BIMBI BELLI MAGAZINE Giugno 2011

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Numero 10 Giugno 2011 Mensile - Anno II

Vi presentiamo

La Bimba Copertina

¢

Speciale

Diari di viaggio:

vi faremo sognare con le Eolie, Barcellona, Ginevra e Austria ¢

per i più piccoli ¢

P revenire

il sovrappeso


ditoriale

Rivista DENUCLEARIZZATA

_Un editoriale grigio, inquinato, angusto,

spaventevole... ecco come potrebbe essere il nostro mondo se in Italia dovessero sorgere le 30-40 centrali nucleari necessarie per il nostro fabbisogno.

I nostri Bimbi rischierebbero di dover giocare nel “giardino radioattivo” sotto casa. Ma non vi spaventa tutto ciò? Nulla di più semplice: basta una “X” sul “Sì”.

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Il 12 e il 13 Giugno, non abbiate alcun appuntamento oltre alla vostra “X” sul “Sì” per contrastare la voglia di nucleare di alcuni “benpensanti”.

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Fatela per la tutela dei vostri piccoli che hanno diritto a crescere spensierati come lo abbiamo fatto noi fino a questi anni. È ora di rendere il nostro mondo migliore! Assicuriamoci anche che i nostri amici


e parenti lo facciano, il 12 e 13 chiamiamoci... Sarà una bellissima scusa per risentirci e mentre ricordiamo loro di andare a votare, coglieremo l’occasione per augurarci una vita migliore senza il nucleare! Prima di concludere e lasciarvi alla lettura del Bimbi Belli Magazine, voglio annunciarvi una delle tante novità che vi farò scoprire man mano che andiamo verso la fine dell’anno. Ci avviciniamo all’estate e risentiremo parlare dell’abbandono dei cuccioli... Ogni anno l’estate porta la fine della gioia per molti animali che speravano di aver trovato una famiglia per la vita. L’amore non lo si deve lasciare su una strada. Ecco che parte la nostra campagna contro l’abbandono: CUCCIOLI BELLI

Come sempre basta mandarle via mail a

REDAZIONE: via 25 Aprile, 68/1 20068 Peschiera Borromeo (MI) TELEFONO: 02 87.28.34.00 MAIL: info@bimbibelli.com

fuori gara, ma io amo Betty!

casting@bimbibelli.com

DENUCLEARIZZIAMOCI!

Carlo Bello

DIRETTORE: Carlo Bello CAPOREDATTORE: Jennifer Marfia REALIZZAZIONE GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Valentina Radaelli HANNO COLLABORATO: Alessandra Moschetta, Rania Ibrahim, Cinzia Parmi, Elisabetta Belotti, Stefania Pellegrini, Francesca Miglioli. COMITATO SCIENTIFICO: Carmela Giordano: psicologa e psicoterapeuta, esperta in psicodiagnosi, insegnante di massaggio infantile. Carla Gambini: biologa nutrizionista, esperta in nutrizione e benessere, collabora con centri polifunzionali e sportivi per consulenze ed elaborazione di diete. Federica Federico: Ginecologia ed Ostretricia FOTO COPERTINA: 2 click Photographer - MILANO www.2clickphoto.com

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Cerchiamo le vostre foto o dei vostri Bimbi con i loro animali da compagnia per farvi andare al mare con uno splendido Ipod che metteremo in palio.

Direttore e redazione

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Bimba giugno2011 Copertina

SOMMARIO

Concorsi

Calendario concorsi 106

Rubriche Editoriale 2 Le news dal mondo dei bimbi 6 Spazio associazioni 10

Famiglia

Bimbo Bimba Copertina 34

Mamma bio RAW FOOD:il bello del cibo crudo 90 Gli innumerevoli usi del bamboo 92

Il parco giochi 76 Mamma La casa coniugale, a chi spetta? 80 Diario di una mamma 22 Salute I vostri parti 28 I disturbi visivi della prima infanzia 84

Sport Nuoto sincronizzato 100 Arrampicata per bambini 96

Cucina Lo chef sei tu! 134 La cucina per i bimbi 136

Musica Aloe Black 112 Jarabe de Palo 114 Bruno De Filippi 116

Oroscopo Cosa ci dicono le stelle di giugno 158

Cucina Prevenire il sovrappeso dei bambini 132

Servizi

Svago Catalogo Fragolita 138

Mamma Cosa mangio quando sono incinta? 16 I disturbi al seno 26

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Bimbo Lo sviluppo del linguaggio. Seconda parte 48 Diari di viaggio In viaggio con mamma e papĂ 52 Austria 56 Isole Eolie 60 Barcellona 64 Ginevra 70

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Svago Bimbi Belli’s Toons 120 Gossip 122 Scelti per voi: famiglia 126 Scelti per voi:adulti 128

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NEWS

dal

mondo dei bambini

Si è concluso

Che gusto

Un ricco calendario di iniziative volte a sensibilizzare bambini e ragazzi sull’importanza di una sana e corretta alimentazione

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UN FINALE COL BOTTO PER L’INIZIATIVA “CHE GUSTO”, CHE SI È CONCLUSA SABATO 28 MAGGIO. L’iniziativa, vol-

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ta a promuovere i prodotti ittici del Delta del Po, aveva coinvolto diverse scuole, proponendo a bambini e ragazzi percorsi educativi e attività ludiche per avvicinarli ai principi di una corretta alimentazione. Tutto questo attraverso lezioni, laboratori di cucina, dimostrazioni e attività divertenti. In questo modo gli insegnanti hanno coinvolto i loro studenti in una iniziativa molto originale che prevedeva la partecipazione attiva degli studenti stessi. Più di 450 i piccoli chef che si sono cimentati

in esperimenti in cucina. Fabrizio Rivaroli, executive chef, ha tenuto le lezioni e i corsi di cucina ai giovani apprendisti. Lo chef, dopo essersi diplomato all’Istituto Alberghiero di Assisi è partito alla scoperta delle varie cucine d’Italia e d’Europa toccando locali prestigiosi, nonché stellati, quali La Locanda delle Tamerici a La Spezia, Le Ciau del Tornavento a Cuneo, Hotel Majestic di Madonna di Campiglio fino ad arrivare a Londra, al Ristorante Tom’s Kitchen e a Garmisch-Partenkirchen all’Hotel Edelweiss Lodge and Resort. È anche docente presso diversi istituti professionali, uno su tutti l’Università dei Sapori di


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Perugia. «Si è trattato di un’esperienza molto gratificante perché lavorare con i bambini dà la sensazione di contribuire alla loro crescita – spiega Fabrizio –, alla loro formazione. Poi, non è mancato certo il divertimento e questo è stato il lato migliore di CHE GUSTO: offrire informazioni e messaggi importantissimi sulla corretta alimentazione attraverso il gioco, la manualità, la fantasia. Davvero una bella esperienza. E poi questi bambini e questi ragazzi sono davvero fantastici!». A conclusione di questo progetto è stato anche assegnato il quistare il podio è stata la scuola premio “Chef dell’anno”. A con- secondaria di primo gra do Ita-

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NEWS

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dal

mondo dei bambini

lo Calvino di Melegnano, che ha ricevuto un premio di 200 euro spendibile all’interno del centro commerciale. Secondo posto, invece, per l’istituto comprensivo P. Frisi di Melegnano, che ha ricevuto una stampate multifunzione. Terzo posto ex aequo per la scuola primaria M.L. King di San Donato Milanese, Giovanelli Agnelli di Lodi e l’istituto comprensivo Montessori di San Giuliano Milanese, che hanno vinto una fotocamera digitale. Durante tutta la giornata di sabato è stato anche allestito uno stand del consorzio cooperative pescatori di Scardovari, dove era possibile degustare i prodotti genuini e sani del Delta del Po. «Questo il messaggio che si in-

tende promuovere: il processo produttivo e il sistema di gestione, l’ambiente naturale tipico del Delta del Po nell’area polesana – dichiara Gianbruno Colacicco, Presidente del Consorzio Cooperative Pescatori Scardovari –, la corretta e attenta gestione dei vivai, le specifiche tecniche di raccolta e depurazione, determinano le eccezionali caratteristiche organolettiche e nutrizionali della cozza di Scardovari e della Vongola Verace del Polesine, legate alla peculiarità dell’ambiente delle lagune del Delta del Po. Siamo felici di poter far conoscere ai milanesi queste caratteristiche, per avviare uno scambio, un trasferimento di conoscenze e informazioni che fa bene a tutti, agli


all’interno di una rassegna che è diventata l’occasione ideale per fare educazione alimentare ed ambientale. I molluschi rappresentano infatti un alimento prezioso per le loro straordinarie proprietà nutritive e per il notevole apporto di sali minerali, come calcio, ferro, potassio, fosforo, magnesio, iodio e vitamine, soprattutto C, B1, B2 e PP. Operatori esperti hanno insegnato ai più piccoli le proprietà dei prodotti ittici e i principi di una corretta alimentazione, offrendo così un utile supporto alle attività di educazione alimentare svolte all’interno delle scuole. L’iniziativa è stata promossa dal Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine O.P. Scardovari

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DI SCARDOVARI E LA VONGOLA VERACE DEL POLESINE

che, con il contributo dell’ Unione Europea e della Regione Veneto e con il sostegno di Confcooperative-Federcoopesca, ha in questi mesi avviato un progetto articolato per la valorizzazione delle eccellenze e dei sapori del Delta del Po partendo dalla cozza di Scardovari e dalla vongola del Polesine, per i quali è in corso di istruttoria l’assegnazione della DOP (Denominazione di Origine Protetta). Coinvolte inoltre le comunità venete e polesane in Lombardia: l’iniziativa si è caricata quindi di un significato ancora più forte! L’obiettivo è sempre quello di promuovere le eccellenze del Delta del Po, ma anche di riscoprire le tradizioni, recuperare il ricco patrimonio della civiltà legata al mare, al Delta, alle lagune, riscoprire l’anima più vera del Polesine, di un territorio ricco di tante bellezze naturali, ambientali e culturali.•

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operatori, ai turisti, alle istituzioni». In particolare, i bambini e tutti i cittadini hanno avuto l’opportunità di conoscere LA COZZA

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ASSOCIAZIONE Italiana E n d o m e t r i o s i Onlus RIOSI? T E M O D N ’E L ’È S O CHE C

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L’endometriosi è una malattia in parte ancora misteriosa che colpisce le donne in età riproduttiva. Il nome deriva dalla paro la “endometrio”, il tessuto che riveste la superficie interna dell’utero e che cres ce e successivamente si sfalda ogni mese durante il ciclo mestruale. Nel l’en dom etriosi, tessuto simile all’endometrio si localizza al di fuori dell’ute In tali sedi il tessuto endometriale si sviluppa in ro, in altre aree del corpo. “impianti”, o “escrescenze”. Tali formazioni pos “noduli”, “tumori”, “lesioni”, sono essere causa di dolore, di sterilità e di altri problemi. Esse si localizz nell’addome interessando le ovaie, le tube di Fallano più frequentemente il setto retto-vaginale (area tra la vagina e il rett oppio, i legamenti dell’utero, tero e il peritoneo (tessuto di rivestimento della o), la superficie esterna dell’uqueste lesioni si trovano anche nelle cicatrici addcavità peritoneale). Talvolta sull’intestino o nel retto, su vescica, reni, ureteri ominali post-chirurgiche, aggettano in vescica), vagina, cervice e vulva (gen(canali che da ciascun rene dometriosiche sono state trovate anche all’ester itali esterni). Lesioni ennel braccio, nella coscia e in altre zone, anche seno dell’addome, nel polmone, rivestimento interno dell’utero, anche le lesioni si tratta di casi rari.Come il sensibili agli ormoni sessuali prodotti dalle ovaieendometriosiche sono di solito geni. Pertanto, le formazioni endometriosiche subed in particolare agli estrodi sviluppo, di sfaldamento e perciò di sanguinameiscono un andamento ciclico perficie interna dell’utero, però, il tessuto endome nto. Diversamente dalla suha modo di fuoriuscire all’ester no del corpo. Il risutriale al di fuori di esso non di sangue, con decomposizione del tessuto sfaldato ltato è un ristagno interno fiammazione delle aree circostanti e formazione a partire dalle lesioni, indi tessuto cicatriziale.Tutto questo produce dolore.

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INTERVISTA Iside Fontana, vicepresidente dell’Associazione Italiana Endometriosi onlus, la prima associazione nata in Italia per divulgare la conoscenza della patologia, per sostenere ed informare le donne colpite, per ottenere


a cura di Alessandra Moschetta

un trattamento idoneo e diagnosi precoci, per promuovere lo studio delle cause che provocano la malattia e la ricerca di una cura definitiva, che ancora non c’è. Ci parli di lei e del perché è entrata a far parte dell’AIE.

I disguidi di salute hanno esordito molto presto nella mia vita, fin da bambina, con una malattia autoimmunitaria che mi ha colpito agli occhi in modo profondo. L’endometriosi, o meglio la sua diagnosi, si è inserita più di recente: dal 2001. E una nuova odissea ha avuto inizio. Il desiderio di non rassegnarmi al dolore fisico e psicologico, che conosco bene nelle sue molte sfaccettature, mi ha portata, un giorno, a navigare in Internet fino ad imbattermi nel sito dell’AIE; nel forum ho avuto i primi contatti con le altre associate. Il desiderio di riscatto personale si è poi facilmente trasformato nella volontà di diventare a mia volta motivo di speranza per altre donne affette da endometriosi. Così ho offerto il mio contributo all’associazione per il miglioramento delle condizioni di vita delle donne affette da endometriosi, ampliando man mano la mia collaborazione. Svolgo la maggior parte dei miei lavori per l’AIE nel settore dell’informazione, mettendo a frutto la mia formazione scientifica (sono laureata in Scienze Biologiche) perché credo fermamente che una corretta informazione circa l’endometriosi sia il primo aiuto che si possa regalare ad una donna per sostenere le sue scelte. Naturalmente, tutte le attività svolte per l’associazione vengono effettuate

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Sono membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana Endometriosi Onlus dal giugno 2004 e dal 2006 vice presidente.

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a titolo gratuito, ritagliando ogni giorno spazi ed energie dagli impegni della vita quotidiana, in linea con i principi del volontariato.” Quando è nata l’AIE e con quali scopi? L’Associazione Italiana Endometriosi Onlus è nata nel 1999 per volontà di Jaqueline Veit. Inglese di nascita, si è resa conto che le informazioni sulla malattia erano per la maggior parte in inglese e in Italia erano davvero difficili da reperire. Ha dato origine inizialmente a un suo sito internet con lo scopo di informare le donne affette, per dare loro sostegno e maggiori informazioni circa sintomi e cause e riportare storie di altre donne che convivevano con l’endometriosi. Da lì alla fondazione dell’AIE Onlus il passo è stato breve. Quali sono gli obiettivi dell’associazione?

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Sono 4 gli obiettivi fondamentali: • Il sostegno alle donne affette da endometriosi con gruppi di auto-aiuto diffusi in tutta la nazione, una linea telefonica ed un forum di consulenza specialistica, un notiziario trimestrale e molte altre attività di supporto ed informazione. • L’informazione, per divulgare la conoscenza della patologia e quindi permettere alle donne di ottenere diagnosi precoci. • La ricerca scientifica per promuovere lo studio delle cause che provocano la malattia e sperare così in una diagnosi definitiva. • La sollecitazione delle istituzioni per giungere alla formulazione di una legge realmente completa sul tema “endometriosi”, che tuteli le donne affette da tale patologia anche dal punto di vista economico con l’esenzione dai ticket, permessi di lavoro e, nei casi più gravi, ottenere l’invalidità.

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Di quali figure professionali si avvale l’AIE? Presso l’associazione è presente un Comitato Scientifico costituito


Convegno Cagliari

dai più importanti e prestigiosi professionisti esperti in endometriosi: ginecologi, ostetriche, operatori sanitari, dietologi e psicologi che mettono a disposizione la loro professionalità gratuitamente, forniscono consulenze, partecipano agli incontri dei gruppi di autoaiuto e scrivono articoli per la newsletter.

Ci sono due modalità: l’iscrizione e l’associazione. L’iscrizione è per chiunque. Uomini e donne di qualsiasi età che vogliano sostenere ed essere informati sulla malattia. Maggiore è la consapevolezza, maggiori saranno le possibilità per le donne di affrontare in maniera efficace l’endometriosi. L’iscrizione è gratuita. Associarsi è invece riservato alla donne affette da endometriosi, che potranno accedere al forum riservato per confrontarsi con altre donne affette dalla stessa patologia, frequentare i gruppi di auto-aiuto per avere il sostegno necessario, essere informate dei

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Come avviene l’iscrizione all’AIE?


centri specializzati dove rivolgersi per una diagnosi e cura accurata, avere a disposizione una consulenza telefonica e on line con ginecologi e psicologi. In più le iscritte ricevono un diario per annotare sintomi e farmaci assunti e una mappa del dolore così da facilitare i colloqui con i medici. La quota associativa annuale è di 30 euro. Chiunque voglia può diventare sostenitore con un piccolo contributo! Anche con la donazione del 5X1000.•

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A questo proposito ricordiamo tutti i recapiti dell’AIE Associazione Italiana Endometriosi Onlus

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www.endoassoc.it Casella Postale 114 20014 Nerviano (MI) info@endoassoc.it

È anche attivo un numero verde 800 031977 il lunedì, il mercoledì e il giovedì dalle 17.00 alle 20.00.


Mamma Cosa mangio quando sono incinta? pag. 16

Diario di una mamma pag. 22

I disturbi al seno pag. 26

I vostri parti

maggio 2011

pag. 28

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C sa ma g o di Giancarla Giambini

Il controllo dell’aumento di peso in gravidanza e la corretta alimentazione della futura mamma.

Ci siamo: la gravidanza è confermata. L’emozione è al culmine, i futuri nonni, i parenti e gli amici si prodigano in sani consigli. Tra i dubbi e i timori della futura mamma ci sono anche quelli che riguardano l’alimentazione e la linea: di

quanto nutrimento ha bisogno il bambino? Ingrasserò anche io come tante altre donne? Tornerò mai più quella di prima?

dride carbonica), di nutrienti e di cataboliti. Dal concepimento fino alla settima settimana di gestazione sono soprattutto gli ormoni ovarici, estrogeni e progesterone, ad agire da protagonisti. In questa fase, sotto l’azione di tali ormoni, si forma la placenta. In seguito sarà la placenta stessa a produrre gli ormoni atti a sostenere la gravidanza e a trasformare il corpo della donna in vista del parto e dell’allattamento.

