Riflessioni (a voce alta) su Santa Caterina

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RFLESSIONI (a voce alta) SU SANTA CATERINA Treviso, 29-1-2015

Tutti conoscete la passione e la convinzione con cui la nostra associazione difende i “beni comuni”, anche minori come i fossi o le siepi, dallo scempio che viene quotidianamente fatto dalle amministrazioni in spregio di dettati costituzionali e pertanto mi permetto alcune osservazioni sul tema che sta animando il dibattito culturale di Treviso cioè l'uso del Museo di Santa Caterina per le mostre temporanee di “Linea d'ombra” per evidenziare alcuni dubbi su cui chiedo una vostra riflessione. 1. M.p.P. = Metodo poco Partecipato Riteniamo fortemente censurabile il metodo con cui l'amministrazione m&C1 sta gestendo la vicenda Santa Caterina perché c'è una totale ed assoluta opacità non solo nei confronti dei cittadini elettori, ma anche nei confronti dei consiglieri comunali della stessa maggioranza. Le finalità e gli obiettivi di simili decisioni in campo “culturale” con investimenti molto rilevanti per questo periodo di crisi, meriterebbero ben altro dibattito e ben altra partecipazione, se non altro per dar conto di quanto di pensa di fare. E' incomprensibile che simili scelte siano appannaggio di un gruppo di politici, che gestiscono la questione come fosse “cosa loro”, chiedendo fiducia ed obbedienza al popolino, che serve quando si devono fare i grandi discorsi degli Stati Generali... Oltretutto riteniamo che dovrebbe sussistere un problema “politico” per la maggioranza di centro-centro-sinistra perché nei programmi elettorali non vi è traccia di simili scelte. 2. Competenza sulle “Grandi Mostre” L'idea di rivitalizzare la città di Treviso con grandi mostre non è è né un'idea nuova, né una scelta che darà frutti duraturi a livello di politica culturale di base. E' chiaro ed ovvio a tutti che la gestione di questo tipo di mostre interessa ben piu' l'assessorato alle Attività Produttive che l'assessorato alla Cultura! La volontà è di attirare i mitici turisti nella città di Treviso usando un pifferaio magico che si chiama Marco Goldin, che torna come figliol prodigo dopo essere stato cacciato del Presidentissimo di Cassamarca. Questa scelta “risponde” alle aspettative di commercianti e albergatori del centro che sperano di riavere le interminabili code del passato con annessa vendita di cicchetti, brioche e souvenir; è tutto legittimo e chiaro, ma tutto questo c'entra con la Cultura?? L'Assessore Franchin, che avrebbe il compito di interessarsi di questo settore, cosa pensa? Cosa puo' dire per spiegare simili scelte?? 3. Cultura diffusa L'idea di rivitalizzare la città di Treviso con “grandi mostre” non è né un'idea nuova, né una scelta che darà frutti duraturi a livello di politica culturale di base, secondo il nostro modesto parere. 1 m&C = manildo & Camolui, come dice Berto in-150128-santa-caterina.doc

ITALIA NOSTRA sezione di Treviso – c/o Scuderie di Palazzo Bomben-Caotorta, via Cornarotta – 31100 Treviso email treviso@italianostra.org

