttamente sui titoli, che spesso, soprattutto per

HEDGE 48 PRIVATE

PERFORMANCE DEI FONDI ABSOLUTE RETURN

le obbligazioni societarie, avranno una liquidità limitata, ma anche su strumenti derivati, come future e swap, per ottenere rapidamente le esposizioni desiderate, anche in ottica di posizionamento tattico su un orizzonte più breve.

Condizione anomala

Per generare pro tti a prescindere dalla performance del comparto obbligazionario, ci si potrà posizionare sulla struttura della curva dei tassi di interesse, su cui operare tramite “steepener” e “ attener”, ovvero posizioni che giocano, rispettivamente, su l’aumento o la riduzione del di erenziale tra tassi di interesse a lungo e breve termine. Nello scenario attuale, la curva è fortemente invertita, con le obbligazioni americane a due anni che rendono il 4,9%, contro il 4,6%

di quelle a dieci anni e il 4,85% di quelle a 20 anni. Si tratta di una condizione anomala, considerando che tipicamente i rendimenti aumentano all’allungarsi delle scadenze: i gestori potranno dunque puntare ad una normalizzazione della curva tramite “steepener”, realizzati sia operando sui future sia tramite prodotti strutturati.

Opportunità nelle valute

I gestori potranno aumentare i rendimenti tramite il “carry” valutario, ovvero investendo in obbligazioni denominate in monete con tassi elevati, come quelle dei paesi emergenti, generando performance aggiuntiva tramite la di erenza di tasso e le uttuazioni di valore rispetto alla valuta di base del fondo. Ci si potrà anche nanziare in valute diverse rispetto

a quella di base, per avere una leva di performance addizionale: nella fase attuale, troviamo particolarmente interessante nanziarsi in franco svizzero, una moneta che presenta tassi inferiori a euro e dollaro ed è, in aggiunta, fortemente sopravvalutata, garantendo dunque sia un maggior e etto carry che un guadagno da una potenziale svalutazione, a cui la banca centrale svizzera ha dichiarato di puntare nel medio termine.

Come investire

Gli investitori potranno investire in fondi di gestori specializzati in strategie absolute return, spesso disponibili come veicoli Ucits con possibilità di negoziazione giornaliera delle quote, data la liquidità elevata degli strumenti trattati dalle strategie. Pensiamo a fondi che operano con posizioni long e short su tassi, obbligazioni e valute, come H2O Adagio, BNY Mellon Absolute Return Bond Fund, e Jupyter Strategic Absolute Return Bond Fund (rispettivamente +14%, +11%, +9% dal 2022, contro perdite del 16% sull’obbligazionario e USA e addirittura del 38% sui titoli governativi a lunga scadenza). Per un servizio personalizzato, è possibile attivare mandati di gestione “absolute return” presso multi-family o ce e banche private con una forte specializzazione su strategie alternative, con la possibilità di aggiungere una componente investita in operazioni di private debt a corta scadenza, come il bridge loan nancing.

HEDGE PRIVATE 49 20% 10% 0% 10% 20% 30% 40% 50%
03.01.2022 03.02.2022 03.03.2022 03.04.2022 03.05.2022 03.06.2022 03.07.2022 03.08.2022 03.09.2022 03.10.2022 03.11.2022 03.12.2022 03.01.2023 03.02.2023 03.03.2023 03.04.2023 03.05.2023 03.06.2023 03.07.2023 03.08.2023 03.09.2023 03.10.2023 03.11.2023 03.12.2023 03.01.2024 03.02.2024 03.03.2024 03.04.2024 US 20 YEAR TREASURIES US TOTAL BOND MARKET H20 ADAGIO BNY MELLON ABSOLUTE RETUR BON FUNDJUPYTER ABSOLUTE RETURN BOND FUND

Focus sull’antiriciclaggio

La Uif di Bankitalia ha o erto una serie di spunti di ri essione negli interventi recenti

L’obiettivo è tenere monitorati i rischi emergenti, senza frenare il mercato

Nelle ultime settimane vi sono state alcune novità in merito alla Uif, l’Unità di informazione nanziaria della Banca d’Italia.

Audizione all’Antima a In particolare, l’audizione del direttore della Uif dinanzi alla Commissione Antima a presenta questo passaggio interessante: “Più in dettaglio, si di onde l’utilizzo, specie presso primari intermediari bancari e nanziari, di nuovi e più so sticati meccanismi di individuazione delle anomalie, basati anche sull’applicazione di tecniche di intelligenza arti ciale, che permettono di trattare l’enorme mole di informazioni a disposizione dei segnalanti e individuare (e quindi trasporre all’interno delle Sos) contesti complessi di operatività, caratterizzati dal coinvolgimento di molteplici entità (soggetti, rapporti e operazioni)”. Sebbene si tratti di strumenti utili, è necessario gestire i rischi che derivano da una più spinta automazione, in particolare rispetto a possibili imprecisioni negli algoritmi utilizzati o difetti di trasparenza nei medesimi.

In particolare, occorre testare attentamente tali sistemi al ne di veri carne l’e cacia prima della loro entrata in produzione e assicurare che le operazioni segnalate non siano prodotte automaticamente, ma siano vagliate da analisti dotati di adeguate professionalità ed esperienza.

Esame del disegno di legge AC 1717 Lo stesso direttore è stato audito in materia di ra orzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici.

Interessante il seguente passaggio: “In particolare andrebbe superata l’attuale di erenziazione di fattispecie penali presenti nel d.lgs. 231/2007 tese a sanzionare, rispettivamente, la rivelazione indebita di notizie idonee a individuare l’identità del segnalante (delitto previsto dall’art. 38, comma 3-bis, punito con la reclusione da due a sei anni) e il divieto di comunicazione dell’avvenuta segnalazione di operazioni sospette ovvero del usso di ritorno previsto in materia (fattispecie contravvenzionale prevista dall’art. 55, comma 4, punita con l’arresto

da sei mesi a un anno e con un’ammenda da 5.000 a 30.000 euro)”.

Si potrebbe invece prevedere un’unica fattispecie di reato, adeguatamente punita, per tutelare la riservatezza in sé delle informazioni antiriciclaggio, assicurando quindi una piena tutela ai diritti dei vari soggetti coinvolti e la preservazione dell’identità del segnalante, semmai con una aggravante per quest’ultima fattispecie.

Non ritenuto su ciente l’aumento delle sanzioni penali previsto dalle prospettate modi che all’art. 615ter c.p., in quanto si puniscono gli accessi abusivi alle banche dati e non l’uso o la rilevazione indebita di informazioni tratte dal sistema medesimo, che può avvenire anche a seguito di accessi non abusivi.

Quaderni dell’antiriciclaggio Nel corso del 2023, la Uif ha ricevuto 72.811 segnalazioni di operazioni sospette, in calo del 10,4% rispetto a quelle pervenute nel secondo semestre del 2022, portando a 150.418 le segnalazioni complessivamente ricevute

OPINION 50 PRIVATE
DI MAURIZIO ARENA*

nell’intero 2023 (-3,2 per cento rispetto all’anno precedente).

L’Unità ha analizzato e trasmesso agli organi investigativi 73.359 segnalazioni (-9,2 per cento rispetto al semestre corrispondente) e ha valutato 94 istanze di sospensione, 11 delle quali con esito positivo (11,7 per cento del totale), per un valore complessivo di 5,5 milioni di euro. Le segnalazioni antiriciclaggio aggregate registrano un generale

aumento rispetto al semestre precedente, sia nel numero di operazioni sia negli importi movimentati (rispettivamente +3,2 per cento e +4,8 per cento).

Sono stati avviati 6 accertamenti ispettivi nei confronti di diverse tipologie di operatori, coinvolgendo per la prima volta una casa da gioco e un operatore in oro; sono inoltre state e ettuate veri che cartolari su 5 soggetti obbligati.

Nel semestre l’Autorità giudiziaria ha inviato alla Uif 221 richieste di informazioni e ha ricevuto dall’Unità 361 note di risposta, confermando il trend in crescita di tali scambi.

Tratto dal suo pro lo LinkedIn

*Avvocato in diritto penale d’impresa, con particolare riguardo alla responsabilità da reato degli enti

OPINION PRIVATE 51

A slower era

McKinsey published the Global Private Markets Review 2024 e study nds a few development for private markets

PRIVATE 52 PRIVATE
(Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)

If 2022 was a tale of two halves, with robust fundraising and deal activity in the rst six months followed by a slowdown in the second half, then 2023 might be considered a tale of one whole. Macroeconomic headwinds persisted throughout the year, with rising nancing costs and an uncertain growth outlook taking a toll on private markets.

Challenges continued

Full-year fundraising continued to decline from 2021’s lofty peak, weighed down by the “denominator e ect” that persisted in part due to a less active deal market. Managers largely held onto assets to avoid selling in a lowermultiple environment, fueling an activity-dampening cycle in which distribution-starved limited partners (LPs) reined in new commitments.

Performance in most private asset classes remained below historical averages for a second consecutive year. Decade-long tailwinds from low and falling interest rates and consistently expanding multiples seem to be things of the past. As private market managers look to boost performance in this new era of investing, a deeper focus on revenue growth and margin expansion will be needed now more than ever.

Global fundraising contracted

Fundraising fell 22 percent across private market asset classes globally to just over $1 trillion, as of yearend reported data—the lowest total

since 2017. Fundraising in North America, a rare bright spot in 2022, declinedin line with global totals, while in Europe, fundraising proved most resilient, falling just 3 percent. In Asia, fundraising fell precipitously and now sits 72 percent below the region’s 2018 peak. Despite di cult fundraising conditions, headwinds did not a ect all strategies or managers equally. Private equity (PE) buyout strategies posted their best fundraising year ever, and larger managers and vehicles also fared well, continuing the prior year’s trend toward greater fundraising concentration.

e numerator e ect persisted

Despite a marked recovery in the denominator—the 1,000 largest US retirement funds grew 7 percent in the year ending September 2023 after falling 14 percent the prior year,1 for example—many LPs remain overexposed to private markets relative to their target allocations. LPs started 2023 overweight: according to analysis from CEM Benchmarking, average allocations across PE, infrastructure, and real estate were at or above target allocations as of the beginning of the year. And the numerator grew throughout the year, as a lack of exits and rebounding valuations drove net asset values (NAVs) higher. While not all LPs strictly follow asset allocation targets, our analysis in partnership with global private markets rm StepStone Group

suggests that an overallocation of just one percentage point can reduce planned commitments by as much as 10 to 12 percent per year for ve years or more. Despite these headwinds, recent surveys indicate that LPs remain broadly committed to private markets. In fact, the majority plan to maintain or increase allocations over the medium to long term.

Investors ed to known names Fundraising concentration reached its highest level in over a decade, as investors continued to shift new commitments in favor of the largest fund managers. e 25 most successful fundraisers collected 41 percent of aggregate commitments to closed-end funds (with the top ve managers accounting for nearly half that total). Closed-end fundraising totals may understate the extent of concentration in the industry overall, as the largest managers also tend to be more successful in raising noninstitutional capital. While the largest funds grew even larger—the largest vehicles on record were raised in buyout, real estate, infrastructure, and private debt in 2023—smaller and newer funds struggled. Fewer than 1,700 funds of less than $1 billion were closed during the year, half as many as closed in 2022 and the fewest in any year since 2012. New manager formation also fell to the lowest level since 2012, with just 651 new rms launched in 2023.

REPORT OUTLOOK PRIVATE 53

INSTITUTIONAL INVESTORS HAVE STEADILY INCREASED THEIR ALLOCATIONS TO PRIVATE MARKETS.

INSTITUTIONAL INVESTOR ASSET ALLOCATIONS,1 201423, %

Note: Figures may not sum precisely because of rounding.

1Data as of the beginning of each year.

2Includes other real assets.

3Includes mortgages.

Source: CEM Benchmarking

Whether recent fundraising concentration and a spate of M&A activity signals the beginning of oftrumored consolidation in the private markets remains uncertain, as a similar pattern developed in each of the last two fundraising downturns before giving way to renewed entrepreneurialism among general partners (GPs) and commitment diversi cation among LPs. Compared with how things played out in the last two downturns,

perhaps this movie really is di erent, or perhaps we’re watching a trilogy reusing a familiar plotline.

