Marzo 2014

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marzo DUEMILAquattordici

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Redazionali

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Eventi

LE COPIE DISTRIBUITE PRESSO I LOCALI PUBBLICI E AGLI SPONSOR SONO OMAGGIO

Luci della Città retrò party Autospazio porte aperte alla Renault Wise Boutique Fashion Show

Rubriche

Moda Up - Coco et la vie en rose A proposito di Celiachia Amici di zampa


TECNOLOGIA MEDICALE AVANZATA atermica, efficace ed indolore

Migliora il Flusso Capillare e stimola il riassorbimento degli Edemi Riduce le Infiammazioni Cura le Tendiniti, Epicondiliti, Borsiti Favorisce la rigenerazione dei Tessuti Cura le Lesioni muscolari (atermica) Accelera il consolidamento delle Fratture Ossee Coadiuvante nella cura della Necrosi Ossea Cura l’Artrosi Recupera la funzionalità dei Nervi Lesi Cura le Cervicalgie, le Dorsalgie, le Lombalgie e le Sciatiche Biostimola la riparazione delle Piaghe da Decubito

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giugno

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E D I T O R I a l e

NON “COGITO” MA COMUNQUE “HO” Considerazioni sull’essere contaminato dall’avere iviamo in un’epoca dove l’apparire è fondamentale: bisogna essere perfetti e “cool” ovvero alla moda oltre ogni misura. Cerchiamo nuove tendenze, inseguiamo ogni tipo di trend dal gastronomico a quello culturale, pronti sempre e comunque a dare il nostro giudizio sul mondo, che sia reale o no, l’importante è siglare on line la nostra esistenza nei vari Trip advisor, Twitter e naturalmente Facebook. In una realtà social, intesa come social network ( e non sociale) il motto è: mi connetto dunque sono, parafrasando il buon Cartesio ( Cogito ergo sum - Penso dunque sono). Ma dove è finito il nostro “essere”? Non intendo “l’essere on line”, intendo “essere” nel termine più genuino. Eppure tutti noi in un passato più o meno remoto, da ragazzini ci incontarvamo all’oratorio con in tasca l’unico lusso di poche lire per comprarci le caramelle. I ragazzini di oggi invece, sfoggiano l’ultimo modello di smartphone, smanettano in chat frenetiche tra un selfie e il post di video. Non intendo boicottare il futuro e la tecnologia, contesto il modo di educare di noi italiani, sia ben inteso, i ragazzi sono così perchè siamo noi a insegnare loro di essere così. Se andiamo in giro per l’Europa ci renderemo conto che i teenager non girano griffati dalla testa ai piedi: non hanno sneakers di tendenza e jeans costosissimi. Questa è una prerogativa degli italiani, che castasse il mondo devono essere tutti uguali: negli anni ‘80 dettavano moda i paninari, e tutti a comprare Monclar e Timberland. Negli anni ‘90 zaino Invicta, Bourbon e Dr Martens, è un vortice da girone infernale dal quale non riusciamo a uscirne. O forse più semplicemente non vogliamo. E’ più facile fingere di essere “fighi” postando frasi ad effetto, piuttosto che essere genuini e autentici, perchè non avere maschere costa sacrificio: bisogna essere coerenti con costanza, umiltà e forza di volontà. Chi ce lo fa fare, è molto più facile autoscattarsi un selfie e pubblicarlo su Facebook, faremo incetta di “mi piace”, per buona pace di Cartesio e della nostra Italia. Non ci lamentiamo però se tutto va a rotoli.

V

R E N A T A

Sortino


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I T O W N A P P. I T


A N T O N I O

Russo

E D I T O R I a l e

A m o r e : quando la passione nasce dalla testa... more: quando la passione nasce dalla testa ci sono due componenti ormonali la serotonina e ossitocina. Probabilmente a molti questi nomi dicono poco, tuttavia si tratta di due ormoni del cervello fondamentali della nostra vita. Perché sono quelli che regolano i nostri rapporti di coppia: il primo è responsabile della fase dell’innamoramento, il secondo favorisce l’attaccamento e la continuità del rapporto anche quando la passione amorosa sfuma. Addio al romanticismo? Forse, ma questo potrebbe avere degli sviluppi davvero interessanti. Lo studio dei meccanismi neurobiologici alla base dei sentimenti d’amore è stata fatta da un gruppo di ricercatori, che hanno presentato quest’ipotesi, intitolandola “Dal disturbo alla malattia”. Gli studi sono riusciti ad isolare le due sostanze, serotonina e ossitocina appunto, dividendo le fasi del rapporto di coppia in quattro tappe ed evidenziando i meccanismi che lo regolano. La prima tappa dell’amore è l’innamoramento, innescato dall’attrazione. Si tratta di un emozione primordiale, come ad esempio la paura. Subito dopo, nella seconda tappa che può durare due o tre anni, diminuiscono nel cervello i livelli di serotonina, che è la stessa sostanza che scatena certe forme di follia. La frase “sono pazzo di te”, quindi, non è solo un modo di dire, ma è giustificata da questa reazione biochimica. Dopo 18-24 mesi inizia la terza fase, ed il livello di serotonina torna a stabilizzarsi. E’ il momento a cui alla passione iniziale deve subentrare l’idea di un rapporto duraturo. Ed è a questo punto che entra in gioco l’ossitocina, un ormone secreto dall’ipofisi posteriore che favorisce anche la contrazione dell’utero e la produzione del latte materno. I ricercatori pisani hanno scoperto che nei topi, in alcune scimmie un alto livello di ossitocina favorisce le unioni monogame e il mantenimento dei rapporti amorosi. Entro l’anno uno studio su duecento giovani fidanzati o coniugi stabilirà se lo stesso effetto avviene anche nell’uomo. Ma che utilità pratica possono avere questi studi? Se l’ipotesi si dimostrerà esatta, sarà possibile, visto che l’ossitocina può essere prodotta in forma sintetica, “offrire un aiuto chimico ai partner sorretti dalla volontà. Una sorta di filtro d’amore, dunque, che innalzando artificialmente i livelli di quest’ormone, dovrebbe rendere i rapporti più stabili e duraturi. Fantascienza? Staremo a vedere…

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L’amore infantile segue il principio: amo perché sono amato. L’amore maturo segue il principio: sono amato perché amo. L’amore immaturo dice: ti amo perché ho bisogno di te. L’amore maturo dice: ho bisogno di te perché ti amo.»
(E. Fromm)


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REDAZIONali 14 16 18 20 22 24 26 28 32 38 40 76 78

Salumificio Aliprandi Salone dell’automobile Ginevra 2014 Gruppo sportivo ferraristi di Rezzato En Plein Air wine & restaurant Dj Giulia Regain Ok School con Diego Dalla Palma su rete 4 Confartigianato Imprese Unione di Brescia L’artista Oliviero Dall’Asta ACI per passione Meccanica del Sarca & Cus Brescia Corriere Bertanza Davide Mor: Illuminazione a led Lo Scultore cotoletteria

R U B R I c h e

30 I viaggi della Poderosa 42 Studio Lumini 44 Studio Cappiello 46 Federico Guastaroba Designer 48 L’Antico Egitto 71 Vignetta del mese - Le frasi del Mec 83 Ricetta del mese 84 A proposito di celiachia 86 La Chicca 88 Amici di zampa 90 Moda Up - Coco et la vie en rose 93 Modella del mese 96 Oroscopo

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E V E n t s 52 56 58 60 62 64 68 70 72

Direttore Responsabile Renata Sortino (direttore@bresciaup.it)

LUCI DELLA CITTA’, Retrò Party ROSSOPOMODORO ospita il Dr Why AUTOSPAZIO, porte aperte alla Renault ROSSOPOMODORO a cena cò campion MODELLA PER UNA SERA, V tappa CORTE DEI MASTRI è qui la festa? RIPASSO CAFE’, 2° compleanno LANE MONDIAL , 1° fashion show WISE BOUTIQUE, flower power fashion show

Caporedattore Manuela Prestini (duesse@bresciaup.it) Redazione e Ufficio Stampa Antonio Russo (info@bresciaup.it) Graphic Design Paola Arizzi (ufficiografico@bresciaup.it) Direttore editoriale Luca Marinoni

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Marketing Emanuele Zarcone (info@bresciaup.it) Stampa Quippe.it Dalmine (Bg) Photographers Selene Z. Rolando Giambelli Patrick Merighi Matteo Di Pippo

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Collaboratori Francesca Robbio, Emanuele Lumini, Emanuele Zarcone, Alberto Bonera, Roberto Cappiello, Anthony Le, Edward Battisti, Giuseppe Petrocelli, Valeria Arizzi, Rolando Giambelli, Simone Mor, Davide Mor, Chicca Baroni, Marco X, Rossano Caffi. Redazione

M: +39 339 68 36 770 Abbonamenti e-mail info@bresciaup.it www.bresciaup.it BresciaUp

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BRESCIAUP, PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONE LOCALE ISCRIZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI BRESCIA N°37/2007 DEL 8 SETTEMBRE 2007

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INFORMIAMO CHE NEL NUMERO 71 DI BRESCIAUP LE FOTO INSERITE NELLE PAGINE 87 E 88 DEDICATE ALL’ARTICOLO “EXCLUSIF” SONO STATE SCATTATE DAL FOTOGRAFO LORENZO DE LEO


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M a n u e l a

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CORRESPON d a n c e s

COMUNICAZIONE & COMPRENSIONE a comunicazione e la comprensione sono sicuramente un’arma molto potente per acquisire esperienza da altri e per migliorare la propria visione del mondo che ci circonda. Non sempre però questo è condotto in modo ottimale, portando in strade senza uscita, inasprendo gli animi di chi dialoga e risultando alla fine sterile, se non addirittura negativo.

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I NOSTRI LIMITI Non è difficile sintetizzare alcuni fattori necessari affinché la comunicazione sia una buona conversazione. La chiarezza é fondamentale,se si é approssimativi e confusi, non si può richiedere di essere capiti. Spesso le persone non s’interpretano perché partono da definizioni diverse dello stesso concetto. Sicuramente buona nor ma cercare di definire i concetti che vengono usati, con accezioni leg ger mente diverse rispetto al senso comune,e verificare cosa intende l’interlocutore per i concetti più importanti che vengono utilizzati. La sinteticità è un modo di espressione molto usato, ma perde di efficacia quando l’essenziale annega nel superfluo, poco importa che il superfluo sia creativo, poetico e coinvolgente. L’esposizione delle proprie posizioni devono avere un fine. Quindi, esporre concetti per il piacere di dialogare é una for ma improduttiva

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COMUNICAZIONE & COMPRENSIONE di usare il linguag gio. Una discussione è inutile quando non ha probabilità minima, di essere reale, cioè, in altri ter mini, é aria fritta ed è portata avanti solo per il piacere di dialogare. Tuttavia, è importante verificare la propria idea. Spesso si scopre che la nostra esposizione troppo affrettata può essere facilmente attaccata, dar luogo a fraintendimenti. Se per esempio uso una frase del tipo “tutti i giovani sono pigri”, mi si può banalmente contestare il fatto che molti non lo sono. Se la stessa frase diventa, “alcuni o diversi giovani sono pigri”, è notevolmente meno contestabile. Quando si parla si deve possedere la capacità di autoverificare quello che si dice. Se una frase non reg ge, è inutile usarla lo stesso solo perché è “a effetto”. Non si partecipa per il piacere di dialogare, ma per dire qualcosa di costr uttivo! Nell’autoverifica poi,occorre una sostanziale capacità di mettere in discussione se stessi e le proprie idee, prima ancora di farlo con quelle dell’altro. Se é banale trovare una confutazione a una mia frase, forse é meglio che stia zitto o che la for muli meglio. Una regola ovvia, ma che pochi tengono presente é che: il dialogo è costr uttivo solo se i dialoganti sono compatibili. La compatibilità potrebbe essere appurata verificando che per lo meno i punti di partenza della trattazione di un argomento siano comuni. In realtà, una verifica é quanto mai laboriosa e nessuno la fa a priori, si preferisce tuffarsi nel dialogo e vedere cosa succede. Praticamente, questo denota la distanza delle posizioni. Occorre parlare non all’altro, ma a un’ipotetica commissione, una sola volta, come in un’arringa finale che deve rimanere scolpita nelle menti dei due dialoganti. Il tempo e le loro esperienze saranno i giudici imparziali che emetteranno il verdetto. Concludo con questa affer mazione, bisogna somigliarsi un po’ per comprendersi.. Manuela

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SALUMIFICIO ALIPRANDI: DALLA COESIONE DI UNA FAMIGLIA CRESCE UN’AZIENDA DI SUCCESSO

IL PRESIDENTE LUCA ALIPRANDI

Luca Aliprandi, amministratore delegato e presidente dell’azienda Salumificio Aliprandi S.p.A. rappresenta og gi il volto dell’azienda or mai conosciuta su tutto il territorio del bresciano ma non solo. Questa è la storia di un piccolo salumificio a conduzione famigliare che col tempo si è trasfor mato in un’azienda a tutti gli effetti con ben 240 dipendenti e contratti di collaborazione con grandi marchi nazionali e internazionali. Il fondatore dell’azienda è Ottavio Aliprandi che dopo aver imparato il mestiere di salumiere presso una bottega di Gussago inizia a lavorare nella salumeria di famiglia, col tempo approfondisce le sue conoscenze sulla lavorazione e il trattamento della carne e fonda nel 1940 l’azienda tuttora esistente. Sono poi i figli di Ottaviano Luigi e Ferdinando a proseguire l’attività finché nel 1992 la gestione passa nelle mani di Andrea e Luca Aliprandi e le sorti dell’azienda subiscono una vera e propria svolta: la produzione e gli introiti aumentano sensibilmente e l’azienda inizia ad assumere le dimensioni e la confor mazione attuale. Dopo aver consolidato attraverso una lunga esperienza sul campo la lavorazione dei salumi, l’azienda decide di mettersi in gioco rinnovandosi e ampliando la sua produzione entrando nel mondo delle carni fresche e creando delle specialità saporite attraverso l’elaborazione della carne che si trasfor ma in gustosi involtini e ripienotti, arrotolati e spiedini. L’azienda non è soltanto legata alle tradizioni famigliari: essa segue anche le esigenze della sua clientela più giovane e moderna e per stare al passo con i tempi ha creato un sito web che per mette a tutti di conoscere i prodotti dell’azienda e la loro lavorazione e in più offre alcuni sug gerimenti culinari proponendo nella sezione “ricette” alcune preparazioni originali di piatti della tradizione e non. L’impresa è stata in grado di distinguersi grazie ad alcune caratteristiche che la rendono unica e assolutamente competitiva sul mercato: innanzitutto la conduzione famigliare le ha per messo

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di restare legata alla tradizione e di mantenere e proseguire un’attività nata dalla passione e dall’amore di una grande famiglia, dai fratelli Luca, Andrea, Francesco e Clara e i cugini Paolo e Davide; i metodi or mai consolidati e assolutamente validi di lavorazione della carne; il rapporto instaurato con il consumatore che conosce l’affidabilità dell’azienda e continua ad acquistare i suoi prodotti; l’approccio innovativo dei suoi dirigenti che sono sempre pronti ad introdurre novità e a sperimentare lavorazioni diverse; la qualità della carne e l’attenzione alla cura del prodotto. Luca Aliprandi è un imprenditore con i piedi per terra, una persona concreta, attenta ai bisogni dei suoi dipendenti e dei suoi collaboratori. Nonostante la crisi non si lascia scorag giare ed è ottimista per quanto riguarda le sorti dell’azienda, chiaramente è ben consapevole del fatto che il consumo di carne sia diminuito ma non si lascia abbattere dalla situazione attuale. Crede che le istituzioni dovrebbero occuparsi mag gior mente dei problemi riguardanti le aziende italiane offrendo aiuti concreti e agevolazioni che stimolino le aziende a continuare a produrre in Italia. Luca non pensa troppo al futuro ma si concentra soprattutto sul presente: bisogna colmare le lacune per creare un terreno stabile e fertile sul quale costr uire un futuro ancora migliore e colmo di successo.

