Billy rivista cinematografica romagnola 18 maggio 2009 - Numero 7
Riunione di Famiglia State of Play Il canto di Paloma Lezioni d’amore recensioni Spazio libero e Piccoli nuove rubriche
fans
La nostra candidata per la palma 2009
Becoming Jane all’interno rassegna cinematografica film d’essai in Romagna dal 18 al 31 maggio
Nella fabbrica dei Creativi Al via il Romagna Creative District paginadue
Guida a Cinesogni
la rassegna al Rasi di Ravenna billy informa
Il dottor Stranamore Stanley Kubrick pantheon
Horror e verità
La resposabilità dello sguardo
horror politics
A ciascuno il suo
Considerazioni sul diritto d’autore billy sostiene
Le ultime da Cannes
The greatest Humans Giallo Il sol dell’avvenire
Un forlivese sulla Croisette réportage
18 maggio 2009 - Numero 7
sommario
paginadue di Camilla Bruschi
Creatività in Rete Paginadue................................................. Creatività in rete Camilla Bruschi Corti da sogni-Antonio Ricci......................... Decima edizione Ilario Gradassi Un forlivese sulla Croisette.......................... Notizie da Cannes Nicola Vandi In Sala..................................................... il canto di paloma Alessandro Merci lezioni d’amore Luigi Palmirotta riunione di famiglia Alessandro Merci state of play Chiara Tartagna Fuori Sala................................................. Amori bugie e calcetto Francesco Garoia White noise Francesco Garoia Il giorno della locusta Chiara Tartagni W. Fabio Giambi Altre immagini .......................................... Arte genio follia Alessandro Merci Sleep now in the fire Chiara Tartagni
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Alessandro Baricco – Postilla
Francesco Garoia
Eriadan, il nostro specchio
Ilario Gradassi rassegna cinematografica........... 8 dal 18 - 31 maggio 2009
Pantheon.................................................. Il dottor Stranamore Fabio Giambi Spazio Libero............................................ Tempo di bilanci Alessandro Merci Horror Politics#5....................................... La responsabilità dello sguardo Matteo Lolletti Il più grande regista (vivente) del mondo#4.. Spazzatura Michelangelo Pasini Piccoli fans............................................... Meg, le stelle cadono Ilario Gradassi CineAstri................................................... Scamarcio e Golino Camilla Bruschi Billy Sostiene............................................ Il diritto d’autore Francesco Garoia Agora: se un’intellettuale non basta
Chiara Tartagni
Il prossimo passo
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Ilario Gradassi
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L’8 maggio alla “Fabbrica” di Gambettola è stato lanciato il Romagna Creative District (http://www.romagnacreativedistrict.com) Il distretto nasce dalla collaborazione di CNA Forlì- Cesena e matitegiovanotte, agenzia di comunicazione di Forlì, per promuovere un sistema produttivo locale della creatività. Le principali finalità sono quelle di creare un network vincente tra micro e piccole aziende del settore (comunicazione, web, design, architettura, musica, arte, spettacolo, intrattenimento ed enogastronomia). «Ho visto cose che voi umani..». Draghi metallici sputa fuoco, felliniane presenze femminili su montagne di sassi, vestiti da sposa realizzati con materiali di recupero, giochi per la mente, improvvisazioni teatrali, musica d’autore, lectiones magistralis, Mila e Shiro in musica sul tetto e nessuna sostanza stupefacente, eccetto, appunto, la creatività. Tutto questo in Fabbrica, un ex cementificio, come direbbe un mio amico architetto, di una “fighezza” rara. E si trova a a Gambettola, non a Milano o Londra: dovremmo riscoprire le potenzialità che abbiamo a portata di mano (tralaltro promuovere il territorio è una delle finalità del distretto creativo romagnolo). Vi chiedete quali collegamenti il cinema e le associazioni di cinefili possono avere con un business social network? A mio parere, se il distretto diventasse una realtà semi permanente, il cinema il teatro e tutte le forme d’arte in Romagna potrebbero davvero “fare l’impresa”. All’alta fantasia qui mancò possa. Problemi strutturali e di ubiquità non ci impediscono di uscire in tempo in questo fine maggio pieno di eventi in Romagna e fuori. Salutiamo l’arrivo di Stefania Montalti alla grafica e pregustiamo l’arrivo delle pietanze francesi, Bellocchio in primis. Leggete e guardate finché potete.
Billy
18 maggio 2009 - Numero 7
corti da sogni-antonio ricci guida alla decima edizione QUANDO: da mercoledì 20 maggio ore 20 a sabato 23 maggio ore 23.55. DOVE: Al teatro Rasi di Ravenna, via di Roma 39. Ingresso libero. CHI: Il festival è organizzato dal circolo Sogni, dal Comune di Ravenna e dalla Uicc, con il patrocinio e il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema, e in collaborazione con la Provincia di Ravenna. COSA: 60 cortometraggi in quattro giorni divisi nelle seguenti categorie: Sogni d’oro per il miglior corto (14 corti in gara); European sogni award per il miglior corto europeo (14 corti in gara); Mitici critici con premio assegnato da giuria di studenti delle scuole medie (9 corti in gara); I leoni dell’Emilia-Romagna (5 corti in gara); Sogni Doc per il miglior documentario (4 corti in gara); Frequenze in corso per il miglior video musicale (10 corti in gara) COME: Una serata in più rispetto al passato. La collaborazione con lo “Slowfood on Film”. Una ulteriore razionalizzazione del programma con ogni serata vocata e particolare. Questi i punti forti della rassegna. Qualche delusione per la scarsa partecipazione alla competizione regionale. Si parte con un buffet offerto lunedì alle 19,45 da Slow food di Ravenna. Poi proiezione dei corti freschi di Slow food on Festival La chain du froid di Samuel Hercule (Francia), Le Saint Festin di Anne Laure Daffis e Leo Marchand (Francia), Basilicum & Brandnetels di Leyla Everaers (Olanda) e Pig me di Mette Rank Tange (Danimarca). Giovedì e venerdì oltre alla proiezione anteprima dei
Billy
Dal 20 maggio in sala Vincere, il film di Marco Bellocchio in concorso a Cannes sulla prima famiglia nascosta di Benito Mussolini. Con Filippo Timi e Giovanna Mezzogiorno.
nuovi corti degli idoli di casa Edo Tagliavini e Alberto Donati. Sabato incontro con i fratelli Tagliavini, l’uno regista di corti, l’altro mago degli effetti speciali a Londra per la Mpc. Il coinvolgimento delle scuole, oltre al premio con una giuria di studenti, comprende anche un concerto, venerdì alle 20, con musiche tratte dai film di Fellini. Il buffet non mancherà anche il sabato quando le proiezioni inizieranno alle 10. La serata conclusiva sarà condotta dai giornalisti Chiara De Felice e Alberto Mazzotti. Il teatro Rasi è in centro, la tavola apparecchiata è ricca, e pure speziata. Riuscirà il pubblico ravennate a non farsi coinvolgere?
