EDITORIALE A cura di Ada Baronti e Giorgio Oreglia
Eccoci qua, secondo editoriale, secondo numero e seconda scommessa! Una scommessa ancora più dura! La prima uscita è andata bene, meglio di quanto ci aspettassimo, ma non basta, siamo solo all’inizio. Dobbiamo fare un po’ di esperienza, vogliamo la vostra esperienza, il vostro supporto ed il vostro apporto. Vorremmo un po’ di collaborazione, più fatti e meno lamentele sulla scena che non c’è o che fa cacare...Partecipate, osate e mettetevi in discussione. I questo numero un pizzico di Go Skateboarding Day, nuova itw e nuovo photofolio! Quest’uscita è stata un parto, mille intoppi ai quali si è aggiunta la lentezza dei riflessi causa caldo torrido a cui non eravamo più abituati... Alla prossima!
CREDITS THE ASS Arona Skateboarding Skatezine N째 01 SETTEMBRE 2010 SPERIAMO BIMESTRALE REDATTORE CAPO: Ada Baronti ART DIRECTOR: Giorgio Oreglia FOTOGRAFI: Ada Baronti Giorgio Oreglia HANNO COLLABORATO: Tom Lobo Lucone Grandini Andrea Serra Associazione Samsara Simone Cicchetti Davide Vecchi Sergio Pontillo
INFO: hello@acriminalg.com www.acriminalg.com
IN COPERTINA: Andrea ROMBO Colombo PIC: Ada Baronti
THESHYS.COM
INTERVISTA A MARCO AGAGLIATI Intro di Ada Baronti ITW di AcriminalG
Marco è uno skater piemontese che abbiamo conosciuto grazie alla sua collaborazione con Paolo Nelzi. Uno con cui si diventa subito amici, che ha mille storie da raccontare dato che suona in giro col suo gruppo punk rock. Uno che skeita per divertirsi, trasmettendo passione alle nuove leve e che forse non avrà mai una cover su un magazine patinato. Noi crediamo meriti spazio.
1) Ciao Marco, sappiamo che sei uno skater, uno studente universitario, un batterista punk rock ed un braccio destro di Paolo Nelzi... o forse è meglio dire un polpaccio destro di Nelzi... ed uno dei fondatori dell’Associazione Skateboarding Almese. Tutto qui? Hai anche il tempo di dormire o sopravvivere a tutto questo? Mamma mia, sono categorizzabile eh? Si si! In effetti gioco con lo skateboard, batto la batteria e quando ha bisogno presto un braccio a Paolo. A marzo ho terminato la specialistica per cui alle passioni si sono aggiunte tot ore lavorative quotidiane! Però dai, riesco a dormire e a rispondere a quest’intervista!!! 2) Prima di attaccare con le cose serie, forse non tutti lo sanno e forse non era chiara la citazione nella prima domanda... Ma quanto sono grossi i polpacci di Nelzi?! Che diametro avranno?! Secondo te se lo mandiamo al Guinness World Record Paola Perego gli da qualche premio?
Ahahahahahahahah! Effettivamente Madre Natura e anni di skateboarding hanno contribuito a determinare il notevole diametro dei polpacci di Paolo! Scusa se rispondo alla domanda con una domanda, ma che c’entra Paola Perego con il guinness??? 3) Cacchio, è la tipa che presenta il programma… ma non mi chiedere come faccio a saperlo... Tornando seri: sei uno dei promotori di “Skateboarding Almese”, la vostra associazione sportiva, con associati di tutte le età ed una immagine pulita. Avete delle strutture sempre in evoluzione, so che state trasformando una bella mini rampa in una pool. Hai voglia di raccontarci qualcosa a proposito?
