I MILLE VOLTI DI CAPPUCCETTO ROSSO.
(Tony Ross, Cappuccetto rosso, EL, 1982)
Le versioni di Cappuccetto rosso “sono milioni, una per ogni mamma, e nella maggior parte dei casi quelle delle mamme sono molto meno crudeli di quelle dei libri” (M.Frezzato). Nel gioco delle rivisitazioni, nel gioco del racconto orale, Cappuccetto rosso, rivela più di altre narrazioni moderne la sua forza: quella di essere un “mito” che si rinnova in ogni epoca, tutti i grandi autori da Gianni Rodari a Bruno Munari, da KvětaPacovská a LisbethZwerger, Roberto Innocenti…, hanno presentato la loro Cappuccetto; c’è chi è andato alle origini della storia, con ricerche etnografiche storiche, antropologiche, chi ne ha fatto uno strumento educativo, chi, invece, l’ha ribaltata come un calzino. Che tu sia bambina, bambino, autore o illustratrice prima o poi camminerai attraversando il bosco e incontrerai qualcuno: un lupo? Un orchessa? Un cacciatore? Buone letture.
DALLE ORIGINI. Italo Calvino “La finta nonna” in“Fiabe italiane raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti da Italo Calvino”. Torino, Einaudi, 1956. Italo Calvino trascrive una antica versione della fiaba qui la bambina mandata dalla mamma trova ad aspettarla una terribile Orchessa ma la bambina, grazie alla sua astuzia, riesce a salvarsii
Chiara Carrer LA BAMBINA E IL LUPO Milano, Topipittori, 2005. Paul Delarue, nelle sue ricerche etnografiche, ha identificato i punti comuni che individuano le “radici storiche” della storia in decine e decine di fiabe popolari, precedenti la versione di Perrault: una bimba viene invitata dalla mamma a far visita alla nonna per portarle pane e latte, durante il cammino incontra un lupo desideroso di divorarla. Entrano in scena alcuni passaggi cannibalici, probabili residui di antichi riti di iniziazione, che suscitano oggi brividi inconsueti, fugati dal brillante finale, dove la piccola, con infantile e sublime strategia, sfugge alle grinfie del lupo. Chiara Carter affermata illustratrice italiana da volto a questa “antenata” di Cappuccetto In questa versione della fiaba la bambina non porta ancora la berrettina rossa che indosserà la prima volta con Perrault.
Antonio Rodríguez Almodóvar, Marc Taeger LA VERA STORIA DI CAPPUCCETTO ROSSO Firenze, Kalandraka Italia, 2009. Lo sapete che Cappuccetto rosso non ama cucire è una golosona ed è molto ma molto curiosa? Antonio Rodríguez Almodóvar, ha analizzato in profondità le numerose versioni delle avventure di Cappuccetto rosso che circolano in tutto il mondo, Nella sua “vera storia” non si risparmia nel descrivere i dettagli e riporta fedelmente le conversazioni tra la madre e la figlia e fra la bambina ed il lupo. Almodòdovar racconta scrupolosamente il piano del malvagio animale che vuole divorare una Cappuccetto descritta come una piccola impaurita ed innocente ma allo stesso tempo abile ed astuta al termine della storia. Nelle illustrazioni di Marc Taeger il modo in cui la bambina è rappresentata sorprende in ogni pagina del libro. Una Cappuccetto che potrebbe essere uscita dallo scarabocchio di un bambino ed un lupo fuggito da un quadro di Ricasso.
Marjolaine Leray UN PICCOLO CAPPUCCETTO ROSSO Modena, Logos, 2012. Solo due matite per illustrare questa piccola ironica ed irriverente Cappuccetto. La piccola dialoga con lupo semplicemente, senza timore e lo inganna con un trucchetto diabolico che ci conduce a un finale tragico e divertente allo stesso tempo.
