corso piante officinali

Page 1

PIANTE OFFICINALI

1


2


Impiego delle piante nella storia L‟utilizzo risale probabilmente all‟uomo primitivo quando cominciò ad osservare il comportamento dei diversi animali, riguardante le loro abitudini, la capacità di cibarsi, l‟attitudine a scegliere i cibi buoni e sani scartando quelli velenosi e, soprattutto, la loro abilità istintiva a curarsi con erbe particolari per la salvaguardia della salute.

3


È noto come i bovini e gli ovini, allevati al pascolo brado, cerchino e bruchino la gramigna, che malgrado goda del nome di“erbaccia infestante epidemica” dei coltivi, è utilissima a questi animali per prevenire e(o) dissolvere eventuali calcoli biliari,nonché per mantenere efficiente l‟attività epatica e sopperire nel contempo a certe carenze nutrizionali.

4


Anche i cani e i gatti, quando lasciati liberi di scorazzare sui prati, spesso si soffermano a consumare foglioline tenere della stessa gramigna e di altre graminacee, allo scopo di aiutare la propria digestione o per necessitĂ di rigettare cibi avariati.

5


• Da qui nasce la

FITOTERAPIA

“In herbis salus !”

6


- L‟utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere è indicato con il termine di FITOTERAPIA - Il termine fitoterapia, dal greco phyton=pianta e therapeuein=curare, definita anche “fitomedicina”;

7


Storia L‟uso delle erbe a scopo curativo è antico quanto l‟uomo, come testimoniano alcuni reperti ritrovati nelle palafitte di fiumi e laghi scoperti nella fascia alpina. Documentazioni certe sono state ritrovate anche in Cina, che risalgono all‟epoca dell‟Imperatore ChinNung (terzo millennio a.C.), in cui si catalogavano circa 360 droghe vegetali diverse (Spizzotin et al., 1985).

Gli Assiri, i Babilonesi, i Greci e i Romani, hanno tramandato per secoli la loro grande capacità di trarre dalle erbe non solo gli alimenti ma anche importanti prodotti medicinali. 8


• In epoca piÚ recente non bisogna dimenticare le ricerche e l’opera preziosa dei Monaci che nei loro conventi sono stati i promotori degli Orti botanici e, con la loro perizia, hanno apportato valide conoscenze sulle specie di piante e sulle loro applicazioni terapeutiche.

9


PIANTE OFFICINALI Sono considerate piante officinali le specie botaniche dotate di proprietĂ terapeutiche (medicinali), organolettiche (aromatiche e profumate) e cosmetiche, oppure provviste di una, due o piĂš peculiaritĂ (es. pianta medicinale, medicinale-aromatica,medicinale-aromaticacosmetica ecc.)

10


• Il termine generico “pianta officinale” deriva da “officina farmaceutica od officina dei semplici”che era il laboratorio farmaceuticospezieria del Rinascimento ove erano accuratamente preparati prodotti-farmaci da specie vegetali, da minerali ed in minima parte da animali. • Sul nostro pianeta sono note oltre ventimila varietà di piante utilizzate a scopi medicinali ed ogni giorno i principi attivi medicinali estratti da nuove specie. • Purtroppo nel nostro Paese, nonostante le risorse della flora, l‟impiego terapeutico delle piante è ancora completamente studiato e utilizzato. 11


Piante medicinali • L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito pianta medicinale ogni vegetale che contiene, in uno o più dei suoi organi, sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o preventivi o che sono i precursori di emisintesi chemio-farmaceutiche”.

12


Piante aromatiche • Specie vegetali che contengono sostanze penetranti che trasmettono particolari caratteristiche organolettiche capaci di aumentare l‟appetibilità di taluni alimenti o trovare impiego nell‟industria di fabbricazione di cosmetici, profumi, bevande, ecc. • Nelle piante aromatiche va incluso anche il tabacco (Nicotiana tabacum L.), specie largamente coltivata in molti paesi per la sua rilevante importanza economica.

13


Droghe vegetali • Si deve intendere per droga vegetale la parte della pianta medicinale utilizzata a fini terapeutici o preventivi (OMS). (Es. malva = pianta ; foglia di malva = droga)

14


Campo di interesse delle droghe vegetali

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

Farmacoterapia Farmacologia Tossicologia Dietetica Liquoreria Cosmetica Profumeria Chimica degli intermedi Applicazioni tecnologiche Alimentazione 15


Utilizzazione delle droghe

• Il modo più semplice d’ impiegare le piante a scopo salutare è quella di trasferirne in soluzione le sostanze contenute e, soprattutto, i principi attivi. • Si ottiene così il risultato di liberare questi principi dalle altre parti inerti della pianta e di renderli facilmente e prontamente disponibili. • Queste soluzioni si utilizzano per ingestione o per applicazione diretta sulla pelle.

16


Fitocomplesso • Insieme di tutte le sostanze presenti nella droga,complessivamente responsabili delle azioni terapeutiche della pianta. • Nel fitocomplesso quindi sono presenti oltre al principio attivo, anche sostanze inerte e sostanze che regolano l’attività farmacologica (es: Rabarbaro- il contenuto di tannini rende l’azione lassativa dei sennosidi (p.attivo) meno aggressiva perché hanno effetto astringente.

17


Vantaggi del fitocomplesso • Rispetto al singolo principio attivo singolo: • Riduzione dei possibili effetti collaterali (soprattutto per bambini e anziani); • Migliore disponibilità di p. attivi per la presenza di sostanze favorenti l‟assorbimento • Molteplicità d‟azione per la presenza di diversi p.a. (es. Estratto di liquirizia utilizzato per curare alcune malattie dello stomaco ha azione cicatrizzante,antinfiammatoria, antispastica ecc.. L‟aglio = azione ipocolesterolemizzante e antiaggregante piastrinica anche azione ipotensiva e antibatterica.) 18


Preparati • Dalle piante si possono ottenere molteplici preparazioni, ma per brevità si ritiene opportuno considerare quelle più comuni e facilmente realizzabili. • Le norme per le preparazioni di tipo farmaceutico d‟infusi, decotti, tinture, ecc., sono specificate nel codice edito dal Ministero della Salute. Ciò conferma la loro validità e utilità, ma nello stesso tempo suggerisce attenzione nella manipolazione e soprattutto la necessaria cautela nell‟utilizzazione di tali preparati. • L‟utilizzazione medicinale delle piante dipende da molteplici fattori, quali epoca di raccolta, condizioni pedoclimatiche, modalità d‟essiccazione e conservazione, dal tipo di preparazione che ne deriva, dalla quantità e dall‟uso. 19


• Dai preparati di queste piante non bisognerà mai aspettarsi azioni rapide e miracolose. • Infatti il criterio fondamentale da seguire dovrà essere soprattutto quello salutistico più che terapeutico. • Non vanno confusi i due tipi fondamentali di utilizzazione: per “uso interno” (via orale) e per “uso esterno” (applicazioni sulla pelle).

20


Raccolta delle piante officinali

• La raccolta (delle specie spontanee) deve essere eseguita in luoghi distanti dai centri abitati, dai margini stradali, dai sentieri battuti, dalle ferrovie e dai luoghi inquinati. • Le colline, le zone boscose, i prati montuosi, i pendii isolati forniscono essenze vegetali migliori. Le ore più idonee per la raccolta sono quelle subito dopo l’alba dalle 7 alle 7,30, prima che la rugiada notturna sia stata asciugata dal sole.

