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Arancia di Ribera
Il gusto esclusivo dell’ Arancia di Ribera
DI ANGELA FALLEA
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a presenza dell’acqua, il clima favorevole, la posizione geografica e la maestria dei contadini hanno fatto sì che Ribera, paese in provincia di Agrigento, fondato nel 1636 dal principe Luigi Guglielmo I Moncada, diventasse il fiore all’occhiello con i suoi aranceti. Già intorno al 1800 vi sono documenti dell’epoca che testimoniano la presenza di produzione di “melarance”, arance vaniglia e altri agrumi. La svolta si ebbe intorno al 1930, nei versanti dei fiumi Verdura, Magazzolo, Platani e Carboj, quando i terreni sapientemente lavorati dagli agricoltori vedono l’introduzione delle prime piante di varietà Washington Navel. Un’arancia ombelicata dalle particolari caratteristiche. Capendone il potenziale e la bontà, si continuò e ampliò la coltivazione degli aranceti, sostituendo i vecchi alberi con le nuove varietà di arance. Nel 1994 viene istituito il Consorzio di Tutela dell’Arancia di Ribera e nel 2011 l’arancia di Ribera ottiene il marchio di tutela D.O.P. (Denominazione Origine Protetta, ndr), attribuito dall’Unione Europea e destinato a specialità alimentari, che devono rispettare un determinato disciplinare di produzione che descriva: storia, territorio e lavorazione del prodotto. L’Arancia di Ribera D.O.P.appartenente alla famiglia delle Rutacee, specie Citrus Sinesis, per essere definita tale deve essere prodotta nelle aree della provincia di Agrigento che comprendono i paesi di: Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Ribera, Sciacca, Siculiana, Villafranca Sicula e Chiusa Sclafani in provincia di Palermo. Secondo il disciplinare di produzione, il marchio D.O.P. è riservato alle produzioni derivanti dalle varietà: Brasiliano con i cloni: Brasiliano comune, Brasiliano risanato; Washington Navel, Washington navel comune, Washington Navel risanato, Washington Navel 3033; Navelina con i cloni: Navelina comune, Navelina risanata e Navelina ISA 315. L
Le arance hanno delle peculiarità: un diametro traverso minimo di 70 mm; una forma tipicamente sferica-ellissoidale con ombelico interno; colore della buccia arancio uniforme; colore della polpa arancio e consistenza croccante e zuccherina; succo colore arancio con resa non inferiore al 40 per cento del peso totale del frutto; contenuto di solidi solubili compreso tra 9 e 15 Brix; acidità compresa tra 0.75 e 1.50; rapporto solidi solubili/acidi organici titolabili non inferiore a 8; assenza di semi.
Affinché ci sia una buona resa in frutto, gli alberi di arancio vengono sottoposti a potatura mantenendo una struttura a “globo” armonica e “piena”, effettuando interventi cesori moderati, miranti a evitare che si crei un ammasso della vegetazione all’interno della chioma. La raccolta, comincia a Novembre e termina alla fine di Maggio con l’alternarsi delle varietà, si effettua con l’ausilio delle forbici per evitare di danneggiare il frutto. L’arancia di Ribera D.O.P. ha una consistenza della polpa croccante con delle vescicole contenenti il succo che si dissolvono in bocca, lasciando pochissimi residui membranosi. È ricca di vitamina A, B1, B2 e C. La “bionda” di Ribera D.O.P. vanta caratteristiche organolettiche eccezionali grazie al suolo ricco di argilla e di minerali primari facilmente assimilabili dagli agrumi stessi. La presenza di potassio per esempio, favorisce la migrazione degli zuccheri verso il frutto e contribuisce all’eccellente qualità gustativa dell’Arancia di Ribera D.O.P.
È un’arancia che si presta a molti utilizzi in ambito culinario, dalla spremuta ai dolci. Dalle insalate alle creme. È possibile utilizzarla nella sua interezza poiché non prevede l’utilizzo di trattamenti pre e post raccolta, pertanto la buccia può essere utilizzata per preparare le scorzette candite o il famoso Pan d’arancio. La Sicilia non smette mai di stupirci con i suoi doni: che sia un prodotto alimentare, un paesaggio, un monumento. Ma il vero privilegio rimane essere siciliani.