BIMBI BELLI MAGAZINE OTTOBRE

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QUANTI PERCHÈ QUANDO IN CASA ARRIVA IL SECONDOGENITO PAPÀ E MAMMA: DUE EDUCAZIONI DIVERSE

IMPARARE AD USARE IL VASINO


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Editoriale di Carlo Bello CRESCERE DI ANNO IN ANNO Anche per quest’anno si sono conclusi i nostri casting e come ogni anno penso la stessa cosa: “Dato l’incredibile successo raggiunto, non potremo superare questo risultato con i prossimi...”. Bene, per il quinto anno di seguito e con una gioia immensa, mi smentisco! Ben 600 bambini hanno preso parte ai nostri ultimi casting. Credo che sia quasi record assoluto nel panorama delle selezioni per bambini. Di questo non possiamo che ringraziarvi di cuore, è una grandissima dimostrazione di quanto ci seguite e siete legati a noi. Sappiate che questo legame è assolutamente reciproco. Durante gli scatti ho avuto l’onore di incontrare personalmente molte di voi: ho conosciuto persone splendide e un ringraziamento speciale lo voglio rivolgere a chi ha percorso tantissimi chilometri per raggiungerci da tutte le parti d’Italia. Ora la gara prende inizio su www.facebook.com/bimbibelli e ci sarà un mese di tempo per raccogliere i voti. In questo caso non si può di certo dire “che vinca il migliore” perché al mondo i migliori sono solo i bimbi, tutti però. Quindi dico buon divertimento nel votare i vostri preferiti. Concludo con una speranza che, con il passare del tempo, sembra sempre più vana viste le cronache che sentiamo quotidianamente. Vorrei che nel mondo i bambini diventassero intoccabili. Basta con queste notizie orride che ogni giorno arrivano di atti criminali nei confronti dei più indifesi. Carlo Bello

DIRETTORE: Carlo Bello CAPOREDATTORE: Jennifer Marfia ART DIRECTOR: Francesca Cuomo VIGNETTISTA: Massy

MAIL: info@bimbibelli.com WEB: www.bimbibellimagazine.it FB: www.facebook.com/bimbibelli TELEFONO: 02 - 87.28.34.00


Sommario SPECIALE

6 - I Belli di Papà e Mamma 8 - Casting Bimbi Belli 2010

BIMBO 12 - Imparare ad usare il vasino 16 - Quanti perchè

MAMMA

24 - Una Baby sitter come amica 28 - Partorire a 20 anni

FAMIGLIA 32 - Quando in casa arriva il secondogenito 34 - Papà e Mamma:due educazioni diverse 38 - Speciale Sandra e Raimondo

SALUTE 44 - Ottobre: occhio ai pidocchi 46 - Denti Perfetti

CUCINA

52 - Svezzamento e Prime Pappe 54 - Le nostre ricette da “Brivido”

MUSICA

58 - Crescere con la musica

SPORT

62 - A scuola di circo 64 - La Pallavolo

GIOCHI

68 - Bimbi Belli Toon’s 72 - Crucipazzle 74 - Coloriamo 80 - Vinci anche tu con i Concorsi Bimbi Belli! 86 - Gossip: Le notizie più curiose dal mondo delle star

SVAGO

90 - Cattivissimo Me

OROSCOPO

92 - Cosa ci dicono le stelle di ottobre


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Casting Bimbi Belli 20

ome ogni anno i Casting Bimbi Belli hanno avuto un clamoroso successo. Più di 600 bambini, altrettante mamme che hanno accompagnato i lori figli, quattro punti vendita, quattro fine settimane di casting e migliaia e migliaia di scatti dei piccoli protagonisti. Ma lo vero scopo dei casting, e la successiva realizzazione dei calendari, è la beneficienza. Lo scorso anno Bimbi Belli, con i suoi calendari, ha potuto contribuire al progetto benefico dell’Ospedale Buzzi di Milano. Progetto che serve per l’accoglienza di quei bambini, e delle famiglie, che necessitano di cure particolari. E quest’anno quale sarà il progetto a cui Bimbi Belli aderirà? Ce lo racconta Carlo Bello, responsabile della catena di negozi e direttore di Bimbi Belli Magazine. Qual è lo scopo benefico del calendario 2011? Il progetto è ancora in fase di progettazione. Il tutto nasce dalla voglia di vestire i bambini che non ne hanno la possibilità. Vorremmo aiutare il terzo mondo, tramite delle associazioni locali, raccogliendo i vestiti che i nostri bimbi non usano più per portali a quelli meno fortunati. In cambio daremo dei buoni sconti da utilizzare nei nostri punti vendita. Ci saranno anche delle altre sorprese, ma adesso non voglio svelare tutto... Come si svolgono i casting e come avviene la scelta dei piccoli protagonisti? I nostri casting funzionano in modo diverso da quelli che fanno le agenzie di moda. Innanzitutto, bisogna dire, che sono totalmente gratuiti. Alle mamme non verrà mai chiesto denaro. Neanche ai bambini che verranno scelti come 8

protagonisti del calendario. I vari bambini che hanno aderito ai casting, e che quindi si sono recati in un nostro punto vendita, hanno effettuato degli scatti con un nostro fotografo professionista. I’11 ottobre sono partite le votazioni ufficiali, sul nostro profilo di Facebook, che termineranno il 14 di novembre. I trenta bambini più votati faranno parte del calendario 2011 Bimbi Belli. Le foto potrebbero anche essere utilizzate per delle campagne pubblicitarie del nostro negozio. Abbiamo deciso di utilizzare Facebook perché crediamo che sia uno strumento democratico e popolare. Da dove è nata l’idea dei casting? L’idea nasce da un viaggio fatto in Africa, ma non quella turistica: quella vera e povera. Sono tornato con tanti pensieri. I nostri bambini fanno i “capricci” se non hanno i giochi all’ultima moda. In Africa ho visto negli occhi dei bambini una gioia immensa. Tutto questo per una semplice caramella. Così abbiamo iniziato, insieme a don Luciano di Mezzate (Peschiera Borromeo), a raccogliere dei fondi per costruire una casa famiglia in Guinea Nuova Bissau. La voglia di aiutare a contribuire in questo progetto mi ha portato a inventarmi questi casting. Così abbiamo continuato negli anni con questo progetto. Ogni volta scegliamo una causa diversa per devolvere i fondi. Siamo arrivati, oramai, al quinto anno. Ci sarà una sorpresa per tutti i bimbi che hanno partecipato ai casting, giusto? Certamente. Abbiamo deciso di far diventare tutti i nostri bambini protagonisti. Come? Mettendoli tutti nelle pagine del magazine. Le foto verranno pubblicate sul numero di


010: un vero successo

novembre e tutti i bambini comporanno la copertina del Calendario 2011 Bimbi Belli. Siccome non possiamo mettere più di 600 bambini nel calendario, abbiamo scelto questa modalità per far comparire almeno una volta tutte le piccole star che hanno preso parte ai casting, è una sorta di ringraziamento. Oltre a questo “Contest” fate altri concorsi?

profilo di Facebook, estrarremo uno dei nostri fans a cui sarà regalata una vacanza per tutta la famiglia. Avete altre iniziative in ballo? Abbiamo ancora molto da fare e tanti progetti in “ballo”. Posso anticipare che vogliamo trasformare il nostro magazine in cartaceo.

Sì, certo. Abbiamo il concorso dei “Papà , mamme e dei nonni con i bambini più Belli”. C’è anche un contest dedicato alle future mamme “Vota i pancioni Belli”. Ad ogni concorso si può vincere un tv Lcd o un Ipod. Chi volesse partecipare a uno di questi concorsi può inviare le proprie foto via mail a casting@bimbibelli.com. Poi, al raggiungimento dei 100mila contatti sul nostro 9



TA AL PER NTI M C CO BA EGL RES NSI M IO CE GL BI IL RE I NO T UO

IMPARARE AD USARE IL VASINO

QUANTI PERCHÈ


Imparare ad usare il vasino L

’uso del water è un passo molto importante nella crescita del vostro bambino. Lo sviluppo e il carattere, unico al mondo di vostro figlio, saranno i fattori determinanti per indicare quando sarà pronto e il modo in cui passerà attraverso questa fase. La maggior parte dei bambini mostra i segni di essere emotivamente e fisicamente pronti per usare il vasino tra un anno e mezzo e i 3 anni di età. Alcuni, però, vi arrivano prima e altri addirittura dopo. Generalmente le bambine sono più precoci dei maschietti. Il vostro bambino deve avere la coscienza e il controllo della propria urina e delle feci e deve desiderare di provare ad usare il vasino/water. Cercate questi segnali, indicheranno che il vostro bambino è pronto: • I movimenti del suo intestino sono regolari e prevedibili. • I pannolini sono asciutti per almeno due ore durante l’arco della giornata o dopo il sonnellino.

