BIMBI BELLI MAGAZINE NOVEMBRE

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SPECIALE SEMINARIO LEBOYER LE COLICHE

DECISIONE DI AVERE UN SOLO FIGLIO

Tutti i vincitori dei casting 2011


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Editoriale È arrivato l’autunno, ma nelle vostre case brilla la primavera: i vostri figli. Sono felice che in un mese cupo e uggioso come novembre, siamo pieni di stimoli per prepararvi a tante novità per la fine di questo anno e per l’inizio del prossimo. Per la quinta volta, dalla nostra nascita, si è conclusa una gara incredibile, quella che vi permetteva di rendere protagonisti i vostri bimbi all’interno del Calendario Bimbi Belli 2011. Volevo fare i complimenti ai 600 bambini e alle mamme che hanno dato la loro disponibilità a partecipare lottando, giorno e notte, per riuscire a vincere. E come molte di voi hanno scritto: “Vittoria o no, noi abbiamo già vinto con la nascita dei nostri bimbi”. Lo ritengo un messaggio bellissimo da ripetere spesso, è proprio questo lo spirito giusto per la vita. Con il prossimo numero vi presenteremo ufficialmente il Calendario Bimbi Belli 2011 e i nuovi progetti per i mesi a venire. Intanto non posso che invitarvi a sfogliare questo numero per scoprire quante belle sorprese vi riserverà. Grazie a tutte e, per i regali Natalizi, non dimenticate di passare nei nostri punti vendita. Risparmierete e troverete i migliori capi per bambini. Carlo Bello DIRETTORE: Carlo Bello CAPOREDATTORE: Jennifer Marfia ART DIRECTOR: Francesca Cuomo VIGNETTISTA: Massy

MAIL: info@bimbibelli.com WEB: www.bimbibellimagazine.it FB: www.facebook.com/bimbibelli TELEFONO: 02/87.28.34.00


Sommario Speciale Bimbi Belli 8 - Tutti i vincitori dei Casting Bimbi 16 - Backstage Casting Bimbi Belli

Bimbo

20 - Togliere il ciuccio 24 - Quanto coprire il bebè 44 - Bimbo Copetina di Novembre: Alessandro

Mamma 32 - Come educare i figli in un mondo maleducato 36 - Caffè in gravidanza

Famiglia

40 - Decisione di avere un solo figlio? 42 - Convivo con un figlio, cosa dice la legge 44 - Speciale seminario Leboyer

Salute 48 - I diritti dei bambini 50 - Le coliche

Cucina

56 - Dopo il parto chi ha tempo di cucinare 58 - Lo schef dei tu!

Sport

62 - Mamma fit 64 - Basket

Svago

68 - Cani contro gatti: la vendetta di Kitty 70 - ... Come giocheremo? 72 - Gossip 76 - Bimbi Belli’s Toons

Concorsi

82 - Vinci anche tu

OROSCOPO 88 - Cosa ci dicono le stelle


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Tutti i vincitori dei Cas Sono 30 e sono tutti bellissimi. Sono i vincitori dei Casting 2011 di Bimbi Belli

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i sono conlusi domenica 14 novembre i Casting Bimbi Belli 2011. In anteprima vi pubblichiamo le foto dei 30 bambini scelti per il Calendario Bimbi Belli 2011. Ma cosa succederĂ adesso con i 30 fortunati bambini? Lo abbiamo chiesto a Carlo Bello, responsabile dei negozi e direttore di Bimbi Belli Magazine. Come sono andati i Casting 2011? Direi molto bene. Abbiamo avuto piĂš di 600 bambini che hanno partecipato ai nostri casting. Un successo clamoroso. Sono molto soddisfatto della riuscita dei casting. Addirittura ho avuto il piacere di 8

avere una mamma, con il proprio figlio, che arrivavano da Palermo. Cosa succederĂ adesso che sono terminati i casting? I bimbi che parteciperanno agli scatti forografici saranno 24. I restanti 6 saranno le riserve, in caso di rinuncie improvvise o malanni di stagione. I bambini verranno convocati per un vero e proprio servizio fotografico. Gli scatti fotografici, realizzari in studio, daranno vita al Calendario 2011. Ma ci saranno sicuramente altre sorprese e news. Parliamo dello scopo dei Calendari 2011. Lo scorso anno Bimbi Belli, con i suoi


asting Bimbi Belli 2011 calendari, ha potuto contribuire al proteggo benefico dell’ospedale Buzzi di Milano. Il progetto di quest’anno è ancora in fase di costruzione. Il tutto nasce dalla voglia di vestire i bambini che non ne hanno la possibilità. Vorremmo aiutare il terzo mondo tramite delle associazioni locali. Il progetto è ancora in fase di studio, ma vorremmo raccogliere i vestiti che i nostri bimbi non usano più per portali ai bambini meno fortunati. In cambio daremo dei buoni sconti da utilizzare nei nostri punti vendita. Ovviamente non mancherrano le sorprese e i colpi di scena... Spieghiamo come funzionano i Casting Bimbi Belli I nostri casting funzionano in modo diverso da quelli che fanno nelle agenzie specializzate. Innanzi tutto bisogna dire che sono totalmente gratuiti. Non verranno mai chiesti soldi alle mamme. I vari bambini che hanno aderito ai casting, e che quindi si sono recati in un nostro punto vendita, hanno effettuato degli scatti con un nostro fotografo. Una volta terminati i casting sono partite le votazioni sul nostro profilo di Facebook. I trenta bambini più votati sono diventati i nostri finalisti. Ventiquattro di questi faranno parte del calendario 2011 di Bimbi Belli, ma non solo. Gli scatti verranno utilizzati anche delle campagne pubblicitarie del negozio stesso. Abbiamo deciso di utilizzare Facebook perché crediamo che sia uno strumento democratico e popolare. 9


Da dove è nata l’idea dei casting? L’idea nasce da un viaggio in Africa, ma non quella turistica, quella vera. Sono tornato con tanti pensieri. I nostri bambini fanno i capricci se non hanno la caramella che vogliono loro. In Africa per una caramella ho visto, negli occhi di questi bambini, una gioia immensa. Così abbiamo iniziato, insieme a don Luciano di Mezzate (Peschiera Borromeo) di raccogliere dei fondi per costruire una casa famiglia in Guinea Nuova Bissau. La voglia di aiutare a contribuire a questo progetto mi ha portato a inventarmi questi casting. Così abbiamo continuato negli anni con questo progetto e goni volta scegliamo una causa per devolvere poi dei fondi. Ci sarà una sorpresa per tutti i bimbi che hanno partecipato ai casting, giusto? Si, vorremmo mettere tutte le foto dei bambini che hanno preso parte hai casting all’interno del calendario. Come? Mettendoli nella copertina. Siccome non possiamo mettere più di 600 bambini

nel calendario, abbiamo scelto questa modalità per far comparire almeno una volta tutti i bambini che hanno preso parte ai casting, è una sorta di ringraziamento. Oltre a questo “Contest” fate altri concorsi? Si, certo. Abbiamo il concorso dei “Papa e mamme più belli”, dei “Nonni con i bambini più belli” e delle future mamme “Vota i pancioni”. Ad ogni concorso di può vincere un tv Lcd o un Ipod. Chi volesse partecipare a uno di questi casting può inviare le proprie foto a: casting@bimbibelli.it . Poi, al ragiungimento dei 100mila fan sul nostro profilo di Facebook, estrarremo uno dei nostri fan a cui sarà regalata una vacanza per tutta la famiglia.

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Avete altre iniziative in ballo? Abbiamo ancora molto da fare e tanti progetti in ballo. Posso anticipare che vogliamo trasformare il nostro magazine in cartaceo. E il progetto del Reality? Non possiamo ancora anticiparvi nulla, ma vorremmo rivalutare la parola reality. Non come avvieve tutt’oggi, con della Tv spazzatura. Con questo nuovo progetto vorremmo rendere partecipe le mamme con le loro incredibili storie, rendole le nostre protagoniste. Questo comporterĂ aggiornamenti quotidiani sulla loro vita e su quella dei loro figli. In questo momento stiamo raccogliendo le adesioni. Chi vorrebbe proporsi può scrivere una mail a: casting@bimbibelli.com.

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TA AL PER NTI M C CO BA EGL RES NSI M IO CE GL BI IL RE I NO T UO

Quanto coprire il bebè

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Togliere il ciuccio!

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Togliere il Ciuccio C

Come e quanto affrontare il difficile percorso dello svezzamento da ciuccio

he tortura convincere i bambini ad abbandonare l’amato ciuccio! In genere l’età giusta è intorno ai tre anni, ma attenzione a non toglierlo con troppa fretta o durante periodi difficili come l’inserimento all’asilo o la nascita di un fratellino. Come fare senza traumatizzare i pargoli e senza impazzire? Ecco qualche consuglio utile.

cambiamenti. L’ideale sarebbe non abituare il bimbo fin dalla nascita, evitando quanto più possibile di dargli il ciuccio, ma come? Non lasciamoci tentare dai tanti ciucci in vendita, non compriamolo proprio e non rischieremo di trovarcelo nella valigia dell’ospedale tentate di darglielo al primo pianto. Se proprio serve si può sempre comprare in casi estremi. QUANDO TOGLIERLO E PERCHE’

INNANZITUTTO, PERCHE’ IL CIUCCIO? Il ciuccio per un bambino rappresenta un pò il seno materno, riesce a dare le stesse sensazioni piacevoli e a tranquillizzarlo. Con la differenza che questo oggettino, in caucciù o silicone, lo possono avere ovunque e in qualunque momento e avendone quindi pieno controllo. Molto spesso il bimbo lo abbandona spontaneamente verso i tre anni cioè quando inizia ad avere sicurezza in sé stesso e quindi non ha più bisogno di cercare conforto in esso. Bisogna sapere che l’età ideale per togliere il ciuccio è intorno ai tre anni e non si deve mai togliere in periodi particolarmente stressanti per il bimbo, come dei grandi

