all’interno rassegna cinematografica film d’essai in Romagna dal 6 al 19 aprile
Billy rivista cinematografica romagnola 6 aprile 2009 - Numero 4
L’Onda Fortapàsc Katyn Two Lovers recensioni
Heaven Lyrics
Human Rights Nights
Rèportage
Taccuino festivaliero
la sospensione della credulità
Ponio sulla scogliera opportunità per gli amanti dell’animazione lettera aperta di gualtiero cannarsi
il festival con l’anima scissa
Il n’y a pas de... ...colin dans un poisson
altre immagini
Effetto 3D
nuova tecnologia, nuove sale
billy sostiene
I Classici di Pasqua
Brian di Nazareth
vita, morte, miracoli e sorprese
6 aprile 2009 - Numero 4 Taccuino festivaliero di Ilario Gradassi C’è da scuotere la testa
Sommario Taccuino festivaliero C’è da scuotere la testa Ilario Gradassi
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Heaven Lyrics Réportage Cecilia Benzoni e Chiara Tartagni
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In Sala
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Fuori Sala
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katyn Fabio Giambi fortapàsc Alessandro Merci two lovers Alessandro Merci l’onda Chiara Tartagni life of brian Chiara Tartagni i soliti ignoti Fabio Giambi i vitelloni Fabio Giambi il posto delle fragole Fiorenzo Giambi
rassegna Cinematografica Essai in Romagna 6 - 19 aprile 2009
Altre immagini
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pompeo batoni 1708-1787 Chiara Tartagni lamento di portnoy Alessandro Merci v for vendetta Chiara Tartagni il n’y a pas de colin dans un poisson France-
sco Garoia
Ponyo, una chance 11 Lettera aperta agli amanti dell’animazione Gualtiero Cannarsi Ponyo sulla scogliera 14 Luigi Palmirotta CineAstri Brangelina Camilla Bruschi
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Billy Sostiene 16 IL PRIMO DEI SUPEREROI? AMLETO Chiara Tartagni botte vecchia, vino buono Alessandro Merci 3d Ilario Gradassi
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La lunga stagione dei festival cinematografici romagnoli inizia il 2 aprile scorso nella fredda Aula Magna dell’Università forlivese, tra uno sparuto gruppo spettatori sulle scomode sedie di metallo che assiste all’inaugurazione ufficiale della nona edizione della sezione forlivese di “Human Rights Nights”. La cosa meno stroncante che si può dire è che da quando il formato della manifestazione è cambiato, nel 2008, la fase di assestamento è ancora in corso. Nato come festival cinematografico tout
continua a pagina 5 BILLY ha seguito le opere prime romagnole, fa il punto sul caso Ponyo, si muove tra i festival locali, propone sempre recensioni e rubriche. Aspettando Cannes. La primavera ci sferza, ci rallenta, ma non ci ferma. Accogliamo volentieri nuovi collaboratori desiderosi di scrivere di cinema. Basta inviare un pezzo di prova di 600 battute alla nostra mail. Buttatevi.
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Heaven Lyrics musica per gli occhi e sospensione della [in]credulità
P
er la prima di Heaven Lyrics la sala del Tiffany di Forlì si riempie abbastanza in fretta. Il regista Luca Coralli con la sua Miller production ha già realizzato diversi corti, videoclip molto apprezzati e altri due lungometraggi (Commedia 2004, The Case 2005) e si è creato un certo seguito di fan e amici. La storia sviluppata dal film è a dir la verità piuttosto banale, al limite dello stereotipo dell’amore romanzesco. Un ragazzo incontra una ragazza, passano del tempo insieme, lui s’innamora, ma lei sembra a un tratto rifiutarlo. Dopo gelosie e dubbi lui torna da lei, ma ha un incidente ed entra in coma. Si risveglierà grazie alla musica che entrambi amano (Heaven Lyrics), ma subito dopo morirà, sognando e insieme vivendo un primo e ultimo bacio. Più che l’intreccio, è interessante vedere come il regista abbia sperimentato diverse forme comunicative cinematografiche in più livelli. Innanzitutto la scelta di non affidarsi ai dialoghi per far proseguire la storia, ma di usare la musica come sfondo e chiave interpretativa delle immagini che si succedono. Il film infatti è
Il pubblico alla prima del 2 aprile al Tiffany di Forlì
Lunedì 6 aprile al cinema Saffi di Forlì serata DocinTour con piatto forte il già lodato Come un uomo sulla terra di Andrea Segre e Dagmawi Imer.
La locandina dell’ultimo film di Luca Coralli
diviso in dieci track, legate perché si tratta degli episodi della storia d’amore, tuttavia con un certo grado di autonomia per forma espressiva e per canzone in sottofondo. Tutta l’esperienza di Luca Coralli nella ripresa e nel montaggio di film brevi è riversata in questi videoclip, molto curati e ben strutturati. Spicca, molto godibile, visionaria e ironica insieme, la track che ci mostra il furioso viaggio a piedi del protagonista dal pub Oltremodo all’aeroporto di Forlì, con la scelta della fotografia distorta (effetto posterizzato) e dell’accelerazione che riflettono bene la rabbia e la perdita Come contorno Educare a Gaza di Del Bianco, Voci di donne native e migranti di Piccino e MDJ. Libertà in esilio di Tormena e Lolletti. Autori presenti per interagire col pubblico.
Sempre lunedì 6 al cinema Sarti di Faenza, a precedere Beket dalle 21 concerto con Roberto Freak Antoni e Alessandra Mostacci, segue incontro col regista Davide Manuli.