21


Tempo balsamico • Ciascuna pianta, o parte di essa, presenta una giusta epoca di raccolta definita come “tempo balsamico”, vale a dire periodo di tempo in cui essa concentra tutte le sue peculiari proprietà, periodo che varia in funzione di diversi fattori( terreno, clima,latitudine, altitudine, luce ecc).

22


In relazione all‟epoca di raccolta indicativamente si può affermare che: • LE CORTECCE-vanno raccolte da piante mature in primavera ; • LE GEMME- prima che schiudano - inizio primavera • I FIORI- prima dell‟antesi (schiusura); • LE FOGLIE- in primavera quando la lamina è ben sviluppata • (completa maturazione); • I SEMI-a completa maturazione e prima che avvenga la disseminazione; • I FUSTI- estate, oppure autunno; • I TUBERI e LE RADICI-fine estate ed autunno del secondo anno; • I BULBI autunno; • LE ERBE- prima o dopo la fioritura 23


Accorgimenti • Durante le operazioni di raccolta bisogna rispettare attentamente tutte le buone norme dettate dall‟ecologia: • - non danneggiare inutilmente le piante o le parti non raccolte (rami, foglie, fiori, frutti, ecc); • - prelevare la droga da un „unica pianta utilizzando piccoli arnesi adatti (zappette, cesoie, coltelli, falcetti, ecc.) ; • - attenzione a non prelevare materiale vegetativo malato o di scarsa qualità. • - per mantenere meglio il materiale raccolto, è necessario sistemarlo in apposite borse o contenitori in vetro scuro. • Si ricorda che norme della nostra Costituzione hanno trasferito alle Regioni la tutela del patrimonio naturale, che con apposite leggi vietano o limitano la raccolta di alcune specie considerate a rischio di estinzione.

24


Essiccazione e conservazione Metodi tradizionali • Le vecchie tecniche di collocare il materiale da essiccare su graticci, in luoghi ben ventilati ed all‟ombra, risultano le migliori. • Le droghe essiccate possono essere conservate in vasi di vetro o coccio oppure in appositi sacchetti di tela . • Sul contenitore viene applicato un cartellino con il nome della pianta, la data di raccolta e la durata della conservazione. Il tempo di conservazione è al massimo di un anno. • Le preparazioni delle piante officinali, utilizzate allo stato naturale, sono facilmente eseguibili anche in casa propria con un‟unica droga o mescolandone opportunamente diverse fra loro. • Le piante usate (droga) generalmente sono impiegate allo stato verde oppure come prodotto secco, spezzettato, grattugiato o polverizzato. In diversi casi in ogni modo le ricette prevedono l‟uso della pianta esclusivamente fresca.

25


Misurazione semplici delle droghe •

La misurazione dei volumi richiede buona precisione. L‟ideale è utilizzare piccoli cilindri di vetro graduati od altri recipienti tarati scelti tra quelli che si trovano in commercio.

Con semplici operazioni di travaso si può succes-sivamente determinare il volume d‟altri recipienti d‟uso domestico come: cucchiaini, cucchiai, bicchierini, tazze, ecc.

A titolo puramente indicativo si può affermare che:

• • • • •

1 cucchiaio da minestra equivale a circa 10-12 millilitri (o g); 1 cucchiaino da caffé equivale a circa 5-6 millilitri ( o g); 1 cucchiaio da dessert equivale a circa 7-8 millilitri (o g) 1 bicchierino da liquore equivale a circa 25 - 30 millilitri (o g); 1 normale tazzina da caffè equivale a circa 45 - 50 millilitri (o g);

• • • •

1 una tazza utilizzata per il tè equivale a circa 100 millilitri ( o g); 1 tazza di caffellatte equivale a circa 240 millilitri (o g) 1 bicchiere da mescita equivale a circa 120 - 130 millilitri (o g) La variabilità delle suddette misure potrebbe dipendere dalle diverse forma dei contenitori usati. 26


Droghe essiccate • Per misurare approssimativamente le dosi di alcune droghe essiccate e sminuzzate, si ricorre anche a sistemi molto empirici come: • 1 pizzico, vale a dire dose prelevata con la punta delle dita pollice, indice e medio che corrisponde a circa 2-3 grammi; • 1 manciata, dose corrispondente circa 30- 45 grammi • Altre misure frequentemente usate in alcune località sono: • 1 scrupolo, dose corrispondente ad 1-2 g; • 1 dramma, dose corrispondente a circa 3,5 g; • 1 oncia, dose corrispondente a circa 28 g;

27


Droghe secche e verdi •

Per le ricette che consigliano l‟uso della stessa droga sia verde sia secca sarà utile ricordare che:

25 g di fiori secchi corrispondono a 100 g di fiori freschi;

25 - 30 g di foglie secche corrispondono a 100 g di foglie fresche;

25 g di erbe secche corrispondono a 100 g di erbe fresche;

30 - 35 g di radici secche corrispondono a 100 g di radici fresche;

40 - 50 g di cortecce secche corrispondono a 100 g di cortecce fresche

40 - 45 g di gemme secche corrispondono a 100 g di gemme fresche.

28


Preparazioni galeniche Preparazione di farmaci e rimedi a partire da droghe grezze, sostanze chimiche e sostanze ausiliarie.(„Tecnologia farmaceutica„).

• Il nome GALENICA proviene da Galeno, antico medico greco ellenista- 129-216 d. c.). Il quale affermava:”Il miglior medico è la natura,perché

guarisce i tre quarti di tutte le malattie”

• Preparazioni “galeniche” possono essere fornite dalle farmacie, mentre le industrie farmaceutiche eseguono l‟estrazione dei “principi attivi” per preparare i diversi prodotti medicinali.

29


• Le preparazioni “casalinghe”, per quanto possibili, sono tutt‟oggi frequentemente usate proprio per la loro praticità e semplicità

30


• Considerando il materiale su cui si opera, non sono richieste misurazioni estremamente precise. • Per le pesate basta una comune bilancetta da cucina, invece per i volumi si possono utilizzare piccoli recipienti graduati di vetro adoperati per misurare liquidi come acqua, latte, vino e olio. • Nella pratica per alcune droghe deboli si fa ricorso a misurini, piccoli contenitori, cucchiai, cucchiaini o tazze dei quali si conoscono il peso o il volume del contenuto.

31


Infuso •

Si ottiene facendo bollire la quantità di acqua prevista, versandola subito sulla droga (generalmente fiori, gemme, foglie, radici tritate) posta in un recipiente. Dopo aver ben mescolato il tutto, si copre e si lascia in infusione per circa 5-10 minuti. Poi si filtra attraverso un colino a maglie strette.

L‟infuso va consumato preferibilmente caldo o tiepido, dolcificato o aromatizzato secondo i gusti (è una comune infusione la preparazione del té).

Trova utilizzo anche per bagni caldi rilassanti, pediluvi (bagni medicati) o per umettare garze da applicare sulla pelle.

32


Decotto (o decozione)

• Si pone in un recipiente la quantità di droga e di acqua stabilita, si copre ed a fuoco lento si porta all’ebollizione per un tempo variabile compreso fra 5 e 20 minuti. Il tempo di permanenza della droga nell’acqua influisce molto sul colore, sul sapore sull’attività del prodotto ottenuto. Dopo la filtrazione il decotto va bevuto caldo. • Il decotto è preparato per droghe non aromatiche contenenti principi stabili difficilmente estraibili con l’acqua calda (radici, corteccia, semi, ecc.).

