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Anno XCII - N. 6 GIUGNO 2014
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“L’Angelo in Famiglia” - Pubb. mens. - Sped. abb. post. - 50% Bergamo
Direzione ed Amministrazione: Società Editrice SS. Alessandro Ambrogio Bassiano - Bergamo - Viale Papa Giovanni XXIII, 18 - Tel. 035 212344
Prendi il tempo
Prendi il tempo per riflettere: è una fonte di pace. Trova un tempo per svagarti: è il segreto della giovinezza. Scegli un tempo per leggere: è la fonte della saggezza. Prendi il tempo per amare ed essere amato: è un dono di Dio. Trova il tempo per la tenerezza: è la strada della felicità.
Scegli il tempo per sorridere: è una musica per l’anima. Prendi il tempo per dare: è la porta della fraternità. Trova un tempo per lavorare: è il prezzo del successo. Scegli il tempo per essere solidale: è la chiave del cielo. Prendi il tempo per pregare: è la forza della tua debolezza. Il Pane di S. Antonio
Anche d’estate la Parrocchia non si ferma
Carissimi, finalmente arriva l’estate. In verità, quest’anno, l’inverno è stato piuttosto strano. La neve non l’abbiamo vista se non sui monti che fanno da sfondo al nostro paese e il freddo si è fatto sentire solo in poche occasioni. In questo senso la natura, quasi fosse preoccupata delle ristrettezze economiche di questi nostri tempi, ci ha aiutato a risparmiare sul riscaldamento. Con l’arrivo del periodo estivo l’attività parrocchiale si snellisce, ma non si ferma. La pastorale ordinaria, infatti, non conosce soste. Continua la celebrazione della Messa feriale e festiva, dei Battesimi, dei matrimoni (non troppi per la verità), delle confessioni, e anche, purtroppo, dei funerali. A questo proposito, durante il periodo estivo, nei mesi di giugno, luglio e agosto, approfittando delle giornate lunghe, verrà celebrata una Santa Mes2
sa al cimitero il Mercoledì alle ore 20,30. È un esperimento che vogliamo provare. Può diventare una occasione per fare insieme agli amici una passeggiata, respirare un po’ di aria fresca, fare due chiacchiere con le persone che incontriamo e nello stesso tempo compiere un bell’atto di carità verso i nostri cari defunti, che sapranno sicuramente ricompensarci. Ma l’attività della Parrocchia durante i mesi estivi contempla anche la faticosa ma bella attività del CRE, organizzato da don Davide insieme a tanti animatori: sapranno certamente esprimere fantasia e allegria lungo le quattro settimane che vedranno il nostro Oratorio “abitato” da tantissimi ragazzi e ragazze, adolescenti e giovani. Il tema del CRE 2014, “Al Piano Terra …Venne ad abitare in mezzo a noi”, si collega a quello del “Vivere la casa, abitare la vita” che ha guidato la nostra Comunità nella Catechesi e nei tempi forti dell’Avvento e della Quaresima. I nostri ragazzi saranno
invitati, attraverso varie attività, a riflettere sul fatto che, per entrare in relazione con sé, con gli altri e con Dio occorrono parole che diventano efficaci nella misura in cui vengono ascoltate, accolte e “incarnate” nella vita di tutti i giorni; diversamente sono destinate ad essere parole sterili. Certamente non sono cose facili da far capire, ma è positivo il fatto che, in un mondo che muore di superficialità, si cerchi di far penetrare nell’animo delle persone l’importanza di vivere la vita nell’apertura verso l’Altro e gli altri e nell’ascolto della Parola incarnata che è Gesù e della parola dell’altro che è colui che cammina al tuo fianco. Poi segue l’attività di Pianezza. Anche questo è un momento di vita comunitaria che aiuta a capire che condividere la vita con gli altri richiede di limitare la propria libertà per favorire il “benessere” proprio e di coloro che sono con te. Non è certamente cosa da poco vivere così questa esperienza di vita comunitaria. Ma l’attività della Parrocchia attraverso l’Oratorio continua anche nel mese di agosto: dai monti al mare per un po’ di relax per poi intraprendere a piedi il Pellegrinaggio diocesano giovanile da Assisi a Roma con il Vescovo Francesco incontro al Papa Francesco per pregare sulle tombe di San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II. Anche questa sarà una bella esperienza di preghiera e di fede. Alla fine di agosto la preparazione alla Festa Patronale fatta di momenti di preghiera in chiesa e al Santuario e di momenti di condivisione nello stare insieme, gustando un buon piatto di ravioli o qualche altra specialità culinaria, ascoltando un po’ di musica e scambiandoci pensieri e idee che aiutano a tessere relazioni fra di noi. È la prima estate che trascorro con voi e per me sarà ancora motivo di una ulteriore conoscenza di questa Comunità. Carissimi, l’estate richiama vacanze, svago, spensieratezza, avventure, relax, montagna, mare, lago, tempo da impiegare a proprio piacimento, ecc. ecc...; ma l’estate, che richiama vacanze e ferie con tutte quelle cose che ho appena ricordato, può diventare anche un tempo in cui riscoprire la propria umanità e perseguire la pace e la serenità interiori, un tempo per lo spirito, una occasione per ridare alla nostra giornata un ritmo e un clima più naturale, più umano, un’occasione per abitare la “compagnia” degli uomini in
amicizia, creando relazioni positive. Si potrebbe anche pensare, e perché no, di riscoprire il gusto della preghiera nel silenzio di una chiesetta di campagna o di fronte alle meraviglie del creato, sedendosi a guardare e ascoltare: ascoltare prima di guardare, perché la bellezza si ascolta ancor prima di guardarla… E ancora, se durante le vacanze cercassimo di tralasciare le troppe parole di cui riempiamo le nostre giornate e ci accostassimo alla sempre nuova Parola che Dio ci rivolge attraverso la Bibbia, diventeremmo capaci di una nuova lettura di noi stessi, di chi ci sta accanto e degli eventi che segnano la nostra vita. C’è un’architettura del tempo che si fonda e si articola sui bisogni primari di ogni essere umano, ed è questo modo di organizzare e vivere il tempo che le vacanze possono aiutarci a ricostruire: il nutrimento del corpo e dello spirito, l’alternanza tra parola e silenzio, il riposo concepito come sostegno di una vita piena e libera e non solo come metodo di ottimizzazione del ciclo produttivo. Certo, non è facile cambiare in pochi giorni ritmi e mentalità, privarsi dei normali mezzi di comunicazione per riscoprire la ricchezza del dialogo fraterno, misurarsi su quello che si è anziché su quello che si fa o si possiede, riscoprire la semplicità di una vita più legata alla natura e alle sue esigenze, lasciare che silenzi e suoni ormai dimenticati colpiscano ancora le nostre orecchie e i nostri cuori, rievocando un mondo interiore messo a tacere ma non eliminato. Ma il toccare con mano, anche solo per qualche giorno, che questo modo diverso di “abitare” il tempo è possibile, è un aiuto a riprendere la lotta quotidiana contro il prevalere del frastuono sull’intimità, della superficialità su quanto abita le nostre profondità, dell’apparire sull’essere. Saremo capaci di prenderci il tempo per vivere meglio il nostro essere uomini e donne, così come viene detto nella copertina di questo bollettino? Dipende da ciascuno di noi! E attenzione! Non facciamo lo sbaglio di … mandare in vacanza la partecipazione alla Eucaristia domenicale … proprio perché, in vacanza, il tempo l’abbiamo! A tutti auguro una buona estate! Con affetto il vostro Parroco
Don Luigi
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Rendiconto
