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Anno III - n. 04 Ottobre 2011
giornale d’informazione, attualità e cultura
ALL’INTERNO Al via la nuova campagna di prevenzione e sicurezza stradale PAGINA 3 Default: l'Islanda e il silenzio dell’informazione PAGINA 4 Parola d'ordine: ridurre il numero di incidenti stradali PAGINA 5 Prima della moneta l’uomo barattava PAGINA 6
Viaggiare con successo nell'etere radiofonico PAGINA 7
Ruggero Sardo, sulla cresta del successo PAGINA 11
Sky Energy Italia, tutti i vantaggi dell’energia rinnovabile PAGINA 13
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Lo stop alla 46° edizione della cronoscalata Catania-Etna Automobile Club d’Italia di Tiziana Campo
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na cronoscalata avvincente lungo un percorso di 9,2 km, su per strade scoscese, con un paesaggio lavico unico al mondo. Spettacolo, sport, velocità sono gli ingredienti della Catania-Etna, corsa automobilistica a tempo, lungo la strada provinciale 92 – dai Pini di Nicolosi a Piano Bottara - che da ben 45 edizioni raccoglie una risposta di pubblico eccezionale. Oltre 40-50mila spettatori hanno affollato lo scorso anno le pendici del nostro vulcano per assistere all’evento. Un tragico incidente – che ha visto la morte dell’allora 27enne Francesco Zappalà, deceduto a causa dell’impatto di un’auto in gara contro un muretto che, rovinando, lo ha travolto mentre si trovava in zona interdetta al pubblico – ha determinato la sospensione dell’edizione 2010. E quest’anno? Tutta una serie di difficoltà e prescrizioni hanno
L’Editoriale
impedito, ad oggi, la realizzazione della 46esima edizione della Catania-Etna. Ne abbiamo parlato con il direttore dell’Automobil Club di Catania – Ente che organizza la manifestazione – dott. Carlo Sorbello. «Gli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni – spiega – hanno richiesto interventi specifici per garantire la sicurezza sia del percorso che, soprattutto, del pubblico. In particolar modo la Provincia Regionale di Catania ha imposto l’attuazione di misure di difficile attuazione e gravosissime. In una determina del 14 settembre 2010 la Provincia richiede per quest’edizione l’installazione di tribunette con accessibilità separata rispetto al percorso, il cui costo si aggira intorno ai 9 euro per seduta. È ovvio che questo cifra – continua il direttore Sorbello - moltiplicato per l’enorme numero di spettatori che intervengono, raggiunge un costo esorbitante. Da considerare poi che questi posti devono essere installati in terreni lavici morfologicamente difficili e per di più privati. Immaginate dover rintracciare le centinaia di proprietari, probabilmente sparsi in tutto il mondo, di terre,principalmente occupate da roccia lavica, e chiedere di Tiziana Campo
loro di autorizzarci ad installare reti metalliche e tribunette». Misure di sicurezza, dunque, gravosissime, a fronte di una situazione economica del Paese critica e di contributi che ogni anno subiscono corpose riduzioni, specie per l’organizzazione di pubblici spettacoli ed eventi. Circa cinque mesi fa, l’organizzazione ha richiesto la convocazione di una conferenza di servizi per affrontare la questione, ma nessun Ente si è presentato, eccezion fatta per il sindaco del Comune di Nicolosi. Solo il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza della Prefettura si è pronunciato, esprimendo parere negativo per la realizzazione di questa edizione. «Abbiamo proposto misure che riteniamo efficaci in termini di sicurezza ma di più facile realizzazione - continua il dott. Sorbello - come la riduzione del percorso di 3 km, eliminandone tutta la prima parte dove più numerose sono le
4° Catania-Etna del 1961
43° Catania-Etna del 2008
curve e lasciando solo il secondo tratto dove mai nella storia si sono verificati incidenti. Ma non è stato ritenuto sufficiente». Insomma, sembra proprio che la 46esima edizione della seguitissima Catania-Etna non si farà, con buona pace per i tanti appassionati e in barba a un indotto notevolissimo per Nicolosi e per i Comuni limitrofi e a una valorizzazione turistica fondamentale per il nostro territorio. Rispetto assoluto per chi non c’è più, per le norme di sicurezza. Questo è fuori discussione. Ma si muore anche negli altri circuiti italiani: sul circuito Caprino-Spiazzi, nel 2008 si è registrato un incidente mortale, però la gara non solo non è mai stata sospesa, anzi da Trofeo Italiano Velocità di montagna è stato promosso a Campionato Italiano Velocità di montagna. E anche quest’anno nel corso della RietiTerminillo altro incidente mortale, eppure di sospensione non se ne parla. Insomma, quello che lascia basiti è la disparità di trattamento e di prescrizioni. La sicurezza è fondamentale, ma deve essere univoca e valida per tutti: o si vietano tutte le gare o non se ne vieta nessuna. Per quest’anno è andata purtroppo così. Si spera solo che lo stop della Catania-Etna non sia definitivo.
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Un’Italia con i debiti alla gola
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n debito di oltre 30mila euro pesa come una spada di Damocle sulla testa di ogni italiano, neonati compresi. Un clamoroso indebitamento quello del Belpaese, tra i più alti del mondo, con un nuovo record registrato a luglio, ben 1.911,807 miliardi di euro, come risulta nel Supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia. Interventi da più parti, tagli, sacrifici nazionali che mettono le mani in tasca a tutti noi connazionali, aumento della pressione fiscale e riduzioni sono dichiarati necessari. Un fitto mistero aleggia intorno al debito italiano e alla sua provenienza. Nessuno sa da dove derivi. Per alcuni è retaggio di un passato atavico, per altri lo ha portato la cicogna. Una cosa
è certa: per tutti la colpa è sempre dei passassati governi, in un gioco al rimbalzo che non n giova a nessuno, soprattutto alla verità. O forse la verità è che tutti i nostri italici politici sono sempre stati incapaci di governare, di legislatura in legislatura. E se è vera la frase del giornalista Roberto Gervaso secondo cui “c'è chi fa debiti per necessità, chi per leggerezza, chi per vizio. E solo il primo, di solito, li paga”, per la viziosa Italia c’è davvero da preoccuparsi.