Per rispondere a queste domande occorre capire quali cambiamenti ormonali influiscono sullo stato nutrizionale Alcuni di questi ormoni placentae sul metabolismo della donna ri non sono presenti nella donna durante la gravidanza. in nessun altro momento della sua

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Ormoni

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Per tutta la durata della gestazione, la mamma respira, mangia, elimina i prodotti di scarto anche per conto del bambino. Tutto questo è permesso dalla placenta, un organo “temporaneo” che ha lo scopo di interfacciare il sangue materno e quello fetale per gli scambi di gas respiratori (ossigeno e ani-

vita. Si chiamano: -hCG (Gonadotropina Corionica umana) -hPL (ormone Lattogeno Placentare umano) o hCS (Somatomammotropina Corionica umana) Il secondo ci interessa molto, perché ha effetti diretti sul metabolismo degli zuccheri e dei grassi: provoca un aumento della scis-


quando sono

?

sione dei grassi (lipolisi) e un aumento del glucosio circolante (aumentando la resistenza insulinica delle cellule e diminuendo il riassorbimento di glucosio). L’effetto anti-insulinico di questo ormone provoca in alcune donne un effetto diabetogeno (diabete gravidico). Il suo effetto fisiologico è quello di favorire il trasporto di glucosio dal sangue materno al feto, per permettere lo sviluppo e l’accrescimento fetale.

Cambiamenti metabolici e incremento di peso

Nella prima fase della gravidanza, tra il 1°-4° mese, quando gli ormoni placentari sono ancora relativamente bassi, si ha accumulo di grassi, cioè di energia. Nel periodo dal 5° al 9° mese si osserva invece un notevole incremento della crescita fetale con utilizzo delle “scorte materne”, a partire dalle scorte epatiche di glicogeno e proteiche provenienti dalla massa muscolare materna.

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incinta

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In sostanza, sotto la spinta ormonale, fino al 5° mese la mamma tende ad accumulare grassi di riserva, nella seconda fase della gravidanza invece, nonostante l’aumento di peso sia più marcato, tende a ridurre i suoi depositi.

La gestante ha davvero bisogno di mangiare di più? E quanto?

Si stima che il fabbisogno calorico giornaliero di una donna, di costituzione normale e che all’inizio della gravidanza si trovi in condizioni di normopeso, aumenti di circa 150 Kcal al giorno nel secondo trimestre e di circa 350 Kcal al giorno nel terzo, con una variazione di peso della madre di 12-13 Kg nelle 40 settimane di gestazione. Di questi 12-13 Kg, è da mettere in conto una parte di grasso “nuovo”, tra i 2 e i 4 Kg. Non è una cosa terribile e soprattutto è una quota di ingrassamento fisiologico, quindi sano.

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Come già detto, si parla di mamma che è in partenza normopeso, in buono stato nutrizionale e che si alimenta correttamente durante la gravidanza.

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Cosa aspettarsi se, invece, si è in partenza rotondette, oppure troppo magre?

L’aumento di peso dovrà essere tanto minore quanto maggiore

è il sovrappeso di partenza. Per conoscerlo basterà eseguire un semplice calcolo:

Calcolate il vostro BMI

(Body Mass Index): dove il peso è espresso in chilogrammi e l’altezza in metri. Considerate il vostro peso prima del concepimento. Es. statura 1,60 m, peso 60 kg, BMI= 23

La tabella

Un guadagno di peso insufficiente determina un aumento del rischio di ritardo di crescita intrauterino e di mortalità perinatale. Un guadagno di peso eccessivo è associato con un alto peso alla nascita e secondariamente a rischio di complicazioni dovute a sproporzioni fetopelviche, oltre a un aumentato rischio di diabete gravidico e ipertensione durante la gravidanza. Ricordate che il feto cerca di assorbire sempre il nutrimento minimo sufficiente: in caso di carenze, a rimetterci è la mamma. Quindi, senza arrivare alle situazioni patologiche gravi sopra menzionate, è possibile che una mamma che non si è nutrita adeguatamente durante la gravidanza vada incontro, dopo la fatica del parto, a un calo psicofisico importante. È quello che si osserva in certe


La tabella seguente mostra qual è l'incremento di peso ideale in rapporto al BMI di partenza:

12,5 - 18

Normopeso 20-25

11,5 - 16

Sovrappesopeso 25-30

7 - 11

Obesità > 30

7

Gravidanza gemellare

16 - 20

mamme, in genere proprio quelle che si sono impegnate a non ingrassare, che dopo il parto si ritrovano “deperite”. Come abbiamo visto, la condizione ormonale fisiologica della gravidanza spinge all’accumulo di lipidi e poi al loro consumo, indipendentemente dalla scelta della donna. Un incremento di peso limitato ai 7-9 kg è indicato solo per le donne che iniziano la gravidanza in sovrappeso (vedi tabella).

La corretta alimentazione: cosa mangiare e quanto

Per tutta la durata della gravidanza, la qualità della dieta conta più della quantità. La maternità è una buona occasione per la donna per rivedere e migliorare il proprio

stile di vita. Smettere di fumare, mangiare sano, fare moderata attività fisica all’aria aperta, frequentare luoghi non inquinati, sono ottime abitudini da mantenere per sempre. Nei primi mesi di gravidanza non è necessario aumentare l’introito calorico, l’alimentazione deve essere varia e di qualità, con proteine ad alto valore biologico (uova, carne, pesce). È opportuno limitare l’apporto di grassi, privilegiando i grassi poli e mono-insaturi (della serie omega-3 e omega-6) come quelli presenti negli oli extravergini vegetali, nelle noci e nel pesce. Nella seconda fase della gravidanza, dal secondo trimestre al termine, è importante assicurare

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Sottopeso < 20

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l’apporto di proteine in quantità maggiore rispetto alla donna non gravida, circa 1,5 g di proteine per Kg di peso corporeo al giorno contro il fabbisogno normale di 1 g/Kg di peso al giorno. L’alimentazione deve essere ricca e variata e si può mangiare “un po’ di più”, ma sempre con attenzione alla qualità dei cibi, alla loro corretta conservazione e cottura. Le regole non sono molte e sono note: niente alimenti conservati; ridurre al massimo gli zuccheri semplici da cibi e bevande, privilegiare i tipi di cottura senza o con pochi grassi e condire a crudo con oli extravergini; privilegiare i cereali integrali (riso, orzo, farro integrali, pasta integrale), consumare almeno 5 porzioni al giorno di vegetali freschi.

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Il fabbisogno di minerali e vitamine. È necessaria l’integrazione?

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I minerali più importanti nella gravidanza sono calcio, fosforo e ferro. Calcio e fosforo sono fondamentali, con la vitamina D, per l’accrescimento osseo del bambino. In caso di carenze di questi elementi nell’alimentazione, il bambino attingerà dalle riserve materne. Un apporto inadeguato causa nella madre crampi, carie e demineralizzazione ossea.

Il ferro è fondamentale per la crescita del feto, che ne richiede una grande quantità. Se la mamma era anemica già prima della gravidanza è necessario intervenire con supplementazione. In caso contrario non è opportuno integrare, anzi alte dosi di ferro potrebbero essere tossiche e mal tollerate. Un’alimentazione equilibrata sarà sufficiente. Anche il magnesio è importante, come neuroprotettivo per il bambino e per il controllo della pressione arteriosa della mamma. Ne è consigliata la supplementazione nelle madri ipertese, per ridurre i rischi di eclampsia. Lo zinco è indispensabile per il corretto sviluppo del sistema immunitario fetale. La carenza di zinco è peraltro molto rara in presenza di alimentazione normale. Lo iodio, necessario per lo sviluppo neurologico, deve essere integrato per le madri che hanno ipofunzionalità della tiroide. Infine il sodio che, al contrario degli altri minerali, è da limitare per evitare gonfiori e pressione alta. La vitamina A è importantissima per la crescita fetale e la formazione degli organi. Tuttavia diversi studi hanno confermato che una supplementazione eccessiva può dare luogo a ipervitaminosi con gravi effetti sul feto stesso. Si consiglia quindi


glia la supplementazione fin dai primi stadi della gravidanza. La vitamina B6 ha inoltre un effetto anti-nausea e anti-emetico, la supplementazione nel primo trimestre è sicuramente preferibile al ricorso ai farmaci in questa fase delicata dello sviluppo embrionale.•

Riassumendo,

l’integrazione di vitamine idrosolubili, in particolare acido folico, vitamine B12 e B6 è consigliata a tutte le future mamme. La supplementazione di ferro, vitamine A e D è invece importante in caso di carenze dovute a preesistenti patologie o a disordini alimentari della madre. Con poche attenzioni e una sana alimentazione il bambino avrà tutto il nutrimento che occorre e allo stesso tempo la mamma salvaguarderà la propria salute e perché no, anche la linea! giugno 2011

di garantirne il corretto apporto con una nutrizione equilibrata, ricorrendo all’integrazione solo in caso di reali e accertate necessità. La vitamina D è necessaria per il fissaggio del calcio nelle ossa del nascituro, e anche della mamma! È quindi fondamentale per evitare l’eccessiva demineralizzazione delle ossa materne. La vitamina viene sintetizzata anche nella pelle in seguito all’esposizione al sole. Generalmente non si osserva carenza nella popolazione italiana, se la donna si alimenta in modo equilibrato. Le vitamine A e D sono liposolubili, tendono quindi ad accumularsi nel tessuto adiposo e vengono lentamente smaltite dall’organismo. Per questo motivo si sconsigliano supplementazioni non necessarie che potrebbero portare a ipervitaminosi. Le vitamine idrosolubili (C, gruppo B, acido folico), essendo velocemente metabolizzate ed escrete con l’urina, non comportano questo genere di rischi. La vitamina C è un importante antiossidante e livelli troppo bassi possono favorire il diabete gestazionale. L’associazione delle vitamine B12, B6 e acido folico è fondamentale per lo sviluppo del sistema neuronale e se ne consi-

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di Rania Ibrahim

Diario di una mamma �

Heila… youhuhu! Sono qui. Salve, mi chiamo Rania, sono nata in Egitto, vivo in Italia da più di 30 anni e sono una giornalista. «Sara, scendi dalla sedia cucciolina mia… Karim non toccare i fili elettrici amore di mamma…Omar, facciamo i compiti sennò si fa troppo tardi tesoro della mamma!». Ecco, benvenuti nel mio mondo! Fino a qualche anno fa mi occupavo di moda e non solo, in un’agenzia di PR di Milano. Sfilate, fitting, casting, marketing, eventi… oggi sono ancora più impegnata, ma con pannolini, pappine omogeneizzate, merendine, copertine per i libri da ricoprire e naturalmente con le varie attività extra-scolastiche che oramai sono immancabili nella vita dei nostri figli. Sia mai che non facessero nulla, le altre mamme ti farebbero sentire così... pigra. Adoro tutto questo e ringrazio Dio per tutto quello che mi ha dato. Ho voluto da sempre avere tanti figli e non credo che tre sia il mio numero definitivo…ma abbiamo deciso di aspettare a donarci e a dare a Sara, la sorellina tanto desiderata. I miei marmocchi sono Omar che ha 6 anni, Sara che ne ha 3 e Karim che ne ha appena compiuto uno.

Alla vigilia di Natale è nata Sara:

il regalo più bello che avrei mai potuto desiderare

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i sono avvenimenti che si presentano nella nostra vita così… inaspettatamente. Proprio come un ospite indesiderato all’ora di cena, un po’ come macigni. Dopo la nascita del mio primogenito, io e mio marito, passati quasi 3 anni, decidemmo di riprovare ad avere un bambino. Neppure il tempo di provarci che la fortuna magnanima ci regalò l’emozione di vedere il test di gravidanza da subito positivo. Wow! Eravamo al settimo cielo. Aspettavo solo di fare la prima ecografia, avevo prenotato subito. I parenti più stretti erano già stati informati, insomma un momento


bellissimo. Fatto sta, che senza preavvisi o sintomi particolari, una mattina mi svegliai con forti dolori. In pochi attimi passai dalle “stelle alle stalle”. Il medico del pronto soccorso, mi disse che c’era stato un distacco e che mi avrebbero tenuta in osservazione per 24 ore. Qualora non vi fossero stati miglioramenti avrebbero dovuto procedere con il raschiamento.

Non credo di riuscire a spiegare come mi sentissi in quelle ore: angoscia, tristezza, paura, solitudine, vergogna sono solo alcuni degli stati d’animo che mi attraversarono. I miei sogni, il mio bimbo così voluto. Niente, non ce l’ha

fatta. Tornata a casa, per colmare il senso di vuoto lacerante, decisi di leggere e documentarmi sul perché di tali avvenimenti. Perché l’aborto spontaneo era capitato prioprio a me? Io ero sana, avevo già avuto una gravidanza e un parto splendido, perfetto. Io ero perfetta, eppure cos’è che s’inceppò? Nulla! Capita più spesso di quanto si possa credere e non si sa ancora bene il perché. Questa è la risposta che davano i medici o i libri, i blog e i forum. Passato il periodo critico, decisi di riprovare, non volevo fallimenti. Il mio bimbo doveva venire subito e così fu. Oramai, grazie alle mie letture, individuai esattamente il periodo dell’ovulazione, del concepimento insomma: temperatura basale, p.o., fase luteale, osservazione del muco e quant’altro erano divenute le mie armi,

per spennare la cicogna.

colpa, nei confronti di quelle donne incontrate nei forum dei siti dedicati alla gravidanza, che magari provavano ad avere figli da anni e ancora il destino non le aveva regalato questo sogno meraviglioso. Il mio povero marito aveva i giorni “giusti” evidenziati sul calendario attaccato al frigo in bella vista in cucina. Oh mamma, mi vergogno ancora ma l’ho fatto veramente. L’ho stressato, ma devo dire che la mia determinazione ha dato i suoi buoni frutti. Avevo ancora degli stick per l’ovulazione, e con quelli seppi ancor prima di qualunque test che era andato tutto alla grande. Il 5 gennaio del 2007 entrai

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Ed ecco che al primo colpo la beccai! Mi sentivo quasi in

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in sala parto per il raschiamento dovuto ad un aborto spontaneo, il 24 dicembre dello stesso anno, alla vigilia di Natale, è nata Sara, il regalo più bello che avrei mai potuto desiderare!

Un ringraziamento grandissimo lo vorrei fare a tutte quelle donne che mi hanno sostenuto e virtualmente abbracciato e asciugato le mie lacrime… che non perdono mai la forza e la determinazione e fino all’ultimo provano a realizzare il loro sogno. �

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Viva la solidarietà femminile!

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di Carmela Giordano

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Il corpo, si sa, dalla nascita alla vecchiaia è in constante mutamento e nessuno ne è escluso. Per le donne, in particolare, c’è un momento della vita in cui i mutamenti corporei hanno bisogno di essere maggiormente sostenuti ed accolti con un’adeguata preparazione. In gravidanza il seno comincia a cambiare già nelle prime settimane: le mammelle si inturgidiscono, l’areola si scurisce ed appare una pigmentazione irregolare, i vasi sanguigni diventano visibili e si avverte un senso di tensione e pesantezza. Verso il quarto mese dal capezzolo fuoriesce un liquido sieroso ed opalescente, il colostro (primo liquido assunto dal neonato alla nascita, ricco di immunoglobuline). Dal quinto mese in poi il volume del seno aumenta, si accumula tessuto adiposo e la pelle è più tesa, tanto che si possono presentare le smagliature, strie

rossicce dovute alla lacerazione delle fibre elastiche del derma. Quindi, si rende indispensabile una giusta preparazione del seno, in modo da poter gestire al meglio sia i mutamenti dovuti alla gravidanza che all’allattamento. Si consiglia di iniziare a seguire determinate azioni preparatorie a partire dalle otto settimane prima del parto, in modo da garantire alla futura mamma un ritorno senza traumi alla forma iniziale. La preparazione è molto utile anche e soprattutto nei casi in cui il capezzolo è poco sporgente o retratto, in quanto se ne facilita la fuoriuscita. Inoltre, la manipolazione dell’areola e dei capezzoli riducono alcune complicanze dovute alla suzione, come per esempio le ragadi.

Bastano solo alcuni minuti al giorno ed il gioco è fatto.


r e p i t a i l g i s n o c i z i c r e s e i n u c l a o t i u g e : s o t n e m a tt Ecco di a l l a ’ l l a o n e s l e d e n o i z a r doccia la prepa la o o n g a b il e

le: d u ra n t e o la e i c a p e zz o li , l e p a l e r i t s Per irrobu e r q u a lc h e m in u to l’a r c o n u n g u a n to v iare p olare

Ottimo, inoltre, è alternare docce calde e fredde che stimolano il seno e i capezzoli, stando però sempre attente a mantenere un getto delicato.

Tutte queste azioni possono essere svolte utilizzando oli e creme naturali a base di mandorle, carotene o burro di karitè.•

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massagg ssione circ e r p e v e li a n u esercitando di crine. zzoli: e p a c i e d e n stroflessio ’e l e r i r o v pollice a a F r t lo o Per z z v e p a c : afferrare il ario e antiorario). lo o z z e p a c l e d Rotazione otarlo nei due sensi (or v o rd i b i a i ic ll ed indice e ru o p i e appoggiar izzontale e poi : lo o z z e p a c l e Stiramento d stirarla in senso prima or ilita la rottura v dell’areola e esta manovra, inoltre, fac verticale. Qu e alla base del capezzolo. e sul ic d in delle aderenz e e ic ll o mettere p enti ritmici di : e l a u n a m Spremitura e ed e s e g u ire d e i m o vim è c o n s ig li a t a v bordo areolarL a spremitura manuale i ogni poppata. spremitura. attamento al seno prima d liberazione dei anche nell’all uoriuscita del colostro e la Permette la f ri. mani, e u d dotti galattofo le e r e t t e ammella: m e r s o l’a lto, s o t to il m a l l e d o i pollici v Massagg i v d e l’areola, o t o t s r ia e p v a a it a d it d le con le o scorrere con le dita attorno d n e c a f e r li a s seno, poi o la ghiandola. Passare ndo. Il e im r p m o d c n e e r p comprim giù, sem e r a n e d u ra n t e r h o c t n e a o t lo a o li z z ig e s p n a al c mella è co gni poppata, fin dal m a m a ll e d io g di o a massag im r p mette , r e o p n e a s r l v a o n o a t n m e l’allattam t o. Q u e s t a r a p il o p o d o primo giorn ongestione mammaria. di e vitare la c

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I VOSTRI PARTI

Quando l’infermiera portò fuori il piccolo si sollevò una

 Sonia  PASCUCCI

“hola”

Giorno indimenticabile! La

data presunta del parto sarebbe stata il 12/03/2010, invece...

