ASTA antiquariato e dipinti sec. XIX parte I
ASTA ASTE DI ANTIQUARIATO BOETTO s.r.l. Antiquariato e pittura sec. XIX parte I Prima sessione
Lunedì 28 Settermbre 2015 ore 16.00 (lotti 1- 230)
Seconda sessione
Lunedì 28 Settermbre 2015 ore 21.00 (lotti 231 - 397)
Antiquariato e pittura sec. XIX parte II Terza sessione
Martedì 29 Settermbre 2015 ore 15.00 (lotti 398 - 729)
Quarta sessione
Martedì 29 Settermbre 2015 ore 21.00 (lotti 730 - 999)
Esposizione Giovedì Venerdì Sabato Domenica
24 25 26 27
Settembre Settembre Settembre Settembre
10.00 10.00 10.00 10.00
-
12.30 / 15.00 - 19.00 12.30 / 15.00 - 19.00 19.00 12.30 / 15.00 - 19.00
Preview a Milano in Foro Buonaparte 48 Lunedì 21 e Martedì 22 Settembre 2015 orario continuato 11.00 - 18.30 Mura dello Zerbino 10 rosso, 16122 Genova Tel. +39 010 25 41 314 Fax +39 010 25 41 379 Foro Buonaparte 48, 20121 Milano Tel. +39 02 36 76 82 80 e-mail: asteboetto@asteboetto.it www.asteboetto.it
Condizioni di vendita 1. I lotti sono posti in vendita dalle Aste Boetto in locali aperti al pubblico , essa agisce quale mandataria in esclusiva in nome proprio e per conto di ciascun Venditore il cui nome viene trascritto negli appositi registri di P.S. presso Aste Boetto. Gli effetti della vendita influiscono sul Venditore e Aste Boetto non assume nei confronti dell’Aggiudicatario o di terzi in genere altra responsabilità oltre quella ad essa derivante dalla propria qualità di mandataria. 2. Gli oggetti sono aggiudicati al migliore offerente e per contanti; in caso di contestazione tra più Aggiudicatari, l’oggetto disputato potrà , a insindacabile giudizio del Banditore, essere rimesso in vendita nel corso dell’Asta stessa e nuovamente aggiudicato. Nel presentare la propria offerta, l’offerente si assume la responsabilità personale di corrispondere il prezzo di aggiudicazione, comprensivo della commissione dei diritti d’asta, di ogni imposta dovuta e di qualsiasi altro onere applicabile. 3. Aste Boetto si riserva la facoltà di ritirare dall’Asta qualsiasi lotto. Il banditore, durante l’Asta, ha la facoltà di abbinare o separare i lotti ed eventualmente variare l’ordine di vendita. Lo stesso potrà, a proprio insindacabile giudizio, ritirare i lotti qualora le offerte in Asta non raggiungano il prezzo di riserva concordato tra Aste Boetto e il Venditore. 4. Alla cifra di aggiudicazione sono da aggiungere i diritti d’asta del 23%. Sui beni contrassegnati con “*” che provengono da imprenditori non soggetti al regime del margine, è dovuto il diritto d’asta pari al 23% oltre Iva, e la vendita è soggetta ad Iva sull’intero valore di aggiudicazione, oltre spese. 5. Il Direttore della vendita può accettare commissioni d’acquisto delle opere a prezzi determinati su preciso mandato e può formulare offerte per conto del venditore. 6. Aste Boetto può accettare mandati per l’acquisto (offerte scritte e telefoniche), effettuando rilanci mediante il Banditore, in gara con il pubblico partecipante all’Asta. Le Aste Boetto non potranno essere ritenute in alcun modo responsabili per il mancato riscontro di offerte scritte e telefoniche, o per errori ed omissioni relative alle stesse. 7. Nel caso di due offerte scritte identiche per il medesimo lotto, lo stesso verrà aggiudicato all’Offerente la cui offerta sia stata ricevuta per prima. Aste Boetto si riserva il diritto di rifiutare le offerte di Acquirenti non conosciuti a meno che venga rilasciato un deposito ad intera copertura del valore dei lotti desiderati o, in ogni caso, fornita altra adeguata garanzia. All’atto dell’aggiudicazione, Aste Boetto potrà chiedere all’Aggiudicatario le proprie generalità, e in caso di pagamento non immediato e in contanti, l’Aggiudicatario dovrà fornire a Aste Boetto referenze bancarie congrue e comunque controllabili: in caso di evidente non rispondenza al vero o di incompletezza dei dati o delle circostanze di cui sopra, o comunque di inadeguatezza delle referenze bancarie, Aste Boetto si riserva di annullare il contratto di vendita del lotto aggiudicato. 8. Aste Boetto agisce in qualità di mandataria dei venditori e declina ogni responsabilità in ordine alla descrizione degli oggetti contenuta nei cataloghi, nella brochure ed in qualsiasi altro
materiale illustrativo; le descrizioni di cui sopra, così come ogni altra indicazione o illustrazione, sono puramente indicative. Tutte le aste sono precedute da un’esposizione ai fini di permettere un esame approfondito circa l’autenticità, lo stato di conservazione, la provenienza, il tipo e la qualità degli oggetti. Dopo l’Aggiudicazione, né Aste Boetto né i Venditori potranno essere ritenuti responsabili per i vizi relativi allo stato di conservazione, per l’errata attribuzione, l’autenticità, la provenienza, il peso o la mancanza di qualità degli oggetti. Né Aste Boetto né il personale incaricato da Aste Boetto potrà rilasciare qualsiasi garanzia in tal senso, salvi i casi previsti dalla legge. 9. Le basi d’asta relative alla possibile partenza in asta di ciascun lotto sono stampate sotto la descrizione dei lotti riportata nel catalogo e non includono i diritti d’Asta dovuti dall’Aggiudicatario. Tali stime sono tuttavia effettuate con largo anticipo rispetto alla data dell’Asta e pertanto possono essere soggette a revisione. Anche le descrizioni dei lotti nel catalogo potranno essere soggette a revisione, mediante comunicazioni al pubblico durante l’Asta. 10. Il pagamento totale del prezzo di aggiudicazione e dei diritti d’Asta potrà essere immediatamente preteso da Aste Boetto, in ogni caso dovrà essere effettuato per intero, in Euro, entro sette giorni dall’aggiudicazione. L’aggiudicatario, saldato il prezzo e i corrispettivi per diritti d’asta, dovrà ritirare i lotti acquistati a propria cura, rischio, spese e con l’impiego di personale e mezzi adeguati entro 14 giorni dalla vendita. Decorso tale termine, le Aste Boetto . saranno esonerate da ogni responsabilità nei confronti dell’Aggiudicatario in relazione alla custodia, all’eventuale deterioramento o deperimento degli oggetti e avranno diritto ad applicare un corrispettivo, per singolo lotto, a titolo di custodia, pari a € 5,00 giornaliere per mobili e € 2,50 giornaliere per gli altri oggetti. Per le vendite fuori sede, gli oggetti aggiudicati e non ritirati saranno trasportati e custoditi presso i nostri magazzini. Le spese di trasporto sostenute saranno a totale carico degli aggiudicatari. Su espressa richiesta dell’Aggiudicatario, le Aste Boetto potranno organizzare, a spese e rischio dell’Aggiudicatario, l’imballaggio, il trasporto e l’assicurazione dei lotti. 11. In caso di mancato pagamento, le Aste Boetto s.r.l. potranno: a)restituire il bene al mancato venditore ed esigere dal mancato acquirente il pagamento delle commissioni perdute; b)agire per ottenere l’esecuzione coattiva dell’obbligo di acquisto; c)vendere il lotto a trattativa privata, o in aste successive, comunque in danno del mancato compratore, trattenendo a titolo di penale gli eventuali acconti versati. 12. Nonostante ogni disposizione contraria qui contenuta, Aste Boetto si riserva il diritto di concordare con gli Aggiudicatari forme speciali di pagamento, per le quali viene espressamente convenuto il patto di riservato dominio a favore di Aste di Antiquariato Boetto s.r.l. fino all’integrale e completa estinzione del debito. Resta pertanto inteso che il mancato o ritardato pagamento, anche
di una parte soltanto delle rate stabilite, darà facoltà al venditore Aste di Antiquariato Boetto s.r.l. di ritenere risolta la vendita, di richiedere l’immediato restituzione del bene nel caso esso fosse già stato consegnato e di trattenere quanto già pagato a titolo di caparra confirmatoria. 13. Gli Aggiudicatari sono tenuti all’osservanza di tutte le disposizioni legislative o regolamentari in vigore relativamente agli oggetti dichiarati di interesse particolarmente importante e per i quali il procedimento di dichiarazione è iniziato ai sensi dell’art. 6 es. del D.LGS. 29 Ottobre 1999, n. 490, con particolare riguardo agli artt. 54 e ss. del medesimo decreto. L’esportazione di oggetti da parte di Aggiudicatari residenti e non residenti in Italia è regolata dalla suddetta normativa nonché dalle leggi doganali, valutarie e tributarie in vigore. Il costo approssimativo di una licenza di esportazione è di € 200,00. I tempi d’attesa sono di 45 giorni circa dalla richiesta al Ministero dei Beni Culturali, Ufficio Esportazioni. La richiesta della licenza viene inoltrata al Ministero previo pagamento del lotto e su esplicita autorizzazione scritta dell’Aggiudicatario. Aste Boetto non si assume nessuna responsabilità nei confronti dell’Aggiudicatario in ordine ad eventuali restrizioni all’esportazione dei lotti aggiudicati, né in ordine ad eventuali licenze o attestati che l’Aggiudicatario di un lotto dovrà ottenere in base alla legislazione italiana. L’Aggiudicatario in caso di diritto di prelazione da parte dello Stato, non potrà pretendere da Aste Boetto o dal Venditore nessun rimborso di eventuali interessi sul prezzo e sulle commissioni d’Asta già corrisposte. 14. In caso di contestazioni fondate e accettate da Aste Boetto per oggetti falsificati ad arte, purché la relativa comunicazione scritta provenga a Aste Boetto entro 21 giorni dalla data della vendita, Aste Boetto potrà, a sua discrezione, annullare la vendita e rivelare all’Aggiudicatario che lo richieda il nome del Venditore, dandone preventiva comunicazione a questo ultimo. 15. Tutte le informazioni sui punzoni dei metalli, sulla caratura e il peso dell’oro, dei diamanti e delle pietre preziose colorate sono da considerarsi puramente indicative e approssimative e Aste Boetto non potrà essere ritenuta responsabile per eventuali errori contenuti nelle suddette informazioni e per le falsificazioni ad arte degli oggetti preziosi. Alcuni pesi in questo catalogo sono stati determinati tramite misurazioni. Questi dati devono considerarsi solo un’indicazione di massima e non dovrebbero essere acquisiti come esatti. 16. In aggiunta ad ogni altro obbligo o diritto previsto dalle presenti Condizioni di Vendita, Aste Boetto nel caso in cui sia stata informata o venga a conoscenza di un’eventuale pretesa o diritto di terzi inerente alla proprietà, possesso o detenzione del Lotto potrà, a sua discrezione, trattenere in custodia il Lotto nelle more della composizione della controversia o per tutto il periodo ritenuto ragionevolmente necessario a tale composizione. 17. Le presenti Condizioni di Vendita sono accettate automaticamente da quanti concorrono all’Asta e sono a disposizione di qualsiasi interessato che ne faccia richiesta. Per qualsiasi controversia è stabilita la competenza esclusiva del Foro di Genova .
Condition of sale
1. Lots are put on sale by Aste Boetto at a pub- lic auction. Aste Boetto acts as exclusive agent in its own right and on behalf of each seller whose name is registered at Aste Boetto. The seller is responsible for the items on sale and Aste Boetto accepts no responsibility with regards to the buyer other than that which may derive from its position as agent. 2. The items are sold to the highest bidder for cash: in the case of disagreement between more than one high bidder, the disputed item may, at the sole discretion of the auc- tioneer, be relisted for new bidding during the same auction. When making a bid, the bidder accepts full personal responsibility to pay the price agreed inclusive of the Auc- tion Commission and all other due fees and taxes. 3. Aste Boetto reserves the right to withdraw any lot from the auction. During the auction, the auctioneer has the right to separate or join lots and to change the order of their sale. The auctioneer may, furthermore, at his discretion, withdraw any lot which does not reach the reserve price agreed between Aste Boetto and the seller. 4. An auction commission of 23% is to be added to the final selling price. Goods marked “*” which are offered by sellers not subject to “margin regulations” (VAT paid on only the difference between the original purchase price and sale price) are subject to the auction commission of 23% plus VAT on the entire value of the sale item plus ex- penses. 5. The auction director may accept a specific mandate to bid for lots at a determined price and make offers on behalf of the seller. 6. Aste Boetto may accept mandates for buy- ing (written and telephonic) and raise bids through the auctioneer at public auctions. Aste Boetto may not be held responsible in any way for not receiving written or tele- phonic offers or for any errors or omissions in said offers. 7. In the case of two identical offers for the same lot, the offer will be awarded to the offer which was received first. Aste Boetto reserves the right to refuse offers from unknown bidders unless a deposit is raised which covers the entire value of the desired lot or in any case an adequate guarantee is supplied. At the time of assignment of a lot, Aste Boetto may require identification de- tails from the purchaser and in the case of referred and non cash payment, the pur- chaser must supply Aste Boetto with a con- gruous and checkable bank reference: in the case of references which do not correspond, are incomplete or inadequate, Aste Boetto reserves the right to annul the sale contract of the assigned lot. 8. Aste Boetto acts as agent for the seller and declines responsibility deriving from de- scriptions of the items in the catalogues, brochures or any other such descriptive ma- terial: the descriptions as stated above as with all other illustrations are purely indica- tive. Al auctions are preceded by an exhibi- tion in order to allow a thorough examination of the
authenticity, condition, origin, type and quality of the items. After the assignment of a lot, neither Aste Boetto nor the seller can be held responsible for flaws with regards to the condition, for mistaken attribution, origin, authenticity, weight or quality of the items. Neither Aste Boetto nor anyone charged by Aste Boetto can release any guarantee in this sense other than in cases foreseen by law. 9. The starting price relative to the possible auctioning of each lot is printed under the description of said lot and do not include the Auction commission to be paid by the purchaser. These estimates are nevertheless made well before the date of the auction and may therefore de subject to modifica- tion. The descriptions of the lots in the cat- alogue may also be subject to revision via communication to the public during the auction. 10. Aste Boetto may require payment in full of the final price and Auction Commission, in any case, full payment in Euros must be made within seven days of the assignment. Having paid the final price and Auction Commission, the purchaser must collect the lots bought at his own risk, responsibility and expense within seven days of the pur- chase. At the end of said period, Aste Boetto will be exonerated of all responsibility with regards to the purchaser concerning storage and possible deterioration of the items and may exercise the right to apply a charge for the storage of each single lot at the rate of € 5.00 per day for furniture and € 2,50 per day for other items. Items sold off site and not collected will be transported and stored in our warehouses. Any transport costs will be the responsibility of the purchaser. If specifically requested by the purchaser, and at their risk and expense, Aste Boetto may arrange packaging, transport and insurance of the lots. 11. In the case on non-payment, Aste Boetto can: a) return the goods to the seller and de- mand from the buyer payment of the lost commission, b) act in order to obtain enforcement of compulsory payment c) sell the lot at a private sale or subsequent auction, and in any case detain as penalty any deposits paid. 12. Notwithstanding any disposition contrary to this content, Aste Boetto reserves the right to agree with the purchaser, special forms of payment, public or private warehouse storage, to sell assigned lots which have not been collected privately, to insure assigned lots, to resolve disputes and claims by or against the purchaser and to generally un- dertake actions considered appropriate in order to collect payment owed by the pur- chaser or even according to the circumstances, annul the sale according to articles 13 and 14 of Italian civil law and to return the goods to the purchaser. 13. Purchasers are required to uphold all laws and regulations in force with regards to the items declared to be of particular impor- tance and for which the procedure of decla- ration was began in accordance with article 6 es. Of the legislative decree 29 October 1999, n°490, with particular
regards to arti- cle 54 of the same decree. The export of goods by the purchaser, resident and not in Italy, is regulated by the aforementioned de- cree and furthermore by customs, currency and tax regulations in force. The approxi- mate cost of an export license is E.200,00. Waiting time is about 45 days following the application to the export office of the “Min- istero dei Beni Culturali”. The application for an export license is to be sent to the Ministry on payment of the lot and with explicit written authorization of the purchaser. Aste Boetto is not held responsi- ble in any way to the purchaser with regards to any eventual export restrictions concern- ing the lot assigned, nor for any license or permit which the purchaser of a lot must ac- quire in accordance with Italian law. In the case of the State exercising the right of withdrawal, the purchaser cannot expect any reimbursement from Aste Boetto or from the seller, of interest on the price or Auction Commission already paid. 14. In the case of a reasonable contestation, accepted by Aste Boetto, with regards to faked works of art, and given that a written communication is received by Aste Boetto within 21 days of the sales, Aste Boetto may, at its discretion annul the sale and should the purchaser so require, reveal the name of the seller informing said seller of this action. 15. All information regarding hall-marks of met- als, carats and weight of gold, diamonds and precious coloured gems are to be considered purely indicative and approximate and Aste Boetto cannot be held responsible for eventual errors contained in said informa- tion nor for the falsification of precious items. Some weights in this catalogue have been ascertained by way of measurement. This data is to be considered approximate and must not be considered as exact. 16. In addition to all other obligations and rights as contained in these Conditions of Sale, Aste Boetto may at its discretion, in the case that is informed or becomes aware of claims by third parties concerning the ownership, possession or holding of a lot, hold the lot in custody for the duration of the claim or for the time deemed necessary for the claim to be made. 17. These Conditions of Sale are automatically accepted by all those participating in the auction and are available upon request to any interested party. Any dispute is to be under the jurisdiction of the court of Genoa.
