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Anno XCII - N. 4 APRILE 2014
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“L’Angelo in Famiglia” - Pubb. mens. - Sped. abb. post. - 50% Bergamo
Direzione ed Amministrazione: Società Editrice SS. Alessandro Ambrogio Bassiano - Bergamo - Viale Papa Giovanni XXIII, 18 - Tel. 035 212344
IL MIRACOLO In un campo ho veduto una ghianda: sembrava così morta, inutile. E in primavera ho visto quella ghianda mettere radici e innalzarsi, giovane quercia verso il sole. Un miracolo, potresti dire: eppure questo miracolo si produce mille migliaia di volte nel sonno di ogni autunno e nella passione di ogni primavera. Perché non dovrebbe prodursi nel cuore dell’uomo? (Kahlil Gibran)
Il giorno della Risurrezione Carissimi, siamo ormai giunti al termine della Quaresima e stiamo entrando nella settimana più importante dell’anno liturgico, la Settimana Santa. L’intero percorso quaresimale - periodo di preghiera, di riflessione e di preparazione alla Pasqua - trova il suo compimento nella celebrazione del Triduo Pasquale: l’istituzione dell’Eucaristia e del Sacerdozio la sera del Giovedì Santo; la passione, la crocifissione, la morte e la sepoltura di Gesù nel Venerdì Santo; lo smarrimento fatto di delusione e di paura degli apostoli nel “vuoto” Sabato Santo e l’indicibile timorosa gioia di vederlo risorto nel primo giorno dopo il Sabato, che più tardi prenderà il nome di Domenica, Giorno del Signore. Le prime testimoni di questo incredibile fatto sono le donne. All’alba del terzo giorno le donne corrono per la strada che porta fuori città. Passi svelti, cuore triste, ciascuna tiene con cura un vaso d’argento profumato. È ancora buio, l’aria è fredda e umida. Le donne camminano in silenzio. Co2
noscono bene il luogo, sanno con precisione dove l’hanno seppellito in fretta poco prima dell’inizio della festa della Pasqua ebraica. Ora, appena passata le festa, impazienti e trepide, desiderano venerare la sua salma. Ma come entrare nel sepolcro? Ci sono i soldati a fare la guardia e, poi, l’ingresso della tomba è bloccato da una pesante pietra. Le donne erano lì la sera che precedeva l’inizio della festa del sabato a guardare da lontano (cfr. Mc. 15,47) e hanno visto con i loro occhi come si fatica a muovere quel masso di pietra dall’ingresso. “Chi ci rotolerà via la pietra dall’ingresso del sepolcro?” (Mc. 16,3). Come superare questo ostacolo insormontabile? Un problema grosso, una domanda realistica. Ora si chiedono come mai non se la sono posta prima di partire. Tra loro e Gesù vi è una pietra irremovibile. Sembra quindi inutile la corsa, inservibile il profumo, impossibile la loro impresa, irrealizzabile il loro desiderio. Ma continuano con passo veloce: è l’amore verso Gesù che le fa camminare e
fa loro sperare che, forse, con qualche buona parola riusciranno a convincere le guardie ad aiutarle a spostare la grossa pietra. Ma ecco la sorpresa! Giunte alla tomba, scoprono che le guardie non ci sono più e la grande pietra è stata rotolata via. L’ingresso alla tomba è libero, però una sorpresa più grande le attende: la tomba è vuota. Le donne pensavano di visitare un luogo di morte e invece scoprono un mistero di vita. Volevano profumare un cadavere e invece incontrano il Risorto. Non sono loro a fare lo sforzo per arrivare al corpo inerte di Gesù dietro il masso, ma è Gesù, vivo e glorioso, a venire fuori superando l’ostacolo (cfr. Mt. 28,8-10). L’incontro con il Risorto desta in loro timore, stupore e meraviglia. E non poteva che essere così. La risurrezione di Cristo, infatti, è la firma di Dio Padre che convalida la verità che il Crocifisso è Suo Figlio che, con la sua morte, ha sconfitto la Morte. E’ “la sorpresa di Dio” per il mondo, un punto esclamativo
che Dio Padre pone nella storia di ciascuno di noi, dell’intera umanità, non più vista come un cammino verso il nulla, ma verso la pienezza della Vita. La morte non è più muro che infrange ogni senso della vita, ma porta che apre alla Vita eternamente felice nella Casa del Padre. La Risurrezione: questo è l’evento che ha ribaltato la storia umana! Perché? Perché il Cristo Risorto è l’uomo nuovo, primizia di ciò che saremo; egli ci mostra il nostro futuro, dandoci, nel contempo, la vera lettura del tempo presente. La Risurrezione, infatti, è la certezza che la Salvezza è entrata nel mondo e che l’impegno dell’uomo per creare un mondo più giusto e fraterno è avvolto dalla sicura Speranza che un giorno questo diventerà realtà definitiva nella Casa del Padre. Alla luce della Risurrezione anche la sofferenza fisica e morale assume un significato diverso: essa diventa “caparra” nelle mani di Dio per la nostra futura Felicità. E’ unione alla Passione di Cristo che continua in noi e nei nostri fratelli e che, da Cristo, viene trasformata in fonte di salvezza per tutto il genere umano. E’ testimonianza del nostro amore verso di Lui. Carissimi, i dati di alcune ricerche sociologiche sulla fede degli italiani dicono chiaramente che molti di quelli che
credono in Dio e frequentano i sacramenti sono dubbiosi e non credono nella risurrezione e nella vita eterna. Ma, scrive S. Paolo: “Se Cristo non è risorto, vuota allora è la vostra predicazione, vuota anche la vostra fede” (1 Cor. 15,14). Ricordiamoci bene che siamo nati come credenti e come Chiesa dalla Pasqua. Senza la risurrezione di Gesù tutto è finito. Il Crocifisso sarebbe uno dei tanti crocifissi, come quei due che, sul Calvario, stavano alla sua destra e alla sua sinistra. Ma l’angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il Crocefisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto, venite a vedere il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai discepoli: E’ risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto” (Mt. 28,5-7). È qui che dobbiamo continuamente ritornare per riscoprire e rinsaldare la nostra fede, la nostra identità cristiana. Essere cristiani, allora, non è credere a una serie di dogmi o di norme di comportamento; non è nem-
meno credere a una bella idea o a un sogno o a una filosofia, ma è credere in Cristo Gesù, il Figlio di Dio che, attraverso la sua morte in croce e la sua risurrezione, ci ha spalancato le porte del Paradiso. Sì, del Paradiso: perché il Paradiso non è una favola o una invenzione della Chiesa per tenerci tutti buoni, ma è la certezza più bella che scaturisce dalla Pasqua, quella certezza che dà senso e significato a tutta la vita e che dà eternità ai nostri affetti. Carissimi, non fermiamoci alla soglia del sepolcro e cioè alla crocifissione. La pietra è stata ribaltata! Con coraggio e pieni di speranza attraversiamo la soglia del dubbio e incontriamoci con Lui, Gesù Cristo, risorto e vivo. Udremo anche noi la voce dell’angelo che ci dice: ‘Non abbiate paura!’. Ecco il mio augurio pasquale. Cristo risorto infonda nei vostri cuori serenità e pace. Cristo è risorto, è vivo e cammina sempre al nostro fianco. Con grande affetto, il vostro parroco Don Luigi
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ualcuno mi ha detto: “Ma avete cambiato le campane?” No, per carità! Ci mancava che dovessimo cambiare anche le campane. In realtà, però, adesso hanno un suono più sicuro, più… giusto, sembrerebbe anche quasi più intonato, anche se erano intonate anche prima, questo è logico, perché non erano le campane che erano rotte, ma fuori fase era ciò che faceva funzionare le campane. Un po’ come la macchina che necessita, ogni tanto, del controllo dell’olio, della pressione delle gomme, del rafforzamento dei freni, dell’aggiunta di acqua ecc. ecc. tanto che, dopo aver fatto questo maquillage, sembra nuova perché risponde meglio alla guida. Che cosa è stato fatto alle campane? L’intervento straordinario all’impianto delle campane è consistito nel rifacimento completo di tutte le parti elettriche e meccaniche per il funzionamento delle campane. In altre parole: sono stati trasportati in laboratorio tutti i motori (otto perché otto sono le campane), smontati e rifatti, completamente nuovi e poi installati di nuovo sull’incastellatura con piastre metalliche; sono stati messi otto nuovi elettro battenti ad elevata velocità di battuta e calibrati in base al peso della campana e fissati, anche questi, con piastre metalliche sulla incastellatura; sono stati messi gli apparecchi necessari per il controllo dell’oscillazione di ciascuna campana e otto fre-
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ni elettromeccanici, dimensionati al peso della campana e adatti ad un funzionamento intermittente; le catene di trazione sono state sostituite con catene nuove di qualità specifica per usi gravosi, complete di pignone, tiranti e molle di regolazione; è stato smontato il vecchio quadro elettrico di comando posto sotto la cella campanaria e messo un quadro nuovo completo di teleruttori, relais, dispositivi di protezione, apparecchiature di controllo e dispositivi di sgancio automatico dell’alimentazione; tutti i cavi elettrici per il collegamento tra il quadro di distribuzione e i dispositivi elettrici posti in corrispondenza di ogni campana sono stati sostituiti con quelli di tipo antifiamma e soddisfacenti le norme CEI; il quadro di comando in sacrestia è stato sostituito con un nuovo quadro di comando computerizzato con inseriti i suoni per tutte le varie funzioni religiose, gli orari, l’orologio con cambio automatico dell’ora legale, controllo automatico degli orari impostati ecc. ecc.; da ultimo sono stati effettuati la taratura e il collaudo per il funzionamento elettrico di tutto il complesso campane. L’intervento è stato realizzato dalla ditta f.lli Pagani, ditta specializzata per questi interventi. Adesso mi chiederete: ma quanto è costato tutto questo? È giusto che lo sappiate. La spesa totale è di €. 16.900,00 + IVA al 22% per un totale di €. 20.618,00.