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Quest’anno il Salone dell’automobile di Ginevra è arrivato al traquardo dell’edizione 84, la location è sempre la stessa presso il Centro Fieristico di “ Geneve Palexpo” situato di fianco all’’autostrada E25 e facilmente rag giungibile da chi desiderasse visitare il Salone in giornata. In auto da Torino bastano 3 ore, l’unico problema è il traffico al Monte Bianco, chi invece rag giunge la città svizzera partendo da Milano deve ag giungere 40 minuti in più di percorrenza. Gli orari sono molto comodi dalla mattina alle ore 09.00 fino alla chiusura delle 19.00. Noi siamo andati nelle giornate della presentazione della stampa, e mai come quest’anno le due giornate dedicate ai media erano affollate, oltre 4500 operatori del settore accreditati visto anche le presentazioni dei nuovi modelli, oltre un 100, e oltre 50 presentazioni mondiali di modelli che vedremo fra poco nelle nostre concessionarie. C’è ne per tutti i gusti e per tutti i portafogli dalle piccole city, alle supercar nazionali (Ferrari California) alle estere ( Mc Claren) alle vetture ecologiche( poche) ai Suv e ai crossover. Abbiamo ancora negli occhi tantissime vetture da sogno come l’Alfa Romeo 4C spider prototipo pre-serie, un pezzo unico nato da un progetto del Centro Alfa Romeo, in anteprima mondiale la Volkswagen Scirocco 2014, la Maserati Alfieri Concept( prototipo). In Casa BMW l’M3 Berlina e l’M4 Coupè, il sei cilindri in linea sviluppato completamente ex novo per la nuova BMW M3 berlina e la nuova BMW M4 Coupè che eroga 431 Cv con una coppia massima di 550 Newtonmetri. Il nuovo guanto di sfida per la BMW è la nuova Serie 2 Active Tourer per la prima volta trazione anteriore, è quasi una rivoluzione copernicana, con questo modello la BMW amplia la gamma di modelli entrando in un segmento automobilistico completamente nuovo. Abbiamo parlato di Supercar, la California della Ferrari che per l’occasione è stata tenuta a battesimo dal Presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo che ha avuto come ospiti il presidente onorario dell’Inter, Massimo Moratti, e il presidente della Pirelli Tronchetti Provera. La Lamborghini ha presentato in anteprima mondiale, ne sono stati venduti nel mondo ben 700 pezzi prima della presentazione della nuova Huracan, mentre la Porsche ha presentato la Macan. La Mclaren 650S Spider, meccanicamente identica alla 650S Coupè equipag giata con il medesimo motore McLaren M838T twin turbo da V8 da 650 cv e 678 Nm di coppia. A fare da cornice a queste supercar non possiamo dimenticarci la bellezza delle standiste provenienti da tutte le parti del mondo. La Mini ha presentato la Clubman Concept, che cresce di 26 centimetri in lunghezza e di quasi 17 centimetri in larghezza, la nuova Serie 4 della BMW il Gran Coupè e la Serie 4 Cabrio,vetture che puntano a entrare nella categoria media premium, la Renault con la Clio R.S

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200, motore 1.6 turbo da 200 cv e cambio doppia frizione EDC a sei rapporti, o le nuove Opel come l’Adam S da 150 cv, la Adam Rockes, l’Astra OPC Extreme e la Meriva ed 2014. Spicca nell’ampio stand, pensate che i prezzi vanno da un minimo di 800.000 euro fino ai 4.000,00 dei stand più grandi, la nuova Volkswagen Polo con quattro anteprima mondiali: TSI BlueMotion, TDI BlueMotion, BlueGT e Cross Polo. In casa Fiat la nuova Fiat 500 Model Year, per la Toyota la nuova Aygo che il motore assicura mag giore potenza e più elevati livelli di coppia: 51 kw (69 cavalli) a 6.000 giri/min. In Casa Citroen le due prime mondiali, la C4 Cactus e la nuova Citroen C1, mentre la linea Ds si amplia con la Ds 5Ls, la Mercedes ha presentato nella premiere europea la nuova berlina Classe C 2014, mentre la Ford ha svelato la nuova Focus che si disdinque per il suo look dinamico, in linea con il nuovo corso estetico della Casa, nuova offerta di motori dal nuovissimo EcoBoost 1.5 benzina al nuovo TDCi 1.5 diesel. Ritorniamo da Ginevra con tanti modelli negli occhi e presto li potremo trovare e provare nella nostre concessionarie di Brescia e Provincia, ritorniamo dal Salone Ginevrino anche con una speranza come ha detto in sede di Presentazione della Ferrari il nostro presidente dell’AIB ING Marco Bonometti, titolare anche della OMR( Offcine Meccaniche Rezzatesi) che alla Casa di Maranello è fornitore. “ Da Ginevra, ha detto Bonometti, arrivano segnali positivi , si intravede finalmente la luce in fondo al tunnel della ripresa economica”. Questo è il più bel modello di auto, fare ritornare la speranza che la nostra economia riparta e con esso tutto il comparto dell’automotive. Attilio Tantini

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Il Gruppo Sportivo Ferraristi di Rezzato IL PRIMO CLUB AL MONDO A SOSTENERE LA FERRARI 1948 - 2013 65° anniversario della prima vittoria della Ferrari alla Mille Miglia

1948 Biondetti / Navone

FERRARI 166 S

Come non essere orgogliosi dei grandi successi conquistati dal marchio Ferrari nel mondo? Il cavallino rampante è il brand più famoso nei 5 continenti. Con il suo carico di storia è in cima alla classifica “Brand Finance”con 96 punti lasciando alle spalle Coca-Cola, Pwc, Google, ecc. Il Gruppo Sportivo Ferraristi è nato ufficialmente nel 1956 a Rezzato per volontà dello stesso Ferrari ed è stato il primo Club al mondo a sostenere la passione per questo grande marchio. Secondo recenti ricerche si è iniziato a parlare di dar vita a questo Club di sostegno alla Casa di Maranello nel 1948 con la prima vittoria di un’automobile Ferrari alla Mille Miglia: la 166 S. Il grande campione Clemente Biondetti vinse la famosa corsa di casa nostra anche nel 1949 sempre con una Ferrari, la 166 MM. Biondetti, “il fuoriclasse” era affezionato a Rezzato e dintorni dove aveva grandi amici che definiva “maestri della meccanica con occhio non comune e con officine attrezzate di tutto punto”. La vita del Gruppo Sportivo Ferraristi negli anni ha svolto molte attività, ha cercato di tenere alta

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1949 - 2014 65° anniversario della quarta vittoria di Clemente Biondetti alla Mille Miglia

1949 Biondetti / Salani

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la passione per i motori. Di recente, a fine anno, ha celebrato il 65° anniversario della prima vittoria della Ferrari alla Mille Miglia e quest’anno si appresta a ricordare il 65° anniversario della quarta vittoria del grande Biondetti alla Freccia Rossa. La passione per la Ferrari, attraverso la storia, continua. L’attività futura del Club avrà come obiettivo quello di testimoniare che Brescia, e Rezzato in particolare, sono realtà dove il settore economico dell’automotive è carico di passione e impegno imprenditoriale. Una delegazione del nostro sodalizio ha partecipato all’84° Salone di Ginevra. Il Gruppo Ferraristi ha deciso all’unanimità di appoggiare (e chiedere ai suoi associati con diritto di voto), per il rinnovo di presidenza dell’ACI di Brescia, la lista ACI PER PASSIONE rappresentata dal Cav. Attilio Camozzi, che in questi anni è stato a fianco ed ha aiutato in modo encomiabile e concreto Vittorio Palazzani, amico e socio del nostro Club, nonchè presidente del Museo Mille Miglia. Il Segretario Paolo Gaffuri


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Giulia Regain: energia, musica & sex appeal a cura di Lorenzo Tiezzi Giulia Regain (www.giuliaregain.com) è una delle dj girl più sexy del pianeta (isole comprese). Sempre sorridente ed energetica in console, si fa notare anche prima di mettere il primo disco. Per anni ha voluto concentrarsi soprattutto sulla musica, perché per una dj è quella la cosa più importante, ma og gi sa anche divertirsi e quindi divertire a colpi di sex appeal, una cosa che ad ogni artista non dovrebbe mai mancare. D’altra parte lavora in console da anni, è una delle più solide ed esperte dj italiane. Non per caso è testimonial Pioneer Italia. Essere sexy ed essere pure parecchio brava non certo una contraddizione. Le Ner vo, brave e belle (o viceversa) e decine di popstar, in quest’ambito, insegnano. Ciao Giulia, raccontaci questo tuo periodo musicale e non solo... Sono in una fase “Giulia Regain New”. Amo evolver mi e ricominciare come il mio stesso concetto di “Regain” (che in inglese significa ricominciare). Ho appena rinnovato la mia immagine e da quasi 3 anni suona soprattutto EDM (electronic dance music), un genere di cui og gi sono perdutamente innamorata. Dopo 8 anni come dj e 5 da producer ho sentito dentro di me una nuova maturazione artistica e non solo. Sono felice di questo periodo a livello musicale per due motivi. Il primo è che, come dj seleziono un sound totalmente in linea “con le mie frequenze” trasmettendomi adrenalina. Il secondo è perché pure le mie produzioni mi danno emozioni ed energia.

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Stai lavorando a nuovo dischi, remix, produzioni, collaborazioni, tour? Raccontaci tutto! Si, non vi svelo il numero di canzoni inedite e remix che sto producendo perché al solo pensiero mi verrebbe da prenotare le vacanze nel 2016! Ma quando fai qualcosa che ti piace da morire e collabori con persone in piena sinergia le soddisfazioni sono tante ed il tempo vola. Ho appena ultimato “Pyramid”, con un quartetto di giovani talenti umbri, “The Hops”. E collaboro come sempre come dj con Brand importanti specie nel campo luxury e nella moda per eventi e compilation. Musicalmente parlando, è un periodo molto interessante. Ed in console il livello musicale, nei club e nei festival, è sempre più alto. Oppure no? E’ un bel periodo in cui si sperimenta, ci si diverte e si miscelano generi diversi e sposando l’EDM le soddisfazioni sono continue. Og gi sonorità elettroniche, progressive house, dance, pop , hardstyle (...), sono tutte dentro all’ EDM. Ed è positivo. Le inutili barriere di “etichettamento musicale rigido” del passato non ci sono più... Spazio quindi a più libertà, varietà musicale ed equilibrio. E’ proprio dalle diversità che, quando è fatto bene, si crea una perfetta ar monia. Vogliamo parlare dei synth elettronici di Avicii con un sound popolare country? Geniale!!! E non lo dico solo, si parla di numeri, lo dicono le chart di tutto il mondo! I dj sono sempre più delle star, le vere star della musica, gli unici (e le uniche) in costante ascesa... tu che ne pensi? Se questa generazione ha voluto dare risalto alla figura del dj, trasfor mandolo in una star anche in ambito pop vorrà dire che, dopo anni di djing... noi dj ce lo siamo meritato. Ggrazie alla musica ed alle emozioni che abbiamo saputo trasmettere dietro alla console o a canzoni che passano in radio ed arrivano a tutti in maniera popolare. Senza dimenticare che la Sinergia a tre tra dj, cantate e musicista, una sinergia superlativa, “ognuno il suo r uolo ed ognuno è importante nello stesso modo”. Dove si trova l’energia di far ballare sempre le persone che si hanno di fronte? Dalla musica “giusta”, che emette le frequenze “giuste” per sintonizzarsi sul divertimento e nuova energia. Sono soddisfatta dei miei dj set solo quando vedo la pista saltare e tutti quelli che ballano tenere le mani in alto con me, quando vedo le ragazze che come me si tolgono i tacchi, quando vedo che si liberano di tutti i pensieri, tristezze e timidezze e si “lasciano andare con la musica”... Ci sono un bel po’ di ragazze in console in questo periodo. Come vedi questo fenomeno, tu che hai già una lunga carriera e suoni da quando il ter mine “dj girl” si usava poco... Sono contenta, spero non sia una moda all’italiana e stimo chi lo fa con passione e devozione per la musica nel rispetto della storia del djing. C’è sempre spazio per tutti e tutte. In generale però, vorrei più spazio per i veri talenti, indipendentemente dal sesso di appartenenza! Le donne, forse rispetto all’uomo, potrebbero avere musicalmente quel tocco in piu’ di sensibilità e sensualità che andrebbe preso come un dono. Purtroppo a volte vedo che tutto questo viene buttato o usato solo per l’aspetto più esteriore. Ma ricordate: per far ballare la pista, la bellezza ser ve solo per i primi minuti. Se non sei capace, il pubblico se ne accorge subito!