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heaven lyrics di lucidità del ragazzo. La cura per le immagini, per come sono girate e raccordate, è di grande livello, e la scelta di girare tutto il film in alta definizione non fa che acuire la qualità del lavoro di ripresa e di montaggio. Però, c’è un però. È vero che si tratta di un film-esperimento, che rinuncia al parlato per far emergere le parte più formali di sé, ma la storia è stata trascurata. Sia come già detto nella scelta del tema - amore tragico, colpo di scena da soap - , sia nella caratterizzazione dei personaggi. Tutto a compromettere la sospensione d’incredulità di chi dovrebbe immergersi
anime e intelletti. Peccato che in realtà il loro primo appuntamento sia al centro commerciale le Befane a fare shopping, con estrema soddisfazione. E il secondo sia un’appassionante gita a Mirabilandia che finisce con la fotina fatta insieme nella macchinetta automatica. Quando infine sembrano entrare in un teatro è per andare a ballare al Verdi di Cesena. Chissà, forse lei è una ragazza semplice e lui più frivolo del previsto, e non c’è nulla di male, ma che degli adulti si comportino come quindicenni impedisce di immedesimarsi e di calarsi del tutto nel flusso delle immagini. Un film cui non si può rimproverare nulla dal punto di
Filippo Sansoni, attore, Alessandra Tedesco e Marco Rosetti, troupe, Luca Coralli, regista, e P. F. Bresciani, protagonista.
nel film. Il giovane sembra all’inizio del film molto maturo e adulto: studia all’università (o forse ci lavora), ama suonare il piano, sembra che viva da solo e sia indipendente. Poi quando conosce la ragazza, nell’aspetto sua coetanea, iniziano a parlare fitto fitto e con molto interesse. Ci si immagina una conversazione intellettuale e stimolante, una comunione di
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Backstage Film Festival 2009 a Cesena: mercoledì 8 aprile il via alle 18 con Silvio Orlando e Anna Bonaiuto che incontrano il pubblico.
vista formale (c’è un raccordo di sguardi mancato alla fine del film, ma potrebbere essere anche una scelta stilistica) pretenderebbe per la sua alta qualità una storia molto più coerente e credibile.
BBBBB
BFF: A seguire i backstage di Il papà di Giovanna e quello de Il divo.
Cecilia Benzoni e Chiara Tartagni
BFF: Giovedì 9 aprile alle 18 Alessio Boni e Michela Cescon incontrano il pubblico e introducono il backstage di Quando sei nato non puoi più nasconderti.
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Taccuino festivaliero segue da pagina 2 court, giocato sulla doppia sede bolognese forlivese, è diventato dalla stagione scorsa, in particolare sul fronte forlivese, un festival multiculturale organizzato dal locale Fondo per la cultura. Così a Forlì si è partiti prima dell’inaugurazione con teatro e altre arti minori: all’inaugurazione eravamo quattro gatti. La presentazione ha segnalato la dualità del festival con il professor Zurlo che si è concentrato sulle sovrapposizioni con i corsi, l’Assessore alla cultura del Comune forlivese Marzocchi, che ha parlato dell’apporto del Fondo per la cultura e Simona Benfenati, dottoranda che si è applicata a introdurre degnamente il documentario Flow (2008, 93’) di Irene Salina. Documentario in effetti estremamente ben fatto che ha cercato di coniugare una visione naturalista con l’inchiesta nel terzo mondo sulle malefatte delle multinazionali e dell’acqua e qualche tocco alla Michael Moore (proporre agli avventori di ristoranti statunitensi acqua di rubinetto con marchi strani e farla preferire alla classica acqua minerale). Nonostante una grondante retorica questo ha rialzato buonumore e prospettive mentre ci si fiondava verso il cinema Saffi. Arrivati là abbiamo appreso con piacere che tutte le proiezioni erano gratuite per tutti, sebbene con meno piace-
re abbiamo atteso quaranta minuti in più. Dopo un’introduzione troppo “universitaria” e storiografica, ma poco cinematografica, ci siamo goduti Oligarca (2002, 128’) di Pavel Lounguine. Un gruppo di amici ascende al vertice dell’economia russa nel periodo tra la caduta del comunismo e l’avvento della “cricca di San Berezovski, il vero Oligarca Pietroburgo”, trama che ricalca le vicende di Boris Berezovski, capitalista rampante, magnate dei media buttatosi in politica e poi riparato in occidente dopo accuse di frode. Il film, che applica con sagacia il gangster movie a una struttura che privilegia il flashback e che è recitato da ottimi interpreti come il “Banderas russo” Vladimir Maskov, ci lascia completamente soddisfatti. Meno soddisfatti ci lascia un festival con un’anima divisa in due. Riunificarle o dividerle definitivamente, questa è la scelta da compiere per celebrare degnamente il decennale.
BBB B Flow BBBB Oligarch Flow: For Love of Water, particolare della locandina
BFF: Venerdì 10 aprile alle 21 incontro con Valentina Lodolini. A seguire proiezione del film Fortapasc.
BFF: Nella sezione “Panorama” in gara il backstage di Gomorra, cinque storie brevi che integrano il film, mercoledì 8 ore 21. Entrambe le sale saranno impegnate nel festival.
Ilario Gradassi BFF: Categoria “Omaggio”: proiezione di Elio Petri. Appunti su un autore, un documentario a 80 anni dalla nascita. Mercoledì 8 alle 21. Intervengono Orlando e Bonaiuto.
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In Sala
katyn
fortapàsc
1939: in seguito al patto di non aggressione Ribbentrop – Molotov, Germania nazista e Unione sovietica si spartiscono la sventurata Polonia. In quella che fu un’autentica tragedia per quella nazione, il film di Wajda racconta il massacro di Katyn, dove nel 1940 oltre 12.000 ufficiali dell’esercito polacco (l’intellighenzia del paese) furono brutalmente assassinati dalla polizia politica di Stalin. Le scene finali, con la descrizione asciutta della terribile macchina burocratica di morte, non si dimenticano, mentre, purtroppo, molti personaggi sono privi di autentico spessore psicologico e mancano le sfumature caratteriali, con il male e il bene tagliati e distinti a colpi di accetta.
Dopo Gomorra, I cento passi e Alla luce del sole, il cinema italiano continua a trovare ispirazione nel mondo della mafia e della camorra; e non lo fa per celebrarne l’ambigua epica grandezza come aveva fatto Coppola nel Padrino, ma per denunciarne la bassezza, lo squallore, la pervasività e la spietatezza. La pellicola di Marco Risi è infatti una discesa nella banalità del male che, sebbene risulti un po’ più consolatoria di quella di Garrone nel presentarci una figura di eroe positivo (e dimenticato) quale Giancarlo Siani, non fa sconti a nessuno, riuscendo ad interrogare profondamente lo spettatore.
BB BB
BBB B
(2007) 118’ Andrzej Wajda
(2008) 108’ Marco Risi
Fabio Giambi
Two lovers
l’onda
Un uomo, due donne: una bruna, dolce, affidabile, di buona famiglia (Vinessa Shaw); una bionda, insicura, tormentata, con una vita complicatissima (Gwyneth Paltrow). Una trama non certo originale quella di Two lovers, a cui tuttavia la sapiente regia di James Gray con i suoi richiami al noir, e l’interpretazione superba (potrebbe essere l’ultima) di Joaquin Phoenix danno quel tocco in più capace di riscattare dalla banalità la storia vecchia come il mondo di un uomo alle prese con gli eterni dilemmi dell’amore. Non cambierà la storia del cinema; non sarà nemmeno un capolavoro; ma merita ugualmente di essere visto.