Come ho già scritto nell’ultimo notiziario lo ripeto anche adesso: sto sperimentando davvero la vostra generosità. E desidero che tutti possano vedere come piano piano riusciremo a colorare tutte quelle campanelle contenute nella campana che potete vedere sul cartellone esposto sulla porta in fondo alla chiesa. Ancora un messaggio ho trovato in una busta unito ad una offerta: “Grazie Gesù per la tua costante presenza. Gradisci questa offerta per le nostre campane che a Pasqua ci annunceranno la tua risurrezione”. Offerte per la messa a norma dell’impianto delle campane (dal 21-02 al 18-03) NN. 500,00; NN. 50,00; NN. 50,00; NN. 50,00;NN. 50,00; NN. 50,00; NN. 100,00; NN. 200,00; NN. 30,00; NN. 20,00; NN. 50,00; NN. 50,00; NN. 100,00; NN. 200,00; NN. 100,00. Nel bussolotto in chiesa 991,50. Per chi volesse fare bonifici attraverso la Banca: UBI-Banca Popolare di Bergamo, filiale di Gorle, con le coordinate bancarie IT 66 N 05428 53100 000000073549 indicando la motivazione: per le campane. Grazie per la vostra Generosità e Fiducia!
d a l CO N S I G L I O PA STO R A L E
P A R R O C C H I A L E
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unedì 24 febbraio si è riunito presso l’Oratorio il Consiglio Pastorale Parrocchiale. L’incontro si apre con la preghiera e una breve riflessione su alcuni paragrafi (76-101) dell’esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium” di papa Francesco. Occorre evitare scrive papa Francesco, rivolgendosi agli operatori pastorali - il pessimismo sterile del tutto va male. Ci invita a stare attenti all’individualismo e a non avere paura a dimostrarsi cristiani e a vivere con gioia il Vangelo negli ambienti nei quali trascorriamo le nostre giornate. Niente invidie, niente gelosie all’interno della vita comunitaria delle nostre parrocchie, niente guerre
fra i diversi gruppi, ma concordia e impegno nel lavorare per il regno di Dio. Tutti possano ammirare come ci si prende cura gli uni degli altri: siamo, infatti, sulla stessa barca e andiamo verso lo stesso porto. Dopo la riflessione viene letto e approvato il verbale dell’ultimo incontro. Si passa, poi, a parlare del CRE in programma nella prossima estate. Don Davide informa che si è provveduto alla riorganizzazione delle attività estive CRE e Pianezza, secondo quanto già accennato nel primo consiglio di quest’anno pastorale. In base alle esigenze evidenziate dai numeri dei partecipan-
ti alle due attività estive negli scorsi anni, si è deciso di ridurre le settimane di permanenza a Pianezza per incrementare quelle del CRE, portando tale iniziativa a coprire quattro settimane anziché tre e riducendo a due settimane la permanenza a Pianezza. Si pensa così di rispondere meglio alle esigenze della comunità, in particolare a quelle dei genitori che lavorano. Naturalmente l’aggiunta di una settimana al CRE comporta una riorganizzazione dei moduli settimanali. Per questa attività ci si è avvalsi dell’esperienza di Michael Longhi (uno dei responsabili 5
dell’Ufficio per l’età evolutiva della Diocesi), di un gruppo di animatori e del curato. Il lavoro è stato impostato con incontri mensili. Quest’anno si spera di poter coinvolgere nell’attività di animazione anche qualche giovane. Negli anni passati non è sempre stato possibile perché il periodo del CRE coincideva con quello degli esami scolastici di questa fascia di età. Forse l’allungamento del periodo del CRE in luglio consentirà questa opportunità. Don Davide sottolinea che questo allungamento temporale è un grosso impegno, ma anche una grande risorsa a causa del numero di ragazzi che vengono coinvolti. L’handicap di cui soffre il nostro Oratorio è la mancanza di una struttura coperta che consenta la possibilità di trovarsi tutti insieme quando le condizioni atmosferiche non permettono di usufruire degli spazi all’aperto. Le prossime tappe sono le iscrizioni al CRE degli animatori, la presentazione del progetto educativo ai genitori a metà maggio e l’apertura delle iscrizioni dei ragazzi partecipanti. Le attività di Pianezza saranno
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ridimensionate a due settimane. La prima per i ragazzi delle classi 3-4-5 elementare. La seconda per i ragazzi delle medie. In agosto la casa rimarrà disponibile per le famiglie. Per quanto riguarda la Quaresima: • Verrà rinnovato l’invito alla partecipazione alla “preghiera in famiglia”, come nel periodo di Avvento. La sera scelta è sempre il venerdì. Si spera in una maggior partecipazione della comunità a questa bella iniziativa. • Agli adolescenti verrà proposto, sempre al venerdì sera, di trovarsi con i loro catechisti nella chiesetta dell’Oratorio per fare insieme lo stesso percorso di preghiera. Si è notato, infatti, che questa fascia non ha partecipato alla preghiera fatta nelle famiglie forse perché non si sentiva a proprio agio fra gli adulti. • Per i ragazzi delle medie l’incontro di preghiera è fissato alle 7,20 del martedì, seguito dalla colazione offerta dall’Oratorio. • Per i ragazzi delle elementari il momento della preghiera sarà al mercoledì alle 7,30
CELEBRAZIONI
SANTE MESSE Sabato/prefestivi: ore 18.30 Giorni
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festivi:
ore 8.00-10.00-11.30-18.30
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feriali:
ore 9.00-18.00
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prima della scuola. Per i bambini 0 - 6 anni la proposta della preghiera è alla domenica alle 9,30 presso l’Oratorio per consentire ai genitori di poter partecipare alla S. Messa. Le iniziative caritative quaresimali prevedono la destinazione delle offerte raccolte in chiesa nella prima domenica di quaresima al Centro di Ascolto Don Aldo Morandi. Alle Missioni diocesane, con particolare attenzione ai missionari del nostro paese, verranno destinate le offerte raccolte durante la domenica delle Palme. Il 26 marzo verrà organizzata dal Gruppo Missionario Miriam, presso l’Oratorio, la cena del povero. Durante la veglia di Pasqua verranno impartiti tre battesimi. Durante i venerdì di quaresima alle 17,30 verrà celebrata la tradizionale Via Crucis. Il venerdì santo la Via Crucis delle 20,30 sarà animata dai giovani.