BALLARÒ NEWS - Editore: SaperexGuidare - Giovanni Calì. Direttore Responsabile: Tiziana Campo. Direttore Editoriale: Giovanni Calì. Controllo bozze: Antonella Capizzi. Collaboratori: Simone Rausi, Laura Monteleone, Andrea Giuffrida, Veronica Mannino, Stefania Patanè, Carmelo Guglielmino, Giulia Calì, Giovanni Castorina. Foto della modella "Ragazza Italiana (Sicilia) Barbara. Redazione: V. Fortuna, 24 Catania. Tel. 3394999393 email: giovanni.cali@saperexguidare. it -Pubblicità: Itaca Group tel. 3286925521. Grafica & Impaginazione: brunomarchese@virgilio.it. Stampa: Grafiche Cosentino - Caltagirone. Distribuzione gratuita ai soci ACI di Catania e per tutti i lettori a Catania, in tutti i Comuni dell’hinterland, nella edicole: Ragusa M. c.so Italia, 111 (CT); Marzà Salvatore v. Bellini, 7/A S. Agata Li Battiati; Edicolè v. Roma 261, S. G. La Punta; Edicola Palestro V. v.le Europa, S. Gregorio; Edicola Pappalardo p.zza Don Diego 3 Pedara; p.zza Stesicoro (CT) presso Winplay; Free Time v. Re Martino, 8 b-c Acicastello; New & Friends, v. Provinciale 88, Acitrezza. Registrazione Tribunale Catania iscr. n°12 del 13/03/2009. Per l’edizione on line, www.ballaronews.it, in cui troverete anche uno spazio dedicato ai redazionali delle varie aziende. Buona lettura.
Fiocco Rosa in Redazione Auguri al direttore Tiziana neo mamma e Marco, per la nascita della piccola e bellissima
Marta
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Al via la nuova campagna di prevenzione e sicurezza stradale Con i fondi di Un gol per la vita di Tiziana Campo
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ncidenti stradali, inosservanza delle regole del codice della strada, superficialità al volante problematiche dei nostri tempi, che richiedono nuove strategie di prevenzione efficaci e adeguate. Una di queste strategie è stata pensata ed approntata da Giovanni Calì, presidente nazionale dell’associazione Saperexguidare. Lo scopo fondamentale di questo progetto è promuovere l'utilizzo costante dei sistemi di sicurezza come norma di prevenzione della traumatologia della strada. Il tutto in sinergia con l’Automobile Club d’Italia. Si tratta di un progetto di grande rilevanza ed impatto, per il quale Giovanni Calì ha ricevuto importanti riconoscimenti tra cui quello come miglior progetto per i giovani al Salone Internazionale della Sicurezza Stradale a Riva del Garda e il premio internazionale “Rosario Livatino” per la legalità e il rispetto delle regole. Testimonial d’eccezione è il noto cabarettista Giuseppe Castiglia che con entusiasmo ha sposato questa iniziativa. «Ho pensato di occuparmi di sicurezza
stradale perché è un campo sul quale si investe davvero poco, ma che merita la massima attenzione possibile – spiega Calì - il nostro intento non è quello di fare una prevenzione spicciola, ma di fare una forma di prevenzione d’impatto, che sensibilizzi gli automobilisti proprio mostrando le pesanti conseguenze a cui si va incontro contravvenendo a norme o concetti che sembrano scontati, ma che si rivelano fondamentali. Svolgiamo anche giornate di prevenzione e sensibilizzazione interamente dedicate alle scuole, ma anche agli adulti, i primi che violano costantemente norme del codice della strada. Per questa ragione - continua - realizziamo dei posti di blocco speciali insieme alla Polizia Municipale, nel corso dei quali vengono fermati adulti che guidano senza casco o cintura e, solo per quella giornata, in luogo della multa, vengono invitati all’interno del camper per vedere le conseguenze del mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza». Una nuova campagna di prevenzione partirà a breve, con i fondi raccolti dalla partita tra la Nazionale di calcio Attori e quella Vip e Giornalisti siciliani, “Un gol per la vita”, svol-
tasi lo scorso 7 maggio allo stadio comunale di Trecastagni e organizzata da SaperexGuidare. L’evento, giunto alla seconda edizione, ha registrato uno strepitoso successo di pubblico. Hanno vinto l’impegno di Calì, supportato dall’attore Francesco Giuffrida, da Giuseppe Castiglia, da Ruggero Sardo e da quanti hanno con entusiasmo aderito all’iniziativa; hanno vinto il pubblico e la solidarietà. Con i fondi raccolti a breve partirà un progetto di prevenzione e sicurezza stradale in alcune scuole disagiate. Un progetto grandioso di sensibilizzazione, perché violare le regole del codice della strada significa violare una regola di vita.
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Default: l’Islanda e il silenzio dell’informazione di Tiziana Campo
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risi in Grecia, negli Stati Uniti. Crisi in Italia, in Egitto, crisi internazionale. In una parola “default”, termine transitato dal gergo finanziario anglosassone a quello comune per indicare semplicemente il fallimento, la situazione di una società in origine e ora anche di uno Stato - che non riesce a rimborsare i propri debiti secondo un calendario concordato con i creditori. Default, insomma, è difetto, inadempienza, incapacità nell'onorare un impegno. È un ingranaggio che va in tilt, inceppando un meccanismo. E per il momento proprio di tilt generalizzato si parla, nei giornali, nei bar, alla radio, sugli scranni della politica; e si dibatte sugli impellenti rimedi per uscire da un’empasse che off usca presente e futuro. Si discute, si disputa, si polemizza. Ma perché non si è spesa una sola parola per parlare del default in Islanda e, soprattutto, di come si è evoluta la situazione in questo Paese? In breve, a seguito della nazionalizzazione della più importante banca dell’Islanda, la “Glitnir Bank”, si verifica nel 2008 il crollo della moneta nazionale e la sospensione dell’attività in Borsa. In sostanza è bancarotta. Ma il popolo islandese non sta con le mani in mano: nel 2009 fa dimettere tutto il Governo, determinando elezio-
ni anticipate. Ma riesce a fare molto di più: occupa piazze, manifesta e ottiene il referendum popolare per bloccare la legge di risanamento del debito nei confronti di Gran Bretagna e Olanda. Un piano di rientro per il quale ogni famiglia avrebbe dovuto pagare, per 15 anni, 3,5 miliardi di euro, con un tasso d’interesse fissato al 5,5%. Nel marzo di quest’anno la volontà del popolo vince quasi all’unanimità: oltre il 93% dei cittadini dicono “no” al pagamento del debito. Quasi in contemporanea, si apre una capillare inchiesta per determinare responsabilità penali e civili del default, con l’emissione dei primi mandati