Ispirato al reale esperimento che il professor Ron Jones mise in atto in una scuola californiana nel 1967, il film di Gansel ci pone di fronte a un inquietante interrogativo: potrebbero l’autoritarismo e le sue folli conseguenze ripetersi? La storia ci insegna davvero a imparare dai nostri errori? In tempi di rigurgiti neonazisti e governi al limite della democrazia, il dubbio è quanto mai insinuante edattuale. La pellicola non perde mai il suo ritmo incalzante, trascinando lo spettatore nell’inesorabile declino verso la tragedia. Ottima la fotografia, adeguatamente fredda, e gli attori, in particolare il “cattivo maestro” Jürgen Vogel.
BBBBB
BBB B
(2008) 100’ James Gray
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Alessandro Merci
BFF: Ancora categoria “Omaggio”, giovedì alle 21 Spike in Tuscany, backstage dell’avvilente film del signor Lee.
(2008) 101’ Dennis Gansel
Alessandro Merci
BFF: Categoria “Anteprima”, tra i backstage di film ancora non usciti segnaliamo quello di Questione di cuore di Francesca Archibugi.
Chiara Tartagni
BFF: Categoria “Cinema nel cinema”, giovedì 9 a conclusione del programma Effetti personali di Giuseppe Bertolucci sui set dei grandi film degli anni ’40, ’50 e ’60 in Emilia-Romagna.
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Fuori Sala Life of Brian
I Vitelloni
Film scandalo all’uscita nelle sale, la pellicola scritta e interpretata dai Monty Python, storico gruppo comico inglese, è un’esilarante risposta al celebre musical Jesus Christ Superstar (1973). Nella figura di Brian Cohen, Messia per caso e martire involontario, si esplicita la satira sul fanatismo religioso (in particolare nella scena della predica di Brian) e sui contorti meccanismi della politica (esemplari i dialoghi all’interno del Fronte Popolare di Giudea). Forse l’unico vero film dei Python che non si limiti ad inanellare una serie di sketch, con geniali titoli di testa disegnati e animati da Terry Gilliam, futuro regista di Brazil.
Nella Rimini dei primi anni ’50, Fellini racconta con nostalgia e umanità la storia (autobiografica) di cinque amabili giovani svogliati e burloni, legati dal comune stile di vita e dall’amicizia. Tutti sentono il desiderio di cambiare vita ed uscire dall’angusto ambiente di provincia, ma solo uno di loro, Moraldo, il più sensibile e riflessivo, partirà veramente. Una mattina prenderà il treno da solo, e alla stazione a salutarlo ci sarà solo il ragazzino con cui aveva stretto amicizia nelle sue camminate notturne. Si sente il contributo di quel geniaccio di Ennio Flaiano, col suo umorismo cinico e dissacrante, alla sceneggiatura di questo capolavoro.
(1979) 94’ Terry Jones
BBBBB
(1953) 104’ Federico Fellini
Chiara Tartagni
BBBBB
Fabio Giambi
I soliti ignoti
il posto delle fragole
Probabilmente Monicelli con questo film ha filmato la migliore delle commedie all’italiana di sempre, e di sicuro ha tracciato la grammatica di base del genere. La storia è un esempio magistrale di comicità, a cominciare dall’interpretazione dei cinque scalcagnati poveracci che tentano il colpo grosso per sistemarsi una volta per tutte, finendo invece per farsi una famosa “magnata” di pasta e ceci! Vediamo all’opera i giovani, ma già grandi talenti di Gassman e Mastroianni, l’insuperabile Totò in qualità di maestro scassinatore (in “pensione”!), col sottofondo di una delle prime e belle colonne sonore jazz in Italia.
Il posto delle fragole è il film di Ingmar Bergman che ha riscosso in assoluto più successo: osannato dalla critica e dal pubblico, vinse nel 1958 l’Orso d’Oro al festival di Berlino e il premio speciale della critica a Venezia. Tornano, nel viaggio del professor Borg, i temi ricorrenti dell’autore: la morte, la maschera, l’inferno coniugale e la fede (quest’ultima in una visione più risolta). La struttura del film ha un’impronta classica e, al termine del viaggio, la trasformazione del protagonista è compiuta: il vecchio Isak è infine redento grazie ai segni chiari che gli offre il suo inconscio, è salvato dal baratro della solitudine e della freddezza nella quale ha vissuto l’intera esistenza. Un film profondamente personacontinua a pagina 9
(1958) 111’ Mario Monicelli
BBBBB
(1957) 91’ Ingmar Bergman
Fabio Giambi
BFF: Categoria “Extra”, da segnalare Vado bene o no? sui provini di grandi attori italiani per gli ultimi film di Virzì e Rubini.
BFF: Sempre tra gli “Extra” immagini dedicate al fotografo di scena Mario Tursi recentemente scomparso.
Sabato 11 aprile alle 16 a La Pescheria di Cesena si inaugura la mostra dei fotografi di scena in concorso per il Cliciak 2009.