Il consiglio si conclude con la preghiera.
missionario
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una grandissima carta d’imbarco, segno non del perché si parte per la missione, ma ”per chi?” e “con chi?” si parte: si parte per Gesù e con Gesù, per arrivare in una terra e là incontrarlo. Per ultimo il pane eucaristico che ogni giorno raccoglie le fatiche di camminare incontro a tutti i nostri fratelli, non solo quelli dei missionari che partono. Ogni giorno siamo tutti invitati ad essere cristiani impegnati, a vivere quotidianamente la preghiera e ad offrire ogni giorno un gesto d’amore. Un grande “CI STO!” è stato l’impegno di tutti i presenti. Prima di concludere la celebrazione il vescovo ha consegnato il crocefisso a sei giovani che all’inizio di aprile partiranno come missionari in Bolivia. La giornata è proseguita all’oratorio dell’Immacolata all’insegna del gioco e tanto divertimento, ma anche da un incontro inatteso: il vescovo Francesco! Ci siamo presentati come futuri cresimandi e da lui abbiamo ricevuto l’invito a prepararci bene all’incontro con lo Spirito. Siamo tornati a Gorle forse con un’idea più chiara di cosa sia la missione: è un viaggio d’amore che possiamo fare anche noi ragazzi, purchè fatto per Gesù e con Gesù e perché altri ragazzi possano incontrarlo. Se abbiamo qualcosa di grande da portare, GESU’ CI METTE LE ALI AI PIEDI!
C o n v e g n o
aino in spalla e via! Domenica 16 marzo noi “i ragazzi della Cresima” siamo partiti dall’oratorio in pullman, (senza le biciclette!!!) con destinazione: Oratorio Immacolata in Bergamo, dove si è svolto l’11° Convegno missionario dei ragazzi. La giornata è stata sin dalle prime ore illuminata da un sole estivo, che ci ha costretto alla ricerca di ripari all’ombra, ma fortunatamente ricca di luce, colori e gioia, come i volti di Gian, Monica, Raja, Beppe, Dario e Antonio che ci hanno accolti all’arrivo. Siamo stati divisi in due gruppi e parallelamente abbiamo ascoltato le testimonianze di questi ragazzi. I loro racconti si riferivano al viaggio fatto in terre di missione, quali la Bolivia e il Mali. Sono seguite con loro, delle attività in preparazione alla celebrazione Eucaristica delle ore 11.30 alla chiesa di Sant’Alessandro in Colonna, presieduta dal nostro Vescovo Francesco. Celebrazione partecipata da tutti i 1400 ragazzi che hanno offerto la loro indiscutibile fatica ad essere li, non certamente seduti comodi nei banchi (occupati tutti dagli adulti), ma erano lì, con gli occhi sgranati a vedere cosa succedeva. Il Vescovo ha ricevuto all’offertorio dei doni veramente speciali: cinque enormi impronte di piedi colorati, come cinque sono i continenti su cui noi camminiamo, con le nostre fatiche e le nostre speranze;
ragazzi
I ragazzi della Cresima
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Asante sana Africa! li) i h a w S ( ! a c i r f A e t n Grazie ta
“Gesù che nasce per Amore ti dia la nausea di una vita egoista e assurda per concederti la forza di inventarti un’esistenza carica di donazione, preghiera, silenzio e coraggio!” Don T. Bello
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mprovvisamente a fine Novembre ho scoperto di avere dei giorni di ferie nel periodo Natalizio: cosa posso fare? Non ho voglia di una vacanza, ho voglia di qualcosa di speciale, di unico... e subito penso al mio amico Guido! In frettissima riesco ad organizzare tutto ed il pomeriggio di Natale 25/12/13 parto! Parto senza sapere molto, MA già felice di ciò che sarà, perchè so che le esperienze di Missione danno sempre i loro frutti! Arrivo senza rendermi conto che sono, per la pri8
ma volta nella mia vita, in Tanzania, nell’Africa vera, che già m’accoglie con un bel sole caldo e parecchia gente in giro :) Dopo circa due orette raggiungo il VILLAGGIO DELLA GIOIA: un orfanatrofio composto da 8 case famiglia con circa 15 bimbi di diversa età aiutati nella gestione quotidiana da alcune ragazze chiamate “Aunti”= Zia, che vivono con loro come fossero delle mamme. Il “Baba” (Padre in Swhaili) Padre Fulgenzio (Missionario Passionista), è il padre spirituale,
ma anche giuridico di questi angeli che, con l’aiuto di molti volontari, ha costruito una scuola primaria e secondaria alle quali possono accedere anche i bimbi che abitano in paese. Il Villaggio è immenso e dove prima c’erano scimmie, serpenti, savana, sterpaglie e terra arida, ora, dopo l’aiuto di tantissimi uomini e donne di buona volontà c’è una CASA.... CASA per chi non può averla e CASA per chi, volontario come me, decide di mettersi a disposizione e portarsi nel cuore un po’ d’Africa. Ho anche visitato un orfanatrofio pubblico e vi assicuro che non posso nemmeno paragonarlo al Villaggio della Gioia... hanno si quattro mura ed un tetto, ma sono lasciati un po’ a sé stessi... Forse non sarà una grande consolazione per chi non è potuto crescere con i propri genitori, ma rispetto a ciò che c’è fuori questi angeli del Baba sono proprio fortunati. In questa mia permanenza al Villaggio della Gioia erano anche ospiti dei ragazzi di una scuola superiore del milanese, che su un progetto finanziato dalla regione Lombardia si sono recati
qui insieme al proprio insegnante di meccanica per istruire chiunque volesse apprendere nozioni per imparare a riparare un’automobile. Che dire? L’Africa è un modo di essere e di vivere assolutamente diverso dal nostro, MA profondamente più ricco di condivisione vissuta, di relazioni vere, di apertura all’altro … che qui da noi servirebbero molto per curare quei vuoti dell’anima che seminano tristezza e malcontenti; quando qui abbiamo oltre il tutto, MA manca sempre la GIOIA nel riconoscere il DONO e nel saper DONARE con GIOIA per essere più felici con chi ci è accanto. Penso che vivere un’esperienza di Missione dovunque essa si trovi sia meravigliosamente arricchente, MA come ci ricorda la cara Santa Madre Teresa di Calcutta: la prima missione che ci è affidata è quella in casa propria, nella propria famiglia... dove spesso è più difficile... Grazie per l’ascolto! Simona
Apri i nostri occhi, Signore, perché possiamo vedere te nei nostri fratelli e sorelle.
Apri le nostre orecchie, Signore, perché possiamo udire le invocazioni di chi ha fame, freddo, paura, e di chi è oppresso.
