Billy - numero 9, 15 giugno 2009

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all’interno

arena romagna

rivista cinematografica romagnola 15 giugno 2009 - Numero 9

CINEMA SOTTO LE STELLE 15-28 GIUGNO Una notte al museo 2 - la fuga Settimo cielo Terminator Salvation recensioni

Bff dall’Alfa all’Omega Luigi Magni e il suo capolavoro nascosto sabato 20 in cineteca

Scipione marcia su Rimini

The Great Rock’n’Roll Swindle Rata Neće Biti Io, la mia famiglia rom e Woody Allen Le bambine di Palmi

Bellaria Film Festival giorno cinque billy réportage

Killed Bill L’ultimo Don Chisciotte billy sostiene Scaricatelo (legalmente) (se possibile) In costume Cineascolti nuove rubriche Horror Politics CineAstri rubriche


15 giugno 2009 - Numero 9

sommario Billy Réportage............................. Bff dall’Alfa Chiara Tartagni Billy Réportage............................. Bff all’Omega Ilario Gradassi In Sala........................................

Variazioni ed accelerazioni 3

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una notte al museo 2 - la fuga Fabio Giambi settimo cielo Ilario Gradassi terminator salvation

Chiara Tartagni Fuori sala.................................... l’isola Fabio Giambi hot fuzz Matteo Lelli

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ricky bobby: la storia di un uomo che sapeva contare fino ad uno Francesco Garoia

ARENA ROMAGNA............

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CINEMA SOTTO LE STELlE 15-28 GIUGNO 2009

In costume................................... Vetriolo pastello Chiara Tartagni Horror Politics#7.......................... Essi vivono o della resistenza al visibile Matteo Lolletti Scaricatelo (legalmente) (se possibile)... ... della censura che vi autoimponete aspettando che il bel cinema esca nelle sale sotto casa… Michelangelo Pasini Cineascolti 1-7 giugno.................. Ilario Gradassi CineAstri#7.................................. Dillo alla luna: Scarlett Johansson e Ryan Reynolds Camilla Bruschi Billy Sostiene................................ Killed Bill Marco Berardi L’ultimo Don Chisciotte Marco Bacchi

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Buongiorno a tutti. Con questo primo numero estivo troverete alcune novità su questo nono numero di BILLY. La principale è la guida alle arene estive che occuperà fino a fine agosto le pagine centrali. Il cinema sotto le stelle parte nella sua proposta di recuperare i migliori film della stagione con qualche sorpresa nascosta che tentiamo di segnalarvi con precisione. Sono appena partite le arene di Bagnacavallo, Faenza, Ravenna e quella itinerante del Cinema divino; nel corso delle prossime due settimane partiranno anche Forlì e Cesena e l’arena settimanale sulla sabbia Zona Cesarini di Cesenatico. Mutiamo anche il sistema di segnalazione indicando per ogni giorno il nostro consiglio. Il festival del cinema di Bellaria si è concluso sotto foschi presagi, nonostante l’ottimo livello qualitativo e partecipativo (che potete leggere nel nostro réportage): il passaggio dell’amministrazione comunale al centro destra e la fine del contratto del direttore artistico Fabrizio Grosoli che aveva ideato la formula attuale ci fa accendere una particolare luce di attenzione su quello che accadrà dalle parti di Bellaria nelle prossime settimane. Vedrete tre nuove rubriche: Scaricatelo! (sperando di non essere oscurati in Francia); In costume, convinti che il cinema vestito di trine sia un importante velo per guardare la realtà; CineAscolti, sugli ascolti dei film in televisione molto più difficili da reperire su internet rispetto a quelli normali. Le recensioni e le notizie per l’estate saranno più lunghe e meno frammentate. Entrano nel nostro parco di collaboratori Marco Berardi, Matteo Lelli e Marco Bacchi, che apprezzerete sicuramente. Per il resto due consigli per le prossime due settimane: la serata con Luigi Magni alla cineteca di Rimini sabato 20 giugno alle 21.30 e la prima tv di Il rullo compressore e il violino prova finale del corso di regia girata da Andrea Tarkovksji nel 1960, su Rai 3 alle 3.30 (usate il videoregistratore!) sabato 26 giugno. Buon cinema a tutti. Ilario Gradassi

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Billy réportage

bff dall’alfa Bellaria Film Festival giorno cinque di Chiara Tartagni Il Bellaria Film Festival 2009, giunto alla ventisettesima edizione, conferma la sua vocazione di indipendenza culturale: dal 2006 il festival è diretto da Fabrizio Grosoli e si è mutato in vetrina d’eccezione per la cinematografia documentaristica, offrendo originali e spesso rilevanti visioni della realtà. Emergono dunque nuovi talenti e si dà nuovo lustro a grandi nomi fuori dalla cerchia dei soliti noti. Non è dunque un caso che una delle sezioni del programma di quest’anno sia The Temple of music, un chiaro omaggio al cineasta inglese Julien Temple, ospite della manifestazione, del quale vengono riproposte tutte le pellicole più significative. Billy ha assistito nella giornata inaugurale alla proiezione di The Great Rock’n’roll Swindle (1980) ( ), delirante resoconto della più scandalosa truffa della storia del rock: i Sex Pistols. Lo storico manager del gruppo, Malcolm McLaren, espone in dieci lezioni l’infallibile metodo con cui ha trasformato quattro ragazzi incapaci di suonare nella più famosa punk band del mondo. La spietata amoralità di McLaren e la forza anarchica della musica dei Pistols vengono perfettamente coadiuvate da un frenetico uso di esibizioni, video, interviste ed animazioni alla Terry Gilliam, nel consapevole tentativo di evitare l’etichetta di documentario musicale. Nel pomeriggio, per la sezione Premio Casa Rossa Doc, abbiamo preso parte alla proiezione di Rata Neće Biti ( ), del regista torinese Daniele Gaglianone. Il