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l’8/03/2010, alle ore 2.00 di notte, ho sentito come se qualcuno con un ago mi pungesse l’utero. Ad un tratto “tac” la perdita delle acque. Ho svegliato mio marito e gli ho detto «Amore mi si sono rotte le acque» e lui mezzo addormentato mi ha detto «ma va va, dormi». Io, allora, accesi la luce e gli dissi che non stavo scherzando. «Guarda!» gli dissi. Ed effettivamente anche lui si accorse che non stavo raccontando

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Sonia in attesa di Gabriel

una bugia, perché stavo lavando tutto il pavimento. Da lì è iniziato tutto. Figuratevi che io, non avendo nemmeno contrazioni, mi sono lavata, ho recuperato le ultime cose e mio marito ha avuto anche il coraggio di accedere a Facebook e scrivere: «Oh oh, rotture delle acque. Si va in ospedale». Poi ci siamo guardati e abbiamo detto: «Ecco, ci siamo. Tra poco vedremo il nostro bambino». Diretti al San Paolo di Milano, in macchina ho iniziato a messaggiare con tutte le mie amiche, non avvisando però ancora i nonni proprio perché essendo notte non volevo svegliare nessuno, non sapendo cosa mi avrebbero detto in ospedale. Infatti, appena arrivati, mi hanno visitata e non ero ancora dilatata. Così mi attaccarono al


Me lo hanno messo sul petto. Io ero talmente stremata che non avevo nemmeno più lacrime per piangere dall’emozione.

Alle 8 iniziarono le contrazioni e quindi anche i dolori. Piano piano sono iniziati ad arrivare i miei amici (fantastici: mi sono stati molto vicini). Pensate un po’ non sono nemmeno andati a lavorare. Io ho provato per un po’ a stare con loro in sala d’attesa, ma poi basta non ce l’ho più fatta e quindi dalle 10.30 in poi sono rimasta in sala parto con la speranza di dilatarmi Mi hanno fatto fare una doccia, poi velocemente e partorire visto, che i dolori mi hanno fatto sedere, mangiare ed allattare. Lui è stato bravissimo, sì è erano allucinanti. subito attaccato bene. Da piccolo era si un gran mangione.In tutto questo devo Alle 15 la dilatazione era di 5 cm e dire grazie alle fantastiche ostetriche procedeva male perché non andavo oltre. che mi sono state vicine e che mi hanno Mi hanno fatto una puntura di ossitocina, aiutato moltissimo, a mio marito che non se la situazione non fosse cambiata mi mi ha mai abbandonata, alla mia amica avrebbero fatto cesareo. Poi, alle 17 la Luciana, la madrina di Gabriel, che ha dilatazione è arrivata a 10 centimetri assistito insieme a mio marito a tutto il e da lì sono iniziate le spinte, parto e a tutte le persone che per tutto il finalmente. Alle 19.30 dell’8/03/2010 mio travaglio e parto sono rimaste in sala è nato Gabriel Emanuele di 3.540 kg d’attesa (entrando a turno durante il mio travaglio per farmi reagire un po’ e lungo 50 centimetri.

Bellissimo!

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monitoraggio, assegnato la stanza e da lì è iniziata l’attesa. Nel frattempo, verso le 6, abbiamo avvisato i nonni che come immaginavamo si sono precipitati da noi.

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I VOSTRI PARTI

con Gabri el

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perché ero stremata) ad attendere l’arrivo di Gabriel. Infatti appena hanno portato il piccolo fuori ho sentito una super hola, come se fossimo allo stadio. Proprio mentre mi finivano di dare qualche punto mi dissero:

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«Ma quanta gente c’è? Peggio che essere allo stadio. È importantissimo

questo bambino».

Sì, abbiamo vicino delle persone eccezionali. Come foto ricordo non ho molto perché la mia amica si è preoccupata solo di fare il video del mio parto e non le foto di quando è nato Gabry. Dopo l’ho potuto tenere con me sono un giorno perché lo portarono in patologia neonatale: aveva iniziato a desquamare. Questo è un brutto ricordo. Rimanemmo lì per dieci giorni e io non vedevo l’ora di uscire e


di portarmelo a casa. Furono giorni lunghissimi, vederlo solo in certi orari per allattarlo, all’inizio potevo toccarlo solo indossando un camice verde e dei guanti, lui lì nella culla termica con solo il pannolino e la flebo. Fortunatamente poco dopo lo trasferirono nuovamente e potemmo tornare a casa. Non c’è stata cosa più bella: a casa con la mia famiglia. Ammetto che il mio parto non è stato per nulla facile ma nonostante tutto è un momento indimenticabile ed emozionante•

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o l o c li pic

l e i r Gab



Bimbo

Lo sviluppo del linguaggio. Seconda parte pag. 48

Bimba Copertina pag. 34


BIMBA COPERTINA

di Jennifer Marfia

Nome Sara Data nascita 30 / 10 / 09 Città di residenza Peschiera Borromeo

la mamma Silvia Di Cecca

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La Rubrica

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dei Bimbi Copertina continua e siamo sempre alla ricerca di nuovi protagonisti da poter pubblicare all’interno delle nostre pagine. Se vuoi vedere le foto di tuo figlio all’interno del magazine non devi fare altro che inviarle a: Casting@bimbibelli.com


Co ertin

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Bimba

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Come è stata la gravidanza di tua figlia?

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Desideravamo moltissimo un figlio, ma in particolare una bimba. Quando abbiamo deciso di provarci è stato molto emozionante e dopo solo 15 giorni ho scoperto di essere incinta. Non saprei dirti che tipo di emozione ho provato nel momento in cui l’ho scoperto, mi tremavano le gambe ed ero felicissima. Feci la prima visita ginecologica, la quale mi confermò la gravidanza e la data presunta del parto. Da allora iniziò una nuova stupenda “avventura”. I primi tre mesi sono stati molto faticosi a causa di nausee, improvvisi colpi di sonno e stanchezza generale. Sembrava quasi uno stato influenzale, poi finalmente, trascorsi i primi lunghissimi mesi, iniziai a stare molto meglio e a godermi quel bellissimo momento che io e il mio compagno stavamo vivendo. Non ho mai avuto problemi nei nove mesi, sono sempre stata molto bene ed ero contenta ed orgogliosa della mia pancia che pian piano cresceva sempre più... Arrivato il giorno della visita morfologica, del quinto mese di gestazione, la dottoressa mi confermò il sesso... Era una bellissima femminuccia. Ero felicissima e non stavo più nella pelle, chiamai tutti, ma proprio tutti per informarli della bella notizia. Il mio compagno era davvero senza parole, lui desiderava moltissimo una bimba...


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È stato un parto facile?

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L’ultimo mese è stato pesantino. La pancia era davvero grossa ed ingombrante fino a che arrivò il fatidico giorno. Due giorni dopo la data presunta mi recai in ospedale con qualche piccolo doloretto alla pancia. Alle tre di notte del 30 ottobre iniziò il travaglio. Il parto è stato doloroso ma fortunatamente molto sbrigativo. Alle 6.35 del mattino è nata Sara. Purtroppo il cordone ombelicale era corto e quindi sono riusciti a mettermela sulla pancia ma non sul petto. Provai un mix di emozioni indescrivibili e tremai tantissimo, il problema fu che purtroppo avevo la placenta ancora attaccata e quindi i medici, dopo vari tentativi, hanno dovuto addormentarmi per farmi un raschiamento, espellendo così la placenta. La bimba è stata portata subito alla nursery finché io non mi svegliassi dall’anestesia. Ero orgogliosa della mia adorabile bimba, non vedevo l’ora di portarmela a casa anche se davvero all’inizio ero impacciatissima, non sapevo cosa fare.

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Ero orgogliosa della mia adorabile bimba,

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non vedevo l’ora di portarmela a casa anche se davvero all’inizio ero impacciatissima, non sapevo cosa fare.

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I primi mesi da mamma, come sono stati? Arrivata a casa, dopo i tre giorni di degenza, ero felicissima ma la notte non chiusi occhio: ero angosciata perché nessuno la controllava, al contrario di quando ero in ospedale. Già dal giorno dopo mi rassicurai e fortunatamente mia mamma mi aiutò tantissimo anche moralmente. Io ero molto sensibile al suo pianto: quando piangeva lei piangevo anch’io, sembra quasi una barzelletta e ora ci rido sopra, ma in quel periodo non ero più in me. Il mio compagno era al lavoro tutto il giorno e io mi sentivo addosso il peso di una responsabilità troppo grossa, avevo paura di sbagliare e di fare scelte da sola senza il consenso di Alessandro, il papà. Dopo il primo mese avevo acquistato sicurezza, Sara cresceva e diventava sempre più bella.

Cosa è cambiato radicalmente nella tua vita?

La nostra vita è cambiata sicuramente in meglio, anche se devo essere sincera, a volte è molto faticoso, ma diventare genitori è l’emozione più bella e fantastica del mondo.

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Che carattere ha tua figlia?

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Sara è una bimba molto solare, allegra, molto socievole e aperta a tutti. Ha difficoltà a relazionarsi con gli uomini, escluso il papà ovviamente, forse perché la impauriscono. Ma sicuramente è una situazione temporanea. È molto tranquilla e abbastanza obbediente, per quanto si possa vedere a soli 18 mesi.


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Questa è l’età scoperta,


Cosa ama di più fare?

Adora fare il bagnetto con tanti giochi nella vasca e ama stare all’aperto, correre tra l’erba. Questa è l’età della scoperta, infatti è affascinata da tutto ciò che la circonda. È molto permalosa e si offende facilmente, specialmente se a rimproverarla è il papà.

Che rapporto ha con il papà?

della

infatti è affascinata da tutto ciò che la circonda.

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Adora il suo papà, che la fa sempre ridere. Spesso lo cerca durante la giornata ma quando arriva il momento della nanna c’è solo ed esclusivamente la mamma.

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E con la mamma, come si comporta?

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Io e Sara viviamo praticamente in simbiosi, lei è molto gelosa di me, mi vorrebbe tutta per lei. A volte non riesco neanche a fare una doccia: è sempre attaccata a me. Al mattino va all’asilo nido e quando vado a prenderla vuole recuperare tutte le coccole che si è persa al mattino e così non mi molla un attimo.

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La mamma e il papà

Quando ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della moda e dei casting?

Al compimento del suo primo anno ho deciso di iscriverla in una agenzia di moda, per gioco chiaramente e rimarrà un gioco. Se lei vorrà continuare sarà libera di scegliere da sola quando sarà più grande.


o sviluppo Dai 12 mesi ai 6 anni

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Dai dodici-quindici mesi, il bambino entra nella fase del piccolo linguaggio. Le prime parole compaiono in una situazione di ripetizione e imitazione, come l’ecolalia. In questo periodo il bambino comprende dalle cinquanta alle cento parole, anche se ne produce relativamente poche, da cinque a dieci. La relativamente immatura capacità produttiva è quindi compensata da una maggiore abilità di comprensione verbale.

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Tra i dodici e i quindicidiciotto mesi il bambino usa quindi le prime parole dotandole di significato: sa indicare e nominare alcune parti del suo corpo, indica alcune persone con il loro nome, dice «Ciao». Sa chiedere acqua, biberon e pappa; comprende un gran numero di parole, anche se non le sa pronunciare. Sa eseguire ordini semplici tipo: «Dammi», «Porta», «Lascia». A livello di pensiero possiede già la frase organizzata, ma per esprimerla usa solo una parola significativa, accompagnata di solito da gesti per mimare l’azione. Si tratta dell’olofrase, cioè il fenomeno per cui il bambino, con una singola parola, vuole esprimere una frase compiuta. Ad esempio può dire «Pappa» per esprimere «Voglio la pappa», oppure «Mi piace la pappa», oppure «Gioco a fare la pappa».

Nella fase successiva, tra i diciotto e i ventiquattro mesi, si parla di esplosione del vocabolario, che arriva a una media di trecento parole prodotte al termine del periodo, con grandi differenze individuali. Sempre in questa fase, il bambino inizia a comporre frasi di due o tre parole. Non si tratta dell’accostamento di due olofrasi e questo si può notare dall’intonazione, ascendente all’inizio e discendente alla fine della frase. Inoltre nello stesso periodo appare la negazione, ossia il bambino comincia a dire «No». Conosce l’idea di categoria (mela=frutto; cane=animale ecc); pronuncia m, n, b, t, p, d, c, g, f, v.


boli un’a co all tren utom e cos tare ino e obile e: bru de suon così , ciuf- m-bru nomcon v i e ve via. In ciuf m pe di El is o il b e, rid caliz rsi an oltre per u r Va z ind acio, e, ba o se imali, sa im n co ricord c So ica il “ fa “cia tte le hiam rispon i- si munic ato in pra paro ttu sì” e o” co mani, ato pe - I b trova ativo fatti c il tt non le: m o, p “no” n la m mand r ne ambin imme nel qu he il c rs ro n a que o, p mm du con la anin a ch , asc i imp o è ale il b ontes c a, fo o a a e a to s a e ra a to p ppa e p le testa I g parl ltand rano ndam mbin a se indic eriodo e latt pà, n prim . se enito ano o qu per im enta o tra p ind m e ri le. o e a e . , il n re it b lui r steo gli o , mo bamb Propri na e innata rano sopra loro e i i ge azionpr s tt a u imsso, gge tran ino o in bino a con nitori tt p vere utt im elta ovade loro le, li aclq sia da i indic do inte pa- teris con arlare un o le ne d vo in te u la fi ll nidre ca co a te mad . res un tica un pe in q n- isiz ’ad ati, Verso le produziopr vue pidùi caS’uina-nto ione ulto. sia d - en mod , chia a mo n il lo nden ri, e tap cora o d ma fati lecaeti. pire perm è fo Que a dali ro b za no an bi- anno, sono semg o o dell dal quale so n ifi o z te ta n on e i gn no a s tà m st z se N si tto qlauin d bi c Esi mentali gio, per i ,dod fadi iò ch ette a ame ta alt rizzato a i su parlare baby caramama”. hé per il ba gnifi- bam e ricche di nepe ag a rio gu am ss a lin a n li de oni; ice ci co e il si o (u lla na e “M role perc to m tta d ri fond bino pa rimers -tre, il eciso azione li- zio ce incques cheentecoin mezzo la comunic oeincat , del bailmnnobidonone- nsegnargbambinma- èmodo l’n’ottaav un toninoltretmato clk. È vere pa hanno un pr intenziona ris il bamrare ad esp a di se n anni e rizza no no una precis desiderio omatnop uaa:gnificato simme. contem li l’og-o ti orichiam attenzioa in piùo di voè carat-he aggio che caratte poi. el ppeitennz impa il Qon l lingu ni in si la pora unatla com cato né esprimono run no sulle ata s ne ). In ce p co o i prista de ocesso im e dai tre an ire ne s a ui bu d t u iù : m q c nq s La di attri ro t pr tà, imo le p omp azio gli og el b uesto aggio si espriLa co senta un escita il icare. - c a ingu mpa no lla cr num comun sino onosc ipi d que assa iere, ni che getti mbin rappre tissimo ne l bambino: - Il prel i il bambi n grida di circa co alog re re o in lla es ero di c goli s enza i con mesi del alla nden si inte dica portan tonomia de rumento co mi tre m pianto e co tra di calrta di ove u o f no-s pic fas do nioto ril os st Dai n lalia, una so no: i ge colo e s po ndocen oni c onolog scen po fo nell’au gio è uno e con inoltre dim voce della s e bi m em co in nd m s nt u h l’e za n o, za ba pogo la ica re e, ling cce sibino ris linguag ivo e al co e creativ - richiamo, do sente capace di tori e li s bi ni c s ed u lo im m e e ge o s n agg iva ma an ba at o rua tra sua ac marsi qu Si dimostra i gutturali. munic ventiv cocntino cmobo on h ntic mbina plica ll’ac no e il io.• , te in per la tia a. ri parla a melodia ito onilobi mb a, la c qui suon ti t temen il percorso mpi sogget ina nno mamm sospiri e ra s in con un ea. In segupch glsicvie enne loro onosc izion bimperciò ne segue te bambino. e emettere zioa- rsi in un s vece en ò areole iss esi il io omog ripetere ciIn iono em si c piùdella paro ignific , il b , dan enza e de quisiz rsi per ogni tappe ch sei m fonte sodi fi i pa a a n m tl a at am lle no ve le d ean co p cerc s m , ptiche oco vi e di o però de iluppo corre e Dai tre lizzare un a verso di perciò vita ei fon lingu er à -bina intass , le qu o pre bino ason detto, liche o corns sun cis em i rig orgrso no ’attivit agg sa loca o la test odulare il i (o alle Esiston no uno sv municative ali ap o nd ve a i, m ra t- bo t ttacdi cotra ni voca . Si trala omnte at izia a ra gira inquad capacità coé simili in tu condo no gna-nizza ra loro uarda si rifer , ma prend paro cioè io ve no , inoltre in diverso se icare definite iva importa upu re lo a e c le. nic isc de l’in ò ainsesceoè per to delleno pressoch mbino de sa o un il at es n o od ic re m ci s h 4 c m za zio, ling no di co ba form iem quis e i Con i mun m ail genito sere p n che so bini. Ogni l processo - pianto in che vuole rnanza es a e u ivi la lte g r e e al di at a a l’a g t qu fo ic d o o a m i io no ggio are gm la comun Inaol ti i ba iluppare, ne aggio, quat - i bisogn nno, bisogn o di essere -eg una di reg ggett no so nemi bambi 2 0 1tu a ,è 1 rni sv gu re al io lo d rli tu). ne, uata tica), fras ole a di del lin za: la cono (fame, so o e bisogn urre suoni infatti pa n i nz ne e te a po c , e ), sec zio at zio io al ed llazio l’esis quin ioè l’ cess a a prod bracci acquisi di conoscenlogia (suoni n o parlo ta la la tensità i lle ab biato). Inizi di e insie aria i sens ondo i. La (adess bo aumen in tro tip della fono nificato de m m n la c ne e ffic m cui 3 oc ig ne ca tre il bi o intonazio pondere co ace e di o peo o 20 11 scenza mantica (s i (costruzio o vocalici. e. piu le incia il in r rego nosmceagngim se variand , e inizia a ris o per nom i i com cioè della sintass si (contest t della e o es le lla at ce on z la m m . de as su vo a ), c i zio di chia ne, sei be: parole se) e della pr i prim zi se ne he re della Dai lallazio di silla e vocaliz a produrre , t, d. n al c uc i tem- riodo della ripetuta della fraicativo). m ont dono ni ne bilità de no prod Riesce antici: p, b, est comun della varia ettivi per og li produzio te il bambi a”, “Ta”, in o. là conson Al di mente sogg fondamenta inizialmen e “Pa”, “M urre forme m o, pi, forte , le tappe prelinguaggi oni co riva a prod “Papapa” su no ar no come bambi seguenti: il ad un an guito si se plesse le sono dalla nascita aggio, che e più com che va piccolo lingu mesi ai du il 10-12 circa, a dai svilupp Be lo tti ab et ta

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o 20 11

Tra i ventiquattro e i trenta mesi lo sviluppo grammaticale ha una rapida accelerazione, che ha come risultato l’acquisizione dei principali meccanismi morfologici e sintattici della lingua. Compaiono le prime proposizioni dichiarative ed è presente l’accordo soggettoverbo; anche la lunghezza media delle frasi continua ad aumentare. Il bambino sa indicare tutte le parti del corpo, comprende frasi anche complesse, ascolta con piacere storie illustrate. Compaiono le s.