Siamo molto contenti dei risultati che stiamo ottenendo ad Almese e in particolare del fatto che ragazzini, principalmente di elementari e medie, passino i pomeriggi a skateare incastrando i giri in mini con la scuola e le altre attività. Per quanto riguarda questo specifico target si sono, da inizio gennaio, iscritti alla nostra Associazione 21 giovani skaters. Ora che ci penso potremmo tirar su una bella squadra di calcio… I ragazzini escono di casa in bici, con lo skate nello zaino e qualcuno di loro, che abita più vicino alla mini, direttamente con lo skate. Hanno lo skateboarding in testa e la mini (noi chiamiamo così il nostro posticino anche se il termine è ormai riduttivo) è diventata per loro un punto di riferimento e il luogo in cui passare i pomeriggi. Ogni giornata in cui non piova o nevichi è possibile incontrare, mediamente, una decina di piccoli locals che provano manovre sulle curve e sulle panchine o abbozzano i primi ollies. Conosciamo direttamente tutte le famiglie e l’immagine pulita che abbiamo dato è certamente un ottimo biglietto da visita, che agevola i rapporti con i genitori e con l’Amministrazione almesina, nonchè la realtà dei fatti!
Sottolineo che non si tratta di un alone moralista, o peggio ancora, pseudo-moralista ma della semplice presenza di padri di famiglia che skateano e si sbattono per la realtà locale e che portano i propri piccoli con sé a skateare e a respirare l’aria della mini, data tale premessa l’immagine pulita di cui parlavi è una semplice conseguenza!!! Per quanto riguarda il percorso che negli ultimi 6 anni ci ha portato al punto attuale è d’obbligo ricordare che il primo passo è stato mosso, grazie a i suoi possenti polpacci, proprio da Paolo Nelzi che nel 2004 ha messo a disposizione del Comune una microrampetta che abbiamo utilizzato per oltre 3 anni e che nell’estate 2008, dopo la realizzazione della nostra Associazione Sportiva, ha lasciato il posto alla mini rampa, piatto forte del menu che mettiamo a disposizione, e alla quale si sta or ora aggiungendo un corner.... Nell’autunno 2009 ad un anno dalla fine dei lavori per la mini abbiamo arricchito l’area che gestiamo con microrampa alta 1m e10 e larga 6. Grazie a questa struttura nel giro di poche settimane i ragazzini si sono moltiplicati! Oltre alle curve, panchine in cemento realizzate da Nelzi, curbettoni, strutture varie e una discesa morbida e super liscia completano l’insieme dei giochi a disposizione. Tutto questo in estrema sintesi! 4) Dicevamo appunto che la musica è una delle tue passioni e che suoni la batteria nel tuo gruppo punk rock “The Bleekers”, fatti un po’ di pubblicità sfrontata! Ahahahaha addirittura beh, allora date un’occhiata al nostro space: myspace.com/ thebleekers (basta scrivere bleekers su google) e qualora vi piacesse quanto facciamo veniteci a vedere quando suoniamo vicino a casa vostra!
5) Hai mai suonato con gruppi famosi? O in ogni caso il concerto che ricordi più volentieri? Beh coi Bleekers suono solo da un anno (maggio ’09). Il gruppo, nato nel 2006, ha diviso il palco con bands quali: Methadones, Manges, Parasites, Tough ecc. Da quando faccio parte di questo quartetto e quadretto di nerds abbiamo suonato, nel luglio 2009, con gli Squirtgun gruppo storico “ammeragano”, con gli spagnoli Fast Food e gli olandesi The Apers (due delle band che preferisco nel panorama europeo) nell’autunno 2009.
A novembre abbiamo aperto la data torinese dei Johnie3, dall’Ohio, e dei danesi The Hitchcocks mentre nel febbraio 2010 abbiamo avuto la fortuna di dividere il palco con i californiani Nothington. Ognuna di queste serate è stata significativa per un verso piuttosto che per un altro e in generale sono state tutte fighe, per cui non saprei proprio dire quella che ricordo più volentieri. 6) Che skater sei? Sei più per uno stile ignorante e “distruttivo” stile il motto di Thrasher, o più polleggiato? Preferisci la tecnica e le micro ruote o velocità e tavoloni? Mi piace skateare le curve con gli amici. Questo è quanto. Non so se vado veloce però ho ruotazze e tavolona! Sono del 1981 proprio come “Trasher”, purtroppo non credo che avrò mai la possibilità di vedere e fare quanto ha visto e fatto Fausto Vitello ma condivido, come molti, quanto ha detto e scritto a proposito dello skateboarding, una cosa su tutte: “ It wasn’t just a trend, it was a sport that would grow to change the world”. 7) Torino è una grande città, che ci dici della scena locale? A Torino c’è un sacco di gente che ha skateato, skatea e skaterà, molti si sbattono e credono in modo attivo nello skateboarding e c’è un bel livello! Questo è come, se pur a grandi linee, vedo la scena locale, stando alla tua definizione. 8) Bella Marco ti ringraziamo per il tuo tempo e ti lasciamo un ultimo spazio che non censureremo (naso da pinocchio) per scrivere quello che vuoi, ci si vede al Bunker! Mmmm a questo punto penso che qualche saluto e ringraziamento sarebbero d’obbligo ma in realtà credo che le persone a cui tengo non sentano la necessità di leggere il proprio nome al fondo di un’intervista. Tuttavia ti ringrazio, caro Giorgio, per lo spazio che hai concesso ad Almese e ai Bleekers in queste righe. Spero che questa skatezine possa girare bene! Dire altre cose, forse, sarebbe fin troppo retorico.
