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Corso RSPP – Modulo C

Ing. Vincenzo Staltieri Corso RSPP – Modulo C


Rischi aziendali – I parte

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I rischi aziendali

Definizione di rischio dall’ art. 2, comma 1 lettera s, D.Lgs. 81/2008 Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione;

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I rischi aziendali CATALOGAZIONE DEI RISCHI AZIENDALI

I rischi aziendali che possono tradursi in un danno per i lavoratori sono riconducibili a tre tipologie di rischio: 1. Rischi per la salute 2. Rischi per la sicurezza 3. Rischi trasversali o organizzativi

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I rischi aziendali CATALOGAZIONE DEI RISCHI AZIENDALI 1. Rischi per la salute -

Esposizione ad agenti chimici, cancerogeni e mutageni

-

Esposizione ad agenti fisici o biologici

Sono i rischi che maggiormente incidono sull’aspetto fisico e biologico dei lavoratori che svolgono mansioni in cui è richiesta l’esposizione o il contatto con agenti nocivi, laddove per contatto si intende anche agli agenti fisici cioè le fonti di emissione di rumori, vibrazioni, ultrasuoni e radiazioni, i cui effetti non sono immediatamente visibili.

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I rischi aziendali CATALOGAZIONE DEI RISCHI AZIENDALI 2. Rischi per la sicurezza -

Contatto con impianti elettrici non protetti

-

Esplosione o incendio

Riguardano tutte le situazioni dalle quali può derivare un incidente sul lavoro provocato da un contatto traumatico con uno strumento o con una struttura mobile presente in azienda. Ăˆ questo il caso dei danni riportati in conseguenza di carenze strutturali, per mancanza di apparecchiature di apparecchiature di emergenza o di assenza di protezioni sugli apparecchi e sui macchinari, oppure derivanti da impianti elettrici non protetti o come conseguenza di esplosione o incendio.

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I rischi aziendali CATALOGAZIONE DEI RISCHI AZIENDALI 3. Rischi trasversali e organizzativi -

Rischi legati alle “dinamiche aziendali” L’organizzazione del lavoro L’intensità del lavoro La ripetitività delle azioni

A questa catalogazione dei rischi è stato aggiunto negli ultimi anni un rischio particolare denominato "rischio di stress da lavoro correlato", il quale viene considerato uno dei più difficili da individuare a causa dell'assenza di un danno causato immediatamente riscontrabile. A questa tipologia appartengono soprattutto quei rischi di origine psico-sociale che colpiscono l'aspetto emotivo del lavoratore. Lo sviluppo da parte del datore di lavoro di strumenti idonei a programmare una distribuzione più equa o più gratificante del carico delle mansioni da svolgere, possono essere degli ottimi metodi per migliorare le condizioni lavorative. Parallelamente è necessario che anche i lavoratori frequentino dei corsi formativi per saper riconoscere le forme nocive di stress e per imparare a gestirlo positivamente.


I rischi aziendali

STRESS - BURN OUT - MOBBING

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I rischi aziendali STRESS Esistono decine di tipologie di lavoratori e decine di tipologie di contratti di lavoro. Infatti il 24 GIUGNO 1997 con la legge TREU N. 196 “NORME IN MATERIA DI PROMOZIONE DELL’OCCUPAZIONE” si introduce ( a detta del legislatore...), una maggiore flessibilità nel mercato del lavoro in Italia tramite CONTRATTI CHE PREVEDONO IMPEGNI DA 4 SETTIMANE FINO A 18 MESI. Tuttavia ad oggi SU 5 LAVORATORI CONTRATTUALIZZATI 4 NON VENGONO CONFERMATI e su 4 nuovi posti di lavoro 3 sono a tempo determinato o part-time.