Apri il nostro cuore, Signore, perché impariamo ad amarci gli uni gli altri come tu ci ami. Donaci di nuovo il tuo Spirito, Signore, perché diventiamo un cuore solo ed un’anima sola, nel tuo nome. Amen Madre Teresa di Calcutta
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Messaggio da Padre Benigno
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aro don Luigi, in corrispondenza col “Sinodo” dei vescovi sulla famiglia che è organizzato a Roma, e stimolati dal questionario che è stato mandato per prepararlo, stiamo rivedendo un po’ la nostra pastorale delle famiglie. E’ una priorità anche questa, dato che la famiglia è la cellula fondamentale della società ed è la prima presenza di Chiesa (“Chiesa domestica”), il primo luogo di trasmissione della fede, soprattutto in un ambiente in buona parte ancora non cristiano come il nostro (o scristianizzato come in Europa?). Abbiamo innanzitutto rinnovato la Commissione e ci stiamo impegnando a rifare, aggiornandolo, il percorso di preparazione al matrimonio e inserendovi una preparazione di base sulla vita cristiana che spesso è carente. Tra l’altro, le giovani (e meno giovani) coppie che decidono di celebrare il sacramento, e quindi di vivere più profondamente la loro fede, diventano una risorsa che dobbiamo meglio valorizzare (e impegnare) per rinnovare i responsabili della comunità cristiana. In realtà qui da noi vengono celebrati tre matri-
moni: quello della tradizione etnica, che sancisce l’alleanza fra le due famiglie; quello civile che definisce i diritti e i doveri dei coniugi di fronte alla società, e che diventa importante qui per la scelta chiara del “regime monogamico”, che la Chiesa esige e che non è secondo la mentalità corrente; e evidentemente il matrimonio religioso che celebra il sacramento e quindi mette al centro Dio e i valori evangelici nel rapporto di coppia, nell’educazione dei figli e nella presenza-testimonianza all’interno della società e della Chiesa. Noi vogliamo che la commissione svolga anche una funzione di accompagnamento delle giovani coppie dopo il matrimonio (e questa dovrebbe essere la responsabilità dei padrini o testimoni del matrimonio) come pure assicurare la funzione di consiglieri delle coppie in difficoltà. Un sostegno per le coppie è anche rappresentato dalla loro partecipazione alle CEB (Comunità ecclesiali di base e di quartiere) che noi raccomandiamo. Una serie di celebrazioni durante l’anno danno l’occasione di riprendere i messaggi evangelici ai nuclei familiari: la festa della Santa famiglia, la festa delle mamme e dei papà, la festa della fedeltà (al sacramento del matrimonio), la festa di San Valentino (cristianizzandolo), il pellegrinaggio delle famiglie al santuario diocesano di Doumelong … Nel nostro contesto le famiglie sono ancora abbastanza sane e attente ai figli, anche se i problemi naturalmente non mancano, come anche i disordini o le derive, ma proprio per questo è importante valorizzare e sostenere un’eredità di valori tradizionali familiari che il mondo moderno minaccia oggi in tanti modi. Ho davanti agli occhi la famiglia di madame Peguy, una giovane mamma con sei figli che ha
spesso la casa piena di altri ragazzi e giovani che lei segue e forma alla liturgia nel gruppo di lettori (della Parola di Dio). Oltre alla fedeltà, la discrezione, la calma, il senso materno ma anche la fermezza, è senz’altro una presenza molto preziosa nella comunità, tanto che è stata scelta recentemente come vice presidente del Consiglio Parrocchiale. Ricordo una saggezza popolare che consigliava: quando cerchi un aiuto da qualcuno, non domandare a colui che non ha nulla da fare: non te lo farà! Domanda invece a colui che ha molto da fare; puoi essere certo che riuscirà a fare anche quanto gli chiedi. Abbiamo vissuto, come ogni
inizio di quaresima, una giornata di preghiera e riflessione col pellegrinaggio al Santuario Parrocchiale di nostra Signora di Mfap. Una cappella con una originale statua locale della Madonna, in cemento, posta sotto gli alberi. Vi si arriva, a piedi naturalmente, dopo un percorso di qualche chilometro con un notevole saliscendi della pista. Vi hanno partecipato, con buon raccoglimento, un notevole numero di catecumeni e di giovani. Auguri anche a tutti voi per un cammino interiore intenso e gioioso e per una prossima Pasqua che celebri una vera crescita nel Signore risorto. P. BENIGNO
l’Associazione di Solidarietà “Bergamo-Spitak” e il Gruppo Missionario Miriam organizzano per
DOMENICA 13 APRILE 2014 una DISTRIBUZIONE DI GERANI che avrà luogo sul sagrato della chiesa. Le offerte saranno devolute alle suore di Madre Teresa di Calcutta che operano a Spitak (Armenia) e ai Missionari Gorlesi. Certi della vostra partecipazione vi ringraziamo anticipatamente e facciamo a voi e alle vostre famiglie auguri di ogni bene. L’Associazione di Solidarietà “Bergamo-Spitak” Il Gruppo Missionario Miriam Don Luigi e Don Davide
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o i r a Di a n u i d hista c e t a c Un nemico è un amico che ti sembra diverso, ma non lo è
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ra, sì, lo possiamo confermare: un nemico è solo un fratello che abbiamo perso e non sappiamo ritrovare in noi. È stato un lavoro profondo e impegnativo, ma alla fine l’abbiamo capito: non esistono nemici, solo fratelli diversi da noi che, con Gesù come via, possono tornare ad essere nostri amici. Dovevamo animare la messa domenicale in cui il brano del Vangelo di Matteo ci dice ‘amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano’. Aiuto: una richiesta difficilissima e sconvolgente in una società dove, invece, vige la legge del più forte, della ripicca e della vendetta. In realtà è stata un’ottima occasione per confrontarci e comprendere che se il Signore ci chiede questo è perché sa che, amando così, saremo più felici, potremo cambiare il mon12
do, ci sentiremo davvero figli e fratelli gli uni degli altri. Facciamo un passo indietro: torniamo al nostro incontro preparatorio e cerchiamo di capire con i ragazzi chi sono i nemici (purtroppo per qualcuno non sono i compagni di classe o gli amici di sport, ma si trovano in famiglia - fratelli, sorelle, nuovi partner dei genitori, …) e come dobbiamo comportarci con loro, secondo l’insegnamento di Gesù. Un questionario ci aiuta ad inquadrare la situazione, ma la fantasia dei giovani supera l’immaginazione. E allora: perché
limitarsi a scegliere una delle risposte pre-compilate? Così, se alla domanda ‘un compagno di classe è senza merenda’: a. Faccio finta di non accorgermene perché non è mio amico b. Sono contento di potergliene dare un po’ della mia c. So già che me ne chiederà un pezzetto…uffa che barba! quasi tutti hanno risposto B e solo qualcuno (più onesto?) ha indicato la C; la sorpresa arriva al punto 5 ‘Al supermercato incontro una della mia classe con cui non gioco mai’: a. Mi giro dall’altra parte per non farmi vedere b. Spero che non mi saluti così non devo salutarla c. Faccio un sorriso e vedo se mi risponde una ragazza ha aggirato il problema rispondendo ‘non vado mai al supermercato!’.
Diciamo che, alla fine, questo test ci serviva per portare il concetto di ‘prossimo-nemico’ a portata dei ragazzi. Il passo successivo è stato leggere insieme il brano del Vangelo di Matteo e, partendo da questo, scrivere quelle che sarebbero poi diventate le preghiere dei fedeli, recitate durante la celebrazione. Sono state tutte molto personali e sentite: qualcuno è tornato sul concetto di ‘occhio per occhio, dente per dente’, qualche altro ragazzo ha scritto ‘Caro Gesù, quello che ho appena letto è molto bello. Non so se riuscirò a fare quello che mi chiedi, ma io ti dico che mi impegnerò moltissimo, a furia di impazzire, per riuscire a fare queste cose giuste’. Per addentrarci meglio nella questione e arrivare all’apice del nostro incontro preparatorio, abbiamo ascoltato la canzone ‘Amico nemico’: era lo Zecchino D’Oro del 1995 e Roberta Pagnetti deliziava il mondo cantando ‘Un nemico è un amico che ti sembra diverso e non lo è; un nemico è un amico…stessa voglia di vita che tu hai, stessa musica in mente, le stessissime cose che tu fai: un nemico è un amico…lui è te’. E ora, con la musica di sottofondo, ogni ragazzo è stato invitato a prendere un foglio bianco, scrivere al centro il proprio nome e attorno, come satelliti, indicare i nomi di amici e nemici. Più vicini al proprio nome (quindi al centro del foglio, cioè nel nostro cuore) sono state indicate le persone care, quelle a cui siamo
più legate; man mano che aumentava la ‘distanza affettiva’, aumentava anche la distanza dal proprio nome. Praticamente all’estremità del foglio (quasi fuori) è stata scritta (direi scarabocchiata) la persona in assoluto più antipatica, quella con cui facciamo più fatica a rapportarci. Quella, proprio quella persona, è diventata il nostro impegno: sì, perché, dopo tutto lo sforzo, era necessario fare un passo concreto e rispondere alla richiesta del Signore. Ecco che allora su un foglietto giallo ogni ragazzo ha scritto il nome del ‘nemico’ e un impegno reale, pratico da promettere a Gesù. Ogni busta è stata ben sigillata, proprio perché si trattava di un accordo esclusivo e intimo tra ogni giovane e il Signore. Tutte le buste sono state presentate, insieme al Pane e al Vino, durante l’offertorio della messa domenicale.
