BIMBI BELLI MAGAZINE Maggio 2011

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PUBBLICITà Numero 9 Maggio 2011 Mensile - Anno II

La Bimba Copertina

Bambini e tv: giusto o sbagliato? ¢

Abbiamo chiesto la vostra opinione

¢

N ovità

Diari

di viaggio

¢Acquisti bio

per mamma e bambino

Reality

Mamy&papy La prima prova


ditoriale

Bimbi maggio 2011

Tra le grandi notizie di questo incredibile mese, non poteva mancare anche la notizia dell’arrivo del nuovo numero del Bimbi Belli Magazine.

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U n n u m e r o c h e p e rs o n a l m e n t e d e f i n i s c o i n d i m e n t i c a bile, dalla copertina a gli articoli: andremo a toccare argomenti molto toccanti per il mondo dei bimbi. Bimbi Speciali, che noi amiamo ancora di piĂš. M i s e m b r a i e r i q u a n d o n e l n e g oz i o d i M i l a n o h o i n contrato Sofia, la nostra bimba copertina di questo m e s e , c h e a n n o i a n d o s i d e i d i s c o rs i “ d a g r a n d i â€? f a t t i tra me e la sua mamma Debora, ha pensato bene di


Direttore e redazione DIRETTORE: Carlo Bello CAPOREDATTORE: Jennifer Marfia REALIZZAZIONE GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Valentina Radaelli HANNO COLLABORATO: Francesca Miglioli, Carmen Giordano, Cinzia Parmi, Ilaria Martina, Elisabetta Belotti, Stefania Pellegrini COMITATO SCIENTIFICO: Sara Notarantonio: Dottoressa Ostetrica, collabora con Sos Genitori ed è ostetrica presso il Nido “gli amici di pooh”. Carmela Giordano: psicologa e psicoterapeuta, esperta in psicodiagnosi, insegnante di massaggio infantile.

FOTO COPERTINA: 2Click Photographers - Milano www.2clickphoto.com REDAZIONE: via 25 Aprile, 68/1 Peschiera Borromeo 20068 (MI) TELEFONO: 02-87.28.34.00

p r e s e n t a rs i a d u n o d e i m a n i c h i n i p r e s e n t i i n n e g oz i o ( q u e l l o d e l l a s u a s t e s s a a l t e z z a ) p e r i n i z i a r e u n’ “ a m i c i z i a ” con la quale poter discutere di argomenti più congeniali e meno noiosi dei nostri. A p p e n a r i p o r t a m m o l ’ a t t e n z i o n e s u l l a p i c c o l a , n o n a bb i a mo potuto far altro che “scioglierci” davanti alle parole di Sofia, che chiamava “Bimbo” il suo nuovo amico con una dolcezza unica... È u n’ i m m a g i n e c h e a n c o r a o g g i , s e c i r i p e n s o, m i f a s p u n tare un sor riso tenero g razie alla semplicità e tenerezza d e l l a n o s t r a p r o t a g o n i s t a d i q u e s t o n u m e r o.

Grazie Sofia, grazie a voi che ci seguite, buona lettura.

Carlo Bello

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MAIL: info@bimbibelli.com

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ADESSO BASTA PAROLE. Per fermare la violenza sui bambini, sostieni Telefono Azzurro con un sms da 2g al 45504 dal 6 al 27 marzo. www.azzurro.it


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9 Numero 11 20 Maggio Anno II Mensile

a I l B i m tbi n a r e Cop io: di magg

Concorsi

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N o viivtiaàggio

Diari

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Bimba Copertina

Reality Rubriche

uisti bio

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per mam e bambino

Reality: i concorrenti 93 Mamy&Papy: la prima prova 100 Vincitrice concorso “Mamme Belle” 108 Calendario concorsi 110

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la p Editoriale & Redazionale 2

Le news dal mondo dei bimbi Lavanda e Zenzero: oli essenziali per la mamma e il bambino 6

Spazio associazioni Aibws Onlus

Mamma Aiuto sono incinta 15 La festa della mamma: le origini… 22 Bimbo La scelta del nome: come lo chiamiamo? 32 Lo sviluppo del linguaggio: prima parte 36

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Famiglia

Mamma Diario di una mamma Le gioie dell’allattamento

Bimbi e tv 54 I papà in sala parto 60

I vostri parti Mi innamorai subito di quel fagottino

Il pavor nocturnus 68 Dynamo Camp 72

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Salute

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Mamma bio

Bimbo Bimba Copertina - Sofia 40

Acquisti bio per la mamma e bimbo 82

Svago Bimbi Belli’s Toons 126 Gossip Ecco la carrellata delle pance più belle di questa primavera

Sport

128 Scelti per voi: famiglia 132

Scelti per voi: adulti 134 Cucina Lo chef sei tu! 142 La cucina dei bimbi 144

Sub per Bambini 86 Musica Walter Fontana 118 Fitz and the Tantrums 116 Cucina Diritti alimentari dei bambini 138 Svago Acquario di Genova 122

Oroscopo Cosa ci dicono le stelle di maggio

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Servizi

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i e tv: Bambinsbagliato? ne o opinio giusto la vostra

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SOMMARIO

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NEWS

dal

dei di Francesca Miglioli

Lavanda eoli essenziali Zenzero: per la mamma e il bambino

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Rimedi per superare le allergie primaverili

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Siamo in piena Primavera. Al cambio stagionale sono particolarmente ricettivi i più piccoli, neonati ma anche più grandicelli. Possono essere frequenti insonnie che molto spesso si estendono anche ai neo-genitori. In questi casi la lavanda è l’olio essenziale da consigliare, grazie alla sua azione antisettica, sia per favorire il sonno dei piccoli che per combattere una serie di disturbi come dermatiti, coli-

che, dentizioni e anche raffreddori. La stanchezza è in agguato se si è una giovane mamma che lavora. Non guasta un energizzante naturale che contribuisca al nostro benessere psicofisico donandoci energia. Stiamo parlando della spezia “Zenzero”. Efficace in caso di reumatismi, gastrite e ulcera, mal di testa, nonché quale antiossidante ed energizzante.

Sulla Lavanda… Fin dai tempi antichi l’olio essenziale di lavanda è stato considerato tra i più versatili ed utili, per adulti e bambini. Le


milla romana: 1 goccia; geranio: 1 goccia; lavanda: 1 goccia; 30 ml di olio di mandorle). Una ricetta utile per eczemi e crosta lattea, problemi di dentizione. Si massaggia su tutto il corpo evitando occhi e genitali, in modo quotidiano.

Sullo Zenzero…

I nostri consigli: un olio da L’attività antinfiammatoria di massaggio per neonati (camo- questa preziosa spezia è sfrut

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foglie della lavanda sono molto ricche di un olio essenziale volatile tra cui il più importante è il linalolo, essenza responsabile delle principali proprietà terapeutiche della lavanda. Si consiglia per ipertensione, palpitazioni e anche malattie psicosomatiche. Il suo stesso colore, il viola, è indicato come il colore del silenzio, della calma e della tranquillità. Inoltre sono rinomate le virtù digestive e antinfiammatorie.


NEWS

dal

dei

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tata anche per preparare colliri, re «Agni», il fuoco digestivo ed utili ad esempio in caso di aller- eliminare le tossine. Sviluppa gia. inoltre il discernimento. Il suo profumo pungente e il gradevoZenzero è il nome italiano di le sapore piccantino lo rendono una pianta erbacea perenne gradito in cucina. Oggi la sua appartenente alla famiglia delle coltivazione si è diffusa in molti Zingiberacee originaria dell’A- paesi caldi come Brasile, Messia orientale, che ha l’aspetto sico, Africa, Indonesia, Perù, di una canna con grossi rizomi Tailandia e dovunque vi siano le orizzontali tuberosi, molto aro- condizioni adatte (un clima calmatici e dal profumo canfora- do tropicale). Il maggior proto, con sentore di Limone e di duttore è l’India, che da sola Citronella. Secondo l’Ayurveda fornisce più del 35% della proè preziosissimo per aumenta- duzione mondiale. Nella medi-

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Curiosita: Si dice che in Senegal le donne utilizzino il tubercolo dello Zenzero per farsene delle cinture allo scopo di risveglia,diteci se la leggenda è vera.

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cina araba è considerato afrodisiaco e alcuni popoli dell’Africa ritengono che mangiare regolarmente Zenzero preservi dalle punture delle zanzare. Consigli per le mamme: olio per il corpo a base di zenzero… Se non avete tempo di recarvi in erboristeria per acquistare un po’ di olio essenziale di zenzero, provate questa ricetta. In un bicchierino di olio d’oliva, mescolate una punta di cucchiaino di zenzero. Spalmate lentamente questa miscela lungo la colonna vertebrale, partendo dal coccige fino alle vertebre cervicali. Dovrà essere un massaggio lento e profondo, che non mancherà di suscitare, oltre ad una sensazione di grande serenità, anche delle reazioni profonde, prolungate e nuove che apporteranno nuova energia.•


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AIBWS ONLUS

Associazione italiana sindrome di Beckwith-Wiedemann e unione per la lotta al nefroblastoma di Wilms

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INTE R Moni VISTA alla ca s alla p Bertolett ignora is r zione esidenza d ubentrata e n stata el 2009, d ll’associao la ref erent po essere Mam ep m trova a come tan er il nord. re t alle m le rispost e, vuole e o sorgo lte doman possibili n d psico o riguardo e che -fi l quest sica dei b a salute e im Convi caratterist bi con ic n forza ta sostenit he. ri d (Asso el gruppo, ce della ci r me di azione ita itiene Aibw lia B s la sua eckwith-W na sindro secon i da fa edemann) migli a.

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La creazione di un’Associazione è mossa sempre da interessi e passioni personali, come è nata Aibws onlus? Nasce dalla volontà di una mamma di Torino, trovatasi in difficoltà in seguito alla diagnosi di Beckwith-Wiedemann al proprio figlio. Difficoltà a reperire informazioni precise sulla malattia, sulle eventuali cure e su come far seguire dalle strutture sanitarie, in modo completo ed adeguato, il proprio “tesoro”. Sentiva anche l’esigenza di potersi confrontare con altre famiglie, che vivessero analoghe situazioni, per


a cura di Carmela Giordano

Quali sono gli obiettivi e le finalità che persegue l’Associazione?Il fine ultimo resterà sempre il mutuo sostegno tra le famiglie, ma ci sono vari obiettivi intermedi. Siamo costantemente alla ricerca di fondi per approfondire e sostenere la ricerca genetica (in corso con il Professore Riccio dell’università Federico II di Napoli). Di grande importanza è il perseguire un protocollo applicabile a tutti i pazienti in tutta Italia, con dei

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avere sostegno e riuscire a capire ciò che le si poneva di fronte. Unbw (Unione per la lotta al nefroblastoma di Wilms), invece, è una branca dell’Asssociazione che nasce dalla richiesta di alcune mamme che si sono scontrate con il tumore di Wilms, pur senza avere la sindrome di Beckwith-Wiedemann. Hanno chiesto sostegno in virtù di questa comune caratteristica, in quanto non vi era nessuna associazione che trattasse quell’argomento in particolare. La vice-presidente, Francesca Lafelli, si è presa carico di questa branca in tutto e per tutto ed ora anche queste famiglie avranno le stesse possibilità di confronto ed approfondimento. Unbw beneficia di tutte le conoscenze e di tutti gli appoggi di Aibws, viaggiando di pari passo.

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centri di riferimento ospedaliero ben definiti per la diagnosi ed il follow-up dei piccoli pazienti. Ci vorrà tempo e pazienza, ma l’impegno è massimo. Quali figure professionali e non vede impegnate l’Associazione? Ricercatori, medici, psicologi e soprattutto i “nostri” genitori che operano instancabilmente, impegnati come volontari per l’organizzazione, la gestione e la promozione dell’Associazione stessa e della raccolta fondi. Con quali altri organismi collabora Aibwas onlus? Collabora reciprocamente con diverse associazioni similari e maggiori (compreso Telethon, Uniamo e Flmr), fa parte del comitato scientifico per il monitoraggio delle sindromi rare della Asl di Varese. Collabora proficuamente con diversi istituti scientifici ed ospedalieri sul territorio italiano (San Raffaele di Milano, Regina Margherita di Torino, S. Orsola di Bologna i principali, ma anche tanti altri).

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Potrebbe spiegare cos’è la Sindrome di Beckwith-Wiedemann? È una sindrome di iperaccrescimento cellulare che si manifesta con diversi meccanismi genetici errati. Questo porta a sintomatologie diverse e di diverse gravità. Ciò che, sicuramente, accomuna tutti i nostri piccoli è una maggiorata percentuale di probabilità (variabile a seconda del meccanismo errato nel dna) di sviluppare tumori a carico degli organi interni, il principale dei quali è il nefroblastoma di Wilms che si sviluppa sui reni.

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La diagnosi della sindrome di BeckwithWiedemann può essere effettuata nel periodo prenatale? Se intende attraverso esami clinici come l’amniocentesi, la risposta è «no». Al massimo, si può effettuare una ricerca in caso di familiarità già presente. Purtroppo la diagnosi prenatale è possibile o sospettabile in pochi casi. Durante le varie ecografie si possono riscontrare alcune caratteristiche che


Francesa Lafelli

possono essere considerate dei campanelli d’allarme (macroglossia, onfalocele); per il resto diventa difficile valutare esattamente ciò che è fisiologico e cosa patologico in gravidanza.

Che incidenza ha questa sindrome sulla qualità della vita? Dipende molto dalle manifestazioni della sindrome. La maggioranza dei bambini conduce, in generale, una vita assolutamente consona alla propria età, magari con alcuni particolari accorgimenti o piccoli disagi. Alcuni, però, hanno delle sintomatologie molto pesanti, che possono comportare anche qualche disagio psicologico, oltre che fisico. Inutile spiegare ciò che comporta, poi, la scoperta di un tumore e tutta la sua gestione. Bisogna, comunque, ricordare che questi bambini sono tutti costretti a vivere un’ospedalizzazione ben diversa dagli altri. Solo per il follow-up tumorale devono fare un dayhospital ogni tre mesi, poi ci sono i vari controlli e le terapie per le singole sintomatologie.

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Se non diagnosticata precocemente, quali sono le caratteristiche associate alla diagnosi postnatale della sindrome? Il sospetto nasce da un insieme di caratteristiche cliniche: ipoglicemia neonatale, elevato peso alla nascita, spesso pretermine, emipertrofia, macroglossia, onfalocele, sviluppo ditumori e/o diverse altre caratteristiche minori. Dev’essere per forza un genetista ad effettuare la diagnosi clinica, ma il sospetto può e deve nascere già dalla famiglia e dal pediatra di base.

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Che implicazioni psicologiche comporta per le persone affette e per i loro familiari? Ciò che è certo, nei genitori, è un senso di paura per l’incertezza sul futuro dei propri figli e l’incapacità di poterli seguire adeguatamente; per i bambini ci sono tutti i disagi legati ai continui controlli ospedalieri, alle terapie ed alla prevenzione di eventuali sequele date dalla sindrome e dalle sue sintomatologie. Socialmente ci possono essere problemi legati ad eventuali anomalie fisiche (macroglossia, emipertrofia e le cicatrici dovute agli interventi). Proprio a tale proposito, come citato prima, stiamo cercando di finanziare uno studio psicologico approntato ad hoc per la nostra sindrome dall’Irccs E. Medea (meglio conosciuto come “La Nostra Famiglia”) di Bosisio Parini per scoprire eventuali caratteristiche psicologiche comuni e, in un secondo tempo, poter sostenere adeguatamente le famiglie ed i bambini stessi in particolari passaggi della vita. Per concludere, mi potrebbe spiegare come si può aiutare l’Associazione in modo concreto? Ci sono molti modi: attraverso le donazioni volontarie (deducibili dalla dichiarazione dei redditi) e la donazione del 5 per mille, ma necessitiamo anche di volontari che ci aiutino a divulgare la nostra causa e sensibilizzino l’opinione pubblica, proprio come state facendo anche voi attraverso questa intervista.

Per poter contattare AIBWS ONLUS:

AIBWS ONLUS

Approfondimenti

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La sede è in Piazza Turati, 3 – 21029 Vergiate (VA)

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Tel. 345 3121850 e-mail: aibws@libero.it web: www.aibws.org

Sul sito troverete anche i recapiti diretti di UNBW


Mamma Aiuto sono incinta! pag. 15

Diario di una mamma pag. 20

La festa della mamma: le origini.. pag. 22

I vostri parti pag. 26


AIUTO

Le paure che ogni futura mamma ha, ma che spesso non h

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Quando si scopre di essere incinta le emozioni che si possono provare sono molteplici: gioia, incertezza, entusiasmo, ansia. Tali emozioni possono anche succedersi in maniera vorticosa, ora si è felici ora in preda al panico. Tranquille! Tutto questo fa parte del gioco e degli “ormoni Ogni futura impazziti”. mamma avrà provato

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un senso di paura, dappriPoi, anche se ma indefinito e poi più spepiù tranquille cifico, legato al momento che perché il temsi vive. Nei primi tre mesi si po passa e la teme un aborto spontaneo, pancia cresce, che qualcosa possa ansi può temere dare storto. qualche malformazione del feto. Le indagini prenatali invasive e non aiutano la futura madre a tranquilizzarsi anche se ogni timore passerà solo nel momento in cui si vedrà il nascituro. Durante questi delicati nove mesi, non bisogna sentirsi “malate” né tantomeno “vivere da ammalate” perché la gravidanza non è una malattia. A parte qualche logico divieto (andare a cavallo, sciare


sono i ci ta

ha il coraggio di manifestare.

di Cinzia Parmi

e altri sport non adatti a una gravidanza) una donna in attesa può fare tutto, magari in maniera più moderata, se non ci sono particolari controindicazioni da parte del ginecologo. A tal proposito, parlando di ginecologo, dovete sceglierne uno che vi dà massima fiducia e con il quale potete sentirvi a vostro completo agio. Ricordatevi che in questi nove mesi sarà l”amico più importante, quasi “più intimo” di vostro marito.

Non permettete a nessuno di dirvi cosa dovete o non dovete fare.

Lasciatevi guidare dal vostro istinto e dal medico. Impedite anche alle vostre amiche già madri di raccontarvi del loro parto. Tutte tendono a enfatizzare quel momento e questo potrebbe solo mettervi ansia e paura. Meglio rispondere: «Scusa, me lo racconterai quando anch’io ci sarò già passata».

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Anche la più entusiasta delle fu

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ture madri non può certo negare che l’ultimo mese sia quello più difficile. Il momento tanto atteso si avvicina, si dorme poco, i dolori di schiena aumentano così come è sempre più affannoso il respiro. Le gambe sono pesanti e i bruciori di stomaco sono sempre presenti. Per rilassarsi un po’, fa bene camminare e assumere la posizione “a quattro zampe”. Infatti il peso della pancia viene scaricato dalla colonna vertebrale e anche gli organi interni, schiacciati dal bambino, possono trovare sollievo in questa posizione. A tutte le domande del tipo «sarò Per cercare di dormire meglio può essere d’aiuto un bagno caldo e soprattutto usare dei cuscini. Uno lo si infila tra le ginocchia una volta che ci si è coricate su un fianco, l’altro sotto il pancione e il terzo sotto le spalle e la testa.

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una brava madre?» dovete ricordarvi che non c’è un modello unico di mamma. Si

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diventa madri nei nove mesi ma soprattutto al ritorno a casa, davanti a quell’esserino che ci cambierà, trasformandoci giorno per giorno. L’istinto materno può esserci da subito o crescere piano piano. Per alcune è “amore a prima vista” mentre per altre donne è un amore che si costruisce col

tempo. Non per questo ci si deve sentire “madri cattive”. Lasciatevi guidare dal vostro istinto e dall’amore che avete dentro e scoprirete da sole come essere brave mamme.

Ogni rapporto d’amore nasce, cresce, si sviluppa mediante la conoscenza reciproca e questo è quello che deve accadere tra voi e vostro figlio: vi dovete conoscere e l ’amore è garantito! •



di Ilaria Martina

Diario di una mamma �

Ilaria è sociologa, si occupava di pubbliche relazioni e uffici stampa di moda a Milano. Ora è mamma, abita a Torino, ed ha aperto un’associazione con cui propone attività per le mamme e scrive su riviste per genitori e bambini. Alice, 18 mesi, dolce, allegra e un po’ birichina. Il suo arrivo ha dato inizio ad una trasformazione incredibile. Ma non è forse Alice che fa crescere la mamma?

