Life&Care
COPIA GRATUITA QUADRIMESTRALE
Life & Style
Ad accumulare o a rimandare gli impegni si fa lo stesso errore
MAGAZINE anno 3 - n.1
Life & Fitness
Gli sport di contatto come palestra per l’autocontrollo
PRIMAVERA 2023
Life & Wellness
Piedi trascurati? I consigli per tenerli belli e in salute
presente
La rivista di benessere pensata e realizzata per te da
Vivi
il
EDITORIALE
VIVI IL PRESENTE
Carpe diem Anche chi non sa nulla di latino, conosce questa frase. Un vero e proprio motto, preso da una poesia di Orazio… che abbiamo sempre interpretato in modo sbagliato! Forse perché la sua popolarità è tornata dirompente, per poi rimanere nella cultura di massa, con il film L’attimo fuggente, dove uno strepitoso Robin Williams, nei panni del professor Keating, invitava i suoi studenti a “cogliere l’attimo”. Cogli l’attimo, appunto, così la sappiamo noi. Ma ci è arrivata col senso dell’“afferrare il momento”, e non è esattamente quel che Orazio voleva dirci.
“Carpire”, per i nostri nonni latini, aveva un’accezione agricola: è il verbo dei ruminanti che brucano l’erba, o quello del cogliere l’uva dalla vite. Azioni che non possono essere fulminee. Ecco, quindi, che carpe diem/cogli l’attimo assume un altro significato. Quello del vivere appieno il momento, assaporarlo, goderselo perché scappa via subito. Il presente è adesso, e in men che non si dica diventa passato.
Invece, abbiamo spesso la tendenza a essere da qualche altra parte con la testa, mentre facciamo qualcosa. A pensare a cosa fare dopo, o domani, o chissà. Succede sia nella vita che nel lavoro, sbaglio? Nel tipo di società che siamo diventati, siamo indotti a correre, a subire la nostra agenda quotidiana come un elenco di incombenze senza una vera priorità (cosa che ci aiuterebbe a scegliere), illudendoci che “fare tanto” sia la soluzione. Quando in realtà l’obiettivo dovrebbe essere “fare bene”. E per “fare bene” ci vuole presenza Alla fine torniamo sempre qui: al presente.
E questo numero di Life&Care è proprio un invito a “esserci” nelle nostre vite: a vivere dentro ciò che facciamo e alle emozioni che proviamo, ad allenare la mente a concentrarsi un passo alla volta, ad abbracciare la nostra quotidianità momento dopo momento. In Life&Style vedremo come le nostre agende in crisi, perché accumuliamo troppe cose o le procrastiniamo, siano il risultato dello stesso cattivo rapporto con il tempo. In Life&Fitness scopriremo come gli sport da contatto, o combattimento, siano molto di più di un’attività di solo sfogo fisico, ma anche una buona palestra per la mente. In Life&Wellness vi spingeremo a prendervi cura di voi “dal basso”, dai piedi, tanto importanti ma così spesso trascurati. In Life&Food parleremo di stagionalità da un altro punto di vista, quello della conservazione, sapendo però che il meglio si ha sempre col prodotto fresco. In Life&Soul troverete i consueti consigli culturali, in linea con il nostro tema “vivi il presente”.
Buona primavera di momenti da vivere!
3
di Antonella Scambia
03.
Editoriale VIVI IL PRESENTE
06.
Life&Style
TO DO LIST: SIETE ACCUMULATORI O PROCRASTINATORI? Agende in crisi
10.
Life&Fitness SCONTRI... DI MENTE Forza e concentrazione
16.
Life&Wellness STAR BENE SU DUE PIEDI Le nostre fondamenta
20.
Life&Food STAGIONALITÀ SOTTOLIO O SOTTACETO Verdure trasformate
24.