Giovanna Zoboli, Joanna Concejo C'ERA UNA VOLTA UNA BAMBINA Milano :Topipittori, 2015 “In questa ennesima versione della storia, dietro le quinte, dietro i gesti, le parole e i destini dei cinque personaggi, si profilano due potenze occulte, che a poco a poco rivelano la loro natura e il loro ruolo nel determinare la trama, letterale, narrativa e simbolica, della vicenda. Si potrebbe dire, insomma, che siano i mandanti del crimine. Dalle immagini di JoannaConcejo, esaminate come reperti della scena di un delitto, le parole di Giovanna Zoboli� (Tratto da :http://www.topipittori.it/it/catalogo/cera-una-volta-una-bambina)
CHARLES PERRAULT LE PETIT CHAPERON ROUGE
L’atto di nascita letterario di Cappuccetto rosso è nel 1697 quando Charles Perrault dette alle stampe i suoi Racconti di Mamma Oca La versione di Perrault della fiaba, incluse le conclusioni morali, fu raccontata quasi identica da Collodi, nella sua raccolta di fiabe “I racconti delle fate”.
(Cappuccetto rosso nell’ illustrazione di Gustave Doré. 1867)
Charles Perrault ; illustrazioni di Eric Battut CAPPUCCETTO ROSSO Padova, Bohem Press Italia, 2002. Stile semplice e limitato numero di colori: rosso, giallo/arancione, nero e bianco perillustrazioni quadrate a tutta pagina di grande impatto. Una Cappuccetto nata dalla fantasia dello scrittore e illustratore francese Eric Battut.
Charles Perrault ; testo di Collodi illustrazioni di Andrea Rauch. CAPPUCCETTO ROSSO Pian di Scò (AR),Prìncipi &Princípi, 2010. Andrea Rauch,designer e illustratoreitaliano ci presenta i personaggi della fiaba fuori da ogni standard grafico, un albo tutto da scoprire.
FRATELLI GRIMM. ROTKÄPPCHEN Era il 1812 quando i fratelli tedeschi Jacob e Wilhelm Grimm pubblicarono “Rotkäppchen”nella raccolta di fiabe popolari “Kinder- und Hausmärchen”. Per i fratelli Grimm Cappuccetto rosso è così chiamata "per via del piccolo copricapo di velluto rosso che le stava così bene, che si sarebbe rifiutata di portarne un altro". La fiaba dei fratelli Grimm è caratterizzata dalla presenza del lieto fine; un cacciatore sopraggiunto scopre il lupo, lo uccide e dal suo ventre estrae la nonna e Cappuccetto rosso, sane e salve. I fratelli Grimm hanno scritto anche una seconda versione della fiaba dove si narra di un fallito tentativo di adescamento da parte del lupo ai danni di Cappuccetto rosso. La bambina, infatti, riesce a fuggire, corre dalla nonna e, insieme, chiudono saldamente la porta in modo che il lupo non possa entrare. Il lupo, nel tentativo disperato di entrare in casa, scivola giù dal tetto, cade in un mastello colmo d'acqua e annega. Questa volta Cappuccetto rosso è in grado di difendersi e la storia si conclude con l'uccisione del lupo cattivo.
Fratelli Grimm ; illustrazioni Kveta Pacovska. CAPPUCCETTO ROSSO Milano, Nord-Sud, 2008. KvětaPacovská è nata a Praga nel 1928 dove vive: è scultrice, pittrice ma soprattutto illustratrice di molti libri per bambini. A oggi ha pubblicato una sessantina di libri per l’infanzia e ha ricevuto moltissimi premi e riconoscimenti internazionali.
Fratelli Grimm ; illustrazioni di Lisbeth Zwerger. CAPPUCCETTO ROSSO. Pordenone,C'era una volta, 1988. Nata a Vienna nel 1954, LisbethZwerger è un’illustratrice di libri per bambini e ragazzi. Ha uno stile delicato che sottolinea elegantemente usando principalmente gli acquerelli, e i suoi libri, più che racconti veri e propri, vengono considerati libri d’arte dagli amanti delle illustrazioni.Ha vinto numerosissimi premi per la sua opera grafica fra cui la Medaglia Hans Christian Andersen nel 1990.