d’arresto. Sotto torchio banchieri e rappresentanti del Governo. Il popolo viene chiamato a ricoprire un ruolo diretto: viene eletta un’Assemblea popolare, composta da 25 cittadini non appartenenti a nessun partito, con il gravoso ma democratico compito di redigere una nuova Costituzione, ri-analizzata alla luce dei recenti fatti. Una storia che dovrebbe essere un monito. Un popolo che, senza il ricorso alla rivoluzione armata, fa una vera rivoluzione, ricorrendo solo a quegli strumenti legittimi costituzionalmente sanciti. Una nazione che prende in mano le redini del proprio futuro, decidendo così di cambiare un presente
scomodo. Un episodio su cui non far calare un velo di silenzio, ma a cui dare voce a gran voce. Ma quasi tutto tace. Nessun rimborso pesa sugli islandesi, nessuna intromissione si impone nelle tasche di famiglie innocenti. Un esempio di vera democrazia, uno dei pochi esempi in cui si dimostra che lo Stato è del Popolo, non di una casta che, a sproposito, decide le sorti di tutto e tutti. Paghi chi è responsabile. Ma qui in Italia è sempre un’altra storia: le responsabilità non si rintracciano mai; scompaiono nello scorrere dei giorni. Un velo di omertà accompagna ogni azione illecita, perché tanto a pagare ci siamo sempre noi, quella maggioranza trattata come una minoranza, quel popolo che viene chiamato in causa solo per correggere i misfatti di una casta di inetti, buoni solo a difendere le loro guarentigie, a destra come a sinistra. Si faccia silenzio se un discorso non conviene. In Italia, l’informazione non è censurata: è scremata con cura, per non scuotere le coscienze. Il Belpaese è di quei pochi privilegiati che con dubbie capacità sono chiamati a governare in nome di un popolo che di sovrano ha solo la nomina. Tanto, non si corre alcun rischio: sin dalla notte dei tempi siamo sempre stati un popolo di pecoroni accondiscendenti. È proprio il caso di dirlo: anche in Italia il popolo è sovrano, ma a sua insaputa.
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Parola d'ordine: ridurre il numero di incidenti stradali
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trategie condivise, programmi efficaci, attività di prevenzione mirate e concrete, miglioramento delle infrastrutture. Solo investendo in questi settori è possibile giungere ad una effettiva riduzione del numero di incidenti sulle strade. Senza investire su sicurezza e prevenzione, difficilmente si riuscirà a debellare questa piaga del nuovo millennio. Lo ha ben puntualizzato l'Onu con la nuova campagna a livello mondiale "Piano globale per il Decennio di Azione per la Sicurezza Stradale 2011-2020", con la risoluzione 64/255 "Miglioramento della sicurezza stradale nel mondo". Nel documento di orientamento, secondo le Nazione Unite «se non si adottano immediatamente delle misure efficaci i traumi derivanti da incidenti stradali diventeranno ben presto la quinta causa mondiale di morte, con una cifra pari a 2,4 milioni di vittime all'anno nel mondo entro il 2030, più dell'Aids e dei tumori». Numeri impressionanti: 1,3 milioni di persone perdono la vita sulle strade del pianeta coinvolti in incidenti automobilistici;
di Tiziana Campo
oltre 3mila i morti al giorno; tra i 20 e i 50 milioni i feriti. E come se non bastasse, gli incidenti maggiori avvengono nei paesi più poveri, dove più fatiscenti sono le infrastrutture e i veicoli più antiquati e dunque meno sicuri. Cinque le aree d'intervento attenzionate: gestione della sicurezza stradale; strade e mobilità più sicure; veicoli più sicuri; utenti stradali più sicuri; risposta agli incidenti. Quanto agli Stati membri, sono ritenuti necessari un'accurata pianificazione sia a livello urbano che nel settore dei trasporti; un incremento fattivo del livello di sicurezza di autostrade, strade e veicoli; l'adozione di norme più severe in tema di utilizzo dei dispositivi di sicurezza da parte degli automobilisti (casco, cinture, seggiolini per bimbi ecc.). Un ruolo di perno, secondo le Nazioni Unite,
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svolgerebbero le campagne e i progetti di sensibilizzazione della popolazione su tematiche relative alla sicurezza stradale. «Attenzionare l'aspetto della prevenzione e della sensibilizzazione di tutti rispetto alla tematica della sicurezza stradale - commenta Giovanni Calì, presidente nazionale dell'Associazione SaperexGuidare, da anni impegnata in tale settore di prevenzione - è fondamentale. Senza concreti investimenti su questa tematica, si rischia di lasciare qualsiasi tipo di discorso solo a livello embrionale. I soldi investiti in questo settore non sono buttati al vento, ma contribuiscono a migliorare la qualità della vita oltrechè a ridurre in maniera corposa anche la spesa sociale e sanitaria». In effetti, gli incidenti stradali hanno delle ripercussioni notevolissime sul piano economico, incidento per il 3% sul pil, per un totale annuo di oltre 500 miliardi di dollari americani. E, se la campagna dell'Onu è rivolta a livello mondiale, a maggior ragione la prevenzione stradale deve essere valorizzata e, se vogliamo esasperata, in Sicilia in cui, secondo un recente studio dell'Asaps (acronimo di Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale) evidenzia come, ad esempio, le stragi del fine settimana funestino principalmente le strade di Puglia e Sicilia, in cui l'indice medio di mortalità medio è pari a 2, mentre schizza a quota 6,6 durante il weekend su strade extraurbane. Troppi i giovani che incrementano queste tragiche cifre. Troppo rischioso il contesto stradale della nostra regione, Catania compresa: imprudenza eccessiva agli incroci, segnaletica confusa, strade più simili a colabrodi, mancanza di reale senso civico sono i pericolosi complici di un vero e proprio allarme sociale. Senza interventi ordinari di prevenzione, nessun intervento straordinario ha poi senso.