A cura di Lucone Grandini con introduzione di AcriminalG
MDS KAPUTT! Domenica 23 Maggio la storica Mini di MDS è partita per nuovi lidi... Grazie ad una donazione da parte del Comune, la rampa, che purtroppo ultimamente era divenuta inskateabile proprio a causa di intolleranze e incomprensioni tra la Giunta e gli avventori della struttura, è stata “salvata” da una triste fine: infatti dovendo riqualificare il territorio sarebbe finita in un bel falò, magari la prima festa della salamella in occasione della bella stagione. Già l’anno scorso la celebre festa/contest di MDS era saltata causa problemi diplomatici. Ora la mini oggi è ad ARONA, in fase di ristrutturazione e dopo questa cura di bellezza bella intensa tornerà skateabile in tutto il suo splendore. Un grazie particolare a tutti i locals che pur di salvare la struttura e fare in modo che fosse utilizzata da qualcuno ci hanno dato mano.
MDS (r)esiste. Era il 2004, quando a MDS, il Nelzi e il Mina, posavano la MINI al centro sportivo davanti a casa del Lucone. Sembrava non essere vero che finalmente fosse possibile skateare anche da noi senza doverci sbattere a cercare passaggi su passaggi per raggiungere gli spot che offriva la provincia. Non ce lo immaginavamo proprio che si potesse skateare tra i ricci e i funghi! …MDS PARADAIS diceva il Fanta e, come lui, molti altri si gustavano lo spazio per intere giornate tra la natura, una birretta e un rock to fakie... c’era davvero qualcosa in più! Era diventata l’occasione che andava oltre ai soliti appuntamenti estivi (quando nel piccolo paesino di montagna si faceva un po’ di bordello): l’MDS (la festa che noi LOCALS organizzavamo dal 2003 tutti gli anni nel mese di luglio) aveva uno stimolo in più per vivere. Negli anni successivi vedevamo una sempre più crescente partecipazione, sostenuta non solo dai giovani della zona, ma anche dal riconoscimento delle istituzioni pubbliche (Comune, Comunità Montana Cusio-Mottarone, Provincia VCO, ecc.) e private (tutti i vari SkateShop come ACRIMINALG, BLUNT di Verbania, MEDLEY, anche quello del PAT...ma che fine avrà fatto quest’uomo?...Mah?!...RED CAB ecc.) che ci hanno sempre sostenuto e NON SOLO in termini economici. MDS era questo: un mash-up perfetto di musica, arte, cultura, skate e bella gente.
Qualcuno sicuramente si sta chiedendo come mai tutto questo non c’è più e ci pare questo il momento giusto per dare delle spiegazioni.
Noi non abbiamo mai perso la voglia di fare ma vi assicuriamo che oggi è tutto molto più difficile. E’ da un annetto ormai che MDS ha perso la sua “vibra”, quella cosa che riusciva a stimolarci e renderci più attivi, più spontanei nella nostra voglia di esprimerci. L’attuale amministrazione Comunale, dopo essersi insediata, non ha esitato un minuto a chiudere a chiave la “casetta” in cui ritiravamo le attrezzature, ma soprattutto ci ha impedito di usufruire gratuitamente dell’illuminazione notturna togliendo quindi la possibilità a tutti di skateare alla sera in pace. Questo era solo il biglietto da visita che ci ha fatto capire che non tirava una buona aria: a “loro”, quello spazio, non interessava per niente!