Le gioie dell’ allattamento

«C

erto che stai allattando, Alice sta bevendo il tuo latte» mi dice l’ostetrica. Io non ci potevo credere perché mi aspettavo una sensazione, qualcosa che mi facesse capire che dal colostro si era passati al latte, il famoso arrivo della montata lattea; in realtà non ho percepito niente, ma ero troppo ero troppo contenta ed eccitata perché stavo allattando la mia bambina e lei si nutriva di me, pensavo a quanto fosse stato semplice contenta ed questo passaggio, che per molti era drammatico. eccitata perché Ancora non sapevo cosa mi stava aspettando: dopo il terzo giorno di vita di Alice, in cui per fare venire la montata latstavo allattea si attaccava continuamente, il mio seno era devastato, tando la mia non avevo ragadi per fortuna, ma un dolore incredibile ogni volta che doveva mangiare.

bambina e lei In quel momento ho capito come mai tutti si nutriva di me dicevano che le donne dimenticano i dolori, o maggio 2011

le fatiche del parto, ci credo: nessuno ti dice quanto sarà il dolore dell’allattamento!

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In realtà non succede a tutti anzi, pare siamo una minoranza, però me lo ricordo molto bene! Ho utilizzato delle coppette in silicone per qualche tempo, così non mi si spaccava la pelle del capezzolo, ma ogni poppata era un inferno, scene strazianti, io piangevo mentre Alice mangiava… i sacrifici delle mamme! Per

improvvisamente il momento dell’allattamento è diventato bellissimo


fortuna dopo un paio di settimane, tanti lavaggi con acqua e sale e tanto Reiki al seno, il dolore è sparito ed improvvisamente il momento dell’allattamento è diventato un bellissimo momento d’incontro, molto intimo tra me e la mia bambina. Quando ero incinta pensavo che avrei allattato solo per un paio di mesi, perché avevo paura di rovinarmi il seno… Ebbene sì, lo ammetto, sono una di quelle donne innamorate della propria quarta e per nulla al mondo potevo pensare di rovinare il mio bellissimo decolleté, che in passato è stato fonte di molte soddisfazioni, ma non avevo calcolato quanto fosse speciale allattare il proprio figlio.

Allattare la mia bambina è stata una delle esperienze più arricchenti della mia vita, per cui non solo non ho smesso al secondo mese, ma l’ho allattata fino a 13 mesi.

Secondo me il segreto è stato curare sempre il seno con olio di mandorle e creme natura-

smettere di allattare gradualmente e… avere fiducia.

li,

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I primi 7 mesi l’ho allattata esclusivamente io, senza alcun tipo di “aggiunta” ed è pazzesco vedere crescere la tua bambina e sapere che sei tu che la stai facendo diventare grande. Mi sono quasi sentita un Dio (in realtà mi sento così da quando ho partorito!). Poi abbiamo iniziato ad introdurre alcuni cibi: prima il pranzo, poi la cena e gli ultimi mesi la poppata era diventata una piacevole coccola serale prima di addormentarsi. Ad un certo punto ho avuto la netta sensazione che questo magico momento si stesse per concludere e fosse ora di staccarsi e così è stato, complici i premolari che le davano fastidio, la sera ci siamo inventate un’altra coccola ed Alice non ha più cercato il mio seno. Davvero è stato più semplice del previsto, niente pastiglie e nessun dolore. A quel punto la prova del nove: come tornerà la mia quarta? Passavano i giorni e non succedeva nulla di terribile, per cui dopo tre settimane la sentenza definitiva: la mia quarta è ancora in forma.

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La

del

Essere madri è un’esperienza unica e meravigliosa ma quanta fatica! Forse questa festa vuole celebrare il lavoro tanto duro compiuto ogni giorno da chi ha figli? In realtà questa ricorrenza, celebrata in tutto il mondo, ha origini molto antiche...

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Tra le popolazioni politeiste, verso la femminili legate alla Terra e alla rinascifine della stagione fredda, con l’inizio ta della Natura. del caldo, venivano celebrate le divinità

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veniva feNell’antica Grecia ea, madre di steggiata la dea R a sposata a er ea R . ei d li g i t t u t o di essere d en em t e h c o n o Cr lio, mang fi n u a d to ta es spod toriti da sua giava i piccoli par rno, ancomoglie. Rea, un gioose in una ra incinta, si nasc ita a Zeus. grotta dando v fagottino Quindi portò unche lo ingoal marito Crono ra un sasso. iò. Dentro però c’e ichi romani In seguito, gli antta usanza e ereditarono ques e, la Rea el ib C o n a v ia g eg fest ve. I feio G i d e r d a m , a n roma avano avansteggiamenti andttimana. ti per un’intera se


lla Le origini ... Anche in Umbria, sempre a maggio, si festeggiavano i fiori e le donne. Nel XVII secolo, in Inghilterra, tutti i figli che lavoravano o studiavano lontano da casa, potevano tornare dalle proprie madri nel Mothering Day, giorno della Mamma, per donare alla propria madre un dolce, il Mothering cake.

Ma la festa della mamma, che oggi si festeggia in tutto il mondo anche se in date diverse, si deve ad una donna statunitense che nel 1870 propose di istituire il Mother’s Day (giornata della Madre) contro la guerra. Questa donna si chiamava Julia Ward Howe, pacifista e contro la schiavitÚ. Ana Jarvis, di Filadelfia, propose nel 1907 di commemorare i Caduti della guerra civile e in seguito di festeggiare le proprie madri nella seconda domenica di maggio. Scelse come fiore, simbolo della festa, il garofano,

fiore preferito dalla madre tanto amata e morta qualche anno prima. I garofani rossi venivano donati alle madri ancora in vita come segno di riconoscimento mentre garofani bianchi venivano messi sulle tombe delle mamme scomparse. In seguito, mediante varie petizioni, il Presidente Wilson con la delibera del Congresso, nel 1914, ufficializzò la festa celebrata la seconda domenica di maggio. Anche in Italia, per opera di un parroco di Assisi, don Otello Migliosi, dal 1957, si iniziò a festeggiare la mamma la seconda domenica di maggio. In altri paesi viene invece celebrata in

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di Cinzia Parmi

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altre date: nel Regno Unito la quarta domenica di Quaresima, in Francia l’ultima domenica di maggio o se è Pentecoste, la prima di giugno. In Russia l’ultima domenica di novembre, il 22 dicembre in Indonesia e così via. Una tradizione diffusa in gran parte del mondo è quella di donare una rosa alla propria madre. Si possono fare tanti regali come semplici bigliettini di auguri o regali più costosi. I simboli della festa sono il rosso, il cuore e la rosa,

il fiore che indica bellezza e amore per antonomasia. Tanti poeti e scrittori, da Dante a Pasolini a Gibran, si sono cimentati a scrivere poesie, filastrocche, pensieri per celebrare le mamme. Noi vogliamo riportare le parole di un autore sconosciuto che con semplicità comunica l’affetto e il legame profondo che unisce ognuno di noi a chi gli ha dato la vita, senza distinzione di luogo o razza.•

Nella grande savana ogni mamma africana culla il suo bimbo dagli occhi neri, e sono dolci i suoi pensieri.

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Nell’Oriente lontano, ogni mamma tiene il suo bimbo per mano: lo guarda e sorride felice ascoltando quello che dice.

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Se penso quello che tu fai con me, mamma, che differenza c’è? E lo sai che cosa ho capito? Una cosa bella che adesso ti dico: qualunque sia il suo colore, ogni mamma tiene il suo bimbo nel cuore. (Autore sconosciuto)



I VOSTRI PARTI

Mi innamorai subito di quel fagottino

 Alessia  DYNTU

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Ciao a tutti, sono Alessia, mamma di una bellissima bimba di 4 anni e cinque mesi. Nonostante sia passato un po’ di tempo dal mio parto mi piacerebbe comunque raccontarvelo, perché è stata un’esperienza indimenticabile e, diversamente da quello che pensavo, pochissimo dolorosa. Ho avuto una gravidanza molto bella, ma il mio parto non è stato come me lo immaginavo. Mi ero immaginata un parto in acqua in maniera naturale e invece...

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decisi di alzarmi e andare sul divano, ma anche lì non mi trovavo comoda. Allora iniziai a camminare per la casa. Per sentirmi più sicura avevo messo una sedia della cucina in soggiorno, io ci camminano intorno e, quando mi sentivo stanca, mi sedevo. Dopo due minuti riprendevo e via così. Sono arrivata, dopo estenuanti camminate, alle 7 della mattina. Mio marito a quell’ora si sveglia per andare al lavoro. Quando vide cosa stavo facendo si spaventò. Prese subito la borsa e via, all’ospedale. Arrivati lì, i medici mi visitarono e mi dissero di andare a casa perché non avevo ancora le contrazioni forti Ma andiamo per ordine: avevo il per poter partorire. termine per il 20 novembre, invece è stato l’8 novembre del 2006. Era un martedì sera. Dopo cena iniziai a sentirmi un po’ stanca. Andai a letto, ma non riuscivo ad addormentarmi. Era mezzanotte quando

«Se andrà tutto bene lei partorirà verso la mezzanotte».


La situazione iniziò a movimentarsi: i battiti cardiaci della bimba aumentavano

Ma erano soltanto le 7.30 del mattino. Mi ripeterono: «Vada a casa e riempia una vasca piena d’acqua calda, stia dentro più che può». Quindi si ritornò verso casa. Lì, però, mi sentivo sempre peggio. Preparai la vasca, ma non riuscivo a rimanere dentro tranquilla perché i dolori aumentavano. Mio marito, a quel punto, decise di riportarmi in ospedale. Andammo nuovamente in reparto e subito la prima delusione: la visita confermò che la dilatazione non era aumentata di tanto e quindi avrei avuto un travaglio lungo in ospedale (insomma, mi dissero che ero stata frettolosa a ritornare!). Ci hanno messi in una cameretta tranquilla e mi hanno attaccato il monitoraggio. All’arrivo della contrazione stringevo forte la mano di mio marito o di mia sorella. Il dolore era sopportabilissimo e mi ricordo che pensavo di dover resistere a tutti i costi perché poi sarebbe arrivato il peggio. Alle 16 mi fecero un’altra visita, ma nessun cambiamento, solo le contrazioni che aumentavano. Alle 19 un’altra visita e lì fu presa la decisione di farmi il cesareo, solo che prima di me ce ne erano altri due. Mi rispedirono in camera di monitoraggio. Verso le 23 le contrazioni erano talmente tante che svenivo, ma dovevo attendere che fosse ultimato l’ultimo cesareo. Ad un certo punto arrivò l’ostetrica e iniziarono a prepararmi per andare in sala operatoria. La situazione iniziò a movimentarsi: i battiti cardiaci della bimba aumentavano ed io non avevo più le forze, in quel momento

ed io non avevo più le forze si ruppero le acque. In dieci minuti ero già in sala. Prima di entrare, però, l’ostetrica fece firmare a mio marito il foglio per lo scarico delle responsabilità, nel caso in cui ci dovessero essere complicanze durante il parto. Lì iniziarono a venirmi dei dubbi:

«la bimba non sta bene o c’è qualcosa che non va».

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Invece, dopo pochi secondi, sentii quella vocina che faceva «ueueueue», allora a quel punto mi rilassai. E così è nata la piccola Jessica Emanuela di 2 chili 940 grammi, lunga 48 centimetri, l’8/11/2006

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I VOSTRI PARTI

alle 23.14. Mentre pulivano e lavavano la bimba, il medico mi mise i punti: un’infinità… 20 minuti di sutura, dentro e fuori. Finalmente arrivò il momento di vederla. Me la portarono avvolta in un lenzuolino. La baciai per un po’, poi me la portarono via. Mi innamorai subito di quel fagottino.

È un’esperienza che non dimenticherò mai e auguro a tutte le donne di poterla vivere.

Dopo quasi mezzora fui portata in camera, ma ero praticamente immobilizzata. La mattina successiva mi portarono la mia stellina. Era così bella, così piccola che in quel momento non sentivo più nulla. Provavo un senso di gioia enorme. Alle 8 arrivò anche mio marito e rimanemmo tutto il giorno a guardare quella piccola creatura che ci ha cambiato la vita.

o d r a Edu

provare questa grande emozione!

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Siamo i genitori di questa piccola Adesso, quando non c’è perché è all’asilo creatura. Ogni volta che la guardo, che ed io al lavoro, non vedo l’ora che finisca la tengo stretta a me, sento un amore indescrivibile e immenso.

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RingrazioDioperavermi dato la possibilità di

Era così bella, così piccol non sentivo più nulla. Pro

gioia enorme.


ovavo un senso di

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la che in quel momento

Eduardo

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I VOSTRI PARTI

Ho già due maschi spettacolari e poi è arrivata una femminuccia.

Cosa posso chiedere di più? la giornata per vederla, abbracciarla, stare insieme, leggerle una favola mentre lei piano piano si addormenta abbracciandomi. Al mattino, quando si sveglia, ci dice: «Mamma, papà: vi voglio

bene». Non esiste niente di più bello dell’amore di un figlio. Siamo la famiglia più felice del mondo: papà Eduardo, mamma Alessia e la piccola Jessica Emanuela.•

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Non es dell’amo iste niente di più re di un bello figlio.


Bimbo

La scelta del nome: come lo chiamiamo? pag. 32

Lo sviluppo del linguaggio. Prima parte pag. 36

Bimba Copertina pag. 40


maggio 2011 32

Quando arriva la fatidica notizia «aspettiamo un bambino» il ventaglio di emozioni è variegato: si passa dalla gioia alla preoccupazione, dall’eccitazione all’angoscia e poi c’è il dilemma. «Come lo chiamiamo?». La scelta del nome per il proprio bambino è un compito difficile. Il nome viene portato per tutta la vita, si dovrà sentirlo e pronunciarlo migliaia di volte, a scuola e nella professione. Il nome influisce sulla formazione della personalità e sulle relazioni ed è per questo che deve essere deciso in modo opportuno. In India, ad esempio, quando nasce un bambino non gli viene attribuito subito il nome. Il piccolo riceve il nome con molta attenzione, un sacerdote suggerisce quali suoni devono caratterizzarlo, ma la scelta finale è data alla famiglia. Prima si tiene presente il giorno e l’ora in cui è nato, poi si guardano i suoi tratti ed il carattere. Il nome è scelto anche tre mesi dopo la nascita e sarà per lui un augurio per la vita. In Nigeria la festa più importante è quella della “scelta del nome”. Il nome è dato al bambino solo dopo sette giorni dalla nascita e dipende dalle condizioni in cui il bambino è venuto al mondo: luogo, situazione familiare, eventi particolari. Altro fattore rilevante è il rapporto con gli antenati. Si valuta la possibilità che lo spirito di un avo si sia in lui reincarnato ed i genitori si preoccupano di scoprire se la reincarnazione si è verificata e di quale defunto si tratti. Esiste, infatti,


Dai nomi pi첫 stravaganti dei vip a quelli pi첫 semplici e dei nonni

maggio 2011

di Carmela Giordano

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attenzione alla vita spirituale del bambino: la convinzione che spirito e corpo siano inseparabili. Il rapporto con i parenti è poi così stretto, che ognuno di loro impone un nome al neonato che ne possederà più di uno, ma quello imposto dal padre sarà quello vero, ricco di significato e che contribuirà a dare corpo all’identità del bambino. •

Armonia: sentire se l’unione di nome e cognome produce una giusta armonia. Un’antica credenza vuole che quando il nome ed il cognome iniziano con la stessa lettera il bambino sia più fortunato. Originalità: aspetto interessante, a meno che il nome non sia difficile da pronunciare. È importante che la scelta del nome non sia motivo di derisione e che il bambino riesca a pronunciarlo senza sentirsi in imbarazzo o provare vergogna. Se proprio si protende per un nome inusuale, allora si può pensare di accompagnarlo con un secondo nome che il bambino potrebbe usare se preferisce. Familiarità (origine storica): questo aspetto apre un’ambivalenza. Da un lato spiegare al bambino che il suo nome è lo stesso di una persona cara ed importante per i genitori può inorgoglirlo, dall’altro può capitare che lo stesso nome sia stato dato anche ad altri bambini della famiglia e ciò può provocare confusione e disorientamento perché il bambino non sa mai se lo stanno chiamando o se stanno chiamando altri.

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Nascita: tenere sempre presente il periodo in cui è nato il bambino. Nel dettaglio: se il bambino nasce nel periodo estivo o festivo, ad esempio Natale, ciò lo porterà a non festeggiare mai il suo compleanno a scuola, quindi, sarebbe opportuno scegliere un nome che gli consenta di festeggiare, almeno l’onomastico, con i compagni.

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o sviluppo

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Esistono delle tappe fondamentali che il bambino affronta per imparare ad esprimersi

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La conquista del linguaggio rappresenta un processo importantissimo nella crescita e nell’autonomia del bambino: il linguaggio è uno strumento comunicativo e al contempo fortemente inventivo e creativo, perciò il percorso per la sua acquisizione segue tempi soggettivi e diversi per ogni bambino. Esistono però delle tappe che inquadrano uno sviluppo corretto delle capacità comunicative e che sono pressoché simili in tutti i bambini. Ogni bambino deve infatti sviluppare, nel processo di acquisizione del linguaggio, quattro tipi di conoscenza: la conoscenza della fonologia (suoni), della semantica (significato delle parole), della sintassi (costruzione della frase) e della prassi (contesto comunicativo). Al di là della variabilità dei tempi, fortemente soggettivi per ogni bambino, le tappe fondamentali sono le seguenti: il prelinguaggio, che va dalla nascita ad un anno circa, il piccolo linguaggio, che si sviluppa dai 10-12 mesi ai due

anni e mezzo-tre, il linguaggio, che caratterizza la comunicazione dai tre anni in poi. Il prelinguaggio: nei primi tre mesi il bambino si esprime con il pianto e con grida di richiamo, inoltre dimostra di calmarsi quando sente la voce della mamma. Si dimostra capace di emettere sospiri e suoni gutturali. Dai tre ai sei mesi il bimbo sa localizzare una fonte sonora girando la testa verso di essa, inoltre inizia a modulare il pianto in modo diverso secondo i bisogni che vuole comunicare (fame, sonno, bisogno di essere abbracciato e bisogno di essere cambiato). Inizia a produrre suoni vocalici. Dai sei mesi comincia il periodo della lallazione, cioè della produzione ripetuta di sillabe: inizialmente il bambino produce suoni come “Pa”, “Ma”, “Ta”, in seguito arriva a produrre forme più complesse come “Papapa”


li

di Elisabetta Belotti

g u g g io

Verso la fine del primo anno, le produzioni vocali del bambino sono sempre più intenzionali e ricche di significati. S’inserisce in questo periodo la fase onomatopeica, che coincide con la competenza del bamDai nove mesi circa compa- bino di attribuire un significato re l’ecolalia, una sorta di dialogo tra genitori e bambino: i genitori parlano e il bambino risponde con una melodia continua ed omogenea. In seguito il bimbo cerca di ripetere ciò che gli viene detto, perciò compaiono emissioni vocaliche o consonantiche più definite. Si tratta di un’attività comunicativa importante attraverso la quale il genitore può insegnare al bambino l’alternanza, cioè l’esistenza di turni comunicativi (adesso parlo io, poi parli tu). Inoltre il bimbo aumenta la lallazione, variando intonazione e intensità di voce, e inizia a rispondere con vocalizzi se chiamato per nome. Riesce a produrre i primi suoni consonantici: p, b, m, t, d.

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e “Mamama”. Non sono ancora vere parole perché per il bambino non hanno un preciso significato né una precisa intenzionalità, ma esprimono il desiderio di comunicare.

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simbolico alle cose: brum-brum per un’automobile, ciuf-ciuf per un trenino e così via. Inoltre sa imitare suoni e versi animali, risponde con vocalizzo se chiamato per nome, ride, batte le mani, manda il bacio, fa “ciao” con la manina, indica il “sì” e il “no” con la testa. Soprattutto, produce le prime parole: mamma e papà, nonna e nonno, pappa e latte. Proprio in questo periodo il bambino impara a indicare, mostrando interesse per gli oggetti indicati, sia da lui stesso, sia dall’adulto. Questa nuova acquisizione è fondamentale, in quanto permette alla madre di capire ciò che il bambino vuole e quindi consegnargli l’oggetto, dicendone contemporaneamente il nome.