Dal 22 maggio in sala Antichrist di Lars Von Trier. Sesso, orrore e violenza. Ma non diffidate troppo.
Ilario Gradassi
Il Teatro Rasi di Ravenna Dal 22 maggio in sala Taxi to the dark side, documentario di Alex Gibney che scopre il pentolone sul disprezzo dei diritti umani durante la guerra infinita.
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18 4 maggio maggio2009 2009--Numero Numero67
un forlivese sulla croisette di Nicola Vandi
Visionati quattro film del marchè du film (pellicole presentate in anteprima per buyers e distributori). 1. The greatest: an american family/teenage drama meets Juno. Pierce Brosnan e Susan Sarandon padre e madre insopportabili. Da vedere un attimo prima del suicidio o anche dopo. 2. Humans: pellicola sul filone horror/thriller transalpino. una famiglia di discendenti dell’uomo di Neanderthal vive ancora nei verdi boschi della Svizzera. Da vedere con cinque bottiglie di birra sul tavolo (già vuote). 3. Giallo: Dario Argento a fine carriera. Troppo poche le note positive in confronto alle risate in sala. 4. Il sol dell’avvenire: alcuni dei membri fondatori delle brigate rosse e dell’ “appartamento” di Reggio Emilia si ritrovano in un ristorante per ripercorrere le storie delle loro vite dopo la scarcerazione. Musica affidata agli Offlaga DiscoPax. Per chi ci crede. Sono in fila per Tetro di Coppola. A domani!
#1
15 maggio Nicola Vandi is back. Tetro: il presente è in bianco e nero e il passato a colori nell’immaginario cinematografico di Francis Ford Coppola. Un mondo in cui il protagonista si fa chiamare Tetro e non con il suo nome di battesimo Angelo; in cui la più famosa produttrice teatrale si chiama Alone ed un cane da compagnia viene chiamato Problema. Un mondo di ombre, immagini riflesse ed imprigionate in specchi; di storie scritte ed... Nicola Vandi ha visto anche: Together, cortometraggio inglese incentrato su di un conflittuoso rapporto padre-figlio. Fish tank: pellicola inglese in concorso. I difficili anni di una difficile adolescenza per una teenager di un sobborgo molto (forse troppo) loachiano.
#2
presentata sul palco di un teatro. O sullo schermo cinematografico. Nicola Vandi ora è in sala per la premiere di Taking Woodstock di Ang Lee. Che aspettava con impazienza dopo la folgorazione post trailer. Nel mentre elabora e riflette su Thirst di Park Chan Wook. E lo ama. Nicola Vandi vorrebbe esternare alcune sensazioni positive riguardo a Fish Tank. Riflettendoci crede che potrebbe ricevere qualche riconoscimento. Ma è ancora presto, e l’anticristo ed il prete vampiro potrebbero punire la mia sfacciataggine. Nicola Vandi pensa che l’importante sia avere una prospettiva. Poi ognuno ne ha una sua, e deve lottare e urlare perchè anche altre persone la condividano con lui. Ang Lee è un grande regista ed ha un’ottima prospettiva. Porta Woodstock a Cannes. Con classe ed ironia. Nicola Vandi pensa che tutti dovrebbero vedere Thirst. E che tutti dovrebbero amarlo come l’ho fatto io. E che tutti dovrebbero essere assetati di cinema di Park Chan Wook. Perchè il maestro coreano continua a sperimentare e a confrontarsi con linguaggi differenti con il medesimo risultato.
16 maggio Nicola Vandi dopo un’ora esce da Thanks Maa, film indiano indipendente. E lo fa indipendentemente. Nicola Vandi ha visto Lymelife, pellicola americana indipendente (seppur prodotta da Martin Scorsese), secondo il suo (mio) umile parere molto interessante per come tratta l’ormai “solito” tema dell’adolescenza e della distruzione del nucleo familiare statun i tense. Da recuperare. (prescreening per buyers).
Nicola Vandi ora fa il programma delle prossime proiezioni. E cerca un posto dove noleggiare lo smoking per la premiere di Thirst di questa sera. Intanto ha l’invito. Nicola Vandi ora è felice possessore di un abito da sera. E...rulla di tamburi...lo ha acquistato! Nicola Vandi in attesa della premiere di Thirst (22.30) progetta di andare a vedere un film in 3D... il nuovo trend...mah.
#3
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Nicola Vandi finisce il commento su Tetro: ...ed incompiute. La vita reale viene rap-
Dal 22 maggio in sala Una notte al museo 2: la fuga, cultura umorismo cheap e Ben Stiller di nuovo insieme. Nello Smithsonian, il più grande museo del mondo!
Nicola Vandi a Cannes
Dal 29 maggio in sala 24 hour party people, Michael Winterbottom racconta la storia dell’etichetta musicale “Factory records” . Esce in Italia sette anni dopo la realizzazione.
Dal 29 maggio in sala Alibi e sospetti, giallo francese vecchio stile, diretto da Pascal Bonitzer. Realizzato nel 2007.
Billy
18 maggio 2009 - Numero 7
In Sala
il canto di paloma
LEZIONI D’AMORE
Un viso spaurito, due grandi occhi luminosi e una patata infilata nella vagina per difendersi dall’aggressività del maschio: ci appare così, sulla sfondo di una baraccopoli peruviana, Fausta, la tenera e indimenticabile protagonista del film che ha trionfato all’ultimo festival di Berlino, opera seconda della promettente regista Claudia Llosa. Una pellicola che rifugge il rischio del grottesco insito nel tema e affronta con sensibilità la delicata questione del rapporto uomo/donna, raccontandoci con una tenerezza intrisa di profondi simbolismi il ritorno alla vita e all’amore di una ragazza che aveva bevuto dal seno materno «il latte della tristezza».
L’amore non subisce trasformazioni con l’incedere del tempo, ma il corpo invece invecchia lentamente a ogni tocco del metronomo. Le frecce di un cieco cupido, il continuo conflitto tra le scelte della ragione e quelle dell’istinto lascia intravedere il prevalere altalenante dell’una sull’altro attraverso un discorso interiore che ci accompagna. Le emozioni e le angosce giungono allo spettatore, ma con una maggior cura della fotografia la poesia avrebbe sfiorato la pellicola. Apprezzabile da chi sogna e crede all’illusione degli amori impossibili.