Risultato? In poco tempo la Mini è stata dichiarata inagibile e, ovviamente, chiusa senza nemmeno interpellarci. Non è facile far capire a chi non ci vive qual è la situazione che si è creata nel nostro paese ma quello che vi stiamo raccontando è solo una piccola parte di una serie di avvenimenti che stanno cercando di mettere in ginocchio tutto quello che prima avevamo costruito... si capisce quindi come non sia possibile avere a che fare con persone a cui nulla importa di noi... Ma torniamo alla mini: fortunatamente in questi anni non è mancata la presenza attiva di persone che hanno sempre avuto a cuore le sorti della rampa, aiutandoci a mantenerla viva senza chiedere nulla in cambio, se non la voglia di condividere questa passione, e questo ci è sempre sembrato il motivo più grande per cui vantare il valore che gli skaters hanno saputo dare a quel posto (per questo ringraziamo particolarmente Fanta, il Baro, il Tezzo, i ragazzi di MDS, Giorgio, Ada e tutti gli altri). E’ così infatti che adesso la mini può continuare a esserci, grazie alla possibilità che le hanno dato i ragazzi di Arona ospitandola e risistemandola nella loro zona. Nonostante tutto ci sentiamo contenti nel pensare che un pezzo di MDS sia in buone mani alla faccia di chi invece la voleva bruciare (e non per modo di dire). Bella lì, non vediamo l’ora di MONTARTI di nuovo. ENJOY. MDS PS: MDS (10a edizione) è ora in fase di ideazione per il 2011
Noi di AcriminalG MDS la vogliamo ricordare cosÏ, con qualche foto tributo ai bei ricordi, alle belle serate ed a chi ha vissuto i momenti di festa assieme a noi e che può confermare. Le foto sono tratte dagli schedari di AcriminalG.
A cura di DINA di Associazione Samsara
Arona, 27/02/2010 - DeCrew + A Faded Glory @ Nick & Bart salone Nautica Una delle date piu’ sudate fino ad oggi. Per organizzarla si lotta contro tutto e contro tutti. Partita dall’idea di fare un festival hc la data si e’ in seguito ridimensionata a causa della latitanza dei gruppi chiamati a suonare. Le ragioni? Le piu’ svariate:band smembrate da recenti cambi di formazione, chitarristi in vacanza ogni dove, sale di registrazione simili a celle di clausura dalle quali e’ vietato uscire, le cavallette!!! Anche una volta abbandonata l’idea del festival i cambi di scaletta non mancano, purtroppo anche per motivi seri. Si va avanti a testa bassa ed alla fine si riesce a far suonare due gruppi, DeCrew e A Faded Glory, che da soli bastano a promettere scintille. I De Crew non hanno bisogno di presentazioni grazie alla loro decennale militanza sui palchi italiani e non. Molto gia’ legati alla scena skate italiana questo connubio si e’ rinforzato dopo l’”adozione”, dovuta ad un cambio di formazione, del buon vecchio Ricky S.A.D. (ricordo il giorno in cui venne alle prove dandoci la notizia “ragazzi la Famous mi sponsorizzera’”!!) al basso. Gli A Faded Glory, band che aprira’ la serata, sono anche loro di Milano e dintorni, giovanissimi, mi sono piaciuti un sacco fin da quando, sotto suggerimento di Simone “Traces of you”, sono andato a sentire i loro pezzi su myspace, anche se dal vivo, naturalmente sono assolutamente meglio. Coinvolgenti, trascinanti e velocissimi... cosa volete di piu’? Bhe “cosa volete di piu’?” penso sia una domanda che chiunque abbia organizzato concerti hard-core si sia posto almeno una volta.
La qualita’ dei concerti che ci si sbatte fare raramente viene ripagata da un’adeguata affluenza di partecipanti (notare l’uso del termine “partecipanti” e non “pubblico” o “spettatori”). E’ questa data purtroppo non e’ stata da meno. Gli A Faded Glory iniziano a suonare davanti a poca gente, anzi pochi fortunati che vengono letteralmente assaliti da un onda di hc fresco, rapido, rabbioso come non si sente mai dalle nostre parti. A poco a poco la sala inizia a riempirsi, peccato che ormai sia finita la loro esibizione.