Va ricordato infatti che il contesto comunicativo nel quale il bambino si trova immerso è fondamentale. I bambini imparano per imitazione, ascoltando quindi i genitori che parlano tra loro e con loro. I genitori, soprattutto le madri, sembrano avere una tendenza innata a parlare con il loro bambino con una modalità caratteristica, chiamata baby talk. È un modo di parlare ritmato che enfatizza i suoni; inoltre è caratterizzato da un tono di voce più alto (un’ottava in più). In questo modo l’attenzione del bambino è richiamata sugli oggetti indicati o sulle azioni che si intendono compiere, rendendo possibile passare alla fase successiva, quella del piccolo linguaggio.•

continua: la nel prossimo numero

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Quattro tipi di conoscenza nell’acquisizione del linguaggio

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La conoscenza fonologica implica la conoscenza dei fonemi, cioè dei singoli suoni che, combinati tra loro, danno vita alle parole. Con la conoscenza semantica, invece, il bambino apprende che i fonemi singoli non hanno un significato preciso, ma lo acquistano solo dal loro combinarsi in parole, le quali si riferiscono a oggetti o azioni. La conoscenza della sintassi riguarda l’insieme di regole secondo cui le parole si combinano tra loro per formare una frase di senso compiuto. Infine, per organizzare il linguaggio, è necessaria la conoscenza della prassi (o conoscenza pragmatica), cioè l’insieme di regole che rendono la comunicazione adeguata e quindi efficace in relazione al contesto.



BIMBA COPERTINA

di Jennifer Marfia

Nome Sofia Data di nascita 26 / 05 / 08 Città di residenza Rozzano Segni particolari Non si stanca mai!

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Ecco Sofia, la Bimba Copertina di Maggio. Deborah, la mamma, si è fatta intervistare per noi e ci ha raccontato i pregi e i difetti della sua piccola “peste”. Nelle pagine che seguono potrete vedere le immagini del servizio fotografico e leggere l’intervista. Buona lettura.

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la mamma Deborah

La Rubrica

dei Bimbi Copertina continua e siamo sempre alla ricerca di nuovi protagonisti da poter pubblicare all’interno delle nostre pagine. Se vuoi vedere le foto di tuo figlio all’interno del magazine non devi fare altro che inviarle a: Casting@bimbibelli.com


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B imba Copert na 41


r È stato un

parto facile?

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È stato un parto cesareo programmato alla trentasettesima settimana perché, visto il suo accrescimento, se fosse nata a termine avrebbe di sicuro superato i 5 kg di peso. L’anestesista della sala parto non è riuscita a farmi la spinale nonostante i vari tentativi, così mi hanno fatto l’anestesia totale, quindi non ho avuto la gioia di poter vedere Sofia immediatamente, ma fuori dalla sala parto c’era il papà.

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< La prima volta che hai preso tra

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le braccia tua figlia cosa hai pensato?

Purtroppo sono passate 24 ore dalla nascita al momento in cui ho potuto vederla perchÊ ha avuto un calo di temperatura ed è stata messa in incubatrice. Ad ogni modo, quando


me l’hanno portata, non mi sembrava vero... era bellissima, grossa grossa ma talmente grossa che al posto del mento aveva una pallina! Una sensazione inverosimile, quell’esserino che fino al giorno prima era nella mia pancia adesso era tra le mie braccia. Ma poi, tutta quella bambina, come poteva stare dentro la mia pancia? Le ho dato un bacino sulla fronte (cosa che ho fatto anche con il mio primo figlio) e le ho detto «ciao».

r I primi mesi da mamma, come sono stati?

Beh avendo 15 anni di differenza con il fratello e di conseguenza 15 anni in più io, riprendere la routine con un neonato non è stato facile. Sofia non si attaccava al seno e usavo il tiralatte elettrico, quindi tra una poppata e l’altra avevo un’autonomia di circa mezz’ora. Fortunatamente però nei mesi di luglio e agosto mi sono trasferita al mare con mia madre che mi ha aiutata davvero tantissimo insegnandomi anche delle cose che avevo dimenticato.

Le ho dato un bacino sulla fronte

È cambiata radicalmente tutta la mia vita da quando c’è lei. È una bambina che necessita molte attenzioni ed è abbastanza delicata, quindi inizialmente ho deciso di non lavorare più per poterla seguire in tutto. Adesso che potrei permettermi di lasciarla all’asilo nido, che finalmente frequenta con continuità, non riesco a trovare nulla e questo ogni tanto mi demoralizza.

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< Cosa è cambiato radicalmente nella tua vita?

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r Che carattere ha tua fi-

glia?

Se le chiedete come si chiama lei vi risponde «Sofia, piccola peste». È gioiosa, allegra e solare. Un po’ mammona, a volte, ma è solo perché sa che poi mamma l’accontenta. Diffidente nelle nuove situazioni a volte ha bisogno un po’ di tempo prima di ambientarsi, ma se una persona le piace da subito Sofia la prende per mano e non la lascia più! A volte però è proprio pestifera... non ascolta nessun rimprovero e fa la monella di proposito, dicendo «oggi Sofia fa la monella!».

non ascolta

nessun rimprovero e fa la monella di

proposito, dicendo

< Cosa ama di più

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fare?

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Piccola Peste ama il parco giochi, adora l’altalena e lo scivolo (Babbo Natale gliene ha portato uno rosa). Quando la porto al parchetto, vicino casa, lei cura le altalene, se sono libere va tutto bene, ma nel momento in cui vi sale qualche bimbo gli corre incontro intimandolo di scendere subito.

«oggi

f


< Come è stata

la gravidanza di tua figlia?

La gravidanza di Sofia è stata un po’ difficile perché ho avuto il diabete gestazionale e ho dovuto ricorrere alla terapia insulinica. Ho percepito i primi movimenti di Sofia molto presto in quanto è secondogenita e devo dire che non stava mai ferma. Dal settimo mese, ogni sera, appoggiavo un carillon sulla pancia per provare a calmarla e lei, ricordo una sera in particolare, diede un gomitata talmente forte da far cadere a terra il coniglietto giallo che suonava!

r Quale gioco le piace di

più?

Il gioco preferito in assoluto di Sofia sono le bolle di sapone.

< Che rapporto ha con il

il papà ha un bellissimo fa la monella!»Con rapporto, sa che con lui può

fare le cose che mamma proibisce ma se fa troppo la monella papà la sgrida come la mamma. Papà lavora tanto, quindi il sabato e la domenica che lui è a casa ne approfittiamo per stare tutti insieme.

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papà?

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< Quando ha iniziato

a muovere i primi passi nel mondo della moda e dei casting? Il suo primo casting è stato per il calendario Bimbi Belli.

r E con la mamma,

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come si comporta?

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Con me è collaborativa, ma come tutti i bambini della sua età ha bisogno di essere coinvolta nelle diverse attività. Se siamo in casa Sofia spazza il pavimento come me, prepara la cena con i suoi pentolini con la sua mini cucina vicino alla cucina dove io preparo i pasti, stende il bucato con lo sgabello, ma se fa la monella basta uno sguardo molto serio per rimetterla in riga.


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r In futuro continuerà?

Sarebbe una bella prospettiva, ovviamente se ce ne sarà l’occasione e lei lo vorrà.

< Raccontaci un aneddoto particolare legato a tua figlia.

La sera Sofia, prima di dormire, è solita bere un biberon di latte e biscotti. Mentre aspetta il papà che lo prepara io sono con lei sul lettone. Puntualmente il papà arriva, le consegna il “bibe” (guai se lo prendo io) e lei gli dice

"non va bene

papà, scotta!”

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e il papà deve tornare in cucina a raffreddarlo un po’.

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Famiglia Bambini e tv pag. 54

I papĂ in sala parto pag. 60

La fecondazione assistita pag. 64


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La televisione e in generale i mass media hanno modificato drasticamente le abitudini delle famiglie e la loro organizzazione del tempo; hanno anche influito sulle loro modalità educative e relazionali. La televisione pervade la vita dei bambini e dei ragazzi nei paesi industrializzati, ma anche, in modo crescente, nei paesi in via di sviluppo. Da svariate ricerche emerge che in Italia i bambini in età prescolare guardano la televisione in media due ore e mezzo al giorno. Inoltre, è diffusissima l’abitudine di guardarla prima di andare all’asilo o a scuola, durante il pranzo, e la sera prima di dormire. Moltissimi poi crollano sul divano durante la trasmissione di spettacoli rivolti ad un pubblico adulto. È stato calcolato che prima dei dieci anni di età, in media, ogni bambino ha già visto in tv migliaia di ore di spettacoli con contenuti violenti o comunque inadatti. In realtà, è innegabile che la tv possa favorire la crescita e l’educazione, informare e persino formare attraverso programmi di qualità.

Pensiamo al telegiornale per ragazzi, ai documentari che trattano temi di storia, di geografia o di scienze naturali, ad alcuni programmi d’intrattenimento ben realizzati. La valenza positiva o negativa della televisione nella crescita dei bambini dipende dunque dalla qualità e dai contenuti delle trasmissioni cui assistono, ma anche dal tempo che trascorrono davanti al video.


Proporre ai bambini programmi adatti Non è necessario suggerire soltanto trasmissioni istruttive, ma anche quelle più adatte alla loro età, come i cartoni animati. Vanno evitate, ovviamente, trasmissioni che contengano scene di violenza. Non usare la tv come baby-sitter, e guardarla insieme ai bambini Spiegare loro i passaggi più difficili, e commentare insieme i programmi, aiuta i bambini a non affrontare da soli la comprensione dei messaggi e può rappresentare un importante momento d’incontro e condivisione con i familiari. Inoltre la tv non va collocata nella camera del bambino: in caso contrario si perde il controllo su ciò che vede e sul tempo di fruizione dei programmi televisivi. Stabilire insieme ai bambini il tempo da dedicare alla tv La quantità ottimale è di circa un’ora e mezzo al giorno (anche non costante) durante il periodo scolastico e di circa due ore durante le vacanze. Evitare che i bambini guardino la tv prima di andare a scuola È necessario salvaguardare la prima colazione come momento d’incontro con i propri figli.

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e

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Evitare che i bambini guardino la tv fino al momento di andare a letto Meglio preferire attività rilassanti; l’eccezione può essere rappresentata da un programma apposito scelto per loro (un dvd di fiabe). Tenere spenta la tv durante le ore dei pasti e dei compiti La colazione, il pranzo e la cena sono spesso i momenti in cui i genitori si ritrovano di più con i figli; spesso purtroppo i genitori, stanchi per il lavoro, vorrebbero ascoltare un Tg o vedere un programma d’e vasione. Sul piano educativo il rischio di questo comportamento sta nella diminuzione dei momenti dedicati alla comunicazione, all’ascolto, allo scambio di opinioni, alla condivisione di problemi personali. Durante le ore dedicate allo studio e ai compiti, la tv rappresenta solo un elemento di disturbo e va ad intaccare l’attenzione e la capacità di concentrazione del bambino. Non lasciare in mano ai bambini il telecomando Lo zapping, cioè il passare velocemente da una trasmissione all’altra, causa una comprensione parziale, cioè fa cogliere solo i messaggi più semplici ed abitua a un’attenzione breve e superficiale; inoltre i bambini potrebbero trovare programmi non adatti a lui. Offrire valide alternative rispetto alla televisione Interessare i bambini alla lettura, incoraggiare la pratica sportiva, gli incontri con gli amici. Approfittare della vacanza per ridurre il tempo dedicato alla tv o eliminarlo del tutto. Vigilare sulle modalità di visione e di ascolto Evitare che i bambini assumano posture scorrette mentre guardano la tv; controllare che la distanza dall’apparecchio televisivo sia di almeno 3 metri; controllare che non ci siano riflessi sullo schermo e che la stanza non sia completamente buia; accertarsi che il volume del suono non sia troppo intenso.


Dare il buon esempio Se i genitori sono teledipendenti, il rischio che anche il figlio sviluppi la dipendenza è alto. Per proporre una buona educazione alla tv, i genitori devono evitare in prima persona un uso indiscriminato e scorretto della televisione.

e Se ne parla spesso; lo fanno gli esperti e i genitori, che a volte si sentono in colpa per aver utilizzato questo strumento per di-

: Giusto o sbagliato? strarre i propri figli mentre si fanno le faccende di casa. Tu cosa ne pensi? Come ti comporti con tuo figlio?

w Manuela Figlia

I miei figli vedono la tv per massimo un’ora e mezza al giorno, ora che coincide spesso con la preparazione in casa dei pasti o con il riordino della cucina. Non succede nemmeno tutti i giorni e neanche in modo continuato, ma se hanno voglia di vederla la vedono. Io credo che la giusta scelta a livello educativo sia sempre nel mezzo. Cerchiamo di porre la nostra attenzione soprattutto sui contenuti nelle ore in cui la guardano.

Secondo me è giustissimo. Non bisogna mai smettere di parlare di loro. Ci aiutano comunque a crescere e ci insegnano ogni giorno cose nuove. Sono una gioia immensa e soprattutto nei momenti più tristi ci tirano su! Penso che, come ogni cosa, è sbagliato l’esagerazione, per il resto far dedicare ai nostri bimbi un po’ di tempo per la tv non fa male, anzi ci aiuta a sbrigare delle faccende di casa e poi comunque, secondo me, fatte vedere le cose giuste sono uno stimolo anche per loro.

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w Sonia Pascucci

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w Anna Maria Pinto

Secondo me è giusto e sbagliato allo stesso tempo. Mi ricordo, quando io ero piccola, aspettavo sempre i cartoni animati di “Bim bum bam” (bellissimi ). A mio figlio piacciono i cartoni animati della Walt Disney ad esempio: Biancaneve, La sirenetta, Lilo e Stich, Gli aristogatti e da poco anche Pinocchio (quando vede il grillo incomincia a ridere). Sono dei cartoni animati intramontabili, secondo me troppo belli. Ma mi piace anche giocare e parlare con il mio bimbo, non si vive solo di tv. Quando lui dorme inizio a fare tante cose, quado invece è sveglio, se lui permette perché è tranquillo, faccio qualcosa altrimenti mi vesto e con il mio bambino usciamo a fare una passeggiata oppure ci mettiamo a giocare insieme. La cosa ancora più bella che faccio con mio figlio, quando lo porto a nanna, è che invece di cantare le solite ninne nanne gli faccio ascoltare le preghiere cantandole.

w Nadia Fusar

Basta selezionare i programmi e creargli degli altri interessi, se vuoi distoglierli da essa. Io gli faccio fare dei lavoretti, oppure guardiamo programmi che ne ripropongono e poi cerchiamo di rifarli.

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w Emily Vioni

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Preferisco giochi in giardino o giochi di società. La tv, solo dopo la doccia serale, in attesa della cena e un pochetto prima di andare a letto. Qualche volta mi rendo conto che torna comoda anche a me, perché sono libera di fare i miei lavori. Sbaglio e me ne pento, però purtroppo a volte bisogna farlo.


w Sandra Serra

Al mio cucciolo è consentito vedere 5 minuti di cartoni animati al mattino durante il biberon, poi va al nido fino alle 16, e non rientriamo a casa. Tutti i giorni si va o al parco o a fare una passeggiata o comunque stiamo all’aria aperta. Alle 19 circa, doccia e poi gli consentiamo di vedere un cartone della durata di un’ora, che è quasi sempre Spirit. Nel frattempo si cena, lui sa bene che appena finito il “suo programma” si va a letto. Ci sono mie conoscenti che fanno passare ore ai figli davanti alla tv, magari facendogli vedere programmi in inglese a ruota continua perché così poi si vantano con le altre madri che il proprio figlio a 3 anni conta già in inglese, ma facciamoli vivere all’aria aperta che magari imparano più cose. Ci sarà tempo per imparare le lingue. Ciò non toglie che certe volte la tv si usa un po’ troppo solo per farci fare gli affaracci nostri, sbagliando. Io cerco di coinvolgerlo in tutto quello che faccio: se stiro, lo porto con me e gli do un ferro da stiro anche a lui e fa finta di stirare; se ritiro la biancheria o stendo mi faccio aiutare, così diventiamo un po’ complici e le faccende di casa sono più piacevoli.

w Donatella Esposito

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Non sono molto propensa ad utilizzare tale strumento per distrarre il mio bambino, preferisco farlo giocare in cameretta e limitare l’uso di tale mezzo solo per poche ore.

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in

Molti i papà, negli ultimi anni, che assistono al parto della propria compagna

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Da diversi anni ormai la presenza dei padri in sala parto è diventata una realtà diffusissima: oggi, secondo l’Istat, in Italia il 66% delle nascite avviene alla presenza del papà, con punte nel nord-est (83,9%) e nel nord-ovest (87%). Il marito in sala parto sembra essere diventato una moda, in realtà è una tendenza che s’inquadra in un fenomeno più generale: la scomparsa della grande famiglia patriarcale, in cui la futura mamma era assistita più dalle altre donne di famiglia che dal marito. Nella famiglia mononucleare, sviluppatasi negli ultimi anni, la figura del padre ha assunto un’importanza e una centralità che prima non aveva, sia in relazione

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La maggior presenza dei padri accanto alle future mamme è ovviamente positiva

al momento della nascita del figlio, sia durante tutta la prima infanzia. La maggior presenza dei padri accanto alle future mamme è ovviamente positiva, si tratta però di capire quali modalità seguire affinché l’esperienza di assistenza al parto sia positiva, tanto per il marito quanto per la moglie. Forse è il caso di chiedersi quanto gli uomini, dopo secoli di esclusione da un evento considerato esclusivamente femminile, siano realmente preparati ad a ff ro n t a re

una


ficili, sia fisicamente (le nausee, il corpo che cambia ma anche l’emozione del sentire il figlio che si muove) che psicologicamente (le paure, le incertezze ma anche i sogni e i desideri). Durante la gestazione, per la donna la presenza del figlio diventa progressivamente realtà, per un uomo le cose sono più complesse. Il padre, per quanto si senta

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una situazione così intensa e coinvolgente dal punto di vista emotivo. L’esperienza del parto rappresenta per la donna la fase finale della gestazione, mentre per un uomo è il primo incontro vero che avrà con suo figlio. Un padre infatti non vive l’arrivo di un figlio come una madre; una donna ha nove mesi per trasformarsi da donna a madre, vivendo gioie e momenti dif-

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L’esperienza del parto rappresenta per la donna la fase finale della gestazione, mentre per un uomo è il primo incontro vero che avrà con suo figlio.

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coinvolto e per quanto desideri manifestare la sua presenza, è pur sempre estraneo a questa evoluzione. Per lui l’idea del figlio è più virtuale che reale; il padre si riconosce come tale nel momento in cui prende il figlio tra le braccia. Dato però che nella nuova famiglia mononucleare il ruolo del padre è diventato fondamentale ancor prima della nascita, egli deve imparare ad essere presente fin dall’inizio della relazione con il bambino. La madre dovrebbe coinvolgere il futuro padre da subito: sta a lei farlo partecipare alla gravidanza, parlandogli del figlio e soprattutto invitandolo ad ac-

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compagnarla alle ecografie, alle visite mediche, agli esami. La coppia deve crescere insieme; la presenza dei padri ai corsi di preparazione al parto è pertanto positiva, anche se in realtà non corrisponde ai loro bisogni specifici, essendo incentrati sulla madre. Sarebbe necessario, e in alcune realtà si stanno organizzando, dei corsi appositi per padri, con molteplici obiettivi: capire quello che succede dentro di loro, avere informazioni e sostegno sui temi della sessualità in gravidanza e dopo la nascita del bambino, capire meglio quello che succede alle loro compagne durante la gravidanza e nel post partum, sia fisicamente sia emotivamente, anche in riferimento alla depressione post partum. La questione della presenza del padre durante il parto non è quindi così scontata come si potrebbe pensare. La presenza paterna al parto è auspicabile: per


il padre stesso, per la madre e per il piccolo che sta nascendo. È vero però che non deve essere un obbligo: colpevolizzare un padre che non se la sente di assistere al parto non solo è inutile, ma può provocare ma-

lesseri e rancori deleteri per la relazione familiare. Il padre deve sentirsi libero di scegliere, la sua presenza al parto deve scaturire da una decisione spontanea e ponderata, non da un obbligo sociale. •

• Se nella fase del travaglio l’assistenza è importante, in sala parto la presenza del padre deve essere una presenza discreta, per non intralciare gli operatori. Quindi è meglio posizionarsi vicino alla testa della moglie, per poterle parlare e far avvertire la propria presenza. • Il sostegno affettivo dato dal padre aiuta la mamma a sviluppare l’ossitocina, l’ormone che nel parto serve a innescare le contrazioni, e favorisce un approccio positivo della madre al parto. • Quando il bambino è nato, probabilmente al padre sarà chiesto se vuole tagliare il cordone ombelicale: è un’esperienza molto positiva perché rappresenta il primo contatto del padre con il proprio figlio. In conclusione, il padre non deve sentirsi inutile se non sta facendo niente di attivo, in realtà la sua presenza aiuta la mamma a non sentirsi sola in un momento così importante e la aiuta psicologicamente.