I nostri esperti
Antiquariato e pittura sec. XIX, Marco Capozzi
info@asteboetto.it
Arte Orientale Stefano Jin
stefano.jin@asteboetto.it
Arte Moderna e Contemporanea Marco Canepa
marco.canepa@asteboetto.it
Design e Arti Decorative sec. XX Sergio Montefusco
sergio.montefusco@asteboetto.it
Fotografia
Maura Parodi maura.parodi@asteboetto.it
Gioielli
Maurizio Simonetti maurizio.simonetti@asteboetto.it
Fotografo
Claudio Grimaldi
Grafica
Sara Dossi 4
Prima sessione Lunedì 28 Settermbre 2015 ore 16.00 (lotti 1- 230)
1
1 Ippopotamo in pietra lavica cm. 32x22 € 300/350
2 Coppia di teche in noce con 84 cammei raffiguranti Papi cm. 57x46 € 800/900
5
3 Otto dipinti su vetro raffiguranti “Gentiluomini e gentildonne”, Venezia II metà sec.XVIII cm. 29,5x23,5 € 6.000/6.500
3
4 Coppia di poltrone Direttorio in ciliegio, Genova inizi sec.XIX € 200/250
4
6
3
7
5 Orologio da carrozza Luigi XVI in bronzo dorato f.to Robert, fine sec.XVIII cm.15xh.11 € 4.000/4.500 6 Bauletto in legno ebanizzato intarsiato in ottone e tartaruga f.to Tahan Paris, Francia sec.XIX cm. 19x12 h. 12 € 200/250 7
5
7 Portasigarette in argento, argentiere Asprey, Londra inizi sec.XX € 1.200/1.400 8 Caffettiera in argento sbalzato, Inghilterra fine sec.XIX gr.865 € 500/550
8
8
9
9
9 Eugenio De Blaas Albano (Roma) 24/07/1843 Venezia 10/02/1931 Fanciulla carboncino e biacca cm.35x50 f.to b. a ds. â‚Ź 1.500/1.700 10
10 Piccola cantagloria in legno intagliato e dorato, sex.XIX (cm.40x38) e Crocefisso lastronato in madreperla â‚Ź 50/100
11
11 Eugenio De Blaas Albano (Roma) 24/07/1843 Venezia 10/02/1931 Fanciulla carboncino e biacca cm.32x63 f.to in b. a ds. â‚Ź 1.500/1.700
12 Piccolo cachepot in porcellana di Saint Claude, sec.XIX diam.cm.13xh.10 â‚Ź 150/200
11
13
13 Coppia di apliques in latta policroma e dorata a tre luci, Piemonte sec.XIX cm.20x100 € 1.000/1.100 12
14 Scuola italiana sec.XIX “Frate con violino” olio f.to in b. a s. cm. 80x98 € 1.000/1.100
14
13
15
15 Scuola italiana sec.XIX “Paesaggio con bersaglieri” olio, f.to in b. a ds. cm. 72x59 € 2.500/2.800
14
16 Doppio corpo Luigi XVI lastronato in legno di rosa e decorato a motivi geometrici in viola, parte superiore a due sportelli con specchi, bronzi d’epoca, Genova II metà sec.XVIII cm. 118x60 h. 225 € 15.000/16.000
16
15
17 Orologio a cartel in legno laccato in policromia a fiori su fondo verde, ricca decorazione in bronzo dorato, Francia II metà sec.XVIII cm. 48x19 h. 110 € 1.200/1.400
18 Albarello in maiolica cartiglio “V.Alabastr”, Italia sec.XVIII h.cm.18 € 150/200
19 Coppia di piatti in maiolica fabbrica Antonibon, Nove di Bassano sec.XVIII diam.cm.19 (uno con restauri) € 100/150
17
16
20 Tre piatti in maiolica policroma lumeggiati in oro marcati F (manifattura Ferniani) sec.XVIII diam.cm.25 € 300/350
19
20
17
21 Coppia di tazzine con piattino in porcellana di Sèvres, prese a forma di farfalle, decorate in policromia e oro a soggetti di fiori sec.XIX ₏ 150/200 21
22 Caffettiera in porcellana Ginori inizi sec.XIX h.cm.14,5 â‚Ź 200/250
22
18
23
23 Sei piatti in porcellana Imari decorati al centro con rotolo di carta, bordo decorato con fiori lumeggiati in oro, sec.XVIII diam.cm.22 â‚Ź 1.000/1.100
24 Consolina Impero, un cassetto nella fascia, gambe anteriori a colonna, lastronatura in piuma di mogano, piano in marmo, Francia sec.XIX cm. 91x41 h. 85 â‚Ź 300/350 19
25 Bilancia da cambiavalute con cassetto contenente pesi, Genova sec. XVIII cm. 30x20 h. 37 â‚Ź 350/400
26 25
26 Scatola neoclassica impiallacciata e intarsiata in legni esotici, Piemonte sec.XVIII cm.28x22xh.20 â‚Ź 500/550
20
27
27 “Allegoria fluviale” disegno a sangiugna su carta cm. 57x41 € 500/550
28 Cartagloria Luigi XVI in legno intagliato e dorato, all’interno un’antica stampa, Genova fine sec. XVIII cm. 45x55 € 250/300 21
29
30
29 Januin in avorio, Cina inizi sec.XIX h.cm.35 â‚Ź 800/900
22
30 Scultura in avorio raffigurante giovane pescatrice, Giappone inizi sec.XIX h.cm.23 â‚Ź 800/900
31
31 Ettore Forti Attivo in Roma seconda metà XIX secolo Scena d’interno pompeiano con personaggi olio cm.42x68 f.to in b. a ds. E.Forti Roma € 40.000/44.000
32 Tavolino in mogano con piano apribile, Livorno inizi sec.XIX cm.72x43xh.79 € 600/700
23
33a
33 Grande globo terrestre f.to Cary’s 1815 poggiante su basamento coevo in mogano a tre piedi, Inghilterra inizi sec.XIX diam. cm.70 h. tot. cm.123 ₏ 12.000/13.000
24
33
25
34
34 “Ufficiale della Guardia Nazionale” miniatura ad acquarello, Francia sec.XIX cm. 11x15 € 1.300/1.500
26
35
35 Miniatura su carta raffigurante Gentildonna f.ta Hesse (HesseHenri-Joseph, Parigi 1781-1849) e d.ta 1817 cm.18x13 € 1.500/1.700
36
36 “Ritratto di Ferdinando I in abiti borghesi” disegno acquarellato con cornice in ottone cm. 11x13 € 1.200/1.400
27
37 Inginocchiatoio Luigi XIV lastronato in noce e radica di noce, movimentato sul fronte e sui fianchi, Veneto sec.XVIII cm. 108x60 h. 92 € 3.500/3.900
38 Scuola veneta sec.XVII (G.B.Langetti) “San Gerolamo” olio cm. 80x95 € 5.000/5.600 37
28
38
29
39
40
30
39 Tre alzatine in ceramica di Milano, Pasquale Rubatti, nel cavetto dipinto alla maniera orientale un ramo fiorito in rosso blu e oro ripetuto sul bordo, Milano II metà sec.XVIII diam.cm.23 € 300/350
40 Tre piccole alzatine in ceramica di Milano, Pasquale Rubatti, nel cavetto dipinto alla maniera orientale un ramo fiorito in rosso, blu e oro ripetuto sul bordo, Milano II metà sec.XVIII diam.cm.20, rotture € 150/200
41
41 Coppia di grandi piatti in ceramica di Milano, Pasquale Rubatti, nel cavetto dipinto alla maniera orientale un ramo fiorito in rosso, blu e oro ripetuto sul bordo, Milano II metĂ sec.XVIII diam.cm.26 â‚Ź 200/250
31
42 Sette piatti fondi in ceramica di Milano, Pasquale Rubatti, nel cavetto dipinto alla maniera orientale un ramo fiorito in rosso blu e oro ripetuto sul bordo, Milano II metà sec.XVIII diam.cm.23 € 300/350
43 Ciotola in porcellana Imari sec.XVIII diam.cm.14,5xh.cm.7,5 € 150/200 42
44 Sei piatti in ceramica di Milano, Pasquale Rubatti, nel cavetto dipinto alla maniera orientale un ramo fiorito in rosso, blu e oro ripetuto sul bordo, Milano II metà sec.XVIII diam.cm.23 € 300/350
44
32
45 Albarello in maiolica policroma raffigurante due leoni rampanti, Sicilia sec.XVIII h.cm.23 € 100/150
46
46 Zuppiera Luigi XV in ceramica decorazione alla carabiniera in policromia, Milano metà sec.XVIII cm. 35x23 h. 27 € 5.000/5.600
47 Piattino in maiolica di Castelli raffigurante coppia di pastori con asinello e armenti, sec.XVIII diam.cm.17 € 1.500/1.700
33
48 Quattro lanterne in latta policroma sostenute da bastoni in legno dorato coevi, Venezia sec.XVIII h.tot.cm.210, lampione h.cm.57 € 3.000/3.400
49 Coppia di sedie Luigi XIV in noce scolpito, Lombardia inizi sec.XVIII € 200/250
50 Specchiera in legno laccato e parzialmente dorato dipinta in policromia a motivi floreali e di volatili con inserti in madreperla, cimasa in legno intagliato e dorato, Venezia sec.XVIII cm. 120x85 € 15.000/16.000
48
34
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51 Giuseppe Bernardino Bison Palmanova (UD) 16/06/1762 - Milano 24/08/1844 Allegoria della Primavera Allegoria dell’estate Allegoria dell’autunno Allegoria dell’inverno Suite di quattro dipinti a tempera su carta, cornici coeve in legno intagliato e dorato cm.42x26 ciascuno Collezione privata € 12.000/13.000 Liberamente ispirate al raffinato rococò di François Boucher (1703-1770), queste inedite e deliziose Allegorie sono opera di GIUSEPPE BERNARDINO BISON (Palmanova 1762 – Milano 1844), l’ultimo grande divulgatore della gloriosa stagione internazionale della pittura veneziana del Settecento, rinnovata in un linguaggio brioso e originale, caratterizzato dalla scioltezza della pennellata fluente e dalla tavolozza cromatica brillante e luminosa. Formatosi all’Accademia di Venezia sotto la guida di Costantino Cedini, epigono tiepolesco, decoratore di palazzi e professore all’Accademia, Bison lavorò inizialmente come pittore di teatro con Antonio Mauro III, che lo avviò al mestiere trasmettendogli i fondamenti tecnici delle esecuzioni rapide, nonché uno spiccato gusto per la scenografia, destinato a perdurare come elemento caratterizzante nell’evolversi della cultura figurativa bisoniana. Dalla fine degli anni ottanta e nell’ultimo decennio del Settecento collaborò con l’architetto Giannantonio Selva (decorazioni del distrutto palazzo Bottoni di Ferrara [1787] e del Casino Soderini” di Treviso [1798]). Nel 1790 realizzò cinque copricamini al Castello del Catajo a Battaglia Terme, Padova; tra il 1787 e 1793 decorò il palazzo Maffetti-Manzoni di Padova e, agli stessi anni, risalgono le decorazioni di villa Spineda di Brenta di Piave e di villa Raspi a Lancenigo, Treviso; l’ultima presenza a Venezia è documentata al 1800 quando operò a palazzo Manin Dolfin a Rialto. Nei primi anni dell’Ottocento si trasferì a Trieste, forse su suggerimento dello stesso Selva, cui era stato conferito l’incarico per il progetto del Teatro Nuovo, poi passato a Matteo Pertsch. Nella città giuliana, allora nel pieno di una stagione di grande rinnovamento urbanistico-architettonico ispirato al gusto neoclassico in un contesto dominato da floridi mercati, Bison ottenne commissioni prestigiose, come la decorazione del palazzo Carciotti (1803-1804), del palazzo della Borsa Vecchia (1805-1806), della chiesa di Santa Maria Maggiore (1817), della casa Griot e della casa Rusconi, queste ultime purtroppo perdute. Tra Trieste, Gorizia, Lubiana, l’Istria e Zara, l’artista si impose per la sua pittura rapida, che coniugava l’eredità dei frescanti veneti del Settecento alle doti di figurista e ornatista, scenografo e paesaggista. Nel 1824 l’Accademia veneziana gli conferì la nomina di socio onorario con l’encomio di “pittore di bella immaginativa e spiritosa esecuzione”. Dopo una permanenza quasi 36
trentennale a Trieste, Bison si trasferì a Milano (1831): ormai sessantenne, l’artista aveva ormai abbandonato del tutto l’attività di frescante, continuando però infaticabilmente a disegnare e a dipingere opere di piccolo formato. Il pittore si spense nella città meneghina nel 1844. Nel panorama della pittura veneta del primo Ottocento, l’arte da cavalletto di Giuseppe Bernardino Bison assume un rilievo di grande importanza per il lessico personalissimo dell’artista, che riprendendo situazioni figurative del Seicento neerlandese e del Settecento veneto e francese, ne sviluppò inedite possibilità rinnovandosi in una vitale autonomia di stile caratterizzata dalla libertà espressiva e dall’inconfondibile pennellata guizzante. Se l’eccellenza e la varietà della pittura veneziana del Settecento furono la fonte d’ispirazione primaria di Bison, molteplici altre suggestioni arricchirono la caleidoscopica cultura figurativa dell’artista, che nei tre decenni di attività triestina si specializzò anche in un repertorio di scene di genere derivanti da modelli olandesi seicenteschi. Nel felice immaginario di Bison rientrano pure soggetti ispirati alla pittura galante francese del Settecento e la splendida suite di allegorie qui considerata offre un esempio del magistero con cui l’artista seppe interpretare la pennellata luminosa di François Boucher riproposta nella grazia dell’istante dei giochi e dei voli dei nostri puttini alludenti alle stagioni. Paffuti amorini, resi seducenti e irresistibili dall’incarnato latteo, offrono uno spettacolo di fanciullesca spensieratezza muovendosi nella frescura di boschetti solcati da cristalline acque sorgive reggendo fiori e ghirlande nella Primavera e spighe di grano nell’Estate. L’opulenza dell’Autunno è simboleggiata dai tralci di vite con i turgidi grappoli d’uva giunti a maturazione, mentre i rigori dell’Inverno sono mitigati dal calore del vivido fuoco acceso in una grotta affacciata sul silente paesaggio ammantato dalla neve. La seduzione della pittura di Boucher, esplicitamente citato nella raffigurazione dell’Autunno (si veda allegato), rivive nello spazio del piacere semplice e confortevole della pittura bisoniana che, a scapito del mito e del sogno, privilegia la visione domestica della cultura Biedermeier della nuova committenza cittadina, cui l’artista si rivolge orientandone il gusto. Caratterizzate dall’accordo luminoso dei toni che si ammorbidiscono nella resa atmosferica azzurrina per effetto dello scorrere largo delle pennellate screziate in nitidi impasti a macchia, le nostre tempere appartengono alla fase matura del soggiorno triestino di Bison e sono databili agli inizi del terzo decennio dell’Ottocento. Dario Succi FRANÇOIS BOUCHER (1703-1770) Jeux d’enfants ou l’Automne Olio su tela, 87x136.0 cm Casa d’aste Ader, Parigi 25.06.2014, lotto n. 42, (riproduzione p. 29 del catalogo) Prezzo di aggiudicazione € 210.000 (stima: € 200.000 – 250.000)
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52 Grande coppa centrotavola con coperchio in argento vermeille finemente sbalzato, manici con arieti e figure muliebri, piedi a forma di sfingi, al centro stemma nobiliare, f.ta nella base Rundell Bridge et Rundell Aurifices Regis et Principis Walles Londini fecerunt�. Nel coperchio dedica al colonnello John Bagwell datata 1805 cm.34x23xh.43 ₏ 18.000/20.000
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53 Grande bacile in argento, punzone con Croce di Malta, sec.XVIII cm.43x32xh.7 € 1.000/1.100
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54 Coppia di candelieri in argento finemente sbalzato, punzone della Testa dell’angelo e sigla dell’argentiere P.G. Venezia sec. XVIII h. cm. 28 € 3.500/3.900
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55 Sebastiano Ricci Belluno 1659 - 1734 Le Tentazioni di Sant’Antonio Olio su tela, cm 72 x 92 Il dipinto, visionato da Roberto Longhi nel 1965 e giudicato “vibrante” dal conoscitore. Longhi vi ravvisa “i moduli ricceschi delle figure”, che risentono cioè fortemente della maniera del veneto Sebastiano Ricci. La buona qualità e l’estro pittorico nella stesura soprattutto della parte figurata, apprezzabili anche per il buono stato di conservazione, impongono la massima considerazione di quest’opera che Longhi riferÏ ad Alessnadro Magnasco, detto il Lissandrino, in “una fase relativamente giovanile” forse nella prima dimora in Toscana accertata per il primo decennio del nuovo secolo, proprio quando anche il Ricci era presente a Firenze”. Proprio intorno a un’altra versione delle Tentazioni di sant’Antonio, in collezione privata ed esposto alla mostra sul Magnano svoltasi a Milano nel 1996, ruota la questione critica della fase “magnaschesca” del Ricci, giacché quel dipinto è menzionato in un inventario del 1707 circa, dunque assai precoce, come opera di collaborazione tra Ricci e Antonio Francesco Peruzzini, il paesaggista collaboratore anche del Magnasco. Quel dipinto impone di spostare dal catalogo del Magnasco a quello del Ricci molte opere già ritenute del genovese e nelle quali si constatavano le forti tangenze stilistiche. Il recente catalogo ragionato del Ricci a cura di Annalisa Scarpa recepisce appieno la nuova posizione critica e pubblica quindi come opere del veneto sia la versione di collezione privata, sia le versioni in scala ridotta della Alte Pinakothek di Monaco e dell’Ermitage di San Pietroburgo. Pur non essendo pubblicato, ma solo studiato da Roberto Longhi in uno scritto privato per il proprietario (datato 9 novembre 1965), questo dipinto fa parte di questo gruppo e va dunque restituito al pennello del grande pittore veneto. Nell’anno 1695 sia Magnasco che Ricci erano contemporaneamente a Milano, quando compaiono per la prima volta iscritti nei registri dell’Accademia di San Luca. E’ questo il momento di intensa sperimentazione e di assimilazione dei modi del Magnasco, di qualche anno più anziano del Ricci. La Scarpa nota: “Giunto Sebastiano a Milano, il fascino del Magnasco assume gran peso nell’evoluzione del suo stile. Pittore mimetico e “onnivoro”, il Ricci estrapola dal linguaggio del Lissandrino stilemi che fa propri e che talvolta rasentano la “mistificazione”. (A. Scarpa, Sebastiano Ricci, Milano 2006, p. 239). Osservazioni che calzano perfettamente anche per questo inedito e che lo collocano in una data prossima al 1695, momento dell’incontro a Milano dei due pittori, e che segna questa fase di studio e sperimentazione da parte del Ricci sull’opera del genovese. Il che spiega, peraltro, anche il numero cosÏ alto di repliche o meglio esercizi con varianti di uno stesso soggetto. Anna Orlando Gennaio 2014
