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“CADUTE DALL’ALTO” Scelta, Uso e Manutenzione dei DPI


AGENDA:  Riferimenti Normativi  Il Sistema Anticaduta  I DPI Anticaduta  Requisiti dei DPI  Utilizzo  Manutenzione

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RIFERIMENTI

NORMATIVI


RIFERIMENTI NORMATIVI Le prime leggi che contengono prescrizioni per la prevenzione degli infortuni risalgono agli anni ’50 (DPR n°547/55 e DPR n°164/56) Il D.L.vo 494/96 e succ. mod. e int. ha introdotto delle nuove figure con specifiche competenze e responsabilità nella gestione della sicurezza dei cantieri temporanei e mobili e introdotto delle procedure per la successiva manutenzione dell’opera Il precedente quadro normativo relativo alla sicurezza è stato abrogato nel 2008 e inserito nel “TESTO UNICO DELLA SICUREZZA SUL LAVORO” D.L.vo 81/2008 che ha già subito modifiche ed integrazioni di cui l’ultima con il D.Lvo 106/2009

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RIFERIMENTI NORMATIVI D.L.vo 81/2008 Articolo 105 - Attività soggette •1. Le norme del presente capo si applicano alle attività che, da chiunque esercitate e alle quali siano addetti lavoratori subordinati o autonomi, concernono la esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o lo smantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le linee e gli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche, di bonifica, sistemazione forestale e di sterro. Costituiscono, inoltre, lavori di costruzione edile o di ingegneria civile gli scavi, ed il montaggio e lo smontaggio di elementi prefabbricati utilizzati per la realizzazione di lavori edili o di ingegneria civile. Le norme del presente capo si applicano ai lavori in quota di Cadute dall’alto

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RIFERIMENTI NORMATIVI

D.L.vo 81/2008 Articolo 107 – Definizioni •1. Agli effetti delle disposizioni di cui al presente capo si intende per lavoro in quota: attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile.

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RIFERIMENTI NORMATIVI

1.

D.L.vo 81/2008 Articolo 115 - D.L.vo 81/2008 Sistemi di protezione contro le cadute dall’alto Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come previsto all’articolo 111, comma 1, lett. a), è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione idonei per l’uso specifico composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, conformi alle norme tecniche, quali i seguenti: a) assorbitori di energia b) connettori c) dispositivo di ancoraggio d) cordini e) dispositivi retrattili f) guide o linee vita flessibili g) guide o linee vita rigide h) imbracature.

2. Abrogato (D.L.vo 106/2009) Cadute dall’alto

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RIFERIMENTI NORMATIVI D.L.vo 81/2008 Articolo 115 - D.L.vo 81/2008 Sistemi di protezione contro le cadute dall’alto 3. Il sistema di protezione deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita, a parti stabili delle opere fisse o provvisionali. 4. Nei lavori su pali il lavoratore deve essere munito di ramponi o mezzi equivalenti e di idoneo dispositivo anticaduta.

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RIFERIMENTI NORMATIVI DISPOSITIVI ANTICADUTA Norme tecniche UNI-EN 353-1 UNI-EN 353-2 UNI-EN 354 UNI-EN 358 UNI-EN 355 UNI-EN 360 UNI-EN 361 UNI-EN 362 UNI-EN 795 UNI-EN 1496

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Dispositivi anticaduta su linea di ancoraggio rigida Dispositivi anticaduta su linea di ancoraggio flessibile Cordini Dispositivi di posizionamento sul lavoro Assorbitori di energia Dispositivi anticaduta di tipo retrattile Imbracature anticaduta Connettori Dispositivi di ancoraggio Dispositivi di sollevamento per salvataggio

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IL SISTEMA ANTICADUTA


IL SISTEMA ANTICADUTA

DISPOSITIVO DI PRESA PER IL CORPO (IMBRACATURA – D.L.vo 81/2008 art.115 lett. h) Cadute dall’alto

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IL SISTEMA ANTICADUTA

SISTEMA DI COLLEGAMENTO (CORDINI - D.L.vo 81/2008 art.115 lett. d) Cadute dall’alto

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IL SISTEMA ANTICADUTA

TERMINALE DI ANCORAGGIO (DISPOSITIVO DI ANCORAGGIO - D.L.vo 81/2008 art.115 lett. c) Cadute dall’alto