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Vediamo allora qualche consiglio per il papà in sala parto:

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assisti

a fecondazi

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Sempre più numerose le coppie che si sottopongono ai trattamenti di fecondazione assistita

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Un terzo delle coppie italiane decide di andare all’estero per avere un figlio. È questo il dato aggiornato al 2010 in tema di fecondazione assistita. Secondo l’Eshre (Società europea di riproduzione umana ed embriologia) in Europa sono circa 30 mila le coppie coinvolte ogni anno, di cui il 32 per cento circa è rappresentato da italiani – seguiti da tedeschi, olandesi e francesi – che cercano così di aggirare le limitazioni imposte dal nostro sistema legislativo. Mete di questo turismo-cicogna sono Spagna, Svizzera, Belgio, Slovenia, Repubblica Ceca e Da-

nimarca. Secondo questa ricerca, le coppie italiane hanno esigenze diverse: nel 40 per cento effettuano trattamenti illegali in Italia, quali la donazione di gameti ed embrioni, nel 60 per cento si rivolge a centri stranieri per eseguire trattamenti che possono essere eseguiti anche in Italia, ma che essendo così delicati, credono più efficaci all’estero. Tuttavia la maggior parte delle coppie vuole solo cercare di avere un figlio all’interno di una coppia stabile, eterosessuale ed in normale età riproduttiva. Secondo l’ultima relazione al Parlamento del Ministero della


ita

ione

di Stefania Pellegrini

Salute in materia di Procreazione Medicalmente Assistita, visionabile all’indirizzo http:// www.iss.it/rpma/index.php, sono aumentate le coppie che si sottopongono ai trattamenti di fecondazione assistita, i cicli iniziati, le gravidanze ottenute e i bambini nati, che nel 2008 hanno superato per la prima volta la soglia dei diecimila, considerando tutte le tecniche di PMA, di I, II e III livello. Si è registrato un aumento dell’età media delle donne che si sottopongono a questo tipo di trattamenti, un fattore che incide negativamente sui risultati delle tecniche

stesse, e anche il numero dei cicli di trattamenti effettuati da pazienti con età superiore ai 40 anni. Nonostante ciò continua a migliorare l’efficacia delle procedure di procreazione medicalmente assistita. In molti stati europei i bambini nati con la procreazione medicalmente assistita raggiungono quasi il 5 per cento, mentre una coppia su sei chiede di essere aiutata per procreare. Tuttavia in Italia, il divieto di ricorrere all’utilizzo di seme o ovuli donati, sbarra la strada della fecondazione assistita. La fecondazione eterologa infatti è l’unico mezzo per avere figli per persone

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http://www.iss.it/rpma/index.php

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affette da gravi patologie geneticamente trasmissibili o non fertili, ed è infatti praticata nella maggior parte degli altri paesi europei. Nel 2005 è stato chiesto anche di partecipare ad un referendum popolare sul tema per modificare la legge 40 e permettere, fra l’altro, il ricorso alla eterodonazione. Ma in realtà la buona iniziativa si è trasformata in un fiasco, in quanto la scarsa affluenza ha comportato il mancato raggiungimento del quorum per rendere la votazione valida. Rimangono quindi aperte molte-

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plici questioni di natura giuridica e morale, come chiedersi quali sono i diritti e i doveri del donatore o della donatrice sul nascituro, se questi ultimi devono essere riconosciuti, se hanno responsabilità. Questi e molti altri interrogativi trasformano quello che dovrebbe essere uno strumento per permettere a chi non può avere figli di averli, in un dibattito di tipo morale-politico, e in Italia intanto rimane sempre tutto fermo. Ma cosa vorrebbe di più un figlio se non l’amore dei propri genitori? •

Vorresti fare delle domande ai nostri esperti? Mandaci una mail a info@bimbibelli.com


Salute Il pavor nocturnus pag. 68

Dinamo Camp pag. 72


IL PAVOR NOCTURNUS di Elisabetta Belotti

Che cos’è

Il pavor nocturnus fa parte delle parasonnie, cioè di un gruppo dei disturbi del sonno collegati ad alterazioni della normale struttura del sonno.

Allo stesso gruppo appartengono disturbi come il sonnambulismo (compiere attività motorie automatiche durante il sonno), il soliloquio (parlare durante il sonno), l’incubo notturno, l’enuresi notturna (perdere involontariamente urina durante il sonno), il bruxismo (digrignare i denti durante il sonno). Il pavor nocturnus, cioè il terrore nel sonno, si caratterizza per il fatto di colpire i bambini dai 2-4 anni fino ai 10-11 anni. In particolari casi può anche colpire individui adulti, in determinati periodi di stress emotivo o psicologico.

Come si manifesta

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L’attacco di pavor si verifica durante il sonno, spesso nel bel mezzo della notte, e in modo totalmente improvviso.

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Si presenta con un brusco risveglio accompagnato da pianto e urla; spesso il bimbo presenta anche sudorazione eccessiva, tachicardia, accelerazione del ritmo respiratorio e rigidità muscolare. Si tratta dunque di una vera e propria crisi di terrore; l’attacco può durare da pochi minuti a mezz’ora. L’aspetto della crisi che spaventa maggior-


Le cause del pavor nocturnus

Le cause possono essere molteplici: stimolazioni sonore o luminose durante il sonno, stress, distensione vescicale, ipertrofia adenoidea, cause fisiologiche dovute a patologie come febbre o deficit di sali minerali causato da eccessiva sudorazione.

¬Mom e nt i di conf lit t ualit à con i ge nit or i , o de i ge nit or i t ra loro. ²Momenti di separazione o distacco dalla figura materna, dovuti all’inserimento al nido o alla scuola materna. ¬L a na sc it a di un f rat ellino o mente i genitori è dato dal una sorellina e l a con seg ue nt e fatto che il bambino semgelos i a . bra inconsolabile e non reattivo agli stimoli ambientali, nemmeno alla voce di mamma e papà; sembra non vederli né riconoscerli anche se ha gli occhi aperti e sbarrati, e non reagisce ad alcuna sollecitazione Dopo la crisi, il bambino riprende a dormire tranquillamente e quasi sempre la mattina dopo non ricorda nulla dell’accaduto.

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Il pavor nocturnus sembra manifestarsi con particolare frequenza nei bambini che hanno vissuto, anche per pochi giorni di vita, esperienze di “istituzionalizzazione” spiacevoli o traumatiche, per esempio in un collegio, in un orfanotrofio, in un istituto, in un ospedale. Nella maggioranza dei casi, però, le cause restano sconosciute nonostante siano stati riscontrati talora fattori di ereditarietà. Secondo la maggior parte degli esperti il pavor è riconducibile a situazioni di stress vissute durante la giornata; si tratterebbe quindi di una manifestazione dovuta a disagi psico-emotivi. Per esempio:

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® Separazione o divorzio dei genitori. ²Lutti di persone care. ¯ Disagio nell’ambiente di gioco o scolastico. ¶ Nel caso di bambini in età scolare, difficoltà con qualche materia o con qualche insegnante. µContrarietà di fronte alle regole imposte dai genitori o dalle maestre e incapacità di gestire la conseguente frustrazione. ® Frustrazione derivante da conf litti con com- Cosa fare pagni di gioco o di scuola più ag gressivi .

Se il pavor nocturnus si presenta in modo occasionale e sporadico, e non risulta legato ad alcuna patologia, non è necessario alcun tipo d’intervento medico. Sono quindi i genitori che devono intervenire, nei seguenti modi:

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¢Tranquillizzare il bambino e, se lo permette, provare a prenderlo in braccio; se invece si ribella, cercare di toccarlo dolcemente ¥Parlare con lui con calma e dolcezza al f ine di rassicurarlo £Rimetterlo nel letto e rimanere accanto a lui finché non si addormenta. Meglio evitare di portarlo nel lettone dei genitori, potrebbe innescarsi un’abitudine difficile da abbandonare una volta risolto il problema del pavor nocturnus ¤Non r isvegliare br uscamente il bambino all’inizio della crisi, potrebbero insorgere infatti complicazioni psicologiche.

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Quello che i genitori devono ricordare è che i disturbi legati al pavor nocturnus sono un fenomeno fisiologico, pertanto rientrano nella normale evoluzione del bambino. Solo se il disturbo si presenta con f requenza ravvicinata per lunghi per iodi , è consigliabile una visita dal neuropsichiatra .


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IN DENARO

1. Bonifico bancario a favore di: Associazione Dynamo Camp Onlus - Banca Prossima S.P.A. - Via Manzoni ang. Via Verdi, 20121 - Milano IBAN IT73 E033 5901 6001 0000 0005 639 2. Versamento su c/c postale N. 80907116 a favore di Associazione Dynamo Camp Onlus 3. Assegno non trasferibile intestato ad Associazione Dynamo Camp Onlus

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Dynamo Camp è il primo camp di Terapia Ricreativa in Italia che offre un periodo di vacanza gratuito a bambini con malattie gravi o croniche.

www.dynamocamp.org www.holeinthewallcamps.org

per

mille

COME FARE:

SOSTIENI ASSOCIAZIONE DYNAMO CAMP ONLUS CON IL TUO 5X1000. IL CODICE FISCALE È 900 402 404 76

1. Compilare la scheda CUD, modello 730 o Unico. 2. Firmare nel riquadro indicato come “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale” (il primo in alto a sinistra nella scheda). 3. Indicare nel riquadro il codice fiscale di Dynamo Camp ONLUS, ovvero 900 402 404 76.

La destinazione del 5x1000 non modifica l’ammontare dell’imposta. Le scelte della destinazione del 5x1000 e dell’8x1000 sono tra loro indipendenti.

Associazione Dynamo Camp Onlus:Via Ximenes, 662 - loc. Limestre, 51028 San Marcello Pistoiese (PT) - Tel. 0573.62171


Y Dynamo Camp è un camp di Terapia Ricreativa,

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primo in Italia, appositamente strutturato per bambini affetti da patologie gravi e croniche in terapia e nel periodo di post ospedalizzazione. Il Camp è rivolto gratuitamente a bambini dai 7 ai 17 anni.

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Dynamo Camp intende offrire a centinaia di bambini la possibilità di riappropriarsi della propria infanzia attraverso un programma che in totale sicurezza e allegria li porti a ritrovare e acquisire fiducia in loro stessi e nelle proprie potenzialità. Il Camp prevede anche programmi specifici rivolti ai genitori e ai fratellini sani di questi bambini, coinvolgendo così tutta la famiglia che ha dovuto affrontare la delicata situazione della malattia. Dynamo Camp fa parte dell’Association of Hole in The Wall Camps, un’associazione non-profit che in tutto il mondo promuove e gestisce campi estivi appositamente


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strutturati per bambini e ragazzi affetti da patologie gravi o croniche. Ogni Camp è una realtà a se stante che nasce dal sogno dell’attore Paul Newman, fondatore del primo Camp negli Stati Uniti nel 1988 e che è stato da allora la forza promotrice di queste esperienze terapeutiche per bambini e ragazzi malati.Questi Camp sono ora presenti negli Stati Uniti, dove si trovano cinque strutture (Connecticut, New York State, North Carolina, California, Florida), in Gran Bretagna, in Irlanda ed in Francia; altri stanno per aprire in Colorado, Ohio, Israele e in Ungheria e programmi simili sono promossi dall’Associazione anche in Africa, Asia e in altre zone del mondo. In questi anni, più di 160.000 bambini e ragazzi hanno partecipato ai programmi dei vari Camp e, ogni anno più di 24.000 bambini e famiglie possono vivere esperienze di vero divertimento in tutto il mondo. Tutti i bambini e i ragazzi possono partecipare all’esperienza dei Camp gratuitamente, grazie a contributi generosi da parte di individui, società, fondazioni e altre organizzazioni.

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IL CAMP E I BAMBINI

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Ogni anno in Italia più di 10.000 minori sono affetti da patologie gravi o croniche. Questi bambini sono sottoposti a terapie spesso invasive e di lunga durata, che li costringono a trascorrere molto tempo in ospedale. La condizione della malattia li porta, quindi, non solo ad affrontare la paura, la stanchezza e tutti gli effetti correlati alle terapie, ma spesso vincola notevolmente anche la loro socializzazione con i coetanei. Di conseguenza questi bambini rischiano fortemente di perdere la serenità, la spensieratezza e l’allegria proprie della fanciullezza. Dynamo Camp rappresenta l’opportunità, per questi bambini, di trascorrere un periodo di svago in un ambiente protetto, in cui la massima sicurezza è garantita da un’assistenza medica di eccellenza e dalla costante supervisione di personale qualificato. Al Camp i bambini possono sviluppare le proprie capacità sperimentando un gran numero di attività, sia creative che a contatto con la natura, beneficiando dei vantaggi derivanti dal trovarsi in un’Oasi affiliata WWF.

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A CHI SI RIVOLGE ·L’esperienza di Dynamo Camp è rivolta a bambini e a ragazzi da 7 a 17 anni affetti da patologie gravi o croniche, in terapia attiva o conclusa da non più di quattro anni. Dall’anno del debutto, il


2007, Dynamo Camp ha accolto bambini affetti da patologie oncologiche ed ematologiche e, nel futuro, allargherà l’offerta anche ad altre patologie. Dal 2010 tra le patologie accolte sono entrate con continuità le patologie neurologiche.

OBIETTIVI Offrire gratuitamente a centinaia di bambini ogni anno la possibilità di “essere bambini”: l’assistenza medica e la struttura del Camp danno la possibilità di socializzare in un ambiente protetto e l’opportunità di conoscere e sperimentare importanti strumenti per affrontare meglio la propria vita, focalizzandosi su ciò che è nelle loro possibilità e non sulle privazioni causate dalla propria condizione di salute. Offrire, inoltre, a centinaia di genitori e famiglie un sostegno psicologico e pratico nell’affrontare le problematiche conseguenti alle malattie dei propri bambini e un supporto nell’impegno a farli sentire “vivi”.

Dynamo Camp è situato nel cuore della Toscana, a Limestre, in provincia di Pistoia, all’interno di un’oasi di protezione provinciale affiliata al WWF, l’Oasi Dynamo. L’area si estende su circa 900 ettari in ambiente preappenninico, nei comuni di S. Marcello Pistoiese e di Piteglio. Il territorio dell’Oasi, compreso tra i 500 e i 1100 m s.l.m. si presenta prevalentemente boscato anche se, alle quote più alte, si aprono ampie superfici aperte costituite in prevalenza da prati-pascolo, ma anche da radure intrasilvatiche e da arbusteti in fase di colonizzazione per abbandono delle tradizionali pratiche agricole.

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IL LUOGO - L’OASI DYNAMO AFFILIATA AL WWF

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LA TERAPIA RICREATIVA La Terapia Ricreativa è la base scientifica che ispira l’attività del Camp. Terapia Ricreativa significa partecipazione a un’avventura, condivisione di esperienze indimenticabili con coetanei e riscoperta delle proprie capacità. L’esperienza si concentra sulla scoperta di nuove potenzialità e su nuove possibilità di apprendimento in varie forme. In questo modo i benefici tendono ad essere di lungo termine, spesso permanenti, e si verificano cambiamenti positivi nella capacità dei bambini di confrontarsi con la loro malattia. Ogni attività a Dynamo Camp può essere interpretata come una sfida personale, costruttiva e senza elementi di competizione. I ragazzi hanno la scelta del ritmo a cui procedere ed il limite fino a cui spingersi, ad esempio se se la sentono di recitare sul palcoscenico o se preferiscono solo aiutare dietro le quinte. Ogni obiettivo viene raggiunto con il loro impegno individuale e con la collaborazione del gruppo: i ragazzi si incoraggiano a vicenda, lavorano in squadra e grazie al loro entusiasmo e alla supervisione di personale appositamente qualificato, raggiungono il successo.

SICUREZZA

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I ragazzi sono costantemente seguiti da personale qualificato e volontari. Dynamo Camp si occupa direttamente del training di preparazione e aggiornamento di tutti coloro che affiancano i bambini durante il soggiorno. Al Camp il rapporto è di un membro del personale ogni due ragazzi al fine di garantire una supervisione costante e personalizzata. La supervisione medica a Dynamo Camp è garantita attraverso un’infermeria completamente attrezzata e dalla presenza costante, 24 ore su 24, di medici ed infermieri specializzati in oncoematologia pediatrica.

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I VALORI DI DYNAMO CAMP

Dynamo Camp lavora seguendo i più alti standard di eccellenza, come gli altri camp dell’Associazione. Questi standard riguardano: il disegno e la costruzione del camp, la selezione e


Uno degli obiettivi principali di ogni attività al Camp è che il bambino raggiunga il successo, che riesca in quell’attività. Spesso accade che i bambini con malattie limitanti non riescano ad avere una grande fiducia nelle proprie possibilità. Rendersi conto, come accade al Camp, di poter intraprendere un’attività in cui si pensavano non all’altezza e accorgersi di poter riuscire, permette loro di acquistare autostima. Tutto questo è reso possibile dalla collaborazione del bambino con i suoi coetanei e dal supporto fornito da personale e volontari, preparati per gestire programmi di questo tipo. •

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preparazione dello staff e dei volontari, l’assistenza medica e il rapporto con gli Ospedali, l’organizzazione e la gestione di ogni aspetto del programma e delle attività del camp, la sicurezza e la supervisione dei ragazzi, la manutenzione e gestione della struttura.

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Giornata tipo

ORE 7:45 • RISVEGLIO

Al mattino, per chi lo desidera, c’è l’opportunità di fare qualche lavoretto o qualche gioco per iniziare già la giornata con entusiasmo

ORE 8:15 • PULIZIA DELLE CASETTE

I ragazzi sono incoraggiati a rendersi responsabili dello spazio in cui vivono, quindi aiutano nella pulizia delle casette e riordinano le proprie cose.

ORE 9:00 • COLAZIONE ORE 9:45 - 12:30 • ATTIVITÀ

Ogni giorno, in base all’età dei ragazzi, al meteo e al programma, ci sono tante proposte divertenti!

ORE 12:45 • PRANZO

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Tutti i partecipanti si ritrovano a mangiare insieme in una grande sala da pranzo, in cui ci sono sempre canzoni, animazione e sorprese.

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ORE 13:45 - 15:15 • RELAX

Dopo pranzo i ragazzi ritornano alle casette dove possono scegliere se dormire un po’ o se svolgere attività comunque più rilassanti, come leggere, scrivere, giocare con giochi da tavolo…


ORE 15:30 - 18:15 • ATTIVITÀ

Al pomeriggio la giornata continua con tante altre attività e proposte!

ORE 19:00 • CENA

La cena conclude le attività del pomeriggio: si ritorna in mensa dove non mancano canti e danze!

ORE 20:00 • PROGRAMMA SERALE

Il programma serale cambia ogni giorno: serate danzanti, piccoli campeggi, spettacoli teatrali o serate a premi… c’è solo l’imbarazzo della scelta!

Prima di andare a dormire i ragazzi trascorrono un po’ di tempo con gli animatori e gli altri 7-8 ragazzi con cui vivono in casetta. È un bellissimo momento della giornata in cui i ragazzi possono chiacchierare in tranquillità, conoscersi meglio, scambiarsi opinioni, condividere emozioni ed esperienze spesso comuni, traendo grande forza l’uno dall’altro.

ORE 22:00 • LUCI SPENTE

I ragazzi vanno a dormire per riposare e recuperare le energie in vista della nuova giornata.

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ORE 21:30 • RITORNO ALLE CASETTE E CHIACCHIERATA SERALE

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1. Compilare la scheda CUD, modello 730 o Unico. 2. Firmare nel riquadro indicato come “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale” (il primo in alto a sinistra nella scheda). 3. Indicare nel riquadro il codice fiscale di Dynamo Camp ONLUS, ovvero 900 402 404 76.

La destinazione del 5x1000 non modifica l’ammontare dell’imposta. Le scelte della destinazione del 5x1000 e dell’8x1000 sono tra loro indipendenti.

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Mamma bio

Acquisti bio per la mamma e bimbo pag. 82


cquisti Prodotti ecosostenibili in rispetto della natura Alpaca, canapa, ciniglia, cotone biologico, flanella, lana, lino biologico, ortica biologica, pile di plastica riciclata, seta selvatica, velluto. Sono tutti tessuti biologici, ideali per la mamma in attesa e per il bimbo che arriverà. Dai pannolini all’abbigliamento, dagli accessori alla cosmesi,

tutto è importante. Il bambino è infatti estremamente sensibile agli stimoli esterni e la sua pelle delicata assorbe tutte le sostanze con cui viene a contatto. Per questo motivo è molto importante circondarlo di prodotti quanto più naturali ed innocui.

