BioGuida 42 - Autunno 2013

Page 1

Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 CNS TS

In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Trieste per la restituzione al mittente previo pagamento resi.

AUTUNNO 2013

N. 42 Trimestrale di ricerca olistica e 2,90

ITINERARI DELLO SPIRITO



BioGuida

ITINERARI DELLO SPIRITO n° 42 autunno 2013 Trimestrale di approfondimento e ricerca olistica. Aut. Reg. Tribunale di Trieste n° 1067 del 26/03/03

in questo numero

Testata iscritta al ROC n.16994. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1 CNS TS

Editore: BioGuida Edizioni di Pierpaolo Bon Sede: Piazza Vico 7 B, 34131 Trieste (TS) Tel. 040.3229773 - Fax 040.9890285 Info-line: 338.8852117 info@bioguida.com - ppbi@bioguida.net Sito web: www.bioguida.com Abbonamenti: 040.3229773 - 338.8852117 info@bioguida.com CCP 51506707 Pubblicità e Marketing: 338.8852117 ppbi@bioguida.net Impaginazione: Luglio Fotocomposizioni, Trieste

La via interiore: L’onda della mente Elogio dell’a-normalità

Gli incontri: 4

. ..........................................................................

Dis-Patia ed Em-Patia

34

La visione immaginale di James Hilman

..........................................................................

La via delle stelle:

Direttore responsabile: Mari Valentini Direttore editoriale: Pierpaolo Bon

Stelle e fiori di Bach

32

.................................................................

38

........................................................................................

La via degli animali:

Stampa: La Tipografica, Udine. La riproduzione anche parziale di immagini o testi deve essere autorizzata dall’editore. La rivista viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale o in punti selezionati e autorizzati. Nessun allegato alla rivista è da considerarsi tale se non esplicitamente autorizzato. L’editore si mette a disposizione degli autori delle cui opere non sia stato possibile risalire alla fonte. I diritti di immagini e loghi pubblicitari sono forniti dai clienti dietro loro autorizzazione e responsabilità.

26

. ....................................................................................................................

6

..........................................................................................

Il sogno come viaggio nell’infinito

Convegni e seminari

8

.............................................................

La danza dei sintomi

La via della scienza: L’Orlo Pupillare Interno e l’energia vitale

28

..................................................................................................................

Parole e musica:

12

.......................................................................................

I nomi di questo numero: Dale Archer / CCCDU onlus, psichiatra. Marco Baston, nagualista. Rodolfo Carone, ass. Gendai Reiki Italia. Elisabetta Conti, antropologa, iridologa.

I luoghi:

Francesco Giordano, critico ed esperto musicale.

I luoghi della BioGuida

42

Recensioni CD

43

. ...................................................................................................................................

Manuela Gatti, consulente di salute naturale. Gianluigi Giacconi, psicologo.

Recensioni libri 16

......................................................

........................................................................................................................................

Roberta Giurissevich, astrologa. Andrea Sergiampietri, medico veterinario, omeopata. Disegni e immagini: Cristina Bernazzani, Manuela Frisone, Moreno Tomasetig (quando non diversamente specificato)

In copertina: opera di Angelina Rusin


EDITORIALE

L’almanacco del cuore “La tecnica, come in un corteo, porta continuamente alla ribalta una moltitudine di cose antichissime”. Ernest Junger

L’

assoluto del momemto sembra per tutti noi la connessione continua, l’ontologia del contatto permamente col mondo, l’illusione di una condivisione globale di immagini, pensieri, parole, sentimenti e pulsioni che dalla nostra sfera di egoità si propagano nella rete dei social network, spasmodici di risposte immediate, incapaci di pause, interiorità, silenzio, raccoglimento, ascolto, solitudine. Come protesi ininterrotte del nostro corpo gli iPad, i Tablet, gli Smartphone ci accompagnano da inseparabili compagni di viaggio della nostra quotidianità: indispensabili nei lavori più disparati, nella fenomenologia delle relazioni amorose, amicali, senza tregua apparente, in un contagioso flusso che ammalia le coscienze ed a cui è difficile porre resistenza. Eppure, oltre la novità di questa forma, in ogni tempo, per gli uomini di tutte le culture, è stato, ed è profondamente e visceralmente vitale, lasciar tracce di sè, del proprio percorso ed esperienza, sopravvivere nella scrittura, nella memoria, nel racconto. Come ha sottolineato in alcuni bei libri il filosofo Maurizio Ferraris, anima e iPad finiscono per coincidere con la tabula della mente e dello spirito, la stessa che già i filosofi greci scandivano come sentiero indispensabile per resistere alle insidie della dimenticanza e dell’oblio rispetto alle generazioni future. Una questione irrisolvibile, una domanda aperta e destinata a rimanere tale nella nostra esistenza, segnata dalla percezione invalicabile del limite e della finitudine, con cui confrontarsi ad ogni istante, ma anche una sfida che ci spinge verso le dimore dell’ulteriorità della nostra esperienza, la ricerca del sacro e del mistero, insondabili ed ammalianti.

Nelle grandi civiltà dell’Occidente, per esempio, i bisogni collettivi e sociali alla necessità ineludibile di “restare” sono stati spesso legati all’architettura della pietra, ai grandi monumenti, ai simulacri e alle tracce visibili in grado di sfidare la caducità dell’umano. In Oriente, al contrario, l’elogio dell’impermanenza è stata, ed è ancora, la strategia del pensiero zen e delle reli-

gioni che fanno capo al buddhismo: lasciar andare e smettere di essere per continuare ad essere eternamente, per essere di più. Così dunque la nostra maestosa geometria monumentale da quella antica e classica, passando per l’età rinascimentale, fino alla grintosa contemporaneità, sfida su terreni opposti le case ed i templi di legno e di carta dei paesi del Sol Levante, ma la meta converge oltre le distanze. Eppure, proprio rispetto a tanto assordante brusio d’informazioni che oggi le nuove tecnologie urlano da un capo all’altro del mondo, scavalcando ogni appartenenza, ci piace pensare ancora al silenzio e alla solitudine come straordinarie risorse della nostra identità di uomini di ogni tempo, all’altra metà del nostro centro nel cielo, perchè la solitudine consapevole può ed è uno straor-

dinario strumento di libertà, di realizzazione di pienezza interiore, come un viatico cha sa portarci alla vera dimora del nostro Essere nel mondo. “La solitudine non divora il solitario, la moltitudine divora i molti”, scriveva Friedrich Nietzsche, e la capacità libera da vincoli di stare, anche soli, può avvicinarci alla pienezza della nostra presenza, al nostro spazio creativo, troppo spesso assordato da ciò che ci è attorno. “Quando sono con gli altri voglio stare con me stesso, quando soggiorno con me stesso nutro il desiderio di stare con gli altri”, scriveva Seneca. Saper scender in sè stessi dunque, come troppo spesso i media non ci consentono, può significare non cercare ossessivamente chi, solo fuori dalla nostra dimensione interiore, ci rende felici ed appagati. Perchè talvolta, è proprio il “fuori” a nuocerci, e, piuttosto, la nostra interiorità, ascoltata ed accudita, è veicolo d’energie sottili. La libertà dello spirito può albergare nel coraggio di coloro che sanno prendere le distanze dall’assordante chiasso della realtà circostante, come una sinuosa avventura del cuore, come un piccolo eremitaggio dalla frenesia del nostro quotidiano. L’armonia per una via inedita non sta nella straordinarietà di avventure eccezionali ma può essere, più semplicemente, nello “spazio di sè”. Le radici di ogni cambiamento possono albergare nella nostra melodia e non basta cioè, talvolta, urlare a tutti coloro che ci circondano, il desiderio ossessivo di una vita nuova, di un lavoro nuovo, di un paese nuovo, di una casa nuova per raggiungere la felicità. Non basta digitare su wikipedia inediti esotismi dello spirito per trovare miracolose risposte, quanto, più umilmente e coraggiosamente, saper ascoltare sopite domande Per trovare il miraggio di quanto si è smesso di cercare. Mari Valentini marivalentini@libero.it


Dove trovare la BioGuida?

LA BIOGUIDA SI RICEVE SOLO IN ABBONAMENTO POSTALE: conto corrente postale: 51506707 intestato a: BioGuida Edizioni causale: abbonamento ioGuida Contribuisci anche tu al successo del progetto BioGuida: sottoscrivi un semplice abbonamento annuale! Come privato al costo dell’abbonamento di soli 10,00 e annuali, riceverai la BioGuida comodamente a casa tua...

Come associazione / operatore al costo dell’abbonamento di soli 18,00 e annuali, vedrai pubblicati i tuoi dati nella rubrica “I Luoghi della BioGuida”, oltre a ricevere la rivista. Dopo aver pagato il bollettino invia i tuoi recapiti da pubblicare al fax 040.9890285 o alla mail info@bioguida.com

INFO LINE: info@bioguida.com 040.3229773 338.8852117


LA VIA INTERIORE

L’onda della mente di Manuela Gatti www.corposophia.it

L

e nostre relazioni sono soddisfacenti? Onoriamo lo scopo della nostra esistenza personale? Siamo in grado di gestire la nostra salute? Esprimiamo un costante senso di gratitudine nei confronti dell’esistenza? Se la risposta a queste domande non è affermativa, significa che viviamo mossi da motivazioni inconsce invece di vivere un’esistenza cosciente, significa che stiamo sognando ad occhi aperti e che questo sogno può trasformarsi in un incubo, oltre ad essere preda di strutture energetiche di cui non abbiamo consapevolezza. In effetti il 90% degli esseri umani si identifica con la propria mente logica e l’inconscio personale, ritenendo di poter gestire la propria vita pensando e organizzandosi razionalmente, tutt’al più incentrandosi sui problemi emotivi inconsci. La nostra mente logica può essere rappresentata come un’onda dell’oceano ma la forza che alimenta questa energia è minima se paragonata all’enorme energia sotto la superficie delle acque. L’uomo si stressa per tutta la vita tentando, con la sola energia della sua onda, di interagire con l’enorme energia dell’oceano, ma l’onda della mente personale presto soccombe sentendosi separata dal resto della mente totale. La singola onda della mente personale si sente isolata e crede di condurre una vita a sé stante, ma questa è una illusione: la mente, in toto, è una. Non esistono milioni di menti per milioni di esseri umani, ci sono milioni di esseri umani e c’è una sola mente per ogni corpo, che ha la stessa matrice, gli stessi condizionamenti, gli stessi sogni e gli stessi ideali, che manifesta in superficie con milioni di onde, ognuna con una caratteristica di unicità, una lunghezza d’onda e quindi una lunghezza di vita, molto relative rispetto alla mente unica, che è l’oceano che le accomuna e ha vita eterna.

Il nostro inconscio personale è costituito da tutti gli eventi, ricordi, traumi ed esperienze fatte durante la vita che stiamo vivendo: Sigmund Freud studiò in maniera superlativa questo stato della mente ed ideò la tecnica della psicoanalisi che, attraverso la presa di coscienza, cercava di rimuovere i traumi e i blocchi subiti durante l’infanzia. Scoprì che la struttura egoica si costituisce attraverso le esperienze infantili imperniate soprattutto intorno all’energia sessuale e, studiando i simboli che esistono nell’inconscio personale, arrivò a costruire una chiave di lettura delle emozioni represse, in particolare mediante l’analisi dei sogni. Attraverso lo studio della filosofia e delle tradizioni indiane, lo studente a lui più vicino, Carl Gustav Jung, arrivò alla conclusione che in uno strato più profondo della mente vi sia un inconscio collettivo che raccoglie tutte le esperienze e i traumi della razza di appartenenza, sino ad arrivare a parlare di un inconscio cosmico che raccoglie tutte le simbologie appartenenti al nostro Universo e alla madre Terra.

Quello che viene normalmente identificato con il termine “mente” è lo stato intermedio collocato all’interno di tre strati inferiori rappresentati dal nostro inconscio personale, dall’inconscio collettivo, dall’inconscio cosmico e da tre strati superiori rappresentati dal superconscio personale, dal superconscio collettivo e dal superconscio cosmico. La nostra vita viene dunque fortemente influenzata dalle esperienze vissute nell’infanzia ma, nondimeno, è pervasa in un senso più globale da esperienze e ricordi registrati nel nostro corpo-mente che arrivano da molto più lontano e appartengono alla memoria della razza, della collettività e dell’universo intero, una matrice comune che connette tutti gli esseri umani, come onde dello stesso oceano. Per avvicinarci a questa comprensione, possiamo pensare all’istinto degli animali, che agisce come una mente inconscia collettiva, in grado di permettere alle singole specie di attingere all’esperienza senza neppure la necessità della mente logica.


I differenti strati inconsci che costituiscono la mente di ogni essere umano sono il motore della nostra vita e non richiedono una presa di coscienza, tant’è che nella maggior parte dei casi la gente, anche se è convinta di agire e di operare consapevolmente, in realtà è mossa da motivazioni inconsce, tali essere spesso chiaramente correlabili ad esperienze vissute nell’infanzia. Ma qual è dunque la forza motrice che forma le motivazioni inconsce? Secondo Vadim Zeland, lo scrittore russo che ha trasmesso la tecnica del Transurfing, questa forza non si trova all’interno della mente umana, ma all’esterno. Essa sarebbe rappresentata da strutture energetiche d’informazione, non visibili ma reali, che ha denominato pendoli, di cui siamo preda durante la nostra esistenza. Viviamo preda di emozioni che ricalcano quelle della nostra infanzia, deleghiamo costantemente il nostro potere a persone che carichiamo di autorità, come facevamo con i nostri genitori, esprimiamo giudizi più o meno superficiali basati sul “sentito dire” e su raffazzonamenti di brandelli di verità già travisate in partenza, crediamo di avere opinioni nostre quando in realtà subiamo condizionamenti così forti, proprio per l’appartenenza ad uno status sociale, a questo o quel credo politico, religioso o sportivo, da non riuscire nemmeno a vedere di avere gli occhi bendati; ci appassioniamo e ci alteriamo, proviamo sentimenti opposti, affermiamo, acclamiamo e diffamiamo, accogliamo e allontaniamo, senza avere fatto talvolta l’esperienza di quel fatto, quel contenuto, quella persona, quel contesto. Compiamo azioni per abitudine, senza una reale consapevolezza, ad azione segue reazione, pensiamo di scegliere ma non è detto che sia così. Da bambini usiamo le parole dei nostri genitori e ne emuliamo i comportamenti, poi li contestiamo usando il linguaggio e le idee prese a prestito dal gruppo di appartenenza, poi invecchiamo e riesumiamo le vecchie parole e le vecchie idee, rimbambiti ancorché saggi, e ci sentiremo proferire che non si può fare l’esperienza di tutto. Per cui non si fa l’esperienza di nulla e si procede come burattini i cui fili sono agitati dal vento di “burattinai”, strutture energetiche al servizio di poteri occulti che preferiamo

ignorare e ai quali siamo sonnacchiosamente sottomessi. Renderci conto di questa triste realtà è il primo e necessario passo per l’autoaffermazione e per la liberazione da questa schiavitù. Così come avviene qualche volta in sogno di rendersi conto che stiamo sognando, riuscendo ad interromperlo, alla stessa stregua dobbiamo comprendere fino in fondo il nostro livello di “sonno inconscio” ad occhi aperti per poterci risvegliare. Ogni individuo ha un suo scopo e un percorso che lo conducono a trovare l’autentica felicità. L’identificazione del proprio fine è il presupposto fondamentale e il suo raggiungimento si trascinerà dietro la realizzazione di tutti gli altri desideri, superando di gran lunga ogni aspettativa. L’intenzione, o risolutezza ad avere e ad agire, è quella forza che sostiene il processo di realizzazione e che determina la propensione di quella che Zeland chiama l’intenzione esterna, la realtà esterna a noi, di accordarsi ai nostri più puri desideri per sostenere l’intenzione interna che scaturisce da un essere definitivamente risvegliato. Un simile essere umano allora potrà iniziare a sperimentare direttamente nella realtà quotidiana i risultati derivanti dall’applicazione di quei principi riconosciuti teoricamente a livello intuitivo e che quindi gli appartengono da sempre, come esperienza dell’umanità tutta, seppure sepolti sotto uno strato di oblio. Allora è realmente possibile risvegliarsi? L’inconscio può diventare conscio? Dobbiamo ricordare tutto, ogni avvenimento e trauma, per poterli superare? E come sarebbe possibile ricordare tutto? La funzione dell’inconscio è innanzitutto protettiva: registra dati e li imprime indelebilmente nel proprio spazio virtuale, personale e collettivo, in modo tale che, una volta imparate funzioni e reazioni importanti per la nostra sopravvivenza avverranno in automatico. Non ricordiamo più come abbiamo fatto ad imparare a camminare, a nutrirci da soli o ad andare in bici-

cletta, non è necessario ricordarlo, è un automatismo. Lo stesso automatismo, però, lo mettiamo in atto anche quando reagiamo agli eventi della nostra vita con le stesse reazioni di quando eravamo bambini e, se questo può essere in parte imputabile ad una cultura e ad un’educazione che non promuove certamente l’autoaffermazione e l’indipendenza, non ci sarà d’aiuto crogiolarci in pensieri vittimistici, incolpare la società o i genitori, il Governo o le religioni della nostra triste situazione. Anche perché questo è, ancora una volta, un atteggiamento infantile. Assumerci la totale responsabilità della nostra esistenza non significa colpevolizzarsi, bensì semplicemente comprendere che i pensieri che pensiamo e le emozioni che questi veicolano sono una nostra scelta e, proprio tali pensieri-emozione, queste credenze, questi preconcetti e paure, rispecchiano la realtà che viviamo e manifestiamo. Da qui può partire il lavoro di ri-programmazione della nostra esistenza: la presa di consapevolezza del nostro stato di sonno ad occhi aperti e l’assunzione di responsabilità di tale stato. Il nostro intuito ci guiderà lungo il percorso a noi più confacente e, più saremo convinti e determinati nell’intraprendere questa strada, più facilmente giungeranno le indicazioni necessarie. Non si tratterà di un percorso prettamente teorico quanto di un’esperienza diretta. Così, quando la risposta alle domande iniziali sarà affermativa, significherà che ci siamo risvegliati e siamo riusciti a sganciarci dalle forze inconsce imprigionanti: significherà che stiamo per immergerci in un percorso di consapevolezza in grado di portarci a contatto prima con il nostro super-conscio personale, successivamente con quello collettivo, sino alla completa illuminazione, in cui il nostro super-conscio cosmico si unisce alla Luce che alimenta l’universo. (NDR: per un approfondimento sulla bibliografia e il penisero di Vadim Zeland, si veda il sito in lingua italiana: www.vadimzeland.it/).