Jacob e Wilhelm Grimm, Roberto Piumini illustrazioni di Alessandro Sanna. CAPPUCCETTO ROSSO San Dorligo della Valle (TS),EL, 2005. Alessandro Sanna nato nel 1975, vive a Mantova. Insegna illustrazione presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Autore e illustratore di libri illustrati. Finalista nel 2016 del Premio Hans Christian Andersen.
Jacob e Wilhelm Grimm, Nicola Cinquetti e illustrazioni di Stefano Morri. CAPPUCCETTO ROSSO Milano, Arka, 2006 E’ di Nicola Cinquetti, questa riscrittura che conserva la forza evocativa della trama originale e la esprime con un linguaggio fresco e poetico. La storia è condita da qualche piccola 'intrusione d'autore'.
Juanjo G. Oller CAPPUCCETTO ROSSO Milano : Terre di mezzo, 2014. Un silent book di altissimo valore artistico grazie ad immagini intense e semplici che emergono in tutta la loro potenza grazie al tratto essenziale di Juanjo G. Oller grafico e illustratore spagnolo.
Xavier Deneux. CAPPUCCETTO ROSSO Cornaredo (MI) : La Margherita, 2015. Un libro tattile per raccontare la fiaba di Cappuccetto rosso ai più piccoli.
Attilio Cassinelli CAPPUCCETTO ROSSO Roma, Lapis, 2017.
Una mini fiaba a cavallo tra l’illustrazione per l’infanzia e la grafica è proposta di Attilio, un grande autore per i più piccoli nella nuova edizione curata da Lapis. Il testo è essenziale e non è sempre presente nelle doppie pagine, dove può prendere pieno spazio o l’illustrazione dai colori pieni e le forme semplici, tutte tracciate con una spessa linea nera, o lo sfondo bianco. A questo Cappuccetto Rosso è stato assegnato il premio Nati per Leggere 2017, sezione “Nascere con i Libri (18-36 mesi)” con la seguente motivazione:«Con una narrazione chiara e lineare e un segno netto e deciso, ripercorre fedelmente la fiaba originale. Attraverso le immagini riesce ad alludere alle emozioni senza doverle rappresentare, in un ritmo fluido e rassicurante».
RISCRITTURE Gianni Rodari,illustrazioni di Alessandro Sanna. A SBAGLIARE LE STORIE San Dorligo della Valle (TS), Emme, 2003. Cosa succede se in una storia si mette un personaggio di una fiaba al posto di in un altro oppure se c’è un animale sbagliato al posto giusto oppure se si manda una bambina in giro per la città invece che dalla nonna? Nel 1962, all'interno di ”Favole al telefono” Gianni Rodari pubblica“A sbagliare le storie”, una versione parodistica della fiaba dei Grimm: Una stramba versione di Cappuccetto Rosso raccontata da un nonno svogliato e distratto che sbaglia tutta la storia e viene corretto dalla nipotina.
Gianni Rodari illustrazioni di Nicoletta Costa. LE FAVOLE A ROVESCIO Dorligo della Valle (TS), Emme, 2008. “Le favole a rovescio” sono un capitolo del libro di Gianni Rodari “Filastrocche in cielo e in terra”pubblicato per la prima volta nel 1960 dalla casa editrice Einaudi. Ma Gianni Rodari ha messo in rima tante “favole a rovescio” Nelle favole a rovescio un’altra storia è sempre possibile, anche quando la favola antica decreta diversamente, Gianni Rodarisi inventa un nuovo immaginario, che riteneva indispensabile per i tempi a venire, per mostrare possibilità ancora impensate, ma anche per indicare i guai che potrebbero nascere dai cambiamenti.