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IL SISTEMA ANTICADUTA

LINEA DI ANCORAGGIO (LINEA IN CLASSE C UNI 795 - D.L.vo 81/2008 art.115 lett. f) Cadute dall’alto

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I DPI ANTICADUTA


DPI ANTICADUTA

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IMBRACATURE

DEFINIZIONE

Imbracature o Dispositivo di presa per il corpo Imbracatura per il corpo: supporto per il corpo principalmente ai fini dell’arresto caduta, cioè un componente di un sistema di arresto caduta. L’imbracatura per il corpo può comprendere cinghie, accessori, fibbie o altri elementi disposti e assemblati opportunamente per sostenere tutto il corpo di una persona e tenerla durante la caduta e dopo l’arresto della caduta.

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IMBRACATURE Imbracature con solo attacchi ANTICADUTA sternali e dorsali

Modelli base

1 Attacco sternale 1 Attacco dorsale

1 Attacco sternale 2 Attacchi dorsali

EN 361

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EN 361

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IMBRACATURE ANELLI ED ASOLE DI ANCORAGGIO

Come individuare quelli giusti

LA PLACCA DORSALE in buone condizioni scivolando partecipa alla dissipazione di energia

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LE ASOLE IN FIBRA devono sempre essere agganciate emtrambe

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IMBRACATURE Imbracature con attacchi ANTICADUTA sternali e dorsali ed anelli di POSIZIONAMENTO

1 Attacco sternale 1 Attacco dorsale 2 Anelli posizionamento

1 Attacco dorsale 2 Anelli posizionamento Cintura imbottita

Bretelle elastiche

EN 361 ed EN 358

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EN 361 ed EN 358

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IMBRACATURE UTILIZZO DEGLI ANELLI DI POSIZIONAMENTO

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IMBRACATURE Imbracature con attacchi ANTICADUTA sternali e dorsali ed anelli di POSIZIONAMENTO Versione comfort

1 Attacco sternale 2 Attacchi dorsali (anello a D e sagola lungh. 30 cm.) 2 Anelli posizionamento Cintura imbottita

EN 361 ed EN 358

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IMBRACATURE Imbracature con attacchi ANTICADUTA sternali e dorsali anelli di POSIZIONAMENTO ed attacco VENTRALE Versione Specialist

1 Attacco sternale 1 Attacco dorsale 2 Anelli posizionamento 1 Attacco Ventrale Cosciali imbottiti

EN 361, EN 358 ed EN 813 PER LAVORI IN SOSPENSIONE Cadute dall’alto

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IMBRACATURE

Anelli a D Realizzati in acciaio Carico rottura 22,5 kN Secondo EN 361/ EN 358

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CINTURE

DEFINIZIONE Cintura di posizionamento

Cintura di posizionamento sul lavoro: componente che circonda il corpo composto da elementi che, disposti e montati in modo adeguato con un cordino di posizionamento sul lavoro, sostengono l’utilizzatore in altezza durante il lavoro consentendogli di poter lavorare con entrambe le mani libere. Questo componente non è destinato all’arresto delle cadute.

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CINTURE

DEFINIZIONE Cintura di trattenuta

Cintura di trattenuta: componente che circonda il corpo composto da elementi che, disposti e montati in modo adeguato con un cordino di trattenuta, limitano il movimento in orizzontale dell’utilizzatore impedendo il raggiungimento di posizioni a rischio di caduta dall’alto durante il lavoro. Questo componente non è destinato all’arresto delle cadute.

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DPI NON IDONEO COME ANTICADUTA DISPOSITIVI DI TRATTENUTA E/O POSIZIONAMENTO Le cinture di trattenuta e/o posizionamento devono essere usate come dispositivo di trattenuta orizzontale. Esse non devono essere usate nel caso di rischio di caduta libera, caduta libera limitata e caduta contenuta.

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DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO

DEFINIZIONE Cordino Cordino: elemento di collegamento o componente di un sistema di arresto caduta. Un cordino può essere costituito da una corda di fibra sintetica, una fune metallica, una cinghia o una catena. Nella legislazione vigente può anche essere definito “organo di trattenuta”.

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DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO Cordino di trattenuta e/o posizionamento

I cordini di trattenuta e/o posizionamento non devono essere usati nel caso di rischio di caduta libera, caduta libera limitata e caduta contenuta.