• Le espressioni del viso o la postura indicano quando è pronto per urinare o andare di corpo. • Quando sporca il pannolino non sembra a suo agio e si agita o chiede di essere cambiato. • Riesce a camminare fino al bagno, vi aiuta a farsi svestire e segue semplici istruzioni. • Vi chiede di usare il vasino/water o di indossare degli indumenti intimi “da grandi”. Assicuratevi che la tempistica sia adatta anche in altri modi. Molti genitori preferiscono abituare i propri bambini ad usare il vasino d’estate, quando si indossano meno indumenti ed è più facile svestirli per usare il water. E’ inoltre consigliabile educare i bambini ad usare il vasino in un periodo in cui non vi siano grandi cambiamenti in atto all’interno della famiglia, come ad esempio un trasloco, la nascita di un altro figlio, il passaggio ad un altro asilo, una vacanza in famiglia o un divorzio. Aiutate vostro figlio, ad imparare ad usare il water, quando ritenete che il vostro bambino sia pronto, incoraggiatelo allegramente ad affrontare questo passo e ad essere un “bambino o una bambina grande”. Non insistete troppo, fategli capire che si tratta di una sua decisione e che voi siete lì per aiutarlo. Chiedete alle altre persone che si prendono cura di lui (ad esempio babysitter, parenti, assistenti dell’asilo e insegnanti) di

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seguire lo stesso tipo di approccio. Siate pazienti... il processo di addestramento potrebbe richiedere dai 3 ai 6 mesi. Assicuratevi che vostro figlio comprenda ciò che volete che faccia. Lasciate che osservi il fratello o la sorella o i suoi compagni di gioco andare al bagno. E’ utile che le madri e le sorelle mostrino come si fa alle femminucce e i padri e i fratelli lo facciano con i maschietti.

Decidete quali parole usare per descrivere le parti del corpo del vostro bambino (urina e feci). E’ meglio usare termini corretti o termini comuni per evitare che il bambino faccia confusione. Spiegategli che l’urina e le feci vanno nel water e lasciate che vi aiuti a tirare l’acqua. Evitate di descriverli come se fossero termini “sporchi” o “negativi”, così che non pensi che andare al gabinetto sia una vergogna. 13




Quanti Perchè Le domande dei bambini sono un fattore posivito, significa che sta crescendo e che vuole capire

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ntorno ai tre anni il bambino inizia a rivolgere a mamma e papà una serie infinita di domande. Talvolta sono buffe e divertenti, altre imbarazzanti o strane. Non sempre è facile rispondergli: magari mancano il tempo e la pazienza per argomentare ogni quesito, oppure vengono rivolte domande talmente stravaganti o scontate che è un’impresa riuscire a ribattere. Il bambino si comporta così perché, in questa fase, ha bisogno di capire il mondo che lo circonda. È incuriosito e allo stesso tempo spaventato dalle novità che ogni giorno lo riguardano. Si rivolge alle persone di cui si fida per comprendere e sentirsi rassicurato. “Perché il cielo è azzurro?”, “Perché le auto hanno le ruote?”, “Perché dobbiamo morire?”. Sono solo alcuni esempi delle domande che i piccoli rivolgono a questa età. A volte hanno solo bisogno di una conferma, altre di capire il funzionamento di un determinato oggetto. In molti casi il “Perché” è in realtà un “come”, cioè una richiesta di spiegazioni non solo formali, ma anche pratiche. È come se il bambino volesse conoscere altri dati su un determinato evento, i passaggi che lo determinano e via dicendo. Per questo può capitare che le sue domande diventino insistenti: gli manca qualche dato e non sa come chiederlo. In generale, se un bambino non è convinto o soddisfatto delle risposte ricevute, ritornerà sicuramente sull’argomento. Infatti, ricorda perfettamente che cosa gli è stato detto a suo tempo e, se la spiegazione era incompleta, cercherà di verificarla chiedendo nuove informazioni. È un segnale positivo: significa che il bambino sta crescendo e capendo. 16


COME COMPORTARSI: • La prima cosa da fare è armarsi di pazienza ed essere sempre pronti a rispondere alle sue domande. Non servono spiegazioni dettagliate, ma solo un po’ di attenzione e sensibilità • Il linguaggio che si usa per rispondergli, in particolare, deve essere adatto alla sua capacità di comprensione. In alcuni casi si potrà ricorrere alle fiabe, che sono un veicolo privilegiato per comunicare con i piccoli. • La risposta che si da al bambino può essere il punto di partenza per stuzzicare ulteriormente la sua curiosità. Per indurlo a ragionare a trarre le sue conclusioni. • Può essere utile procurarsi strumenti adatti a soddisfare il suo desiderio di conoscenza: dizionari, atlanti, audiovisivi, naturalmente adatti alla sua età e da utilizzare insieme. • Se non si è in grado di replicare, bisogna dire sinceramente al proprio figlio che non si conosce la risposta, ma che gli si darà una spiegazione non appena ci si sarà documentati. • Se anche la mamma e papà sono interessati a ciò che li circonda, probabilmente anche il bambino farà mille domande e non si accontenterà di scarne spiegazioni. Al contrario, se sono persone piuttosto chiuse, è probabile che il piccolo si dimostri meno curioso. 17


Bimba Copertina: Jessica Continua la rubrica dedicata ai Bimbi Copertina: i nostri piccoli protagonisti. La sezione, inaugurata con il numero di luglio del magazine, continuerà anche per le prossime uscite. La Bimba Copertina di ottobre è Jessica, questa bella bambina di tre anni. Abbiamo intervistato la mamma, Alessia, che ci ha raccontato la vita della sua piccola bambina. La ricerca dei Bimbi Copertina continua ed è sempre aperta. Se vuoi candidare anche tuo figlio non devi fare altro che mandare le foto a: casting@bimbibelli.com. Nome, città di residenza e nascita della bambina. Jessica Emanuela di tre anni. Nata a Melzo, Milano, l’8 novembre del 2006 e residente a Pozzuolo Martesana. Cosa ama di più fare sua figlia? A quale gioco le piace giocare? Jessica è una bambina molto vivace. La mattina, quando si sveglia, si mette subito in moto e non riesce più a fermarsi. Le piace disegnare, a modo suo ovviamente, andare in piscina e fare danza. Per lei il ballo è tutto. Appena sente la musica inizia a muoversi.

Jessica che tipo di carattere ha? Mia figlia è una bambina molto dolce, socievole e anche un po’ testarda. Ha già detto quale lavoro le piacerebbe fare da grande? Jessica, in futuro, si vede nelle vesti di dottore. Sta già iniziando a fare pratica adesso: inizia a fare le prime punture ai suoi peluche e alle sue bambole. Alle volte vuole curare anche me. Insomma per il futuro si prospettano grandi cose, ma per vederlo dovremo aspettare ancora. 18


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Cosa, invece, vorreste voi come genitori per vostra figlia? Noi vorremmo che Jessica possa avere un buon futuro. Che sia felice e che abbia quello che desidera dalla vita. Speriamo anche che possa trovare il vero amore. Ci racconti un aneddoto particolare legato a sua figlia? Ci trovavamo in spiaggia e lei ha visto un gruppo di ragazzi che stavano suonando la chitarra. Mia nipote le aveva insegnato una canzone che a Jessica piace moltissimo. Si chiama “Cercasi Amore”. Casualmente era proprio quello che i ragazzi stavano cantando sulla spiaggia. Jessica si è avvicinata al gruppo di ragazzi e ha iniziato a cantare. A questo punto tutti i presenti si sono avvicinati ad osservarla. È stata una bella scena e Jessica era magnifica! In che modo sua figlia ha iniziato a prendere parte ai casting? Come e quando è successo? Abbiamo iniziato grazie ad una mia amica che ci ha convinto. Così abbiamo fatto questa prova. A Jessica è piaciuto molto e piace tuttora. Ecco come ci siamo ritrovati qui. Continuerà anche negli anni a venire? Spero di sì, ma prima di tutto ci sarà la scuola, dopo verrà tutto il resto. Dopo la scuola ci sarà lo sport e se andrà tutto bene non mancheranno di certo i casting.

Vuoi vedere tuo figlio/a come prossimo Bimbo/a Copertina? Invia una mail con le sue foto a casting@bimbibelli.com

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UNA BABY SITTER COME AMICA Quale rapporto avere con la baby sitter?

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TU CO A N N U IL OV BE A BÈ VIT A

PARTORIRE A 20 ANNI


Una Baby Sitte Quale rapporto instaurare e quali sono le qualità che dovrebbe avere una buona babysitter?

