PARALLELO CON LA RETE
NORME TECNICHE
NORME TECNICHE CEI 0 – 21 Impianti aventi tensione nominale in corrente alternata fino a 1 kV compreso CEI 0 – 16 Impianti aventi tensione nominale in corrente alternata superiore a 1 kV fino a 150 kV
CEI 0 – 21 Il 23 dicembre 2011 è stata pubblicata, dopo due inchieste pubbliche, la norma CEI 0‐21 “Regola Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BT (bassa tensione) delle imprese distributrici di energia elettrica”. g La norma completa il quadro delle regole tecniche di connessione, prima limitate agli utenti connessi alla rete di tensione nominale superiore ad 1 kV in alternata (CEI 0‐16)
CEI 0 – 21 La norma si applica a tutte le reti delle imprese distributrici ed a tutti gli utenti ad esse interconnessi. In particolare la norma suddivide gli utenti in “attivi” e “passivi”. Utenti attivi Utenti che utilizzano qualsiasi macchinario (rotante o statico) che converta ogni forma di energia utile in energia elettrica in corrente alternata previsto per funzionare in parallelo (anche transitorio) con la rete. Utenti passivi Tutti gli Utenti non ricadenti nella definizione precedente g p
CEI 0 – 21 La norma si applica: pp •alle nuove connessioni; •agli utenti passivi già connessi, limitatamente alla parte l à l ll attiva, qualora installino un generatore in parallelo alla rete di potenza ≥1 kW; di potenza ≥1 kW; •agli utenti attivi già connessi qualora incrementino la p potenza del generatore. g
CEI 0 – 21 La Norma ha lo scopo di definire i criteri tecnici per la connessione degli Utenti alle reti elettriche di distribuzione con tensione nominale in corrente alternata fino a 1 kV (kilovolt ovvero 1000V) compreso Inoltre, per gli Utenti attivi, ha lo scopo di: •definire l’avviamento, l’esercizio ed il distacco dell’impianto di produzione; •evitare che gli impianti di produzione possano funzionare in isola su porzioni di reti BT del Distributore; ; •definire alcune prescrizioni relative agli impianti di produzione funzionanti in servizio isolato sulla rete interna del Produttore. Le suddette prescrizioni non riguardano la connessione dell’impianto riguardano la connessione dell impianto di produzione alla rete del Distributore di produzione alla rete del Distributore e pertanto non risultano rilevanti ai fini della predetta connessione.
Regole tecniche di connessione per gli Utenti attivi La rete BT del Distributore è gestita con neutro direttamente a terra. Il neutro viene distribuito ed è fatto divieto agli Utenti di impiegare il neutro come conduttore impiegare il neutro come conduttore di protezione, nonché di collegare il neutro del Distributore alla terra di t i d ll’i i t di t protezione dell’impianto di utenza. Dal punto di vista della sicurezza, il p g p ( sistema impiegato è di tipo TT (neutro a terra, masse a terra), come definito nella Norma CEI 64‐8 art. 312.2.2
Regole tecniche di connessione per gli Utenti attivi Onde consentire il corretto intervento dei dispositivi di protezione di tipo differenziale (riconosciuti dalla Norma CEI 64 8 quali unici (riconosciuti dalla Norma CEI 64‐8 quali unici dispositivi praticamente adottabili ai fini del conseguimento della sicurezza contro i contatti indiretti) è necessario che: •la messa a terra del neutro da parte del Distributore abbia un valore di Rn Distributore abbia un valore di Rn inferiore a 170 Ω; •la resistenza RE (che ricade sotto la responsabilità dell’Utente) abbia un valore opportunamente coordinato con i requisiti indicati nella Norma CEI 64‐8 indicati nella Norma CEI 64 8 art. 413.1.4. art 413 1 4
Schema di connessione Punto di connessione (PdC) Confine fisico tra due reti nella titolarità e/o gestione di due soggetti diversi attraverso cui avviene lo scambio fisico di energia. Il punto di connessione è individuato al confine tra l’impianto di rete per la connessione e l’impianto di utenza. Cavo di collegamento (CdC) T tt di di i tà ti Tratto di cavo di proprietà e pertinenza dell’Utente che collega il contatore o il sistema di misura con il primo(i) dispositivo(i) di protezione contro le sovracorrenti dell’utente protezione contro le sovracorrenti dell utente (DG o DGL).