È stata un’attività utile per i ragazzi, per focalizzare anche visivamente la distanza tra le persone. Ma è un lavoro che possiamo fare anche tutti noi (con o senza il foglio bianco): cerchiamo di identificare una persona (sì, iniziamo con una) antipatica e promettiamo al Signore che ci impegniamo ad andarle incontro, a stare con lei, a sopportarla. Gesù non ci dice cose facili, ma cose belle, profonde, che durano per sempre. Gesù ci dà il comandamento dell’amore, ma ci dona anche il suo Santo Spirito che è Dio Amore. Chiediamo, allora, al Signore di darci la forza e il coraggio di cambiare mentalità, di amare come fa lui: solo così saremo come lui, vivremo come lui, in lui. È un percorso impegnativo, ma solo ciò che costa fatica produce bellezza e gioia infinita. Paola
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Raccontiamoci …
Raccontiamoci … Raccontiamoci … per conoscerci
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ome non riconoscere nelle foto di queste pagine i volti più che noti di Claudia e Simone. Figli di famiglie gorlesi, dopo il matrimonio si sono stabiliti per qualche anno a Scanzorosciate per poi ritornarvi nel luglio 2010. Li incontriamo nella loro casa in via Turati. È Simba, una simpatica Cocker Spaniel, che abbaiando avverte tutti del nostro arrivo. Subito compaiono i tre figli, Gabriele, Benedetta e Matteo incuriositi per l’insolita visita serale che è stata loro annunciata dai genitori solo da poco. Le prime ad essere intervistate, una volta tanto, sono le sottoscritte per sapere cosa facciamo e cosa scriviamo. Claudia e Simone ci introducono nella loro casa, un’occhiata all’album del matrimonio per scegliere 14
la foto per il Bollettino e … via con gli appunti. Claudia è figlia di Bertuletti Mario e Orlandi Annalisa. Ha due sorelle minori, Francesca sposata con Giorgio Federici che abita a Gorle e Stefania. Anche Simone, figlio di Zana Giancarlo e Capello Carmelita ha due fratelli, Daniele e Martino. Claudia e Simone, che potremmo chiamare “figli” del nostro oratorio, hanno trascorso la loro adolescenza e giovinezza collaborando nelle attività oratoriali dove hanno anche vissuto il passaggio di tre curati: don Marco Tasca, don Fabrizio Lazzari e don Diego Rota. Claudia è stata impegnata come animatrice ADO dell’Azione Cattolica, condividendo l’impegno con Simone, e nei mesi estivi ha partecipato ai turni di soggiorno
a Pianezza. È stata catechista dei ragazzi delle medie, ha cantato nel coro parrocchiale e collaborato nei turni del bar dell’oratorio. Diplomata ragioniera ha lavorato, dal 1995 al 2005, presso un commercialista di Gorle. Dal 1996 al 2006 è stata pure volontaria di primo settore alla Croce Bianca offrendo assistenza sulle ambulanze. Simone, dopo la scuola media frequentata a Bergamo presso la “Casa dello studente” e successivamente diplomato geometra all’Istituto Quarenghi, si laurea in architettura al Politecnico di Milano. Lavora come progettista nella ditta ben avviata dal papà architetto (impresa edile con sede in Gorle) che ora gestisce insieme al fratello Daniele. Dal 1998 è volontario della Croce Bianca, impegno che lo obbliga ad almeno due turni al mese principalmente di notte. La storia di Claudia e Simone ha il suo inizio in ambiente oratoriale. Entrambi fanno parte del Gruppo Giovani; durante un incontro Claudia si trova in disaccordo con alcuni componenti e Simone prende le sue parti. È il 1996 ed iniziano a frequentarsi più assiduamente. Dopo 6 anni, il 6 aprile 2002 si sposano nella nostra chiesa parrocchiale con la benedizione di don Marco e di don Diego che concelebra il rito. Si stabiliscono a Scanzorosciate
per poi ritornare a Gorle nel 2010. Il loro impegno non si ferma: partecipano agli incontri di don Carlo di Lectio Divina ed è lui che celebra il battesimo del primo figlio. Gabriele ora ha 8 anni, è in seconda elementare e si sta preparando per la prima confessione. Benedetta di 7 anni è in prima elementare e Matteo di 6 anni è al terzo anno della scuola materna. Raccontano vivacemente delle rispettive scuole e delle numerose insegnanti, compiendo nel frattempo evoluzioni degne dei migliori acrobati. Gabriele, Matteo e Benedetta giocano tutti e tre a basket nella Virtus Gorle sottoponendo Claudia ad un “tour de force” per far fede a tutti gli impegni. Nel 2011 Claudia riprende il lavoro con turni part-time alla Coldiretti. A fatica uno spazio tutto suo se l’è giustamente ritagliato e una sera alla settimana gioca a pallavolo. Simone è sovente in trasferta per lavoro con spostamenti a Milano e a Roma. Ogni martedì e giovedì frequenta
un corso d’inglese. Gioca nella squadra di calcio amatoriale a Celadina e ha una forte passione per la bici da corsa. Le sue giornate iniziano all’alba ma in questa casa sembra abbiano tutti energie da vendere!!! I bambini non sono affatto stanchi e quando irrompe festosa Simba, la loro cagnetta. È veramente un allegro quadretto familiare che lasciamo a malincuore. È ora di salutarsi.
Impossibile non riconoscere le opportunità di crescita che ci offre la vita per una formazione umana e cristiana: nella “Casa dello studente”, in oratorio, nella buona guida delle catechiste Miriam Tarantola e Laura Carlini, nell’impronta lasciata dal corso di don Carlo per una continua conversione e formazione personale. Infinitamente grazie e tantissimi auguri a tutta la bella brigata. (Rachele e Cinzia)
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New!
E V E R B n i E L R GO sera riscuotono successo e mantengono un’affluenza costante, portando spettatori anche dai paesi limitrofi. La serata è proseguita con un’ottima cena sapientemente preparata nella cucina dell’Oratorio e servita in modo impeccabile.
Lunedì 17 febbraio è iniziato l’intervento del rifacimento di tutto l’impianto elettrico delle campane che ha richiesto dieci giorni di lavoro da parte della ditta Pagani, specializzata in interventi di questo genere. Dopo i lavori eseguiti nel locale della cella campanaria è stata la volta della sostituzione, in sacrestia, del quadro di comando computerizzato con l’inserimento dei programmi adatti alle varie funzioni religiose della comunità. Con l’inizio del mese di marzo le campane hanno incominciato a funzionare regolarmente. Martedì 25 febbraio, presso l’auditorium dell’Oratorio, si è svolta la riunione di inizio anno per i volontari impegnati a vario titolo nelle attività del nostro cinema parrocchiale. Nell’anno 2013 si sono conseguiti buoni risultati e l’inizio del 2014 promette bene. In particolare i film del mercoledì 16
Giovedì 27 febbraio abbiamo celebrato il XII anniversario della morte di Don Aldo Morandi, parroco nella nostra comunità per ben 23 anni (dal 1976 al 1999). Una figura che ha lasciato un segno indelebile sia nella memoria di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona, sia di quelli che ne hanno sentito parlare attraverso
le tante opere realizzate e i suoi scritti. Un ricordo particolare si è avuto nella celebrazione delle Sante Messe. Domenica 2 marzo Matteo e Camilla sono diventati figli di Dio e tempio vivo dello Spirito Santo. Attraverso il battesimo, infatti, sono rinati in Cristo: preghiamo il Signore perché continui a conservare nel loro cuore la purezza della ‘veste bianca’ e a mantenere sempre accesa la ‘luce’ per un lungo cammino di fede. Domenica 2 marzo Gorle si è divertita a cambiare ‘faccia’: era infatti la giornata della sfilata di Carnevale. Ritrovo alle ore 14.30 al Parco delle Fontane, accompagnati dalla scuola di Harry Potter, tra scherzi e mancati riconoscimenti; poi, via, in cammino verso l’Oratorio, attraversando il paese e contagiando tutti con risate ed allegria. Numerosi bambini (ma anche adulti) hanno giocato a diventare altro da se stessi semplicemente con una maschera: per un giorno hanno realizzato il sogno di essere principesse, supereroi, pirati, pagliacci e tanti altri personaggi. Giovedì 6 marzo le Parrocchie del Vicariato di Scanzo - Seriate, in collaborazione con l’Osservato-
rio dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, hanno presentato l’incontro ‘Il problema del lavoro nel territorio del Vicariato Scanzo-Seriate’. Una quarantina le persone presenti nella Sala della Comunità di Negrone di Scanzorosciate per ascoltare, riflettere e confrontarsi su un tema così caldo e attuale.