Appena attaccano i DeCrew vengo rapido dalla loro musica e non riesco a pensare ad altro. Sara’ l’ambiente molto informale, sara’ il palco un metro piu’ basso di quello a cui possono ormai essere abituati, sara’ il lago... so solo che l’atmosfera e’ quella del concerto in taverna dell’amico: suonano veloci, sciolti, divertendo e divertendosi. Molti pezzi sono tratti dal loro ultimo disco “When Nobody Shaves”, un gioiellino che riascoltero’ ripetutamente le settimane successive al concerto.
Giungiamo alla fine della serata, si compra un po’ di merch, qualcosa che ci ricordi un po’ dell’adrenalina provata questa sera, si saluta gli amici e si comincia a ripulire... Tra un spazzata al pavimento, ed un cestino svuotato dedico mentalmente la serata a tre ragazzi in particolare che sono venuti a godersi il concerto: abbastanza giovani da farmi sentire “matusa” , in prima fila, metri avanti ai “grandi” che prefieriscono vedere il concerto dal fondo sala (contenti loro...), siete cio’ che da senso a tutto questo.
p.s. “Cosa volete di piu’?” penso sia la domanda che chiunque abbia organizzato concerti si sia posto. “Chissenefrega!” e’ la risposta che solo chi ha continuato ad organizzarli si e’ dato. Hard-Core non e’ intrattenimento. Hard-Core e’ impegno.
ARTWORK by: Luca “CATTA“ Cattaneo
The Black Keys – Brothers (Nonesuch, 2010) Vengono dall’Ohio e sono elementi di spicco della formula “chitarra + batteria = blues-rock” resa celebre dai White Stripes. Due anni fa sul loro “Attack & Release” mise le zampine Danger Mouse, Re Mida di Gnarls Barkley che questa volta produce un solo brano. Per il resto la coppia Carney-Auerbach ha fatto da sé, recandosi in Alabama, nei Muscle Shoals Studios già frequentati da gente come Dylan e gli Stones, per lavorare a questo Brothers. Il risultato sono quindici pezzi composti di ritmica cavernosa, chitarre gonfie di fuzz e tastiere vintage che, senza perdere di vista la natura punk del duo, si spingono fino all’R’n’B, tant’è che in scaletta compare la cover di Never Gonna Give You Up, classicone Sixties di Jerry Butler. La sorpresa è che in questa esplorazione della black music, i due di Akron – non esattamente tipi alla James Brown – riescono a trasmetterci quella vibrazione sexy da sempre caratteristica del caro vecchio Rhythm‘n’Blues. Alice in Chains – Dirt (Columbia, 1992) Assieme ai Soundgarden, gli Alice in Chains sono i più metallari della covata grunge di Seattle. Dai debutti glam si muovono quasi subito in direzione di un rock malato, opprimente. Quasi interamente basato sui problemi di tossicodipendenza della band, Dirt, il secondo disco, è heavy in suppurazione; suona di piaghe purulente, di collassi imminenti e affonda il suo muro del suono in una melma di wah-wah. Nel suo sprofondare trascina con sé blues (Them Bones, Rain When I Die), fantasmi gotici (Dirt, Angry Chair), quel prodigio di ballata psichedelica che è Rooster e Would?, col suo cupo intro di basso. Il valore aggiunto all’album lo danno le armonie vocali, che intrecciano la voce randagia di Layne Staley a quella quasi sussurrata del chitarrista Jerry Cantrell, facendoli somigliare a dei Byrds spettrali. Un vortice tossico che alla lunga avrebbe risucchiato Layne, morto di overdose in solitudine nell’aprile del 2002. Hüsker Dü – Zen Arcade (SST, 1984) Un concept album nell’hardcore? La cosa non deve stupire più di tanto se si parla degli Huskers, trio di Minneapolis power che più power non si può poco incline a restare ligio alle convenzioni del suo genere di riferimento. Zen Arcade è la storia di un ragazzo che scappa di casa per allontanarsi da una situazione familiare difficile. Su una base perfezionata negli anni, con il rumore a riversarsi su melodie che ti afferrano le budella da tanto sono intense (Chartered Trips, Pink Turns to Blue, Somewhere), Bob Mould e soci innestano brani acustici (Never Talking to You), nastri rovesciati, intermezzi di pianoforte e lunghe jam psichedeliche che rievocano i Beatles di Revolver. Un gioco di tensione e rilascio in cui non è secondario l’apporto della sezione ritmica: Grant Hart, batteria di peso (anche alla voce), e Greg Norton, con un basso dalle spalle larghissime a sorreggere l’intero impianto. Il (vero) rock emozionale è partito da qui.