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I rischi aziendali STRESS Tutto questo, oltre alla normale attività lavorativa e ai molteplici impegni personali di ciascun individuo porta a generare un diffuso stato di Stress. Ma che cosa è lo stress? Innanzitutto diciamo che: LO STRESS E’ UNO STATO FISIOLOGICO NORMALE “LA COMPLETA LIBERTA’ DALLO STRESS E’ LA MORTE, NON POSSIAMO EVITARE LO STRESS, MA POSSIAMO INCONTRARLO IN MODO EFFICACE E TRARNE VANTAGGIO IMPARANDO DI PIU’ SUI SUOI MECCANISMI E ADOTTANDO LA NOSTRA FILOSOFIA DI ESISTENZA AD ESSO” HANS SELYE

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I rischi aziendali STRESS Lo stress è generato da stimoli, e quindi varia al variare di: INTENSITA’ DEGLI STIMOLI QUANTITA’ DEGLI STIMOLI QUALITA’ DEGLI STIMOLI

Esistono due tipologie di stress: EUSTRESS DISTRESS

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I rischi aziendali STRESS EUSTRESS: STIMOLI ADEGUATI, LA PERSONA SI SENTE DI POTERLI CONTROLLARE E DI FAR EFFICACEMENTE FRONTE ALLE RICHIESTE (letteralmente giusto stress)

DISTRESS: RICHIESTE QUANTITATIVAMENTE ECCESSIVE, L’INDIVIDUO SI SENTE DI NON POTER CONTROLLARE LA SITUAZIONE. SI ABBASSANO I LIVELLI DI PERCEZIONE DI AUTO EFFICACIA ED AUTO EFFICIENZA.

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I rischi aziendali STRESS Quindi l’EUSTRESS è una condizione normale, che riusciamo a gestire tranquillamente. Il problema si verifica quando si passa dalla condizione di EUSTRESS a DISTRESS

MA QUALI ELEMENTI TRASFORMANO L’EUSTRESS IN DISTRESS ?

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I rischi aziendali FONTI DI STRESS European Agency for Safety and Health at Work, 2000 CULTURA ORGANIZZATIVA

COMUNICAZIONE POVERA, BASSI LIVELLI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO PERSONALE, CARENZA DI DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

DEFINIZIONE DEI RUOLI

AMBIGUITA’ DEI RUOLI, CONFLITTI FRA I RUOLI, RESPONSABILITA’ PER LE PERSONE

SVILUPPO DELLE CARRIERE

STAGNAZIONE DELLE CARRIERE E INCERTEZZA, STIPENDI BASSI, INSICUREZZA DEL LAVORO, BASSO VALORE SOCIALE DEL LAVORO

DECISIONE/CONTROLLO

BASSA PARTECIPAZIONE NEL PROCESSO DECISIONALE, MANCANZADI CONTROLLO SUL LAVORO (INTESO SEMPRE NEL SENSO DELLA PARTECIPAZIONE)

RELAZIONI INTERPERSONALI SUL LAVORO

ISOLAMENTO FISICO E SOCIALE, SCARSE RELAZIONI CON I SUPERIORI, CONFLITTI INTERPERSONALI, MANCANZA DI SUPPORTO SOCIALE

AMBIENTE LAVORATIVO E STRUMENTAZIONI

PROBLEMI RIGUARDANTI AFFIDABILITA’, DISPONIBILITA’, APPROPRIATEZZA, MANUTENZIONE O RIPARAZIONE DI ATTREZZATURE ED IMPIANTI

PROGETTAZIONI DEI COMPITI/MANSIONI

POCA POSSIBILITA’ DI VARIARE IL LAVORO, CICLI DI LAVORO BREVI, FRAMMENTAZIONE DEL LAVORO, ALTA INCERTEZZA

CARICO DI LAVORO/VELOCITA’

POCO CARICO DI LAVORO O TROPPO CARICO DI LAVORO, MANCANZA DI CONTROLLO SUI TEMPI, ALTI LIVELLI DI PRESSIONE LAVORATIVA

PIANI DI LAVORO

TURNAZIONE, PIANI DILAVORO RIGIDI ED INFLESSIBILI, ORARI IMPRATICABILI, ORARI LUNGHI E CHE NON CONSENTONO UNA NORMALE VITA DI RELAZIONE

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I rischi aziendali Burn-Out “La sindrome del burn-out è indice di una non corrispondenza tra quello che le persone sono e quello che debbono fare” (C. Maslach e M. P. Leiter)

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I rischi aziendali Burn-Out Il termine “burn-out” con il significato di “patologia lavorativa” fa riferimento ad un fenomeno, che a partire dagli anni settanta negli U.S.A., veniva associato a quelle professioni che operano nel campo dell’assistenza attraverso una “relazione di aiuto” agli utenti, dette “ Helping profession” e che fanno leva sulle capacità personali in misura spesso più consistente rispetto alle abilità tecnico-professionali. Il continuo contatto con la sofferenza, l’intenso coinvolgimento emotivo richiesto al personale, e la difficoltà a rimanere psicologicamente indifferenti ai bisogni altrui, può portare gli operatori ad un “crollo”, ad un peggioramento delle proprie prestazioni e delle proprie risorse psicofisiche(esaurimento emozionale).