Da Venerdì 7 marzo la comunità è invitata a partecipare alla Via Crucis: ogni venerdì di Quaresima la messa delle 17.30 è sospesa e sostituita da un momento di preghiera che ricostruisce e commemora il percorso doloroso di Cristo che si avvia alla crocifissione. Ogni settimana si alternano diversi gruppi (dai bambini delle elementare, ai ragazzi delle medie, agli adulti) che preparano con molto impegno e passione questo incontro. Dopo la bella esperienza vissuta in Avvento, è tornato l’appuntamento con la Preghiera nelle Famiglie. Venerdì 7 marzo è iniziato il nuovo cammino che proseguirà per tutti i venerdì di Quaresima. L’idea è quella di ritrovarsi e condividere la preghiera sul Vangelo della domenica. Filo conduttore è sempre ‘Vivere la casa... abitare la vita’: per questo l’idea è quella di abitare la casa, cercando di riflettere sugli atteggiamenti della vita interiore necessari
per essere cristiani che vivono la loro relazione con Dio, con se stessi e con gli altri nella fiducia, nell’ascolto, nell’apertura alla Grazia, nella com-passione, nella speranza della vittoria della Vita sulla morte. Il Sabato delle famiglie è una nuova iniziativa che vuole coinvolgere tutte le famiglie, giovani e meno giovani. Il primo appuntamento è stato Sabato 8 marzo e ha visto la partecipazione di tante mamme, papà e figli che hanno trascorso una serata in allegria. Non occorre nulla di eccezionale: solo la voglia di giocare e stare insieme. Vi aspettiamo in Oratorio ogni secondo sabato del mese. In attesa della Pasqua, tutti i ragazzi sono invitati ad un momento di preghiera e riflessione in Oratorio. Hanno iniziato martedì 11 marzo gli studenti delle medie, seguiti, mercoledì 12, dai compagni delle elementari. Un incontro molto sentito, un’occasione per iniziare la giornata con il Signore e andare a scuola tutti insieme, carichi di gioia e serenità. Gli appuntamenti continuano per tutti i martedì e i mercoledì di Quaresima. Sabato 15 e Domenica 16 marzo gli adolescenti e giovani della nostra parrocchia hanno venduto torte e biscotti per un autofinanziamento dell’Oratorio. Sono stati raccolti 765 Euro. Grazie a tutta la comunità per il contributo molto generoso! Domenica 16 marzo si è svolto il Ritiro dei Cresimandi al Convegno Missionario. Era presente il vescovo Francesco con 1.500 ragazzi provenienti da tutta la diocesi. È stato un bel momento
di preghiera, divertimento, riflessione e gioco.
Martedì 18 marzo al Cinema Sorriso di Gorle è stato proiettato il film-documentario ‘IL PANE A VITA’ di Sabrina Penteriani. Nato da un progetto della Caritas diocesana bergamasca, della Fondazione Adriano Bernareggi e Zalab doc&more, il film parte dalla chiusura della Honegger, storica fabbrica tessile di Albino, e racconta che cosa succede nella vita di tre donne, tre ex operaie: la quarantenne Lara Vezzoli e le gemelle cinquantenni Liliana e Giovanna Ghilardi. Un’occasione per riprendere il tema trattato a inizio marzo nell’incontro di Negrone. In sala erano presenti il regista e le tre protagoniste del film che al termine hanno risposto ad alcune domande fatte dagli spettatori. Sabato 29 marzo gli animatori dell’Oratorio hanno partecipato alla presentazione del Cre 2014. Ormai l’estate si sta avvicinando: a maggio si aprono le iscrizioni per CRE e Pianezza. Continuano con grande successo gli appuntamenti con ‘La Domenica dei Piccoli’: un momento dedicato ai bambini dai 2 ai 6 anni 17
per conoscere e fare amicizia con Gesù, attraverso un linguaggio fatto di giochi e di colori. Ogni domenica, dalle 9.45 alle 11, i genitori possono lasciare in Oratorio i bimbi, affidandoli a mamme e donne competenti che, con dolcezza e passione, guidano i piccoli all’incontro con Dio.
Benvenute! Le campane hanno suonato a festa per la nascita delle gemelline Irene e Greta, di Marta e di Sofia. Quattro nascite che hanno portato felicità alle loro famiglie e ringiovanito la comunità di Gorle che augura tanta gioia e serenità alle piccole nate.
L’ORATORIO NEL PALLONE A partire da questo numero desideriamo dedicare uno spazio alla realtà calcistica dell’oratorio. Trovate di seguito i risultati fino ad ora ottenuti dalla nostra squadra Oratorio Gorle e la classifica aggiornata.
Oratorio Gorle Categoria Dilettanti a 7 (DIL7) gruppo D girone Q
! w Ne
1 ° Giornata di ritorno Or. Gorle vs Valtesse FC 5-2
4 ° Giornata di ritorno Nosari vs Or. Gorle 2-3
2 ° Giornata di ritorno Or. Cornale “W” vs Or. Gorle 8-5
5 ° Giornata di ritorno Or.Gorle vs New Line Bolgare 3-6
3 ° Giornata di ritorno Or. Gorle vs Bar Tasso Zanica 7-4
6 ° Giornata di ritorno Or. TorreBoldone B - Or. Gorle 2-6
O R AT O R I O G O R L E : T I F I A M O P E R T E ! ! ! !
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LE VITE DEI SANTI
Santa Caterina da Siena, 29 aprile 2014 C
aterina nasce a Siena il 25 marzo 1347 dal tintore Jacopo Benincasa e da Lapa di Puccio de’ Piacenti. È la ventiquattresima figlia, gemella, di venticinque fratelli e sorelle. All’età di sei anni ha la prima visione di Cristo Pontefice accompagnato dagli apostoli Pietro e Paolo e dall’evangelista Giovanni; è un’esperienza fondamentale per tutta la sua vita. A sette anni fa voto di verginità perpetua, ma la famiglia ostacola la vocazione e la vorrebbe maritare. Pur di non concedere la sua mano Caterina giunge a tagliarsi completamente i capelli, coprendosi il capo con un velo e chiudendosi in casa. Nonostante la loro resistenza un bel giorno, però, i genitori cambiarono atteggiamento: si tramanda, infatti, che il padre, osservando una colomba posarsi sulla testa di Caterina mentre pregava, si convince che il suo fervore non era solo il frutto di un’esaltazione, ma che si trattava di una vocazione veramente sentita e sincera. A sedici anni, spinta da una visione di San Domenico, prese il velo del terz’ordine domenicano, pur continuando a restare nella propria casa. Semianalfabeta, quando cercò di imparare a leggere le lodi divine e le ore canoniche, faticò parecchi giorni, inutilmente. Chiese allora al Signore il dono di saper leggere che, a quanto riportano tutte le testimonianze e da quanto dice lei stessa, le fu miracolosamente accordato. Intanto, prese anche
ad occuparsi dei lebbrosi presso l’ospedale locale. La notte di carnevale del 1367 le apparve Cristo accompagnato dalla Vergine e da una folla di Santi. Gesù le dona un anello sposandola misticamente. La visione sparisce, l’anello rimane, visibile solo a lei. Si racconta, inoltre, che in un’altra visione Cristo le prese il cuore e lo portò via, al ritorno ne aveva un altro vermiglio che dichiarava essere il suo e che inserì nel costato della Santa. Si dice che a ricordo del miracolo le rimase in quel punto una cicatrice. Nel 1375 è incaricata dal papa di predicare la crociata a Pisa. Mentre è assorta in preghiera in una chiesetta del Lungarno, detta ora di Santa Caterina, riceve le stimmate che, come l’anello del matrimonio mistico, saranno visibili solo a lei. Nel 1376 è incaricata dai fiorentini di in-
tercedere presso il Papa per far togliere loro la scomunica che si erano guadagnati per aver formato una lega contro lo strapotere dei francesi. Caterina si reca ad Avignone e convince il Papa, ma nel frattempo è cambiata la politica e il nuovo governo fiorentino ignora la sua mediazione. Però, durante il viaggio convince il Papa a rientrare a Roma. Nel 1378 è, dunque, convocata a Roma da Urbano VI perché lo aiuti a ristabilire l’unità della Chiesa contro i francesi che a Fondi hanno eletto l’antipapa Clemente VII. Caterina scese a Roma con discepoli e discepole e difese strenuamente il Papa morendo sfinita dalle sofferenze fisiche mentre ancora stava combattendo. Era il 29 aprile del 1380 e Caterina aveva trentatré anni. Sarà sepolta nel cimitero di Santa Maria sopra Minerva. La figura di Santa Caterina da Siena ha ispirato numerosi artisti che l’hanno ritratta il più delle volte con l’abito domenicano, la corona di spine, reggendo in mano un cuore o un libro, un giglio o il crocefisso o una chiesa. Papa Pio II il 29 giugno 1461 l’ha proclamata Santa. Papa Pio XII nel 1939 l’ha nominata Patrona d’Italia assieme a San Francesco d’Assisi e nel 1943 protettrice delle infermiere. Papa Paolo VI il 27 settembre 1970 l’ha, infine, dichiarata Dottore della Chiesa Universale, seconda donna nella Chiesa ad essere insignita di tale titolo. 19
CONCERTO Il 10 maggio 2014 alle ore 20.45 si svolgerà presso la Chiesa Parrocchiale il concerto del Coro di Voci Bianche “Gli Harmonici” Direttore Fabio Alberti e dell’Estudiantina Giovanile Muzio - Direttore Pietro Ragni. L’ingresso sarà GRATUITO. I fondi che si raccoglieranno saranno destinati alle spese sostenute per il reastauro delle campane. Coro di Voci Bianche “Gli Harmonici” Direttore Fabio Alberti Il Gruppo corale (voci bianche e giovanile) è composto da oltre30 ragazzi in età compresa tra i 6 ed i 15 anni. Il coro è stato invitato a tenere concerti in numerose località italiane ed estere, ha partecipato a diversi festival nazionali ed
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internazionali ed a rassegne concertistiche, proponendo un repertorio che spazia dalla musica sacra a quella profana. Ha collaborato con enti lirici (Luglio 2009, partecipazione all’allestimento della “Tosca” di Puccini, Luglio 2010 a quello della “Carmen” di Bizet), inoltre, ha realizzato contributi in importanti incisioni discografiche di compositori e cantautori. E’ stato coro - laboratorio negli stage nazionali per docenti e direttori, tenuti dai maestri Mario Mora, Mario Giorgi, Clara Bertella, Denis Monte, Oscar Boada. Ha preso parte (Marzo e Aprile 2011), con notevoli consensi, al tour “Ivy” della cantante Elisa, con esibizioni nei teatri di Brescia, Milano, Bergamo e Pavia. Ha ricevuto molti premi e riconoscimenti a concorsi corali nazionali ed internazionali.