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isponibilità, gentilezza, flessibilità, affidabilità, allegria e competenza. La bambinaia perfetta è quella che si offre senza riserve mentre è con i bambini ma che scompare velocemente per lasciare il posto ai genitori senza creare gelosie. La mamma che lavora sa bene quanto importante sia questa figura per la serenità familiare, ma quante donne sono disposte a creare un vero rapporto “intimo” con la persona che trascorre molte ore con i propri figli? Spesso le bambinaie vengono considerate al pari di una colf alla quale sono impartiti ordini in modo sbrigativo ed affrettato, spesso riprese in modo pesante anche davanti ai bambini. Molte mamme sono gelose del rapporto che il bambino instaura con la tata, oppure hanno mille dubbi e molti sensi di colpa per il fatto di non essere presenti. Il comportamento più saggio non è certo quello di progettare una gara, la mamma non deve entrare in competizione con la baby-sitter, ma deve cercare di costruire un rapporto sereno e costruttivo. Spesso le ragazze che svolgono questa attività sono in attesa di lavori migliori e se sono straniere hanno poca familiarità con le abitudini locali. Potrebbe essere utile, quindi, cercare di approfondire il più possibile la propria conoscenza con gesti semplici. Come fare la colazione insieme al mattino, sedersi intorno ad un tavolo per discutere l’andamento della giornata, bevendo un caffè. E’ il 24

modo migliore per iniziare la giornata. Può essere controproducente, invece, lasciare le istruzioni velocemente sulla soglia di casa. E’ utile coinvolgere la baby-sitter nella gestione delle attività extra scolastiche del bambino, poiché, è lei che trascorre molte ore con lui e può dedurne le attitudini. Inoltre la richiesta del suo parere la farà sentire importante. Se i bambini vi vedranno parlare serenamente insieme capiranno che voi stimate questa persona e la considerate importante e loro si comporteranno con maggior rispetto con lei. Ecco alcuni spunti per aiutarvi nella creazione di un buon rapporto: • Prima di lasciare vostro figlio nelle mani di una persona nuova programmate qualche giorno in sua compagnia. Osservatela e concordare le regole. Evitate di lasciare alla baby-sitter altre mansioni che non riguardino la cura del bambino. • La mamma e il papà devono essere coerenti davanti alla bambinaia ed impartire le stesse informazioni. Mettete la ragazza/signora a suo agio e datele fiducia, consentitele l’uso del cibo nel frigorifero e del telefono di casa per le urgenze. • Datele delle regole chiare da subito su ciò che volete e su ciò che non


er come amica

volete che vostro figlio faccia. In questo modo non ci saranno equivoci. • Siate puntuali con il pagamento che le spetta, in questo modo si sentirà apprezzata e più serena. • Scegliete una persona che condivida i vostri principi morali. Possibilmente che abbia lo stesso credo religioso per non creare confusione nel bambino. • Fatele qualche piccolo regalo nelle ricorrenze più importanti, in questo modo il legame si salderà e sarà più facile ottenere il meglio da lei. Ci sono dei comportamenti e dei segnali del bambino che possono indicare che il rapporto con la baby-sitter non è dei migliori e che è meglio approfondire immediatamente: • Se il bambino riprende a fare la pipì a letto dopo molto tempo è segno che c’è qualcosa che non procede nel giu-

sto verso; verificate che la tata non sia troppo severa o non trasmetta serenità al bambino. • Un improvviso atteggiamento aggressivo o molto conciliante possono essere delle spie importanti per capire se il bambino stia vivendo un momento difficile, forse è una richiesta di maggiore attenzione ed amore che la bambinaia non sa trasmettere. • A scuola non va più così bene, le insufficienze aumentano senza motivo. Questo potrebbe essere anche colpa della baby-sitter che non segue con attenzione i bambini, chiedete un confronto con la maestra per verificare che il problema non sia a scuola. • Al tuo rientro il bambino non ti accoglie con gioia ma si nasconde, è il suo modo per dirti che si è sentito abbandonato e questo è normale nei primi giorni ma se la cosa si ripete nel tempo è sempre meglio indagare più a fondo. 25




Partorire a 20 anni Da un punto di vista medico essere giovani è di aiuto; psicologicamente, però, la donna è pronta solo quando avverte la forza di affrontare un’esperienza tanto significativa.

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20 anni l’attesa di un bebè viene affrontata in genere con una certa incoscienza.

contare ancora su una nonna giovane e in forze, propensa ad accollarsi parte dell’accudimento del bebè.

Si è inconsapevoli dei cambiamenti che l’arrivo di un bambino porterà nella propria vita: un atteggiamento che può essere positivo, poiché consente di vivere i nove mesi con più gioia e spensieratezza, senza farsi assillare da ansie eccessive.

Bisogna dire che le ragazze che scelgono responsabilmente di assumersi l’impegno di un figlio a questa età, sono piuttosto rare.

D’altro canto, la donna si trova a diventare mamma in un’età in cui si sente ancora figlia, e questo potrebbe disorientarla e farla sentire impreparata ad assumersi le responsabilità che una maternità comporta. Spesso ,però ,in questa fase si può

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Il più delle volte un bambino fatto a vent’anni è un “incidente di percorso”, è un bambino di un’adolescente non cresciuta, che fa ancora molto affidamento sulla famiglia d’origine. Le giovanissime, infatti, hanno grosse resistenze rispetto alla contraccezione e a quell’età è comune la convinzione che “l’amore può tutto”, anche proteggerle da malattie e gravidanze indesiderate.


Affrontare una gravidanza a 20 anni ha, poi diversi lati positivi. • La mamma ventenne ha meno ansie e timori della donna più avanti con gli anni, vive di più le situazioni reali e presenti piuttosto che proiettarsi nel futuro e nelle sue incognite. • Affronta l’esperienza gravidanza con entusiasmo e bada soprattutto alle trasformazioni fisiche del suo corpo che l’evento comporta. • Dal punto di vista fisico, a vent’anni l’apparato genitale femminile ha raggiunto uno sviluppo completo e le capacità di procreare sono ottimali anche dal punto di vista ormonale.

• La probabilità di concepire in un anno, se si hanno rapporti non protetti nei giorni fertili, è del 90%, mentre il rischio di aborti nel primo trimestre è pari al 10%. • Il sovraccarico di lavoro, dovuto alla gravidanza, del cuore, fegato, circolazione e apparato respiratorio viene compensato senza particolare affaticamento. • I tessuti del corpo sono molto elastici e in grado di reagire bene alle sollecitazioni del parto, che avviene senza complicazioni nella stragrande maggioranza dei casi.

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QUANDO IN CASA ARRIVA IL SECONDOGENITO: COSA SUCCEDE PAPÀ E MAMMA: DUE EDUCAZIONI DIVERSE

IN CUR IZ IO IA S LA TIV ITÀ FA E P , ID M ER EE IG T E LI UT D A T A

SPECIALE SANDRA E RAIMONDO


Quando in casa arriva il sec

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e ragioni per cui una coppia decide di ripetere l’esperienza di avere un figlio possono essere tante. Tra queste sicuramente rivivere l’emozione immensa della nascita, dare un fratellino o una sorellina al primogenito, ripercorrere la tenerezza delle tappe tipiche dei primi mesi di vita.

all’arrivo di un fratellino già durante la gravidanza, periodo durante il quale sarà bene renderlo partecipe (per quanto possibile) di tutte le attività legate all’accoglimento di un neonato: se è abbastanza grande ad esempio potete chiedergli di aiutarvi a scegliere il nome, il corredino e così via.

La nascita di un altro bimbo comporta però un’ulteriore rivoluzione dell’equilibrio familiare già felicemente consolidatosi nella triade. Se da un lato si moltiplicano gli impegni domestici di mamma e papà, che devono dividersi fra le esigenze di entrambi i pargoli, dall’altro sorge anche la necessità di creare fra il primo nato e il nuovo arrivato un rapporto di complicità e affetto.

Fondamentale anche il momento della nascita, quello in cui la mamma sarà lontana per alcuni giorni e il piccolo passerà del tempo da solo con il suo papà; sarà compito di quest’ultimo rendere speciali questi momenti: perchè ad esempio non preparare insieme una sorpresa per la mamma?

Anzitutto, preparate sempre il piccolo 32

Naturalmente può accadere che, nonostante tutti i vostri sforzi, vostro figlio, o vostra figlia, maggiore provi


condogenito: cosa succede dei sentimenti di gelosia verso il fratellino. Non abbiate timore e pazientate. Anche in questa fase è di fondamentale importanza cercare di coinvolgere il piccolo nel maggior numero di attività possibili: cercate il suo aiuto nel momento del bagnetto o della poppata chiedendogli ad esempio di passarvi il sapone o il bavaglino. Permettetegli, anzi incoraggiatelo a farlo, di toccarlo e baciarlo. Raccontategli di quando anche lui era un neonato: della sua nascita, delle cose che facevate per lui e che adesso, con il suo aiuto, fate per il fratellino. Cercate di mantenere immutate le abitudini che lo riguardano: la favola della buonanotte, la passeggiata al parco e così via. Potrebbe anche accadere che il bambino, soprattutto se più grande, in qualche modo regredisca chiedendo di stare più spesso in braccio e di avere il biberon. Anche in questo caso abbiate pazienza…passerà. E’ normale che un primogenito provi anche una forte gelosia alla nascita del secondogenito. La madre, che prima era tutta sua, adesso è da dividere con la nuova arrivata. Nel caso si fosse instaurato un legame simbiotico fra suo figlio e la madre, il semplice dedicarsi di quest’ultima alla sorellina rappresenta una vera e propria perdita del rapporto di esclusività.

CONSIGLI UTILI Per evitare che i bimbi più grandi si sentano messi da parte, quando tutte le attenzioni sono concentrate sul neonato. E’ importante coinvolgergli nei nuovi ritmi e farli sentire indispensabili chiedendo loro qualche piccolo aiuto. Attenzione: molte volte alcuni bambini cambiano i loro comportamenti abituali e cercano di ridiventare piccoli e di essere accuditi come il fratellino neonato, cioè non riesce a capacitarsi di non avere più tutte le attenzioni che aveva prima, che nascesse suo fratello. 1) Non dovrà essere escluso dal rapporto con il fratellino, ma dovrà essere coinvolto nella sua giornata. 2) Bisognerà rispondere a tutti i dubbi, le risposte dovranno essere il più possibile concrete e commisurate all’esperienza di un bimbo. 3) Se chiede, per esempio: “A chi vuoi più bene, a me o al mio fratellino?” Noi dobbiamo rispondere “A tutte e due”.