33


Macerato

• Si ottiene lasciando la droga in acqua (a temperatura ambiente), alcol etilico, vino, aceto, ecc. per diverse ore, giorni, settimane o mesi. • Il recipiente (bottiglia, fiasco, damigiana, vaso di vetro) deve essere ben chiuso, tenuto al riparo dal freddo e dalla luce solare, va agitato periodicamente. • Il macerato, dopo il filtraggio, va lasciato decantare per alcune ore e, prima di usarlo, va nuovamente filtrato.

34


Tintura idroalcolica • La droga ben sminuzzata si pone in un recipiente di vetro a chiusura ermetica e si aggiunge il solvente indicato che di solito è un buon vino (soluzione idroalcolica). Si chiude bene il recipiente, sistemandolo in luogo al buio e a temperatura mite ove si lascia per circa 8-10 giorni. • Per una migliore qualitĂ della tintura il contenitore andrebbe agitato almeno ogni due giorni. Alla fine del periodo si apre il recipiente, si filtra il contenuto attraverso una tela a trama fine e si aggiunge ancora altro solvente sino ad ottenere il volume consigliato.

35


Sciroppo • Lo sciroppo semplice è preparato sciogliendo in 100 g di acqua circa 180 g di zucchero, • a cui viene aggiunta e mescolata la droga richiesta in quantità determinata. • Altro metodo di preparazione prevede: • 1 litro di acqua,100-150 g di droga secca o fresca a seconda dei casi. Lasciare bollire per 12 minuti, far riposare il preparato per 2 giorni. Successivamente colare con un setaccio, spremere il composto e filtrare. Dolcificare mediante aggiunta di zucchero di canna in quantità di mezzo kg per litro di liquido.

36


Succo • Si prepara la droga (pianta fresca ben sminuzzata con appositi mortai o frullatori) e si pone in un telo bianco a trama fine, ben pulito; il materiale viene strizzato per far uscire la frazione acquosa succosa. • L’uso prevalente è quello esterno secondo le indicazioni consigliate.

37


Olio medicinale • Olio puro nel quale è messa a macerare opportunamente la droga di una pianta.

38


Olio naturale essenziale • Ne possiedono in buona quantità le piante che solitamente sprigionano un forte profumo. • Si ottiene dalla droga mediante distillazione e la sua composizione varia inalazione alla varietà di pianta, al tipo di terreno ed ai metodi di distillazione adoperati. • Possiede proprietà antisettiche ed antibiotiche capaci di curare diverse patologie. • Per queste peculiari proprietà ha dato origine ad una nuova branca della fitoterapia denominata “aromaterapia”.

39


• Gli oli essenziali sono costituiti soprattutto da fenoli,sostanze fenoliche piÚ o meno complesse • Sintetizzati dall’enzima fenilalaninaammonio-liasi con il compito di deviare la sintesi proteica verso composti che accrescono la resistenza nei confronti degli stress idrici, alimentari o da pesticidi. 40


Tisana

• È una soluzione di diverse droghe in acqua. Si tratta d’infuso, decotto o macerato, generalmente a dosi ridotte.

41


Cataplasma o impiastro

• Impacco di erbe racchiuse fra due stoffe (tela) ed applicato sulla parte esterna del corpo interessata al trattamento.

42


Fumigazione • Si ottiene collocando in un ambiente circoscritto un recipiente di acqua bollente con la droga balsamica.

43


Inalazione o suffumigio

• Inspirazione di vapore sprigionato da un contenitore contenente acqua bollente con droga balsamica. • Ăˆ preparato mescolando olio o altra sostanza grassa con la droga. Applicata su zone esterne del corpo serve

dolenti

anche per massaggiare le parti

44


Unguento • La droga viene fatta bollire nella vaselina neutra in dosi ben prestabilite. • Il composto viene filtrato e lasciato raffreddare, successivamente viene conservato in bussolotti di vetro con chiusura ermetica e posto in luogo riparato dalle fonti di calore. • Utilizzato esclusivamente per uso esterno.

45


Polveri • Si ottengono dalla triturazione della droga secca e contengono tutti i componenti della droga vegetale anche quelli che non hanno azione terapeutica indi la concentrazione dei p.a. è spesso bassa. • In relazione alla granulometria (grossolane,grosse,semifini,fini e finissime) 46


Nel nostro Paese e in altri del mondo ( soprattutto occidentale) si fa spesso ricorso alle medicine non convenzionali

47


• • • • • •

Non convezionale; Alternativa; Complementare; Naturale; Tradizionale Integrata

48


• • • •

• •

Definizioni

Medicina alternativa Indica pratiche fondata su principi diversi da quelle della medicina scientifica. Termine usato soprattutto in passato prevalentemente nel mondo anglosassone; Medicina complementare Indica terapie associabili ad altri interventi ritenuti principali come la terapia o la terapia chirurgica. Interventi come la fitoterapia o l’agopuntura spesso utilizzati per affiancare in ambito oncologico la chemioterapia, radioterapia ecc.. Medicina non convenzionale Termine spesso utilizzato in politica sanitaria per indicare le varie discipline che sono ancora in attesa una specifica regolamentazione giuridica; Medicina tradizionale Terminologia utilizzata dall’OMS (organizzazione mondiale della sanità) per definire l’insieme delle conoscenze e delle diverse pratiche basate sulle esperienze e credenze popolari appartenenti a diverse culture indipendentemente della spiegazione scientifiche; Medicina naturale Termine comune utilizzato per indicare le varie discipline della medicina non convenzionale Medicina integrata Integrazioni di diverse forme e strumenti di terapia al fine di migliorare la prognosi e la la qualità della vita del paziente 49


Fattori che influenzano il contenuto di principi attivi (p. a.) e la qualità • Piante officinali spontanee e piante in coltivazione • Generalmente coltivazioni effettuate con tecniche adeguate e in ambienti simili a quelle spontanee non hanno fatto rilevare differenze eccessive.

50


• Tuttavia il confronto su alcune piante come la Pervinca (Vinca minor L.)

51


• Hanno fatto registrare una resa media di Vincamina di: • 0,75 g /kg di s.s. (pianta- stato spotaneo) • 1,32 g /kg di s.s. (pianta- coltivata)

52


Fattori genetici • Come per altre piante coltivate, pare siano state intraprese ricerche per migliorare le cv dotate di caratteristiche qualitativi e quantitativi dei principi attivi. • Specie facilmente gestibili agronomicamente ed economicamente convenienti.

53


Esempio • Il papavero sonnifero(Papaver somniferum sp.) il miglioramento genetico è stato mirato: • - Annullare la deiscenza della capsula; • Produzione di alcaloidi a basso contenuto di morfina verso una elevata presenza di codeina

54


• Produzioni di ibridi del Gen. Lavandula(Lavandula hybrida-sp.) o del Gen. Atropa (Atropa belladonna L.) di grande interesse applicativo.

55


• Altri risultati di miglioramento • (Menta, camomilla, coriandolo ecc..)