€ 15.000/16.000 44
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56 Tabernacolo in legno ebanizzato e avorio, all’interno disegno in policromia raffigurante l’Annunciazione, Napoli sec.XVIII cm. 31x h. 64 € 1.800/2.000
57 Sei sedie a rocchetto in noce con rivestimento in cuoio originale, Piemonte sec.XVII € 6.500/7.200
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58 Madonnina in alabastro, Trapani inizi sec.XVIII h.cm.32 € 450/500
59 Giovanni Battista Salvi Sassoferrato 1609 - Roma 1685 “Madonnina Orante” olio, cornice in legno intagliato e dorato coeva cm.35x45 € 20.000/22.000
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60 Acquasantiera in ceramica di Savona, sec.XVIII cm.14x h.23 € 250/300
61 Orologio a cartel con mensola in legno laccato a motivi floreali, applicazioni in lamierino dorato, fine sec.XVIII h.tot.cm.110 € 1.800/2.000 62 Tavolino da lavoro Napoleone III in radica, applicazione in bronzo dorato, Francia sec.XIX cm. 68x39 h. 71 € 450/500
63 “Battaglie napoleoniche” sei stampe acquarellate sec.XIX cm.tot. 64x50 € 200/250
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64 Tavolo a rocchetto in rovere con alette, Inghilterra fine sec.XIX cm. 102x146 h. 73 € 500/550
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65 Coppia di vasi a tromba in ceramica bianca decorati in policromia con stemma imperialeLercari, f.ti nella base J.Boselly, Savona sec.XVIII h.cm.20 esposti alla mostra della ceramica Ligure del 1939 a Palazzo Reale € 1.300/1.500
66 “Cristo Benedicente” olio, sec.XVIII cm. 22x29 € 800/900
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67 Piatto in ceramica bianca e blu decorato con paesaggi, velieri e soldato,marca Stemma, Savona sec. XVIII diam.cm.38, filatura € 1.000/1.100
68 Theiera in ceramica policroma, decoro alla rosa, Hannong, sec.XVIII h.cm.15 € 300/350
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69 Spargipolvere in ceramica bianca e blu, Savona sec.XVIII cm.8x8xh.7 € 100/150 70 Orcio in ceramica a decorazione calligrafica a grandi figure in blu su fondo berettino con stemma nobiliare sorretto da due grifoni, marca corona Savona fine sec. XVII (sbeccature d’uso) diam. cm.24 h. cm.24 € 1.000/1.100
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71 Piccola pendola scheletrica in bronzo, f.ta Robilant, Londra sec.XIX h.cm.34 € 800/900
72 Scuola francese fine sec.XVIII “Bagnanti” acquarello, cornice coeva in legno intagliato e dorato cm. 66x55 € 1.500/1.700
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73 Potiche in bronzo dorato e traforato, interno in opaline, base quadrata in marmo, coperchio con presa raffigurante un cane, Francia sec.XIX h.cm.35 € 2.600/2.900
74 Medaglione rotondo in marmo giallo e porfido con mascherone centrale in bronzo dorato diam.cm.26 € 50/100
75 Altorilievo in lapislazzulo raffigurante figura femminile dell’antica Roma, cornice in bronzo dorato e cesellato, Roma inizi sec.XIX cm. 12x9 € 6.000/6.500
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76 Scatolina in tartaruga e oro con raffigurazioni di insetti, sec.XVIII diam.cm.5,5 € 1.200/1.400 77 Oliera in argento, prese a motivo di delfini attorcigliati, sec.XIX h.cm.27 € 350/400
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78 Zuccheriera Luigi Filippo con sottopiatto in argento sbalzato con inciso stemma del Duca di Genova, nella parte inferiore scritta di inventario d.ta 1853 n.762 piatto cm.26x19 zuccheriera cm.20x13xh.13,5 € 4.200/4.700
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79 Due scatole in argento (una con punzoni inglesi) inizi sec.XX € 250/300
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80 Tabacchiera in tartaruga e oro, Bottega Serao, Napoli sec.XVIII cm.7,5x5xh1,5 â‚Ź 4.800/5.000
81 Coppia di vasi in porcellana con montatura in bronzo, sec.XX â‚Ź 100/150
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82 Coppa in vetro lavorato all’acido nei toni del viola e del giallo, f.ta Gallè, Francia inizi sec.XX diam.cm.20xh.11 € 2.000/2.300
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83 Vaso lavorato all’acido nei toni del marrone a motivi di fiori, f.to Gallè, Francia inizi sec.XX h.cm.25 € 1.200/1.400
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84 Bottiglia in vetro lavorata all’acido con fiori incisi e lumeggiati in oro, f.ta Gallè Nancy, Francia inizi sec.XX h.cm.28 € 1.200/1.400
85 Coppia di cani di Phoo in ceramica invetriata h.cm.50 € 400/450
86 Scatola magica con vaso Luigi Filippo, veilleuse, caffettiera, un vassoio e 4 tazzine € 250/300
87 Grande orcio in ceramica policroma invetriata, marca Cantagallo, Firenze fine sec.XIX diam.cm.40xh.57 € 1.500/1.700 84
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88 Scuola piemontese sec.XVIII “Ritratto di dama con perle” olio cm. 49x68 € 2.500/2.800 89 Antica serratura in ferro battuto, sec.XVIII cm. 18x12 € 70/100
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90 Comodino Luigi XV in legno intagliato e dorato, Venezia metà sec.XVIII cm. 87x55 h. 34 € 12.000/13.500 91 “Madonna” olio su tela applicata su tavola, inizi sec.XVIII cm. 24x21 € 300/350 64
92 Antonio Molinari (Venezia 1665-1728) attribuito “Allegoria della virtù” olio di forma ovale cm.97x74 € 7.500/8.000 93 Coppia di candelieri Napoleone III a cinque luci sorretti da figure di putti in bronzo brunito e dorato, basi in marmo bianco, Francia fine sec.XIX h.cm.58 € 1.100/1.300
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94 Coppia di poltrone Luigi XV in legno intagliato e dorato a motivi floreali, Roma metà sec.XVIII h.cm.113 € 3.500/3.900 95 Crocefisso in avorio sec.XIX cm.15x13 € 200/250
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96 Importante panca in noce, gambe a rocchetto tornite, seduta in pezzo unico, Bologna sec.XVII cm. 172x35 h. 50 € 2.500/2.800
97 Scuola genovese sec.XVII “San Giovanni” olio cm.120x96 € 10.000/11.000
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98 San Giuseppe, scultura in marmo statuario, sec. XVIII h. cm.62 € 500/550
99 Console Luigi XIV in noce a rocchetto, sec.XVIII cm. 96x63 h. 77 € 700/800
100 “Crocefissione” olio, sec.XVIII cm. 15x22 € 200/250
101 Orazio De Ferrari Voltri 1606 - 1657 “Gesù e l’adultera” olio, autentica prof.Aldo Bertini d.ta Novembre 1948 cm. 85x69 € 10.000/11.000 98
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102 Piccolo bicchierino ebraico in argento sec.XIX h.cm.8 € 500/550 103 Due zuccheriere in argento (gr.600) € 80/100 104
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104 Calice in argento, sec.XIX h.cm.22 € 500/550 105 Alzata in argento sbalzato (gr.400) € 60/100
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106 Coppia di candelieri in argento, punzone dell’Aquila, metà sec.XVIII h.cm.22 € 1.500/1.700
107 Caffettiera e zuccheriera con manici in argento (gr.900) € 120/150
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108 Acquasantiera Luigi XV in rame dorato, sec.XVIII cm. 12x21 € 1.500/1.700
109 Coppia di vassoietti e scatola Luigi XV decorati in lacca a motivi floreali con lumeggiature in oro, sandracca originale, Venezia metà sec.XVIII vassoi cm.26x18 scatola diam.cm.7xh.11 € 2.000/2.300
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110 “Giuditta” scultura in biscuit, sec.XIX h.cm.58 € 500/550
111 Piccolo armadio a due ante con formelle intarsiate con scene di vita cinese, Cina fine sec.XIX cm. 66x40 h. 165 € 800/900
112 Francesco Zuccarelli Pitigliano 1702 - Firenze 1778 “Paesaggio animato con figure” olio cm.65x72 € 20.000/22.000
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113 “Il ponte di Pavia” disegno a matita ed acquarello, cornice coeva in legno intagliato e dorato cm. 25x18 € 800/900 114 Scatola da thè in legno ebanizzato, intarsiata in ottone, avorio e tartaruga cm. 23x13 h. 12 € 150/200
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115 Orologio Luigi Filippo scheletrico in bronzo dorato con pendolo raffigurante putto su altalena, metà sec.XIX h.cm.29 € 1.300/1.500 116 Tavolino Napoleone III a quadrifoglio in bois de rose, intarsiato in legni vari a motivi floreali, finse sec.XIX cm. 55x55 h. 77 € 450/500 76
117 F.Londonio “Pifferaio con capre” stampa cm.25x19,5 € 250/300
118 Coppia di olii su vetro raffiguranti dignitari cinesi cm.42x59 € 300/350
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119 Poltrona da riposo Carlo X in mogano, intarsi in acero, Sicilia I metà sec.XIX € 1.500/1.700
120 “I quattro moschettieri” quattro olii su tavola con cornici dorate f.ti Temsward cm. 11x19 € 400/450 77
121 Versatoio in ceramica a deocrazione calligrafica blu su fondo berrettino, “Syr Rosa”, marca Pescetto, Savona fine sec.XVII h.cm.20, difetti d’uso (12) € 300/350
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122 Leandro Vaccari Genova 1905 - 1979 Contadini con bue olio cm.45x58 f.to in b. a s. e d.to 1932 € 200/250
123 Grande piatto Savona in maiolica bianca e blu, modello argenteria, nel centro tre figure, bordo decorato con conchiglie e putti, marca Stemma fine sec.XVII diam.cm.42, difetti € 800/900
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124 Versatoio in ceramica decorazione con figure e paesaggio su fondo berrettino “Oll di Menta” marca Tocco, Savona sec.XVIII h.cm.20, sbeccature € 300/350 125 Oliera in ceramica di forma barocca sec.XVIII € 100/150
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126 Coppia di versatoi in ceramica di Savona decorati a figure su fondo berrettino “Syr de Bettonico” e “Syr de Rosa”, marca Salomone, Savona fine sec.XVII h.cm.19, difetti, rotture e mancanze € 350/400
127 Sei piatti in porcellana a decoro floreale diam.cm.22 € 300/350 80
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128 Grande idria in ceramica di Savona bianca e blu in cattivo stato sec.XVIII e idria analoga in papier machè h.cm.40 € 300/350
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129 Antica inferriata in ferro battuto, sec.XVIII cm. 131x123 € 100/150
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130 Coppia di apliques in legno intagliato e dorato a tre luci, Toscana sec.XVIII cm. 58x82 â‚Ź 1.000/1.100
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131 Coppia di torcere raffiguranti donne che sorreggono cornucopie in legno finemente intagliato e dorato, Emilia sec.XVIII cm. 175x60 h. 60 â‚Ź 40.000/44.000
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132 Mestolo in argento con manico in legno, Genova Punzone della Torretta anno 1777 l.cm.45 â‚Ź 1.000/1.100 133 Coppia di candelieri Direttorio in argento, Genova Punzone della Torretta anno 1796 h.cm.25 â‚Ź 3.000/3.400
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134 Caffettiera in argento, Genova Punzone della Torretta anno 1771 h.cm.31 â‚Ź 6.000/6.500
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135 Acquasantiera Luigi XV in argento sbalzato con il motivo della pellaccia, al centro Sant’Antonio e il Bambino, Genova Punzone della Torretta anno 177? cm.26x18 € 1.800/2.000 136 Grande caffettiera Luigi XIV in argento, beccuccio a forma di delfino, punzone SB con donna con cicogna, Punzone del titolo di Venezia, Punzone del Leone di San Marco, Punzone di Luca Franceschini, bottega a Milano contrada profumieri e bollo citta di Milano anno 1810, Venezia sec.XVIII commercializzata a Milano h.cm.32 € 15.000/16.000 135
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137 Joseph Langl Austria 1843 - 1920 Il Pantheon olio cm.54x73 f.to e d.to in b. a ds. 1879 â‚Ź 7.000/7.800 88
138 Specchiera Luigi XVI in legno finemente intagliato e dorato con applicazioni in marmo sec.XVIII â‚Ź 8.000/8.500
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139 Piccola specchierina in legno intagliato a motivi naturalistici, Genova sec.XVIII cm. 30x48 € 600/700 140 Lotto di sei cornicette sec.XIX con scritte sabaude cm.8x13,5 € 100/150 141
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141 Poltrona Luigi XV in noce intagliato con il classico motivo della pellaccia, Genova metà sec. XVIII € 1.500/1.700 142 Crocefissione, placca in rame sblazato, sec.XIX cm. 22x27 € 500/550 90
143 Putto in legno naturale, sec.XVII h.cm.49 € 1.000/1.100 144 Vetrina in legno laccato in policromia con decorazioni in bronzo cm.67x36xh.151 € 100/150
145 Profilo della moglie di Mozart, lamina in oro con cornice dorata, sec. XIX misure totali 12x15 € 200/250
146 Tavolo da sofà a rocchetto in noce con piano in marmo, sec. XVIII cm. 90x43 h. 50 € 120/150
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147 Maialino, scultura in bronzo a patina chiara base in breccia gialla sec.XVII cm. 14x h. 10 â‚Ź 1.000/1.100
148 Busto in marmo bianco raffigurante un fanciullo, inizi sec. XIX h.cm.45 â‚Ź 1.000/1.100
149 Due stampe da Caracci e da G.Reni sec.XVIII cm. 37x54 offerta libera
150 Tavolino da appoggio in legno laccato nero, gambe in ebano intarsiate con placche in avorio (elementi di un monetiere) cm. 64x42 h. 67 offerta libera
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151 Domenico Fiasella Sarzana 1589 - Genova 1669 “Il miracolo del muratore” carboncino e biacca, f.to in b. a s., cornice antica in legno intagliato, laccato e dorato cm. 42x54 € 800/900 152 Due piccole teche in legno sec.XVIII € 100/150
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153 Placca raffigurante “Sacra Famiglia con San Giovannino” sec.XVIII cm. 16x17 € 3.500/3.900 154 Tre piccole sedie a rocchetto in noce sec.XVIII offerta libera
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155 Grande placca in legno intagliato e dorato con al centro Testa di Cristo con il sudario, Bologna I metà sec.XVIII cm. 97x78 € 4.000/4.500