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rassegna Cinematografica BEKET (2008) 80’ Davide Manuli lunedì 6 aprile 21.00 LUNEDÌ CULT MOVIE Faenza
mercoledì 15 aprile 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo
BILLO IL GRANDE DAKHAAR (2008) 90’ Laura Muscardin martedì 14 aprile 21.00 CINETECA DI RIMINI
L’OSPITE INATTESO (2007) 104’ Thomas Mc Carthy giovedì 16 aprile 21.00 METROFESTIVAL Gambettola venerdì 17 aprile 21.00 METROFESTIVAL Gambettola
CHE FAI, RUBI? (1966) 85’ Woody Allen, Senkichi Taniguchi domenica 19 aprile 21.30 FORCINE Forlì
IL PIANETA PROIBITO (1956) 98’ Fred McLeod Wilcox domenica 12 maggio 21.30 SCAGLIE Faenza
CIAO PUSSYCAT (1965) 108’ Clive Donner domenica 12 aprile 21.30 FORCINE Forlì
PLAYTIME (1967) 108’ Jacques Tati mercoledì 8 aprile 21.15 SNAPORAZ Cattolica
COME UN UOMO SULLA TERRA (2008) 63’ Andrea Segre, Dagmawi Ymer lunedì 6 aprile 20.30 CINEMA SAFFI Forlì
PRANZO DI FERRAGOSTO (2008) 75’ Gianni Di Gregorio venerdì 10 aprile 21.00 NUOVO CINEMA Bagnacavallo sabato 11 aprile 21.00 NUOVO CINEMA Bagnacavallo
IL DESTINO NEL NOME (2006) 122’ Mira Nair martedì 7 aprile 21.00 CINEMA SARTI Cervia
RACHEL STA PER SPOSARSI (2008) 114’ Jonathan Demme martedì 7 aprile 21.00 OCCHI SUL CINEMA San Marino 2 mercoledì 8 aprile 21.00 OCCHI SUL CINEMA San Marino 3
DUE PARTITE (2009) 94’ Enzo Monteleone mercoledì 15 aprile 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli giovedì 16 aprile 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli
SAIMIR (2004) 88’ Francesco Munzi sabato 18 aprile 15.30 INSIEME IN AZIONE Forlì
GALANTUOMINI (2008) 100’ Edoardo Winspeare sabato 18 aprile 21.00 OCCHI SUL CINEMA San Marino 1
SETTE ANIME (2008) 125’ Gabriele Muccino venerdì 17 aprile 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo
GIULIA NON ESCE LA SERA (2009) 105’ Giuseppe Piccioni martedì 7 aprile 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli mercoledì 8 aprile 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli giovedì 9 aprile 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli
SHINING (1980) 120’ Stanley Kubrick lunedì 6 aprile 21.00 CINETECA DI RIMINI
THE HUMAN FILM (2005) 80’ Walter Ciusa domenica 19 aprile 21.30 SCAGLIE Faenza
IL SOL DELL’AVVENIRE (2008) 78’ Gianfranco Pannone mercoledì 15 aprile 16.30 CINETECA DI RIMINI
L’ISOLA (2006) 112’ Pavel Lounguine domenica 19 aprile 21.00 NOTORIUS Rimini
LA TERRA DEGLI UOMINI ROSSI (2008) 108’ Marco Bechis venerdì 17 aprile 21.00 NUOVO CINEMA Bagnacavallo sabato 18 aprile 21.00 NUOVO CINEMA Bagnacavallo
JUHA (1999) 78’ Aki Kaurismaki mercoledì 15 aprile 21.15 SNAPORAZ Cattolica LASCIAMI ENTRARE (2008) 114’ Tomas Alfredson giovedì 9 aprile 21.00 LUGOCINEMA UNA LUNGA DOMENICA DI PASSIONI (2004) 134’ Jean-Pierre Jeunet venerdì 10 aprile 21.00 NUOVO CINEMA BINARIO Cotignola MEGUNICA (2008) 82’ Lorenzo Fonda giovedì 9 aprile 21.00 LA PALAZZINA Imola
SI PUÒ FARE (2008) 111’ Giulio Manfredonia martedì 14 aprile 21.00 CINEMA SARTI Cervia
TI AMERÒ SEMPRE (2008) 115’ Philippe Claudel giovedì 9 aprile 21.00 METROFESTIVAL Gambettola venerdì 10 aprile 21.00 METROFESTIVAL Gambettola giovedì 16 aprile 21.00 LUGOCINEMA THYSSENKRUPP BLUES (2008) 73’ Pietro Balla, Monica Repetto martedì 7 aprile 21.00 CINETECA DI RIMINI
PUERTO ESCONDIDO (1992) 114’ Gabriele Salvatores venerdì 17 aprile 21.00 NUOVO CINEMA BINARIO Cotignola
VALZER CON BASHIR (2008) 87’ Ari Folman lunedì 6 aprile 21.15 CINEFORUM RICCIONESE martedì 7 aprile 21.15 CINEFORUM RICCIONESE venerdì 10 aprile 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo sabato 11 aprile 21.00 OCCHI SUL CINEMA San Marino 1 martedì 14 aprile 21.00 OCCHI SUL CINEMA San Marino 2 mercoledì 15 aprile 21.00 OCCHI SUL CINEMA San Marino 3 giovedì 16 aprile 21.30 NOTORIUS Rimini
ODGROBADOGROBA (2005) 103’ Jan Cvitkovic martedì 7 aprile 21.15 CINEMA ASTRA Misano Adriatico
UNA VITA DIFFICILE (1961) 118’ Dino Risi lunedì 6 aprile 16.30 CINETECA DI RIMINI
OPERAZIONE VALCHIRIA (2008) 123’ Bryan Singer martedì 14 aprile 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo
THE WRESTLER (2008) 105’ Darren Aronofsky martedì 7 aprile 21.00 CINETEATRO VICTOR San Vittore di Cesena
MILK (2008) 128’ Gus Van Sant lunedì 6 aprile 21.00 CINEMA DON FIORENTINI Imola martedì 7 aprile 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo mercoledì 8 aprile 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo
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Essai in Romagna 6 - 19 aprile 2009
segue da pagina 7
sale e biglietti CINEFORUM RICCIONESE €5 Planet Cinema (sala 6) viale Virgilio 19 Riccione CINEMA DON FIORENTINI €4,50 viale Marconi 31 Imola CINEMA SAFFI €5 (intera serata) via dell’Appennino 480 Forlì ingresso libero il mercoledì) via XX settembre 98/a Cervia CINEMA VERDI €5 Piazza A. Fratti Forlimpopoli CINETEATRO VICTOR €4,20 via San Vittore 1680 San Vittore di Cesena (FC) CINETECA DI RIMINI €4 lunedì 21.00, gratis 16.30 e martedì via Gambalunga 27 Rimini FORCINE tessera annuale €5 Moquette via dell’Aste 11 Forlì INSIEME IN AZIONE CINEFORUM ingresso libero piazzale Foro Boario 7 Forlì LA PALAZZINA ingresso libero Via Quaini 14 Imola LUGOCINEMA €5 Cinema Giardino viale Orsini 19 Lugo LUNEDÌ CULT MOVIE €6,50 (€5,00 con tessera web) Cinema Italia via Cavina 9 Faenza METROFESTIVAL €7 abbonamento rassegna Cinema Metropol Corso Mazzini 51 Gambettola NOTORIUS €4 giovedì, gratis domenica Cinema Tiberio viale Tiberio 59 Rimini NUOVO CINEMA €3,50 Ex convento San Francesco via Cadorna 14 Bagnacavallo NUOVO CINEMA BINARIO ingresso con tessera PRIMOLA (€15) Teatro Binario c\o Stazione Ferroviaria di Cotignola OCCHI SUL CINEMA €5 1) Cinema Pennarossa via Corrado Forti 53 Chiesanuova (RSM) 2) Cinema Nuovo Dogana piazza Marino Tini 7 San Marino 3) Cinema Turismo via della Capannaccia 2 San Marino SCAGLIE €5 tessera mensile ClanDestino viale Baccarini 21 Faenza SNAPORAZ €5 Piazza Mercato 15 Cattolica SPIRITUALMENTE REALE ingresso libero Cinema Italia via Cavina 9 Faenza SUPERCINEMA €5 Piazza Marconi 1 Santarcangelo di Romagna