A cura di Andrea Serra EMERICA - STAY GOLD DURATA: 57 minuti FORMATO : DVD
Passata l’euforia da fan boy che contraddistingue ogni buon skater dopo aver visto un video di questo calibro posso dare un mio parere da skater/filmer a riguardo. Devo dire che Emerica non mi è mai dispiaciuta per quanto riguarda i lato video, sempre molto particolare e con ottimi skater, questa produzione infatti non è da meno. Il video incomincia con un intro molto caratteristica con timelapse, insert notturni vari e trick parecchio pesi (anche troppo per un intro, fs bigspin heel di marquise preston dal double set wtf!?) giusto per mettere in chiaro che tipo di video ci aspetta.
Brandon Westgate apre con una videopart a dir poco veloce e con il suo classico stile “newyorchese” già visto nel video zoo york. I miei complimenti sia allo skater che al filmer che per aver seguito Brandon nelle linee a quelle velocità e in quelli spot ha tutta la mia ammirazione. Subito dopo è la volta dei uno dei grandi attesi del video, Brian Herman. Prima parte un po ambigua che, per quanto spessa sia non comprendo molto bene. Il flip manual chilometrico iniziale ci sta ma quel minuto o più di flat tavolino flat e musica discutibile non mi ha emozionato. La seconda parte con gaps e i Black Sabbath va decisamente meglio. Marquise Preston è stata una bella sorpresa per quanto mi riguarda. Stiloso, trick che vengono semplici e canzone che calza perfettamente. Fa venire voglia di skeitare! Spanky aka Kevin Long mi lascia un po con l’amaro in bocca. Anche su di lui le aspettative erano alte. Non che non sia una videopart di tutto rispetto ma mi sarei aspettato qualcosa in più dal giovane Spanky. Skeita spot non convenzionali ottimamente e ha una serie gaps comunque senza senso ma , complice anche la musica forse non mi ha esaltato. Colin Provost merita il mio rispetto più assoluto anche solo per la line iniziale in bowl con la tee dei Led Zeppelin! Degno di nota il fs grind sul wall nel canale e il rail in salita che ormai va di moda. Jamie Tancowny dopo una botta da ospedale iniziale, comincia a mollare heelflip dappertutto e con qualsiasi variazione con uno stile a dir poco invidiabile. L’ollie dalla gradinata 12+4 storta vale tutta la videopart insieme al blunt post caduta iniziale. La caratterizzante della part di Aaron Suski direi proprio che è la musica che da alla testa. Audio a parte anche lui se la skeita mica male con il suo “newyork style”. Musica a parte direi guardabilissima. Szafranski dietro al suo stile “marcio” nasconde un bagaglio di trick mica da ridere. Molto bella la parte del montaggio in cui il ritmo della canzone sale e si susseguono una serie di pesate con un fakie manual flip out da repper a concludere. Di spessore anche la part di Figueroa con parecchi passamani in discesa (di cui uno skatestoppato ma che lui si skeita comunque) e uno a finire veramente gigante in fs smith. Pesante anche la linee lunghissima in cui passa tra case e strada con un fs over crook a concluderla da paura.
