organizzato da Con il patrocinio CittĂ di Acireale
CittĂ di Acireale - Settore Protezione Civile
Provincia Regionale di Catania
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sponsor collaboratore Esclusivista alle vendite del
Tutti i servizi per il matrimonio e per l’arredamento casa
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4 Pubblicazione monografica gratuita • Ideazione Corrado Bottino Managing Director • Direzione organizzativa Promitaly - Corrado Bottino • Testo della presentazione Marcella Bottino Sbaratta • Coreografo Enzo Ignoto • In copertina Miss “Promitaly 2010” Jessica Miraglia Raineri Modello Rosario Andronaco • Impaginazione grafica Bruno Marchese • Stampa Tipografi a TM Si ringrazia il Comune di Acireale la Protezione Civile del Comune di Acireale e la Provincia Regionale di Catania, e in particolare l’associazione “Acireale Città degli Sposi”, ed inoltre tutte le aziende che partecipano a questa inziativa: Aciflex Arredamenti Bella, Agostiniana Hotel, Airone Banqueting Hotel, Akis Viaggi e Turismo, Alessio Reitano Photographer, Antares Viaggi, Armando Cutuli, Arredamenti Bella,
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La Settimana della Sposa VII Edizione L’area C.O.M si veste di fiori d’arancio con “La Settimana della Sposa” organizzata dall’agenzia Promitaly. L’evento più atteso dell’anno dedicato alle coppie prossime alle nozze, riconferma il suo appuntamento dal 14 al 23 ottobre nella piazza antistante il «Centro Operativo Misto» della città di Acireale della Protezione Civile di corso Italia, ed occuperà 1.500 mq riservati ad esperti espositori; una vetrina d’immagine e visibilità per 60 aziende efficienti e competenti nel
proporre il giusto connubio tra tradizione e innovazione nel settore cerimonia: l’alta moda sposi, bomboniere, lista nozze, wedding planner, workshop fotografici, art flowers, arredamento, accessori, agenzie di servizi, catering, gioielli, location, musica, noleggio autovetture, partecipazioni, servizi finanziari, agenzie viaggi. Un’esposizione ricchissima di fervide iniziative che accompagnerà “coloro che desiderano convolare a nozze” in un percorso di emozioni, sogni, desideri. L’edizione 2011 si presenta con delle novità: i futuri sposi, nei padiglioni espositivi,
Panoramica sugli stand dell’edizione 2010 della “Settimana della Sposa” che si è svolto ad Acireale
potranno partecipare ad un corso di portamento e avvalersi di un team di esperti avvocati matrimonialisti che informeranno le coppie su qualsiasi procedura legale. “La Settimana della Sposa” quest’anno si propone attivamente nel campo del sociale con spirito di solidarietà e volontariato a beneficio dell’associazione onlus “Amici delle missioni” seguita dal diacono Sebastiano Genco, per supportarla con una raccolta fondi. Ai visitatori che desiderano aderire all’iniziativa, sarà consegnata una card dal costo di 2 euro della validità di un anno, che potranno
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utilizzare presso le aziende che si associano all’iniziativa di Promitaly nel portale www.ricerca-aziende.it “La Settimana della Sposa” invita tutti alla serata finale della VII edizione con sfilate moda, musica e spettacolo al palazzetto dello sport PalaVolcan domenica 23 ottobre 2011 alle ore 22,00 Si ringrazia il deputato regionale on. Nicola D’Agostino per la sua partecipazione attiva e la Protezione Civile per il loro contributo tecno-logistico, in particolar modo all’assessore al ramo Nino Sorace. La manifestazione è stata patrocinata dalla Città di Acireale, un plauso all’amministrazione e al sindaco avv. Nino Garozzo che hanno creduto fortemente a quest’evento per il rilancio dell’economia locale nel settore dei matrimoni, in una città dove si celebrano ogni anno circa 700 cerimonie nuziali. Presente nell’area espositiva, come volano per lo sviluppo nello specifico,il consorzio “Acireale Città degli Sposi” di cui Promitaly è socia fondatrice. Sicuri di offrirvi, ancora una
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volta, il meglio che si possa presentare in linea con le ultime tendenze in campo nuziale, con la raffinatezza e la classe di sempre, vi auguriamo una buona visione tra gli stand allestititi proprio per voi, luogo ideale per mettere a contatto gli innamorati che sognano il giorno del “Si� in un rapporto di domande ed offerte, nel nostro spaziosissimo salone dell’orientamento.