56


Influenza dovute a differenze intraspecifiche

• Nella stessa specie individui diversi forniscono oli essenziali con composizione chimica differente: • Timo comune (Thymus vulgaris L.) sono stati individuati 6 chemiotipi caratterizzati dall’abbondanza di un solo componente (geraniolo,linalolo,carvacrolo,timolo,tujanolo,terpineolo)

57


Condizioni ecopedologiche • Condizioni pedologiche e ambientali condizionano il contenuto di p.a. e la qualità. Il tempo balsamico è direttamente influenzato da questi 2 fattori. • Es. nella salvia il contenuto di oli essenziale varia in relazione all’andamento climatico (alto nelle ore calde) • Lo stramonio ( titoli più alti in alcaloidi in assenza di piogge e durante le ore del mattino) 58


• I caratteri della pianta e con essi il contenuto e la composizione dei principi attivi non possono essere considerati solo costituzione genetica bensÏ interazione GENOTIPO + AMBIENTE

59


AMBIENTE

• Grande importanza per la scelta della zona da destinare alla coltivazione: • Presenza di impianti industriali inquinanti; • Uso di acque di irrigazione inquinate; • Terreni con metalli pesanti; (es. piombo tetraetile) • Coltivazioni sottoposte a massicci trattamenti fitoiatrici

60


Clima • Il complesso dei fenomeni atmosferici di una zona e la latitudine svolgono un ruolo decisivo per le piante. • In ogni fascia ambientale e climatica prospera un certo numero di specie vegetali e il contenuto dei p.a. può variare nelle diverse zone :

61


Esempio:

• Il cardo mariano (Silybum marianum G.) • Zone meridionali - droga ricca di acido oleico; • Zone più a Nord - maggior contenuto di linoleico (insaturo)

62


• Menta ( Mentha piperita L.) • In zone meridionali – maggior percentuale di oli essenziali rispetto alle piante coltivate al Nord

63


• Altri parametri del clima (valori medi di t min. e t. max, vento, pioggia,grandine ecc. ), quindi: • Latitudine; • Quota (Altitudine m.s.l.m.); • Esposizione; • Distanza dai mari e dai grandi bacini; • Luce; condizionano la scelta dei luoghi per la coltivazioni delle piante officinale

64


Latitudine • Fa variare la quantità di p.a. in diverse piante officinali (es. quantità di acidi grassi,oli essenziali ecc.) • Tabacco coltivato in Irlanda contiene circa la metà di nicotina rispetto a quello coltivato in Virginia, • Alberi del Gen. Copaifera che producono il Balsamo di Copaive tipiche piante del SudAmerica nei nostri ambienti non essudano 65


Temperatura • Svolge un ruolo importante a carico dei principi attivi - Es: il Trifoglio bianco (Trifolium repens L.) • Maggior contenuto di glicosidi cianogenetici nelle aree ove le T. medie nei mesi di gennaio –febbraio è superiore a 0°C. • Decresce via,via che questa T diminuisce sino a scomparire.

66


Basse T. • T. eccesivamente basse (sotto 0°), possono causare ( secondo la specie) il congelamento dell’acqua con possibile rottura delle membrane cellulari e coagulazione del protoplasma provocando la precipitazione delle proteine

67


T. alte • T. ( 40-50°C) – Determinano disidratazione dei tessuti o scottature; • Carenze di acqua nel suolo porta a condizioni di stress sulla pianta.

68


Luce • Intensità luminosa metabolismo delle piante e quindi sulla formazione di p.a. • Es. Piante di Stramonio (Datura stramonium L.) coltivate al sole contengono scopolamina (alcaloide) viceversa coltivate all‟ombra non contengono tale

alcaloide

69


• La luce favorisce la produzione di esteri • (piante aromatiche) dovuto alla fotosintesi • - eliminazione dell’acqua favorendo l’esterificazione di acido+ alcool • (Lavandula – zone soleggiate = con oli ricchi di esteri e quindi molto aromatici

70


Terreno • Come tutte le piante, anche le specie officinali, per esprimere la max potenzialità produttiva richiedono un terreno idoneo per: • Costituzione (tipo sabbioso, argilloso; limoso ecc) • pH ; • Umidità • Salinità • Fertilità chimica,fisica e biologica; 71


ES: La droga dellâ€&#x;Altea (Althaea officinalis L.) contiene una maggiore percentuale di mucillagine se coltivata in terreni sabbiosi anzichĂŠ in quelli limosi

72


• La Saponaria (Saponaria officinalis L.)

• La Tussilago (Tussilago farfara L.

Per esprimere la max potenzialità produttiva preferiscono terreni di natura argilloso- calcarea. 73


In relazione al pH • La camomilla romana (Anthemis nobilis L.) sopporta bene il pH molto alto e la salinitĂ

74


Altitudine di coltivazione (s.l.m.)

•

Nella stessa zona,spostando le coltivazioni, di alcune specie, da terreni situati a quote basse verso quelle piĂš alte, il contenuto di principi attivi decresce e viceversa (es.assenzio,lobelia,timo)

75


Esposizione del terreno • Può determinare la maggiore o minore intensità luminosa e di ventosità e temperatura sulla pianta e quindi di p.a.

76


Allelopatia • Sostanze emesse da vegetali o in decomposizione(radici,foglie,semi,frutti) possono determinare inibizione o stimolo sulla crescita, oppure su altri processi nelle piante, che si sviluppano in vicinanza o in successione a quelle in grado di emettere tali sostanze.

77


Es: • Piante del Gen. Artemisia consociate con quelle del Gen.Belladonna hanno stimolato un maggior sviluppo e produzione di alcaloidi a favore della Belladonna.

78


• Il lupino (Lupinus sp.) e la Menta (Mentha sp.) hanno rispettivamente influenza positiva e negativa sulla quantità di alcaloidi prodotti dallo Stramonio (Datura stramonium L.)

79


Influenza dovuta alle tecniche agronomiche sui p.a.

• • • • • • •

Nelle singole specie officinali verranno descritte le tecniche agronomiche più appropriate, tuttavia si può dare una visione d‟insieme: Scelta del genotipo; Epoca,densità di semina,trapianto; Concimazioni Irrigazioni; Difesa fitosanitaria Operazioni di raccolta Trattamenti post-raccolta

80


Scelto del genotipo • Purtroppo nel settore non è stato effettuato un vasto lavoro da poter offrire un buon ventaglio per la scelta di genotipi ai coltivatori, tali da introdurli nei diversi ambienti agricoli. Tuttavia esiste materiale materiale di particolare interesse ottenuto su alcune specie.(es:lavanda,coriandolo,Menta,papavero ecc..)

81


• Nella Lavanda officinalis Chaix e Lavanda latifolia Medie sono stati prodotti ibridi (es.Abrial) con buona qualità di p.a.; • Nel Coriandolo-varietà resistenti al freddo, idonee alla produzione di foglie, di semi,altre di olio; • Nella Menta - varietà ricche di olio essenziali con alto contenuto in mentolo; • Per il Papavero sonnifero- varietà a semina primaverile altre estive caratterizzate da alto contenuto di morfina o codeina e con semi ricchi di sostanze grasse. • Camomilla comune- varietà da olio o per infuso.

82


• A)- L’utilizzazione del materiale genetico disponibile è spesso poco adatto ai nostri ambienti molto diversi. • B)- Tale materiale non è facilmente accessibile perché spesso non incluso nei circuiti commerciali; • C) – Bisognerà mettere a punto adeguate normative che regolino la commercializzazione del materiale di propagazione (es:certificazione)

83


Epoca,densità di semina,trapianto;

• La scelta è condizionata da diversi fattori (dalla specie, latitudine,altitudine clima ecc.) • -colture poliennali spesso l’impianto viene effettuato in autunno. L’epoca anticipata mediamente fornisce rese più alte. • La densità (p/m2) influenza la produzione quantitativa e qualitativa;

84


Es. – L‟Aneto (Anethum

graveolens L.)

coltivato in impianti densi produce olio di scarsa qualità (aumenta il contenuto in carvone – che fa diminuire quello in

fellandrene, limonene e pinene)

85


Investimenti elevati invece consigliati per: • la Menta piperita che accumula olio piÚ rapidamente; • Il Papavero sonnifero - unica capsula altrimenti la pianta ramifica e produce capsule secondarie povere di alcaloidi

86


In alcuni casi la densità (p/m2) può essere modulata in relazione al tipo di produzione che si vuol ottenere

• La Malva (Malva sylvestri L.) coltivata in maggior densità per la produzione di foglie; più rada per ottenere più fiori. 87


La concimazione

Importante per produzioni e qualità • L’azoto(N) – eccesso provoca allettamento,allunga il ciclo,attacco di patogeni ecc.) • In alcune specie come : • Liquirizia (Glycyrrhiza glabra, L.) provoca la formazione di radici povere di p.a. • Nella Camomilla romana (Anthemis nobilis L.) induce a formazione di fogliame e capolini piccoli di scarso valore qualitativo.