Economico 2013 Come ogni anno ecco la pubblicazione del rendiconto economico così che possiate vedere come sono stati utilizzati le offerte e i beni della Comunità. Come ogni famiglia, anche la grande famiglia della Parrocchia al termine dell’anno “tira insieme i conti”, come si diceva una volta quando l’italiano era un italiano “bergamaschizzato” (ma, lo dico sottovoce, era meglio un “bergamasco italianizzato” che un “italiano inglesizzato”; ma le cose, oggi, vanno così! Insomma se non metti qualche termine inglese quando fai dei discorsi importanti, non sei “in”, ma “out”, cioè “fuori”; e, infatti, io sono un po’ “fuori” per quanto riguarda questo modo di parlare). Ma, lasciando da parte gli scherzi, penso che siate d’accordo che un bilancio della grande famiglia della Parrocchia non comprenda solo la parte economica, ma anche, e soprattutto, la vita spirituale e morale della Comunità stessa. Tuttavia, e anche su questo penso siate d’accordo, la parte economica assume la sua importanza come mezzo per raggiungere le finalità della Parrocchia stessa: l’evangelizzazione, la celebrazione dei Sacramenti e la carità. Per svolger queste attività sono necessarie strutture confortevoli, accoglienti, calde (quanto costa il riscaldamento!!!), ordinate, pulite e sicure, pertanto sempre bisognose di una manutenzione ordinaria e qualche volta anche straordinaria come per esempio l’intervento che ha avuto come oggetto la casa parrocchiale in occasione del cambiamento del parroco o l’intervento della messa a norma di tutto l’impianto elettrico delle campane che, per la verità, entreranno nel rendiconto dell’anno corrente, cioè del 2014. Anche la solidarietà, che è un’altra voce importante nelle finalità della Parrocchia, diventa effettiva quando si concretizza in aiuto verso le persone e famiglie che sono nella impossibilità 4
di assolvere a bisogni estremamente necessari. Anche a Gorle, infatti, ci sono situazioni di povertà. Prezioso, a questo riguardo, è il servizio che svolge il “Centro di Primo Ascolto don A. Morandi” che affianca la Parrocchia nell’analizzare le diverse situazioni che settimanalmente vengono presentate. Solidarietà che diventa aiuto anche verso chi vive lontano e che si realizza attraverso i nostri missionari gorlesi e l’ufficio missionario che provvede alle missioni diocesane in Costa d’Avorio, Bolivia, Cuba e alle missioni universali. Ma vorrei richiamare la vostra attenzione anche su un’altra meravigliosa realtà: quella dei tanti volontari che offrono forza, mente, tempo e a volte anche denaro nell’espletare le numerose attività presenti nella Parrocchia e nel gestire e curare i non pochi e non piccoli ambienti che sono necessari per lo svolgimento delle stesse: chiesa, oratorio, santuario, sala cine-teatro ecc… Vi ringrazio moltissimo del tanto tempo che dedicate alla Comunità; il vostro impegno e la vostra generosità rendono possibile ciò che altrimenti sarebbe impossibile perché richiederebbe costi enormi e insopportabili. È da poco che sono in mezzo a voi, ma, come ho espresso in un bollettino dei mesi scorsi, sto già sperimentando la vostra generosità. Siamo in tempi economicamente difficili, ma l’amore verso la Parrocchia non faccia venir meno la consapevolezza della necessità di continuare ad impegnarsi, ognuno con i mezzi che ha, per il Signore e la Comunità. A tutti coloro che amano la propria Parrocchia e l’Oratorio vada la gratitudine mia e del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici che mi aiuta nella non facile gestione economica di questa Comunità. Grazie di cuore. Il Parroco don Luigi il Vicario parrocchiale don Davide, don Carlo e il CPAE
RENDICONTO ECONOMICO PARROCCHIA ENTRATE Affitti Offerte ordinarie e per il culto Offerte straordinarie Offerte per solidarietà Attività pastorali ed altre entrate Festa patronale Da cinema utile d’esercizio Ricavato per incentivo fotovoltaico
EURO 11.896,45 65.616,50 32.959,13 14.660,00 16.652,57 16.951,00 15.354,42 1.511,79
TOTALE ENTRATE
175.601,86
USCITE Manutenzione straordinaria Manutenzione ordinaria Compenso sacerdoti Tributi versati alla Curia Spese per elettricità, gas, acqua Spese generali, assicurazione, imposte e tasse Spese per il culto Uscite per solidarietà Attività pastorali TOTALE USCITE
EURO 6.561,19 6.768,24 13.700,00 5.364,00 40.310,43 13.350,79 10.750,47 14.660,00 8.387,20 119.852,32
AVANZO ESERCIZIO CORRENTE EURO 55.749,54 Il rendiconto delle entrate che potete leggere non è solo un semplice elenco di fredde cifre, ma è il risultato di tante piccole offerte e tanti gesti di persone, che ogni settimana e addirittura ogni giorno, danno qualcosa di sé alla Comunità. Questo rendiconto, quindi, deve essere letto come un segno dell’amore che anima la Comunità e i suoi componenti. Si ritiene comunque utile commentare alcune voci delle entrate e delle uscite per meglio chiarire l’importanza delle stesse. ENTRATE OFFERTE ORDINARIE E PER IL CULTO
Euro
65.616,50
Sono quelle raccolte durante le celebrazioni feriali e festive delle Sante Messe e durante le celebrazioni dei Sacramenti (Matrimoni, Battesimi, Funerali…). USCITE SOLIDARIETA’ E ATTIVITA’ CARITATIVE Euro 14.660,00 È segno della generosità e dell’impegno di tutta la nostra Comunità, che si fa carico responsabilmente di sostenere e realizzare progetti di solidarietà, tra i quali vanno ricordati quelli per: Missionari Gorlesi, Centri di Aiuto alla Vita, Cristiani di Terra Santa, Adozioni a distanza, Missioni Diocesane ed Universali, Seminario Vescovile, Mons. Pagani (Malawi), Padre Sabino (Romania), Mons. Ottorino Assolari (Brasile), Solidarietà ai terremotati, Aiuto economico a famiglie in difficoltà. SPESE PER IL CULTO
Euro
10.750,47
Relative alle celebrazioni dei sacramenti, per sostenere le iniziative pastorali, confessori, sacerdoti esterni, sussidi liturgici. SPESE GENERALI E DI GESTIONE
Euro
53.661,22
È un importo consistente: si tenga presente che la nostra Parrocchia ha ampie strutture che per essere accoglienti e ben funzionanti richiedono spese notevoli, quali il riscaldamento della Chiesa e dell’oratorio, l’energia elettrica, acqua, gas, imposte e tasse, telefono, assicurazioni, cancelleria. 5
RESTITUZIONE DEBITO PER MUTUI Nell’anno 2013 sono stati rimborsati, per capitale ed interessi, i seguenti mutui Mutuo Oratorio Euro 36.061,41 Mutuo Cinema Euro 10.155,11
RENDICONTO ECONOMICO ORATORIO ENTRATE EURO Attività per ragazzi, adolescenti e famiglie 25.865,50 Contributo utilizzo aule 3.145,00 Iscrizione Catechismo 7.395,00 Festa oratorio 20.533,70 C.R.E. 17.860,00 Pianezza 13.990,00 Squadra “Oratorio Gorle” 3.737,20 Offerte per oratorio 33.764,67 Contributo comune 1.000,00 Contributo regione 1.000,00 Bar 10.686,13 Totale entrate
138.977,20
USCITE EURO Spese per materiale catechistico e attività 34.655,15 Spese manutenzione straordinarie 29.304,35 Spese manutenzione ordinarie 5.634,53 Festa oratorio 14.049,11 C.R.E. 19.499,08 Pianezza 12.321,69 Squadra “Oratorio Gorle” 4.322,08 Abbonamento sito oratorio, Rai e riviste 505,00 Stampa e segreteria 6.012,92 Telefono e ADSL 645,75 Trasporti 4.123,00 Bar 9.722,81 Totale uscite 140.795,47
AVANZO ESERCIZIO CORRENTE EURO –1.818,27