Dry powder inventory spiked Private markets assets under management totaled $13.1 trillion as of June 30, 2023, and have grown nearly 20 percent per annum since 2018. Dry powder reserves—the amount of capital committed but not yet deployed—increased to $3.7 trillion, marking the ninth

consecutive year of growth. Dry powder inventory—the amount of capital available to GPs expressed as a multiple of annual deployment— increased for the second consecutive year in PE, as new commitments continued to outpace deal activity. Inventory sat at 1.6 years in 2023, up markedly from the 0.9 years recorded at the end of 2021 but still within the historical range. NAV grew as well, largely driven by the reluctance of managers to exit

PRIVATE 54 PRIVATE
20142015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 20222023 6,4 6,4 3,5 1 3,9 34,6 44,2 6,3 6,4 3,6 1 4 34,5 44,2 6,2 6,9 3,9 1,1 4,4 33,9 43,7 6,4 7,3 4,4 1,2 4,2 33,9 42,7 6,3 7 4,6 1,3 4 32,6 44,1 6,7 7,3 5 1,6 4,2 32,5 42,6 7,1 7,3 5,2 2 4 32 42,3 7,5 7 5,3 1,8 3,5 33 42,1 8,5 6,6 5,4 2,1 3,2 30,9 43,2 10,1 7,8 6,4 2,7 3,3 29,9 39,8 PRIVATE EQUITY REAL ESTATE INFRASTRUCTURE2 PRIVATE CREDIT3 MULTIASSET STRATEGIES FIXED INCOME STOCKS

THE PERFORMANCE GAP BETWEEN TOP AND BOTTOMQUARTILE PE FUNDS IS WIDER THAN FOR OTHER ASSET CLASSES. PERFORMANCE BY ASSET CLASS, MEDIAN IRR AND QUARTILE SPREADS FOR 201120 VINTAGE FUNDS,1 %

1IRR spreads calculated for separate vintage years for 2011–20 and then

positions and crystallize returns in a depressed multiple environment.

Private equity strategies diverged Buyout and venture capital, the two largest PE sub-asset classes, charted wildly di erent courses over the past 18 months. Buyout notched its highest fundraising year ever in 2023, and its performance improved, with funds posting a (still paltry) 5 percent net internal rate of return through September 30. And although buyout deal volumes declined by 19 percent, 2023 was still the third-most-active year on record. In contrast, venture capital (VC) fundraising declined by nearly 60 percent, equaling its lowest total since 2015, and deal volume fell by 36 percent to the lowest level since 2019. VC funds returned –3 percent through September, posting negative returns for seven consecutive quarters. VC was the fastest-growing—as well as the highest-performing—PE strategy by

a signi cant margin from 2010 to 2022, but investors appear to be reevaluating their approach in the current environment.

Pe buyout entry multiples declined by roughly one turn from 11.9 to 11.0 times EBITDA, slightly outpacing the decline in public market multiples (down from 12.1 to 11.3 times EBITDA), through the rst nine months of 2023. For nearly a decade leading up to 2022, managers consistently sold assets into a higher-multiple environment than that in which they had bought those assets, providing a substantial performance tailwind for the industry. Nowhere has this been truer than in technology. After experiencing more than eight turns of multiple expansion from 2009 to 2021 (the most of any sector), technology multiples have declined by nearly three turns in the past two years, 50 percent more than in any other sector. Overall, roughly twothirds of the total return for buyout

deals that were entered in 2010 or later and exited in 2021 or before can be attributed to market multiple expansion and leverage. Now, with falling multiples and higher nancing costs, revenue growth and margin expansion are taking center stage for GPs.

Real estate receded Demand uncertainty, slowing rent growth, and elevated nancing costs drove cap rates higher and made price discovery challenging, all of which weighed on deal volume, fundraising, and investment performance. Global closed-end fundraising declined 34 percent year over year, and funds returned −4 percent in the rst nine months of the year, losing money for the rst time since the 2007–08 global nancial crisis. Capital shifted away from core and core-plus strategies as investors sought liquidity via redemptions in open-end vehicles, from which net out ows reached

PRIVATE 56 PRIVATE
out. Median IRR was calculated
taking the average of the median IRR for funds within each vintage year.
PRIVATE EQUITY REAL ESTATE PRIVATE DEBT INFRASTRUCTURENATURAL RESOURCES 15,2 12,2 5 8,2 11,9 24 16,4 8,8 15,7 9,8 3,5 12 9 7 14,1 10,2 5,9 13,5 7,6 1,6
averaged
by
Net IRR to date through Sept 30, 2023. Source: MSCI Private Capital Solutions
After several years of robust growth and strong performance, infrastructure and natural resources fundraising declined

their highest level in at least two decades. Opportunistic strategies bene ted from this shift, with investors focusing on capital appreciation over income generation in a market where alternative sources of yield have grown more attractive. Rising interest rates widened bid–ask spreads and impaired deal volume across food groups, including in what were formerly hot sectors: multifamily and industrial.

Private debt pays dividends Debt again to be the most resilient private asset class against a turbulent market backdrop. Fundraising declined just 13 percent, largely driven by lower commitments to direct lending strategies, for which a slower PE deal environment has made capital deployment challenging. e asset class also posted the highest returns among all private asset classes through September 30. Many private debt securities are tied to oating rates, which enhance returns in a rising-rate environment. us far, managers appear to have successfully navigated the rising incidence of default and distress exhibited across the broader leveraged lending market. Although direct lending

deal volume declined from 2022, private lenders nanced an all-time high 59 percent of leveraged buyout transactions last year and are now expanding into additional strategies to drive the next era of growth.

Infrastructure took a detour After several years of robust growth and strong performance, infrastructure and natural resources fundraising declined by 53 percent to the lowest total since 2013. Supplyside timing is partially to blame: ve of the seven largest infrastructure managers closed a agship vehicle in 2021 or 2022, and none of those ve held a nal close last year. As in real estate, investors shied away from core and core-plus investments in a higher-yield environment. Yet there are reasons to believe infrastructure’s growth will bounce back. Limited partners (LPs) surveyed by McKinsey remain bullish on their deployment to the asset class, and at least a dozen vehicles targeting more than $10 billion were actively fundraising as of the end of 2023. Multiple recent acquisitions of large infrastructure GPs by global multiasset-class managers also indicate marketwide conviction in the asset class’s potential. Private markets rms are slowly

improving their representation of females (up two percentage points over the prior year) and ethnic and racial minorities (up one percentage point). On some diversity metrics, including entry-level representation of women, private markets now compare favorably with corporate America. Yet broad-based parity remains elusive and too slow in the making. Ethnic, racial, and gender imbalances are particularly stark across more in uential investing roles and senior positions. In fact, McKinsey’s research reveals that, at the current pace, it would take several decades for private markets rms to reach gender parity at senior levels. Increasing representation across all levels will require managers to take fresh approaches to hiring, retention, and promotion.

A generating excitement e transformative potential of generative AI was perhaps 2023’s hottest topic (beyond Taylor Swift). Private markets players are excited about the potential for the technology to optimize their approach to thesis generation, deal sourcing, investment due diligence, and portfolio performance, among other areas. While the technology is still nascent and few GPs can boast scaled implementations, pilot programs are already in ight across the industry, particularly within portfolio companies. Adoption seems nearly certain to accelerate throughout 2024.

REPORT OUTLOOK PRIVATE 57
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In alto da sinistra a destra: Gianluca Grimaldi, Emanuele Grimaldi, Diego Pacella

Re dei mari

I Grimaldi hanno progressivamente ampliato i con ni del business

Oggi il gruppo è tra i grandi protagonisti globali nel tra co navale

L’ultima operazione, in ordine di tempo, è stata l’inaugurazione della nuova sede di Grimaldi Shipping Agency Shanghai, agenzia del gruppo Grimaldi in Cina. Attualmente la compagnia di navigazione partenopea collega infatti la Cina al Mediterraneo, al Nord Europa e all’Africa Occidentale con scali regolari nei porti di Shanghai e Tianjin, ma anche Yantai, Lianyungang e Xiamen. Qualche mese prima invece c’è stata l’u cializzazione da parte dell’Antitrust per l’acquisizione, dal gruppo Investimenti Portuali (società controllata dai fondi d’investimenti Infravia e Infracapital) di Terminal Darsena Toscana. Un deal che ha visto andare Grimaldi Euromed e Grimaldi Deep Sea al controllo esclusivo sul terminal. E la stessa Grimaldi Euromed sta per schierare tra Italia e Grecia, sul servizio plurigiornaliero che collega i porti di Brindisi e Igoumenitsa, la nave Europalink, a oggi l’unità ro-pax con maggiore capacità di stiva mai impiegata nel Mare Adriatico.

Da sempre all’avanguardia

Primi armatori italiani e primi al mondo per il trasporto marittimo

di auto e carico rotabile i Grimaldi, che hanno dato vita al gruppo Grimaldi Lines di Napoli, sono sempre stati all’avanguardia. Tanto da aver da poco annunciato un piano straordinario di investimenti di circa 1,5 miliardi di euro per la costruzione di nuove unità a propulsione ibrida. La sostenibilità ambientale è diventata una priorità per il gruppo. Oggi la compagnia, che vede alla guida la seconda generazione della famiglia con i fratelli Emanuele (ad) e Gianluca Grimaldi (presidente), è una multinazionale di logistica integrata, specializzata nel trasporto marittimo dei veicoli su lungo raggio e sulle autostrade del mare. Sul mercato dal 1947 con la prima nave cargo, oggi il gruppo Grimaldi conta una otta di 140 navi (di cui 25 di ultima generazione costruite negli ultimi 5 anni), 14 navi passeggeri con rotte che servono 60 paesi e connettono 140 porti. Con un fatturato di 5 miliardi di euro a ne 2023, il gruppo napoletano sta investendo in sostenibilità tanto che a metà del 2023 ha annunciato due navi ibride di ultima generazione “Eco Catania”

PRIVATE DYNASTY PRIVATE 59
DI FRANCESCA VERCESI

ed “Eco Malta” per coprire la rotta lungo il mare Adriatico.

Al centro dell’Adriatico “Con i nostri servizi marittimi, frutto di anni di impegno, investimenti e di collaborazione con le autorità portuali, abbiamo costruito un solido ponte che corre no alla sponda greca dell’Adriatico sul quale si muovono ogni giorno centinaia di mezzi pesanti, spostati dalle autostrade di terra a quelle del

mare”, ha spiegato l’ad Emanuele Grimaldi. Oltre alla capo la Grimaldi Lines, la holding è composta da Grimaldi Euromed (Autostrade del Mare), Grimaldi Deep Sea (il core business, trasporto merci sulle rotte atlantiche), Atlantic Container Line, Malta Motorways of the Sea, Minoan Lines e Finnlines. “L’eccellente performance”, dicono a Napoli, “continua ad andare di pari passo con la nostra strategia di sostenibilità. Continuiamo a investire

massicciamente in innovazione e sviluppo sostenibile, e cienza energetica e capitale umano.

La maggior parte di questo valore è stato redistribuito agli stakeholder: tra gli altri, fornitori, dipendenti e comunità”.

L’evoluzione nei decenni

Quando nasce la società che ne porta il nome e che, dalla sua costituzione, è saldamente in mano alla famiglia?

La famiglia Grimaldi è la dynasty

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Cruise Bonaria con Napoli sullo sfondo

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Leonteq è una società svizzera attiva nei settori finanziario e tecnologico, specializzata nell’emissione di certificati di investimento. Fondata nel 2007 e quotata sulla Borsa di Zurigo dal 2012, è diventata uno dei protagonisti del mercato dei certificati di investimento grazie all’esperienza sviluppata negli anni ed alla piattaforma proprietaria di cui si avvale. Dall’inizio della sua attività in Italia, Leonteq ha emesso oltre 3000 prodotti di investimento sui mercati EuroTLX e SeDeX. A conferma della sua solidità, la società ha ottenuto il rating investment grade (BBB con outlook stabile) dall’agenzia Fitch Ratings.