LA VIA INTERIORE

Elogio dell’a-normalità! di Dale Archer (psichiatra)

Q

uando l’eroe di Mark Twain Huckleberry Finn fu costretto a studiare l’ortografia per un’ora ogni giorno, disse: “io non potrei sopportarlo oltre. Era noioso, ed io ero irrequieto.” La sua maestra, Miss Watson, lo minacciava con la dannazione eterna se egli non avesse prestato attenzione e Huck Finn ammette che non sembrava una brutta alternativa. “Ma io non intendevo fare del male. Tutto quello che volevo era viaggiare; tutto quello che volevo era un cambiamento, non ero particolare.”

una determinata classe, hanno più sintomi ADHD rispetto a quelli più grandi. Nessuna sorpresa per questo: chiaramente più piccoli sono e più inquieti e meno in grado sono di concentrarsi su un argomento, o sedersi tranquillamente in un’aula tutto il giorno. Secondo la sua ricerca, “circa 1,1 milioni di bambini hanno ricevuto una diagnosi inappropriata e oltre 800.000 hanno assunto farmaci stimolanti quando in realtà si trattava solo di maturità in relazione all’età.”

Se fosse accaduto oggi, gli sarebbe stato diagnosticato l’ ADHD, gli avrebbero prescritto un farmaco, l’avrebbero costretto a frequentare la scuola, e il libro delle sue avventure non sarebbe mai stato scritto. L’Associazione Psichiatrica Americana ha inventato il termine “ADHD” nel 1980 per dare ai bambini con iperattività, impulsività, breve durata dell’attenzione e facile distraibilità una diagnosi. Chi avrebbe mai pensato che, 28 anni più tardi, il Centro Nazionale per le statistiche sulla salute avrebbe segnalato che oltre 5 milioni di bambini americani (l’8%) di età compresa tra i 3 e i 17 anni avrebbero ricevuto questa diagnosi? Che è 1 ogni 12, e circa la metà di loro assumono quel farmaco. Il dr. William Evans rilevava sul Journal of Health Economics che uno dei principali indicatori per la diagnosi di ADHD era l’età del bambino in relazione alla classe frequentata. In altre parole, i bambini più piccoli in

Il dr. Evans ci tiene a precisare di non essere del tutto contrario all’uso dei farmaci, ma che 1 bambino su 12 gli pare davvero troppo Vorrei che questo valesse solo per l’ADHD: l’ho scelto solo per illustrare il punto. Potrei dire lo stesso del disturbo bipolare, dell’OCD (disturbo ossessivo-compulsivo), ansia generalizzata, ansia sociale e molti altri, perché si tratta di iper-diagnosi, ipertrattamento e iper-medicalizzazione di problemi psichiatrici in tutta l’America. Il primo manuale diagnostico psichiatrico, DSM-I, nel 1952 elenca-

va 106 disturbi. La revisione del DSM - IV nel 2000 ne aveva 365! L’Istituto Nazionale di Salute Mentale ha trovato che il 26% degli americani (cioè 1 su 4) hanno una malattia mentale diagnosticabile. La sola parola per definire questo è “grottesco”. Un disordine di qualsiasi tipo viene definito come qualcosa di sbagliato, confuso, mal funzionante, dovuto a un’ irregolarità nel funzionamento del cervello. Se il cervello di un quarto della popolazione americana è disordinato allora c’è qualcosa di molto, molto sbagliato nella mente umana, o nel nostro sistema di salute mentale. In un’intervista nella rivista “Wired” nel gennaio 2011, Allen Frances (leader del comitato che redasse la versione IV del Manuale Diagnostico e Statistico per disturbi mentali ) adesso lo critica. “Abbiamo fatto errori che hanno avuto conseguenze terribili,” dice Frances. Una di queste conseguenze, fa notare l’articolo, è che le diagnosi di ADHD sono salite alle stelle. Greenberg scrive: “Frances pensa che il suo manuale abbia facilitato inavvertitamente queste epidemie - e, ancora, che abbia promosso una crescente tendenza a etichettare le difficoltà della vita come malattie mentali per poi trattarle con farmaci psichiatrici.” Questo è il problema: la professione psichiatrica ha assunto il ruolo di definire cosa sia ‘normale’ nella nostra società. Persino Il dizionario Webster definisce il termine normale come “libero da un disturbo mentale”. Man mano che noi psichiatri volutamente restringiamo la fascia definita normale e questa diventa sempre più piccola, l’universo anormale si espande per includere quasi tutti. Ma noi diciamo, “non ti preoccupare, pos-


siamo risolvere questo con una pillola e renderti normale proprio come tutti gli altri.” La mia professione non ha solo ridefinito salute mentale tramite iper-diagnosticando e iper-medicalizzando un numero sempre crescente di diagnosi, ma stiamo anche portando via la speranza della natura umana dicendo ai nostri pazienti che sono intrinsecamente “anormali” e hanno bisogno di essere messi a posto. L’ufficio dello psichiatra è passato da essere il posto dove nessuno avrebbe voluto andare per una visita al luogo dove una pillola potrebbe risolvere tutto. E la psichiatria stessa è passata dall’essere stigmatizzati all’enfatizzazione. Su una scala da 1 a 10, cosa separa un ADHD 7 da un ADHD 10? Chi necessita una cura farmacologica e perché? Come potrebbe una persona usare una serie di “sintomi” come trampolino di lancio per il successo mentre un altro con gli esatti stessi

sintomi necessita di medicine e terapia? Come hanno potuto amministratori delegati, come Richard Branson (Virgin Airlines), John Chambers (Cisco Systems) e altri far fruttare il “loro ADHD” in carriere tremendamente di successo, mentre gli altri sono alla ricerca di una pillola magica e una cura? David Neeleman, fondatore di JetBlue ha detto che, se avesse trovato una pillola magica per far sparire il “suo ADHD”, lui non l’avrebbe presa. Creatività e innovazione sono le caratteristiche distintive di quelli con ADHD. Quando un bambino si presenta con i sintomi, perché non diciamo a lui che ha 3 volte più probabilità di diventare imprenditore, prosperare in situazioni dirompenti, abbracciare l’avventura, invece di dare una diagnosi e una pillola? Dobbiamo potenziare gli individui a pensare che è sano essere “non nor-

male” e cambiare la mentalità che tutto può essere “sistemato” con una pillola o poche sedute di terapia. Dobbiamo aiutarli a capire che ciò che essi percepiscono come il loro tratto peggiore, potrebbe in realtà essere il loro migliore. È giunta l’ora di un nuovo ordine del giorno nella salute mentale, basata sulla premessa che, quando si tenta di conformarsi a quello che viene percepito “normale”, si perde la propria unicità - che è il fondamento della propria grandezza. Dale Archer è una psichiatra americana, autrice del libro best-seller “Meglio che normale: come quello che rende diversi può rendere eccezionali”. L’articolo è pubblicato sul sito www. foxnews.com ed è stato tradotto e concesso dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani onlus (info@ccdu. org - www.ccdu.org).


LA VIA DELLE STELLE

Stelle e fiori di Bach di Roberta Giurissevich (astrologa)

L

a terapia con i fiori di Bach, dal nome del suo scopritore, padre e artefice, si compone di 38 rimedi, ottenuti dal bagno solarizzato o dalla bollitura di altrettanti fiori di piante molto comuni. Tali rimedi sono in grado di intervenire a livello vibrazionale sugli squilibri energetici che si presentano sotto forma di particolari stati d’animo riconducibili a delle tipologie psicologiche precise.Un sistema di conoscenza strutturato e carico di sfaccettature come quello astrologico presenta delle naturali connessioni con il metodo curativo messo a punto dal dottor Bach. Oltre alla possibilità di operare attraverso i rimedi floreali sul benessere personale, individuando quelli adatti a ristabilire squilibri a livello strutturale, la floriterapia va presa in particolare considerazione in relazione ai transiti dei pianeti sul tema natale. Se è possibile, sul breve periodo, analizzare l’utilizzo dei fiori di Bach nel caso dei transiti di pianeti veloci (si considerano “veloci”: Sole, Luna, Mercurio, Venere… Marte è “semiveloce”) è invece molto utile valutare l’associazione dei fiori di Bach con i transiti dei pianeti lenti per la loro connessione con i cicli di cambiamento dell’uomo a livello psico-fisico e “destinico”. Ciascuno reagisce ai transiti in base alle proprie caratteristiche personali, in tal senso è necessario analizzare quali rimedi siano adatti a riequilibrare situazioni “strutturali” della personalità, o meglio, si deve procedere a un abbinamento tra fiori “strutturali” e fiori inerenti ai transiti. Per quanto concerne i pianeti lenti, i transiti di Giove, con particolare riguardo ai passaggi dinamici, coincidono con fasi di espansione a 360° gradi: nel suo passaggio il pianeta amplifica ciò che incontra, dunque produce la tendenza a compiere azioni o a perseguire progetti molto al di sopra delle reali possibilità del soggetto, con il rischio di esagerare, non tenere conto dei propri

limiti, di incorrere in situazioni incresciose a causa di un’eccessiva dilatazione dell’ego. Il tipo Vervain rispecchia bene le caratteristiche di chi ha forti valenze gioviane (o del segno del Sagittario) nel proprio oroscopo, poiché intraprende ogni azione con estremo entusiasmo, è particolarmente sensibile alle ingiustizie e fortemente teso a infondere anche negli altri la passione per un ideale o una missione per poi, come conseguenza, esaurire facilmente le proprie forze. Assumendo il rimedio la persona riesce a usare la propria energia in modo più misurato e a ispirare gli altri, considerando valide, oltre alle proprie, anche le opinioni altrui. Tra gli altri rimedi da assumere sotto l’influsso di Giove vi è Agrimony, un

fiore adatto a chi è più orientato a sintonizzarsi con l’esterno che con il mondo interiore, che induce la persona a entrare in contatto con la propria saggezza, aiuta chi ha facilità a distrarsi ed è portato a rimuovere le preoccupazioni a dare il giusto valore alle cose e ad evitare di minimizzare i problemi, integrando le eventuali situazioni negative. Anche Heather può essere utilizzato durante i transiti di Giove, il tipico rimedio per i caratteri particolarmente estroversi ed egocentrici, tendenti all’esagerazione e bisognosi di attenzione da parte dell’ambiente circostante. In presenza dei passaggi di Saturno ci si deve confrontare con quelle fasi di rinnovamento nelle quali la persona è costretta a “recidere i rami secchi” della propria esistenza o ad affrontare periodi impegnativi che implicano un


maggiore carico di responsabilità: si possono attraversare momenti di solitudine, depressione o affaticamento per surmenage lavorativo. Nei frangenti sopra descritti si può assumere Elm, il fiore collegato con il concetto di responsabilità, che aiuta le persone con carattere tendenzialmente forte e affidabile a ritrovare la propria energia e autostima nelle fasi difficili e di grave stanchezza, quando si ritiene che il compito da affrontare sia troppo al di sopra delle proprie possibilità. Si può assumere anche Oak, collegato alle qualità della forza e della resistenza. Le caratteristiche del “tipo Oak”, che significa quercia, corrispondono bene a quelle delle personalità caratterizzate da Saturno (o del segno del Capricorno), poiché per questi soggetti la forza d’animo, di volontà, il senso del dovere e la perseveranza sono valori imprescindibili al punto che fanno difficoltà ad ammettere la propria debolezza e fragilità e a chiedere aiuto, anche nei momenti di esaurimento estremo. Il rimedio Oak rinnova la vitalità e conferisce leggerezza a chi si sente troppo appesantito a causa di impegni o responsabilità eccessive. Tenendo presente che una combinazione non dovrebbe contenere più di cinque rimedi floreali, quando transita Saturno può essere utile Olive, il fiore che aiuta a riequilibrare il patrimonio energetico personale e a tenere in maggiore considerazione le esigenze fisiche di riposo; è consigliato per le fasi di indebolimento e mancanza di energia, quando anche le attività più banali o piacevoli risultano faticose; se ne sug-

gerisce inoltre l’utilizzo in presenza di malattie o in fase di convalescenza. Chestnut Bud, il fiore che facilita la presenza nel “qui e ora” e che migliora le capacità di apprendimento, si può consigliare come rimedio contro le difficoltà a cogliere la “lezione”, alle volte difficile, di Saturno. I transiti degli ultimi tre pianeti lenti, Urano, Nettuno e Plutone accompagnano situazioni di cambiamento profondo nella persona, spesso associate ad eventi importanti in grado di stravolgere l’assetto personale nelle sue strutture portanti, anche perché agiscono principalmente a livello inconscio: Urano è un pianeta dirompente, sotto la cui influenza si verificano eventi

improvvisi, inattesi spesso sconvolgenti che minano in modo inaspettato le certezze personali e quanto costituisce per l’individuo un motivo di sicurezza sia a livello materiale che interiore. Nettuno influisce sul cambiamento in maniera meno definita e lievemente “subdola”, con i suoi transiti le strutture vengono dissolte in modo non diretto e lineare, ma attraverso processi obliqui e poco chiari, difficili da scorgere e conseguentemente assai ardui da affrontare. Plutone, ultimo dei pianeti lenti, che viene associato con i processi di morte e rinascita, esercita la propria influenza a un livello molto profondo, sradica la persona dalle sue fondamenta agendo dal basso e quindi interessando tutti quei meccanismi e comportamenti che ognuno di noi vive inconsciamente e che fa molta fatica a riconoscere e a modificare. Tra i rimedi floreali da assumere nelle fasi di cambiamento associate in generale ai transiti dei pianeti lenti vanno considerati Walnut, Star of Bethlehem e Honeysuckle. Walnut, il noce, è il fiore per definizione associato ai cambiamenti, poiché favorisce l’emancipazione personale e psicologica dagli schemi noti del passato e l’accesso a una nuova dimensione esistenziale, si utilizza più spesso


LA VIA DELLE STELLE

di perdere il controllo e si teme di commettere azioni violente e insensate contro se stessi o gli altri. Normalmente l’individuo con caratteristiche “Cherry Plum” è del tutto, se non addirittura troppo controllato, ma nello stato negativo rischia di sconfinare nella situazione opposta. L’esperta Mechthild Scheffer spiega questo meccanismo affermando che alla personalità manca “la consapevolezza del principio che ogni sviluppo mentale e spirituale attiva contemporaneamente sia le forze solari, costruttive e positive, sia il loro polo opposto, le forze dell’oscurità, distruttive e negative”. (Scheffer, M. “Terapia con i fiori di Bach”, Tea Pratica, Milano, 1995, p. 65)

in situazioni transitorie, di passaggio da una fase della vita a un’altra, per predisporre l’individuo positivamente al “nuovo”. Questo rimedio viene suggerito in tutti i casi in cui si è particolarmente vulnerabili o influenzabili rispetto a persone e situazioni che ci circondano o quando abbiamo bisogno di raggiungere un alto grado di chiarezza mentale. Dato che, qualunque cambiamento comporta uno stato di tensione e non di rado si configura come un “trauma” per chi lo attraversa, con i transiti dei pianeti lenti può essere utile l’assunzione di Star of Bethlehem, il rimedio consigliato in caso di shock o situazioni particolarmente dolorose e stressanti. Questo fiore rilassa le tensioni e ha un effetto particolarmente rigenerante, è infatti associato con il potenziale della rinascita e viene prescritto anche in caso di convalescenza. Honeysuckle, collegato ai sentimenti della nostalgia e del rimpianto, è indicato nelle fasi di trasformazione per la sua capacità di favorire il distacco dal passato e l’apertura a una nuova fase dell’esistenza. 10

Nell’affrontare i diversi stadi di evoluzione della personalità collegati ai cicli di trasformazione dei pianeti può essere utile anche Gentian, il rimedio che si suggerisce in caso di “depressione reattiva” per causa nota, ovvero sia quando, in seguito a un evento preciso, siamo costretti a prendere atto che “le cose non sono più come prima” e, a causa di un blocco mentale, non troviamo la forza di rimboccarci le maniche per andare incontro al nuovo. Il rimedio aiuta a ritrovare la fiducia e l’atteggiamento psicologico favorevole a superare le difficoltà. Volendo entrare nello specifico è possibile collegare ulteriormente l’effetto dei rimedi con l’energia del transito dei singoli pianeti lenti. Nel caso dei passaggi uraniani è consigliabile l’assunzione di Cherry Plum e Impatiens. I transiti di Urano si accompagnano solitamente a un’enorme produzione energetica: il soggetto interessato dal passaggio del pianeta può sentire di avere una considerevole quantità di energia in eccesso. Cherry Plum è il rimedio da utilizzare in caso di tensione nervosa e psicologica estrema, quando ci si sente sul punto