Alessandro Merci
Luigi Palmirotta
(2008) 103’ Claudia Llosa
(2008) 106’ Isabel Coixet
riunione di famiglia
state of play
L’ideatore – insieme a Von Trier – dell’ormai mitico manifesto Dogma, ritorna, dopo alcuni film americani riusciti a metà, alla sua terra natale e ai temi che lo hanno reso celebre tanto da regalargli con Festen un meritato Premio della giuria al Festival di Cannes del 1998. Lo spirito corrosivo e spietato di quel tragico funerale della famiglia borghese (c’è davvero del marcio in Danimarca) lascia però qui spazio a toni più leggeri, da commedia od opera buffa, con cui il regista si trova pienamente a suo agio e ci regala un film leggero e godibilissimo non privo di spunti e di ottime trovate, che sembra presagire una nuova stagione di felice creatività per Vinterberg e conferma l’ottima salute del cinema danese.
Non si smentisce il talento labirintico di MacDonald, apprezzato regista de L’ultimo re di Scozia, che confeziona una pellicola profondamente radicata nell’attualità. La freddezza compatta della fotografia e l’ottima scelta degli interpreti (Russel Crowe su tutti) assecondano una trama ad alta tensione, in cui si confrontano quelli che sono i due principali fronti del giornalismo contemporaneo: quello cartaceo e quello dei bloggers. Unico punto dolente una trama fin troppo sottile e disorientante, che eccede in finali a sorpresa.
Alessandro Merci
Chiara Tartagni
(2007) 100’ Thomas Vinterberg
Billy
Dal 29 maggio in sala Battaglia per la terra film d’animazione in 3D, diretto da Aristomenis Tsirbas. Molto zuccheroso.
(2009) 125’ Kevin MacDonald
Dal 29 maggio in sala Cadillac records di Darnell Martin. La storia della Chess records nella Chicago anni ’50. Tanta buona musica.
Dal 29 maggio in sala Coco avant Chanel di Anne Fontaine. Con Audrey Tautou in un biopic sulla stilista di moda.
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Fuori Sala amori bugie e calcetto
il giorno della locusta
Un rampante imprenditore scopre la crisi di mezz’età, mentre il figlio va a letto con la ragazza del suo migliore amico e un suo giovane dipendente è alle prese con problemi coniugali. Tutti insieme appassionatamente giocano a calcetto. Ah si, c’è anche la crisi economica che imperversa sugli sfortunati personaggi. Film pop dove è protagonista il luogo comune (e la colonna sonora firmata Eros Ramazzotti non aiuta a renderlo più profondo), leggero e scorrevole. Con qualche idea divertente e una buona (non eccezionale) interpretazione da parte dei simpatici attori.
Il celebrato regista di Un uomo da marciapiede trae dall’omonimo romanzo di Nathanael West del 1939 un film visivamente affascinante, una vera e propria discesa agli Inferi in quella palude che era (e resta) Hollywood. L’alienazione dei personaggi, nessuno escluso, è totale e non può che declinare verso il violentissimo (quasi insostenibile) finale. Ma la pellicola soffre di un’eccessiva lunghezza e qualche momento morto si affaccia qua e là. Ottimi i protagonisti, su cui giganteggia Donald Sutherland, alle prese con il personaggio più complesso. Curiosità: nei panni del biondo ragazzino pettinato come Mae West troviamo il futuro Rorschach dei Watchmen.
Francesco Garoia
Chiara Tartagni
(2007) 115’ Luca Lucini
(1975) 144’ John Schlesinger
W.
white noise
Dopo aver raccontato in precedenti opere di Kennedy e di Nixon, Oliver Stone dedica il proprio ultimo ritratto di presidenti americani a George W. Bush (ben interpretato da Josh Brolin). Il film si snoda su due piani temporali paralleli: ai momenti più salienti e contestati della presidenza si succedono episodi precedenti della vita di Bush junior. In questo modo Stone imposta una lettura psicologica del personaggio, in cui evoluzione politica ed esperienza umana si integrano e si chiarificano a vicenda. Questo film biografico, pur offrendo una visione politicamente scorretta e di parte, ci conduce dietro le quinte del potere con un’operazione non priva di fascino.
A Micheal Keaton piace piazzarsi davanti a una serie di televisori tramite i quali riesce a comunicare con la defunta moglie e altri inquietanti soggetti deceduti. Fino a quando non s’imbatte in personaggi più inquietanti e cattivi del solito. Bel film horror senza orrore, senza mostri e senza sangue (o quasi), sullo stile di The Ring, dove tutto si gioca sulla tensione costante e l’atmosfera thriller pressoché perfetta. Ben fatto. Troppo per lo standard hollywoodiano: qualcuno è stato spinto a farne un sequel che però è venuto spaventoso e appassionante come un programma del Bagaglino.
Fabio Giambi
Francesco Garoia
(2008) 129’ Oliver Stone
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Dal 29 maggio in sala Settimo cielo, film tedesco di Andreas Dresen che racconta l’amore e il tradimento dopo i sessanta. Vi stupirà.
(2005) 101’ Geoffrey Sax
Dal 29 maggio in sala Uomini che odiano le donne di Niels Arden Oplev. Trasposizione del fortunatissimo romanzo di Stieg Larsson, primo di una serie di tre. Potrebbe non essere terribile.
Lunedì 18 maggio, per DOCinTOUR, al cinema San Biagio di Cesena, dalle ore 21, sala rossa, Predappio in luce di Marco Bertozzi, sarà presente l’autore.