Il ciuccio, se il bimbo non lo abbandona spontaneamente va tolto possibilmente intorno ai 3 anni per diversi motivi: dopo questa età incomincia a creare dipendenza psicologica e quindi se si ritarda l’impresa può diventare davvero ardua e il corretto sviluppo dentale può essere compromesso. COSA FARE E COSA NON FARE... Mai toglierlo all’improvviso.Togliendo il ciuccio improvvisamente, facendolo sparire dalla portata del bimbo e senza dare spiegazioni è assolutamente controproducente; il bimbo si sentirà triste e nervoso, manifesterà disagio con inappetenza, insonnia e non riuscirà a stare tranquillo accettando quanto è successo. Magari, di riflesso, inizierà a succhiarsi il pollice che è anche peggio! Non stressare il bimbo facendogli osservare continuamente che deve abbandonare il ciuccio con frasi tipo: “Sei grande, lo dobbiamo buttare”. Evitiamo di prenderlo in giro sull’uso del ciuccio perchè possiamo creargli ansia che trova sfogo in un maggiore

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attaccamento allo stesso. Se iniziamo a togliere il ciuccio durante il giorno, per i giochi, al parco o per le uscite, mettiamoci d’accordo col bimbo che il ciuccio, mentre noi facciamo le nostre attività fa la nannna, sta con l’orsacchiotto. Per nessun caso facciamoci vedere tentennanti e se abbiamo deciso che il ciuccio mentre si va a fare la spesa starà a casa, non cediamo davanti a pianti o capricci perchè il bimbo capirà che siamo fragili e che potrà averlo quando vuole, facendo risultare più difficile lo svezzamento dal ciuccio. Fondamentale iniziare gradualmente, cercando di distrarlo quanto più possibile con giochi e attività durante i quali il ciuccio va a “riposare”. In questo caso ci si può mettere daccordo col bimbo sui momenti in cui lui si sente di poter rinunciare al ciuccio e prendendo invece accordi del tipo che, se la mamma esce o per fare la nanna, potrà tenere il ciuccio con sé.

Gratificare il bimbo e premiarlo con alcuni regalini se riesce a rinunciare al ciuccio, trovare con lui un posticino dove “metterlo a riposare” quando non lo utilizza, fargli fare cose da “grande” e farlo confrontare con i compagnetti della materna che non lo usano, possono aiutarlo a abbandonarlo in fretta e senza trauma. Man mano che ci rinuncia durante il giorno proviamo a toglierlo anche la notte. Una favola, una coccola in più, stare un po’ con lui prima della nanna possono sostituire tranquillamente il calore e la sicurezza che può trasmettere il ciuccio. Se tutto si mostra inefficace possiamo far logorare il ciuccio. E’ difficile che il bimbo continui a succhiarlo una volta che questo sia rotto (possiamo anche metterci mano..) e naturalmente non dobbiamo comprarne uno nuovo. 21




Quanto coprire il bebè L’inverno è alle porte, le temperature si sono abbassate drasticamente e, talvolta, mamma e papà non sanno come regolarsi quando vestono i loro bambini

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osa bisogna fare quando un bambino suda? I neonati avvertono il caldo e il freddo come noi? Un colpo d’aria può farli ammalare?

Sono tanti i luoghi comuni sull’argomento, spesso infondati. Qui di seguito vi sveleremo se questi luoghi comuni sono veri o falsi, dandovi anche qualche consiglio pratico. • I neonati non sono in grado di regolare la loro temperatura corporea, quindi sono più sensibili degli adulti al freddo? VERO. Nei primi giorni di vita i neonati non hanno ancora sviluppato completamente la capacità di termoregolazione, cioè l’insieme dei meccanismi fisiologici che permettono di mantenere costante la temperatura interna del corpo al mutare di quella esterna. Di conseguenza, si raffreddano facilmente se l’ambiente è freddo, si accaldano e si arrossano se fa molto caldo. È consigliabile, allora, accogliere i neonati in un ambiente confortevole, con una temperatura compresa tra i 20 e i 24 gradi. Si tratta però di una’accortezza necessaria solo nelle primissime settimane. Se il piccolo è sano ed è nato a termine, a un mese di vita un bambino è perfettamente in grado di regolare la temperatura corporea. Il discorso cambia nel caso dei neonati prematuri che, infatti, sono ospitati nelle incubatrici, in condizioni di temperatura e umidità controllate, fino a quanto il loro organismo diventa maturo e pronto per affrontare l’ambiante esterno. • I bambini portati in carrozzina o sul passeggino devono essere un po’ più coperti rispetto a noi adulti? VERO. Un bambino sano percepisce il caldo e il freddo come un adulto. In linea di massima i genitori devono regolarsi sulle proprie sensazioni per decidere come vestire e quanto coprire il piccolo. Bisogna, però, tener conto del fatto che gli adulti si muovono, camminano, trasportano pesi, e così facendo, producono calore. I bambini piccoli trasportati nella carrozzina o sul passeggino, invece, sono immobili e passivi e non producono calore, ma lo disperdono. Ecco perché e consigliabile vestire il bimbo con abiti un po’ più caldi di quelli di mamma e papà oppure, se la stagione lo richiede, proteggerlo con una copertina. Se il piccolo è portato nel marsupio o nella fascia, a contatto con il corpo del genitore, non occorre coprirlo più di un 24


adulto. Infine, i bambini più grandi che camminano e giocano, spesso si muovono e producono calore più degli adulti e dunque, a parità di temperatura, posso indossare abiti più leggeri di quelli degli adulti. • Il bambino che suda deve essere ben coperto per evitare che il sudore si raffreddi? FALSO. Il bambino che suda è un bambino accaldato. Piccolo o grande che sia, bisogna alleggerirlo per consentirgli di smaltire parte del suo calore corporeo. Il sudore, infatti, è uno dei meccanismi fisiologici che permettono di abbassare la temperatura interna dell’organismo ed è una spia del fatto che il bimbo sente caldo. Coprire un bambino che suda è sbagliato, anche se il piccolo ha la febbre. Anzi, a maggior ragione quando ha la febbre bisogna scoprirlo per consentire il suo organismo di disperdere calore. In questo modo la sua temperatura corporea scenderà spontaneamente di qualche grado. • Anche se la temperatura è mite, i bambini piccoli devono indossare sempre cappellino e calzini? FALSO. Il bambino deve essere adeguatamente vestito e coperto in base alla temperatura esterna. Detto questo, la sua testa e i suoi piedini sono più sensibili al freddo di altre parti del corpo e, quindi, vanno coperti con maggiore attenzione. Se fa molto freddo, è giusto che il bimbo indossi calzini e scarpe caldi e un cappellino caldo. Se invece la temperatura è mite, non ce n’è bisogno. • Se sente freddo, il bimbo rabbrividisce e impallidisce VERO. I bambini molto piccoli, che non sanno parlare e hanno pochi strumenti a disposizione per comunicare il proprio disagio ai genitori, spesso piangono per avvertire che hanno freddo. Ma come distinguere il pianto da freddo dalle proteste dovute ad altre ragioni? Basta osservare il piccolo, un bambino infreddolito è pallido, spesso trema e rabbrividisce, talvolta ha le labbra quasi bluastre. • I colpi di freddo fanno ammalare? VERO. Non si tratta tanto del freddo di per sé, quanto dei bruschi abbassamenti di temperatura che stressano l’organismo indebolendo le sue difese immunitarie ed esponendolo così al rischio di contrarre un’infezione. Bisogna prestare grande attenzione, allora, ai passaggi rapidi tra ambienti riscaldati e ambienti freddi. Un colpo di freddo improvviso può anche creare squilibri circolatori significativi e provocare una congestione. • I bambini grandicelli che non vogliono mettere la giacca quando fa freddo rischiano di ammalarsi per un capriccio? FALSO. La temperatura è un parametro oggettivo, ma ognuno di noi si trova più o meno a suo agio al caldo e al freddo in base a percezioni soggettive. 25


Bimbo copertina: Alessandro Continua la nostra rubrica dedicata ai Bimbi Copertina: le nostre piccole Star. Il Bimbo Copertina di novembre è Alessandro, questo bel bambino biondo di quasi 4 anni. Abbiamo intervistato la mamma, Giulia, che ha raccontato la vita del suo piccolo bambino. La rubrica, inaugurata con il primo numero di del magazine, continuerà anche per le prossime uscite. La ricerca dei Bimbi Copertina, quindi, continua sempre. Se vuoi candidare anche tuo figlio non devi fare altro che mandare le sue foto a: casting@bimbibelli.com. Nome, città di residenza e nascita del bambino. Alessandro Naldi, di Corporeno di Cento, provincia di Ferrara. Nato il 23 dicembre 2006. Cosa ama di più fare suo figlio? A quale gioco gli piace giocare? Il piccolo Alessandro adora la piscina e il mare. Ama molto nuotare, anche perchè già lo faceva a 15 giorni di vita. Gli piace molto fare il bagno e andare sott’acqua. È davvero un pesciolino! Attualmente è molto preso da Toy Story e dal personaggio Buzz Lightyear. Ama molto anche Spiderman, ma si sa che a questa età i bambini giocano molto con i personaggi del momento. Gli piace anche giocare a nascondino, ed è bellissimo quando si nasconde solo con la testa. Addirittura capita che nasconde la testa dentro il cestino perchè è convinto che nascondendola gli altri non lo vedano: è semplicemente “buffissimo”. Alessandro che tipo di carattere ha? Il bimbo ha un carattere abbastanza solare. È molto simile a me, anche se a volte si dimostra molto timido inizialmente. La timidezza l’ha ereditata da mio marito. Alessandro è anche molto vivace e allegro, cerca sempre di coinvolgerci nei suoi giochi. 26