È il sogno di ogni ragazza essere bellissima il giorno delle nozze. Sin da bambina si pensa a quel giorno quando indosserà l’abito da sposa, l’abito dei sogni: a volte da fata, a volte da principessa, a volte romantico, a volte semplice ma in ogni caso un abito unico. Noi possiamo darTi quell’abito unico, l’abito dei Tuoi sogni. Le nostre collezioni di Alta Moda possono soddisfare le richieste anche più difficili e paricolari
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L’abito da sposa da sempre simbolo di tradizione Sogno di tutte le fanciulle, ha avuto innumerevoli trasformazioni durante il corso dei secoli. Un abito unico e importante legato all’epoca e all’ambiente in cui si utilizza. Il bianco non è sempre stato il suo colore, perché la tradizione si afferma solo nell’800, anche se solo durante gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso ci sarà la sua definitiva consacrazione. Nel corso della storia, si sono indossati tanti modelli legati spesso a tradizioni e credenze. Le donne egizie indossavano una gonna lunga e una sopraveste trasparente, mentre le donne dell’antica Grecia, una semplice veste lunga di lino bianco simbolo di purezza. Anche le spose romane indossavano tuniche bianche, dono dei genitori. I capelli erano raccolti in sei trecce decorate con gigli, rosmarino e mirto, mentre il velo era color zafferano. In
Alessandrina Vittoria, Regina d’Inghilterra moglie di Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha. Dipinto del vestito della sposa (1840)
Inghilterra nel ‘300 le spose indossavano ricchi abiti segno del cambiamento dei tempi e spesso avevano una sorta di bouquet composto da rametti di rosmarino simbolo di fedeltà e amore. Durante il corso del Medioevo il rosso diventa il colore predominante, simbolo
dell’amore ardente, l’abito è spesso realizzato con stoffe pregiate come velluti, broccati e damaschi. Il primo abito da sposa bianco documentato dalle cronache del tempo fu quello della principessa Filippa, figlia di Enrico IV d’Inghilterra, andata in sposa ad Erik di - continua a pagina 16 -
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Danimarca nel 1406. Nel Rinascimento la moda diventa fastosa e opulenta, disegni floreali ornavano meravigliosi vestiti di velluto, spesso dai colori accesi. I fiori infatti, da sempre simbolo di amore, fedeltà e fecondità accompagnano le spose sia negli abiti come nelle acconciature. Inizia anche la moda dello strascico, che rimane a tutt’oggi un elemento essenziale per la maggior parte degli abiti da sposa. Nel ‘600 la controriforma impone forme più semplici e severe, spesso gli abiti sono neri ravvivati solo dalla gorgiera, un enorme colletto bianco a pieghe, ma nel XVIII secolo i cambiamenti sociali portano a radicali cambiamenti e anche l’abito da sposa diventa elegante e ricercato. Durante l’epoca napoleonica Giuseppina Bonaparte lancia la moda dell’abito stile impero, con il bustino a vita alta da cui scende una lunga e morbida gonna, ma sarà la regina Vittoria d’Inghilterra che imporrà in maniera determinante l’uso del vestito bianco come
La principessa Alessandra di Danimarca sposa di Edoardo VII. Dipinto del vestito della sposa (1863).
abito nuziale. Il suo era ricamato con fiori d’arancio e aveva uno strascico lunghissimo, come vuole la tradizione per le spose reali. Sui capelli gli stessi fiori del vestito mescolati
con diamanti e un velo con ricamo di Honiton. Durante la metà del XIX secolo il bianco assume un significato ancora più determinante perché, riconoscendo la Chiesa Cattolica il dogma - continua a pagina 20 -
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dell’Immacolata Concezione, il bianco divenne sempre più simbolo di purezza, ma non è ancora il colore definitivo come l’intendiamo ai nostri giorni. Infatti durante tutto l’800 e anche i primi anni del ‘900 le spose seguono spesso la moda degli abiti da sera e quindi anche i colori possono variare. Comincia anche a diffondersi il velo, in un primo momento sostenuto da ghirlande e spilloni, poi da fiori d’arancio, che divennero il simbolo per eccellenza del matrimonio. Una grande rivoluzione segnerà gli anni ’20 del ‘900, le gonne si accorciano come anche i capelli, non permettendo più pettinature elaborate, dando modo così alle modiste di lanciare la moda dei turbanti e delle fasce spesso riccamente ornate con piume, ricami e gioielli. Dagli anni ’30 ad oggi l’abito da sposa ha seguito i mutamenti sociali della nostra epoca, ampi nelle sottane con la vita stretta negli anni ’50, bizzarri e fantasiosi negli anni ’70, eleganti e raffinati ai giorni nostri. Il colore bianco ha lasciato il posto anche a
Guglielmina dei Paesi Bassi ed Enrico di Mecklenburgo-Strelitz (1901)
incantevoli sfumature di beige e color champagne, il colore tipico della seta. Quando arriva infine il gran giorno
quell’emozione coltivata da tempo si materializza, il sogno di ogni bambina è diventato finalmente realtà! - continua a pagina 24 -
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Tra adempimenti, tradizioni e curiosità Il matrimonio civile Il matrimonio civile è la forma più breve di matrimonio. Solitamente ci si sbriga nel giro di un quarto d’oro. Ottimo per chi ha molto fretta, pessimo per chi intende immergersi appieno nella magia dell’evento per vivere in maniera indimenticabile un momento che già di per sé è meraviglioso. Comunque, per chi intendesse sposarsi civilmente, basterà che si ritrovi in municipio all’ora fissata (i molteplici impegni dell’ufficiale di stato civile preposto alla celebrazione