Estudiantina Giovanile Muzio Direttore Pietro Ragni E’ un nuovo progetto didatticomusicale nato dalla collaborazione tra l’Istituto Comprensivo “Muzio” di Bergamo e l’Associazione Estudiantina Ensemble Bergamo. Gli alunni ed alcuni exalunni della classe di chitarra e mandolino dell’Indirizzo Musicale della Sec. di I° grado dell’I.C. Muzio hanno aderito a questa idea per riscoprire strumenti e repertori musicali inusuali, condividere l’esperienza orchestrale per arricchire la propria formazione di pratica musicale avviandosi allo studio del mandolino, mandola e contrabbasso. I corsi per apprendere questi strumenti sono organizzati presso l’I.C. Muzio. Vengono offerti gratuitamente dall’Associazione Estudiantina Ensemble Bergamo agli alunni che frequentano l’Indirizzo Musicale della secondaria e rappresentano un arricchimento del bagaglio di competenze che, per alcuni, è diventato un’opportunità di scelta per la scuola superiore. Infatti diversi ex-alunni sono iscritti ai corsi di mandolino e chitarra del Conservatorio di Milano, dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Donizetti” di Bergamo e del Liceo Musicale “Suardo” di Bergamo. L’esperienza dell’orchestra a plettro ha anche un valore culturale perché riporta in vita una pratica musicale scomparsa a Bergamo città da circa 50 anni (a tanto risale la fine dell’attività della storica Estudiantina Bergamasca).
Programma ORCHESTRA
CORO
CORO E ORCHESTA
Umberto Sterzati (1909-1972) NOCHE DE ESTIO
O. Dipiazza (1929-2013) LA FILASTROCCA DI GIANNI
Henry Mancini (1924-1994) MOON RIVER
Saslund (1949) ALLEGRO E ALLEGRETTO dal I e II tempo del concerto n. 4 per flauto e orchestra a pletro Flauto, Irene Sacchetti
C. Ganzerla ALLA FORMICA
Leroy Anderson (1908-1975) PLINK PLANK PLUNK Gian Franceco Eterardi (XVIII) CONCERTO ECHO per mandolino e orchestra Mandolino, Giacomo Giabelli
F. Giardini (1716-1796) LE VEZZOSE G. Facchinetti (1936) AVE MARIA M. Zuccante (1962) PACEM MEAM DO VOBIS
Anonimo JEUNES FILLETTES Nicola Piovani (1946) LA VITA È BELLA Autori Vari SUITE NAPOLETANA
B. Britten (1913-1976) THE BIRDS Anonimo BERGERE LEGERE Anonimo MAMAN DITES MOI
Carnevale 2014
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NGOLO DELLA POESIA Fa’ di me un fiume (D. M. Turoldo) Fa’ di me, Signore, un fiume Un fiume ampio, disteso, che dal Monte si snodi flessuoso: e poi si allarghi sulla pianura e sfoci e ritorni a perdersi dolcemente nel tuo mare. Un fiume che raccolga tutte le acque della tua divina Ispirazione, le impetuose acque cui si dissetarono i profeti, le calme amate acque della Vergine e dei santi: l’acqua della fonte zampillante…
E sia un unico fiume: il fiume irrorato dal fiotto ininterrotto di sangue e acqua che scorre dalla ferita sempre rossa del tuo costato. E raccolga l’infinito sangue che scende dagl’innumeri patiboli, il pianto muto delle madri dietro gli stendardi dei figli uccisi -nuove icone sul mondo-, in processione da capitale a capitale. Sia così, Signore! Padre David Maria Turoldo è il poeta della preghiera. Le sue poesie si rivolgono a Dio in un colloquio intimo ed incessante, ispirandosi alla Bibbia, senza mai dimenticare le miserie umane. In questa poesia chiede a Dio di poter essere come un fiume che raccolga l’acqua dai monti per distribuirla a valle con immenso beneficio per le terre bagnate. Per Turoldo il Monte è Cristo dal quale scaturiscono le acque della divina Ispirazione, dell’Amore e della Misericordia, nonché le calme acque amate dalle Vergine Maria e a cui si sono dissetati i Santi. L’acqua pura del fonte battesimale, ma anche l’acqua che contiene il sangue che scorre dalla ferita sempre aperta del costato di Gesù; ferita che non può chiudersi visto gli orrori di cui è capace l’uomo. L’autore ci ricorda infatti l’immenso dolore causato alle madri che attendono invano, chiuse in un “pianto muto”, il ritorno dei loro figli uccisi. Turoldo chiede quindi di poter essere fiume per ricevere tutta la Grazia di Dio, ma si sente anche permeato dalle sofferenze di Cristo e dai mali del mondo.
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Ecco quindi il fiume che scorre lento bagnando e fecondando le terre attraversate, amando consigliando e aiutando chi ha bisogno, fino a sfociare finalmente nel mare, nel “tuo mare” ci dice l’autore, ritornando quindi a Dio. Così, come in Isaia (55,10-11): “la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata”.
David Maria Turoldo, poeta, sacerdote e frate dei Servi di Maria, nasce in Friuli nel 1916. Nel 1940 è nel convento di San Carlo a Milano; nel 1943-45 si impegna attivamente nella resistenza lombarda, fonda e dirige un foglio clandestino antifascista, L’Uomo. Forte è la sua azione di carità verso i poveri e quella di predicatore domenicale dal pulpito del Duomo di Milano. Dal 1963 è a S. Egidio in Fontanella di Sotto il Monte dove fonda il centro culturale “Corsia dei Servi”. Numerosissime sono le opere di saggistica, teatrali e poetiche che ci lascia. Muore a Milano il 6 febbraio 1992 ed è sepolto al cimitero di Fontanella.