EN 354

EN 354

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ASSORBITORI

DEFINIZIONE Assorbitore di energia •

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Assorbitore di energia: elemento o componente di un sistema di arresto caduta progettato per dissipare l’energia cinetica sviluppata durante una caduta dall’alto.

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ASSORBITORI Perchè l’assorbitore di energia? Altezza di caduta

Picco di forza

0,5 mt.

6,6 kN

1,0 mt.

12,2 kN

1,5 mt.

17,8 kN

2,0 mt.

23,4 kN

la forza frenante Fmax non deve essere maggiore di 6 kN EN 355 Cadute dall’alto

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DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO Cordino + elemento di dissipazione di energia IDONEO COME PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO Un assieme formato da cordino e un elemento di dissipazione di energia serve a limitare a 6 kN la forza che agisce sull’attacco di una imbracatura in un arresto di caduta. Si può escludere l’elemento di dissipazione di energia quando: - il materiale del cordino è capace da solo di soddisfare il requisito del limite di 6 kN; - il dispositivo di arresto al quale il cordino è collegato è capace di limitare la forza di arresto caduta a 6 kN; - la distanza di caduta è così contenuta che la forza di arresto caduta non può raggiungere i 6 kN.

EN 354 EN 355 Cadute dall’alto

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DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO Cordino + elemento di dissipazione di energia IDONEO COME PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO Quando il cordino può essere soggetto a fiamma, a calore, a taglio o a effetto abrasivo, si deve utilizzare una fune metallica o una catena. Nel caso di taglio e abrasione, il cordino può essere protetto con opportuni manicotti di protezione (al solo scopo di proteggere e non allo scopo di riparare)

EN 354 EN 355 Cadute dall’alto

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DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO Cordino + elemento di dissipazione di energia IDONEO COME PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO Esistono anche in versione elastica utili per agevolare i movimenti degli operatori

EN 354 EN 355 Cadute dall’alto

EN 354 EN 355 35

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DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO Cordino con dissipatore integrato Cordino di collegamento ANTICADUTA elastico con dissipatore di energia integrato

EN 354

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DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO

DEFINIZIONE Dispositivo anticaduta di tipo retrattile: dispositivo anticaduta dotato di funzione autobloccante e di sistema automatico di tensione e di ritorno del cordino, ovvero del cordino retrattile. Una funzione di dissipazione di energia può essere incorporata nel dispositivo stesso oppure un assorbitore di energia può essere incorporato nel cordino retrattile.

EN 360 Cadute dall’alto

EN 360 37

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DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO Cordino retrattile con dissipatore integrato nel Dispositivo Di diverse lunghezze con dissipatore di energia integrato e dispositivo di controllo di avvenuto intervento

EN 360 Cadute dall’alto

EN 360 38

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DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO Cordino retrattile con dissipatore incorporato nel cordino Alcune versioni, generalmente quelli di lunghezza minore possono avere un dissipatore di energia Incorporato nel cordino

EN 360 Cadute dall’alto

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DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO

DEFINIZIONE Dispositivo anticaduta di tipo guidato su una linea di ancoraggio flessibile: sottosistema costituito da una linea di ancoraggio flessibile, da un dispositivo di arresto caduta di tipo guidato autobloccante fissato alla linea di ancoraggio flessibile e da un connettore o un cordino terminante in un connettore. Una funzione di dissipazione di energia può essere installata tra il dispositivo anticaduta e la linea di ancoraggio oppure un assorbitore di energia può essere incorporato nel cordino o sulla linea di ancoraggio. Cadute dall’alto

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DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO Dispositivi anticaduta di tipo guidato comprendenti una linea di ancoraggio flessibile Disponibile in diverse lunghezze Con o senza sagola per l’aggancio dell’operatore La dissipazione dell’energia avviene attraverso lo slittamento iniziale del dispositivo di arresto sulla fune

EN 353-2

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CONNETTORI

DEFINIZIONE Connettore: elemento di collegamento o componente di un sistema di arresto caduta.