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documentario offre una visione della guerra in Bosnia-Erzegovina dalla parte dei testimoni, dei sopravvissuti che hanno visto la propria vita devastata da chi aveva diviso con loro terra e cibo. Ma la carrellata di testimonianze e differenti punti di vista si fa sempre meno incisiva con il passare dei minuti (ben 170), fallendo proprio nello scopo principale dell’opera: la perpetuazione della memoria. Il regista cade inoltre in artificiose ingenuità nelle riprese e finisce per confezionare una sequela di interviste piuttosto che un documentario. Onorevole fatica, per quanto incompiuta. Nonostante qualche imperfezione tecnica, proprio durante la proiezione di Rata Neće Biti, è ammirevole l’organizzazione di un festival con strumenti non eccelsi, in linea con il modello culturale della manifestazione: ingegno e povertà di mezzi. Il pubblico di Rata Neće Biti

A Forlì, all’Oratorio San Francesco Regis si conclude la rassegna Last american cinema 2 curata dal cineclub forCINE. Ingresso riservato ai soci forCINE (tessera 5 euro). Inizio ore 21. Con assaggi gratuiti di american food. Versioni originali con sottotitoli in italiano. Mercoledì 17 il film scelto dal pubblico. Mercoledì 24 Rocket science (Jeffrey Blitz, 2007, 101’). Occasione unica per vedere due film che i distributori italiani non hanno ritenuto meritevoli neanche di una distribuzione in DVD.

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15 4 maggio giugno 2009 2009 -- Numero Numero 69

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bff all’omega Bellaria Film Festival giorno cinque di Ilario Gradassi La serata conclusiva di AnteprimaDoc, ventisettesimo festival del Cinema di Bellaria, è cominciata con la tradizionale festa di compleanno per un film italiano. L’opera che compie trent’anni è stata il controverso I giorni cantati di Paolo Pietrangeli, la crisi del dopo sessantotto vista con gli occhi di un cantautore popolare che cerca una via di uscita nel bizzarro rapporto con tre giovani vicini di casa, pronti a buttarsi negli anni ’80. Un film pieno di intuizioni fulminanti: l’aria di crisi che si paleserà solo di lì a un decennio, lo sguardo da reality sui cantanti popolari della Roma anni ’70, tempi lunghi e quasi insostenibili come l’Antonioni coevo. E poi Francesco Guccini che fa il cantautore integrato e un po’ sfottente, Roberto Benigni attore surreale in cerca di un destino, infine la straordinaria scena con un concerto sopra al tetto di un’auto ferma contro un muro che blocca la strada ( ). Pietrangeli è presente dopo la proiezione, quasi pentito del film per aver scoperto troppo di sé, promette al pubblico di portare in

Io, la mia famiglia rom e Woody Allen di Laura Halilovic

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anteprima nel 2010 a Bellaria il suo prossimo lungometraggio. In serata le premiazioni. Tra i documentari 211: Anna di Giovanna Massimetti e Paolo Serbandini, che narra della vicenda umana della giornalista russa Anna Politovskaja, è stato segnalato dalla giuria generale, dalla giuria Avanti!, per il premio premio Ucca 20 e ha ricevuto il premio Current tv. Altro film a fare la parte del leone Io, la mia famiglia rom e Woody Allen di Laura Halilovic che ha vinto una menzione speciale, una menzione Avanti e il premio Ucca 20. Premio ANTEPRIMA DOC a Molto visibile segretamente nascosto di Donatella Di Cicco. Premio CASA ROSSA per il miglior documentario dell’anno a Below sea level di Gianfranco Rosi, la vita di una comunità di senza tetto in una base militare americana dismessa. Finita la proiezione abbiamo potuto godere ancora della maestria di Julien Temple, con un inedito sui Rolling Stones e The Liberty of Norton Folgate un corto-musical con colonna sonora dei Madness, ambientato nella vecchia Londra ( ). Molto interessanti i documentari Le bambine di Palmi e Io la mia famiglia rom e Woody Allen. Il primo descrive il rito dell’elezione di una ragazzina per impersonare l’anima della Madonna in processione. Una gara in uno stile da puro reality show, la cui ultima scena con l’intronizzazione in cima a un trespolo traballante rende la visione ancora più straniante ( ). Il secondo ci mostra il giovane talento della rom torinese Laura Halilovic, sguardo dall’interno della variegata comunità rom. Levità e impegno ne fanno un opera di sicuro interesse. ( ). Nonostante l’atmosfera da ultimi giorni, il festival di Bellaria resta un piccolo miracolo di impegno e interessanti visioni. Speriamo che duri.

A Rimini, Festival del Mondo Antico (18-21 giugno). Alla Cineteca giovedì 18 alle 21.30 Mai di sabato signora Lisistrata (Vito Molinari, 1971, 209’). Il 19 alle 11.30 il documentario Annibale al Trasimeno (Luca Palma, Ernesto Vigneri, 2009, 45’); alle 14.00 L’arte breve, il chirurgo di Ariminum (Adolfo Conti, 2007, 38’), replica anche sabato 20; alle 21.30, commentato da Silvia Ronchey, La distruzione dell’impero: una lezione bizantina (Tichon Sevkunov, 2008, 45’).