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Parlare di cifre e di soldi in un periodo di “crisi” economica non è facile. Specialmente quando ti rendi conto che l’oratorio è una struttura che non riceve sovvenzionamenti né statali né governativi ma solamente delle libere e gratuite donazioni. E questo fa pensare quante persone ancora oggi credono in questa struttura e nella sua organizzazione. Sappiamo bene che l’oratorio non è una associazione a scopo di lucro e tutto quello che viene donato è tutto investito nelle tante attività che si vivono. Guardando il bilancio dell’oratorio 2013 mi permetto di sottolineare alcune voci che mi sembrano significative. Da subito, si nota un incremento delle entrate. Alcuni aumenti sono giustificati in base alle attività fatte, altre per la partecipazione di tanti ragazzi alle stesse: 1) La voce “offerte per l’oratorio”. Più di 33.000 €. Offerte di persone semplici e comuni che hanno donato cifre anche consistenti per le attività e le strutture nuove dell’oratorio. Naturalmente un grazie a queste persone anonime che hanno donato con generosità. 2) La festa dell’oratorio ogni anno incrementa i suoi introiti portando maggior respiro alle tante attività oratoriane e coprendo a volte difficoltà di famiglie che farebbero fatica a far partecipare i ragazzi alle proposte. Da ultimo mi permetto un sincero “Grazie” alle
persone che vivono e rendono bello il nostro oratorio: dal gruppo delle pulizie del lunedì (per la pulizia degli ambienti c’è sempre posto: tutti i lunedì dalle 14:30 in poi una mano serve sempre, specialmente ora che gli ambienti sono aumentati! Se qualcuno vuol rendersi disponibile vi aspettiamo), alle responsabili del bar e a tutti i baristi, alle segretarie, alle catechiste, alle maestre e professoresse dello spazio compiti, alle responsabili della cucina, alle donne che preparano biscotti e ravioli, alle tante mamme che ruotano nelle molteplici attività (C.R.E., Pianezza, cucina, laboratorio), a tutti i ragazzi adolescenti e giovani che a vari titoli svolgono servizi ricreativi, educativi e di animazione, ai vari uomini che prestano opere ordinarie e straordinarie. Tutto questo perché l’oratorio sia sempre una bella Casa, ordinata, pulita e accogliente per tutti! Il grazie che si fa riconoscenza per tutto il bene che si fa alla grande casa del nostro oratorio! don Davide
P.S.: Nell’esame delle voci di bilancio, tra le uscite non compaiono i costi di riscaldamento, acqua, elettricità perché sono sostenuti dalla parrocchia. La segreteria è aperta dal martedì al venerdì dalle 14:30 alle 16:30. Per prenotazioni di sale per riunioni, feste compleanno e informazioni varie chiamare questo numero: 035 07 70 699. 7
DAL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE L’incontro si apre alle ore 20,45 con la preghiera. Viene letto un brano che descrive un’intervista di un giornalista a Madre Teresa di Calcutta sul tema dell’amore donato agli altri come goccia e riflesso di quello più grande ricevuto da Dio. Don Luigi traccia una sintesi di quanto trattato nel precedente Consiglio Pastorale. Segue una breve revisione della prima settimana del mese di maggio con il primo rosario recitato in Via Don Aldo Morandi. La partecipazione è stata numerosa. I misteri sono introdotti da un brano evangelico e da un brano dell’Enciclica “Pacem in terris” di Papa Giovanni XXIII, dichiarato Santo il 27 Aprile. Si passa poi alla riflessione sul rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Don Davide distribuisce, legge e commenta la parte del documento sul sinodo della Chiesa di Bergamo che tratta il tema del Consiglio Pastorale. La richiesta di questo approfondimento era stata espressa nel precedente Consiglio. Il documento sottolinea che ogni parrocchia deve dotarsi di un Consiglio Pastorale Parrocchiale che esprima le varie attività della Parrocchia nel perseguimento delle finalità proprie della Chiesa incarnata nella comunità parrocchiale. I membri del Consiglio devono avere una chiara coscienza ecclesiale e uno stile di comunicazione fraterno e sincero. Al Parroco è richiesta capacità di ascolto e pazienza nelle relazioni. A tutti i componenti è richiesta attitudine al dialogo, capacità di argomentare sulle varie proposte e familiarità con il Vangelo e la dottrina della Chiesa. Per questo è indispensabile la formazione. Uno dei compiti del Consiglio è quello di prendersi carico del piano pastorale. Si tratta di studiare quanto proposto dalla diocesi e sintetizzarlo per tradurlo alla comunità. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale deve essere rappresentativo di tutta la comunità. Nell’attuale Consiglio manca la presenza di diversi gruppi operanti in parrocchia. Nell’intento di rispondere meglio a questa esigenza di rappresentatività, dopo la pausa estiva, verrà convocato un nuovo Consiglio Pastorale i cui membri saranno designati dai vari gruppi operanti in parrocchia. Il Consiglio sarà composto dai rappresentanti dei gruppi che operano in Parrocchia, da alcuni membri di diritto e da alcuni membri scelti direttamente dal Parroco. Per quanto riguarda le modalità pratiche di elezione si pensa di convocare tutti i gruppi all’inizio del prossimo anno pastorale e dopo una preghiera comune di invocazione allo Spirito Santo, i componenti dei vari gruppi saranno invitati a scegliere la persona che rappresenterà il gruppo nel Consiglio parrocchiale. Si passa, poi, a una breve revisione del cammino di quare-
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sima e preparazione alla Santa Pasqua. I risultati appaiono incoraggianti. Particolarmente positivi i numeri della partecipazione alle confessioni e a tutte le iniziative liturgiche che si sono svolte in modo curato, ordinato e partecipato. Ottimi risultati sulla proposta della veglia notturna del Giovedì Santo che ha coinvolto molti adolescenti e giovani, i quali hanno passato la notte in oratorio, alternandosi nell’adorazione in Chiesa davanti al sepolcro. È la dimostrazione che bisogna avere fiducia nei giovani e che si possono lanciare proposte forti. Si parla, poi, del tema della festa patronale. Il Parroco propone un tema legato alla esortazione apostolica di Papa Francesco “La gioia del Vangelo”. È un tema che apre il cuore alla positività al di là del tanto negativo che ci attornia oggi. Il Consiglio approva. L’icona biblica sarà l’immagine delle nozze di Cana. Abbondanza, gioia, far festa alla presenza del Signore: la figura di Maria che dice ai servitori “fate quello che lui vi dirà”. La parte ludica della settimana di festa si terrà da venerdì 29 agosto a domenica 7 settembre. La celebrazione liturgica con la processione è prevista per il 7 settembre, mentre l’8 settembre la celebrazione delle S. Messe verrà valorizzata liturgicamente. Dal 29 agosto all’8 settembre le S. Messe della sera saranno celebrate al Santuario. La celebrazioni di affidamento a Maria con i bambini verrà anticipata al 31 agosto al fine di consentire alle famiglie giovani di partecipare sia alla processione che a questo appuntamento. Sabato 30 agosto alle ore 11,00 verrà celebrata la Messa degli ammalati con successivo pranzo comunitario presso la festa. Si discute sulla possibilità di far partire la processione dalla Chiesa parrocchiale anziché dal Santuario. Si esprimono le motivazioni che sostengono le due scelte e si decide che per quest’anno la processione partirà ancora dal Santuario e si snoderà per il Viale Zavaritt, imboccherà le vie Libertà e Verdi per confluire in Chiesa da Via Don Mazza. L’anno prossimo, essendo il 60° di fondazione della Chiesa parrocchiale, la celebrazione si terrà certamente in Chiesa. Don Davide informa che sono iniziate le iscrizioni per il CRE e Pianezza e i numeri appaiono già incoraggianti. La festa dell’oratorio si terrà dal 5 all’8 giugno. Dal 17 al 25 agosto l’oratorio parteciperà al pellegrinaggio a piedi Assisi-Roma (110 km). Il Consiglio si conclude alle 23,30 con la preghiera.