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Consigli per acquisti bio

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Presso “La Bottega della Canapa” potete trovare l’Olio di semi, particolarmente indicato per la preparazione di prodotti cosmetici. Esso viene assorbito molto rapidamente e penetra in profondità grazie all’elevato contenuto di acidi grassi insaturi che sono in grado di agire fino nei più profondi strati dell’epidermide. Contiene anche gli acidi gamma-inolenici, che esercitano un’azione antinfiammatoria, contribuendo alla pulizia della pelle. Anche il sito “Tabata Shop” può risultare estremamente utile nella ricerca di capi di abbigliamento e accessori biologici (di lana e seta prevalentemente).

Ricordiamo che i prodotti naturali ed ecologici consentono di ridurre al minimo l’impatto ambientale per la cura del bambino, nel rispetto dell’uomo e del suo ambiente. L’utilizzo di prodotti a basso impiego di energie e risorse è diventato una priorità per i genitori attenti e consapevoli: i prodotti che scegliamo di utilizzare nella crescita del bambino condizionano inevitabilmente il suo benessere e il mondo che da noi riceverà in eredità. I criteri che contraddistinguono i prodotti bio-compatibili sono


bio per la l’innocuità per l’uomo, la funzionalità, la qualità, la sostenibilità ecologica, il basso impatto ambientale, l’origine della produzione. Per concludere, ricordiamo che scegliere di utilizzare prodotti naturali ed ecologici significa non solo proteggere la nostra salute e quella della nostra famiglia, ma anche contribuire attivamente ad un mondo più pulito e sostenibile.•

di Francesca Miglioli

cos’è un cosmetico biologico

Il processo di sviluppo completo di un cosmetico biologico, dalla materia al prodotto finito, è caratterizzato dal rispetto di specifiche linee guida. Il loro contenuto è differente a seconda dell’Ente Certificatore, tutte però prevedono: -L’impegno di una quantità definita di ingredienti provenienti da agricoltura biologica. -l’impegno di una quantità definita di ingredienti naturali. -Una lavorazione degli ingredienti il più possibile rispettosa della loro fonte di origine e dell’ambiente. Per la raccolta delle materie prime vegetali biologiche, ad esempio, viene rispettato il ciclo delle stagioni. -La scelta di materiali riciclabili per tutti gli elemini del packaging.

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e

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Sport

Sub per bambini pag. 86


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Mi chiamo Daniele Benzi e mi definiscono il diplomatico per eccellenza e compagno di avventure sempre, sia che si tratti di un’immersione che di una gita in montagna. Dopo aver passato anni a bordo del mio fuoristrada, affrontando il deserto tunisino, nel 1998 tornato da un viaggio a Lampedusa in barca a vela, mi avvicino alla subacquea un po’ per curiosità ma soprattutto come sfida contro la paura dell’acqua e della profondità.
 Mi iscrivo ad un corso Open Water Diver e travolto da questo nuovo e magico mondo, in breve tempo divento Divemaster e Guida della Regione Liguria. Dopo parecchio tempo dedicato alla formazione, nel 2001 raggiungo il grado di Istruttore di una didattica internazionale. Diventato Istruttore e con l’aiuto di due amici e compagni d’immersioni, fondo Dimensionesub, un’associazione che quest’anno compie il suo 10° anno di attività. Attualmente in Dimensionesub, oltre che Presidente, mi occupo dell’organizzazione di tutti i corsi da dividere tra diversi Istruttori ed Aiuto-Istruttori, l’associazione è basata su attività volontaria, che unisce esperienze e persone di ogni età con la passione per il mare. Organizziamo corsi Scuba per bambini dai 10 anni, corsi Snorkeling per chi vuole in tranquillità potersi immergere in apnea, corsi di primo livello, corsi di Specialità Subacquea, corsi sub Nitrox e corsi sub Professionali per diventare Guida Subacquea, aiuto Istruttore e Istruttore. Oltre ai corsi, organizziamo anche viaggi, week-end, immersioni guidate e attività di intrattenimento generale.

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www.Dimensionesub.it


∆ Perché avvicinarsi al mondo subacqueo? Per noi, che non apparteniamo al mondo marino, è un mondo tutto da scoprire. Si prova la sensazione di essere in un ambiente privo di gravità, si vedono animali che non è possibile vedere sulla terraferma. Tutto questo regala emozioni uniche…

∆ A che età i bambini possono iniziare ad avvicinarsi al mondo subacqueo?

Partendo dai 10 anni un bambino può già conseguire un brevetto subacqueo che lo abilita ad immergersi fino a sei metri. Andando avanti con l’età gli sarà possibile conseguire brevetti che lo abiliteranno ad immergersi a profondità maggiori con o senza la presenza di un genitore.

∆ Può essere pericoloso? Come in tutte le attività sportive ci sono delle regole da rispettare. Durante i corsi gli istruttori insegnano a praticare quest’attività in maniera sicura e divertente.

∆ Che livelli e che tipi di corsi esistono?

Si parte dal corso Junior Scuba Diver fino ad arrivare a diversi livelli di Istruttore.

∆ I bambini che tipo di immersioni possono fare e fino a che profondità possono immergersi?

La tipologia di immersione che i bambini possono fare è legata al tipo di brevetto conseguito, si parte da una profondità minima di 6 metri fino ad arrivare a 12 o 18 metri. Con una piccola spesa iniziale è possibile acquistare una media attrezzatura di base e cominciare ad immergersi, il resto dell’attrezzatura è possibile affittarla in qualsiasi Diving al quale ci si appoggia per effettuare le immersioni.

∆ Una donna che scopre di essere incinta può continuare ad effettuare immersioni?

Assolutamente no perché troppo rischioso per il feto.

co ntin ua dopo le foto....

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∆ È uno sport costoso o si può riuscire a spendere poco affittando tutto il materiale?

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Dimensione sub alle prese con le immersioni sotto i ghiacciai

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∆ È un’attività che consiglierebbe di fare a una famiglia che si trova in villeggiatura estiva?

Assolutamente sì, perché le vacanze solitamente regalano ricordi emozionanti che se arricchiti anche delle emozioni che si provano a respirare sott’acqua diventano indimenticabili.

∆ I classici corsi full time che si trovano in spiaggia al mare sono affidabili?

Tutte le didattiche della subacquea abilitano noi istruttori a fare corsi seguendo gli standard ed enfatizzando gli aspetti legati alla sicurezza per cui, ognuno di noi, svolge quest’attività con la giusta professionalità e consapevolezza.

∆ Che tipo di approccio consiglia per avvicinarsi alla disciplina?

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Affidarsi sicuramente ad una struttura ben organizzata dove ci siano degli istruttori che daranno la possibilità di effettuare una prova gratuita dopo la quale consiglieranno il corso migliore da effettuare. È consigliabile trovare una struttura vicino a casa in quanto, finito il corso, il subacqueo potrà appoggiarsi per attività di mantenimento o di vario genere sempre legate all’attività subacquea.

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Per chi volesse provale l’ebrezza delle pinne con le bombole noi facciamo delle prove gratuite in piscina. Collegative al sito:

www.dimensionesub.it


Concorsi

Mamy e Papy: la prima prova pag. 100

Reality:i concorrenti pag. 93

Vincitrice concorso “Mamme belle� pag. 108

Calendario concorsi pag. 110

gennaio 2011 91




WWW.FACEBOOK.COM/BIMBIBELLI

Nadia Fusar Nadia Fusar è sposata felicemente (almeno le sembra), vive a Crema, ha 34 anni e ha tre figli: Viola compie 6 anni a maggio, Ginevra 4 anni ad aprile e Nicolò di 27 mesi. Viola è ordinatissima, sportiva, introversa ma molto creativa. È sensibile e a volte è più mamma lei di me. Ginevra è l’opposto di Viola: disordinata, estroversa, pasticciona, espansiva, ma io la definirei con una parola: imprevedibile. Nicolò, invece, non è ancora bene definito. Cerca di imitare le sorelle, quindi a seconda delle giornate si comporta. È molto sveglio, parla benissimo da quando ha un anno, del resto con due comari davanti… Da piccola volevo fare la parrucchiera e oggi faccio la parrucchiera! Amo lo snowboard e fare la mamma mi diverte. Il mio sogno è di fare la parrucchiera solo per bambini, pettinarli per le sfilate e per i servizi fotografici. Sono una mamma come tante, che ha avuto Viola all’età di 28 anni ed al quinto mese di gravidanza, mentre ero a Tenerife, mi è collassato un polmone. La fortuna è stata con me e così dopo aver partorito viola nel 2005 ho subito un’operazione nel 2006. Rimasta in cinta di Ginevra, nel 2007 partorì. Pensavo di aver già dato abbastanza, ma la vita mi ha riservato ancora una bella sorpresa. Alla fine del 2007 decisi di iniziare ad assumere un contraccettivo , ma nonostante questo a gennaio 2008 sono rimasta incinta di Nicolò. A ottobre, quindi, è arrivato anche lui. Cos’altro dirvi? Cosa è successo prima e dopo di tutto ciò lo scoprirete col tempo, se vi interessa.

Grazie dell’attenzione, spero a presto, ciao da tutta la famiglia. Dimenticavo, in tutto ciò, il mio quartino (mio marito) che è sempre stato al mio fianco.

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Anastasia Savino

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Anastasia Savino è sposata e vive a San Cesareo(RM), ha quasi 32 anni e ha 2 figli: Nicholas di 4 anni e mezzo e Christian di un anno. Nicholas è un principino, sempre in ordine. Guai se trova la canottiera fuori dal pantalone, ma nello stesso tempo è un lagnoso che frigna per ogni inconveniente. Christian, per ora, è un bimbo molto vivace, alla scoperta del mondo che lo


circonda. La cosa più bella è che ride sempre, a differenza di Nicholas, che si sveglia sempre con il sederino scoperto. Anastasia da piccola sognava di fare l’insegnante di ginnastica. Oggi lavoro con mio marito con il quale è in società e si occupa di amministrazione e disegno con Autocad. Ha tanti hobbies, ma nessuno messo in pratica, causa: la mancanza di tempo. Il suo sogno nel cassetto è: avere una vita meno stressata e frenetica. Sono una persona allegra e simpatica ( così dicono).

Sono disordinata, amo scherzare con i miei bimbi e fare Art Attack (quando ci riesco) con i miei figli.

Manuela Figlia convive con il fidanzato a Vittuone in provincia di Milano, ha 33 ANNI e due Figli: Mattia , 4 anni, e Giorgio, un anno. Mattia è molto intelligente, precisino, amante dei puzzle di 200 pezzi, delle costruzioni e dell’arrampicata. Sebbene abbia una malattia genetica che lo porti ad essere più piccolo, a livello di centimetri rispetto ai suoi coetanei, rende benissimo negli sport, come l’arrampicata e il nuoto, e si è integrato benissimo a scuola. È consapevolissimo di essere stato voluto e amato e spesso se ne approfitta. Si ricorda tutto, anche di prendere le medicine quanto è raffreddato. Addirittura è lui a ricordarcelo a noi. È estremamente tenero. Ruba costantemente i giochi al fratellino ma allo stesso tempo lo adora. Giorgio è alto, biondo scuro, pacioccone e con due guance da mordere. Lo chiamiamo cuor contento perchè sorride sempre. Adora i bimbi e… urlare (questa cosa non gliel’abbiamo insegnata noi). Ama ballare ed è un buongustaio oltre che coccolone, pigrone e mammone. Da piccola volevo fare la pasticciera e la giornalista. I miei invece mi volevano notaio...

I miei hobby sono la cucina, la lettura, la scrittura, il decoupage e il lavoro a maglia. Sogno di affermarmi nella fotografia commerciale e moda bambini.

Sono tenace, lunatica, creativa, determinata e “elucubratrice mentale”, ossia penso troppo.

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Alla fine ho fatto l’impiegata per anni nel commerciale prima e nell’amministrativo dopo. Da un po’ di tempo faccio la mamma full time e la fotografa free lance.

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Sonia Pascucci è sposata e vive a Lacchiarella, in provincia di Milano. Ha 27 anni e un figlio, Gabriel di 10 mesi e mezzo. Gabriel è un bambino super vivace, tremendo, monello, e a volte mammone. Una cosa che lo caratterizza è che è simpaticissimo. Da piccola sognavo di fare la mastra d’asilo nido, oggi sono disoccupata in cerca di lavoro. Amo ballare, anche se oramai è da un po’ che non lo faccio più. Il mio sogno è quello di trovare un bel lavoro, che mi soddisfi e che mi dia nel frattempo la possibilità di non trascurare troppo il mio bimbo. He quante pretese. Sono una moglie e mamma super felice. Beh, certo se si guarda la parte “soldi” e la parte “lavorativa” posso dire il contrario, ma penso che è il pensiero un po’ di tutti oggi. Per il resto sono simpatica, antipatica solo quando serve, ma quasi mai. Sono super vivace, infatti ora capisco mio figlio da chi ha preso!

Sono energica... e che altro dire.... se il tutto continuerà giudicherete voi.

Anna Maria Pinto è sposata e vive a Palermo. Ha 35 anni e un figlio: Emanuele di un anno e tre mesi. Emanuele è un bimbo molto solare, scherzoso e affettuoso. Da piccola avevo due sogni: uno era quello di diventare parrucchiera e l’altro era di diventare carabiniere, visto che mio padre era maresciallo maggiore desideravo diventare come lui.

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Attualmente non ho nessun tipo di lavoro, però faccio volontariato sia all’associazione nazionale dei carabinieri, che al nucleo protezione civile carabinieri in congedo.

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Nel tempo libero canto e ballo. Sono una persona molto socievole, solare, scherzosa ma anche molto sensibile. Adoro gli animali, infatti avevo 2 cani. Purtroppo una mi è morta


4 mesi fa, dopo quasi 17 anni che l’avevo. Ero molto legata a lei perché era il ricordo dei miei genitori. Quando ho la possibilità mi organizzo per fare il volontariato. Nella mia vita ho avuto molte sofferenze che mi hanno insegnato a crescere, ma adesso ho ricevuto una grazia immensa che mi aiuta molto ad andare avanti ed è mio figlio avuto dopo quasi 10 anni di matrimonio.

Adesso mi fermo altrimenti non finisco più di scrivere, ciao a presto.

Maria Rosa ha 42 anni, abita a Caltagirone, in provincia di Catania. È sposata da 18 anni con un uomo meraviglioso. È mamma di quattro splendidi monelli: Andrea di 16 anni, Kevin di 13, Karen di 9 e Alice di 5 anni. Andrea è il “comico” di casa, ha sempre la battuta pronta, ironico e simpaticissimo. Riesce sempre a farmi ridere, anche quando lo voglio rimproverare. Kenivè il mio orsacchiotto coccoloso, è il tenerone che in ongi momento della giornta ti riempie di attenzioni e ti coccola con baci e abbracci. Karen è… oddio qui ci vorrebbe un’enciclopedia. Lei è solare, disinvolta, intelligente e molto sicura di sé. Ha un carattere forte e deciso. Se si mette in testa qualcosa non molla finchè non la ottiene. È molto ambiziosa e ha le idee molto chiare. Il suo modo di fare e di parlare lascia sorpresi quanti non la conoscono. All’età di tre anni, una sera a cena, dopo averla rimproverata perché non si decideva dove sedersi, facendo cambiar posto a tutti gli altri, furibonda mi rispose: «Mamma, sei la solita monella, papà se sapeva quando eri monella di sicuro non ti sposava».

Infine c’è la piccola Alice, la mascotte di casa. Dolcissima e coccolona, per lei sono sempre «La mamma più bella del mondo».

Alice è il mio angelo. Penso sempre che qualcuno da lassù mi abbia fatto un regalo meraviglioso. Se vi và vi racconterà i particolari.

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Non so se sia un pregio o un difetto, ma dice tutto ciò che pensa, in faccia.

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Donatella Esposito Donatella Esposito vive a Senago, in provincia di Milano, ha 37 anni e 2 figli: Lorenzo, di 4 anni, e Micol di 15 mesi. Lorenzo è un bimbo socievole, solare, loquace, divertente e sensibile; Micol è socievole, loquace e coccolona. Da piccola sognavo di fare l’hostess di volo o la presentatrice di programmi per bambini, aprire una agenzia viaggi o di animazione per bambini. Oggi faccio l’Assistente Amministrativa. Amo Pitturare, viaggiare, ballare, e lo sport. Spero un giorno di poter cambiare professione. Sono solare, allegra, ribelle, sincera, affettuosa e instancabile, con tanti desideri da realizzare.

Mi piace avere tante amicizie, mi piace l’ordine, uscire fare shopping, viaggiare, ma ultimamente con due bambini sono un po’ limitata e sono diventata un po’ nervosa, non tollero la falsità e l’ipocrisia.

Daniela Daia è sposata, vive a Milano, ha 29 anni e ha una bambina: Rianah, di 2 anni e mezzo. Rianah è una bambina molto sveglia, solare, intelligente e bela da morire. Credo che da piccola volevo fare la cantante o qualcosa del genere.Oggi sono casalinga. Mi piace viaggiare, la buona cucina e la buona musica. Sogno di vedere mia figlia grande realizzata, felice e soddisfatta.

Sono rumena, vivo a Milano da 7anni, sono sposata con Francesco, sono serena, vivo la mia quotidianità con tanta felicità.

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Sandra Serra

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Sandra Serra è sposata e vive a Lanusei, una cittadina al centro dell’Ogliastra, in Sardegna. Ho 34 anni e un figlio, Leonardo di 29 mesi. Leo è bellissimo,


con un bel caratterino e molto sveglio. Adora gli elicotteri e fare casino! Io da piccola probabilmente sognavo di fare la ballerina! Il mio lavoro oggi è quello di mamma e moglie. Io adoro camminare! Il mio sogno è quello di avere una casa più grande per ingrandire la famiglia! Ho un carattere forte, ma sono una coccolona, sono molto attaccata alla mia famiglia! Ho la mania delle pulizie, deve essere sempre tutto in ordine! Passo tutto il tempo libero con il mio bimbo e mio marito!

Adoro gli animali e la mia cagnolina è la nostra bimba! Adoro il mare anche d’inverno!

Enza Crivello Enza Crivello convive con il fidanzato a Mantova, ha 26 anni e ben 3 figli. Cristian di 8 anni, Vittorio di 4 anni e Virginia di 1 anno. Cristian è un bambino molto riservato e sensibile, Vittorio è un bambino molto espansivo e sociale e Virginia è una chiacchierona con tante doti belle: le piace la musica, ama ballare e soprattutto mangiare... Sin da piccola sognavo di diventare una brava mamma e moglie. Sono casalinga, disoccupata ma in cerca di un impiego. Amo passare il mio tempo libero al pc ed giocare con i miei figli. Il mio sogno nel cassetto è quello di essere felice e non farmi mancare nulla: un lavoro ed un futuro migliore per i miei figli.

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Sono una mamma con tanta vitalità, amo cucinare, la mia famiglia e il mio compagno, con il quale condivido i miei sogni. Stiamo bene insieme e la cosa che manca di più è un lavoro stabile. Ma il nostro amore supera gli ostacoli, i miei figli sono la forza della nostra vita.

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Manuela Figlia

Sonia Pascucci

Sonia Pascucci Sono cambiate molte cose, ad esempio la prima è il dormire molto: io e mio marito eravamo due dormiglioni. Da quando c’è Gabry bast,a non sappiamo più cos’è una bella dormita, soprattutto io! Poi, un’altra cosa che è cambiata, è uscire la sera, ma non tanto per andar a mangiar una pizza perché comunque lo facciamo lo stesso portandolo con noi, ma ad esempio andare a ballare. Io sono dell’idea che finché lui è piccolo non m’importa uscire e fare mattina, primo perchè ora viene lui prima del mio divertimento e poi perchè fare mattina vuol dire non riposare per niente e non me lo posso permettere. Alla mattina il piccolo si

responsabilità che comportava. Un figlio, ma in modo particolare il primo, ti mette in faccia te stessa, le tue angosce, le tue fughe e le tue insicurezze. Non puoi scappare… un figlio ti detta tempi, modi e necessità che spesso non coincidono con il tuo modo di sentirti in quel determinato momento. All’improvviso tutto quello che viene vissuto in maniera spontanea ed impulsiva richiede punti fermi da definire, coerenza, stato di necessità, crescita. Un figlio ti fa crescere improvvisamente per davvero, dopo anni che si faceva solamente finta di essere diventati grandi. Ti fa crescere dentro, un crescere diverso dal mettere su casa, dal fare carriera, dall’accendere un mutuo, dal mettere la testa a posto. Cambia le prospettive, tanti problemi che prima sembravano vitali improvvisamente diventano piccoli piccoli e ti fanno sorridere di fronte ad un miracolo così grande. Tutto all’improvviso ha la pretesa di dover diventare consapevole, ogni tipo di scelta ha delle conseguenze. Un figlio è qualcosa di difficile e grande. Mattia è stato così desiderato da me e da suo padre semplicemente per quello che è che spesso mi sono chiesta da dove sorgeva tutto questo amore. sveglia presto, vuole giocare e ha bisogno di mille attenzioni. Comunque, posso dire, che con mio marito non è cambiato molto a parte sclerare ogni due per tre. Più che altro perchè accumulo nervosismo, io vorrei una mano in più da parte sua e quindi sbotto, però tutto subito passa per fortuna. Ah, un’altra cosa che stavo per dimenticare, è il mio trascurarmi, grrrrrrr sto un po’ esagerando infatti vorrei trovare del tempo anche per me. Mi vedo orrenda. Spero solo al più presto di riuscire anche a curarmi di più. Purtroppo sono stupidotta e cerco sempre di fare mille cose trascurando molto me stessa.