Un’altra caratteristica dei transiti di Urano è che sotto il suo influsso la vita subisce una forte spinta nel senso dell’accelerazione: il soggetto diventa più dinamico e sente l’esigenza di agire a un numero di giri più elevato. Il rimedio di Bach suggerito in questi casi è Impatiens, che si ricollega alle qualità della pazienza e della tolleranza e il cui utilizzo si consiglia per mitigare la tensione mentale e nervosa che si sviluppa nella persona quando il suo ritmo risulta troppo veloce rispetto a quello degli altri o dell’ambiente circostante. Tra i tratti tipici del soggetto “Impatiens” (riconducibili a quelli del segno dell’Acquario) vi sono, oltre a una forte tensione nervosa, il bisogno di indipendenza e la tendenza all’anticipazione, nel senso di dover precedere gli altri o il corso degli eventi con le azioni, le parole o il pensiero. Anche la propensione a incorrere in traumi o incidenti, una manifestazione tipica dei transiti dinamici di Urano, si può talvolta imputare all’estrema precipitazione caratteristica dei soggetti che necessitano di Impatiens. Sul piano fisico questo rimedio viene consigliato in caso di manifestazioni patologiche a carattere improvviso. Di fatto in questa epoca è possibile affermare che lo stato “Impatiens” sia piuttosto diffuso dato che ci troviamo nella così detta “Era dell’Acquario” e che l’undicesimo segno è governato proprio da Urano, il quale sta imponendo un’accelerazione dei ritmi di vita a livello globale. Il limite dello stato Impatiens negativo, che coincide con l’espressione estrema dell’energia di Urano, è un eccesso di


individualismo, che si verifica quando la persona si concentra eccessivamente sulla dimensione mentale, ponendo in secondo piano il cuore e l’apertura nei confronti dell’altro. Non a caso Urano, che governa il segno dell’Aquario, in analogia sul piano fisico con il sistema nervoso, ha di fronte nella ruota zodiacale il segno del Leone, che corrisponde al cuore e al sistema cardiocircolatorio. Tra gli effetti dell’influsso di Nettuno vi sono il senso di confusione, la sensazione di distacco dal reale e la predisposizione a diventare vittime di inganni o a vivere in balia di situazioni illusorie. Il fiore più strettamente collegato a Nettuno e al segno dei Pesci è Clematis, tipico delle persone, dotate a livello creativo o artistico, con una natura sognante, irrazionale, tendenti a vivere in un mondo irreale e a estraniarsi dalla realtà circostante. Sul piano fisico il tipo Clematis può soffrire di debolezza, sensazione di vuoto mentale, disturbi circolatori, vuoti di memoria, difetti di carattere uditivo o visivo e ritardi nei processi di guarigione. Questo fiore si consiglia anche per combattere le infezioni che l’astrologia attribuisce non a caso ai cattivi aspetti di Nettuno soprattutto con Marte. Tra i tratti tipici delle personalità nettuniane vi è l’estrema sensibilità e permeabilità rispetto a tutto quanto le circondi: per equilibrare questo eccesso di ricettività si può assumere Mimulus, il rimedio per superare i blocchi, le paure concrete e le minacce, reali o presunte, provenienti dal mondo circostante: esso dona coraggio, forza e aiuta a ritrovare il proprio centro. Quando si è interessati dal passaggio di Nettuno, ma anche di Plutone, può essere utile l’assunzione di Aspen, il rimedio per superare le paure inconsce, irrazionali e inspiegabili da raccomandare ai soggetti ipersensibili, suggestionabili e particolarmente ricettivi rispetto alle atmosfere e alle dimensioni sottili. Chi necessita di prendere questo fiore ha un rapporto molto stretto con la dimensione simbolica, inconscia e con il piano astrale: è indicato infatti come trattamento in caso di incubi, sonnambulismo e disturbi del sonno. E’un rimedio in grado di favorire

la capacità di inoltrarsi con serenità e fiducia anche tra i piani immateriali e intangibili e le dimensioni sottili dell’esistenza e di utilizzare la conoscenza che ne deriva per il bene comune. Aspen si consiglia come cura in caso di persone che abbiano subito gravi traumi o siano state dipendenti da sostanze psicotrope che ne hanno “inquinato” lo stato di coscienza. I rimedi consigliati per affrontare i transiti di Plutone sono Gorse, Mustard, e Sweet Chestnut. Durante i passaggi di Plutone può accadere che si sia costretti ad attraversare delle fasi di profondo scoramento dovute alla fine di situazioni o alla perdita di persone care, Gorse può favorire il ritrovamento della speranza nei periodi di depressione quando si pensa che la vita non abbia più senso e che non ci sia più uno scopo per andare avanti. Anche Mustard aiuta chi sta attraversando un periodo buio di chiusura unito a un senso di incapacità rispetto agli eventi a superare lo stato d’animo negativo e a trovare la luce. Questo rimedio ha il pregio di facilitare il passaggio attraverso le tenebre che sovente si incontrano nelle fasi di trasformazione profonda. Sempre allo scopo di intervenire nei momenti critici legati a importanti stadi di evoluzione spirituale si consiglia l’assunzione Sweet Chestnut, un fiore da impiegare quasi esclusivamente a livello sintomatico, che è stato accostato dagli esperti alla “buia notte dell’anima”, va preso nei periodi di estremo isolamento in cui si pensa di

aver toccato il fondo e nei quali l’unica possibilità è una rinascita, ovvero il passaggio a un diverso stato di coscienza. Sweet Chestnut accende la fiducia nelle situazioni limite anche quando non si riesce a intravedere una via d’uscita. Infine Willow può favorire l’integrazione delle emozioni negative come la rabbia, il rancore, il vittimismo, l’invidia che emergono negli importanti stadi di transizione evolutiva. Questo rimedio migliora l’approccio verso la vita stimolando la consapevolezza che il nostro atteggiamento di fondo ha una forte influenza su ciò che ci accade. Per completare il quadro dei rimedi floreali utili durante le fasi di cambiamento bisogna ricordare il famoso rimedio di emergenza Rescue Remedy, una combinazione di cinque fiori da assumere a livello quasi solo sintomatico, ideata dallo stesso dr. Bach, che è possibile utilizzare in qualsiasi situazione si senta la necessità di un intervento immediato atto a stabilizzare l’assetto energetico personale nel caso abbia subito una scossa a causa di un malessere, di un evento stressante o traumatico di qualunque entità. Il tentativo di associare la terapia con i fiori di Bach all’astrologia equivale allo sforzo di allineare l’energia della persona alle forze del cosmo, favorendo la possibilità di sintonizzarsi su un piano fisico e psichico con i cicli evolutivi dei pianeti.


LA VIA DELLA SCIENZA

L’Orlo Pupillare Interno e l’energia vitale di Elisabetta Conti (iridologa) www.adacqua,net

S

e consideriamo l’iride in una prospettiva bidimensionale, possiamo vederla suddivisa in 3 cerchi concentrici (si veda BioGuida n.35): 1. la Pupilla (apertura centrale che permette e regola il passaggio dei raggi luminosi) 2. la Siepe, struttura a cordoncino, una specie di “recinzione” che delimita il versante interno (area pupillare) e quello esterno (area ciliare) dell’iride. Scorre ad una distanza variabile dalla pupilla,vicina o lontana, più o meno evidente, interrotta o continua, talvolta assente.

3. l’Aura, il cerchio ombreggiato e più scuro nella zona periferica dell’iride. Un’osservazione più dettagliata ci porta a notare che il cerchio più interno, la Pupilla, è circondato da un piccolo orlo detto O.P.I. (orlo pupillare interno). L’endotelio (sostanzialmente una continuazione della retina) in corrispondenza della pupilla si ripiega in avanti, formando un “cornicione”. L’orlo pupillare interno in genere non è continuo, ma dentellato, costituito quindi da numerose unità strutturali addossate le une alle altre, simili a minuscoli bastoncini messi intorno alla pupilla, naturalmente non visibili ad occhio nudo, ma con un iridoscopio che permetta almeno 20 ingrandimenti. Il suo colore può variare dal rossiccio, al bruno, al nero, e le

unità strutturali possono essere più o meno allungate e con base più o meno larga. (immagini tratte da www. iridology-italy.it)


In definitiva l’OPI può essere considerato, per la sua origine, come l’estrema propaggine del cervello: tutte le scuole, pur con divergenze, lo considerano una struttura estremamente importante nell’indagine iridologica, in quanto è indicatore dell’energia vitale, delle difese immunitarie, anello di proiezione del sistema nervoso centrale e del parasimpatico. E’ stato un ricercatore italiano, il dott. Siegfrid Rizzi, a creare per primo le basi di studio della struttura dell’orlo pupillare interno. Alcuni suoi allievi, dopo la sua morte ( avvenuta nel 1987), continuarono le ricerche, specialmente il dott. V. Di Spazio, il quale dimostrò che per una corretta indagine diagnostica iridea si doveva iniziare con l’esame della pupilla, ovvero dal suo orlo pupillare interno (O.P.I.). L’analisi dell’OPI è quindi fondamentale per rilevare l’equilibrio energetico della persona osservata. Quanto più l’OPI è uniforme per struttura, tanto più l’equilibrio energetico è buono.Quanto più presenta variazioni strutturali, tanto più sono presenti nel soggetto squilibri energetici. Ad esempio, un orlo ipertrofico (più consistente della norma) indica la tendenza all’eccesso della componente istintuale, impulsività, aggressività, risposte eccessive all’ambiente e quindi tendenza alle allergie e alle malattie autoimmuni.

L’orlo ipotrofico (meno consistente della norma) può indicare un deficit della componente istintuale e funzionale, un deficit immunitario, risposte insufficienti all’ambiente. L’iridologo non può sapere con certezza se si tratti di un fatto acquisito (legato allo stile di vita, all’alimentazione, al vissuto emotivo, allo stress) o congenito (a meno che non si tratti di un soggetto molto giovane). In soggetti di età avanzata è frequente l’atrofia (scomparsa) totale dell’orlo pupillare interno. Non è da escludere il caso opposto: chi si sottopone a un esame iridologico a distanza di tempo, dopo essersi dedicato e impegnato in discipline legate in qualche modo al recupero energetico e allo sblocco dei Chakra, presenta una “ricrescita” evidente dell’OPI,

che appare ipertrofico e in alcuni casi addiritura spropositato ed eccessivo, rispetto gli esami precedenti. Nel linguaggio dell’occhio iniezioni troppo veloci e “forzate” di bioenergia sono interpretate come innaturali: i maestri ma soprattutto gli allievi di alcune discipline dovrebbero usare sempre cautela e gradualità nel trasmettere o ricevere dosaggi energetici “sbloccandoli” con determinate tecniche. In ogni caso, un buon OPI denota resistenza fisica e propensione alle attività manuali. Non è da considerare negativamente un OPI atrofico (completamente mancante o quasi), in quanto non sempre è indice di debolezza e depressione energetica, ma puo’ corrispondere a raffinatezza di sentimenti, fortissima volontà mentale e, per chi crede alla reincarnazione, è tipico delle “anime antiche”, che già hanno consumato nel tempo di numerose vite la vitalità che contraddistingue un’“anima giovane”. Può essere anche indice di saggezza e naturale distacco (talvolta scambiato per passività) dalle lotte quotidiane della vita . 13


LA VIA DELLA SCIENZA

QUALCHE CORRELAZIONE CON LA M.T.C. E GLI OLIGOELEMENTI (scuola del dott. Magnano)

OPI IPERTROFICO

OPI IPOTROFICO

OPI ATROFICO

Squilibrio: fegato/vescica biliare (elemento legno)

Squilibrio: polmone/intestino crasso (elemento metallo)

Squilibrio: rene/vescica urinaria (elemento acqua )

Oligoterapia: manganese

Oligoterapia: manganese/rame

Oligoterapia: rame/oro/argento

TENDENZE PSICHICHE E LIVELLO ENERGETICO Con geniale intuizione, la scuola di Daniele Lo Rito propone un’interpretazione dei segni iridologici e in particolare della conformazione dell’OPI, a seconda della loro locazione in determinate zone. In pratica, l’iride viene suddivisa in 4 settori: - il settore A (frontale) rappresenta - per mancanza o eccesso- la spinta verso il futuro, anche nella difficoltà. Fa sentire la presenza dello spirito e dà il coraggio di osare, può indicare chiaroveggenza. - il settore B (temporale) indica che l’individuo ha un senso eccessivo di onnipotenza, anche un’eccessiva creatività e una probabile nonintegrazione, con tendenza a non comprendere più se la realtà è fuori o dentro di sé, o al contrario un blocco molto forte nell’espressione del Sè. - il settore C (ventrale) indica che la forza del soggetto deriva dal suo passato e dal ricordo di precedenti esperienze, ma anche difficoltà a proiettarsi verso il futuro: tendenza a rimanere “immobili” e rigidità nei legami, paura di sbagliare, di osare, rancore legato a un’immagine di ciò che è stato, ricatto del voler mantenersi sempre uguali a se stessi. - il settore D (nasale) indica che è forte l’esigenza di concretizzare un’idea, un progetto, talvolta anche 14

con criteri di materialismo e tendenza a “manipolare” gli altri. LO SPAZIO-RISCHIO Daniele Lo Rito ha identificato nell’OPI la sede dello SPAZIO-RISCHIO, vale a dire il “riflesso” di anomalie nella spazialità corporea e, in particolare, la funzionalità della colonna vertebrale. “Lo spazio è il substrato di tutte le nostre relazioni e dei nostri interscambi. Come esistono un tempo esogeno - a noi esterno- e uno endogeno - il nostro ritmo interiore-, così anche lo spazio si può dividere in esogeno ed endogeno. Il primo riguarda l’ambiente nel quale ci muoviamo e viviamo. Questo spazio può essere fonte di pericolo e di malattia, determinando lo spazio esogeno: ad esempio, le fonti di inquinamento sia chimico sia elettromagnetico, oppure le calamità naturali rappresentano dei potenziali fattori di destabilizzazione. Lo spazio endogeno è quello legato alla propria corporeità; questo spazio endogeno sembra venga regolato da alcuni geni chiamati omeotici. Questi, nelle prime fasi di sviluppo

embrionale, dicono : ‘questa è la zona del cervello, questa del torace e della milza o del surrene’. Ogni organo prende la sua posizione spaziale nell’essere in evoluzione che diverrà domani l’uomo o la donna. La colonna vertebrale armonizza il lavoro che si dovrà fare all’interno dell’edificio, indirizzando le forze plasmatrici dove esse necessitano” (D. Lo Rito”Lo spazio dell’uomo”) Si vedrà più in dettaglio come le interessanti e “rivoluzionarie” tematiche di spazio-rischio e crono-rischio potranno portarci a una lettura pluridimensionale dell’iride, al di là dei limiti dei concetti di spazio e tempo che la ragione ci pone . UN PO’ DI PRATICA Se riuscite a visualizzare l’OPI attraverso una lente o un iridoscopio abbastanza adeguato, sicuramente riuscirete a intuire con chiarezza se chi vi sta davanti è una persona carente di difese immunitarie, o - a livello psichico - impulsiva, o ancora: immobilizzata dal passato e in difficoltà nelle scelte per il futuro, o stanca e depressa... e molto altro!



I Luoghi della BioGuida Percorsi ed itinerari per viaggiatori dello spirito

Associazioni, scuole, istituti, centri, terapeuti, seminari, corsi, conferenze ed altre proposte Per informazioni su come venire inseriti nella rubrica: info@bioguida.com - 040.302110 - 338.8852117

PIEMONTE TORINO Centro Buddha della Medicina Via Cenischia 13, Torino. Tel. 011.3241650, 011.355523. Centro Milarepa Largo Beato Umberto 8, Avigliana (TO). centro.milarepa@tiscali.it CENTRO STUDI CLOROPHYLLA Associazione Tecniche Naturali Via Settimo 1, San Mauro Torinese (TO) Tel. 338.5979532 www.centrostudiclorophylla.org csc.clorophylla@virgilio.it Centro Studi Maitri Buddha Via A. Guglielminetti 9, Torino. Tel. 011.359649. IL CERCHIO VUOTO associazione religiosa per la pratica e lo studio del Buddhismo Zen Soto (responsabile spirituale rev. Dai Do Massimo Strumia) Via Massena 17, Torino. Tel. 333.5218111. www.ilcerchiovuoto.it dojo@ilcerchiovuoto.it

16

DOJO ZEN MOKUSHO Via Principe Amedeo 37, Torino (TO). Tel. 011.883794. Scuola di Yoga Kalpa Vriksha Satyananda Str. Campetto 43, Piossasco (TO) Tel/Fax: 011.9042534, yogasatyananda@virgilio.it

ALESSANDRIA

SONDRIO CENTRO STUDI TIBETANI - SANGYE CIOELING Associazione culturale per la pace, l’armonia e lo sviluppo interiore, per la pratica del Buddismo Mahayana Vajrayana Via Vanoni 78/B, Sondrio. Tel 0342.513198, sangye@libero.it

LIGURIA

Buddhadharma Center Via Galimberti 58, Alessandria. Tel./ Fax 0131.226322, penpa.tsering@tin.it

LA SPEZIA

NOVARA

ON ZON SU SCHOOL Via Gaggiano 24, Arcola (SP). Tel. 0187.955456, 347.5826327, riflessologia@onzonsu.com www.riflessologiaplantare.org

AURA - Associazione per la ricerca e lo studio delle filosofie orientali. Centro studi terapie naturali, Scuola di massaggio Via Maggiate 45, Borgomanero (NO). Tel. 0322.846011, www.aurauniversalmente.com ASS. AMICI DEL VILLAGGIO VERDE Località San Germano - Cavallirio (NO). Tel. 0163.80447, 333.7639262 www.villaggioverde.org info@villaggioverde.org

Ass. NATURALMENTE Via D. Manin 35, La Spezia (SP). Tel. 0187.20218 , Fax 0187.29547 natural.mente2006@libero.it www.naturalmente-sp.it Comunità Bodhidharma Eremo Musangam, Monti San Lorenzo 26, Lerici (SP). Cell. 339.7262753.


I LUOGHI

GENOVA CENTRO MUDRA Yoga e Danza Indiana. Via Ponterotto 90/A, Ge. Tel. 010.8394229, cell. 338.3385219. www.centromudra.it ENNEAGRAMMAINTEGRALE Consulenza individuale, seminari, laboratori e ritiri per esplorare chi siamo. Tel. 333.8477054, www.enneagrammaintegrale.it info@enneagrammaintegrale.it Ass. FIUME AZZURRO - ARTI PSICOFISICHE Studio pedagogico olistico per la crescita personale. Responsabile Didattico: Anna Mango Via W. Fillak 6, Genova. Tel/Fax: 010.413721, cell. 349.8096336, www.artipsicofisiche.it info@artipsicofisiche.it SCUOLA SUPERIORE DI NATUROPATIA Scuola di formazione in Naturopatia e Floriterapia, corsi monografici e di approfondimento. Via Pisa 23/13, Genova. Tel/fax: 010.366494, www.scuolasuperioredinaturopatia.it scuola.naturopatia@libero.it

SAVONA Zen Savona Piazza del Popolo 5/7, Savona. Pratica Zazen: tel. 019.484956, www.zensavona.it IL CUORE DELLE COSE Via Montegrappa 43G/7, Varazze (SV). Tel. 019.9399443 Cell. 377.1889346 www.ilcuoredellecose.com

IMPERIA Centro Kalachakra Via Verrando 75, Bordighera (IM). Tel. 0184.252532.