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Prima della moneta l’uomo barattava di Andrea Giuff rida
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ra titoli di Stato italiani, spagnoli ed irlandesi dati in omaggio al supermercato, come le merendine prese con il 3x2, un’America che schiva il default e la nuova manovra finanziaria insufficiente anche per pagare gli interessi del debito pubblico italiano, l’economia sembra non andare poi così bene. Il rimedio semplice, adottato sempre più comunemente, è quello di scavalcare l’eco-
nomia fondata sulla continua circolaazione di denaro con il baratto: lo scambio di un bene per un altro o di un servizio per un bene o di un servizio per un servizio. Per “permuta” si intende “il contratto che ha per oggetto il reciproco trasferimento della proprietà di cose, o di altri diritti, da un contraente all'altro”. E questo ce lo dice il codice civile. Il decorrere del tempo ci aveva invece detto che il contratto di permuta era cosa ormai passata, superata da quella grande idea che è il nostro sistema economico e quelle dinamiche, sue figlie, tramite le quali anche il pensionato può permettersi il loft a Manhattan . Che poi per farlo sia necessario un mutuo biblico e che le possibilità di insolvenza siano pressoché totali poco importa: i soldi devono girare ed anche il pensionato è utile. Ma la crisi che l'occidente sta attraversando ha portato ad un riaffermarsi di questa figura. Nel mercato immobiliare l’uso della permuta sta riscontrando largo successo con evidenti vantaggi immediati per i privati. Meno chiaro è quale potrà essere l’effetto futuro all’interno dell’economia
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edilizia. Sino ad oggi ha portato al blocco di molti dei cantieri iniziati oltre che, ovviamente, il congelamento per quelli futuri. I beni realizzati sono invece utilizzati con scopi diversi da quello della vendita a privati: locazione ad enti pubblici ed aziende al fine di ammortizzare le spese sostenute. Per fronteggiare le perdite presenti e consentire almeno un lento e magro afflusso di linfa ai cantieri (soprattutto quelli iniziati), le imprese, offrono permute del 100% del valore del bene (diversamente dalle percentuali del 20% o del 30% riscontrabili negli anni passati). Il baratto di auto, moto e motocicli è evidentemente cresciuto e continua a crescere. Lo si evince dal ricorso sempre maggiore a siti di annunci on-line (ebay e subito.it, ad esempio). La permuta, in particolar modo, viene posta per questi beni come una possibilità alternativa alla vendita vera e propria. Per i beni mobili ed i servizi l’uso del baratto è diventato talmente frequente che è stata indetta la “La Settimana del Baratto”, iniziativa che andrà dal 14 al 20 novembre e vedrà molti dei Bed&Breakfast italiani compensare dei beni e dei servizi intellettuali o manuali di ogni genere offerti da artisti, artigiani, professionisti e persone di ogni qualifica, con vitto e alloggio per uno o più giorni. Un modo efficace e divertente per mantenere attivi (ma anche in attivo?) mercati ai limiti dello sfascio.
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Viaggiare con successo nell’etere radiofonico
successo un provino in una radio. Grazie a lui, iniziai così a frequentare gli studi di un’emittente privata, finché non decisi di provare a tuffarmi in prima persona nel mondo radiofonico e il 25 ottobre del 1988 debuttai con il mio primissimo programma a Radio Studio Centrale». A parlare è Fabio Formosa, che da quella prima avventura radiofonica ha collezionato successi e grande esperienza professionale, fino a diventare direttore artistico proprio di quella radio che lo ha “battezzato”.
Intervista al direttore artistico di Rsc Fabio Formosa
Un bilancio su quest’ultima stagione di Radio Studio Centrale e sul seguitissimo programma “Allakatalla” in cui affianchi la conduzione di Giuseppe Castiglia. Rsc sta attraversando un periodo meraviglioso. Stiamo azzeccando tutto. “Allakatalla” viaggia a gonfie vele, diventando in assoluto la trasmissione dei siciliani, o quantomeno di quelli che riescono ad ascoltare la nostra radio. La gente si sente a casa propria, partecipa con serenità, come se si trovasse dento un grande reality. Utilizza il nostro linguaggio, canticchia i nostri jingles, insomma si "allakatallizza" in tutto e per tutto.
di Tiziana Campo
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na passione sfegatata per il mondo dei radioamatori, delle antenne, delle radio ricetrasmittenti. Un’avventura radiofonica che risale al 1987, quando «un mio amico radioamatore, Giovanni Colavecchio, anche lui come me più attratto dall’aspetto vocale e musicale, ebbe il coraggio di buttarsi nella mischia, superando con
Cosa significa fare una trasmissione senza alcuna traccia e copione, ma solo improvvisando? Lo hai scoperto, eh? Accidenti. E io che credevo di essere credibile quando parlo dei nostri 180 e passa autori. Scherzi a parte, non è difficile andare a braccio, specialmente se lo fai con Giuseppe Castiglia: lui non ti ascolta soltanto, ti osserva, ti studia, riesce a captare sfumature del tuo carattere che sfuggono anche a te. Ti mette a tuo agio, ti fa stare bene e, quando nel nostro lavoro stai bene e conosci il tuo partner, il copione ti serve eventualmente per farci gli aeroplanini. Negli ultimi due anni, specie con Allakatalla, hai avuto anche un’incredibile visibilità di pubblico. Cos'è cambiato nella tua vita? Non amo scavalcare il confine delle quinte, mi piace rimanerci dietro, ma con “Allakatalla” è davvero complicato. Nonostante la
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mia faccia sia visibile solo attraverso la rete, la gente spesso mi riconosce, mi ferma per la strada, mi stringe la mano, mi fa i complimenti o mi chiede semplicemente di fare una foto insieme. Nella mia vita non è cambiato molto, mi ritengo una persona semplice e anche quello che mi sta succedendo cerco di viverlo con estrema sobrietà. Ad “Allakatalla” avete più volte ospitato il nostro giornale Ballarò News e l’associazione SaperexGuidare con entusiasmo. Quanto ritieni importanti i progetti di prevenzione stradale? Mi sono salvato la pelle grazie alla cintura di sicurezza: anni addietro, dopo un incidente, mi ritrovai una ecchimosi sulla spalla sinistra proprio a causa della trazione della cintura. Pensiamo cosa sarebbe successo se non l‘avessi allacciata. La prevenzione stradale è fondamentale, andrebbe sempre più attenzionata, oserei dire addirittura esasperata. Le istituzioni e noi genitori dovremmo essere un po' più sensibili rispetto a queste iniziative. Che ben vengano, dunque, tour di sensibilizzazione nelle scuole e nelle piazze. Un messaggio per il tuo partner lavorativo e amico Castiglia? Lo ringrazierò sempre - anche quando non ci saluteremo più, come dice sempre lui - perché ha tirato fuori un aspetto comico del mio "fare radio" che magari sapevo di avere, ma non riuscivo ad esternare. E lo ringrazierò soprattutto perché in moltissime occasioni si è posto nei miei confronti come un amico e mai come un collega.