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OK School con Diego Dalla Palma su Rete 4 La Direzione di OK School Academy è orgogliosa di comunicare che da sabato 15 marzo andranno in onda le puntate del programma Mediaset “Come si cambia Celebrity” che vedono la partecipazione di Alessia Franchi, studentessa del centro di for mazione professionale di Via Tirandi a Brescia. La scuola, infatti è stata invitata a prendere parte a questa nuova esperienza che confer ma la prestigiosa collaborazione con il gur u della bellezza e della comunicazione, Diego Dalla Palma. Per questa importante occasione, OK School ha avuto l’incarico di selezionare tra i suoi studenti un’alunna che tra tutti si distinguesse per abilità e competenze acquisite durante il percorso for mativo, ma anche per la condotta, la motivazione ed il profitto scolastico. Alessia Franchi, studentessa di Travagliato della classe 3° C di Acconciatura, ha avuto così l’occasione di cimentarsi tra make up, acconciature e consigli di stile davanti alle telecamere di Rete 4 nell’accademia milanese di Diego Dalla Palma. L’esperienza di Alessia va ad ag giungersi alle numerose iniziative extra curriculari che OK School propone ai suoi studenti: backstage fotografici, sfilate di moda, programmi televisivi ed eventi nell’ambito della solidarietà. Un’esperienza prestigiosa per il centro di for mazione professionale bresciano di Via Tirandi che già da mesi ha visto consolidare il rapporto di collaborazione importante con Diego Dalla Palma, già presente a settembre per l’apertura dell’anno scolastico in corso, e con il quale sta per siglare un accordo di rete che comprende anche la partecipazione di altre accademie. L’obiettivo è quello di creare un polo scolastico del Benessere e della Bellezza che parta da Brescia e si estenda in Lombardia, in Italia e in tutto il mondo. OK School, convita del valore for mativo di queste esperienze, anche ai fini dell’arricchimento del curriculum professionale, continuerà a stringere collaborazioni con il settore produttivo e il mondo dell’alta for mazione, accrescendo le competenze professionali dei propri studenti in linea con le richieste del mercato.

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Il presidente Massetti: “Contiamo ora più di prima. La politica faccia ciò che chiediamo, o sarà solo l'inizio”

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“In Piazza del Popolo a Roma abbiamo solamente scaldato i motori. Una prova generale di quello che potrà succedere da qui in avanti. Per la manifestazione del 18 febbraio scorso, organizzata da R.ETE. Imprese Italia, siamo parti da Brescia in più di mille, oltre seicento gli artigiani di Confartigianato Imprese Unione di Brescia in testa, che hanno risposto con un partecipazione unica allo slogan di: “Senza impresa non c'è ripresa”. Abbiamo gridato la nostra rabbia, ma nel contempo abbiamo avanzato richieste concrete: priorità, che sono poi le priorità dell'Italia. In una piazza da subito ribattezzata “Piazza del Popolo del fare”, dai 60mila imprenditori non solo rabbia, ma anche orgoglio. Lo stesso orgoglio che ci fa rivendicare il nostro peso nel coinvolgimento delle scelte locali: lombarde e bresciane, in primis. E che riguardano le questioni che stanno a cuore a imprese e cittadini come le tariffe dell'energia, le più alte d'Europa e sul nuovo r uolo che dovranno avere le Camere di Commercio in questo particolare momento storico dove il mercato e il lavoro ha subito cambiamenti radicali. Noi ci siamo per rivendicare le comuni istanze di tutto il mondo reale del lavoro. Il vero evento siamo stati noi: non una realtà virtuale, ma reale. Abbiamo perso la pazienza nei confronti di quei politici che ci hanno governato portandoci dove siamo e che ora si mettono in fila per darci ragione, confer mando che le nostre istanze sono sacrosante. Questa manifestazione resterà non solo nella nostra memoria, ma nella storia, come la più grande manifestazione delle piccole e medie imprese italiane. La politica ci ha deluso, ma nonostante tutto siamo qui per sostenere l'Italia: rispettateci e date riconoscimento alle nostre ragioni. Il nuovo governo non deve perdere nemmeno un minuto per dare una svolta urgente alla politica economica, perché senza impresa non ci sarà alcuna ripresa.”

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L'ARTISTA

a cura di Emanuele Dall'Asta

OLIVIERO DALL'ASTA

Il 2014 è già iniziato e si è presentato dall'inizio un anno pieno, stimolante, scoppiettante, pieno di idee e iniziative. Gli artisti, sensibili e toccati da un talento speciale, sentono il nuovo anno pieno di novità. Tra questi vi è l'artista bresciano Oliviero Dall'Asta, classe '51. Oliviero Dall'Asta, mani grandi e faccia da buono, è un artista da sempre, infatti iniziò a disegnare a 7 anni. Prese for ma e consapevolezza della sua passione studiando in due istituti d'arte. Nel 1973, a soli 22 anni fa la sua prima mostra collettiva nell'oratorio S.Antonio di Brescia, seguirono poi altre collettive in vari paesi del bresciano e tenendosi in contatto con la galleria U.C.A.I.. Nei primi anni '90, arriva a creare e a definire il suo stile : l'arte caleidoscopica ovvero astrattismo figurativo, colori forti, rossi, blu ed una tavolozza piena di colori. Crea quadri da favole con città viste dall'alto ed inoltre sculture fantasiose in plexiglas. La sua mente e la sua mano sono in continuo fer mento. Al calar della sera, Oliviero Dall'Asta, si ritira nel suo studio tra pennelli, colori e tavolozza e crea. Qui

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si lascia andare e dipinge un mondo fiabesco e colorato accompagnando il visitatore tra storie e città stupendolo per la bellezza che vi ritrova. Ad inizio gennaio è stato contattato dal mail-artista Roberto For migoni per dare il suo contributo nella ricorrenza del centenario di Cavellini (19142014). Per l'occasione ha creato un'opera che sarà esposta con opere di altri artisti, dall' 11 ottobre al 2 novembre 2014, nella galleria di S.Zenone all'Arco. Entrato così, nel mondo della mail-art, ha iniziato scambi epiatolari attraverso la mail-art con diversi artisti internazionali: Josh Ronsen di Austin Texas (U.S.A.), Chris Vanderheyden di Schoten (Belgio), con Caroline Snels per la quale ha fatto un Mandala. Il Mandala (sanscrito letteralmente "essenza" manda + "possedere" o contenere (la); tradotto anche "cerchio-circonferenza" o "ciclo", entrambi i significati derivanti dal ter mine tibetano dkyil Khor), è un ter mine simbolico associato alla cultura veda ed in particolar modo alla raccolta di inni o libri chiamati Rig Veda. La parola Mandala è utilizzata anche per inidicare un diagramma circolare costituito di base, dall'associazione di diverse figure geometriche, le più usate: il punto, il riangolo, il cerchio ed il quadrato. Il disegno riveste un significato spirituale e rituale sia nel buddismo che nell'induismo. Il Mandala di Oliviero Dall'Asta ha ripreso figure geometriche utilizzando i suoi colori forti e caldi per il punto, il triangolo, il cerchio ed il quadrato. E' in contatto con Miche-Art- Universalis di Merksplas (Belgio), intrattiene una collaborazione artistica con Valerie Veissier di Parigi, poi con Predrag Popovic (Yugoslavia) e Vittore Baroni di Viareg gio (Lucca). Se gennaio è stato un mese pieno di iniziative, entusiasmo e passione, anche febbraio non è da meno. Infatti sabato 15, ha presenziato con quattro sue opere, all'evento "Brescia Fashion Show", presso lo showroom House Fashion di Castelmella, nel quale si sono alternati artisti, stilisti, cantanti, modelle ed intrattenitori e l'artista ha avuto modo di far conoscere l'Omino della Felicità, anche attraverso un'inter vista rilasciata all'interno dell'evento. L'idea è nata una decina d'anni fa a completamento di un percorso di vita umana e artistica. Ha fatto diversi lavori, dall'apprendista all'operaio e all'impiegato; ha conosciuto ricchi e poveri, difficoltà e umane debolezze, sempre pronto ad aiutare gli altri. Parla ai cuori attraverso la bellezza, la passione ed il bene. E allora continua così!!! Caro Omino della Felicità, cosa dire, forza e corag gio ci vediamo alle prossime mostre.

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RUBRI c h e

I Viaggi della Poderosa

a cura di Simone Mor

Un mare di spirito

“Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. sempre. Il viaggiatore ritorna subito." (Josè Saramago) i riparte quindi, con occhi sempre pronti a cogliere i dettagli della vita. L'itinerario di oggi ci porta a visitare l'Abbazia di Chiaravalle di Fiastra nei pressi di Urbisaglia, considerata una delle abbazie cistercensi meglio conservate in Italia. Nel XIII secolo giunge all'apice del successo, con la presenza di circa 200 monaci, e dopo secoli di declino, nel 1984 rifiorisce grazie anche all'intervento della Regione Marche con l'istituzione della Riserva naturale dell'Abbadia di Fiastra posta sotto l'egida del WWF Italia. Il sito nel suo complesso è straordinario per l'ottima conservazione degli edifici, a partire dalla Chiesa, dal bellissimo chiostro, e dalle Grotte del monastero: sotterranei con temperatura costante che conducono anche alle Cantine, dove venivano lavorate le uve raccolte nelle vigne dell'Abbazia. Qui è stato recentemente allestito il Museo del Vino. All'esterno domina sensibilmente la vegetazione, regalando ai visitatori immensi spazi verdi da utilizzare con piacevoli soste per il fisico e lo spirito. La pace e la serenità che circonda questa Abbazia è tipica di tutti i Monasteri, costruiti a nostro monito per ricordarci la bellezza della calma e della semplicità. Panino al volo e di nuovo on the road, verso San Benedetto del Tronto, località turistica famosa per aver ospitato in villeggiatura molti anni or sono, uno dei nostri piloti. A parte gli scherzi, la voglia di rivedere quei posti al mare, e con l'occasione sfruttare le ottime spiagge della costa Marchigiana, ci fa percorrere i quasi 60 Km della SS16 riducendo al minimo lo stress dell'intenso traffico congestionato dai vacanzieri. A San Benedetto non sembra siano cambiate molte cose, rispetto a 25 anni fa, e questo può avere doppia valenza sull'evoluzione della cittadina che continua ad offrire ottime soluzioni per le vacanze al mare rimanendo una località non troppo caotica. I viali costeggiati da enormi palme, e il lungo percorso sul lungomare ricordano le maestose vie delle spiagge della Florida, viste in numerosi film ambientati a Beverly Hills. Noi moto veniamo parcheggiate all'ombra di un edificio, mentre i nostri piloti scendono in perlustrazione verso il mare. Acquistano un paio di birre fresche, e seduti in spiaggia si godono la piacevole brezza marina. Il periodo delle vacanze rimane per tutti motivo di ricordi intensi e piacevoli, anche perché ogni giorno è diverso dall'altro, al contrario del resto dell'anno che spesso ci porta a vivere giorni fotocopia di quello precedente.

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“Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina.“ (Sant'Agostino) 30



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ACI PER PASSIONE: UN NUOVO INIZIO

ACI per Passione :nel nome scelto per rappresentare gli ideali nei quali si riconoscono,sono saldamente radicate le motivazioni che spingono Br uno Ferrari,Federico Camadini, Adriano Baffelli, Attilio Camozzi e Luigi Morandi a candidarsi per il Consiglio Direttivo dell’ACI Brescia quadriennio 2014-2018.Questi, in sintesi principali obiettivi programmatici della Squadra: Rappresentare e supportare gli automobilisti e gli interessi dell’automobilismo, favorendo al contempo nuove sensibilità verso la mobilità sostenibile.Rivitalizzare le attività sportive presenti nella nostra provincia: Rally, Cronoscalata, For mula Challenge e auto storiche. Continuare a valorizzare la Mille Miglia, la “Corsa più bella del mondo”, insieme al Museo della Mille Miglia, per promuovere e far conoscere la cultura e le tradizioni del nostro territorio. Gestione del marchio “Freccia Rossa” con il prezioso supporto del mondo industriale, commerciale e dei ser vizi,favorendo l’affer mazione internazionale di Brescia. Attenzione specifica è dedicata ai giovani,con l’istituzione del “Comitato ACI Giovani “,l’attuazione del Programma Ser vizi Giovani destinato ai ragazzi neo patentati dai 18 ai 28 anni con l’istituzione di una Tessera Speciale Giovani low cost.” Ai giovani iscritti neo patentati-spiegano i candidati di ACI per Passioneoffriremo un corso di Guida sicura e proporremo iniziative di sensibilizzazione al Codice della strada. un impegno esteso anche al favorire un innovativo Ser vizio notte grazie a convenzioni e coinvolgimento di comuni,aziende di mobilità’ ,taxi locali notturni”. Un capitolo di grande rilevanza e’ riser vato dal programma di ACI per Passione all ‘attenta amministrazione economica dell ‘ ente di via Ferrari. “ Durante i quattro anni di mandato il Consiglio Direttivo s’impegna a prestare particolare attenzione agli aspetti amministrativi e della spesa,con l’adozione di un bilancio affidabile e capace di garantire all’ACI Brescia l’equilibrio economico e finanziario”. Socio Premiato e’ l’innovativa proposta dalla Squadra di ACI per Passione capace di coinvolgere i Soci ,le Delegazioni e la Mille Miglia. Un fortunato Socio ACI sarà estratto e parteciperà gratuitamente alla Mille Miglia con un’auto d’epoca messa a disposizione all’ACI. Oltre al Socio Premiato nuove e rilevanti novità coinvolgeranno attivamente nelle manifestazioni sportive e storiche i Soci, premiando la rete dei Delegati. Il Progetto presentato da ACI per Passione si prefig ge un “associazione dinamica e al ser vizio dei Soci, proponendosi d’incrementare il numero degli stessi e la qualità dei ser vizi erogati, sulla base di competenza e passione. I candidati di ACI per Passione sottolineano con convinzione e serenità” gli intendimenti per la guida dell’ACI Brescia nel prossimo quadriennio affidandosi all’emblematica immagine scelta per la copertina del programma : un arcobaleno dopo il temporale.