Verso i trenta-trentasei mesi, il linguaggio parlato si fa sempre più articolato; la lunghezza media delle frasi continua ad aumentare. In questo senso, l’ambiente che circonda il bambino si rivela sempre più importante per le acquisizioni di nuove parole e di una corretta sintassi. Il bambino sa denominare i colori, usa «io» al posto di «me», articola con cura le parole che conosce bene. Si aggiungono i fonemi ci, gi, z.

Dai tre anni circa si parla di linguaggio vero e proprio. La struttura sintattica dei periodi si fa sempre più complessa: oltre alle frasi coordinate compaiono le prime proposizioni subordinate, inizia l’uso delle forme passive. A volte sono ancora presenti difficoltà con gli articoli, con i plurali dei nomi e con l’uso dei pronomi, che in genere sono risolti con la frequenza della scuola materna. Si aggiungono i fonemi r, gl, gn.

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di Elisabetta Belotti

ppo u l i v s o li

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ma


Il bambino, dai tre ai quattro anni, rafforza l’uso del pronome «io» al posto di «me»; comprende il concetto di tempo (dopo, ora, prima), usa verbi al presente e al passato. Conosce il suo nome e cognome, sa ripetere filastrocche e canzoncine. Dai quattro ai cinque anni il bambino costruisce ormai frasi complesse; sa raccontare una storia e riferire un’esperienza recente. Chiede «Perché?» e «Chi?», chiede «Che cosa significa?». Sa utilizzare il perché non solo per chiedere ma anche per spiegare: «Ho fatto questo perché…».

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Nella fase del linguaggio, quindi dai tre anni in poi, si parla di arricchimento del linguaggio, inteso sia in senso quantitativo sia qualitativo. Per arricchimento quantitativo s’intende l’acquisizione del lessico, cioè di nuove parole, mentre per quello qualitativo ci si riferisce alle due dimensioni della sintassi e della pragmatica. L’arricchimento procede a partire “dal basso”, quindi sulla base del piccolo linguaggio che il bambino già utiliz-

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A cinque-sei anni comprende quasi tutto quello che sente. Conosce i contrari (alto e basso, morbido e duro ecc), sa raggruppare le cose secondo le somiglianze e le differenze, sa apprezzare l’umorismo e le frasi scherzose. Segue storie e film con una trama anche complessa. Possiede quasi tutte le strutture morfosintattiche di un adulto ed ha imparato a usare correttamente, oltre all’indicativo, il congiuntivo, il condizionale e l’imperativo. Parla in modo chiaro e comprensibile; può sostenere una conversazione per intero, ovviamente con un lessico calibrato sull’età. Sa definire gli oggetti secondo l’uso cui sono destinati ed è in grado di assegnare un nome ai sentimenti che prova (felicità, paura, rabbia). Pronuncia ormai tutti i fonemi. za, sia “dall’alto”, con l’attività di imitazione del linguaggio adulto. I nuovi elementi provenienti dal modello adulto saranno poi utilizzati dal bambino nell’attività libera, cioè nel gioco.•

Fondamentale si rivela dunque il contesto comunicativo creato dalla famiglia, e anche quello costituito dalla scuola materna o dal gioco con i coetanei. L’educazione e le esperienze vissute in famiglia sono la base fondamentale per un corretto sviluppo psicomotorio, affettivo e cognitivo del bambino. L’imitazione è alla base dell’acquisizione; diventa quindi fondamentale il gioco interattivo con l’adulto per rinforzare, incoraggiare, finalizzare e dare significato a ogni gesto del bambino e a ogni acquisizione linguistica e cognitiva. Anche le esperienze con i coetanei, dopo i tre anni, sono ricche di significato, poiché rappresentano per il bambino il primo incontro non protetto con la realtà e si rivelano stimolanti per lo sviluppo linguistico e cognitivo.


Diari di viaggio In viaggio con mamma e papĂ pag. 52

Austria pag. 56

Isole Eolie pag. 60

Barcellona pag. 64

Ginevra pag. 70


o i g a g m a i m v a n I on m à c pap e arm di C

Finalmente abbiamo abbandonato cappotti, sciarpe e cappelli: l’aria, ormai più tiepida, ci permette di programmare le tanto agognate vacanze. C’è chi sceglierà la montagna e chi il mare, chi una capitale europea o un bel posto oltre oceano: l’importante è che il tutto venga prenotato tenendo conto delle esigenze di grandi e piccini.

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Viaggio in gravidanza:

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In gravidanza sarebbe opportuno evitare mete che prevedono profilassi con vaccini e lunghi viaggi aerei. Infatti, quando si aspetta un bambino non è controindicato viaggiare, ma sarebbe opportuno evitare di recarsi in zone in cui ci si potrebbe esporre a contagi (per esempio a rischio malaria). Il feto potrebbe risentire delle vaccinazioni a cui ci si sottopone ed i rischi-benefici di ogni tipo di immunizzazione dovrebbero essere valu-

ela

rd Gio

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tati attentamente. I viaggi aerei possono essere affrontati tranquillamente, ma solo dopo avere consultato il proprio ginecologo. Inoltre, le compagnie aeree hanno differenti restrizioni per le donne in gravidanza: bisogna, quindi, informarsi attentamente presso l’agenzia di viaggi di fiducia. Generalmente, però, è consentito viaggiare in aereo quando la gravidanza non sia oltre la 36esima settimana. Una volta a bordo, come anche in automobile, le cinture di sicurezza devono essere allacciate: l’uso delle cinture durante la gravidanza protegge madre e feto. I lunghi viaggi possono aumentare il rischio di trombosi e di vene varicose: i consigli del medico sono di indossare calze che contengano, di tenere sollevate le gambe e di muoversi spesso per evitare i crampi. Esercizi di stretching, che implichino il movimento dei piedi, faciliteranno la circolazione del san


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gue. Meglio indossare delle panto- pressoché comodamente. Buona fole in modo da stare più comode. è l’abitudine di non riempire valigie grandi: meglio riempirne di più Viaggio con bambini e più piccole che possono essere 0 – 3 anni: sistemate ad incastro tra passegL’atteggiamento che il bam- gino e lettino da campeggio. bino ha nei confronti del viag- Per chi decide di spostarsi in auto gio varia, come per gli adulti: è consigliabile mettersi in viaggio ci sono bambini che amano gli approfittando del sonno dei bamspostamenti e reagiscono positi- bini e/o in serata, in modo che il vamente; altri invece non tollerano dondolio dell’auto abbia un effetbene i cambiamenti e reagiscono to soporifero e non da cataclisma. negativamente. Bisogna, quindi, Tutti questi accorgimenti sono utili tenere conto delle esigenze fisiche per evitare il mal d’auto dei più pice psichiche di ciascun bambino. coli. Da 0 a 2 anni meglio viaggia- Viaggiare in treno può essere una re in condizioni di comodità e soluzione efficace per i bambini sicurezza, mentre dai 3 anni che soffrono il mal d’auto e dai 3 in su il viaggio deve diventa- anni in su risulta divertente camre occasione di scoperta ed minare per i corridoi, incontrando esplorazione. persone e guardando fuori Se si è da poco in tre la vacanza dal finestrino. potrebbe essere un’opportunità È certamente più scoper imparare a conoscersi nella ve- modo da 0 – 1 anno ste di genitori, per creare una nuo- perché il piccolo va complicità e conoscere le esi- non cammina angenze del bambino; quindi, molto cora e l’immobilimeglio partire da soli! tà potrebbe cauNell’organizzare il viaggio e l’auto sare insofferenza. è buona abitudine fare una lista Anche il viagdelle cose effettivamente necessa- gio in aereo rie, in modo che si possa viaggiare risulta molto

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Da 0 a 2 anni meglio viaggiare in condizioni di comodità e sicurezza, mentre dai 3 anni in su il viaggio deve diventare occasione di scoperta ed esplorazione. relazione ai pasti, e che non sempre si incastrano con le esigenze dei piccoli. Se non si vuole sottostare a questo, si può scegliere di andare in vacanza in appartamento, residence o bungalow, l’importante è che ci sia del verde dove poter prendere aria. I bambini giovano dell’aria aperta, riuscendo anche a dormire più profondamente. Rispetto alla meta scelta, se si tratta del mare tenere presente che per i bambini il sole è consigliato solo nelle ore più fresche, 8-11 e 17–19, utilizzando protezioni totali in modo da evitare bruciature ed eritemi. Se si tratta di montagna è molto più facile addentrarsi in escursioni con un bambino dai 0 all’anno perché può essere portato nel marsupio e, come per il mare, utilizzare accorgimenti nell’esposizione al sole (evitare le ore più calde, usare protezione e cappellini). E dopo tutti questi suggerimenti non si può che augurare: buone vacanze!!!!•

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emozionante per i bambini dai 3 anni in su. Rispetto alla scelta della località optiamo per luoghi a misura di bambino: i neonati, per esempio, hanno bisogno di punti di riferimento ed orari stabiliti e stravolgere le abitudini non è una buona idea. Scegliere un albergo permette di concentrarsi esclusivamente sulle proprie esigenze: non bisogna riordinare la camera, preparare pranzi e cene, pulire ed avere nuovamente l’ansia che il tutto debba essere fatto tra una poppata e l’altra. In questo modo si ricaricano effettivamente le batterie: la neomamma ha la possibilità di riscoprire la propria femminilità e il neo-papà recupera la donna che ha sposato, chiacchierando con lei liberamente e non solo di pulizie, spesa, rigurgiti e pannolini. Inoltre, molti alberghi hanno tariffe vantaggiose per le coppie con bebè e mettono a disposizione la culla senza dover, quindi, caricare l’auto eccessivamente. L’albergo, però, ha comunque degli orari da seguire, soprattutto in

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DIARIO di VIAGGIO ARRIVALS: Trebesing Di Cinzia Parmi

Trebesing: un paese a prova di bambini esigenti Una passeggiata in un mondo fiabesco

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La Carinzia meridionale è un’ottima meta per le famiglie italiane con figli piccoli perché facilmente raggiungibile dall’Italia con l’auto (almeno per chi vive nelle regioni settentrionali) e ricca di una natura ancora incontaminata con laghi anche balneabili, un

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clima fresco durante i mesi più afosi e una struttura ricettiva capace di soddisfare anche le richieste dei bimbi più esigenti con una catena di kinder hotel. Una gita di mezza giornata, da maggio a ottobre salvo nelle giornate piovose, è Trebesing, cittadina vicino a Gmund, nella bassa Carinzia. Trebesing è una località molto accattivante per gli amanti della natura in quanto è vicina a due

parchi naturali e al lago Millstàttersse a 735 metri s.l.m. Seguite i cartelli che riportano un drago giallo e arriverete al Märchen-Wandermeile la “passeggiata nel mondo delle fiabe”. Da un ampio parcheggio parte un trenino, il Taca Tuca Tracktor. Muniti di biglietti, si sale obbligatoriamente sul trenino in quanto è l’unico modo per raggiungere il sentiero lungo circa tre chilometri, percorribile


Trebesing

a piedi anche dai più piccoli e anche se avete passeggini al seguito.

folletti in legno con cartelli che renderanno divertente il cammino. Recinti con animali Già questo trenino giallo da accarezzare, aree entusiasmerà non poco i attrezzate con toilette vostri piccoli. Una volta e panchine e fontanelle giunti alla passeggiata per riposare. Ma questo fiabesca, dopo una non è ancora tutto! Delle salita che se fatta a piedi mini scuderie con pony sarebbe impossibile anche che i bambini potranno per un adulto, troverete cavalcare, villaggi indiani, ad aspettarvi un mondo streghe, principesse ma, irreale, dove tutto sembra a sorpresa, personaggi avvenire all’interno di un “reali” delle fiabe più libro di favole. Lungo il lette. Un fuoco acceso, sentiero ci sono gnomi, una casetta accogliente e

dentro la strega cattiva di Hansel e Gretel che offrirà a tutti i bimbi di passaggio

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Alla fine del percorso c’è un enorme dragone: siete giunti al ponte dei

draghi, il ponte più lungo sospeso nel vuoto che si può ammirare sulle Alpi. La sua lunghezza è di ben 175 metri e ondeggia su una gola profonda più di 80 metri. Per i più coraggiosi c’è anche la possibilità di salire su dei seggiolini, muniti di cinghie di sicurezza, ed essere lanciati

da una sponda all’altra completamente sospesi nel vuoto. Non provateci se non siete più che certi di non soffrire di vertigini! Alla fine della passeggiata, ci si può rifocillare al punto di ristoro Imbiss e quindi tornare al parcheggio di partenza sempre con il Taca Tuca, attraverso un mondo contadino, campi coltivati, mucche al pascolo e casette che dietro le finestre abbellite da fiori, sembrano promettere torte buone e appena sfornate.

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un buon biscotto. I bambini penseranno di trovarsi realmente in un mondo fatato e gli adulti, una volta tanto, si ritroveranno ad essere tornati piccoli, quando anche i sogni sembrano possibili.

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DIARIO di VIAGGIO ARRIVALS: Isole Eolie Di Carla Gambini

Mare, vulcani e templi greci

Natura e storia nella Sicilia occidentale. Adolescenti intrattabili, annoiati? Genitori stressati, al verde e con chili in eccesso da smaltire? Vi suggerisco di passare due settimane in Sicilia, senza perdervi nulla: mare incontaminato, fondali splendidi, attività fisica, prelibatezze, spettacoli della natura, immersioni in arte e storia. Il tutto con un occhio alle spese. ≥Periodo: agosto 2008 Da Milazzo a Lipari le navi Alloggiamo in un mini trasportano auto non appartamento a Canneto, ≥Prima settimana: che sono molto frequenti, frazione che si sviluppa su

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destinazione Lipari (ME).

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fanno 2 soli viaggi al giorno e in alta stagione non sempre si trova posto senza prenotazione.

una lunga spiaggia di sassi, in cui la vita scorre in una tranquillità inaudita per un milanese. Da non perdere la colazione granita e brioche, Tuttavia Lipari è delle Eolie sul lungomare. quella che offre di più dal punto di vista logistico. Le isole più belle sono


Isole Eolie

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al vulcano, dopo una breve sosta a Panarea, nel tardo pomeriggio. I gruppi condotti dalle guide si trovano a Scari sul piazzale della chiesa prima Vulcano e Stromboli. passaggio dai pescatori a di avviarsi lungo il sentiero Vulcano è raggiungibile servizio dei turisti durante che in circa tre ore (900 con un comodo aliscafo. l’estate per il giro dell’isola mt di dislivello) conduce Scegliamo una corsa di e un bagno presso i alla sommità dell’isola, un prima mattina per salire al rinomati gioielli della costa, centinaio di metri al di sopra cratere nell’orario migliore, la “piscina di venere” quando il sole non è ancora dall’acqua smeraldina e la alto. Il cratere è un posto “spiaggia dell’asino”, di speciale, magico e infernale, fine sabbia nera. per via delle fumarole di zolfo sempre attive. Si La visita di Stromboli percorre il sentiero che richiede organizzazione gira attorno al cratere, e impegno, ma è disegnato con il compasso. assolutamente Sembra si sia spento ieri. imperdibile. Molte Facilmente si ottiene un agenzie accompagnano

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dei crateri. Lo spettacolo del tramonto sul mare, durante l’ascesa, e delle eruzioni al buio la sera valgono mille volte la fatica e il sudore della salita. Lasciati i canneti il sentiero si inerpica a zig zag tra colate di lava, la vegetazione diventa sempre più rada fino a sparire, il sole si fa rosso sul mare, laggiù nel blu tante piccole vele bianche... e questo è solo l’avanspettacolo. La terra trema sotto i nostri passi, si odono boati, mentre ci avviciniamo al cratere più basso. Arrivati al primo punto di osservazione, il sole è già all’orizzonte e rapidamente scende l’oscurità. Ci copriamo,

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perché l’aria è frizzante, indossiamo elmetto e mascherina antipolvere. Lo spettacolo che ci aspetta in cima è indescrivibile. Ci troviamo appena al di sopra dei crateri che eruttano a girandola. Un cratere esplode ogni 5-10 minuti, altri eruttano di continuo. Il buio ci avvolge e siamo abbagliati da questo spettacolo di rumore e incandescenza. L’immagine è quella di un documentario, ma gli odori, il fumo, la terra calda sotto i nostri piedi, i boati, i tremori, ci fanno capire che non è finzione, siamo proprio lì, nello scenario della natura, osservatori incantati. Si torna alla barca scendendo dal vulcano lungo valloni e piste sabbiose, franando e scivolando nel buio, illuminando i nostri passi con le torce sotto una stellata spettacolare. Sembra di essere in un videogioco! Chi ama l’escursionismo non perda questa esperienza speciale.

≥Seconda settimana: Scopello (TP).

Alloggiamo in una villetta a ridosso di una splendida caletta di ciottoli bianchi e scogli, tuttavia troppo affollata durante il giorno. Indimenticabili invece i bagni serali o al mattino presto, in assoluta privacy. Una gita d’obbligo è quella alla Riserva dello Zingaro. Il parco è ben organizzato e gestito, purtroppo affollatissimo come una Rimini lungo la scogliera. Le calette sono tutte diverse e particolari, i colori indimenticabili, sempre che si riesca a fare un tuffo senza ammazzare nessuno.


Voglio segnalarvi un’altra escursione particolare, spesso trascurata dagli itinerari turistici: le saline di Marsala. L’ambiente è tutto speciale, le possibilità di visitarlo sono diverse. Noi abbiamo scelto la canoa per un’ora di pagaiate nell’acqua

bassa e salmastra fino all’isolotto di Moccia dove si trovano resti di un sito romano. La cornice è quella dei mulini, molti dei quali abbandonati, e delle saline bianche e abbaglianti sotto il sole.

② viaggiare in auto anche se un po’ stretti; ③ rinunciare a qualche cena al ristorante e fare la spesa al supermercato;

④ viaggiare sempre con borsa termica con bevande Non è stato facile e frutta per dissetarsi, selezionare gli episodi evitando così continue salienti delle nostre vacanze, spese ai bar (eccetto perché ogni giorno era ovviamente le meritevoli denso di novità e di bellezze. colazioni eoliane); in occasione di escursioni Il minuscolo budget organizzate o di traghetti (500 euro a testa tutto chiedere sempre uno compreso per due sconto famiglia. settimane, alta stagione 2008) è stato rispettato con questi accorgimenti: ① affittare l’appartamento con largo anticipo perché le proposte migliori sono ovviamente le prime a sparire;

Buon viaggio!

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Sempre nella zona, è meritevole il sito archeologico di Segesta, per un tuffo nella civiltà greca. Selinunte, Erice e Sciacca sono state altre mete di visite interessanti. La tonnara di Scopello è un luogo incantevole di incontro tra la natura e le attività umane. Il mare è pulitissimo e ha colori insoliti, i fondali sono ricchi di forme di vita e lo spettacolo snorkeling è assicurato.

