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Metà dell’ossigeno che respiriamo, lo producono gli oceani
VITA SOTT’ACQUA L’Unesco ci aiuta a tutelarli
di Pasquale De Salve
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Gli oceani ricoprono il 71% della superficie terrestre e sono uno degli ambienti più importanti per l’equilibrio dell’ecosistema mondiale, ma anche uno dei più delicati. Le variazioni che avvengono in questo ecosistema generano cambiamenti sostanziali in tutto il globo, incidendo in maniera notevole sulla sua vivibilità. Per questo serve uno sforzo maggiore per trovare delle risposte adeguate prima che sia troppo tardi.
Secondo il più recente report ISTAT 2022 sL’ importanza degli oceani per noi va ben oltre la semplice balneazione: da essi infatti ricaviamo buona parte dei nostri alimenti e tramite il loro influsso riusciamo a beneficiare di un clima vivibile. Si pensi al fatto che producono il 50% dell’ossigeno che respiriamo e che assorbono quote sostanziali della CO2 prodotta dal nostro inquinamento. Per sapere come tutelarli, garantendo all’ecosistema terrestre e anche al genere umano la sostenibilità del vivere, però, bisogna conoscere il loro stato di salute.
Sfruttamento degli oceani: ne sappiamo ancora troppo poco Le proporzioni dello sfruttamento antropico degli oceani sono enormi rispetto ai piccoli sforzi dedicati per la loro comprensione. Secondo l’Unesco, rispetto alla significatività globale dell’inquinamento degli oceani la loro osservazione resta limitata alla superficie oceanica e alle aree costiere. Già questo ha evidenziato il sostanziale impatto delle attività umane sull’ambiente marino.
Gli oceani, nella loro complessità, subiscono vari fattori di stress che agiscono in isolatamente o in interazione: acidificazione, deossigenazione, surriscaldamento, stagnazione di strati di acqua con variazioni sulla circolazione delle correnti oceaniche. E ancora pesca intensiva, distruzione degli habitat, inquinamento materiale, liquido e gassoso, rumore sottomarino.
Gli
Tutti questi fattori, in gran parte causati dall’attività umana, stanno plasmando l’attuale evoluzione della biodiversità marina creando, secondo l’UNESCO, una serie di sfide che l’umanità dovrà fronteggiare per preservare gli ambienti marini e quindi anche gli effetti benefici sul clima globale. Il volume oceanico, infatti, assorbe circa un quarto delle emissioni annuali di CO2 prodotte dall’uomo alleviando non poco l’impatto che queste emissioni hanno sui cambiamenti climatici in atto nel pianeta.
Dall’Unesco dieci sfide per la tutela dell’ecosistema marino
Le dieci sfide che possono permettere all’essere umano di mantenere il proprio clima vivibile e sconfiggere l’inquinamento marino passano attraverso la protezione e il ripristino degli ecosistemi e della biodiversità tramite lo sviluppo di un’economia marina equa e genuinamente sostenibile. Sarà necessario sbloccare delle soluzioni per il contrasto al cambiamento climatico fondate sulla tutela degli oceani come ambiente vitale per l’ecosistema terrestre.
Bisognerà, inoltre aumentare la resilienza delle comunità umane ai pericoli derivanti dal cambiamento degli oceani, come innalzamento del livello dei mari, erosione costiera, tzunami, tempeste e uragani più potenti.
Uno strumento utile sarà quello di espandere il Sistema Globale di Osservazione degli Oceani, alias Global Ocean Observing System (GOOS): un sistema globale adatto alle osservazioni prolungate, per creare una dettagliata rappresentazione digitale degli oceani che permetta di valutarne l’evoluzione nel tempo. Con questo sistema sarà possibile identificare i loro cambiamenti e prevedere gli effetti che generano sui cambiamenti climatici.
Sarà necessario facilitare lo sviluppo sostenibile da parte degli utenti e dei gestori degli oceani producendo delle tecnologie, delle competenze e delle abitudini che possano essere usate da tutti per cambiare la relazione che l’umanità ha con gli oceani, ancora troppo legata alla dimensione materialistica del semplice sfruttamento.
Questi punti individuati dall’UNESCO nel suo Rapporto sullo stato degli oceani 2022 sono frutto di un essenziale necessità riscontrabile nell’invito a fare di più per conoscere meglio e poter dare poi opzioni concrete per la salvaguardia di questo ecosistema così fondamentale anche per la nostra esistenza.
VITA SOTT’ACQUA