rendono necessaria la puntualità) con testimoni al seguito. L’incaricato chiederà l’assenso dei due coniugi ad unirsi in matrimonio e leggerà i tre articoli del Codice Civile (143, 144, 147) precedentemente visti. La firma dell’atto di matrimonio chiude la cerimonia. Il matrimonio religioso Molto più romantico e dall’atmosfera molto più magica e pregnante si rivela il matrimonio in Chiesa che viene perciò preferito dalla gran parte delle coppie, anche se non necessariamente formate da cattolici osservanti. È bene presentarsi nella Chiesa scelta per il matrimonio con alcuni mesi di anticipo così da poter partecipare ai corsi prematrimoniali, organizzati dalla parrocchia stessa o da altri Istituti ad essa legati, che intendono illuminare la coppia sulla realtà dell’amore ed inquadrare il matrimonio come un atto di fede cristiana. Si giunge così al momento della celebrazione che avviene nel corso della messa ed i cui punti salienti
seguono l’omelia. Infatti è dopo l’omelia che il sacerdote chiede ai nubendi: “Se è vostra ferma intenzione contrarre il Sacro vincolo del matrimonio, congiungete le vostre mani ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa il vostro consenso”. Congiunte le mani tocca agli sposi parlare. Il primo sarà lui che si rivolgerà a lei come segue: “Io Tizio (si sostituisce col nome dello sposo) accolgo (è questo il termine che si usa dopo la riforma, in precedenza si diceva prendo) te Caia (qua va il nome della sposa) come mia sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella buona e nella cattiva sorte, nella salute e nella malattia e di amarti ed - continua a pagina 28 -
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è questo il caso) l’eventuale scelta del regime di separazione legale dei beni. Ciò fatto dismette i panni di ufficiale di stato civile e ritorna Ministro di Dio per proseguire con la messa. Il matrimonio secondo la Chiesa Amarsi per un Cristiano e una Cristiana è amarsi nel Signore L’amore della coppia cristiana è manifestazione dell’amore stesso di Dio, rivelato nell’amore di Cristo, morto, anzi sacrificatosi per la redenzione dell’umanità. Già l’antico testamento anticipava (nel “Cantico dei Cantici”) questa concezione dell’amore uomo-donna quale immagine privilegiata dell’amore Dio-umanità. Consacrare il proprio amore nel segno dell’amore di Cristo significa riconoscere che esso è risposta ad una vocazione, con cui il Padre invita a diventare suoi collaboratori per la comunione e la vita. La vita nuova, già comunicata nel battesimo, viene resa capace di esplicitare tutte le
potenzialità dell’amore nella dimensione della coppia e della famiglia, accogliendo e vivendo l’amore stesso di Dio. Non a caso una recentissima riforma rivisita il rito del matrimonio e prevede ch’esso inizi non dinanzi all’altare ma dinanzi al fonte battesimale che, insieme all’eucaristia, è il fulcro dell’essere Cristiani. Per questo la coppia cristiana celebra il matrimonio nella Chiesa: esprime di fronte a tutta la comunità la volontà di amore e di unità e l’impegno a divenire, per tutti i fratelli, segno dell’amore di Cristo e della Chiesa! …e secondo lo Stato Lo Stato Italiano considera molto importante il matrimonio e la famiglia. La famiglia, cellula prima di ogni società, e vista essa stessa come “società naturale fondata sul matrimonio” (così recita la Costituzione all’art. 29) ed in quanto tale la Repubblica ne tutela i diritti. Il ruolo della famiglia è tale e tanto importante che lo stato suggella quella “comunione di amorosi sensi” con una comunione di tipo - continua a pagina 32 -
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patrimoniale (la comunione dei beni). Fatta salva la possibilità per i coniugi di disporre diversamente (attraverso apposita modulistica) si presume, nel silenzio degli stessi, che i beni precedenti e successivi al matrimonio siano, non del coniuge x o del coniuge y, ma della famiglia e quindi di entrambi i coniugi. Ma forse, a rendere meglio l’idea che lo Stato ha del matrimonio e della famiglia e la forza che riconosce a questa istituzione, basta la lettura degli articoli 143, 144 e 147 del Codice Civile, gli stessi articoli che l’ufficiale di stato civile è tenuto a leggere ai nubendi nel momento in cui li unisce in matrimonio. 143) Diritti e doveri reciproci dei coniugi Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri. Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione
nell’interesse della famiglia e alla coabitazione. Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia. 144) Indirizzo della vita familiare e residenza della famiglia I coniugi concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la residenza della famiglia secondo le esigenze di entrambi e quelle preminenti della famiglia stessa. A ciascuno dei coniugi spetta il potere di attuare l’indirizzo concordato. 147) Doveri verso i figli Il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli. - continua a pagina 36 -
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Le chiese La scelta della chiesa dove celebrare il matrimonio è una cosa molto importante, vuoi perché un certo tipo di chiesa prevede un certo addobbo floreale ed un altro tipo di chiesa una diversa composizione, vuoi perché è bene che anche la chiesa sia in coordinato col tipo di cerimonia (classica, moderna, eccentrica…). Il nostro territorio ci offre tanto dal punto di vista delle chiese, quindi, se non si vuol seguire la tradizione secondo cui il matrimonio andrebbe celebrato nella parrocchia di appartenenza di lei, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Spicca tra le altre la cattedrale di Acireale che conserva al suo interno la meridiana del Danese Peters e gli affreschi di Paolo Vasta con un gioco di colori e di chiaroscuri inarrivabile. Che dire poi della Basilica di San Sebastiano? Tanto bella e tanto apprezzata che l’UNESCO non ha potuto fare a meno di nominarla patrimonio dell’umanità.
Acireale la Basilica San Sebastiano Martire
Bellissimo anche l’Eremo di Sant’Anna, tanto intimo e meravigliosamente incastonato tra la natura.