Qui arriviamo alla mia part preferita. Jerry Hsu. Anche se è corta e la metà sono botti è la parte che mi ispira di più. L’impegno di Jerry a skeitare in switch dopo l’infortunio alla caviglia destra da quel tocco in più (la videopart è tutta in switch a parte un nollie bs tail slide). La musica si abbina perfettamente alle immagini sopratutto all’inizio. Some day you just can’t win... Leo Romero superlativo. A fine videopart viene da chiedersi se è tutto vero perchè certe cose sono troppo grosse ma veramente troppo. Anche la velocità di ogni singolo tricks è al limite dell’umano. Epica. Unico aggettico che racchiude in sintesi la parte di Andrew Reynolds che a 32 anni skeita meglio dei ragazzini. Il bs flip a wallenberg penso che sia uno dei tricks che segneranno questa decade. L’avrò rivista 100 volte e non mi stanca mai. Sono un fan dei Joy Division e quindi la parte/retorspettiva di Heat Kirchart ha guadagnato 1000 punti dopo i primi 10 secondi di Atmosphere. Il restante materiale comunque non è da meno, con i tricks disposti in ordine cronologico dagli inizi a Mindfield è una bellissima part di congedo. Degne di nota l’ultima linee in discesa a e l’ultimo tricks nella megarampa. Massimo rispetto.
21 Giugno: Go Skateboarding Day A cura di Simone Cicchetti, Sergio Pontillo, Davide Vecchi
Pochi anni fa, se volevi skateare per strada in modo “organizzato” come per il Go Skateboarding Day, qui dalle mie parti potevi unirti a un gruppo di fuori di testa che regolarmente nei fine settimana si recava tra le colline fuori città, prendeva in prestito (si fa per dire) un paio di transenne, chiudeva abusivamente un bel pezzo di strada e poi si sparava del downhill. Per quanto adori l’atteggiamento più purista verso lo skate, rimango piacevolmente colpito quando i canali ufficiali si muovono per creare qualcosa di nuovo e, sebbene in Italia arrivi tutto più tardi, è un bene che Emerica si sia data da fare anche qui da noi dove gli eventi sono considerati ancora forse un po’ pochi. Senza offesa per nessuno ma il Go Skateboarding Day poteva inventarselo anche mia nonna, basta che ci sia visto che personalmente lo considero un’idea geniale che va oltre il solito contest, il Game of S.K.A.T.E., una demo o che altro: è un’azione di massa, si muove per la città, sulle strade, IN MEZZO alle strade, dove non potremmo stare normalmente. Se poi vi soffermate spesso in giro a fissare muretti, portabici, spartitraffico e quant’altro pensando tra voi stessi cose del tipo “se non ci fosse traffico e nessuno rompesse le balle…” questa giornata è per voi perché la cosa più bella è provare i trick in velocità, chiuderli o no, tirare dritto e provarne altri e ollare su e giù per marciapiedi lì dove lo skate è nato quando non esistevano skatepark o luoghi dedicati completamente a noi. Il GSD è anche un’ottima occasione per conoscere gente, fare amicizia, farsi spiegare o spiegare trick a chi ha bisogno, allargare la scena e divertirsi in un’atmosfera non competitiva come dovrebbe essere sempre.
Per chi se lo è perso basta andare su youtube e cercarselo dato che ci sono dei divertentissimi filmati che riguardano anche l’Italia; ad esempio, a Milano fa un certo effetto vedere parecchia gente che risale dalla metropolitana con lo skate sottobraccio al posto della solita folla di gente incazzata nera e demolita dalla routine di tutti i giorni. Non parliamo poi delle facce di passanti e negozianti che ci guardano sbigottiti e impreparati a una massa di skaters del genere che i vigili e le forze dell’ordine (vista la quantità) non possono riuscire a fermare; per una volta non nego che è bello farsela da padroni davanti a chi ci guarda con disprezzo perché è convinto che il proprio sport preferito sia il meglio e gli altri siano tutti merde e davanti a chi pensa che stare al bar tutto il giorno sia l’apoteosi della vita. A parte le critiche più o meno velate a coloro che non ci vedono di buon’occhio, dobbiamo tenerci stretti il GSD come ogni altra cosa che ci coinvolge e non darla per scontata mai perché dietro c’è gente che si sbatte di brutto per organizzare; se da qui poi nasce l’idea perché dobbiamo aspettare che qualcuno di grosso come