NGOLO DELLA POESIA E Crescendo Impari E crescendo impari che la felicità non è quella delle grandi cose. Non è quella che si insegue a vent’anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi... La felicità non è quella che affannosamente si insegue credendo che l’amore sia tutto o niente, ... non è quella delle emozioni forti che fanno il “botto” e che esplodono fuori con tuoni spettacolari..., la felicità non è quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova. Crescendo impari che la felicità è fatta di cose piccole ma preziose ... ...e impari che il profumo del caffè al mattino è un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve. E impari che la felicità è fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi, e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno, e che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e libera i pensieri. E impari che l’amore è fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore, e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami. E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccoli attimi felici. E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi. E impari che tenere in braccio un bimbo è una deliziosa felicità. E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami... E impari che c’è felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’è qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia. E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c’è nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston. E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.
È una poesia, di autore ignoto, che non ha bisogno di commenti, solo un consiglio: leggiamola in quei momenti di tristezza, quando ci sembra che tutto va storto, quando abbiamo bisogno di ricaricarci, riscopriremo che la vita è bella e sempre degna di essere vissuta. 9
E V E R B n i E L R GO Domenica 27 aprile sono stati canonizzati i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Ottocentomila fedeli a Roma, senza contare quelli davanti ai diciotto maxischermi sparsi per la città, di cui uno installato sul Colosseo. Quaranta telecamere e dieci regie mobili, per raggiungere i circa due miliardi di spettatori sparsi in tutto il pianeta.
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Domenica 4 maggio trentasette bambini hanno ricevuto la Prima Comunione, accostandosi per la prima volta all’Eucaristia. Un’emozione unica, condivisa con parenti, amici e compagni che hanno pregato il Signore di accrescere la consapevolezza del dono della fede. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti nel cuore di ogni bambino, ma anche di tutti noi adulti, compiono miracoli e donano gioia piena.
La celebrazione della Prima Comunione era stata preparata nel ritiro spirituale di giovedì 1 maggio: alle ore 9,00 i bambini sono stati accolti all’Oratorio per la Confessione. Verso mezzogiorno sono arrivati anche i genitori: un momento di preghiera tutti insieme, la benedizione e la distribuzione delle focaccine preparate con i chicchi di grano frutto dei sacrifici fatti dai bambini nei mesi e poi il pranzo al sacco. Nel
pomeriggio, i bambini hanno assistito alla rappresentazione della storia di S. Tarcisio e i genitori si sono portati in Chiesa per le Confessioni. A conclusione la S. Messa, celebrata da don Luigi, con la partecipazione di tutti i bambini e i genitori.
to Rosario è stato introdotto con pensieri tratti dall’Enciclica di Papa Giovanni XXIII “Pacem in Terris” pubblicati su “Alere”, il mensile del Seminario di Bergamo. La partecipazione a questa iniziativa ha trovato il consenso di tante persone.
Lunedì 5 maggio ha preso il via la recita del Santo Rosario serale. Un appuntamento che è continuato per ogni lunedì di maggio e che ha coinvolto alcune zone del nostro paese. Si è partiti da Via don A. Morandi, meditando sui misteri gaudiosi; lunedì 12 ci si è trovati nel cortiletto della cascina che ospita la Sede degli Alpini per pregare con i misteri luminosi. I misteri dolorosi, invece, sono stati recitati il 19 maggio al Borghetto vecchio in Via Piave, mentre lunedì 26 si è pregato il Rosario con i misteri gloriosi al Cimitero. Ogni mistero del San-
Domenica 11 maggio, durante la messa delle 11.30, sono stati celebrati tre battesimi. Sara, Lorenzo e Chiara sono entrati a far parte della Chiesa, partecipi della morte e risurrezione di Cristo. Preghiamo il Signore perché, aiutati dalle famiglie e dalla comunità, questi nuovi nati possano crescere in sapienza, età e grazia. Sabato 17 maggio cinquantotto ragazzi della nostra Comunità hanno ricevuto la Cresima per mano del Delegato Vescovile mons. Davide Pelucchi, Vicario Generale. Un sacramento fondamentale per
ogni cristiano, che arricchito dalla speciale forza dello Spirito Santo, è chiamato a diventare vero testimone di Gesù Cristo, difendendo e diffondendo la fede con la parola e con le opere. I cresimandi, accompagnati da genitori, padrini e madrine, erano entrati nell’atmosfera già venerdì 16 maggio con una veglia allo Spirito Santo. L’incontro ha avuto inizio sul sagrato della Chiesa con la benedizione del fuoco e l’accensione del Cero pasquale, simbolo del Cristo risorto dal quale scaturisce il dono dello Spirito Santo. Poi ci si è portati in Chiesa per chiedere allo Spirito Santo di comunicare a questi ragazzi i suoi sette doni. Sabato 17 e domenica 18 maggio si è svolta presso il parco del centro culturale la VII edizione di Floreka, mostra mercato di giardinaggio e produzioni creative per il
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tempo libero. Meraviglioso clima, sia in termini meteorologici che di partecipazione, hanno caratterizzato la manifestazione anche quest’anno, arricchita inoltre dalla presenza della mostra “L’anima è bellezza” di Margherita Leoni, presso l’auditorium della biblioteca. Grazie all’associazione Petali e Parole per il dono di questo fine settimana gioioso e colorato. Sabato 24 maggio i partecipanti al gruppo della Catechesi adulti si sono ritrovati e hanno goduto di una meravigliosa giornata di sole presso il Santuario di Altino per dire grazie al Signore dei doni ricevuti nell’anno catechistico vissuto insieme. Domenica 25 maggio si è celebrata la festa del Corpus Domini, in anticipo rispetto alla data ufficiale di fine giugno. Alla messa delle ore 10.30 è seguita la processione con il Santissimo Sacramento, che ha attraversato le vie del nostro paese. In questa giornata si è anche celebrata la chiusura dell’anno catechistico: dopo la messa numerose persone si sono trovate in oratorio per il pranzo comunitario e, nel pomeriggio, si sono divertite con i giochi organizzati dal Gruppo adolescenti.