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Vivere… anziani
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ischio di emarginazione per mancanza di compagnia e socialità, questo il dato che emerge in una ricerca svolta lo scorso anno dal Filo d’Argento su un campione di anziani (di cui il 70% donne), di età media superiore ai 65 anni, Ancor più allarmante è che questo pericolo investe anche una fascia di utenza “non anziana”, cioè inferiore ai 65 anni. Pertanto si allarga sempre più, da parte dei soggetti cosiddetti “over’…anta”, la domanda di supporto sia assistenziale che medico e psicologico, per risolvere senso di solitudine e mancanza di relazionalità. Nei programmi di assistenza rivolti agli anziani, oggi, appare limitativo proporre servizi ‘esclusivi e settoriali’ come il disbrigo pratiche o l’assistenza domiciliare, ma si rende necessario prendere in carico, e quindi prendersi cura, dell’individuo nella sua globalità, comprendendo il soggetto con la sua storia, ma anche con il suo presente ed il suo futuro. Certo gli investimenti economici non aiutano, anzi la politica tende sempre più a ‘s-personalizzare’ gli interventi assistenziali, rivolti anche agli anziani. Diventa per questo ancora più importante spendere anche quei pochi fondi in progetti a favore delle persone nella loro ‘centralità’. Su tale principio, è stato possibile pensare ad un progetto di assistenza domiciliare per anziani, anche come possibilità di offrire uno spazio di ascolto psicologico per la presa in carico dei disagi espressi dagli utenti. Disagio alimentato dalla solitudine, dalla limitazione di relazione e da sentimenti di vuoto interiore o di inutilità. Si è così creato un Gruppo-Anziani che vede proprio
Ottobre 2011 di Laura Monteleone
i soggetti/utenti del servizio di assistenza domiciliare (Sad) riunirsi periodicamente presso i bei locali del Centro Diurno-Anziani del comune di Pedara. Tale progetto, promosso e realizzato dalla cooperativa ‘Comunità dei Giovani’, rappresenta un’opportunità pilota nel suo genere, nell’ambito degli interventi di promozione del benessere della persona anziana. L’attività, condotta da psicologhe-psicoterapeute, si basa sulla realizzazione di un intervento psicologico di gruppo per l’attivazione o ri-attivazione di una comunicazione sociale, dando spazio al racconto di sé ed anche al confronto e alla reciprocità, ma immettendo anche l’attenzione al corpo e alla motilità con l’utilizzo di tecniche dell’analisi bioenergetica. In analisi bioenergetica, approccio clinico ideato dallo psicanalista Lowen intorno agli anni ’50, l’attenzione è diretta a valutare come il corpo si organizza nell’interazione con l’altro, attraverso il contatto con la realtà sia interna che esterna, e ciò promuove il piacere di sentirsi vivi attraverso delle sottili sensazioni di corrente energetica che fanno della salute una “salute vibrante”. La motilità costituisce un aspetto dell’orientarsi verso l’intervento attivo sul processo di invecchiamento: una motilità non passiva o subìta, ma attiva e che interessa il cervello e la mente. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, l’attività fisica permette di conseguire un well-being poiché aiuta a ridurre ansia e stress, aumenta la produzione di endorfine, stimola i contatti sociali e nell’anziano promuove una migliore efficienza e una maggiore indipendenza. Spesso l’anziano - depresso - si sente
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“Le stagioni della vita… nella terza età” La Psicologia dell’Invecchiamento si occupa delle problematiche neuropsicologiche della persona nel corso del processo di invecchiamento.
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Dr. Laura Monteleone - Psicologa-Psicoterapeuta Gruppoanalista Approfondimento sul tema “Riconoscersi nel cambiamento..oltre i 50anni”. Dott.ssa Daniela D’Arrigo - Psicologa-Counsellor ad orientamento somato-relazionale. Conduttrice di gruppi secondo le tecniche dell’Analisi Bioenergetica. Per informazioni e prenotazioni: Tel. 340-7712916 - ass.apssi@virgilio.it Si consiglia abbigliamento comodo e calzini.
incapace di prendersi cura di sé, di assumere responsabilità ed eseguire compiti. In questi casi, l’attività motoria svolge un ruolo fondamentale nel rivalutare l’immagine fisica di sé, realizzare uno spazio ricreativo e relazionale, stimolare comportamenti più attivi e dinamici, ampliare le possibilità di comunicazione e partecipazione. Gli incontri di gruppo all’interno di un servizio di assistenza domiciliare diventano, quindi, uno spazio di ascolto per gli anziani dove
poter sperimentarsi senza giudizi o condizionamenti esterni, in modo da vivere pienamente la loro realtà interiore, corporea e relazionale. È, dunque, possibile pensare a progetti rivolti agli anziani o a soggetti in età matura come servizi rivolti alle persone, dove sia il pubblico, ma anche il privato, accolgano la domanda sociale di un bisogno integrato mente-corpo da parte di questa fetta di popolazione, per la creazione di nuove opportunità di promozione del benessere.