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BRUNO FERRARI:

LUIGI MORANDI: “UN OCCHIO DI RIGUARDO PER IL BRACCIO OPERATIVO”

“RIPORTARE L’ACI E LE MANIFESTAZIONI COLLEGATE AL GIUSTO SPLENDORE” Quello di Br uno Ferrari, imprenditore impegnato nel campo immobiliare e dell’edilizia, è un nome ben conosciuto nel mondo automobilistico. Un legame saldo e consolidato da una lunga passione, che lo ha portato ad accettare la candidatura al consiglio direttivo dell’Aci provinciale di Brescia: “Negli ultimi dieci anni l’Aci di Brescia ha perso 20.000 iscritti. E’ un dato inequivocabile, che ci fa capire che dobbiamo ripartire di slancio con il nostro cammino e costr uire un progetto importante. Dobbiamo riportare l’Aci e le manifestazioni collegate agli splendori di un tempo, quando venivano apprezzate in tutta Italia e all’estero. Questo deve diventare il solido punto di partenza per un rilancio in grande stile. Sappiamo tutti molto bene cosa è successo in questi ultimi anni e le vicende che hanno accompagnato l’Aci a Brescia. Ritengo che l’atteg giamento migliore sia quello di mettere una pietra su questi episodi e rivolgere con decisione il nostro sguardo in avanti, verso il futuro. Più che fer marci a osser vare quello che è successo o quello che non è stato fatto, direi che bisogna essere propositivi e costr uire un futuro rinnovato ed importante per l’Aci. Sappiamo benissimo che una realtà come la nostra riveste un prestigio particolare. Il nostro primo intento dev’essere quello di fare in modo che l’Aci bresciana torni a risplendere come negli anni passati. In questo senso ci sono manifestazioni che sono legate in modo indissolubile all’Aci e che in anni non lontani rappresentavano un fiore all’occhiello sia a livello nazionale che internazionale. Dobbiamo fare in modo che questi eventi tornino al centro dell’attenzione e che tutta la grande famiglia dell’Aci torni a quei livelli di eccellenza (compresi naturalmente i ser vizi erogati) che le hanno sempre per messo di distinguersi sia verso i soci che verso l’esterno. Una ripartenza nella quale possiamo e dobbiamo credere”.

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Il progetto che ha spinto Luigi Morandi, imprenditore Attento e di successo, ad accettare la candidatura al consiglio direttivo dell’Aci provinciale è ben preciso: “Sono nell’Aci or mai da quarant’anni. Conosco quindi molto bene questa realtà e le vicende che l’hanno caratterizzata in questi anni. Sono presidente dei Centri Delegati della Provincia di Brescia e quando mi sono ritrovato a parlare con un gr uppo di amici è emerso subito chiaro il quadro della situazione e quello bisogna fare per quella che io considero la grande famiglia dell’Aci. Un dato sovrasta ogni considerazione. Siamo passati da 35.000 soci ai 15.000 che saranno chiamati a votare. Una diminuzione che non può non farci riflettere e che pone in grande evidenza quello che deve essere il punto di riferimento dei nostri sforzi, i soci dell’Aci. Sono infatti loro il cuore di questa grande famiglia ed è giusto che vengano riportati al centro come meritano. Un occhio di riguardo che dev’essere condiviso tra i soci ed il braccio operativo, rappresentato dalle delegazioni provinciali e dai centri di soccorso. Sono proprio questi ultimi il biglietto da visita che si rivolge per primo ai soci e che costituiscono il primo degli innumerevoli ser vizi che fanno capo all’Aci. Sento parlare tanto di “Mille Miglia” e altre bellissime iniziative. Sono perfettamente d’accordo sull’importanza di queste manifestazioni. Nello stesso tempo, però, quella che io propongo è una svolta dell’Aci. Il mio impegno, infatti, punta a riser vare un posto di rilievo ai quindici centri di soccorso e alle venti delegazioni provinciali che negli ultimi anni sono state lasciare letteralmente allo sbando. Str umenti come questi, che rappresentano il primo contatto ed il filo diretto tra l’Aci ed i suoi soci, devono ritrovare la giusta importanza, ritrovando quello spirito di ser vizio d’eccellenza che costituisce il primo motivo per entrare nella grande famiglia dell’Aci”.


attilio camozzI: “L’ACI DEVE CAMBIARE PELLE E CREARE NUOVE MOTIVAZIONI” Il cammino che ha condotto un imprenditore conosciuto come Attilio Camozzi ad accettare la candidatura al consiglio direttivo dell’Aci di Brescia è partito da lontano: “Il tutto ha preso il via dalle insistenze di alcuni amici. Si è così costituita una squadra importante, composta da persone che si vogliono impegnare ed hanno idee chiare. Personalmente ho deciso di accettare questa proposta e di mettere a disposizione lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di fare che in tutti questi anni ho dedicato non solo al lavoro, ma anche al sociale. In entrambi i campi, proprio grazie alla volontà e alla dedizione, sono maturati risultati di indubbio rilievo, risultati che spero possano arridere anche ad una realtà importante come l’Aci, che non è solo un punto di riferimento fondamentale per il mondo automobilistico, ma ha dimostrato nel corso degli anni di poter essere un validissimo promotore a livello culturale, come ben ci insegna il “Museo Mille Miglia”. Sono certo che proprio attraverso questa strada possiamo condurre l’Aci e tutti i suoi molteplici ser vizi ai livelli d’eccellenza che le competono, coinvolgendo sempre più i soci e realizzando un qualcosa che possa essere di particolare prestigio pure dal punto di vista della qualità. L’Aci, infatti, è composta anche dalle delegazioni provinciali e dai centri di soccorso ed è fondamentale che anche queste che possono essere considerate le “braccia operative” si riconoscano in modo profondo nell’unico progetto comune, lavorando proprio come una squadra nella sola direzione comune. Un progetto di questo genere può rendere l’Aci sempre più protagonista non solo nella nostra città, ma le può offrire un r uolo propositivo anche a livello nazionale che può e deve diventare il fiore all’occhiello di questa nostra realtà che deve operare sempre più come una grande famiglia, pronta a rag giungere compatta gli obiettivi prefissati”.

FEDERICO CAMADINI: “DOBBIAMO TORNARE AI FASTI DI QUALCHE ANNO FA, SIA IN ITALIA CHE ALL’ESTERO”

Federico Camadini è un imprenditore che guida un’azienda attiva nel settore della pubblicità e della stampa. Da sempre, però, coltiva una grande passione che lo ha spinto ad accettare la candidatura al consiglio direttivo dell’Aci provinciale: “Sono nel mondo delle corse e del rally da quando avevo diciotto anni. Da allora faccio il navigatore per assecondare quella che per me è una grandissima passione. Da qui ad accettare la candidatura alla presidenza il passo è stato breve, anche perché sono convinto che proprio attraverso la parte sportiva l’Aci bresciana possa tornare ai fasti di qualche anno fa, trasfor mando così realtà come il rally, la cronoscalata e gli altri appuntamenti sportivi che arricchiscono da sempre il programma delle attività in un vero e proprio volano per tornare in alto. In quest’ultimo periodo, purtroppo, c’è stato un inequivocabile calo di prestigio che ha coinvolto manifestazioni che richiamavano l’attenzione ai massimi livelli. Siamo passati da appuntamenti che venivano considerati a livello internazionale ed ora ci ritroviamo con le stesse manifestazioni declassate a livelli che non sono nemmeno nazionali. Dobbiamo riprendere questo cammino e non lo dico solo da appassionato di questo sport, ma anche e soprattutto nella convinzione che proprio tornando a livelli d’eccellenza l’Aci bresciana potrà far valere al meglio tutte le sue competenze, le sue prerogative ed i suoi ser vizi. La parte sportiva deve ritornare ad essere un biglietto da visita vincente per una realtà protagonista, in grado, cioè, di far conoscere e valorizzare le proprie iniziative e, insieme a loro, tutto il territorio della nostra provincia. E’ questa la strada che l’Aci deve percorrere per superare le difficoltà di questi anni e ritrovare lo slancio per tornare ai livelli che noi siamo sicuri che le competono”.

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ADRIANO BAFFELLI: “CON CONCRETEZZA E CAPACITA’ DI LAVORARE AL SERVIZIO DI UN PROGETTO DI GRANDE RESPIRO” Giornalista professionista, impegnato nel mondo della comunicazione ed imprenditore strettamente legato al territorio ed alle sue eccellenze, Adriano Baffelli nel corso degli anni ha saputo costr uire un legame altrettanto intenso con le automobili ed i motori. Un vincolo che lo ha portato ad accettare la candidatura al consiglio direttivo dell’Aci di Brescia: “L’ho fatto perché ho deciso di partecipare ad un progetto di grande respiro. Un programma che fa della concretezza, della pacatezza e della capacità di lavorare tutta bresciana i suoi grandi punti di riferimento. Proprio in questo senso l’automobile riceve un occhio di riguardo e viene vista in tutta la sua importanza, diventando lei stessa, intensa come prodotto di lavoro, il centro di un vasto sistema che comprende turismo, cultura e la valorizzazione del territorio. Non a caso queste stesse linee guida sono da sempre alla base della mia attività lavorativa, che mi porta ad elaborare progetti trasfor mandoli in concreta realtà per far conoscere le innumerevoli qualità che rendono unico nel suo genere il variegato territorio bresciano. In questo senso sono convinto che il patrimonio motoristico e dell’automobile possano rappresentare una risorsa preziosa per far sviluppare sempre più le prerogative vincenti del nostro territorio. Io stesso, del resto, sono un grande appassionato dei motori, un vincolo che trova una precisa confer ma in un libro come “Malegno-Borno, la Mille Miglia delle corse in salita”, un’opera che ha alimentato il mio amore per la corsa e per tutto quel mondo che, proprio attraverso il progetto che intendo realizzare, può tornare ai livelli del passato. Ho potuto seguire tutte le vicende che hanno accompagnato la vita dell’Aci in questi ultimi anni e sono certo che la nostra realtà può trovare il programma giusto per tornare al prestigio e alla considerazione che le competono”.

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Museo Mille Miglia

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TAVERNA MILLE MIGLIA TEL 030 3365680

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MUSEO MILLE MIGLIA TEL 030 3365631

Viale bornata, 123 - s. Eufemia - brescia segreteria@museomillemiglia.it - www.museomillemiglia.it

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Meccanica del Sarca & CUS Brescia

Photo by Maurizio Bellet

Passione Infinita per il Tiro a Volo Incontriamo Nicola Perniola, 48 anni, Controller del Gr uppo Beretta e, dal 2009, Amministratore Delegato di Meccanica del Sarca S.p.A.; sposato, due figli (un maschio di 7 anni, una bimba di 3) e… un pastore tedesco di quasi un anno. 1 - Ci racconti un aneddoto interessante che le ha portato a vestire l’attuale carica lavorativa. Dopo una selezione con esito positivo presso una società di selezione di Milano, nell’inverno del 2002 sono stato invitato a Gardone Valtrompia per un colloquio con l’Amministratore Delegato della capogr uppo Beretta. Ricordo chiaramente che era una giornata ug giosa e, mentre guidavo salendo per la prima volta in vita mia la Val Trompia, il paesag gio mi sembrava irreale. Per me, pugliese nato e cresciuto con il mare negli occhi e nel cuore, quella valle stretta e oscurata da nuvole basse era quanto di più lontano esistesse dal mio ideale di vita. Per un attimo mi era balenata l’idea di invertire la marcia e tornare a Milano, ma non lo feci. E og gi posso dire che è stata una delle scelte più indovinate della mia vita. 2 - Molti temono e discriminano le ar mi, ma chi pratica tiro a volo, sa bene che è un concentrato di bellezza, tecnologia e sicurezza. Con che fucile spara e cosa più le piace del suo fucile? Un Beretta DT10 trap con bascula nera (ma sogno il DT11 !). Che domanda… i legni! 3 - Come ha iniziata la sua avventura nel Tiro a Volo? Anche se professionalmente non mi occupo di prodotto, lavorare in una delle più prestigiose aziende ar miere del mondo e non saper maneg giare un’ar ma mi sembrava un controsenso. Ho quindi deciso di seguire un corso di tiro al piattello del neonato CUS Brescia; dopo le ovvie difficoltà iniziali è scoccata la scintilla. Amo la disciplina della fossa olimpica, anche se resto un tiratore che alterna (rare) buone prestazioni a (frequenti) pedane con diversi zeri. 4 - Il tiro a volo, uno sport emergente, portato alla ribalta da Jessica Rossi alle recenti Olimpiadi di Londra. Pochi sanno però che il Tiro a Volo era tra i 12 sport presenti nella prima edizione delle Olimpiadi nell’or mai lontano 1908. Perché consiglierebbe ad un amico di iniziare il Tiro a Volo? Per due motivi: il primo è la bellezza di questo sport in sé. Cercare di colpire un piattello che è grande come un CD e viag gia, in partenza, a 120 km/h è una prova di abilità non banale. Farlo poi per 25 volte di seguito richiede una concentrazione massima. Il secondo è che i tiratori sono “br utte bestie” quando sono in pedana ma, ter minata la serie, si è tutti appassionati della stessa attività; a nessuno interessa la tua età o cosa tu faccia nella vita. Nelle pause è come essere al bar tra amici. 5 - Tiro a volo solo uno sport o un modo di vivere? Ogni disciplina sportiva, se vissuta in maniera equilibrata, rispecchia le altre attività umane. La fortuna del tiro a volo è che, essendo per definizione destinato ai non più bambini, non è frequentato dai genitori, spesso rovina degli atleti e degli ambienti sportivi. 38