156 Scuola francese fine sec.XVIII “Testa di uomo” olio cm. 39x50 € 2.500/2.800
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157 Felice Fortunato Biggi 1680 - 1750 “Natura morta di fiori in un canestro” olio Expertise prof. Ferdinando Arisi cm. 108x88 € 8.000/8.500 96
158 Mobile a doppio corpo movimentato sul fronte, lastronato in radica e finemente intarsiato in avorio, parte superiore a due sportelli con specchi, Veneto I metà sec.XVIII cm. 120x60 h. 260 € 15.000/16.000
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97
159 Bonehur de jour Luigi XV lastronato in palissandro e legno di rosa, Francia sec. XVIII cm. 60x48 h. 102 € 2.500/2.800
160 Scuola lombarda inizi sec.XVIII “Vaso di fiori” olio di forma ovale, cornice coeva in legno intagliato e dorato cm. 54x67 € 2.000/2.300
159
98
160
99
161 Antico secchio in avorio scolpito a riserve con la Madonna e il Bambino e Santi Evangelisti, sec.XIX h.tot.cm.23 € 600/700
162 Scatola rotonda in tartaruga con decorazione in rame di gusto neoclassico, Francia sec.XIX diam.cm.8 € 300/350
163 “Episodi Biblici” quattro stampe acquarellate, sec.XIX € 200/250
161
100
164 Scuola veneta sec.XVIII “La predica” e “La visita ai carcerati” coppia di olii, cornici coeve in legno dorato cm. 190x80 € 20.000/22.500
164
101
165 Orologio Luigi XVI in legno intagliato, dorato e laccato, Vienna fine sec.XVIII h.cm.73 € 2.000/2.300
166 F.Ricciardi Palazzo donn’Anna olio cm. 50x40 f.to in b a d. € 300/350
165
102
167 Comò Luigi XVI lastronato in palissandro e legni vari, due cassetti grandi più uno, medaglione centrale e laterali intarsiati a motivi neoclassici, piano in marmo verde, Lombardia seconda metà sec. XVIII cm. 121x58 h. 92 € 12.000/13.000
168 Colonna eclettica in legno e bronzo, fine sec.XIX h.cm.127 € 300/350
167
103
169 Coppia di poltrone a rocchetto in noce rivestite in cuoio coevo, Genova sec. XVIII h. cm.120 € 1.800/2.000
170 Scuola italiana sec.XVI “Cleopatra” olio su tavola cm. 58x72 € 1.000/1.100
169
104
170
105
171
171 Paolo Sala Milano 24/01/1859 - 20/12/1924 Paesaggio innevato acquarello cm.97x67 f.to in b.a sn. sul retro cartiglio Galleria Pesaro, Milano â‚Ź 2.000/2.300 106
172 Armando Barabino Genova 16/09/1883 - Genova 10/06/1970 La famiglia del cacciatore olio su cartone cm.36x31 f.to in a. a ds. â‚Ź 50/100
173
173 Alessandro Lupo Torino 01/07/1876 - Torino 22/06/1953 Tramonto invernale tra le Dolomiti olio cm. 65x55 f.to in b. a ds. e d.to 1921 € 2.500/3.000
174 “Il Golfo di Napoli con il Vesuvio” olio f.to in b. a ds, cm. 78x52 offerta libera
107
175
175 Tito Pellicciotti Barisciano (Aq) 02/12/1871 Barisciano (Aq) 12/04/1950 Animali nel fienile olio cm.45x56 f.to in b.a sn. â‚Ź 1.000/1.100 108
176 Garini (sec.XIX) La presentazione della sposa olio cm. 143x119 f.to in b. a s. cornice a vassoio in legno dorato coeva â‚Ź 10.000/11.000
176
109
177 Coppia di mezzitavoli a rocchetto in noce a 4 gambe, Liguria inizi sec.XVIII cm. 165x83 h. 65 € 6.000/6.500
178 Scuola emiliana sec.XVI “Santo Gregorio Magno” e “Santo Stefano” coppia di olii su tavola cm. 47x115 € 15.000/16.000
177
110
178a
178b
111
179 Piatto in maiolica di Castelli decorato in policromia con giochi di putti, sec.XVIII diam.cm.17 € 600/700
180 Due piatti in maiolica, Pavia sec.XVIII diam.cm.23 € 200/250 179 181
181 Piatto in maiolica di Castelli decorato in policromia con Adamo ed Eva sec.XVIII diam.cm.17, restauri € 400/450
182 Grande caffettiera in porcellana Ginori, decorazioni a paesaggi, sec.XVIII h.cm.30 € 1.800/2.000 112
182
113
183 Grande bacile Deruta in maiolica a decorazione calligrafica, ocra e rosso su fondo bianco sec.XVII diam.cm.16xh.36, difetti € 1.000/1.100
184 Otto piatti diversi in porcellna Imari, Giappone sec.XVIII diam.cm.22,5 € 400/450 183
185 Caffettiera in maiolica decorata in policromia con paesaggi, Faenza sec.XVIII h.cm.30 € 2.000/2.300 186 Caffettiera in maiolica decorata in policromia a fiori con la raffigurazione del “Tempo”, beccuccio a forma di testa di cane, Faenza metà sec.XVIII h.cm.32 € 2.500/2.800
185
114
186
115
187 Scultura in legno intagliato, laccato e dorato raffigurante un Santo con libro, Italia del Nord sec.XVI h.cm.78 € 3.000/3.400
188 Coppia di candelieri in legno intagliato e dorato, sec.XVIII h.cm.30 € 250/300
189 Coppia di poltrone Luigi XVI laccate a fondo verde, Genova fine sec.XVIII € 800/900
190 “Annunciazione” dipinto fondo oro sec.XVII cm. 17x21 € 1.500/1.700 187
116
190
117
191 Teste di mori, coppia di sculture in bronzo a patina scura montante su basi in breccia rossa, sec.XVII cm. 10x h. 14 € 1.000/1.100
192 Due placche in bronzo argentate cm. 14x11 € 100/150
191
193 Coppia di candelieri a rocchetto in bronzo brunito, Toscana sec.XVII h.cm.48 € 2.000/2.300 194 Scuola Italiana sec.XVIII “Scena mitologica” olio cm. 155x119 € 3.000/3.400
193
118
194
119
195 Pedro De Orrente Murcia 1580 - Valencia 1645 bottega Labano raggiunge Giacobbe sulla via verso Canaan Olio su tela, cm 94 x 134
fig.1
fig.2
fig.3
fig.4
120
La scena biblica raffigura un brano tratto dal libro della Genesi (XXXI, 34-35) e narra di quando Rachele nascose gli idoli al momento dell’incontro del marito Giacobbe con il padre Labano, che li aveva raggiunti sulla strada per Canaan per cercarli giacché loro glieli avevano sottratti. Il naturalismo fiero e sincero di questo dipinto e il colloquiale modo di narrare l’episodio della Bibbia rimandano alla scuola spagnola, e in particolare valenzana, della prima metà del Seicento. La figura di riferimento è Pedro de Orrente, chiamato “Il Bassano spagnolo”. Nato a Murcia nel 1580 e morto a Velencia nel 1645, è il rappresentante più significativo di questo genere di dipinti, fortemente debitori dell’impostazione messa a punto e divulgata da Jacopo e Leandro Bassano, conosciuti attraverso le loro opere presenti a Toledo, città di formazione di Orrente. Tra le sue opere più bassanesche si ricordano La moltiplicazione dei pani e dei pesci dell’Hermitage di San Pietroburgo (cm 107 x 138) e il Labano raggiunge Giacobbe sulla via verso Canaan del Prado (fig. 1; cm 116x209), che con la nostra tela condividono oltre al formato e l’impostazione scenica, in un caso anche il soggetto. Al Prado si conservano inoltre due tele, analogamente impostate e con soggetti che riguardano sempre Giacobbe, attribuiti alla sua bottega e provenienti dal convento domenicano di San Pietro Martire di Toledo (figg. 2 e 3). Le misure di queste ultime due tele sono pressoché identiche alla nostra e, visto che il protagonista è sempre Giacobbe, vi sono gli estremi per ipotizzare che si tratti di opere concepite insieme in una stessa serie. Oltre al formato, infatti, anche lo stile e alcuni dettagli sono del tutto simili. Si osservi, in particolare, il modo di trattate il paesaggio di fondo, con cieli “sporchi”, montagne dalle forme solo abbozzate e alberi dalle chiome folte. La serie deriva, almeno nel caso delle due tele del Pardo, da originali di Orrente, firmati, conservati nella collezione Prat Tom·s di Barcelona (cfr. M. de Orihuela, Pintores del reinado de Felipe III, Museo Nacional del Prado, 1993, p. 108). Per qual che concerne il loro autore si può ipotizzare che si tatti della prima
attività di Esteban March (Valencia 1610 - 1668), fedele allievo di Orrente, poi specializzatosi per lo più in battaglie dal gusto di un barocco più maturo. Il confronto con il grande Passaggio del Mar Rosso di March conservato nei depositi del Prado e proveniente dal Palazzo del Buen Ritiro, databile al 1640 circa, può indicare questo suggerimento (fig. 4). Sono molto simili, in particolare, le figure di schiena che si volgono con un movimento tipicamente manierista, di matrice veneta e bassanesca, che ritornano in quello e in questa nostra tela. In più, non sfugga il singolare modo di dipingere le mani, a cui viene dato un ruolo di veicolo espressivo non indifferente, che sono sempre eccezionalmente grandi. Si ringrazia José Miguel Granados per l’assistenza nella compilazione di questa scheda.
€ 12.000/13.500 121
196 Placca in bronzo dorato raffigurante San Giuseppe sec.XVII cm.7x10 € 1.200/1.400
197 Coppia di apliques in stile Luigi XV a tre luci in bronzo dorato sec.XIX h.cm.50 € 100/150
198 Scuola tedesca sec.XVII “Popolani” coppia di olii su tavola cm. 29x37 € 2.000/2.300 196
122
198
123
199
199 Grande stampa “Augustae Regiaeque Sabaudae Domus arbor gentilitia” autore Abbate Ferrero, sec.XVIII cm. 208x119 € 1.500/1.700
124
200 Francesco Graziani Napoli II metà sec.XVII “Battaglie” coppia di olii cm. 40x20 € 5.000/5.600
200
125
201
201 Piattino in maiolica decorato in policromia con angioletti, nel cavetto il supplizio di Giobbe, Castelli sec.XVIII diam.cm.17,5 â‚Ź 3.000/3.400 126
202
202 Piattino in maiolica decorata in policromia con angioletti, nel cavetto Tobia e l’Angelo, Castelli sec.XVIII diam.cm.18 ₏ 3.000/3.400 127
203
203 Piattino in maiolica di Castelli raffigurante coppia di giovani contadine, sec.XVIII diam.cm.16,5 â‚Ź 1.500/1.700 128
204 Lattiera in porcellana sec.XVIII h.cm.10 â‚Ź 50/100
205 Tondo in maiolica deocorato in policromia con figure in riva ad un fiume e rovine, Castelli sec.XVIII diam.cm.20 € 1.800/2.000
206 Coppia di mostardiere in maiolica a forma di cedro, sec.XIX l.cm.11 € 100/150 205 207
207 Tondo in maiolica decorato in policromia con rovine fantastiche e personaggi, Castelli sec.XVIII diam.cm.19 € 1.800/2.000
208 “San Giovannino”, scultura in terracotta dipinta in policromia e oro, sec.XIX h.cm.42 € 300/350 129
209 Piccolo secchiello in argento, Napoli sec.XVIII diam.cm.12,5xh.25 € 100/150
210 L‘Incoronazione della Madonna, placca in argento finemente sbalzato, Genova Punzone della Torretta anno 1766 cm.12x15 € 1.500/1.700
209
130
210
131
211
132
212
211 Oliera Luigi XV in argento finemente sbalzato, Genova punzone della Torretta 1778 h.cm.23, difetti â‚Ź 800/900
212 Lampada votiva Luigi XIV in argento sbalzato punzone della Torretta Monetaria, Genova sec.XVII â‚Ź 1.500/1.700
133
213
213 Zuccheriera in argento finemente sbalzato punzone mauriziano con il delfino, Genova inizi sec.XIX â‚Ź 700/800
134
214 Grande caffettiera Direttorio in argento finemente sbalzato, beccuccio a forma di drago, manico in legno intagliato, Genova Punzone della Torretta anno 1794 h.cm.36 â‚Ź 10.000/11.000
214
135
Giovanni Domenico Lombardi (Lucca 1682- 1751) Scena di mercato (lotto 215) Scena di mercato (lotto 216) Tele a pendant, 200 x 259 cm Provenienza: antica villa toscana Queste due grandi scene di mercato, ricche di personaggi e naturalia dipinti a colori vivaci, appartengono alla produzione di genere del pittore lucchese Gian Domenico Lombardi, detto l’Omino, come riconosciuto anche da Paola Betti che, nel 2011, ha dedicato un articolo significativo al pendant, a lei noto allora solo attraverso vecchie riproduzioni fotografiche in bianco e nero, conservate nell’Archivio Cortopassi di Lucca. Dopo gli elogi dello storiografo Luigi Lanzi (1), che lo ricorda come maestro più che degno del concittadino Pompeo Batoni, Giovanni Domenico Lombardi è stato riportato all’attenzione della critica moderna indipendentemente, nello stesso anno 1994, da Andrea Martini (2) e da Silvia Meloni Trkulja (3). Grazie agli studi successivi della stessa Betti (4) e di Alberto Crispo (5), abbiamo oggi un profilo convincente della sua singolare attività che spazia dalla pittura di storia, al ritratto, al paesaggio fino, appunto, alle scene di genere, e che lo consacra protagonista assoluto della scena pittorica lucchese della prima metà del Settecento. Attivo soprattutto per le chiese del territorio e per le famiglie più illustri del patriziato cittadino (i Buonvisi, i Garzoni, i Mazzarosa, i Pini e gli Spada), Lombardi lavorò anche per “Paesi Oltremontani”, come attesta il suo più antico biografo, Tommaso Francesco Bernardi, e come conferma la pala raffigurante San Gregorio che intercede per le anime del Purgatorio (1746) nella chiesa del Suffragio a Rovereto, allora parte del Tirolo austriaco. All’interno dell’opera del Lombardi le due monumentali e scenografiche scene di mercato trovano le maggiori affinità tipologiche e stilistiche con le Scene di caccia con ritratti di un gentiluomo, della consorte e dei figli di collezione privata (per la loro riproduzione fotografica cfr. A. Crispo, cit. in bibliografia, 2003 (2004), figg. 236-237), nonché con il pendant raffigurante l’Allegoria della musica e l’Allegoria della danza provenienti dalla villa di Vignamaggio a Greve in Chianti (Firenze, Case d’asta Pitti, 26-11-1987, n. 97), dove ritroviamo la stessa pennellata sintetica, effetti chiaroscurali e modelli con fisionomie e gestualità analoghi. E’ probabile che queste grandi scene, impensabili senza i viaggi di studio in Italia settentrionale 136
lotto 215 â‚Ź 70.000/78.000
137
compiuti verosimilmente dal Lombardi tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento, risalgano ad un momento successivo a quest’esperienza fondamentale che gli permise di conoscere i dipinti dei pittori anversesi Peter Aertsen e Joachim Beuckelaer, ma anche del cremonese Vincenzo Campi o dell’austriaco, ma naturalizzato lombardo, Giacomo Francesco Cipper, detto il Todeschini. Nella descrizione accurata del pollame, dei pesci e dei crostacei e nella varietà di fiori, frutta – melograni, uva, pesche, albicocche, susine e verdura – cardi, rape, carciofi e più tipi di insalate - si notano qualità notevoli di resa veridica da parte del Lombardi che farebbero presupporre la sua applicazione a nature morte autonome, peraltro testimoniata dalle fonti. Le tele presentano un diverso stato di conservazione. Ottimo nella scena che illustra, partendo da sinistra, il giovane portarolo con le ceste ricche di frutta che scorta la donna alla spesa successiva destinata al pollame; appare compromesso da antichi restauri in alcuni brani dell’altro episodio che vede, a sinistra, un’anziana signora contrattare con il venditore di pesce e, a destra, una mamma che osserva amorosamente l’elegantissimo bambino rivolto verso l’osservatore, probabilmente uno dei figli della nobile famiglia toscana cui le grandi tele furono in origine destinate. Note: 1) L. Lanzi, Storia pittorica dell’Italia, Bassano 1795-1796; ed. cons., Firenze 1968-1974, 3 voll., I, pp. 204-205. 2) A. Martini, Giovanni Domenico Lombardi protagonista del primo Settecento lucchese, in “Antichità viva”, XXXIII, 1994, 4, pp. 16-22. 3) S. Meloni Trkulja, Apertura su Giovanni Domenico Lombardi, in Studi di Storia dell’Arte in onore di Mina Gregori, Milano 1994, pp. 328-333. 4) P. Betti, Giovan Domenico Lombardi nei Musei Nazionali di Lucca, Lucca 2003 ed Eadem, Affreschi a Lucca. Chiese, palazzi ville (1670-1770), Lucca 2007, pp. 185-196. 5) A. Crispo, Itinerari di Giovanni Domenico Lombardi tra Lucca, Roma e il settentrione, in “Nuovi Studi”, 10, 2003 (2004), pp. 207-221. Bibliografia sui dipinti: P. Betti, Due Scene di mercato di Giovanni Domenico Lombardi, in “Rivista di archeologia, storia, costume”, XXXIX, n. 1-2, 2011, pp. 73-88.