Ed a proposito di natura, ha un suo fascino anche la celebrazione nello spiazzale antistante l’antica chiesetta - continua a pagina 40 -
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delle Terme Romane di Santa Venera al pozzo. Una celebrazione tra i resti di una grande civiltà che è poi il nostro passato e la nostra retrocultura. Infine, ha un suo fascino anche la chiesa di Santa Tecla. Oltre alla bellezza architettonica essa offre anche uno stupendo paesaggio ove realizzare il servizio fotografico. E se si avesse l’accortezza di celebrare il matrimonio in una sera estiva di plenilunio… Le chiese come detto non mancano e ciascuno può, in base alle proprie esigenze ed interessi, trovare quella che fa al caso suo. Ma quale che sia la scelta, Dio sarà comunque presente alla cerimonia e concederà la sua benedizione ai novelli sposi. La visita prematrimoniale Anche se la tradizione non dice nulla al riguardo e la legge non lo ordina (ma sarebbe bene che lo facesse) e buona norma e regola di buon senso che
la coppia si sottoponga ad una visita prematrimoniale. Può eseguirla il medico di famiglia o ci si può rivolgere ad un consultorio: quel che conta è che essa venga eseguita a nostra stessa tutela e si intervenga nel caso in cui si riveli necessario. In un primo momento si procederà con l’anamnesi dei nubendi. Con questo termine dotto che fa tanto chic si intende dire che si ricostruisce la storia medica della coppia e si verificano (guardando agli ascendenti) eventuali predisposizioni verso determinate situazioni di rischio. Da ciò dipende il prosieguo della visita. Se è tutto a posto si passa alle analisi del sangue e delle urine, fondamentali per stabilire il fattore RH (la
non compatibilità può portare problemi durante la gravidanza) e valutare il rischio di talassemia; altri esami valuteranno la presenza di malattie veneree gravi; infine si guarderà se la donna ha in sé gli anticorpi della rosolia e se è portatrice di toxoplasmosi, malattie rischiosissime, se contratte in gravidanza. Utile è anche una visita ginecologica per lei e andrologica per lui, senza che vi siano necessariamente problemi medici particolari. Si prende comunque coscienza di tutto quanto ruota intorno ad un eventuale concepimento e si viene introdotti nel mondo dei metodi anticoncezionali, universo ancora pieno di tabù e leggende che poco o nulla hanno di scientifico. I testimoni Un ruolo importantissimo nel corso del matrimonio è ricoperto dai testimoni che, con la loro firma, attestano il regolare svolgimento della cerimonia e suggellano l’avvenuta unione. - continua a pagina 44 -
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I testimoni, scelti dagli sposi, devono essere almeno in due, ma, a fronte di un limite minimo che non può essere valicato, non vi è nessun limite massimo; teoricamente potrebbero essere testimoni anche tutti gli invitati. Ma solo teoricamente, in realtà esistono dei limiti intrinseci, sia di carattere pratico che di opportunità. Ad esempio, è opportuno, visto il significato del ruolo, che i testimoni siano amici intimi degli sposi, o comunque che esista, tra loro ed i nubendi, un legame privilegiato. Altro elemento importante è legato al fatto che per tradizione il testimone offre un dono di maggior valore rispetto agli altri invitati (anche la bomboniera che riceverà e diversa) e quindi occorre ch’egli comprenda il senso del suo ruolo, ed anteponga l’onore ricevuto all’esborso subito. In fondo l’essere prescelti come testimoni vuol dire essere apprezzati e stimati dalla coppia che sta preparandosi al matrimonio.
Se tutti questi elementi sono in sintonia la scelta sarà la migliore possibile e si eviteranno musi lunghi e “mal di tasca” che finirebbero per rovinare la festa.
Il corteo nuziale Esistono delle regole relative al corteo nuziale che vanno rispettate. Immaginando un matrimonio molto pittoresco con relativa presenza di damigelle e
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paggetti la regola prevede che ad entrare in chiesa per primi saranno i paggetti; seguiranno il padre della sposa con la figlia che verrà consegnata allo sposo che attende impaziente a metà chiesa; ultime le damigelle che accompagnano la sposa in questo passaggio di status. In uscita la situazione sarà leggermente diversa. Avanti andranno i paggetti seguiti, stavolta, dagli sposi; dietro andranno i genitori di lei e poi quelli di lui, sarà quindi
la volta delle damigelle; per ultimi usciranno gli invitati. Damigelle e paggetti non sono necessari e sono presenti solo se si vuol dare un ulteriore tocco d’altri tempi alla cerimonia. Solitamente, la presenza in famiglia di bambini, proprio per la tenerezza che questi suscitano, porta automaticamente a far uso dei paggetti (di solito in coppia, un bambino ed una bambina). Le damigelle, quando vi sono, sono amiche intime
della sposa o parenti con cui si ha un rapporto molto particolare; è proprio in virtù del legame anzidetto che la sposa sceglie di farsi accompagnare da loro in questo importante passo. Non a caso il vestito sarà sullo stile di quello della sposa, probabilmente preparato dalla stessa sarta o acquistato nello stesso atelier. Il tutto per un matrimonio da sogno! Il pranzo di nozze Molto spesso gli avvenimenti di festa sono contrassegnati da ciclopiche abbuffate, perché da sempre, sedersi attorno ad un tavolo e consumare insieme uno stesso pasto aiuta a cementare i rapporti. Il pranzo di Natale, il cenone di capodanno sono solo alcuni degli innumerevoli esempi che si potrebbero citare. Anche il matrimonio prevede che dopo il rito ci si riunisca insieme attorno ad un tavolo per consumare un abbondante pranzo o una favolosa cena. Oggi come - continua a pagina 52 -