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Papà e Mamma: du

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na delle cause più frequenti di incomprensioni e di discussioni, tra i due partner, è spesso il disaccordo sul modo di educare il proprio figlio. Ciascuno, infatti, si rifà generalmente allo stile educativo che ha esperito nella propria famiglia di origine e cerca di comportarsi o in modo conforme o in modo difforme rispetto a questo modello, a seconda del giudizio che ne ha. Cerca, cioè, di comportarsi come i suoi genitori si sono comportati in circostanze simili con lui, oppure cerca di fare tutto il contrario, perché vorrebbe evitare di commettere gli stessi errori dei propri genitori. Accade, però, che non sempre ci si trova d’accordo, anche su decisioni che non sono di eccezionale importanza. Anzitutto sarebbe meglio che in simili questioni non venissero coinvolti terzi, come 34

nonni, zii ed altri parenti. E’ ai genitori che spetta il compito, tutt’altro che semplice, di educare il proprio figlio e nessuno può sostituirli in questo ruolo. E’ necessario venirsi incontro, discutendo pacificamente e cercando di trovare una soluzione che sia accettabile, soddisfacente per entrambi e che alla fine veda i genitori concordi e pronti a fornire al bambino in crescita una risposta coerente. Questo perché i precetti educativi che i genitori stabiliscono, servono a creare un insieme di regole che devono essere chiare, anche se non inflessibili, all’interno delle quali il bambino possa riuscire a discriminare ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, inadatto, precoce, esagerato. Stabilire questo limite è compito della famiglia. E’ inoltre poco


ue educazioni diverse edificante se un membro della coppia, non riuscendo a concepire uno stile educativo diverso dal proprio, anzichè discuterne pacificamente con il partner continua a comportarsi secondo il proprio criterio, screditando apertamente l’altro davanti al figlio o dando messaggi educativi che vanno in direzione opposta rispetto a quelli del partner. Almeno in materia di educazione non si è su un campo di battaglia. Se si vogliono ottenere dei risultati, nel comune interesse di scegliere ciò che è giusto per il bambino, è necessario cooperare e raggiungere posizioni di comune accordo, sforzandosi di comprendere il punto di vista dell’altro, senza per forza dover rinunciare al proprio, ma con il coraggio di mettersi sempre in discussione, considerando la possibilità di mediare.

Cooperare è importante anche in virtù del fatto che padre e madre hanno un ruolo diverso, ma complementare per quanto riguarda l’educazione del figlio: l’amore materno è per sua natura incondizionato, forse in virtù del fatto che fin dal concepimento, e durante tutta la gravidanza, mamma e bambino sono un solo corpo. Inoltre il legame quasi simbiotico tra mamma e bambino prosegue almeno per tutto il primo anno di vita del bambino, quando quest’ultimo è del tutto dipendente dalle cure materne per la sua stessa sopravvivenza. L’amore paterno, pur essendo un sentimento potentissimo, nel corso del tempo va incontro alle cosiddette condizioni di merito. I padri conservano cioè un rapporto più realistico con il proprio figlio e soprattutto durante l’adolescenza diventano una figura di riferimento importantissima, la cui mancanza

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è considerata un fattore di vulnerabilità psicologica. La letteratura scientifica abbonda di descrizioni cliniche nelle quali il “padre periferico”, cioè mancante, poco presente o disinteressato, è un fattore di rischio di sviluppo di disagio psichico per il figlio in crescita. Anche nell’ambito di alcuni tests psicologici proiettivi ciò che viene considerato connesso alla figura materna viene generalmente associato al passato, alle proprie radici, mentre ciò che si riferisce al padre è espressione dell’investimento nel futuro, della capacità di proiettarsi in avanti. Due ruoli distinti e complementari dunque, quello paterno e quello materno, nella faticosa opera di educazione del figlio, che trovano la loro sintesi in uno sforzo congiunto

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di cooperazione e reciproca comprensione. Ricordatevi poi che anche se ormai siete una famiglia, avete ancora bisogno di trascorrere del tempo insieme, voi due, per rinsaldarvi come coppia. Dal momento che i vostri impegni sono drasticamente aumentati, sarebbe bene che tali momenti di incontro fossero programmati per tempo. Cercate di dedicare a voi due un giorno della settimana (sarà il “vostro” giorno): lasciate il bambino con qualcuno di cui vi fidate e uscite da soli per andare al cinema, a cena fuori, o semplicemente fare una passeggiata. Se non ve la sentite ancora di lasciare il bambino con altri, programmate una cena speciale, o una videocassetta da vedere insieme, dopo aver messo il bambino a letto.


MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE: DISCUTERE SENZA LITIGARE Molte coppie, spesso, cadono nella trappola dell’incomunicabilità, dei malintesi fino ad arrivare ad una vera e propria violenza verbale anche in presenza dei propri figli. E’ possibile discutere senza litigare? Un dialogo può trasformarsi in una accesa discussione o in un feroce litigio non tanto per ciò che si dice quanto piuttosto per ciò che si tace. In superficie si discute per un apparente e banale motivo, come ad esempio il rendimento scolastico dei figli, le intrusioni della suocera, il troppo lavoro, ma in profondità si affrontano altre questioni importanti. La comunicazione all’interno della coppia dovrebbe avere come obiettivo sempre la comprensione e non l’imposizione del proprio punto di vista o andare alla ricerca di un colpevole e delle eventuali punizioni. La comunicazione serve per capirsi ed il fine ultimo è quello di arrivare ad un accordo comune all’interno della coppia. Comportarsi come nemici e rivolgere continui rimproveri e recriminazioni al partner nelle discussioni non conduce di sicuro la coppia a raggiungere un accordo e un’intesa su una determinata questione. Se invece entrambi si assumono le reciproche responsabilità sarà più semplice trovare un punto di incontro. Riuscire a dire “siamo entrambi responsabili della situazione vediamo perché non riusciamo a trovare una soluzione insieme al problema” è molto diverso dal dire “non mi sbaglio mai è soltanto colpa tua!”. In ogni discussione poi entrano i sentimenti che spesso vengono verbalizzati. Tuttavia i sentimenti e le emozioni vengono espressi in modo distruttivo: con sarcasmo, rancore, desiderio di vendetta eccetera. Per evitare malintesi è necessario integrare le proprie emozioni nelle parole in modo costruttivo. Riuscire a verbalizzare le proprie emozioni ed ammettere che c’è qualcosa che ferisce consente al partner di comprendere lo stato emotivo del compagno. Se vogliamo poi aiutare il partner ad esprimere le sue emozioni per prima cosa non dobbiamo giudicarlo. Facciamo un esempio: se il nostro partner sgrida il bambino e noi commentiamo “sei proprio stupido ad arrabbiarti così tanto” avremo come effetto l’amplificazione della sua rabbia perché non si sentirà compreso. Se al contrario diciamo “cosa ti ha fatto arrabbiare così tanto?” di sicuro riusciremo a tranquillizzare il nostro compagno e a capirlo di più nel profondo. Poter dire all’altro “come posso aiutarti senza ferirti e farti stare male in questa situazione?” permette all’altro di indicarci la giusta direzione per evitare che la discussione si trasformi in un conflitto senza via di uscita, questo renederà sicuramente la vita quotidiana più serena e avrà un indiscusso aspetto benefico sul rapporto con i figli. 37


E AL SP EC I

Sandra e Raimondo I

l 21 settembre scompariva Sandra Mondaini. Sei mesi prima, il 15 aprile, moriva il marito Raimondo Vianello. Il ricordo della coppia regina della televisione italiana è ancora vivo in tutti gli italiani. Per diversi giorni si è parlato molto di loro, sia sulla stampa che nei programmi televisivi. Una coppia splendida e ironica che ha fatto ridere intere e diverse generazioni. Ma la scelta di vedere Raimondo Vianello e Sandra Mondaini separati nella morte, dopo averli visti sempre uniti e forti nella vita privata e professionale, ha colpito l’opinione

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pubblica italiana. A tal punto che Tgcom ha lanciato anche una petizione on-line per poterli seppelire insieme. La salma di Vianello riposa nella cappella di famiglia, del cimitero monumentale del Verano di Roma. Mentre quella della simpatica attrice riposa nel cimitero di Lambrate a Milano, vicino la tomba della madre. Bisogna premettere che la volontà della Mondaini prevalga su tutto e tutti. Nessuno può criticare questa libertà di scelta. Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha già annunciato di voler intitolare una piazza della città alla famosa e popolare coppia vip della


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E AL SP EC I

televisione italiana. Ha anche proposto di seppellirli insieme al Famedio, il pantheon dei cittadini illustri milanesi. A Segrate, Milano Due, è stato anche intitolato un asilo nido a Sbirulino, il mitico clown pasticcione portato sulla scena alla fine degli anni Settanta da Sandra Mondaini. I funerali della Mondaini si sono svolti in diretta televisiva, come per il marito Vianello. La chiesa era piena, come pure il prato esterno con il maxischermo. Il parroco, prima della fine dell’omelia che strappa l’applauso, si lascia andare ad evocare un’immagine dei due coniugi:«Sandra e Raimondo danzano per sempre insieme nell’amore di Dio». Sandra e Raimondo staranno per sempre insieme a seicento chilometri di distanza. Dopo la morte dell’artista gli omaggi e i

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ricordi sono proseguiti incessantemente per tutta la settimana e anche oltre. Uno degli ultimi omaggi, in ordine di tempo, è quello di Maria De Filippi che ha ricordato l’artista, definita da lei stessa come una sorta di mamma adottiva, all’inizio della seconda puntata di C’è Posta per Te. Alla fine della puntata, la De Filippi, ha mandato in onda un filmato che riguardava la coppia appena scomparsa. La conduttrice, durante la visione del filmato, si è profondamente commossa. Un affetto profondo legava la De Filippi alla Mondaini, come raccontò lei stessa pochi minuti dopo la notizia della morte dell’artista in collegamento telefonico con il marito Maurizio Costanzo, in diretta a Bontà Loro. Un omaggio doveroso, quindi, quello con cui la De Filippi ha ricordato Sandra in apertura della puntata di C’è Posta per Te. La loro è stata di certo la storia più bella, sincera, profonda che Maria abbia mai trattato.