Bruno Munari, Enrica Agostinelli CAPPUCCETTO ROSSO VERDE GIALLO EBLU Torino, Einaudi, 1981. Nel 1981 Bruno Munari scrive e illustra (con la collaborazione di Enrica Agostinelli) “Cappuccetto rosso, verde, giallo, blu e bianco” I cappuccetti di Munari raccontano storie monocolore. Cappuccetto Bianco è il magico racconto dell’attraversamento di un bosco innevato da parte di una coraggiosa bimba:“Mai vista tanta neve” è l’incipit della storia in una bianchissima pagina. Cappuccetto Giallo, pubblicato nel 1972 è una moderna e cittadina versione di Cappuccetto Rosso in cui la piccola e per niente sprovveduta bambina si trova ad attraversare la giungla cittadina In Cappuccetto Verde, verde è il cestino e il contenuto del cestino che la mamma intende mandare alla nonna: prezzemolo, insalata, bottiglia di menta, foglie di tè di menta. Verde il vestito e anche le scarpe di Cappuccetto che si avventura nel bosco insieme alla rana Verdocchia. In queste storie alcuni particolari, che nella fiaba classica sono trascurati, sono qui dettagliatamente descritti come il contenuto del cestino, l’ambiente, gli amici che accompagnano la piccola nella sua avventura, rigorosamente scelti del colore del cappuccetto.
Tony Ross CAPPUCCETTO ROSSO Trieste, EL, 1982. “Quando sarai grande diventerai una brava taglialegna” suole dire il babbo alla bambina che adora pedalare in bicicletta con la sua mantellina rossa preferita! Dalla penna e dai colori di Tony Ross una bella riscritturacol lieto fine per tutti, lupo compreso.
Philippe Corentin. SIGNORINA SI-SALVI-CHI-PUÒ Milano, Babalibri, 2000 Philippe Corentin(Parigi, 1936), autodidatta, scrive e disegna storie per bambini e adulti, i suoi racconti mescolano mondo animale e umano in modo da creare situazioni imprevedibili e sorprendenti come nel caso di questa piccola bambina pestifera che riesce a terrorizzare il lupo con la sua turbolenta vivacità.
Tony Blundell. ATTENTI ALLE RAGAZZE San Dorligo della Valle (TS) : Emme, 2002. Una buffa rivisitazione della fiaba di Cappuccetto Rosso. L'eroina non ha nessuna intenzione di essere una vittima ed escogita strane richieste per mettere l’ingenuo lupone nel sacco, rendendolo sempre più ridicolo.
Fabian Negrin IN BOCCA AL LUPO Roma, Orecchio acerbo, 2003. Fabian Negrinscrive e disegna per Orecchio Acerbo, nel 2003, la storia della bambina vista dalla parte del lupo.. Una storia di passione, incanti, equivoci e malintesi ma anche un invito a riflettere sui luoghi comunie a cercare sempre le ragioni altrui. Cappuccetto, dal lunghissimo cappello rosso, avanza nel bosco e il lupo Adolfo si innamora di lei perché non ha mai visto creatura più bella. Un baffuto cacciatore verrà a spezzare tragicamente questo incanto e l'Angelo-lupo non potrà che salutare dall'alto di una nuvola il suo perduto amore.
Benoît Jacques, traduzione e adattamento di Francesca Lazzarato APRITE QUELLA PORTA! Roma, Orecchio acerbo, 2009 E’ notte, c’è una casetta isolata in mezzo al bosco, all’interno, nel letto dell’unica stanza, la Nonna infagottata aspetta che Cappuccetto rosso le porti la cena.La piccola è in ritardo mentrepuntualissimo è il lupo: la nonna è più sorda di una vecchia campana ed il lupo, per farsi aprire deve gridare, urlare, sbraitare invano. Una divertentissima storia in rima.