Il 16 giugno inizierà il CRE dal titolo ‘Piano Terra’. Dal 2 al 30 maggio sono state raccolte le iscrizioni, mentre domenica 25 maggio è stata presentata l’iniziativa ai genitori. Don Davide e Michael (animatore dell’Ufficio per la Pastorale Giovanile) hanno esplicitato gli obiettivi di questa 12
esperienza e l’organizzazione delle giornate e delle quattro settimane. Il Tema dell’estate 2014 è l’abitare. Esso si pone in continuità con quanto proposto negli anni scorsi, completando così il ritmo di una nuova creazione in cui la parola prende corpo e “pone la sua tenda” nella vita degli uomini, “viene ad abitare in mezzo a noi” (cfr. Gv 1,14). Come la vita non può prescindere dal parlare e dal porre gesti, così non può fare a meno di “trovare casa”, di “fare casa” su questa terra in cui Dio ci ha collocato. In altre parole, per entrare in relazione con sé, con gli altri e con Dio, occorrono certamente parole e gesti efficaci, ma se questi non prendono dimora, non si radicano nelle pieghe dell’esistenza umana, rischiano di scivolare via come l’acqua sulla roccia. Se si vuole continuità, occorre prendere dimora, occorre “abitare” e far “abitare”. Da martedì 27 maggio a giovedì 29 maggio presso l’oratorio si è svolto il “torneo gorlese” di inizio estate. Le tre squadre, celeste, oro e bianca, si sono sfidate con passione in un triangolare di calcetto a sette. Grazie a Franco Brignoli per l’organizzazione dell’evento e complimenti alla squadra bianca per la prima posizione aggiudicata!
Giovedì 29 Maggio, dopo la S. Messa delle ore nove, celebrata al Santuario è stato esposto, come ogni Giovedì, il Santissimo Sacramento per l’adorazione che si è protratta per tutta la giornata fino alle ore 20,00. Diverse persone si sono alternate ad adorare Gesù, affidando a Lui sia le intenzioni personali, sia quelle di tutta la Comunità. Alle ore 20,00, la recita dei Vespri e la celebrazione della S. Messa di conclusione del mese di Maggio. Dopo la S. Messa si è svolta la processione con la piccola statua della Madonna portata dai ragazzi e dalle ragazze della quinta elementare. La processione si è svolta nel Parco del Baio e si è conclusa al santuario con la benedizione per intercessione della Madonna Santissima. Molta gente ha partecipato a questo momento di preghiera in onore della Beata Vergine Maria. Domenica 1 giugno si è svolta la biciclettata dell’oratorio. Partiti nell’assolato primo pomeriggio, una quindicina di provetti e impavidi ciclisti hanno trascorso questo momento insieme pedalando lungo la pista ciclabile del Serio fino ad Albino. Al rientro, per recuperare le energie della faticata, si sono rifocillati con una bella e meritata grigliata, trascorrendo la serata insieme.
Lunedì 2 giugno a Sotto il Monte gli animatori del CRE hanno incontrato il Vescovo Francesco alle porte dell’inizio di questa nuova avventura estiva che coinvolge decine di animatori e centinaia di bambini in molti oratori bergamaschi, così come a Gorle. Dopo gli incontri di formazione a cui gli adolescenti e giovani hanno partecipato, questo è stato un ulteriore momento per riflettere insieme sul delicato e impegnativo ruolo di animatori e sull’importanza del servizio offerto alle numerosissime famiglie che aderiscono a questa importante iniziativa. Lunedì 2 giugno si è svolta la 9a biciclettata culturale delle associazioni “Pedalando nella Bassa Cremonese”. Una bella e partecipata pedalata mattutina di 14 km lungo la pista ciclabile delle Città Murate da Soresina fino a
Soncino seguita dalla visita pomeridiana della Rocca Sforzesca, della casa degli stampatori nel borgo medioevale, dell’ex convento di S. Giacomo e della chiesa di S. Maria delle Grazie. Un ringraziamento alle associazioni organizzative ARCA e AVIS di Gorle. Da giovedì 5 giugno a domenica 8 giugno si è svolta presso l’Oratorio una nuova edizione della Codeghì N’del Pà. Tanta la passione degli organizzatori e di tutte le persone che hanno collaborato per la buona riuscita di questo festoso appuntamento, ripagato dalla numerosa partecipazione e dai volti soddisfatti di chi ha approfittato di questa bella occasione per ritrovarsi a godere di tante delizie culinarie, strinù ovviamente compreso, e passare un’allegra serata in compagnia.
Benvenuti! Le campane hanno suonato a festa per la nascita di Marco e Benedetta. È davvero bello sentire suonare le campane per la nascita di un bambino, ma ricordiamoci di far seguire a questa gioia che ci viene comunicata dalle campane una Ave Maria. Vogliamo, infatti, come comunità accogliere la nuova creatura avvolgendola nella preghiera e affidandola alla Madonna.
NUMERI TELEFONICI
Sito parrocchiale www.oratoriogorle.net
Casa Parrocchiale: 035.661194 Segreteria: 035.0770699 Don Davide: 035.663131 Don Carlo: 035.668690 Cineteatro Sorriso: 035.656962
Per inserzione nello spazio “In ricordo dei defunti” contattare la segreteria dell’oratorio oppure inviare una mail a bollettino@oratoriogorle.net
ORARI
delle
CELEBRAZIONI
SANTE MESSE Sabato/prefestivi: ore 18.30 Giorni festivi: giugno ore 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30 Luglio e agosto ore 8.00 - 10.00 - 11.30 Giorni feriali: giugno ore 9.00 - 18.00 Luglio e agosto ore 9.00 Tutti i mercoledi di giugno luglio e agosto ore 20.30 Al camposanto
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CATECHESI ADULTI 2013 - 2014 Seguono le testimonianze dell’uscita conclusiva al Santuario di Altino dei partecipanti alla catechesi adulti. VEDENDO LE FOLLE, GESU’ SALI’ SUL MONTE...
...così si è aperto il nostro anno catechistico “Beati i poveri in spirito…” È la prima delle Beatitudini. È questa povertà che mi spinge alla Catechesi, per incontrarmi con altri “poveri in spirito”, per ascoltare, condividere, confrontare, domandare, testimoniare, scambiare pensieri e dubbi, gioie e tristezze sulle parole del Vangelo. Quando ci incontriamo per la Catechesi Gesù è in mezzo a noi, è proprio Lui, il Signore: e noi siamo come bambini intorno alla mamma, alla chioccia a cui chiediamo aiuto e protezione. Le Catechiste, come la chioccia, ci porgono la Parola di Dio, come cibo che nutre l’anima. Gesù dice: “Io sono la via, la verità, la vita”. La via: “Signore da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”. La verità: le Beatitudini sono la sua verità. La vita: “Chi crede in me, anche se muore vivrà”. Come si può vivere in questo mondo pieno di attrattive illusorie, se non si ascolta la Parola di Dio e la si pratica, pur con tante mancanze? “Non abbiate paura, non siete soli, io sono con voi sempre”. Ognuno di noi è unico, senza uguali nel cuore di Dio e Lui ci 14
cerca per donarci il suo amore e la sua speranza. Abbiamo bisogno, però, che queste parole ci siano sempre riproposte e ripetute perché noi siamo come canne agitate dal vento, che si piegano e anche si spezzano sotto la furia del vento, cioè delle ideologie, delle sette, dei cattivi maestri. Ecco perché accolgo la Catechesi come dono prezioso. Grazie Elisabetta, grazie Augusta. E grazie anche a voi, sorelle e fratelli in Cristo, che condividete il mio cammino. Grazie perché siete donne e uomini capaci di Vangelo. Annamaria P.