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Ha già detto quale lavoro gli piacerebbe fare da grande? A dire il vero non ha detto quale lavoro, in particolare, vuole fare da grande. Ne ha detto più di uno: una volta dice che vuole “nuotare sempre e andare sott’acqua”, quindi fare il sub, un altra volta che vuole “guidare il camion grande” e un’altra volta che vuole “ballare”. Cosa, invece, vorreste voi come genitori per vostra figlio? Noi, per il nostro bimbo, vorremmo il meglio come credo tutti i genitori che amano il proprio figlio. Inutile e scontato dire che vogliamo che studi e che prenda una laurea, magari in medicina. Non ha neanche 4 anni e mi sembra prematuro. Di certo, per ora, cerchiamo di dargli tanto amore, a volte anche più di quanto umanamente sia possibile.Vogliamo la sua felicità, ma mai imporre niente che non voglia: lo seguiremo passo passo nelle sue scelte e, ovviamente se lo riteniamo giusto, potremmo semplicemente orientarlo a scegliere quello che noi pensiamo sia meglio per lui. Deve arrivare da solo a capire, solo così credo sia giusto: per ora gli diamo tanto amore cercando di educarlo al meglio. Ci racconti un aneddoto particolare legato a sua figlio? Mi fa sorridere molto il ricordo di quando, a due anni e mezzo, Alessandro vide una macchina cabriolet e mi disse semplicemente: “Mamma, ma questa macchina è rotta”. Mi fece ridere per cinque 5 minuti consecutivi. Un altra cosa che ha fatto il mio bimbo, che non dimenticherò mai, è accaduto nel dicembre scorso, quando è morto mio papà. Alessandro, vedendomi piangere, mi ha messo la testa sul suo petto, mi ha stretto a sè e mi ha detto: “Mamma non devi piangere perchè il nonno è lassù, su una stella, ma ci sono io qui con te, e ti voglio tanto bene come il mare e come il cielo”. Assolutamente molto sensibile, tenero, 28


dolce e ... quali altre parole potrei usare? Suo figlio come ha iniziato a prendere parte hai casting? È iniziato tutto molto per caso. Quando Alessandro aveva 6 mesi, capitava spesso che delle persone mi chiedessero di farsi fare delle foto con il bimbo perchè era bellissimo e sembrava “Ciccio bello”. Naturalmente è mio figlio e non potrei mai dire il contrario. Così quest’anno l’ho iscritto ad un agenzia. Abbiamo anche portato Ale a un concorso, dove lui ha sfilato in costume, abito sportivo e infine con vestito elegante. Alla fine Alessandro ha vinto, anche se tutta l’organizzazione è stata estenuante: dalle 9 di mattina fino alle 2 di notte. Mio figlio, però, non si è divertito per niente, all’inizio l’ha preso come quello che è: un gioco. Arrivati alla mezzanotte non ha retto più. Adesso, quando capita che ci chiamano per fare dei casting, proviamo ad andarci, ma non è detto che quel giorno il bimbo abbia voglia o lo spirito di mostrarsi a telecamere o fotografi. Non posso di certo forzarlo a fare delle foto perchè non sarebbe nè giusto nè naturale. A scuola come va? Mi dicono sia ubbidiente, che ascolta e bravo. A volte, come penso tutti i bimbi, bisticcia con qualcuno, ma aiuta molto i piu piccolini. Ama correre e adora il suo maestro di ginnastica. Con voi com’è? Per il gioco, Alessandro, ama me quanto il suo papà con il quale ha un rapporto stupendo e meraviglioso. Si sa che i maschietti sono un pò più “mammoni”. Gioca con entrambi, magari più con me perchè è piu il tempo che sta con me che col papà.

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Come educare i figli in un mondo maleducato Pag. 32

Caffè in gravidanza

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Come educare i figli in È giusto far crescere un bambino in un mondo così? Questa è una domanda che molte mamme si sono poste ancor prima d’affrontare la gravidanza

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giusto far crescere un bambino in un mondo così? Questa è una domanda che molte mamme si sono poste ancor prima di affrontare la gravidanza, soprattutto davanti ad un telegiornale zeppo di notizie terribili, che in molti, troppi casi riguardano proprio i bambini. Ma non sono solo i fatti di cronaca più gravi a farci temere per i nostri figli: c’è anche il nipote del vicino che a 12 anni torna già a casa ubriaco, o la nostra cuginetta che rifiuta il cibo per assomigliare alle modelle di Vogue. Come faremo ad affrontare tutto questo, quando sarà ora? Forse nel mondo di oggi c’è bisogno che gli sforzi che facciamo per trasmettere ai nostri figli dei valori siano più intenzionali che nel passato. Quanto è importante per noi che nostro figlio abbia dei principi solidi? Sembra una domanda retorica, ma in realtà è di fondamentale importanza. Solo i genitori che sentono fortemente questo obiettivo, che ne percepiscano pienamente la necessità, possono riuscire nel loro intento. Deve diventare 32

un impegno personale e fortemente voluto da entrambi i genitori; anche perché il mezzo più efficace per trasmettere i propri insegnamenti è l’esempio. Non c’è niente da fare: noi siamo i modelli dei nostri bambini, i quali assorbono tutto, ricordano tutto. Non possiamo pretendere che nostro figlio sia sincero con noi se puntualmente ci sorprende a dire piccole bugie. Noi per prime dobbiamo fare autocritica e vigilare sul nostro comportamento prima che su quello dei nostri bambini. E forse, contemporaneamente, ci ritroveremo ad essere delle persone migliori, più attente e coscienziose. Ma quali sono i nostri valori? È bene determinarli prima di comportarci in modo contraddittorio e incoerente. Ricordiamoci che il nostro bambino è bombardato da decine di messaggi: la televisione, gli amici, i nonni, i compagni di classe.. spesso queste persone o questi media trasmetteranno input contrari ai vostri standard morali. È essenziale che i principi che vogliamo trasmettere siano chiari e decisi, discutendone anche con il bambino, al fine che egli impari a filtrare gli stimoli esterni quando sono negativi. Prendiamo spunto dai film o dai giornali per esaminare problemi morali e discuterne con nostro figlio, lasciandolo libero di fare domande ed esprimere le sue opinioni. In questo modo si svilupperà un dialogo che sarà utile anche il giorno in cui qualcuno chie-


un mondo maleducato

derà a vostro figlio di fare qualcosa di nascosto da voi o di mentirvi. Ma come fare per insegnare ai nostri bambini la differenza tra bene e male? I momenti migliori dell’insegnamento sono probabilmente quelli imprevisti. Approfittiamo delle situazioni per discutere delle scelte migliori da fare, dei principi che ci devono guidare. In questo modo le nostre parole rimarranno anche più impresse rispetto a tenere una sterile “lezione di morale” a tavolino. L’insegnamento deve poi naturalmente essere supportato dalla disciplina, che deve aiutare il piccolo a capire perché il suo comportamento era sbagliato, ma anche suggerirgli come comportarsi qualora si verificasse nuovamente una situazione uguale o simile. La ricerca mostra che porre le domande

giuste aiuta i bambini a comprendere le conseguenze dei loro comportamenti. Chiediamo quindi “Era la cosa giusta da fare? Come si può far meglio la prossima volta?”. Esattamente come gli adulti, i bambini devono poter imparare dai propri errori per crescere moralmente. Il nostro obiettivo è “svezzare” a livello morale il nostro bambino, facendo sì che interiorizzi la differenza tra bene e male, e che non sia dipendente da noi per qualsiasi scelta. In quest’ottica riveste anche una grande importanza evidenziare come il comportamento del nostro bambino impatta sugli altri. Frasi come: “Ora è triste” o “L’hai fatta piangere” aiuteranno il bambino a calarsi nei panni del prossimo e iniziare a diventare altruista. 33




Caffè in gravidanza Il 90% delle donne incinte consuma caffeina, nonostante sia risaputo che questa sostanza non giovi alla salute del feto

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hi è che alla mattina o dopo il pasto riesce a rinunciare ad un buon caffè? La caffeina ad oggi è la sostanza più consumata in tutto il mondo e tra i consumatori affezionati ci sono anche il 90% circa delle donne in dolce attesa, non solo sottoforma di caffè’ ma anche di altre bevande o alimenti che la contengono, come ad esempio il cioccolato o la cola. Il 90% delle donne in stato di gravidanza consuma caffeina, nonostante sia risaputo che questa sostanza non giovi alla salute del feto; spesso si assume attraverso altre bevande che la contengono come tè, cioccolata, cola o ancora assumendo alcuni farmaci che ce l’hanno tra i principi attivi,

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probabilmente senza conoscerne gli effetti negativi e i rischi che un alto consumo può causare. Gli esperti che hanno condotto studi a riguardo ci informano che la caffeina è sconsigliata nelle donne in stato di gravidanza sottolineando che, se assunta in dosi elevate durante la gestazione, può essere la causa di problemi più o meno gravi, a cominciare da un più elevato rischio di aborto spontaneo, fino al rischio di un parto prematuro o ancora registrare un ritardo nell’accrescimento del feto o partorire un neonato di basso peso e più piccolo rispetto all’epoca gestazionale stimata, magari con problemi legati ad alcune anomalie causate dalla scarsa ossigenazione della placenta a causa della caffeina stessa.


A quanto detto si aggiungono altre informazioni, per esempio in un organismo “normale” che non si trova in stato interessante, per espellere le sostanze legate alla caffeina ed eliminarne gli effetti il fisico impiega circa quattro-sei ore mentre se è una donna in attesa ad assumerla, per quello stesso lavoro il fisico impiegherà circa 18 ore! Cosa significa questo? Che l’organismo materno trattiene la caffeina più tempo rispetto a quello in cui andrebbe smaltita, dando via ad una serie di problemi, quali ad esempio problemi allo stomaco, acidità, epigastralgia, nausea ricorrente, tachicardia ecc. E’ bene sapere che se il caffè si assume diluito nel latte perde il suo effetto eccitante e può quindi essere assunto con più tranquillità. Benchè l’uso della caffeina sia sconsigliato in gravidanza, ricordiamoci che tutto è correlato alla quantità che si assume; quindi se una donna è abituata a bere il caffè dopo pranzo e dopo cena nessun problema, parlandone con il proprio ginecologo si potrà stabilire la quantità che si può assumere ogni giorno senza correre rischi inutili, poichè se il consumo si limita a due tazzine al giorno infatti non si compromette di certo la crescita del bimbo nè si rischiano particolari complicazioni, a questo proposito il nostro medico ci

consiglierà su quanta ne possiamo consumare e approssimativamente la dose massima giornaliera si avvicina ai 300mg di caffeina, che corrispondono a 400gr di cioccolato, 6 tazze di thè, 3 tazzine di caffè. Comunque sia quando l’organismo ha assunto quantità eccessive di caffeina dà dei segnali che vanno dalla sonnolenza all’irritabilità e ancora stress, gastrite, cefalea e alterazioni del sistema cardiocircolatorio ma ci auguriamo che nessuna donna incinta abbia così poca coscienza da intossicarsi a suon di caffè o derivati conteneti caffeina rischiando di perdere il suo piccino o di farlo nascere più piccolo o con problemi neurologici! La caffeina infatti agisce principalmente come stimolante del sistema nervoso e può alterare anche le funzioni del sistema nervoso. Dosi consentite Caffè solubile: 75 mg in una tazza da 190 ml Caffè filtro (caffè americano, caffè percolato): 85 mg in una tazza da 190 ml Caffè espresso: 30-50 mg in una tazzina da 30 ml Thè: 50 mg in una tazza da 190 ml Bibite energetiche (con caffeina o guaranà): 28-87 mg in un bicchiere da 250 ml Cola (dietetica o normale): 8-53 mg in un bicchiere da 250 ml Altre bibite analcoliche: 24 mg in un bicchiere da 250 ml Cioccolata: 5,5-35,5 mg in una barretta da 50 gr 37



Decisione di avere un solo figlio Pag. 40

Convivo con un figlio, cosa dice la legge?