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I rischi aziendali Burn-Out Il lavoratore colpito dalla sindrome del burn-out appare quindi “bruciato”, “esaurito”, “fuso”, “logorato”, “cortocircuitato” ( contessa, 1982). Come afferma Cherniss il burn-out da un punto di vista strettamente psicologico corrisponde ad una risposta dettata dal rifiuto di una situazione lavorativa percepita come insopportabile ed insostenibile. Il Burn-out continua a crescere negli ambienti lavorativi e non “trafigge” solo chi lavora nell’ambiente socio-sanitario, ma tutti coloro che svolgono attività che li impegnano ad avere dei contatti interpersonali, ad esempio con colleghi, superiori o subordinati.

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I rischi aziendali Burn-Out Le persone più predisposte a questo fenomeno sono quelle che provano passione, interesse, devozione, assunzione di responsabilità, impegno,” una promessa di aiuto” che li lega al proprio lavoro e soprattutto agli utenti di cui hanno cura. La rottura di questa promessa intrinseca, dovuta ad esempio all’allontanamento di un paziente o all’impossibilità di una cura efficace, porta inevitabilmente a forti sensi di colpa per la percezione della propria inadeguatezza. La realtà è che comunque non avrebbero potuto fare nulla di più per il paziente, ma il legame emotivo per i soggetti che avevano in cura e nei confronti dei quali si vedono e si sentono impotenti, impedisce loro un corretto esame di realtà.

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I rischi aziendali Burn-Out Il perpetrarsi di queste situazioni frustanti porta a lungo andare ad un abbattimento di se stessi, fino ai casi più estremi dove il soggetto può giungere ad un annullamento dei propri obiettivi lavorativi e di vita. La discrepanza tra ciò che si è, e il tipo di lavoro che svolgiamo, magari tanto lontano dalla nostra vera natura, aumenta notevolmente la probabilità di essere colpiti da burn- out. L’attività routinaria attraverso la monotonia spengono l’interesse cerebrale e fanno sentire le persone inutili, degli autonomi, mentre l’uomo deve poter usare la propria creatività per vivere al meglio ed esprimere se stesso.

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I rischi aziendali Burn-Out Fasi della sindrome(processo in quattro fasi): 1) Entusiasmo idealistico: questa fase è caratterizzata dalle motivazioni(consapevoli, inconsce) che hanno indotto gli operatori a scegliere un lavoro di tipo assistenziale 2) Stagnazione :in questa fase l’operatore continua a lavorare, ma si accorge che il lavoro non soddisfa del tutto i suoi bisogni. I risultati dell’impegno sono impalpabili, aleatori e incerti. IL lavoratore rischia di passare da una situazione di superinvestimento ad una di disinvestimento totale(fuga).

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I rischi aziendali Burn-Out 3) Frustrazione: è la fase più critica del burn-out. Il pensiero dominante dell’operatore è di non essere più in grado di aiutare nessuno, con profonda sensazione di inutilità e di non rispondenza del servizio ai reali bisogni dell’utenza. Il soggetto frustrato può assumere Atteggiamenti aggressivi(verso se stesso e verso gli altri) e mettere in atto comportamenti di fuga(allontanamenti ingiustificati dal reparto, frequenti assenze per malattia). 4) Apatia: il graduale disimpegno emozionale conseguente alla frustrazione, con passaggio dalla empatia all’apatia, costituisce la quarta fase, durante la quale spesso si assiste ad una vera e propria morte professionale. Ideali e potenziale personale, realizzazione sul lavoro, autostima subiscono un arresto.