***** I partecipanti ai gruppi di Catechesi per adulti hanno voluto ritrovarsi sabato 24 maggio per dire grazie al Signore dei doni ricevuti in questo anno catechistico 2013/2014, appena conclusosi. Il Santuario di Altino, località scelta per questo incontro, e la splendida giornata hanno senza dubbio contribuito al buon esito dell’iniziativa, ma ciò che ha reso ancor più bella l’esperienza
vissuta è stato il senso di comunione fraterna, quasi palpabile all’interno dei due gruppi, riuniti per l’occasione, e che traspariva dai volti di tutti, sia nei momenti di preghiera nel Santuario, sia soprattutto nel tempo della convivialità. Era la stessa atmosfera gioiosa che da tempo si respira nell’aula dell’oratorio, sia il martedì pomeriggio sia il giovedì sera, e che fa sì che ognuno non si senta estraneo ed esprima liberamente quanto il suo cuore gli suggerisce, nella consapevolezza che la testimonianza del proprio vissuto rende più viva e concreta la Parola di Dio ascoltata e meditata. La “revisione” a cui eravamo chiamati avrebbe richiesto un tempo maggiore, per dare a tutti la possibilità di esprimere riflessioni, osservazioni, suggerimenti, ma è stata comunque ricca di interventi significativi. C’è chi, consapevole di vivere quasi per necessità in maniera dispersiva e caotica, fa tappa qualche volta alla Catechesi, quando gli impegni di lavoro glielo permettono, e questa “fermata” giova a ristorarsi e a rinfrancarsi come in un’oasi nel deserto. Un’esigenza sentita da molti è quella di riuscire a tradurre nel
quotidiano la Parola di Dio, concretizzandola con esperienze di vita: il Vangelo si incarna così nell’esistenza e diventa testimonianza di fede anche per altri. Il tempo che si trascorre alla Catechesi è veramente un tempo prezioso perché, al contrario di tante esperienze attraversate “di corsa” anche nel servizio alla comunità, lo si vive con serenità e calma dedicandolo al Signore e a se stessi. Abbiamo ascoltato la ferma determinazione di qualcuno a frequentare gli incontri anche il prossimo anno, perché oltre a conoscere il Signore si coltiva anche l’amicizia e la solidarietà; così pure abbiamo raccolto il rammarico di chi non ha potuto partecipare in modo continuo, pur desiderandolo nel proprio cuore. Qualcuno ha sottolineato il ri-
spetto e la considerazione con cui ha accolto la decisione del coniuge di partecipare per la prima volta a questi incontri, segno dell’azione dello Spirito che agisce nei cuori e nelle relazioni. Infine la testimonianza di chi, avendo compreso in profondità una Parola del Signore Gesù, tante volte ascoltata ma non conosciuta pienamente, manifesta la propria consolazione per poterla ora vivere con gioia e consapevolezza e trasmette così ad altri il desiderio di percorrere un analogo cammino di maturazione nella fede. Ciò che tuttavia è emerso come caratteristica condivisa è il clima fraterno, l’atmosfera di comunità unita e il senso di appartenenza, che è andato via via crescendo e che fa sentire a proprio agio ognuno all’interno dei gruppi. Questo senso di familiarità vis-
suta, sperimentata, che ognuno desidera ritrovare e rivivere, è certamente un dono che lo Spirito vuol farci e già ci ha fatto per aver ascoltato e meditato la Parola del Signore. Il viaggio continua con la prossima tappa. Arrivederci a ottobre! ***** Una giornata di silenzio e di riflessione per le imminenti elezioni? Forse … Soprattutto un momento di dialogo, di distesa preghiera in un luogo “in disparte” per gli adulti dei gruppi di catechesi. Giornata preparata come per una Festa: di Pasqua, di compleanno, di anniversario, di Prima Comunione con la presenza anche del Parroco. Cielo azzurro intenso, aria pulita frizzante, sole ad illuminare tut-
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te le tonalità del verde di prati e di boschi, candore di neve sulle montagne più alte. Un grandangolo all’infinito, fin dove potevano arrivare gli occhi e il cuore. Una comune gioia. Un regalo di Dio. Al Santuario di Altino per raccontare un anno di esperienze dei gruppi e delle persone. Passi certi, o anche incerti, dietro al Signore Gesù, in cammino con la speranza di ritrovarsi abbracciati a Lui o almeno vicino. L’attempato sacerdote (domenicano? tutto vestito di bianco), che con stile disteso e sereno ha officiato prima il Rosario e poi la Messa, nell’omelia ha ricordato come un bambino si sente veramente sicuro quando si stringe al collo della mamma o del papà: un miracolo dell’amore. Noi, non più bambini, contiamo pur sempre di abbracciare o almeno di esser presi per mano da Gesù. L’incontro vuole sempre un cammino e la realtà della vita quotidiana è un buon campo di prova. Prova: come la preghiera alla Madonna per una bambina molto piccola e molto malata richiesta
alla fine della Messa. Anche la chierichetta che ci porgeva il piattino per l’Eucarestia (che Gesù non cadesse a terra!) era una frugolina di pochi anni; serviva con una compunzione e una grazia commoventi. Noi, giganti ma solo di statura, vicino a lei ci sentivamo attratti dalla piccolezza e dall’umiltà. La preghiera, rivolta alla Madonna Miracolosa di Altino, si diffondeva, correva ad un esserino sofferente e poi verso i genitori
in pena, verso una comunità che si domandava il senso del dolore innocente, verso un mondo che fatica a comprendere le parole com-passione, condivisione, pace. La preghiera da un piccolo punto sperduto nella vastità della terra sperava di raggiungere il cuore del cielo. … come raccogliere un seme dei faggi di Altino, piantarlo ed attendere il germoglio. (Claudia F.)
Alla fine di un cammino … IL GRAZIE A MARIA Al termine di un anno di catechesi è bello essere animati dal desiderio di recarci insieme da Maria per ringraziarla del dono del Figlio, che è per noi, per me, così povera e inadeguata, il Perdono, la Fiducia, la Fedeltà, l’Amore, un Dono immeritato, ma sicuro. Per questo andiamo da Maria e mettiamo nelle sue mani il cam16
mino percorso: il desiderio di approfondire la Parola, di farla nostra, lo sforzo per viverla, l’ascolto e la condivisione reciproca, la fatica e la fedeltà, nonostante tutto, ad un impegno, ad una Persona. Come pellegrini giungiamo da Maria e la preghiamo perché guidi lo sguardo del Figlio a considerare il desiderio profondo che
ci anima di seguirlo, più che la nostra incoerenza. A Lei affidiamo i nostri propositi, la nostra amicizia fraterna e il prossimo anno di catechesi: ci prenda per mano e ci conduca ad un rapporto sempre più intimo e profondo con Gesù per essere come anfore accoglienti, “capaci di Vangelo”.
L’ORATORIO NEL PALLONE
Non è facile sintetizzare in poche righe tante emozioni vissute in questa stagione, ma ci proviamo. Siamo partiti a Settembre con un obiettivo ossia quello della promozione. Si arrivava da un campionato (quello dell’anno scorso) in cui sia come gruppo sia come competitività non si era riusciti a soddisfare completamente gli obiettivi che ci eravamo prefissati di ottenere. Quest’anno invece possiamo tranquillamente affermare che ce l’abbiamo fatta. Siamo riusciti ad ottenere la Promozione tanto voluta, ma soprattutto a creare un clima e una affiatamento che hanno fatto la differenza. C’è ancora da lavorare! Le difficoltà sono state tante, ma altrettante sono state le gioie. Vorremmo prima di tutto ringraziare tutti i ragazzi che da fine agosto con il sole, con la pioggia e con la neve, partita dopo partita sono stati concentrati sull’obbiettivo, hanno vissuto ogni partita come una finale e sono stati protagonisti di questa meritata promozione nel girone C. In secondo luogo un ringraziamento ai due mister Andrea Briccoli e Pierre Patelli che hanno guidato e creduto in questi ragazzi e hanno cercato in tutti i modi di motivare la squadra portandola al raggiungimento del traguardo. Atro ringraziamento va a tutti gli sponsor che hanno sostenuto economicamente (in un momento non completamente roseo) questa attività aggregativa molto importante per l’Oratorio. Per ultimo, ma non meno importante, il nostro grazie va alla Dirigenza e all’Oratorio che ogni anno da la disponibilità e i mezzi per partecipare al campionato CSI. La speranza che abbiamo per l’anno prossimo è di riuscire ad entrare nel cuore della gente di Gorle cosi che possa aiutarci e sostenerci nelle partite del sabato pomeriggio. Buona estate e ci vediamo a settembre!!!