Roberto Innocenti storia e illustrazioni, testo di Aaron Frisch CAPPUCCETTO ROSSO : UNA FIABA MODERNA Mankato, Minn., Creative editions; Milano, La Margherita, 2012 Sofia, è una brava bambina che deve affrontare un bosco moderno, una periferia urbana con i suoi segni sui muri, un ambiente senza connotazioni particolari, unluogo che in maniera più o meno simile si ripete in qualsiasi parte del mondo e qualsiasi ragazzo, che viva in America o in Europa, ci si ritrova. Un capolavoro di Roberto Innocenti.
InésAlmagro, illustrazioni di MikelMardones LE MUFFOLE DI CAPPUCCETTO Modena, Logos, 2012 Originale e divertente, sia il testo di InésAlmagro che le immagini di MikelMardones giocano sfruttando una duplice complicità: quella del lettore e quella della protagonista. Si presuppone che entrambi conoscano la trama della versione popolare estesa. Il fatto che il racconto non si svolga nel modo convenzionale da tutti conosciuto, quello in cui Cappuccetto stessa ho recitato più volte, sorprende il lettore e sconcerta la protagonista. L’originalità della versione diè rafforzata dal lavoro dell'illustratore l’illustratore basco che infrange l’archetipo fisico della bambina con le trecce bionde e il visino dolce e incorpora personaggi stravaganti e divertenti: un gufo, un maiale…“osservatori curiosi” che non interrompono la passeggiata della bambina verso la casa della nonna, compagni di viaggio che non sono presenti né nelle altre versioni della fiaba né nel testo di InésAlmagro, e con cui l’illustratore arricchisce la galleria di personaggi (limitati a lupo, cacciatore e nonna) e ci regala una storia parallela che invita a nuove letture.
Assunta Morrone, illustrazioni di JoleSavino. IL BOSCO Bazzano (BO), Artebambini, 2013. La storia, scritta in rimada Assunta Morrone, narra di Iaia una bambina con una mantellina rossa che impavida entra nel bosco con la voglia di stravolgerlo e con la speranza di ritrovare il suo amico Lulù partito nel bosco a tarda sera.
Anthony Browne NEL BOSCO Firenze, Kalandraka Italia, 2014. Un albo dove nulla è lasciato al caso e che guarda con occhio attento all’animo dell’infanzia e a quelle che sono le sue paure più forti. Un bambino deve portare un dolce alla nonna malata, attraverso il bosco incontra strani ed inquietanti personaggi. E’ un viaggio non semplicemente fisico, è un viaggio in bianco e nero in cui cresce una dimensione onirica, dove tutti i simboli (come ad esempio i personaggi delle fiabe) sono utilizzati per rappresentare esattamente lo sgomento di un bambino di fronte alla prospettiva dell’abbandono.Infine c’è la mamma, il cui volto ridente e a colori, occupa l’ultima doppia facciata dell’albo, in un’immagine talmente viva e realistica da parere quasi vera.
Cristina Petit. CHISSÀ SE OGGI INCONTRERÒ IL LUPO? Milano, Valentina Edizioni, 2014. Cappuccetto rosso è una bambina con mille domande e altrettanti desideri e speranze,nessuno, prima d'ora, li aveva mai riportati.
Massimiliano Frezzato CAPPUCCETTO ROSSO S. Angelo in Formis (CE),Lavieri, 2014. E' una versione tutta da scoprire quella che propone il fumettista torinese Massimiliano Frezzato.
Annamaria Piccione, illustrazioni di Monica Saladino. IL RITORNO DI CAPPUCCETTO ROSSO Siracusa,Verbavolant, 2014. Un lupopuò tornare per molti motivi: per vendicarsi oppureseha ancora fame o per riguardare in faccia chi lo ha già battuto e per sfidarlo di nuovo. A volte però non sono i lupi a tornare, ma sono le bambine a cercarli; perché le bambine sono molto curiose.