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In Sala UNA NOTTE AL MUSEO 2 – LA FUGA (2009) 105’ Shawn Levy

Da un film di puro intrattenimento, un “pop-corn movie” per intendersi, nessuno sognerebbe mai di ottenere risultati intellettualistici, si vorrebbe semplicemente passare una serata rilassante facendosi due risate. Ma quando anche questo sacrosanto diritto viene disatteso, allora è legittimo gridare allo scandalo! Ben Stiller nella recitazione è evidentemente imbarazzato, e non potrebbe essere altrimenti, vista la valanga di stereotipi triti e ritriti, luoghi comuni affastellati gli uni sugli altri e un umorismo sciocco, quasi sempre di bassa lega. Peccato, un’occasione persa perché l’idea dell’opera (quella di una serie di celebri “risvegli” notturni all’interno di un museo) non è affatto stupida e, adeguatamente sviluppata, avrebbe potuto produrre qualcosa di pregevole. Proprio per questo, e a maggior ragione, il film risulta deludente e prescindibile. Fabio Giambi

SETTIMO CIELO (2009) 98’ Andreas Dresen

Dopo una lunga serie di trionfi nel circuito dei festival europei d’essai (e infine al Mosaico d’Europa Film Festival di Ravenna) è uscito in sala Wolke 9 film tedesco dove si esplora, con sano realismo, la sessualità della terza età. Il triangolo tra gli sposati Inge e Werner, e Karl provoca in Inge il desiderio che dà il via al film, e che sboccia con un comico amplesso sul tappeto del salotto già prima dei titoli di testa. Film scarno con pochissima musica e pochi dialoghi, soffre di una sceneggiatura ripetitiva in cui nel finale uno dei corpi non riesce a soddisfare il desiderio. Ha i suoi punti di forza negli sguardi e nella recitazione dei tre protagonisti, ma non riesce a sfuggire l’accusa di una versione ben girata dei “granny hard”. Ilario Gradassi

TERMINATOR SALVATION (2009) 115’ McG

La sfida lanciata dal regista di Charlie’s Angels sembrava quasi impossibile sulla carta: illustrare lo scenario postnucleare in cui le macchine hanno preso il sopravvento sugli uomini, senza eccedere in mirabolanti invenzioni effettistiche. Ma il nostro riesce nell’impresa al di là delle aspettative, giocando di sottrazione e mostrandoci un mondo in cui l’unico colore caldo è quello del sangue sulle divise della Resistenza. I personaggi non hanno perso nulla del fascino originale, con l’aggiunta del primo Terminator dalle sembianze umane, destinato ovviamente a subire il conflitto della sua doppia natura. Sceneggiatura lineare, con pochi fondamentali dialoghi, e attori ben scelti, in particolare Sam Worthington. James Cameron può dormire sonni tranquilli. Chiara Tartagni

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Sabato 20 alle 10.00 il documentario Vulci: voci dal Pianoro (Alan Badel, 2004, 40’); alle 21.30 Scipione detto anche l’Africano (Luigi Magni, Italia, 1971, 114’) con la presenza del regista. Domenica 21 alle 10.00 Vinum: storia del vino nell’Italia antica (Maurizio Pellegrini, 2008, 20’); alle 14.00 Medea fuori dal mito (Davide Casali, Italia, 2008, 40’); alle 21.30 Funeral parade of Roses (Toshio Matsumoto, 1969, 105’). Per assistere alle proiezioni è necessario iscriversi al festival (5 euro).

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Fuori Sala l’isola

(2006) 112’ Pavel Lounguine

Questo film, un alto esempio di cinema religioso contemporaneo, racconta la storia di un’anima, il peccato, il senso di colpa, l’importanza del perdono, la redenzione. Fa da sfondo il suggestivo, spoglio ed abbagliante paesaggio artico che circonda, nel nord della Russia, una comunità di monaci ortodossi in riva al mare. Il tempo della storia corre in due tranches distinte, nel 1942 e nel 1976. L’isola bianca di neve su cui si reca in solitudine il misterioso protagonista, il buono e stravagante padre Anatolij, che non cessa di richiamare i propri ospiti alle responsabilità della vita, sembra essere una poetica metafora della coscienza umana. Lounguine si rifà alla grande tradizione della profonda religiosità russa, attinge alla figura dello starets Zosima dei dostoevskijani I fratelli Karamazov, e sembra dirci che dietro ogni grande santo è nascosto un precedente grande peccatore. Fabio Giambi

hot fuzz

(2007) 121’ Edgar Wright

Prendete il più classico action movie americano, gonfio di inseguimenti, sparatorie ed esplosioni, trasportatelo di peso nella monotonia della campagna inglese e otterrete l’idea che sta alla base del divertentissimo Hot Fuzz. Protagonista è Nicholas Angel, il migliore poliziotto di Londra. Talmente bravo da far sfigurare tutti gli altri bobby della città, che ne ottengono il trasferimento a Sandford, villaggio campestre dove il crimine è pressoché inesistente. Almeno all’apparenza. Perché in realtà la città nasconde un terribile killer, che riesce a mascherare ogni suo orrendo delitto sotto le sembianze di tragici incidenti, e di cui solo l’agente Angel sospetta l’esistenza... La regia di Edgar Wright è un piacere per gli occhi, e il film deborda di citazioni ancor più del precedente, l’esilarante Shaun of the Dead. Matteo Lelli

ricky bobby: la storia di un uomo che sapeva contare fino ad uno (ad uno) (2006) 108’ Adam McKay Siamo in America, patria delle corse automobilistiche Nascar. Un famoso quanto arrogante pilota («Quando mi sveglio piscio bravura») torna in pista dopo un brutto incidente cercando di recuperare la propria fama e la propria autostima. Se la dovrà vedere con l’ex moglie zoccola e il nuovo campione, un francese omosessuale interpretato da Sacha Baron Cohen. Accozzaglia trash di gags idiote e battute volgari, misogine e irriverenti. Alcune scontate, altre davvero riuscite (spassosissima la scena in cui Ricky, ovvero Will Ferrell, crede di andare a fuoco). Insomma, consigliato. Consapevoli del fatto che sia una schifezza immonda, ma una schifezza immonda ben fatta e divertente, a differenza di troppi film in teoria demenziali e in pratica demoralizzanti come le produzioni Vanzina. Francesco Garoia

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A Forlimpopoli durante la Festa Artusiana (20-28 giugno), rassegna Buono da vedere al Cinema Verdi. Ingresso 3 euro, inizio ore 21.40. Sabato 20 e domenica 21 Fuori menu; lunedì 22 e martedì 23 Il giardino di limoni; mercoledì 24 Il pranzo di ferragosto; giovedì 25 e venerdì 26 Giù al nord; sabato 27 e domenica 28 Riunione di famiglia. Film già protagonisti in rassegna, ma da vedere grazie anche al prezzo favorevole. In particolare Fuori menu non ha avuto una distribuzione degna del suo valore.