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30 APRILE > PHILOMENA di Stephen Frears Alla base del bel film c’è una vicenda vera. Rimasta incinta a diciotto anni nella cattolicissima Irlanda del 1952 e bandita dalla famiglia, Philomena aveva partorito in un convento un bimbo che le pie suore, compiuti i tre anni, le avevano sottratto dandolo in adozione. Per mezzo secolo, nonostante un matrimonio e due figli, la donna si porta dentro il dolore di quel figlio strappatole, finché Sixsmith, giornalista bruciato dalla politica, non si appassiona al caso intraprendendo una ricerca durata un lustro. La sua inchiesta rivela una brutta pagina della storia cattolica: pare che migliaia di bambini nati in monasteri irlandesi fra il dopoguerra e gli anni ‘70 siano stai venduti ad agiate famiglie americane. E le conseguenze creano un doppio motivo drammatico: in primo piano l’odissea di una madre che ritrova traccia del figlio perduto quando è troppo tardi per abbracciarlo; sullo sfondo la triste vicenda di un uomo che, pur cresciuto nell’affetto e nel benessere dalla famiglia adottiva, sogna invano di rivedere un giorno la vera madre; e che, pur gratificato di una brillante carriera legale negli staff di Reagan e Bush, paga lo scotto di dover tenere segreta la sua omosessualità. Tanto materiale poteva produrre un film pasticciato e a rischio di scivola23
re nel patetico: invece la lacrima resta sul ciglio e semmai a scattare più spesso è la risata per il gioco a contrasto della strana coppia. ALESSANDRA LEVANTESI KEZICH 7 MAGGIO > STILL LIFE di Uberto Pasolini Di che tratta “Still Life”? Né più né meno che dei morti in solitudine - non solitudine metafisica in cui tutti si muore, ma di chi muore solo e non ha nessuno che lo pianga e lo accompagni alla tomba. Un impiegato non meno solitario è addetto al loro seppellimento e ha il compito di ricercare i famigliari o amici del morto, un lavoro che basta a riempirgli la vita e che egli svolge con rigore e competenza finché, per i soliti tagli al welfare dell’economia liberista, non viene licenziato e viene sostituito da operatori spregiudicati. Nel film egli ha il volto privo di appeal e non molto espressivo di un attore pudico e minore- un volto che tutti potrebbero dire insignificante, quello dell’ottimo Eddie Marsan. Prima di chiudere la sua esperienza lavorativa, il nostro probo funzionario chiede e ottiene un breve rinvio per continuare nella ricerca di parenti e amici d’ultimo defunto totalmente solo, poco più che un barbone. E li trova, e per una volta riesce a convincerli a prendere parte alle esequie, e stabilisce con la figlia del morto un rapporto affettivo che prelude a un incontro reale e solido, a un’uscita dalla sua solitudine finalmente nel mondo dei vivi…Il finale del film può ricordare quello di “Vivere”, il capolavoro di un altro grande umanista giapponese, Akira Kurosawa: se ci si identifica nel dolore e nella solitudine degli altri e se si fa qualcosa per loro, non si è mai veramente soli. GOFFREDO FOFI
14 MAGGIO > MOLIERE IN BICICLETTA DI Philippe Le Guay Un bellissimo film di Philippe Le Guay che già conosciamo per la brillante prova di “Le donne del sesto piano” già impreziosito dalla presenza di Fabrice Luchini. Un film ricco e completo. Che sa tenere insieme ‘l’alto’ della cultura, della raffinatezza con il comune delle relazioni e emozioni umane...Luchini ha fornito diretta ispirazione al regista perché è un misantropo e perché effettivamente ha una residenza nell’Isola di Ré, esclusivo luogo di villeggiatura lungo la costa atlantica. Il suo e l’altro personaggio, affidato a Lambert Wilson, incarnano rispettivamente i ruoli e i lineamenti di Alceste e di Philinte della commedia di Molière. Gauthier Valence (Wilson) ha una solida formazione ma è diventato ricco e famoso per una popolare telenovela dove interpreta un medico. E’consapevole di sé, della fortuna senza qualità ma ha conservato freschezza, curiosità, ambizione di mettersi alla prova. Va a cercare il collega Serge Tanneur, che si è ritirato dalle scene e in uno sdegnato isolamento, per proporgli un allestimento del ‘Misantropo’. Dopo essersi fatto pregare, aver posto condizioni, Serge accorda su una settimana di convivenza e di prove. Settimana che esplorerà ogni angolo dei rispettivi modi di essere e di concepire la vita…(Il tentativo) non finisce bene, ma finisce che comunque ciascuno dei due ha dato qualcosa all’altro. PAOLO D’AGOSTINI 24
21 MAGGIO > BLUE JASMINE di Woody Allen “Blue Jasmine” verte su ‘Blue Moon’, la melodia che fece incontrare l’eroina col suo futuro marito, bello affettuoso e ricco, prima di rivelarsi improvvisamente criminale e infedele. Ma blue, in inglese, significa anche infelice, demoralizzato, e Jasmine (gelsomino) è il nome della donna, o meglio il soprannome da lei stessa scelto per cancellare quello di Jeanette, ritenuto troppo volgare. Egoista, ambiziosa, arrivista, meschina, questa nuova versione di Madame Bovary realizza i propri sogni, sì, ma soltanto per ritornare a vivere nello squallore da cui era partita, e che detesta con tutte le sue forze. Un esaurimento nervoso e la conseguente, completa miseria, la obbligano a ritrovare una sorella povera e disprezzata, tanto solare quanto devota e semplice… Diciamo che la signora bene di Park Avenue, costretta dalla sorte a diventare segretaria in uno studio odontoiatrico, anche nella disgrazia si aggrappa allo snobismo come all’ultima ancora di salvezza. E qui risalta tutta l’umanità di Allen che segue il suo personaggio, lo accudisce, lo accarezza, conscio di quanto in fondo sia innocente, vittima della sua stessa natura. Jasmine è una nevrotica e torturata, è una donna fragile e quello di Allen risuona infine come un delicato canto della fragilità. VALERIO MAGRELLI
28 MAGGIO > NEBRASKA di Alexander Payne La famiglia Grant vive nel Montana. Un giorno l’anziano padre, non più lucidissimo con la testa, decide di raggiungere la città di Lincoln, in Nebraska, convinto di aver vinto un premio di un milione di dollari a una lotteria. Ovviamente non è vero, ma cocciuto si mette in viaggio a piedi. Lo recupera il figlio, che tenta di farlo ragionare, ma non c’è verso. Esasperato il figlio si mette in viaggio con lui…Strada facendo il film smitizza il luogo comune della piccola città come culla dei valori comunitari. Hawthorne, la cittadina dove Woody Grant è nato e cresciuto e dove lui e il figlio si fermano per incontrare i parenti e vecchi amici, si rivelerà ben presto, al di sotto della facciata benevola iniziale, fondata su ben altri valori rispetto a quelli mostrati all’inizio. Così come i parenti e gli amici, una volta scoperto il vero motivo del viaggio di Woody mostreranno nei suoi confronti un atteggiamento ben diverso da quello iniziale verso il vecchio amico e il lontano parente in visita, scatenandosi in loro una serie di appetiti rivendicati, rinfocolando antichi rancori e vecchi conti in sospeso. Girato in uno splendido bianco e nero tra i vasti paesaggi delle grandi pianure americane, il film mescola il dramma familiare e la commedia. Il protagonista, Bruce Dern, si è aggiudicato la Palma d’oro al Festival di Cannes 2013. ANDREA FRAMBOSI Proiezione unica con inizio alle ore 20,45 Costo di ogni proiezione € 4,50 Tessera per n. 5 film € 18,00 Per ogni film è prevista una scheda di presentazione. Tutte le news su www.oratoriogorle.net
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NUMERI TELEFONICI
STUDIO ODONTOIATRICO Satariano Dott. Cosimo Satariano Dott.ssa Paola Virtuoso Dott. Manuel 24020 GORLE (BG) Via Piave, 15/A Tel. e Fax 035 656305
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Casa Parrocchiale: 035.661194 Segreteria: 035.0770699 Don Davide: 035.663131 Don Carlo: 035.668690 Cineteatro Sorriso: 035.656962 Sito parrocchiale www.oratoriogorle.net Per inserzione nello spazio “In ricordo dei defunti” contattare la segreteria dell’oratorio oppure inviare una mail a bollettino@oratoriogorle.net
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SEDE: 24020 GORLE (Bg) Piazza Giovanni XXIII, 4 Telefono 035 661579
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