LOMBARDIA MILANO ABYANGAM - MASSAGGIO AYURVEDICO Corso teorico-pratico di massaggio ayurvedico Milano, Firenze e in altre città italiane Cell. 328.1928818, www.abyangam.it info@abyangam.it

Accademia Ayurveda Yoga Ananda Ashram Milano Via Prandina 25, Milano. Tel. 02.2590972, www.yogamilano.it ACCADEMIA DI KINESIOLOGIA Via Rutilia 22, Milano. Tel. 02.533634, info@accademiadikinesiologia.it www.accademiadikinesiologia.it Associazione culturale Onyhana Via Venezian 18, Milano. Tel. 02 70127984, www.assonyhana.it Associazione Culturale VEGA Via della Repubblica 16, Paullo (MI). Tel. 335.7065167, vega@vega2000.it www.vega2000.it Buddismo Zen Soto - Ufficio Europeo (Imamura Genshu Roshi) Via San Martino 11/C, Milano. Tel. 02.58327569. Centro Dharmadhatu Via Venezuela 3, Milano. Tel. 02.38005575 www.dharmadhatu.it Centro “il Fiore Del Tao” Via Felice Casati 8, Milano. Tel. 02.29537223 www.fioretao.com CIRCOLO OM SHANTI Via Piave 23, Motta Visconti (MI). Tel. 02.90001188 lucilla.disomma@tin.it Kunpen Lama Gangchen Via Marco Polo 13, Milano. Tel. 02.29010263. Monastero Zen Il Cerchio Via dei Crollalanza 9, Milano. Tel. 02.8323652, www.monasterozen.it

ROBERTO FACINCANI Naturopatia Aura-Soma® Cranio-Sacrale PMT e Intolleranze Alimentari A Milano, Como e Bergamo. Cell. 340.3641193, www.astrobenessere.net info@astrobenessere.net SOCIETà ITALIANA AGOPUNTURA VETERINARIA S.I.A.V. - It. V.A.S. www.siav-itvas.org segreteria@siav-itvas.org

BERGAMO CENTRO YOGA MANDALA Via Borgo Palazzo 3, Bergamo (BG). Tel. 035.215395, 333.4576099. GRUPPO ZEN BERGAMO Pratica di zazen c/o Ho Sha Do Via San Bernardino 18, Bergamo. Tel. 333.4400313, zazenbg@yahoo.it

BRESCIA Karma Cio Ling Centro Buddhista della Via di Diamante V.le Venezia 198, Brescia. Tel. 030.301515. www.buddhism.it IKSEN Via F. Bianchi 3, Tosc. Maderno (BS). Tel 0365.641898.

COMO EDOARDO AMATO KOFLER Tel. 338.9310834 x1idea@hotmail.com www.armoniaesaggezza.com

CREMONA

THE NEW YUTHOK INSTITUTE PER LA MEDICINA TIBETANA Corsi, meditazioni e seminari. Prof. dr. Pasang Yonten Arya T. Sherpa. Viale Spagna 77, Sesto S. Giovanni, (MI). Tel. 02.2536266, www.newyuthok.it .

Istituto per l’Evoluzione Armonica dell’Uomo Via Carso 2, Cremona. Tel. 0372.433239.

OIPA - Organizzazione Internazionale Protezione Animali Via Passerini 18, Milano. Tel. 02.6427882, www.oipaitalia.com info@oipaitalia.com

Ass. Scuola Soto Zen Centro Studi Zen Komyoji Loc. Costapelata-Fortunago Fortunago (PV). Tel. 0383.875584.

PAVIA

17


I LUOGHI

ASSOCIAZIONE ZERO Associazione per il recupero e la trasmissione della tradizione interiore nello Hata Yoga. Sede sociale: via C. Marx 3, Voghera. Sedi di pratica: Pavia e Voghera. Tel. 328.4833411.

SCUOLA MEKONG Ayurveda e Massaggi Orientali Via Monte Cengio 26 B, Padova. Tel. 049.8716235, www.mekong.it

VARESE

ASSOCIAZIONE LE QUERCE BIANCHE Via Toti dal Monte - Cal del Bosco Barbisano di Pieve di Soligo (TV) Tel. 0438.987178, info@lequercebianche.org Fabio: 347.6202071, fabio@lequercebianche.org

Associazione Maggio Via Sanvito Silvestro 40, Varese. Tel. 0332.235555.

VENETO

TREVISO

ISTITUTO OLISTICO Via Savallon 15, Anzano di Cappella Maggiore (TV). Tel. 0438.941457, info@istitutolistico.it www.istitutolistico.it

PADOVA ASSOCIAZIONI PROGETTO BENESSERE Viale Stazione 134. Montegrotto Terme (PD) Tel. 049.8910706 – 335.6745856 www.associazioniprogettobenessere.it www.gioiabertha.it Centro Tara Cittamani Via Lussemburgo 4, Padova. Tel. 049.8705657. Centro Studi Syn per l’Educazione Biocentrica Via Chiesanuova 242/B, Padova. Tel. 049.8979333, assocsyn@tin.it Erboristeria VERDEACQUA Dott.ssa Marinella Camera Iridologia, Naturopatia, Fiori Di Bach, Alimenti, Intolleranze Alimentari, Bio-Oggettistica, Cosmesi Naturale. Via Scapacchiò 32B, Selvazzano Dentro (PD) Tel. 049.8056956, cell. 348.4417556 www. verdeacquaerboristeria.com info@verdeacquaerboristeria.com

ASSOCIAZIONE CULTURALE NASHIRA Discipline bio naturali dal 1990 - Shiatsu, Yoga, Fiori di Bach Via Cavour int. 34/C, Conegliano (TV). Tel./Fax 0438.22530, cell. 346.0346404 centro.nashira@libero.it SCUOLA KINERGIA Via Malan 59/2, Borso del Grappa (TV). Tel. 0423.910304, cell. 349.8834096. www.kinesiologiaviva.it info@kinesiologiaviva.it

VENEZIA CENTRO YOGA DHARMA Via Napoli 52, Mestre (VE). Tel. 041.5311954. www.yogadharmamestre.it info@yogadharmamestre.it

METODO CALLIGARIS Ass. culturale “STELLA POLARE 999” Via Val Pusteria 9, San Donà di Piave (VE). Cell. 348.3027711, info@metodocalligaris.org www.metodocalligaris.org ASS. ENERGY DARSHAN OSHO YATRILAND VENEZIA Via Alberoni 41, Lido di Venezia (VE). Tel. 041.5261853, 339.1199317, info@oshoyatrilandvenezia.com www.oshoyatrilandvenezia.com ASSOCIAZIONE CULTURALE MAYA Salute e benessere per il corpo e lo spirito. Corsi di Formazione. Seminari. Consulenze individuali Vicolo San Francesco d’Assisi 1 31032 Casale sul Sile (TV) (presso Hotel Claudia Augusta) Tel. 335.8752254 beppe.maya@libero.it USHIDA REIKI CLINIC Tel. 347 5386600 ushida@centrostudiobioenergie.it

VERONA Centro Ming Men Corte Convento 28, San Michele ex. (VR). Tel. 045.8921109, www.centromingmen.com Centro Studi e Meditazione Buddista Karma Tegsum Tasci Ling Contrada Morago 6, Mizzole - Cancello (VR). Tel. 045.988164.

VICENZA Centro Studi Syn Via Villa Glori 22, Vicenza. Tel. 0444.922682, assocsyn@tin.it ERBERIA Prodotti erboristici selezionati. C.so SS. Felice e Fortunato 5, Vicenza. Tel 0444.322814.

TRENTINO ALTO-ADIGE Corso Libertà, 85 - MERANO (BZ) Cell. 393.7209012 - biodir@aliceposta.it www.biodinamicitriveneto.org

18

BOLZANO CreativEvolution - Walter Sebastiani Frazione Albes 50, Bressanone (BZ). Per informazioni: tel. 0472.851163.



I LUOGHI

ELEONORA BRUGGER & PAUL KIRCHER S. Pietro Mezzomonte 40, Velturno (BZ) Ttel. 0472 802228 info@eleonorapaul.com www.eleonorapaul.com

JING TAO® Essenza in movimento di Sonia Rizzi fondatrice ed ideatrice del metodo. Tel. 338.7592945 www.jingtao.it info@jingtao.it

TRENTO ASSOCIAZIONE PRANIC HEALING Trentino Alto Adige - Via Perini 43, Trento. Tel 328 7065165, cell. 348 2399999. ASSOCIAZIONE SAMTEN CHÖLING ONLUS L’isola del Dharma per gli esseri di buon cuore - Centro Buddhista nelle 10 Direzioni Corso Alpini 4, Trento. Tel e Fax 0461.038510, cell. 348.2601969 www.samtencholing.eu info@samtencholing.eu CASA DI SALUTE RAPHAEL Piazza De Giovanni, Roncegno (TN). Tel. 0461.772000, mail.info@casaraphael.com www.casaraphael.com CENTRO KUSHI LING Centro di meditazione residenziale, organizza ritiri di gruppo e individuali Laghel 19, Arco (TN) Tel. 347.2113471 www.kushi-ling.com Centro Vajrapani P. S. Giuseppe 5, Bosentino (TN). Tel. 0461.848153, www.vajrapani.it

FRIULI VENEZIA GIULIA TRIESTE ACCADEMIA CRANIO SACRALE Metodo Upledger Piazza S. Antonio Nuovo 6, Trieste. Tel. 040.3476191. www.accademiacraniosacrale.it SCUOLA DI PENSIERO TAOISTA Via Torre Bianca 43, Trieste Info. 3393204963 www.bencichanita.it Info@bencichanita.it ASHRAM NATABARA - DAS GIORGIO GADDA Bakti Yoga, Psicologia Transpersonale, Yoga Nidra, Meditazione. Via Imbriani 2, 4° piano. Trieste. Tel. 328.1839881, 347.9648358.

20

CENTRO STUDI E RICERCHE OLISTICHE di Maurizio Battistella Shiatsu, Kinesiologia, Reiki ed altro ancora. Via Palestrina 8, Trieste. Cell. 338.7592945. www.csro-ts.it www.inochi.it - info@csro-ts.it segreteria@csro-ts.it

Associazione culturale NATURALMENTE Oli Essenziali, Fiori di Bach, Cosmesi fai da te, le Ferite dell’Anima e Sentire l’Intuito (Metamedicina), Chakra e Numerologia Via Cumano 4, Trieste. Info: 347.9842995, http://digilander.libero.it/naturalmente.it naturalmente.it@libero.it Associazione Culturale e Sportiva ALMA PSICOCORPOREA Via Tor San Piero 16/A, Trieste. Tel. 040.412304 www.psicocorporea.it Ass. Culturale INFINITA ESSENZA DELL’AMORE Via Mazzini 30, Trieste. Cell. 347/1404116 (Ylenia Harrison) Cell. 328/2160210 (Paola Bernetti) www.infinitaessenzadellamore.it A.s.d. YOGA JAY MA Via A. Emo 2, Trieste. Cell. 347 8461831 vie.vanna@yahoo.it AYURVEDA E BENESSERE Trattamenti e Massaggi Ayurvedici. Massaggi per gestanti, Yoga, seminari di massaggio ed aromaterapia. Via Milano 18, Trieste. Si riceve per appuntamento: Cristiana Simoni, cell. 347.0354846

Buqi Center Trieste c/o Moto Perpetuo Trajno Gibanje Via del Rivo 13, Trieste. Tel. 335.5751544 CENTRO BUDDISTA TIBETANO SAKYA KUNGA CHOLING Corsi gratuiti di introduzione al buddhismo tibetano e programmi di adozione a distanza. Via Marconi 34, Trieste. Tel. 040.571048, www.sakyatrieste.it sakyatrieste@libero.it GENDAI REIKI ITALIA Via Beccaria 7, Trieste Tel. 333.7240918 349.3604929 www.gendaireiki.it info@gendaireiki.it INSTITUTE OF YOGIC CULTURE Via San Francesco 34, Trieste. Tel. 040.635718 (segr. tel. 24 h.), yogaway@tin.it LAM - Il Sentiero Piazza Benco 4, Trieste. Tel. 040.0642281, cell. 328.5629546 lamilsentiero@gmail.com



I LUOGHI

META NICOLE SHAW Corsi settimanali di Biodanza aperto a tutti Applicazione di Psychoinformational Technologies (PSY-I.T.) A Trieste e Gorizia provincia. Info: cell. 333.7229821 informa@lifecoach-lifetrainer.it www.lifacoach-lifetrainer.it

META NICOLE SHAW Corsi settimanali di Biodanza aperto a tutti Applicazione di Psychoinformational Technologies (PSY-I.T.) A Trieste e Gorizia provincia. Info: cell. 333.7229821 informa@lifecoach-lifetrainer.it www.lifacoach-lifetrainer.it

NEW AGE CENTER Via Nordio 4/C, Trieste. A disposizione la Saletta Argondia per seminari, conferenze, presentazioni, mostre ed altre iniziative. Tel 040.3721479, www.newagecenter.it

Emporio Erboristico “IL FIORE DELL’ARTE” Via G. Carducci 21, Ronchi dei Legionari (GO). Tel. 0481.475545.

SINERGIE Centro Shiatsu, CranioSacrale, movimento e tecniche posturali. Via Lazzaretto Vecchio 9, Trieste. Tel. 339.1998074, 040.631398, gianspes@libero.it STUDIO ESSENYA Via del Marcese 57, Trieste. Tel. 040.381410 www.vivianasossiessenya.it vivianaessenya@yahoo.it JOYTINAT YOGA AYURVEDA “Scuola ayurveda massaggi, yoga, trattamenti.” Via Felice Venezian 20, Trieste Tel.Fax 040.3220384 Cell. 339.1293329 www.joytinat-trieste.org info@joytinat-trieste.org

GORIZIA ASSOCIAZIONE ERRASTRANA Sosta, riposo, cibo con erbe spontanee, baratto, auto-costruzione, due sale a disposizione per seminari e corsi. Via Vicenza 9, Località S. Martino del Carso (GO) Tel. 0481.92411, Cell. 393.1068591 errastrana@gmail.com ASSOCIAZIONE LA QUE SABE Via San Francesco 13 34070 Turriaco (GO) ASSOCIAZIONE SATYA Corsi di Yoga e QiGong Presso Palestra Spazio, Lucinico. Via Arcadi 4/B, Gorizia. Tel. 0481.32990.

22

UDINE ASPIC UDINE Via F. Dormish 7, Udine. Tel. 0432.547168. GIULIO MICELLI - RAM RATTAN SINGH Sat Nam Rasayan, arte di meditazione terapeutica. Trattamenti individuali e percorsi per gruppi. In Friuli Venezia Giulia: cell. 3337714503 giulio.micelli@yahoo.it ASS.OPE.A. Associazione Operatori Ayurveda Tutela e Aggiornamento Professionale Operatori Iscrizione al Registro Regionale delle Professioni non Ordinistiche Legge 22/04/2006 n. 13 art. 5 Tel. 0432.1721329 - Cell. 328.3919462 info@assopea.it - www.assopea.it BIODANZA Corso settimanale per principianti aperto a tutti. A Collalto di Tarcento (UD). Giovanni Ceschia, cell. 349.3314962, Centro “ES”, tel. 0432.791619, 339.8907819. IL CENTRO DEL CUORE Associazione di promozione sociale Via Leonacco 19, Udine. Tel. 0432.482215, 320.3265696, info@ilcentrodelcuore.it www.ilcentrodelcuore.it Ass. Culturale INTEGRA-AZIONE Associazione culturale per lo sviluppo integrato dell’essere. Strada dei Cedri 22, Basaldella (UD) Tel. 0432.699297, info@centrodintegrazione.it

CENTRO RASHMI AYURVEDA YOGA Massaggi Abyangam Trattamenti Ayurvedici e Reiki Via Roma 50, 33010 Magnano in Riviera (UD). Tel. 0432.782063, cell. 328.3919462, centro.rashmi@yahoo.it http://sites.google.com/site/centrorashmi/ DEBORA SBAIZ Master in Danza/Movimento Terapia e Professional Counselor. Udine, Portogruaro e Lignano. Tel. 0431.422147 www.deborasbaiz.it info@deborasbaiz.it LE AGANE Via Vittorio Veneto 114 33018 Tarvisio (UD) Tel. 0428 450031 LORELLA E. VENDRAMINI Riflessologa Plantare, Reiki 1° livello Via P.Maset 13, Udine. Riceve su appuntamento Tel. 348.671674 EQUILEARNING di Sonia Struggia Horse Assisted Education Via Cortona 17, Fiumicello (UD). Tel. 0431.91437, Cell. 335.6816129 www.equilearning.it sonia.struggia@equilearning.it ESPRESSIONESEGNO della Prof.ssa Erika Celotti, Arteterapeuta Membro dell’Assoc. Prof.le Italiana Arteterapeuti® Iscrizione Registro n°120/2003 P.IVA 02357220306 Viale Tricesimo 101/A - int. 5, Udine. Riceve per appunt. cell. 338. 3344705 info@espressionesegno.it www.espressionesegno.it

Ass. Regionale Cranio Sacrale Metodo Biodinamico Dott.ssa Leonarda Majaron Corsi di formazione

Cranio Sacrale Integrato metodo biodinamico con riconoscimento A.CS.I. (Ass. Cranio Sacrale Italia) PER INFORMAZIONI: VIA SAN LAZZARO 7, TRIESTE Tel. 347 6910549 - www.bcstrieste.it


LE NUOVE RISORGIVE Piazzale San Lorenzo 14, Pordenone. Tel. 0434.551424. Dott.ssa Doriana Mimma DE VIDO Naturopatia & Bilanciamento Somatico. Riceve per appuntamento a Sacile (PN): Tel. 0434.72782, Cell. 329.2399184.