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GU BE IDA NE AL LA SSE LA S FA RE AL M DI UT IG T E LI UT E A T AL A

OTTOBRE TEMPO DI PIDOCCHI

Come combatterli

DENTI PERFETTI


Ottobre: occh L’inizio della scuola rappresenta un incubo per molte mamme che si troveranno a combattere gli antipatici pidocchi. Il prurito alla testa è il primo segnale che ci deve allarmare.

I

pidocchi sono degli insetti in grado di infestare gli uomini e gli animali. Il pidocchio che attacca l’uomo proviene dalla specie Pediculs Humanus. Il Pediculus Humanus, detto anche pidocchio, infesta in primo luogo il cuoio capelluto. Ha un ciclo riproduttivo che parte dalle lendini (uovo) fino a formare il pidocchio. Le lendini sono deposte in gran parte dietro le orecchie e sulla nuca, aderiscono al capello grazie ad una sostanza adesiva che secernono, si schiudono dopo una settimana. Il pidocchio si nutre di sangue che aspira pungendo il cuoio capelluto, causando così un forte prurito. Il pidocchio se allontanato dalla testa, non avendo più nutrimento, muore dopo qualche ora. Prevenzione Il modo più sicuro per prevenire l’infestazione da pidocchi è di osservare giornalmente lo stato del cuoio capelluto. Nel caso si dovesse riscontrare la presenza di lendini, esse devono essere sfilate immediatamente. Questa operazione può essere fatta manualmente o aiutandosi con un pettine fitto bagnato di aceto caldo. L’aceto grazie al ph acido scioglie la sostanza adesiva che fissa le lendini al capello. L’uso di antiparassitari a scopo preventivo non è consigliato perché sono moderatamente tossici e inefficaci. Il pidocchio non fa distinzione tra una testa appena lavata e una sporca. 44

Terapia Nel caso d’infestazioni da pidocchi è bene applicare uno shampoo o delle polveri antiparassitarie che si trovano facilmente in commercio. È inutile ripetere l’applicazione prima di una settimana. A discapito di quanto si pensava un tempo la pediculosi non è una malattia, non fa distinzioni tra classi sociali o tra persone che hanno più o meno cura della propria igiene. Se un membro della famiglia è affetto da pediculosi è consigliabile controllare la testa a tutti. Quando è colpito un bimbo occorre avvertire immediatamente la scuola, in modo che anche gli altri compagni di classe siano controllati. Consiglio del farmacista Il mercato offre una gran varietà di prodotti, sono tutti abbastanza sicuri ed efficaci se usati con attenzione e senza esagerare nelle applicazioni. Lo shampoo, per la praticità d’uso, è la forma farmaceutica consigliata. Fare un’applicazione di balsamo dopo lo shampoo facilita la rimozione delle lendini, perché rende più facile l’uso del pettine fitto bagnato con aceto caldo.


hio ai pidocchi È vero che… • Lavando i capelli con l’aceto o con prodotti pediculicidi si previene il contagio? L’efficacia delle misure preventive non è dimostrata. Inoltre, l’utilizzo a scopo profilattico di questi prodotti è sconsigliato, perché potrebbe facilitare lo sviluppo di resistenze. • I pidocchi sono indice di scarsa pulizia? Il contagio avviene anche se i capelli sono pulitissimi. Se però la pediculosi è trascurata, la situazione peggiora, tanto più rapidamente quanto meno ci si lava. In questo senso, l’igiene e l’attenzione da parte della famiglia fanno la differenza. • I pidocchi saltano da una testa all’altra? Si tratta di un timore infondato: i parassiti si trasmettono tramite il contatto diretto o lo scambio di oggetti tra le persone. • Tagliare i capelli a zero (o comunque molto corti) impedisce il contagio? In realtà non serve assolutamente, né ai fini del contagio né ad accelerare la guarigione e può, anzi, causare un forte disagio emotivo al bambino.

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Denti Perfetti? Ecco come A

rrivano buone notizie per quanto riguarda la salute orale. Secondo le conclusioni dell’ultimo congresso dei docenti di discipline odontostomatologiche, svoltosi a Chieti, i bambini di oggi saranno probabilmente la prima generazione nella storia umana a mantenere i propri denti naturali fino al termine della vita. Una situazione, però, riservata ai paesi industrializzati. Infatti, grazie a una migliore informazione medica, alla pubblicità dei prodotti per l’igiene e alle risorse economiche che ci consentono di acquistarli, questo potrebbe essere il futuro. Come l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva predetto già negli anni ’80, l’odontoiatria sta diventando una scienza

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della prevenzione con il compito di mantenere sana la dentatura, salvo l’intervento di alcuni super specialisti per curare patologie gravi presenti in una piccola parte della popolazione. Questo perché la carie è, di fatto, una patologia legata quasi esclusivamente ai cattivi comportamenti igienici, oggi sempre più rari. Rimangono tuttavia alcune abitudini sbagliate che coinvolgono i bambini piccoli. Questo perché a volte il genitore non sa che una bevanda gassata o una goccia di miele sul ciuccio possano danneggiare la dentatura di un bebè. La prevenzione, quindi, deve essere affidata al medico che segue costantemente lo sviluppo del bambino, ovvero il pediatra di base.


Le carie infantili, infatti, non vengono per caso, ma siano noi adulti a provocarle. Come per esempio dare dell’acqua e zucchero per cercare di tranquillizzare il bambino. Qualsiasi genitore cambia istantaneamente le proprie abitudini appena scopre come le bevande dolci possano portare alla carie da biberon.

posto per una bocca definitivamente sana. Altrimenti si porranno problemi di sviluppo armonico del cavo orale, forse masticatorie sbagliate, mancata crescita dell’osso mandibolare con la conseguente necessità di apparecchi ortodontici.

Non stiamo parlando di qualche buchetto, ma di 10 o 14 denti rovinati su 20, alla tenera età di 2 anni. Un altro errore comune è quello di credere che tanto si tratta di denti decidui e che, quindi, ne spunteranno di nuovi. Infatti non è piacevole avere ascessi continui a denti che il bambino cambierà solo dopo 10-12 anni. Poi una buona dentatura da latte è il presup47


Bimbi Bel

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lli per il sociale Grazie alla generosità di tante persone OBM Onlus è riuscita a far tornare a casa il primo bambino! Bimbi Belli vuole mandare un grazie speciale a tutte quelle persone che hanno sostenuto il progetto “12mesi per un Sogno”. “Vedere gli occhi scintillanti del ragazzino di 12 anni (quattro dei quali trascorsi dentro e fuori dall’ospedale) quando ha saputo che finalmente sarebbe potuto tornare a casa per sempre. Farà finalmente ritorno nella sua cameretta, accompagnato da un medico specializzato con cui ha subito familiarizzato. Ai medici del reparto di terapia Intensiva del Buzzi è venuto un brivido di gioia” COSA PUOI FARE? Puoi sostenere le attività e i progetti di OBM Onlus con una donazione attraverso: • Bonifico bancario: intestato a OBM Onlus, Banca Regionale Europea, Numero di conto: 000000000186 Agenzia: n. 117 CIN I - ABI 6906CAB 01616 • Bollettino postale: intestato ad OBM Onlus Conto Corrente Postale n. 5755 1459 Via Castelvetro 32, 20154 Milano • Assegno bancario: intestato ad OBM Onlus Via Castelvetro 32, 20154 Milano Aiutaci a sostenere progetti come questi attraverso la tua immagine...partecipa ai casting per il “Calendario Bimbi Belli 2011” 49



I

TE E RI ID CE ST EE T IL P TE E ER ,C SA DI U ON NO VI NO SI TA GL

TA N

SVEZZAMENTO E PRIME PAPPE

RICETTE DA “BRIVIDO”