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oggi esistono splendidi locali che offrono la possibilità di consumare il pasto immersi in scenari da mille e una notte, soddisfacendo anche le esigenze di bello che fanno inevitabilmente parte della nostra vita. Esistono però anche delle alternative altrettanto valide. In passato per esempio si procedeva, subito dopo il rito ad un breve rinfresco, da consumare in un luogo all’aperto o nel chiostro della chiesa. Rinfresco che, in molti casi, da preludio al pranzo si trasforma in sostitutivo dello stesso. Chiaramente in quest’ultimo caso il rinfresco dovrà essere molto curato sia nella scelta e nella quantità dei cibi (pizzette, tartine, polpette, vol-au-vent, saccottini di pasta sfoglia ripieni) che nell’offerta delle bevande (vini e spumanti leggeri, cocktail di vario genere). La torta nuziale e lo spumante per il brindisi concluderanno il tutto. Se poi si ritiene inadeguato il rinfresco ed esagerato il pranzo si può procedere con un buffet: insomma si
pranza in piedi. Si hanno, è vero, dei posti a sedere, ma bisogna alzarsi per scegliere le pietanze perché il servizio è ridotto; i camerieri non servono al posto ma porgono i piatti a chi va a servirsi al grande tavolo centrale che contiene le pietanze. Qualunque sia la scelta fatta le cose più importanti da tenere in considerazione sono la qualità dei cibi, la soddisfazione degli invitati, la rispondenza tra lo stile del matrimonio e quello del banchetto. Il tutto nel nome della gioia che il momento ovviamente richiama. La musica Ogni matrimonio che si rispetti ha diritto ai suoi momenti musicali, anche perché, delle noti dolci e melodiose possono rendere ancor più magico un momento che gia di suo è da sogno. Molto probabilmente la chiesa di riferimento ha, tra le varie attività, un coro, e comunque il parroco certamente conosce delle persone in grado di
accompagnare con l’organo una cerimonia. Potrete concordare un programma musicale con loro stessi, ricordando che oltre ai brani classici dei momenti di una messa ci saranno da suonare due marce nuziali (si consiglia Wagner in entrata ed Handel in uscita) ed un sottofondo durante il fatidico sì (l’Ave Maria di Shubert) è dolce e bellissima, molto adatta al momento magico. E dopo il sì, Bach, con la sua toccata e fuga. - continua a pagina 56 -
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Il viaggio di nozze Il viaggio di nozze, più romanticamente “luna di miele”, può anche essere posposto nel tempo, sia per esigenze di budget, sia perché il momento migliore per un certo tipo di vacanza può non essere quello in cui ci si sposa. Inutile sposarsi a febbraio ed andare in luna di miele in una località balneare. Le offerte sono innumerevoli e rispondono alle più disparate esigenze. Si va, infatti dal week-end fuori porta al giro del mondo. Chiaramente queste sono le vacanze meno gettonate. Troppo banale la prima, troppo oltre la seconda. Oggi le mete privilegiate sono rappresentate dalle capitali europee (Parigi la fa da padrona, seguita a ruota da Vienna, Praga,
Atene…) e dalle crociere; sono un po’ in calo le mete orientali per ovvie ragioni di sicurezza, ma basterà qualche tempo di relativa calma per riportare in auge i viaggi in Egitto o in Arabia. Per quanto riguarda la valigia…dipende sempre dal tipo di viaggio ma alcune regole valgono sempre. Mai partire senza un abito da sera e troppi elementi di uno stesso accessorio. In un beauty-case si può tenere a portata di mano tutto ciò che è indispensabile. In molti paesi europei si viaggia senza passaporto (basta la carta d’identità) e senza il problema del cambio, ma non vale per tutti i luoghi; meglio informarsi e prepararsi per tempo. E poi si parta per il viaggio con un carico di coccole e parole dolci da riversare
sull’altro coniuge, e che tutto ciò sia preludio ad una vita meravigliosa all’insegna dell’amore e della gioia! La lista di nozze Una delle cose più difficoltose di un matrimonio è il regalo. Chi vuol mostrare la condivisione di gioia con la coppia vorrà farlo in maniera tangibile e si premurerà di trovare un oggetto che soddisfi le esigenze pratiche e di gusto della nuova coppia. I dubbi attanaglieranno gli amici: cosa regalare? Di cosa hanno bisogno? Come essere certo che non abbia già provveduto qualcun altro? La lista di nozze risolve il problema. In un negozio a ciò delegato i giovani sposi, consigliati da personale altamente qualificato, scelgono quegli - continua a pagina 60 -
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oggetti che più servono loro e che sono vicini alle loro esigenze ed alle loro personalità. Chi vorrà fare un regalo non dovrà far altro che informarsi circa il negozio dove la coppia ha la lista nozze. Il resto è un gioco! Qualunque cosa sceglierà dalla lista sa che trattasi di un oggetto scelto direttamente dagli sposi e per ciò stesso certamente gradito. E se ciò non bastasse potrebbe anche lui contare sul consiglio e sull’appoggio del personale altamente qualificato di cui sopra. Ecco che una delle difficoltà maggiori di ogni matrimonio diventa improvvisamente una cosa semplice e gradevole! La sposa La sposa nel giorno del proprio matrimonio è la più bella delle donne. Raggiante, per il sogno che sta lentamente tramutandosi in realtà, sprizza gioia da tutti i pori e brilla di luce propria. Alcuni piccoli accorgimenti però possono trasformare una bellezza già abbagliante in un sogno inarrivabile. La