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IN CUR IZ IO IA S LA TIV ITĂ€ FA E P , ID M ER EE IG T E LI UT D A T A

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Decisione di aver In tempo di crisi e di donne manager le famiglie si rimpiccioloscono e molte coppie decidono di fermarsi al primo figlio

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ono sempre più numerose le coppie che decidono di fermarsi al primo figlio. I motivi di questa scelta possono essere molteplici. Alcune famiglie preferiscono restare mononucleari per ragioni economiche. Altre perché quello che sembra scarseggiare è il tempo da dedicare ai figli e allora si pensa che se già è difficile conciliare tutti gli impegni con un solo figlio, farlo con due o più diventerebbe insostenibile. Quale che sia la motivazione che spinga una coppia ad avere un solo figlio, non è una scelta da biasimare. Non esistono scelte giuste o scelte sbagliate. Ogni decisione ha i suoi pro e i suoi contro, i suoi rischi e i suoi benefici. È difficile delineare vantaggi e svantaggi oggettivi poiché quello che da alcuni potrebbe essere considerato un punto positivo potrebbe non esserlo per qualcun altro. Per esempio un rischio che si può correre quando si concentrano tutte le proprie risorse affettive su un solo figlio è quello di annullare sè stessi come individui e come coppia pur di soddisfare qualsiasi richiesta proveniente da quest’ultimo. L’intera esistenza di alcune coppie è organizzata intorno al controllo del figlio, al punto che si può rinunciare completamente alla propria vita di coppia, anche quando il figlio è ormai sufficientemente grande da essere in grado di badare a se stesso. Alcune coppie non fanno vacanze senza il figlio dal momento della nascita di quest’ultimo, non lo abbandonano praticamente mai, nemmeno per qualche uscita serale. Il bisogno di accudire pertanto si trasforma nel tempo in bisogno di tenere sotto controllo quello che fa il figlio, con un senso soggettivo di ansia e di disagio quando non è possibile esercitare questo controllo.

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re un solo figlio? E’ intuibile come coppie strutturate su questo tipo di modalità entrino facilmente in crisi nel momento in cui il figlio diventa autonomo, esce da casa e forma un proprio nucleo familiare. La coppia sembra non avere più una realtà indipendente dalla vita del figlio e quando quest’ultimo inevitabilmente sceglie la propria strada possono nascere conflitti, o i membri della coppia possono sviluppare dei disturbi psichici, come ad esempio la depressione. Un altro fattore che incrementa questo rischio può essere determinato dal fatto che nel corso degli anni la coppia si è sempre più chiusa rispetto alla cerchia di amicizie e rispetto alla possibilità di ricavarsi degli spazi personali per coltivare le proprie passioni. Un altro rischio che frequentemente corrono i genitori con un solo figlio è quello di proiettare su di lui una serie di aspettative che possono essere disconfermate dal dato di realtà. I figli possono anche scegliere strade che i genitori non sempre riescono a condividere, possono anche non realizzare il progetto che i genitori avevano in mente per loro, possono deludere le aspettative, infliggere ferite narcisistiche. E questo non avviene perchè i figli non hanno rispetto per i genitori, ma semplicemente perchè sono individui con i propri desideri, il proprio modo di vivere, di emozionarsi, di pensare. E poichè anche le coppie sono composte da individui non è da biasimare chi decide di fermarsi al primo figlio, anche se decidendo così contraddice le aspettative di altri, per esempio dei nonni, che magari desidererebbero un altro nipote. Non abbiamo il diritto di stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato applicando il nostro punto di vista alla vita degli altri

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Convivo con un figlio La convivenza si è sotituita, quasi completamente, al matrimonio. Ma in caso di figli cosa dice la legge?

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ino a non molti anni fa la scelta di una coppia di costituirsi come famiglia veniva, nella quasi totalità dei casi, suggellata dal matrimonio. Nell’ultimo decennio la società ed il costume sono stati sempre più largamente interessati e coinvolti dal fenomeno della convivenza. La scelta di vivere in coppia senza convolare a nozze è in crescita. Oggi rappresenta l’alternativa al più classico matrimonio; ed anzi, non raramente si arriva al fatidico si solo dopo un più o meno lungo periodo di vita insieme. Chi convive nella realtà pratica costituisce un effettivo nucleo familiare. Ciò è pacifico anche per il legislatore. Difatti, la legge riconosce la famiglia di fatto nella comunità di un uomo ed una donna che decidono di convivere stabilmente, eventualmente anche insieme alla loro prole. Sebbene la Costituzione italiana riconosca nella famiglia fondata sul matrimonio la cellula elementare della nostra società, la legge – intesa in senso largo – ha dovuto fare i conti con la famiglia di fatto. Tanto più che la famiglia di fatto, nella sua qualità di fenomeno sociale, produce svariate conseguenze giuridiche. È probabile, per esempio, che i conviventi acquistino insieme un appartamento, o che contraggano un mutuo cointestandolo. 42

Ancora, è auspicabile che dalla loro unione nascano dei figli. La legge non può sottrarsi dal suo naturale compito di garanzia, perciò deve individuare un’adatta ed efficace tutela per queste ed ad altre possibili conseguenze fattuali della convivenza. Nel linguaggio giuridico la convivenza prende lo specifico nome di: convivenza more uxorio. Dandole una sua propria denominazione legale dottrina e giurisprudenza hanno riconosciuto la valenza del fenomeno, sottolineando, altresì, la necessità di inquadrare i caratteri che la allontanano dal matrimonio. Il matrimonio è un atto giuridico che, come tale, genera una serie di diritti e doveri. La convivenza more uxorio non produce nessun effetto giuridico perché è una libera unione. Essa, diversamente dal matrimonio, può cessare in qualunque momento, anche per volontà d’una sola delle parti, e senza seguire alcuna procedura legale, almeno per quel che riguarda gli adulti protagonisti della separazione. Va subito chiarito che rispetto alla famiglia di fatto non è stata ancora articolata una legislazione specifica. La sua natura di rapporto libero rende molto difficile qualunque intervento legislativo. La legge, diversamente, quando interviene su un fenomeno sociale con lo scopo di regolamentarlo delinea vincoli ed impone diritti e doveri.


o, cosa dice la legge?

Ora se degli adulti capaci e consenzienti decidono di optare per una libera unione, svincolata dalle imposizioni matrimoniali, come fa il legislatore a sottoporre questa stessa unione a delle regole? Mancando un complesso di leggi specifiche a tutela della convivenza come si fa a regolare gli effetti giuridici che dalla stessa comunque vengono prodotti? L’operazione che si mette in atto è questa: le situazioni giuridiche prodotte per effetto della convivenza more uxorio vengono assimilate e riportate a figure giuridiche analoghe. E di conseguenza vengono tutelate attraverso il ricorso a queste stesse figure. Ad onor del vero va detto che questo processo di assimilazione è molto delicato e complesso.

Esso dipende prevalentemente dalla giurisprudenza – o, in parole povere, dalle decisioni che i giudici adottano. Chiaramente i giudici formano le loro decisioni solo sui problemi che di volta in volta vengono sollevati nei diversi processi. Il che significa che tale assimilazione è anche estremamente lenta. La giurisprudenza, tuttavia, si è orientata nel senso di ammettere che dal punto di vista etico e morale i conviventi more uxorio siano tenuti alla reciproca assistenza e debbano ugualmente contribuire al menage familiare secondo le proprie possibilità. In altre parole in costanza di comunione la collaborazione tra i conviventi viene riconosciuta come l’adempimento di obbligazioni naturali. 43


E AL SP EC I

Seminario Leboyer Il percussore del parto dolce è approdato a Milano per un seminario molto intenso

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l 30-31 ottobre sono stati dei giorni speciali per le future mamme di Milano. Infatti, il famoso ginecologo e ostretico francese Frèdèrick Leboyer, ha tenuto a Peschiera Borromeo (Milano) un seminario. Seminario organizzato con la collaborazione di Mamma Fit. Leboyer, oramai 92enne, è sempre stato un percussore del parto dolce, noto anche come metodo Leboyer. Nella clinica parigina nella quale lavorò stabilì una serie di condizioni che permettessero al neonato una nascita senza traumi inutili. Il suo metodo richiede ai medici e ai genitori lo sforzo di un approccio non tradizionale e offre in cambio prospettive di dolcezze e di gioia nel recupero del parto come momento di amore e non soltanto di efficientismo ospedaliero. Durante il seminario sono stati eseguiti 44

degli esercizi derivanti dal Tai Chi Chuan e Chi Kung che non richiedono la minima forza fisica, a cui si affiancano esercizi basati sulla respirazione ed il canto carnatico, canto tradizionale del sud dell’India che si modula sull’inspirazione ed espirazione, attraverso l’uso della tampoora, strumento a corde indiano. «Quando io ero incinta del primo figlio, il mio compagno mi consigliò un libro di Leboyer ha raccontato Ilaria Martina, un’affiliata di Mamma Fit a Torino e organizzatrice del seminario -. Così mi sono avvicinata al metodo del noto ginecoloco portandolo fino al parto, che è avventuo in casa mia con l’aiuto di due ostretiche. Il parto è andato benissimo ed è un’esperienza che rifrei subito. Ero sicura che sarebbe andato tutto bene. Ovviamente, per poter effettuare questo tipo d’esperienza, bisogna avere una gravidaza perfetta e avere a casa due ostretiche che vengono chiamate alle prime contrazioni». Al seminario hanno partecipato una trentina di persone tra cui mamme, ostetriche, alcuni papà, insegnanti di tai chi e di yoga. U n ’i n c o n t r o m o l t o


impegnativo perchè comprendeva due giorni per otto ore ciascuna. «Durante il seminario abbiamo eseguito degli esercizzi di “canto carnatico” che non sono altro che delle semplici vocalizzazioni - ha continuato Ilaria -. Questo servirà alla futura mamma durante il travaglio per regolare la respirazione. Infatti, a volte, si consiglia di cantare in quelle situazioni. Adesso che ho potuto conoscere Leboyer di persona mi piacerebbe portare il suo pensiero ad altre persone con dei seminari» ha concluso l’organizzatrice. Fra le condizioni suggerite da Leboyer perché si possa realizzare una nascita senza violenza si ha che: dopo il parto il bambino possa riprendersi dallo stress della nascita sull’addome

della madre, affinché continui a sentirne il calore e il battito cardiaco, Il cordone ombelicale venga reciso tardivamente, alla madre e al bambino venga lasciato un po’ di tempo per “conoscersi” e che il bagnetto e le procedure mediche postparto vengano effettuate successivamente, qualora possibile, tutte le operazioni che coinvolgono il bambino dovrebbero avvenire in modo molto delicato, evitando rumori, movimenti bruschi e luci troppo intense. Le sale parto dovrebbero corrispondere a queste condizioni e quindi offrire ambienti confortevoli, 45