Svezzamento e prime papp P

er quanto amorevole e meravigliosa sia ad un certo punto, sia noi che il nostro bambino, avremo bisogno di abbandonare la pratica dell’allattamento al seno. Lo svezzamento, ovvero il momento in cui si educa il bambino a bere dal biberon e in seguito a prendere le prime pappe, segna un passaggio fondamentale della vita. Simbolicamente rappresenta il completamento di quella rottura avviata con il taglio del cordone ombelicale. Il bambino si emancipa totalmente dalla madre, diventando indipendente sulla nutrizione, fondamento primo della sua sopravvivenza. Per le mamme che hanno latte si consiglia di procedere allo svezzamento solo dopo i sei mesi. Il primo accorgimento da tenere presente è la gradualità con cui si dovranno svolgere tutte le operazioni. Inizieremo con l’intervallare il biberon al seno, aumentando di giorno in giorno le poppate artificiali. Il bambino non si accorgerà della sostituzione delle poppate al seno e comincerà

a percepire come naturale la tettarella. Pian piano nostro figlio sarà completamente svezzato. Se al contrario dovesse manifestare maggiori difficoltà ad abituarsi, si può provare a modificare il contesto in cui avviene l’allattamento. Cambiare le luci o l’ambiente, può aiutare il bebè ad accettare un comportamento nuovo. Alcuni bimbi hanno una sorta di autosvezzamento: rifiutano il seno materno mostrando preferenza per il biberon. In questo caso consultate il pediatra e agite di conseguenza. La diminuzione delle poppate al seno riduce gli stimoli alla ghiandola mammaria, tuttavia capita che la produzione di latte non termini. In questo caso è consigliabile valutare con il proprio medico a quale rimedio ricorrere per interrompere la formazione di latte. Prime Pappe Con le prime pappe, invece, il bambino avvierà un percorso di scoperta, si troverà a contatto con oggetti nuovi e sapori mai assaggiati. Le sue facce, i suoi gesti, regalano alle mamme attimi di grande divertimento, e qualche macchia su tutine e pavimento. Generalmente, le prime pappe, possono essere somministrate quando il bebè riesce a stare seduto da solo così che possiate sistemarlo sul seggiolone in ogni caso un consulto con il pediatra sarà d’obbligo prima di iniziare a somministrarle. Per addolcire il più possibile la familiarizzazione del bebè con la pappa, è opportuno selezionare per lui strumenti appropriati come ciotoline e cucchiai di plastica infrangibile. Il

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pe: suggerimenti e consigli

primo approccio del bambino sarà quello di toccare e sperimentare gli oggetti, così come farà per gli alimenti. Gradualmente il bambino capirà e comunicherà anche a noi le sue preferenze, manifesterà gusti e svilupperà modi di fare. Non stupitevi se lo vedrete spalmarsi la pappa in faccia o mettersi la ciotola in testa! Per lui questo è un momento del tutto nuovo, è in contatto con forme mai viste e deve capire cosa farne. Mostrargli come si mangia e sottolineare quando fa una cosa giusta lo aiuterà ad imparare, per quanto riguarda l’inevitabile caos che il pasto genererà, potete adottare piccoli accorgimenti. Spogliate il bambino del tutto se è estate, o lasciatelo con il body, stendete un tappetino sotto al seggiolone e riempite i piatti con piccole quantità di cibo.

Lasciate che il bambino si sporchi e sperimenti ma, assicuratevi che mangi abbastanza. Gradualmente acquisirà sempre maggiore autonomia e ridurrà i danni. Divertitevi con lui e accertatevi sempre che alimenti e utensili siano i più adatti. Se il bambino si rifiuta di mangiare, cercate di stimolarlo associando il momento del pasto ad un gioco che farete insieme, incoraggiatelo ma, prima assicuratevi che i motivi del rifiuto non siano altri. Crescendo asssaggerà sempre più pietanze fino a diventare un commensale alla vostra altezza. Cercate di rendere sempre sereno il momento del pasto così che abbia sempre piacere a mangiare, un giusto rapporto con il cibo si impara da piccoli. 53


HA SPE L L CI A OW L EE E N

Le nostre rice Dita da Strega Ingredienti • 100 gr di burro • 280 gr di farina • Lievito chimico in polvere • Un pizzico di sale • Un uova medio • Una bustina di Vanillina • 100 gr di zucchero a velo

Per preparare le dita della strega procedete in questo modo : In una ciotola capiente ponete la farina, il burro freddo tagliato a pezzetti, l’uovo, lo zucchero a velo, la vanillina, il sale e il lievito. Impastate gli ingredienti nella ciotola fino ad ottenere una palla, poi continuate ad impastare su di una spianatoia fino a che l’impasto non risulti liscio e omogeneo. Ottenuto l’impasto per i biscotti, formate un salsicciotto, dividetelo in pezzetti del peso di circa 25 gr l’uno, fino ad ottenere circa 20 pezzetti. Lavorate ogni pezzetto con i palmi delle mani trasformandolo in un bastoncino della lunghezza di circa 10-12 cm. Sagomate le nocche delle dita assottigliando la pasta appena prima e dopo di esse; rigatele poi leggermente con un coltellino dalla lama liscia. Sull’estremità delle dita, adagiatevi una mandorla spellata pressandola leggermente: fungerà da unghia. Adagiate le dita delle streghe su di una teglia precedentemente foderata con carta da forno, lasciando uno spazio tra l’una e l’altra di circa 3 cm. Infornate i biscotti a 180° C in forno già caldo, per circa 20 minuti, dopodiché estraete le dita della strega e lasciatele raffreddare. Una volta raffreddate, sicuramente noterete che qualche mandorla si staccherà dalla sommità dei biscotti: per fissarle più saldamente, intingete la parte della mandorla che poggiava sul biscotto nella marmellata e quindi riposizionatela nel posto originario. Lasciate asciugare e le dita della strega saranno pronte per essere gustate! Inviaci le tu ricette più riuscite a: info@bimbibelli.com Saremo lieti di pubblicarle. 54


ette da “Brivido” Dolci Tombe Ingredienti • 500 ml di cioccolato crema o budino • Cioccolato fondente a scaglie • 2 cucchiaini circa di acqua bollente • 4 Biscotti secchi (tipo Oro Saiwa) • 25 gr di cioccolato fondente • 2 cucchiai di zucchero a velo Per creare le dolci tombe di Halloween: Prendete 4 bicchierini e riempiteli per ¾ di budino o crema al cioccolato. Ponete in ognuno di esso uno strato di almeno 2 cm scaglie di cioccolato (o codetta o crispies) Preparate una glassa bianca mischiando 2 cucchiai colmi di zucchero a velo e tanta acqua bollente quanta ne serva per ottenere una glassa molto densa: aggiungetene mezzo cucchiaino alla volta per evitare che la glassa diventi troppo liquida, ma se dovesse succedere rimediate aggiungendo ancora dello zucchero a velo, fino a raggiungere la consistenza voluta. Ricoprite con la glassa 4 biscotti secchi (tipo Oro Saiwa) che fungeranno da lapidi, poi lasciateli asciugare. Nel frattempo sciogliete 25 gr di cioccolato fondente a bagnomaria, e badando che non ci siano grumi, formate e riempite un cono di carta forno con il quale scriverete la sigla RIP (riposa in pace) su ogni lapide. Lasciate asciugare e indurire il cioccolato e poi infilate il biscotto decorato nel bicchiere, andando a formare una tomba; adagiate i fiori di zucchero vicino alla lapide e spargete le caramelline a forma di ossa nel bicchiere, e le dolci tombe di Halloween sono pronte! 55



CRESCERE CON LA MUSICA

LA

M DE USI LL CA A SE NO G ST NA RA LE VI TA TA PP

E

Per sviluppare il cervello


Crescere con la m Ascoltare o suonare musica fin da piccoli sviluppa il cervello

S

econdo un gruppo di scienziati se i bambini sin da piccoli vengono educati allo studio della musica avranno uno sviluppo del cervello diverso rispetto ai coetanei, che non suonano e studiano musica Una bella scoperta quella del team di Gottfried Schlaug della Harvard Medical School di Boston. A quanto pare, inoltre, basta uno studio di un solo anno per far sì che il cervello si modifichi sia da un punto di vista strutturale sia da un punto di vista funzionale. Insomma la musica scolpisce il cervello dei bambini e non si tratterebbe quindi di una dote innata. 58

La musica sembra davvero essere un toccasana per il cervello dei bambini (ma anche degli adulti): è una vera e propria ginnastica per il cervello. Ovviamente non bisogna mai costringere i figlii a seguire un corso di piano piuttosto che di violino; tuttavia se vostro figlio dovesse avere delle velleità artistiche particolari o se si dovesse dimostrare particolarmente amante della musica, è il caso di aiutarlo a sviluppare questa dote. La musica è quello strato di atmosfera in cui immergere i piccoli fin dal periodo prenatale, perché la musica ha in sé la forza che fa muovere il cuore con la melodia


musica si può e i piedi con il ritmo. I benefici di terapie ed educazione a base di musica sono provati scientificamente: la musica infatti interferirebbe in modo molto positivo nello sviluppo cognitivo del bambino, aiutandolo a stimolare la sua parte creativa ed espressiva. In particolare, l’ascolto della musica, aiuterebbe il bambino a sviluppare capacità di ascolto e di osservazione a livello uditivo, a esprimere emozioni e idee, a imparare ad ascoltare se stesso e gli altri, a percepire come comunicare col mondo esterno, a esercitare la memoria e infine a favorire attenzione e concentrazione. In ultima analisi, l’ascolto precoce della musica aiuterebbe il bambino a sviluppare tutte quelle caratteristiche utili allo studio, all’apprendimento, all’organizzazione nel lavoro, nonché all’intelligenza sociale per le relazioni con gli altri.

sonoro e comincia le sue prime prove di imitazione: riconosce le voci dei genitori e cerca di riprodurre i suoni con la lallazione (la prima vocalizzazione) e con i primi tentativi dedicati al canto. Fino a sei anni, il bambino, svilupperà una sempre più intenzionale riproduzione sonora e canora: cartoni animati e tv aiutano molto il piccolo in questa fase e i suoi giochi sono intrisi di musicalità e canto. Un interrogativo frequente, tra i genitori, riguarda il futuro dei piccoli, le loro capacità, le loro attitudini: sarà creativo? Sarà un ingegnere o un artista? Il segreto è offrire spunti e stimoli, è immergere il piccolo in realtà sempre nuove e piene di idee. Se poi lo stimolo che gli diamo lo aiuta psicologicamente a crescere sereno e a sviluppare capacità intrinseche, risolviamo tante questioni in un colpo solo.