Come funzionano i nostri certificati Credit Linked

• I Credit Linked Certificate (CLC) sono strumenti finanziari che consentono ai loro investitori di assumere un’esposizione al rischio creditizio di una o più entità di riferimento.

• I CLC prevedono cedole di importo fisso o variabile pagate periodicamente e il rimboso del capitale a scadenza, condizionatamente al verificarsi o meno di un Evento di Credito sull’Entità di Riferimento (o una delle Entità di Riferimento).

• In particolare, qualora quest’ultimo si materializzi durante la vita del prodotto, i flussi cedolari, compreso il rimborso del capitale, potrebbero essere ridotti in relazione al Tasso di Recupero (effettivo o fissato anticipatamente nelle condizioni contrattuali) per le Entità di Riferimento. In caso di evento di credito, dunque, l’investitore è esposto alla perdita parziale o totale del capitale investito.

PUBBLICITÀ La presente comunicazione ha finalità pubblicitarie e non costituisce sollecitazione, consulenza, raccomandazione né ricerca in materia di investimenti. Prima di assumere qualsiasi decisione di investimento, leggere attentamente il Prospetto di Base, ogni eventuale supplemento e la relativa Nota di Sintesi nonché le Condizioni Definitive (Final Terms) e il Documento contenente le informazioni chiave (KID) di ciascun prodotto, con particolare attenzione alle sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, alle sedi di esecuzione ed ai costi e oneri connessi. Per i prodotti emessi da Leonteq Securities AG, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) in Lussemburgo e notificato alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) in Italia. Per i prodotti emessi da EFG International Finance (Guernsey) Ltd, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Central Bank of Ireland in Irlanda e notificato alla CONSOB in Italia. L’approvazione dei Prospetti di Base non va intesa come approvazione da parte delle relative autorità degli strumenti finanziari emessi in base agli stessi e/o ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione (MTF). I Prospetti di Base e gli altri documenti relativi agli strumenti finanziari sono disponibili sul sito https://certificati.leonteq.com/our-services/prospectusesnotices, oppure gratuitamente presso Leonteq Securities AG, Europaallee 39, 8004 Zurigo, Svizzera. Il valore dei prodotti finanziari è

capitali investiti nei prodotti finanziari. I rendimenti riportati non sono indicativi di quelli futuri e sono espressi al lordo di eventuali costi e/o oneri a carico dell’investitore. I prodotti finanziari descritti non sono prodotti semplici e il loro funzionamento può essere di difficile comprensione. Si raccomanda agli investitori di consultare un consulente finanziario competente prima di investire nei prodotti finanziari. Gli strumenti finanziari collegati agli indici non sono in alcun modo sponsorizzati, garantiti, promossi o venduti dai licenziatari ed i licenziatari non rilascia alcuna dichiarazione, garanzia o assicurazione espressa o implicita in merito a: (a) l’opportunità di investire negli strumenti finanziari; (b) la qualità, l’accuratezza e/o la completezza dell’Indice; e/o (c) i risultati conseguiti o che verranno conseguiti da qualsiasi persona o soggetto tramite l’utilizzo dell’Indice. I licenziatari si riservano il diritto di modificare le modalità di calcolo o di pubblicazione relative all’Indice. I licenziatari non saranno responsabili per eventuali danni subiti o derivanti dall’utilizzo (o dall’impossibilità di utilizzo) dell’Indice.

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soggetto a
del
alla
o
dei

di armatori più numerosa d’Italia. Stiamo parlando dell’omonimo gruppo fondato a Napoli nel secondo dopoguerra dai fratelli Guido, Luigi, Mario, Ugo e Aldo. Tutti gli di donna Amelia, sorella prediletta di un certo Achille Lauro, il Comandante, capostipite della più importante scuola dello shipping italiano. Va detto che le donne hanno giocato

un ruolo fondamentale per l’ingresso della famiglia Grimaldi nel mondo dello shipping, appunto nella persona di Amelia Lauro, glia di Gioacchino e sorella di Achille, che sposa Giovanni Grimaldi. Ma andiamo con ordine. Gioacchino Lauro fonda un’impresa di pirosca , una delle prime società per azioni italiana nello shipping.

Il glio Achille eredita la passione del padre per il mare e il suo senso degli a ari, diventando tra il 1960 e il 1970 il più importante armatore europeo. Giovanni Grimaldi, invece, era un avvocato e un proprietario terriero: uomo di cultura, tuttavia non possedeva lo spirito marinaro dei suoi antenati. È stata infatti la moglie Amelia ad avvicinare i gli al

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Grande Mirafiori entra nel porto del Pireo, Grecia

1947 ANNO DI INIZIO DELLA COMPAGNIA

SUL MERCATO

CON LA PRIMA NAVE CARGO

140 NAVI LA FLOTTA DEL GRUPPO GRIMALDI DI QUESTE 25 DI ULTIMA GENERAZIONE COSTRUITE NEGLI ULTIMI 5 ANNI

14 NAVI PASSEGGERI CON ROTTE CHE SERVONO 60 PAESI E CONNETTONO

140 PORTI

5 MILIARDI DI EURO IL FATTURATO A FINE 2023

mare, chiedendo al fratello Achille di prendere Guido sotto la sua guida. Nel 1947 i cinque fratelli danno vita a una nuova società armatoriale. Dopo anni trascorsi alla scuola di vita e di lavoro dello zio Achille, acquistano la Orione, una delle 50 navi Liberty che gli Stati Uniti decidono di vendere in Italia per favorire la ricostruzione della otta

italiana dopo la guerra, e iniziano la loro attività nel trasporto merci via mare. Negli stessi anni la navigazione passeggeri e i viaggi transatlantici raggiungono il loro apice. I fratelli Grimaldi interpretano le richieste del mercato e si aprono tempestivamente al trasporto passeggeri, focalizzandosi sulla rotta Mediterraneo-Sud America, con navi moderne e confortevoli che collegavano regolarmente l’Italia a Buenos Aires. A partire dai primi anni ’60, in concomitanza con il boom economico dell’Italia, le navi Liberty sono state ritirate dalla otta e sostituite con moderne unità cisterne portarinfuse, che hanno favorito un forte potenziamento nel trasporto delle merci. Per il Gruppo Grimaldi la svolta arriva però nel 1969, quando i fratelli inaugurano un nuovo servizio di linea tra l’Italia e il Regno Unito, appositamente pensato per il trasporto di veicoli (settore ro/ ro): in pochi anni il brand Grimaldi diventa noto a tutte le maggiori case automobilistiche internazionali, che gli a dano il trasporto dei veicoli tra l’Europa e il Mediterraneo. Da allora le merci rotabili sono la forza trainante per la crescita del gruppo.

L’esplosione dei tra ci commerciali Questo evento segna l’inizio del periodo moderno: negli ultimi quarant’anni, infatti, il trasporto di merci rotabili ha rappresentato la forza trainante per la crescita. Allo stesso tempo, il gruppo estende il suo network non solo servendo le

rotte del Mediterraneo e del Nord Europa, ma anche quelle tra Nord Europa e Africa Occidentale e tra Nord Europa e Sud America. Negli ultimi 15 anni procede con una politica di espansione, della propria rete di collegamenti marittimi, della otta nonché dei servizi a terra. Nello stesso periodo nasce un tto network di Autostrade del Mare nel Mar Mediterraneo e nel Mar Baltico, che trasforma in realtà l’obiettivo posto dall’Unione Europea di favorire modalità di trasporto di merci rispettose dell’ambiente che ci circonda: il network di Autostrade del Mare viene realizzato attraverso l’acquisizione di diverse società di primaria importanza nei loro settori, tra cui Finnlines nel 2006, Minoan Lines nel 2008 e Trasmed nel 2021. “Sono 18 mila le risorse tra personale di terra e di bordo che lavorano quotidianamente per noi. Nel 2024 puntiamo a raggiungere l’obiettivo di muovere 6 milioni di passeggeri”, ha sottolineato Francesca Marino, passenger department manager di Grimaldi group. La società ha infatti promosso una politica di prezzi piuttosto aggressiva rispetto ai competitor grazie a un recente accordo di partnership con Co dis, leader nel settore del credito al consumo per il mercato b2b e b2c, con la soluzione PagoDIL. In ne, ha appena aggiunto Satispay ai propri sistemi di pagamento e, nel giocare d’anticipo, ha lanciato ‘New Advance Booking’ per spingere le vendite sul Mediterraneo.

PRIVATE DYNASTY PRIVATE 63

BRAND FOR COMMUNITY

MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL

BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.

FOREVER YOUNG

Iniziano le celebrazioni per La Cioccolateria Artigiana Guido Gobino di Torino

Ricco cartellone di eventi a sostegno dell’arte e della musica sul territorio

Sessant’anni di storie, di lavoratrici e lavoratori, di profumi di nocciole piemontesi e di pregiati cacao guidati dalla passione di un’unica famiglia: Giuseppe, Guido e Pietro Gobino. La celebre cioccolateria del capoluogo piemontese ha deciso di rendere omaggio al territorio. A settembre il cloud, con il lancio della nuova collezione, interpretata da Pietro. Un’anticipazione? Il design verrà completamente rinnovato con abbinamenti sorprendenti e prodotti inediti, realizzati con origini di cacao esclusivi e pregiati. Guidogobino.com

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LA DICHIARAZIONE

“Dal 1964, dal portone del laboratorio di via Cagliari sono entrate ed uscite moltissime persone, ognuna di loro con la propria storia. Se mio nonno Beppe incarna idealmente il cioccolato classico e tradizionale, mio padre Guido rappresenta l’espressione dello slancio innovativo nel panorama del cioccolato artigianale”. Così Pietro Gobino, a proposito della ricorrenza.

PRIVATE 65 LIFESTYLE COVER
GLI ANNI TRASCORSI DALLA FONDAZIONE DELLA CELEBRE CIOCCOLATERIA

IL PRINCIPATO SVELATO

A passeggio per Monte Carlo, si possono ammirare scorci meravigliosi

La primavera è il momento ideale per scoprire gli angoli nascosti del territorio

La stagione primaverile è probabilmente il momento migliore ammirare gli scorci più suggestivi di Monte Carlo, tra spiagge, esperienze locali, passeggiate nel mercato cittadino e cornici panoramiche.

La perla della Costa Azzurra, incanta i viaggiatori non solo per il suo stile di vita, la bellezza senza tempo e l’eleganza, ma anche per la sua varietà di luoghi pittoreschi perfetti da scoprire con la temperatura mite.

Dai vicoli medievali di Monaco-Ville alle strade scintillanti di Monte-Carlo, dai paesaggi urbani di Fontvieille alle attrazioni storiche di Condamine e ai panorami mozza ato dalla Tête de Chien, Monaco è un tesoro di opportunità per gli amanti della fotogra a che desiderano trasformare le loro vacanze in ricordi indelebili o per chi cerca il sel e perfetto ed è alla ricerca di cornici uniche per fare il pieno di like.

66 PRIVATE GLIMPSES
FOTO CREDIT: @BVERGELY

MONACOVILLE, SITUATA SU UN PROMONTORIO ROCCIOSO, È IL NUCLEO STORICO DI MONACO. IL CENTRO CITTADINO È LA ZONA INTORNO

AL CASINO, CON LE BOUTIQUE DI MODA LUNGO

L’AVENUE DES BEAUXARTS E GLI YACHT IMPONENTI

ORMEGGIATI AL PORTO.

CONDAMINE, CON IL SUO MERCATO VIVACE, È IL RITRATTO DELLA VITA QUOTIDIANA MONEGASCA, CON LE STRADE PIENE DI CAFFETTERIE ACCOGLIENTI.

PRIVATE 67 LIFESTYLE GLIMPSES

POTENZA E CONTROLLO

La nuova S 1000 XR della Bmw è un centauro adatto alle lunghe distanze

La moto raggiunge i 170 CV ed è caratterizzata da una cura particolare dei dettagli

La BMW annuncia lo sbarco sul mercato della nuova S 1000 XR, presentata come la simbiosi de nitiva tra passione per le lunghe distanze e moto sportiva ad alte prestazioni. Migliorata nei punti chiave, o re più comfort e funzionalità.