Billy
18 maggio 2009 - Numero 7
Altre immagini Arte genio follia. Il giorno e la notte dell’artista Siena, complesso museale di Santa Maria della Scala, fino al 21 giugno 2009 http://www.artegeniofollia.it/ L’artista: un genio o un folle? Un maestro da venerare o un deviante da guardare con sospetto? Un po’ entrambe le cose, sembra dirci la bella mostra senese curata da Vittorio Sgarbi che ripercorre dal punto di vista dell’arte cinque secoli di storia della follia, dall’emarginazione tardo-medievale fatta di superstizione e ignoranza, alla feroce reclusione operata dalla borghesia positivista fino alla liberazione un po’ anarchica e confusa della fine del secolo scorso. Un complesso e affascinante viaggio di oltre quattrocento opere tra curiosità, documenti e veri e propri capolavori firmati Munch, Van Gogh, Kirchner, Ligabue. Alessandro Merci Sleep now in the fire: Cinema e rock al servizio di un’idea Videoclip, Rage Against The Machine e Micheal Moore (2000) http://tinyurl.com/ozq3kl È noto l’impegno politico dei Rage Against The Machine, potentissima band che unisce rock e rap a testi al vetriolo. Ma se a girare il video di Sleep now in the fire, singolo tratto da The battle of Los Angeles del 1999, è Michael Moore, il risultato non può che essere esplosivo. Nel gesto simbolico della band, che riesce a bloccare Wall Street con un’esibizione live, c’è la forza eversiva che lo stesso Moore riversa nei suoi documentari. Ma la spettacolarizzazione della protesta la rende forse poco efficace e la inquadra nella tipica ottica “americana” da cui dovrebbe allontanarsi. Da gustare fino alla fine lo sconvolgente quiz sulla povertà in America. Chiara Tartagni Alessandro Baricco – Postilla Omero, Iliade, Feltrinelli 2004 http://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Baricco Baricco prende l’Iliade e ne fa un sunto da portare a teatro tagliando qua e là e inventandosi dei paragrafi. Un Bignami omerico. Nulla di eccezionale. Il vero Baricco esce invece nella postilla, dove lo scrittore piemontese ci spiega che la guerra non è affatto brutta, e questo poema ne è la prova. La guerra è affascinante, poetica, perché è nella battaglia che l’uomo si scopre eroe, è li che riesce a esprimere tutta la sua forza e la sua passione. Mozzando la testa a un coetaneo. È quindi compito dell’uomo moderno dedicare la propria vita alla ricerca di qualcosa di ancora più nobile (l’arte?), senza abbandonarsi a inefficaci slogan pacifisti (che, come le guerre, sono sempre esistiti). Francesco Garoia
Billy
Al teatro Rasi di Ravenna, dal 20 al 23 maggio decima edizione di “Corti da sogni”, in memoria di Antonio Ricci, organizzato dal cineclub “Sogni”. Maggiori informazioni nella guida a pagina 3.
Al cinema Sarti di Faenza il 20 e 27 maggio “Incontro col regista”, a cura dell’associazione culturale Veniero Lombardi e di Cinemaincentro Faenza: alle 21.15, prima della proiezione il critico Andrea Bruni intervista Pappi Corsicato e Roberta Torre.
Eriadan, il nostro specchio Comic strip on line, dall’11 dicembre 2003 http://www.shockdom. com/eriadan/ Striscia a fumetti on line che Paolo Aldighieri disegna quasi giornalmente. Come copertura fa l’ingegnere trentino, è sposato, con una figlia un cane e una gatta e un numero sterminato di personaggi immaginari che impersonano le sue nevrosi e quelle di chi gli sta attorno. Audace tentativo autobiografico, dotato di un umorismo e una voglia di sperimentare notevole, è anche una ammirevole guida della generazione Peter Pan che lascia il porto e prova a vivere come si deve. Letta una striscia al giorno diventa un succedaneo indispensabile per prendere la vita con la giusta filosofia.
Ilario Gradassi
Il 20 maggio, per DOCinTOUR, alla Cineteca di Rimini, dalle 16.30 proiezione dei documentari Lina Merlin, la senatrice di Roberto Lippi, e Voci di donne native e migranti di Rossella Piccinno.
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18 maggio 2009 - Numero 7
rassegna Cinematografica
Essai in Romagna 18 - 31 maggio 2009
GLI AMICI DEL BAR MARGHERITA (2008) 90’ Pupi Avati martedì 19 maggio 21.00 SALA SAN LUIGI Forlì lunedì 25 maggio 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli
IL MATRIMONIO DI LORNA (2008) 105’ Luc e Jean-Pierre Dardenne lunedì 25 maggio 21.00 NOTORIUS Rimini
APPALOOSA (2008) 116’ Ed Harris lunedì 18 maggio 21.30 LUNEDÌ CULT MOVIE Fanza
MAR NERO (2008) 95’ Federico Bondi lunedì 25 maggio 21.15 CINEFORUM RICCIONESE martedì 26 maggio 21.15 CINEFORUM RICCIONESE venerdì 29 maggio 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo di Romagna
L’ARIA SERENA DELL’OVEST (1990) 110’ Silvio Soldini mercoledì 20 maggio 17.00 CINEMA SAN BIAGIO Cesena AVEC DE L’ITALIE QUI DESCENDRAIT L’ESCAUT (1993) 90’ Loredana Bianconi domenica 24 maggio 17.00 INVISIBILI 2009 Imola IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON (2008) 159’ David Fincher martedì 19 maggio 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo di Romagna mercoledì 20 maggio 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo di Romagna FORTAPASC (2008) 108’ Marco Risi martedì 26 maggio 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli mercoledì 27 maggio 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli FROZEN RIVER (2008) 97’ Courtney Hunt lunedì 18 maggio 20.45-22.30 CINEMA SAFFI Forlì LA GIUSTA DISTANZA (2007) 106’ Carlo Mazzacurati domenica 31 maggio 17.00 INVISIBILI 2009 Imola KATYN (2007) 117’ Andrzej Wajda martedì 19 maggio 21.00 CINETEATRO VICTOR San Vittore di Cesena giovedì 21 maggio 21.00 CINETEATRO VICTOR San Vittore di Cesena
MERICA (2007) 65’ Federico Ferrone, Michele Manzolini, Francesco Ragazzi domenica 24 maggio 18.45 INVISIBILI 2009 Imola MORGAN MATTO DA LEGARE (1966) 97’ Karel Reisz lunedì 25 maggio 22.30 CINEMA SAFFI Forlì L’ONDA (2009) 100’ Dennis Gansel lunedì 18 maggio 21.00 NOTORIUS Rimini venerdì 22 maggio 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo di Romagna OSSIDIANA (2007) 100’ Silvana Maja giovedì 21 maggio 21.00 CINETECA DI RIMINI PA.RA.DA. (2008) 100’ Marco Pontecorvo giovedì 28 maggio 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli QUESTIONE DI CUORE (2009) 104’ Francesca Archibugi lunedì 18 maggio 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli ROCKET SCIENCE* (2007) 101’ Jeffrey Blitz mercoledì 27 maggio 21.00 LAST AMERICAN CINEMA 2 Forlì ROMA CITTÀ APERTA (1945) 103’ Roberto Rossellini lunedì 25 maggio 20.45 CINEMA SAFFI Forlì