GU BE IDA NE AL LA SSE LA S FA RE AL M DI UT IG T E LI UT E A T AL A

I diritti dei bambini

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Le coliche

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I diritti de Dieci passi per tutelare i diritti dei bambini e degli adolescienti ricoverati in ospedali

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resentata ufficialmente due anni fa, la “Carta dei diritti dei bambini e degli adolescenti in ospedale” è stata redatta da Fondazione ABIO Italia, in collaborazione con la società Italiana di Pediatra (Sip), e s’ispira alla Convenzione Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza del 1989 e alla Carta di EACH (European Association for Children in Hospital) del 1988. I dieci passi 1) Cure di qualità I bambini e gli adolescenti hanno diritto ad avere sempre la migliore qualità delle cure. Possibilmente a domicilio o in ambulatorio e, qualora fosse necessario, in ospedale. A tale 48

fine deve essere garantita loro un’assistenza globale attraverso la costruzione di una rete organizzativa che integri ospedale e servizi territoriali, con il coinvolgimento dei pediatri di famiglia. 2) In reparto mai senza mamma e papà I bambini e gli adolescenti hanno il diritto di avere accanto a loro in ogni momento i genitori o un loro sostituto adeguato al compito e a loro gradito, senza alcuna limitazione di tempo o di orari. 3) Servizi adeguati L’ospedale deve offrire facilitazioni ai genitori dei bambini e adolescenti ricoverati e deve


ei bambini aiutare e incoraggiarli. 4) Reparti dedicati I bambini e gli adolescenti hanno diritto ad essere ricoverati in reparti pediatrici, e mai in reparti per adulti. Possibilmente aggregati per fasce d’età omogenee affinché si possano tenere in debita considerazione le differenti esigenze di un bambino o di un adolescente. Non deve essere posto un limite all’età dei visitatori, compatibilmente con il rispetto delle esigenze degli altri piccoli ricoverati e con le necessità assistenziali del bambino stesso. 5) Assistenza 24 ore su 24 Ai bambini e agli adolescenti deve essere assicurata la continuità dell’assistenza pediatrica da parte di un’èquipe multidisciplinare ospedaliera, 24 ore su 24, sia nei reparti di degenza sia in un pronto soccorso. 6) Benessere globale Tutti i bambini e gli adolescenti hanno diritto ad avere a loro disposizione figure specializzate in grado di creare una rete assistenziale che risponda alle necessità fisiche, emotive e psichiche loro e della loro famiglia.

sione e la loro intimità deve essere rispettata in ogni momento. A bambini e adolescenti devono essere garantiti il diritto alla privacy e alla protezione dell’esposizione fisica e da situazioni umilianti, in relazione all’età, alla cultura e al credo religioso loro e della loro famiglia. 9) Informazione “Su misura” I bambini e gli adolescenti hanno diritto ad essere informati riguardo la diagnosi e adeguatamente coinvolti nelle decisioni relative alle terapie. Le informazioni ai bambini e agli adolescenti, specie quando riguardano indagini diagnostiche invasive, devono essere date quanto possibile in presenza di un genitore e in modo adeguato alla loro età, capacità di compressione e sensibilità manifestata. 10) Lotta al dolore per i più giovani Nell’attività diagnostica e terapeutica che si rende necessario, devono essere sempre adottate tutte le pratiche finalizzate a minimizzare il dolore e lo stress psicofisico dei bambini e degli adolescenti e la loro sofferenza della loro famiglia.

7) Ambienti ad hoc I bambini e gli adolescenti devono avere quotidianamente possibilità di gioco, ricreazione e studio. Tutto questo, ovviamente, adatto alla loro età e in un ambiente adeguatamente strutturato e arredato. Devono anche essere assistiti da personale specificatamente formato per accoglierli e prendersi cura di loro. 8) Rispetto della privacy I bambini e gli adolescenti devono essere trattati con tatto e compres49


Le Coliche È un disturbo temporaneo che si risolve spontaneamente, di solito entro il terzo mese di vita, e non comporta alcuna conseguenza negativa per la sua crescita

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e coliche del lattante non sono un fastidio di poco conto. Chi le ha sperimentate lo sa: il loro impatto sul benessere del bambino e sulla serenità di chi lo accudisce può essere veramente molto pesante. Nonostante il fenomeno sia molto diffuso ( riguarda il 10-30% di tutti i neonati) tuttora le sua cause non sono state chiarite con certezza. Nel corso degli anni, gli esperti hanno formulato diverse ipotesi: intolleranza al lattosio, allergia alla proteine del latte vaccino assunte dalla madre oppure contenute nel latte artificiale, disturbi della motilità intestinale, immaturità dell’apparato digerente, temperamento irritabile del bambino, difficoltà di relazione con i genitori. I ricercatori stanno ora prendendo in considerazione una nuova possibilità, che ha già dato risultati promettenti in termini di terapia del disturbo. Lo sviluppo di gas intestinale e i sintomi dolorosi che il bambino sperimenta potrebbero essere legati alla composizione della flora batterica che nei primi mesi di vita del piccolo colonizza il suo apparato digerente. Sono state evidenziate differenze tra la flora intestinale dei bimbi affetti da coliche e di quelli sani e si è visto che la somministrazione di probiotici, senza interrompere l’allattamento materno, ha consentito di ridurre la durata delle crisi di pianto quotidiane. La diagnosi corretta • Crisi di pianto inconsolabile che durano per ore e si ripetono quotidianamente o quasi, agitazione, un caratteristico movimento di flessione delle gambine contro il pancino, meteorismo. Sono i sintomi evidenti delle coliche del lattante. 50


• Il criterio usato comunemente per diagnosticare le coliche è la regola dei tre: il bambino piange ininterrottamente almeno tre ore al giorno, almeno tre giorni settimana, e il disturbo si manifesta per un minimo di tre settimane consecutive. In genere il pianto si verifica nelle ore serali. A parte questo disturbo, il bambino cresce bene e il problema si risolve spontaneamente entro il terzo mese di vita. • È bene che i geniori si rivolgano al pediatra per diagnosticare con sicurezza le coliche ed evitare confusione con altre patologie che possono affliggere un neonato, come il reflusso gastroesofageo, l’otite o la ciste. Batteri buoni e batteri cattivi Di recente, è stata presa in considerazione una nuova ipotesi, che coinvolge la composizione della flora intestinale del neonato. • Anallizzando la composizione della loro flora batterica intestinale, è emerso che quella dei bambini sani è più ricca di lactobacilli da coliche e povera di lactobacilli e ricca di batteri gram negativi, come l’Escherichia coli, responsabili della formazione di gas intestinale. Queste differenze possono influire, oltre che sulla formazione di gas, anche sulla motilità intestinale e sui meccanismi nervosi che portano gli stimoli dolorosi dall’intestino al cervello. Lo squilibrio della flora intestinale casua di allergie alimentari. • La buona notizia è che lo squilibrio della flora batterica intestinale si può correggere, somministrando al bambino sofferente, fin dalle prime settimane di vita, un probiotico. Il trattamento è innocuo e perfettamente compatibile con il proseguimento dell’allattamento materno. 51


Bimbi Bel

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lli per il sociale Grazie alla generosità di tante persone OBM Onlus è riuscita a far tornare a casa il primo bambino! Bimbi Belli vuole mandare un grazie speciale a tutte quelle persone che hanno sostenuto il progetto “12mesi per un Sogno”. “Vedere gli occhi scintillanti del ragazzino di 12 anni (quattro dei quali trascorsi dentro e fuori dall’ospedale) quando ha saputo che finalmente sarebbe potuto tornare a casa per sempre. Farà finalmente ritorno nella sua cameretta, accompagnato da un medico specializzato con cui ha subito familiarizzato. Ai medici del reparto di terapia Intensiva del Buzzi è venuto un brivido di gioia” COSA PUOI FARE? Puoi sostenere le attività e i progetti di OBM Onlus con una donazione attraverso: • Bonifico bancario: intestato a OBM Onlus, Banca Regionale Europea, Numero di conto: 000000000186 Agenzia: n. 117 CIN I - ABI 6906CAB 01616 • Bollettino postale: intestato ad OBM Onlus Conto Corrente Postale n. 5755 1459 Via Castelvetro 32, 20154 Milano • Assegno bancario: intestato ad OBM Onlus Via Castelvetro 32, 20154 Milano Aiutaci a sostenere progetti come questi attraverso la tua immagine...partecipa ai casting per il “Calendario Bimbi Belli 2011” 53



Dopo il parto chi ha tempo di cucinare? Pag. 58

Lo chef sei tu!

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Dopo il parto, chi ha i Una volta avuto il primo figlio la nostra vita cambia completamente. Non si ha più tempo per fare le faccende di casa, ma sopratutto per cucinare

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na volta dimesse dall’ospedale, si ritorna a casa con il nuovo arrivato. Non abbiamo pensato, però, che questo nuovo figlio e questa nuova vita cambierà completamente le nostre abitudini.