SCUOLA DI COUNSELING NATUROPATICO INTEGRATIVO Associazione

IL GIARDINO

Scuola di Shiatsu e Tuina Piazza Benco 1 - Trieste I nostri corsi professionali: Scuola di Shiatsu, Scuola di Tuina (massaggio cinese), Scuola di Qigong. Tel. 040.3223500 cell. 333.4691092 www.shiatsuilgiardino.it Dott. GERMANA PONTE Trainer di Focusing, riconosciuta dal Focusing Institute di NewYork Cell. 338.7812626, germana.ponte@libero.it www.focusing-consapevolezza.org THE ART THERAPY STUDIO Counseling a mediazione artistica, arteterapia, ricerca interiore. Corsi e sessioni individuali. A Udine. Cell. 340.3706330 mceharts@gmail.com IL FORNO ARCANO Via del Cristo 8, Rive d’Arcano (UD). Tel. 0432.809348, forno.arcano@libero.it GRUPPO ZEN UDINE Via Cormor Alto 218, Udine. Ogni mercoledì alle 21.00 appuntamento di meditazione Za-Zen. Per informazioni: Maurizio KoGyo Florissi, cell. 348.3071667. Dr. CRISTIANA SCOPPETTA Sociologa, Analista BioEnergetica Cervignano del Friuli (UD). Tel. 349.8606782 www.cristianascoppetta.it taodao@libero.it

Strada dei Cedri 22 - Basaldella (UD) Tel. 0432 699297 www.scuolacounselingnaturopaticoudine.it info@scuolacounselingnaturopaticoudine.it

CENTRO DI SALUTE INTEGRATA del Dott. Gianluigi Giacconi Strada dei Cedri 22 , Basaldella (UD) Tel. 0432.699297 www.centrodisaluteintegrata.com gianluigigiacconi@centrodisaluteintegrata.com

PORDENONE ASSOCIAZIONE MIRA Corsi e seminari yoga, attività di sostegno umanitario. Pordenone, Via della Ferriera 22. Tel. 347.9455220, info@associazionemira.org www.associazionemira.org Ass. IL SOFFIO - Scuola di Shiatsu Via Rotate 10, Pordenone. Tel. 347.5102713, 338.9075470, ilsoffio@yahoo.it Ass. TERRAUOMOCIELO Qi Gong e Percorsi di salute Tel. 0434.20389 (Laura Guerra), info@terrauomocielo.it www.terrauomocielo.it STUDIO EQUILIBRYA MASSAGGI OLISTICI Trattamento Cranio Sacrale, Shiatzu, Linfodrenaggio Via Martiri della Libertà 18 Prata di Pordenone (PN) Tel. 0434.611282 333.7466849 manucanziani@virgilio.it CENTRO “TESIS” Centro Olistico e Culturale Sessioni individuali, Corsi e Seminari Tel. 0434.72782, Cell. 329.2399184.

A.P.S. CENTRO OLOS Percorsi per migliorare la qualità della vita Accademia Olistica, Massaggi, Trattamenti Olistici, Tantra. Via Oberdan 3, Pordenone. Tel. 334.9161.209 www.centrolos.it SANITARIA Del PUP Via Molinari 38/40, Pordenone. Tel. 0434. 28897.

EMILIA ROMAGNA BOLOGNA CENTRO NATURA Discipline psico-fisiche, Centro benessere, Formazione, Ristorante BioVegetariano. Via degli Albari 6, Bologna. Tel. 051. 235643, 051.223331 www.centronatura.it info@centronatura.it CENTRO STUDI CENRESIG Centro per lo studio e la meditazione Buddista Mahayana Via Meucci 4, Bologna. Telefoni: Maddalena 347.2461157, Giovanni 349.6068534. www.cenresig.org info@cenresig.org CENTRO YOGA “LE VIE” Via M. D’Azeglio 35, Bologna. Tel. 051.19982056, www.yogalevie.it info@yogalevie.it Istituto Himalayano di ricerca in Ayurveda Via De Leprosetti 2/A, Bologna. Tel. 051.262823, www.ayurveda.bo.it Scuola/Fondazione Matteo Ricci Via A. Canova 13, Bologna. Tel. 051.531595, www.fondazionericci.it SCUOLA DI YOGA CENTRO NATURA Via degli Albari 6, Bologna. Tel. 051.223331, 051.235643, sport@centronatura.it www.centronatura.it

23


I LUOGHI

PARMA Ass. LA GROTTA DI CRISTALLO Shiatsu, Tai Ji, Danze Orientali, Voice Dialogue, Reiki, Diapason Terapia, Naturopatia, Meditazione Guidata. Fidenza (PR). Tel. 0524.84450, 0524.62315. Ass. NAMASTE - Parma Per la promozione e la diffusione della meditazione. Via Mascagni 25, Rivarolo di Torrile (PR). Tel. 0521.810138, cell. 335.6713405. www.oshonamaste.it maprem@libero.it

UMBRIA, MARCHE, ABRUZZI ANCONA LA CITTÀ DELLA LUCE Associazione di Promozione Sociale Centro Studi Discipline Olistiche e Bionaturali Associazione Conacreis Marche. Reiki. Ayurveda. Yoga. Costellazioni Familiari. Via Porcozzone 17, Ripe (AN). Tel. 071.7959090, www.reiki.it

LIBERA ACCADEMIA SCIENZE UMANE Scuola di counseling professionale accreditata Cncp Incontri di crescita e formazione in ambito umanistico e transpersonale Via Sella 31/A (lat. Via Orlando), Parma. Tel. 0521.944410, www.lasu.it www.alchimia.org

MACERATA

Monastero Zen Fudenji Bargone 113, Salsomaggiore Terme (PR) Tel. segreteria: 0524.565667.

PESARO

Monastero Zen Sanbo-ji Pagazzano, loc. Pradaioli 27, Berceto (PR). Tel. 0525.60296. Ass. di promozione sociale SPAZIO SHIATSU Corsi di shiatsu professionali e amatoriali, meditazione za-zen, seminari di approfondimento. Via Dalmazia 71, Parma. Tel. 0521.533831 www.studishiatsu.it info@studishiatsu.it

MODENA Centro Culturale L’Albero Cultura, spiritualità e opere sociali Strada Statale Romana 135 Fossoli di Carpi (MO) Tel. 335 6684108 www.centroculturalelalbero.org CENTRO YOGA SHIVA Via Silvati 12, Modena. Tel. 059.364625, Cell. 338.5332728, centroyogashiva@gmail.com www.centroyogashiva.it

RIMINI Ass. Culturale MANAGER ZEN Via San Giovenale 86, Rimini. Tel. 0541.736362, www.managerzen.it

24

TARA CENTER C.da Ricciola, Recanati (MC). Tel. 071.7575847, cell. 393.9755533, www.taracenter.it info@taracenter.it

ASD LIBERA UNIVERSITÀ OKI DO MIKKYO YOGA Oki do Yoga, Meiso Shiatsu, Naturopatia Sede Legale: Via Nazionale 238/ A, Colbordolo (PU) www.okido.us Sede Corso Naturopatia: Viale Monza 16, Milano c/o www.naturopatiaokido.it

PERUGIA ANANDA ASSISI Via Montecchio 61, Nocera Umbra (PG). Tel. 0742.813620, www.ananda.it CASAYOG (Yogi Gyanander) Strada San Marino 21, Perugia. Tel 075.5899339, www.casayog.com

GROSSETO Comunità Dzog-Chen Merigar, Arcidosso (GR). Tel. 0564.966837.

FIRENZE Ass. Cult. “L’ALBERO DELLO YOGA “ L’associazione si occupa della diffusione dello Yoga e di alcune delle principali discipline olistiche attraverso incontri, trattamenti, corsi. Via della Libertà 61/65, Matassino Reggello (FI). Cell.333.3807726, www.lalberodelloyoga.it info@lalberodelloyoga.it Centro Terra di Unificazione Ewam Via R. Giuliani 505/A, Firenze. Tel. 055.454308. SHINNYO-JI TEMPIO ZEN FIRENZE Via Vittorio Emanuele II 171, Firenze. Tel. 339.8826023, www.zenfirenze.it SCUOLA DI AGOPUNTURA TRADIZIONALE DI FIRENZE del dott. Nello Cracolici. Via San Giusto 2, Firenze. Tel. 055.704172.

LUCCA ASS. CULT. OLISTICA OMSAIRAM CENTRO VILLA DELLE ROSE B & B - CASA VACANZE Via della Pergola 2 - Località Palleggio Bagni di Lucca Terme (LU) Tel 0583 85599 - 3476011312 centrovilladellerose@alice.it www.associazioneomsairam.it

TOSCANA AREZZO AMO Accademia Massaggi Olistici ads Associazione Dilettantistica Sportiva Scuola Accreditata SIAF Via Teofilo Torri 22-28, 52100 Arezzo (AR). Responsabile: Andrea Marini: 388.9334692 www.massaggiohotstone.it andrea.marini@teletu.it

PISA ISTITUTO LAMA TZONG KHAPA Via Poggiberna 15, Pomaia (PI). Tel. 050.685654, 050.685009, info@iltk.it segreteria@iltk.it www.iltk.it PUNDARIKA CENTRO RITIRI MEDITAZIONE Loc. Cordazingoli 18, Riparbella (PI) Tel. 0586.699077, 338.6759340 (Erica).


SIENA AGRITURISMO GLI ARCANGELI Azienda Agricola Podere Avere Azienda biologica con 5 camere con bagno, sauna, jaccuzzi, saletta meditazione, piscina all’aperto. Località Pievescola, Casole d’Elsa - Siena. Cell. 335.7072131, 338.1402493. www.gliarcangeli.com info@gliarcangeli.com

PRATO CRONOGENETICA di Mario e Domenica Grilli Tel e fax 0574 33306 Cell. 331 9724607 www.cronogenetica.it

LAZIO ACCADEMIA DI YOGA Via XX Settembre 58 A, Roma. Tel. 06.4742427, accademiayoga@tiscali.it www.accademiayoga.it AMRITA CENTRO YOGA E AYURVEDA Via C. Colombo 436, Roma. Tel. 06.5413504, 06.5081202, www.amritayoga.it ASSOCIAZIONE ERBAMOLY Centro Kundalini Yoga secondo gli insegnamenti di Yogi Bhajam Trattamenti di Sat Nam Rasayan Yoga in gravidanza. Via C. Baronio 90, Roma. Tel. 333.3236981, associazioneerbamoly@libero.it ASSOCIAZIONE SHAKTI Centro di Kundalini Yoga e Sat Nam Rasayan Via dei Brusati 30, Roma. www.kundaliniyoga.it

CENTRO NIRVANA Associazione Spirituale per la Meditazione Chan e Zen Via A. Bono Cairoli 15, Roma. Tel. 338.7021800, 328.6848780, www.centronirvana.it centronirvana@libero.it CENTRO YOGA ED OLISTICO VIPASHYANA Channelling, regressioni karmiche, yoga, meditazione, cristalloterapia, mass. ayurvedico, riflessologia plantare, pranoterapia, reiki. Via Venezia 48/50, Ciampino – Roma. Tel. 347.8360990 www.vipashyanayoga.com Centro Olistico Take Off Via L.Perna 51, EUR-Montagnola, Roma. Tel. 06.54225603, 347.3706437. www.floriterapia.com CENTRO TARA BIANCA Danza Creativa, Arti Terapeutiche, Meditazione. Via Ettore Rolli 49, Roma. Tel. 06.5811678, www.centrotarabianca.it CENTRO ZEN ANSHIN Buddhismo Zen Soto. Sotto la guida di Annamaria Gyoetsu Epifanìa e Guglielmo Doryu Cappelli. Via Ettore Rolli 49,(Stazione Trastevere), Roma Tel. 06.5811678, 328.0829035, 320.9671624, www.anshin.it guglielmo1@interfree.it Associazione Sportiva Dilettantistica DHARMA - SPORT E DISCIPLINE BIONATURALI (Coni Fijlkam Uisp) Via Cimone 12, Roma. Tel 339.1286955 www.asddharma.ning.com asddharma@alice.it Fondazione Maitreya Via della Balduina 73, Roma. Tel 06.35498800, www.maitreya.it

BUPPO DOJO praticare il Buddhismo Zen Soto Via Ferento 5, Roma.Tel. 06.70032022 buppodojo@gmail.com www.buppodojo.it

PIACERI UNICI EcoShop per appassionati di prodotti biologici, tipici, del commercio equo e solidale e dell’agricoltura sociale. Via Orvieto 30/34 (San Giovanni), Roma. Tel. 06.45443234, www.piaceriunici.it

CEDIFLOR Centro Diffusione e Didattica Floriterapia di Bach Via R. Fauro 82, Roma. Tel. 06.8074385, 333.4243663 www.cediflor.it info@cediflor.it

SCUOLA YOGA ROMA Via Cechov 83 - F6, Roma. Tel. 06.51530068, cell. 335.6571924 segreteria@scuolayogaroma.it eleonora.fiorini@scuolayogaroma.it www.scuolayogaroma.it

YOGA, SCIENZA E ARTE Ass. Culturale Yoga-MeditazioneMedicina integrata Viale A. Magno 192, Roma. Cell. 339 1279335 www.albertacorsiyoga.it info@albertacorsiyoga.it DOTT. GIOVANNI MONTANARO ODONTOIATRIA E TERAPIE NATURALI Omeopatia, Posturologia, Agopunutra, Test e rimozione dei metalli pesanti. Via Vitruvio 70, Formia (LT). Tel. 0771.24831, cell. 340.1495053 Omeo57@hotmail.it TAO CENTRO DI RICERCA OLISTICA c/o “CULTURA YOGA” Via Tuscolo 1, Latina. Tel. 349.5100190 - 348.0401281 www.culturayoga.it www.taocenter.org

CAMPANIA PUGLIA SICILIA TAO - CENTRO DI RICERCA OLISTICA SCUOLA ITALIANA REIKI Via F. Cilea 91, Napoli (NA). Tel. 338.8495996 taocenter@tiscali.it www.taocenter.org DOTT. GIOVANNI MONTANARO ODONTOIATRIA E TERAPIE NATURALI Omeopatia, Posturologia, Agopunutra, Test e rimozione dei metalli pesanti. Via A. Scarlatti 126, Napoli Tel. 081.5786956, cell. 340.1495053 Omeo57@hotmail.it Centro Buddhista della Via di Diamante Via Gaetano Postiglione 14/E, Bari. Tel 349.7751145, 368.575880, bari@diamondway-center.org Dott. RENATO IUDICA Rappresentanze Prodotti Naturali Via G. Arimondi 48, Palermo. Tel. 392.6893370, 347.6215339. I dati raccolti sono stati forniti o individuati da elenchi pubblici e sono trattati in ottemperenza alla legge 675/96 con particolare riferimento agli articoli 12 e 20. Agli interessati è riconosciuta la facoltà di esercitare i diritti di cui all’art.13. Il titolare del trattamento dei dati è l’editore.

www.bioguida.com

25


GLI INCONTRI

Mark Frank “Comportamento e Inganno: refresh, review & update” Sabato 16 e Domenica 17 novembre 2013 a Padova, Università degli Studi Seminario ECM promosso da CRF - Laboratorio di Psicologia della Comunicazione in collaborazione con AMeC - Associazione Medicina e Complessità

I

l prof. Mark Frank dell’Università di Buffalo, USA, uno dei massimi esperti mondiali sulla comunicazione non verbale, terrà un nuovo seminario interattivo all’Università di Padova su “Comportamento e Inganno: refresh, review & update”, un’occasione unica per approfondire le dinamiche del comportamento non verbale nella clinica, nelle tecniche investigative, nelle attività giuridiche e nelle relazioni interpersonali. Alcuni anni or sono divenne improvvisamente nota in tutto il mondo la “forza” della comunicazione non verbale, abbreviata solitamente con la sigla CNV. Il merito di questo passaggio dall’ambito specialistico a quello divulgativo fu di una serie televisiva, Lie to Me, ispirata alla vita del celebre psicologo statunitense Paul Ekman che, anche per un libro scritto a quattro mani con il Dalai Lama, divenne nella graduatoria stilata dalla rivista Time una delle 100 personalità più influenti sul pianeta. Da lì non vi fu quasi telefilm poliziesco che non inglobasse almeno una qualche tecnica simile per riconoscere colpevoli e innocenti. Nella realtà ovviamente non è così facile come traspare dalla finzione scenica. Tuttavia con Paul Ekman si formò molti anni or sono, un giovane studente, Mark G. Frank, appassionato di investigazione, proveniente

da una famiglia di tutori della legge. Ora questo psicologo americano viene giustamente considerato come uno dei massimi esperti mondiali sulla comunicazione non verbale, con particolare competenza nel settore investigativo. Il CRF - Laboratorio di Psicologia della Comunicazione è un’istituzione fondata nei primi anni di questo secolo dal prof. Enzo Kermol, dell’Università di Trieste, interamente dedicata all’analisi delle varie sfaccettature della comunicazione umana, da quella interpersonale all’utilizzo dei mass media. In quest’ambito organizza abitualmente corsi e seminari con i maggiori esperti del settore presenti in ambito internazionale oltre che collaborare con vari master e dottorati di ricerca nelle università italiane. Il seminario rappresenta un’occasione unica per approfondire le dinamiche del comportamento non verbale nella clinica, nelle tecniche investigative, nelle attività giuridiche e nelle relazioni interpersonali. Si avrà modo di addestrarsi al riconoscimento facciale, sperimentare le tecniche di Ekman, utilizzare i materiali informatici di Matsumoto e verificare le applicazioni svolte dal prof. Frank con l’analisi di celebri casi giudiziari da lui indirizzati e risolti, oltre che da applicazioni nella vita quotidiana. Per maggiori dettagli e iscrizioni: www.smileservice.it

“Materia e Psiche” Sabato 23 e Domenica 24 novembre 2013 a Trieste Convegno ECM promosso da AMeC Associazione Medicina e Complessità

L’

evento rappresenta una di quelle rare occasioni in cui la Scienza incontra la Teologia. Bisognerebbe meravigliarsi che queste occasioni siano così rare in quanto ogni uomo, in una fase della sua vita, dovrebbe porsi degli interrogativi sul significato della sua esistenza, della vita in generale e dell’esistenza di questo cosmo. Non si tratta di una curiosità intellettuale in quanto la risposta a questa domanda dovrebbe non solo indirizzare la singola esistenza ma far prendere delle posizioni precise nei confronti dei grandi problemi che sta affrontando l’umanità intera in questo travagliato periodo storico. La cultura occidentale ha rigorosamente tenuto separato il mondo scientifico dal quello

26

umanistico con un profondo iato. Questo è ben presente anche nelle singole individualità che, da una parte esplorano il mondo attraverso la lucidità del metodo scientifico e, dall’altra, coltivano la loro anima, o la psiche, attraverso l’arte o una ricerca interiore di valori esistenziali. Il dualismo materia-psiche può anche essere visto come contrapposizione di libertà e necessità, o ancora come Universo diversamente interpretato se mosso dal caso o da una intelligenza superiore. Si tratta forse del principale dilemma - che talvolta appare inconciliabile - all’interno della nostra cultura occidentale e che, prima o poi, ogni essere umano incontra nella sua esistenza. Ed è un dilemma che non può non riflettersi in tutte le attività umane e, nella medicina, in particolare. Al medico si

chiede solamente di essere un bravo tecnico, un ingegnere scrupoloso, oppure ci si aspetta qualcosa di più, per esempio che tenga conto della realtà della psiche del paziente che ha di fronte? E ancora: il mondo interiore che caratterizza l’essere umano è semplicemente un’illusione, un sogno o qualcosa di più? E, se la psiche è qualcosa in più di un bizzarro epifenomeno della dinamica molecolare dei neuroni, è possibile indagarla con metodo scientifico? In questo convegno, con la partecipazione di teologi, medici e scienziati, si vuole affrontare questo problema, che non è solo uno dei tanti ma sembra essere quello centrale dell’essere umano. Per maggiori dettagli e iscrizioni: www.smileservice.it