LIBERA (1993) 85’ Pappi Corsicato mercoledì 20 maggio 21.15 CINEMA SARTI Faenza
SI PUÒ FARE (2008) 111’ Giulio Manfredonia giovedì 21 maggio 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli
LOUISE MICHEL (2008) 94’ Benoit Delepine, Gustabe Kervern martedì 19 maggio 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli
SIGNORI PROFESSORI (2008) 92’ Maura Delpero giovedì 21 maggio 21.15 CINEMA ITALIA Faenza giovedì 21 maggio 21.40 NOTORIUS Rimini
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* versione originale con sottotitoli in italiano
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18 maggio 2009 - Numero 7
rassegna Cinematografica
Essai in Romagna 18 - 31 maggio 2009
TANO DA MORIRE (1997) 80’ Roberta Torre mercoledì 27 maggio 21.00 CINEMA SARTI Faenza TERRA MADRE (2009) 78’ Ermanno Olmi giovedì 21 maggio 21.00 LUGOCINEMA TODO MODO (1976) 130’ Elio Petri martedì 19 maggio 21.00 CENTRO CULTURALE CARLO VENTURINI Massa Lombarda TONY MANERO (2008) 98’ Pablo Larrain martedì 19 maggio 21.15 CINEMA ASTRA Misano Adriatico martedì 19 maggio 21.00 OCCHI SUL CINEMA 2 San Marino mercoledì 20 maggio 21.00 OCCHI SUL CINEMA 3 San Marino IL VENTO FA IL SUO GIRO (2005) 106’ Giorgio Diritti martedì 19 maggio 21.00 CINETECA DI RIMINI VERSO L’EDEN (2009) 111’ Costantin Costa Gravas martedì 26 maggio 21.15 CINEMA ASTRA Misano Adriatico VUOTI A RENDERE (2007) 100’ Jan Sverak lunedì 18 maggio 21.15 CINEFORUM RICCIONESE martedì 19 maggio 21.15 CINEFORUM RICCIONESE THE WRESTLER (2008) 109’ Darren Aronofsky martedì 26 maggio 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo di Romagna mercoledì 27 maggio 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo di Romagna
sale e biglietti CENTRO CULTURALE CARLO VENTURINI Ingresso libero Viale Zaganelli 2 Massa Lombarda CINEFORUM RICCIONESE €5 Planet Cinema (sala 6) viale Virgilio 19 Riccione CINEMA ASTRA €5 Viale D’Annunzio 20 Misano Adriatico CINEMA ITALIA €5 (€4 tessera web) via D’Annunzio 20 Misano Adriatico CINEMA SAFFI €5 via dell’Appennino 480 Forlì CINEMA SARTI €6 via Scaletta 10 Faenza CINEMA SAN BIAGIO €3 (sala rossa) (ingresso gratuito) via Aldini 22 Cesena CINEMA VERDI €5 Piazza A. Fratti Forlimpopoli CINESOGNI €3 Cinemacity Sala 12 d’Essai via Bini 7 Ravenna Cinemacity Sala 12 d’Essai via Bini 7 Ravenna CINETEATRO VICTOR €4,20 Via San Vittore 1680 San Vittore di Cesena CINETECA DI RIMINI ingresso libero via Gambalunga 27 Rimini INVISIBILI 2009 ingresso libero con tessera ARCI Teatro Lolli via Caterina Sforza 3 Imola LAST AMERICAN CINEMA 2 riservato soci forCINE (tessera €5) Oratorio San Francesco Regis via Edmondo De Amicis Forlì LUGOCINEMA €5 Aula Magna Liceo Ricci Cubastro Viale degli Orsini 6 Lugo LUNEDÌ CULT MOVIE €6,50 (€5,00 con tessera web) Cinema Italia via Cavina 9 Faenza NOTORIUS ingresso libero Cinema Tiberio viale Tiberio 59 Rimini OCCHI SUL CINEMA €5 1) Cinema Pennarossa via Corrado Forti 53 Chiesanuova (RSM) 2) Cinema Nuovo Dogana piazza Marino Tini 7 San Marino 3) Cinema Turismo via della Capannaccia 2 San Marino SALA SAN LUIGI €5 Via Luigi Nanni 12 Forlì SUPERCINEMA €5 Piazza Marconi 1 Santarcangelo di Romagna
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18 maggio 2009 - Numero 7
pantheon di Fabio Giambi
Il dottor Stranamore (1963) 93’ Stanley Kubrick
Il dottor Stranamore (sottotitolo: ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba) è forse il miglior film di satira politica mai girato nella storia del cinema. Non fosse che per questo, meriterebbe di essere annoverato (come in effetti è) tra i capolavori della cinematografia di tutti i tempi. Il genio di Kubrick fa iniziare il film con la scena (dal chiaro doppio senso erotico) di un aeroplano porta benzina che rifornisce di carburante in volo un altro velivolo, carico di bombe, a simboleggiare in modo leggero con questo aereo corteggiamento l’eterno connubio di amore e morte. Siamo all’inizio degli anni ’60: in una base statunitense sede di bombardieri strategici a lungo raggio, un generale, ossessionato dall’espansione mondiale del comunismo e da strane idee di contaminazione dei fluidi vitali, “impazzisce” e ordina autonomamente ai propri piloti di bombardare con armi nucleari l’Unione sovietica. Inizia una gara contro il tempo per evitare una Terza guerra mondiale e lo scoppio di una temibile arma segreta russa. Tuttavia le sorti del mondo sono in mani molto meno sicure di quello che comunemente si crederebbe, e le manovre
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Il 21 maggio, per DOCinTOUR, al cinema Italia di Faenza, alle 21.15, prima della proiezione di Signori professori, proiezione di Code di lucertola di Valentina Giovanardi, con l’autrice presente in sala.
politiche e militari dei massimi vertici del potere assomigliano, significativamente, a una partita a battaglia navale di una banda di bambini giocherelloni. È chiaro che Kubrick ironizza con intelligenza su un tema molto delicato, specie se si pensa che solo due anni prima, nell’ottobre 1962, l’umanità aveva appena rischiato l’apocalisse nucleare in seguito alla crisi dei missili a Cuba. Kubrick, americano, girò il film in Inghilterra ed è eccellente il modo in cui in piena guerra fredda realizzò un’opera satirica che si muove in modo lucido nelle falle dei sistemi militari e dà un volto umano alle psicosi di persone accecate dall’ideologia e dall’infantilismo. In questo film Kubrick è supportato da un cast di attori veramente eccezionale. Un grande Sterling Hayden, già volto noto del cinema noir, interpreta mirabilmente il generale impazzito, dando un’anima autentica a quella che in fondo è una vittima delle ansie, delle ossessioni e delle paure di tutta un’epoca. Il buon George C. Scott è il classico militare sciupafemmine e macho, che si muove in una crisi nucleare come un cowboy texano in un rodeo. Infine c’è la memorabile
Il 21 maggio per DOCinTOUR, al cinema Verdi di Forlimpopoli, alle 21, prima della proiezione di Si può fare, proiezione di Code di lucertola di Valentina Giovanardi.