Life&Soul IL MOMENTO GIUSTO È ADESSO I nostri consigli
In questo numero abbiamo parlato con
Dott.ssa Alessia Ballarò farmacista, Caddy’s Parma / Le Officine
Dott.ssa Serenella Bertolone psicologa e psicoterapeuta
Dott. Francesco D'Amico farmacista, Caddy’s Maxistore Belluno
Dott.ssa Cristina Martini dietologa e nutrizionista
Prof. Mario Mosconi ortopedico, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia
Dott. Valerio Ponti podologo, presidente Aip
Claudio Sanna maestro di judo
Diego Scaramuzza agrichef, presidente Terranostra
Life&Care
Anno III - Numero 1
Quadrimestrale - primavera 2023
Direttrice responsabile
Antonella Scambia
Redazione e progetto grafico AD010 srl
La nostra copertina
Life&Care è anche online!
Ci trovi nei nostri canali social e nel blog caddys.it
Hanno collaborato
Giovanni Monforte
Maila Nuccilli
Silvia Tironi
Editore AD010 srl
Proprietà DMO spa
Stampa
Mediagraf spa - Padova
Registrazione Tribunale di Padova n. 2515 del 8 aprile 2021
Numero chiuso il 20 ottobre 2022
4 5 sommario
Life
16. 06. 20. 10. 24.
&Care
Ci sono quelli che si organizzano una fitta agenda di impegni, sia in ufficio che a casa, e non si lasciano neanche il tempo per sé, per giocare coi figli o telefonare a un amico o un’amica. Sempre ad accumulare “cose da fare”, anche per paura di avere spazi vuoti e una vita senza sapore. Poi ci sono quelli che le cose da fare le rimandano in continuazione, procrastinando per diversi motivi: dal perfezionismo al timore delle responsabilità, dalla paura dell’insuccesso all’evitamento del dovere. Procrastinare aiuta anche a gestire lo stress, ma è una strategia a breve termine, dal momento che riduce il senso di essere efficaci.
«In realtà - come spiega Serenella Bertolone, psicologa e psicoterapeuta – accumulare o procrastinare sono due facce della stessa medaglia, perché di fondo c’è un cattivo rapporto col tempo e con la gestione dello stesso. Entrambi col carpe diem, nel senso classico di “godersi il presente”, hanno poco a che vedere. Gli accumulatori perché procrastinano il carpe diem: si inzeppano di cose da fare ripetendosi “fra un po’ mi riposo e mi prendo del tempo per me”. Un tempo che poi non arriva mai. I procrastinatori fanno un po’ il contrario invece, e lasciano fuori tutto quel che c’è da fare per amplificare in maniera artificiale il tempo». Ma funziona bene così? «No –afferma Bertolone - Di fatto non si godono di più il tempo, sono solo un po’ più resistenti e ostinati ma il loro è “un non decidere”, un non fluire nel ritmo naturale delle cose».
Il problema centrale, quindi, è provare a stare al ritmo naturale delle cose. Continua la specialista: «Viviamo in una società in cui tutto è accelerato, tutto è orientato al risparmiare tempo, ma poi questo tempo risparmiato non ce lo prendiamo e ci votiamo più facilmente al “tempo pieno”. Nel carpe diem c’è intrinseco il concetto di vuoto, una situazione di tranquillità contemplativa in cui non ho preoccupazioni per il passato e per il futuro, dovremmo puntare a questo».
Come si fa a interrompere questa compulsività nel fare il pieno di cose? «Con la consapevolezza», sintetizza la psicologa: «Spesso accade che arrivino dei sintomi a farci capire che è giunto il momento, come per esempio degli attacchi di ansia e di panico, oppure un trauma in famiglia. È in questi momenti che si pongono le domande. Serve quindi un po’ di introspezione, bisogna diventare osservatore di sé stessi. Chiedersi “come va la mia vita?” E
prima ancora darsi il permesso di farlo. In questa frenetica società dove “più si ha, più si fa e meglio è” non ci concediamo il consenso di prenderci del “tempo perso” che perso non è. Tutt’altro! È tempo di autoregolazione necessario per ricaricarci, per aggiustare il tiro, è un momento di centratura con noi stessi».