Marianne Dubuc CAPPUCCETTO E IL VIAGGIO IN AUTOBUS Cornaredo (MI), La Margherita, 2015. L’albo è ambientato all'interno di un autobus e descrive i diversi passeggeri che salgono e scendono alle fermate: un orso, un bradipo dormiente che a un certo punto, misteriosamente, si sposta; una famiglia di lupi, con tanto di lupetti…Molto del divertimento sta nel vedere pagina dopo pagina, chi si sposta, chi entra e chi esce di scena . Un'interpretazione urbana, un viaggio in autobus che può essere visto come un'avventura, una sorta di rito d'iniziazione con cui un piccolo affronta la selva oscura della città.
Laura Simeoni, illustrazioni di Luna Colombini LA VERA STORIA DI CAPPUCCETTTO ROSSO Roma, Orecchio Acerbo, 2015. Il lupo della fiaba quando ancora era un cucciolo di nome Ciro e, come tutti i cuccioli, gli piaceva giocare con la sua padroncina Cappuccetto. Una volta che Ciro crebbe gli adulti dissero che era diventato pericolosoe che non si poteva più tenere in casa; lo portarono via lasciandolo nel bosco...
JonArno Lawson, Sydney Smith. SIDEWALK FLOWERS Toronto, Berkeley, Calif.,Groundwood books/House of Anansi press, 2015. Una mantellina rossa e una passeggiata urbana accompagnata da un papà distratto, la bambina raccoglie fiori di campo ed ogni fiore diventa un dono. Un delicato silent book sul tema dell'incontro.
Stefano Bordiglioni, illustrazioni di Giulia Orecchia. LA CONGIURA DEI CAPPUCCETTI S. Dorligo della Valle (TS), Einaudi ragazzi, 2005. Cappuccetto Zozzo, Cappuccetto Rozzo, Cappuccetto Tonto, Cappuccetto Grosso…Quanti cappuccetti bisogna inventare per convincere una supplente esageratamente materna, Elvira, a trattare i ragazzini di una quinta elementare come ragazzini di undici anni e non come piccoli “cricetini miei” o “topolini miei”?
Roberto Denti ; illustrazioni diAntonGionata Ferrari CAPPUCCETTO OCA Casale Monferrato (AL), Piemme, 2006. Da quando Cappuccetto è diventata famosa con la storia del lupo si è montata la testa e si comporta come un’oca.La nonna di Cappuccetto Rosso è molto arrabbiata. Bisogna correre ai ripari! Così, dopo un breve apprendistato magico con Melisenda alla scuola di magia, la nonnaprepara un bello scherzetto alla figlia e alla nipote.
Carmen Martin Gaite. CAPPUCCETTO ROSSO A MANHATTAN Milano, La tartaruga, 1993. Sara sogna di poter vivere a Manhattan, "l'isola a forma di prosciutto", dove vive la nonna, una excantante di music hall. Sara accompagna tutti i sabati in metropolitana sua mamma a portare una torta di fragole alla nonna. C'è anche il lupo pasticciere, ovviamente, ma è buono! Un giorno, andando da sola, incontra una misteriosa vagabonda, Miss Lunatic, che dice di abitare dentro la Statua della Libertà.
JoëlPommerat ; traduzione di Federica Iacobelli ; illustrazioni di MarjolaineLeray. CAPPUCCETTO ROSSO Firenze, Emmebi, 2006. Il copione per una trasposizione teatrale della fiaba con laboratori didattici per la scuola.
David Conati ESERCIZI DI STILE SU CAPPUCCETTO ROSSO Arbizzano in Valpolicella (VR), I libri di Damoli, 2006. In quanti modi è possibile riscrivere la stessa storia senza cambiare nessun elemento di base ma solo il contenitore? Qui ne sono stati sviluppati quarantanove, per capire che con le storie si può giocare.