le e già testamentario; i sogni del professor Borg sono un’enciclopedia di simboli: le lancette dell’orologio non scandiscono più emozioni ormai inaridite, il tempo stesso non c’è più perché si è prossimi alla morte. Isak ha voltato lo sguardo dal «posto delle fragole», metafora della sua giovinezza ed è reo di non essersi saputo vedere nello specchio della vita. Le favole di Sara, cugina amata in gioventù, sono rivolte all’uomo bergmaniano sempre in bilico sulla soglia del terrore, tra il vivere “da vivi” e quel vivere “da morti” che il vecchio Isak ha scelto. L’equilibrio tra realtà e sogno, tra il ricordo ed il presente, è di perfezione matematica. Bergman trascina lo spettatore nell’animo del professore e nelle ombre del uo passato in cui Isak non ritrova mai un se stesso giovane come in un classico flashback, ma al quale ritorna con il corpo e lo sgomento di vecchio. La grande forza del film risiede anche nello straordinario volto, austero e docile dell’indimenticabile regista e attore svedese Victor Sjostrom, vecchio leone stanco al quale Bergman dedicò il film.
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Fiorenzo Giambi
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Altre immagini V for Vendetta
Alan Moore e David Lloyd, 2006, Rizzoli
http://en.wikipedia.org/wiki/V_for_Vendetta Scritto e pubblicato tra il 1982 e il 1988, in piena epoca Thatcher, è un vero pamphlet politico, intriso di antifascismo e fascinazione per una possibile anarchia consapevole. La trama si snoda machiavellica con continui ed intriganti rimandi alla lettera V, fino al deflagrante finale, in cui esplode una violenza di massa di cui Moore, libertario fino in fondo, non ci mostra le conseguenze. Lo scrittore inglese ci regala uno dei personaggi più contorti ed affascinanti della sua opera e della storia del fumetto, coadiuvato dai disegni onirici di David Lloyd. Un capolavoro assoluto. Chiara Tartagni
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Lamento di Portnoy Philip Roth, Einaudi
http://en.wikipedia.org/wiki/Portnoy’s_Complaint Alexander Portnoy è inguaribilmente affetto da “figomania”, e la sua intera vita è un ossessivo viaggio tra masturbazioni, scopate, esibizionismi, fantasie erotiche sognate e messe in pratica; Portnoy è però anche un colto e affermato ebreo americano impegnato nelle cause civili, nonché fiore all’occhiello della sua famiglia; egli vive perciò la sua ossessione allo stesso tempo come ribellione e colpa, affermazione di libertà e inguaribile malattia, scisso com’è tra furore dionisiaco e morale patriarcale. Una mirabile prova di intelligenza e di talento narrativo, un viaggio tra umorismo ebraico, sesso e psicanalisi degno del miglior Woody Allen, nel libro che ha rivelato al mondo il genio di uno dei più grandi scrittori del XX secolo, e che mantiene intatta a quarant’anni di distanza tutta la sua freschezza. Alessandro Merci
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Il n’y a pas de Colin dans un poisson Les Yeux d’IZO, 2008, video http://www.inteatrotv.com/ La cultura è l’insieme delle conoscenze acquisite che permettono di sviluppare il senso critico, il gusto e il giudizio. La cultura è però anche una spesa, prevede costi, tempo e lavoro. Pensiamo a un film di Chaplin. Anche il culturismo presuppone costi, tempo e lavoro, ma difficilmente riuscirebbe a rendere una società migliore, più viva. Pensiamo a un bicipite. E allora se un Sarkozy taglia le spese alla cultura per poi stringere la mano ad Arnold Schwarzenegger qualsiasi protesta, anche se stipata in un piccolo e simpatico video di pochi minuti diffuso in rete, può diventare preziosa.
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DocinTour alla Cineteca di Rimini. Alle 16.30 l’8 aprile Code di lucertola di Valentina Giovanardi; il 15 aprile, Il sol dell’avvenire, accompagnato dal regista Gianfranco Pannone.
Francesco Garoia
Giovedì 9 aprile alla meritoria Palazzina di Imola dopo Megunica viene proiettato il geniale corto Muto di Blu in stop motion.
Pompeo Batoni
L’Europa delle corti e il Grand Tour Lucca, Palazzo Ducale, fino al 3 maggio 2009 http://www.pompeobatoni.it/
Non è facile, in questi anni funestati dai vari Cattelan e Hirst, proporre una mostra monografica su un artista come Batoni, protagonista di un’epoca complessa e mai abbastanza approfondita come il ‘700. Questo pittore, che a una superficiale occhiata ci appare come un semplice anticipatore del Neoclassicismo, è in realtà uno straordinario autodidatta che si forma sull’esempio dei grandi del passato: Raffaello, Annibale Carracci, ma anche i fiamminghi. L’esposizione è allestita con notevole cura, dà al pubblico la possibilità di seguire il percorso artistico di Batoni, che spazia dalla mitologia alla storia, dalla pittura sacra alla ritrattistica, per la quale verrà conosciuto a livello europeo. Molto apprezzabile l’inserimento di datazioni nelle targhette espositive, usanza ormai quasi perduta.
BBBB Chiara Tartagni
Giovedì 16 aprile alle 21 al cinema Notorius di Rimini il documentario di DocinTour Insegnare a Gaza precederà opportunamente Valzer con Bashir.