Francesca Baldassari
A richiesta e con garanzia di un’offerta pari alla somma delle riserve, i due dipinti possono essere venduti come unico lotto. 138
lotto 216 â‚Ź 25.000/27.000
139
217 Gruppo in porcellana raffigurante la raccolta dell’uva, Germania sec.XVIII cm. 14x15 € 1.000/1.100
218 Coppia di salierine neoclassiche in argento con vetri trasparenti diam.cm.9xh.8,5 € 200/250
219 Piccola acquasantiera neogotica in argento sec.XIX cm.13,5x18,5 € 400/450
217
220 J.B.Greuze (1725-1805) “Figure in un interno” olio cm. 46x56 € 1.000/1.100 140
220
141
221 Madonna con Bambino in marmo bianco, Germania sec.XVIII h.cm.13, senza base € 1.000/1.100
222 Due cucchiaioni e due casse in argento, Punzone Mauriziano sec.XIX € 100/150
223
221
223 Antico capitello in marmo cm. 29x29 h. 27 € 250/300
142
224
224 Piano in scagliola policroma decorata in policromia con motivi floreali ed uccelli, stemma nobiliare nel centro sec.XVII cm. 205x92 â‚Ź 5.000/5.500
225 Scatola magica di oggetti vari â‚Ź 150/200
143
226 Tavolino da sofà in legno dorato, piano in marmo antico lastronato in breccia violacea cm. 90x49 h. 49 € 200/250
226 - particolare del piano
227 Antica penna con custodia € 100/150
228 Gruppo in porcellana di Meissen raffigurante il nido, base in bronzo dorato sec.XIX cm. 13x12 € 1.500/1.700 226
144
228
145
229 Console Luigi XV movimentata sul fronte e sui fianchi, fascia con un cassetto lastronata in radica, Venezia I metà sec.XVIII cm. 158x68 h. 78 € 2.500/2.800
230 Scuola romana sec. XVII “Natura in posa con uva e melograni” olio, cornice antica in legno intagliato, laccato e dorato cm. 135x99 € 20.000/22.000
229
146
230
147
148
Seconda Tornata LunedĂŹ 28 Settermbre 2015 ore 21.00 (lotti 231 - 397)
231
231 Napoleone Imperatore, busto in terracotta, Signa h.cm.60 pubblicato in manifattura di Signa tav.57 â‚Ź 300/350
232 Scatola magica con sei coperchi in cristallo molato con stemmi di Casa Savona (uno rotto) â‚Ź 150/200
149
233
150
233 Scuola piemontese sec.XVII “Madonna con Bambino” olio cm. 105x150 € 5.000/5.600
234 Coppia di poltrone osso di montone in noce rivestite in cuoio, Genova fine sec.XVII € 700/800
234
151
235
235 Scuola napoletana sec.XVIII “Architetture con figure” coppia di olii di forma ovale, cornici coeve in legno intagliato e dorato a mecca cm. 46x57 € 2.500/2.800
152
236 Sedia Luigi XIV in legno laccato, Piemonte sec.XVIII (cattivo stato) offerta libera
237 Scuola romana sec.XVIII “Festa campestre con pastore e armenti” olio cm. 105x80 € 2.000/2.300
237
238
238 Unicorno accovacciato, scultura in bronzo e osso, Germania sec. XVII misure senza base cm. 13,5x5 h. 13,5 € 700/800
153
239 Orologio a torre Luigi XIV in legno laccato a fondo rosso e decorato in oro a soggetti orientali, sec.XVIII h.cm.230 â‚Ź 500/550
240 Busto in marmo bianco raffigurante Luigi XV, sec.XIX bambino h.cm.61 â‚Ź 1.000/1.100
239
154
240
155
241 Scatola Luigi XVI impiallacciata in legni esotici, fine sec.XVIII cm. 42x25 h. 15 â‚Ź 500/550
241
242
242 Tavolino da gioco Napoleone III intarsiato in legni vari sec.XIX cm. 88x48 h. 75 â‚Ź 600/700
156
243
243 Placca Luigi XIV in avorio finemente intagliato con scena di battaglia sec.XVIII, cornice in legno finemente intagliato con sirene, mascheroni ed animali, sec.XIX placca cm.36x16 mis.tot.cm.77x44 â‚Ź 14.000/15.000 157
244
158
244 Scuola napoletana sec.XVIII “Sacra Famiglia” olio di forma ovale cm. 61x76 € 2.500/2.800
245 Console Luigi XV lastronata in ulivo e legno di noce, un cassetto nella fascia, Veneto sec.XVIII cm.156x68xh.83,5 € 3.000/3.400
245
159
246
247 Besamin in argento e metallo sec.XVIII h.cm.27 â‚Ź 1.300/1.500 160
247 Due piatti in argento â‚Ź 100/150
248
248 Besamin in argento, Firenze 1820 h.cm.32 â‚Ź 7.500/8.000
249 Coppia di salierine neoclassiche in argento con vetri blu, sec.XIX diam.cm.8xh.7 â‚Ź 200/250 161
250
250 Zuccheriera Luigi XV in argento sbalzato, Punzone Sabaudo, argentiere Carlo Micha sec.XVIII cm.12x7,5xh.10 â‚Ź 3.200/3.600
162
251 Zuccheriera in argento con stemma sabaudo inciso, Augsburg inizi sec.XIX h.cm.20 â‚Ź 4.500/5.000
251
163
252 Potiche in porcellana decorata in policromia con figure orientali e fiori, ricca guarnizione in bronzo dorato, Cina sec.XVIII h.cm.47 â‚Ź 3.000/3.400
253 Particolare orologio da tavolo in legno intagliato e dorato con figure allegoriche, parte centrale in bronzo dorato e porcellana Imari, f.to Smaelen (Bruxelles), sec.XIX h.cm.103 â‚Ź 6.000/6.000
252
164
253
165
254
254 Coppia di grandi potiches in terracotta decorate a motivi cinesi, Piemonte sec.XVIII h.cm.80, difetti e rotture € 3.000/3.400
166
255 Bottega del Piola “Sacra Famiglia con santi”, Genova sec.XVII cm. 106x150 € 6.000/6.500
255
167
256 “Napoleone” miniatura ad olio su tela sec.XIX cm. 9,5x13,5 € 1.400/1.600
256
257 Vaso lavorato all’acido nei toni del rosa e del verde a motivo di palude, f.to Gallè, Francia inizi sec. XX h.cm.30 € 1.300/1.500
257
168
258 Vaso lavorato all’acido nei toni del lilla, del giallo e del marrone a motivi di glicini, f.to Gallè, Francia inizi sec.XX h.cm.34 € 1.600/1.800
259 Coppia di medaglioni in metallo diam.cm.16 € 50/100
258
169
260
260 H.Mercier “Mamma con bambino con arredi Impero” miniatura su avorio, f.ta in b. a s. e d.ta 1814, cornice coeva in legno dorato mis.tot.cm.21x21 € 3.200/3.600 170
261 Orologio in bronzo dorato con pendolo a forma di farfalla, f.to “Chopin a Paris” Francia inizi sec.XIX h.cm.38 € 3.000/3.400
261
171
262 Calice in argento Punzone della Torretta anno 1821 h.cm.23,5 € 700/800 263 Coppia di salierine in argento con coppe in vermeille diam.cm.7,5xh.5 € 200/250 263
262
264 Coppia di candelieri Impero in argento, Parigi 1809-1819 Kg.1,8, h.cm.29 € 7.500/8.000 265 Caffettiera Luigi XV in argento sbalzato, Firenze sec.XVIII h.cm.30 € 8.000/8.500 172
265
173
266 “Paesaggi con viandanti” coppia di scagliole sec.XIX cm. 67x46 € 2.000/2.300
267 Grande pendola scheletrica in bronzo e vetri molati, f.ta Fletcher Inghilterra sec.XIX, teca originale mis.tot.cm.37x23xh.70 € 3.500/3.800
266
174
267
175
268
Scuola romana sec.XIX “Paesaggio animato” olio cm. 39x27 € 500/550
269 268
269 Orologio scheletrico in bronzo a forma di vaso neoclassico, base in marmo h.tot.cm.35 € 800/900
270 Coppia di piccole cornicette Luigi XIV in lamierino sbalzato ed argentato sec.XVIII cm. 15x21 € 50/100
176
271 Compostiera Impero in argento con vetro blu, punzonata Parigi 1809-1819 h.cm. 29 € 2.500/2.800
271
272
273
272 Compostiera Impero in argento a due manici a forma di cigno, Punzone Parigi 1819-1838 h.cm.29 € 2.500/2.800
273 Caffettiera in argento sbalzato, Inghilterra fine sec.XIX gr.685 € 500/550
177
274
274 Giovanni Cavalli Torino 1865 - Milano 1932 Il porto di Genova olio cm. 100x93 f.to in b.a ds. â‚Ź 1.000/1.100 178
275
275 Cesare Bentivoglio Genova 13/01/1868 - 05/11/1952 Verso Pieve Ligure olio cm.97,5x68 f.to in b.a sn. â‚Ź 2.500/2.800 179
276
180
277
276 Bartolomeo Giuliano Susa (To) 15/08/1825 - Milano 09/04/1909 Santa Rita olio cm. 56x70 f.to in b.a ds e d.to 1866 bella cornice antica in legno intagliato e dorato del sec.XVIII in basso a destra numero di promotrice € 4.000/4.500
277 Andrea Figari Sassari 30/11/1858 - Genova 20/11/1945 Rientro alla foce olio cm. 111x71 f.to in b.a.sn. cornice coeva in foglia d’oro € 12.000/13.000
181
278
182
278 Coppia di albarelli da farmacia in ceramica bianca e blu con stemma, Savona sec.XVIII h.cm.18 € 500/550
280 Coppia di versatoi decorati in blu su fondo berrettino “Oll Lentrisco” e “Oll Viperaru” Savona sec.XVIII h.cm.20, sbeccature € 500/550
279 Scaldavivande in porcellana di Meissen, sec.XIX h.cm.22 (mancante di un piedino) € 400/450
281 Quattro albarelli decorati in blu su fondo berrettino a figure “Ung Laurini”, “Ung Sandalini”, “Ung Digest” e “Ung Apostolo”, marca Salomone, Savona fine sec.XVII h.cm.19, difetti e rotture € 1.000/1.100
280 281
183
282
282 Coppia di versatoi in ceramica, decorazione calligrafica bianca e blu “Oll Hipericon” e “Syr de Spm. Cerusi” marca Pescetto, Savona fine sec.XVII h.cm.20, sbeccature d’uso e mancanze € 600/700
282a
283 Grande idria in ceramica decorata in blu su fondo berrettino, manici con teste di drago “Acqua Cicoria” marca Stemma Savona sec.XVIII h.cm.39, difetti e mancanze € 500/550
184
283
185
284
186
285
284 Doppio corpo Luigi XIV lastronato in noce e radica di noce, filettato in palissandro e bosso, parte inferiore a tre cassetti, parte superiore a due sportelli con specchi incisi, movimentato sul fronte e sui fianchi, Roma I metà sec.XVIII cm. 128x65 h. 257 € 15.000/16.000
285 Maria Giovanni Della Piane Genova 1660 - Piacenza 1745 “Ritratto di nobiluomo con manto rosso” olio cm. 64x82,5 € 6.500/7.000
187
286
286 Joaquin Luque Rosello Malaga 1866 - 1932 Veduta dell’Arco di Tito al Foro Romano con personaggi olio cm.33x62 f.to e d.to 1893 in b. a ds. ₏ 15.000/16.000 188
287
287 Raffaele Tafuri Salerno 27/01/1857 - Venezia 1929 Veduta di Venezia dal Canal Grande olio cm.60x80 f.to in b. a ds. provenienza Galleria Parronchi, Firenze â‚Ź 30.000/33.000 189
288
288 Nicolaes Berchem Haarlem 01/10/1620 - Amsterdam 18/02/1683 “Contadino con armenti e rovine” olio su tavoletta cm.13x16, f.to in b. a s. € 1.400/1.600 190
289 Coppia di sculture in legno intagliato, laccato e dorato raffiguranti figure femminili, sec. XVII h.cm.118 € 7.000/7.800
289
191
290
290 Grande zuppiera in argento sbalzato con presa a forma di carciofo, argentiere Codevilla Genova cm.45x32xh.28, gr.3100 â‚Ź 2.500/2.800 192
291 Doppiere Luigi XV in argento finemente sbalzato con pellacce, punzone della Torretta, Genova sec.XVIII h.cm.33 â‚Ź 4.500/5.000
291
193
292
292 Coppia di candelieri Luigi XV ad una fiamma in argento finemente sbalzato, punzone della Torretta anno 772, Genova sec. XVIII h. cm. 25 â‚Ź 8.000/8.500 194
293 Lampada fiorentina Luigi XVI in argento finemente sbalzato, coppa centrale in vetro, Genova Punzone della Torretta anno 1794 h.tot.cm.75 â‚Ź 10.000/11.000
293
195
294 Bureau a gambe alte Luigi XIV da centro lastronato in violetto, due sportelli e un cassetto nella fascia, Francia metà sec.XVIII cm. 95x53 h. 102 € 8.000/8.500
295 Ernesto Giroux Napoli 1851 - prima del 1888 Veduta di Trafalgar Square, Londra olio cm. 97x77,5 f.to al centro Il dipinto compare nel film di Martin Scorsese “L’età dell’innocenza” vincitore del premio Oscar del 1993 per i migliori costumi
€ 15.000/16.000 294
196
295
197
296
296 Giovanni Grifo Alba (Cn) 1868 - Genova 1935 Giovanni Embriaco entra vittorioso in San Lorenzo olio cm. 177x118 f.to in b. a ds. € 10.000/11.000
198
297 Pompeo Mariani Monza (Mi) 09/09/1857 Bordighera (Im) 25/01/1927 Partenza dal molo di Genova olio cm. 99x123 f.to in b. a d.to 1905 e s.to Pubblicato in “Pompeo Mariani, Catalogo ragionato a cura di Giovanni Marilisa” 1997 Federico Motta editore, opera n.848 € 15.000/16.000
297
199
298
298 Fausto Zonaro Masi (PD) 18/09/1854 - Sanremo (IM) 19/07/1929 Corso Andrea PodestĂ olio su tavoletta cm. 40,5x23 f.to in b a sx e d.to nel retro Genova 9/1917 â‚Ź 15.000/16.000
200
299
299 Fausto Zonaro Masi (PD) 18/09/1854 - Sanremo (IM) 19/07/1929 Piazza Dinegro olio su tavoletta cm. 40,5x23 f.to in b. a sx e d.to nel retro Genova 9/1917 â‚Ź 15.000/16.000
201
300
202
301
300 Grande brocca in maiolica policroma Acqua Latuce, Faenza sec.XVI h.cm.32, difetti € 1.500/1.700
301 Crespina in maiolica policroma decorata nel cavetto con fiori e trofei, Faenza I metà sec.XVI diam.cm.26 € 6.000/6.500 203
302 Poltrona a rocchetto in noce trasformabile in inginocchiatoio, Toscana inizi sec.XVIII cm.58x62xh.81 € 1.000/1.100
303 Piatto in maiolica decorata in policromia, nel cavetto centrale il trionfo di Galatea, Castelli I metà sec.XVIII diam.cm.47, restauri € 20.000/22.000 302
204
303
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304 Brocca in maiolica decorata in blu su fondo azzurro, Centro Italia sec.XVI h.cm.24 â‚Ź 500/550
305 Grande specchiera in lamierino sbalzato sec.XVIII cm. 56x76 â‚Ź 100/150
304
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ARREDI DI VILLA GIULIETTA dal lotto 306 al 311
207
306 Giovanni Battista Paggi (Genova, 1554 – 1627) Gesù e la samaritana al pozzo con la città di Firenze sullo sfondo Olio su tela, cm 117 x 72 Firmato e datato su una pietra “GIO: BATTISTA/ PAGGI. P. 1593”
€10.000/11.000