EN 362

EN 362

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CONNETTORI Connettori e/o Moschettoni Devono essere con apertura almeno a doppio movimento in modo da evitare aperture accidentali. I sistemi a vite devono essere sempre serrati prima di ogni utilizzo

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DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO

DEFINIZIONE Punto di ancoraggio Elemento a cui il dispositivo di protezione individuale può essere applicato dopo l'installazione del dispositivo di ancoraggio.

deve garantire una resistenza minima di 10kN (= ca. 1 tonnellata)

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DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO

La norma 795 definisce nel dettaglio

EN 795 B EN 795 A1

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EN 795 A2 / B EN 795 B

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DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO Prima di vedere nel dettaglio la norma 795 Vediamo come utilizzare i DPI fin qui visti

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L’UTILIZZO DEI DPI ANTICADUTA


UTILIZZO DEI DPI CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO ANTICADUTA Per una corretta scelta bisogna prima distinguere le diverse tipologie di caduta possibile Caduta totalmente prevenuta: situazione in cui si realizza la condizione di prevenzione totale di rischio di caduta dall’alto, tramite un sistema di trattenuta che impedisce al lavoratore di raggiungere la zona in cui sussiste il rischio di caduta dall’alto.

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UTILIZZO DEI DPI CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO ANTICADUTA Per una corretta scelta bisogna prima distinguere le diverse tipologie di caduta possibile Caduta totalmente prevenuta: In questo caso è sufficiente l’utilizzo di un cordino di posizionamento o trattenuta.

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UTILIZZO DEI DPI CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO ANTICADUTA Per una corretta scelta bisogna prima distinguere le diverse tipologie di caduta possibile Caduta contenuta: è una caduta dove la persona che sta cadendo è trattenuta dall’azione combinata di una idonea posizione dell’ancoraggio, lunghezza del cordino e dispositivo di trattenuta. In tale modalità di caduta, la massima distanza di arresto, in qualsiasi condizione, non può essere superiore a 600 mm, sia in direzione verticale, sia su un pendio dove è possibile camminare senza l’assistenza di un corrimano. Cadute dall’alto

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UTILIZZO DEI DPI CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO ANTICADUTA Per una corretta scelta bisogna prima distinguere le diverse tipologie di caduta possibile Caduta libera limitata: è una caduta dove la distanza di caduta libera, prima che il sistema di arresto di caduta inizia a prendere il carico, è uguale o inferiore a 600 mm sia in direzione verticale, sia su un pendio sul quale non è possibile camminare senza l’assistenza di un corrimano.

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UTILIZZO DEI DPI CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO ANTICADUTA Per una corretta scelta bisogna prima distinguere le diverse tipologie di caduta possibile Caduta libera: è una caduta dove la distanza di caduta, prima che il sistema di arresto di caduta inizi a prendere il carico, è superiore a 600 mm sia in direzione verticale, sia lungo un pendio sul quale non è possibile camminare senza l’assistenza di un corrimano.

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UTILIZZO DEI DPI CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO ANTICADUTA Per una corretta scelta bisogna prima distinguere le diverse tipologie di caduta possibile Nella caduta contenuta, caduta libera limitata e caduta libera è necessario l’utilizzo di dispositivi di arresto caduta dotati di idoneo assorbitore di energia

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ASSORBITORI RICORDIAMO ANCORA ? Altezza di caduta

Picco di forza

0,5 mt.

6,6 kN

1,0 mt.

12,2 kN

1,5 mt.

17,8 kN

2,0 mt.

23,4 kN

la forza frenante Fmax non deve essere maggiore di 6 kN EN 355 Cadute dall’alto

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UTILIZZO DEI DPI CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO Altro valore di cui tenere conto è il tirante d’aria

Altro valore di cui tenere conto è il tirante d’aria Per il calcolo bisogna considerare: 1- Lunghezza cordino (max 200 cm) 2- Lungh. dissipatore energia (max 175cm) 3- distanza attacco dispositivo dai piedi (ca. 150 cm) 5- minimo spazio di sicurezza (min 100 cm) Totale in caduta libera con punto d’ancoraggio all’altezza dei piedi risulta essere 625 cm. Cadute dall’alto

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UTILIZZO DEI DPI CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO

Distanza partenza Lungh. Cordino 200 cm

Ad esempio, Avendo un punto di ancoraggio ad 1 metro più in alto rispetto al punto di attacco dello imbraco Dobbiamo calcolare come segue:

Lungh. Dissipatore 175 cm

1= Distanza di partenza 2= Lungh. dissipatore energia 3= lungh. del cordino 4= altezza operatore 5= min. altezza sicurezza

(effettiva - 100 cm) (max 175cm) (max 200 cm) (ca. 150 cm) (min 100 cm)