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DIARIO di VIAGGIO ARRIVALS: Barcellona Di Elisabetta Belotti

Una Barcellona a prova di bimbi Tre giorni in giro nella città spagnola ≥Primo giorno:

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Raggiungiamo Barcellona la mattina presto. Si tratta del primo volo per mia figlia, ma lei è tranquillissima, mio marito anche: l’unica emozionata sembro proprio io. Il trasferimento in albergo, qualche piccola formalità ed eccoci pronti

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per affrontare la città. Avendola già visitata anni prima, decido di prendere il bus turistico, per far avere alla mia piccola una visione d’insieme. Il giro in bus completo dura circa due ore, ma noi decidiamo di utilizzare l’opzione “Sali e Scendi”: l’autobus turistico di Barcellona effettua quarantadue fermate, tutte importanti luoghi di interesse, come monumenti, parchi, musei. Sull’autobus c’è una guida che dà, in varie lingue, le

informazioni basilari di quanto si sta osservando in quel momento. Si può scendere nei luoghi che si reputano più interessanti, visitarli e poi aspettare l’autobus successivo per proseguire il tour. I percorsi offerti sono due, che s’intersecano in alcune fermate. Noi partiamo da Placa Catalunya, attraversiamo Passeig de Gracia, poi ammiriamo, senza scendere dall’autobus, due importanti edifici creati


Parc Guell

Perciò ho voluto portare mia figlia, dicendole che avremmo visitato un parco “delle Fate”. Parc Guell, parco comunale dal 1923 e Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1984, fu progettato da Gaudì per il conte Eusebi Güell. Il progetto originario prevedeva una casa-giardino, che

divenne poi un parco elegante e coloratissimo, aperto a tutti. L’intero parco è un complesso dal sapore magico e fiabesco: all’ingresso troviamo una fontana decorata da un dragone, poi si accede a una doppia scalinata che conduce alla Sala delle

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da Gaudì, l’architetto più famoso di Barcellona (cui si deve anche la Sagrada Familia): La Pedrera e Casa Battlò. Arriviamo poi a Parc Guell, che si trova nella parte alta della città. Avevo già visitato questo parco e lo avevo trovato davvero suggestivo, avvolto in un’atmosfera fiabesca.

Barcellona

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Casa Dali

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Colonne. Lì appaiono colonne doriche sovrastate da un soffitto ondulato, ricoperto di piccolissime piastrelle cangianti e da formelle circolari costruite con la tecnica del mosaico. L’acustica in questa sala è tanto buona che spesso violinisti ed altri musicisti si esibiscono per i turisti. Salendo si attraversano delle gallerie quasi “preistoriche”, dalle colonne a forma di tronco d’albero. In cima al parco c’è una zona a terrazza, sorretta proprio dalla Sala delle Colonne, che offe una vista meravigliosa del parco e della città di Barcellona.

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Qui si trova una lunghissima panchina di forma sinusoidale e ricoperta di mosaici multicolori. Nel parco c’è anche la Casa di Gaudì, dove egli visse per circa vent’anni, ora trasformata in una casa-museo; c’è inoltre anche la Casa del guardiano. Queste case hanno delle forme particolarissime, e dei comignoli che sembrano proprio usciti da “una fiaba di principesse” (commento di mia figlia). Nota utilissima. Il parco ha ovviamente un bar, dove la mia piccola ha gustato uno dei gelati più agognati della vacanza, poiché era stanca e accaldata: ha voluto percorrere il parco in lungo e in largo, correre sulle scale e arrampicarsi

sul Dragone, ovviamente chiamandolo “Ramarro”. Consiglio: data la posizione del Parc Guell e le sue dimensioni si dovrà prevedere almeno mezza giornata per visitarlo. Nel tardo pomeriggio percorriamo le Ramblas e passeggiamo nel Barrio Gotico. La sera pasteggiamo a Paella; mia figlia apprezza, più di tutto il resto, la sua ciotolina di crema catalana con effetto flambée.

≥Secondo giorno Dopo un’abbondante colazione all’inglese per noi e una colazione a base di yogurt e frutta per la piccola, ci tuffiamo nelle


la sua statua, situata nel Portal De La Pau, la piazza circolare che costituisce il punto di arrivo delle Ramblas e fa da ingresso al Port Vell. Affascinante la statua di Colombo che con la mano indica il mare. Attraversiamo la Rambla del Mar, un lungo pontile completamente pedonalizzato che porta al Molo di Spagna. Qui troviamo il Maremagnum, un centro commerciale, e l’Aquarium, che contiene animali marini provenienti da tutto il mondo. Dopo pranzo, visitiamo la Cattedrale di Santa Maria del Mar. Mi è piaciuta

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Ramblas, cercando di non fermarci a ogni bancarella e a ogni mimo o artista di strada. Dopo una breve tappa al Mercato della Boqueria, per comprare dolci e frutta, ci spostiamo sul mare, al Porto Vecchio. Era, come molti porti delle grandi città, una zona malfamata, ma, grazie all’occasione delle Olimpiadi nel 1992, tutta la zona è stata riqualificata e la sera è molto frequentata, sia dai giovani locali sia dai turisti. Spiego a mia figlia chi è stato Cristoforo Colombo, giacché passiamo proprio sotto

molto questa chiesa, tipicamente in stile gotico catalano, sia perché era la chiesa che tutti i marinai visitavano prima di partire per le loro peregrinazioni, sia perché ho letto poco tempo fa un libro dal titolo “La cattedrale del mare”, ambientato proprio nel periodo e nel luogo della costruzione della chiesa. Decidiamo poi di non andare nella zona della spiaggia, verso Barceloneta, dove si trova il nostro albergo, ma di tornare di nuovo nella parte alta della città. Lì, nei pressi della montagna di Montjuïc, sorge il Poble Espanyol, un villaggio che raggruppa in un unico sito i luoghi tipici della Spagna e l’arte delle sue regioni. In concreto, la sintesi dell’intera Spagna, racchiusa in un villaggio costruito nel giro di soli

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tre anni: dal 1926 al 1929. L’inaugurazione avvenne nel 1929 durante l’Esposizione Internazionale di Barcellona; durante la guerra civile purtroppo fu utilizzato come campo di internamento per prigionieri. Riprese la sua funzione dopo la fine della guerra. Nel Poble ci sono 117 edifici, collegati da strade e piazze: è bellissimo anche perché non ci sono le automobili e i bambini sono al sicuro. La sera spesso si organizzano spettacoli teatrali e concerti, ci sono discoteche e locali per i

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giovani. Ci sono anche ottimi ristoranti, che offrono piatti tipici delle varie regioni della Spagna. Il villaggio è suddiviso in zone, ognuna delle quali rappresenta uno scorcio tipico di una regione: per esempio l’Andalusia, regione meridionale calda e assolata è rappresentata con edifici bianchi e stradine strette ed imbiancate, ottime per cercare un po’ di ombra. Nel Poble Espanyol ci sono più di quaranta negozi di artigiani in cui ci si può sbizzarrire alla ricerca

degli articoli tipici, dalla ceramica agli oggetti in cuoio ai sandali.

≥Terzo giorno:

La mattina del terzo giorno è dedicata a Figueras, il villaggio in cui visse Dalì. Visitiamo la casa-museo dove abitò. Esiste una sola parola per descriverla: surreale. L’esterno con le uova sul tetto, l’interno con le statue, e soprattutto il salotto che ricrea il viso di un’attrice con il divano a forma di bocca. Mia figlia asserisce di preferire casa nostra,


Casa Dali

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ed io penso: «E vorrei vedere». Il pomeriggio ci imbarchiamo e voliamo verso casa, stanchi ma contenti. Mia figlia ha imparato a dire ola, gracias, mira e perro. Ovvero: Ciao, grazie, guarda, cane. Sì, avete indovinato, le piacciono i cani. Dopo aver dormito tutto il volo, all’arrivo mi chiede «E adesso, dove andiamo di bello?» Una vera viaggiatrice!

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DIARIO di VIAGGIO ARRIVALS: Ginevra Di Francesca Miglioli

Alla scoperta di Ginevra Cuore della Svizzera francese ≥2-8 agosto 2010:

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questo il periodo scelto per un viaggio all’ultimo minuto, durato una settimana abbondante, a Ginevra, la “piccola capitale” della Svizzera francese. La terza città nel continente europeo per qualità di vita. Un viaggio a lungo voluto da madre

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e figlia, alla ricerca di un luogo adatto all’intimità familiare e al contempo ricco di cultura e bellezze naturali. Il primo impatto non poteva che essere quello di una realtà estremamente organizzata ed efficiente dal punto di vista della mobilità dei trasporti pubblici. Treni puntualissimi e pulitissimi, che in Italia purtroppo mancano. Numerosissimi i tram e gli autobus che collegano rapidamente i punti opposti di una città

che vanta uno splendido lago con il getto d’acqua più alto d’Europa (le jet d’eau), che si sviluppa su un terreno pieno di dislivelli. Facile dunque stancarsi se si decide di visitare la città vecchia in bicicletta. Ogni angolo presenta fiori e scorci urbanistici che ricordano una Parigi in miniatura, intervallati da immensi e sfarzosi parchi, accessibili per chiunque, che ricordano i grandi spazi verdi austriaci e inglesi. Vere e proprie oasi di pace dove anziani


Ginevra

pressi del Jet d’eau. Noi abbiamo scelto di concederci la visita a pochi ma eccellenti musei cittadini, oltre che a goderci lunghe passeggiate in città e nei Parchi. Tra essi: Museo Ariana, Fondazione Bauer, l’Onu, e il Museo Philippe Patek. Il Museo Ariana ospita una splendida collezione di opere in vetro e qualche esempio di

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e bambini si ritrovano per giochi, disegnare all’aperto, condividere momenti di convivialità o riposo. Vi consiglio il giro del lungo lago con il trenino turistico, una simpatica guida multilingue (comprensiva dell’italiano), vi racconterà la storia della città e i luoghi più significativi per una visita. Tra questi vi è anche il celebre orologio fiorito, emblema della città, leggermente nascosto alla vista e nei

arte contemporanea e porcellana antica (con splendidi esempi di stufe in maiolica del 1600) provenienti da tutto il mondo, in un contesto architettonico senza eguali; alla Fondazione Bauer la visita è d’obbligo se siete amanti dell’arte dell’Estremo Oriente, si

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tratta infatti di una delle più rinomate collezioni di opere d’arte private aperte al pubblico a livello mondiale per quanto riguarda Cina e Giappone. Il suo delizioso giardino roccioso giapponese contribuisce a renderlo

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una sede estremamente raffinata; lo stesso può dirsi del Museo dedicato agli orologi di Philippe Patek, un tripudio allo sfarzo ma soprattutto alle grandi capacità degli artisti artigiani che hanno realizzato vere e proprie opere d’arte sottoforma di orologi, tra cui spiccano esemplari appartenuti a regine.

paesi del mondo, che non lasciano mai le mura del palazzo, impreziosito dai materiali stessi di costruzione. Visite da sogno culminate l’ultima sera di permanenza in città, quando abbiamo assistito ai Fuochi d’artificio che celebrano la città ogni anno, regalati insieme a una settimana di Giochi “Le fetes de Geneve”, dalle istituzioni pubbliche Un discorso a parte merita ai cittadini. Sono l’ONU; la sede delle Nazioni stati ricreati gli stessi Unite, protagonista di giochi pirotecnici delle innumerevoli eventi Olimpiadi di Pechino, che storici. È stata una grande hanno incantato tutti i emozione poter visitare presenti. gli ambienti interni, ricchi di opere d’arte uniche al Luoghi splendidi, ma mondo, regalate da tutti i occorre qualche piccolo


accorgimento se si decide di scegliere Ginevra come meta. Innanzitutto, va tenuto presente che è davvero una città carissima, e comprare l’acqua può prosciugarvi rapidamente le tasche. Meglio essere organizzati e rifornirsi dalle numerosissime fontanelle pubbliche. Anche per lo shopping, i ristoranti e l’albergo vale lo stesso discorso, mentre per i trasporti pubblici e i Musei basta rivolgersi all’Ufficio turistico cittadinoper ottenere interessanti pacchetti di agevolazione

per risparmiare molto. Anche il meteo è estremamente variabile. Non guasta portarsi sempre in borsa un ombrello di riserva e un maglione pesante in valigia. Il freddo è pungente dopo un’acquazzone, per via della vicinanza del lago. Importante anche avere una buona conoscenza della lingua francese e dell’inglese, le due ricorrenti in una città internazionale come questa.

Personalmente, oltre alla Maestosità dei Parchi, ciò che più mi ha colpito e che mi porterò sempre nel cuore è la calma degli abitanti locali, consapevoli di avere il privilegio di vivere in una città che infonde soltanto un senso di profonda quiete e pace nel rispetto delle differenze culturali, politiche e religiose. Una caratteristica che meriterebbe di essere emulata da tutte le città, e che ha regalato a me e mia madre una grande serenità, che ci accompagna ancora oggi.

iaggio v i d i i diar r t l a i aremo l f g i i V v e . t o de o/agost i Non per l n ville g i u l e i e d z ero a Firen k r sul num o Y ciale. w e e p N s a o l re etevi d r viaggia e p n ini. No d r a i g e

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Famiglia Il parco giochi: piacevoli pomeriggi per grandi e piccini pag. 76

La casa coniugale a chi spetta? pag. 80


Il parco giochi di Cinzia Parmi

Tempo di estate, giochi all’aria aperta. Ecco come i grandi possono vivere spensieratamente un pomeriggio al parco vigilando sui loro piccoli.

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Il parco giochi può essere vissuto da una mamma come un posto piacevole dove far giocare i suoi piccoli, scambiando qualche chiacchiera con altre mamme oppure come un momento stressante dove le zanzare imperversano, la calura è insopportabile e si è sempre costrette a correre da una parte all’altra per evitare che i nostri figli si possano fare male. Il risultato? Tornare a casa distrutte, stanche, nervose e sapendo che ci aspettano ancora compiti gravosi come fare la doccia ai bimbi e preparare la cena. Se si vive male lo stare all’aperto la colpa è fondamentalmente

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di noi grandi. Esiste una tipologia di mamma che per essere tranquilla diventa l’ombra del proprio piccolo. Lo segue, lo avverte di continuo, gli dice cosa fare e cosa non fare. Se lo trova particolarmente vivace, cercherà di bloccarlo nei giochi più esuberanti ottenendo di conseguenza capricci e urla come risposta. Se lo vedrà un “po’ spento” cercherà di invitarlo a buttarsi “nella mischia” stimolandolo a più non posso fino al punto di infastidirlo. Si sa che non è facile assumere un atteggiamento apparentemente calmo e sereno ma con un po’ di sforzo, riflettendo su ciò che è meglio, una madre troppo apprensiva capirà che deve in


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piacevoli pomeriggi e

Esiste una tipologia di mamma che per essere tranquilla diventa l’ombra del proprio piccolo.

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Lo segue, lo avverte di continuo, gli dice cosa fare e cosa non fare.

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Non a caso un atteggiamento troppo apprensivo porta il bimbo a diventare insicuro e alla prima occasione di pericolo si farà male parte cambiare per il benessere del suo bambino e anche per il suo. Non a caso un atteggiamento troppo apprensivo porta il bimbo a diventare insicuro e alla prima occasione di pericolo, molto probabilmente si farà

male perché è stato abituato ad avere sempre qualcuno dietro di sé pronto a prenderlo, a evitargli le cadute. Che fare allora? Certamente vigilare sempre ma con la giusta distanza e soprattutto intervenendo al minimo.

Chi dice che l’adulto sappia in partenza quali giochi siano giusti o sbagliati per il proprio piccolo? Ci sono bimbi che

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devono correre di continuo e altri più solitari ma questo è il bello

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di loro: ognuno è unico perhé diverso. Non forzate mai un bimbo a salire sull’altalena perché “lo fanno tutti”. Potete invitarlo a salire ma se lo vedete tranquillo, che raccoglie fiorellini o guarda gli altri bimbi, lasciatelo stare. Un bambino troppo scatenato dovrà essere invitato ogni tanto a sedersi, dissetarsi e riprendere fiato ma poi dovete lasciarlo andare perché forse attraverso il moto quel bimbo si sta scaricando delle tensioni accumulate durante la giornata a scuola. Quindi, scegliete una panchina in posizione strategica e cioè centrale rispetto ai giochi. Copritevi di liquido antizanzara, portatevi dietro acqua fresca, gio-

chi per i bimbi e magari anche un buon libro. Poi non fate nulla se la situazione non lo richiede. Osservate cosa succede. Intervenite solo in caso di reale bisogno: il vostro piccolo sta per fare a botte, è in cima ad un albero in posizione assai pericolosa e così via. Altrimenti non fate nulla! Abituateli a cavarsela un po’ da soli perché i pericoli reali, in un parco per bimbi, non sono poi così “grandi”, li rendiamo grandi noi. Dovete intervenire in maniera saggia ma senza eccessi. Il casco per la bicicletta va bene ma ginocchiere, coprigomiti sembrano un po’ eccessivi. Ricordatevi che una sbucciatura aiuta a crescere, una scivolata dall’altalena o dallo scivolo fa imparare. Voi magari non riuscirete a leggere più di due righe per volta ma infonderete fiducia ai piccoli e al contempo riuscirete a rilassarvi almeno un po’!•

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Se mamma e papà si separano cosa succede?