Quale può essere la strategia da adottare per interrompere questi due comportamenti? «Basta prendersi dieci minuti per stare da soli, in silenzio, o con una musica di sottofondo – suggerisce Bertolone - e domandarsi “Il mio cuore come sta? Io come mi sento? Sono contento? Mi va bene quello che faccio?”. Questo cercando la risposta dentro, nella nostra parte più intuitiva. Se stiamo bene con l’agenda fitta e non ci facciamo assalire dall’ansia dell’aver rimandato gli impegni, siamo a posto». Diversamente, l’alternativa è permetterci il lusso di rallentare e prenderci il tempo di prenderci tempo.
di Maila Nuccilli
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& Style
TO DO LIST: SIETE ACCUMULATORI O PROCRASTINATORI? Life
Life& Style
Alla base di questi comportamenti c’è il medesimo cattivo rapporto con il tempo e con la sua gestione
Agende in crisi
Il falso mito del multitasking
Merita un discorso a parte la categoria delle persone multitasking, o che pensano di essere tali, o che pensano di essere costrette a essere tali. Secondo lo psichiatra Edward Hallowell, il multitasking non sarebbe altro, infatti, che «un’attività mitica, in cui le persone credono di poter svolgere due compiti contemporaneamente in maniera ugualmente efficace di quando ne svolgono uno soltanto». Il cervello però non sarebbe in grado di prestare attenzione a due compiti complessi contemporaneamente, esattamente come un computer, che fa sempre una sola cosa alla volta, anche se talmente velocemente da dare la sensazione di una simultaneità operativa, che è solo illusoria. Chi fa più cose insieme, tende a farle meno bene, ma c’è di più: il cervello perde capacità associative e circa 10 punti del QI quando svolgiamo tre o più operazioni in contemporanea. Quello che impariamo durante un’attività in multitasking raramente viene trattenuto nella memoria a medio–lungo termine. Cioè non ricordiamo adeguatamente le cose fatte, dette o pensate. Fare troppe cose in contemporanea fa commettere maggiori errori di distrazione, perché non si riesce a distinguere gli elementi rilevanti da quelli secondari.
Attenzione poi: un grande pericolo per il nostro equilibrio mentale è ora rappresentato dai dispositivi elettronici, se non settati in modo intelligente. Il flusso di notifiche in diretta avviene senza nessun rispetto del tuo tempo e del tuo spazio vitale. Pensateci sopra.
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La primavera porta una serie di disturbi come affrontarli?
Da sempre l’avvio della stagione primaverile porta con sé condizioni quali stanchezza, sonnolenza e mancanza di concentrazione; tutto ciò scaturisce dalla necessità dell’organismo di adeguarsi alla variazione del clima e dei normali ritmi circadiani, con ripercussioni sulla tensione nervosa, qualità del sonno e umore. Il primo consiglio rimane quello di prendersi cura del proprio benessere, con una passeggiata all’aria aperta o praticando sport, oltre ad un’alimentazione sana e bilanciata.
È il caso di procedere con un’integrazione di nutrienti?
Tutto ciò potrebbe non essere sufficiente, per questo vengono in soccorso numerosi micronutrienti: le Vitamine del gruppo B, utili al sistema immunitario e nervoso. Altri alleati fedeli sono la Vitamina E ad azione antiossidante e la Vitamina C che contrasta l’accumulo di radicali liberi e l’invecchiamento cellulare. Vanno citati poi Magnesio e Potassio, in grado di risvegliare le funzioni cognitive e la memoria. Contro gli eventuali disturbi del sonno, invece, sono particolarmente indicati integratori a base di melatonina, escolzia, melissa e griffonia in quanto inducono il rilassamento, il benessere mentale riducendo i risvegli notturni e favorendo un sonno meno frammentato e più ristoratore.
Cosa possiamo fare per evitare di perdere troppi capelli?
