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Malattie Professionali Ing. Valeria Trotta


Per malattia professionale si intende una patologia che si sviluppa a causa della presenza di stimoli nocivi nell’ambiente di lavoro. Gli agenti responsabili sono tantissimi e spesso i lavoratori sono esposti alla loro azione senza conoscere i rischi a cui vanno incontro.


sono quelli dovuti all’edilizia, all’agricoltura, agli agenti cancerogeni, i cui effetti si notano dopo decenni del loro utilizzo, e l’impiego sempre più diffuso sia nell’industria che in campo agricolo di sostanze chimiche dannose per la salute dei lavoratori.


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Ambienti di lavoro carenti dal punto di vista igienico o sovraffollati; Ritmi di lavoro elevati e mansioni ripetitive; Scarsa manutenzione degli impianti;


legati principalmente al lavoro d’ufficio in cui si hanno molte tipologie di malattie professionali (difficilmente infortuni) in genere di scarsa gravità ma importanti per il numero di casi registrati.


1)uso del computer che porta a patologie legate a: vista, stress, postura. 2)ergonomia:patologie spinali e sindrome del tunnel carpale 3)impianti di condizionamento: infezioni, asma e alveoliti allergiche


Dal punto di vista LEGISLATIVO in Italia dal 1965 esiste un’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali ed un elenco delle malattie riconosciute con causa professionale: *T.U. D.P.R. N°1124 del 30 giugno 1965 e s.m.i. Art.139 “…obbligo per ogni medico di denuncia delle malattie professionali….”; Artt. 3 e 211 Tabelle malattie professionali. *D.lgs N°38/2000 “ introduce, all’art.13, il danno biologico ed inoltre all’Art. 10 comma 3 sancisce la necessità di revisione ed integrazione delle tabelle di cui agli artt. 3 e 211 del 1124/65, e al comma 4 sancisce che “..sono considerate m.p. anche quelle non comprese nelle tabelle … delle quali il lavoratore dimostri l’origine professionale …”.


Con il *D. M. 27 aprile 2004 è stata effettuata la revisione ed aggiornato l’elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia ai sensi ed agli effetti dell’art.139 del T.U. 1124/65 e s.m.i.. Per come disposto dall’art.10 Dlgs 38/2000.


Pertanto è stato costituito un

elenco ripartito in tre liste:

LISTA I: malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità che costituiranno la base per la revisione delle tabelle ex artt. 3 e 211 del T.U.; LISTA II: malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità per le quali non sussistono ancora conoscenze sufficientemente approfondite per includerle nel primo gruppo; LISTA III: malattie la cui origine lavorativa è possibile per le sporadiche ed ancora non precisabili evidenze scientifiche.


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Soltanto nel periodo che va dal 2004 al 2008 in Italia sono stati denunciati all’INAIL circa 130.000 casi di malattie professionali (tra tabellate e non).





















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