sposa diventa dea scesa in terra per allietare noi comuni mortali. Il matrimonio è un evento che si prepara prima e questo vale anche per la sposa. Sarà bene che già un mese prima dell’evento la sua alimentazione sia di tipo disintossicante. Saranno banditi cibi elaborati, grassi o ricchi di spezie; sarà preferibile mangiare Yogurt, frutta e verdura. In questo mese bisogna inoltre curare la pelle. Una pulitura con prodotti adeguati va fatta ogni quindici giorni, mentre quotidianamente va
usato un latte detergente che elimini le cellule morte (soprattutto la sera prima di andare a letto). Una crema idratante aiuterà ad eliminare le impurità nascoste nei pori. Ultimo consiglio. la sera precedente il matrimonio si vada a letto presto. Lo sposo non può ne vedere la sposa, né parlarle, non vi è quindi motivo per fare le ore piccole. Se necessario, si aiuti il sonno con qualche farmaco. Nulla aiuta più di una buona notte di sonno. La mattina del matrimonio basterà una bella sciacquata con acqua tiepida ed un fondo tinta molto - continua a pagina 64 -
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leggero per rendere la sposa semplicemente abbagliante. Importante poi l’abito, passato dal rosso della tradizione al bianco di vittoriana memoria, da simbolo, qual’era, di passaggio di status della donna da nubile a coniugata, è diventato emblema di candore e purezza. La scelta dell’abito è molto importante e difficile: ne esistono tanti di varia e diversa bellezza e non è facile trovare quello giusto. Va detto che l’abito deve far risaltare i pregi della sposa e deve adattarsi perfettamente al suo corpo. Sartorie e negozi specializzati diventano importanti in tal senso. Assieme al taglio dell’abito grande importanza assumono i tessuti con cui è foggiato, necessariamente pregiati: seta, organza, sangallo, raso o lino vanno benissimo. Solitamente si indossa l’abito lungo per il matrimonio religioso, con scarpe dello stesso tessuto del vestito e calze chiare; ed il velo, che coprirà il viso della sposa fin sull’altare e che verrà portato dietro la testa solo sull’altare, dopo che la sposa avrà tolto
i guanti; Per il matrimonio civile si sceglierà invece un abito corto, o comunque alla caviglia. Importante ricordare che la sposa non porta gioielli (sono ammessi orecchini di piccole dimensioni), occhiali e borsetta; le unghie sono al naturale o tinte con uno smalto chiarissimo, color madreperla; la sposa deve (per tradizione scaramantica, non per regola) avere addosso qualcosa di nuovo, qualcosa di usato, qualcosa di blu e qualcosa di prestato (mai l’abito). Ultimo atto l’acconciatura: Essa deve valorizzare l’abito ed il viso della sposa, quindi occorre molta bravura da parte del parrucchiere e qualche prova nei giorni precedenti il matrimonio. Non è importante che sia raccolta e incorniciata dal velo o romanticamente ornata da fiori freschi. L’importante è che essa si adatti alla sposa in maniera perfetta e naturale.
con la differenza che egli può, volendo, riutilizzare il proprio abito anche per altre occasioni. Se lo scopo è stupire ed apparire un po’ demodé, egli deve indossare il tight con lunghe code fino alle ginocchia, accompagnato da pantaloni grigi con le righe, un bel gilet grigio perla ed una camicia con sparato inamidato e doppi polsi con gemelli. Altri accessori di
Lo sposo Anche per lo sposo esistono delle regole di abbigliamento precise, ma - continua a pagina 68 -
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una certa rilevanza sono il fazzoletto bianco nel taschino, il fiore all’occhiello, la cravatta accompagnata da spilla con perla ed un bel cilindro nero. Questo abbigliamento ottocentesco però oggi è stato largamente sostituito (ma non soppiantato del tutto) da un vestito grigio fumo di Londra (va bene anche il blu scuro), camicia bianca o celestina e cravatta a tinta unita o con piccoli pois (più raramente a fantasia). In alcuni casi è possibile vedere sposi in smoking, decisamente meno vicini alla tradizione e meno appariscenti, ma certamente non meno eleganti. Se poi si rinuncia alla chiesa per il municipio va bene anche lo spezzato. Ed anche lo sposo è così pronto a legarsi per sempre alla donna amata.
rigorosamente bianchi, che sia segno tangibile di ringraziamento verso chi ci è stato vicino in un momento così importante. La stessa bomboniera va anche a chi, seppur non presente al matrimonio (perché impedito o perché non invitato) ha comunque voluto testimoniare la sua vicinanza, il suo affetto e la sua partecipazione emotiva con un dono. In questo caso gli sposi hanno 15 giorni di tempo per consegnare la bomboniera. Per quel che riguarda la bomboniera non esistono regole precise, fisse ed inamovibili. Anzi, è proprio la fantasia che deve venire in aiuto della
coppia al momento della scelta. L’importante (ma a suggerirlo è il buon senso e non il galateo) è che essa sia consona allo stile del matrimonio ed al carattere degli sposi. Una coppia allegra e gioviale non sceglierà di certo una bomboniera austera, così come in un matrimonio tradizionale si vedrà la bomboniera accompagnata da pizzi e merletti. Comunque i negozi specializzati sono certamente in grado di dare una mano ed il giusto consiglio a quegli sposi che dovessero restare frastornati davanti all’incombenza di scegliere la bomboniera.