Carichi propri Tutti i carichi elettrici presenti nell’impianto Tutti i carichi elettrici presenti nell impianto di di produzione di energia elettrica connessi lato utente rispetto al dispositivo di interfaccia. Carichi privilegiati (relativi a impianti di produzione) Parte dei carichi elettrici presenti nell’impianto (ai fini della presente Norma, nell’impianto di produzione), cui l’Utente intende garantire una particolare continuità. In caso di funzionamento separato dalla rete elettrica di distribuzione, i carichi privilegiati sono tipicamente alimentati dall’impianto di produzione dopo l’apertura del Dispositivo di d d l’ d l d interfaccia (DDI). I carichi privilegiati comprendono i carichi essenziali. i hi i li
Dispositivo generale di Utente (DG) Apparecchiatura di protezione, manovra e sezionamento la cui apertura assicura la separazione dell’intero impianto dell’Utente dalla rete. Nel caso di impianto che presenti un’unica linea di alimentazione il DG è unico; in caso di più linee di alimentazione il DG può consistere in un insieme dei DGL (massimo 3). Dispositivo generale di linea (DGL) Apparecchiatura di protezione, manovra e sezionamento al termine del cavo di collegamento la cui apertura assicura la separazione di una linea dell’utente dalla rete.
Dispositivo di interfaccia (DDI) Una (o più) apparecchiature di manovra la cui apertura (comandata da un apposito sistema di protezione di interfaccia SPI) assicura la separazione dell’impianto di produzione dalla i d ll’i i t di d i d ll rete, consentendo all’impianto di produzione stesso l’eventuale funzionamento in isola sui carichi privilegiati carichi privilegiati.
Dispositivo di generatore (DDG) Apparecchiatura di manovra e protezione la cui apertura determina la separazione del generatore.
Impianto di Utenza L’impianto d’utenza consiste in: •cavo di collegamento (costituito da un solo conduttore per ciascuno dei l d i d i morsetti del contatore); •dispositivo generale (DG), p g ( ), eventualmente costituito da più DGL (massimo 3 (tre))
DISPOSITIVO GENERALE Le caratteristiche elettriche (corrente ammissibile di breve durata, potere di Le caratteristiche elettriche (corrente ammissibile di breve durata potere di interruzione, tensione nominale, livello dell’isolamento, ecc.) dei componenti (interruttori automatici, interruttori di manovra‐sezionatori, cavi, sezionatori ecc.) costituenti l’impianto costituenti l impianto devono essere adeguate al tipo di installazione e alle indicazioni devono essere adeguate al tipo di installazione e alle indicazioni comunicate dal Distributore. Il valore della corrente di cortocircuito massima, da considerare per la scelta delle apparecchiature dell’Utente, è convenzionalmente assunto pari a: •6 kA per le forniture monofase, •10 kA k per le forniture trifase per Utenti con potenza disponibile per la connessione l f f d bl l fino a 33 kW12); •15 kA per le forniture trifase per utenti con potenza disponibile per la connessione superiore a 33 kW; i 33 kW •6 kA per la corrente di cortocircuito fase‐neutro nelle forniture trifase.
DISPOSITIVO GENERALE Il Dispositivo Generale (DG) è costituito da interruttore automatico onnipolare conforme alla Norma CEI EN 60898 oppure conforme alla Norma CEI EN 60947‐2 se adatto al f ll N CEI EN 60947 2 d tt l sezionamento. Il suddetto interruttore deve avere un potere di interruzione (o potere di cortocircuito) non inferiore ai valori di interruzione (o potere di cortocircuito) non inferiore ai valori di corrente di cortocircuito visti in precedenza. In alternativa, può essere impiegato anche un interruttore di manovra‐sezionatore combinato con fusibili (conforme alla N Norma CEI EN 60947‐3), nel rispetto dei requisiti di cui sopra. CEI EN 60947 3) l i tt d i i iti di i
PROTEZIONE CAVO DI COLLEGAMENTO Conformemente alla definizione di cavo di collegamento, la protezione di tale cavo contro le sovracorrenti è di responsabilità d ll’U dell’Utente. Salvo cavi di collegamento posati nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio la protezione contro sovraccarico può essere caso di incendio, la protezione contro sovraccarico può essere svolta dai dispositivi posti a valle del medesimo cavo (DG, ovvero DGL, in numero non superiore a tre). Qualsiasi dispositivo di manovra accessibile all’Utente posto in corrispondenza del punto di connessione deve avere potere di i d d l di i d di interruzione e di chiusura, in condizioni di cortocircuito