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Arena Romagna

cinema sotto le stelle 15-28 giugno 2009

lunedì 15 giugno

ARENA BORGHESI L’APE REGINA Marco Ferreri Borghese quarantenne si accasa con bella, brava, illibata e cattolicissima che lo sfianca col suo desiderio ardente di avere un figlio. Ottenuto lo scopo, l’uomo, povero fuco, è messo da parte e muore (da mymovies.it).

martedì 16 giugno

ARENA BAGNACAVALLO GIULIA NON ESCE LA SERA Giuseppe Piccioni Giulia (Valeria GoArena Borghesi Milk lino) è prigioniera del suo Rocca cinema Ti amerò passato prima ancora delle mura del carcere, e Guido sempre (Valerio Mastrandrea) lo è della sua professione di artista.

Arena Bagnacavallo Milk Cinemadivino Villa Corte via Corte 9 Castellina di Brisighella Il caso dell’infedele Klara Rocca cinema La felicità porta fortuna

CINEMADIVINO

mercoledì 17 giugno Billy

Cantina Zanni via Casale 213 Villa Verrucchio REVOLUTIONARY ROAD Sam Mendes Il

sogno della felicità borghese riposa tra le mura dell’elegante villetta unifamiliare dei coniugi Wheeler, ucciso lentamente da un lavoro ben retribuito, dagli amabili vicini, dalla paura, forse solo dalla vita.

Arena Bagnacavallo Giulia non esce la sera (introduce il critico musicale Luigi Bertaccini) Arena Borghesi CheL’argentino Rocca cinema Twilight

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giovedì 18 giugno

ZONA CESARINI DOPO MEZZANOTTE Davide Ferrario Jules et Jim all’italiana? Siamo da quelle parti nel nuovo film di Ferrario, girato su un set d’eccezione: la Mole Antonelliana, vera “Mecca” del cinema in Italia (Andrea Chirichelli).

Arena Bagnacavallo Vuoti a rendere Arena Borghesi La classe Cinemadivino Terre Naldi via Tebano 45 Faenza Stella Rocca cinema Vuoti a rendere

venerdì 19 giugno

ARENA BORGHESI VALZER CON BASHIR Ari Folman Una seduta psicanalitica per far riemergere il trauma del massacro di Sabra e Chatila, una denuncia forte degli orrori della guerra in un film d’animazione d’avanguardia.

Arena Bagnacavallo Questione di cuore Cinemadivino Poderi Morini via Gesuita 4/B San Biagio di Faenza Yes man Rocca cinema Louis-Michel

sabato 20 giugno

ARENA SAN BIAGIO THE READER – AD ALTA VOCE Stephen Daldry Dopo l’iniziazione erotica e sentimentale del protagonista, emerge il passato della donna che ha segnato la vita del ragazzo, e con esso gli inevitabili dilemmi etici.

Arena Bagnacavallo Questione di cuore Arena Borghesi La duchessa Rocca cinema La duchessa

domenica 21 giugno

ARENA BORGHESI UN MATRIMONIO ALL’INGLESE Stephan Elliot Il giovane John Witthaker s’innamora perdutamente di un’elegante e indipendente americana di nome Larita e la sposa. Sorgerà qualche problema portandola in famiglia (Marianna Cappi).

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Arena Bagnacavallo La felicità por ta for tuna Arena San Biagio La matassa Rocca cinema La verità è che non gli piaci abbastanza

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lunedì 22 giugno martedì 23 giugno

ARENA BAGNACAVALLO MAR NERO Federico Bondi (incontro col regista) Una badante rumena, Angela, deve accudire Gemma, anziana rimasta vedova. Riuscirà a conquistare la sua fiducia e dovrà affrontare la complicata relazione a distanza col marito. ARENA SAN BIAGIO QUESTIONI DI CUORE Francesca

Comencini

L’amicizia tra uno sceneggiatore in crisi di ispirazione e un meccanico d’auto d’epoca, nata in un reparto d’urgenza di un ospedale dopo un comune infarto, si dipana con sobria dolcezza. CINEMADIVINO Il Fratello

mercoledì 24 giugno giovedì 25 giugno Billy

via Morana 14 Modigliana

IL GIARDINO DI LIMONI Eran Riklis Nella cornice della guerra israeliano-palestinese è lotta tra supremazia e umiltà, due elementi in contrasto che si toccano nello sguardo di due donne diverse, come il sole all’orizzonte unisce cielo e terra. ARENA SAN BIAGIO GIÙ AL NORD Dany Boon Philippe è direttore di un ufficio postale in Provenza. Obbligato al trasferimento tenta di farsi mandare in Costa Azzurra, ma finisce a Bergues, vicino a Calais: dovrà adattarsi a vivere al nord.