6 - Esistono elementi o valori del tiro a volo comuni all’operato della sua azienda? Così come nel tiro a volo il piattello più importante è il prossimo, in azienda, pur facendo tesoro delle esperienze passate, occorre guardare sempre avanti. 7 - La polisportiva Cus Brescia, che conta ben 12 sezioni agonistiche è una bella realtà sportiva, anch’essa come il tiro a volo, veicolatore sano di molti valori positivi e con un bacino di contatti potenziali molto grande a cui si rivolge la la sua azienda. Di certo una frizzante eccellenza territoriale. Ci sono altri elementi che la hanno spinta a unire la sua azienda all’immagine fresca e positiva del Cus Brescia? L’entusiasmo dei fondatori della sezione Tiro a Volo del CUS Brescia, è stato contagioso. Sicuramente è stata la molla che ha fatto scattare l’adesione al progetto. 8 - CUS Brescia, tanti progetti di promozione per lo sviluppo del Tiro a Volo e da qualche anno anche una sezione agonistica che pur neonata, senza timore reverenziale, affronta i big del Tiro a Volo. Cosa si sente di augurare alla squadra che si appresta ad iniziare la nuova stagione sportiva? Di non vedere più il sottoscritto tra le fila della squadra agonistica: significherebbe aver, senza dubbio, alzato il livello medio! (ride) Grazie per il suo tempo e speriamo che le sue parole siano di coinvolgimento ad un numero sempre crescente di appassionati. Vuole ag giungere qualcosa? A quanti non hanno mai neppure sognato di imbracciare un fucile: contattate il CUS Brescia e venite a provare cosa significhi sparare ad un piattello. Scommettiamo che vi piacerà? Meccanica del Sarca S.p.A. (www.sarca.it) è una società facente parte del Gr uppo Beretta, che consta di circa 30 aziende nel mondo. Dal 1974 Meccanica del Sarca produce componenti per le società consociate, in particolare calci in legno per fucili da caccia e da tiro. Con un giro d’affari di circa 18 milioni di Euro, occupa circa 120 persone nello stabilimento di Pietramurata (TN). Meccanica del Sarca è Proud Sponsor del CUS Brescia Shooting Team dal 2010. Il CUS Brescia Shooting Team (tiroavolo.cusbrescia.it) è un Accademia di Tiro a Volo che si rivolge a neofiti del tiro a volo, di qualunque sesso ed età, e che accompagna in un vero cammino for mativo i desiderosi di cimentarsi in questa disciplina. Il CUS Brescia opera con il supporto tecnico dei migliori istr uttori di Tiro a Volo e con l’affidabilità che solo un marchio come Beretta può garantire. Brescia UP è Media Partner del CUS Brescia Shooting Team. Il tiro a volo, è uno sport olimpico a bassissimo coefficiente di rischio, che in crescita per interesse e numero di praticanti esalta le doti di concentrazione, di velocità e di reattività dell’atleta, utilizzando un fucile, gioiello di meccanica, estetica, precisione ed affidabilità.

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Corriere Bertanza La Passione si vede Lo spiega Massimiliano Bertanza 48 anni amministratore dell’omonima ditta che da cinquant’anni percorre quotidianamente le strade per consegnare qualsiasi tipo di merce, in modo puntuale e preser vando sempre l’interesse e necessità del cliente. Ma come fa un prodotto ad arrivare dalla fabbrica al consumatore? L’autotrasporto in Italia resta un mercato molto ampio e gli italiani lo preferiscono. Ma come funziona la filiera che porta qualsiasi prodotto a destinazione? Bertanza affronta e gestisce il trasporto e lo stoccag gio della merce, due attività particolar mente complesse che richiedono regole precise. LA FILIERA - Il 90% degli stabilimenti di produzione utilizza il trasporto da parte di terzisti, da qui le merci partono attraverso due canali distributivi: la GDO Grande Distribuzione Organizzata che si preoccupa di rifornire i super mercati e i grossisti che, invece, approvvigionano il commercio al dettaglio. Si tratta a volte di un viag gio inter modale che sfr utta, cioè, in parte la ferrovia in parte il camion. Tutta la filiera è tracciata in modo digitale, per sapere dove si trovano i vari lotti e sapere quando è la scadenza di consegna.

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Il picco della produzione e della distribuzione avviene durante più momenti dell’anno, quando il mercato assorbe in alcune aree del paese anche il 70% del consumo annuale., esempio Natale, Pasqua, estate. Tutto, ha in comune una fitta rete di autotrasporto impegnate ogni giorno a far sì che questo prodotto arrivi a destinazione. Bertanza, usufr uisce di una fotta di 80 mezzi, ricoprendo tutta una serie di necessità, tra cui trasporti eccezionali, liquidi e traslochi di abitazioni e uffici. RESPONSABILITÀ E PASSIONE che da sempre, spiega Massimiliano, hanno il r uolo che quest’attività svolge nel garantire al cliente finale la qualità del prodotto all’insegna del rispetto del territorio. La rapidità e l’eccellenza del ser vizio che ci contraddistingue è elevata anche dal ser vizio di priorità assoluta attraverso viag gi appositi 24 ore su 24. Crediamo nel valore della qualità e della professionalità. Per questo contribuiamo con passione, dedizione e responsabilità a valorizzare questo bene irrinunciabile che è il nostro cliente.

CORRIERE BERTANZA S.R.L. LOC. S.ANNA, 12 - CALCINATO (BS) 0365 654471 030 5780110 WWW.CORRIEREBERTANZA.COM

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L’AFFITTO D’AZIENDA COME STRUMENTO DI RISTRUTTURAZIONE AZIENDALE ediante lo strumento dell’affitto d’azienda il concedente, proprietario dell’impresa, cede la propria organizzazione ad un management esterno a fronte del pagamento di un corrispettivo. In tale ottica l’imprenditore si assicura un rendimento periodico certo rappresentato dal canone mentre l’affittuario assume la responsabilità dell’esercizio di un’attività economica, senza dover effettuare un investimento iniziale. Quest’ultimo inoltre, si assume alcuni obblighi tesi ad evitare il depauperamento dell’avviamento commerciale e a tutelare l’interesse del proprietario a non vedere diminuita l’efficienza dell’organizzazione e degli impianti, in vista della possibilità di un ritorno nella posizione di imprenditore. E’ interessante analizzare le interazioni tra lo strumento dell’affitto d’azienda ed il concordato preventivo, il quale consiste in una procedura concorsuale attraverso la quale, l’imprenditore ricerca un accordo con i suoi creditori per non essere dichiarato fallito. E’ stato previsto infatti, all’interno della riforma della legge fallimentare, che il debitore che si trova in uno stato di crisi, possa ricorrere al concordato preventivo con continuità aziendale; tale continuità difatti può essere perseguita con lo strumento del contratto d’affitto di cui sopra. L’obiettivo è quello di permettere di attuare un intervento immediato, assicurando di mantenere nel tempo il valore economico del complesso aziendale. Il ricorso a tale strumento deve essere fatto in un ottica di ristrutturazione d’azienda e con l’obiettivo di risolverne lo stato di crisi; è necessario pertanto trasferire quella parte d’azienda il più possibile sana, prendendone in considerazione solo i rami più significativi e le attività più strategiche che, se isolate presentano potenzialità interessanti. Risulta molto importante individuare gli elementi essenziali di rischio e gli elementi che hanno

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portato alla crisi, che possono essere fattori esterni quanto interni; tale analisi permette di evitare di commettere i medesimi errori precedentemente commessi e di assumere tutti i provvedimenti necessari per evitare di introdurre nella nuova realtà fattori che possono riportare l’attività aziendale allo stato di crisi. Un ulteriore aspetto da non sottovalutare è quello della verifica reddituale dell’azienda ceduta e quello della stima del fabbisogno finanziario. Si deve procedere infatti ad una analitica indicazione dei costi/ ricavi attesi dalla prosecuzione dell’attività e alla quantificazione delle risorse finanziarie nonché all’individuazione delle modalità di reperimento delle stesse. Per tale motivo è preferibile il coinvolgimento di un affittuario terzo, esterno all’impresa che permetta un più facile acceso al credito o che abbia già i mezzi per far fronte al fabbisogno derivante dalla nuova attività recepita. Terzo elemento da considerare è il contenuto del contratto d’affitto. All’interno di quest’ultimo si deve prevedere che i debiti rimangano a carico del concedente e che non entrino a far parte dell’azienda affittata, sarebbe opportuno anche, che il magazzino rimanesse in capo al concedente e venisse trasferito all’affittuario attraverso un diverso e separato accordo. Ricorrere al contratto d’affitto per far fronte ad un momento di crisi richiede un lavoro preparatorio che necessita del coinvolgimento di validi professionisti di diversa natura dato che il successo del processo di ristrutturazione dipende anche dall’attività di analisi effettuata da quest’ultimi; la relazione del professionista (di cui all’art. 161, comma 3), oltre ad attestare la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano medesimo, deve attestare anche che la prosecuzione dell’attività d’impresa prevista dal piano di concordato sia funzionale al miglior soddisfacimento dei creditori. Dott. Emanuele Lumini


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Gestioni separate assicurative Alcune riflessioni sul loro rapporto costi/benefici

n tempi di alta volatilità sui mercati sono tornate in gran spolvero le polizze a gestione separata che consentono di mettere a tacere l’emotività degli investitori garantendo alcuni “vantaggi” fra i quali, da una parte un rendimento minimo garantito e la possibilità, in alcuni casi, di liquidare il capitale senza grandi perdite, dall’altra la possibilità di trasferire agli eredi beneficiari un capitale finanziario in regime di esenzione dall’imposta di successione in caso di premorienza del contraente assicurato. Naturalmente se non si comprendono bene tutti gli elementi caratteristici di questi prodotti si va incontro a grandi delusioni. Gli aspetti economici positivi infatti, possono perdere presto il loro appeal di fronte alle commissioni di sottoscrizione, alle penali di estinzione anticipata, alle commissioni di gestione e alla percentuale di retrocessione del rendimento del fondo cui è collegato il prodotto. L’offerta è molto variegata, troviamo prodotti senza tasso minimo garantito o con minimo garantito che va dall’1% fino al 2%, commissioni di ingresso che possono arrivare anche al 5% a prescindere dall’importo, per non parlare delle commissioni di uscita. Tutti elementi che se non correttamente valutati e negoziati, ove possibile con le compagnie di assicurazione, possono ridurne sensibilmente il rendimento

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fino ad arrivare a vanificarlo del tutto e incorrere addirittura in perdite soprattutto su orizzonti temporali brevi. Per quanto riguarda l’aspetto successorio bisogna stare attenti alla differenza fra gestioni separate del ramo I, che sono veri e propri contatti assicurativi, e gestioni separate appartenenti al ramo V, che invece meri contratti di capitalizzazione privi di ogni elemento demografico (caso morte) e di rischio (art. 179, comma I, CAP – Codice assicurazioni private). Manca, in sostanza, la figura dell’assicurato. Solo le gestioni separate del ramo I garantiscono l’esenzione dall’imposta di successione in caso di premorienza quelle del ramo V seguono altre strade. Dunque prima di investire in una polizza a premio unico a gestione separata sarebbe bene essere consapevoli degli obiettivi che si intende perseguire e solo dopo, se si ritiene opportuno, si può procedere ad una loro attenta valutazione armandosi di tanta buona volontà. Attenzione, se l’obiettivo è solamente quello dell’esenzione dall’imposta di successione ricordatevi che tale vantaggio è riservato anche ai titoli del debito pubblico compresi i buoni ordinari del tesoro e i certificati di credito del tesoro e agli altri titoli garantiti dallo stato fra cui i Buoni Fruttiferi Postali.

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a cura di Edward Richard Battisti

IL PAPIRO orse il foglio per scrivere più noto al mondo, con una lavorazione antichissima. Derivava dall’omonima pianta, il Cyperus papyrus, una canna di palude, che cresceva nella zona del Delta e sul terreno fangoso delle rive del Nilo, ma anche in alcune parti del Mediterraneo. Il terreno umido ed il clima caldo, costituivano e costituiscono tuttora, gli elementi ideali per la sua crescita spontanea, anche se ormai il papiro può essere considerato una pianta piuttosto rara. Il fusto, privo di foglie, poteva raggiungere anche i cinque metri di altezza, con una sezione triangolare che poteva arrivare anche ai 10 cm di diametro. L’apice terminava ad ombrello con delle foglie lanceolate ed arcuate. Venivano sfruttate tutte le sue parti, così come si fa tuttora per altre piante, come ad esempio la palma da dattero. Le radici e la corteccia per il fuoco, ma anche per fare cesti, utensili, pentolame da cucina, ancora gli arbusti per fare delle chiatte o delle navi, finemente intrecciate con funi ancora una volta di papiro, i fiori per fare delle ghirlande, il midollo infine, anche come alimento. Simbolo di fertilità per gli Egizi, veniva offerto come dono agli dei nelle processioni funerarie e religiose (Papiro di Ani XIX Dinastia 1275 a.c.). Colonne a forma di papiro costituivano i principali elementi del tempio di Karnak. Considerato inoltre come una divinità nelle regioni del Sud del Nilo, in contrapposizione al loto, venerato al Nord. Raffigurato anche come amuleto (uatch) generalmente di smeraldo, utilizzato spesso come pendente. Il suo uso più celebre, è naturalmente quello della carta. In questo caso, dal fusto venivano staccate una serie di strisce che venivano stese perpendicolarmente, una accanto all’altra e sulla quale venivano poi apposte delle strisce orizzontali. Queste, venivano incollate con una sorta di colla, probabilmente una resina dello stesso papiro e successivamente pressate ed arrotolate, quindi battute ed asciugate. Lunghezza e spessore, potevano variare a seconda degli strati applicati ed aggiunti, con la qualità del papiro che dipendeva dall’età della pianta e dalle dimensioni del fusto. Il colore variava da un colore brunastro, fino al grigio argento. A lavoro ultimato, il papiro veniva arrotolato e conservato in appositi scaffali. Per l’Egitto, la sua produzione ed utilizzo, furono una importante, se non la principale, fonte di reddito, avendone praticamente l’esclusiva. Una industria fiorente, che andò avanti per millenni, fino a quando fu sostituito da forme più moderne e pratiche e solo le siccità, potevano ridurne la produzione. L’introduzione della pergamena prima e poi della carta, soppiantò completamente l’uso del papiro, la cui produzione finì per cessare totalmente, venendo poi ripresa più recentemente con la produzione del cosiddetto papiro di Siracusa e poi infine di nuovo in Egitto per l’utilizzo turistico. Sul papiro si annotava veramente di tutto, documenti religiosi, commerciali, letterari. Si scriveva generalmente in orizzontale, utilizzando solo un lato del foglio. Non l’unica, ma sicuramente la fonte più utilizzata per scrivere, anche se si scriveva su tavolette d’argilla, sul cuoio e perfino sulle bende delle mummie. Si scrisse su papiro sino all’epoca carolingia. Si stima che la durata di un rotolo di papiro, possa essere di circa trecento anni, ecco perché molti manoscritti sono andati persi e quelli arrivati sino a noi, lo devono solo alle eccezionali circostanze climatiche, che ne hanno permesso la conservazione, anche se fragilissima, come ad esempio il clima desertico molto secco (papiri di Khumran), od eventi catastrofici come per i papiri di Ercolano.