Ma come ottenere tutti questi favolosi risultati? Con esperienze musicali significative, ascolti mirati frequenti ma non forzati, tendenti al gioco e al divertimento, con indicazioni e consigli da parte di tutte le professionalità che intervengono nella crescita del bambino: dottori, ostetriche, pediatri, personale dei consultori, maestre. Senza limitazioni sul genere di musica da proporre alle giovanissime menti dei più piccoli. L’ascolto si può favorire fin dalla gravidanza: già nella pancia della mamma infatti, al 5°/6° mese, il feto comincia a rispondere ai suoni che provengono dall’esterno. Nel suo primo anno di vita il bambino è particolarmente sensibile a tutto quello che è l’universo 59


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ID A SP AL I P OR LE IU TI DI ’ P VE SC IC P IP CO ER LI NE LI

GU

SCUOLA DI CIRCO

LA PALLAVOLO

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A scuola di Circo Prima di riuscire a camminare su un filo teso, si acquisiscono senso di responsabilità e fiducia in se stessi. Le scuole di circo agiscono sui muscoli e sulla creatività dei bambini

T

utti vengono accettati e sono importanti nella loro individualità. Questo uno degli insegnamenti fondamentali del circo. Conta il gruppo e conta il singolo, senza eccezioni. La competizione tra “smilzo” e il “ciccio” non esiste perché ciascuno ha un compito e serve a qualcosa. I bambini nella giocoleria e nelle arti circensi trovano gratificazioni che non hanno nelle altre discipline sportive. Imparano ad esprimersi al meglio col proprio corpo e a migliorare il senso di autostima e la fiducia in se stessi. I piccoli esperimenti sviluppano la coordinazione motoria, l’agilità, la potenza, la postura e apprendono come cadere senza farsi male. L’obbiettivo non è diventare artisti di circo, ma stimolare armonicamente corpo e personalità, vivendo la propria creatività in maniera libera, anche quella che appare bizzarra o strampalata. Tutto si può fare, l’errore non sussiste e i numeri vanno costantemente inventati dagli stessi alunni. I maschietti, in genere, sono attratti particolarmente dall’acrobatica a terra e dalla giocoleria, le femmine hanno una predilezione per le figure aree e per la sospensione su tessuti e cerchi. L’età ideale per far provare questa nuova esperienza al bambino è intorno ai 7-10 anni. Se sarà portato potrà così sviluppare nuove tecniche e affinare le proprie capacità. Le abilità circensi riguardano quattro ambiti: acrobatica, l’equilibrismo, le discipline aeree e la giocoleria. Con gradualità e lentezza si provano tutte fino a che non ci si concentra 62

sulla propria specialità. L’acrobatica al suolo prevede l’esecuzione di alcune figure più o meno complesse: la capovolta, la ruota, la rovescia, il flic, il salto e il ponte. Gli esercizi di equilibrio richiedono l’uso di attrezzi come travi, trampoli, rulli, globi, filo teso, assi di legno e tanto altro. Gli attrezzi sono differenti da quelli usati nella ginnastica artistica e la fantasia, l’estro, la volontà di metterci del proprio sono sempre incoraggiati. Ci si allena insieme, relazionandosi con gli altri, si collabora chiedendo a chi ne sa di più, senza presunzione. Le aspettative dei bambini cambiano in base all’età e quello che viene richiesto ai grandi differisce da ciò che si “pretende” dagli allievi di tenera età.


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La Pallavolo: sport completo L

a pallavolo è una disciplina molto amata. Forse perché è uno sport divertente e completo. Molte sono le squadre di pallavolo che coinvolgono bambini e ragazzi, alcune legate a società sportive, altre agli oratori. In molte scuole poi la pallavolo si pratica nelle ore di educazione fisica e in corsi facoltativi pomeridiani. La pallavolo è apparentemente uno sport semplice: si gioca in due squadre, su un campo rettangolare diviso da una rete con una palla. Ogni squadra ha a disposizione al massimo tre tocchi per ogni scambio e la palla deve cadere nel campo avversario, senza toccare la rete.

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Il punteggio prevede che si arrivi a 25 senza cambio palla, ma con la formula del Running Post Sistem, in cui ogni scambio vinto o perso è conteggiato con un punto. La pallavolo coinvolge numerosi muscoli: i pettorali, il trapezio, il deltoide, bicipiti e tricipiti delle braccia, dorsali; grande gluteo, bicipiti femorali e quadricipiti nella gambe. Questo sport può dare dei problemi a chi soffre con la colonna vertebrale (grave scoliosi o ernia del disco) o a chi è obeso. Nella pallavolo possono anche avvenire piccoli traumi, come la distorsione della caviglia e il sovraccarico della spalla.


o

Qual è l’età più idonea per cominciare? Con un filo o una rete si può cominciare molto presto. Il minivolley accetta iscrizioni dai 9-10 anni in poi, ma le scuole di pallavolo iscrivono bambini anche di 6-8 anni. Quali sono i benefici per i bambini? La pallavolo migliora le capacità anaerobiche e quindi la velocità e la potenza muscolare; migliora la coordinazione motoria ed è uno sport di “allungamento” benefico per la colonna vertebrale.

L’unica precauzione è quella legata ai salti ripetuti (sovraccarico per colonna e ginocchio) ed ai rischi di distorsione che comunque, viste le modalità di gioco dei bambini, sono poco importanti. L’età giusta l’agonismo

per

cominciare

La Federazione Italiana Pallavolo permette di disputare il primo vero campionato, dopo il minivolley, a 14 anni. Su richiesta della società il campionato Under 14 può essere disputato anche a 11 anni compiuti.

Ma soprattutto, come tutti gli sport di squadra, favorisce la socializzazione. Le precauzioni Se il bambino è sano non esistono problemi. 65



ID GI EE OC P AR ER E DI E VE CR R ES TIR CE SI RE ,


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Barzellette Il tema La maestra domanda ad un alunno: Carletto, il tuo tema su “il mio cane” è identico a quello di tuo fratello. Hai per caso copiato da lui? No maestra, risponde Carletto, è che abbiamo lo stesso cane! L’america Un professore chiede ad un alunno: Giovanni, indica sulla mappa, dov’è l’America. Giovanni va e puntando il dito sulla mappa mostra a tutti la posizione esatta. Bene, risponde il professore rivolgendosi agli altri alunni, ora che sapete dov’è l’America sapreste dirmi chi lo ha scoperto? La classe risponde: GIOVANNI! Carabinieri Carabinieri ad un posto di blocco: Signora non lo sa che non è consentito portare cani in auto? Ma è di peluche! Guardi che non le ho chiesto la razza!

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Baby sudoku Livello Facile Su ogni quadrante devono essere inseriti tutti i 9 numeri, senza ripetizioni. Inoltre, ogni riga orizzontale e ogni riga verticale dell’intera tavola, non deve contenere ripetizioni di numeri.

Livello Medio

Buon divertimento!

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Giochi Seguendo l’esempio, cerca i nomi degli animali in orizzontale, verticale e obliquo, da destra a sinistra, da sinistra verso destra, dall’alto in basso e dal basso verso l’alto. Le lettere che rimangono formano un PROVERBIO

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Differenze Trova le 7 differenze

Labirinto Aiuta la mamma a prendere i fiori

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Color

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riamo

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nche tu


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Bimbi Belli da sempre è dalla parte dei bambini. Ci schieriamo contro la Pedofilia e la Pedopornografia. Il nostro team monitorizza 24 ore su 24 ciò che accade sulle nostre pagine, qui i vostri bimbi sono tutelati e al sicuro. Condividere le foto dei propri bimbi non significa condivdere immagini pedopornografiche. Privarli della libertà di crescere spensieratamente non è, secondo il nostro modesto parere, il modo migliore per farli diventare grandi. Crediamo in un mondo fatto di allegria e spensieratezza a partire dagli adulti.

Vi invitiamo a segnalare a casting@bimbibelli.com qualsiasi commento sgradevole o poco consono allo spirito delle nostre pagine, procederemo con severi provvedimenti.