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Secondo me dovrebbero dirlo che un figlio ti sconvolge la vita. Che giorno dopo giorno, sia durante la sua attesa che dopo la sua nascita, ti continua a scolpire, si insinua in tutte le tue fessure emotive aperte e ti costringe ad affrontare le parti più profonde di te stessa. Io non ho avuto il tempo di ragionarci su e col senno di poi se l’avessi fatto non avrei la bellissima famiglia che ho. Lo ‘ho desiderato ed è arrivato. Mattia è stato il figlio della passione e dell’impulsività. Mattia è il figlio dell’ amore che va oltre, oltre le differenze fisiche, genetiche e caratteriali. Mattia è stato lo sconvolgimento più grande della nostra vita. Ma non solo perché è stato il primo figlio, ma per la sua verità genetica che è anche la mia. Accettare lui è stato finalmente come accettare me, rendermi conto, sentirmi per la prima volta nella mia vita nel bene e nel male. E per il mio compagno credo sia stato rendersi veramente consapevole della scelta nei miei confronti come compagna di vita. Mattia è arrivato nella vita di due persone che stavano insieme da un anno e che convivevano da poco, che non avevano orari definiti se non quelli dettati dai rispettivi lavori ed è arrivato con tutto il suo carico della sua individualità e di

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Comunque, nonostante molte difficoltà, ammetto che non mi pento di nulla, anzi avere un bimbo è fantastico, con tutto che ci sono mille difficoltà e ostacoli. L’arrivo di un bebè in famiglia mette in moto trasformazioni visibili e invisibili.

Cambiano i ritmi, il modo di vivere, le priorità e anche il rapporto con il proprio partener. Tutto è diverso da come ce lo si poteva aspettarcelo. L’unica certezza è quella di accogliere la maternità, o paternità, con tutte le trasformazioni che comporta.

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Maria Rosa

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Raccontare la mia esperienza in merito ai cambiamenti con la nascita del primo figlio non è cosa facile, visto che di “Bimbi Belli” ne ho ben quattro! Non immaginavo sicuramente di arrivare ad un simile traguardo, ma sono la mia gioia più grande. Quando mi sono sposata, dopo la laurea, ero abbastanza giovane. Avevo appena 24 anni e l’idea della maternità da un lato mi incuriosiva dall’altro un po’ mi spaventava, mi sentivo ancora molto “figlia”. Dopo tanti anni passati sui libri avevo voglia di lavorare e un bimbo in quel momento avrebbe ritardato i miei progetti lavorativi. Quindi, insieme a mio marito, (anche lui parecchio giovane, appena 28enne) decidemmo di far aspettare un po’ la cicogna. Di lì a poco iniziai a lavorare. Ero super felice, serena e mi sentivo realizzata; avevo tanto tempo libero e pur lavorando mi organizzavo tranquillamente. La mia casa era sempre in ordine e pulita e così, il sabato sera spesso invitavo amici a cena, io adoro cucinare perciò mi divertivo a preparare cenette e dolci di tutti i tipi. I miei amici avevano già dei bambini e fu così che con mio marito, trascorrendo queste bellissime serate in compagnia dei nostri più cari amici e dei loro “pupottini” ci rendemmo conto che, finita la cena, appena loro andavano via la nostra casa era troppo silenziosa. Mancava qualcosa. Era trascorso più di un anno da quando ci eravamo sposati e cominciavamo ad avere voglia di una piccola “birba” in giro per la casa. Detto fatto! Dopo qualche settimana mi accorsi di essere incinta. La gioia fu immensa, ma avevo anche tantissima paura. All’improvviso realizzai che niente sarebbe stato più lo stesso e che la nostra vita sarebbe

cambiata. Avevo paura di non farcela, di sbagliare ed ero ansiosa, con tante perplessità. All’inizio stavo male: nausee e capogiri. Poi, alla prima ecografia, quando lo vidi lì, così piccolo e perfetto le mie paure svanirono. Ciò che prima era un qualcosa di “evanescente” aveva preso forma, man mano la sensazione di sentire quella vita crescere dentro di me, spazzò via tutte le ansie e i timori e lui con i suoi calcetti e i suoi movimenti sembrava rassicurarmi. La gravidanza fu un periodo straordinariamente bello .Passate le nausee era tutto un continuo stupore. Lo sentivo come parte di me. È difficile spiegare a parole, ma l’amore indissolubile tra una madre e un figlio nasce in quel periodo meraviglioso e non finirà mai più, ovunque la vita ci porti il legame che si crea tra madre e figlio è per sempre! Il giorno in cui nacque Andrea , il mio primo “capolavoro” fu uno dei giorni più belli della mia vita. L’esperienza del parto, intensa e un po’ sofferta, visto che alla nascita pesava ben 4 chili, fu attenuata dalla gioia immensa di averlo tra le braccia. Non facevo altro che guardarlo meravigliata: era un sogno. Non riuscivo a capacitarmi di quanto fosse bello e perfetto: il suo musetto, le sue manine, il suo visetto e quegli occhioni che mi guardavano incuriositi. Era così tenero e se piangeva bastava stringerlo un po’ a me, attaccarlo al seno e sussurrargli qualcosa che come per magia si tranquillizzava. Non riesco a descrivere la gioia e la felicità provata in quel momento. Ricordo solo mio marito che mi diceva che ero “raggiante” e credo che in assoluto la nascita di un figlio sia la gioia più grande che si possa provare. Trascorso il primo periodo di adattamento, tra le nottate


Dopo la nascita del nostro primo figlio ne sono arrivati altri. Precisamente un altro pupetto, Kevin, e le due principessine di casa: Karen e Alice. Non immaginavo certamente di arrivare a tanto. I cambiamenti più importanti e gli adattamenti più faticosi ci sono stati con la nascita del secondo bimbo. Avevo paura di non riuscire a gestire tutto quanto, anche perchè dopo la nascita del secondo figlio avevo ripreso a lavorare. Non è stato sempre facile, a volte ero stanchissima e stressata, specie quando stavano male. Per fortuna mio marito riusciva sempre ad aiutarmi e ad allentare questi momenti di stress. Con l’arrivo delle due bimbe ero talmente abituata ad organizzarmi e ad avere a che fare con i bambini, visto che insegnavo in una scuola materna e asilo nido, che badare con i miei tre/quattro bimbi mi sembrava alquanto semplice. Oggi Andrea ha 16 anni, Kevin ne ha 13, Karen ne ha 9 e Alice, la cucciola di casa, ne ha 5. Io lavoro, insegno in una scuola materna. Con mio marito siamo immensamente felici di avere una meravigliosa famiglia: sono la nostra più grande gioia. È sicuramente molto faticoso: lavorare e occuparsi della casa, di un marito e quattro figli. La mia casa non è più in ordine come 16 anni fa. Trovo sempre libri, colori, giochi e mille cose fuori posto. Le mie giornate sono frenetiche: vado sempre di corsa, ma sono super felice e la sera, quando li vediamo dormire tutti e quattro insieme a mio marito, sorridiamo felici. Stanchi dopo una lunga giornata di lavoro, ma con la gioia nel cuore. Anna Maria Pinto

È cambiato in meglio dall’arrivo di nostro figlio, perchè mi ha dato la forza che avevo perso quando sono morti i miei genitori. Ho sofferto moltissimo della loro perdita. Figurarsi che, quando non ero ancora sposata, vivevo da loro. Mio figlio è riuscito a darmi la felicità che sentivo di aver perso. Anche se devo dire che mio marito mi ha

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passate ad allattarlo e i pannolini e tutto il resto quando la stanchezza si faceva sentire, vi sembrerò folle, ma non so dove riuscivo a trovare la forza di stare in piedi dopo giornate faticose e notti in bianco. Mi bastava guardarlo, baciarlo e stringerlo a me che mi sentivo meravigliosamente bene. Osservarlo mentre cresceva, con tutti i progressi e i cambiamenti che faceva, mi rendeva felice. Non avevo rimpianti. All’inizio lasciare il lavoro mi era dispiaciuto un po’, ma dopo la nascita di Andrea ero così presa dal nuovo ruolo di mamma da non rimpiangere affatto di aver lasciato il lavoro. La sera, quando vedevo mio marito giocare con Andrea, li guardavo estasiata. La nascita del bimbo aveva sicuramente cambiato la nostra vita matrimoniale, ma in meglio. L’aveva arricchita di un’esperienza unica e meravigliosa. La nostra vita si era “colorata” con nuovi colori. A casa si respirava un’aria nuova, ovunque c’era la sua presenza: un giochino, un biberon, il borsone per la passeggiata, il passeggino. In ogni stanza si avvertiva la presenza del nostro bambino e ancora di più quando ha iniziato a muovere i primi passi. Ecco, da quel giorno in casa nostra diciamo che tutto aveva una sistemazione temporanea. Andrea si divertiva, come ogni bambino, a sistemare a proprio piacimento oggetti e quant’altro era alla sua altezza. Con la nascita di mio figlio sicuramente tante cose sono cambiate: sono cambiata io passando dallo status di “figlia” a quello di “mamma” e mi sono resa conto che vedo le cose da un’ altra prospettiva. È cambiato il rapporto con mio marito, sicuramente la nascita di un figlio unisce ancor di più una coppia, crea un legame più intenso e unico. C’è più armonia e amore. Cambiano le esigenze, le priorità: prima di tutto ci sono quelle del bambino e poi ti accorgi che anche un suo sorriso illumina le giornate più buie e che un suo abbraccio riesce a farti dimenticare la stanchezza per le mille cose fatte in una giornata. A me la maternità mi ha dato una sicurezza e una forza interiore che non pensavo di avere. Mi sento più forte, più responsabile e più capace.

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sempre dato tutto ciò che nei suoi limiti poteva darmi, ma io non riuscivo a sollevarmi. Sono stata quasi 10 anni senza poter avere figli, solo perchè non venivano. Da quando è arrivato Emanuele, così si chiama il mio piccolo, (il significato del nome è “Dio è con noi”. Io sono molto credente), sono cambiate molte abitudini. Prima mi univo molto con i miei amici e facevamo un po’ tardi,

ero più libera per fare volontariato. Adesso, invece, sono cambiate molte abitudini : principalmente priorità al piccolo, alle sue esigenze, però sono un tipo che quando posso mi organizzo sempre per fare il volontariato ,per vedersi con gli amici e per andare in chiesa ( faccio parte di un cammino cattolico che si chiama “cammino neocatecumenale”). Con mio marito è cambiato in meglio, siamo molto più uniti di prima e andiamo d’amore è d’accordo.

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Nadia Fusar

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Sposati da appena un anno e già al primo tentativo ero incinta. Entusiasmo, felicità, novità, ma anche tanta tanta paura di diventare mamma. Soprattutto una mamma, come la chiamo io, di alto livello. Quelle mamme che sono onnipresenti. Quello che mi aspettava non era una gravidanza serena, considerando il lavoro che facevo. Avendo un’attività in proprio come parrucchiera sapevo che sarei dovuta restare al lavoro quasi fino alla fine. Mai e poi mai mi sarei aspettata che al ritorno da una vacanza al quinto mese di gravidanza mi diagnosticassero un collasso spontaneo di un polmone. Figuriamoci, il primo pensiero andò alla bambina. Mille dubbi in più, mille paure in più e tutte quelle certezze che piano piano mi ero costruita sono crollate in un secondo. Ero impotente, dovevo solo affidare me stessa e la mia bambina nella mani dei dottori. Fortunatamente non era una situazione cos’ grave, si trattava di un’incisione per far passare aria nel polmone e far fuoriuscire quella che lo comprimeva. Tutto bene, ma già sapevo che avrei dovuto affrontare un cesareo. La tensione cresceva, il marito non esisteva più, le urla e l’intolleranza prendevano il sopravvento. Incominciai a leggere libri su libri su come avvenivano i tagli cesarei. Non fu una scelta corretta perché invece di essere serena mi agitavo sempre più e continuavo dentro e fuori dall’ospedale ad ogni minimo dolore. Presi una decisione. Basta libri, basta internet, basta riviste e pareri diversi di chi conoscevo. La gravidanza era la mia e solo noi due la dovevamo affrontare nel migliore dei modi. Così incominciai ad ascoltare musica e con tutta serenità parlare con la mia pancia.

Il 2/5/2005 è nata Viola, la mia primogenita. Tutto andò per il meglio, era nata un mese prima, ma tutto era ok. Avendo fatto l’anestesia locale sentii anche i suoi primi vagiti e in un attimo tutti i dubbi sparirono. Purtroppo ripresi subito a lavorare, solo dopo 15 giorni. Quella mamma ad alto livello non poteva proprio farcela. Dovevo recuperare il lavoro perso. Dopo nemmeno due anni è arrivata anche Ginevra e quindi un cambio in casa. Altre difficoltà e dopo nove mesi arrivò anche Nicolò. Il mondo crollò definitivamente, tutti i progetti, tutto chiuso, in una scatola e via tra pannolini, lavoro e poco tempo per i bambini. Addio mamma top. Finalmente, grazie a mio marito che era sempre presente al mio fianco, ho lasciato il lavoro dopo 12 anni. Ho sacrificato la mia passione, ma sono la mamma più felice del mondo. Viola mi vede con occhi diversi adesso che la porto io alle festine di compleanno e sono presente durante le loro recite all’asilo. Parlo con dolcezza e cerco di non arrabbiarmi. Non sono una mamma top, ma mi sento una mamma che fa del suo meglio. La mia testa matta è sempre la stessa, loro hanno dato solo un valore aggiunto alla mia vita. Adesso non penso solo a me o al lavoro. Forse ci volevano tre bimbi prima di farmelo capire, ma non è mai troppo tardi. Donatella Esposito

Ciao a tutti sono Donatella ,ho 38 anni e due figli stupendi Lorenzo 4 anni e Micol 18 mesi. L’arrivo di Lorenzo ha sconvolto sicuramente la mia vita ,ho dovuto rinunciare a fare sport


Sandra Serra

In primis vorrei dirti che essere genitori è meraviglioso, la nascita del nostro bimbo, Leonardo, ci ha capovolto la vita. Qualche volta ci siamo chiesti se fossimo all’altezza, perché crescere un bambino ti dà tante soddisfazioni, ma anche preoccupazioni, gioie ed anche dolori. Cominciamo dal principio, ho avuto una gravidanza meravigliosa, un po’ difficile alla fine, ma l’amore per la creatura che portavo in grembo mi ha dato la forza di superare tutto. Dopo 41 settimane il nostro piccolo ha deciso di nascere finalmente, ho avuto un bruttissimo travaglio, lungo e doloroso, ma dopo 15 ore Leo è nato, da qua è cambiato tutto. Con mio marito ,Walter, non vedevamo l’ora di portarlo a casa e godercelo totalmente, ma non è sempre tutto rose e fiori, Leo ha avuto da subito le coliche, piangeva sempre, giorno e notte, io ho avuto dei problemi all’anca e non riuscivo più a muovermi, voleva il seno continuamente, per me era difficile occuparmi di lui da sola. Walter e mia mamma mi hanno aiutata tanto, sia psicologicamente che praticamente, perché sentirsi impotenti davanti ad un esserino che chiede aiuto e provare di tutto per farlo stare bene, non è facile .Poi c’è da considerare il fatto che da un giorno all’altro non sei più tu al centro delle attenzioni di tutti, come succede nei nove mesi di gravidanza, ma tutto e tutti sono per il nuovo arrivato. Comunque dopo un 2 settimane io mi son ripresa, e dopo un mese Leo ha iniziato a stare meglio, quindi anche noi abbiamo riiniziato a “vivere”, perché se nel primo mese la tensione e la stanchezza si sentivano, piano piano si impara a “dividersi “per tre, sia la mamma che il papà. Posso raccontare che mio marito è sempre stato attento a noi, se alle 17 smetteva di lavorare in cantiere, alle 17 e 5 era già a casa per stare con noi. Oramai è quasi 3 anni che siamo genitori, e

bellissimo carattere: stare sempre al centro delle attenzioni. Anche il rapporto con mio marito è cambiato, ma grazie alla gioia e all’amore che un figlio ti dona siamo riusciti a superare tutte le difficoltà . non ci ricordiamo come era la nostra vita da “coppia single”! Non ci aspettavamo di vivere un’esperienza travolgente, non si può sapere ciò che ci aspetta nell’avere un figlio, si “litiga” per ricevere il primo bacio del mattino, per essere il genitore “buono” e non quello che lo deve rimproverare ,si litiga anche perché non si è d’accordo nell’educazione, ma poi un suo sorriso ed una coccola ci unisce più che mai. Chiudo col dire che auguro ad ogni donna di diventare madre perché tante volte non si sa cos’è l’Amore Vero finché non si accoglie nella propria vita un esserino speciale generato dall’amore di due persone, con questo voglio dire che io ,mio marito e le nostre famiglie siamo impazziti d’amore per questo dono di Dio, è la nostra ragione di vita ,la nostra gioia, e non credo si possa amare nessuno così tanto come un figlio. Daniela Daia

Mi chiamo Daniela ho 29anni, sono rumena e vivo in Italia (Milano) da 7anni, sono sposata con Franceso dal 2006, insieme abbiamo una bambina di nome Rianah , di 2anni e mezzo. L’arrivo di un bebè a casa nostra a portato tanti cambiamenti, dalle cose più banali come farsi una doccia quando ti pare alle cose anche più serie. Noi qui a Milano non abbiamo nessuno genitore o suoceri quindi si può immaginare che non e stata una passeggiata, però grazie a Dio, con un po’ di maturità ed impegno ce l’abbiamo fatta alla grande e adesso siamo grandicelle. Il 17luglio Rianah compie 3 anni. Posso dire ti che non e stato e non è facile, ma è bellissima. Ritornare a casa ed essere aspettati con un «ti amo» e «mamma, ma quanto mi sei mancata» non ha prezzo.

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,ad uscire in qualsiasi orario e anche ad andare a lavorare .Sono stata a casa 11 mesi e dedicavo l’intera giornata , anche la Notte, al mio bellissimo cucciolo che ha dimostrato immediatamente il suo

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Enza Crivello

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Nella mia vita sono cambiate tante cose con la nascita del mio primo bimbo, forse perché ero immatura. Avevo appena 18 anni e non capivo davvero il senso di essere mamma, infatti me ne sono pentita perché prendevo le cose alla leggera. Ero una ragazzina, mi piaceva ancora esplorare il mondo e per questo prendevo le cose più alla leggera. Dopo, a 22 anni, sono divenuta un’altra volta mamma e da lì ho capito il senso davvero protettivo. Ero più matura, con più esperienza e lo vissuta in maniera più reale. Sentivo di avere più responsabilità in tutto. A 25 anni ho avuto la mia ultima bimba, che adesso ha quasi 2 anni. Adesso mi ritrovo a 27 anni con 3 bambini al dire il vero. Mi sento forte ed è una esperienza bellissima. Non si può spiegare, si deve solo vivere. Sono cambiate tante cose nella mia vita, la prima cosa che comunque sono delle gioie immense, la seconda cosa che appunto non ho molto tempo per me, e questo un po’ mi manca, dopodiché’ la parte che secondo me tante famiglie oggi nel mondo hanno tante difficoltà’ economicamente. Io vorrei dare tanto ai miei figli quando mi chiedono ma purtroppo non si arriva neanche a finire il mese anche perché il mio compagno ha un lavoro a tempo determinato con dei contratti mai sicuri e allora prima di ogni cosa viene l’affitto, molto elevato, e poi il resto. Quello che concede la spesa per i bimbi certo quello che si può, ad esempio invece di comprare tre uova di Pasqua ne ho comprato solo una gigante e l’ho divisa per tre. Purtroppo questa

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è la vita. Si vive a stento. Io e il mio compagno ci priviamo anche a fare una passeggiata perché anche lì ci vogliono dei soldi. I bambini chiedono ed è brutto dirgli di no o farli piangere, perché magari vorrebbero di tutto ma noi non possiamo dare tutto. Purtroppo è questo quello che mi manca: dare a loro il giusto e vivere con più di serenità. Quella che da un po’ di anni noi non stiamo vivendo. Hanno il nostro amore e il nostro affetto. Sono una mamma che va avanti sempre e comunque, che non molla mai. Per quanto riguarda il rapporto con il mio compagno sì, un po’ è cambiato anche perché vengono a mancare determinate situazioni e cose che facevamo quando eravamo da soli. Anche solo andare a fare una passeggiata da soli oppure fare un fine settimana via. Adesso non si può più e tutto questo viene a mancare e ha cambiato un po’ il nostro rapporto. Io sono una coccolona, una mamma che ha bisogno di tante attenzioni. Prima, magari, il mio compagno lo avevo tutto per me. Adesso, giustamente, lo devo dividere con i miei figli. Il nostro rapporto, comunque, è solido, anche perché viviamo in una città molto distante dalla nostra di origine, allora le nostre sofferenze rafforzano il nostro amore. Noi ci prendiamo e ci lasciamo nel bene e nel male, però comunque abbiamo davanti a noi il nostro futuro: il succo del nostro amore, ovvero i nostri figli. Sono loro la gioia della nostra vita e del nostro amore consolidato.