Emerica si muova? Nell’era di Facebook, pieno di infinite cazzate, perché non provare a creare qualcosa di nuovo per la scena, improvvisando noi stessi per l’Italia, anche con poco preavviso (ma con infinita pubblicità) dei GSD tutte quelle domeniche in cui le città sono chiuse al traffico? Di certo questo eviterebbe di dover guardare inutilmente il contatore dei giorni che mancano al prossimo GSD sul sito www.goskateboardingday.org ed eviterebbe anche il fatto di far cadere la cosa il 21 Giugno di ogni anno (ottima idea comunque per lanciarla a livello planetario), magari durante la settimana quando qualcuno lavora ed è impossibilitato a venire. Se poi vi dico chi era sepolto vivo in ufficio davanti a un computer e stava bestemmiando con tutte le forze perché non poteva andare al Go Skateboarding Day mi chiedereste tutti in coro “allora che cazzo scrivi a fare?”. Davide Vecchi, Parma
...�il sole ogni tanto dava il cambio alla pioggia, per poi tornare a battere sull’as Abbiamo organizzato un game of s.k.a.t.e., vinto da Richard Lawrence Specht d Dessi, con un nollie bs flip.Infine un best trick molto affollato sul ledge della gab chiuso bs board to switch 5050. I vari premi sono stati offerti gentilmente da Massimo Paletta, proprietario dello ards.� Sergio Pontillo, Napoli
sfalto del Centro Direzionale. dagli States. Poi c’è stato un best trick dal gap della fontana, vinto da Dario bbia, sempre al Centro Direzionale di Napoli, vinto da Alessandro Nigro che ha
o skateshop Orange County a Mondragone, e Mario Torre, manager di Plaza Bo-
A cura di AcriminalG
I consigli sui materiali per allietare le vostre skateate sono a cura di AcriminalG, come quasi tutti i contenuti che state leggendo. Se qualcuno ha da obbiettare qualcosa o pensa di avere dei prodotti migliori di quelli scelti, provi a contattarci e vedremo il da farsi. Se qualcuno volesse mettere un SUO PRODOTTO lo invii, REGALATO ovviamente, a Giorgio Oreglia presso AcriminalG Skate Shop. Per info e contatti: hello@acriminalg.com
1) C1RCA: Jeans “Skate and Destroy” 2) Emerica: Scarpe “Leo” 3) Sweet Skateboards: Ruote e Flanella 4) Anti-Hero Skateboards: Maglietta “Classic Eagle“
_________________________
SERGIO PONTILLO
PHOTOFOLIO STUDENTE DEL LICEO
SCIENTIFICO GIANCARLO SIANI DI CASALNUOVO (NA) CLASSE 1992
_________________________
Anche questo numero di THE A.S.S. volge al termine, con un ringraziamento a chi ha letto, a chi ha apprezzato lo sforzo e chi invece criticherà. Se volete collaborare, mandare contributi o volete delle info in più non esitate a contattarci! Un saluto dallo Staff, ci congediamo con l’ultima piccola rubrica chiamata “LO SPROLOQUIO“, a presto!
Dopo raccolta firme, mesi di sbattimento in Comune, dopo ore di lavoro “sul campo” grattando vernice, spennellando impregnante e togliendo erbacce la RAMPA di Arona è tornata a vivere la scorsa estate. Un giornale locale ha dedicato anche un articolo al lieto evento. Dopo pochi mesi dalla (ri)nascita la rampa è stata recintata, per fare in modo che gli skaters non possano recare disturbo ai genitori e spettatori delle partite di calcio che la domenica si disputano nel campo adiacente alla “gabbia”. Ovviamente per favorire l’ingresso nella gabbia i gestori del Centro Sportivo hanno provveduto a creare una cascata di fango e merda che collega la mini ad un parcheggio posto subito sopra. La squallida vana speranza di allargare l’area dedicata allo skateboarding nel Centro Sportivo aronese è stata definitivamente accantonata vedendo la nascita di una nuova struttura, utile e soprattutto ben voluta da tutti: un nuovo campo da calcio... piccolo e carino. Che si va ad unire a quello grosso e regolamentare con spalti dove ci si può menare; quello di media grandezza per gli allenamenti; quello per il calcio a 5 che nessuno si caga. Bene, un ringraziamento sentito ai Signori Gestori da parte degli skaters e credo da parte di tutti quello che non giocando a calcio non possono comunque praticare altro sport! Io sono di parte, avrei fatto un bel concrete, ma ci si deve chiedere come mai non ci sia un campo da basket o pallavolo... oppure da vecchio dove cazzo andrò a giocare a boccie? In mezzo alla strada?