Anche solo preparrare un piatto di pasta diventerà un problema. L’ideale è armarsi di buona pazienza e di una buona organizzazione. Procuratevi dei contenitori che possano passare direttamente dal freezer al microonde. Sarà più semplice così avere cena o pranzo pronti anche nel caso in cui ci dimenticassimo di scongelare. Compriamo cibi che si possano congelare senza alterare i sapori.

INVOLTINI DI MELANZANE Tagliamo a fettine sottili le melanzane e grigliamole. In alternativa vanno bene anche quelle surgelate, in questo caso lasciamole scongelare per bene in modo che rilascino l’acqua completamente. Aggiustiamo di sale e pepe. Stendiamo le fettine e mettiamo sopra speck e scamorza, prosciutto cotto e asiago, prosciutto crudo e fontina o quello che il nostro palato apprezza di più. Arrotoliamo e fermiamo con uno stuzzicadenti. Possiamo prepararne di diversi contemporaneamente e poi metterli misti nelle vaschette. Al momento di mangiare, toglieremo dal freezer e passeremo qualche minuto in forno. A chi piace, si può aggiungere sopra del sugo di pomodoro INSALATA DI POLLO Prendiamo del petto di pollo, tagliamolo a cubetti e grigliamolo. Lasciamo raffreddare e prepariamo dei sacchettini monoporzione. Al momento del pranzo o cena, laveremo dell’insalata e l’aggiungeremo al pollo preventivamente scongelato. Al pollo si possono aggiungere delle olive verdi e nere prima della congelazione TORTA SALATA/DOLCE Qui ci possiamo sbizzarrire quanto vogliamo preparandone di diverse. Radicchio, gorgonzola e speck. Classica prosciutto cotto e mozzarella. Pesto, gamberetti e crescenza.

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il tempo di cucinare?

Mozzarella, wurstel, funghi misti. Se avete qualcosa a scadenza breve approfittatene per fare il ripieno Cuocete, lasciate raffreddare, tagliate a pezzetti e congelate.

infornate.

Potete anche preparare della alternative dolci da scongelare velocemente nel caso in cui arrivino delle visite e non abbiate nulla da offrire, oppure qualcuno si fermi a cena e dopo la pizza vogliate qualcosa di dolce che non sia il solito gelato che non sempre si ha in frigorifero. Prendete la pasta sfoglia e ritagliate dei rettangolini. All’interno mettete dei pezzetti di mela, pera o banana e dei pezzetti di cioccolato fondente. Chiudete sigillando bene i bordi, praticate un piccolo taglietto sul dorso dei pasticcini e

Al supermercato trovate dei preparati al bancofrigo velocissimi con tutto l’occorrente per un sugo al pesce che certo non sarà come quello del ristorante, ma ci permetterà di variare.

Se amate la pasta potete preparare dei sughetti. Pomodoro e ricotta. Pomodoro, tonno, olive nere e/o verdi.

Altri piatti congelabili possono essere lo spezzatino, le verdure tagliate a cubetti e grigliate, il caciucco, la parmigiana (e tutte le sue varianti: classica, con prosciutto cotto, con provola affiìumicata), la pasta al forno (che si può preparare in mille modi diversi: alla bolognese, ai frutti di mare, alle verdure). 57


SP AU EC T U IA L NN E O

Lo chef Polpette di riso Ingredienti • 350 grammi di riso • 200 grammi di broccoli • 400 grammi di salsa di pomodoro • 1 rametto di rosmarino • 1 bicchiere di vino bianco • mezzo litro di brodo vegetale • 2 spicchi d’aglio • 2 cucchiai di grana padano grattugiato,

La ricetta delle polpette di riso con broccoli è davvero squisita. È utile a far mangiare i broccoli, verdura ricca di sali minerali e vitamine, ai bambini. Lessate per 5 minuti, in acqua salata, le cime dei broccoli, poi scolateli e fateli raffreddare. Tritate il rosmarino e in una padella mettete l’olio e metà del burro. Rosolatevi l’aglio, toglietelo e versate i broccoli. Cuocete quindi per 5 minuti e aggiungete il riso. Fatelo tostare per 2 minuti e poi aggiungete il vino e fatelo evaporare, aggiungete il brodo e cuocete il riso. In un’altra padella mettete olio e burro, aggiungete la polpa di pomodoro, il rosmarino, lo zucchero, il sale e il pepe e cuocete per 5 minuti. Con il riso fate delle polpette e poi mettetele su una teglia coperta di carta da forno. Mettete in forno caldo a 180°C e cuocetele per 10 minuti. Una volta cotte, passate le polpette nel sugo di pomodoro e lasciate insaporire per qualche minuto. Alla fine spolverizzate con il grana padano. Inviacile tu ricette più riuscite a: info@bimbibelli.com Saremo lieti di pubblicarle. 58


sei tu! Crochette di lenticchie Ingredienti • 350 gr di lenticchie • 250 gr di patate • 1 cipolla • 1 spicchio di aglio • 1 ciuffo di prezzemolo • 1 uovo • pangrattato q.b. • 3 cucchiai di parmigiano grattugiato • olio d’oliva q.b. • sale q.b. Le crocchette di lenticchie sono delle piccole palline fritte (o cilindri, stelline, cuoricini ecc, in base alla forma che preferirete creare), che potrete preparare per far mangiare in modo divertente i legumi ai vostri bambini. La ricetta sarà quella base delle crocchette di patate, con l’aggiunta di lenticchie e potrete realizzarla e servirla come antipasto per gli ospiti più adulti e come secondo piatto per i più piccoli della casa. Mettete le lenticchie a bagno per 6 ore, lessatele per 1 ora e mezza e salatele; quindi scolatele conservando un po’ di acqua di cottura. Rosolate la cipolla tritata con un po’ di olio, unite le lenticchie e cuocete per 10 minuti con un po’ di acqua di cottura; quindi frullatele. Lessate le patate per mezz’ora, sbucciatele e pass atele allo schiacciapatate; quindi amalgamate il purè di patate e lenticchie e unite l’uovo, il parmigiano, l’aglio e il prezzemolo tritati. Regolate di sale e pepe e aggiungete il pangrattato se l’impasto dovesse risultare troppo morbido; formate le crocchette, passatele nel pangrattato, friggetele in padella, poche alla volta, nell’olio bollente, sgocciolatele e servitele. 59


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ID A SP AL I P OR LE IU TI DI ’ P VE SC IC P IP CO ER LI NE LI

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Mamma Fit

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Basket

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Mamma fit Si può fare esercizio fisico con il proprio figlio piccolo? Con Mamma Fit sì

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i può fare ginnastica anche dopo il parto? Con i corsi di “Mamma Fit” questo non sarà più un problema. Queste lezioni permetteranno alle mamme di fare esercizio fisico, senza dover lasciare il proprio figlio dai nonni o dalla baby sitter. I corsi di Mamma Fit hanno spopolato a Milano, dopo l’inizio del corso di aprile, al parco Sempione. Tanto che le istruttrici dei corsi di Mamma Fit sono finite su tutti gli approfondimenti di Canale 5 (Mattino 5 e Pomeriggio 5), Tg1, Corriere della sera, Correre Tv, City, Famiglia Cristiana e molti altri programmi televisivi e articoli su carta stampata. 62

A seguire le mamme due grandi professioniste del fitness: Monica Taranto, che ha lavorato nelle migliori palestre di Milano e tenuto numerosi corsi di aggiornamento della Federazione Italiana di Fitness, e da Elaine Barbosa, laureata in educazione fisica all’Università di San Paolo del Brasile. Le due proffesioniste ci hanno raccontato la loro esperienza nel mondo dei bebè. Come è nata l’idea di questi corsi? L’idea è nata proprio dalla nostra situazione personale: avevamo la voglia di fare attività fisica dopo la gravidanza. L’idea di poter integrare gli esecizzi fisici con la carrozzina,


è stata davvero interessante. La mamma interagisce con il bambino all’interno della carrozzina e questo ha dato degli ottimi risultati. Una mamma serena è anche una mamma migliore. Noi cerchiamo anche di superare quella situazione “peggiorativa dell’autostima” tipica delle donne nel periodo post-parto. Che reazioni hanno i piccoli all’interno delle carrozzine?

da quando sono piccoli e con “Mamma Fit” impareranno l’importanza del movimento fisico. Adesso, con i corsi di “Mamma Fit”, siamo impegnati qui a Milano, a Bergamo, Pavia, Varese, Padova, Treviglio, Colegno, Torino, Genova e a Roma . Un ottimo risultato direi.

loro

I bambini interagiscono direttamente con la lezione di ginnastica perché, seduti nel passeggino, sono stimolati dalla loro mamma che fa ginnastica utilizzando lo stesso passeggino. Come si svolge una lezione tipo? La lezione ha durata di circa un’ora. Dopo quale minuto di riscaldamento si passa alla fase di tonificazione per le gambe. A ogni azione del passeggino sul posto, corrisponde un movimento specifico degli arti inferiori che andranno a lavorare su una certa fascia muscolare. Questo tipo di disciplina è già stata esercitata in qualche altro paese? La disciplina è già praticata da almeno dieci anni negli Stati Uniti. La nostra prima esperienza è stata a Monza e devo dire che è andata molto bene. I bambini, durante il corso, osservano i genitori inpegnati in una disciplina fin

Vi sentite delle star adesso che siete finite sulla stampa nazionale e in tutte le trasmissioni televisive? Abbiamo avuto un grosso riscontro. La partenza è stata dura, ma poi ci siamo riprese bene. Non siamo delle dive! Sgobbiamo come delle mamme! Avete intenzione di ampliare questa disciplina anche nel resto d’Italia? MammaFit sta lavorando per portare la ginnastica con il passeggino in tutta Italia. Abbiamo elaborato un programma che permetterà agli istruttori ,che lo desiderano, di poter condurre serenamente una lezione con delle mamme che hanno partorito da sole 6 settimane. Mamme che hanno partorito naturalmente, mamme che hanno partorito con un cesareo, mamme che allattano, bambini che strillano, bambini che dormono, bambini che sorridono! Per chi volesse approfondire la conoscenza dei corsi di “Mamma fit” esiste un sito internet fornitissimo: www. mammaf.it. 63