Arena Borghesi Una vita difficile Cinemadivino Cantine Intesa via Piazzale Faentina 46 Modigliana Vicky Cristina Barcellona Rocca cinema Parigi

Arena Bagnacavallo La verità è che non gli piaci abbastanza Arena Borghesi Ex Rocca cinema Fuori menù

Arena Bagnacavallo La verità è che non gli piaci abbastanza Arena Borghesi Lasciami entrare Arena San Biagio Gran Torino Rocca cinema Stella Arena Bagnacavallo Il primo giorno d’inverno (incontro col regista) Arena Borghesi Viaggio al centro della Terra Cinemadivino Tenuta Montecatone, via Pieve Sant’Andrea 2 Montecatone d’Imola The Wrestler Zona Cesarini Riprendimi Rocca cinema Festen - Festa in famiglia

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venerdì 26 giugno

ARENA BAGNACAVALLO Arena Borghesi Il primo giorUOMINI CHE ODIANO LE no d’inverno (incontro con il DONNE Niels Arden regista) Oplev In un’isola bagnata Arena San Biagio Diverso da dal Baltico e abitata dal poten- chi? te clan dei Vanger, Mikael, Li- Cinemadivino Cantine Spalletsbeth ed Henrik si incontrano. I ta via Sogliano 100 Savignano loro destini sono minacciati da sul Rubicone Giù al nord un passato oscuro e rimosso Rocca cinema Valzer con Bashir (Marzia Gandolfi).

sabato 27 giugno

ARENA BORGHESI GENERAZIONE 1000 EURO Massimo Venier A Milano un gruppo di giovani neolaureati galleggia nell’orbita dell’instabilità esistenziale. Matteo, trentenne brillante ma dal futuro precario, è diviso tra due donne che entrano con impeto nella sua vita (Tirza Bonifazi Tognazzi).

domenica 28 giugno

ARENA SAN BIAGIO DUE PARTITE Enzo Montenapoleone Due partite giocate intorno allo stesso tavolo, ad oltre trent’anni di distanza, da quattro madri e dalle rispettive figlie. Un gioco al massacro tutto al femminile.

arene e biglietti

ARENA BORGHESI apertura ore 21.00 inizio proiezione ore 21.30 €5 ridotto €4,50, socio cineclub €3, ingresso gratuito il lunedì viale Stradone 2 Faenza (in caso di maltempo Cinema Sarti via Scaletta 23) ARENA BAGNACAVALLO ore 21.30 €4,50 ridotto €3,50 via Berti 6 Bagnacavallo ARENA ELISEO apertura ore 21.00 inizio proiezione ore 21.30 €5, ridotto €4 corso della Repubblica 79 Forlì ARENA SAN BIAGIO ore 21.45 €5, ridotto €4 via Serraglio 20 Cesena CINEMADIVINO apertura cantine ore 19.30 inizio proiezione ore 21.30 €8 compreso calice di vino sedi varie ROCCA CINEMA apertura ore 20.45 inizio proiezione ore 21.30 €5, ridotto €4 via Rocca Brancaleone Ravenna ZONA CESARINI ore 21.45 ingresso libero (si consiglia di portare un telo) viale Carducci (Traversa Galileo Galilei) spiaggia ex colonia Santa Monica Villa Marina di Cesenatico

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Arena Bagnacavallo Uomini che odiano le donne Arena San Biagio Vicky Cristina Barcellona Rocca cinema Ex

Arena Bagnacavallo Vincere Arena Borghesi L’onda Rocca cinema Milk

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In Costume di Chiara Tartagni

Vetriolo pastello Una donna contempla la propria immagine riflessa nello specchio: dapprima con lo sguardo critico di chi affida all’aspetto esteriore il proprio successo. In seguito il suo volto, maturo ed attraente, si distende in un sorriso sicuro della propria seduzione. Così si presenta allo spettatore la Marchesa de Merteuil, immersa nelle atmosfere dolcemente ovattate ed indolenti che troviamo nei dipinti di Francois Boucher e nei pastelli di Nattier. Affascina la scelta del regista inglese Stephen Frears ( My beautiful laundrette, The Queen ) di girare come prima sequenza de Le relazioni pericolose (1988) una scena di vestizione, quasi un rito per propiziarsi il favore di una delle numerose e contraddittorie divinità laiche del XVIII secolo: la società. Soltanto in un’epoca complessa come il ‘700 poteva nascere lo splendido romanzo epistolare di Pierre-AmbroisFrancois Choderlos de Laclos da cui è tratta la pellicola, in cui una donna, nobile di nascita ed infinitamente seducente, tesse intrighi erotici per sfuggire al grande spettro di quel secolo: la noia. Affondato ormai il sostegno della religione ufficiale sotto il segno dell’Illuminismo, la libertà si confonde con il libertinaggio; e la nobiltà francese, investita da una povertà morale senza precedenti, si dedica alla più autoreferenziale delle ricerche, ovvero quella del piacere. Uomini e donne, senza differenziazione di sesso, vi si applicano con spesa d’intelletto, trovando nella Marchesa de Merteuil e nel Visconte de Valmont i propri campioni. Il Visconte finirà per innamorarsi della propria vittima, la virtuosa Madame de Tourvel, ma si negherà crudelmente quello stesso amore, per tema di

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Nelle sale dal 19 giugno Coraline e la porta magica, il più lungo film in stop motion di tutti i tempi, da una favola scritta da Neil Gaiman (scrittore di fumetti come Sandman e di romanzi come American gods). Visibile anche in 3D.

essere ridicolizzato da un ceto sociale che identifica il sentimento con la debolezza intellettuale. La Marchesa, lucidissima regista della vicenda, resta infine sola e non è casuale che il regista scelga di far terminare il film così come era iniziato, con la nobildonna davanti allo specchio: ma il suo volto non riesce più a trattenere la vittoriosa maschera del successo che la società aveva preteso da lei. La messinscena è sontuosa, gli attori perfetti, in particolare una Glenn Close che gioca alla pari col proprio personaggio, mutando sensibilmente gesti e sguardi a seconda delle situazioni. Una beffa apparentemente frivola che si trasforma in una trappola funerea, la cui unica superstite è proprio colei che ha meno speranze di perseguire un’etica alternativa a quella religiosa: l’etica dell’amore. Una lezione preziosa sulla condizione femminile e sullo squallore di una società corrotta che rincorre l’attimo fuggente, attuale a più di due secoli di distanza.

Glenn Close e John Malkovich in Le relazioni pericolose

Sempre dal 19 giugno Il mondo di Horten, film norvegese del 2007 diretto da Bent Hamer. Passato a Cannes ’08 racconta la vita di un capostazione appena andato in pensione. Tra il Totò de Il Comandante e il Sellers di Oltre il giardino.