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E se papà e mamma non vanno più d’accordo e si separano, a chi resta la casa? L’assegnazione della casa familiare è sempre un argomento di conflitto tra due persone che si stanno separando. Ma è la legge stessa a fornirci la risposta: essa dispone infatti che tale assegnazione debba rispondere all’esigenza di garantire l’interesse dei figli alla conservazione dell’ambiente domestico, inteso come centro degli affetti, degli interessi e delle abitudini in cui si esprime e si articola la vita familiare. Il legislatore, nel regolamentare la materia, si è ispirato ad un preciso principio, quindi, che consiste nel privilegiare l’esclusivo interesse dei figli. Ciò allo scopo di salvaguardare il bisogno dei minori, o anche dei figli maggiorenni non ancora economicamente autosufficienti, di continuare senza ulterio-

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ri traumi la vita che stavano conducendo prima, nel luogo dove sono cresciuti e dove presumibilmente hanno gli affetti, in modo tale altresì di non vedersi inalterati i rapporti con l’ambiente in cui sono vissuti. È quindi consequenziale che, a prescindere da titoli di proprietà, la casa venga assegnata a chi abbia l’affidamento dei figli, o in caso di affidamento congiunto, vi possa essere alternanza dei due genitori nella casa stessa. Sull’assegnazione della casa coniugale, dispone la norma, incidono anche i mutamenti successivi di status del coniuge assegnatario, in quanto il diritto di godimento della casa cessa ove questi cessi di abitare stabilmente nella casa familiare, ovvero intraprenda una convivenza more uxorio o contragga nuovo matrimonio. Si evince quindi che l’articolo 155 quater


Ăˆ quindi consequenziale che, a prescindere da titoli di proprietĂ , la casa venga assegnata a chi abbia l’affidamento dei figli

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di Stefania Pellegrini

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del codice civile prevede l’assegnazione della casa coniugale in modo tale che vi sia armonia con le esigenze della prole, sicché il Giudice potrà disporre che l’assegnazione stessa sia disposta in favore del genitore destinato a passare più tempo con i figli o anche che i genitori abitino alternativamente nella casa familiare. Discorso diverso viene invece fatto allorché manchino figli. In tal caso, infatti, secondo la giurisprudenza maggioritaria, tornano a prevalere le ragioni della proprietà, anche se non vengono indicati quali sono i criteri secondari sulla base dei quali deve essere orientata la scelta in caso di assenza di prole. Tale omissione lascia quindi ovviamente alle Corti di merito un vasto margine

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di discrezionalità relativamente all’assegnazione della casa coniugale: il Giudice, nel valutare a quale dei coniugi assegnare la casa coniugale, deve quindi necessariamente valutare l’esistenza di diritti e titoli sull’immobile in capo ai coniugi. Qualora uno dei coniugi risulti essere proprietario esclusivo dell’immobile e non vi sono figli conviventi, la scelta del Giudice sarà presumibilmente orientata verso l’assegnazione della casa al coniuge proprietario o che vanta sull’immobile un diritto reale di godimento esclusivo. Salvo ovviamente gravi eccezioni, come è il caso di malattie gravi del coniuge o che lo stesso versi in condizioni economiche che non gli garantiscano la sopravvivenza•

Hai dei temi legali che vorresti fossero trattati? Vorresti fare delle domande ai nostri esperti? Mandaci una mail a info@bimbibelli.com


Salute

I disturbi visivi della prima infanzia pag. 84


I

di Francesca Miglioli

de a

Quando portare i bimbi dall’oculista

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Gli occhi sono il nostro principale strumento d’interazione con il mondo: salvaguardarne la salute e il buon funzionamento è un investimento per tutta la vita. A maggior ragione per i più piccoli. Già dal 1975 l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della cecità sollecita i governi e le agenzie non governative di tutti i Paesi affinché sviluppino programmi per combattere le cause dei deficit della vista. Anche la sezione italiana della IAPB promuove costantemente iniziative per la tutela della salute degli occhi, come campagne di sensibilizzazione anche nelle scuole. Come mamme e donne possiamo proteggere gli oc-

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chi dalle condizioni che possono farli ammalare e curarli il più presto possibile quando ci accorgiamo che qualcosa non va, attraverso due forme di prevenzione.

Prevenzione primaria Questo tipo di precauzione ha lo scopo di evitare l’insorgenza di quelle patologie oculari e difetti visivi di cui si conoscono i fattori di rischio.

Prevenzione secondaria Prevenzione che punta a contenere i danni delle malattie già in atto e


VISIVI

PrIMA INF NZI rallentarne, laddove possibile, la progressione della malattia.

La salute degli occhi inizia nella prima infanzia

bismo). Correggerli per tempo è fondamentale perché nei bambini possono comportare l’ambliopia, ovvero l’esclusione funzionale dell’occhio che vede meno bene.

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Nella primissima infanzia è importantissimo iniziare a controllarsi già a partire dai 2/3 anni, quando lo sviluppo dell’apparato oculare e della vista è completato, per individuare precocemente un eventuale difetto rifrattivo (come miopia, ipermetropia, astigmatismo o stra-

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Una seconda visita oculistica è consigliabile entro i 6 anni, per scoprire eventuali deficit visivi insorti successivamente e fornire al bambino un’adeguata correzione prima di andare a scuola.

Un breve riassunto per ricono scere i segnali che indicano quando è il momento di fissare una visita dall’oculista per il piccolo o la piccola : • Se contrae le palpebre per vedere da lontano;

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• Se assume posture anomale della testa o del collo quando legge;

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Dopo questi importanti accorgimenti, solo alcuni consigli finali. Ricordiamoci dunque che la prevenzione inizia dalla tavola, dov’è importante consumare cibi che garantiscano un sufficiente apporto di Vitamina A, la cui carenza provoca una riduzione delle capacità visive in condizioni di scarsa illuminazione. Anche gli antiossidanti sono utili (vitamina C, E, carotenoidi), così come gli acidi grassi polinsaturi (omega 3 e omega 6), che contribuiscono a contrastare i disturbi della retina. Infine non dimentichiamoci che occorre proteggere gli occhi da


radiazioni, naturali o artificiali, con lenti dotate di filtri a norma di legge, per evitare danni che vanno dalla banale congiuntivite sino ai danni della cornea.• • Se lamenta mal di testa, stanchezza, senso di sonnolenza o bruciore agli occhi svolgendo attività che impegnano la vista; • Se ha frequenti secrezioni sul bordo delle palpebre e sulle ciglia; • Se guardandolo negli occhi notiamo riflessi, opacità o alterazioni;

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• Se notiamo che muove gli occhi in modo non concomitante.

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Mamma bio

RAW FOOD il bello del cibo crudo pag. 90

Gli innumerevoli usi del bamboo pag. 92


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Una filosofia culinaria che preferisce il cibo al “Naturale”

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È una vera e propria scelta alimentare il crudismo o Raw food, uno stile alimentare giunto dagli Stati Uniti in Italia. Vietati tutti i cibi cotti. Alla base della sua filosofia vi è la convinzione che i cibi allo stato naturale siano più salubri e vitali, e questo perché le proprietà dei cibi restano intatte (senza la perdita di micronutrienti ed enzimi, fondamentali per la digestione). La dieta prevede piatti quali una macedonia di frutta accompagnata da un bicchiere di latte non pastorizzato a colazione, frutta a metà mattina e a metà pomeriggio, per pranzo germogli o verdure, e per cena uova, carne o pesce accompagnati dalla verdura preferita. Ovviamente nulla deve essere cotto. Molte vitamine e sali minerali si degradano alle alte temperature. Quindi il Raw Food è certamente indicato per la frutta e le verdure (gli ortaggi è bene siano tagliati sempre all’ultimo momento e a fette non troppo sottili).


il bello del cibo crudo Esistono vegetali che, se consumati crudi, possono rivelarsi persino dannosi . I cereali e alcune leguminose sono immangiabili ed indigesti. Meglio evitare i semi germogliati di melanzane e patate, ricchi di solanine, sostanze tossiche che danneggiano l’apparato digerente ed il sistema nervoso. La cottura è più che mai indicata per bietole, coste, fagiolini, spinaci. Il calore riduce il contenuto di acido ossalico, un composto che si combina con diversi minerali come ferro, magnesio e calcio, impedendone l’assorbimento. E poi, la cottura rende morbide le cellule vegetali favorendo la liberazione di antiossidanti, favorendo la digestione.

Innanzitutto devono essere freschi e di provenienza sicura. Solo con la cottura si potranno eliminare o ridurre le contaminazioni batteriche. E questo vale anche per le uova (il guscio poroso può contenerne).

Ecco una lista dei fiori adatti nei piatti: borragine, basilico, garofano, calendula, crisantemo e infine violetta. Accessori culinari che donano un tocco di colore oltre che di sapore alle ricette quotidiane.

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Rischiosi restano comunque i frutti di mare crudi (rischio epatite A). In particolare, per gli amanti di sushi l’insidia più cospicua è rappresentata da Anisakis (un parassita che vive nell’intestino dei pesci). Attenzione anche al tonno e alle alici crude, che possono provocare la cosiddetta sindrome sgombroide.

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li i n n u m usi del di Francesca Miglioli

Una materia prima versatile ed ecologica Il bambù, re delle regioni umide tropicali e subtropicali dell´Asia “Bambusa vulgaris”,appartiene alla famiglia delle Graminaceae ed è tradizionalmente conosciuto per le sue caratteristiche di estrema resistenza e durevolezza. Alcune specie possono produrre il 35 per cento di ossigeno in più rispetto ad altri tipi di piante ed alberi. Del bambù ne ha parlato persino Confucio, che lo riteneva un modello di virtù per gli uomini, per la sua capacità di “crescere ben dritto, ma pronto a piegarsi se necessario” e quindi

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Confucio

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un esempio di umiltà, modestia, eterna giovinezza e gioia. Tra i vari usi del bambù sappiamo che è ritenuto prodigioso contro la carenza di minerali, la caduta stagionale dei capelli, per combattere disturbi della pelle come la secchezza epidermica; ed è un formidabile integratore di silicio. In Occidente gli usi del bambù si moltiplicano e spaziano dall’industria mobiliera, ai parquet fino ai gioielli: (come il bracciale in bambù riciclato da eccedenze di produzione della collezione Bedrock). Il bambù è anche una mate-

lo riteneva un modello di virtù per gli uomini, per la sua capacità di “crescere ben dritto, ma pronto a piegarsi se necessario”

un esempio di umiltà, modestia, eterna giovinezza e gioia.


ria prima versatile ed ecologica, inoltre è estremamente resistente, e per questo viene impiegato nella produzione di tessuti naturali per linee di abbigliamento ecologico. Per poter produrre vestiti di bambù, è necessario utilizzare una fibra estratta dalla polpa della pianta, da cui ne deriva appunto il tessuto, che non è solamente leggero e resistente, ma ha anche delle proprietà antibatteriche e disinfettanti. Tale tessuto è in grado di assorbire e di far evaporare il sudore in pochi secondi inoltre, dona una fantastica sensazione di freschezza. Il tessuto di bambù è quindi particolarmente adatto per chi pratica sport e nelle giornate più calde: Inoltre la fibra viene usata

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erevoli

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per fare asciugamani, coperte, suoi innumerevoli usi, con qualmagliette e calzini. La nuova fron- che accortezza. tiera d’impiego riguarda l’intimo, essendo molto morbida, confortevole ed antibatterica. Infine, per il tempo libero, per un total style in bambù c’è anche la bici, prodotta all’Earth Institute della Columbia University, un crescente business alternativo. Dopo essere state testate in Ghana (dove le condizioni climatiche consentono la crescita rapida di questa pianta anche di un metro al giorno), sono state introdotte sul mercato americano riscuotendo un notevole successo Quindi via libera al bambù e ai

Quando scegliamo stiamo attenti alla provenienza e scegliamo bambù certificato o riciclato, per non mettere in pericolo questa preziosa pianta, già minacciata da sfruttamenti locali e industriali.•


Sport Nuoto sincronizzato pag. 100

Arrampicata per bambini pag. 96


AR AMPIcA giugno 2011

Arrampicarsi, per i bambini, può essere un gioco divertente, che nasce dalla voglia di sfidarsi e può essere molto utile per la loro autostima; dopo un adeguato allenamento in palestra il bambino può provare anche all’esterno, naturalmente seguito da

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Marzio Nardi, istruttore e coordinatore dei corsi della Bside Climbing School di Torino


i n i ATA bamb per

di Ilaria Martina

seguire così la passione della vetta, cercando persone competenti e corsi adatti alle possibilità dei bambini. Abbiamo chiesto consigli a Marzio Nardi, istruttore e coordinatore dei corsi della Bside Climbing School di Torino.

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istruttori competenti. Arrivare in cima, scalare, è una delle attività preferite dai piccoli, a volte per i genitori diventa un motivo in più per richiamarli ed in alcuni casi trasmettere loro le proprie paure: è proprio per questi motivi che possiamo canalizzare e

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A quanti anni si può iniziare? La struttura, e le attrezzature che impieghiamo per i corsi, ci consentono di iniziare l’attività già con bimbi di 4 anni, l’ambiente accogliente e colorato della palestra agevola l’attività e incuriosisce soprattutto i bambini più piccoli. Il fascino che l’ambiente naturale trasmette e che con alcune fasce d’età esploriamo all’interno delle nostre attività, ha come obbiettivo quello di far conoscere i molteplici aspetti di questa attività così affascinante da scoprire ed esplorare.

Come intervallate il gioco con la didattica?

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Il gioco è il principale veicolo per giungere all’ottenimento dei risultati. Dopotutto i bambini partecipano ai nostri corsi soprattutto per divertirsi. I risultati sportivi verranno poi con i tempi giusti e secondo le modalità che servono.

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Quali sono i benefici fisici e psicologici per un bambino che pratica questo sport? Indubbiamente il potenziamento è rivolto a tutto il corpo, si lavora con tutti i distretti muscolari in una dimensione - quella verticale - che non appartiene all’uomo. Da un punto di vista psicologico il bambino acquisisce fiducia in se stesso superando progressivamente paure e limiti che spesso, per retaggio culturale, gli vengono trasmessi. «Non salire, fai attenzione» sono tutti messaggi che limitano l’esplorazione dello spazio e delle potenzialità del nostro corpo. In un ambiente sicuro è controllato da operatori esperti tutto questo diventa invece possibile, molto gratificante per il bambino e lo aiuta in una crescita più sana e consapevole.

I bambini sono incredibilmente attratti dalle pareti naturali, soprattutto quando l’istinto dell’arrampicata non viene represso dagli adulti. Indubbiamente è una questione soggettiva, ma qualora vi sia un istinto all’arrampicata, questo viene esaltato in ambiente naturale in cui la tensione alla salita risponde quasi ad un richiamo atavico. Per me, che ho cominciato in ambiente naturale, è stato così e questo atteggiamento lo ritrovo ogni qualvolta osservo un bambino predisposto all’arrampicata che si pone di fronte ad una parete di roccia.

Per informazioni potete collegarvi al sito www.bsidezone.com

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Quando i bambini sono pronti per passare all' esterno? Quali sono le prime reazioni davanti ad una vera parete?

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Uno sport che riassume nuoto, ginnastica e danza

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Il nuoto

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sincronizzato

è uno sport acquatico che unisce e riassume nuoto, ginnastica e danza; le atlete eseguono esercizi coreografici in acqua, accompagnate dalla musica. Si tratta di uno sport molto affascinante, poiché unisce forza e grazia, armonia e resistenza fisica. Fa parte del programma olimpico dai Giochi di Los Angeles del 1984. La prima società italiana di nuoto sincronizzato è nata a Roma nel 1975, mentre la Nazionale italiana ha esordito ufficialmente a Bolzano due anni dopo. Nato e cresciuto come sport rigorosamente al femminile, il nuoto sincronizzato sembra cominciare a diffondersi tra i maschi: in diversi paesi iniziano a praticarlo anche i ragazzi, ma le competizioni a livello olimpico per ora rimangono esclusivamente femminili. Attualmente sono circa duemila le sincronette in Italia e le società si trovano soprattutto al Nord: quindici solo in Piemonte. Nel nuoto sincronizzato esistono quattro tipi di specialità diverse:

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sin

Solo Duo Squadra Libero combinato (o combo).


ncronizzato di Elisabetta Belotti

Il Solo è un esercizio eseguito da una singola atleta, che sincronizza i movimenti con la musica e la interpreta. Non è più disciplina olimpica dal 1992, ultimo anno in cui è stata presente alle Olimpiadi.

Il Duo è un esercizio eseguito, in perfetta sincronia, da due atlete. Fa parte delle discipline olimpiche. Le atlete coinvolte in questa disciplina devono essere in grande sintonia fra loro sia dal punto di vista atletico e fisico sia dal punto di vista emotivo, devono funzionare come “coppia”.

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L’esercizio eseguito da un minimo di quattro atlete a un massimo di otto si chiama invece Squadra. È una disciplina olimpica che permette l’uso di elementi acrobatici (torri e salti). Le atlete devono esL’ultima nata di quesere tutte in sincronia tra loro; ciò è possibile ste discipline si chiama solo grazie a molti allenamenti e a una granCombo (o libero combinato) e de concentrazione nella presentazione non è ancora annoverata tra queldell’esercizio. Affiatamento e spirito le olimpiche; è disputata però nelle di squadra sono necessari per la competizioni nazionali e internazionali. Il riuscita. Combo comprende sequenze di Solo, Duo, Squadra e Trio; sono coinvolte da un minimo di quattro a un massimo di dieci atlete. La peculiarità di questa specialità nasce dalla combinazione delle varie discipline tra loro per realizzare un esercizio unico, fluido e spettacolare.

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A differenza di quello che si potreb- fondamentali sono inoltre lo spirito be pensare, il nuoto sincronizzato di squadra, una buona coordinazioè uno sport molto impegnativo, ne, la costanza negli allenamenti. questo tipo di sport inalle atlete si richiedono Praticare crementa le capacità senso-perinfatti buone doti di e di coordinazione, svilupACQUATICITÀ, PRE- cettive una muscolatura armonica e PARAZIONE ATLETI- pa nello stesso tempo un’ottima reCA, CAPACITÀ DI sistenza allo sforzo. Favorisce e CONCENTRAZIONE; sviluppa agilità, armonia e coordinazione dei movimenti.

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Quando le bimbe possono iniziare a praticare il nuoto sincronizzato?

Gli esperti consigliano di cominciare giovanissime, già all’età di sei-otto anni, al massimo dieci, se si vuole puntare all’attività agonistica. Tale attività è svolta a livello di singola società e poi a livello locale, regionale, nazionale e internazionale. È organizzata per categorie e fasce d’età, dalla Propaganda (corrispondente ai Pulcini del calcio) alle Assolute (le sincronette professioniste, che hanno all’incirca 18-22 anni). �

Quanto impegno si richiede alle bambine?

A livello di avviamento al nuoto sincronizzato si punta a due ore di piscina a settimana. In questa prima fase si mira al perfezionamento dei movimenti del nuoto, si provano le posizioni in verticale in acqua e si iniziano i primi esercizi tecnici fondamentali senza musica. Poi, per chi praticherà agonismo, le ore in piscina saranno almeno due ogni pomeriggio•

Il più antico precedente storico è riferito a danzatrici in acqua nelle naumachie (spettacoli di battaglie navali) che si tennero per l’inaugurazione dell’Anfiteatro Flavio (Colosseo) nell’80 d.C. Se si pensa al nuoto sincronizzato, è immediato il riferimento all’attrice Ester Williams e ai varietà della Hollywood anni Trenta, e, ancor prima, ai balletti acquatici diffusisi negli Stati Uniti fin dagli inizi del Novecento. I balletti acquatici femminili subirono un’evoluzione: dapprima le nuotatrici formavano delle figure in superficie, e la musica era usata soltanto come accompagnamento di sottofondo. In seguito, invece, la musica assunse un ruolo sempre più importante e le figure divennero anche subacquee. Il 1955 fu un anno fondamentale per il nuoto sincronizzato: per la prima volta fu incluso nel programma dei giochi Panamericani, anche se tale scelta fu contestata da alcuni che lo consideravano una forma d’arte piuttosto che una disciplina sportiva. Divenne disciplina olimpica nei Giochi di Los Angeles del 1984.