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Come vengono costruite le campane?
L
a lega in bronzo con la quale sono realizzate le campane è, generalmente, composta da circa quattro parti di rame e una di stagno. Lo stagno ha la caratteristica di addolcire la sonorità, anche se rende la lega più morbida e quindi più ‘’vulnerabile’’ ai colpi del battaglio, che è di ferro dolce. Normalmente si adopera quindi una lega costituita da stagno per il 22% e rame per il 78%. Lo stagno potrebbe essere sostituito anche dall’argento, che conferirebbe certamente alla campana grandi qualità sonore, ma una lega contenente all’incirca il 20% d’argento avrebbe costi esorbitanti. L’argento è però talvolta presente, in percentuali minime, nella lega delle campane antiche per ragioni riconducibili all’abitudine, legata alla devozione popolare, di gettare monili d’argento e talvolta anche d’oro, nel crogiuolo di colata dei ‘’sacri bronzi’’; ovviamente tali minime quantità non potevano assolutamente produrre significative variazioni della sonorità delle campane. Nel processo di fusione vengono utilizzate una forma in mattoni e creta detta ‘’maschio’’, molto compatta e dura, che riproduce l’aspetto della parte interna della campana, a cui viene applicato uno strato di materiale argilloso misto a fibre naturali, meno duro e facilmente rimuovibile che riproduce la futura sagoma esterna. Su tale sagoma, detta ‘’falsa campana’’, che costituisce la forma complessiva definitiva della nascente campana, mediante un sottile strato di cera vengono fissati i modelli delle decorazioni e delle iscrizioni. Il tutto viene quindi racchiuso 18
da un’altra forma in creta, ‘’la camicia’’, le cui pareti saranno determinate dalla finta campana completata dalle sovrastanti scritte, decorazioni e fregi applicati in cera, cui la falsa campana deve aderire perfettamente. Si procede quindi alla cottura delle due forme in creta così sovrapposte; tale cottura provoca subito lo scioglimento del sottile strato di cera usata per le decorazioni, le cui impronte restano perfettamente impresse nella parete interna della camicia che in tal modo costituisce l’esatto aspetto esteriore (in negativo) della nascente campana. Compiuta l’operazione di cottura, la camicia viene tolta per consentire la ripulitura del maschio mediante l’asportazione dello strato morbido che vi era stato applicato, creando quindi il volume e la forma che sarà occupato dalla colata del bronzo. Dopo questa delicata operazione, la camicia viene di nuovo perfettamente riconnessa al maschio e disposta nella buca di colata e il metallo fuso (temperatura di fusione 1100° C) viene finalmente fatto colare tra le due forme. Dopo il raffreddamento, che può durare spesso anche molti giorni, la forma viene aperta e la campana pulita e levigata appare completa per essere ammirata. La fonditura delle campane è un’arte difficile e molto delicata e si basa innanzitutto su un preciso progetto rappresentato, in estrema sintesi, dal profilo della campana, da cui dipendono la grandezza, la nota musicale, l’attonatura e la gradevolezza del suono.
Le campane venivano inizialmente fuse nei monasteri, ma intorno all’XI secolo cominciarono ad apparire i fonditori itineranti, figure spesso leggendarie, disposte a gettarsi nel crogiuolo se la fonditura non fosse riuscita alla perfezione. I più grandi fonditori del mondo furono i belgi e gli olandesi. In Italia, i più celebri fonditori furono i maestri lucchesi, pisani e fiorentini. Generosità per le nostre campane (dal 19-04 al 18-05) Continua la generosità per neutralizzare la spesa sostenuta per la messa a norma dell’impianto elettrico delle nostre campane.
N.N. 100,00; N.N. 50,00; N.N. 55,00; N.N. 200,00; N.N. 50,00; le famiglie dei bambini della Prima Comunione 1.275,00; N.N. 200,00; dal Concerto del Coro voci bianche “Gli Harmonici” e Orchestra “Estudiantina” nella elevazione musicale tenuta la sera del 10 maggio nella nostra chiesa: 435,00; N.N. 50,00; N.N. 50,00; N.N. 50,00; N.N. 150,00; N.N. 1.000,00; dalla cassetta in fondo alla chiesa dal 19 aprile al 18 maggio: 670,00. Grazie per la vostra Generosità e fiducia.
Solidarietà per una nascita… speciale! Anche Gorle nei giorni di Marzo si è mobilitata per fornire aiuto ad una eccezionale mamma di Bonate Sopra (Laura) in occasione della nascita delle sue quattro stupende bambine, occorsa lo scorso 13 febbraio. Durante l’inverno una ditta produttrice di pannolini di Varese ha regalato al gruppo Amici dell’Armenia tantissimi scatoloni di pannolini, riempiendo il mio garage. La mia preoccupazione era circa il cosa avrei potuto fare e a chi avrei potuto darli. Sono partito con i Padri Monfortani che operano in Malawi, poi gli amici in Armenia, il Centro Aiuto alla Vita di Seriate e Alzano, la Pediatria dell’ospedale di Seriate, il triciclo Ruak. Non so perché, ma alla conclusione della distribuzione, otto scatole mi sono rimaste in casa. Ora vengo al dunque: da una telefonata ricevuta da Don Franco sono venuto a sapere di mamma Laura e del suo parto eccezionale. Il giorno stesso con Milesi siamo stati a Brembate Sopra a consegnare le otto scatole di pannolini. Non potrò mai dimenticare la gioia che ho provato quel giorno: la vita di quegli esserini mi ha colpito enormemente. Alla fine di questa storia mi è rimasto un unico cruccio… se solo avessi avuto qualche scatola in più… Piero Merelli
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LE VITE DEI SANTI San Luigi Gonzaga, 21 giugno 2014
Il
matrimonio dei suoi genitori - il marchese Ferrante Gonzaga e Marta dei conti Tana di Chieri (Torino) - si è celebrato nel palazzo reale di Madrid, perché Ferrante è al servizio di re Filippo II di Spagna. Luigi è poi nato il 9 marzo 1568 nel castello di famiglia: è il primo di sette figli, erede del titolo e naturalmente con un futuro di soldato. Perciò il padre lo porta in mezzo alla truppa già da bambino. Poi cominciano per lui i soggiorni in varie corti e gli studi. È la madre, donna di cultura e di fede, ad educarlo alla preghiera e alla carità. Nel 1577-78, insieme al fratello Rodolfo, Luigi si sposta col padre a Bagni di Lucca ed è poi accolto alla corte di Francesco de’ Medici a Firenze dove studia latino e spagnolo e frequenta Palazzo Pitti dove gioca con le principessine Eleonora, Anna e Maria. A Firenze Luigi, davanti alla santissima Annunziata, si consacra alla Madonna. Nel 1579 il padre Ferrante, eletto principe del Sacro Romano Impero, fa rientrare i figli a Castiglione, dove Luigi, il 22 luglio 1580 riceve la prima comunione dal cardinale Carlo Borromeo. Ormai la vita di Luigi segue gli esercizi spirituali di sant’Ignazio. Il padre Ferrante è incaricato da Filippo II di accompagnare a Lisbona sua sorella Maria d’Austria, vedova di Massimiliano II. Dal 1581 così Luigi vive a Madrid dove si precisa la sua vocazione: il 15 agosto 1583, davanti alla Madonna del Buon Consiglio nella chiesa del collegio della Compagnia di Gesù, Luigi è certo che il Signore lo vuole gesuita. Il padre oppone grosse resistenze, ma la madre lo appoggia. 20