Altezza minima piano calpestio mt 5,25

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Altezza Operatore 150 cm

Spazio sicurezza 100 cm

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UTILIZZO DEI DPI CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO DISPOSITIVI DI COLLEGAMENTO ANTICADUTA Per una corretta scelta bisogna prima distinguere le diverse tipologie di caduta possibile Altro fattore molto importante da tenere in considerazione è “l’effetto pendolo”

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LINEA VITA EN 795


LINEA VITA EN 795 OBBLIGO DI INSTALLAZIONE Dall’esame del quadro normativo emerge che se non si deve accedere al tetto e non si effettuano opere edili che vadano oltre alla manutenzione ordinaria non vi è alcun obbligo di installare preventivamente l’impianto anticaduta. L’obbligo di installazione scatta a LIVELLO NAZIONALE nel caso in cui si debba, a qualsiasi titolo, accedere alla copertura. DISPOSIZIONI LOCALI Le disposizioni locali sono complementari alle disposizioni nazionali e forniscono indicazioni procedurali e obblighi complementari per Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002

- La norma specifica i requisiti, i metodi di prova e le istruzioni per l’uso e la marcatura di dispositivi di ancoraggio progettati esclusivamente per l’uso con dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) contro le cadute dall’alto - E’ la NORMA ITALIANA per la Protezione contro le cadute dall’alto - E’ la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 795 (edizione luglio 1996) e dell’aggiornamento A1 (edizione ottobre 2000) - Non si applica ai ganci progettati secondo la EN 517 o alle passerelle secondo la EN 516, né ai punti di ancoraggio fissi facenti parte della struttura originale

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LINEA VITA EN 795:2002

DEFINIZIONI ANCORAGGIO STRUTTURALE Elemento o elementi fissati in modo permanente a una struttura, a cui si può applicare un dispositivo di ancoraggio o un dispositivo di protezione individuale. ANCORAGGIO STRUTTURALE DI ESTREMITÀ Ancoraggio strutturale a ogni estremità di una linea d'ancoraggio flessibile. ANCORAGGIO STRUTTURALE INTERMEDIO Ancoraggio strutturale che può essere necessario come elemento aggiuntivo tra gli ancoraggi strutturali di estremità. LINEA DI ANCORAGGIO Linea flessibile tra ancoraggi strutturali a cui si può applicare il dispositivo di protezione individuale (D.P.I.). Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002

REQUISITI CORRETTA CONNESSIONE AL D.P.I. Il/i dispositivo/i di ancoraggio, il/i punto/i di ancoraggio e il/i punto/i di ancoraggio mobile/i devono essere progettati in modo da accettare il D.P.I. e garantire che il dispositivo di protezione individuale, correttamente applicato, non possa staccarsi involontariamente. FACILITA’ ASSEMBLAGGIO Se un dispositivo di ancoraggio comprende più di un elemento, la progettazione deve essere tale che quegli elementi non possano apparire correttamente assemblati senza essere saldamente bloccati tra di loro

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LINEA VITA EN 795:2002

REQUISITI ACCURATA LAVORAZIONE I bordi o gli angoli esposti devono essere arrotondati con un raggio di almeno 0,5 mm o con uno smusso di 45°. PROTEZIONE DALLA CORROSIONE Tutte le parti metalliche dei dispositivi di ancoraggio devono essere conformi al 4.4 della EN 362:1992 relativo alla protezione contro la corrosione. Le parti progettate per esposizione permanente all'ambiente esterno devono avere una protezione contro la corrosione almeno equivalente ai valori di zincatura a caldo di cui al 4.4 della EN 362:1992.

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LINEA VITA EN 795:2002 CARATTERISTICHE DELLA PROTEZIONE DALLA CORROSIONE Il punto 4.4 della EN 362:1992 prevede per i componenti non inossidabili siano previsti i seguenti spessori di zincatura: RIVESTIMENTO ELETTROLITICO

>= 5 μm

ZINCATURA A CALDO

da 1 a 2 mm >= 46 μm da 2 a 5 mm >= 64 μm > 5 mm >= 85 μm filettature >= 42 μm

Il problema della corrosione incide pesantemente sulla resistenza del fissaggio. Ci si deve ricordare che l’accesso alla copertura è saltuario e generalmente connesso a problematiche di infiltrazione o di manutenzione degli impianti tecnologici e che vi deve essere assoluta garanzia di efficienza nel tempo dell’impianto anticaduta. Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002 I COMPONENTI DEVONO ESSERE SOTTOPOSTI A DELLE