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LUCI DELLA CITTA’, Retrò Party ROSSOPOMODORO ospita il Dr Why AUTOSPAZIO, porte aperte alla Renault ROSSOPOMODORO a cena cò campion MODELLA PER UNA SERA, V tappa CORTE DEI MASTRI è qui la festa? RIPASSO CAFE’, 2° compleanno LANE MONDIAL , 1° fashion show WISE BOUTIQUE, flower power fashion show


EVENT LUCI DELLA CITTA’ Retro’ Party Sì è tenuta il 7 marzo presso lo splendido contesto del museo Mille Miglia, la memorabile serata con tema storico dagli anni ’30 ai ’60, “Luci della città”. La prima riuscitissima di una serie di eventi che saranno dedicati ai grandi nomi del cinema, organizzati grazie alla collaborazione tra BRESCIA UP e Che Chic!Eventi. Una serata di grandi nomi a cominciare dalla concessionaria Dinamica che ha presentato per l’occasione le nuovissime BMW serie 2 e serie 4. Nulla è stato lasciato al caso, in primis l’intrattenimento, ricco e vario: dai bravissimi “The Dada Swinging’ Club” alle scatenate “Les Omelettes” , intervallati da un sipario Burlesque interpretato da “Lola Addams” stella emergente del Burlesque, tre bravissimi DJ e la talentuosa Federica Cocco che ha deliziato tutti i partecipanti con un’opera di body-painting dedicata al main sponsor: DINAMICA. Il tutto presentato con professionalità da LauraTestini. Gestito con maestria il servizio bar da “Brescia Flair”, che ha impressionato tutti con evoluzioni di free style e deliziosi cocktail a tema, studiati appositamente per la serata. Per i più sfiziosi non potevano ovviamente mancare le gustose bollicine dalla “Cantina Gatta”. Non solo intrattenimento drink and food! Luci della città ha avuto il piacere di ospitare Il salotto di “Art music tv” e grandi maestri d’arte quali Daniele Magro e Manuela Emilia Micheli che hanno esposto e allestito la sala con le loro apprezzate opere. Per il food un grazie speciale a Rosso Pomodoro con le sue pizze espresse preparate al momento e al Polentone con le sue gustose polentine.

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Si ringraziano inoltre per la preziosa collaborazione: SLOW DRIVE, autonoleggio di auto storiche sul Lago di Garda, EXPLOIT BIJOUX creazione gioielli, LE BOUDOIR DE CHRISTINE, negozio di intimo e non solo! In Via Carlo Cattaneo a Brescia e IL MIO ISTANTE, studio forografico. Immagini scattate dalla giovane e talentuosa fotografa specializzata in reportage Rossella, titolare de L’ATELIER DI ROSSELLA ORIZIO. Non perdetevi le prossime date! Per tenervi informati sui prossimi eventi e iniziative scrivere a Brescia Up oppure: Che Chic!Eventi Cel: 347-6923396 e-mail: chechiceventi@gmail.com FB: Chechic_Eventi

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EVENT ROSSOPOMODORO OSPITA IL DR. WHY GiovedĂŹ 20 Febbraio Dr. Why, il gioco a quiz dal vivo piĂš in voga del momento, ha fatto tappa al ristorante Rossopomodoro intrattenendo i numerosi clienti accorsi; in palio un soggiorno di una settimana per due persone. Ottima cena, bellissima compagnia, grande divertimento! ROSSOPOMODORO RISTORANTE c/o Multisala Oz Via Sorbanella, 14 - Brescia

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EVENT PORTE APERTE ALLA RENAULT AUTOSPAZIO Domenica 23 Febbraio presso l’autosalone Autospazio di San Zeno Naviglio si è tenuto un simpatico pomeriggio “non solo chiacchiere di carnevale”...ma musica, vino, bibite, salamine e grande intrattenimento. Nell’arco della giornata si è tenuto il primo casting model contest e performances artistiche come il body painting di Federica Cocco sulla modella Ramona Sartori. Un ringraziamento speciale a Cantina Gatta, Salumificio Aliprandi e Sorelle Righetti. AUTOSPAZIO CONCESSIONARIA RENAULT Via Armando Diaz, 12 San Zeno Naviglio Brescia 030 353 9319

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EVENT a cena co’ campion rossopomodoro Martedì 25 Febbraio presso Rossopomodoro il pizzaiolo campione del mondo Davide Civitello ha preparato personalmente pizze a volontà per tutti gli ospiti del locale. La stella mondiale della pizza napoletana è ora in tour in tutta Italia per diffondere tradizione e maestria. ROSSOPOMODORO RISTORANTE c/o Multisala Oz Via Sorbanella, 14 - Brescia

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EVENT Modella per una sera V tappa, Caffe’ La Perla Sabato 22 Febbraio il concorso più conosciuto di Brescia “Modella per una Sera” è arrivato a Orzinuovi, ospitato dal locale La Perla Cafè. Molte le bellissime ragazze arrivate presto per l’iscrizione ed il backstage, dove sono state affidate ai nostri partner Borana Vane Make Up per il trucco nel quale vengono utilizzati prodotti 100% naturali Kripa e Relax and Beauty di Borgo S. Giacomo per il parrucco. Allestito il set fotografico abbiamo dato il via al concorso. Le regole erano semplici: prima gli scatti con il fotografo, breve sfilata e poi dalla giuria con alcune domande per conoscere meglio le ragazze. Le candidate vengono giudicate per quanto riguarda la bellezza, lo sguardo, il sorriso e il portamento. Tra le aspiranti modelle c’era entusiasmo ed agitazione. Il tour ha, oltre alla visibilità, lo scopo di trovare nuovi talenti ed inserire le ragazze nel mondo del lavoro come modelle, fotomodelle, promoter e ragazze immagine. La giuria, composta da professionisti del settore e dallo staff di Brescia Up, partner fidato del concorso, dopo una breve discussione ha emesso il verdetto. Le prime quattro ragazze sono passate alla finale e la bellissima Maria Facchetti ha vinto il premio “Miss Cafè La Perla”: un percorso benessere offerto da Relax and Beauty Spa. Anche questa tappa è stata un successo per l’Agenzia Anthony Le Models coordinata da Anthony Le e lo staff composto da Andrea Celsi art director, Alex Giovita fotografo, Borana Vane make up artist e Carlotta Lorandi ufficio stampa. L’evento è reso possibile dagli sponsor: oltre a quelli già citati ricordiamo Linkem by Infinity System srl di Rezzato per la connessione internet e la Italianet Servizi per il supporto Web. Per la gallery dell’evento e per tutte le informazioni sulla prossima tappa segui su Facebook la pagina “Modella per una sera” ed il portale www.eventibrescia.it 62



EVENT E’ QUI LA FESTA? serate inaugurali dell’Osteria Corte dei MastrI Nella calda e famigliare atmosfera che connota l’Osteria Corte dei Mastri, nei giorni scorsi, si sono svolte le due serate inaugurali. In una partecipe cornice di amici, personalità delle istituzioni, della politica, del giornalismo e della cultura bresciana si è festeggiato il varo di questo nuovo locale, che, con elementi di novità, si propone nel panorama della ristorazione e dell’accoglienza della nostra città. La location è quella del Carmine, luogo vitale e nevralgico del divertimento cittadino. La formula è quella dell’osteria intesa come spazio dove mangiare e bere bene, senza fronzoli, ma con molta curata sostanza, dove socializzare, dove ascoltare buona musica dal vivo e dove tirar tardi davanti ad un cocktail o ad un buon bicchier di vino. Fin qui niente di eccezionale se non fosse per l’origine da cui è partita l’idea. La Stefanina Group, azienda da oltre un ventennio impegnata sia in campo immobiliare che in quello dell’accoglienza e della ristorazione, in quel di Capo Verde, in collaborazione con Leonardo Pedrazzani, noto ristoratore cittadino, ha pensato e realizzato questo progetto, creando un ambiente coinvolgente, mettendo a frutto le esperienze maturate in mezzo all’oceano. La mission è quella di gratificare i clienti con le proposte che la cucina d’eccellenza del territorio sa offrire, magistralmente interpretate dallo chef Filippo Ventura, con il supporto delle sensazioni e delle emozioni che solo la terra d’fAfrica puo’ dare. Quest’ultimo concetto si concretizza nella assidua organizzazione di eventi musicali e culturali in genere, con forti richiami a quel paese che vede la Stefanina Group fortemente impegnata da così lungo tempo. LP 64

Osteria Corte dei Mastri Via Porta Pile, 19 25122 Brescia Tel. 030 2808370 www.cortedeimastri.it info@cortedeimastri.it FB Corte dei Mastri Metro San Faustino Parcheggio Fossa Bagni


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EVENT RIPASSO CAFE’ COMPIE DUE ANNI Nella serata di Mercoledì 12 Marzo il Ripasso Cafè di Iseo ha festeggiato i suoi due anni di attività tra amici storici e nuove presenze in una festa tutta all’italiana: spaghetti, pomodoro, aglio, olio e belle donne! RIPASSO CAFE’ Piazza Statuto, 5 - Iseo (Brescia) Tel 030 981040

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EVENT 1° LANE MONDIAL FASHION SHOW Sabato 8 marzo presso lo Store Lane Mondial di Via Orzinuovi 10 a Brescia si è tenuto con successo il “1° LANE MONDIAL FASHION SHOW”. Lane Mondial ha presentato la nuova collezione di modelli Primavera /Estate creati con i filati Mondial, per far riscoprire al pubblico l’antica arte e mestiere, utile e buono, come quello di lavorare la lana e non solo… La sfilata dei modelli creati a mano prototipi di indumenti non in vendita, è stata proposta ad un pubblico numeroso ed attento anche come un affascinante momento della “cultura del fare” in cui si è voluto sottolineare l’importanza del filato di altissima qualità, con Certificato internazionale di Garanzia Woolmark, come materia prima per far riscoprire al pubblico un’arte antica, un lavoro, utile e buono, come quello di lavorare la lana. Ad aprire la sfilata presentata da Emi Baronchelli è stata la musica dei Two of Us che ha fatto eco ad una breve introduzione di Roberto Consolati titolare della Mondial e poi, per quasi due ore sei splendide modelle ingaggiate dall’agenzia Anthony Le Models con make-up di Borana Vane e acconciature dallo staff Scuola Educo di Brescia, hanno mostrato i modelli realizzati con i filati della “casa”. L’evento alla Mondial, un’azienda leader bresciana, da tanti anni impegnata con successo nel settore del filato, ha voluto essere soprattutto un suggerimento ed uno stimolo a tutti i presenti, senza distinzione di sesso o di età a ricreare con le proprie mani i capi presentati in passerella, con il supporto delle bellissime riviste che Mondial pubblica periodicamente; riccamente illustrate con foto, modelli ed istruzioni per realizzare con creatività senza limiti, abbinamenti fashion, trasformando la materia prima, il filato, come avviene da tempo immemorabile, in ogni angolo della terra, in capolavori “fatti a mano” di abbigliamento caldo e confortevole, come può essere a tutte le latitudini, un bel capo di lana o di cotone. 70


vignetta del mese

“Spesso mi sento un povero Cristo, ma quando mi guardo intorno mi consolo�

LE FRAS I DEL MEC

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EVENT WISE BOUTIQUE FLOWER POWER FASHION SHOW Sabato 15 Marzo Wise Boutique di Desenzano ha ospitato il flower power fashion show con la collaborazione di QI Clubbing per la parte artistica e musicale. In anteprima la presentazione dei capi primavera-estate 2014 I gentili ospiti sono stati deliziati dal vino della cantina Costaripa e dal cibo firmato QI. WISE BOUTIQUE Piazza Malvezzi, 26 - Desenzano del Garda

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Ovvero la domanda che ci poniamo: sostituendo le classiche lampade ad incandescenza con i Led, il risparmio energetico è reale?

Nelle numerose installazioni che facciamo nuove, si inseriscono or mai i Led , una fonte luminosa che a minor consumo ci fa, farà rispar miare sulla bolletta del gestore .. Ma le domande che ci pongono sono importanti a cui dobbiamo dare una risposta, in quanto la sostituzione a delle tradizionali lampade convenzionali, comporta un aumento di prezzo dell’impianto d’illuminazione. Il primo di tutti è l’indubbio rispar mio energetico: le lampade a led di ultima generazione, messe sul mercato da aziende leader nel settore dell’illuminazione, hanno altissime prestazioni a bassissimo consumo. COSA SONO I LED Il Led è un componente elettronico che, al passag gio di una minima corrente, emette una luce priva di infrarossi ed ultravioletti, ( ecco perchè non attira la mag gior parte delle specie di insetti, sensibili agli ultavioletti ), accendendosi immediatamente. La tecnologia LED (Light-Emitting Diodes) rappresenta l’evoluzione dell’illuminazione allo stato solido, in cui la generazione della luce è ottenuta mediante semiconduttori anziché utilizzando un filamento o un gas. L’illuminazione LED è più efficiente dal punto di vista energetico, ha una durata mag giore ed è più sostenibile. Inoltre consente innovative e creative soluzioni di utilizzo che integrano la luce nelle nostre case, nelle automobili, nei negozi e nelle città. Fino alla seconda metà degli anni ‘90 i LED erano concepiti solamente per la segnalazione e l’isolamento dei segnali. Con il tempo si capì che l’utilizzo dei LED poteva andare oltre: In effetti potevano essere usati per l’illuminazione. Alcuni dei principali produttori di LED di potenza di alta gamma sono: Seoul Semiconductor, Nichia, Cree, Osram Opto Semiconductor, Philips (Luxeon)... Dalla evoluzione del componente (è recente infatti la nascita del Led bianco nato dalla fusione delle polveri del Led Blu, del Led Rosso e del Led Verde) si è giunti ad ottenere un’alta efficienza nella luminosità, riuscendo così ad illuminare, con bassa potenza impegnata, ambienti industriali e civili. I LED sono destinati, nel tempo, a sostituire via via le lampade tradizionali ad incandescenza e le lampade a fluorescenza. I LED sono molto versatili e possono essere accesi e regolati con relativa facilità, si adattano grazie alle ridotte dimensioni, e alle diverse tecnologie, ad illuminare zone e luoghi ove con tecnologie tradizionali non sarebbe fattibile.