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Ottobre 2011
Ruggero Sardo, sulla cresta del successo Tiziana Campo
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n timido che da oltre vent'anni fa dello spettacolo una parte integrante della sua vita. Parliamo di Ruggero Sardo, noto presentatore, conduttore, imitatore, artista poliedrico che si è ritagliato un ruolo di primo piano nel panorama dello spettacolo nostrano. Com'è iniziata la tua avventura di presentatore televisivo? «Ho iniziato come imitatore e ancora oggi nelle piazze, durante gli spettacoli da me presentati, mi ritaglio sempre uno spazio da dedicare alle tante voci che riesco ad imitare. La mia vera carriera è iniziata con la collaborazione con Telesiciliacolor. Quindi l'avventura ad Antenna Sicilia, con fortunate trasmissioni, come “Partime” ed “Evviva la Città”, fino al programma pomeridiano “In Casa” che mi ha regalato grandi soddisfazioni personali. Improvvisamente ad Antenna si sono accorti che non avevano più bisogno di me e cosí, non avendo mai avuto “padrini” che potessero semplificarmi le cose, mi sono rimboccato le maniche. A seguito dell'incontro con Giovanni Di Prima e “Primamusica” (produzioni artistiche ed organizzazione di eventi, ndr) abbiamo avuto la forza, il coraggio e l'incoscienza di iniziare una nuova avventura: fare produzione televisiva. È nato così il progetto "Il Sogno Diventa Realtà", importante vetrina per tutti i giovani talenti siciliani, che mi ha regalato successo e popolarità incredibili: prima Antenna Sicilia, poi Sicilia Network Television - il network di TV regionali da noi creato - ed oggi Telecolor, per un successo che, per fortuna, negli anni non accenna a diminuire. Per quanto riguarda le piazze, devo dire che per fortuna sono uno dei presentatori più ricercati al momento ed ogni anno ho la fortuna di presentare spettacoli prestigiosi nelle più belle cornici siciliane». Niente relax estivo per Ruggero Sardo: «Dalle selezioni di Miss Italia - concorso del
quale sono conduttore ufficiale in Sicilia da 12 anni - al format “Ragazza Italiana”, nuovo talent show firmato Mediaset, che cerca la nuova Lorella Cuccarini. Poi serate di moda, premi e spettacoli. In TV stiamo lavorando ad un nuovo progetto che dovrebbe andare in onda su Telecolor nel prossimo autunno del quale però non posso svelare nulla». Presentatore, imitatore, conduttore sportivo, mattatore di eventi di moda. Cosa vorresti aggiungere al tuo curriculum professionale? «Mi ritengo un artista abbastanza completo. Cerco sempre di studiare e migliorarmi. Mi piacerebbe condurre un programma dedicato al calcio, mia grande passione, con un taglio leggero e votato allo spettacolo. Sarebbe un'avventura divertente e stimolante. Chissà, forse un giorno?». Sulla difficoltà di inserirsi nel panorama dello spettacolo a Catania, il conduttore non ha dubbi: «La nostra è una terra tanto bella quanto difficile e così anche il mio mestiere. Credo che riuscire a fare le cose bene in Sicilia significhi essere in grado di fare tutto, dappertutto. Proprio perché non ho mai avuto nessuno che mi ha favorito, oggi cerco di creare programmi che possano dare ai ragazzi una reale chance per iniziare a fare questo mestiere». Hai partecipato all'ultima edizione di "Un gol per la vita", partita per raccolta fondi per realizzare progetti di prevenzione stradale. Un parere su quest'iniziativa? «Da sempre, per
Gianluca Lo Presti Agente Capo Via Umberto, 67/69 95027 San Gregorio di Catania (CT) Tel. +39 095 525471 • Fax +39 095 7214077 aga157@saraagenzie.it • www.sara.it
mia attitudine caratteriale, sono vicino al mondo del sociale: ho la fortuna di essere il testimonial di Caritas Sicilia. Quando Giovanni Calí mi ha chiesto di dare il mio contributo per questa nobilissima causa ho subito accettato con grande entusiasmo. Ritengo che i personaggi che godono di un po' di popolarità, come me, abbiano il dovere morale di mettersi a disposizione di iniziative sociali e solidali nei confronti di chi è meno fortunato. In più amo giocare a calcio quindi “Un gol per la vita” per me è stato un invito a nozze». E sul suo ruolo di ormai affermato personaggio pubblico, Ruggero ammette: «Noi che facciamo questo mestiere abbiamo una fortuna enorme. Quando però mi sento dire che sono famoso, mi faccio una risata. Penso di essere popolare perché la tv mi permette di entrare a casa della gente. Ma di questa fortuna non bisogna mai approfittarsene o abusarne. Cerco di essere sempre cordiale e disponibile ed, essendo molto timido - anche se non si direbbe - più di una volta mi è capitato di vergognarmi quando ricevo complimenti in pubblico o mi sento gli occhi puntati addosso. La cosa che più conta per me non è tanto che le persone mi stimino come artista, ma che mi stimino come uomo, perché per me essere considerato un uomo perbene è più importante di qualsiasi altra cosa».
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Ottobre 2011
L’irrigazione: un peccato mortale di Giovanni Castorina
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uei fortunati che dispongono di uno spazio più o meno grande di terreno si trovano, per almeno una volta, nella condizione di poter progettare (ma a volte anche di riprogettare) il proprio giardino. Al momento di individuare le piante da coltivare si ritiene sufficiente andare in un vivaio e, secondo l’ispirazione del momento, sceglierle tra quello che vi si trova, senza curarsi di conoscerne prima le più elementari esigenze. Con dell’acqua e della torba ci dicono che tutto è possibile. Ma purtroppo non è così. Nell'immaginario collettivo il giardino per antonomasia è quello tipico del clima temperato, dove arbusti ben concimati ed erbacee generose delimitano un perfetto prato all’inglese. Libri di giardinaggio e riviste di ogni tipo ci fanno sognare, presentandoci aiuole impeccabili ed immagini di scene campestri. Ma il più delle volte non si tiene in considerazione che quella flora rigogliosa è situata, ad esempio, sulle Prealpi o in Normandia. In Sicilia quelle condizioni sono soltanto un sogno inaccessibile: al posto di una luce dolce abbiamo un sole brutale ed invece di una terra opulenta abbiamo le pietre della “sciara”. Vediamo allora giardinieri nostrani innaffiare disperatamente prati “all’inglese” che in estate diventano tristemente gialli e polverosi e che, incuranti della fatica necessaria (oltre che dei costi di impianto, manutenzione e dei consumi a contatore), riescono a giungere ad un risultato assolutamente mediocre. Allora, prima di acquistare aceri giapponesi, rododendri, clematidi ed hosta riflet-
tiamo qualche minuto e poi lasciamoli nel vivaio. L’installazione di un impianto automatico di irrigazione sembra oggi diventata un riflesso condizionato. Si crede di far bene per accogliere meglio le piante perché, erroneamente, in un giardino l’aridità viene percepita come un limite. L’irrigazione automatica è invece una delle peggiori invenzioni nel giardino mediterraneo. Avete idea quante migliaia di bellissime piante vivono bene nei climi aridi? Proprio tra queste potremmo scegliere. La flora del bacino mediterraneo è una delle più ricche del mondo con le sue 25mila specie vegetali che rappresentano quasi il 10% della flora mondiale. Se riflettiamo che per creare un giardino servono quasi sempre meno di 100 specie diverse, appare evidente che abbiamo davvero l'imbarazzo della scelta. Sintomo di questa bio-diversità è che, nelle regioni asciutte, il numero di specie endemiche è tra i più elevati al mondo, mentre per esempio nel clima umido della Gran Bretagna questo numero si riduce a 20 soltanto. Se di primo acchito, in un clima secco un giardino appare un'impresa difficile da realizzare, in realtà non è affatto così.