“PROVE DI TIPO” PER VERIFICARE LA CONFORMITA’ ALLA NORMA UNI EN 795

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LINEA VITA EN 795:2002 LE CLASSI UNI EN 795:2002

- CLASSE A1 - CLASSE A2 - CLASSE B - CLASSE C - CLASSE D - CLASSE E

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LINEA VITA EN 795:2002 CLASSE A1 Comprende ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a superfici verticali, orizzontali ed inclinate, per esempio pareti, colonne, architravi . Utilizzabili da 1 solo operatore, sono idonei a sopportare sollecitazioni provenienti da tutte le direzioni. I componenti in classe A1 possono essere utilizzati sia come terminali di ancoraggio, che come terminali di deviazione caduta 1 - Ancoraggio strutturale 2 - Punto di ancoraggio

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LINEA VITA EN 795:2002 CLASSE A2 La classe A2 comprende ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a tetti inclinati. Utilizzabili da 1 solo operatore per volta Idonei a sopportare sollecitazioni solo nella direzione della massima pendenza. 1 - Ancoraggio strutturale 2 - Punto di ancoraggio

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LINEA VITA EN 795:2002 CLASSE B La classe B comprende dispositivi di ancoraggio provvisori portatili e che quindi costituiscono a loro volta DPI.

1 - Punto di ancoraggio

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LINEA VITA EN 795:2002 CLASSE C La classe C comprende dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali. Per linea orizzontale si intende una linea che devia dall'orizzontale per non più di 15°.

I collegamenti dei DPI alla LINEA DI ANCORAGGIO con dispositivi EN 354 - EN 355 EN 360

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LINEA VITA EN 795:2002

ANCORAGGIO STRUTTURALE DI ESTREMITA’

ANCORAGGI INTERMEDI CON PASSAPALO

ANCORAGGIO STRUTTURALE DI ESTREMITA

LINEA DI ANCORAGGIO FLESSIBILE ORIZZONTALE

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LINEA VITA EN 795:2002 Se la fune fosse perfettamente orizzontale e indeformabile quanto varrebbe l’azione (tiro) sugli ancoraggi di estremità nel caso di applicazione di un carico trasversale (operatore in caduta libera)? IL VALORE DEL TIRO RISULTEREBBE INFINITO

T=∞

T=∞

F=600 kg

Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002 - la fune è deformabile e si allunga sotto carico; - l’allungamento della fune varia l’angolo di tiro; - il valore del tiro sulla fune cresce e il dispositivo (K) si allunga rompendo i rivetti; - il dispositivo dissipa energia (attrito e frattura) e controlla l’allungamento; L’AZIONE ASSUME UN VALORE FINITO E NOTO - la tensione sui terminali si riduce mediamente del 30%. T2<1500 kg

T1<1500 kg

F=600 kg

Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002

Inserire il cavo

Riordinare la fune

Spettinare la fune

Inserire il terminale

Inserire l’ogiva

Avvitare

Questo tipo di intestatura non altera la capacità nominale di tenuta della fune pari a 5000 kg

Questo tipo di bloccaggio può alterare la capacità nominale della fune Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002

Riduttore di tensione da collegare alla linea orizzontale

Riduttore di tensione incorporato nel golfare Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002

Interdizione di linea

Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002

OGNI CAMPATA MAX … metri FINO A … metri con intermedio a … mt

Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002 CLASSE D La classe D comprende dispositivi di ancoraggio che utilizzano rotaie di ancoraggio rigide orizzontali.

1 – ROTAIA DI ANCORAGGIO 2 - PUNTO DI ANCORAGGIO MOBILE

Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002 CLASSE E La classe E comprende ancoraggi a corpo morto da utilizzare su superfici orizzontali. Per l'uso di ancoraggi a corpo morto, una superficie si intende orizzontale se devia dall'orizzontale per non più di 5°. Possono costituire DPI.

1

1 - PUNTO DI ANCORAGGIO

Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002

SIMBOLOGIA LEGENDA: la norma UNI EN 795 non prevede una simbologia standard si è pertanto creata e per creare uno standard di riferimento deve essere resa disponibile a tutti i progettisti che eventualmente la dovessero richiedere.

Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002

MARCATURA Il marchio di identificazione deve comprendere:

► LE ULTIME DUE CIFRE DELL’ANNO DI COSTRUZIONE; ► IL NOME, IL MARCHIO O UN ALTRO MEZZO DI IDENTIFICAZIONE DEL FABBRICANTE O DEL FORNITORE;

► IL NUMERO DI LOTTO DEL FABBRICANTE O DI SERIE DEL COMPONENTE. OGNI COMPONENTE DEVE ESSERE MARCATO IN MODO CHIARO, INDELEBILE E PERMANENTE USANDO UN METODO CHE NON ABBIA EFFETTI DANNOSI SUI MATERIALI (la marcatura deve essere conforma alla UNI EN 365) Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002

MARCATURA PER I DISPOSITIVI IN CLASSE C ED IN CLASSE E IL PRODUTTORE O L’INSTALLATORE DEVONO INDICARE CHIARAMENTE SOPRA O ACCANTO AL DISPOSITIVO DI ANCORAGGIO: A - NUMERO MASSIMO OPERATORI B - ESIGENZA ASSORBITORI DI ENERGIA C - REQUISITI RELATIVI ALLA DISTANZA DAL SUOLO

Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002

A tale scopo è obbligo porre in prossimità dell’accesso alla copertura un cartello identificativo (punto 6 – UNI EN 795)

Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002

PRESTUDIO Per la cantierizzazione è opportuno che un tecnico abilitato del committente o un responsabile della sicurezza dell’opera effettui un sopralluogo e predisponga il progetto esecutivo verificando la capacità portante della struttura in funzione dei componenti selezionati.

Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002

FASCICLO Il fascicolo tecnico e un documento che riassume le caratteristiche dell’impianto e TECNICO comprende, oltre alle schede tecniche con certificazione dei prodotti installati, il modulo per la dichiarazione di corretta posa in opera da compilare dall’installatore che certifica di avere utilizzato i componenti secondo le indicazioni del produttore e conformemente alla norma UNI EN 795 ed avere effettuato ove opportuno e/o necessario il collaudo. E’ importante che nel fascicolo tecnico sia presente una planimetria con l’indicazione della disposizione dei componenti. Il fascicolo viene consegnato dall’installatore al titolare dell’impianto (proprietario, legale rappresentate etc.), che assume le responsabilita relative al mantenimento in efficienza dello stesso. Cadute dall’alto

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LINEA VITA EN 795:2002

CALCOLO DELLE AZIONI SUI FISSAGGI Il calcolo delle azioni sui fissaggi e la definizione delle forze trasmesse ai mezzi di fissaggio (barre filettate, ancorante chimico + barre filettate, viti strutturali etc.). Tali azioni vanno assunte dal progettista incaricato per il dimensionamento e la verifica degli idonei sistemi di fissaggio (modello, diametro, quantita etc.).

Cadute dall’alto

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DISPOSITIVI DI RECUPERO


DISPOSITIVI DI RECUPERO

Sempre e comunque quando si lavora in quota bisogna considerare il rischio di sospensione inerte e come previsto dal D.l. 81/08 è fatto obbligo di prevedere Il rischio e predisporre opportuni sistemi di evaquazione.

Cadute dall’alto

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MANUTENZIONE E REVISIONE DEI DPI


MANUTENZIONE

DEFINIZIONE manutenzione: Atto di mantenere i DPI o altro equipaggiamento in una condizione di funzionamento sicuro mediante azioni preventive quali pulizia e immagazzinamento adeguato. Il lavoratore deve prima di ogni utilizzo verificare la integritĂ del DPI e notificare immediatamente ogni imperfezione chiedendo al datore di lavoro o responsabile per la sicurezza di far revisionare lo stesso DPI

Cadute dall’alto

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ISPEZIONE PERIODICA

Ispezione periodica: Il D.Lvo 81/08 impone la ispezione periodica di tutti i DPI di cat III ad intervalli di tempo come previsto dal produttore, e comunque max ogni 12 mesi. L’ispezione dovrà essere effettuata da parte di persona competente secondo EN 365

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PERSONA COMPETENTE

DEFINIZIONE persona competente dell'ispezione periodica: Persona a conoscenza dei requisiti correnti di ispezione periodica, delle raccomandazioni e delle istruzioni emesse dal fabbricante applicabili al componente, al sottosistema o al sistema pertinente. Questa persona dovrebbe essere in grado di identificare e valutare l'entità dei difetti, dovrebbe avviare l'azione correttiva da intraprendere e dovrebbe avere le capacità e le risorse necessarie per fare tutto ciò. EN 365

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GRAZIE PER L‘ATTENZIONE

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