Seppure convinto, Luigi accetta di rimandare la decisione al ritorno in Italia. Nel 1584 a Castiglione, Luigi scappa da casa e scrive al Padre generale Acquaviva. Ferrante allora cede, e il 2 novembre 1585, Luigi può firmare a Mantova l’atto di rinunzia al marchesato. Nello stesso mese di novembre del 1585 Luigi giunge a Roma, dove il cugino, monsignor Scipione Gonzaga. Il 23 novembre fu ricevuto da Sisto V e lunedì 25 entrò nel noviziato di Sant’Andrea al Quirinale. Dopo un breve soggiorno a Napoli per ragioni di salute, Luigi è trasferito al Collegio Romano per concludere gli studi di filosofia. Il 25 novembre 1587, nella cappella del quarto piano, pronuncia i primi voti religiosi. Luigi passa alla teologia e domanda le missioni dell’India. Nel 1588 riceve gli ordini minori in San Giovanni in Laterano. Il 12 settembre 1589, su consiglio del Padre Bellarmino e del Padre Acquaviva, Luigi va a riappacificare suo fratello
Rodolfo con il duca di Mantova. Un suo discorso sull’eucarestia porta molta gente alla confessione. Nel ritorno, entusiasma gli studenti di Siena parlando della sequela generosa di Cristo-Re. Nel 1590/91 un insieme di mali infettivi semina morte in tutta Roma, uccide in 15 mesi tre Papi uno dopo l’altro (Sisto V, Urbano VII, Gregorio XIV) e migliaia di persone. Contro la strage si batte Camillo de Lellis con alcuni confratelli, e così fa Luigi Gonzaga. Ma siccome è malato anche lui da tempo, gli si ordina di dedicarsi ai casi non contagiosi. Però lui, trovato in strada un appestato in abbandono, se lo carica in spalla, lo porta in ospedale, incaricandosi di curarlo. Poi torna a casa e pochi giorni dopo, il 21 giugno 1591, muore a 23 anni. Nel 1726, Papa Benedetto XIII lo proclamerà santo. Il suo corpo si trova nella chiesa di Sant’Ignazio in Roma, e il capo è custodito invece nella basilica a lui dedicata, in Castiglione delle Stiviere, suo paese natale. Di lui Paolo VI disse nel marzo 1968: “Luigi concepì la sua esistenza come un dono da spendere per gli altri”; infine le parole di Giovanni Paolo II nel giugno 1991: “Il Padre misericordioso ha concesso a Luigi d’immolare la sua giovinezza in un servizio eroico di carità fraterna”. È patrono mondiale della Gioventù. “San Luigi Gonzaga, mirabile esempio di austerità e purezza evangelica. Invocatelo, cari giovani, perché vi aiuti a costruire un’intima amicizia con Gesù che vi renda capaci di affrontare con serietà la vostra vita.” (Papa Benedetto XVI).
LE VITE DEI SANTI Santi Giacchino e Anna, 26 luglio 2014
Il
nome di Anna deriva dall’ebraico Hannah (grazia). La madre della madonna non è ricordata nei Vangeli canonici, ma di lei parlano invece i vangeli apocrifi della Natività e dell’Infanzia, di cui il più antico è il cosiddetto “Protovangelo di San Giacomo” scritto non oltre la metà del II secolo. Il “Protovangelo di San Giacomo” narra che Gioacchino, sposo di Anna, era un uomo pio e molto ricco e abitava vicino Gerusalemme. Un giorno mentre stava portando le sue abbondanti offerte al Tempio come faceva ogni anno, il gran sacerdote Ruben lo fermò dicendogli: “Tu non hai il diritto di farlo per primo, perché non hai generato prole”. Gioacchino ed Anna erano sposi che si amavano veramente, ma non avevano figli e ormai data l’età non ne avrebbero più avuti. L’anziano ricco pastore, per l’amore che portava alla sua sposa, non voleva trovarsi un’altra donna per avere un figlio; pertanto addolorato dalle parole del gran sacerdote si recò nell’archivio delle dodici tribù di Israele per verificare se quel che diceva Ruben fosse vero e una volta constatato che tutti gli uomini pii ed osservanti avevano avuto figli. Sconvolto non ebbe il coraggio di tornare a casa e si ritirò in una sua terra di montagna e per quaranta giorni e quaranta notti supplicò l’aiuto di Dio fra lacrime, preghiere e digiuni. Anche Anna soffriva per questa sterilità, quindi si mise in intensa preghiera chiedendo a Dio di esaudire le implorazione sue e
del marito di avere un figlio. La risposta di Dio non si fece attendere: un angelo apparve prima a Gioacchino e poi ad Anna per informarli che il grembo inaridito dalla vecchiaia avrebbe dato miracolosamente alla luce la più dolce e santa delle creature. Anna attese il ritorno del marito, che stava per diventare padre, sulla porta di casa. Tale porta diventò nelle varie elaborazioni della vicenda la porta aurea di Gerusalemme, simbolo della ianua coeli, ossia la porta del cielo che sarà riaperta al genere umano per mezzo della Immacolata Concezione della Vergine. Essa diventerà un frequente attributo nell’iconografia dei due genitori. Questi scritti benché non siano stati accettati formalmente dalla Chiesa, hanno in definitiva influito sulla devozione e nella liturgia, perché alcune notizie riportate sono ritenute autentiche e in sintonia con la tradizione, come la Presentazione di Maria al tempio e l’Assunzione al cielo. Il culto di Gioacchino e di Anna si diffuse prima in Oriente e poi in Occidente, anche a seguito delle numerose reliquie portate dalle
Crociate. La prima manifestazione del culto in Oriente risale al tempo di Giustiniano, che fece costruire nel 550 a Costantinopoli una chiesa in onore di Sant’Anna. L’affermazione del culto in Occidente fu graduale e più tarda nel tempo. La madre della Vergine, è titolare di svariati patronati quasi tutti legati a Maria: poiché portò nel suo grembo la speranza del mondo, il suo mantello è verde (per questo in Bretagna dove le sono devotissimi è invocata per la raccolta del fieno); poiché custodì Maria come gioiello in uno scrigno è patrona di orefici e bottai; protegge i minatori, falegnami, carpentieri, ebanisti e tornitori. Perché insegnò alla Vergine a pulire la casa, a cucire, tessere, è patrona dei fabbricanti di scope, dei tessitori, dei sarti, fabbricanti e commercianti di tele per la casa e biancheria. È soprattutto patrona delle madri di famiglia, delle vedove, delle partorienti, è invocata nei parti difficili e contro la sterilità coniugale. Papa Gregorio XII unificò nel 1584 la festa liturgica dei Santi Gioachino e Anna al 26 luglio.i 21
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