Bibliografia: M. Newcome, Drawings and Paintings by G.B. Paggi, in “Antichità Viva”, 1/2, 1995, fig. 3, p. 15 Nato da una famiglia della nobiltà dedita al commercio, Giovanni Battista Paggi intraprende la carriera di pittore contro la volontà del padre che lo avrebbe voluto mercante come lui. Il primo biografo, Raffaele Soprani, nel 1674 ricorda che la sua formazione fu sostanzialmente quella di un autodidatta, che alle lezioni di lettere, matematica e mercatura inizia ad affiancare per proprio piacere quelle di pittura. Secondo le fonti fu l’incontro con Luca Cambiaso e i suoi incoraggiamenti a portare il Paggi su questa strada. Accusato di omicidio premeditato, nel 1581 scappa da Genova e ripara a Firenze, accolto dalla corte medicea, ove risiede sino allo scadere del 1599. Non si conoscono opere precedenti alla fuga dalla città natale, ma la sua statura di pittore doveva essere già di livello, visto che fin da subito a Firenze viene accolto negli ambienti artistici più importanti, divenendo membro dell’Accademia del Disegno nel 1586. Già nel 1582, quindi non appena arrivato a Firenze, affresca una lunetta nel chiostro di Santa Maria Novella, a dimostrazione del favore immediato che ricevette all’arrivo nella capitale artistica, grazie al suo status di nobile colto, ma indubbiamente anche per le sue doti di pittore. Molti disegni della sua abbondante produzione grafica recano il nome del committente e la data d’esecuzione e forniscono una quadro abbastanza chiaro dell’ambiente altolocato in cui si muoveva il pittore a Firenze. L’attività in Toscana è attestata da numerose pale d’altare per le chiese di Firenze, Lucca, Pistoia, Pisa e altre località minori e le prime opere con una datazione certa si riferiscono al nono decennio. Se nelle opere pubbliche si può affermare una certa convenzionalità nell’impostazione e anche una certa ripetitività degli schemi, è nei quadri da stanza per la committenza privata che il Paggi dà prova di tutta la sua raffinatezza. Il dipinto che qui si presenta è stato reso noto da Mary Newcome in un breve contributo sul Paggi apparso sulle pagine della rivista “Antichità Viva” nel 1995, in cui collega diversi dipinti, anche inediti, a disegni firmati o datati di Paggi. Per ciò che riguarda Gesù e la Samaritana con la città di Firenze sullo sfondo, la studiosa non era allora a conoscenza di un disegno che ha invece rintracciato successivamente e che dal generico riferimento alla scuola genovese ha opportunamente riconosciuto al Paggi. Si tratta di un foglio a penna acquerellato apparso in asta a Londra nel 1981 e proveniente dall’importante collezione grafica di Santo Varni (Londra, Sotheby’s, 6 novembre 1981, lotto 187 come scuola genovese). Su segnalazione di Mary Newcome, che si ringrazia, siamo in grado oggi di illustrarlo (fig. 1) accanto all’opera di Villa Giulietta al quale va evidentemente collegato. Tra foglio e tela resta sostanzialmente invariata l’impostazione scenica, studiata appunto preliminarmente con un disegno come era solito per il Paggi. Le variazioni delle due figure interessano solo la loro gestualità ma non la posizione sul “set”, imperniato simmetricamente sulla colonna alle spalle di Gesù. Se nel disegno apprezziamo la freschezza immediata del tratto,
208
nel dipinto il Paggi dà prova di tutta la sua raffinatezza esecutiva nella scelta di una tavolozza ricercata, ricca di cangiantismi secondo la lezione, immediatamente appresa, dei toscani. Si noti in particolare la ricchezza delle vesti, tipica dei pittori fiorentini, e la dolcezza dei passaggi chiaroscurali, in cui mixa la lezione di Luca Cambiaso, maestro della luce, a quella dei toscani, eccellenti nello sfumato. Un tocco di eleganza si nota anche nella scelta di far riflettere la figura di Cristo in parte nello specchio d’acqua vicino al pozzo: un vero e proprio preziosismo come se il Paggi volesse dimostrare di essere davvero già nel pieno delle proprie capacità espressive, e all’altezza della committenza più colta della città. Quella stessa città, Firenze, a cui la bella veduta di sfondo, soffusa in un languido rosa, è un diretto omaggio. Anna Orlando
€10.000/11.000
1. G.B. Paggi, Cristo e la Samaritana, disegno a penna acquerellato, mm 255x210, Londra, Sotheby’s, 6 novembre 1981, lotto 187 come scuola genovese, dalla collezione Santo Varni
306
209
307 Simone Barabino (Genova, 1585 circa – Milano, 1629) La predica del Battista Olio su tela, cm 165 x 133
€ 10.000/11.000
Bibliografia: Inedito Bibliografia di riferimento per il pittore: A. Acordon in Il dipinto di Simone Barabino in San Michele a Ruta e altri restauri nel territorio di Camogli, a cura di A. Acordon e F. Simonetti, Genova 2004; A. Orlando, Dipinti genovesi dal Ciquecento al Settecento. Ritrovamenti dal collezionismo privato, Torino 2010, pp. 31-35
Il Barabino è artista anticonvenzionale e in qualche modo eccentrico alla cultura pittorica genovese, per il fatto di coniugare le istanze artistiche locali - quelle del suo maestro Bernardo Castello, ma anche di Giovanni Battista Paggi e di Bernardo Strozzi - a quelle dei toscani conosciute per le presenze in città di artisti quali i senesi Francesco Vanni, Ventura Salimbeni e Pietro Sorri e il pisano Aurelio Lomi. Da loro in particolare desume quel modo di dipingere insistendo sui cangiantismi di colori ricercati. Fu determinante per lui anche la componente milanese, per gli artisti presenti a Genova, ma poi conosciuti direttamente a Milano durante i molti anni in cui fu attivo in quella città, dal 1619 alla morte, avvenuta lì nel 1629. La sua parlata popolare deriva anche dallo studio attento delle stampe nordiche e dall’osservazione della scultura lignea coeva, influenze, tutte, che vediamo anche in questo inedito dipinto raffigurante La predica di Giovanni Battista. Il Battista è ritratto al centro di una scena in cui si contrappongono le esigenze di ordine, da un lato, con quelle di ricreare efficacemente l’aspetto più emozionale della storia; una storia popolare, come sottolinea il pittore con tutte le “micro-storie” nelle quali divaga ai lati. La figura del protagonista è collocata come se fosse al centro di un palcoscenico e volge lo sguardo verso l’alto, per evidenziare l’ispirazione divina delle sue parole. Qui, una colomba bianca nello squarcio luminoso del cielo plumbeo è presentata in modo teatrale da una coppia di angioletti; un modo per il Barabino di trascrivere fedelmente le parole del Vangelo di Giovanni “Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e portarsi verso di lui” (Giovanni, 1, 32). Ad arco, intorno al Battista, si dispongono una moltitudine di personaggi, secondo una modalità che troviamo in altre opere note del Barabino: per esempio nella tela con Il passaggio 210
307
211
del Mar Rosso di collezione privata (fig. 1), che peraltro ha uno stile e misure così simili da lasciare praticabile l’ipotesi che possa trattarsi di una serie di grandi tele con storie bibliche. Ma altre scene di folla sono frequenti per il Barabino che proprio in esse esplica maggiormente la sua vocazione popolare. Si veda ancora, per esempio, la Crocifissione della chiesa di S. Michele a Ruta di Camogli (fig. 2) dove il realismo della scena si deve proprio alla gestualità convulsa e alle espressioni forti delle figure, dalla sofferenza delle Marie, ai soldati che si giocano la veste di Cristo ai dadi e così via. La folla che assiste alla predica del Battista è colta nella naturalezza delle pose e delle situazioni: la mamma con i suoi piccoli sul primo piano, un’altra giovane donna col bambino in braccio più arretrata, mentre, sul lato opposto si dispongono su più piani che diradano verso lo sfondo personaggi maschili, in una varietà di pose, vesti e atteggiamenti ed espressioni. Il tutto con il risultato di una festosità d’insieme assai riuscita. Anna Orlando
1. S. Barabino, Passaggio del Mar Rosso, cm 141x175, Genova, collezione privata
2. S. Barabino, Crocifissione, cm 292x195, Ruta di Camogli (Ge), chiesa di S. Michele
212
308 Bartolomeo Biscaino (Genova, 1629 – 1657) Morte di Lucrezia Olio su tela, cm 120 x 189
€ 12.500/14.000
Bibliografia: C. Manzitti, Biscaino, Bartolomeo, voce biografica in La Pittura in Italia. Il Seicento, Milano 1989, vol II, p. 641; C. Manzitti in Genua Tempu fa, catalogo della mostra a cura di T. Zennaro, Maison d’Art di Piero Corsini, Monaco, Monte Carlo 1997, pp. 98-100, n. 19 Esposizioni: Monte Carlo 1997
Bartolomeo Biscaino nasce a Genova nel 1629. Dopo avere osservato il padre Giovanni Andrea, pittore, entra nella bottega di Valerio Castello, allo scadere del quarto decennio, e la frequenta fino alla morte precoce avvenuta durante la terribile peste che colpì Genova, decimandone la popolazione. E’ grazie a Valerio che studia anche il Parmigianino e il Procaccini. Un altro artista che il Biscaino ammirerà molto sarà Giovanni Benedetto Castiglione, soprattutto per la su attività incisoria. La vicenda artistica del Biscaino è parallela a quella di Stefano Magnasco, che però sopravvivrà alla peste, ma è oggi possibile distinguere i due artisti a lungo confusi, grazie a una serie di affondi critici che li hanno riguardati. Per ragioni anagrafiche la sua evoluzione stilistica è assai ridotta. Le opere datate si riducono a un paio di incisioni (1655 e 1656), tra le tante, splendide, che esegue sullo stile del Castiglione. Il corpus dei suoi dipinti si ricostruisce prendendo avvio da un’unica opera citata dal Soprani, la Pala di San Fernando, ove sono ben visibili le due componenti del suo stile: Grechetto e Castello. Esegue quasi esclusivamente quadri “da stanza” per la committenza privata, in cui i personaggi hanno spesso espressioni intense e una gestualità eloquente; i volti femminili sono sempre ben riconoscibili per la forma ovale e l’espressione dolce; i panneggi sono leggeri e a pieghe longitudinali e fitte, diversamente dal panneggiare assai più leggero e mosso del maestro o da quello più disegnato e gonfio di S. Magnasco. La tela di Villa Giulietta rappresenta la storica leggenda della morte dell’aristocratica romana Lucrezia, indotta dalle violenze subite da Tarquinio Sesto, figlio dell’ultimo re di Roma. Presentata in occasione della mostra presso la galleria Maison d’Art di Piero Corsini a Monte Carlo nel 1997, era nota da tempo a C. Manzitti a cui si deve la sua prima analisi critica. Dal punto di vista iconografico corre l’obbligo di confrontarla con la tela di analogo soggetto 213
eseguita dal suo maestro, oggi conservata nella collezione della Cassa di Risparmio di Asti (fig. 1). Un analogo pathos teatrale, ma una diversa disposizione dei personaggi sulla scena. Più complessa e giocata su diagonali incrociate quella di Valerio, più semplificata quella del Biscaino, che predilige qui, come in altre tele, la sequenza paratattica delle figure e che delega a una lieve scansione dei piani il ritmo di questa sequenza. Si veda per esempio come risolve il racconto nella ben nota Negazione di Pietro di collezione privata (fig.2) e si noterà, oltre ad alcuni richiami puntuali nella somiglianza delle figure, specie nell’armato, una medesima capacità di ritmare per via di alternanze di gesti e sguardi, proiezioni in avanti della figura e leggero arretramento. E’ così che il Bascaino inscena lo sgomento dei suoi personaggi di fronte alla morte inaspettata di Lucrezia. In questo capolavoro il giovane pittore, qui in una fase precocemente matura che ahimè non ebbe sviluppi, riesce magistralmente a miscelare naturalismo e barocco in un brano di squisita genovesità. Anna Orlando
1. V. Castello, Morte di Lucrezia, cm 209x246, Asti, Cassa di Risparmio di Asti
214
2. B. Biscaino, La negazione di Pietro, cm 125x173 , collezione privata
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215
309 Domenico Fiasella detto il Sarzana (Sarzana, La Spezia, 1589 – Genova, 1669) Sansone e Dalila Olio su tela, cm 150 x 190
€ 17.500/19.000
Bibliografia: Inedito Bibliografia di riferimento per il pittore: P. Donati, Domenico Fiasella, il Sarzana, Genova 1974; Domenico Fiasella, catalogo della mostra a cura di P. Donati, Genova 1999; Domenico Fiasella 1589 - 1669 catalogo della mostra a cura di P. Donati, La Spezia 2008
Il soggetto di Sansone e Dalila fu affrontato dal pittore genovese Domenico Fiasella in più di un’occasione. La storia biblica è tratta dal libro dei Giudici (16, 4-20) e narra di quando Sansone, uno dei giudici d’Israele, s’innamorò di una donna del popolo dei filistei che approfittarono di questo e corruppero la donna affinché chiedesse a Sansone di rivelare l’origine della sua forza: derivava dai capelli. Ecco perché, in un momento in cui Sansone si addormenta sul suo grembo, la donna gli taglia i capelli per privarlo della forza con cui si sarebbe potuto difendere dai nemici. Ben noti a critica e pubblico sono le due grandi tele conservate rispettivamente al Louvre di Parigi (fig. 1) e nella Galleria di Palazzo Bianco a Genova (fig. 2). Si tratta di fascinose pièces teatrali dipinte dal Fiasella nelle grandi dimensioni e capaci di coinvolgere l’astante in un momento di intenso pathos. Si conosce poi un’altra versione di proprietà del Banco di Napoli, di un momento più caravaggesco (fig. 4), e un’altra in collezione privata in cui il maestro parrebbe affiancato dalla bottega (fig. 3). L’inedita tela qui illustrata va accostata, tra le quattro versioni già note, a quella di Palazzo Bianco, più simile dal punto di vista delle scelte compositive e anche delle soluzioni narrative. Se in quel caso è la vecchia in secondo piano a far segno di tacere e non far rumore ai soldati pronti per l’agguato e di cui si scorgono i volti nella penombra di fondo, nella nostra tela vediamo quello stesso spunto narrativo usato per Dalila, anch’essa rivolta agli armati di cui si vedono volti e armature nella penombra sulla destra. Con un’ulteriore variante, il Fiasella sceglie che a tagliare i capelli sia non Dalila ma un ragazzo che entra in scena da sinistra. E’ una licenza poetica che dimostra il gusto profondo del Fiasella per il racconto, aspetto della sua arte particolarmente apprezzato dalla committenza. Egli è infatti tra i pittori di maggior successo della sua epoca: vive molto a lungo, 216
309
217