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Origini

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Concorsi

Calendario concorsi: Vi presentiamo Cuccioli Belli pag. 106


Con l’inizio del nuovo anno ripartono tutti i concorsi targati Bimbi Belli.

Un anno ricco di eventi, concorsi e tanta tante no-

vità. Ma la grande novità su tutte è proprio il magazine, che darà la possibilità a tutti i partecipanti ai

vari concorsi di apparire sulle nostre pagine. Infatti il magazine darà modo di far conoscere e vedere i concorrenti dei concorsi_

Pancioni Belli 2011 “Pancioni Belli 2011” partirà il 9 Maggio e si concluderà il 19 Giugno, valgono tutte le foto delle mamme in dolce attesa che riceviamo via mail a casting@bimbibelli.com anche se degli anni passati, ma deve vedersi il volto. Vale sia il pancione coperto, sia scoperto.


Il nuovo concorso

Ha inizio il 20 giugno e terminerà con l’estrazione di un I pod il 24 luglio.

Per partecipare basta inviare le foto con i vostri animali domestici, potete partecipare sia voi che i vostri piccoli! Manda una mail a casting@bimbibelli.com

Casting settembre

Casting2011

A concludere il tutto a settembre ci saranno i “Casting 2011” validi per poter partecipare al calendario 2012. I casting avranno luogo all’interno dei punti vendita Bimbi Belli e si concluderanno a novembre, per dare vita alla votazione sulla pagina ufficiale di Facebook.

SOGNI UNA VACANZA DA SOGNO A COSTO ZERO? Ecco che Bimbi Belli ha pensato anche a quello. Al raggiungimento dei 100mila fan sulla pagina ufficiale di Facebook,


http://www.facebook.com/bimbibelli, verrà estratto uno degli amici della pagina che si aggiudicherà la vacanza. Suggerisci la pagina, il fortunato vincitore potresti essere proprio tu!

premi

Bimbo

MA NON FINISCE QUI PERCHÉ BIMBI BELLI CONTINUA A STUPIRCI. Ogni mese verrà estratto un Ipod che verrà spedito a uno dei fan della pagina di Facebook. L’estrazione avverrà ogni ultimo giorno del mese. Suggerisci la pagina anche a tuoi amici, http://www.facebook.com/bimbibelli , e grazie a te potrebbe vincere questo splendido premio. PER CONCLUDERE IN BELLEZZA BIMBI BELLI È SEMPRE ALLA RICERCA DI BAMBINI DA POTER USARE PER LE PROPRIE ATTIVITÀ. Se hai delle foto professionali con il tuo bambino vestito Bimbi Belli mandaci le sue foto, potrebbe essere proprio tuo figlio il Bimbo Copertina del mese. Oppure potrebbe apparire nelle campagne pubblicitarie Bimbi Belli o nei volantini pubblicativi.

I belli mamma


Alicia di Milano 2 anni

XXXXXX di xxxxx nato il xx / xx / xxxx

XXXXXX di xxxxx nato il xx / xx / xxxx Kamarina di xxxxx nato il xx / xx / xxxx

febbra io 2011

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foto di e papà

Bimbi Belli è anche alla ricerca di foto “Amatoriali” dei vostri bimbi. Foto simpatiche, ma non per forza professionali. Inviaci le tue foto e potreste vederle pubblicate della rubrica “I belli di mamma e papà” del magazine. Per tutte queste iniziative invia il tuo materiale a: casting@bimbibelli.com «Noi vi abbiamo preparato un anno ricco di motivi per non abbandonarci mai – ha dichiarato Carlo Bello, responsabile dei negozi Bimbi Belli e del Bimbi Belli Magazine -.Voi non perdete l’occasione di partecipare a tutte le nostre gare! Buon 2011».

casting@bimbibelli.com

Inviaci via mail la foto del tuo bimbo con i suoi dati a: casting@bimbibelli.com 2 febbraio 2011

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Musica

Aloe Black pag. 112

Arabe de Palo pag. 114

Bruno de Filippi pag. 116


“I need A FINALMENTE ANCHE IN ITALIA IL BRANO numero uno NELLE CLASSIFICHE DI TUTTO IL MONDO

“I need a dollar” ha fatto diventare Aloe Blacc il nuovo re del

soul: ai vertici delle classifiche americane e ora anche europee, 9 milioni di visualizzazioni su YouTube, scelta come colonna sonora di una delle serie di punta della HBO, è stata definita dalla stampa estera “the anthem of the recession”, il primo reale inno del 21° secolo. “I need a dollar” è in radio dal 20 maggio e si appresta a diventare il successo italiano dei prossimi mesi. Aloe Blacc, 32 anni nato da genitori originari di Panama, cresce a Los Angeles e inizia la sua carriera da musicista hip-hop per poi dedicarsi al soul Il singolo “I need a dollar” è stato scritto da Aloe Blacc in prima persona, dopo il suo licenziamento: “ero consulente in

un’azienda e un giorno mi hanno licenziato. Mi sono trovato ad avere bisogno di quel dollaro. Ed è stata la mia fortuna” – commenta lo stesso Aloe Blacc.

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In pochissimo tempo la sua hit fa il giro del mondo. Aloe Blacc viene definito il nuovo re del soul, acquisendo una sorprendente credibilità, in grado di ricreare atmosfere anni Settanta con una naturalezza straordinaria. Nei suoi testi vengono trattati i temi più cari alla middle class americana: la recessione, la perdita del lavoro, la distruzione delle risorse naturali.

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Il disco di Aloe Blacc “Good Things”, sarà

pubblicato in Italia da Carosello Records•


dollar�

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“LA QUIERO A MORIR”

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il nuovo singolo in radio dal 27 maggio

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Grande ritorno per una delle star spagnole più apprezzate in Italia. Jarabedepalo pubblica infatti un nuovo album di inediti “Y ahora qué hacemos?” in uscita il 7 giugno (su etichetta e distribuzione Carosello Records) che sta già spopolando in Spagna e Sud America. Il primo inedito estratto, in radio dal 27 maggio, vede un featuring d’eccezione: “La quiero a morir” è infatti interpretata da Jarabedepalo assieme a Francesco Renga, che ne ha curato l’adattamento in italiano. Dopo Jovanotti, Niccolò Fabi, Zucchero, questa volta Jarabedepalo ha scelto di collaborare con Renga per lanciare il suo nuovo singolo sul mercato italiano.


“La realtà ha superato ogni aspettativa, un vero professionista, con una voce bellissima, dolce e potentissima. Un interprete eccellente” — così commenta Pau la collaborazione con Renga — ”Francesco è, come diciamo noi in Spagna, un “crack”, un “master”, un numero uno”. “Volevo registrare “La quiero a morir”in italiano. Far uscire un mio cd in Italia è sempre una buona scusa per condividere le mie canzoni con un popolo che amo, con qualche artista del Belpaese ed ormai è diventata una bella tradizione” La versione spagnola del brano, cantata assieme ad Alejandro Sanz, è già una hit internazionale e ora quella italiana si appresta a conquistare anche le classifiche nazionali.•

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prosegue l’artista spagnolo.

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UN DISCO CHE CELEBRA

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IL GRANDE COMPOSITORE

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È uscito il 17 maggio “His life in music”, un disco che celebra e ricorda Bruno De Filippi, uno dei più grandi compositori italiani riconosciuti nel mondo (etichetta e distribuzione Carosello Records). “His life in music” è un omaggio che la figlia del grande maestro ha voluto realizzare ad un anno dalla morte di Bruno De Filippi. Un disco che contiene i suoi più grandi successi e due bonus track. “Tintarella di luna”, composta nel 1959 su testo di Franco Migliacci, la canzone diventò presto un successo internazionale: nell’album è proposta nella versione originale, cantata da Roby Matano. “L’aureola” è una canzone composta nel 1964: le divertenti parole scritte da Mogol sono cantate da Bruno stesso a ritmo di twist. “El purtava i scarp de tennis” è un famoso successo di Enzo Jannacci: in questo disco è inserita una versione meno nota, cantata da Bruno e contenente un divertente dialogo in dialetto milanese tra Bruno e Pino Sacchetti.

E poi le due bonus track: “Accendi una luna nel cielo” è un breve brano ricco di sentimento che proviene dalla miglior scuola brasiliana dell’indimenticabile Vinicius de Moraes. Le toccanti parole sono di Sergio Bardotti; “It ain’t necessarily so” è un’interpretazione dal vivo di Bruno accompagnato dalla Jazz Class Orchestra durante uno spettacolo estivo nel 1988.

Questa la tracklist del disco

“His life in music”:

1. Soft Drink 2. Tintarella di Luna 3. L’aureola 4. El purtava i scarp de tennis 5. Ma l’amore no 6. Botta e risposta 7. Mimi 8. Lilly à Paris 9. Tintarella di Luna (versione jazz) 10. Aria 11. As long as there’s music (finché c’è musica) Bonus track: 12. Accendi una luna nel cielo 13. It ain’t necessarily so


“HIS LIFE IN MUSIC”

artista milanese che ha contribuito all’effervescenza della scena musicale nella sua città, prima nel campo musica leggera (ha collaborato con Mina, Adriano Celentano, Johnny Dorelli, Ornella Vanoni, Enzo Jannacci, Gino Paoli Modugno), poi dedicandosi completamente al jazz con risultati entusiasmanti che lo hanno fatto conoscere e ammirare in tutto il mondo (suonando, tra gli altri, con Barney Kessel, Toots Thielemans, Astor Piazzolla, Les Paul, Chet Baker, Lionel Hampton, Lee Konitz, Renato Sellani).

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Bruno De Filippi,

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Svago

Bimbi Belli’s Toons pag. 120

Gossip pag. 122

Scelti per voi:adulti pag. 128

Scelti per voi:famiglia pag. 126

Catalogo Fragolita pag. 138


B

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Be ll i imbi

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Toons

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GOSSIP

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CarlĂ


Carla Bruni, finalmente, si è fatta vedere con le nuove forme da mamma. Lei ancora non lo ha dichiarato pubblicamente, ma oramai è confermato che la Premiere Dame sia ufficialmente in dolce attesa. La foto non si è fatta

attendere, visto che la First Lady è spesso impegnata in incontri internazionali.

E infatti, in occasione del pranzo delle first lady durante il G8, Carla si è fatta fotografare, per la gioia dei fotografi, vestita con una tunica premaman. Un reporter della tv canadese ha raccontato:

compare con “la pancia!”

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«Quando ha sfiorato la pancia e se l’è massaggiata l’intera delegazione della stampa francese è impazzita! Era la prima volta in assoluto che lo faceva in pubblico».

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GOSSIP

Ci sarà un erede principino?

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Dopo il seguitissimo e tanto atteso matrimonio tra Wil iam e Kate ora non si aspetta altro che il futuro erede.

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I giornali di gossip stanno già impazzendo e che anche chi dice che forse un futuro erede non ci potrà essere. Secondo fonti vicine alla coppia, infatti, la neo sposina Kate soffrirebbe di problemi di salute risalenti al periodo adolescenziale. Questo problema potrebbe, forse, aver compromesso la possibilità della coppia di avere un figlio.


Nozze e bebè per la Corvaglia Nel giro di pochi mesi Maddalena Corvaglia, la ex velina che ballò sul bancone di Striscia La Notizia insieme a Elisabetta Canalis, ha dichiarato di essere in dolce attesa e si è anche sposata. nalis, che si è presentata senza Infatti, lo scorso 28 maggio, con rito civile è diventata la moglie di Stef Burns, il chitarrista della band di Vasco Rossi. La ex velina, come testimone di nozze, ha voluto Elisabetta Ca-

il suo fidanzato George Clooney. A celebrare il matrimonio, svoltosi a Mirandola in provincia di Modena, proprio Vasco Rossi. Il bimbo nascerà il prossimo autunno.

Alessia e il topless in gravidanza La coppia è stata fotografata al mare in momenti molto hot. Forse, in previsione della nascita della bambina, la coppia ha pensato bene di rilassarsi un po’ a bordo della barca di un amico. La presentatrice è stata anche pizzicata con il primo topless della stagione.

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Alessia Marcuzzi si gode già le vacanza, insieme ovviamente al compagno Francesco Facchinetti.

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Svago

Quello che le mamme non dicono

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Autore: Chiara Cecilia Santamaria

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Lei ha 27 anni e crede nel mojito, nella carriera, nel suo uomo e nei viaggi improvvisati. La nina ha cinque settimane e abita la sua pancia. Scoprirlo è uno shock, soprattutto se nell’immaginario collettivo “fare la mamma” appare un’attività totalizzante, incompatibile con libertà, sogni, ambizioni e diverse sfaccettature della propria personalità. L’autrice/ protagonista decide di affrontare la situazione armandosi di buoni propositi, ma soprattutto di ironia e sarcasmo. Qui si sostiene che è buono e giusto conservare la parte migliore di sé — quella divertente, folle, avventuriera — anche dopo un figlio. Che l’istinto materno a volte arriva e altre è in ritardo. Ma anche che esistono momenti neri che nessuno racconta, che dopo un mese di neonato ne servirebbero tre di psicoterapia, che ogni tanto è perfettamente normale rimpiangere il “prima”. Dimenticate la mammina che chiama il figlio “angioletto” anche se non dorme da quindici settimane, quella che considera il parco giochi una botta di vita e quella che decanta le gioie delle vacanze coi nonni. Preparatevi a scoprire la verità, tutta la verità riguardo alla vita col pupo, e anche gli esilaranti retroscena di pappe, giochi e ninne nanne. Un libro dedicato alle donne che si sentono troppo giovani per fare figli, a quelle che ci pensano ma non hanno idea di cosa le aspetti, a quelle che già ne hanno e certe volte, con tutto l’amore del mondo, vorrebbero fuggire alle Bahamas.¬


Scelti per voi Sapore di mamma, allattare dopo i primi mesi Autore: Paola Negri C’è una differenza tra allattare un neonato e allattare al seno un bambino di uno o più anni. Non è facile trovare informazioni su questa tematica; le mamme che decidono di allattare il loro bambino oltre l’anno si sentono sole, perché non trovano le risposte adeguate ai loro normali dubbi, ma anche perché non possono confrontarsi e scambiare opinioni in merito. Si trovano spesso a dover fronteggiare la disapprovazione e a volte l’ignoranza delle persone, che influenzate dai luoghi comuni, come quello che dopo l’anno ”il latte diventa acqua”, cercano di dissuadere la mamma nel continuare ad allattare il proprio piccolo. Questo libro offre un sostegno alle madri, dando anche risposta alle domande come ad esempio: chi ha il diritto di decidere sulla durata del latte? Cosa comporta per la madre, per il padre e il bambino allattare fino all’anno e oltre? Il libro è arricchito anche da piacevoli testimonianze di mamme. µ

E se poi prende il vizio?

Esistono molti libri sull’accudimento dei bambini. Spesso si presentano come manuali di istruzioni, come magiche ricette di felicità per genitori e figli. Questo libro non propone metodi uguali per tutti, poiché è rivolto a genitori unici che vogliono mettersi in gioco in prima persona e compiere scelte libere, informate e autonome. È un invito a riflettere sulla particolarità di ogni famiglia, sul diritto di allevare i bambini in piena libertà lasciando da parte i pregiudizi culturali, ascoltando il proprio cuore e il proprio istinto. µ

giugno 2011

Autore: Alessandra Borlotti

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Svago

Per i più grandi!

scelto per voi

Marco Solferini

LA PRIMA INDAGINE DI THEODORE BOONE Autore: John Grisham

Genere: romanzo per ragazzi

giugno 2011

“I

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Mi chiamo Marco Solferini e sono un amante della carta stampata. Ho imparato ad apprezzare i libri come scienza della condivisione. Una perpetua fonte di apprendimento, ma altresì un modo per spaziare nel vasto universo della comprensione e della conoscenza. Mi ritorna alla mente la celebre frase dell’Alighieri: «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtude e canoscenza» ed in ciò penso che ci possa e per molti versi “ci debba” essere una finestra di dialogo, fra quanti rispettano il romanzo e lo concepiscono come un’arte. Questa è, in sostanza, la motivazione che mi ha spinto ad aprire un blog dove pubblicare le mie recensioni letterarie. Per leggere tutte le mie recensioni collegatevi direttamente al mio blog: amicideilibri.splinder.com buona lettura.

Il maestro del legal thriller è al suo esordio con un romanzo per ragazzi e ci propone l’indagine dell’ineffabile tredicenne Theodore Boone. Il giovane “Teo”, di professione aspirante Avvocato, ha già deciso cosa farà da grande e vive le sue giornate in compagnia della fedele bicicletta, in attesa di crescere nella piccola città di Strattenburg. Figlio d’arte (entrambi i genitori sono Avvocati) per “Teo” il Tribunale è una seconda casa e le persone che ci lavorano sono come i personaggi di un romanzo, sospesi fra l’immaginario e la realtà. Durante una gita scolastica, per assistere al processo dell’anno, lo Stato contro Peter Duffy accusato di aver ucciso sua moglie, “Teo” comprende che un assassino potrebbe essere rimesso in libertà, per insufficienza di prove. Comincia allora, una sfida contro il sistema, per batterlo con le sue stesse regole, per portare cioè un testimone chiave a svelare la verità dei fatti, malgrado sia vincolato da un patto di segretezza.


Scelti per voi PRIVATE Autore: James Patterson

“I

Il best seller man James Patterson ritorna con il primo capitolo di una nuovissima serie. Dopo le indagini del celebre detective Alex Cros e i romanzi dedicati a “le donne del club omicidi”, l’Autore che è finito nel guinness dei primati per il numero delle copie vendute in tutto il mondo, introduce una nuova saga. Private Investigation è un agenzia d’élite, il meglio delle investigazione private, con sedi a Los Angeles, New York, Londra, Parigi, Roma. Solo casi ad altissimo rischio per una clientela selezionata e disposta ad assumere un team all’avanguardia, formato dal titolare dell’agenzia, l’ex marine Jack Morgan e Rick Dal Rio suo fratello di sangue, la psicologa esperta in profili medico-legali Justine Smith, il segugio Emilio Cruz e il tecnico della scientifica Sci e l’hacker informatico Mo-Bot. Adrenalina e colpi di scena, in un crescendo che fin dalle prime pagine, nell’inconfondibile stile dell’Autore, trascina il lettore attraverso una serie di eventi fatali che compongono il puzzle

frenetico e senza sosta di una serie di indagini incrocitate. La Private è chiamata a risolvere il caso di un serial killer che ha ucciso dodici giovanissime ragazze in un modo sempre diverso, senza uno schema comune, all’alba della tredicesima vittima, prima che possa colpire di nuovo, contemporaneamente gli investigatori dovranno scoprire un giro di scommesse clandestine in grado di far tremare il mondo del football professionistico. I personaggi di Patterson sono un surrogato egocentrico estremo, le loro ossessioni compulsive li schiavizzano fino a renderli parte integrante del dettaglio che devono assolvere nella stesura degli eventi. Loro, gli eroi che non si arrendono, combattivi, addestrati a triturare e digerire anche il boccone più amaro, sono la sintesi di trecento appassionate pagine giocate sul filo del rasoio.•

giugno 2011

Genere: azione, thriller, drammatico

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Cucina Prevenire l’obesità pag. 132

Lo chef sei tu! pag. 134

La cucina per i bimbi pag. 136


CHE FARE SE NOSTRO FIGLIO SI SER-

VE DI PORZIONI ABBONDANTI CHE

POI NON RIESCE A CONSUMARE? I que-

sto caso non fate drammi, succede facilmente ai bambini che non sono stati abituati a servirsi da soli e non hanno la misura del proprio appetito. Con un pò di tempo e pazienza, imparerà. Economia e salute andranno a braccetto.