Il passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile può mettere a dura prova poi la salute e la bellezza dei capelli, provocandone una maggiore fragilità e predisposizione alla caduta. Anche in questo caso la sinergia tra un’alimentazione corretta e il ricorso a integratori di Vitamine A C ed E, assieme alle Vitamine del gruppo B (in particolare la Biotina), Zinco, Ferro e Calcio favorisce un miglior nutrimento del capello, rendendolo così più sano, robusto e rinvigorito, grazie ad un’aumentata produzione di cheratina. Quest’ultima viene prodotta anche grazie all’apporto degli Omega 3 fondamentali per stimolare il microcircolo, il quale andrà a nutrire adeguatamente il bulbo, proteggendolo dall’accumulo di radicali liberi e donando così al capello una maggiore forza, luminosità e morbidezza.
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SCONTRI… DI MENTE
Forza e concentrazione
Rispetto per l’avversario, capacità di allenare la mente alla concentrazione e all’attenzione, ma anche il corpo al coordinamento dei movimenti. Gli sport da combattimento, che siano praticati sul tatami oppure su un ring, sono delle discipline molto complesse. È vero: aiutano a trasformare in energia positiva, da scaricare nella pratica sportiva, eventuali stati d’ansia, aggressività e inquietudine il cui accumulo può diventare deleterio per la salute dell’individuo. Ma considerarle per il solo aspetto
crede nella formazione di un essere umano nella direzione del servizio agli altri e alla società. Un essere umano che sia in grado di liberarsi dalla dominazione dell’ego». «Purtroppo – constata con amarezza il maestro - oggi nell’ambito sportivo in generale siamo in una visione nettamente contraria. Si formano gli atleti facendo leva sull’acquisizione di fama e gloria. Celebrare il campione e la vittoria a tutti i costi va incontro alla gratificazione dell’ego dei singoli, e questo porta a una serie di mali che nascono nell’ambiente sportivo, pensiamo all’imbroglio del
meglio le energie, non solo fisiche ma vitali, per ottenere un determinato risultato. Più di molti altri sport, aiutano
concetti di spazio, tempo,
Gli sport “da combattimento” non sono solo attività fisiche, richiedono anche strategia e controllo
Life & Fitness Life& Fitness
sull’attenzione possa rappresentare un investimento, per ridurre ad esempio la probabilità di coinvolgimento di bambini in infortuni. Allo sviluppo dell’attenzione e all’acquisizione dei concetti di spazio e tempo, si aggiunge la caratteristica di imparare a controllare e coordinare il movimento».
Solo in apparenza semplici, gli sport da combattimento sono in realtà tecnicamente piuttosto articolati. La loro formazione è fatta di coordinazione e complessità dei movimenti, capacità di prendere decisioni riguardo a situazioni che continuano a variare velocemente. C’è poi un ultimo aspetto fondamentale, quello del rispetto dell’avversario con cui combattiamo. Il suo significato è ben più profondo dell’inchino che accompagna l’inizio delle sfide nelle arti marziali, o il saluto con i guantoni tra i pugili prima di un incontro di boxe. «La persona con cui combattiamo non è un nemico», conclude il maestro, «dobbiamo tornare alla radice etimologica latina della parola competere: cum petere, quindi mirare allo stesso obiettivo, ed essere insieme per raggiungere quell’obiettivo che è il proprio perfezionamento e miglioramento. È l’apprendimento tecnico e la collaborazione tra i due praticanti, che determina il progresso di ciascuno di loro».
di Giovanni Monforte
Life& fitness
Come prepararsi alla bella stagione?
Con l’arrivo della bella stagione si avverte il bisogno di prendersi cura del proprio corpo per eliminare o ridurre gli inestetismi, le tossine ed il peso in eccesso accumulato durante il periodo invernale. È fondamentale seguire un’alimentazione sana ed equilibrata che dia il corretto apporto energetico, riducendo grassi e cibi ipercalorici, svolgere una regolare attività fisica ed idratarsi bene
Se nonostante il cambiamento delle abitudini non si riescono ad ottenere i risultati sperati, un valido aiuto può essere rappresentato dai trattamenti snellenti corpo che favoriscono la riduzione degli accumuli adiposi localizzati e ne contrastano la formazione, e dagli integratori alimentari formulati per la perdita di peso.
Di questi ultimi ne esistono diverse categorie: riduciappetito che diminuiscono gli attacchi di fame, brucia grassi-carboidrati che aiutano il metabolismo di lipidi e carboidrati, drenanti che permettono l’eliminazione dei liquidi in eccesso.