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E' un'idea “vecchia” almeno quanto il gerontocrate che ancora sopravvive tutt'oggi in Fondazione Cassamarca: non un gran biglietto da visita... Certamente si dirà che una serie di grandi mostre avrà un effetto “volano” per il resto della cultura minore, ma per ora l'unico effetto reale è che le poche risorse vengono tutte drenate da questa mostra ed anche i contributi privati si concentreranno su questo, lasciando il deserto dei tartari per attività diverse con molta maggiore efficacia a livello territoriale e culturale in senso ampio. Non siamo contro le grandi mostre, siamo contrari una gestione che dà tutto alle grandi mostre: è ben diverso... 4. Museo di Santa Caterina L'idea di usare il museo di Santa Caterina è sbagliata, anche se non conosciamo nel dettaglio i motivi dell'Amministrazione m&C, soprattutto perché si “invade” un museo che merita di essere migliorato, eliminando l'uso come auditorium della chiesa per valorizzare il ciclo di Sant'Orsola di Tomaso da Modena2. Le grandi mostre si possono fare in altri spazi: villa Margherita oppure il Bailo oppure altri “buchi neri” dove sarebbe anche piu' agevole intervenire in modo veloce per gli impianti di condizionamento necessari a queste mostre. Immaginare di rendere il museo di Santa Caterina un luogo adatto per mostre temporanee con prestiti è impresa ardua, che dovrà anche contemperare le problematiche di conservazione dell'edificio storico da condividere con la Soprintendenza, che, crediamo, non potrà chiudere gli occhi... Vale la pena impostare un simile progetto solo per essere in pieno centro storico e poter ammirare le code di turisti in attesa di ingressi, sfamati con “pasta e fasioi” e prosecchino della Confcommercio?? Si tratta di un vero e proprio insulto al buon senso, soprattutto se pensiamo che abbiamo 130 opere di Arturo Martini in deposito, che farebbero da sole la fortuna di qualsiasi piccolo museo con un minimo di inventiva!! Su questo appoggiamo in pieno l'iniziativa del comitato “Santa Caterina Bene Comune”, ma ricordiamo che la nuova amministrazione si è fatta eleggere con una lista, che mi pare si chiamasse “Treviso Bene Comune”: qualche discrasia ci deve essere... 5. Polemiche sterili Paventiamo il grande rischio di vedere tutta la questione ridursi ad una sterile polemica “Goldin SI'/Goldin NO”, che è un tema che ci vedrà sicuramente perdenti in una città conservatrice e provinciale come Treviso.

2 vedi nostra lettera all'assessore del novembre 2014 con altre associazioni in-150128-santa-caterina.doc

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Noi, come associazione, siamo a favore del ritorno di Marco Goldin a Treviso3, come siamo favorevoli a tutte le iniziative di chi abbia numeri ed idee e sia magari in grado di soddisfare i nostri pigri commercianti/albergatori, ma vorremmo che queste iniziative fossero principalmente gestite con fondi privati senza intaccare risorse pubbliche. I soldi e gli spazi siano privati e non si chieda di avere trattamenti di favore che vengono negati a tutte le altre realtà che fanno “piccole mostre”, ma che fanno crescere una città vera!! Le “grandi mostre” sono uno specchietto per molte allodole, ma abbiamo visto che lasciano solo … ombre, anzi linee d'ombra. Sulla qualità delle “grandi mostre” abbiamo la nostra opinione, che crediamo minoritaria rispetto al trevigiano medio, ma non vogliamo imporre la nostra visione. Si facciamo pure con tutti i loro pregi ed i loro difetti, ma senza fare danni. Sappiamo bene che la macchina organizzativa di organizzazioni come quella di Goldin sono efficienti ed in grado di attirare molti visitatori, indipendentemente da cosa si espone: è questione di marketing. “Da Ciardi ad Asterix passando per Ramsete II” non è la mostra che ci appassiona, ma invece potrebbe essere un'idea per chi si inventa queste mostre, mettendo in evidenza piu' la fantasia che la competenza curatoriale. Non possiamo avere piu' i quadri di Detroit?? Poco importa, metteremo qualcos'altro di “appetitoso” e creeremo un evento che porterà numeri... Venderemo panini e prosecco, magari con nuovi arrivi in aeroporto e molti soggiorni in albergo.4 “Tutto bello, bellissimo... “ ma lasciamolo fare a chi di pavoneggia con il milione di visitatori e offre camomilla ai suoi critici. Noi ricordiamo solo che gli eletti5 sono stati eletti con altre aspettative rispetto al Medioevo leghista e riteniamo che l'attuale maggioranza abbia piu' di un problema (politico) con i suoi consiglieri e con i suoi elettori.

p. ITALIA NOSTRA Treviso il presidente Romeo Scarpa

3 se non altro per fare un dispetto al Presidentissimo di FC 4 mi secca un po', ma devo dar ragione a Dino De Poli... 5 e Lui, CamoLui in-150128-santa-caterina.doc

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