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RISPARMIO ENERGETICO Confrontato con fonti di illuminazione tradizionali il rispar mio ottenuto utilizzando l’illuminazione a LED è di circa il 93% rispetto alle lampade ad Incandescenza - 90% rispetto alle lampada Alogene - 70% rispetto alle lampade a Ioduri metallici - 66% rispetto alle lampade Fluorescenti. Nel peg gior confronto possibile, ossia con le lampade a scarica (quelle usate per le illuminazioni pubbliche e negli impianti sportivi), il rapporto e di circa 1/3. In pratica a fronte di un consumo ipotetico di 30W, a parità di illuminazione, il led consumerà solo 10W. Confrontato con le lampade a filamento il rapporto sale a 1/10, ossia a fronte di un consumo ipotetico di 100W il led consumerà solo 10W. Il vantag gio è immenso specialmente dove l’illuminazione è senza soluzione di continuità (es. gallerie, ospedali, sottopassi, ecc…), con notevole riduzione dei costi di esercizio e gestione. Facciamo un piccolo esempio di una famiglia con un consumo medio annuo di 5000kWh, di cui 1500kWh utilizzati per l’ illuminazione (considerando lampade ad incandescenza ). Il rispar mio può arrivare a circa 1350kWh, consentendo da subito un rispar mio sulla bolletta ed il rientro nelle fasce di prezzo più vantag giose. DURATA I LED mantengono il 70% dell’emissione luminosa iniziale ancora dopo 50.000 ore, secondo gli standard EN50107. Con ciò non è detto che bisogna necessariamente sostituirli dopo tale periodo, se tale riduzione non crea eccessivi fastidi si possono tranquillamente utilizzare fino alla completa perdita di luminosità, stimata in 100.000 ore. Confrontando la durata dei led rispetto alle lampade tradizionali notiamo che: La vita media di una lampadina a filamento e di circa 1000/1500 ore - di una lampada a scarica è di 4.000 ore circa – di una lampada fluorescente è di 6.000 ore. E’ inutile dire che la differenza è abissale, considerando 8 ore di funzionamento medio giornaliero per tutto l’anno, una lampada a led durerà circa 17 Anni. Considerando le durate dette prima, nei 17 anni di durata dei led quante lampade tradizionali avremmo dovuto sostituire ? (già questo ci ripaga totalmente dell’ acquisto). ALTA EFFICIENZA LUMINOSA L’efficienza luminosa di una sorgente di luce è il rapporto tra il flusso luminoso e la potenza in ingresso. Dimensionalmente è espressa in lumen/watt. Il flusso luminoso è definito in base alla percezione sog gettiva dell’occhio umano medio e corrisponde ad una particolare cur va all’interno dello spettro della luce visibile. Una lampadina emette radiazioni anche al di fuori della banda visibile, in genere nell’infrarosso e nell’ultravioletto, che non contribuiscono alla sensazione di luminosità. Una lampada ha una mag giore efficienza luminosa quanto più è in grado di emettere uno spettro adatto alla percezione umana. Attualmente i led hanno un efficienza luminosa fino a 120 lm/W, rispetto ai: 13 lm/W delle lampade ad incandescenza - 16 lm/W per le alogene - 50 lm/W per le fluorescenti. NON INQUINA E NON CONTIENE SOSTANZE PERICOLOSE Il led contiene polvere di silicio, non contiene gas nocivi alla salute e non ha sostanze tossiche, a differenza delle fluorescenti e delle lampade a scarica (alogenuri metallici e vapori di sodio). Totale assenza di inquinamento luminoso; il led brilla, ma non satura l’ambiente. Zero sono le emissioni di rag gi U.V. che in via generale sono dannosi per l’uomo per lunghe esposizioni nel tempo. Zero sono anche le emissioni di rag gi I.R., dannosi per gli occhi per esposizioni dirette. Tali emissioni sono molto dannose anche per il commercio del tessile e del pellame, materiali questi molto sensibili ai rag gi U.V. Perdita di brillantezza dei colori e sclerotizzazione dei materiali, in particolare quelli naturali e quindi più pregiati, sono spesso l’inevitabile conseguenza di una lunga esposizione alla luce artificiale: un motivo in più per utilizzare i Led nell’illuminazione dei locali commerciali. I LED NON EMETTONO LUCE CALDA I LED generano calore, ma lo trattengono al loro interno, difatti l’ involucro è in grado di controllare il calore generato e di smaltirlo verso dissipatori esterni. La potenza usata viene così impiegata al meglio per l’illuminazione, ottimizzando l’efficienza. La temperatura media raramente è superiore a 50°. I led possono quindi essere installati a contatto con legno, plastica, e tutti quei materiali che temono l’eccessivo calore. Notevole può rivelarsi il rispar mio nel climatizzare un

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ambiente molto illuminato: Infatti una lampada ad incandescenza o alogena produce una notevole quantità di calore disperso nell’ ambiente e nor malmente, quando si eseguono dei calcoli per la progettazione di un impianto di climatizzazione, viene considerata come una fonte di calore da abbattere di circa 75 W. L’equivalente fonte di luce, ma a LED, viene valutata con margine ridondante a circa 15 W. Di conseguenza la potenza da utilizzare per il raffreddamento dell’ ambiente, ed il relativo costo, saranno notevolmente ridotti. ASSENZA DI MANUTENZIONE I costi di manutenzione degli apparati di illuminazione a LED sono stimati nell’ordine di un centesimo rispetto agli impianti al sodio attualmente in uso, quindi praticamente NULLI. COMPATIBILITA’ CON TUTTI GLI ATTACHI Le tipologie di led in commercio sono compatibili con dimensioni / attacchi / tensioni di alimentazione esistenti: basta svitare ed avvitare, sfilare ed infilare al posto delle altre lampade! ECCELLENTE RESA CROMATICA L’indice di resa cromatica generale Ra, o Color Rendering Index (CRI), ci dice in che modo una sorgente è in grado di riprodurre il colore di un og getto da essa illuminato. Illuminando un og getto colorato (rosso per esempio) con due sorgenti diverse, caratterizzate da Ra differente, si può notare come il colore apparirà leg ger mente differente a seconda della sorgente che lo illumina. In genere i LED bianchi hanno un indice di resa del colore di 60-70, sia a 3200K che a 5500K. I War m White hanno un indice di resa del colore di 90+, simile a quello delle lampade a incandescenza, con un rendering colorimetrico eccellente.

Prosegue sul prossimo numero...

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LO SCULTORE Osteria & Caffè, Cotoletteria Lo Scultore è un ristorante nel cuore del centro storico di Brescia, in Via Carlo Cattaneo a 100 metri dal Duomo e 50 metri dal Capitolium. Il ristorante offre pranzi di lavoro e alla carta dal lunedì al venerdì e dal lunedì al sabato ogni sera. La cucina è impostata solo su ricette proprie del ristorante con prodotti selezionati e solo freschi, un occhio di riguardo per la carne, i filetti, le tagliate argentine, costate o tartare di manzo, ma anche tagliate o tartare di tonno fresco, senza trascurare i primi, tra cui gli ottimi risotti che cambiano di scelta con le stagioni e ser viti anche singolar mente, o le caramelle al brasato e pancetta croccante, per arrivare alle pappardelle tartufate con sbrisolona al bagoss. Il suo punto di forza resta comunque la “Cotoletteria”, classica milanese battuta ad orecchia di elefante (circa 30 cm di diametro) ser vita semplice o con svariate farciture, ad esempio La Veneta con asiago e trevigiano, o la Caraibi con Lime, menta e primosale, ma ne abbiamo per tutti i gusti. Lo Scultore è un ambiente caldo e confortevole dove passare serate piacevoli, coccolati dal personale, gustare oltre ai cibi selezionati, anche gustosi dessert fatti in casa, con un’ampia scelta di vini ricercati, bianchi, rossi ed una proposta di Bollicine dal meglio della Franciacorta agli champagne francesi.

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RICETTA DEL MESE “Ganassino” di vitello glassato al Barolo

e patata schiacciata al mascarpone e parmigiano stravecchio Chef Giovanni Chiodaroli Ristorante EN PLEIN AIR, Vicolo dell’Aria, 6 - Brescia.

INGREDIENTI per 4 persone

4 guance di vitello di media grandezza Burro 1 bicchiere di vino bianco 2 Patate medio-grandi ½ bottiglia di Barolo ½ bicchiere di marsala 1 cucchiaio di mascarpone 1 carota Una manciata di parmigiano 1 cipolla ½ bicchiere di latte 1 gambo di sedano Spezie e aromi a piacere (alloro, ginepro, chiodi di garofano,…)

PREPARAZIONE Lavare e tagliare a pezzettini le verdure, soffriggerle con una noce di burro, a fiamma bassa, in una pentola abbastanza capiente, aggiungere spezie, aromi e sfumare con il marsala. Aggiungervi le guance di vitello, precedentemente infarinate e rosolate a parte in poco olio extravergine. Salare, pepare e coprire con il vino rosso ed il vino bianco, se necessario aggiungere dell’acqua tiepida in modo da coprire completamente le guance. Cuocere a fiamma dolce per almeno un paio di ore, fino a che le guance non saranno morbide. A parte, filtrare con un colino i liquidi di cottura, e, se necessario, farli ridurre sul fuoco, prolungandone l’ebollizione. A parte bollire le patate in acqua salata, schiacciarle, e mantecarle sul fuoco con burro, mascarpone e una manciata di parmigiano. Comporre il piatto avendo cura di rendere la salsa molto cremosa e fluida.

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A PROPOSITO DI... CELIAChIA

Intervista a Gabriele Rubini Lei, 27 anni, ideatrice e organizzatrice di eventi internazionali di successo. Lui, 30 anni, da ex r ugbista a cuoco fino a diventare conduttore televisivo. Mariapia Gandossi inter vista Chef Rubio, cuoco del momento che ha avuto il mag gior successo grazie ad un for mat televisivo ispirato al suo stile di vita gipsy. Ma mai nessuno aveva osato chiedere a Rubio i suoi pensieri sulla cucina senza glutine ma l'audacia degli organizzatori del Gluten Free Expo non conosce limiti. Abbiamo notato che nelle inter viste che hai rilasciato si parla poco del senza glutine. Quanto spazio occupa la cucina gluten free nel tuo lavoro? G.R. "Quotidianamente ho a che fare con la cucina senza glutine. Non bisogna pensare al senza glutine in senso restrittivo. Cucinando a tuttotondo si ha sempre a che fare con il senza glutine: per esempio sostituendo come addensante l'amido di mais alla farina di fr umento un piatto si trasfor ma da con a senza glutine." Quanto e quale spazio è stato dedicato alla cucina gluten free all'ALMA? Pensi ci sia bisogno di dedicare più o meno tempo? G.R. "All'ALMA abbiamo fatto lezioni che prevedevano un'infarinatura sulla cucina senza glutine: dalle paste ripiene fatte con farina di mais fino ad altri prodotti. Il tempo lo deve trovare ogni chef a seconda dell'interesse che ha nell'argomento. Non ci devono essere obblighi, cucinare è un modo per esprimere il proprio io e se nello chef non è compreso “l'io del senza glutine” non bisogna fargliene una colpa."

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Tu hai viag giato molto anche all'estero. Hai mai avto contatti con la cucina senza glutine? G.R. "Giappone, Cina e Corea sono luoghi dove non c'è la coltura del fr umento quindi i loro piatti sono per lo più privi di glutine. Basta pensare alla soba, pasta giapponese 100% grano saraceno e agli spaghetti di riso o soia" Cosa pensi che l'Italia abbia da imparare dalla cucina gluten free estera? G.R. "L'Italia deve imparare molto da qualsiasi tipo di cucina. Molto spesso ci ritroviamo ad essere troppo conser vatori. Bisogna crescere ed ampliare il proprio rag gio d'azione." Hai un piatto senza glutine che preferisci cucinare? G.R. "In generale non ho un piatto che preferisco cucinare, quindi nemmeno un piatto senza glutine. Piatto gluten free preferito da mangiare? Il castagnaccio" A tuo parere qual è il piatto della tradizione italiana più difficile da proporre nella versione senza glutine? G.R. "Un piatto della tradizione nasce e muore con gli ingredienti della tradizione. Se non c'è di base una ricetta senza glutine deve cambiare identità. La carbonara non deve essere fatta con gli spaghetti di riso, in quel caso si può chiamare piatto di spaghetti di riso con guanciale e uova"

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Pensi che in Italia possa nascere (e svilupparsi) il mercato dello street food gluten free? G.R. "Il mercato dello street food all'estero ha già l'attenzione verso il cliente celiaco. Dal St Lawrence Market di Toronto ai centri commerciali di Perth, si trova ovunque un piatto gluten free. In Italia? O una persona si mette nel mercato per vera passione ed esperienza personale oppure si tratterebbe dell'ennesima speculazione nei confronti di persone che hanno una dieta diversa".