Quando si assumono i drenanti?
I drenanti sono integratori alimentari che sfruttano l’azione sinergica di estratti vegetali di diverse piante officinali per favorire il benessere vascolare (linfatico e venoso) e il drenaggio dei liquidi corporei in eccesso attraverso la sudorazione e la diuresi.
È fondamentale ricordare che l’assunzione del drenante non elimina l’obbligo di bere almeno 2 litri di acqua al giorno.
Sostitutivi dei pasti, come si assumono correttamente?
I sostituti dei pasti pur apportando un ridotto contenuto calorico contengono macronutrienti (carboidrati, lipidi e proteine) e micronutrienti (vitamine e sali minerali) in quantità bilanciate necessarie per il corretto funzionamento dell’organismo.
Un sostituto del pasto dovrebbe essere assunto come alternativa ad uno solo dei tre pasti principali (colazione, pranzo, cena), possibilmente non tutti i giorni e per non più di qualche settimana consecutiva. I restanti pasti dovrebbero essere normali per equilibrare eventualmente la carenza di alcuni nutrienti del pasto sostitutivo. Il prodotto va utilizzato nell’ambito di una dieta varia che prevede un adeguato apporto giornaliero di liquidi ed uno stile di vita sano
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STAR BENE SU DUE PIEDI
Le nostre fondamenta
Reggono il nostro peso,
portano
ma sono spesso trascurati: come tenerli in salute?
Diceva Michelangelo Buonarroti: «Il piede è un capolavoro di ingegneria». Non a caso ai piedi sono stati assegnati dalla natura due compiti importantissimi: «Fungere da fondamenta del corpo, reggendo il peso per tutta la vita, ed essere l'unico nostro punto di contatto con il mondo», sottolinea Mario Mosconi, dirigente medico della struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia alla Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia. «Affinché siano davvero efficaci ed efficienti, piedi non devono fare male e quando si cammina bisogna appoggiare a terra tutta la pianta», prosegue l’esperto, «ciò configura un piede in grado di fungere da propulsore per la deambulazione la corsa, i salti».
Ma questo propulsore può incorrere in diverse patologie, spesso provocate dal fatto che un po’, queste nostre fondamenta, le trascuriamo. «In un soggetto sano la principale problematica è la configurazione dell’alluce valgo, che è tutt’altro che qualcosa di banale», mette in guardia il medico, «perché è l'espressione di una patologia che riguarda tutto l'avampiede. La forma del piede, infatti, risponde a una biomeccanica particolare, quindi non deve essere alterata», chiosa l’ortopedico.
Garantire all’arto estremo del nostro corpo salute e benessere è nostro dovere. «Essendo un organo complesso, i piedi devono essere visionati attentamente dal podologo sin dalla tenera età», suggerisce Valerio Ponti, presidente dell’Associazione Italiana Podologi Mai sottovalutare i segnali, che possono sembrare di poco conto: «Prestiamo attenzione a un’eventuale dolore, ipersensibilità, alterazione di colore e di tensione della cute, prurito o alla formazione di discheratosi (l’anomalia del processo di cheratinizzazione nelle cellule dell’epidermide, Ndr)». E nella cura quotidiana, prosegue il medico, «tagliamo le unghie nel modo giusto e idratiamo i piedi con creme emollienti. Attenzione alle callosità: vanno trattate non come un inestetismo, ma come una vera patologia, perché si tratta della manifestazione clinica di una problematica in una zona di sovraccarico o di sfregamento del nostro piede».
Per prevenire la formazione di ipercheratosi (l’ispessimento dello strato corneo dell’epidermide, Ndr) o di callosità, è fondamentale usare scarpe giuste, comode e del numero corretto. Sembrano banalità, ma non sono affatto aspetti da sottovalutare: le scarpe sono il luogo dove il piede vive per la maggior parte del tempo.