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Horror Politics#7 di Matteo Lolletti

Essi vivono o della resistenza al visibile

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ssi vivono è uno dei tanti capolavori di John Carpenter. Esce nel 1988, alla fine dell’era reaganiana e all’inizio del regno di Bush Sr. È considerato il film più politico del regista americano, e di fatto, probabilmente, lo è. Lo è ad una lettura immediata, ma lo è anche in senso più profondo. John Nada è un operaio edile, uno sconfitto del sogno americano e delle promesse reaganiane. Un giorno, dopo una sortita repressiva della polizia nella baraccopoli in cui vive, scopre, attraverso un paio di occhiali da sole superstiti, che la realtà non è come appare. Al governo e nei posti di potere del sistema, siedono infatti alieni mostruosi, che tengono soggiogato il popolo attraverso messaggi subliminali visibili - come la vera natura dei potenti - soltanto attraverso le lenti, speciali, degli occhiali da sole. Presa coscienza della realtà, cercherà di mostrarla alle persone vicine, ed entrerà in contatto con i “ribelli” per sovvertire violentemente l’ordine delle cose. La lettura, ad un primo livello, è chiara. L’operaio, il working class hero, è elemento topico dell’analisi politica,

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emarginato ed escluso. La natura stessa del potere è nuda, manifesta, e il suo esercizio, la sua struttura evidentemente capitalistica, sono oggetto inequivocabile di condanna. Il percorso della presa di coscienza è evidenza rivoluzionaria, così come le necessarie modalità del cambiamento. Che il riferimento sia l’America edonista ed egoista di Reagan è infine quasi conclamato. Ma c’è un elemento di ulteriore, e irresistibile, interesse. Anzi due, per quanto collegati e ugualmente attuali. I mostri esercitano il controllo attraverso la televisione, la pubblicità, i giornali e la comunicazione visiva. I veri messaggi sono celati dalla normalità (forse tale per assuefazione), e solo gli occhiali con lenti speciali ne svelano il reale contenuto (in bianco e nero, tra l’altro). Gli occhiali divengono il mezzo attraverso cui si vede per sconfiggere un altro mezzo. Nella scena centrale del film, John si pesta a sangue con un amico, che non vuole essere coinvolto, per costringerlo ad indossare gli occhiali. Una volta intravista* la realtà, diverrà suo alleato. Non è più e non solo l’atto del vedere, o meglio la sua presunta oggettività, ad essere rivoluzionario, quanto la

Nelle sale dal 26 giugno Ritorno a Brideshead, di Julian Jarrold. Film che aprì Locarno 2008, racconta uno strano triangolo amoroso nella nobiltà inglese degli anni ’20. Emma Thompson e Greta Scacchi con molti ottimi attori inglesi in rampa di lancio.

volontà del vedere, come atto morale e politico. Non a caso gli occhiali speciali provocano, in chi li indossa, mal di testa e stanchezza. Come la verità. *Intravedere: dal latino intra, dentro, tra, e videre, vedere.

Sempre dal 26 giugno Anamorph di Henry Miller. Thriller del 2007 con Willem Defoe che combatte un serial killer che usa la tecnica anamorfa, quella che crea due immagini nella stessa tela, utilizzando i cadaveri delle vittime.

Locandina di They Live di John Carpenter

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scaricatelo

(legalmente) (se possibile)

di Michelangelo Pasini … della censura che vi autoimponete aspettando che il bel cinema esca nelle sale sotto casa…

C’è un Coppola in Russia... cui prodezze potevamo ammirare solo offre allo spettatore uno spaccato della Quando nel settembre 2007 Cargo 200 è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e quando successivamente quotidiani e riviste specializzate ne hanno parlato un gran bene, tanti cinefili italiani hanno pregustato finalmente un Balabanov su grande schermo. Sembrava giunto il momento di mettersi comodi comodi nelle poltroncine del cinema dietro casa e godersi il nuovo lavoro di un regista le

Locandina di Cargo 200 di JAleksej Balabanov

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nei festival più disparati o recuperare su rabberciati dvd russi dai sottotitoli inglesi poco più che abbozzati. Il film di Aleksei Balabanov è effettivamente uscito nei cinema italiani, ma vi è transitato per un lasso di tempo così breve e soprattutto in così poche copie, che riuscire a vederlo sarebbe stato quasi come vincere al superenalotto. Il motivo di tanto ostracismo nei confronti del cinema del regista è sotto gli occhi di tutti: le sue pellicole non sono particolarmente violente né eroticamente ricche, semplicemente Balabanov fa cinema senza l’uso di alcun filtro tra la macchina da presa e la realtà che riprende. Attenzione però, non stiamo parlando di un altro neorealista, ma semplicemente di un cineasta che non ama il compromesso scenico, che preferisce raccontare le sue storie senza l’utilizzo di alcun artificio che possa rendere il suo cinema più edulcorato. Più che in Brother, Brother 2 e War, in Cargo 200 Balabanov rifiuta non solo la spettacolarizzazione, ma anche il compromesso con lo spettatore. Col racconto della Russia del 1984, prendendo spunto dalla vera storia di un serial killer, il cineasta

Nelle sale dal 26 giugno Crossing over di Wayne Kramer. Incrocio di storie per sottolineare la questione dell’immigrazione negli Stati Uniti. Hanno accettato di lavorare a costo zero per questo film tra gli altri Harrison Ford, Sean Penn e Ashley Judd.

nazione durante la guerra in Afghanistan, mette in scena la disperazione di un intero paese che sta naufragando confuso e sconsolato. I suoi protagonisti sembrano perennemente fuori posto, scollegati non solo dalla realtà che stanno vivendo, ma anche dalla realtà che il regista sta facendo vivere loro. La chiave di lettura di Cargo 200 è proprio nella frammentarietà di certi snodi di sceneggiatura, nell’apparente casualità delle situazioni, nel rifiutare certi collettori narrativi per gettare lo spettatore in una situazione di straniamento ancora maggiore. Per assurdo non sono gli sberleffi surreali di cui Balabanov riempie il film ad angosciare maggiormente, e neanche la sensazione di disperazione e sconforto che ne pervade i personaggi, ma quella sicurezza di essere dinanzi a solamente un piccolissimo frammento di una realtà ben più grande, larga e articolata. E di conseguenza ben più disperante. L’amicizia che nasce negli ultimi istanti di film è l’ossimoro in cui vive Cargo 200, un finale che getta nuovamente lo spettatore in medias res.