fino all’età di ottant’anni, e affianca importanti commissione pubbliche per chiese e palazzi in tutta la regione, a una abbondante produzione per i privati. Quadri come questo, dalle grandi dimensioni, erano intesi per adornare i saloni dei piani nobili dei palazzi e spesso concepiti come una narrazione in più episodi, talvolta anche realizzati da artisti diversi. Il Fiasella si preoccupa innanzi tutto dell’efficacia narrativa, con una teatralità contenuta che non esaspera l’aspetto drammatico della storia, ma la pone quasi in una quotidianità domestica più che in un aurea solenne. Ecco così che alcuni dettagli, come quello del bel brano del letto sfatto in questo dipinto alle spalle dei protagonisti, paiono proprio avere il ruolo di contestualizzare più vicino al riguardante la scena in atto. Per ragioni stilistiche l’opera dovrebbe collocarsi nella prima maturità del pittore, indicativamente intorno agli anni Trenta del Seicento. Anna Orlando
1. D. Fiasella, Sansone e Dalila, cm 159x256, Parigi, Musée du Louvre, inv. 700
3. D. Fiasella e bottega, Sansone e Dalila, cm 121x211, collezione privata
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2. D. Fiasella, Sansone e Dalila, cm 182x227, Genova, Musei di Strada Nuova, Palazzo Bianco , inv. PB 1402
4. D. Fiasella, Sansone e Dalila, cm 121x211, Napoli, collezione del Banco di Napoli
310 Gioacchino Assereto Genova 1600 - 1649 Madonna col Bambino e Sant’Agostino Olio su tela, cm 128,9x96,4
€ 15.000/16.500
Bibliografia: A. Orlando, in catalogo vendita Porro, Milano, 9-11-2005, lotto 163; T. Zennaro, Gioacchino Assereto e i pittori della sua scuola, Soncino 2011, vol. I, cat. A87, pp. 353-354
Il dipinto raffigura la Madonna col Bambino, affiancati dalla figura di Sant’Agostino, ben riconoscibile per la presenza dei suoi attributi: il bastone pastorale, che ne ricorda l’incarico di vescovo di Ippona, nell’Africa settentrionale, e la freccia retta dal Bambino, a simboleggiare il rimorso per la precedente vita dissipata, di cui lo stesso santo riporta nelle sue Confessioni . Questa tela di Giacchino Assereto, inserita a pieno titolo tra gli autografi nella recente monografia sul maestro genovese (Zennaro 2011), non é la sola opera in cui il grande Dottore della Chiesa compare quale protagonista. Va ricordata infatti la tela con Sant’Agostino e Santa Monica del Museo di Minneapolis, anch’essa opera matura come quella che qui si presenta. Ma il rapporto dell’Assereto con una committenza agostiniana é attestata soprattutto da una volta affrescata nella chiesa di Sant’Agostino a Genova. Raffaele Soprani ricorda che “in Sant’Agostino s’acquistò gran nome per le pitture a fresco fatte nella Cappella di Nostra Signora della Cintura” (R. Soprani, Le vite de”Pittori, Scoltori, et Architetti” Genova 1674, p. 170). Ancora visibili in loco, per quanto consunti, mostrano in uno degli ovali dipinti proprio La Vergine col Bambino e Sant’Agostino, in questo caso colpito al cuore dalla freccia (cfr. E. Gavazza, La grande decorazione a Genova, Genova 1974, fig. 311 p. 316). La Zennaro, in aggiunta, ricorda il personale legame del pittore con gli agostiniani, e in particolare la scelta di farsi assistere da un monaco di quell’ordine in punto di morte e di farsi seppellire nella chiesa di Sant’Agostino a Genova (Zennaro 2001, p. 353 e Regesto, doc. 46). La stessa studiosa ipotizza, con buone argomentazioni, che questo stesso dipinto possa coincidere con il sovrapporta registrato nel “salotto della cappella” del palazzo in Canneto in Lungo a Genova del defunto conte Agostino Fieschi nel 1829. L’inventario cita una “Madonna col Bambino ed un santo Vescovo”, accanto a un sovrapporta con “Sant’Agostino e il putto”, ossia probabilmente quello noto come Visione di Sant’Agostino ora conservato nella parrocchiale di Genova-Pontedecimo (fig. 1). Non coincidono le misure dei due quadri (quello misura 142x122) ed é quindi da escludere che si tratti di pendant in origine. Il loro accostamento si spiega, a mio parere, con la coincidenza del nome del collezionista, Agostino Fischi, con 219
quello del santo vescovo. Una successiva citazione, da parte dello storico Giovanni Battista Spotorno, nel 1940, ricorda un “Sant’Agostino e la Madonna col Bambino” dell’Assereto nella “piccola sala attigua alla cappella” di Palazzo Balbi a Genova. Il passaggio dai Fischi ai Balbi é avvenuto per via ereditaria, visto che, la figlia di Agostino Fischi, Marzia, sposò Giovanni Carlo Balbi (Zennaro 2011, p. 354). Le notizie di provenienza della tela sono moderne, non anteriori al 1829, con poi un passaggio in asta a New York nel 1994 e poi a Milano nel 2005 e non consentono di fare ipotesi circa la prima committenza, aldilà del legame, già ricordato, tra il pittore e gli agostiniani. La datazione é stata discussa dalla critica e oscilla tra la fine degli anni Trenta e gli anni Quaranta e dunque in ogni caso riferibile alla piena maturità del maestro. Anna Orlando
Fig 1. G. Assereto, Visione di Sant’Agostino, GenovaPontedecimo, Parrocchia di N.S. di Loreto e di San Giacomo Maggiore
220
310
221
311 Luca Cambiaso Moneglia 1527 - Madrid 1585 Maddalena Olio su tela, cm 172,5x114
€ 85.000/90.000
Bibliografia: L. Magnani, Luca Cambiaso da Genova all’Escorial, Sagep, Genova 1995, pp. 192 fig. 211, nota 21 p. 208; L. Magnani in Luca Cambiaso 1527-1585, catalogo della mostra di Austin, Texas, a cura di J. Bober, Cinisello Balsamo 2006, cat. 57 pp. 326-327;J. Bober in Luca Cambiaso 1527-1585, catalogo della mostra di Austin, Texas, a cura di J. Bober, Cinisello Balsamo 2006,p. 322;L. Magnani in Luca Cambiaso un maestro del Cinquecento europeo, catalogo della mostra di Genova, Cinisello Balsamo 2007, cat. 41 pp. 286-287; J. Bober in Luca Cambiaso un maestro del Cinquecento europeo, catalogo della mostra di Genova, Cinisello Balsamo 2007, p. 288.
Il dipinto, reso noto da Lauro Magnani che per primo lo illustra già nel 1995, é stato esposto nelle due mostre gemelle organizzate prima al Blanton Museum di Austin in Texas (2006) e poi a Palazzo Ducale a Genova (2007), i cui cataloghi rappresentano a oggi il punto d’arrivo della critica più recente su questo grande maestro del Cinquecento, non solo genovese. Riferimento primo per un’intera generazione di artisti attivi a Genova dopo di lui, nel primo Seicento, il Cambiaso deve la sua notorietà internazionale alla qualità della sua pittura, su tela e ad affresco, ma anche alla prestigiosa committenza da parte di Filippo II che lo chiama a sè all’Escorial, non lontano da Madrid, nel 1583. Nella ricca scheda esaustiva che Magnani redige per i due cataloghi delle mostre, ne analizza le fonti iconografiche e in particolare il parallelismo con le coeve proposte di Tiziano al quale proprio Filippo II aveva richiesto una Maddalena, perduta, ma nota attraverso copie e ricordata dalle fonti al 1561, con la notizia aggiuntiva di un passaggio di quell’opera da Genova (“por la via de Genova”). Dunque possibile riferimento diretto per Cambiaso. Sia in ragione dell’interpretazione che il Cambiaso dà a questo soggetto, sia per ragioni stilistiche, questa splendida Maddalena va datata alla metà degli anni Sessanta, nel momento in cui Cambiaso mostra un “atteggiamento di piena libertà nell’elaborazione della figura nuda”, che “risponde alla richiesta di una committenza non ancora condizionata da obiezioni moralistiche” (Magnani 2007, cit., p. 286). Non un abito nè un velo, bensÏ i lunghi capelli della donna ne coprono le intimità e la posa é tanto sensuale quanto quella di un’eroina antica. Il confronto, più volte richiamato per la sua evidenza, é proprio con la tela raffigurate Lucrezia del Blanton Museum of Art (fig. 1; cm 166,4 x 90,2). Anna Orlando
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311
Fig 1. L. Cambiaso, Lucrezia, Austin, Texas, Blanton Museum of Art
223
312
312 Ch.G.Beurgeois “Profilo di Napoleone I Re d’Italia” miniatura su avorio diam.cm.7 € 1.200/1.400 313 Due sigilli, uno in agata e uno in corniola € 200/250
224
314
314 Scatoletta in tartaruga con effige di Napoleone in cristallo molato diam.cm.8,5xh.2 € 2.500/2.800
315 Coppia di lampadari a 8 luci in vetro di Murano policromo, Venezia inizi sec.XX diam.cm.100xh.110 € 2.500/2.800
315a
315b
225
316
316 Coppia di doppieri Carlo X in bronzo dorato, Francia fine sec.XIX h.cm.35 â‚Ź 600/700 226
317 Mascherone in legno laccato e dorato, sec.XIX cm. 41x41 â‚Ź 200/250
318
318 “L’estate” e “La primavera” coppia di olii, fine sec.XVIII cm. 16,5x28,5 € 300/350
319 Tre batacchi in bronzo brunito € 500/550
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320
228
320 Scuola toscana sec.XIX “Natura morta con fiori e frutta” olio cm. 68x53 € 2.000/2.300
321 Tavolo da gioco a triangolo Luigi XV lastronato in palissandro ed intarsiato con motivo del cuore, due cassetti nella fascia, Genova metà sec.XVIII cm. 110x55 h. 81 € 8.000/8.500 321
229
322 Scuola emiliana sec.XVIII “Natura in posa con verdura e cacciagione” olio cm. 92x65 € 4.000/4.500
323
322
323 Stemma in pietra raffigurante leone rampante, Toscana sec.XIV cm. 31x41 € 2.800/3.000
230
324 Scuola fiamminga sec.XVII “Rapaci notturni” olio cm. 70x47 € 5.000/5.500
324
325
325 Versatoio in maiolica con simbolo di farmacia religiosa, Italia Centrale sec.XVII h.cm.23 € 600/700
231
326 Piattino in maiolica di Castelli, sec.XVIII diam.cm.17 â‚Ź 200/250
326 327
327 Piatto in ceramica di Castelli, nel cavetto provilo maschile, sec.XVIII diam.cm.26 â‚Ź 800/900
232
328
328 Placca in maiolica policroma raffigurante il trionfo di Galatea, Castelli sec.XVIII cm.28x20 â‚Ź 4.000/4.500 233
329 Cornelis De Wael Anversa 1592 - Roma 1667 Ritratto del Doge Luca Giustiniani, 1644-46 Olio su tela, cm 130 x 96
€ 15.000/16.000
Esposizioni: Il dipinto é stato esposto alla mostra El Siglo del los Genoveses, Genova Palazzo Ducale, 1999, dopo essere stato segnalato dal proprietario che ne vide in mostra il relativo modelletto (fig. 1). (Non compare per questa ragione nel catalogo edito in occasione della mostra perchè al momento non noto ai curatori)
Il ritratto costituisce un importante ritrovamento avvenuto in occasione della mostra El Siglo de Los Genovese nel 1999 in Palazzo Ducale a Genova, nel cui catalogo compare il relativo modello su carta (fig.1; cfr. C. Di Fabio in El Siglo del los Genovese e una lunga storia di arte e splendori nel Palazzo dei Dogi, catalogo della mostra di Genova a cura di P. Boccardo e C. D Fabio, Electa, Milano 1999, cat. VI.22, p.199). L’analisi stilistica di Clario Di Fabio relativa al bozzetto porta ad attribuirlo al fiammingo Cornelis de Wael, presente a Genova negli anni del dogato di Luca Giustiniani (1644-46). Allo stesso artista Di Fabio ha confermato l’attribuzione anche per il dipinto su tela che qui si presenta (comunicazione scritta del 4-7-2000) e che fu esposto accanto al modelletto qualche giorno dopo l’apertura della mostra. Nella scheda di catalogo, a firma di Di Fabio, cosÏ si legge: “Il piccolo dipinto su carta qui presentato é probabilmente un modelletto preparatorio per un dipinto di dimensioni maggiori; non presenta le caratteristiche proprie dell’abbozzo, della “macchia”, ma la sua fattura rivela una precisione di ductus che induce a pensare che il suo autore operasse in prevalenza nel campo della pittura di “figure picciole”. Un attento esame dei caratteri tecnico esecutivi , poi, induce a ritenere improbabile che l’autore fosse un genovese e il livello dell’esito artistico fa escludere che si trattasse di una personalità di secondo piano. Soltanto le opere di Cornelis De Wael consentono “a Genova nella data che il periodo di dogato del Giustiniani rende obbligatorio considerare per la cronologia del bozzetto, il 1644-46” di trovare riscontri persuasivi per tecnica e stile, e il de Wael ebbe anche un’attività ritrattistica, di cui soltanto ora si riscoprono i documenti, archivistici e figurativi (Di Fabio 1997 a, pp. 214-216). Anche sotto questo aspetto, il ritrovamento della tela definitiva cui questo bozzetto si riferisce avrebbe un”importanza notevole per la storia dell’arte del Seicento genovese”. Per ciò che concerne la figura del doge ritratto, essa é riconducibile a Luca Giustiniani per l’esistenza di una serie completa delle effigi dei dogi con indicato il relativo nome (cfr. El Siglo cit., pp. 180-181). Luca, figlio primogenito del doge Alessandro Giustiniani Longo e di Lelia De Franchi Toso, nasce nel 1586. Nel 1613 debutta sulla scena politica recando gli omaggi della Repubblica al prefetto generale della flotta francese. Fra il 1620 e il 1625 fu commissario della fortezza di Savona e capitano urbano. Nel 1626 commissario straordinario in Corsica. Assolto l’incarico di oratorio ufficiale presso Vincenzo II, duca di Mantova e Monferrato, viene eletto fra i sette inquisitori di Stato con compiti di controspionaggio, e poi magistrato di Corsica e delegato ai prezzi dei cambi. Nel 1633 é nominato Generale delle 234
galere della Repubblica. Nel 1636 ĂŠ ambasciatore presso il re di Spagna, dopo il saccheggio dei vascelli olandesi diretti a Genova da parte di navi spagnole, napoletane e del duca di Tursi. Nel 1638 Filippo IV gli dona una croce con diamanti. Dopo altre cariche pubbliche, il 21 luglio 1644 viene eletto doge. Anche dopo il dogato ricopre incarichi per la Repubblica, fino alla morte, avvenuta il 24 ottobre 1651.