Il basket Domanda...risposta... Tutto sul minibasket • Che cosa s’intende per minibasket? Il minibasket è l’attività sportiva propedeutica alla pallacanestro. È uno sport giocato con la palla, basato sul gruppo, attraverso il quale si sviluppano gli schemi motori e le capacità motorie di base. • A quale età è indirizzato? Si possono iscrivere tutti i bambini dai 5 agli 11 anni. Le categorie sono: pulcini e paperine, per i bambini e le bambine fra i 5 e i 6 anni; scoiattoli e libellule fra i 6 e i 7 anni; aquilotti e gazzelle fra gli 8 e i 9 anni; i bambini e le bambine fra i 10 e gli 11 anni rientrano nel gruppo degli esordienti. In questa ultima categoria si svolge il passaggio dal minibasket alla pallacanestro. • In cosa consiste l’attività per i bambini più piccoli? Nelle categorie pulcini e paperelle, l’attività svolta è di carattere prettamente ludico. Infatti, tre quarti della lezione consiste in giochi, percorsi e gare di tiro. Solo un terzo

della lezione ha un carattere più tecnico, proprio perché si tratta di un avviamente allo sport cestistico vero e proprio. In questa fase, l’attività prende anche il nome di gioco sport o easy basket. Non si svolge un campionato, ma solo gare organizzate dalla Federazione Italiana. • Che passaggio avviene nei gruppi più avanzati? Le categorie scoiattoli e libellule iniziano ad affrontare gare 5 contro 5, all’interno di un campionato non competitivo. Gli aquilotti, le gazzelle e gli esordienti svolgono invece un allenamento più specifico sulla tecnica della pallacanestro, meno improntato sull’aspetto ludico. I gruppi aquilotti e gazzelle partecipano a un campionato che può essere competitivo o non competitivo a scelta della società di appartenenza. • A che età iniziano i campionati veri e propri? Con la categoria esordienti. Esistono campionati provinciali e regionali. In questa categoria avviene il passaggio vero e proprio dal minibasket alla pallacanestro. • Con quale frequenza avvengono le lezioni? Il corso formativo di minibasket si svolge due volte la settimana e ogni lezione dura circa un’ora. Questo tempo consente ai bambini di divertirsi senza

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stancarsi eccessivamente. I bambini della categoria esordienti frequentano il corso tre volte la settimana: due allenamenti da un’ora e mezza e uno da un’ora. • Quale attrezzatura è richiesta? Solo le scarpe da ginnastica. La divisa da gioco e quella da allenamento vengono, in genere, fornite dallasocietà d’appartenenza.

ed essendo uno sport di allungamento, ha effetti benefici sulla colonna vertebrale. • Quali controindicazioni o misure precauzionali è bene considerare? Se il bambino è sano, non esistono controindicazioni.

• Quali documenti bisogna presentare per iscriversi? All’atto dell’iscrizione deve essere presentato il certificato di sana costituzione, rilasciato dal pediatra. • Quali vantaggi comporta lo svolgimento della pallacanestro? Per le sue caratteristiche di gioco, il basket prevede continui salti, scatti e cambi repentini di direzione; pertanto, comporta un buono sviluppo sia delle capacità anaerobiche, come la potenza muscolare e la velocità, sia della resistenza. Migliora la coordinazione motoria 65



Gossip: le notizie pi첫 curiose dal mondo delle Star Pag. 82

Cani e Gatti, la vendetta di Kitty

...come giocheremo? Pag. 88

IL M DI ON OG DO GI T E ECN NO O N LO SO GI LO CO

Pag. 86


Cani e Gatti, la v Agenti segreti, spie, killer, tutti rigorosamente a quattro zampe, per questo action movie insolito e spassoso, ricco di effetti speciali. Riusciranno i nostri eroi pelosi a salvare il mondo?

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n tutto il mondo le persone adorano i propri animali domestici. E perché non dovremmo? Guardateli: un vecchio e tranquillo Maremmano con un ciuffo di peli arruffati sulla testa, o un dolce e soffice gattino che fa le fusa…creature semplici, fedeli e affettuose, che chiedono solo il nostro amore.

La verità è che quelle mansuete palle di pelo che oziano sui divani e quei buffi batuffoli che rincorrono ingenuamente la propria cosa sono in realtà gli infaticabili militanti di una vasta rete sotterranea formata da agenti segreti, vigilantes e spietati killer a quattro zampe di ogni sorta.


vendetta di Kitty Questi eroi rischiano ogni giorno la propria vita per proteggere la nostra e mantenere l’equilibrio del potere fra i compagni più fidati dell’uomo in eterna competizione fra loro: cani e gatti. Nel film, Kitty Galore, exagente segreto della MEOWS, un’organizzazione di spie feline, si è distaccato dal gruppo e cova un piano diabolico, non soltanto per mettere in ginocchio i suoi nemici cani, ma anche per umiliare i suoi compagni gatti e fare del mondo il suo affilaunghie personale. Obbligati ad affrontare una minaccia senza precedenti, cani e gatti sono costretti a unire le proprie forze in un’alleanza inverosimile in modo da salvare se stessi ai propri padroni: una frizzante commedia in 3D che combina azione, animazione e digital puppetry all’avanguardia, per il divertimento di tutta la famiglia.


…Come gio Il futuro delle console e dei videogiochi strizza l’occhio al cinema con l’utilizzo della tecnologia 3D, mentre aumenta la possibilità di entrare direttamente nelle avventure e diventare protagonisti

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e case di videogiochi hanno presentato le novità dei prossimi mesi, pronte a rivoluzionare il mondo dei games. Scopriamole insieme. Ogni anno, a Los Angeles, si tiene la più grande fiera di videogiochi del mondo. Si chiama E3 e tutte le case produttrici presentano le loro novità per i prossimi mesi. Quest’anno è stato decisamente più interessante del solito, perché oltre a tantissimi nuovi videogiochi abbiamo visto veri e propri nuovi modi di giocare, che rivoluzioneranno la nostra interazione con lo schermo. Cominciamo da Xbox 360: Kineck è arrivata da poco sul mercato, è una periferica rivoluzionaria che si collega alla console e vi libera dal controller tradizionale, sostituendolo con tutto il vostro corpo. In pratica, tutti i movimenti che farete verranno replicati sullo schermo, senza bisogno d’impugnare telecomandi o joypad. Ad esempio, potrete giocare a tennis, sparare, accarezzare cuccioli e chissà cos’altro. Tra i giochi presentati per questa periferica troviamo Kinectimal, 70


ocheremo? un titolo nel quale dovrete accudire dei deliziosi cuccioli di tigre, e Kinect Adventures, nel quale dovrete lanciarvi con il paracadute, fare rafting e sopravvivere nella giugula. Anche Sony, per la sua PlayStation 3, ha presentato un nuovo sistema di controllo che prevede il movimento davanti alla schermo. Si chiama PlayStation Move ed è costituito da una telecamera che rivela gli spostamenti da un telecomando, molto simile a quella della Wii. Il meccanismo con il quale funziona il tutto è molto simile, ma il livello di precisione è decisamente più alto e grazie alla telecamera è possibile entrare direttamente ne videogioco. Per la PlayStation Move sono pronti già moltissimi giochi, e nella confezione sarà inclusa una compilation di games sportivi. Non solo: grazie ad alcuni supporti si può trasformare PlayStation Move in una pistola o anche in un volante. Nintendo è stata la casa che ha dato il via alla mania dei videogiochi in movimento con il telecomando della Wii e infatti ha preferito concentrarsi sulla nuova versione della sua console portatile, il Nintendo DS. Il nuovo modello si chiama Nintendo 3DS e, oltre a essere più potente, ha molte caratteristiche in comune con la precedente: due schermi, utilizzo del pennino, navigazione in internet e fotocamera. La vera novità è che sullo schermo superiore vedrete le immagini in 3D, proprio come al cinema con gli occhialini, anche se non ci sarà bisogno di indossarli perché lo schermo del SDS farà uscire fuori i personaggi semplicemente guardandoli a occhio nudo.

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Gossip: le notizie più curi È nata una stella? Staremo a vedere... Rischia,suo malgrado e nonostante la sua giovane età, di rubare la luce della ribalta agli altri componenti della sua celebre famiglia. Stiamo parlando di Willow Smith, la figlia dell’attore Will Smith e dell’attrice e cantante Jada Pinkett Smith. La ragazza, diventata una vera fashionista, è oramai richiestissima dai fotografi delle riviste patinate e paparazzata sui red carpet proprio come una vera diva. La sua fama ha anche superato quella di suo fratello, famoso per il film “Karate Kid”. Determinata ed estrosa come poche, a soli nove anni si è presentata alla premiere del lungometraggio di Jada a Londra con un paio di originali pantaloni con la stampa della bandiera britannica e di Converse coordinate. A Berlino, invece, si è sottoposta ai flash in un completo tartan borchiato, mentre a Parigi ha deciso di indossare gli orecchini preferiti (un paio di spille da balia). Tanta originalità, che non s’intravede nemmeno nei suggerimenti dati dagli stylist alle più navigate pop star, l’ha fatta notare dalle riviste di moda e pochi giorni fa, la bambina per nulla intimorita, è stata protagonista di un servizio fotografico presso la fermata della metro Trocadèro, nella capitale francese. I genitori si sono dovuti accontentare di vegliare sulla loro piccola, dimenticando di essere delle star, se non per il breve momento in cui una coppia di neo sposini ha chiesto a Will Smith una fotografia ricordo. Lei, in ogni caso, non ha nemmeno tempo per concedersi troppo ai fotografi: sta lavorando duramente al suo disco d’esordio. Chi ha sentito dei brani ha decretato che l’album sarà un successone. 72


iose dal mondo delle Star Monica Bellucci ha 46 anni e due figlie, posa con la secondogenita sulla copertina di Vanity Fair decantando le gioie del diventare “matura” Monica Bellucci ha 46 anni ed è felice d’invecchiare. «Voglio vivere la mia età per quello che mi sta dando. Non illudermi di essere ancora ventenne o trentenne», dice a Vanity Fair, che l’intervista alla vigilia della messa in vendita (per beneficenza) di uno splendido libro fotografico, intitolato semplicemente Monica Bellucci, che raccoglie i suoi più bei ritratti scattati, nel corso degli anni, dai grandi nomi dell’immagine. Uno degli scatti, che Vanity Fair mette in copertina, la ritrae con la secondogenita Léonie, nata il 21 maggio scorso. «Solo la foto di Léonie è di quest’anno», dice l’attrice, «ed è come se segnasse la fine di un periodo della mia vita, un periodo che non tornerà ma che saluto senza rimpianti. Ho avuto così tante belle cose in questi anni. Lavoro, incontri, viaggi, l’amore, le mie figlie. Posso dire addio alla giovinezza senza dolore. Si chiude questo libro e si apre un altro capitolo». Monica descrive così questo momento della sua vita: «Sono come una pera matura. Perfettamente matura. Dolcissima e succulenta. Una specie di stato di grazia. La pera matura, prima o poi, cade, lo so. Marcisce pure. Non è una bella prospettiva. Ma ci penserò più avanti». 73


Gossip: le notizie più curi Gianna Nannini in copertina al nono mese: “Dio è una donna” Alla notizia della gravidanza di Gianna Nannini ero subito nate un mare di polemiche e di domande. Chi è il padre? Come avrà fatto a rimanere incinta? E altre amenità... Oggi la ritroviamo sulla cover di Vanity Fair splendida con il suo pancione al nono mese, vestita con i soliti jeans rock e con una maglietta che manifesta subito il Nannini-pensiero. “Dio è una donna” recita la t-shirt, e la stessa frase Gianna Nannini la scrive in una lettera indirizzata a sua figlia che nascerà a breve.

ho dentro di me”.