In particolare, il software del Cambio Assistito Pro è stato perfezionato grazie agli sviluppi tecnologici.

Attenzione alle emissioni, in linea con i più recenti standard EU5+.

Prezzo: da 26.690 euro

Bmw-motorrad.it

68 PRIVATE WEELS

IL POSTERIORE

HA UN LOOK NUOVO E PIÙ FRESCO, GRAZIE ALLE PRESE D‘ARIA TIPICHE DEL MOTORSPORT.

Il nuovo modello raggiunge una potenza massima di 170 CV.

La geometria migliorata della sella garantisce più libertà di movimento durante la guida grazie all’aumento della lunghezza e della larghezza utili.

LIFESTYLE WEELS PRIVATE 69

LUSSO ESCLUSIVO

A Cannes ha aperto i battenti il primo Mondrian Hotel di Francia

Una struttura per palati ni, con un tocco italiano e vista sulla Croisette

Laddove sorgeva il più antico palazzo di lusso a Cannes, l’ex Grand Hotel, da poco ha aperto un hotel. Si tratta del debutto in terra di Francia per il gruppo Mondrian, una delle catene più amate dal jet set internazionale, icona di stile e del mondo moderno abesco, crocevia di trend e mode, sempre al centro delle scene culturali. Gli interni, ariosi e nemente arredati, sono impreziositi dalla presenza dei marmi Margraf (in origine in origine Industria Marmi Vicentini) nelle aree comuni, nei bagni al pian terreno e in alcune suite.

All.accor.com

Prezzo: da 1.150 euro a notte

Frutto della progettazione a cura dello studio Triptyque, presenta un giardino lussureggiante di metri quadri di palme e alberi centenari che si a accia direttamente sull’iconica Croisette, con accesso diretto alla via dello shopping di Rue d’Antibes e a pochi passi dal Palais des Festivals e des Congrès.

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L’HOTEL SI COMPONE DI 75 ESCLUSIVE CAMERE E SUITE VISTA MARE E CITTÀ, NONCHÉ PISCINE, SALE MEETING, RISTORANTI E UN’ESCLUSIVA SPIAGGIA PRIVATA.

PRIVATE 71 LIFESTYLE CÔTE D'AZUR

RESTYLING PANAMERA

La Porsche lancia sul mercato la terza generazione della berlina a 5 porte

A caratterizzare il nuovo modello sono miglioramenti di usi in tema di comfort e prestazioni

Arriva sul mercato la terza generazione della Porsche Panamera, caratterizzata da sospensioni Active Ride che permettono di fare a meno delle barre antirollio promettendo di migliorare comfort e guida. Le nuove sospensioni sono riservate alla plug-in Turbo E-Hybrid, che ha un’architettura elettrica a 400 volt. A trazione integrale, ha un 4.0 V8 turbo che lavora con un motore a corrente da 190 CV alloggiato nel cambio robotizzato a doppia frizione: in tutto, ci sono 680 CV e una coppia motrice di 930 Nm. Porsche.com - prezzo: da 112.182 euro

72 PRIVATE AUTOMOTIVE
PRIVATE 73 LIFESTYLE AUTOMOTIVE
PANAMERA
PANAMERA PORSCHE PANAMERA PORSCHE PANAMERA
PORSCHE
PORSCHE

PROFUMI AL MUSCHIO

Versatilità e distintività sono i principali tratti caratteristici di questo aroma

La cosmesi moderna fa ampio uso di questa fragranza, riprodotta sinteticamente

Da emblema di status sociale elevato nelle civiltà antiche a segno distintivo di ra natezza nelle corti reali europee, il muschio ha una storia lunga e variegata. Nella profumeria moderna viene celebrato per la sua versatilità, con il rispetto della natura, dato che la produzione avviene con metodi sintetici, salvaguardando la fauna selvatica.

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NASOMATTO BLAMAGE

L’italiano Alessandro Gualtieri è famoso per i suoi profumi provocatori. Blamage vanta un forte carattere legnoso che mescola muschio, cuoio e betulla in una formula altamente concentrata. Nasomatto.com

Prezzo: da 130 euro

2

GABAR NO II GROUND

Za erano, legno di sandalo e co si uniscono a note profonde di corteccia di legno in un omaggio all'antica capitale del Myanmar, Bagan. Gabarmyanmar.com

Prezzo: da 140 euro

3

ARGENTUM

Fragranza a base di oudh, è miscelata con cuoio, papiro e fumo. Utilizza una tecnica brevettata che combina acqua e oli naturali per un profumo intenso che dura nel tempo. Argentumapothecary.com

Prezzo: 160 euro

4

MALINGOETZ

Omaggio al bay rum originariamente bevuto dai marinai di passaggio nei Caraibi, combinazione calda e tropicale, addolcita con prugna matura e bergamotto. Malinandgoetz.co.uk

Prezzo: 90 euro

74 PRIVATE FRAGRANCES
www.emarinella.eu

CUCINA PARIGINA

Eleni Group o re una selezione dei posti migliori in cui mangiare Dai piatti tradizionali alle sperimentazioni, ce n’è per tutti i gusti

Dove CENARE in GRUPPO

Dove trovare le prelibatezze della nouvelle cousine? Quali sono le salumerie storiche di Parigi? Come scoprire le trattorie tipiche e i ristoranti che, invece, amano la sperimentazione?

Eleni Group o re una selezione dei posti migliori per il palato all’interno della Ville Lumière. Eleni-group.com

BABILLE ARBELA

MAISON KALIOS

PLANTXA

BAZURTO TIGNES

76 PRIVATE EVENTS
RESTAURANTS YAYA BAZURTO CAFÉ DE LUCE POULICHE
aParigi?
LE PROPOSTE
I fondatori di eleni da sinistra Pierre-Julien, Juan Arbelaez e Grégory Chantzios

FORBES BRAND FOR COMMUNITY

EVENTS / NEWSLETTER / WEB/ SOCIAL / PODCAST / TV FORBES IL PIÙ GRANDE E PRESTIGIOSO SISTEMA DI COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE PER CONOSCERE LE STORIE, I PROGETTI E LE VISIONI DELLE DONNE E DEGLI UOMINI DI SUCCESSO CHE STANNO CAMBIANDO IL MONDO. UNDER 30 A REGOLA D'ARTE WOMEN STORIES, PASSIONI IN VOLO USA VS CINA, SFIDA SULL'ACQUA NELLA PROVINCIA DEI LUNA PARK MAGGIO, 2024 INCHIESTA L'ERA DEL MANAGER CASALINGO Billionaires 2024 I più ricchi d'Italia COVER STORY
PAOLO DI GRAZIA, VICEDIRETTOREGENERALE ERESPONSABILEGLOBALBUSINESSDIFINECOBANK Italia 4,90 euro CH CT 11,90 Chf Côte d’Azur 13,90 euro Anno 8 N° 79 maggio 2024 Periodicità: mensilePrima immissione: 10/05/2024 Mensile Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D. L. 353/2003 (conv in L. 27/02/2004 n. 46) Art. comma LO/MI Supplemento volume 79, maggio 2024, Forbes Italia. Registrazione presso Tribunale Milano n. 260 del settembre 2017. Copia non vendibile separatamente ITINERARI DI BELLEZZA Il canale digitale rallenta e l’esperienza assume sempre più valore Il lusso si trasforma: l’importanza di costruire un viaggio su misura del cliente Le imprese si adattano al cambiamento attraverso competenze e nuove tecnologie ESCLUSIVO PEPPE VESSICCHIO DALL’ORCHESTRA ALLA VIGNA
CONSULENTI DIGITALI

Un bagno di realtà

La votazione degli europarlamentari italiani sul Patto di stabilità è indicativa

Il nostro Paese ha un disperato bisogno dell’Ue, ma nge di dimenticarsene

Il Parlamento europeo ha approvato le modi che al Patto di stabilità e crescita, già approvate dai ministri dell’Economia di tutti i paesi aderenti all’euro, tra cui ovviamente anche il titolare del dicastero in Italia, Giancarlo Giorgetti.

Astensione generalizzata

Gli europarlamentari italiani si sono tutti astenuti, con l’eccezione dei Cinque Stelle che hanno votato contro a parte tre che hanno votato a favore. Dunque, si sono astenuti i parlamentari della maggioranza il cui esponente di spicco è il ministro Giorgetti, che ha approvato le modi che; si sono astenuti i parlamentari del PD cui appartiene il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, tra i principali promotori del Patto, hanno votato

contro i Cinque Stelle che fanno parte della maggioranza che ha espresso la presidenza di Ursula von der Leyen alla Commissione Ue, che ha promosso la modi ca del Patto. Che dire? La vicenda mi ricorda il voto sul Fiscal compact. Al tempo, il Parlamento italiano votò in maniera pressoché unanime (contraria solo la Lega) a favore del recepimento in Costituzione dell’obbligo del pareggio di bilancio. Dopo poco tempo, si capì che i parlamentari non avevano la minima cognizione di cosa avevano votato, per loro stessa unanime ammissione. Avevano semplicemente ubbidito. Credo che sia così anche in questo caso: gli europarlamentari si sono astenuti o hanno votato contro senza avere la minima idea su cosa stavano votando e, ça va sans dire,

senza avere alcuna altra proposta alternativa. Eppure, l’economia reale o re lezioni di cosa succede quando non si rispetta la disciplina nei conti dello Stato, esattamente l’obiettivo che si pre gge il Patto di stabilità.

Il caso Argentina

Ad esempio in Argentina, dove in questi mesi si registrano i seguenti dati: in azione 300%; salari ridotti in tre mesi del 19% al netto dell’in azione, tasso di interesse della banca centrale 70%; trasferimenti verso gli Enti locali ridotti del 75% e per il pagamento dei lavori pubblici ridotti del 90%. Siamo nella stessa situazione? Certamente no, ma solo per l’esistenza – nostro malgrado –dei vincoli posti dall’appartenenza all’euro, i cui impegni però, non rispettiamo sfacciatamente.

DI MARCELLO GUALTIERI
OPINION 78 PRIVATE
Paolo Gentiloni

Unprepared for Retirement

Arbuthnot Latham has released a research looking planning of high net worth individuals It reveals signi cant gaps in people’s overall understanding of whether their pension savings

New research from Arbuthnot Latham has revealed a retirement blind spot, with only 61 per cent of those surveyed knowing how much their pension pot is worth, despite also believing that the savings’ sum

required for nancial peace of mind is £900,000 ($1,141,000).

e proportion of those aware of their savings is larger in the high net wealth category – those with £500,000 or more in investable

assets – at 71 per cent, compared with only 54 per cent of those in the lower net wealth category (£100,000 – £499,000).

Arbuthnot Latham partnered with Atomik Research, an independent

OPINION 80 PRIVATE
lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)

market research agency, to survey more than 500 UK residents with a net worth of at least £100,000, which took place between 30 November and 5 December 2023. Sixty per cent of respondents have a net worth (excluding property assets) of between £100,000 and £499,000, and 40 per cent have at least £500,000.

e women are less familiar

e survey also reveals that women are less familiar with their pension pots than men on average, with nearly four in 10 women reporting that they are unaware of the value of

their savings, compared with 26 per cent of male respondents.

ere is also a gender gap in how much men and women think they will need in retirement, with the male average standing at £934,957 and the female average at £829,109.

Although respondents believe that they could nish work in their early 60s, with 62 being the average age of when they expect to retire, they are less certain about whether their pension savings will be su cient to sustain their lifestyle, the survey shows.

Eighty per cent said they would still be able to achieve their retirement

age given the current nancial outlook, but 20 per cent report that they will miss their target retirement age based on the current nancial outlook.

Younger are more optimistic

Younger savers are also more optimistic, with 55 per cent of those under 35 believing that their pension will enable a comfortable retirement, compared with just 24 per cent of those aged 45 to 54.

“ e people we spoke to said £900,000 of pension savings would be enough to give them nancial peace of mind. However, this gure will be di cult to maintain in retirement without careful planning,” Eren Osman, managing director, wealth management, said.