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Ponyo, una chance Lettera aperta agli amanti dell’animazione Gualtiero Cannarsi, dialoghista e direttore del doppiaggio italiano, ha scritto una lettera aperta agli amanti dell’animazione, in merito all’uscita di “Ponyo” nelle nostre sale, con la preghiera di diffonderla il più possibile. Ve la riportiamo integralmente.
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aro amico, come probabilmente già saprai, questo fine settimana vede l’uscita nelle sale cinematografiche italiane del film Ponyo sulla Scogliera, ovvero la versione italiana di Gake no Ue no Ponyo, l’ultimo film dello Studio Ghibli firmato da Miyazaki Hayao. Più che parlare del valore della pellicola, cosa per cui ci saranno di certo tempo e spazi futuri, vorrei ora provare a farti riflettere su una questione ben più urgente. Ovvero: questa uscita cinematografica rappresenta un’occasione unica non solo per “Miyazaki in Italia, non solo per lo “Studio Ghibli in Italia”, ma per la salute di tutto il settore dell’animazione giapponese in Italia. Perché? È molto semplice. Sin dalla “seconda invasione” di anime (e manga) nel nostro paese, ovvero quella avvenuta all’inizio degli anni Novanta, non si è mai riusciti a fondare in Italia un reale zoccolo di cultura di settore. Questo significa
che, dai Novanta a oggi, i manga e gli anime hanno Ponyo, la avuto un loro piccolo boom di nicchia, che ha provato a espandersi commercialmente, fallendo nel diventare mainstream, e ora siamo agli sgoccioli. Questo proprio perché non si è mai pensato, né si è mai riusciti, a fondare in Italia un’onesta cultura di settore. Quindi la nicchia è stata prosciugata, e ora è in secca. Ho personalmente vissuto tutte queste fasi sia da appassionato che da addetto ai lavori, perché c’ero personalmente, in prima linea, nel corso di tutta questa evoluzione. E non è nulla di originale. Così capita nei mercati di nicchia quando non fondando realmente nulla di subculturale, si cerca a un dato momento di spaccare la nicchia per mera ragione economica: non funziona. È evidente che manga e anime non saranno mai moduli espressivi realmente di massa in Italia, e non credo lo si dovrebbe neppure auspicare. Tuttavia, senza fondare
Domenica 19 aprile nel pomeriggio presso il ClanDestino di Faenza aperitivo col regista Walter Ciusa prima della visione serale del suo film The Human Film.
Segnalazioni Fuori Orario. Nella notte tra il 10 e l’11 aprile su RaiTre Il sole negli occhi, 1953, 95’, affascinante opera prima di Antonio Pietrangeli.
pesciolina che vuole diventare bambina
una solida base culturale anche di un settore ‘medio piccolo’, la sua nicchia muore, muore commercialmente perché non riesce né a mantenersi, né soprattutto a rinnovarsi. Tuttavia, fondare una cultura di settore è la cosa più difficile, perché richiede due elementi che difficilmente si associano: l’intento culturalizzante/artistico E un serio e oculato investimento di risorse economiche. Ed eccoci giunti al punto: perché l’uscita di Ponyo sulla Scogliera rappresenta un’occasione reale, e perché altre uscite non erano altrettante occasioni? È presto detto. Da un lato, un’uscita artisticamente impeccabile, ma economicamente misera, non muove nulla. Non vi è un investimento serio, e quindi neppure la visibilità mediatica reale del prodotto è tale da raggiungere nuovi fruitori. All’opposto, anche
Tra le cinque uscite di venerdì 10 aprile attenzione a Tutta colpa di Giuda, musical carcerario di Davide Ferrario.
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Ponyo, una chance la diffusione commercialmente sovraesposta di un prodotto di gran visibilità, ma tuttavia non culturalmente rispettoso della sua eredità culturale originale, non crea nulla, perché non comunica nulla di vero al pubblico. Uscite cinematografiche come quelle di Ken o Lupin, quindi, non significano nulla. Sono solo delle operazioni di ‘passa alla cassa’, fatte per spremere i residui nostalgici di personaggi già noti e amati. Lavori realizzati col minimo investimento possibile per massimizzare il guadagno al più possibile. Prendi i soldi e scappa. Taglia e brucia. Uscite invisibili apparse sull’onda di distribuzioni straniere, come quelle dei film di Kon Satoshi (Tokyo Godfathers, Paprika) non significano evidentemente nulla. Il mercato dell’home-video è ormai pressoché esploso, vive di sola grande distribuzione “squarciata”, ovvero di merchandise a basso costo da edicola o cestone di centro commerciale. Questa è l’attuale situazione dell’animazione giapponese in Italia. In questa situazione, Ponyo sulla Scogliera, un film inedito, esce al cinema in Italia in duecento copie. Per intenderci, sono più copie di quelle di The Millionaire, il campione degli Oscar di quest’anno. Non solo. Esce in duecento copie con una localizzazione italiana fedele
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Tra i dieci film di venerdì 17 aprile può essere gradevole Fuga dal call center di Federico Rizzo. Tra gli attori Natalino Salasso e Tatti Sanguinetti.
all’originale, dove il bambino protagonista, un bambino giapponese, viene chiamato Sosukechan, dove si parla -con naturalezza e normalità- di Dea Kannon e di Urashima Taro, perché è un film giapponese ambientato in Giappone. Ed è un film per bambini, ovvero i soggetti ideali per il fondamento di una nuova cultura. Oltre alle duecento copie, c’è la serietà di un distributore, la Lucky Red, che ha investito grandemente e intelligentemente su questo film. È innanzitutto il terzo film Ghibli che distribuisce, sempre con serietà. Presentato a Venezia, con l’autore giunto in Italia. Ottenendo grande riscontro di critica, cosa che si è rispecchiata in tutta la stampa nazionale, dai giornali quotidiani, alle riviste di settore, ai telegiornali più in vista. Molte iniziative pubblicitarie sono state varate a latere dell’uscita del film: un concorso sul sito Lucky Red, uno sul sito Cartoon Network, uno sul sito di Nanoda. Molto, molto lavoro è stato profuso SIA dal punto di vista commerciale, SIA dal punto di vista artistico e culturale, intorno a Ponyo sulla
Il 17 esce anche Questioni di cuore. Grande Cast: Antonio Albanese, Kim Rossi Stuart, Federica Inaudi, Micaela Ramazzotti.