88


Valeriana (Valeriana officinalis L.) e nella Genziana (Gentiana lutea L.) quantitĂ alte di azoto favoriscono lo sviluppo della parte aeree a scapito della radice che interessa come droga

• Nella

89


Importante rapporto fra i tre elementi (N:P:K)

N:K – in alcune specie-Camomilla comune (Chamomilla recutita L.) rapporto sbilanciato a favore del potassio = capolini più grandi ma la qualità dell’olio è scadente Inoltre,con lo stesso rapporto, nella Lavanda sp. poiché il K incrementa il contenuto di canfora l’olio risulta deprezzato 90


• il fosforo- in alcune officinali come la Lavanda tende a deprimere la resa percentuale in olio, mentre ha effetti positivi sui semi e foglie del Coriandolo (Coriandrum sativum L.)

91


L’Irrigazione • Nei nostri ambienti è spesso indispensabile colture: Menta,Belladonna,Malva,Digitale ecc.

• Adottare tecniche di irrigazione che non provochino dilavamento degli oli sulle parti epigee della pianta (fiori,foglie,fusti ecc.) • L’irrigazione per aspersione è spesso sconsigliabile in molte specie officinali. 92


Difesa fitosanitaria

• L’impiego di prodotti (agrofarmaci) per la difesa di queste colture pone il problema di eventuali residui. • L’impiego di prodotti chimici va effettuato • In casi la gravità di attacco del parassita lo rende indispensabile (es. Malva da Puccinia spp.Belladonna da Rhizoctonia spp.Papavero spp. da Peronospora ecc.

93


• Gli orientamenti produttivi per il futuro vanno verso tecniche colturali • integrate, • biologiche • biodinamiche

94


Modalità ed epoca di raccolta

• Grande importanza le modalità che possono influenzare la quantità (macchine che non scuotano eccessivamente le piante = caduta di semi e foglie) • Sfalcio alto rispetto al terreno per evitare il danno alla parte dei fusti che ricacciano (es: Santoreggia perenne,Salvia officinale,Isoppo ecc.) 95


• La Melissa o erba cedrina (Melissa officinalis L.) può essere sfalciata a livello del terreno poichĂŠ ricaccia dalle gemme presenti sul colletto. 96


Epoca • Le operazioni di raccolta devono essere effettuate nella giusta epoca (TEMPO BALSAMICO)

costituisce il fattore fondamentale per l‟ottenimento di buone rese = QUANTITA‟ + QUALITA‟

97


Es: • Ginepro (Juniperus

communis L.)- le bacche

raccolte a diversi stadi di maturazione: • prima solo oli essenziali; • successivamente anche la presenza di resina in bacche mature.

98


• Aneto (Anethum graveolens L.) • Per ricavare olio migliore (limitare la quantità di carvone) raccogliere i frutti prima del viraggio verso il rosso 99


• La Santoreggia perenne – per olio ricco di fenoliraccogliere in prefioritura. • Viceversa per uso erboristico deve essere povera di fenoli quindi raccolta in piena fioritura

100


• La Salvia sclarea (Salvia sclarea L.) quando destinata all’uso erboristico dovrà essere raccolta in prefioritura

101


Trattamenti post-raccolta

• Manipolazioni che i prodotti subiscono prima del processo di trasformazione industriale possono influenzare i diversi p.a. Trattamenti frequentemente praticati in azienda : • -lavaggio (radici,tuberi o bulbi) • -essiccamento (porzioni erbacee o semi) • -periodo di tempo di conservazione del materiale dopo l’ essiccamento

102


accorgimenti • Il lavaggio e successiva asciugatura dovranno essere molto rapidi per evitare perdite di p.a. e per sottrarsi ad eventuali alterazioni causate da muffe,batteri ecc.

103


• L’essiccamento --- il materiale (secondo i casi) va portato ad una umidità compresa far 5-15% ciò per fermare processi degradativi, • La temperatura di essiccazione -- va valutata con la termolabilità dei processi delle sostanze da conservare nella droga

104


Il periodo di conservazione in azienda dipende da molti fattori : • umidità del materiale e dell’ambiente, • temperatura, • attacchi di insetti, • presenza di alcune sostanze facilmente deperibili (grassi) Il periodo di conservazione dovrebbe essere possibilmente breve ed avvenire in ambienti idonei (freschi,ventilati,secchi ecc..)

105


Situazione produttiva e commercio delle piante officinali

• Difficile tracciare una quadro ben definito poiché le notizie risultano frammentarie e in alcuni casi contraddittorie. • L‟utilizzo delle piante nel settore erboristico,cosmetico e farmaceutico è notevolmente aumentato grazie alla professionalità dei produttori . • Negli ultimi anni in diversi Paese del mondo sono state effettuate valutazioni di nuove tecniche di tipo agronomico-produttive, di trasformazioni,estrazioni di p.a. di maggior interesse farmacologico .

106


Situazione Mondo • Il comparto è in continua espansione e sul mercato sono presenti piante o parti (droghe), allo stato fresco oppure essiccato,oli essenziali,estratti e succhi,gomme,resine ecc., per cui non è facile una stima della materia prima. • Sono circa 100 le voci dei prodotti officinali riportate nelle statistiche del commercio internazionale italiana 107


• Inoltre, queste piante sono oggetto di coltivazione, in parte da raccolta allo stato spontaneo come in PVS delle zone tropicali, ove l’esportazione rappresenta una fonte una buona fonte di guadagno dovuto al commercio interno ed alla grande esportazione verso Paese industrializzati 108


• Secondo stime recenti della FAO la superficie mondiale destinata alle piÚ importanti specie officinali tropicali indicano circa 5 milioni di ettari con una produzione di pari a 30 milioni di tonnellate

109


In base alla destinazione il comparto può suddividersi in quattro principali filiere:

• • • •

Spezie di origine tropicale; Specie aromatiche delle zone temperate; Oli essenziali Medicinali di rinnovato interesse fitoterapici

110


aromatiche • Quelle generalmente usate sono circa 70 specie impiegate in diversi settori alimentari e liquoristici ma solo una quindicina mostrano a livello mondiale un mercato di rilevante interesse (salvia,origano,rosmarino,basilico,timo ecc) • Il mercato mondiale delle aromatiche è stimato intorno a 50.000 t (particolare interesse, in paesi come Usa e Europa Centrale) • La domanda è orientato soprattutto verso prodotto fresco che favorito la crescita di aziende vivaistiche per la produzione di piantine in vaso o in serra. • E‟ un settore in crescita che richiederà un cospicuo impegno della ricerca agronomica per ottenere biotipi geneticamente validi per le differenti utilizzazioni condimentarie, come nell‟industria agro-alimentari e per l‟ottenimento di prodotti surgelati.