Più dell’aridità è spesso il cattivo uso della irrigazione che può creare problemi. Numerose piante tipiche dei terreni aridi sono in effetti facili da coltivare se vengono rispettate le loro condizioni di origine, ma diventano terribilmente capricciose se si tenta di innaffiarle in estate. L’acqua utilizzata senza criterio, poi, rischia di ucciderli esattamente come una dose di diserbante. Riteniamo che l’irrigazione ci faciliti la vita; invece limita radicalmente la gamma delle piante in grado di sopravvivere. Eppure, nel nostro clima mediterraneo c’è di meglio da fare. Piuttosto che lottare contro le condizioni meteo-climatiche e contro le caratteristiche del suolo, vale la pena impiegare le nostre energie cercando le piante adatte al nostro ambiente. In buona sostanza, non occorre cambiare le condizioni di coltivazione, basta solo cambiare la gamma delle piante. Se una nuova pianta attrae la nostra attenzione, non lasciamoci distrarre dal colore dei fiori o da una bella foto: cerchiamo, invece, di essere saggi. Valutiamo se si tratta di una specie che ben si adegua alle nostre condizioni climatiche, altrimenti impariamo a cancellarla dalla lista degli acquisti. Parafrasando, è proprio il caso di dire: piante e fiori dei paesi tuoi!
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Ottobre 2011
Sky Energy Italia, tutti i vantaggi dell’energia rinnovabile
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i energie rinnovabili si sente parlare con sempre maggiore frequenza, riferendosi a forme di energia generate da fonti che si rigenerano o non sono "esauribili" nella scala dei tempi "umani" e, per estensione, il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future. Sono dunque forme di energia alternative alle tradizionali fonti fossili e molte di esse hanno la peculiarità di essere anche energie pulite ovvero di non immettere in atmosfera sostanze nocive e/o climalteranti quali ad esempio la CO2. Esse sono dunque alla base della cosiddetta economia verde. Sono considerate tali l'energia idroelettrica, quella solare, eolica, marina e geotermica. Tra queste quella più sviluppata è quella fotovoltaica che trasforma l’energia solare in energia elettrica. Un impianto fotovoltaico è composto da pannelli con celle in silicio mono o poli cristallino che assorbono l’energia solare e da inverter, il “cuore dell’impianto”, che trasformano l’energia da continua in alternata, energia elettrica usata da noi. “Sky Energy Italia”, cofondata dall’ing. Salvatore Tiralongo e dal dr. Paolo dell’Arte, è una società di progettazione ed installazione di impianti per lo sfruttamento delle energie rinnovabili, in particolar modo fotovoltaico ed eolico. Il core business della società è rappre-
Alessio Puglisi Responsabile Marketing “Sky Energy Italia sentato dal fotovoltaico che ne garantisce circa il 90% del fatturato, con oltre 500 impianti già installati ed incentivati. Pur se di recente costituzione, poco più di tre anni, la Sky Energy occupa in Sicilia un’ottima porzione di mercato, con una percentuale di soddisfazione del cliente che sfiora il 100 %. Questo successo è dovuto anche alla capacità di offrire un prodotto completo, “chiavi in mano”, che garantisce al cliente oltre ad un impianto di eccellente qualità, la possibilità di finanziamento ed assicurazione, grazie a convenzioni stipulate con istituti bancari ed assicurativi, e soprattutto la piena garanzia di ricevere il contributo statale, da parte del Gestore dei servizi energetici (Gse). Quali i vantaggi del fotovoltaico? Riduzione nell’uso dei combustibili fossili (carbone, uranio, plutonio), utilizzati nelle centrali di produzione di energia elettrica, che rappresentano una delle maggiori cause dell’effetto serra; abbattimento della bolletta dell’energia elettrica; e il “conto energia”, ossia il riconoscimento da parte del Gse di una tariffa incentivante per un periodo di 20 anni che viene corrisposta a chi installa un impianto fotovoltaico collegato in rete e pertanto produce ener-
gia pulita. Questo garantisce al proprietario dell’impianto non solo la copertura dell’investimento fatto, ma riesce molto spesso a duplicarlo. La Sicilia per collocazione geografica ed esposizione è la regione che garantisce la più alta produzione per impianto fotovoltaico d’Italia, nonostante questo le regioni del nord risultano avere il maggior numero di impianti installati, circa il 58% sul totale italiano, in quelle del Sud circa il 25% ed infine nelle Regioni del Centro circa il 17%. La Regione con il maggior numero di impianti installati è la Lombardia (14,9%), seguita da Veneto (13,0%) ed Emilia Romagna (9,3%), la Sicilia copre circa il 5%. Notiamo comunque un veloce aumento di impianti in Sicilia, questo fa ben sperare il settore e tutti quelli che hanno creduto nell’energia del sole. “Sky Energy Italia”, grazie a personale qualificato ed all’esperienza maturata, garantisce ai clienti: • sopralluogo, analisi e studio fattibilità gratuito • avvio delle pratiche autorizzative e Gse • assistenza finanziamento ed assicurazione a tassi vantaggiosi • installazione dell’impianto • collaudo dell’impianto e connessione alla rete elettrica nazionale • manutenzione e monitoraggio continuo dell’impianto • garanzia di 20 anni sui nostri prodotti • riconoscimento della tariffa incentivante e quindi l’enorme ritorno economico che solo il fotovoltaico permette di conseguire Il fotovoltaico per caratteristiche intrinseche risulta essere un investimento utile alle esigenze energetiche di famiglie ed imprese oppresse dal peso della bolletta, riduce l’uso di combustibili fossili ed è sostanzialmente gratuito. Non esiste alcuna ragione per cui non investire in questo settore che sta vedendo fiorire tante piccole realtà, come la nostra, a discapito di grandi lobbies che cercano profitto incentrando il potere nelle mani di pochi.