LA VIA DEGLI ANIMALI

La danza dei sintomi di Andrea Sergiampietri (medico veterinario omeopata) www.homeocode.info

I

l compromesso tra diverse direzioni è l’equilibrio. Lo stato di equilibrio dà la forma che, istante per istante, pur apparendo immobile, è il risultato del continuo e variabile bilanciamento tra forze e tendenze concordi, discordi, opposte, disarmoniche o armoniche. Perdita di equilibrio: rischi e necessità Il compromesso tra forze è alla base dell’esistenza. La perdita anche parziale di questa capacità di negoziazione, distruzione e assimilazione porta un sistema, organico o non, in una zona di pericolo. Mantenere una forma (fisica, personale, sociale, di relazione) è il risultato, mai statico nel vivente, del bilanciamento tra le richieste del proprio sé, arricchite da passate esperienze, e le richieste dell’ambiente. Il passaggio da una forma ad un’altra, il cambiamento, comporta sempre una fase di non-equilibrio, preferibilmente di breve durata e proporzionata dinamicità. La tendenza a tornare in equilibrio è insita in ogni sistema ma la fase di passaggio comporta comunque un certo grado di rischio. In un sistema sano questo rischio viene gestito e in qualche modo controllato. La fase di passaggio ha la funzione di avviare e svolgere la riorganizzazione del sistema verso un nuovo livello di equilibrio di maggior stabilità. Se il sistema di partenza presenta forti

fragilità strutturali e/o funzionali, la fase di passaggio potrà essere lunga, chiaramente percepibile e caratterizzata da più tappe intermedie. In questo caso la fase di cambiamento dovrà essere gestita con somma cura e attenzione. La funzione organismica del sintomo di malattia Nel corpo fisico di un organismo vivente, se è presente una fragilità di sistema di grado non lieve, la fase di passaggio, che è contraddistinta da una temporanea e parziale perdita di forma, viene da noi percepita attraverso i sintomi della malattia. Il sintomo, oltre a essere un segnale del temporaneo squilibrio, fa anche parte delle azioni intraprese dal sistema per riorganizzarsi in un nuovo e migliore stato di benessere. Il corpo fisico può esprimere il proprio benessere o il proprio malessere attraverso un numero finito di meccanismi cellulari e organici. Questo insieme di meccanismi, trattati e studiati nella fisiologia e patologia cellulare, costituiscono un vero e proprio

linguaggio. Il sintomo è un elemento sintattico del linguaggio del corpo. Controllarlo, instaurando una terapia mirata alla sua esclusiva eradicazione non è diverso da mettere a tacere il corpo. Anche nel caso in cui questo tipo di terapia abbia successo, molto raramente sarà priva di conseguenze, ovvero un certo grado di instabilità latente permarrà nella nuova forma del sistema. La natura delle conseguenze dipende da diversi fattori, tra questi l’età biologica del soggetto, il numero e l’intensità delle terapie già ricevute nella sua vita, la qualità dell’ambiente in cui vive e qualità e quantità dell’energia vitale presente alla nascita (predisposizioni genetiche in altre e parole riduttive) e quella presente in quel determinato momento. Un soggetto giovane, mai trattato farmacologicamente, che vive in un ambiente salubre (non solo dal punto di vista igienico ma anche emozionale e sociale), con una buona energia vitale di partenza non avrà un lascito negativo da un unico trattamento farmacologico instaurato per “curare” un sintomo esclusivo. Per un soggetto adulto o anziano le conseguenze


avranno comunque un maggior peso e persistenza. Ricerca e mantenimento dell’equilibrio è un’istruzione a carattere universale e quindi olistico, analogicamente può essere utilizzata nello studio di sistemi diversi (corpo fisico, società, relazioni, agricoltura, meccanica etc. etc.) senza essere invalidata. Per chi avesse dubbi sugli effetti di “mettere a tacere un sintomo-linguaggio” suggerisco di provare a mettere la mano davanti alla bocca del/la proprio compagno/a mentre questi parla.. potrebbe sembrare un suggerimento sciocco e oggettivamente pericoloso, ma in realtà le conseguenze, non casuali, sono analogicamente simili a quelle che sperimenta il corpo fisico di un animale quando, per esempio, il sintomo del vomito viene arrestato con un intervento terapeutico (allopatico come omeopatico) mirato al solo sintomo. S. è una gatta di quasi 18 anni. Sei anni prima gli è stato diagnosticato un tumore al collo della vescica. Nell’ultimo anno presenta spesso vomito nelle ultime ore della notte, ma raramente ha episodi di cistite. Controllando il vomito, sopprimendolo con farmaci o rimedi, aumentano le difficoltà ad urinare e con esse si presenta la cistite. Per mantenere l’equilibrio del corpo fisico di S. è necessario non ostacolare l’episodio quotidiano di vomito. La soppressione dei sintomi Gli effetti della soppressione del sintomo sono un capitolo fondamentale nella medicina omeopatica. L’osservazione di come i sintomi mutano introducendo un rimedio o un farmaco permette di elaborare una prognosi corretta per il paziente, animale o umano che sia. Il rimedio omeopatico, parafrasando una certa mitologia anti-omeopatica, quando funziona non fa nulla..ovvero non fa nulla che si opponga alla direzione naturale di guarigione. La guarigione, il ripristino dell’equilibrio dinamico, è opera della “forza vitale” insita nel vivente, il rimedio omeopatico ben scelto non ne contrasta l’azione, evitandone lo spreco, modula l’intensità e ne sostiene la giusta direzione.

Due libri moderni affrontano questo argomento: “Predictive homeopathy” di P. Vijayakar e “Levels of Health” di G..Vithoulkas e E. Van Woensel. Nel primo, in particolare, viene messa in evidenza la consequenzialità temporale e spaziale nella produzione di sintomi da parte dell’organismo che permette l’elaborazione di dettagliate mappe diagnostiche/prognostiche. Sono individuate due direzioni, una detta di guarigione l’altra di malattia. La danza dei sintomi In termini generali la direzione di guarigione va da organi/tessuti importanti a organi meno importanti per la sopravvivenza fino a quelle funzioni del corpo deputate all’eliminazione di ciò che è tossico. Quando la “danza dei sintomi” segue la direzione di guarigione questa si accompagna sempre ad un miglioramento del tono dell’umore e della qualità del sonno. Se la direzione percorsa dai sintomi è quella opposta, sciogliere la prognosi e quindi invertire la tendenza diventa sempre più complicato. E’ frequente osservare in un intervento terapeutico che mette a tacere ripetutamente un sintomo, lo spostamento del segnale di squilibrio in altri organi e apparati; e non è detto che la progressione sia lineare, sono possibili approfondimenti molto gravi che repentinamente si sostituiscono a sintomi anche cutanei trattati impropriamente. Il corpo non potendo utilizzare organi periferici (di origine ectodermica) per affrontare una fase di riorganizzazione, dopo ripetuti fallimentari tentativi, si trova a dover gestire uno squilibrio maggiore che si manifesterà se possibile in organi che non compromettono la vita oppure in organi che presentano una fragilità costituzionale. Infine l’esaurimento quasi totale della forza vitale permetterà al nucleo non equilibrato di installarsi negli organi vitali primari (Uscite 7, 6 nella fig. 1) Quest’ultima evenienza è capitato di osservarla in gatto di 16 anni che in seguito ad iniezione di antibiotico, calibrata sul peso e non sull’età dell’animale, per curare una forma respiratoria di intensità lieve si è spento in pochissimi giorni entrando in uno

stato di apatia cui è seguito uno stato comatoso irreversibile. In questo caso siamo passati dall’epitelio respiratorio (di origine endodermica) al sistema nervoso centrale (di origine neuroectodermica). In Predictive homepathy vol 1 viene esposta la teoria della soppressione, elaborata su una casistica di migliaia di pazienti umani, nella quale vengono individuati sette livelli di malattia, raggruppati in base all’origine embrionale dei tessuti coinvolti e ordinati in base ai tempi dello sviluppo nell’embrione. Osservando nei singoli casi clinici l’andamento dei sintomi rapportato a questo schema è possibile capire in quale direzione siamo e soprattutto comprendere la portata di un intervento terapeutico soppressivo, sia che esso sia allopatico che omeopatico e quindi i suoi effetti perturbativi sulla vita dell’animale. C è un labrador adulto, da qualche tempo si morde e lecca una zampa posteriore. Tra le dita della zampa si sta manifestando una dermatite che non tende a guarire. Viene impostata una terapia con più rimedi omeopatici dati in contemporanea. Sebbene si evidenzi una tendenza al miglioramento questo procede molto lentamente. Accade poi, forse complice un piccolo trauma alla zampa, che il quadro sintomatico si esacerba e l’animale viene portato in una clinica. Viene sottoposto ad esami diagnostici approfonditi che non evidenziano una causa eziologica scatenante la dermatite e viene impostata una terapia antibiotica. Passa ancora tempo, la lesione migliora senza risolversi. C. prende antibiotici e trattamenti locali per diverse settimane, sembra un cane molto più calmo rispetto alla sua normalità. La risoluzione del sintomo sembra vicina quando un giorno, improvvisamente, ha come un mancamento e cade. Portata d’urgenza in una clinica veterinaria, vengono eseguiti numerosi test diagnostici tra cui una TAC. Il cane presenta una emiparesi che coinvolge la zampa posteriore “sana” e quella anteriore dello stesso lato. Malgrado visite specialistiche, consultazioni tra colleghi, ecografie, radiografie e tac non si perviene a individuare la causa di 29


LA VIA DEGLI ANIMALI

I sette livelli di soppressione Rielaborazione grafica tratta da: Predictive Homeopathy di dr. P. Vijayakar - B. Jain pub.

30


questo nuovo problema. L’ipotesi più accreditata è quella di un problema di natura cerebrovascolare che abbia determinato una specie di ictus. Il cane torna a casa, molto pacato e con difficoltà di deambulazione. A questo punto vengono provati alcuni rimedi omeopatici, uno alla volta, e trovando quello più simile alla situazione l’umore dell’animale migliora. Segue il miglioramento progressivo degli arti colpiti dalla paresi. Compare poi un’infiammazione della pelle in varie parti del corpo, il più delle volte controllata con impacchi caldi e solo quando troppo intensa con fitoterapici applicati localmente. Qualche mese più tardi, finalmente, ricompare la lesione pruriginosa interdigitale originaria. Questa volta proseguendo con la cura omeopatica, la lesione fa tutto il suo decorso naturale, meno intenso della prima volta e si risolve. L’umore del cane rimane ottimo durante tutta la terapia, l’uso degli arti è recuperato al 99%. Andare contromano in autostrada Quindi, seguendo la teoria della soppressione, il sintomo cutaneo della zampa è stato violentemente messo a tacere con una terapia mirata solo a questo sintomo. Mi piace immaginare i diversi livelli di manifestazione dei sintomi come le uscite di un’autostrada. L’autostrada si percorre in un senso di marcia prestabilito. Su questa autostrada viaggiano automezzi che, entrando dai vari caselli/organi, portano carichi di materiale da eliminare da un organo/tessuto agli organi fisiologicamente deputati all’eliminazione. Quando il numero di automezzi supera un certo limite si producono delle temibili code ai caselli. Normalmente occorrerebbero interventi sul traffico, riducendo l’immissione di automezzi o deviandone l’uscita ad altri caselli ma per cause del tutto illogiche alcuni caselli di uscita vengono chiusi. Gli automezzi stremati dall’attesa e mossi dalla necessità di uscire dall’autostrada prima o poi iniziano a percorrere a ritroso la strada, con il rischio di portare il loro carico tossico in altri e via via più nobili distretti corporei. E non è detto che la prima

via di uscita disponibile sia la più vicina alla destinazione originale. Il pedaggio è rappresentato da quanto si paga in termini di benessere. Nel caso del labrador (figura 1) passiamo dall’ectoderma, la pelle e le ghiandole coinvolte nell’infiammazione, ai vasi sanguigni che appartengono al gruppo di organi derivati dal mesoderma: il disturbo cerebrovascolare. Il percorso intrapreso dai sintomi diventa poi di guarigione perché è in questo caso inverso, in ordine spaziale ma anche temporale, a quello di soppressione. In conclusione, a meno che il pedaggio sia sostenibile nell’economia del benessere dell’animale, è sempre meglio evitare interventi terapeutici mirati a mettere a tacere l’esclusiva espressione di un sintomo. In ogni caso osservare il tono di umore del paziente, la qualità del sonno e la danza dei sintomi ci darà un’indicazione tempestiva di come stanno

andando le cose. Se raramente un farmaco allopatico tiene in considerazione le conseguenze della soppressione di un sintomo è bene anche ricordare che nemmeno i suggerimenti di quei manuali di terapie naturali che per ogni sintomo propongono una soluzione sono in ultima analisi una buona cura. Voglio dedicare questo articolo, nel mio terzo “compleanno con Bioguida”, ad un caro amico scomparso ultimamente: il dott. Giovanni Enrico Vannucci. Un grande medico (non omeopata) con una grande e speciale sensibilità. Bibliografia: “Predictive Homeopathy” vol 1, dr. P. Vijiayakar, ed. B. Jain 2008. “Levels of Health”, G. Vithoulkas, E. Von Woensel, ed. International Academy of Classical Homeopathy

31


GLI INCONTRI

I.P.

Dis-Patia ed Em-Patia di Leonarda Majaron (operatore Craniosacrale Biodinamico - B.C.S.)

L

a dispatia esprime l’incapacità di comprendere il punto di vista, i sentimenti e le sofferenze altrui, al contrario di quello che è una cosa naturale per l’empatia. Chi “soffre” di questo disturbo è alquanto riluttante ad aprire relazioni, tende a chiudersi e pertanto non è in grado di percepire le emozioni e le sensazioni, anche più sottili, non solo altrui ma pure le proprie. Si può trattare, per esempio, di persone con difficoltà a manifestare le proprie necessità, come quelle di routine presenti nel quotidiano; persone accomodanti, che per non dispiacere nessuno si caricano dei fardelli altrui nella speranza di un ringraziamento che, nella maggior parte dei casi, non arriverà, semplicemente perché non era stato chiesto di farlo. Nell’esperienza professionale ho incontrato molte persone che manifestavano questa sintomatologia, senza essere consapevoli che possono esserci altri modi di vivere le relazioni. Chiedendosi il perché e quali fatti del passato più o meno recente possano aver consentito di elaborare disturbi così profondi ed esplorando la loro infanzia, molto spesso, per non dire quasi sempre, sono emersi racconti sul fatto di non aver ricevuto sufficienti attenzioni affettive dai genitori, di non avere ricordi del loro sorriso, mentre affiorano nitide e frequenti memorie di solitudine, tristezza e impotenza. E allora, come possono queste persone possedere un sentimento che non ha avuto la possibilità di svilupparsi in sé? Le scoperte del neuroscienziato Giacomo Rizzolatti sui neuroni specchio conferma che esiste un sentimento, parte del nostro corredo genetico, che non nasce da uno sforzo intellet32

tuale o razionale e si chiama empatia! L’empatia, da non confondere con la simpatia (che include un’attitudine affettiva personale), si “incarna” già nel primo anno di vita, nelle prime poppate, quando l’infante inizia a comunicare, seppure a suo modo, con chi si prende cura di lui. Tutto il primo anno infatti costituisce il periodo in cui si costruiscono le basi delle proprie emozioni, che si imprimono nelle nostre

cellule come solchi nei dischi di vinile troppo ascoltati. Nella vita adulta continueremo a ripetere gli stessi percorsi di cui abbiamo ricevuto l’“imprinting” da piccini e, se saranno stati di gioia, sorrisi e attenzioni, saremo degli individui adulti capaci di un ascolto aperto e privo di giudizi. Per esempio, avete mai provato l’accoglienza che ci supporta nel racconto, quando veniamo ascoltati in maniera rispettosa dei nostri sentimenti, siano essi di gioia o di dolore? L’empatia è proprio il processo di essere con l’altro, nasce quando per ascoltare offriamo il nostro “spazio di attenzione”, mettendo da parte le preoccupazioni personali, in modo da far risaltare le esperienze e le percezioni dell’interlocutore. Si tratta di un approccio aperto alla comprensione e alla capacità di

immedesimarsi nei sentimenti non propri. Fa parte del nostro corredo genetico e si attiva nell’infanzia ma è possibile coltivarla anche da adulti allenandoci ad affinare la nostra sensibilità di ascolto, a cominciare da noi stessi. Questo allenamento ci permetterà, pertanto, di interpretare anche disturbi e malattie come puri segnali “messaggeri”, come “voci” che richiamano la nostra attenzione: è l’inconscio che reclama la nostra crescita di consapevolezza. Un’ esempio: avete presente quelle persone a cui piace mangiare e si abbuffano in maniera sconsiderata? E poi puntualmente piangono per il dolore e i fastidi che si manifestano in loro? Solo quando riusciranno ad interpretare il motivo reale per cui lo fanno, potranno acquisire la forza di cambiare il proprio schema e rivedere il modo di nutrirsi. E la risposta reale arriva sempre dal corpo… chiede solo di essere ascoltato! La prova che l’empatia ci appartiene da sempre è che risulta essere anche un importante fattore di sopravvivenza, perché mettersi nei panni dell’altro consente di prevedere pensieri, emozioni ed azioni e, quindi, modulare comportamenti e atteggiamenti. Ti senti capace di esprimere i tuoi stati d’animo? Partecipi alle gioie e ai dolori delle persone che ti stanno accanto? Ti è mai accaduto di non capire le tue emozioni o sentimenti? Quando una persona amica è molto felice per qualcosa, cosa provi? Sei in grado di metterti nei “panni” degli altri? Imparare ad empatizzare rispetto alla gioia altrui ci permette di condividerla, rivelandosi un aspetto molto positivo per vivere in salute e benessere, oltre ad essere veramente e piacevolmente contagiosa!