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Anna Maria Reale

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Ecco la

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del concorso

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Con l’inizio del nuovo anno ripartono tutti i concorsi targati Bimbi Belli.

Un anno ricco di eventi, concorsi e tante tante novità. Ma la più grande su tutte è proprio il magazine, che darà la possibilità a tutti i partecipanti ai vari concorsi di apparire sulle nostre pagine. Infatti il

nosto mensile darà modo di far conoscere e vedere i concorrenti dei concorsi.

Pancioni Belli 2011 “Pancioni Belli 2011” partirà il 9 Maggio e si concluderà il 3 Luglio, valgono tutte le foto delle mamme in dolce attesa che riceviamo via mail a casting@bimbibelli.com anche se degli anni passati, ma deve vedersi il volto. Vale sia il pancione coperto, sia scoperto.


Casting settembre

Casting2011

A concludere il tutto a settembre ci saranno i “Casting 2011” validi per poter partecipare al calendario 2012. I casting avranno luogo all’interno dei punti vendita Bimbi Belli e si concluderanno a novembre, per dare vita alla votazione sulla pagina ufficiale di Facebook.

SOGNI UNA VACANZA DA FAVOLA A COSTO ZERO? Ecco che Bimbi Belli ha pensato anche a quello. Al raggiungimento dei 100mila fan sulla pagina ufficiale di Facebook,


http://www.facebook.com/bimbibelli. Suggerisci la pagina! Verrà estratto il vincitore tra gli amici della pagina: il fortunato vincitore potresti essere proprio tu!

premi

Bimbo

MA NON FINISCE QUI PERCHÉ BIMBI BELLI CONTINUA A STUPIRCI. Ogni mese verrà estratto un Ipod che verrà spedito a uno dei fan della pagina di Facebook. L’estrazione avverrà ogni ultimo giorno del mese. Suggerisci la pagina anche ai tuoi amici, http://www.facebook.com/bimbibelli , e grazie a te potrebbe vincere questo splendido premio. PER CONCLUDERE IN BELLEZZA BIMBI BELLI È SEMPRE ALLA RICERCA DI BAMBINI DA POTER USARE PER LE PROPRIE ATTIVITÀ. Se hai delle foto professionali con il tuo bambino vestito Bimbi Belli mandaci le sue foto, potrebbe essere proprio tuo figlio il Bimbo Copertina del mese. Oppure potrebbe apparire nelle campagne pubblicitarie Bimbi Belli o nei volantini pubblicativi.

I belli mamma


Alicia di Milano 2 anni

XXXXXX di xxxxx nato il xx / xx / xxxx

XXXXXX di xxxxx nato il xx / xx / xxxx Kamarina di xxxxx nato il xx / xx / xxxx

febbra io 2011

7

Xxxxxx xxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxx XXXXXxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

2011 6 febbra io

foto di e papà

Bimbi Belli è anche alla ricerca di foto “Amatoriali” dei vostri bimbi. Foto simpatiche, ma non per forza professionali. Inviaci le tue foto e potreste vederle pubblicate della rubrica “I belli di mamma e papà” del magazine. Per tutte queste iniziative invia il tuo materiale a: casting@bimbibelli.com «Noi vi abbiamo preparato un anno ricco di motivi per non abbandonarci mai – ha dichiarato Carlo Bello, responsabile dei negozi Bimbi Belli e del Bimbi Belli Magazine –.Voi non perdete l’occasione di partecipare a tutte le nostre gare! Buon 2011».

casting@bimbibelli.com

Inviaci via mail la foto del tuo bimbo con i suoi dati a: casting@bimbibelli.com 2 febbraio 2011

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Musica

Walter Fontana pag. 118

Fitz and the Tantrums pag. 116


F I T ZANDT H ETAN

DA LOS ANGELES IL NUOVO FENOMENO MUSICALE MONDIALE

maggio 2011

In radio il singolo “MoneyGrabber”

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Arrivano dagli Stati Uniti e in pochissimi mesi sono già considerati il nuovo fenomeno musicale mondiale. I Fitz and The Tantrums, sei musicisti killer, canzoni irresistibili, un pò di fortuna e un organo vintage che, in pochissimo tempo, hanno conquistato il pubblico americano e che ora si apprestano a conquistare quello europeo. Il loro album “Pickin’ up the pieces” uscirà in Italia per Carosello Records.


È in radio il primo singolo “MoneyGrabber”, clamorosa hit radiofonica negli States: un incredibile funky, un ritmo contagioso che ha portato la band alla ribalta. Grazie all’esplosione di musica soul-clapping, di un coinvolgente funky, i Fitz and The Tantrums hanno catturato l’attenzione di Adam Levine dei Maroon 5: Levine si stava facendo un tatuaggio a New York quando il tatuatore gli consigliò di ascoltare una nuova band. Dopo un breve incontro, invitò di persona Fitz and The Tantrums ad unirsi al loro tour. La musica dei Fitz and The Tantrums è colonna sonora di diversi serial di successo, Desperate Housewives e Criminal Minds per citarne un paio; la band ha suonato per migliaia di persone al Red Rocks Amphitheatre, il più famoso del Colorado, hanno condiviso il palco del New Year’s Eve con Sharon Jones e con I Dap Kings e suonato all”apprezzatissimo show “Morning Becomes Ecletic” della KCRW. Sono stati tra i protagonisti dell’ultima edizione del SXSW ad Austin, uno dei più grandi eventi musicali americani, dove si sono esibiti prima dei Foo Fighters. Il 5 aprile sono stati ospiti al prestigioso “Tonight show” di Jay Leno.

maggio 2011

NTRUMS

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WALTER FONTANA

DOPO L’ESPERIENZA

CON I LOST

INTRAPRENDE LA CARRIERA SOLISTA

maggio 2011

Dopo 4 anni di successi con i Lost Walter, Fontana voce della band, ha deciso di intraprendere la carriera solista. Walter è stata una delle guest star degli scorsi Trl Awards, che si sono tenuti a Firenze, mercoledì 20 aprile, in qualità di presenter di una delle categorie premiate.

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Questa è la prima apparizione del cantante nella sua nuova avventura artistica. In questi ultimi mesi, il giovane cantante vicentino, è stato impegnato nella realizzazione del suo primo lavoro solista, un album che già


dai primi ascolti, è ricco di contaminazioni musicali e influenze artistiche provenienti dal mondo anglosassone.

«Il mio nuovo progetto nasce solo dal mio amore sconfinato per la musica. Scrivo da sempre: ogni foglio, diario, cellulare, computer è pieno di miei appunti, racconti, poesie e canzoni. Molte di queste, per ovvie ragioni, non sono mai entrate nel repertorio dei Lost. Oggi, finalmente, è tutto qui davanti a me, che sta prendendo forma, che sta crescendo giorno dopo giorno ed ogni pezzo del puzzle è un’emozione unica. Non vedo l’ora di condividere con tutti i ragazzi tutto il lavoro che sto ultimando» commenta

così Walter Fontana.

sta crescendo giorno dopo giorno ed ogni pezzo del puzzle è un’emozione unica

maggio 2011

Il nuovo disco sarà pronto per l’autunno 2011 e uscirà per Carosello Records.

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maggio

2011

Acquario di Genova

2

pag. 122

Bimbi Belli’s Toons pag. 126

Gossip pag. 128

Scelti per voi:adulti pag. 134

Scelti per voi:famiglia pag. 132


DIARI di VIAGGIO ARRIVALS: Genova di Cinzia Parmi

Genova, magica

città per grandi e piccini

Forse qualcuno non lo sa, ma a Genova si può dormire con gli squali, attraversare una foresta del Madagascar, sentirsi un vero pirata su un antico galeone: divertimento assicurato per tutta la famiglia Se passate da Genova con i vostri figli, è d’obbligo una visita al Porto antico dove si trova l’Acquario e la Città dei bambini e dei ragazzi.

apprendimento passa attraverso il gioco. Gli adulti devono accompagnare i piccoli proprio perché l’idea di “scoprire” insieme ai propri figli rende l’esperienza unica. ​

visitatori possono toccare con mano tutti questi elementi sviluppando l’aspetto sensoriale.

maggio 2011

Lo spazio 3/5 anni fa Le 90 aree interattive conoscere l’ambiente che consentono ai bambini ci circonda attraverso I percorsi studiati in base l’uso dei 5 sensi. Un di avvicinarsi alla scienza all’età sono tre. Nello spazio e alla cantiere con tanto di tecnologia dedicato ai più piccoli (2/3 mattoni, giochi con anni) si trova un bosco magico l’acqua e l’angolo delle in modo divertente dove c’è una casetta costruita scoperte con video touch screen stimolano la con tronchi, una tana, una e ogni grotta, un fiume con tanto di curiosità e l’ingegno di forma di ponticello e le rocce. I piccoli grandi e piccini.

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Dopo la visita alla Città dei bambini e dei ragazzi, un paio di ore devono essere dedicate all’Acquario inaugurato nel 1992 in occasione delle Colombiadi, per festeggiare i 500 anni

della scoperta dell’America. accampati davanti alle gigantesche vasche Sono stati riprodotti accompagnati da guide alla diversi ambienti: mari scoperta delle abitudini freddi (ospite la foca notturne di questi animali. comune), mari tropicali Altra interessante iniziativa dove si trovano i è la gita di rilascio delle tartarughe organizzata terribili barracuda, il per lo più nel mese di Mar Mediterraneo con i settembre quando i simpatici delfini, acque salmastre, acque dolci tropicali e una vera microforesta tropicale che si potrebbe trovare in Madagascar. Alcune iniziative sono veramente interessanti come una notte con gli squali per gruppi di 35 ragazzi dai 7 anni ai 13 che possono dormire

maggio 2011

Lo spazio 6/12 anni è dedicato alle scoperte scientifiche. Ci si avvicina alla biologia, alla fisica, al mondo della comunicazione, alla scienza sempre attraverso attività ludiche: uno studio televisivo, un formicaio da osservare da vicino, una parete digitale da scalare, la magia delle bolle di sapone e tanto altro ancora.

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veterinari, dopo aver curato questi animali, li ritornano in mare, nel loro habitat naturale. Tutta l’area del Porto antico è stata riqualificata con l’intervento dell’architetto Renzo Piano che ha progettato il Bigo (ascensore panoramico che offre una vista mozzafiato), la Biosfera (una sfera di vetro che poggia sull’acqua e dentro la quale è stato ricreato un microclima tropicale con

vegetazione e animali). Infine, sempre affascinante è una visita sul galeone “Neptune” riprodotto fedelmente per girare il film “I Pirati” di Roman Polansky e ormeggiato nel porto.¯

Un consiglio per evitare le code: comprate in anticipo i biglietti online andando sui siti

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umero n l u s viaggio i d i r a di e nella r tevi i a e i d g r g e a p i Non aremo v f n altri i i V e . o a n r g di giu a Ginev eciale. p , s a i o l l i c i a Si erdetev p n magnific o N . i posti m i s i l l be

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B

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Be ll i imbi

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Toons

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GOSSIP

Jennifer Lopez la donna più bella del mondo

per l’anno

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Secondo la rivista People la donna più bella del mondo per l’anno 2010 sarebbe l’attrice e cantante Jennifer Lopez.

Ecco che le mamme si prendono la riscossa sulle giovanissime con corpi scheletrici e senza curve. Cantante, attrice, moglie e anche mamma. La pop star, a tal proposito ha dichiarato: «Lo schermo HD di un televisore non è amico di nessuno e non voglio che le persone credano che sia facile per me mantenermi in questo modo: faccio grandi sforzi, molta palestra e mi sottopongo a diete ferree quando devo apparire in pubblico, per essere come sono. È faticoso ma fa parte del mio lavoro, serve anche questo».


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GOSSIP

Tori Spelling

Ecco la carr più belle di qu Mancano davvero poco alla nascita di Jameson

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Pink

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e Pink, la futura mamma, si rilassa facendo lunghe

passeggiate per le strade di Malibù al fianco del compagno Carey Hart. Giusto per non farsi notare, la cantante, è stata fotografata mentre camminava sull’asfalto a piedi nudi.


Victoria Beckam

Jessica Alba Mel B

rellata delle pance uesta

Gianna Nannini

Gianna Nannini è stata fotografata dalla rivista “Chi” con la figlia Penelope, che adesso ha cinque mesi. Ora, da mamma, la dura Gianna si è sciolta e dichiara: «Prima pensavo solo a me. Ora mi sono messa in secondo piano». Mel B, ex Spice, è ancora in attesa. Ecco una foto rubata durante una delle sue ultime vacanze insieme alla famiglia, in un momento di relax. Nella foto c’è il marito, Stephen Belafonte, e la primogenita Angel.

Jessica Alba, in attesa del suo secondo genito, porta al parco la piccola Honor e mostra la pancia sotto il vestito. Oramai l’attrice si è calata nel ruolo di perfetta mamma e dichiara: «Sono sempre stata molto consapevole del mio aspetto e ho lavorato sodo per coltivarlo. Dopo la gravidanza, mi sono sentita liberata. Ho imparato ad accettare il mio corpo e a dare meno peso a come appaio. Non cerco più di aderire ad alcuno stereotipo di bellezza ideale». Tori Spelling aspetta il terzo figlio. Dopo Stella e Liam l’attrice ha annunciato su Twitter di essere ancora incinta. Dopo cinque anni di matrimonio con il marito Tori aveva il forte desiderio di allargare la famiglia. La notizia apparsa su Twitter diceva: «So che ci sono state molte speculazioni in merito, per questo motivo voglio essere io stessa a ufficializzare l’evento: io e Dean aspettiamo un bambino».

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Finalmente la pancia di Victoria Beckham c’è e si vede. Oramai la gravidanza, del suo quarto figlio, è giunta al suo sesto mese e finalmente si è fatta fotografare con qualche rotondità in più.

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Svago

101 giochi intelligenti e creativi da fare con il tuo bambino. Da 0 a 5 anni Autore: Mariaelena La Banca Fuori piove da due giorni. È finita la scuola: quanto tempo a nostra disposizione! Non dorme e il pomeriggio è lungo! Oddio quanto è piccolo... e adesso cosa gli faccio fare? Mille domande affollano la testa di un genitore che impara a trascorrere il tempo con il proprio bambino. Che fare? Come riuscire a incuriosirlo? Come stimolarlo? Sì, perché, pur amando follemente il nostro cucciolo, non sempre è facile trovare soluzioni per intrattenerlo e divertirlo. 101 giochi da fare con il tuo bambino da 0 a 5 anni accorre in nostro aiuto e ci propone giochi e attività da realizzare a seconda della fascia di età e di apprendimento del bambino, da organizzare fuori o dentro casa, in inverno o in estate, da soli o in compagnia. Per scoprire come far giocare il bambino e giocare un po’ anche noi, farlo ridere e ridere insieme a lui, e il nostro tempo scivolera con gioia e allegria. ¬

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W la pappa!

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Autore: Paola Negri Ricette nel piatto senza stress? Può essere possibile con i preziosi consigli di Paola Negri, autrice di questo libro. Pagina dopo pagina, offre un supporto prezioso,


Scelti per voi ricco di informazioni, consigli e proposte volti a nutrire i figli senza stress. Dall’introduzione dei cibi solidi alle ricette “da grandi”. Tante idee golose e nutrimenti per comporre, non solo per i più piccoli, una dieta naturale sobria e variata. µ

Il grande libro italiano della gravidanza Autore: Laura De Laurentiis Pre-concepimento, gravidanza, travaglio, parto, vita di coppia, alimentazione, benessere psicofisico, mamme con bisogni speciali, i primi 40 giorni del bebè in casa: questi e molti altri argomenti vengono affrontati da un team di medici, primari, ostetriche, puericultori, nutrizionisti e psicologi provenienti dai maggiori istituti ospedalieri italiani (tra cui Mangiagalli, Bambin Gesù e Buzzi). Un libro ricchissimo di informazioni e consigli pratici per gestire in maniera serena ed equilibrata uno dei momenti più importanti della vita di una donna. µ

Dormi, bambino dormi Il sonno di un bambino deve essere regolare e soprattutto deve avere delle regole. Molto utili i consigli di Eduard Estivill, che ha insegnato a dormire a migliaia di bambini nel mondo. Dalla sua pluriennale esperienza è nato Dormi, bambino dormi, una guida rapida per allontanare lo spettro delle notti in bianco dei genitori.µ

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Autore: Eduard Estivill

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Per i più grandi!

Svago scelto per voi

Marco Solferini

IL LIBRO DELL’ANGELO Autore: Alfredo Colitto Genere: avventura, storico, mistero .

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Mi chiamo Marco Solferini e sono un amante della carta stampata. Ho imparato ad apprezzare i libri come scienza della condivisione. Una perpetua fonte di apprendimento, ma altresì un modo per spaziare nel vasto universo della comprensione e della conoscenza. Mi ritorna alla mente la celebre frase dell’Alighieri: «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtude e canoscenza» ed in ciò penso che ci possa e per molti versi “ci debba” essere una finestra di dialogo, fra quanti rispettano il romanzo e lo concepiscono come un arte. Questa è, in sostanza, la motivazione che mi ha spinto ad aprire un blog dove pubblicare le mie recensioni letterarie. Per leggere tutte le mie recensioni collegatevi direttamente al mio blog: amicideilibri.splinder.com

Buona lettura

“Il libro dell’Angelo” è l’ultimo romanzo di Alfredo Colitto, che ha come protagonista il medico di Bologna, Mondino de Liuzzi, ambientato nel 1313. Mondino è prossimo alle nozze, con Mina de Gandoni, figlia di un commerciante ma una disperata richiesta d’aiuto, da parte del suo passato amore, Adia, lo costringe a Venezia, per cercare di salvare l’ebreo Eleazar da Worms, accusato di un orrendo omicidio. L’accusato, pur professandosi innocente, viene rinchiuso in cella e sottoposto a tortura da parte del potente patrizio veneziano Vettor Gradenigo, membro del Consiglio dei Dieci, una delle più influenti istituzioni di Venezia. In quest’opera espositiva, Colitto dimostra alte e compiute doti di stile, che mescolano la pregevolezza storica con la buona narrazione contemporanea, descrittiva, che elargisce spunti di cultura, senza decadere nella saccenza, rifuggendo qualunque appesantimento o eccesso di nozionistica. Il romanziere, mette più volte in luce il dramma storico di cui la comunità ebraica è stata oggetto per molti secoli.