“While it is a signi cant sum, in ation can erode the value of your pension pot over time; sustained growth is crucial in your portfolio,” Osman added.

“Saving for retirement is the bedrock of a nancial plan, but our research reveals signi cant gaps in people’s overall understanding of whether their pension savings will support a comfortable retirement, meaning many will miss their target retirement age or may be forced to downgrade their lifestyle expectations,” he said.

*Deputy editor at Wealthbrie ng.com

OPINION 82 PRIVATE

Premio annuale no al 6,901% dell’Importo Nozionale corrisposto in un’unica soluzione alla scadenza o in caso di Rimborso Anticipato a facoltà dell’Emittente ove non si veri chi un Evento di Credito sull’Entità di Riferimento.

In corrispondenza di ciascuna Data2 di Rimborso Anticipato a Facoltà dell’Emittente, e con un preavviso di almeno 10 giorni lavorativi prima di tale data, l’Emittente ha la facoltà di rimborsare anticipatamente i Certi cate al 100% dell’Importo Nozionale. In tal caso, il Certi cate liquida l’Importo Nozionale più un premio annuale cumulativo, pari al premio annuale moltiplicato per il numero di anni trascorsi.

Se si veri ca un Evento di Credito3 sull’Entità di Riferimento durante la vita del Certi cate, il Certi cate scade anticipatamente. In tal caso, il Certi cate liquida un importo pari all’Importo Nozionale moltiplicato per il Tasso di Recupero4, con possibile perdita parziale o totale dell’Importo Nozionale.

A scadenza, ove non si veri chi un Evento di Credito sull'Entità di Riferimento, il Certi cate liquida l’Importo Nozionale e paga un premio cumulativo pari al premio annuale moltiplicato per l’intera durata del Certi cate (8 anni).

Rimborso condizionato dell'Importo Nozionale a scadenza.

Il Certificate è uno strumento finanziario complesso.

1 Gli importi espressi in percentuale (esempio 6,90%) ovvero espressi in euro (esempio 1.380 €) devono intendersi al lordo delle ritenute scali previste per legge.

2 30/06/2025; 30/06/2026; 30/06/2027; 30/06/2028; 02/07/2029; 01/07/2030; 30/06/2031

3 Gli Eventi di Credito sono eventi capaci di compromettere la capacità di una determinata Entità di Riferimento di adempiere alle proprie obbligazioni di pagamento, il cui veri carsi ha come conseguenza di ridurre, no anche ad azzerare, i potenziali premi periodici e l’Importo Nozionale, con conseguente perdita totale o parziale del capitale investito. I Principali Eventi di Credito sono: Procedura concorsuale/Insolvenza, Mancato pagamento, Ristrutturazione, Intervento governativo, Decadenza dal bene cio del termine, Ripudio/Moratoria, Inadempimento di una obbligazione.

4 Il Tasso di Recupero indica la percentuale, determinata con riferimento ad uno o più titoli di debito emessi dell’Entità di Riferimento, durante un’asta organizzata dal comitato di determinazione dell’ISDA (International Swaps and Derivatives Association) o in assenza di una determinazione del CDDC, da una società del Gruppo BNP Paribas in qualità di agente di calcolo dei Certi cate, a seguito del veri carsi di un Evento di Credito su tale Entità di Riferimento. La data di liquidazione a seguito di un Evento di Credito è la data che cade il terzo giorno lavorativo successivo alla data di determinazione del Tasso di Recupero.

Messaggio pubblicitario con finalità promozionali Prima di adottare una decisione di investimento, al fine di comprenderne appieno i potenziali rischi e benefici connessi alla decisione di investire nei Certificate, leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certificates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 31/05/2023, come aggiornato da successivi supplementi, le Condizioni Definitive (Final Terms) relative ai Certificate e la Nota di Sintesi e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento fiscale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID), ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certificate. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai fini di una corretta decisione di investimento. L’investimento nei Certificate comporta, tra gli altri, il rischio di perdita totale o parziale dell’Importo Nozionale, nonché il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante agli strumenti di gestione delle crisi bancarie (bail-in). Ove i Certificate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certificate siano acquistati o venduti nel corso della loro durata, il rendimento potrà variare. Le informazioni e i grafici a contenuto finanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certificate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.

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ISIN PREMIO ANNUALE COMULATIVO IN CASO DI RIMBORSO ANTICIPATO A FACOLTÀ DELL’EMITTENTE TASSO DI RECUPERO SCADENZA ENTITÀ DI RIFERIMENTO PREMIO CUMULATIVO A SCADENZA XS2732665000 INTESA SANPAOLO S.p.A. (Subordinated) 6,90% Isda recovery 30/06/2032 55,20% (6,90% * 8 anni) XS2732664961 MEDIOBANCA S.p.A. (Subordinated) Isda recovery 30/06/2032 54,40% (6,80% * 8 anni) 6,80% XS2732665265 ASSICURAZIONI GENERALI S.p.A. (Subordinated) Isda recovery 30/06/2032 48,80% (6,10% * 8 anni) 6,10% XS2732665182 STELLANTIS Isda recovery 30/06/2032 51,20% (6,40% * 8 anni) 6,40% XS2732665349 REPUBBLICA ITALIANA Isda recovery 30/06/2032 38% (4,75% * 8 anni) 4,75%

“A Peso Saved”

Savings and their relationship with investments is a standard topic of a rst Macro lecture How savings can also help to avoid nancial crises and long recessions should be too

One could argue that it would be legitimate to summarise the history of Latin America as: a continent that has never lived up to its immense potential. Something, at some point, has always happened that has interrupted the upward trajectory the continent has found itself on multiple times. No break has been sharper or longer than the 1980s’ one (“the lost decade”). And the break began with the 1982 debt crisis. And, as it is always the case with any nancial crisis, also the Latin American debt crisis of the 1982 began earlier than when it “o cially” began.

e Original Sin

e Depression that hit the US and Europe in the 1930s also hit Latin America and the defaults during those years meant that, even with the rapid development of the international capital markets after Bretton Woods, Latin America was not an immediate destination for foreign capital. Yet, Latin America had (and has) a chronic domestic savings issue: that is, it was always too low. And, economic theory clearly shows that without savings

one can’t have investments. Unless one accepts playing around with the balance of payments – opening up a de cit in the current account and, inevitably, running a surplus in the capital account. Yet, because of the aforementioned busts of the 1930s, these capital in ows that actually made it to Latin America were, for the most part, institutional as private entities were not eager to take on such risks.

Shifting Creditors

e borrowing patterns did not change until the end of the 1960s, when the joint occurrence of a number of developments would radically alter the landscape.

e rst was the boom of the Eurodollar market which meant an important amount of liquidity in search of a fruitful destination.

e second was the branching of US banks across the world, Latin America included. e third was the development of syndicated loans, which would allow to distribute risks between lenders. e fourth and last was the development of loans with variable interest rates – a variable reference rate plus a xed premium.

e combination of liquidity, branches, syndicated loans and variable interest rates turned the existing borrowing and lending patterns in Latin America upside down, so much so that, in the space of a few years between the end of the ‘60s and the beginning of the ‘70s, international bank lending to Latin America went up by more than 50% and the institutional one reduced accordingly.

Capital Triangles

e oil crises of the early-mid 1970s snowballed the process. Oil-exporting countries received, in exchange for their highly-prized commodity, immense amounts of dollars that they deposited in dollar-denominated accounts across Europe, increasing exponentially the amount of liquidity which was already present in the system. And Latin America was more than happy to be the destination of those funds, especially in light of the increasing nancing di culties encountered with institutions – as time passed, Latin American countries struggled to meet the conditions

OPINION 84 PRIVATE

laid out by the IMF and related while banks-originated loans were accessible while having to comply with little or no requirement. And there was much use for these funds: while most of them were taken out by state-owned companies involved in the most disparate industries also national governments joined in, using them to smooth out any de cit, as well as private companies (with or without government guarantees). In this sense, a pyramid of debt with a very large base ended up being built over those years – to put it in another way, debts were large and everywhere. e pyramid was worrying, but only to a limited degree.

Volcker Cure

Until the second oil shock, Latin American exports (which were, for the most part, commodities) were growing faster than the interest rate

on the pyramid. Indeed, between the already-mentioned liquidity and the recession the US and Europe found themselves in, interest rates were not going anywhere. But everything changed with the second oil shock. Although the economic shock was not much more negative than it had been at the beginning of the 1970s and in 1975, the policy response was much more radical – if during the previous shocks interest rates hit 10% and 13% respectively, after the second oil shock interest rates went as high as 20% three times over the space of 12 months.

Remarkably, although the macro picture was bleak, capital ows into Latin America surged unabated. Remarkably as, already in 1980, Central American countries bumped into major debt problems but such occurrences were readily dismissed as deemed to be irrelevant

for the economies of the Southern Cone. Not even the fact that Mexico and Venezuela were running large de cits both in the current account and in the budget although they were oil-exporting powerhouses made the capital in ows stop. So, by 1982, Latin America found itself in, for the lack of a better word, a pickle: imports were going up, exports (even with the increase in oil prices) were going down and the pyramid was substantially larger than the already large, 1978 pyramid. Inevitably, as those diverging trends reinforced, more and more earnings of the diminishing exports had to be used to keep up with the debt. And it was only in 1982 that the world took notice of the gravity of the situation at hand, when Mexico, of all countries, declared it would have been unable to repay the debts.

Excavating Pyramids

As always, how the 1982 debt crisis became the most serious crisis in Latin American history is beyond the point of the piece. Instead, given the macro context in which this piece was written, it is worth reiterating an obvious takeaway that, however obvious, has been repeatedly forgotten in nancial history: interest rates shall not always be hovering around 0% and when they do go up, check, doublecheck and triple-check where the pyramids are and if they have been built well enough to withstand the shocks.

OPINION PRIVATE 85
Buenos Aires

Le pagine del tempo

Da Rowling a Shakespeare, sempre più collezioni di libri rari vengono battuti all’asta

Crippa (Wannenes): “Sul valore incide la rilevanza storico-artistica dell’edizione”

Shakespeare, J.K. Rowling, James Audubon… sono molti gli autori di volumi da collezione che hanno realizzato milioni di dollari alle aste di settore negli ultimi anni. Oltre al loro valore commerciale, i libri rari svolgono un ruolo cruciale nel preservare cultura e conoscenza umana. I collezionisti dedicano tempo, risorse e passione alla conservazione di queste opere, assicurando che possano essere apprezzate e studiate dalle generazioni future. I libri rari all’asta rappresentano molto più di semplici oggetti da collezione. Sono testimoni silenziosi della nostra storia, custodi della nostra cultura e fonti di ispirazione per gli amanti della conoscenza. Attraverso di essi, possiamo viaggiare nel tempo e scoprire i segreti del passato, alimentando così la nostra curiosità e il nostro desiderio di apprendimento. Le aste rappresentano un importante punto di incontro per i collezionisti di libri rari. Qui, opere di inestimabile valore vengono messe all’asta, suscitando l’interesse di esperti, biblio li e investitori. Le aste o rono l’opportunità di aggiudicarsi pezzi unici e irripetibili, creando

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una competizione che spesso porta a risultati sorprendenti. Ne abbiamo parlato con Riccardo Crippa, responsabile dipartimento Libri e Manoscritti della casa d’aste Wannenes.

Quali sono i criteri principali che determinano il valore di un libro antico? Come si valutano la rarità, l’autenticità e lo stato di conservazione?

Per prima cosa dobbiamo considerare che si tratta di un mercato che abbraccia teoricamente tutte le epoche e le aree geogra che: dai papiri egizi ai libri d’artista moderni, dai manoscritti ai primi codici di internet, tutto ciò che è considerato parola “scritta” può avere un interesse biblio lo.

Per determinare il valore di un libro come prima cosa va considerata l’importanza storicoartistica dell’edizione in questione. Solitamente valori alti ri ettono la prima apparizione a stampa di un testo importante per la propria area di riferimento, dalle editio princeps dei poeti latini e greci del ’400 alle prime edizioni dei testi scienti ci del Sei-Settecento no alle prime edizioni dei grandi autori

Nella pagina a fianco: Francisco Goya (1746-1828), Los caprichos Madrid: Calcografia reale, 1881-1886. Aggiudicato a € 12.500.