Sempre dal 26 giugno Tutti intorno a Linda, esordio alla regia delle gemelle Barbara e Monica Sgambellone con distributore indipendente, racconta i problemi di una donna che deve rimanere incinta per poter guarire. Almodovarismo promettente.

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15 giugno 2009 - Numero 9

CineAscolti 1-7 giugno Da questo numero iniziamo un osservatorio sugli ascolti dei film andati in onda sui canali televisivi in chiaro tra le 7 del mattino e le 2 di notte. La tabella illustrerà i dieci film della settimana con l’ascolto più alto indicando nell’ordine il titolo italiano, la rete che lo ha trasmesso, il giorno della messa in onda, l’orario di inizio e quello di conclusione, l’ascolto medio in migliaia di telespettatori, lo share medio, anno di produzione, durata al cinema, regista. I dati Auditel sono elaborati dal sito tvblog.it.

Il mistero dei templari (2004, 100’, Jon Turteltaub)

I giorni dell’abbandono (2005, 96’, Roberto Faenza)

Mar tedì 2 giugno

21.24 23.33

Canale 5 Lunedì 1 giugno

21.27 23.18

Rai 1

Il caso Thomas Crawford (2007, 113’, Gregory Hoblit)

Rai 1

Venerdì 5 giugno

21.22 23.17

The Contract

(2006, 96’, Bruce Beresford)

Rai 1

Lunedì 1 giugno

21.23 22.57

(2003, 127’, Nancy Meyers)

Rai 1

Giovedì 4 giugno

21.23 23.32

Sabato 6 giugno

21.30 23.40

Lunedì 1 giugno

21.15 22.38

Tutto può succedere

Funny money come fare i soldi senza lavorare Canale 5 (1996, 113’, Donald Patrie) Palle al balzo un gioco da duri Italia 1 (2004, 92’, Rawson Marshall Thurber)

A testa alta

(2004, 87’, Kevin Bray)

Italia 1

Mercoledì 3 giugno

21.14 23.18

Stuart little un topolino in gamba (1999, 83’, Rob Minkoff)

Italia 1

Sabato 6 giugno

21.09 22.40

Ballistic

(2002, 91’, Wych Kaosayananda)

Rete 4

Giovedì 4 giugno

21.14 22.58

5543 4922 4603 4489 4401 3466 3290 3253 2397 2385

25,45 22,41 21,65 19,99 18,87 18,79 14,31 13,09 11,45 10,25

Arriva l’estate e aumentano sulla tv in chiaro i film in prima serata (diciannove in tutto: cinque su rete 4, quattro su Rai Uno e Italia 1, due su Canale 5, Rai Tre e, La7) e in assoluto (cinquantanove quelli validi per la nostra classifica da cui sono esclusi i film che vengono trasmessi tra le 2 e le 7 del mattino. In particolare è iniziata la rassegna del mattino su Rai Tre, che occuperà tutta l’estate tra La storia siamo noi e Cominciamo bene estate, una delle migliori per integrare le proprie conoscenze di storia del cinema. Film più visto della settimana, e unico sopra i cinque milioni di spettatori, Il mistero dei templari, produzione Disney del 2004 in cui Nicolas Cage gioca a fare l’Indiana Jones contemporaneo. Un sano blockbuster da cui far derivare gadget e videogiochi. Poltrona d’onore per l’unico film italiano delle prime dieci (notevole anche il dodicesimo posto di Ieri oggi domani andato in onda sabato in prima serata su Rai Tre sopra i due milioni) I giorni dell’abbandono di Roberto Faenza, dramma con Zingaretti e Margherita Buy. Primo thriller in classifica, e film migliore dei primi dieci, Il caso Thomas Crawford con l’ottimo Anthony Hopkins e il promettente Ryan Gosling. Miglior film del preserale Piccolo grande amore, che ha sfruttato il giorno festivo, martedì 2 giugno alle 19.20 su Italia 1. Miglior film in seconda serata il demenziale White Chicks venerdì 5 giugno alle 23.10 su Italia 1. Sorpresa della settimana Operazione Siegfried film di guerra su La7 alle 14.10 del 2 giugno, sopra i 700 mila spettatori e il 5% di share. Premio della qualità a La grande guerra di Monicelli che in prima serata supera trionfalmente i due milioni di spettatori e il 10% di share. Ilario Gradassi

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Consegnati i Ciak d’oro: miglior film Gomorra, miglior regista Paolo Sorrentino Il Divo, miglior attore Toni Servillo Il Divo, miglior attrice Claudia Gerini Diverso da chi? (scelta inquietante), miglior film straniero Gran Torino. Migliore non protagonista Carlo Buccirosso Il Divo e Micaela Ramazzotti Questione di cuore. Miglior sceneggiatura Gomorra. Miglior Montaggio Marco Spoletini Gomorra e Il passato è una terra straniera.