Scogliera. Per questo è un’occasione unica. E per questo credo che proprio in questo momento, chi si vuole chiamare un appassionato di animazione giapponese dovrebbe saper premiare tanto sforzo e tanta cultura profusa dalla Lucky
La straordinaria nave sottoma
Red in questo settore che noi diciamo di amare. Il modo per farlo è, chiaramente, andare al cinema e portare amici e parenti al cinema, spingerli al cinema a vedere quello che è un magnifico
Dal 17 aprile anche Complici del silenzio, nuova lettura del cinema italiano della dittatura degli anni ’70 in Argentina. Regista Stefano Incerti.
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Ponyo, una chance film, il film dell’autore di animazione giapponese che -anche e soprattutto e innanzitutto in giapponese - è a giusto titolo ritenuto il simbolo e l’erede della tradizione animatoria nipponica. Soprattutto quando Lucky Red ha già dichiarato la sua intenzione a
arina di Fujimoto, papà di Ponyo
distribuire l’intero catalogo dei film di Miyazaki nei CINEMA italiani, e di distribuirli nella totale fedeltà artistica e culturale agli originali, questa è un’occasione irripetibile, venutasi a creare per una serie
tanto lunga di coincidenze tanto fortuite che sarebbe persino noioso stare qui a elencarle. Ma è forse la rara, unica occasione di fondare una onesta, modesta ma VERA cultura dell’animazione giapponese in Italia, e spero solo di essere riuscito a comunicare questo obiettivo dato in tutta la sua poderosa e onesta realtà. Perché ho scritto questa lettera aperta non da addetto ai lavori, ma da appassionato di animazione giapponese, proprio come il suo ideale ricevente. Sono personalmente coinvolto nella realizzazione dell’edizione italiana di Ponyo sulla Scogliera, ma non sono un dipendente della Lucky Red. Non trarrò alcun beneficio economico dall’eventuale successo di Ponyo sulla Scogliera, e siccome per deontologia professionale io lavoro sempre alla paga minima sindacale del settore (doppiaggio), nulla cambierà nella mia sfera economica personale. Scrivere questo è per me umiliante (è sempre umiliante parlare di denaro quando si ha in mente l’arte), ma mi preme davvero che l’onestà di questo scritto sia palese anche al lettore
Fuori Orario/2. Nella notte del 18 aprile su RaiTre Fuggiamo insieme di Leo Mc Carey, 1942, 113’, con Cary Grant e Ginger Rogers. Commedia degli equivoci che si spinge ai limiti dei campi di concentramento.
Festival del cinema africano, asiatico e d’America di Milano: miglior Lungometraggio Jermal dei registi indonesiani Ravi L. Bharwani e Rayya Makarim.
più diffidente, quindi non esiste ora per me neppure nessuno orgoglio, nessuna dignità. C’è qualcosa di più importante di me, ed è esattamente l’occasione di cui ho parlato. Sono quindici e più anni che opero in questo settore, e da più di una decade lamento la mancanza di una cultura specifica di questo settore. Nessuno ha mai realmente investito nulla per crearla. Le fiere sono sempre state sterili o quasi. Tutti gli agenti del settore o erano chiusi in una nicchia, o speravano in una gallina dalle uova d’oro che non è mai esista, e tutti gli sforzi miei e di pochi altri appassionati professionali si sono sempre persi così, in questa ineluttabile mancanza. Siccome ora potrebbe, forse per la prima volta, essere diverso, io spero davvero che chi ama ritenersi un appassionato di animazione giapponese in Italia sappia sentire la semplice responsabilità anche solo della propria passione. Spero che questa lettera sia stata letta e non fraintesa. Spero che questa occasione non sfumi nella tipica abulia del sedicente appassionato italiano.
Amichevolmente, l’appassionato di animazione giapponese Gualtiero Cannarsi, noto ad alcuni anche come “Shito”. Che poi significa apostolo. Il 16 aprile alle 21 alla cineteca di Rimini, conclusione della seconda fase di Film di cassetto, con la premiazione dei migliori film di famiglia sulle vacanze pervenute. Vale la pena il viaggio.
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Ponyo, una chance
Ponyo sulla scogliera (2008) 100’ Hayao Miyazaki
Si sente il sapore dei cartoni animati di una volta gustando questo film di animazione, pieno di elementi tradizionali, come i sentimenti puri, una storia strappalacrime, un tocco del maestro Miyazaki e nessun effetto speciale aggiunto. La tecnica 3D e la computergrafica sono ingredienti essenziali per i film di animazione di gusto moderno, ma non sono necessari ingredienti di Ponyo sulla scogliera. Probabilmente potrà sembrare molto caramelloso se confrontato con i cartoni animati trasmessi oggi, e tanto più un gusto è diverso da quello abituale tanto più se ne sente il sapore forte e intenso. Non c'è l'acido confronto con il nemico, l'amaro scontro fisico degli eroi, l'aroma aggiunto dei superpoteri dei beniamini di oggi, ma la dolcezza di valori profondi come la solidarietà, la semplicità dell'amicizia, la delicatezza dell'amore. Nelle parole di accoglienza di due bambini, forse troppo piccoli per pronunciarle, c'è un richiamo al coraggio di scelte importanti e durature che confortano in quest' epoca contrassegnata dall'incertezza. É una favola dove non c'è il nemico. Il personaggio che dovrebbe impersonare il cattivo in fondo si rivela anch'egli buono e comprensivo. Pur se non c'è un male da sconfiggere, ma solo delle decisioni da prendere, la favola sembra funzionare ugualmente. Non mancano i temi dell'abbandono, dell'inconscio rappresentato dalle profondità degli abissi dove è nascosto un segreto, dell'acqua madre, della crescita e della regressione, del pensiero magico che deve essere superato per entrare nella realtà. Una favola dove infine quello che si persegue e si raggiunge è la semplice condizione umana. Non una condizione sovraumana, non la ricerca di un potere eccezionale, non diventare eroi, ma diventare uomini: insomma crescere.
BBBBB
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Lo SNCCI ha assegnato il “Nastro dell’anno” a Gomorra. Presentazione delle nomination dei Nastri d’argento il 27 maggio, premiazioni, a Taormina, il 27 giugno.
In Francia è passata una legge antipirateria draconiana. Ne riparleremo. Per il momento preparate la stanza degli ospiti per eventuali amici francesi grossi “scaricatori”.