111


Spezie •

Il settore è in continua crescita e gli scambi a livello mondiale superano i 2 milioni di tonnellate per un valore di circa 4 miliardi di dollari.

I Paesi produttori ed esportatori dell‟area Tropicale Subtropicale sono circa 20: (India,Pakistan,Indonesia,Malaysia,Madagascar , ecc.)

• •

Altri Paesi del Sud-Est asiatico di recente commercio (Tailandia,,Bangladesh, Vitnam) .

Il principale prodotto esportato è il pepe, curcuma,la noce moscata,lo zenzero, il cardamomo, chiodi di garafano, coriandolo,cumino,anice ecc.

112


Oli essenziali • Il settore e‟ di rilevante importanza per l‟elevato impiego (fitoterapia,profumeria,alimentazione) • La produzione mondiale circa 50.000 t /anno il cui valore si aggira intorno a 800 milioni di dollari • Gli oli di

arancio,limone,bergamotto,cedro,cedronella,eu calipto,lavanda,menta,tiglio,sasso-frasso,chiodi garofano rappresentano quasi 85-90% degli oli

essenziali. • Nella cosmesi e profumeria si limita a prodotti di classe

113


Produzione e commercio • Per la valutazione del settore “Piante Officinali” si è reso necessario l„analisi delle filiere che interessano questo comparto, a partire dall‟area produttivaagricola, alla quella tecnologica estrattiva sino al complesso meccanismo della distribuzione e dell‟informazione. • La funzionalità e sicurezza di questi prodotti finiti e corredata dalla qualità della materia prima utilizzata. •

Quindi il legislatore ha dovuto adeguarsi alle nuove richieste di mercato tanto che le aziende produttrici di prodotti a base di piante officinali vengono fatte rientrare nel novero di Officine autorizzate dal Ministero della Salute in ottemperanza alle indicazioni Comuninarie.

114


Situazione Europea • Da indagine condotta in questi ultimi anni dall‟European Herbal Growers Association (EHGA) in Austria,Francia, Germania,Grecia,Italia,Olanda,Svezia e Regno Unito, è risultato che: • Gli addetti alla coltivazione e alla raccolta sono circa 10.200 unità di cui circa 2.300 in Italia. • Le aziende hanno prevalentemente carattere di impresa familiare

115


• Altre stime indicano anche una crescente espansione nei Paesi dell’Est (Ungheria,Romania, ex Iugoslavia) in ciascuno dei quali spesso si registrano mediamente coltivazioni su 20-25 mila /ha/anno

116


• Situazione Italia • ISAFA (2000) ha stimato che la superficie a piante officinale era di oltre 3500 ettari. • La Calabria (maggiore superficie investita soprattutto bergamotto)

117


Importanza delle piante officinali nelle diverse regioni e principali specie coltivate(Vender,2001)

Lombardia:45ha Rosmarino(16)

Veneto:18 ha Echinacea 8

Romagna:64ha (lavanda 11)

Piemonte:578ha Menta (220)

Marche:64ha (Passiflora11) Abbruzzo:96ha (Iperico45)

Liguria 52ha(Lavanda20) Toscana:326ha (Lino80)

Puglia:73ha (Camomilla52)

Umbria:45ha(Iperico19)

Sardegna: 50ha (Zafferano 20)

Altre regioni: <1 ha

Calabria:1689ha (Bergamotto 1500)

Sicilia:277ha (Manna 200)

118


La successioni delle Leggi 1931 sin

119


ACHILLEA (Achillea millefolium L. • Ordine:Asterales • Famiglia:Asteraceae • Genere:Achillea; Specie millefolium • Nomi comuni • Millefoglio montano,Erba dei

somari,Sanguinella Stagnasangue,Erba formica,Erba da tagli

• • • •

Francese: Achillée Millefeuille Inglese: Yarrow Spagnolo: Milenrama, Aquilea Tedesco: Scafgarbe

120


Descrizione della pianta •

• •

Pianta erbacea rustica,rizomatosa,cespitosa. Cresce spontanea nei prati e di cui ne esistono diverse sottospecie. Di queste alcune ( A. collina Becker ) forniscono olio essenziale blu contenenti gli azuleni con proprietà antinfiammatorie. Fusto – 30-40 cm,striati, pubescenti,ramificati all‟apice. Le foglie alterne,pelose, frastagliate, pelose e molli. Quelle basali (8-15 cm) picciolate a differenza di quelle cauline che sono sessili. I fiori sono piccoli (3-5mm di d.) di colore che va dal bianco al rosa, riuniti in infiorescenza a corimbi compatti terminali. Nei nostri ambienti fiorisce in giugno-settembre. Il frutto è un piccolo achenio privo di pappo. 1000 semi pesano circa 0,12-0,15 grammi

121


122


Origine e diffusione • Asia settentrionale è ormai diffusa in America settentrionale ed Europa. • Si trova dalla pianura alla montagna (2500 m.s.l.m. nei prati,pascoli, luoghi incolti e terreni boscosi.

123


Esigenze pedoclimatiche

• Vive bene in climi temperati o temperati freddi (-15°C). Tollera ben il pH sia acido che calcareo. Non preferisce i terreni pesanti o soggetti a ristagni idrici.

124


miglioramento genetico

• In commercio due varietà la tedesca “PROA” a fiori bianchi ricca di oli essenziali e proazulene e la slovacca “ALBA” con fiori bianchi o rosa e contenuto medio basso di proazulene

125


Durata della coltura

• Da 2 a 3 anni. - Per controllare meglio le malerbe, è preferibile rinnovare spesso gli impianti.

126


Preparazione del terreno e concimazione

• - Aratura autunnale (profondità : 25-30 cm) ed interramento di 400-600 q di letame maturo; • - Fresatura od erpicatura primaverile ed interramento dei concimi minerali o organici in modo da apportare: 80-100 kg di N/ha ,80120kg/ha di P205 e 100 kg/ha di K20.

127


Impianto • La semina diretta in campo è sconsigliabile. Trapianto • L'achillea si semina in marzo, in serra, in vaschette e circa un mese dopo si può effettuare il ripicchettamento in singoli contenitori alveolari. Il trapianto in pieno campo si esegue circa due mesi dopo (fine aprile-primi maggio) in file distanti 60-70 cm ed a 35-30 cm sulla fila (circa 5,5-6,5). 128


Divisione dei cespi • Avendo a disposizione piante di una coltura precedente, si può fare la divisione dei cespi o dei rizomi, sia in primavera che in autunno. • Quest’ultimo è il miglior sistema e si può eseguire tutto l’anno, ma l’epoca più adatta è l’autunno o a fine inverno.

129


Cure colturali

• E’ una pianta di facile coltivazione che non presenta alcun problema. • Sarchiature interfila (con motocoltivatore) e sulla fila (a mano) per controllare sia le malerbe che i rizomi emessi dall’Achillea medesima che è una specie piuttosto invadente.

130


Malattie e Parassiti

• L’Achillea può essere colpita dall’oidio e dalla cercospora, inoltre sono possibili attacchi da parte di afidi e di un piccolo crisomelide la Galeruca tanaceti.

131


RACCOLTA E RESE

• Le raccolte si susseguono da giugno a settembre, a partire dalla fase di piena fioritura. Nel 1° anno la fioritura inizia nel mese di giugno, mentre negli anni successivi, si anticipa di un mese e si prolunga fino ad ottobre.