Sopra: Giovanni Battista Piranesi (1720-1778), Le antichitá romane. Roma: Rotili, venduto da Bouchard, 1756.

Aggiudicato a € 25.000.

A sinistra: Riccardo Crippa

ART BOOK PRIVATE 87

del Novecento. Secondariamente va analizzata la particolarità della copia e la sua storia collezionistica: tra gli elementi che concorrono ad alzare l’interesse per l’oggetto-libro anche la provenienza, se ad esempio si tratta di biblioteche illustri, poi la presenza di annotazioni più o meno interessanti e la qualità della rilegatura. Può anche capitare che l’edizione di per sé non abbia un valore particolare, ma che le caratteristiche proprie del libro siano invece rilevanti, come nel caso di edizioni comuni possedute da importanti personalità. Una volta valutati questi aspetti bisogna poi considerare la completezza dell’esemplare e il suo stato di conservazione. Difetti o mancanze

in uiscono pesantemente sul valore e sono scusabili solo se si tratta di edizioni estremamente rare o copie con particolarità uniche: ad esempio in presenza di un’agenda annotata da Albert Einstein non credo che qualcuno potrebbe storcere il naso alla vista di macchie d’inchiostro o umidità.

Quali sono le s de principali nel conservare e preservare i libri antichi nel corso del tempo? Come si gestiscono le questioni legate all’umidità, alla luce e all’uso prolungato?

Rispetto ad altre categorie di beni da collezione, i libri non hanno grandi problemi di conservazione, l’importante è mantenerli in un

Verve. Revue artistique et litteraire. Parigi: editions de la revue Verve, 1937-1960 Aggiudicato a € 13.750

ambiente con umidità normale, non esporli alla luce battente del sole e più importante di tutto maneggiarli con cura. A riguardo dobbiamo sfatare un mito: i volumi antichi vanno sfogliati preferibilmente senza guanti come suggerisce la British Library per avere più sensibilità ed evitare così strappi e pieghe.

Ci può raccontare qualche vendita eccellente che avete avuto nell’ultimo anno sul mercato?

Protagonista assoluta dell’anno trascorso è stata la mappa del Nord America “Map of the British and French dominions in North America” di John Mitchell, stampata nel 1755 che è stata aggiudicata a 137.500 euro, record price mondiale per questa edizione. Altre importanti aggiudicazioni sono state Le antichità romane di Giovan Battista Piranesi stampate a Roma nel 1756, considerate come l’opera più importante dell’artista romano vendute per 25mila euro, così come alla stessa cifra sono state aggiudicate due importanti mappe parietali di Blaeu realizzate da Todeschi nel 1670 ra guranti l’Asia e l’America.

Come è cambiato il mercato dei libri antichi nel corso del tempo? Quali sono le tendenze attuali nel settore? È ancora un buon investimento?

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in un mondo che rimane sempre uguale”, ovvero cambiano le micro dinamiche, le mode e i tecnicismi ma le forze che muovono questo piccolo mercato non sono molto diverse da quelle che lo animavano un secolo fa.

Qual è il ruolo dell’esperto nel processo di autenticazione e attribuzione dei libri antichi?

Quali metodi e tecniche vengono impiegati per determinare l’autenticità di un manoscritto o di un’opera stampata?

Il mercato dei libri è un mercato tradizionale e tendenzialmente stabile se analizzato sul lungo periodo; uno studio che avevo condotto su una selezione di testi confermava un sostanziale allineamento ai rendimenti medi di strumenti di investimento a basso rischio. Non è certamente il terreno per grandi speculazioni, come è stato gli anni scorsi per gli Nft o generalmente per l’arte contemporanea ma può essere considerato un bene rifugio e soprattutto se uno è ben consigliato molto di cilmente vedrà i valori della propria biblioteca scendere. Si tratta di una piccola nicchia sana che come altre categorie di beni

da collezione assiste oggi sempre più a una polarizzazione: i pezzi storicamente e artisticamente molto rilevanti o estremamente rari hanno una grande fortuna, tentenna il medio e ci sono grandi scambi, soprattutto online, di opere minori e curiose. Ciclicamente delle fortunate mode fanno la propria apparizione e durano per qualche anno mentre altre categorie, solitamente le più tradizionali, a rontano un momentaneo declino. Trattandosi di un mondo vasto e vario, ma anche di dimensione (economica) ridotta è impossibile fornire dei numeri indicativi, ma il mio parere è che, per parafrasare il celebre passo del Gattopardo “Tutto sembra cambiare

L’esperto riveste un ruolo fondamentale perché ha la capacità, davanti a una biblioteca di migliaia di volumi, di individuare in relativamente poco tempo le opere di maggior valore e successivamente di descriverle valorizzando tutte quelle caratteristiche che ne incrementano il valore e che sono ricercate dai collezionisti.

Se poi qualcuno volesse iniziare una collezione, trattandosi di un mercato molto vasto e soggetto a numerosi fattori non indicizzabili, avere un esperto al proprio anco che guidi le scelte è la ricetta per costruire una biblioteca oltre che piacevole di valore. Peraltro il mercato del libro permette di approcciare il mondo dell’arte “alta” con un investimento iniziale relativamente modesto: chi volesse diversi care il proprio portafoglio con dei beni artistici tradizionali, puntando così a evitare grandi variazioni di valore, può sicuramente prendere in considerazione il libro di pregio.

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John Mitchell, (1711-1768), A map of the British and French dominions in North America... Aggiudicato a € 137.500

Sport in alta quota

L’allenamento ipobarico genera vantaggi per un tempo prolungato Diverse palestre o rono questo servizio, anche per dimagrire

Fa parte della storia delle preparazioni atletiche, il ritiro stagionale in alta quota delle squadre che, per una quindicina di giorni o più, trasferiscono gli allenamenti in montagna per puntare sull’allenamento ipobarico.

Il meccanismo

Gli scambi gassosi negli alveoli polmonari avvengono per di erenza di pressione tra l’ambiente esterno e quello interno agli alveoli stessi. L’aria che respiriamo contiene circa il 21% di ossigeno e ha una pressione pari a 760 mm di mercurio (mmHg). La pressione parziale dell’ossigeno è quindi di circa 160 mmHg. In alta quota la pressione, ossia il peso della colonna d’aria è minore: a 3.000 metri la pressione parziale di ossigeno

scende a circa 110 mmHg. Inoltre la percentuale di emoglobina satura di ossigeno passa da circa 98% a circa il 90%. Il corpo vi si adatta, ottimizzando i sistemi di trasporto dell’ossigeno aumentando anche il numero e la misura dei globuli rossi. Già dai 2000 metri il corpo attiva nell’immediato quelli che vengono de niti degli aggiustamenti come l’aumento del ritmo ventilatorio e l’aumento della frequenza e gittata cardiaca.

Dopo circa quindi giorni, agli aggiustamenti seguono dei veri e propri adattamenti. L’ipossia porta a un aumento della produzione di globuli rossi. Tornati a livello del mare, più globuli rossi avremo nel sangue e maggiore sarà la quantità di ossigeno trasportata. Questo vantaggio si

protrarrà per 15-30 giorni. Tutte le attività sportive che necessitano di ossigeno, avranno un notevole miglioramento in quanto gli e etti dell’adattamento all’ipossia saranno come un vero e proprio doping naturale.

Cade il tabù

Anche in Italia nel 2023 è crollato il tabù che vietava l’utilizzo di camere ipobariche nelle preparazioni atletiche, equiparandole alla pratica del doping. I vantaggi non sono esclusiva degli atleti professionisti; diversi centri tness nel mondo infatti, hanno già cominciato a proporre sedute di allenamento ipobarico ai loro clienti. Un metodo interessante quindi per migliorare il metabolismo e, perché no, il dimagrimento.

DI ALESSANDRO SCALICI OPINION 90 PRIVATE

DALLE NOSTRE RADICI, NASCE VALORE PER IL VOSTRO FUTURO.

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WEAR

ERES REINVENTA L’ACTIVEWEAR

Questa stagione, Eres reinventa l’Activewear con una collezione dai nuovi tagli, materiali sempre più tecnici e una palette di colori aggiornata. Da Eres tutto parte dal corpo. Dai costumi da bagno all’Activewear, l’idea è la stessa: creare una silhouette unica senza compromettere il comfort o il sostegno. Realizzati con materiali performanti, i modelli gra ci o rono una completa libertà di movimento.

Il nuovo Eres Activewear è disponibile nelle taglie dalla xs alla xl, per adattarsi a tutti i tipi di corpo.

In linea con i costumi da bagno di questa stagione, la collezione dell’estate 2024 si ispira ai nightclub degli anni ’80, pur mantenendo

il minimalismo e l’eleganza che contraddistinguono il marchio. Le sue silhouette, che comprendono bralette, leggings, T-shirt, top e altro ancora, sono sexy ma ra nate. Come per la collezione Swimwear, un’attenzione particolare è riservata alla schiena e alle spalle.

L’accento è posto sulle tute, alcune asimmetriche, mentre la palette colori è ridotta a quattro tonalità essenziali: nero, bianco sporco, grigio tempesta e marrone caldo. I capi tecnici, in un nuovo e confortevole materiale ultra stretch, sono abbinati a maglie a coste. Top e shorts sono realizzati in un leggero misto seta-modal. Insieme, formano una collezione poliedricaimpregnata del caratteristico chic Eres - adatta a una varietà di sport e attività, per viaggiare o per rilassarsi. Eresparis.com

DI FRANCESCA VERCESI PRIVATE 92 PRIVATE

CON IL PROGETTO

“PRENDERSI CURA”, ELODIE È LA NUOVA AMBASCIATRICE DI SAVE THE CHILDREN

Prima è stata la volta di Angelina Jolie, che per oltre 20 anni si è fatta ambasciatrice e inviata speciale dell’Unhcr (l’agenzia Onu per i rifugiati). Ora a impegnarsi per i più deboli è la cantante romana Elodie. Una delle voci più conosciute e amate nel panorama della musica italiana diventa così ambasciatrice di Save the children, per difendere i diritti delle bambine e dei bambini più vulnerabili. In occasione del lancio del progetto Prendersi cura, per contrastare la povertà educativa nel quartiere Quartaccio di Roma, dove Elodie è cresciuta, la cantante

diventa ambasciatrice dell’organizzazione scegliendo di a ancarla per assicurare un futuro alle bambine e ai bambini, in particolare quelli che vivono in contesti svantaggiati e privi di servizi nelle periferie italiane.

“Ho deciso di impegnarmi con Save the children perché sono stata una bimba anch’io e so quello che è mancato nella mia infanzia. Credo che ogni adulto dovrebbe impegnarsi per far sì che il futuro di tutti i bambini sia dignitoso e rappresenti la realizzazione di tutte le loro potenzialità e i loro desideri”, ha dichiarato Elodie. La cantante diventa ambasciatrice di Save the children al termine di un percorso iniziato nel marzo del 2022, quando la cantante scelse di sostenere i progetti dell’organizzazione per le bambine e i bambini ucraini coinvolti nella guerra appena scoppiata. Savethechildren.it

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Elodie

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Fornire soluzioni di interior design di lusso per yacht, residenze, ville, hotel, ristoranti e negozi nel segno del Made in Italy. È l’obiettivo di Operae Interiors, il nuovo brand spin-o di Fincantieri, la società navale di Trieste guidata da Pierroberto Folgiero, e di Marine Interiors, società del gruppo esperta nella realizzazione di interni per navi da crociera. Specializzata nella gestione end-to-end di progetti di arredamento e allestimento personalizzati di fascia alta e altissima, Operae Interiors è un aggregatore di servizi che presidia tutti i segmenti principali del design di lusso: yachting, residenziale, hospitality e fashion retail. Secondo Fincantieri, “Operae Interiors si distingue per la sua capacità di rispondere con prontezza alle necessità di un mercato del lusso sempre più

esigente, occupandosi nel dettaglio di tutte le fasi del progetto, dalla piani cazione alla progettazione esecutiva, no alla realizzazione e al servizio postvendita”.