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Una mamma doveva setacciare la farina. Mandò la sua bambina dalla nonna, perché le prestasse il setaccio. La bambina preparò il panierino con la merenda: ciambelle e pan coll'olio; e si mise in strada. Arrivò al fiume Giordano. Fiume Giordano, mi fai passare?" "Sì, se mi dai le tue ciambelle." Il fiume Giordano era ghiotto di ciambelle che si
divertiva a far girare nei suoi mulinelli. La bambina buttò le ciambelle nel fiume, e il fiume abbassò le acque e la fece passare. La bambina arrivò alla Porta Rastrello. Porta Rastrello, mi fai passare?" "Sì, se mi dai il tuo pan coll'olio." La Porta Rastrello era ghiotta di pan coll'olio perché aveva i cardini arrugginiti e il pan coll'olio glieli ungeva. La bambina diede il pan coll'olio alla porta e la porta si aperse e la lasciò passare. Arrivò alla casa della nonna, ma l'uscio era chiuso. "Nonna, nonna, vienimi ad aprire." "Sono a letto malata. Entra dalla finestra." "Non ci arrivo." "Entra dalla gattaiola." "Non ci passo." "Allora aspetta". Calò una fune e la tirò su dalla finestra. La stanza era buia. A letto c'era l'Orca, non la nonna, perché la nonna se l'era mangiata l'Orca, tutta intera dalla testa ai piedi, tranne i denti che li aveva messi a cuocere in un pentolino, e le orecchie che le aveva messe a friggere in una padella. "Nonna, la mamma vuole il setaccio." "Ora è tardi. Te lo darò domani. Vieni a letto." "Nonna ho fame, prima voglio cena." "Mangia i fagioletti che cuociono nel pentolino." Nel pentolino c'erano i denti. La bambina rimestò col cucchiaio e disse: "Nonna, sono troppo duri." "Allora mangia le frittelle che sono nella padella." Nella padella c'erano le orecchie. La bambina le toccò con la forchetta e disse: "Nonna, non sono croccanti." "Allora vieni a letto. Mangerai domani." La bambina entrò in letto, vicino alla nonna. Le toccò una mano e disse: "Perché hai le mani così pelose, nonna?" "Per i troppi anelli che portavo alle dita." Le toccò il petto. "Perché hai il petto così peloso, nonna?" "Per le troppe collane che portavo al collo." Le toccò i fianchi. "Perché hai i fianchi così pelosi, nonna?" "Perché portavo il busto troppo stretto." Le toccò la coda e pensò che, pelosa o non pelosa, la nonna di coda non ne aveva mai avuta. Quella doveva essere l'Orca, non la nonna. Allora disse: "Nonna, non posso addormentarmi se prima non vado a fare un bisognino." La nonna disse: "Va' a farlo nella stalla, ti calo io per la botola e poi ti tiro su." La legò con la fune, e la calò nella stalla. La bambina appena fu giù si slegò, e alla fune legò una capra. "Hai finito?" disse la nonna. "Aspetta un momentino". Finì di legare la capra. "Ecco, ho finito, tirami su." L'Orca tira, tira, e la bambina si mette a gridare: "Orca pelosa! Orca pelosa!" Apre la stalla e scappa via. L'Orca tira e viene su la capra. Salta dal letto e corre dietro alla bambina. Alla Porta Rastrello, l'Orca gridò da lontano: "Porta Rastrello, non farla passare!" Ma la Porta Rastrello disse: "Sì, che la faccio passare perché m'ha dato il pan coll'olio." Al fiume Giordano l'Orca gridò: "Fiume Giordano, non farla passare!" Ma il fiume Giordano disse: "Sì che la faccio passare perché m'ha dato le ciambelle." Quando l'Orca volle passare, il fiume Giordano non abbassò le sue acque e l'Orca fu trascinata via. Sulla riva la bambina le faceva gli sberleffi.