E una calzatura scorretta porta a difetti biomeccanici, posturali, di andatura, che a loro volta possono creare anche problematiche ungueali, fino alla “morte” stessa delle unghie. A proposito di unghie, spiega ancora il podologo, bisogna fare attenzione a come le trattiamo a fini estetici: «Le unghie hanno la funzione di tenere in basso il polpastrello durante la marcia. Con smalti, semipermanenti e ricostruzione si va a irrigidire questo annesso cutaneo che ha una sua elasticità, e deve avere una sua conformazione e si rischia di creare dei danni. Usiamo gli smalti dunque, solo con le scarpe aperte e cambiamoli frequentemente, facendo ogni tanto riposare l'unghia».
Tra le parti del piede, infine, di cui bisogna prendersi particolarmente cura c’è anche il tallone: «Il calcagno è l’osso che durante la marcia deve sopportare il carico maggiore, circa il 60%, di tutto il piede», conclude Ponti, «applichiamo quotidianamente creme all'urea, che possono idratare bene la pelle senza però eliminare il suo inspessimento: più ne togliamo, infatti, più la cute tenderà a riformarlo perché ha una funzione protettiva della cute stessa».
di Silvia Tironi
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I cinque errori da non fare
Abbiamo capito che per avere piedi in salute e belli da vedere la loro cura deve essere quotidiana. Attenzione però a farlo nel modo giusto, anche perché sta arrivando il momento di indossare i sandali! Ecco gli errori da non commettere:
Corte o lunghe, arrotondate o squadrate?
L’errore più grave che possiamo commettere nel tagliare le unghie è dare loro una forma stondata. Il taglio giusto è quello dritto
Non eliminare le cuticole: esse impediscono ai batteri di attaccare la matrice dell’unghia e di danneggiarla. Le forbici meglio lasciarle ai professionisti: nelle mani sbagliate possono solo fare danni, come provocare infezioni del vallo ungueale.
La crema idratante non va mai messa tra le dita, perché contribuisce a creare umidità in quella zona, che a sua volta potrebbe portare allo sviluppo di macerazioni, lesioni e forme micotiche come il piede d’atleta.
I vostri talloni mostrano screpolature o inspessimento della cute? Non rimuovere completamente la cute secca che non è ancora una vera callosità, con lime o strumenti abravisi o taglienti! Ne ricrescerà di più.
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STAGIONALITÀ SOTTOLIO O SOTTACETO
Verdure trasformate
punto di vista nutrizionale
L’arrivo della primavera ci regala le sue primizie, come gli asparagi: un assaggio dell’abbondanza di frutta e ortaggi che la bella stagione porterà sulle tavole. Si ripropone così il dilemma tra il consumare prodotti freschi di stagione o l’utilizzo di verdure in scatola, sottolio o sottaceto. Per gli esperti la scelta migliore rimane il fresco. «Le verdure fresche hanno delle proprietà nutrizionali maggiori. I prodotti conservati», avverte Cristina Martini, dietologa e nutrizionista «sono sottoposti ad alte temperature che vanno a ridurre il contenuto di vitamine termolabili, in particolare la B e la C. Ma comportano anche la perdita di antiossidanti».
Resta il fatto che il consumo di sottoli e sottaceti è per molti un piacevole sfizio per il palato. Oltre che a rispondere a ragioni di praticità ed economicità. I prodotti agricoli, infatti, hanno picchi di produzione non distribuiti durante l’anno. Se vogliamo consumare sempre dei prodotti di qualità, possiamo acquistarli a prezzi convenienti durante la loro stagionalità, per poi farne conserve. L’importante è essere consapevoli che le melanzane sottolio, piuttosto che la giardiniera, non si possono considerare verdure. «Sono dei condimenti», conferma la dottoressa Martini: «La verdura va consumata tutti giorni, la giardiniera o i trasformati vanno assunti non più di una o due volte alla settimana. D’estate va molto di moda per fare l’insalata di riso, ma l’ideale sarebbe prepararla con verdura fresca».