Le bomboniere La prassi prevede la distribuzione, durante il ricevimento, delle bomboniere, un oggetto, quanto più grazioso possibile, accompagnato da un sacchetto di confetti - continua a pagina 72 -
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Le fedi Narra un’antica leggenda che l’anulare sinistro è in stretta simbiosi col cuore a cui è legato da un particolare vaso sanguigno; quindi per legare a sé una persona in eterno basta legarne l’anulare con un anello: la fede. E seppure la scienza ufficiale ha smentito questo collegamento privilegiato tra l’anulare e il cuore attentando alla poesia dell’amore, la fede ha resistito alle intemperie dell’anatomia ed è giunta fino ad oggi mantenendo intatto il suo fascino e moltiplicando i modelli. Oggi si va dal semplice cerchio in oro alla Francesina (fede sottile in oro giallo o bianco), dalla classica (il modello arrotondato, anch’esso in oro giallo o bianco) alla Vera Piatta (fede dai bordi smussati, sempre in oro giallo o bianco), da quella a torciglione (una treccia a due colori, bianco e giallo, o a tre se si aggiunge l’oro rosso) alla Mantovana (la fede delle nonne , tanto per
intenderci) fino a quella a più cerchi incrociati. Ma la novità è la doppia fede,in cui un anello bombato, molto tradizionale, copre una fascetta d’oro su cui magari è incisa la frase simbolo del proprio amore. Qualunque sia la scelta, l’importante è che essa venga fatta dagli sposi (indipendentemente da chi poi materialmente l’acquisterà, se la coppia stessa, i compari d’anello o chi per loro). L’altro elemento da non
dimenticare sono le incisioni interne: i nomi degli sposi e la data delle nozze! La casa La casa, il nuovo luogo di vita della coppia appena sposata, La cui porta va varcata dalla sposa rigorosamente in braccio allo sposo, è uno degli elementi più importanti. La casa è il luogo dove si vive, ci si rifugia, ci si accuccia e dà un’immagine di noi molto maggiore di quanto si possa credere. Ecco perché
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è bene arredare la casa coniugando le esigenze di gusto, bellezza e comodità con le caratteristiche che ci contraddistinguono.Che la casa, insomma, sia ad immagine e somiglianza di chi la abita! Una delle stanze più difficili da arredare è il soggiorno perché il gusto personale deve fare i conti con l’uso che del soggiorno si fà. Esso è il luogo deputato a ricevere gli ospiti e quindi bisogna giungere ad un ragionevole compromesso tra gusto personale e funzionalità sobria. E se la sala da pranzo dovesse formare un tutto unico col soggiorno, essa dovrebbe
rispettarne lo stile, pur mantenendo una certa autonomia. La cucina e la camera da letto, luoghi di vita della coppia, possono invece soddisfare appieno il gusto personale ed essere esse, più di qualunque altro luogo, immagine della coppia. Conviene anche tenere un angolo, sarà una stanza, uno stanzino o altro, tutto per sé, per coltivare i propri hobby, rilassarsi o semplicemente stare un po’ per conto proprio. Importante è l’illuminazione della casa. Sia perché una casa poco o male illuminata diventa triste, sia perché lampadari e quant’altro
fanno ormai parte a pieno titolo dell’arredamento. La “conza” del letto Vuole la tradizione che non sia la sposa a preparare il letto di nozze. Tocca alle amiche nubili di lei, in numero rigorosamente dispari ed in assoluta assenza di uomini. Si tratta di un momento molto particolare e caratteristico che può trasformare la prima notte di nozze in una sorta di corsa ad ostacoli. Tanto che oggi, molti locali con annesso albergo, offrono alla coppia una camera per la prima notte di nozze. Per chi però decide di passarla nel proprio letto son dolori. Si va dagli scherzi più classici (il “sacco” con le lenzuola di militaresca memoria) fino ad una serie di sveglie nascoste nella stanza e preparate per suonare con mezz’ora di scarto l’una dall’altra. Esistono comunque negozi specializzati nella vendita di scherzi e lazzi per coppie appena sposate. E poi - continua a pagina 80 -
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magari (ma dipende da dove si abita) nel cuore della notte giungono gli amici a cantare la serenata! La prima notte e rovinata ma si ha una vita intera per rifarsi alla grande! Il corredo In passato era consuetudine che la sposa portasse in dote tutta una serie di tessuti che servivano per la casa. Era la cosiddetta dote e fungeva da indicatore sociale. Il tutto era funzionale all’idea che l’uomo era il lavoratore che manteneva la famiglia col proprio sudore, mentre la donna era la regina della casa. Per quanto il nuovo codice civile abbia detto no a doti e corredi, la tradizione è rimasta immutata ed è ben lontana dallo sparire. I negozi specializzati forniscono ottimi tessuti ricamati personalizzabili con le iniziali, sopperendo così all’assenza di ricamatrici in famiglia. E per gli amanti del moderno esistono splendidi
tessuti multicolori di vario genere. La regola dice che i tessuti devono essere in numero di dodici, ma le esigenze specifiche possono portare a dimezzare o raddoppiare tale quantità. L’elemento più importante della dote è il materasso. Ne esistono di molti tipi ma è sempre preferibile un materasso ortopedico: aiuta in caso di mal di schiena e previene disturbi in futuro. Il tendaggio è un altro elemento da non sottovalutare sia per la funzione estetica che riveste, sia per la funzione
tecnica di riparare dagli sguardi provenienti dall’esterno. Importante è che essi rispecchino lo stile dell’arredamento e filtrino la luce in maniera tale da dare alle stanze una atmosfera solare o intima in base alla funzione specifica. Infine va ricordato il corredo per il viaggio di nozze, scelto tenendo conto del luogo in cui si andrà. Magari ci si può informare sul necessario da portare nella stessa agenzia dove si prenota il viaggio. L’importante è che alla fine si abbia tutto: il necessario, l’utile e, perché no, il superfluo!