Billy


15 giugno 2009 - Numero 9

CineAstri

di Camilla Bruschi

Dillo alla Luna Scarlett Johansson e Ryan Reynolds

Scarlett Johansson e Ryan Reynolds

Scarlett Johansson nasce a New York il 22 novembre 1984, Sagittario, ascendente Sagittario e Luna in Scorpione. Ryan Reynolds nasce a Vancouver il 26 ottobre 1976 Scorpione (Ascendente non pervenuto) con Luna in scorpione. Isn’t it ironic? Cara Alanis (Morissette, ex di Reynolds, si sono lasciati dopo 5 anni di

Billy

relazione nel 2007, l’anno dopo lui ha sposato la Johansson NdR), oltre a Ryan, tu e Scarlett avete anche la luna in comune, in questo enigmatico e passionale segno d’acqua, femminile e indagatore, quale è lo Scorpione. é evidente che Ryan si senta emotivamente attratto da una donna con questa luna, poiché in un cer to senso, lo riguarda, gli parla di sé. Gli individui con questa luna di nascita hanno un enorme potenziale di potere personale a loro disposizione, una capacità innata di scrutare nell’animo umano mantenendo i propri reali sentimenti al riparo da sguardi esterni e accessibili ai pochi eletti, una for te fiducia nelle proprie capacità, magnetismo e sensualità. Che basti dirlo con la luna? A volte sì, quando i bisogni collimano e la sensibilità con cui si affronta la vita assume le stesse colorazioni e profondità, le possibilità di entrare in sintonia si amplificano. Sebbene una latente competizione sia dietro l’angolo, nel caso specifico dell’incontro di due lune in Scorpione, il trofeo è comunque appagante: escalation di emozioni e arricchimento dello spirito. Non solo, l’affinità di Scarlett e Rayn è confermata anche dalla Venere di lui in Sagittario che accomuna il suo modo di vivere le relazioni al carattere gioviale di lei, il bisogno di sempre nuove mete verso cui tendere, tipico del Sagittario, è probabilmente assecondato dalla profondità di vedute dello scorpione. Tra rose e fior, mille color... Con questa Luna non stupisce che i due abbiano scelto una cerimonia riservata ai pochi intimi per convolare a nozze!

Miglior fotografia Marco Onorato Gomorra e Fortapasc. Migliori scenografia e costumi Sanguepazzo. Miglior produttore quelli de Il Divo. Miglior manifesto Riccardo Fidenzi e Maurizio Ruben, Il Divo e Fortapasc. Miglior opera prima Pranzo di ferragosto. Ciak d’oro a Liliana Cavani. Superciak d’oro a Stefano Disegni. Ciak d’oro Colpo di fulmine a Valentina Lodovini Fortapasc. Miglior cast corale ex aequo a Pranzo di ferragosto e Si può fare. Ciak d’oro Mini-bello e invisibile a Focaccia blues.

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Billy sostiene Killed Bill Un enigma, la sua carriera e la sua fine. Affascinante la prima, disturbante la seconda. David Carradine ha perso la battaglia contro se stesso lasciandoci in una camera d’albergo a Bangkok, in circostanze incerte. Rampollo di una famiglia di attori, David debuttò nel 1964 con Taggart 5000 dollari vivo o morto. Consacrato dalla serie televisiva Kung Fu, costruì la sua carriera nei fecondi anni ‘70 e lavorò con cineasti del calibro di Scorsese e Bergman. La sua duttilità gli permise di passare con stoica umiltà dalla tv al grande schermo. Carradine non era un divo, aveva rinunciato alla dimensione privata, alla persona dietro il personaggio. Ed è stato vittima di questa esclusione. La sua carriera si è “qualitativamente” interrotta negli anni ‘80 e ‘90, con sortite insoddisfacenti in percorsi già battuti e ruoli marginali in telefilm mediocri. La redenzione però non poteva esserci senza una caduta precedente. Forte della sua passione per l’Oriente, tanto cara al cinema di genere, fu scelto da un certo Quentin Tarantino per interpretare Bill in Kill Bill; David divenne il motore della drammaticità, un metapersonaggio la cui morte coincide con la chiusura del sipario, la fine dei giochi. E alla fine il sipario è stato calato e il David che era stato escluso fin dal principio, si è ripreso prepotentemente ciò che gli spettava. Marco Berardi

L’ultimo Don Chisciotte Dieci anni servirono a Cervantes per completare il suo capolavoro, uscito in due volumi tra il 1605 e il 1615. Dieci anni impiegherà Terry Gilliam per dare alla luce il suo. È notizia recente, infatti, che a distanza di dieci anni dal primo tentativo, il regista abbia riconquistato i diritti dello script. Erano finiti in mano alle compagnie assicurative dopo l’incredibile serie di disavventure che si abbatterono sul set de L’uomo che uccise Don Chisciotte, le riprese durarono solo sei giorni, interrotte a causa dei problemi di salute di Jean Rochefort, che nel film vestiva proprio i panni del cavaliere errante, e di un tremendo acquazzone che si abbattè sul set danneggiando tutte le attrezzature. Ne usci fuori, però, un documentario (Lost in la mancha) molto interessante, nato come making of del film. Già in passato un regista del calibro di Orson Welles si cimentò nell’impresa di un adattamento cinematografico del romanzo investendoci quindici anni di lavoro e non riuscendo a vedere l’opera conclusa. Gilliam, folle alla pari di Don Chisciotte, rilegge la classicità di questo romanzo in chiave surreale, catapultando nel diciassettesimo secolo, attraverso una sorta di viaggio nel tempo, un filmmaker dei giorni nostri che viene scambiato per Sancho Panza. Probabilmente Cervantes si rigirerà nella tomba, ma Gilliam-Chisciotte si è rimesso in marcia, mulini a vento permettendo. Marco Bacchi

Billy

rivista cinematografica romagnola

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15 giugno 2009 Numero 9

dirige Ilario Gradassi, editano Cecilia Benzoni e Ilario Gradassi, grafica Stefania Montalti, articolano Marco Bacchi, Marco Berardi, Camilla Bruschi, Francesco Garoia, Fabio Giambi, Matteo Lelli, Matteo Lolletti, Michelangelo Pasini, Chiara Tartagni, Ilario Gradassi.

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