Fig. 1 C. De Wael, attribuito, Modelletto per il ritratto di Luca Giustiniani, olio su carta incollato su tavola, cm 40x30, collezione privata
329
235
330 Scuola emiliana sec.XVII “Allegoria della giustizia” olio cm. 60x89 € 3.000/3.400
330
331 Evangelista, scultura in rame brunito, Germania sec.XVI h.cm.23 € 500/550
331
236
332 Scuola emiliana fine sec.XVI “Cristo in preghiera” terracotta h.cm.50 € 3.500/3.800
332
237
333
333 Pieter Van Bloemen Anversa 1657 - 1720 (attribuito) “Viaggiatori assaliti da briganti” olio cm.51x65 € 7.000/7.800 238
334 Scuola piemontese fine sec. XVIII “Vedute di porti con figure” coppia di olii cm. 84x62 € 1.700/1.900
334
239
335
335 Crocefissione, medaglione in cristallo di Rocca scolpito, Nord Europa sec.XVII cm.8x10 â‚Ź 3.000/3.400
240
336
336 Bassorilievo in bronzo dorato raffigurante un Santo con Angelo, Venezia sec.XVII cm. 5,5x8 â‚Ź 600/700
337 “La Maddalena” e “Madonna con Bambino” coppia di intagli di forma ovale con cornici coeve, Lombardia inizi sec.XVIII mis.tot.cm.60x85 € 2.500/2.800
337
338 “Madonna con Bambino” gruppo in terracotta, Toscana sec.XVIII h.cm.37 € 2.200/2.500
338
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339
242
340
339 Coppia di candelabri a cinque fiamme in bronzo dorato e brunito raffiguranti due figure femminili che sorreggono vasi, base cilindrica decorata con tralci di fiori, f.ti P.P.Thomire (Parigi 1751-1843) h.cm.28,5 â‚Ź 13.000/14.000
340 Coppia di potiches in porfido montate in bronzo dorato e cesellato a motivi di cornucopie, Roma sec.XIX h.cm.42 â‚Ź 30.000/33.000
243
341
341 Vassoietto Luigi XV in argento finemente sbalzato con il motivo della pellaccia, Genova, punzone della Torretta anno 1758 cm. 29x22 â‚Ź 7.500/8.000
244
342 Cioccolatiera Luigi XV in argento finemente cesellato, Punzone Sabaudo con lette CM (Carlo Micha maestro orefice) e punzone del contrassaggiatore con le lettere BC (Giovanni Battista Carron), Torino sec.XVIII h.cm.30 â‚Ź 15.000/16.000
342
245
343
246
344
343 Caffettiera Luigi XVI in argento finemente sbalzato, beccuccio a forma di testa di grifone, Genova Punzone della Torretta fine sec.XVIII h.cm.32 € 10.000/11.000
344 Importante zuppiera Luigi XVI in argento sbalzato con motivi di tralci d’uva, incamiciata in argento vermeille, Genova Punzone della Torretta anno 178? cm.40x28xh.31 € 35.000/38.000 247
345 Allegoria dell’Inverno, busto in marmo statuario, sec. XVIII h. cm.38 € 2.600/2.900
346 Tre cantagloria in legno intagliato e dorato, inizi sec.XIX due cm.23x39 una cm.43x45 € 300/350
347 Scuola Nord Europea sec.XVII “Il concertino” olio cm. 67x87 € 4.000/4.500 345
248
347
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348
250
348 Leonardo Massabò Porto Maurizio 1812 - Roma 1886 “San Leonardo converte un brigante” olio, bozzetto del dipinto nella cappella a destra dell’altare maggiore nella Basilica di San Maurizio ad Imperia cm. 30x36 € 1.000/1.100
349 Coppia di poltrone Luigi XV in noce intagliate con il classico motivo della pellaccia sul fronte e sullo schienale. Genova metà sec. XVIII € 3.000/3.400
349
251
350 Santo Evangelista, scultura in legno intagliato, laccato e dorato, Toscana sec.XVI h.cm.59 € 4.500/5.000
351 Poltrona intarsiata a motivi floreali, Olanda sec.XIX € 300/350
352 Putto danzante su una tartaruga, gruppo in bronzo, Toscana sec.XVIII h.senza base cm.5 € 100/150
353 Andrea De Ferrari Genova 1598 - 1669 Il sacrificio di Isacco olio cm. 144x113 € 10.000/11.000 350
252
353
253
354 Scuola fiamminga sec.XVIII “Interno di osteria” olio su tavola cm. 34x25 € 4.000/4.500
354 355
355 Scatola portafiches contenente quattro scatole, decorata in arte povera con scena di vita settecentesca, Venezia sec.XVIII cm. 20x15 h. 4,5 € 1.000/1.100
254
356
356 Scuola italiana sec.XVIII “Cupido dormiente” olio cm. 90x60 € 900/1.000
357 Tavolino da lavoro laccato in oro su fondo nero con scene di vita orientale, Cina sec.XIX cm. 57x40 h. 66 € 400/450
255
358 Coppia di importanti consoles Luigi XVI in legno finemente intagliato e dorato, gambe scanalate e controscanalate, piano in marmo verde Alpi, Genova II metà sec.XVIII cm.173x82xh.100 € 30.000/33.500
359 Tre piccole teche contenenti 31 cammei cm. 31x38 € 800/900
358a
256
360 Scatola in argento Liberty a motivo floreale, punzoni inglesi, inizi sec.XX h.cm.12 â‚Ź 150/200
361
Lotto composto da due officier â‚Ź 500/550
358b
257
362 Scuola romana sec.XIX “Paesaggio con cavalieri” olio cm. 27x21,5 € 800/900
363 Gueridon in noce, gambe a forma di cigni, sec. XIX € 1.000/1.100
362
364
364 Coppia di figure con brocche in porcellana di Meissen, sec.XIX h.cm.20 € 1.800/2.000
365 Scuola toscana sec.XVII “Uccelli, fiori e farfalle” quattro tempere su pergamena in cornici laccate cm. 24x30 € 4.500/5.000 258
365
259
366 San Bernardo da Chiaravalle, scultura in legno intagliato, laccato e dorato, Lombardia sec.XVI h.cm.69 € 3.500/4.000
367 Tazza da puerpera in maiolica di Lodi sec.XVIII cm.18x12xh.6 € 200/250
368 Coppia di versatoi in ceramica, decorazione calligrafica bianca e blu “Syr de Fumaria” e “Syr de Cichorea” marca Pescetto, Savona fine sec.XVII h.cm.20, sbeccature d’uso e difetti € 600/700
366
260
369 Coppia di versatoi in ceramica, decorazione calligrafica bianca e blu “Oll de Papau Erratico” e “Oll Petrolio” marca Pescetto,Savona fine sec.XVII h.cm.20, sbeccature € 600/700
368 - fronte
368 - retro
369 - fronte
369 - retro
261
370 Coppia di versatoi in ceramica, decorazione calligrafica bianca e blu “Syr Ros Sol” e “Ol Lillor Alba” marca Pescetto Savona fine sec.XVII h.cm.20, sbeccature € 600/700 370 - fronte
371 Coppia di versatoi in ceramica, decorazione calligrafica bianca e blu “Syr Diamoronis” e “Syr de Bettonica”, marca Pescetto, Savona fine sec.XVII h.cm.21, sbeccature d’uso € 800/900
370 - retro
262
371 - fronte 371 - retro
263
372 - fronte
372 Versatoio in ceramica, decorazione calligrafica bianca e blu “Oxifachare” marca Pescetto, Savona fine sec.XVII h.cm.21, sbeccature € 400/450
264
372- retro
373 - fronte
373 - retro
373 Versatoio in ceramica, decorazione calligrafica bianca e blu “Olei Violati” marca Santuario, Savona fine sec.XVII h.cm.22, sbeccature € 400/450
265
374 Scuola genovese sec.XVII “Il Martirio di San Bartolomeo” olio cm. 95x120 € 3.000/3.400
375 Placca in argento finemente sbalzato con veduta della città di Genova vista dal mare, Genova Punzone della Torretta sec.XVII diam.cm.30,5 € 10.000/11.500
374
266
375
267
376
268
377
376 Coppia di candelieri Luigi XVI in argento, punzone della Torretta, Genova sec.XVIII h.cm.26 â‚Ź 2.500/2.800
377 Zuccheriera transizione Luigi XV-XVI in argento finemente sbalzato, Genova Punzone della Torretta anno 1788 diam.cm.13xh.16 â‚Ź 3.000/3.400 269
378
270
378 Scuola toscana sec.XVII “Flora” olio sec. XVII cm.73x100 € 7.000/8.000
379 Importante ribalta a urna movimentata sul fronte e sui fianchi, due cassetti con calaltoia lastronata in noce e radica di noce, bronzi antichi, Modena I metà sec.XVIII cm. 141x60 h. 112 € 25.000/27.000 379
271
380
380 Cristo in argento con tracce di doratura, Toscana inizi sec.XVI h.cm.11 â‚Ź 1.500/1.700
272
381 Angelo portacero, importante scultura in marmo statuario, Toscana fine sec.XV - inizi sec.XVI cm. 28x50 h. 112 â‚Ź 25.000/27.000
381
273
382
274
382 Antico bicchiere in corno con simboli venatori cm.11,5x8xh.10,5 € 150/200
384 Scatola magica di porcellane, sec. XVII,XVIII,XIX € 200/250
383 Aplique a due luci in porcellana di Meissen, sec.XIX cm.30x37 € 250/300
385 Grande albarello in maiolica policroma decorato con profilo di Asdrubale e scritte del medicinale, Faenza sec.XVI h.cm.34 € 3.000/3.400
385
275
386
Saliera in maiolica policroma decorata con arpie, De Ruta inizi sec.XVII cm.13x13xh.11 € 2.500/2.800
386
387 Saliera in ceramica policroma, Urbino sec.XVII cm.11x11xh.17, restauri € 1.800/2.000
388 Orazio Fonatana (Urbino sec.XVI) piatto lustrato con al centro scena mitologica diam.cm.23, difetti € 2.500/2.800 387
276
388
277
389
389 Piatto in maiolica policroma, nel cavetto Giuseppe venduto dai fratelli, Urbino II metĂ sec.XVI diam.cm.30, restauri â‚Ź 10.000/11.000 278
390
390 Piatto in maiolica decorata in policromia con la morte di Califone, Urbino 1540/1560 diam.cm.27 â‚Ź 10.000/11.000 279
391 Orologio a cartel Luigi XV lastronato in palissandro con decorazioni in bronzo dorato, Genova metà sec.XVIII orologio h.cm.74 € 1.600/1.800
392 “Putti tra i fiori” pastello sec. XVIII cm. 130x95 € 7.000/7.800
391
280
392
281
393a
393 Scuola toscana sec. XV “Santi” coppia di olii su tavola a fondo oro cm. 20x29 € 5.000/5.600 282
393b
394 Coppia di candelieri a rocchetto in bronzo, sec. XVIII h. cm.35 â‚Ź 250/300 283
395
284
396
395 Busto in marmo raffigurante Luigi XV, sec.XIX h.cm.50 € 1.000/1.100
396 Coppia di apliques in legno finemente intagliato e dorato, Venezia I metà sec.XVIII cm. 52x h. 84 € 2.000/2.300
285
397 Maestro del retablo dei due San Giovanni (Attivo a Palencia, Castilla , 1500-1530 ca.) Predicazione di san Giovanni Battista nel deserto Il miracolo della trasformazione di ciottoli e rose di san Giovanni Evangelista Devozione ai santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista Olio su tavola, rispettivamente cm 122,5 x 85, 120,5x82 x, 122,5 x 85 € 60.000/65.000 Il primo dei tre soggetti riguarda san Giovanni Battista nel momento della predica nel deserto, con la figura del protagonista al centro e due gruppi di personaggi ai lati, variamente atteggiati e abbigliati. Le altre due tavoe hanno soggetti certamente più singolari. Uno illustra un miracolo di san Giovanni Evangelista che durante la predicazione di Efeso trasformò in oro e pietre preziose dei ciottoli e delle rose. L’ultima tavola raffigura dei devoti, tra i quali dei vescovi, in atto di devozione ai due santi che si scorgono in una piccola pala sul fondo dell’altare che il dipinto riproduce. Le opere colpiscono per il realismo descrittivo e la vivacità dell’ambientazione e sono facilmente riconducibili all’autore di altre opere già note. I tre pannelli provengono da un grande “retablo” (o pala d’altare) dedicato a San Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista e, in considerazione della coerenza del soggetto, ma anche della coincidenza delle misure, si può dedurre che appartenessero allo stesso insieme delle due tavole già presso la Galleria Caylus di Madrid nel 1993 raffiguranti l’Arresto di san Giovanni Battista (123 x 90,5 cm) e Giuliano l’Apostata fa bruciare le ossa di san Giovanni Battista (125 x 89 cm, fig. 1). Queste ultime sono state studiate da Mateo Gómez nella scheda del catalogo della galleria madrilena dal titolo De la Edad media al Romanticismo (Madrid, Galleria Caylus, 1993, pp. 34-39). Lo studioso spagnolo segnala che le due tavole all’inizio del Novecento si trovavano in Italia e questa informazione è un’ulteriore conferma della pertinenza di quelle qui esposte allo stesso “retablo”, del quale ne mancherebbero al momento all’appello ancora tre. L’originaria ubicazione del grande polittico va collocata, per ragioni stilistiche, nella Castilla palenciana, tra Burgos e Valladolid, all’inizio del Cinquecento. Il suo autore, a tutt’oggi anonimo, è stato battezzato da Gómez come “Maestro del retablo dei due san Giovanni”, attivo a Palencia, nei primi trent’anni del secolo XVI. Vicino al Maestro di Becerril, accanto a cui ha lavorato, egli risente dell’influenza di Pedro Berruguete e di Juan de Borgoña con quella particolare crudezza espressiva che è tipica dei dipinti eseguiti a Palencia in quest’epoca. Di lui si è occupato, oltre a Gómez, anche Irune Fiz del Dipartimento di Storia dell’arte dell’Università di Valladolid, con un saggio monografico in cui, a partire dalle prime attribuzioni di Gómez, rende note altre opere in diverse città di Tierra de Campos, già nella diocesi di Leon, e ne sottolinea la 286
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Fig. 1. Maestro del retablo dei due San Giovanni, Giuliano l’Apostata fa bruciare le ossa di san Giovanni Battista, olio su tavola, cm 125 x 89, già Madrid, Galeria Caylus
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composita e le ispirazioni dalle stampe di Dürer e di Marcantonio Raimondi, oltre all’influsso evidente da Juan de Flandes (A propósito del Maestro del los santos Juanes, in “Archivio Español de Arte”, n. 295, 2001, pp. 257-272). I dipinti sono stati attribuiti parallelamente dai professori Mauro Natale e Frédéric Elsig. Si ringrazia il prof. Mauro Natale per l’assistenza nella compilazione di questa scheda.
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Indice degli Autori
Assereto Gioacchino 310 Barabino Armando 172 Barabino Simone 307 Bentivoglio Cesare 275 Berchem Nicolaes 288 Biggi Felice Fortunato 157 Biscaino Bartolomeo 308 Bison Giuseppe Bernardino 51 Cambiaso Luca 311 Cavalli Giovanni 274 De Blaas Eugenio 9, 11 De Ferrari Andrea 353 De Ferrari Orazio 101 De Orrente Pedro 195 De Wael Cornelis 329 Delle Piane Giovanni Maria 285 Fiasella Domenico 151, 309 Figari Andrea 277 Forti Ettore 31 Giroux Ernesto 295 Giuliano Bartolomeo 276 Graziani Francesco 200 Grifo Giovanni 296 Langl Joseph 137 Lupo Alessandro 173
Mariani Pompeo 297 Massabo’ Leonardo 348 Paggi Giovanni Battista 306 Pellicciotti Tito 175 Ricci Sebastiano 55 Rosello Joaquin Luque 286 Sala Paolo 171 Salvi Giovanni Battista (Sassoferrato) 59 Tafuri Raffaele 287 Vaccari Leandro 122 Van Bloemen Pieter 333 Zonaro Fausto 298, 299 Zuccarelli Francesco 112
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Con la presente il sottoscritto si impegna ad acquistare i lotti sopraindicati alle condizioni pubblicate in catalogo. Si precisa inoltre che il lotto per il quale venissero fatte più offerte scritte di pari importo, sarà aggiudicato al firmatario dell’offerta pervenuta per prima. A parità di offerta prevale quella fatta in sala. Data _________________
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Con la firma della presente approvo specificatamente tutti i termini e le condizioni di vendita riportate sul catalogo d’asta delle quali ho preso conoscenza.
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Approvo altresì specificamente ai sensi dell’art. 1341 c.c. e successivi del codice civile le seguenti clausole: 2 Esposizione; 4-5 qualità di mandatari dell’asta, carenza di responsabilità, termini e modalità del reclamo e relativo rimborso in caso di risoluzione, annullamento, nullità della vendità; 1,8,9,10,11,12,13,14 e 15 modalità di partecipazione all’asta, rimessa all’incanto in caso di contestazione di una aggiudicazione, diritti d’asta, modalità e termini per il pagamento, richiamo alla normativa vigente in tema di esportazione e di prelazione da parte dello Stato Italiano per gli oggetti sottoposti a notifica; 16 Accettazione delle condizioni di vendita e Foro competente.
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