LUCIA MANGANO
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Per fare un buon pane buono, serve la farina buona di Tiziana Campo
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e chiacchiere non fanno farina», lo sa benissimo Stefano Barbagallo che, dopo un decennio di attività nell'ambito dei lieviti e della panificazione, fonda l’azienda “Bastef” dal 2001, leader nel settore della fornitura alle aziende di materie prime, lieviti e prodotti alimentari per la panificazione, pasticceria e pizzeria. Non solo “pane”, ma anche servizi innovativi nell’ambito degli arredi e delle attrezzature commerciali. Bastef - ad Aci Sant’Antonio in via Marchese di Casalotto, 74 - è agente di marchi pregiati come Tagliavini, leader nella vendita di forni e attrezzature, e Tecnomac,
leader nella refrigerazione applicata all’arte bianca. Prodotti come lieviti, confetture, cacao, cioccolato, confetture, mix e semilavorati per pasticcerie e pizzerie, zuccheri, margarine; formatrici per il pane, impastatrici, spezzatrici. Questo un elenco sommario di tutto quello che l'azienda “Bastef” offre. Una collaborazione affermata anche con la grande distribuzione organizzata, cui rifornisce materie prime riconosciute di qualità. Un’azienda in continuo movimento, in costante crescita, aperta alle innovazioni, determinata a fornire al cliente servizi e assistenza a 360 gradi e a soddisfare le esigenze del mercato. Ampliamento e rinnovamen-
to, queste le parole d’ordine di Bastef: «Da qualche tempo abbiamo ampliato i nostri servizi – spiega il titolare Barbagallo – fornendo anche un’attività di consulenza. Seguiamo il cliente passo passo, partendo dal layout del locale fino al finanziamento, passando per la fornitura. Insomma consegniamo l’attività
commerciale chiavi in mano». Un elenco di installazioni e di approntamento di attività commerciali di tutto rispetto, che ha sempre lasciato la clientela soddisfatta. Affidarsi a “Bastef” equivale a fare una scelta sicura, una scelta di professionalità, esperienza e serietà.
COMUNICATO STAMPA
Movimento della Coscienza Popolare Siciliana Ultimi eventi
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state intensa e piena di appuntamenti quella dell’avv. Corrado Labisi, presidente del Movimento della Coscienza Popolare Siciliana, impegnato con una serie di attività culturali e sociali che l’hanno visto partecipare al concerto organizzato
da Lumen Christi (Movimento Ecclesiale Contemplativo Apostolico) in onore del Beato Giovanni Paolo II, presso lo Stato Vaticano nell'Altare della Cattedra Patriarcale Basilica di San Pietro, e ricevere, tra gli altri, un prestigioso riconoscimento in occasione della V edizione della Festa della Musica di Scordia, per “il suo eccezionale altruismo, l’alto e costante impegno umanitario, per l’elevata sensibilità verso le problematiche giovanili e sociali”. Ma l’evento più importante della stagione è sicuramente stato “Mare Nostrum”, il premio al talento, alla cultura, all’impegno sociale siciliani, organizzato dal Movimento stesso. Sul palcoscenico dell’Hotel Nettuno il celebre attore Miko Magistro, il tenore Filippo Micale e il soprano turco Gonca Dogan, i cantautori Francesco Ferro e Gregorio Lui, il prestigiatore Gabriel, il giovane tenore Salvo Guastella accompagnato al piano da Salvatore Vaccarella, che hanno ricevuto la targa “Mare Nostrum” ed entusiasmato con le loro performance gli oltre 400 inter-
venuti. Premiati anche la stilista Arcangela Aiello, Saro Leonardi, noto storico e scrittore catanese, il pittore Chris Minoldi, l’autore teatrale Alfio Guzzetta ed il corpo di ballo folkoristico “Sicilia mia”. Una parte della serata è stata dedicata al concorso “Miss Bellezza Solidarietà” che ha eletto la ragazza distintasi per l’impegno sociale e umanitario, votata da una giuria presieduta dal giornalista del Tg La7 Vincenzo Adornetto, e composta dalla dott. ssa Maria Gallo, il notaio Giuseppina Portale, l’avv. Marika Terranova, prof.ssa Angela Ragona, dott.ssa Ida Figura, dott. Giuseppe Ridolfo, dott. Giuseppe Barberi, geom. Nicola Bella, prof. Orazio Somma, e la dott.
ssa Sonia Chillè. Bando ai vecchi stereotipi, che vogliono la donna premiata per il suo aspetto, ad essere in primo piano adesso è lo zelo e la dedizione verso cause benefiche. Ad aggiudicarsi la vittoria Stefania Costanzo, che da anni lavora nelle case di riposo e si prende cura degli anziani. Tra i momenti più significativi, la consegna da parte del coordinatore del Movimento della Coscienza Popolare Siciliana Giuseppe Firrincieli, giornalista e scrittore, all’avv. Labisi di una spilla risalente al 1943, simbolo del separatismo siciliano, e la firma di un protocollo d’intesa tra Labisi e l’arch. Umberto Trenta, consigliere regionale delle Marche e presidente del consiglio comunale di Ascoli Piceno, per un progetto di pace a Lampedusa. A chiudere la serata, condotta dalla giornalista Simona Pulvirenti, magici giochi pirotecnici per celebrare la Sicilia e il Movimento della Coscienza Popolare Siciliana. Ufficio stampa Movimento Popolare della Coscienza Siciliana
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Ottobre 2011
Rivalutiamo i piccoli esercizi commerciali
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ra megastore e centri commerciali che si diffondono a macchia d’olio, resistono piccoli e medi esercizi commerciali, frutto della microimprenditorialità di piccoli esercenti e del loro coraggio. Non gabbie di cemento, ma veri e propri punti di riferimento per il consumatore, in cui il rapporto umano tra cliente e commerciante viene posto al centro. Le “coccole” nei confronti della clientela sono la parola d’ordine di “Dim.a. parquet, Non solo legno e design”. Il titolare Di Mauro, da oltre 20 anni nel settore della posa in opera dei parquet tradizionali, prefiniti, laminati, tavoli anti-
di Tiziana Campo cati, è un vero e proprio artista del parquet, creatore di mosaici dalla foggia pregiata, un vero e proprio maestro dell’intarsio, con diverse essenze e colori. Svariati i servizi offerti: dai camini in bioetanolo, sia come complementi d’arredo che per riscaldamento, a quelli a gas, a metano e tradizionali, con un punto di forza rappresentato proprio dal parquet e dagli zoccoletti, passando per la piccola ristrutturazione, per il restauro di vecchie pavimentazioni e per la realizzazione d'interni. Da “Dim.a Parquet” il cliente viene seguito e consi-
gliato dalla A alla Z, senza essere trattato come una goccia nel mare del marketing: dalla lavorazione dei massetti fino all’ultimazione del lavoro, comprendente anche la verniciatura se si tratta di parquet tradizionale non prefinito. Materiali di primissima scelta, non rimanenze di grosse partite, come a volte può accadere nella grande distribuzione. Servizio di consulenza, dall’inizio alla fine, anche grazie all’assistenza di architetti che consigliano il cliente nelle scelte e una garanzia sui prodotti e sulla messa in opera di 20 anni, questi i punti di forza di “Dim.a. parquet”. La dimostrazione che qualità e professionalità ripagano sempre.
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