La regolarità dei pasti non è facile da acquisire per un bimbo di due o tre anni, ma se non intervengono interferenze come

merendine e spezza-fame superflui, facilmente il bisogno dei bambini si sincronizzerà con quello dei grandi.

LA MERENDA È PROPRIO NECESSARIA?

giugno 2011

Non esiste una regola che valga per tutti. Possiamo dire che la merenda a metà pomeriggio, fino all’età prescolare (5-7 anni), sia una buona abitudine soprattutto se i pasti sono ancora frazionati e di piccole porzioni. In età scolare diventa un elemento facoltativo. Un bambino “piluccatore”, che preferisce pasti piccoli e frequenti, o quello che passa molto tempo all’aria aperta, quello che fa attività fisica, avranno bisogno di fare merenda al pomeriggio e a volte anche a metà mattina. Il bambino ben adattato agli orari dei grandi, invece, che consuma pasti regolari e completi, può non averne bisogno.

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È importante distinguere se il bambino ha davvero fame fuori pasto o è solo ingolosito o indotto a mangiare perché vede altri che fanno merenda. All’uscita da scuola, è facile osservare stuoli di mamme e nonne fornite di focacce, pizze e patatine. Alimenti che ingolosiscono e inducono a mangiare anche i bambini che non hanno fame. Questo comportamento non fa bene ai bambini, anche a quelli che non ingrassano. È meglio fornire un frutto o un succo al bambino che resta fuori a giocare, oppure proporre qualche merenda semplice a casa, come un bicchiere di latte, una fetta di pane con cioccolato o marmellata, uno yogurt, una fetta di torta, una cioccolata in tazza fatta con latte cacao zucchero. È chiaro che se il bambino ha fatto una merenda sostanziosa, a cena mangerà poco, o meglio “si servirà di poco cibo” in coerenza con la sua autoregolazione.

giugno 2011

Ultimo ma non meno importante, vale l’esempio. Mangiare bene, sano, vario, con rilassato piacere, dedicarsi alla cucina in modo creativo e con attenzione alla qualità degli alimenti è la migliore educazione alimentare che il bambino possa ricevere.•

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CUCINA

Ricette

dal mondo:

Spagna

Lo chef

PAELLA ALLA VALENCIANA

giugnoo 2011

Preparazione:

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Ingredienti:

‣ Pulite e tagliate in piccole parti il pollo e il coniglio, mettete in Acqua calda o brodo vegetale: un tegame l’olio e scaldatelo; 1,2 litro unitevi un po’ di sale e aggiungete la carne di pollo e il coniglio Coniglio: 400 gr a pezzi, quindi fate rosolare a Fagioli bianchi di Spagna lessi: fuoco medio per almeno 10-15 minuti, rigirando i pezzi di carne 200 gr su ogni lato. Tagliate i fagiolini Fagiolini piattoni: 150 gr piattoni in tre parti e i peperoni a falde e quando il pollo sarà Olio di oliva: 8 cucchiai rosolato, aggiungete i fagiolini e Paprika dolce: 1 cucchiaino i peperoni: fate rosolare per altri 10 minuti girando di tanto in Peperoncino dolce in polvere: 1 tanto. cucchiaino ‣ Aggiungete i fagioli bianchi di Peperoni rossi: 150 gr Spagna e poi, dopo un paio di minuti unite la passata di pomodoro. Pollo: 400 gr Dopo aver mescolato, aggiungete Passata di pomodoro: 200 ml l’acqua calda, le spezie (peperoncino, zafferano e paprika) e amalRiso arborio o originario: 400 gr gamate bene il tutto; aggiustate di Sale: q.b. sale per ottenere un brodo saporito e infine aggiungete il riso, che Zafferano sparpaglierete bene in tutta la paellera. sarà bella asciutta, come dovreb‣ Da questo momento in poi, non be essere per gustarla al pieno del dovrete toccare più il riso. suo sapore! ‣ Alzate il fuoco e lasciate cuocere per 7-8 minuti a fuoco allegro, dopodiché abbassate a fuoco medio e continuate la cottura per altri 10 minuti, fino a che il riso non si asciugherà. A tale scopo, trascorsi 18 minuti, controllate il centro della paella con un cucchiaio, discostando il riso: se non scorgerete più liquido di cottura la paella alla valenciana


sei tu

Invia le tue ricette più riuscite a :

CREMA CATALANA Preparazione:

info@bimbibelli.com

zucchero di caramellarsi, ‣ Iniziate sciogliendo la maizena oppure utilizzate l’apposito in poco latte freddo. Grattugiate attrezzo simile ad una piccola la buccia del limone, e mettete- fiamma ossidrica. • la in un tegame insieme al resto del latte, a metà dello zucchero e alla cannella. ‣ Portate il tutto ad ebollizione mescolando per sciogliere lo zucchero e togliete dal fuoco il tegame. ‣ A questo punto lavorate insieme, in una ciotola a parte, i tuorli d’uovo e il rimanente zucchero, aggiungendo poi anche l’amido di mais (maizena), sciolto precedentemente in un po’ di latte Cannella: 1 pezzetto freddo. ‣ Solo dopo aver mescolato Latte: 500 ml bene l’amido di mais, aggiungete il composto di latte bollente, Limoni: uno filtrandolo con un colino, sempre Maizena: (amido di mais) continuando a mescolare. Mettete ora il composto ottenuto in Uova: 4 tuorli un tegame e portatelo ad ebolli- Zucchero: 100 gr zione a fuoco vivace continuando e mescolare; lasciatelo cuo- Noce moscata grattugiata: cere per circa due minuti e poi Zucchero di canna: q.b. levatelo dal fuoco. ‣ Avrete ottenuto in questo modo una crema morbida e liscia. Versate la crema catalana, ancora calda, nelle apposite pirofiline e, appena raffreddata, mettetela in frigorifero. ‣ Al momento di servire in tavola, cospargete la crema con lo zucchero di canna e mettete la pirofilina sotto il grill caldo per pochi minuti, per permettere allo

Saremo lieti di pubblicarle

Ingredienti:

25 gr

giugno 2011

q.b.

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LA CUCINA

i

imbi

Il budino alla vaniglia è un classico e semplice dolce al cucchiaio, che può essere gustato da solo o con l’aggiunta di panna montata, frutta fresca di stagione, coulis di frutta o salse dolci di vario genere.

Cosa vi occorre:

Colla di pesce: 9 gr Latte fresco intero: 350 ml Panna fresca: 200 ml Uova: 4 tuorli freschissimi Vaniglia: 1 bacca Zucchero: 100 gr

maggio 2011 giugno 2011

Come si prepara:

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Iniziate mettendo i fogli di gelatina ad ammorbidire in una ciotola con dell’acqua fredda per 15 minuti. Incidete il baccello di vaniglia a metà e prelevatene i semini sempre aiutandovi con il coltello; in un tegame versate il latte e la panna e aggiungete il baccello di vaniglia e i semini; mettete sul fuoco il tegame e portate lentamente gli ingredienti a sfiorare l’ebollizione. Spegnete il fuoco, filtrate il composto in una ciotola per eliminare il baccello ed eventuali residui, unite quindi i fogli di gelatina, ben strizzati, e mescolate fino a scioglierli completamente. In una ciotola dai bordi alti, versate i tuorli e lo zucchero; con l’aiuto di una frusta amalgamateli e quindi unite, sempre mescolando, il composto liquido di latte e panna. Mettete il composto ottenuto in uno stampo e fate raffreddare in frigorifero per almeno 4 ore prima di servirlo. Quando sarà il momento di sformare il budino, immergete lo stampo per qualche secondo in acqua bollente e poi sformate il budino capovolgendolo su di un piatto da portata. Decorate il budino alla vaniglia con della frutta fresca e dei ciuffetti di panna montata, oppure con salse dolci o altro di vostro gradimento.


Friggione Un piatto originale con il lesso di carne? Ecco il friggione per tutta la famiglia.

Cosa vi occorre: Lesso di carne Cipolla: una Patate: una Sugo di pomodoro

Come lo dovete preparare:

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Tagliate il lesso a fette sottili. Affettate la cipolla, mettetela in un tegame e fatela imbiondire, quindi copritela con fettine di patata cruda. Aggiungete le fette di lesso, coprite con sugo di pomodoro e cuocete per mezz’ora a fuoco medio. Servite caldo.

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giugno 2011

Inviaci via mail la foto del tuo bimbo con i suoi dati a:

casting@bimbibelli.com 147


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giugno 2011


giugno 2011

Alessandro di Monterotondo 9 mesi

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giugno 2011

Angelo Cimbra di Avellino 22 mesi

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Angelica di Aprica 9 anni

giugno 2011

Federica di Mantova 2 anni tra poco!

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giugno 2011 152

Cherlize Kassandra di Milano 4 anni


giugno 2011

Pietro di Napoli 3 anni

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giugno 2011


Honey di Milano 3 anni

giugno 2011

Christian di Torino 18 mesi

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giugno 2011

Stephanie di Ravenna 3 anni

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giugno 2011

Keila di Milano 10 mesi

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OROSCOPO

Cosa ci dicono le stelle

ARIETE 21 MARZO - 20 APRILE Inizia giugno 2011 e voi dell’Ariete sentite la necessità di mostrare a tutti la vostra forma e la vostra voglia di vivere. Apparizioni mondane, feste e il vostro modo di fare brillante e spigliato faranno di voi dei veri intrattenitori in questo periodo di inizo estate: le persone che vi stanno attorno vedono, apprezzano e se ne compiacciono. Tanto è il lavoro a cui far fronte e la vostra mente non è nelle condizioni per affrontarlo, cercate dunque di mantenere la serietà dovuta e di non allontanarvi troppo dalla realtà dei fatti. Attenti a non trascurare troppo la vostra salute e a dare il giusto peso anche ai piccoli acciacchi, che sono fastidiosi e vanno tenuti in considerazione.

TORO 21 APRILE - 20 MAGGIO Questo giugno 2011 è davvero il periodo giusto per voi del Toro. Da poco “invecchiati” di un anno avete invece acquisito forse la maturità di cui avevate bisogno per fare le scelte giuste al momento giusto, e di qui a poco avrete l’opportunità di svoltare davvero in meglio. Tante le persone che vi sono attorno che apprezzano voi e quello che state facendo: del bene per gli altri e per voi stessi. La forma fisica è davvero al top, siete pronti per affrontare al meglio quest’estate 2011 che sarà ricca di sorprese e novità. Cercate di non trascurare i familiari e a essere vicino quando qualcuno chiede la vostra presenza: sapete essere d’aiuto più di quanto non immaginiate e le persone vi apprezzano anche per questo.

giugno 2011

GEMELLI 21 MAGGIO - 20 GIUGNO

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Per chi è del segno zodiacale dei Gemelli, questo giugno 2011 inizia con non poca apprensione. Avete troppa ansia di guardare oltre per scoprire cosa il futuro ha in serbo per voi e non sapete mantenere calma e tranquillità. Cercate di prendere dei momenti di riflessione per voi stessi e sfruttare le vostre amicizie e conoscenze per ottenere valide distrazioni alle vostre ansie. La famiglia vi è sempre molto vicina anche se ultimamente non siete stati in grado di ricambiare quello che qualcuno ha fatto per voi: cercate come sempre di non deludere. Gran forma fisica e ne siete consapevoli: cercate solo di non esagerare con troppo stress e più impegni di quanti non riusciate a fronteggiare.


Giugno

2011

CANCRO 21 GIUGNO - 22 LUGLIO Il mese inizia davvero in discesa per voi del segno zodiacale Cancro. Giugno 2011 sarà un mese da vivere in tutta tranquillità, senza esagerare né voler strafare: cercate di sfruttare al meglio il periodo favorevole che gli astri vi mettono a disposizione, e cercate di farlo usando la testa. La stabilità affettiva non è certo cosa su cui puntare in questo momento di indecisioni per voi, ma siete consapevoli di poter contare sempre sulle stesse persone che vi sono legate e che su di voi puntano davvero molto. Attenti ai piccoli acciacchi che sono sempre in agguato: curate il fisico e attenti a non abusare troppo della vostra forma. Riscoprite il valore delle vecchie amicizie perse di vista: possibili sorprese.

LEONE 23 LUGLIO - 23 AGOSTO Il mese di giugno 2011 sarà a rilento: la vostra testa è ancora fissa sui vostri impegni di lavoro e di affari, non avrete molto tempo per curare questo inizio d’estate. Iniziate, se potete, a dedicarvi più a voi stessi, se non altro il tempo necessario per sentirvi rilassati e in pace col mondo. Nell’ultimo periodo vi affligge un’eccessiva rivalità col prossimo che state davvero esasperando. Potete davvero farne a meno e vivere in tranquillità con chi vi sta attorno. Avrete dei periodi di grande vivacità: le occasioni mondane saranno teatri per le vostre esuberanze davvero incontrollabili, cercate di non esagerare. Prendete i contatti con conoscenze di vecchia data, si riveleranno le più affidabili e quelle su cui vale più la pena puntare

La vigilia dell’estate porta con sé per voi della Vergine tante e brillanti novità: le state vivendo con passione e non dovete assolutamente perdere il meglio che questo periodo ha in serbo per voi. I vostri sentimenti stanno per essere soddisfatti e qualora abbiate un partner è innegabile come la stabilità del vostro rapporto sappia sempre rendervi felici e mai come prima appagati. La salute non vi tradisce e siete davvero in forma per affrontare al meglio la tanta aspettata estate che non tarderà certo ad arrivare. Tanto da fare al lavoro, ma con la vostra abilità siete davvero in grado di far fronte a tutti gli impegni. Cercate di trovare anche il tempo per curare voi stessi e i vostri hobby. Mai come in questo periodo avrete bisogno di svago.

giugno 2011

VERGINE 24 AGOSTO - 23 SETTEMBRE


OROSCOPO

Cosa ci dicono le stelle

BILANCIA 24 SETTEMBRE - 23 OTTOBRE Per voi della Bilancia la parola d’ordine di questo giugno 2011 sarà equilibrio. Sapete cosa fare e sapete come ottenerlo: calma e tenacia faranno il vostro successo, e il vostro saper dosare il carattere a seconda delle situazioni in cui vi troverete tornerà sicuramente a vostro favore. Fisicamente in forma come poche altre volte, ne siete consapevoli e siete sicuri di poter contare su voi stessi. Chi vi sta attorno vi apprezza per come vi comportare e per quello che avete fatto: cercate di non deludere le aspettative di nessuno e il prossimo non mancherà di premiarvi.

SCORPIONE 24 OTTOBRE - 22 NOVEMBRE Siamo arrivati al mese di giugno 2011 e voi dello Scorpione state vivendo con molta ansia questo inizio d’estate. Avete sicuramente dei compiti da sbrigare e qualcosa da sistemare, ma affrontare gli impegni in questi termini non sempre porta ai frutti sperati. Cercate di ragionare a mente fredda e a non voler esagerare come spesso capita. Sentite l’affetto e la vicinanza della famiglia che non vi fa mancare mai aiuti e presenza, ma avete probabilmente bisogno di qualcosa di più: un rapporto affettivo stabile su cui poter contare e su cui fare fede. Sorprese positive in questa direzione non mancheranno di stupirvi favorevolmente.

giugno 2011

SAGGITARIO 23 NOVEMBRE - 22 DICEMBRE

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Sembra davvero che per voi del Sagittario questo giugno 2011 con la sua estate non sia davvero iniziato. Tenaci ed efficaci a lavoro siete davvero molto concentrati in quello che state facendo e i risultati non tarderanno certo ad arrivare. Non state però vivendo questo periodo come ci si dovrebbe aspettare: forse avreste bisogno di svago, forse di stare più assieme a chi vi sta vicino, sta di fatto che qualche stacco ogni tanto non potrebbe che farvi bene. Attenti alla forma fisica: dedicate un po’ di tempo alla cura del corpo e a voi stessi, ricordate il periodo che state vivendo e tenete conto di quello che dovrete fare prossimamente.


Giugno

2011

CAPRICORNO 23 DICEMBRE - 20 GENNAIO Voi del Capricorno state sentendo davvero l’inizio dell’estate. Questo giugno 2011 porterà a voi di questo segno zodiacale un desiderio di svago e di divertimento che farà con sé venir meno la voglia di fare. Svogliatezza e desiderio di svago faranno in questo mese da padroni. Non sarà certo al lavoro dove renderete il meglio, quanto in feste mondane e vita di relazione: in quest’ambito sarete davvero imbattibili ed accattivanti. State facendo progressi indubitabili anche nei rapporti con il vostro partner; qualora non siate accompagnati, non dubitate del fatto che qualcuno vi abbia notato e magari stia facendo un pensierino su di voi.

ACQUARIO 21 GENNAIO - 19 FEBBRAIO L’estate 2011 inizia anche per voi del segno zodiacale Acquario: questo giugno 2011 sarà il periodo che fa per voi. Grande voglia di far festa e di vivere l’inizio dell’estate al meglio: siete allegri, forse troppo, e non ci tenete certo a nasconderlo, ma fate attenzione che qualcuno non possa dubitare della vostra serietà. La forma fisica è davvero al top e ne andate fieri ed il rapporto con amici e partner proseguono bene: cercate di non dedicarvi sempre e solo a voi stessi, ma di concedere qualcosa anche a chi vi sta attorno: i vostri bei gesti saranno sempre apprezzati dagli altri che non mancheranno certo di contraccambiare.

Inizia l’estate e voi del segno zodiacale Pesci state aspettando molto questo momento: il momento del vostro riscatto, per far vedere a tutti quanto valete. Le occasioni per mettervi in mostra non mancheranno assolutamente, e dovrete coglierle secondo le vostre possibilità, senza eccedere in avidità. Il lavoro va a gonfie vele e non si vedono grandi cambiamenti all’orizzonte: per un certo periodo è anche giusto accontentarsi di quello che si ha. Nel complesso possiamo senza dubbio dire che questo giugno 2011 sia per voi dei Pesci un periodo davvero positivo, attenti al cambio di stagione e ad avere cura di fisico e salute. •

giugno 2011

PESCI 20 FEBBRAIO - 20 MARZO


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