33


LA VIA INTERIORE

Il sogno come viaggio nell’infinito di Marco Baston (nagualista) www.intento.it

D

opo aver precedentemente affrontato alcuni punti importanti del nagualismo e dello sciamanesimo tolteco, parliamo dell’arte di sognare. I Toltechi usano la padronanza del sogno come chiave per le posizioni non ordinarie del punto di unione... o almeno questo è l’aspetto più evidente e conosciuto dell’arte di sognare. In realtà questa maestria è anche la chiave per comprendere la natura della posizione ordinaria del punto di unione. Partiamo da un presupposto: ciò che chiamiamo realtà non è altro che una delle innumerevoli posizioni del sogno. E’ una posizione altamente coerente e coercitiva perchè condivisa e sostenuta dall’intero genere umano. Diventa così coerente da escludere la reminiscenza di ogni altra possibile posizione. Un’altra indicazione. Per ottenere quello stato che i Toltechi chiamano “vedere” non bisogna fare altro che “svegliarsi” senza riaddormentarsi in un’altra posizione del sogno. A quel punto ci si trova nella predominanza del corpo energetico e si percepisce il mondo come energia. Quando ci addormentiamo e sognamo, recuperiamo la nostra naturale condizione di viaggiatori dell’infinito. Il punto di unione si muove liberamente, allineando elementi di altri mondi (o anche interi nuovi mondi). Il sogno ha una funzione di recupero energetico; mantenere la posizione ordinaria del punto di assemblaggio richiede tutta la nostra energia e ci esauriremmo fino a morire se non disponessimo di un sistema di ricarica. Questo sistema consiste nell’addormentarsi e sognare, permettendo così che il punto di unione si muova liberamente “accendendo” nuovi campi energetici ed ottenendo da questa accensione l’energia necessaria per garantire la sopravvivenza dell’essere. Nel sogno normale però il movimento è casuale, caotico e pieno di elementi 34

irreali, creati dalla nostra capacità e abitudine d’interpretazione. I guerrieri imparano a disciplinare il movimento del punto di unione che avviene naturalmente nel sogno, così possono spostarlo volontariamente e fissarlo in nuove posizioni, fino a fornirle della stessa coerenza di quella ordinaria. Arrivano anche a sognare nuove posizioni condivise con altri guerrieri (potremmo definirle le “realtà alternative” degli stregoni) oppure a svegliarsi mantenendo la posizione ottenuta nel sognare e sviluppando così un nuovo corpo, il corpo di sogno o doppio. Per ottenere risultati di questa portata serve un lungo lavoro che investe la propria esistenza nella sua totalità. Esistono persone che sono naturalmente portate per il sognare (i Toltechi li chiamano sognatori); queste hanno facilità nell’ottenere sogni lucidi o i cosidetti “voli astrali”. Tutto ciò però non basta: tale capacità deve venire inserita all’interno di una disciplina complessiva che consente di seguire un percorso energetico ben preciso. Generalmente il sognare dei sognatori naturali è casuale, privo di mete esatte e di linearità. La questione è che esistono delle barriere energetiche che, se non vengo-

no superate, attraversate correttamente, privano della capacità di disporre di una lucida visione della natura energetica delle nuove posizioni del sogno. In parole povere, si va avanti ma senza sapere dove ci si trova (a meno che non si incontri aiutanti fidati nel proprio sognare, ma questo è molto raro, in linea di massima è meglio non fidarsi troppo degli sconosciuti...). Carlos Castaneda ne “L’Arte di Sognare” parla di varchi del sognare, si tratta di vere e proprie soglie energetiche che non riguardano solo il sognare ma tutte le attività dei guerrieri, quindi anche agguato e intento. Per superarli nel giusto modo bisogna coordinare le proprie azioni eseguendo un’adeguata ricanalizzazione dell’energia disponibile. Il mio consiglio è quello di usare l’agguato per il sogno, anche se si è sognatori naturali. Questo modo di avvicinarsi al sognare fa sì che la nostra attività onirica si fondi su una solida disciplina che finisce per riverberarsi nelle posizioni del sogno acquisite. Ciò che noi siamo in stato di veglia si ripete nel sognare cosicchè, se non raccogliamo l’attenzione da svegli, poi non ne avremo a disposizione mentre dormiamo.


Ma esaminiamo alcuni varchi e vediamo come collegare ciò che facciamo di giorno con la nostra attività notturna. Il primo atto di un aspirante sognatore è quello di eseguire sogni lucidi a volontà; cioè rendersi conto di stare sognando mentre si sogna e farlo volontariamente. Ci sono molti metodi per ottenere questo risultato (descritti nel mio libro “La Soglia dell’Energia” e non è possibile riportarli qui per ovvi motivi di spazio), io però ne consiglio vivamente uno: ricanalizzare durante lo stato di veglia l’energia impegnata in attività inutili e usarla per “intendere” il sognare. Nella pratica procediamo come segue. Come attività inutile prendiamo un’abitudine. Eliminare le abitudini è in effetti uno dei sistemi più efficaci per ottenere sogni lucidi perchè si elimina la ritualità dallo stato di veglia. Diciamo che ci concentriamo su un’abitudine “interna”, cioè su quei cicli pensiero - sentimento - azione di cui le nostre giornate sono costellate. Di solito sono particolari della nostra esistenza che tornano ciclicamente durante la giornata e ci fanno andare in loop, cioè ci spingono a ripetere gli stessi pensieri e sentimenti. Può essere una situazione sul lavoro, in casa, nelle relazioni personali. Di fatto basterebbe pensarci una volta sola e giungere a una decisione per poi staccarsene definitivamente, ma

di solito non è così. Il modo in cui questi cicli inchiodano la nostra attenzione è lo stesso che si ripete nel sogno normale e ci impedisce di renderci conto di stare sognando fissando la nostra attenzione su particolari del sogno. In realtà è l’energia disponibile che, tramite la fissazione dell’attenzione, viene canalizzata e consumata sostenendo tale canalizzazione. I guerrieri usano l’agguato in questi casi. Si interrompe il dialogo interno, ci si sposta nell’area della volontà (il centro di potere intorno all’ombelico) e si ricanalizza l’energia intendendo il sognare, cioè emettendo dalla volontà stessa il comando di essere consapevoli di sognare mentre si sogna. Per migliorare l’efficacia si evoca la sensazione del sogno (specie se si sono già fatti songi lucidi), ricordando così al proprio corpo la reale natura del mondo in cui viviamo. Eseguire sogni lucidi a volontà corrisponde a superare il primo varco del sognare. Il secondo varco consiste nel costruire il sognare, ovvero sostenere la nuova posizione del sogno acquisita il più a lungo possibile, fino a fornirla della stessa coerenza di ciò che chiamiamo realtà. Per farlo, nella pratica, il sognatore usa la propria attenzione del sogno per mantenerlo così com’è, evitando

che cambi in un’altro sogno o che gli elementi del sogno stesso si trasformino. Insomma, deve acquisire la stessa stabilità e concretezza della realtà ordinaria. Questo è un momento davvero stupefacente. A mano a mano che il sogno acquisisce stabilità, tutto diventa così reale da superare persino lo stato ordi-

35


LA VIA INTERIORE

nario e si ottiene anche la capacità di agire nel sogno e sul sogno a propria volontà. Per arrivare a stabilizzare la nuova posizione il sistema migliore è avere uno scopo prefissato: raggiungere un certo posto, compiere determinate azioni. Ciò che conta è avere deciso prima, in stato di veglia, qual’è l’aspetto pratico da ottenere nel sognare e riuscire a ricordarlo e portarlo a termine. A questo stadio l’ostacolo consiste nella nostra abitudine ad agire per mezzo del corpo fisico. Nel sognare ci troviamo nella predominanza del corpo energetico, siamo il nostro corpo energetico, cioè noi stessi e, quindi, per agire dobbiamo usare il corpo energetico.

per mezzo della volontà (l’area intorno all’ombelico). Nel sognare si lanciano le fibre di energia da questa zona del corpo fino al punto dove vogliamo andare e poi ci si lascia “tirare”; in un attimo ci si ritrova lì.

Pensiamo a quei sogni nei quali vorremmo correre ma non ci riusciamo... Siamo come incollati al suolo. Il problema è che stiamo tentando di usare il corpo energetico come quello fisico: non può funzionare. C’è un esercizio da fare nel sognare per imparare ad agire col corpo energetico. Ci si sposta

(NDR: per approfondire tutte le tematiche legate a termini quali: punto di unione, agguato, intento, guerriero, volontà, dialogo interno, gli stessi Toltechi, si rimanda al libro di Marco Baston “La Soglia dell’Energia”, BioGuida Edizioni).

36

Questo è anche preparatorio al superamento del terzo varco che consiste nel cambiare sogno a volontà, cioè lasciare che il punto di unione si sposti e poi fissarlo in un’altra posizione, tutto direttamente nel sognare, svegliandosi da un sogno all’altro. Non abbiamo lo spazio per trattare tutti i varchi del sognare ma, del resto, nessuno spazio è sufficiente considerando che il sognare apre le porte dell’infinito.

INCONTRI CON L’autore e presentazione del libro “la soglia dell’energia” Sarzana (SP) - Sabato 5 ottobre Libreria Il Terzo Luogo Via Fiasella 75 - dalle ore 18.00 Trieste - Martedì 15 ottobre Associazione Gendai Reiki Italia Via Beccaria 7 - dalle ore 20.30 Udine - Mercoledì 16 ottobre Libreria Per l’Anima Via Pordenone 58 - dalle ore 18.30 Lerici (SP) - Domenica 20 ottobre Associazione La Via dello Yoga Loc. Tre Strade 15 - dalle 14 alle 18.30 Catania - Giovedì 24 ottobre Tre giornate di attività pratica. Dalle 19.00 presso il Pub Ixtlan, Via Teatro Massimo 33, Catania. Seguiranno tre giornate di applicazione pratica delle tecniche descritte. Firenze - Venerdì 29 novembre Libreria Il Monte Analogo Via Guido Biagi 14 - dalle ore 17.00 Per informazioni e prenotazioni: cell. 348.5504869


LA SOGLIA DELL’ENERGIA Migliaia di anni fa, nel Messico precolombiano, donne e uomini dotati di grande curiosità e sete di conoscenza diedero inizio ad un percorso di esplorazione dell’ignoto, spingendosi al di là della barriera della percezione. Chiamarono “Nagualismo” questo percorso e, se stessi, “Toltechi”. Il Nagualismo pone le sue basi sul principio che l’universo sia un insieme di campi di energia, percepibile direttamente da noi tutti, quando oltrepassiamo i limiti imposti dall’interpretazione. I Toltechi svilupparono le tecniche per liberarsi da tali limiti, per consentire di riappropriarci di quanto più profondo ci appartiene: la totalità del sé. L’obiettivo dei loro sforzi è stato duplice: permettere il ricordo della propria natura energetica e utilizzare pragmaticamente la nuova visione della realtà. Questo viaggio prosegue ancora oggi, grazie all’impegno dei nuovi Toltechi. Il Nagualismo è stato portato all’attenzione del mondo occidentale da Carlos Castaneda, ultimo erede di una stirpe di guerrieri durata secoli. Tale lignaggio però non era l’unico a persistere.

BioGuida Edizioni

NUOVA USCITA

Dall’inizio degli anni ’90 l’autore ha effettuato una lunga serie di viaggi in Messico, nel corso dei quali si è verificato l’incontro con un gruppo di Toltechi che detiene la conoscenza delle tecniche per muovere il punto di unione. Si tratta di un lignaggio diverso da quello di cui Castaneda fu l’ultimo Nagual ma sempre appartenente alla stessa tradizione. Questo libro racchiude ciò che i lettori di Castaneda aspettavano da molto tempo: sogno, agguato, intento, maestria della consapevolezza, ricapitolazione. Tutte le parti fondamentali del Nagualismo sono esposte in modo chiaro, spiegando tecniche, metodi, strategie, esempi pratici, con la finalità di renderli praticabili e sperimentabili direttamente, oltre a molti altri aspetti mai trattati finora. Dopo un lavoro decennale, l’autore è riuscito a mettere a punto un sistema che rende disponibili le tecniche dei Toltechi ben al di là del contesto tradizionale nel quale sono state sviluppate. Ora, con questo libro, è qui per offrirle a voi.

BioGuida Edizioni: www.bioguida.com - info@bioguida.com - 040.3229773 - infoline: 338.8852117


GLI INCONTRI

La visione immaginale di James Hillman di Paola Bertoldi (counselor, scuola di Nonterapia)

J

ames Hillman, scomparso di recente, è stato uno dei più fertili e creativi autori della psicologia postjunghiana. Il libro di Selene Calloni Williams, sua diretta allieva, ne è una testimonianza illuminante. In esso si trova una autentica risposta: la chiave del metodo immaginale che sussurra (e non grida) all’orecchio le parole di un’iniziazione antica che tratteggia il futuro del pensiero psicologico. C’é veramente un segreto alchemico rivelato tra le pagine che scorrono veloci, perché la lettura riesce a essere leggera e accattivante, grazie all’espediente narrativo che tutto inquadra nel tenue chiarore del primo mattino, quando l’autrice si reca per i suoi allenamenti lungo il canale della città di Edimburgo. Lì, mentre corre nel freddo, vede riflesso nel ghiaccio del canale il volto del maestro e intrattiene con lui un dialogo fatto non solo di parole ma soprattutto di

eventi. Non procedendo per concetti ma per immagini, come appunto dovrebbe essere un libro sulla psicologia archetipica e sulla visione immaginale che essa ispira. Questa è un’incisiva eredità del pensiero e dell’opera di Jung. Il sentimento centrale della visione immaginale ci rivela che la realtà è immagine, sogno, miraggio, proiezione. La realtà oggettiva e il materialismo sono il frutto di un’ipnosi dalla quale bisogna risvegliarsi. Questo risveglio è chiamato in psicoanalisi “ritiro delle proiezioni” e nelle tradizioni spirituali esoteriche, come il tantrismo sciamanico “riassorbimento del reale”. Si tratta di un processo che avviene in due momenti fondamentali. Nel primo momento del cammino immaginale apprendiamo a riportare ogni cosa, persona, luogo ed evento alla sua reale natura, che è immagine. Questo primo momento si chiama anche smaterializzazione e depersonalizzazione del reale. Nel secondo momento apprendiamo ad agire su quella creazione immaginale che è l’esistenza, cessando

38

di essere le vittime degli eventi e apprendendo ad esserne i maestri, i compagni, gli amanti. Governare gli eventi e non subirli è il divenire di un cammino affascinante che riempie la vita di significato. Un cammino non-terapeutico che non anestetizza disagi e disturbi, ma li utilizza come chiavi per la trasvalutazione dei significati degli eventi che, se guardati con occhi liberi da ogni condizionamento, sono enti, entità, spiriti, dei e demoni con cui siamo legati dall’eros della vita. È l’esperienza estetica, che nobilita le nostre nevrosi e le nostre diversità anziché anestetizzarle. La grande eredità di Jung, che si esalta nel pensiero di Hillman, ci mostra che la nostra vita è mito. “Guarire” significa per noi scoprire il mito che mettiamo sulla scena della vita, vivendo. “Noi non possiamo che fare nel tempo ciò che gli dei fanno nell’eternità”, afferma James Hillman. Se il processo psicoanalitico del ritiro delle proiezioni e il procedimento tantrico del riassorbimento del reale sono speculari, allora come


può il cammino rimanere contenuto entro i confini dell’Occidente? Inevitabilmente, si scopre che la psicologia post-junghiana ci ricollega alla religione primeva, al sentire animistico proprio dell’umanità che vive in simbiosi con la natura. In questo sentire gli avi come archetipi importanti nella nostra esperienza umana, il corpo non è un oggetto ma un simbolo e gli organi sono spiriti. Così si toccano temi molto sentiti: da quelli della psicologia transgenerazionale a quelli della cura olistica, tutti affrontati, naturalmente, in chiave immaginale. Partendo dal concetto di “inconscio collettivo” di Jung, James Hillman arriva a dare alla psiche un fondamento poetico. La psiche poetica non può essere indagata con strumenti scientifici. Piuttosto l’approccio alla psiche nella visione della psicologia archetipica di Hillman fa pensare all’impiego di strumenti artistici e alle tradizioni dei popoli animisti. Dall’inconscio collettivo di Jung all’anima del mondo di Hillman il passo è creativo e poetico. Il concetto hillmaniano di anima mundi afferma che ogni cosa, ogni luogo, ha la sua anima. Saper entrare in relazione con essa ci permettere di esistere in modi più ricchi e creativi. Percepire che il letto in cui si dorme ogni notte, la sciarpa che si indossa al mattino, hanno un’anima, significa poter entrare in una relazione più intensa con essi: un rapporto d’amore che dà più di una mera relazione materialistica. La connessione basata sulla percezione dell’oggetto come tale si esaurisce nel suo consumo, ci fa esistere in un mondo di valori economici, di calcolo, di più e meno; un mondo in bianco e nero. La relazione con l’anima delle cose ci consente di amarle e l’amore, all’improvviso, colora il nostro mondo; le cose e i luoghi ci parlano, aiutano nei sogni, raccontano storie che aprono a nuove esperienze dell’anima. L’eredità di Jung, che anima il rivoluzionario pensiero di Hillman, è evidente in due immagini chiave. La prima ci mostra che le idee non sono

nostre. Le idee sono eidola, cioè sono idoli, dei e demoni, spiriti e numi. La seconda immagine afferma che il nostro corpo, lontano dall’essere “oggetto”, è anch’esso, alla stessa stregua di ogni altra cosa, simbolo e immagine. Jung aveva affermato che gli organi sono dei e Hillman gli aveva fatto eco, sostenendo con energia che gli dei sono divenuti malattie. Il dio Pan, che nella nostra cultura viene sperimentato come panico, è forse l’esempio più eclatante di ciò. Le malattie sono anch’esse eidola. Le idee negative si impossessano di un individuo per due ragioni: la prima è che egli ha tradito la natura, la seconda è che ha interrotto le tradizioni ancestrali. La cultura che abitiamo nasce con un atto di tradimento della natura, che è raccontato in molti miti, per esempio quello di Arianna, dove Minosse, re di Creta (il quale rappresenta la struttura della psiche che rivendica il dominio sulla natura) chiede a Poseidone (divinità di natura) un segno del proprio potere. Questi acconsente e fa avere a Minosse un toro bianco con il patto che egli l’avrebbe restituito attraverso un sacrificio rituale. Ma, quando il re vede il toro così possente e bello, rifiuta di restituirlo e vuole farne un bue delle proprie mandrie. Il mito esprime qui il primo archetipo sul quale si fonda la nostra cultura: il tradimento del patto con la natura e il tentativo di addomesticare la selvatichezza. Questo è quanto avviene nella vita di ciascuno, giacché ogni uomo nasce con il carico di un “peccato” che di quel tradimento originario è l’espressione più diretta. Durante l’infanzia e l’adolescenza ognuno si occupa, con la complicità dei genitori e della cosiddetta educazione, di addomesticare la propria selvatichezza. Dopodiché tutto quello che accade nel mito ci riguarda molto da vicino. Ma fermiamoci qui, a quel patto tradito… Una delle prime cose che gli sciamani della Siberia e della Mongolia fanno al loro paziente, non appena entrano in trance, è metterlo in relazione con gli spiriti dei suoi avi. Selene Calloni, nel suo libro afferma