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La Chicca Io lo faccio innamorare

Il problematico di tipo 6 Grazie al cielo questa tipologia di problematici non è particolarmente negativa, ma sicuramente è sner vante per la vostra pazienza. Il sesto tipo è “lo zerbino” quella for ma di uomo, se così si può definire, che vi accontenta in tutto. L’uomo zerbino fa quasi tenerezza, non conosce il significato della parola NO. E’ un continuo di complimenti, accondiscendenze e paroline dolci, riesce sempre ad accontentar vi e a dar vi ciò che volete, tanto meglio se è di buona famiglia, nel caso foste delle ar rampicatrici sociali o necessitiate di un guardaroba nuovo. Sembrerò cattiva, purtroppo è meglio essere un po’ egoiste nella vita se si vuole arrivare ai propri scopi. Lo zerbino è facilmente riconoscibile, è il classico personaggio che fa ogni cosa gli chiediate, quello che vi por ta ovunque vogliate, quello che si sottomette nel vero senso della parola ad ogni vostra esig enza. Vi accompagna anche dall’ estetista per fare la ceretta all’inguine se volete e vi aspetterà nella stanza accanto sperando che lo strazio che state subendo sia per lui e per essere pronte al rapporto sessuale che lui sta bramando da tempo. Sicuramente voi quella sera incontrerete qualcuno d’interessante e vi farete accompagnare a casa dall’altro, dovesse accadere qualcosa col nuovo incontro almeno la ceretta è stata fatta! Sarà sempre preso in giro dagli amici che commenteranno i suoi racconti dicendo che è un pirla a continuare a frequentarvi se da parte vostra non è scattato nemmeno un bacio. Quindi siate pronte a difendere la vostra posizione con

le persone che lo circondano. Vi guarderà come un cucciolo di cocker… occhi sognanti e pieni di speranza. Se siete convinte di voler ridurre così un uomo la strategia è un po’ come quella della tossicodipendenza. Dategli tutto e subito, fatelo sentire l’uomo più importante del mondo facendolo aprire totalmente con voi e cercando di fargli capire che ogni lato più nascosto del suo carattere vi piace da impazzire. Povero fesso, cadrà come una pera cotta! Non dimenticate mai la solita tattica della “carota e bastone” questa è la base per conquistare ogni tipologia di uomo! Uno zuccherino e poco dopo una bella bastonata. Siate il suo punto di riferimento così avrà piena fiducia in voi, fategli qualche sorpresina senza esagerare; sarà lui, alla lunga, a farvi delle sorprese incredibili! Sia ben chiaro sin dall’inizio, se siete davvero intenzionate ad avere di fianco una persona del genere armatevi di pazienza, non sarà tutto sereno, vi starà incollato come se lo aveste cosparso di c o l l a b o s t i k e ve l o foste appiccicato a d d o s s o. S a r à d u r a scollarselo. In tal caso il modo migliore è quello di munir vi del super elimina colla, lo trovate in ferramenta!

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Amici di Zampa Ricetta per un cane Felice Carissimi amici di zampa, Questo mese introduciamo il tema del benessere. A volte per rendere il nostro cane sereno, non s e r vo n o c o r s i d i e d u c a z i o n e o p a s s e g g i a t e lunghissime ed estenuanti, basta imparare a rispettare le sue esigenze psicofisiche, ponendo attenzione a piccoli elementi di grande impor tanza. La difficoltà sta nel metterli in pratica ogni giorno perché diano frutti... 1 Famiglia. I c a n i s o n o a n i m a l i s o c i a l i c h e v ivo n o i n branco. Il branco è costituito dalla famiglia. Quindi vivere in casa ed essere parte della nostra famiglia è fondamentale. 2 Dormire. Studi dimostrano che un cane sano, deve dormire almeno 17 ore al giorno*. La cuccia ideale, per un buon sonno, deve essere abbastanza grande da per mettergli di dor mire completamente allungato e leggermente sollevata da terra. 3 Dare la possibilità di scegliere. Per nessun essere vivente è piacevole vivere tediato da comandi regole e costrizioni, anche il cane, è bene che abbia la possibilità di fare delle piccole scelte quotidiane. Ad esempio, se abbiamo dei bambini, dobbiamo creare una zona franca per il cane dove possa scegliere di rifugiarsi quando si stanca di giocare. 4 Annusare. L’universo dei cani è fatto di odori, si potrebbe dire che vedono i colori attraverso il naso. Quando andiamo in passeg giata è doveroso concedergli di fiutare, senza tirarli o strattonarli con il guinzaglio. I nostri amici quadr upedi hanno bisogno di annusare anche i “bisogni” dei loro simili perché in essi ci sono i feromoni, “sostanze bio-chimiche” che conteng ono una miriade di informazioni socialmente utili. 5 Non punire comportamenti istintivi ma offrire un’alternativa. 88

Quante volte abbiamo sg ridato il cane che dopo il bagnetto si rotolava in una carcassa maleodorante? Si tratta di un comportamento naturale e non di un “dispetto” alla nostra esigenza di igiene. Questo, come altri, fanno parte del gr uppo dei comportamenti istintivi, ch e n o n d e vo n o m a i e s s e r p u n i t i ( s a r e b b e c o m e s g r i d a r e u n n e o n a t o ch e f a p i p ì n e l pannolino). In alternativa possiamo propor re un comportamento diverso ad esempio, offrirgli un gioco, un bocconcino o una bella corsetta insieme. 6 Curvare. Pe n s i a m o a d u e c a n i ch e s i i n c o n t r a n o … l i ve d i a m o c a m m i n a r e l e n t i i n u n a p i c c o l a cur va, un semicerchio e una bella annusata … al posteriore. Questo è il modo cor retto per a p p r o ccia r e u n p r o p r io s im i le o avvicin a r e qualcosa di nuovo. Per rispettare questa esigenza non dobbiamo fare altro che assecondare il loro comportamento naturale, effettuando anche noi una piccola curva prima di avvicinarci a qualcosa o qualcuno di sconosciuto. 7 Incontrare altri cani. Tutti gli animali sociali hanno la necessità di incontrare i propri simili, e per quanto siano felici di stare in nostra compagnia, è bene che abbiano rappor ti intraspecifici. Dimenticate le vecchie credenze sul fatto che i maschi si odiano, (non sono così autolesionisti), attaccare un altro cane col rischio di farsi del male, non rientra nelle loro necessità etologiche. Generalmente l’atteg giamento di ag g redire, soprattutto al guinzaglio, è un comportamento appreso. ** 8 Stimolare la mente del nostro cane. Po r t a r l o s e m p r e a l s o l i t o p a r ch e t t o s o t t o casa, spesso non è sufficiente. Nuovi luoghi e nuove cose stimolano il cervello ed aumentano la capacità di adattarsi alle future situazioni. Non è necessario prendere la macchina e fare


Evelina Dog Beauty Contest: Invia la foto del tuo beniamino a 4 zampe a ufficiografico@bresciaup.it La più diver tente ver rà scelta e pubblicata sul prossimo numero! chilometri per per mettere al nostro cane di conoscere posti nuovi, basta cambiare di poco il solito percorso o consentirgli di annusare il g arage o l’appar tamento dei nostri amici. Questo tipo di attività è molto più g ratificante e stancante rispetto al rincor rere stereotipato della pallina nel parco. 9 Prevenire malattie e controllare che lo stato di salute sia buono. Fare controlli periodici dal veterinario, soprattutto se lo vedete più nervoso o agitato del nor male. Un altro trucco per garantire una vita sana è quello d i m a n g i a r e b e n e, p e r p r e v i e n e i problemi leg ati a digestione ed alle allergie. Dare la pappa almeno 2 volte al gior no, evita che il cane troppo affamato si abbuffi, con il rischio di una torsione dello stomaco.

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10 Pettorina e guinzaglio lungo. Pe t t o r i n a p e r ch é c o m e a b b i a m o visto nell’ar ticolo di febbraio, è lo str umento più sano ed efficace. Il guinzaglio lungo perché gli per mette di annusare il mondo di odori attorno a lui. Se consentiamo al cane di esplorare con un po’ di agio, la necessità di tirare al guinzaglio si riduce moltissimo. Carissimi amici non mi rimane che augurarvi buon lavoro!!! *”Lo sress nel cane” Martina Nagel Clarissa v, Reinhardt (pag 66). **se il vostro cane ha imparato ad odiare i propri simili, non improvvisate chiedete ad un esperto di aiutarvi a risolvere il problema. Dott.ssa Margherita Gaspari margherita.gaspari@gmail.com

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Coco et La vie en Rose Care lettrici di Bresciaup, eccoci arrivate a Marzo: siete pronte ad accogliere la Primavera? Dopo l'anteprima pubblicata a Febbraio su quattro tendenze di questa PE2014, eccovi un'altra carrellata di must-have per la prossima stagione.

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Potete scrivere alla redazione di BresciaUp o a me direttamente se siete interessate a specifiche proposte di styling e shopping riguardanti un trend in particolare. Sarei felice di ricevere un vostro riscontro!

Outfit del mese Valeria indossa: Bomber Asos, Jeans Anama, Clutch Asos, DecollĂŠtĂŠs Zalando. A prestissimo! Bisous Coco Valeria Arizzi Fashion Blogger & Personal Stylist Coco et La vie en rose www.cocoetlavieenrose.com valearizzi@hotmail.it 91


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Antonella bolpagni

Photographer: Elias Francesco

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del mese

Antonella bolpagni Ciao, mi chiamo Antonella sono una ragazza solare ed amo ballare. Lavoro come ballerina in un importante locale a Brescia il Dietro Le Quinte. Amo la fotografia e sto studiando alla Bcm a Milano come Makeup Artist.

Photographer: Elias Francesco



OROSCOPO del mese

Ariete: Lo spostamento di Venere dal Capricorno in Acquario, che avverrà durante le prime giornate del mese, e Mercurio nello stesso segno, contribuiranno a rasserenare un’atmosfera ancora piuttosto nervosa. In famiglia, a causa di vecchi dissapori o di discussioni per i soldi, faticherai un po' a trovare l’accordo, ma alla fine la spunterai tu. Vita sociale più vivace: non mancheranno le occasioni per divertirti. Toro: Questo mese dovrai fronteggiare un po' di nervosismo in casa o con gli amici. Fino al diciassette Mercurio sarà in Acquario, e da questa posizione potrebbe creare equivoci e incomprensioni. Ma si tratterà di screzi di breve durata, perché in seguito il pianeta sarà in Pesci, da dove si incaricherà di rasserenare l’atmosfera. Dal diciassette starai meglio e avrai voglia di divertimento e di svago. Il mese finisce molto meglio di come era iniziato... Gemelli: Grinta, forza decisionale, voglia di girare pagina, di accogliere novità un po’ in tutti i settori della tua vita. Questo potrebbe essere davvero il mese della rinascita e del risveglio di primavera: ricordati però di assecondare anche il ritmo delle stelle, che prevede una prima parte del mese lucida e attenta, mentre durante la seconda la tua lucidità potrebbe offuscarsi. La grinta e la voglia di cambiare però rimarranno immutate per tutto il tempo! Cancro: Rispetto al periodo precedente, questo mese potrebbe essere più tranquillo, anche se le tensioni non scompariranno del tutto. Purtroppo Marte è sempre ostile, e lo rimarrà fino a luglio. Quindi, fa scorta di pazienza con parenti serpenti e amici invadenti, e se proprio non riesci a rimanere zitto, chiarisci e gira pagina. Fatti rispettare, se vuoi. L’importante è non rimuginare! Dal 17 l’atmosfera sarà più tranquilla, e potrai pensare anche al piacere e al divertimento!

Leone: Avrai una grande determinazione che a tratti potrebbe trasformarsi in aggressività, ma soltanto se qualcuno o qualcosa ti farà irritare. Occhio alle relazioni interpersonali: Venere sarà dispettosa dal 5 in poi, Mercurio ti infastidirà dall’inizio del mese fino al 17. Questi transiti potrebbero indicare momenti di incertezza o discussioni in famiglia, negli affetti, tra gli amici o comunque con le persone che tratti ogni giorno per i più svariati motivi. L’atmosfera inizierà ad alleggerirsi da metà mese. Vergine: Buon principio di mese. Sarai sereno, soddisfatto di alcuni traguardi, e desideroso di raggiungere ulteriori mete, programmando la tua vita in base alle tue esigenze personali. Purtroppo non sempre si può prevedere tutto: dal 17 Mercurio in opposizione segnala alcuni imprevisti che potrebbero costringerti a rivedere la tabella delle tue priorità. Non prendertela: se ti innervosisci rischi anche di discutere con chi ti circonda! Ti rifarai in fretta. Bilancia: Ti aspettano momenti piacevoli e sereni, e potrai finalmente recuperare un po' di serenità, se nel periodo precedente c’erano

stati problemi. Sarà un ottimo mese per espandere il giro delle tue amicizie, per uscire, viaggiare o fare la pace con un parente o un amico, sempre se avevi litigato. Insomma, rilassati e se rimangono ancora questioni in sospeso... Rimandale e goditi la tua tranquillità! Hai bisogno davvero di relax e pace.

Scorpione: Un pizzico di irritazione di sottofondo caratterizza il principio di questo mese. Probabilmente si tratta di un battibecco,

forse una discussione iniziata in precedenza ma non affrontata seriamente. Risolvi quello che ti turba senza dubbi. Dal 17 in poi Mercurio sarà tuo alleato e ti promette situazioni più scorrevoli, divertimento e allegria, almeno con gli amici.

Saggittario: Inizio mese frizzante e allegro. Avrai una gran voglia di divertimento, di godere la vita, di regalarti momenti spensierati. Sei davvero stanco dei problemi, delle tensioni e del passato. È il momento giusto per girare pagina ma soprattutto per viaggiare o fare qualcosa di diverso dal solito. E se dal 17 in poi per colpa di Mercurio in Pesci qualche tensione familiare dovesse affiorare, ricordati, e ricorda agli altri, che nessuno è perfetto.

Capricorno: Un pizzico di tensione percorre questo mese. Forse si tratta di situazioni che vorresti cambiare, o di persone che

non vogliono ragionare. Ma tu non ti darai per vinto. Dal 17, grazie all’ottimo aspetto che Mercurio formerà con il tuo segno dai Pesci, dove è presente anche Nettuno, potresti intuire parecchie cose. E scoprire il modo giusto per realizzare quello che vuoi o decidere di accettare le persone per come sono...

Acquario: Ottima apertura e ottima chiusura di mese. Questo mese potrebbe riservarti sorprese molto belle, di sicuro ci sarà un clima più sereno di quello che hai vissuto in precedenza in famiglia o con gli amici. Merito di Mercurio, che sarà in Acquario fino al 17, e merito di Venere, che sarà sempre nel tuo segno dal 5 in poi. Ottimo periodo per viaggiare, conoscere gente, fare la pace dopo una discussione!

Pesci: Un mese sostanzialmente sereno! Per molti di voi sarà il tempo di festeggiare: il compleanno, ma

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non solo. Potrebbero esserci delle buone notizie, in diversi ambiti, che rallegreranno l’atmosfera. Il periodo migliore per viaggiare, conoscere gente, divertirti e chiarire (in caso di tensioni familiari) è quello che inizia il 17, quando Mercurio passerà nel tuo segno.


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