132


• Il n° di raccolte varia in funzione della disponibilità di acqua e della fertilità del suolo (min.2 max. 5). • Alla raccolta, prima si esegue un taglio alto per raccogliere le sommità fiorite ed una parte si stelo (3-4 cm), • Poi un altro taglio a circa 20 cm dal suolo, per favorire il ricaccio.

133


• La raccolta va eseguita la mattina presto, in questo modo il contenuto di olio essenziale è più alto. • La temperatura di essiccazione consigliata è di 35 °C.

134


Resa/ha • Le rese sono di: 50 q/ha di pianta fresca il 1° anno, e di 150- 170 q/ha, gli anni successivi, che si riduce a circa 1/3 in peso secco. • La resa in sommità fiorite essiccate è invece di rispettivamente di 6-8 q/ha(1° anno) e di 25 q/ha negli anni successivi.

135


Utilizzazione e principi attivi

• Si utilizzano le foglie e le sommità fiorite (capolini essiccati,staccati dal corimbo) fresche od essiccate, raccolte al tempo della fioritura.

136


• • • •

La droga contiene: oli essenziali(azulene), flavonoidi (rutina,apigenina,leteolina); Tannini,Sali minerali,resine, cumarine, zuccheri,alcaloidi,amminoacidi,acidi.

• -Achileina – particolare sostanza di sapore amaro.

137


• Viene utilizzata nella medicina alternativa e tradizionale (febbre,ferite,emorraggie ed ipertensione)

• Proprietà farmaceutiche: Possiede diverse proprietà salutari. • Trova impiego nei disturbi genitali feminili (mestruazioni irregolari, ansia da menopausa), • Nei casi perdite sanguigne causate da emorroidi e ferite, nei problemi di circolazione. • Proprietà digestive, amaro- toniche, antispasmodiche, antiemorragiche, emmenagoghe, diaforetiche. 138


controindicazioni • I preparati sono controindicati nelle donne in gravidanza e durante la fase di allattamento. • L’uso topico eccessivo ,della droga fresca, • Può causare dermatiti orticarioidi

139


Dosaggio comunemente usato • 2-3 g di sommità fiorite in infusione (150 ml di acqua bollente) 2-3 volte al giorno.

140


Uso in cucina • L'odore intenso rispetta il sapore, amaro ma gradevole. • Le foglioline più tenere possono essere aggiunte a insalate e minestre, facendo però attenzione a non eccedere nella dose perché sono molto aromatiche. • Ottima anche per insaporire salse, aceti e liquori casalinghi. • Caratteristica la frittata con le foglie. • Fiori e foglie , essiccati all'ombra, entrano spesso nella composizione di liquori aperitivi e digestivi a base di erbe. 141


ANICE (Pimpinella anisum L.) Ordine:Apiales Famiglia:Apiaceae(Umbelliferae) Genere:Pimpinella Specie: anisum Nomi comuni: Anice, anice

verde,anice vero, erba anicina Inglese: Anise, Francese:Anis Spagnolo: Anis Tedesco: Anis 142


Storia e curiosità • Il suo nome significa "foglie due volte pennate" (bis-pinella) per le foglie, mentre il termine anisum, significa "eccitare". Anche Pitagora ne parlava come pianto utile quanto la scilla e la senape. L´infuso di anice nel vino curava le morsicature di scorpioni, mentre era sufficiente tenerne alcuni semi nel palmo della mano per guarire gli attacchi epilettici 143


• Dai Romani l´anice entrava come correttivo aromatico nella preparazione dell´"Anisetum“. • Galeno la raccomandava tra le droghe da tenere in alta considerazione. E´ ricordata da Teofrasto, Dioscoride e Plinio, mentre Carlomagno la incluse nel suo Capitulare, rendendone obbligatoria la coltivazione nei poderi imperiali. • Si diceva che l´anice corregge la vista e conforta lo stomaco e che quello migliore è quello più dolce

144


• L´Anice non deve essere confuso con l´Anice Stellato (Illicium verum L.) della Famiglia Magnoliacee, albero coltivato, originario della Cina, i cui frutti a forma di stella hanno più o meno le stesse proprietà e principi attivi.

145


Descrizione della pianta

• Pianta erbacea annuale alta 30-70 cm. • La radice è fittonante. Il fusto è debole, cavo all’interno, di forma tondeggiante, striato e pubescente,ramificato all’apice. • Le foglie della rosetta hanno un lungo picciolo e sono reniformi, rotonde od ovate e dentate, quelle basali sono pennate a 3-5 segmenti ovati, le caulinari hanno un lungo picciolo e sono 2-3 pennatosette, con segmenti lineari, lanceolati. 146


• I fiori sono piccoli, di color bianco e riuniti in ombrelle di 7-15 raggi. La corolla presenta cinque petali smarginati con lacinia ripiegata. • Il frutto è un diachenio di forma ovoidale o piriforme, striato longitudinalmente, provvisto di peli. • I semi, lunghi da 3 a 5 mm e larghi da 1.5 a 2.5 mm, sono di colore verde tendente al giallo e diventano scuri a maturazione. • La fioritura si ha all'inizio dell'estate, in luglioagosto. 147


Semi di P.anisum

148


Origine e diffusione • Pianta originaria dai Paesi asiatici,oggi ampiamente coltivata in Messico,Medioriente, Nord-Africa, Europa meridionale,India,Turchia. Molto coltivata in Egitto,Spagna. • Nel nostro Paese si coltiva soprattutto in Romagna,Puglia,Sicilia e si trova

naturalizzata , dalle zone marittime fino alle submontane (da 0 a 800 m).

149


Esigenze pedoclimatiche • Predilige terreni profondi,leggeri,ricchi i sostanza organica e di calcare. Sopporta bene i terreni argillosi e l’ombreggiamento. • Preferisce climi temperati caldi. Non sopporta prolungati periodi di siccità né eccessivi freddi né geli primaverili

150


Tecnica colturale • La semina si esegue direttamente in campo, nei mesi di marzo-aprile, su terreno ben preparato,ponendo la semente alla profondità di 2 - 3 cm. • La semina si esegue a file distanti 50 - 70 cm impiegando circa 10-15 kg/ha di semente, così da avere una densità ottimale pari a 10-12 piante per m2. Se l’investimento risulta più fitto, è consigliabile eseguire un diradamento • L’anice teme le gelate tardive.

151


Esigenze nutritive • Una produzione di 100 kg di frutti asporta in media 7,6 kg di N; 2,5 di P205; circa 8 Kg di K20. • Apporti di circa 35-40 kg di azoto,70 kg di fosforo e 50-60 di potassio. La pianta si avvantaggia della dotazione di calcio nel terreno. Si può ricorrere a concimi come il Nitrato di calcio .

152


• Ăˆ preferibile eseguire in autunno, al momento dell’aratura, una concimazione organica (500-700 q/ha di letame) . Pollina o altro organico.

153


Irrigazione • Sono necessari interventi irrigui durante lo sviluppo vegetativo sino alla fase di fioritura. • Stress idrici, soprattutto durante la fase di fioritura, danneggiano la resa e la qualità dell’olio essenziale.

154


Principali avversità • Fra i parassiti fungini: Sclerotinia slerotiorum de By; Plasmopara nivea U.Schroet. ( colpiscono le foglie). • Larve di lepidotteri: Drepressaria libanotidella Ricci ; Papilio machaon L. • In magzzino: Stegobium panceum L. • N generali sono parassiti che non provocano danni da richiedere interventi di protezione.