Il metodo di Operae Interiors mette il cliente al centro per ascoltare e interpretare tutte le sue esigenze, trasformandole in realtà con un servizio 100% “tailor made”. Un partner a 360° per committenti, architetti e progettisti, forte della grande conoscenza delle dinamiche e dei player del mondo contract, in grado di aggregare ogni servizio relativo all’interior design di lusso, e di garantire un’o erta integrata chiavi in mano (dalla falegnameria, ai rivestimenti, super ci, imbottiti, all’illuminazione). Operaeinteriors.it - Fincantieri.com

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2014201520162017201820192020202120222023 4,4%4,7%-0,8%5,1%1,9%-0,9%-15,1%10,1%15,1% 5,97%

LEICA CINE 1, IL CINEMA IN SALOTTO

Il Leica Cine 1 conferma il tradizionale impegno di Leica: coinvolgere le persone attraverso le immagini.

E questo è un oggetto di design, con una tecnica laser a corto raggio, oltre a essere il primo tv entertainment system rmato dalla casa tedesca di Wetzlar. Ed ecco che la super cie di Leica Cine 1 si apre e un raggio laser luminoso si proietta a pochi centimetri dalla parete. La Lanterna magica ha ora l’aspetto di un elegante corpo in alluminio, ispirato all’estetica Bauhaus, il cui design si fonde armoniosamente nel contesto circostante diventando un’icona di stile impreziosita dal suo leggendario logo. E quando il coperchio si apre, il fascio luminoso - anche in condizioni di luce ambientali, senza oscurare il soggiorno - ci riporta immediatamente allo stupore che provarono tanto tempo fa.

Dimenticate i proiettori tradizionali, destinati a essere soppiantati e a scivolare nel passato, qui la scatola magica è posizionata grazie al suo obiettivo a focale ultracorta

proprio a ridosso della parete, occupando uno spazio minimo. Grazie alla tecnologia triplo laser rgb, Lio, all’obiettivo Summicron e alla pluriennale esperienza di Leica nel campo dell’ottimizzazione delle immagini digitali (Leica Image Optimization – Lio), la performance visiva è potenziata con algoritmi speciali, garantendo una resa cromatica naturale, con colori vibranti, sfumature ricche di dettagli e un ottimo rapporto di contrasto. Arricchito da elementi asferici di precisione, l’obiettivo si adatta con precisione alle dimensioni dell’immagine, con risoluzione 4k su schermi da 80 a 120 pollici arricchita da un coinvolgente suono surround Dolby Atmos 4.0. Oltre che per le sue speci che tecniche, Leica Cine 1 si distingue anche per quanto riguarda il consumo energetico: la tecnologia laser utilizzata infatti richiede molta meno energia rispetto a un televisore oled di dimensioni comparabili. Leica-camera.com/it

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La ricchezza è rosa

Forbes ha stilato la graduatoria delle donne più facoltose nei vari paesi

Da Aponte a de Carvalho, nomi noti e meno al grande pubblico

RANKING

PINK POWER

Nel mondo globalizzato in cui viviamo, i miliardari si trovano ormai un po’ ovunque. I 2.781 membri della World’s Billionaires list del 2024 di Forbes provengono da 78 Paesi o territori del mondo. La Francia ospita la persona più ricca in assoluto, Bernard Arnault, che vanta un patrimonio di 233 miliardi di dollari grazie a un anno record per il suo conglomerato del lusso, Lvmh. Mentre sono gli Stati Uniti a detenere il maggior numero di miliardari (813 in tutto), seguiti dalla Cina e dall’India. Ma oggi nella prestigiosa lista compaiono veramente moltissimi paesi: Croazia, Uruguay, Cile, Repubblica Ceca, solo per citare qualche nome. Soltanto alcuni di questi paesi hanno però una particolarità: la persona più ricca che vi abita non è un uomo, bensì una donna. Vediamo quali sono (in ordine di patrimonio).

1_ SVIZZERA

PERSONA PIÙ RICCA:

RAFAELA APONTEDIAMANT (E MARITO)

ETÀ: 78 ANNI

PATRIMONIO NETTO: 33,1 MILIARDI DI DOLLARI

FONTE DI RICCHEZZA: SETTORE NAVALE

2_AUSTRALIA

PERSONA PIÙ RICCA:

GINA RINEHART

ETÀ: 70 ANNI

PATRIMONIO NETTO: 30,8 MILIARDI DI DOLLARI

FONTE DI RICCHEZZA: INDUSTRIA MINERARIA

3_CILE

PERSONA PIÙ RICCA:

IRIS FONTBONA (E FAMIGLIA)

ETÀ: 81 ANNI

PATRIMONIO NETTO: 25,7 MILIARDI DI DOLLARI

FONTE DI RICCHEZZA: INDUSTRIA MINERARIA

4_REPUBBLICA CECA

PERSONA PIÙ RICCA:

RENATA KELLNEROVA (E FAMIGLIA)

ETÀ: 56 ANNI

PATRIMONIO NETTO: 18 MILIARDI DI DOLLARI

FONTE DI RICCHEZZA: FINANZA E TELECOMUNICAZIONI

5_OLANDA

PERSONA PIÙ RICCA:

CHARLENE DE CARVALHOHEINEKEN (E FAMIGLIA)

ETÀ: 69 ANNI

PATRIMONIO NETTO: 14,1 MILIARDI DI DOLLARI

FONTE DI RICCHEZZA: PRODUZIONE DI BIRRA

6_GRECIA

PERSONA PIÙ RICCA:

MARIA ANGELICOUSSIS

ETÀ: 42 ANNI

PATRIMONIO NETTO: 6,4 MILIARDI DI DOLLARI

FONTE DI RICCHEZZA: SETTORE NAVALE

7_PORTOGALLO

PERSONA PIÙ RICCA:

MARIA FERNANDA AMORIM (E FAMIGLIA)

ETÀ: 89 ANNI

PATRIMONIO NETTO: 5,7 MILIARDI DI DOLLARI

FONTE DI RICCHEZZA: ENERGIA E INVESTIMENTI

8_BARBADOS

PERSONA PIÙ RICCA:

RIHANNA

ETÀ: 36 ANNI

PATRIMONIO NETTO: 1,4 MILIARDI DI DOLLARI

FONTE DI RICCHEZZA: MUSICA, COSMESI

TOP LIFE
DI
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Rihanna

QUANTO VENGONO PAGATI GLI OSPITI DI BELVE?

Si è parlato molto, negli ultimi mesi, del programma “Belve” che, sotto la conduzione di Francesca Fagnani, è diventato uno degli appuntamenti più amati della Rai.

Un punto che ha fatto discutere è stato però il cachet riservato agli ospiti: a quanto pare, per sottoporsi alle domande pungenti della conduttrice, i volti noti dello spettacolo che hanno partecipato alla trasmissione – uno degli ultimi è stato Fedez, interrogato sulla ne del suo matrimonio con Chiara Ferragni –sono stati pagati profumatamente.

A rivelare le cifre è stato di recente Fabrizio Corona, che è stato personalmente ospite del programma: l’ex re dei paparazzi sostiene di aver ricevuto un compenso di 30mila euro per la sua “chiacchierata” con Francesca Fagnani.

Harry e Meghan tornano su Net ix. Nonostante i loro ultimi progetti per la piattaforma di streaming – come il docu lm del principe sugli Invictus Games e il podcast di Meghan Markle intitolato Archetypes –non abbiano raccolto un grande successo presso il pubblico, la coppia non si dà per vinta. Stando a quanto riporta VanityFair, i nuovi progetti, nati dalla collaborazione

tra la loro società di produzione (Archewell Productions) e Net ix, includono una serie curata e prodotta da Meghan su temi come cucina, giardinaggio e lifestyle e un programma (i cui dettagli non sono ancora stati svelati) in cui il principe Harry seguirà il prossimo US Open Polo Championship, documentando il dietro le quinte dell’evento.

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SHOW BIZ GUESTS NUOVI PROGETTI TV IN ARRIVO PER HARRY E MEGHAN Francesca Fagnani Harry e Meghan

Sbagliando si impara

Culturalmente non siamo preparati a fare i conti con i fallimenti

La crescita passa per la capacità di imparare dai propri insuccessi

La paura del fallimento è un sentimento molto comune, soprattutto in una società che valorizza il successo e sottovaluta i processi di apprendimento, che includono il fallimento. Questo timore può diventare un ostacolo signi cativo, limitandoci nel prendere iniziative e nello sperimentare nuovi approcci.

L’esperienza del campione

Tutti abbiamo fallito almeno una volta nella vita. Spesso le storie di successo includono una serie di fallimenti iniziali che hanno contribuito a formare il carattere di chi li ha subiti. Basti pensare al celebre cestista Michael Jordan, il quale in un’intervista ha dichiarato: “Nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi 300 partite, 36 volte i miei compagni mi hanno a dato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho

fallito molte volte. Ed è per questo che alla ne ho vinto tutto”. Il fallimento in questa ottica diventa un’opportunità di apprendimento fondamentale che aiuta a sviluppare la resilienza, a capire meglio i propri limiti e potenzialità, e a ra nare strategie e metodi.

Imparare a gestire il fallimento in modo costruttivo, accettando che gli errori fanno parte del percorso, può realmente trasformare il modo in cui si a rontano le s de e perseguono gli obiettivi.

Gli studi in ambito psicologico propongono una rivalutazione del fallimento, inteso non come un ostacolo, ma come una componente essenziale del processo di apprendimento e crescita personale.

Cambiare prospettiva

Carol S. Dweck, psicologa di fama mondiale e autrice di Mindset: e

New Psychology of Success, sottolinea l’importanza di adottare un “mindset di crescita” piuttosto che un “mindset sso”.

Dweck dimostra come individui con un mindset di crescita tendano a vedere il fallimento non come una valutazione sul proprio valore o livello di intelligenza, ma come un’opportunità per migliorare.

A rontare le proprie paure, inclusa quella di fallire, è fondamentale per il proprio sviluppo personale.

La s da sta nel cambiare la nostra percezione rispetto al fallimento. Chiediamoci innanzitutto cosa rappresenta per noi fallire, che signi cato ha per me? Questa ristrutturazione richiede coraggio. La prossima volta quindi che ci troviamo di fronte alla paura del fallimento, ricordiamoci che ogni grande storia di successo è costellata di capitoli di insuccessi superati.

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In foto Michael Jordan

Kairos International Sicav

ACTIVESG

Benvenutinelcircolovirtuosotrasostenibilitàevalore

KIS ActivESG è la proposta di Kairos dedicata agli investimenti sostenibili che, puntando su società rispettose dell’ambiente, attive nel sociale e guidate da solidi principi di governance, ha l’obiettivo di ridurre l’esposizione alle emissioni di carbonio.

È stata una delle prime soluzioni ESG in Italia ad adottare una strategia di gestione long-short. La consolidata expertise in metodologie di gestione alternative, unitamente alla capacità di selezione dei titoli, basata su di un rigoroso processo di analisi fondamentale e su di un modello proprietario di analisi ESG, consente a Kairos di proporsi sul mercato con un’offerta distintiva.

KIS ActivESG intende generare un impatto positivo sul mondo, continuando a valorizzare il patrimonio dei clienti.

Grazie a KIS ActivESG, Kairos è stata premiata nella categoria Alternative Investments ai Private Banking Awards 2023*

Questa è una comunicazione di marketing con finalità promozionali. Si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le informazioni chiave (KID) prima di prendere una decisione finale di investimento, disponibili in lingua italiana sul sito www.kairospartners.com nonché presso la sede legale di Kairos Partners SGR S.p.A. (“Kairos”) e i soggetti collocatori, anche in forma cartacea. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-diritti-degli-investitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema di sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE.

Le informazioni e le opinioni qui riportate non costituiscono un’offerta al pubblico, né una raccomandazione personalizzata, non hanno natura contrattuale, non sono redatte ai sensi di una disposizione legislativa, non sono sufficienti per prendere una decisione di investimento e non sono dirette a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in Paesi dove il Fondo non è autorizzato alla commercializzazione.