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I rischi aziendali Burn-Out SINTOMI E CONSEGUENZE: 1) Sintomi somatici: esaurimento fisico, frequenti mal di testa e disturbi gastrointestinali, insonnia, respiro corto, disturbi psico-somatici quali ulcera, mal di schiena, influenze. 2) Sintomi psicologici: senso di colpa, negatività, isolamento e ritiro, rigidità di pensiero, sospetto e paranoia, depressione. gli effetti pratici di questa sindrome sono ritiro e disinvestimento emotivo, disistima verso se stessi, cinismo verso gli utenti, competizione sempre più pronunciata verso i colleghi. Questi problemi si ripercuotono poi anche nella vita familiare dell’operatore vista anche la sempre più forte sovrapposizione tra vita lavorativa e privata.

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I rischi aziendali Burn-Out

SINTOMI E CONSEGUENZE: 3) Sintomi comportamentali e sociali: per rilassarsi alcuni ricorrono agli alcolici o al fumo. Altri cercano conforto nel cibo, nelle droghe. Altri diventano aggressivi.

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I rischi aziendali Burn-Out CONSEGUENZE SUL LAVORO: Calo della qualità del lavoro svolto; frequente assenteismo; deterioramento dell’ambiente di lavoro; abbandono del lavoro. In questo ultimo caso il datore di lavoro può vedere l’epilogo come una soluzione del problema. In realtà l’organizzazione ha perso un lavoratore, magari esperto e potenzialmente motivato, e i problemi generati dall’ambiente di lavoro non sono stati risolti. Gli effetti negativi non riguardano solo il lavoratore ma anche l’utenza a cui viene offerto un servizio inadeguato e meno umano.

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I rischi aziendali Burn-Out INTERVENTI Un intervento che ha un valore preventivo è quello formativo, che può facilitare nell’operatore il riconoscimento di alcune variabili esterne ed interne insite nelle professioni d’aiuto( problemi emotivi personali irrisolti,l’eccessiva identificazione, la personale sensibilità alle sofferenze altrui. La formazione può anche rappresentare un importante sostegno al processo di separazione dall’angoscia del paziente e alla soddisfazione per il lavoro. Al di là della formazione è necessario che vi sia Una buona organizzazione capace di impedire la nascita di quei fenomeni ambientali che facilitano la comparsa del burn-out. A livello individuale è essenziale stabilire obiettivi realistici, modificare la metodologia di lavoro senza modificare l’attività professionale, creare dei momenti di pausa. Dal lato istituzionale è importante basare la solidarietà tra colleghi sulla fiducia, partecipare alle decisioni e alle attività di gruppo, ridistribuire il lavoro in maniera di evitare sovraccarichi e situazioni di stress.

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I rischi aziendali IL MOBBING

Dall’inglese to mob indica "attaccare, assalire, malmenare, aggredire"

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I rischi aziendali IL MOBBING SOMIGLIANZE E DIFFERENZE FRA BULLYING E MOBBING BULLYING

MOBBING

CONTESTO SCOLASTICO

CONTESTO LAVORATIVO

BAMBINI IN ETA’ SCOLARE

UOMINI E DONNE ADULTE

AZIONI DI TIPO FISICO

MANIPOLAZIONE SOCIALE

CAUSE DISPOSIZIONALI

CAUSE SOCIOSITUAZIONALI

Azioni ripetute nel tempo Asimmetria della relazione di potere Incapacità di difesa per la vittima Supporto tacito del gruppo Conseguenze per la vittima

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I rischi aziendali IL MOBBING Il primo ad utilizzare il termine fu il grande etologo Konrad Lorenz per indicare un tipo di comportamento animale: quando un gruppo di piccoli uccelli attacca e allontana un uccello piĂš grande dal proprio territorio

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I rischi aziendali IL MOBBING Che cos’è il mobbing ? Il mobbing è una forma di disagio sociale che nasce sul posto di lavoro. Negli anni ottanta il termine venne ripreso dallo psicologo del lavoro tedesco Heinz Leymann, il quale lo applicò ad un nuovo disturbo che aveva osservato in alcuni operai ed impiegati svedesi sottoposti ad una serie di traumi psicologici sul luogo di lavoro.

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I rischi aziendali IL MOBBING Da allora in poi per Mobbing s’intende la comunicazione ostile e non etica diretta in maniera sistematica da parte di uno o più individui generalmente contro un singolo che, a causa del mobbing, è spinto in una posizione in cui è privo di appoggio e di difesa e lì costretto per mezzo di continue attività mobbizzanti. Queste azioni si verificano con una frequenza piuttosto alta(almeno una alla settimana) e su un lungo periodo di tempo ( per una durata di almeno sei mesi).