155


Diserbo • • • •

In pre-emergenza : Pentimethalin 1-2 kg/ha; Linuron 0,6 kg/ha; Prometrin 1,5 kg/ha

156


Epoca di raccolta • La raccolta si esegue in genere tra la fine di agosto e l‟inizio di settembre, quando i frutti dell‟ombrella principale sono ancora grigio-verdi e le piante non completamente secche. • Questa precauzione si deve sempre adottare nella raccolta di piante appartenenti alla famiglia delle Ombrellifere la cui maturazione dei frutti è tipicamente scalare. Le piante intere si sfalciano quando sono ancora umide. Si essiccano e dopo alcuni giorni, si effettua la trebbiatura per separarne i semi. 157


Utilizzazione e principi attivi I “semi” di anice tal quali, interi e in polvere, sono usati: • •Nel settore alimentare come spezia per aromatizzare i cibi cotti, sia di gusto salato (carne e minestre) che dolce (dolci, pane e caramelle); • Nel settore liquoristico per la produzione di bevande alcoliche come l’Anisetta, il Mistrà e la • Sambuca di origine italiana, il Pastis provenzale, il Pernod francese, il Raki turco, l’Ouzo greco e l’Arak libanese; • Nella medicina popolare come infuso per le proprietà espettoranti, carminative e antispasmodiche. 158


• I semi contengono anche 18-23% di sostanze grasse, 16-20% di proteine e 3.5-5.5% di zuccheri. • L‟olio essenziale è un liquido limpido, incolore o giallo pallido. Il suo gusto è dolce e speziato, l‟odore è aromatico e piacevole. • I suoi costituenti principali sono il trans-anetolo (80–95%) che gli conferisce il caratteristico odore gradevole, mentre l‟isomero cis-anetolo è ritenuto tossico. • Altri coponenti: • para-metossifenilacetone, carvone, cariofillene,

estragolo, limonene, pinene, anisaldeide, cresolo ed eugenolo 159


• L‟olio essenziale trova impiego: • • nell‟industria cosmetica per aromatizzare saponi, creme, dentifrici e lozioni, in India si usa l'acqua d'anice come profumo; • • nell‟industria farmaceutica come carminativo,

stimolante, antispasmodico, stomachico, espettorante e galattoforo.

• Per elevare le rese e diminuire i tempi del trattamento, i semi, prima della distillazione, vengono frantumati.

160


Controindicazioni e sicurezza • Occasionalmente nei soggetti sensibilizzati all‟anetolo possono manifestarsi reazioni allergiche,respiratorie e gastrointestinali. • Dosaggio comunemente usato negli infusi: • 2-5 g frutti schiacciati in una tazza di acqua bollente (15oml) 2-3 volte al giorno. (adulti) • Bambini 2-4 anni (1g)

161


Attività biocida • Prove in vitro su microrganismi fitopatogeni si è visto che gli oli essenziali estratti dai frutti di anice alla concentrazione dell’1% sono in grado di inibire completamente la crescita dei batteri : Xanthomonas campestris pv. campestris; X. Oxonopodis pv.alfa; Pseudonomas syringae pv. Tomato; Pectobacterium carotovorum subsp.carotovorum; e del fungo Botritis sp.

162


• Il suo componente principale,l’anetolo, non ha mostrato particolare attività battericida, viceversa il lanaiolo, presente nell’olio in bassa quantità ha forte azione battericida (Zaccardelli e

coll. 2007)

163


ASSENZIO (Artemisia absinthium L.) » Ordine:Asterales Famiglia:Asteraceae(Compositae) Genere:Artemisia » Specie: absinthium » Aezio maggiore,assenzio romano » » » »

Inglese:Wormwood Spagnolo:Ajenjo Francese:absinthe Tedesco: Wermut absinth 164


165


166


• Pianta di 30-130 cm, ramificata, biancastra, tomentosa,fortemente aromatica, di sapore amaro; Fusto eretto e legnoso alla base Foglie basali 3 pennatosette, picciolate , le cauline piÚ piccole e subsessili Capolini emisferici, giallo-bruni, raccolti in pannocchie terminali fogliose. Acheni lisci,piccoli senza pappo. • Fiorisce da Agosto a Settembre Comune in Italia Settentrionale e Peninsulare fino alla Basilicata Vegeta negli incolti e luoghi aridi,fino a 1.100 m,

167


A.Pontica L. – detto volgarmente pccolo assezio coltivato in Piemonte

168


• A. arborescens L. – detto volgarmente assenzio marino presente negli incolti e sulla costa sarda.

169


Origine e diffusione • Pianta conosciuta sin dall’antichità. Nel XIII si utilizzava molto come medicamento. • Spontanea nei luoghi incolti e asciutti,sassosi,lungo i muri e i margini delle strade. Si trova in Europa, Asia, Africa. Successivamente introdotta anche nell’America Settentrionale. 170


Esigenze pedoclimatiche • Vegeta bene in terreni permeabili,profondi,argillosi calcarei piuttosto secchi. • Predilige i pendii permeabili sassosi e ben soleggiati

171


Tecnica colturale • Nella rotazione può succedere ad un cereale o ad un prato stabile. • Non deve seguire se stessa o altra composita.

172


Preparazione del terreno • Aratura autunnale , fresatura ed erpicatura primaverile.

173


Comcimazione • Al momento dell’aratura interrare 500-700 q/ha di letame ben maturo. • All’inizio della vegetazione circa 130-140 kg/ha di azoto da frazionare in 2-3 interventi. • 80-100 kg/ha di fosforo; 120-150 di fosforo

174


Impianto • E‟ possibile la semina diretta in campo, tuttavia si preferisce il trapianto delle piantine ottenute dalla semina in semenzaio in febbaio-marzo (2-3 g/m2 di seme). • Il trapianto viene effettuato in maggio-giugno. • Da impianto di coltivazione vecchia si possono ottenere piantine dalla divisione dei cespi. • I sesti d‟impianto : 30-40 cm x 60-70cm circa 2025 p/m2 • Investimento di 25-30000 piante /ha 175


Cure colturali • Irrigazione post-trapianto soprattutto dopo il trapianto dei cespi. • Sarchiatura periodica per arieggiare il terreno e per eliminare alcune infestanti(altea,malva ecc..)

176


Parassiti • Cercospora absinthii, • Cercospora olivacea; • Puccinia tanaceti (foglie e frutti)

177


Raccolta La raccolta delle foglie (Absinthii folium) e delle sommità fiorite (Absinthii herba) va esguita nei periodi caldi e asciutti, a partire dl I° anno in cui si riesce ad ottenere un unico raccolto di foglie.

Al 2° anno la prima raccoltà può aver luogo da maggio ad agosto. La droga in questo caso è costituita da sole foglie. Per A. herba le piante vanno tagliate in piena fioritura a circa 50cm. In autunno è possibile effettuare una raccolta di sole foglie. 178


Rese • A partire dal secondo anno si possono ottenere 100 q/ha di erba secca che corrisponde a 40-60 q/ha di prodotto commerciabile (foglie e fiori)

179


Principi attivi e utilizzazione • La pianta contiene composti amari (absintina, anbsintina ecc.). I principali componenti dell‟olio essenziale (0,30,9%) sono: tuione, fellandrene e

cadinene

• Le foglie e le sommità fiorite vengono utilizzate soprattutto nelle industrie liquoristici nella fabbricazione di

vermouth, aperivi,amari, ecc.

• Nella medicina popolare foglie e fiori sono utilizzati come sedativi,stomachici 180


181


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.