N

on si scriverà nulla di nuovo: autori molto più importanti hanno scritto del modello di salute in medicina olistica ed essi stessi sono stati preceduti da filosofi, medici e ricercatori dell’antico passato. Invero, nella pratica clinica caeriodo in cui compaiono le lesioni dell’animale, il “si

che la psicologia post-junghiana (in particolare la psicologia archetipica di Hillman) porta quasi naturalmente alla psicologia transgenerazionale, la quale, a sua volta, ci collega al sentire dei popoli animisti, alle culture tribali e sciamaniche. L’IO sociale, nel suo delirio di potere, tradisce il patto con la natura interrompendo le usanze degli avi. Da sempre, infatti, gli avi avevano compiuto il rituale sacro che Minosse rifiuta di fare. Poseidone non è il solo aspetto dell’anima adirato per il tradimento dell’IO sociale, basti pensare al Dioniso delle Baccanti per avere un altro esempio. Gli dei sono organi e gli organi sono divenuti malattie, mali fisici, psichici ed esistenziali. La malattia viene per ricordare all’IO sociale di compiere, alla fine, quel rito lasciato incompiuto, per rimediare al tradimento del patto con la natura. La malattia è l’occasione per ristabilire l’equilibrio universale, l’ordine primevo. I nostri mali, i nostri disagi, i disturbi, ci permettono di rientrare in contatto con l’anima, sono passaggi aperti verso il mondo infero, la dimensione nella quale l’anima è stata rinchiusa, come al centro di un labirinto. L’infero è il regno di Ade, la dimensione delle ombre, dell’invisibilità, degli avi, dei sogni, dell’anima. Un mondo 39


GLI INCONTRI

interiore, che è stato reso inferiore e persino “satanizzato”. Le emozioni “oscure”, prodotte dalla sofferenza dell’IO sociale aprono passaggi verso l’infero. La società che vive il tradimento del patto con la natura produce una quantità esasperata di emozioni oscure: come un richiamo incessante dell’anima. l’Io che vuole il potere sulla natura, risponde alla malattia con aggressione, tentando di uccidere il mostro che sente ruggire nel labirinto delle viscere corporee, invece di ricordare il sacrificio, il sacrum facere, il viaggio iniziatico, la morte e rinascita mistica, la morte in vita che ristabilisce l’ordine universale. Il libro è un aiuto che insegna l’arte preziosa della trasvalutazione a mezzo della quale è possibile percorre il “cammino controcorrente”, proprio della psicologia archetipica ma anche delle tradizioni animiste dei popoli primitivi, delle vie spiri40

tuali, dei percorsi iniziatici, tantrici e alchemici. All’interno non solo vi è uno straordinario DVD che documenta molteplici tradizioni animiste del pianeta ma anche un brano inedito di James Hillman stesso in cui parla di ecologia profonda. Ecco un breve estratto che sicuramente vale la pena di leggere per intero, come omaggio al pianeta e alla fede nella sua rinascita: “E’ molto difficile per noi oggi, dopo Cartesio, che creò i presupposti filosofici per lo sfruttamento dell’ambiente, dichiarandolo morto e privo di anima, di attività propria, davvero difficile per noi immaginare che la terra letterale possa essere animata, dotata di spirito. Popoli di molte altre culture percepiscono la terra sulla quale vivono e dalla quale traggono vita, non semplicemente come una madre che nutre e punisce, bensì come parte integrante della loro stessa anima. L’anima interiore e la terra esteriore sono unite per

osmosi, cosicché quando si verifica un impetuoso movimento, una migrazione oppure una distruzione radicale della terra mediante l’apertura di miniere, la costruzione di dighe e la deforestazione, tali popoli sentono deteriorarsi la loro stessa anima, la vita li abbandona e muoiono. Tutto ciò non accade soltanto per motivi economici, per il fatto d’essere stati privati dalla loro fonte di sussistenza, degli animali, delle piante, dell’acqua, ma perché il loro mondo spirituale è stato smembrato; hanno perso i loro protettori, la loro ragione per esistere e per servire. Quando noi preghiamo “Sia fatta la tua volontà” ci rivolgiamo ad un dio astratto, trascendente, che vive a grandi distanze dalla terra, se davvero “vive”. Quando i popoli animisti e politeisti, pagani, pregano ‘Sia fatta la tua volontà’, si rivolgono alla pioggia e al fiume, alle piante a agli insetti, ai poteri e alla volontà della terra stessa.”



PAROLE E MUSICA

a cura di Mari Valentini

L’anima e la mente A cura di Vittorino Andreoli e Franco Buzzi

Renata Pisu

Né Dio né legge

(San Paolo Edizioni)

Nassim Nicholas Taleb

Il cigno nero (Come l’improbabile governa la nostra vita)

(La Cina e il Caos armonioso)

(Il Saggiatore)

(Editori Laterza)

U

N

el pensiero cinese si conosce e si avverte il senso del sacro anche se non si affida alla religione una funzione differenziata dalla società che diviene. Nella visione del mondo d’Oriente l’umano non si contrappone al divino, l’ordine etico e quello naturale sono solidali, regolati da principii d’alternanza e non di contrapposizione. In Occidente invece la religione tutto pervade e non è concepibile un’Europa senza il Cristianesimo, senza teologi e senza papato, senza conflitti esecrabili compiuti nel nome di un Dio che maschera il bisogno rabbioso di insensate violenze e senza grandi eretici, scrive l’autrice di questo lavoro, che ha vissuto a Pechino come osservatrice e cronista degli anni che hanno preceduto la rivoluzione culturale. E’ interessante la prospettiva con cui questa pubblicazione analizza l’irriducibile antitesi tra civiltà, soffermandosi sulle motivazioni di fondo per cui in Cina la sintonia cosmica nasce da una perfetta corrispondenza tra uomini e Dei. I santi e i saggi non compiono miracoli ma indicano semplicemente la via da percorrere. Si tratta di storie che raccontano il paese antico, il celeste impero della nostra memoria e del nostro immaginario e quello vicinissimo e contemporaneo, che è divenuto una potenza egemone facendo singolarmente a meno di quelli che sono i nostri irrinunciabili paradigmi ideologici di riferimento. E seppure oggi si assista ad un’apparente convergenza di elementi cinesi, europei e statunitensi, sarebbe sbagliato pensare ad una reale quanto improbabile vicinanza, scandita solo sul terreno comune di alcuni nostri vizi culturali, quali il delirio di consumo e di potere. 42

C

he cos’è l’anima? E in quali relazioni si intreccia alle emozioni ed alla vita del corpo? Ed ancora, in quali alla mente ed al cervello? Una parola antica di millenni (ame, seele, soul, alma) che evoca un fascino fortissimo sull’esistenza di ognuno e su cui l’umanità non ha mai smesso di interrogarsi e cercare nuove ipotesi di lettura e d’interpretazione, che coinvolgono la nostra stessa radice spirituale ed essenziale. Quest’interessante lavoro collettaneo, nato dagli Atti di un Convegno organizzato dall’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere di Milano nel dicembre dello scorso anno, affronta il tema dei nessi “anima-mente”da vari punti di vista, dalla fede alla scienza, dalla filosofia alla biologia, dalla religione alla fisica e con un’attenzione particolare alle ultime scoperte in merito delle neuroscienze, che analizzano i meccanismi neuropsicologici dei nostri pensieri e comportamenti, anche in rapporto all’esperienza del sacro, come molti studi testimoniano. Partendo dall’idea di anima in filosofi come Platone, Agostino e Tommaso d’Aquino, passando per Cartesio e Kant fino ad Hegel, il profilo dell’anima viene, nella seconda parte del testo, approcciato da una visuale più strettamente scientifica, ed infine, nella terza sezione, da uno sguardo etico e teologico, che concludono la discussione su domande sempre aperte ed ineludibili dei nostri itinerari terreni e condivisi di uomini.

n libro sferzante, che ci avvicina a tutto ciò che è raro, variabile, imprevedibile ed irripetibile. Eppure, scrive l’autore, che insegna Scienze dell’incertezza all’Università del Massachusetts, è proprio per capire gli eventi più consueti della nostra esistenza e dei nostri comportamenti che vanno considerati quelli estremi ed inconsueti.Nella vita sociale e nella storia, per esempio, molto accade per scossoni e balzi, eppure quasi tutto ciò che si studia in questi campi si concentra sulla normalità: è come se, in un bisogno di autoinganno collettivo, gli uomini abbiano bisogno di analizzare ciò che pare loro sensato, controllabile e rassicurante. Tuttavia, ribadisce Taleb, chiunque si ostini a cercare conferme finisce per affidarsi ad una sorta di empirismo ingenuo ed illusorio, sebbene il nostro futuro esiga il contrario. L’idea di questo lavoro imponente e provocatorio è audace anche se fastidiosa per tutti coloro che si ritrovano appollaiati sulle geometrie delle loro passioni: l’umanità, nonostante il progresso e la crescita della conoscenza prodottasi, anzi in virtù di essi sta vivendo un momento epocale che esige una svolta in tal senso perchè il nostro futuro sarà sempre meno prevedibile. Basta un solo evento inaspettato per demolire schemi consolidati a fatica da secoli di autoconvincimento. Per natura impariamo dalla ripetizione e dalla coazione dei nostri modelli ed esperienze, trascuriamo sistematicamente l’ignoto e siamo indifesi di fronte agli imprevisti. Questo libro scanzonato e provocatorio ci spiega invece perchè ci si dovrebbe liberare di tutto quello che si è imparato nella vita di ognuno per utilizzare a proprio favore le circostanze di tutto ciò che è altamente improbabile, per essere sedotti ad ogni istante dal fascino dell’incomprensibilità e dell’insicurezza dell’esistenza e del destino.


a cura di Francesco Giordano

BWB

Human Nature (Headsup)

I

l chitarrista Norman Brown, il sassofonista Kirk Whalum e il trombettista Rick Braun vantano una rispettiva carriera da solisti che negli U.S.A. in particolare, ma anche in Giappone e nel Nord Europa, è stata accompagnata da un grande consenso di pubblico. Rappresentanti fra i più rinomati del genere smooth jazz nonchè vincitori di Grammy Award, hanno occasionalmente inciso degli album in trio come BWB. Il nuovo progetto nato dalla collaborazione di questi talenti è dedicato alla musica di Michael Jackson. “Human Nature” infatti vede il trio rileggere in chiave strumentale alcuni classici del repertorio della scomparsa pop star Americana. Gli 11 pezzi selezionati esplorano l’eterogeneità musicale di Jackson attraverso interpretazioni che interagiscono con sonorità che spaziano dal contemporary jazz al blues alle influenze latine, esaltando quell’aspetto melodico e a cavallo fra pop e soul tipico di Jackson. Brown, Whalum e Braun hanno ripercorso diversi momenti artistici passando dai Jackson Five ad alcuni pezzi tratti dalla straordinaria discografia solista fra cui “Off the wall”, “Thriller” e “Bad”. Il pezzo che dà il titolo al lavoro vede come ospite alla voce l’affascinante Shelea, una delle soul singer emerse prepotentemente nel più recente panorama musicale. “Billie Jean” mantiene tutta la carica della versione originale mentre “Who’s Loving You” si colora di venature blues. Davvero originale la versione reggae-ska di “Beat It” con richiami pop caraibici.

Chieli Minucci & Special EFX

Genesis (Shanachie)

E

ra il 1984 quando l’allora ventiseienne chitarrista newyorkese Chieli Minucci e il percussionista ungherese George Jinda pubblicavano il primo album con il nome di Special EFX. Effetti speciali per un connubio che durò fino al 2001 quando Jinda si spense stroncato da una lunga malattia che lo aveva tenuto lontano dal palco già dal 1997. Minucci ha continuato l’attività con la band e ai 13 album realizzati

con Jinda ne ha poi pubblicati altri 6 l’ultimo dei quali “Genesis” è un po’ un ritorno alle origini musicali. Per l’occasione Minucci ha chiamato al suo fianco alcuni elementi che componevano l’originaria band: il bassista Jerry Brooks, il batterista Lionel Cordew e il tastierista Jay Rowe ai quali si sono aggiunti David Mann al sax e il leggendario percussionista Omar Hakim. “Genesis” è un disco fresco e ricco di sorprese. Dalle più orecchiabili “Crazy Eight” o la stessa “Genesis” fino all’evocativa “The Haunting” dove Minucci si avvale dell’apporto di Lao Tizer e Karen Briggs. Vi è anche spazio per la voce della vocalist di Shanghai Xu Feiyu che regala atmosfere tranquille e morbide nella melodica “Mirage”; ancora una voce, quella del diciannovenne Victor Starsky che in “Far Away” contribuisce con il suo stile rock-pop a disegnare una melodia fresca e decisamente orientata verso territori pop più che jazz. Vi è poi una dedica particolare all’amico e co-fondatore Jinda in “Calico”, pezzo che prende il nome da un micio che Minucci aveva da ragazzo e che conduce l’ascoltatore in un’altra dimensione, eterea e sospesa fra ricordo e immaginazione. Non mancano episodi smooth jazz, stile di cui gli Special EFX sono fra i fondatori, come “Blue Lagoon” e “Till The End Of Time” con un prezioso riff di chitarra che duetta a meraviglia col tenore di Mann.

Earl Klugh

Handpicked (HeadsUp)

A

distanza di 5 anni dal precedente “The spice of life” torna sulla scena musicale Earl Klugh, il sessantenne chitarrista del Michigan che ha all’attivo oltre trenta album ed è considerato uno dei maggiori talenti della sei corde in circolazione. Fra le numerose collaborazioni basta citare quelle con Bob James, Joe Sample e George Benson il quale lo volle già nel 1973 sul palco ad affiancarlo nel suo tour. Il nuovo lavoro di Klugh “Handpicked” vede questo maestro della chitarra classica e acustica proporre 16 eleganti e raffinate riletture di alcune cover in chiave squisitamente acustica riproponendo una formula già apprezzata nel 1989 e nel 2005 con i fortunati “Solo Guitar” e “Naked Guitar”. In 13 pezzi Klugh si accompagna esclusivamente con la propria chitarra mentre in tre brani è affiancato da illustri ospiti come Bill Frisell, Jake Shimabukuro e Vince Gill. Frisell interviene con la sua inconfondibile chitarra elettrica nella rivisitazione di “Blue Moon”

mentre Shimabukuro contribuisce con il morbido suono dell’ukulele a regalare una suggestiva interpretazione di “Hotel California” degli Eagles. La collaborazione con Vince Gill vede Earl Klugh rileggere una delle ballate più famose degli Everly Brothers “All I Have To Do Is Dream”. Per il resto 9 originali versioni per sola chitarra di pezzi come “Alfie” di Bacharach, “Round Midnight” di Monk, Williams e Hanighen, o “If I fell” di Lennon e Mc Cartney, oltre a quattro pezzi a firma dello stesso chitarrista, “In six”, “Where The Wind Takes Me”, “Morning Rain” e “This time”. Un disco destinato a rimanere nel tempo.

George Benson Inspiration

A Tribute To Nat King Cole (Concord/Universal)

U

no dei più grandi chitarristi della musica contemporanea torna con il suo 36° album a quasi 50 anni dal suo debutto discografico risalente al 1964 e che si intitolava in modo promettente “The new boss guitar of George Benson”, titolo che presagiva evidentemente l’ascesa nell’Olimpo dei più grandi chitarristi di sempre. Il nuovo lavoro del settantenne chitarrista di Pittsburgh è un omaggio alla musica di Nat King Cole: “Inspiration: a tribute to Nat King Cole” si compone di 13 brani (di cui uno, “Mona Lisa”, firmato Little Georgie Benson), e due bonus track, selezionati e riletti a dovere nell’arco di quattro anni da Benson durante il tour, a sua volta tributo, “An unforgettable tribute to Nat King Cole”. Con l’apporto della Henry Mancini Institute Orchestra (un ensemble di ben quarantadue elementi ) e gli arrangiamenti di Riddle Nelson, il disco presenta anche alcuni duetti: quello con la vincitrice del Tony Award, Idina Menzel, quello con la stella nascente Judith Hill, e una speciale collaborazione con il trombettista vincitore di diversi Grammy (e, addirittura, di un premio Pulitzer per la musica) Wynton Marsalis. Lo stesso Benson afferma: “ho vissuto pienamente ogni momento di questo lavoro. Non si può mettere insieme un disco come questo senza metterci il cuore. Ho preso da Nat King Cole: è stato lui a mettere per primo il cuore in tutto quello che faceva”. George Benson ha aggiunto al cuore la sua straordinaria voce e chitarra.

43


presenta DOPO ANNI DI ATTESA DALL’ULTIMA RISTAMPA

FINALMENTE È USCITA L’EDIZIONE COMPLETAMENTE RIVEDUTA E CORRETTA DEL LAVORO FONDAMENTALE DI JOHN UPLEDGER E JON VREDEVOOGD

IL MANUALE DI

TERAPIA CRANIO SACRALE UN TESTO IMPERDIBILE PER GLI OPERATORI DI TERAPIA CRANIO-SACRALE, UTILIZZATO COME MANUALE PER L’AMMISSIONE AI PRIMI LIVELLI DI STUDIO INDISPENSABILE PER QUALSIASI OPERATORE DEL BENESSERE CHE DESIDERI APPROFONDIRE I CONCETTI BASILARI DI UNA DISCIPLINA ORMAI UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTA PER LA SUA STRAORDINARIA VALIDITà ED EFFICACIA

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: BioGuida Edizioni: Tel. 040.3229773 - infoline: 338.8852117 info@bioguida.com - www.bioguida.com Accademia Cranio-Sacrale: Tel. 040.3476191 - info@accademiacraniosacrale.it




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.