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I rischi aziendali Mobbing: gli elementi identificativi la presenza di almeno due soggetti, il mobber (parte attiva) ed il mobbizzato (parte passiva), che entrano in contrasto tra di loro; l’attività vessatoria continua e duratura; lo scopo di isolare la vittima sul posto di lavoro e/o di allontanarla definitivamente o comunque di impedirle di esercitare un ruolo attivo sul lavoro.

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I rischi aziendali Mobbing: TIPOLOGIE Mobbing Verticale: quando implica il coinvolgimento della gerarchia organizzativa Mobbing orizzontale: quello praticato fra colleghi

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I rischi aziendali Mobbing: TIPOLOGIE Mobbing Verticale: • Mobbing strategico: nelle aziende private: per migliorare l’efficienza dell’azienda • Bossing: nelle amministrazioni pubbliche • Down-up: un gruppo di collaboratori si coalizza per estromettere il capo

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I rischi aziendali Mobbing: TIPOLOGIE Mobbing Orizzontale: Il Mobbing orizzontale è quello praticato fra colleghi conseguenza di una forte competizione

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I rischi aziendali Mobbing: LE FASI Il Mobbing è un fenomeno che si sviluppa secondo delle tappe ben precise fino all’estromissione della vittima dal mondo del lavoro Esistono vari modelli per individuare le fasi, i più utlizzati sono: Modello a 4 fasi di Leymann Modello a 6 fasi di Ege

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I rischi aziendali Mobbing: LE FASI Modello a 4 fasi di Leymann 1. Prima fase: conflitto quotidiano 2.

Seconda fase: inizio del Mobbing e del terrore psicologico

3. Terza fase: errori ed abusi anche non legali dell’Amministrazione del personale 4. Quarta fase: esclusione dal mondo del lavoro

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I rischi aziendali Mobbing: LE FASI Modello a 6 fasi di Ege 0. La “Condizione Zero” 1. La prima fase: il conflitto mirato 2. La seconda fase: l’inizio del Mobbing 3. La terza fase: primi sintomi psicosomatici 4. La quarta fase: errori ed abusi dell’amministrazione del personale 5. La quinta fase: serio aggravamento della salute psico-fisica della vittima 6. La sesta fase: esclusione dal mondo del lavoro

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I rischi aziendali Mobbing: Le condotte • Le 5 categorie di Leymann 1. Attacchi alla comunicazione 2. Attacchi alle relazioni sociali 3. Attacchi all’immagine sociale 4. Attacchi alla qualità della situazione professionale e privata 5. Attacchi alla salute

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I rischi aziendali Mobbing: Le condotte • Le 5 categorie di Leymann 1. Attacchi alla comunicazione Il capo limita le possibilità di esprimersi della vittima; Viene sempre interrotto quando parla; I colleghi limitano le possibilità di esprimersi Si urla o si rimprovera; violentemente con lui Si fanno critiche continue sul suo lavoro; Si fanno critiche continue sulla sua vita privata; E’ vittima di telefonate mute o di minaccia; E’ vittima di minacce verbali; E’ vittima di minacce scritte; Gli si rifiuta il contatto con gesti o sguardi scostanti; Gli si rifiuta il contatto con allusioni indirette.

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I rischi aziendali Mobbing: Le condotte • Le 5 categorie di Leymann 2. Attacchi alle relazioni sociali Non gli si parla più Non gli si rivolge più la parola Viene trasferito in un ufficio lontano dai colleghi Si proibisce ai colleghi di parlare con lui Ci si comporta come se lui non esistesse

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I rischi aziendali Mobbing: Le condotte • Le 5 categorie di Leymann 3.

Attacchi all’immagine sociale

Si spargono voci infondate su di lui; Lo si ridicolizza; Lo si sospetta di essere malato di mente; Si cerca di convincerlo a sottoporsi a visita psichiatrica; Si prende in giro un suo handicap fisico; Si imita il suo modo di camminare o di parlare per prenderlo in giro; Si attaccano le sue opinioni politiche o religiose; Si prende in giro la sua vita privata; Si prende in giro la sua nazionalità; Lo si costringe a fare lavori umilianti; Si giudica il suo lavoro in maniera sbagliata e offensiva; Si mettono in dubbio le sue decisioni; Gli si dicono parolacce o altre espressioni umilianti .