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Usanze e riti nel giorno più bello Per la sposa sono tante le usanze da rispettare, a cominciare da una popolare e molto praticata che impedisce di mostrare l’abito al futuro marito, vietatissimo poi guardarsi allo specchio indossando il vestito da sposa il giorno del matrimonio. Se proprio non si resiste, ci si può specchiare, ma senza un accessorio, come una scarpa, un orecchino o un guanto. Gli sposi devono poi evitare ad ogni costo di vedersi dopo la mezzanotte del giorno che precede la cerimonia, mentre per quel che riguarda il velo nuziale, se la sposa ne indosserà uno donato da un’altra sposa felice, questo le porterà fortuna. E a proposito di accessori in prestito o regalati, ormai ogni futura mogliettina è a conoscenza che insieme all’abito non deve dimenticare alcune cose: una nuova, una vecchia o usata, una blu (in genere un nastrino legato sotto l’abito) ed un’altra in prestito (un’usanza che in Italia è arrivata dall’Inghilterra: “Something
new, something old, something blue, something borrowed”). Poi non deve assolutamente accadere che gli sposi si guardino prima di trovarsi uno di fianco all’altra, sia in Chiesa che al Comune. La sposa entra in chiesa al braccio sinistro del padre o di chi ne fa le veci, seguita dai paggetti o dalle damigelle, e non deve mai voltarsi indietro, mentre si dirige verso lo sposo che l’aspetta all’altare. Il riso, lanciato all’uscita degli sposi sul sagrato, è augurio di ricchezza e gioia, e questo può essere integrato con petali di rose oppure confetti o monete. A fine serata la sposa lancerà il bouquet rivolgendo le spalle alle sole donne nubili che dovranno
afferrarlo al volo. Chi tra loro lo prenderà, si dice, riceverà presto una proposta di matrimonio o comunque si sposerà entro l’anno. Da non trascurare anche qualche usanza domestica: in genere il letto degli sposi viene preparato la sera prima del matrimonio da due ragazze nubili in segno di purezza, meglio se una di loro è tra i testimoni. Inoltre, la tradizione di sollevare tra le braccia la sposa quando entra per la prima volta nella casa coniugale, risale all’antica Roma, un rito necessario affinché la donna evitasse di inciampare, presagio infausto, perché significava che le divinità che proteggevano il focolare non la volevano accogliere!
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Ditelo con i fiori La valutazione dei fiori o delle piante che serviranno ad addobbare la chiesa o il vostro banchetto di nozze è spesso piena di dubbi e incertezze. Occorre preferire quelli stagionali o lasciarsi incantare dalla bellezza di quelli più rari? Ognuno ha naturalmente le proprie varietà e i propri colori preferiti, ma se si decide di utilizzare, nel giorno del matrimonio quelli, seppur belli, che hanno un significato simbolico non proprio felice? Ecco una piccola guida che vi indirizzerà alla scelta giusta! Se in Italia nessuno sognerebbe di attorniarsi di crisantemi il giorno delle nozze, per il loro accostamento macabro ai cari estinti, ad esempio in Cina, questi indicano felicità e vengono spesso adoperati durante le cerimonie nuziali. Uno dei simboli, invece, che maggiormente rappresenta il giorno più bello è raffigurato dai fiori d’arancio che indicano la richiesta di matrimonio. Poco consigliato adoperare i garofani, per lo stesso motivo dei crisantemi, e la lavanda, seppur profumatissima, che esprime diffidenza. E se da un lato
evidenziano la semplicità di chi le sceglie, le margherite sono il simbolo della pazienza, mentre la calla indica raffinatezza, il biancospino speranza, la dalia riconoscenza, il giglio purezza, la mimosa sensibilità, l’orchidea passione, il mughetto felicità. In molti amano i papaveri rossi che esprimono l’orgoglio, e i girasoli che però anticamente simboleggiavano il Dio Sole, ma che oggi purtroppo rappresentano falsità e amori infelici. Un posto a parte meritano le rose: da sempre si attribuisce ad ogni colore un significato. Rossa è passione, bianca è purezza, gialla è gelosia, rosa è freschezza. Ma in ogni caso è sempre molto raffinato addobbare la chiesa con rose, qualsiasi sia il colore. Chi poi decide di convogliare a nozze nel periodo invernale, magari sceglierà le
stelle di natale che indicano buona fortuna, in primavera a spopolare sono invece i tulipani, il più grande simbolo d’amore e di onestà. Mai preferire l’aquilegia, significa follia, o l’anemone bianco che è malattia. La calendula poi indica dispiacere, dolore, l’erica solitudine, la genziana ingiustizia, l’ortensia freddezza. Il significato dei gerani varia a seconda del colore, in ogni caso non è particolarmente adatto perché significa sia capriccio che sciocchezza. Però se proprio li amate tanto avrete almeno la certezza che vi terranno lontane le zanzare. Che siano rose o margherite, papaveri o gigli ricordate sempre di non eccedere nelle composizioni se non volete che la chiesa venga scambiata dagli invitati per un giardino pubblico!
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