Scelti per voi THE GIVER – IL DONATORE Autore: Lois Lowry

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Primo capitolo di una trilogia che ha centrato un successo mondiale. Il Mondo dei Bambini, classificati con nomi e altrettanti numeri in base agli anni di vita, è quello di una Comunità perfetta, dove vige il principio della conformazione: la crescita fa parte di un estremizzato casellario di procedure e prassi. Il luogo dove si sono annullati i sentimenti, contrastate le emozioni e dove persino i colori hanno subito la sterilizzazione complessiva. È questo il mondo di Jonas, 11 anni, prossimo ai 12, data fatidica perché rappresenta la fine della giovinezza, momento in cui il Consiglio degli Anziani deciderà il suo ruolo nella Comunità. Un ruolo essenziale per il proseguo ed il mantenimento dello status quo. Perché nella Comunità la formazione è scandita come in un alveare di pensiero o un allevamento di persone, simili ad automi, imparati all’autocontrollo e al pedissequo riciclare delle situazioni. Jonas però è il prescelto, per diventare il depositario dell’irrinun-

ciabile insegnamento della memoria, divenire cioè l’unica eccezione a quella regola che ha strumentalizzato la mente e i cuori di tutta la Comunità. Scoprirà cosa si nasconde dietro la procedura di congedo, quali misteri annidano al di fuori di quel mondo che vorrebbe autodefinirsi perfetto, in quelle terre che gli abitanti chiamano “Altrove”. “Il donatore” è un romanzo coinvolgente, carico di introspezioni: un archetipo futurista che estremizza e nel contempo amalgama molti luoghi comuni, che animano numerosi dibattiti attuali sulla civiltà contemporanea e sul ruolo dell’educazione. Rivelatore, sotto molteplici aspetti, è costruito in modo impeccabile, organizzato secondo un metodo espositivo coinvolgente e affascinante: non rinuncia a tonalità di brutalità dentro al concetto e a riflessioni che giustificano persino l’irritualità.•

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Genere: romanzo

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Cucina

Diritti alimentari dei bambini pag. 138

Lo chef sei tu! pag. 142

La cucina per i bimbi pag. 144


Ecco nato il manifesto dei diritti alimentari Il 14 marzo è nato il Manifesto dei diritti alimentari dei bambini, realizzato dall’Associazione Bambini in cucina, in collaborazione con il sito Milanoperibambini.it dal quale è possibile scaricarlo, stamparlo e divulgarlo.

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La finalità del Manifesto è diffondere un approccio all’educazione alimentare che restituisca al cibo tutte le sue potenzialità educative e di salute.

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L’educazione alimentare è un diritto di tutti i bambini, è un’opportunità di acquisizione di competenze. Significa accompagnare i bambini in un percorso di scoperta e di conoscenza, che farà di loro degli adulti capaci di prendersi cura della

propria salute, diventando che non era altro che un consumatori attenti e pasto collettivo. consapevoli, capaci di godere della convivialità. E così, dalla preistoria ad oggi, il pasto resta L’elemento cardine del occasione sociale, Manifesto sembra essere possibilità di incontro proprio la “convivialità”. e condivisione di idee, opinioni, storie personali Nella preistoria è noto ed emozioni. che gli uomini cacciavano in gruppo e, sempre in Purtroppo, molto spesso, i gruppo, si consumava più piccoli vengono tenuti il pasto composto dalla fuori da questa possibilità. preda cacciata. Presso Le ragioni possono essere i Greci ed i Romani era molteplici: orari di lavoro consuetudine il banchetto, dei genitori


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dei bambini

di Carmela Giordano

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poco e controvoglia. A tavola si può giocare, ma usando la fantasia. La preparazione dei cibi è un’azione piena di fantasia. Permettere al bambino di assistere ed aiutare nella preparazione della cena e dell’apparecchiare la tavola, lo aiuta a comprendere l’importanza del mangiare, l’origine dei cibi, il loro abbinamento, le loro proprietà, gli utensili da usare per dare forme e presentazioni gradevoli all’occhio oltre che al palato.

Recuperare l’abitudine di stare a tavola tutti insieme, “condividendo” la giornata è, invece, molto utile proprio a quei bambini che tendono a mangiare

Il cucinare insieme diventa ulteriore momento di condivisione e motivo di orgoglio per il bambino: «Ho infarinato i pesci per la frittura!». Tale annuncio

inchioderà il bambino a tavola per la curiosità di vedere se a tutti è gradito il suo lavoro.

I l M a n i fe s t o , c h e ha appena ottenuto il patrocinio della R a p p re s e n t a n z a a Milano della Commissione Europea, vuole s o t t o l i n e a re n o n solo l’importanza del “cosa” si mangia, ma anche e s o p ra t t u t t o del “come” si mangia.•

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che non consentono la riunione globale della famiglia; tempi diversi (è tipico: «Facciamo mangiare prima i bambini e poi mangiamo noi, in modo da avere più tempo per parlare») che escludono i bambini dalle discussioni; assecondamento dei capricci, che comporta Tv accesa, giocattolini ed altri diversivi che distraggono i bambini dal rifiuto del mangiare, dando la possibilità di imboccarli, a tradimento, senza che gli stessi si accorgano che stanno mangiando.

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CUCINA

Ricette

dal mondo:

Cina

Lo chef

BASTONCINI DI POLLO AROMATICI

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Ingrediendi:

bastoncini di pollo aromatici sono sfiziosi e saporiti spiedini di pollo Coriandolo fresco: 2 rametti tritato con aromi e spezie, ideali Lemongrass: 2 bastoncini da gustare durante un aperitivo. Sono insaporiti da un mix di zenzero Menta fresca: alcune foglioline fresco tritato, lemongrass (erba Pane: 40 gr di mollica aromatica il cui aroma ricorda quello del limone, detta anche citronella), Peperoncino fresco: 2 coriandolo fresco e peperoncino. Petto di pollo: 400 gr Si tratta di stuzzichini originali e molto leggeri (vengono infatti Uova: 1 cotti alla piastra), da gustare Zenzero: 2/3 gr accompagnandoli con una salsina allo yogurt, con salsa di soia o con pasto, disponeteli su un piatto una salsa doce di peperoncini. e schiacciateli leggermente con Preparazione: le dita, ottentendo la forma di ‣ Tritate la mollica di pane in un mattoncini. mixer e separatamente 400 gr ‣ Mettete i bocconcini in frigoridi petto di pollo, lasciateli da fero per 10/15 minuti. Scaldate parte. Private quindi dei semi i una bistecchiera/piastra a fuopeperoncini freschi e mondate co medio, disponetevi i bastone private delle estremità i bacini di pollo e cuoceteli per 10 stoncini di lemongrass. minuti circa, girandoli spesso ‣ Tritateli finemente in un miper evitare che si attacchino. xer con lo zenzero e le foglie di ‣ Eventualmente ungete leggermenta e di coriandolo. mente la piastra con dell’olio. ‣ Lavate i cipollotti e tagliateli ‣ Servite i bastoncini di pollo arofinemente con un coltello affilamatici con degli stecchini come to. In una terrina mettete il pollo aperitivo, accompagnati da una tritato e incorporate i cipollotti, salsa allo yogurt o di soia o da il composto di spezie ed aromi, salsa dolce di peperoncini. l’uovo che avrete precedentemente sbattutto e la mollica di pane passata nel mixer. ‣ Amalgamate bene gli ingredienti e aggiustate infine di sale. Con le mani bagnate (tenete acqua tiepida a disposizione) fate dei piccoli cilindri con l’im-


sei tu

Invia le tue ricette più riuscite a :

RAVIOLI AL VAPORE

info@bimbibelli.com

I

ravioli cinesi al vapore sono de- ra in frigorifero affinché licati involucri di pasta con un tutti gli ingredienti si insaripieno di carne e verdure, dif- poriscano. •t fusi in tutta la Cina e molto popolari anche in Giappone e in Corea. I ravioli cinesi al vapore vengono consumati in oriente come antipasto o come spuntino a metà mattina o pomeriggio e la loro forma e il loro ripieno varia di regione in regione.

Saremo lieti di pubblicarle

Preparazione:

Ingredienti:

(per la pasta per circa 20 ravioli)

Acqua: 150 ml Farina: 250 gr Sale: un pizzico

(per il ripieno per circa 20 ravioli)

Carne di suino macinata: 150 gr Carote: 1 Cavolo cinese:100 gr (alcune foglie grandi) Erba cipollina: q.b. Gamberi e Gamberetti sgusciati: 50 gr Salsa di soia: 2 cucchiai Scalogno: 1 Zenzero fresco: 2 gr

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‣ Per preparare i ravioli cinesi al vapore occorre iniziare preparando la pasta per i ravioli. Disponete la farina a fontana in una ciotola e aggiungete un pizzico di sale; incorporate l’acqua poco a poco. ‣ Mettete l’impasto su una spianatoia infarinata e iniziate a lavorarlo con le mani finché sarà compatto e sodo. ‣ Avvolgetelo con della pellicola e lasciatelo riposare un’ora in un luogo fresco e asciutto. Nel frattempo dedicatevi alla preparazione del ripieno: tritate finemente il cavolo cinese che avrete precedentemente lavato e in un mixer tritate la carota con lo scalogno. ‣ Sminuzzate anche i gamberetti freschi e aggiungeteli in una ciotola insieme al macinato di maiale, incorporate poi il cavolo cinese, la carota e lo scalogno. ‣ Grattugiatevi sopra lo zenzero fresco, condite con due cucchiai di salsa di soia e aggiungete dell’erba cipollina tritata. ‣ Amalgamate bene il tutto e lasciate riposare il ripieno mezz’o-

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LA CUCINA

i

imbi

Ecco una tipica ricetta anglosassone: dei deliziosi panini dolci che sicuramente piaceranno ai più piccoli.

Cosa vi occorre:

Farina: 240 gr Zucchero: 45 gr Cannella: un pizzico Sale e pepe: quanto basta Lievito di birra in polvere: 2 cucchiaini Uova: 1 Latte fresco: 120 ml Gocce di cioccolato fondente: 70 gr Burro ammorbidito: 15 gr Per la decorazione: un uovo da spennellare

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Come si prepara:

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Mescolare tutti gli ingredienti con la frusta elettrica e formare una palla. Far riposare l’impasto per circa due ore. Formare le pagnotte e adagiarle su teglia ricoperta da carta da forno. Spennellare le pagnotte con dell’uovo. Incidere su ciascuna una croce. Infornarle a 180° per 15 minuti e gustatevi i panini dolci insieme ai vostri figli.


Ecco una ricetta fatta con della mousse di philadelphia e prosciutto, uno stuzzichino che piacerĂ moltissimo ai vostri bambini.

Cosa vi occorre:

Prosciutto cotto: 100 gr Philadelphia: 80 gr Burro: 3 cucchiaini Latte: 3 cucchiaini Olive verdi snocciolate: 8

Come la dovete preparare:

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Tritate il prosciutto insieme al latte. Trasferite il tutto in una ciotola, unite il formaggio e il burro e amalgamate fino a ottenere una crema densa. Foderate una formina con un foglio di carta di alluminio, imburrate, versate la mousse di prosciutto e mettetela in frigorifero per un’ora. Quando dovete servire, adagiate la mousse in un piatto, togliete la carta argentata e decorate la mousse con le olive tagliate in due.

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casting@bimbibelli.com

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Inviaci via mail la foto del tuo bimbo con i suoi dati a:

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Alessio di Cesate 8 mesi

Alice di Caltagirone 5 anni

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Karen di Caltagirone 9 anni

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Aurora di Cernusco sul Naviglio 6 anni

Edoardo di Cernusco sul Naviglio 18 mesi

Davide ha 1 anno e 10 mesi

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Carla di Olbia

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Asia di Zocca 2 anni

Denise di Genova 18 mesi

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Christian di Latina 01/08/2010

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Kevin di Zocca 11 mesi


Christian di Latina 01/08/2010

maggio 2011

Arianna di Pogliano Mi 05/10/2000

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Giorgia di Cusano Milanino 19 mesi

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Catherine di Milano 9 anni

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Desireè di Milano 7 anni

Elisabeth di Catania 3 anni

maggio 2011

Gabriele di Bergamo 10 mesi

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Marco di Mediglia 13 anni

maggio 2011

Veronica 2 anni

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Raffael di Milano 9 mesi


Nicola di Brescia 2 anni

Martina di Mediglia 9 anni

maggio 2011

Ludovica di Bergamo 25/01/2010

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Martina Zoe di Osio 6 mesi

Matteo di Livorno 1 anno


Martina di S.Severo 3 anni e mezzo

maggio 2011

Noemi di Livorno 13/04/2010

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maggio 2011

Rebecca di Torino 25/05/10

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Noemi di Torino 03/07/05


Samuele di Modica 03/07/2009

Mirko di Milano 27 mesi

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Simone di Brescia 9 anni e mezzo

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OROSCOPO

Cosa ci dicono le stelle

ARIETE 21 MARZO - 20 APRILE Anche il mese di maggio è arrivato per voi dell’Ariete: con tutto quello che di positivo vi potete aspettare. Il periodo continua a gonfie vele e non è certo il momento opportuno per interrompere la scia positiva che state seguendo. Viaggi, spostamenti e nuove esperienze saranno le linee guida di questo mese: non abbiate paura di allontanarvi, talvolta, dai vostri impegni quotidiani, alla scoperta di qualcosa di nuovo, da cui potrebbe scaturire una svolta o un’esperienza positiva. Siate vicini alla vostra famiglia: la lontananza non è un buon motivo per trascurare chi vi pensa sempre, dedicandosi alle vostre faccende quotidianamente. Attenti allo stress: curate il vostro benessere fisico e psichico.

TORO 21 APRILE - 20 MAGGIO Per voi del Toro, questo è il vostro mese, in tutti i sensi. Festeggiare il vostro compleanno sarà per voi valida occasione per mettere in evidenza ciò che la vostra perseveranza e le vostre capacità vi hanno portato, motivo per cui essere, senz’altro, orgogliosi di voi stessi. Maggio è innegabilmente il vostro mese perché, soprattutto quest’anno la vostra rinascita sociale sarà tangibile da parte di molti: siete davvero brillanti in questo periodo e state rendendo il massimo da molti punti di vista: sul lavoro siete delle vere e proprie macchine e, ultimamente, sapete far colpo nelle occasioni più impensate. Tanta la forza fisica di questo periodo: usate il vostro superattivismo per mettervi in forma per l’estate.

maggio 2011

GEMELLI 21 MAGGIO - 20 GIUGNO

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Un periodo in cui verranno chiarite tante delle vostre incertezze. Questo maggio per voi del segno zodiacale dei Gemelli potrebbe portare con sé tante novità, e starà solo a voi, con il vostro conclamato ingegno, saperle sfruttare. La fine di questo mese è il vostro periodo, tanti auguri a voi: questi festeggiamenti dovranno ricordarvi che i risultati raggiunti sono stati frutto di sudato lavoro: bruciare le tappe non è mai stata la ricetta opportuna per dare il massimo. Attenti alla vostra salute: i piccoli acciacchi vanno sempre tenuti sotto controllo, anche qualora si tratti di banalità. La stabilità affettiva sarà probabilmente il primo obiettivo da perseguire per il prossimo periodo: per ora forse non siete ancora maturi.


Maggio

2011

CANCRO 21 GIUGNO - 22 LUGLIO Il mese di maggio porterà con sé a voi del segno zodiacale del Cancro tante frizzanti novità e sicuramente degne della vostra attenzione. Stop alla monotonia e al passato che ha talvolta frenato il vostro entusiasmo: è finalmente giunto il momento di vivere la vostra vita al pieno delle vostre possibilità. Non abbiate paura di essere pacchiani e mondani: sfruttate le possibilità che vi si pongono innanzi e siate fieri di essere voi stessi in ogni occasione. Affrontare i problemi sarà in questo periodo la migliore soluzione per risolversi brillantemente: la vostra capacità organizzativa, mai come in questo periodo, vi porterà a trovare soluzioni per voi ottime e inaspettate.

LEONE 23 LUGLIO - 23 AGOSTO La vostra primavera è entrata nel periodo caldo, e questo maggio ne sarà per voi del segno zodiacale del Leone, la pratica dimostrazione. Siete arrivati a dimostrare il meglio di voi stessi in qualsiasi occasione, la tanta e frequente vita mondana non vi è certo mancata ed è finalmente giunto il momento di dedicavi a voi stessi e a quello che desiderate veramente. Il lavoro vi sta dando grandi soddisfazioni, ma è il momento giusto per dare una svolta positiva alla vostra vita sentimentale: certezze e positività saranno il leit motiv del prossimo periodo della vostra esistenza. Attenti a non pavoneggiarvi troppo: cercate qualche volta di dare risalto anche a ciò che di voi è meno apparente.

Il mese di maggio è qui con le sue brillanti novità anche per voi del segno zodiacale Vergine, e dovete sicuramente esserne felici. Passione è la parola chiave di questo mese primaverile: si può finalmente dire che avete trovato quello che cercavate e state riversando in esso tutta la passione di cui siete capaci. Cercate di non essere troppo possessivi nei confronti di chi tiene a voi: un buon rapporto non necessariamente comporta questo. Molti stanno apprezzando la vostra positività e il tanto bene che avete fatto in passato non può che tornare a vostro favore. La salute è sicuramente dalla vostra parte, ma non trascurate le piccole allergie e i piccoli acciacchi.

maggio 2011

VERGINE 24 AGOSTO - 23 SETTEMBRE


OROSCOPO

Cosa ci dicono le stelle

BILANCIA 24 SETTEMBRE - 23 OTTOBRE State uscendo felicemente da un periodo di incertezze e avete fatto luce su quello a cui puntare per i prossimi mesi: la stabilità. Per voi del segno zodiacale Bilancia la massima aspettativa in questo periodo è la stabilità. Infatti, cercate in questo periodo di essere in pace con voi stessi e di non essere presi dall’ansia di fare qualcosa che magari per voi non è il massimo. Prendere poche ma decise prese di posizione sarà per voi un toccasana: eliminare l’incertezza e le indecisioni non potrà che giovarvi. Maggio sarà per voi il periodo migliore per eliminare vecchi rancori e riapprofondire vecchie amicizie lasciate in “attesa”.

SCORPIONE 24 OTTOBRE - 22 NOVEMBRE Il mese di maggio è un periodo positivo anche per voi del segno zodiacale Scorpione. La vostra ottima forma fisica farà da guida ai vostri successi in ogni ambito, a partire da quello lavorativo. Tanti i vostri impegni: sarà questo un periodo di grande movimento e spostamento, ma lo saprete affrontare con grande positività tanto da esserne inaspettatamente entusiasti. La vostra stabilità sentimentale deve invece essere per voi dello Scorpione motivo di vanto e non di ricerca di fugaci avventure. Una svolta in positivo potrebbe rendere il prossimo futuro davvero in discesa. Tenete quindi sempre gli occhi aperti.

maggio 2011

SAGGITARIO 23 NOVEMBRE - 22 DICEMBRE

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Maggio è arrivato anche per voi del Sagittario, e sarà il periodo migliore per dare una svolta al vostro presente. Tante le occasioni che copiose appariranno di giorno in giorno, e, forse, la buona occasione per affrontare qualcosa di veramente nuovo che potrebbe stravolgere in meglio il vostro prossimo futuro, qualora lo desideriate. Il lavoro procede bene e la vostra vita sociale è davvero attiva: non esagerate con feste e passatempo: il vostro fisico non vi concederà tutto quello che volete, specie in questo periodo per voi così frizzante e brioso. Cercate di intensificare i rapporti con chi per voi in passato ha fatto molto, e a cui forse dovete qualcosa.


Maggio

2011

CAPRICORNO 23 DICEMBRE - 20 GENNAIO Il tanto ambito mese di maggio è arrivato anche per voi del segno zodiacale Capricorno. State senza dubbio vivendo un periodo “sì” e siete davvero in forma: dopo tante riflessioni avete finalmente capito quale potrebbe essere il vostro indirizzo per il futuro e ne siete davvero soddisfatti, ora, la vostra strada è senz’altro in discesa. Cercate di dare ascolto a chi vi sta attorno e non date l’impressione di essere troppo pieni di voi stessi: a qualcuno il vostro atteggiamento potrebbe anche non piacere. Cercate di non stressarvi troppo e di non abusare del vostro fisico: siete in forma, ma non per questo dovete “strafare”.

ACQUARIO 21 GENNAIO - 19 FEBBRAIO Questo mese di maggio è per voi del segno zodiacale Acquario un periodo di transizione. Nulla di negativo, si intende, ma il cosiddetto “spleen” potrebbe talvolta accompagnare le vostre allegre giornate di maggio: forse la mancanza di qualche intrattenimento davvero divertente. Non disperate per così poco, la vostra stabilità e sicurezza in voi saranno piacevole compensazione di questo stato. Chi vi sta a fianco tiene molto a voi, e la vostra stabilità vi rende sicuri e fieri di voi: ne avete ragione. In questo periodo poi, siete davvero in salute, probabilmente ancora meglio del solito e, nel complesso, non vi potete certo lamentare.

Neanche in questo periodo voi del segno zodiacale Pesci potete certo lamentarvi. Il richiamo della famiglia si fa quanto mai sentire e avete l’esigenza di essere più presenti: non trascurate la vostra presenza fra chi vi vuole bene. La vostra vita sentimentale è davvero molto attiva e siete nel pieno delle vostre possibilità: non approfittate di chi ha in voi riposto la propria fiducia e cercate di non deludere le aspettative di chi ha puntato su di voi. La salute non vi manca, ma non tralasciate le piccole allergie e i lievi malanni che nel mese di maggio capitano a chiunque. •

maggio 2011

PESCI 20 FEBBRAIO - 20 MARZO




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