interpretazione (anzi, interpretazioni) di Peter Sellers che, smessi i panni della pantera rosa, in questo film ne veste ben tre diversi. Egli è infatti 1) un timido colonnello britannico della RAF nella base americana “ribelle”, dove muovendosi tra una situazione surreale e l’altra cerca di salvare il salvabile. 2) Un alquanto apprensivo presidente degli Stati Uniti, e 3) quel famoso dottor Stranamore del titolo, quasi scisso, sulla propria sedia a rotelle e col suo braccio meccanico, tra la maschera presente e rispettabile del consigliere militare americano e quella dell’oscuro passato nazista che alla fine, tra gaffe e lapsus freudiani, finirà per emergere. Opera non isolata nella produzione di Kubrick, Il dottor Stranamore si innesta su quella linea che, da Orizzonti di gloria (1957) a Full Metal Jacket (1987), manifesta in modo mirabile il pacifismo profondo del regista, poiché costruisce una tragedia con quell’ironia anarchica e dissacratoria che è in fondo la migliore arma per svelare le meschinità del potere. Meravigliose le scenografie di Ken Adam, come la sala da guerra del Pentagono, e la fotografia in bianco e nero (in epoca ormai di colore imperante) di Gilbert Taylor. Guardare per credere!
Il 21 maggio per DOCinTOUR, al cinema Tiberio di Rimini alle 21, proiezione di Lettere a casa di Claudio e a seguire Signori professori.
Billy
18 maggio 2009 - Numero 7
spazio libero di Alessandro Merci
Tempo di bilanci La stagione cinematografica volge ormai al termine, maggio allunga le giornate facendo pregustare il tempo delle arene, e per Billy arriva il momento dei bilanci: bilanci sui suoi primi tre mesi abbondanti di vita - compito che spetta soltanto a voi lettori - e sulla condizione del cinema contemporaneo. Che cosa resterà di questo inizio di 2009, cinematograficamente parlando? Sicuramente il vecchio, cupo e umanissimo Clint di Gran Torino; sicuramente l’ultima disperata ram jam di un Mickey Rourke sul viale del tramonto nel finale di The wrestler; sicuramente il sorriso dolce e fiducioso di Harvey Milk prima di essere brutalmente assassinato nello splendido film dell’immenso Van Sant. Ma nella mia personale scelta di cosa salvare e consegnare al futuro trovano spazio, subito dietro questo ideale podio, anche gli improbabili vampiri scandinavi di Lasciami entrare, i vitelloni cinici e ingenui del bar Margherita immortalati da Pupi Avati, l’enigmatica espressione di padre Flynn e i suoi confronti con sorella Aloysius nel Dubbio di Shanley. E ancora, l’orgoglio tutto femminile del Giardino di limoni e di Ti amerò per sempre, l’intesa dolorosa e contraddittoria tra Kate Winslet e Ralph Fiennes in The reader, la vecchiaia allegra e favolosa di Vuoti a rendere. Difficile fare una classifica tra
Billy
Lina Leandersson in Lasciami entrare
i tanti bei film che hanno reso questa stagione così luminosa, pur in assenza di veri e propri capolavori; più facile osservarne le ombre: non possiamo infatti dimenticare che questa è stata anche la stagione che ha visto trionfare agli Oscar un film più che discutibile come The Millionaire; che ha assistito alla presunta rinascita del cinema italiano con Gomorra e Il divo e alla sua triste e immeditata ricaduta negli stereotipi di una commedia banale quando non volgare (Italians) o nel drammone sentimentale ( Sette anime); e che ha confermato soprattutto i gravi problemi di distribuzione che affliggo-
Il 24 maggio al teatro Lolli di Imola proiezione di Avec de l’Italie qui descendrait l’Escaut e Merica, attorno alle 19, a seguire incontro con i registi Federico Ferrone e Michele Manzolini con testimonianze di Lucio Visani e Valter Casolari.
Martedì 26 maggio alla Cineteca di Rimini, dalle 21, proiezione del documentario alpinistico La grande cordata di Gilles Chappaz.
no il nostro cinema: basti pensare a come alcuni dei film migliori dell’anno – da Stella, a Teza, a Mar nero, a Il canto di Paloma, a Control – quasi non si siano visti, mentre nelle multisale hanno continuato a impazzare i soliti nomi, con film di genere fatti in serie e quasi sempre di infima qualità. Detto questo, difficile capire dove stiamo andando: bisogna aspettare il festival di Cannes e l’attesissimo ritorno di tanti grandi (Lars Von Trier, Jane Campion, Ang Lee, Alain Resnais, Ken Loach, Quentin Tarantino); e forse ancora di più bisogna aspettare semplicemente lo scorrere del tempo, che ci saprà dire meglio di chiunque altro chi davvero meriterà di essere salvato.
Giovedì 28 maggio alla Palazzina di Imola dalle 21 proiezione dei video realizzati dalle scuole imolesi in collaborazione con il Centro.
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18 maggio 2009 - Numero 7
Horror Politics #5 di Matteo Lolletti
La resposabilità dello sguardo
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a sempre il cinema riflette sull’atto stesso del vedere e del mostrare, e sul valore morale che hanno queste due azioni indissolubili. I confini stessi del raccontabile e del mostrabile sono stati nel corso della storia del cinema spostati progressivamente , sia a livello contenutistico, sia formale (al cinema la forma è sostanza, e quindi l’estetica è etica). Questo slittamento ha posto domande e colto riflessioni linguistiche di varia specie e livello. In tale ottica, se Pasolini ha scarnificato la verità nel e con il martirio, Lynch ha d’altro canto posto la progressione
narrativa nella digitalizzazione della messa in scena, mentre Kubrick ha (stra)visto (overlook) il labirinto del cinema. Come si colloca l’horror, quindi, in questo avanzamento di confini? Ne risulta motore e traino, per la sua irresistibile specificità. Ma si declina con modalità differenti. Da un lato, infatti, fa del mostrare l’orrore, quindi la violenza, il sangue, ciò che abbiamo dentro tutti, una propria potente ed esasperata cifra stilistica. È la nuova onda francese, quella di À l’interieur, Frontiére(s), Martyrs, che con esiti molto alterni affronta la responsabilità del vedere attraverso la ridondanza
Big Bang Love: Juvenile A di Miike Takashi
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Giovedì 28 maggio al cinema Tiberio di Rimini, dalle 21, proiezioni dei documentari Gianni Berengo Gardin di Giampiero D’Angeli, e Sergov di Danilo Caracciolo e Roberto Montanari.