“Ti chiamerò Penelope perché mi hai aspettato tanto prima di nascere. Hai aspettato che fossi pronta. Per tre volte non lo sono stata, ma oggi lo sono. Tu, il più grande amore della mia vita, arrivi dopo il dolore profondo e lo shock. Ma ci ho creduto pienamente, e ho sentito la forza per riuscirci, e ti ho desiderata così tanto che oggi, mentre ti scrivo, ti

Quesa la prima parte della lunga lettera aperta che Gianna Nannini scrive alla figlia che sta per nascere, sulle pagine di Vanity Fair, con una copertina stupenda opera del fotografo Jean-Baptiste Mondino. “Dio è donna. Lo capirai presto e lo capiremo insieme”. “Ogni tanto penso a te, sposti tutti i miei confini. Amor, che bello darti al mondo”: sono i versi di Ogni tanto, la canzone dell’album Io e te, in uscita l’11 gennaio, che la Nannini ha registrato durante la gravidanza e dedicato alla figlia che sta per nascere. “Mi piace pensare”, scrive ancora a Penelope, “che Io e te possa rimanere il mio inno all’amore, un amore grande che rivendichi il desiderio della donna e la sua libera scelta” Gianna Nannini aveva già posato sulla copertina di Vanity Fair nel 2008 dopo la morte del padre. 74


iose dal mondo delle Star Katherine Heigl: “Ho adottato Naleigh dalla Korea come fecero i miei genitori con mia sorella”

Se Katherine Heigl è abituata ai flash dei fotografi e alle copertine patinate, la piccola Naleigh, la figlia adottiva dell’attrice, è la prima volta. Per il suo debutto la Heigl ha scelto la cover di Dicembre della rivista W magazine che ha chiamato ad immortalarle il grande fotografo Patrick Demarchelier. All’interno un’intevista molto toccante rivela che l’attrice, star di Grey’s Anatomy, ha preso la decisione di adottare la piccola bimba koreana, proprio come fecero i suoi genitori con sua sorella e spera infatti che un giorno, zia e nipote, possano raccontarsi le esperienze e le sensazioni legate all’adozione, esperienza che le accomuna. 75


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Bimbi Belli da sempre è dalla parte dei bambini. Ci schieriamo contro la Pedofilia e la Pedopornografia. Il nostro team monitorizza 24 ore su 24 ciò che accade sulle nostre pagine, qui i vostri bimbi sono tutelati e al sicuro. Condividere le foto dei propri bimbi non significa condivdere immagini pedopornografiche. Privarli della libertà di crescere spensieratamente non è, secondo il nostro modesto parere, il modo migliore per farli diventare grandi. Crediamo in un mondo fatto di allegria e spensieratezza a partire dagli adulti.

Vi invitiamo a segnalare a casting@bimbibelli.com qualsiasi commento sgradevole o poco consono allo spirito delle nostre pagine, procederemo con severi provvedimenti.

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Cosa ci dicono le stelle: Ariete

Marte in un Segno di Fuoco ti dona vitalita’ ed una certa impazienza nei primi giorni del mese. In te convivono emozioni e tantissima sensibilità che puoi utilizzare per conoscere, creare ed amare. Stai andando in profondità in molti rapporti sia di lavoro che personali. Continua a dare forma alle tue aspirazioni, nell’azione comprenderai cosa è bene per te. Forse dovrai cambiare qualche punto di vista ed accogliere i suggerimenti di una persona che ami.

Toro

Il Sole nel tuo Segno opposto: lo Scorpione ti proietta verso il mondo esterno. Coinvolgimento, intuizioni originali ed incontri che apriranno i tuoi orizzonti, sono in arrivo. Potresti avere un notevole carico di lavoro o muoverti in modo frenetico. L’azione neutrale ed in qualche modo protettiva di Saturno, ti offrirà la calma necessaria per portare a termine i tuoi impegni. Hai molti sogni nel cassetto ed i migliori riguardano la tua capacità di dare.

Gemelli

Novembre è ricco di opportunità. Quasi senza accorgerti riempirai la tua agenda di appuntamenti, programmi, eventi. Il contatto con gli altri, le idee e le esperienze risveglieranno la tua creatività ed il gusto di giocare con la mente. La curiosità del bambino per la scoperta del mondo risplenderà in te come un tempo. Ora sei in grado di utilizzare la vitalità che sta nascendo nella tua vita, con un significato che solo tu conosci.

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:Oroscopo di Novembre Cancro

Ottimo periodo per lo sviluppo di progetti e programmi. Sole, Mercurio e Venere nel Segno amico dello Scorpione ti daranno più di una soddisfazione. E’ necessario avere un piano preciso, scegliere cosa vuoi realizzare per non disperdere l’energia che ti stanno proponendo. Anche Saturno e Plutone t’inviano messaggi di apertura verso ciò che non conosci. Hai la tendenza a dubitare del nuovo ma l’energia delle Stelle ti sostiene ispirandoti momento dopo

Leone

Fino alla metà del mese potresti oscillare fra momenti di efficienza ed altri di inquietudine. Gli Astri ti invitano ad una riflessione rispetto alle decisioni da prendere. Considera una questione da vari punti di vista e poi agisci. Sei una persona responsabile e generosa ma spesso dimentichi che gli altri possono avere aspirazioni diverse dalle tue. Il momento ti richiede di agire con sensibilità tenendo presente che sei di esempio a tante persone.

Vergine

Novembre sarà allegro, incisivo, con eventi che alleggeriscono il cuore. Preparati al successo e ad una possibile love story. I sentimenti saranno intensi e la comunicazione fra mente e cuore sarà ricca di comprensione. Avrai una formidabile stabilità mentale ed emotiva che ti farà puntare dritto su quello che veramente ti dà gioia. Non precipitare le azioni o renderai tutto confuso, mantieni il respiro calmo per non sbagliare.

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Cosa ci dicono le stelle: Bilancia

E’ il mese della costruzione e della stabilità, anche economica. Hai attraversato molte paure, hai guardato i tuoi fantasmi e sei tornato nel tuo centro. La mente produce ombre che nascono dal timore di cambiare. Non chiederti dove stai andando, ogni giorno fai un accordo con te stesso: sii generoso e dona, così sei allineato con la vita e non temi l’ignoto. Saturno ti sta insegnando proprio questo: a separare l’illusione dalla verità, è un tuo amico.

Scorpione

Sole, Mercurio e Venere ti offrono un compleanno stimolante, tutto ti sembrerà a portata di mano e di facile realizzazione. Il tuo modo di relazionarti sarà in armonia con le situazioni. Le parole ed i gesti nasceranno dall’equilibrio interiore. All’inizio del mese potresti sentirti insicuro, è il desiderio di esprimerti che ti stimola a mostrare il tuo vero volto. Ogni pensiero porterà saggezza ed una fresca ironia.

Sagittario

Novembre è in sintonia con il tempo della meditazione. In natura ogni cosa si lascia andare, perde i suoi confini e procede verso una nuova avventura. Questo ciclo potrebbe risultare adatto a te in questo periodo. Non forzare gli eventi, non cercare spiegazioni, resta attento ai cambiamenti che ti circondano. Nell’osservare potrai cogliere sfumature e messaggi che ora ti sfuggono. Marte nel tuo Segno ti renderà impaziente ma la chiarezza acquisita sarà costruttiva.

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: Oroscopo di Novembre Capricorno

Il ritmo del mese sarà silenzioso ma piacevole. Si fà strada l’esigenza di dare una maggiore consistenza ai tuoi obiettivi. Ci saranno momenti d’insicureza o di stanchezza all’iniizo di Novembre, poi ti sentirai affascinato da quello che suscita la tua curiosità. Da tempo stai riflettendo su l’importanza di creare più movimento nella tua vita. Per ora i Pianeti ti invitano ad allargare le tue relazioni, a coltivare le amiciize per sentirti parte di un unico grande cuore.

Acquario

Periodo dinamico, i giorni avranno una nota di protagonismo che saprai interpretare con la tua originale comunicativa. Saturno ti protegge e ti aiuterà a vedere le modifiche da fare sia nella professione che in alcuni rapporti. Collaborazioni ed amicizie saranno rinnovati sulla base di una fiducia ritrovata. I Pianeti dello Scorpione potrebbero darti numerosi impegni di lavoro o familiari, saprai però prenderti il tempo per il tuo benessere.

Pesci

E’ un mese propizio allo sviluppo dei progetti. Il ritorno di Giove ed Urano nel tuo Segno favorisce i nuovi inizi e quello che desideri raggiungere. Hai superato molti ostacoli ma ancora non hai piena fiducia nelle tue capacità. Tu appartieni al flusso dell’oceano ed i tuoi sentimenti sono sempre mutevoli, sempre vivi. Vigila sull’impulsività ed utilizza l’entusiasmo con saggezza. Puoi ottenere molto dal mondo esterno, ma non perdere di vista te stesso.

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