Luigi Palmirotta Il nuovo film di Tim Burton, Alice nel paese delle meraviglie in uscita il 5 marzo 2010, con Johnny Depp, Ann Hathaway e la piccola Mia Wasikowska, sarà girato in 3D.
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CineAstri
J
di Camilla Bruschi
ennifer Aniston: Acquario. Juliette Lewis: Gemelli. Gwyneth Paltrow: Bilancia. Angelina Jolie:…. Gemelli!! Pare proprio che Brad Pitt, Sagittario, abbia una passione per i segni d’Aria! Acquario, Bilancia e Gemelli appartengono infatti all’elemento Aria, mentre Sagittario, insieme ad Ariete e Leone, all’elemento Fuoco: ogni segno zodiacale appartiene infatti a un elemento che ne determina le connotazioni di base del carattere, il “temperamento”. Brad e Angelina sono espressione del tipico connubio AriaFuoco. Per i segni d’Aria pensare è esistere. L’energia è nella mente, e il pensiero, come l’aria, è inafferrabile, mutevole, portatore di calore o freddezza. I segni di Fuoco hanno bisogno di azione, di movimento, di espandersi ed espandere, con il cuore. È veramente difficile rimanere indifferenti all’ottimismo e fiducia dei segni di fuoco, alla teatralità e ironia con cui affrontano le piccole e grandi cose della vita (non è un caso che molti attori o personaggi dello spettacolo appartengano a segni di fuoco), così
Brangelina
Angelina Jolie con il compagno Brad Pitt
Pitt con l’ex moglie Jennifer Aniston
Gwyneth Paltrow con Brad dodici anni fa
Pitt e il primo amore Juliette Lewis
Situazione sui film in concorso a Cannes, per gli italiani sperano Bellocchio, Tornatore, Piccioni e Archibugi, per cui tifiamo. Quasi certi i nuovi Tarantino e Mungiu. Il via il 13 maggio..
Eric Cantona, ex calciatore francese del Manchester United, protagonista di Looking for Eric, il nuovo film di Ken Loach in uscita inglese il 10 giugno. Siamo molto inquieti.
come è difficile non apprezzare la raffinatezza e la versatilità dei segni d’aria. Oscar dunque alla compatibilità “elementare” dei Brangelina! Si capiscono, si stimano, si alimentano e sono accomunati da un’elevata dose di amore per la libertà, per l’intelletto e per la convivialità. Qualche ombra: il Sagittario, eterno giovane dello zodiaco, esploratore, viaggiatore, non ama essere messo di fronte a troppe responsabilità, e la routine lo porta all’infelicità. Così pure il Gemelli deve poter essere lasciato libero di passare da una realtà (mentale) all’altra, e coltivare un'intensa attività sociale grazie alla quale condividere con gli altri le proprie idee. Chiudete l’Aria in una gabbia e, inutile dirlo, ne uscirà, ma accendete un Fuoco sotto una lanterna di carta ed ecco che volerà! Roma Indipendent Film Festival: vittoria del pluripremiato Hunger di Steve McQueen (non è lui, non è parente), sulla vicenda di Bobby Sands. Troverà finalmente un distributore?
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Billy Sostiene Il primo dei supereroi? Amleto. È di questi giorni l’annuncio che l’attesissima incarnazione cinematografica di Thor, uno degli Avengers della Marvel Comics, dovrà probabilmente aspettare un paio d’anni prima di vedere la luce, causa affollamento di cinecomics. Ma la vera notizia è che il regista incaricato di dare forma al progetto è nientemeno che Kenneth Branagh, celebre per le sue rappresentazioni delle opere di Shakespeare, sempre suggestive per quanto lievemente artificiose. È forse il segnale che il cinefumetto non è più pane per i soli appassionati, da sempre ingabbiati nello stereotipo dell’eterno Peter Pan? Se il supereroe non è tale quando non è afflitto da superproblemi, non si può provocatoriamente scoprire in queste affascinanti figure un prodotto culturale della nostra epoca, così come lo era Amleto? Un ragazzo privato del padre, sulle cui fragili spalle pesa una responsabilità terribile: «Questo tempo è scardinato. Oh maledetto destino, che io sia mai nato per rimetterlo in sesto!». Chiara Tartagni Quando nella botte vecchia c’è il vino buono
3d
Circola nel mondo dell’arte il pregiudizio che un artista dia il meglio di sé all’inizio della sua carriera, che i lavori della maturità possano essere più curati e formalmente perfetti ma meno esteticamente significativi, e che raramente esca un capolavoro dopo i sessant’anni di vita. La musica e la letteratura sembrano confermare quest’idea, ma il cinema è lì a smentirla: Claude Chabrol con i suoi quasi ottant’anni sforna un film all’anno, e il livello è sempre eccellente, ben superiore a quello delle sue prime prove registiche; Manoel De Olivera ha spento le cento candeline, ma non si è spenta la sua creatività: anzi, “un film parlato”, uscito appena cinque anni fa, rappresenta forse il suo esito migliore. E che dire del settantottenne Clint Eastwood? Una crescita lenta e inesorabile, da pellicole interessanti, a bei film, a veri capolavori. Vedere l’ultimo “Gran Torino” per credere! Alessandro Merci
Mostri contro alieni è il cartone animato che preannuncia una nuova invasione di film costruiti per essere massimamente goduti con le tre dimensioni. Come il cinemascope fu la punta di lancia con cui Hollywood cercò di contrastare la televisione, così il 3D è la chiave per convincere gli spettatori a non aspettare di vedere i film nel proprio salotto di casa. Ovviamente non è più tempo di occhialini (chi non ne ha un paio nascosto in qualche cassetto?) ma di tecnologie complesse che richiedono sale apposite. Di queste la Romagna ne detiene solo una, allocata al multiplex Le Befane di Rimini. Sarebbe opportuno che gli imprenditori locali provassero a mettere a regime l’investimento. Magari con fondi regionali, se i nostri politici prenderanno l’esempio di quelli laziali. Senza 3D è meglio non vederli. Ilario Gradassi 6 aprile 2009 Numero 4
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rivista cinematografica romagnola
da un idea di Ilario Gradassi, grafica ed editing di Cecilia Benzoni, articoli di Camilla Bruschi, Gualtiero Cannarsi, Francesco Garoia, Fabio Giambi, Fiorenzo Giambi, Alessandro Merci, Luigi Palmirotta, Chiara Tartagni, Cecilia Benzoni, Ilario Gradassi.
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A.A.A
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