Il 31 maggio al teatro Lolli di Imola alle 18.30 proiezione de La giusta distanza e La pelote de laine di Fatma Zohra Zamoun; poi incontro con l’associazione “Trama di terre”.
del mostrare (in linea con una società che fa del loop necrologico un elemento di (as)senso). Vi è un cinema che, però, affida all’ellissi il disagio del (non) vedere. Un autore in particolare, conosciuto come il regista dell’estremo e della violenza, colloca in realtà soprattutto (e paradossalmente) nel fuori campo i confini della responsabilità. Questo regista è Miike Takashi, giapponese incredibilmente prolifico, e dal lato visivo e narrativo indiscutibilmente estremo. Il vero disagio che si prova nell’assistere alle sue opere, deriva dal fatto che, se pure ci dà elementi grafici potenti e disturbanti, buona parte della sua violenza resta invisibile, fuori campo. Ciò obbliga lo spettatore a riempire i vuoti attraverso la propria violenza, richiamando i propri fantasmi, le proprie paure, le proprie miserie e la propria inconfessabile rabbia. In questo senso la responsabilità dello sguardo è piena, sia quella del regista che quella dello spettatore. Ci si sente scoperti, come se si fosse parlato di noi, alla fine di un film di Miike. Perché è ciò che ciascuno di noi ha dentro, a essere il centro. Ogni immagine che si crea e che si mostra presuppone l’atto del vedere, e l’atto del vedere rende definitivamente complici.
Slow food on film 2009 i vincitori: miglior film di fiction Pranzo di ferragosto di Gianni Di Gregorio; miglior documentario Food inc. di Robert Kenner.
Billy
18 maggio 2009 - Numero 7
Il più grande regista (vivente) del mondo#4 di Michelangelo Pasini
Spazzatura
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ualcuno sostiene che studiando la spazzatura di un individuo si possano scoprire molte cose di quella persona. Non ho mai capito se si tratti di analizzare ciò che viene buttato, o di partire dai rifiuti per giungere, con un processo di inversione, a quello che invece viene conservato, di cui il pattume non è altro che lo scarto. Scrivere venti articoli su un regista, venti pillole, curiosità, morbosità, mi dà la sensazione di essere uno di quegli agenti dell’FBI che non avendo un mandato di perquisizione per buttare all’aria la casa di un sospettato, optano per rovistare nel bidone che il malcapitato ha appena gettato. Allo stesso modo per trovare qualcosa da proporvi sul Michael Mann io rovisto nei volumi e negli articoli a lui dedicati, cerco spunti da approfondire, input forniti da qualcuno che, forse perché li considera scarti di notizia, qualcosa a latere, li riporta ma ne trascura il trattamento. Proprio in questo mio scartabellare scorgo pagina 11 dello splendido volume Taschen dedicato al Maestro, una nota a margine che riporta la didascalia «la top ten di Michael Mann»; ripasso velocemente la biografia riportata in quelle pagine e non trovo nessun ulteriore cenno a riguardo. Chi ha curato la pubblicazione ha gettato un amo tanto prezioso, trattando però il dato come fosse uno scarto di notizie più importanti. Io, avvoltoio come non mai, mi avvento su questa classifica e ve la propongo integralmente. Le dieci pellicole di tutti i tempi per Michael Mann sono: Apocalypse Now, La Corazzata Potemkin, Quarto Potere, Il Dottor Stranamore, Faust, L’anno Scorso a Marienbad, Sfida Infernale, La Passione di Gio-
Billy
Slow food on film 2009 i vincitori: miglior documentario sotto i 35 minuti Imadsag di Sandor Mohl; menzioni: Salt in the scars di Fiorella Castanotto, Uno degli ultimi di Paul Zinder.
vanna d’Arco, Toro Scatenato, Il Mucchio Selvaggio. Un particolare che salta immediatamente all’occhio è la classicità dei film indicati: intesa come presenza di pellicole imprescindibili per la storia del cinema, opere sicuramente pionieristiche che oggi sono entrate nell’olimpo della settima arte. Cosa ci dice questa lista sul cinema di Mann? Citare opere così importanti è sintomo da una parte del profondo rispetto del classicismo, dall’altra della mancanza di preferenze sbilanciate (togliere ogni accezione negativa alla frase, ndr); è quindi conferma di quello sguardo puro, incontaminato, che la critica ha da sempre attribuito al cineasta. Un rapporto con il mezzo cinema, quello di Mann, che non è filtrato attraverso gli occhi del divoratore di film, del fanatico, un rapporto che si avvicina molto al concetto di imprinting, una relazione quasi “illibata” che gli permette di esprimere una poetica sempre coerente, ma rinnovata pellicola dopo pellicola.
Slow food on film 2009 i vincitori: miglior documentario breve Thè noir del francese Serge Elissalde, menzione per Bom-E Pi-Eo-Na-Da di Jiyeon Jung e Pig me di registi vari.
Spazzatura audio e visiva
Assegnati gli IOMA (Italian Ondine movie Awards) 2009: Miglior film Milk, M.f. italiano Il divo, miglior regista Paolo Sorrentino. Gli altri premi su Ioma.it.
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Piccoli fans di Ilario Gradassi
meg, le stelle cadono (prima parte)
Adoro Meg Ryan. L’ho notata subliminalmente già in Salto nel buio, in cui faceva gli occhi dolci a Martin Short nonostante fosse fidanzata con Dennis Quaid. Era già un’ottima attrice perché alla fine della produzione si mise con Quaid. Intanto girò il film che la consegnò per sempre alla storia del cinema Harry ti presento Sally di Bob Reiner, del 1989, che rilanciò il genere delle commedie sentimentali. I comunisti, visto il film, si arresero. Il feeling con Billy Cristal, che ha tredici anni in più, è pura magia. Le smorfie, checchè ne dicano i detrattori, sonodivine. Quel personaggio di nevrotica scanzonata ha illuso una generazione di adolescenti. La fidanzatina d’America e non solo. Era il suo primo ruolo da protagonista, aveva 28 anni e diede tutto. Anzi, a vedere il making of per l’ennesima volta sorge il dubbio che abbia avuto una storia con Reiner. Poveraccio. Dopo aver visto al cinema il successivo Insonnia d’amore iniziai a cercare le sue tracce. Che strana la storia di questa ragazzina del Connecticut che ha fatto tutta la trafila con soap opera (General Hospital) e telefilm (Baby sitter e Wildside). Particine e ruoli di contorno fino a Top gun (era la fidanzata del pilota che muore) poi da protagonista una serie di commedie sentimentali (Joe contro il vulcano, Insonnia d’amore, Amarsi, Genio per amore, French Kiss, Innamorati cronici, C’è posta per te, Kate & Leopold) La svolta, della vita e della carriera è Rapimento e riscatto, del 2000, la
Meg Ryan in Women
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Consegnati anche i David di Donatello con salomonica conclusione: sette David a testa per Il divo e Gomorra. Miglior film dell’UE The millionaire. Miglior extra UE Gran Torino.