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2023. (*) L’evento organizzato e promosso da Blue Financial Communication, casa editrice specializzata nell’informazione finanziaria, premia i principali protagonisti del mercato italiano destinato alla gestione dei grandi patrimoni e agli investimenti alternativi. Una giuria di esperti ha definito, attraverso una serie d’incontri periodici, gli attori che maggiormente si sono distinti durante l’anno in corso. Rischio più basso Rischio più alto Rendimento potenzialmente più basso Rendimento potenzialmente più alto 1234567 Le informazioni complete sui rischi sono disponibili sul Prospetto e sul KID. kairospartners.com COMUNICAZIONE DI MARKETING
Morningstar Sustainability Rating

Storm on the horizon

The unknowns about China are growing. How the five big forces are playing out The hand Xi was dealt and how he is choosing to play

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(Abbiamo lasciato
il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)

A few years ago, President Xi Jinping started warning that a 100year big storm is coming. As is typical of the early days of a hurricane, one can now feel it. e circumstances and the mood in China have indisputably changed to become more threatening. ese changes are mostly due to big cycle forces. e most joyous and productive environments are ones that have freedom, civility, and creativity, and ones in which people can make their dreams into great realities with prosperity that is shared by most people. is happened in China from around 1980 until around ve years ago. It is quite typical for such booms to produce debt bubbles and big wealth gaps that lead the booms to turn into bubbles that turn into busts. at happened in China at the same time as the global great power con ict intensi ed, so China is now in the post-bubble and great power con ict part of the Big Cycle that is driven by the ve big forces that have changed the mood and the environment.

e Big Cycle

In the 1930-45 period, there was the last 100-year big storm, which was driven classically by the con uence of 1) a debt bust that triggered a global depression, 2) a civil war in China between the rich rightistcapitalists and the poor leftistcommunists (which ended in 1949 when the Communists won), 3) an international great power con ictwar that ended in 1945 when the

United States (and, to a much lesser extent, Great Britain and Russia) won, creating the American-led world order, 4) many disruptive acts of nature, and 5) big technological changes. at period ended in the classic ways they end, with a debt and economic collapse, one side winning over the other in the great international war and the new world order beginning (in 1945), and one side winning over the other in the civil war and the new domestic order beginning (in 1949). From 1949 (the year the new domestic order was created via the PRC being formed) until 1978 (the year Deng Xiaoping came to power), there was a typical post-war consolidation period led by Mao in the way he wanted via a domestic economic policy that was communist, a domestic political policy that was oppressive (dictatorial and designed to purge the opposition), and a foreign policy that was isolationist. at and big disruptive acts of nature led to many big challenges and big bad periods and few economic and technological advances. Mao and that era died in 1976.

e experience of Deng Xiaoping

When Deng Xiaoping came to power in 1978, he reduced the one-man control and repressions, increased collective leadership, replaced hardcore autocratic communism with more free markets and increasingly larger doses of capitalism, and opened China up to foreigners to learn and earn from

them. It was like sprinkling water on fertile ground that led to a great blossoming.

When President Xi came to power in 2012, a roughly 11-year transition began that brought China from what it was like in 2012 to what it is like today. I was lucky to see it up close. At the start of his presidency, Xi and the leadership’s main goals were to reform the economy and eliminate corruption. For most of Xi’s rst ve-year term there was a) still an openness to outside thinking, b) a strong desire to further reform the economy by making it more market-driven and building and reforming the capital markets, and c) strong actions taken to eliminate corruption.

A Chinese leader, historian, and friend of mine told me several years ago that the conditions of the times create the type of leader that emerges because the evolutionary process pulls out the leader who suits the environment. In other words, how the times are transpiring determines the leader even more than the leader determines how the times are going. He gave me the book e Role of the Individual in History by the Russian political philosopher Georgi Plekhanov, which you might nd interesting. When Henry Kissinger was writing his book on leadership and we talked about what makes a great leader, he made the same point—that what made a great leader at the time depended on what was needed at the time. For example, Konrad Adenauer (Germany’s

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chancellor immediately after World War II) was a great leader for a country that was defeated after a war because he knew how to be both deferential and pushy enough to deal with both 1) the dominant powers that Germany had just came out of a horrendous war with and 2) a domestic population that was defeated and destroyed in most ways. My point is that what is happening now and Xi’s leadership must be looked at within the context of the Big Cycle. In other words, it is important to distinguish between the hand that Xi was dealt and how he has been choosing to play it. It is also important to understand what is happening now and how Xi is playing his hand without judging these things, because judging them can stand in the way of understanding them. My goal is only to understand what’s happening and what’s likely to happen, and I don’t want to let judgments stand in the way of doing that. As I see it, the template to keep in mind is that capitalism (with or without “Chinese characteristics”) produces credit that creates spending power, which when used well unleashes creativity and prosperity, which produces the upward wave in the cycle. But it also inevitably creates a lot of debt and wealth gaps, and when the debt becomes too large to pay o and there are big wealth gaps, that causes the cycle to reverse. History shows that in all countries through all times during these very di cult 100-year-storm-like periods,

leaders go to much more autocratic policies because the alternative becomes great internal con ict and disorder, and typically there are forced changes of leadership that those in power ght against. is is especially true in the Chinese culture. Losing the “mandate of heaven” is something everyone is aware of. A Chinese scholar told me that 38% of China’s emperors died of unnatural causes while in power. ere are many dynasties that went through such big storm periods and di erent philosophies that emperors used to guide them. “Legalism” is the belief that people are motivated by self-interest, especially during di cult times, so they must be required to strictly follow the emperor and his rules, especially big storm periods. e legalist approach with Marxist/Maoist characteristics appears to be the approach Xi has chosen.

e current picture

I will describe this in terms of what I see as the ve big forces that drive the changing world order and tend to evolve in big cycles. ey are: how well the economic system works, how well the internal order works within countries, and how well the world

order works between countries, along with acts of nature and technology. ere are big debt and economic problems that are depressing economic activity, prices, and psychology. Domestically, it is a very di cult time for China nancially because many people are su ering the negative wealth e ects of falling a) real estate prices, b) equity and other asset prices, c) employment, and d) employee compensation. Also, there are debt and nancial problems that exist in many companies and many local governments that are drags, which, if not properly dealt with, will have bad consequences for a long time. ese things have contributed to the mood having become more dour.

e aging population issue is a heavy weight for those who are old, for their children, and for the government’s nances and social issues. e average age of retirement is 53 and the average age of death is 84, so people without incomes have to be taken care of for 31 years on average. is is made more di cult because the previous one-child policy means that one person has to take care of two parents. is has been a depressant in the mood and the nancial situation. While the retirement age should be raised and a social support system including oldage care should be improved, neither is happening at an adequate pace.

e internal wealth gap

e internal wealth gap has led to the government’s push for common

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OPINION
Xi Jinping

prosperity and government-directed, seemingly arbitrary rather than rule-based actions. ese moves appear to some people to be anticapitalist, while to others they are simply the government’s messages to people to stay out of politics and do what the leadership wants them to do to help society. In any case, it’s fear-inducing and oppressive, especially for the capitalist elites. On a recent trip to China, my Chinese friends reminded me that throughout Chinese history, it’s typically been the case that you can’t be rich and be a government o cial. e merchantcapitalist who sought nancial gain was traditionally assumed to be dangerously greedy and easily corruptible, and not allowed to be in government.

e great-power con ict

It is causing foreign investors and businesses and domestic investors and businesses to want to diversify or leave China and to fear being discriminated against globally for being friendly to China. In trade and capital ows, a cat-and-mouse game has developed that has led companies and people to move to neutral countries and to try to appear to be non-Chinese or not Chinese sympathizers, so much so that the Chinese are having problems getting other countries

and companies to accept them being there and/or investing in them. For example, Chinese businesses setting up Mexican companies and exporting to the US to get around tari s on Chinese goods is leading the US to explore moving to look through the entities to identify the bene cial owners to catch and punish these entities. e TikTok identity pursuit game is the most attention-getting example. Even in the industries and world markets that China has become very competitive in—most obviously electric vehicles, batteries, green energy (solar and wind) products, chips, arti cial intelligence, quantum computing, space, etc.—there are geopolitical con icts that blend with economic con icts, so they are increasingly run by governments. e nottoo-long-ago old days of free and open markets and the idea that government interference in them is bad are gone for the foreseeable future. is will a ect China because it has excess capacity and will be accused of dumping, leading to big tari increases as protectionism and nationalism come back into fashion as they did in the 1930s. e Chinese economic model is based on gaining an increasing share of world manufacturing output, which has a good chance of not happening because countries that in the past

have imported Chinese goods are more likely to prevent them with rising tari s.

Climate-related issues are big ey extend from having droughts, oods, and pandemics to not having enough clean water. ey will probably cost a lot and hurt a lot. While technology development has always been a critical de ning force and while it is well known that whoever wins the technology war wins the economic, geopolitical and military wars, this has never been truer than now, and China and the US are the leaders and big adversaries. roughout the history of war, the desired path has been to secretively build the technology that is strong enough so that showing it to the opposition will make the opposition become submissive. Watch the movie Oppenheimer for a refresher. at is certainly going on. Since I published this, a number of people have asked what I think about investing in China. I nd high quality Chinese assets very attractively priced and I have done very well investing there. I also have great a ection and respect for the Chinese people and culture. For these reasons, I remain committed to my meaningful work, meaningful relationships, and investing there-and to trying to improve mutual understanding through my radical truthfulness.

*Pro lo LinkedIn

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Ray Dalio

Investiamo con cura nell’healthcare del futuro

Un approccio focalizzato sulla salute delle aziende.

AB International Health Care Portfolio

In un contesto di mercato incerto, il settore sanitario può offrire interessanti opportunità agli investitori grazie alla sua resilienza. I mutamenti demografici e l’incremento della domanda a livello globale, infatti, lo hanno reso meno vulnerabile alle condizioni macroeconomiche.

Grazie all’innovazione, a valutazioni favorevoli e a una redditività via via maggiore, inoltre, il comparto presenta anche un buon potenziale di crescita.

Per scovare opportunità occorre un approccio focalizzato. Piuttosto che inseguire le ultime novità in ambito scientifico, il team di AB International Health Care Portfolio punta a scoprire società con un potenziale di rendimento interessante tramite un’approfondita ricerca sulla loro solidità. Seguiamo un approccio concentrato, investendo nelle aziende destinate a nostro avviso a prosperare sia oggi che in futuro.

Per saperne di più

Questa è una comunicazione di marketing. Riservato esclusivamente agli investitori professionali. Il valore di un investimento può diminuire o aumentare e un investitore può anche non riottenere l’intera somma investita. Capitale a rischio. Le presenti informazioni sono fornite da AllianceBernstein (Luxembourg) S.à r.l. Société à responsabilité limitée, R.C.S. Lussemburgo B 34 305, 2-4, rue Eugène Ruppert, L-2453 Lussemburgo. Autorizzata in Lussemburgo e regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). Il portafoglio è un comparto di AB SICAV I, società di investimento a capitale variabile (société d’investissement à capital variable) di diritto lussemburghese.

La vendita dei Comparti di AB può essere limitata o soggetta a conseguenze fiscali avverse in alcune giurisdizioni. La presente promozione finanziaria è destinata esclusivamente a persone nelle giurisdizioni in cui i fondi e le relative classi di azioni sono registrati o che possono comunque legittimamente riceverla. Prima di investire, gli investitori devono esaminare il Prospetto completo del Comparto, insieme insieme al KIID o KID del Comparto e il bilancio più recente. Le copie di tali documenti, ivi inclusa l’ultima relazione annuale e, se emessa successivamente, l’ultima relazione semestrale, possono essere ottenute gratuitamente da AllianceBernstein (Luxembourg) S.à r.l. visitando il sito www.alliancebernstein.com o www.eifs.lu/alliancebernstein, o in formato cartaceo contattando il distributore locale nelle giurisdizioni in cui la distribuzione dei fondi è autorizzata. ICMA2024309

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