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Gossip: le notizie più curi MADONNA E SUA FIGLIA LOURDES LANCIANO UNA NUOVA COLLEZIONE: E’ SUBITO BUFERA Material Girl firmato Madonna e Lourdes. Questo il nome della nuova collezione della pop star e di sua figlia appena tredicenne. La collezione, lanciata a fine settembre, prende appositamente il nome da un vecchio brano di Madonna. La collezione racchiude calzature, borse e gioielli ispirata proprio per le teenager. L’opportunità, data a Lourdes da Madonna, nasce proprio dal look anni ’80 portato dalla figlia. Madonna definisce il look di Lourdes “formidabile” adatto a lei e perfetta in ogni dettaglio. Di certo non sono mancate le polemiche dei Re della moda che hanno definito questo il debutto come un’operazione commerciale.

che vedere con la creatività.

Un’operazione commerciale, business allo stato pure che non ha nulla a

Non ci s’improvvisa couturier, questi i commenti unanimi da parte degli stilisti made in Italy dopo l’uscita della collezione. 86


iose dal mondo delle Star TOM CRUISE SPENDE 6MILA DOLLARI PER HALLOWEEN. CUCITI SUL VESTITO ANCHE DEI DIAMANTI È possibile spendere 6mila dollari per un vestito di Halloween? Tutti penseranno che una cifra del genere non possa essere spesa per un costume, invece qualcuno è arrivato a tanto. I generosi genitori sono Tom Cruise e la moglie Katie Holmes. La bambina fortunata è la figlia Suri. Secondo Ttw, www.intouchweekly.com, Tom avrebbe preso accordi speciali con un sarto per farsi confezionare questo magnifico costume. Cuciti sul vestito ci saranno dei diamanti, forse è stato proprio questo particolare a far lievitare il prezzo. Sembra anche che il vestito preveda una vaporosa gonna in tulle e fili di perle. Non è certo la prima volta che Suri viene vestita in modo stravagante dai genitori. La bimba, infatti, ha già indossato dei tacchi a due anni, vestiti da sera per andare al parco e abiti improbabili per situazioni normali. Sicuramente la famiglia Cruise ci riserverà altre sorprese per il futuro.

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CATTIVISSIMO ME

Già campione d’incassi all’esterno sbarca in Italia



Cattivisismo Me U

n modo diverso per trascorrere del tempo con i vostri figli? Avete voglia di uscire? Se non avete altri programmi l’occasione potrebbe essere una “capatina” al cinema. Esce, infatti, il nuovissimo film d’animazione, della Universal, “Cattivissimo Me”. Al cinema dal primo di ottobre questa pellicola si annuncia non solo divertente, ma anche speciale nella visione visto che si avvale della tecnologia 3D. All’estero, il film, ha già incassato una cosa come 315 milioni di dollari, nonostante molti paesi europei non abbiano ancora avuto il piacere di vederlo. La trama del film si ambienta nei pressi di un quartiere poco fuori città. Quartiere dove spicca la presenza di una casa tutta nera, immersa nel candore di cespugli di rose in fiore e staccionate color bianco. Nella parte

anteriore dell’abitazione si nasconde un ampio rifugio, la cui esistenza sembra venire ignorata da tutti gli abitanti del posto. Proprio qui si nasconde l’antagonista principale, Gru, colui che progetta di fare il colpo del secolo: rubare la luna. Grazie alle sue potentissime armi nessuno sembra essere in grado di fermarlo, tranne tre ragazzine orfane, che in lui altro non vedono che la figura di un ipotetico padre. Come andrà a finire? Gru resterà il temibile conquistatore di sempre, o cambierà per amore di quelle povere bambine? Staremo a vedere, certo è che si prevede una trama avvincente, ma anche piuttosto sentimentale e amante dei grandi ideali tanto cari al made in Usa.


Cosa ci dicono le stelle Ariete

C’è ancora un tenue filo che vi lega a persone che vi hanno lasciato e quel filo andrà ricucito. Saturno non sbaglia mai ed è il concetto del Tempo che andrà recuperato nella vostra vita affettiva. Il mese non è male per riottenere una bella forma, sempre che siate disposti a qualche sacrificio in più nell’alimentazione, ma soprattutto nella gestione dello stress. Avvicinatevi al colore viola e arancio, vi faranno ritrovare il sorriso.

Toro

Ritroverete un gran sorriso a fine mese, quando Marte lascerà l’opposizione dallo Scorpione; prima di allora cercate di non prendere decisioni drastiche delle quali potreste pentirvi. Nell’attesa accettate qualche invischiamento in una relazione ambigua o fuori dagli schemi. Potrebbe essere l’incontro con una persona intrigante o il recupero di un hobby. La salute dipende da quanto riuscirete a rimanere in carreggiata nella vostra vita abituale.

Gemelli

L’amore e la passione faranno capolino nell’ambiente lavorativo o nella vita quotidiana. Non sottovalutate quello che sembra ovvio e banale. Giove e Urano si mantengono in quadratura e quindi dovrete cercare di riacquistare maggior fiducia nelle vostre arti seduttive. Con Venere e Marte nel vostro settore della salute, non dovreste avere grossi problemi a riguardo. State solo attenti allo stress e ad una sorta di affaticamento a periodi, nulla di grave.

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e: l’oroscopo di ottobre Cancro

Con Venere, Marte, Giove e Urano in aspetto di trigono al vostro segno, l’Amore è assicurato e felice da più parti. Approfittate di questo splendido periodo per assicurare al vostro cuore la felicità, altrimenti tutti questi aspetti fantastici del cielo andranno perduti e sciolti semplicemente in un atteggiamento impigrito da mancanza di stimoli. Cambiate profumazione alla casa e al corpo.

Leone

Venere e Marte in Scorpione non fanno presagire una vita tranquilla, ma indicano qualche contrasto di troppo in una pace sentimentale illusoria. Quello che credevate amore si rivelerà una sorta di presa in giro o avrà bisogno di maggior tempo per tornare positivo. Plutone richiede un rinnovamento generale e un cambio di abbigliamento: è consigliato. Iniziate massaggi o terapie dolci, che possano armonizzare lo spirito con il corpo rinnegato o trascurato. L’anima ha bisogno di cure.

Vergine

Venere e Marte in Scorpione sono un’arma utile per ottenere ciò che desiderate. La cosa importante è accettare una certa mobilità di comportamento: viaggiate, spostatevi, comunicate di più con la persona amata o che cattura i vostri interessi sentimentali. Esponetevi serenamente in un nuovo look, esteriore ed interiore e anche se vi costerà fatica, non importa: otterrete il benessere. Inizierete senza fatica una dieta disintossicante.

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Cosa ci dicono le stelle Bilancia

Mercurio promette miglioramenti nei rapporti con figli o persone giovani e nell’atteggiamento mentale nei confronti delle relazioni. E’ il momento di usare il cervello anche in amore. La carica energetica per affrontare questo mese sarà buona e maggiore di quella del mese precedente. Abituatevi a contenere i moti d’animo e a dar maggior risalto a ciò che sapete mostrare senza fatica.

Scorpione

Con Venere e Marte nel segno non dovreste avere problemi ad affascinare cose e persone sul vostro cammino. Qualche sbandata sarà assicurata e una ripresa dell’attività sessuale sarebbe auspicabile. Ritrovate il benessere in casa, migliorando l’arredamento o spostando mobili e suppellettili: è anche un buon esercizio psicofisico. L’andare troppo veloci, perché animati da qualche passione selvaggia, potrebbe comportare un piccolo malessere.

Sagittario

I tempi non sono ancora maturi per ottenere grandi svolte nelle attività amorose. E’ meglio la passione pura e fisica per voi questo mese. Le relazioni stabili procedono senza colpo ferire e potreste approfittare di questo periodo tranquillo, per pensare di più a voi stessi. Saturno vi richiede maggior impegno nelle attività di gruppo o nel passare più tempo nelle amicizie. E’ questa la chiave del benessere per voi questo mese: tornare a socializzare senza ansie.

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e: l’oroscopo di ottobre Capricorno

Venere e Giove sono positivi e anche se non in modo sfavillante, avrete varie possibilità di successo negli incontri o nel rafforzare un legame. Esponete serenamente le vostre opinioni con il partner, dando vita a nuovi progetti per il futuro. Gli incontri con Scorpione e Pesci saranno importantissimi. Mercurio consiglia nella parte centrale del mese un’attività divagante, che rilassi la mente troppo preoccupata. Le ansie si dissolvono in qualche hobby o passione ritrovata.

Acquario

Il mese è abbastanza contrastato, grazie o a causa della presenza di Venere e Marte dallo Scorpione. Una moltitudine di sensazioni in conflitto caratterizzeranno la vostra vita sentimentale come mai prima. Il consiglio è quello di divertirvi comunque, trasgredendo alcune regole, cosa che vi viene facile sempre. L’armonia che desiderate è posticipata al mese prossimo; ora è importante trovare un bilanciamento nello stress e nella fatica quotidiana.

Pesci

I pianeti tendono allo splendente e il cielo è solo positivo. Se non saprete sfruttare questo magico periodo in amore sappiate che è solo la pigrizia per troppi aspetti positivi. Non risparmiate in attenzioni e accarezzate sapientemente il cuore delle persone che vi interessano. Il cielo molto positivo per voi consentirà al benessere di mostrarsi in piena luce: fisico e psichico. L’unico inconveniente potrebbe essere l’addormentarsi per mancanza di stimoli contrari.

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