DISPOSITIVO DI INTERFACCIA IlIl Dispositivo di Interfaccia (DDI) separa l Dispositivo di Interfaccia (DDI) separa l'impianto impianto di produzione dalla di produzione dalla rete di distribuzione. Il DDI ha lo scopo di evitare che: ‐ in caso di mancanza dell in caso di mancanza dell'alimentazione alimentazione sulla rete, l sulla rete l’Utente Utente possa possa alimentare la rete stessa; ‐ in caso di guasto o di valori anomali di tensione e frequenza sulla rete BT cui è connesso l’Utente attivo, l’Utente stesso possa continuare ad è l’ l’ d alimentare il guasto o la rete; ‐ in caso di richiusure automatiche/manuali di interruttori sulla rete del in caso di richiusure automatiche/manuali di interruttori sulla rete del Distributore, il generatore possa trovarsi in discordanza di fase con la rete con possibilità di danneggiamento;
DISPOSITIVO DI INTERFACCIA IlIl potenziale danneggiamento dipende dalle caratteristiche del t i l d i t di d d ll tt i ti h d l generatore elettrico e dell’eventuale relativo motore primo; ll’intervento intervento del DDI non è in grado di assicurare totalmente del DDI non è in grado di assicurare totalmente l’assenza di richiusure con generatore in discordanza di fase, pertanto: ‐nel caso di generatori tradizionali, è possibile agire tramite t t i id l t i f i d ll opportune protezioni del generatore in funzione delle caratteristiche specifiche del generatore stesso e del tempo di attesa alla richiusura rapida che verrà comunicato dal Distributore; attesa alla richiusura rapida, che verrà comunicato dal Distributore; in questi casi è ammesso, quindi, un possibile intervento non coordinato tra SPI e protezioni del generatore;
‐ nel caso di generatori statici, invece, l’assenza di danneggiamenti l di t i t ti i i l’ di d i ti derivanti da richiusure in discordanza di fase deve essere assicurata dalle caratteristiche proprie (HW e/o sistema di controllo) dalle caratteristiche proprie (HW e/o sistema di controllo) dell’inverter, indipendentemente dal tempo di attesa alla eventuale richiusura da parte del Distributore; in questi casi non è ammesso un intervento non coordinato tra SPI e protezioni del generatore.
DISPOSITIVO DI INTERFACCIA Il DDI può coincidere con il DDG se non ci sono carichi privilegiati Il DDI può coincidere con il DDG se non ci sono carichi privilegiati. Per impianti con più generatori, il dispositivo di interfaccia deve p p g , p essere di norma unico e tale da escludere contemporaneamente tutti i generatori; tuttavia per impianti di potenza complessiva fino a 20 kW è ammesso che siano presenti fino a tre dispositivi di interfaccia distinti, ciascuno con la propria PI, sprovvisti di funzionamento in OR funzionamento in OR. È ammesso l’impiego di più DDI comandati da un unico SPI (Sistema p g p ( di Protezione di Interfaccia). L’impiego di più SPI è ammesso, purché essi agiscano in logica OR (l’ (l’anomalia rilevata da ciascun SPI provoca lo sgancio di tutti i DDI). l l d l d )
DISPOSITIVO DI INTERFACCIA IlIl dispositivo di interfaccia deve essere costituito da: di iti di i t f i d tit it d •interruttore di manovra‐sezionatore o interruttore automatico idoneo al sezionamento oppure idoneo al sezionamento, oppure •un contattore onnipolare (Norma CEI EN 60947‐4‐1 e s.m.i.)di categoria AC3 idoneo al sezionamento; tuttavia, per generatori con inverter di potenza nominale fino a 6 kW, con DDI interno, è possibile utilizzare contattori di categoria AC1. Si l’i t tt h il t tt d iti i Sia l’interruttore che il contattore devono essere asserviti in apertura al sistema di protezione di interfaccia (SPI).
SISTEMA DI PROTEZIONE DI INTERFACCIA
Gli impianti di produzione monofase connessi alla rete possono raggiungere una potenza massima di 6 kW, elevabili eccezionalmente a 10 kW con l’autorizzazione del distributore. Nei sistemi di generazione trifase realizzati con generatori Nei sistemi di generazione trifase realizzati con generatori monofase si deve garantire un limite di squilibrio di potenza (LSP) non superiore a 6 kW o 10 kW con il consenso del Distributore. non superiore a 6 kW o 10 kW con il consenso del Distributore. Tale livello di squilibrio va garantito anche in fase transitoria. Il che significa che l’impianto dovrà essere dotato di automatismo che riequilibri l’impianto entro 30’ in caso di LSP compreso tra 6 e 10 kW ameno di autorizzazione del distributore sino a 10 kW Se 10 kW, ameno di autorizzazione del distributore sino a 10 kW. Se lo squilibrio supera i 10 kW l’azione di riequilibrio va attuata entro 1’.. entro 1