Voci insistenti per la fusione tra la catena Medusa e quella Warner Village. Ma la resistenza continua.
Meg Ryan in Harry ti presento Sally
storia d’amore, due settimane con Russell Crowe, il divorzio con Quaid dopo dieci anni di matrimonio. Prima di lanciarsi nella sfida di In the cut di Jane Campion tenta, e perde la sfida del bisturi. Nel 2003 si fa gonfiare le labbra. La sostanza usata pare gli blocchi alla lunga i muscoli facciali. Il volto diventa di gomma. I film non incassano. Hollywood guarda da un’altra parte. PS. Per dimostrare che i miei gusti sono eccellenti sappiate che l’Università del Nebraska nel marzo 2008 ha reso noto uno studio sui criteri che Leonardo Da Vinci seguiva quando voleva dipingere la bellezza perfetta. Confrontando con le foto di attrici e attori attuali Meg Ryan è risultata prima davanti a Greta Garbo!
La Francia ha approvato la legge Hadopi contro la pirateria su internet. Lo scontro continua anche in Italia e alla Corte Europea.
Billy
18 maggio 2009 - Numero 7
CineAstri
di Camilla Bruschi
Scamarcio e Golino Step by step tra fascino scorpionico e dolce Venere
Sì, sfatiamolo questo fascino dello Scorpione, sempre accomunato al bello e tenebroso. Che ci sarà mai di così interessante nell’amore per la polemica e per gli eccessi, nell’intelligenza emotiva, nella capacità di sentire e vedere oltre, come nessun altro segno può fare, nella capacità di raggiungere il cuore altrui e mantenere sempre vivo il mistero di ciò che riempie il suo animo?
presento Riccardo Scamarcio (13 novembre 1978). Sarà quello sguardo ad aver colpito, sull galeotto set di Texas, la sensuale Valeria, nata sotto il segno della Bilancia (22 ottobre 1965)? O il sex-appeal della Golino, confermato dalla sua Venere congiunta a Marte nella stessa prima casa? Che dire poi della fortunata posizione dei pianeti dell’amore di entrambi gli attori negli stessi segni: Luna in Vergine e Venere in Sa-
Da destra verso sinitra: Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Riccardo Scamarcio e Valeria Golino
Eppure. Possiamo non amarlo e non condividere le sue idee, ma lo Scorpione è effettivamente uno dei segni più affascinanti dello zodiaco, più intensi e spietati, nel bene e nel male. Se poi ci aggiungiamo anche un’ascendente Leone e un Marte in prima casa (protagonismo), congiunto all’ascendente di cui sopra, ecco come Tre metri sopra al cielo ti ci manda lui con uno sguardo. Vi
Billy
Rapporto sull’audiovisivo 2008. Prodotti nei paesi Ue 1145 lungometraggi, 112 più che nel 2007. Francia, Italia e Germania in testa agli incassi. In crescita Romania, Slovacchia e Bulgaria.
gittario. I tredici anni che separano anagraficamente la coppia non sembrano creare incomprensioni, bensì arricchiscono questa particolare sintonia che comprende lo spirito idealista e bisognoso di stimoli del Sagittario e il bisogno di fedeltà e impegno della Vergine. Se son rose fioriranno e se son fiori d’arancio lo sapremo presto...transito imminente di Saturno in Bilancia!
In libreria segnaliamo l’uscita di La terra trema di Roberto Semprebene, editore Effatà, sulla realizzazione dell’omonimo film di Luchino Visconti.
Il distributore americano di Herzog ha reso disponibili su youtube otto film di Werner Herzog con chicche clamorose. C’è da farci una rassegna.
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Billy sostiene Il diritto d’autore Tutti vogliono difendere il diritto d’autore, ci mancherebbe altro. Pochi però sanno cos’è. Ci sorbiamo le campagne delle major contro i pirati informatici, le lotte dei produttori contro eMule e BitTorrent. Allora ci vien voglia di acquistare una canzone da iTunes, anziché scaricarla illegalmente, così l’artista guadagnerà i soldi che merita. Forse. Perché del prezzo di un cd o una canzone scaricata online, all’artista va circa il 3%. Cioè se scaricate una canzone da 1 euro, all’artista vanno 3 centesimi, e il resto se lo spartiscono la casa discografica e il sito distributore. Delle centinaia di migliaia di euro ricavati dalla vendita di un software, al programmatore con contratto finisce il 6% in busta paga, il resto va alla casa produttrice. Diritto o sfruttamento d’autore? Evviva l’open source, evviva le creative commons. Francesco Garoia Agora: se un’intellettuale non basta
Il prossimo passo
Spicca tra i titoli presentati fuori concorso al Festival di Cannes Agora di Alejandro Amenábar, regista di The Others e Mare dentro: sorprende la scelta di fare della filosofa ed astronoma Ipazia d’Alessandria (370 ca-415) la protagonista di una pellicola festivaliera. A giudicare dal trailer si potrebbe temere una sorta di Troy in salsa egizia, con profusione di musiche epiche, ma ci auguriamo si tratti di puro marketing. Ci si attende che un autore attento come Amenábar tratti con la dovuta cautela questo straordinario personaggio: celebrata sapiente e fieramente pagana, vissuta durante le prime grandi lotte religiose, assassinata da monaci cristiani. Ma pare che la trama ruoti intorno alla passione che un servo prova per la padrona: ulteriore conferma che una donna, per quanto dottissima, vende di più se amata da un uomo.
Ormai alla fine della rassegna DOCinTOUR un punto va messo. Questa imponente affermazione di documentari proposta nei cinema della Regione per il terzo anno consecutivo ci fa pensare che il livello di ricerca e di produzione raggiunto sia ottimo. Lo scadimento del giornalismo televisivo quotidiano fa apprezzare ancor di più questa fioritura di impegno.Il futuro deve svilupparsi in due direttrici. Favorire i lungometraggi, opere che possano avere una vita in sala o almeno in dvd. Stimolare la produzione di opere di fiction, convinti che il vero cinema è lettura del reale attraverso la fantasia e per la maggioranza il documentario dev’essere una fase di passaggio e non un destino ineludibile per mancanza di occasioni e produttori. Al lavoro!
Chiara Tartagni
Ilario Gradassi
Billy
rivista cinematografica romagnola
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18 maggio 2009 Numero 7
dirige Ilario Gradassi, edita Cecilia Benzoni, grafica Stefania Montalti, articolano Camilla Bruschi, Francesco Garoia, Fabio Giambi, Matteo Lolletti, Alessandro Merci, Luigi Palmirotta, Michelangelo Pasini, Chiara Tartagni, Nicola Vandi, Ilario Gradassi.
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