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I rischi aziendali Mobbing: Le condotte • Le 5 categorie di Leymann 4.

Attacchi alla qualità della situazione professionale e privata

Non gli si danno più compiti da svolgere; Gli si toglie ogni tipo di attività lavorativa, in modo che non possa più nemmeno inventarsi il lavoro; Gli si danno lavori senza senso; Gli si danno lavori molto al di sotto della sua qualificazione professionale; Gli si danno sempre nuovi compiti lavorativi; Gli si danno lavori umilianti; Gli si danno compiti molto al di sopra delle sue capacità per screditarlo.

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I rischi aziendali Mobbing: Le condotte • Le 5 categorie di Leymann 5.

Attacchi alla salute

lo si costringe a fare lavori che nuocciono alla sua salute; lo si minaccia di violenza fisica; gli si fa violenza leggera(esempio uno schiaffo) per dargli una lezione; gli si fa violenza fisica piĂš pesante; gli si causano danni per porlo in svantaggio; gli si creano danni fisici nella sua casa o sul suo posto di lavoro; gli si mettono le mani addosso a scopo sessuale.

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I rischi aziendali Mobbing: EFFETTI SULLA SALUTE Il Mobbing ha effetti sia da un punto di vista psichico che fisico. Nel dettaglio: A livello psichico possono manifestarsi sentimenti di disperazione, umiliazione e vulnerabilitĂ che si esprimono a livello piĂš o meno inconsapevole sotto forma di attacchi di panico, ansia generalizzata, insonnia, depressione, perdita di memoria etc. A livello fisico possono comparire somatizzazioni del disagio psichico come gastrite , ulcera, cefalea, dermatosi, mal di schiena, disturbi del ritmo sonnoveglia, ipertensione arteriosa, etc.

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I rischi aziendali Mobbing: EFFETTI SULLA SALUTE

Il Mobbing è dunque un fenomeno altamente distruttivo per la salute del lavoratore in quanto può causare gravi conseguenze, ma danneggia anche l’economia organizzativa dell’azienda in cui si verifica a causa dei ritiri anticipati, dell’assenteismo e dei cali di produttività del personale coinvolto in processi di Mobbing

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I rischi aziendali Mobbing: NORMATIVE Art. 2087 del codice civile, “L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro….”

Interpretato dalla giurisprudenza alla luce degli art. 32 e 41 comma 2 della Costituzione che rispettivamente tutelano il diritto alla salute come diritto di rango primario e limitano la libertà di iniziativa economica privata, vietandone l’esercizio con modalità tali da pregiudicare la sicurezza e la dignità umana.

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I rischi aziendali Mobbing: I DANNI RISARCIBILI Danno patrimoniale patrimoniale: per la limitata capacità di guadagno e di lavoro della persone; Danno alla professionalità: professionalità: che comprende il danno all’immagine professionale ma anche il pregiudizio alle future prospettive occupazionali; Danno morale morale:: per le difficoltà patite dalla vittima e dal danno alla vita di relazione. Danno esistenziale esistenziale:: per assicurare tutela a tutti i casi di ingiustificata e dannosa compromissione della personalità morale del lavoratore, che non originino traumi o psicopatologie

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SPISAL ULSS 20 - VERONA

La valutazione dello stress lavorolavoro-correlato proposta metodologica

CHECK LIST DEGLI INDICATORI VERIFICABILI

ISTRUZIONI - Ogni scheda ripercorre il volume da pag. 28 a pag. 39 e permette di effettuare una compilazione informatica della check list: - vicino ad ogni area di indicatore c’è una colonna arancio che identifica automaticamente le azioni di miglioramento - ogni scheda di area attiva un punteggio automatico e identifica l’area di rischio - nella scheda “risultati” vengono riportati automaticamente i dati e identificata l’area complessiva di rischio - ogni pagina è stampabile - non sono modificabili i parametri iniziali di riferimento - contrassegnare con la x la casella corrispondente alla risposta che s’intende dare. Foglio di lavoro di Microsoft Office Exce


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