Gli ortaggi trasformati sono sconsigliati per chi è in dieta. Ma anche, ad esempio, per chi ha subito un intervento di rimozione della colecisti, oppure ha problemi al fegato. Perché si tratta di soggetti che hanno maggiore difficoltà a digerire i grassi. Una persona in salute può mangiare i trasformati senza problemi, ma con moderazione, consapevole che l’apporto calorico è maggiore. «Consiglio di assumerli ben scolati», prosegue la nutrizionista, «Poi, un conto è se il prodotto sottolio è fatto in casa, un altro se comprato. In questo caso bisogna leggere bene l’etichetta, perché c’è differenza se l’olio utilizzato è un extravergine di oliva oppure se è un olio di semi vari. Potrebbero essere stati aggiunti anche zuccheri, glutammato o conservanti, che non fanno bene alla salute».
E gli altri trasformati? Molti, per esempio, consumano legumi precotti in scatola perché subito utilizzabili, a differenza di quelli freschi che vanno messi in ammollo per ore. «In questo caso scegliamo il male minore», conclude Martini: «I legumi apportano proteine vegetali. Anche se quelli in scatola non hanno le stesse caratteristiche nutrizionali dei freschi, perché perdono un po’ di proteine nella lavorazione, assumerli comporta indubbi vantaggi».
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di Giovanni Monforte
Life & Food Life& Food
Comode in dispensa, sono degli sfizi per il palato. Ma attenzione dal
Le regole per una conserva perfetta, parola di agrichef
Diego Scaramuzza, agrichef e presidente nazionale degli agriturismi Terranostra di Coldiretti, svela i trucchi per preparare i “vasetti”. L’aspetto più importante è la doppia sterilizzazione del vasetto: prima vuoto, e poi con il prodotto all’interno. «Immergiamo i vasetti vuoti in acqua bollente e facciamoli bollire per qualche minuto, per poi metterli ad asciugare su un panno pulito», spiega Scaramuzza. «Quindi, dopo che abbiamo invasettato il prodotto, procediamo a una seconda sterilizzazione e al sottovuoto», prosegue l’agrichef: «Si mettono i vasetti chiusi in acqua fredda, ben avvolti da un panno in modo che non sbattano tra di loro. Portiamo l’acqua a ebollizione leggera per 30 o 40 minuti e poi lasciamo raffreddare. Nella pentola l’acqua deve coprire il vaso, ma il tappo capsula non deve essere mai sommerso». Una volta che i vasetti si sono raffreddati, bisogna controllare che si sia formato il vuoto. Se il procedimento è andato a buon fine, la capsula presenterà una piccola conca verso l’interno del vaso. Il vasetto può essere riutilizzato più volte, ma il tappo va sempre cambiato. Quanto al prodotto,
«consiglio una cottura perché ci aiuta in tutte le fasi di conservazione», aggiunge Scaramuzza: «Si tratta di cuocere le verdure molto “al dente”, perché poi nella successiva sterilizzazione avviene ancora un processo di cottura». Sulla durata di conservazione dei vasetti nella credenza, l’agrichef è categorico: «Non andare oltre l’anno».
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Ogni volta che pensiamo ad un prodotto nulla è lasciato al caso. Ci piace ascoltare i desideri del mercato che cambia e cogliere rapidamente i trend all’orizzonte. Le nostre ricette sono formulate per ottenere alti profili nutrizionali che combinino gusto e qualità, prediligendo materie prime italiane.
Amiamo mantenere le promesse: ecco perché troverai sempre sui nostri prodotti clean label e tabelle dal giusto profilo nutrizionale.
23 Life& Food
Nielsen AT Dicembre 2022
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DA LEGGERE
Finché il caffè è caldo, di Toshikazu Kawaguchi
In Giappone c'è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l'unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato.
DA VEDERE
Il primo giorno della mia vita, di Paolo Genovese
In questo film si racconta la ricerca della felicità e Tony Servillo ha una delle battute più belle: «Bisogna avere nostalgia della felicità perché solo così si ha voglia di recuperarla». Servillo è un traghettatore: accompagna protagonisti della storia che hanno deciso di porre fine alle loro vite, cercando di far capire loro se siano davvero convinti di quel gesto. Una di quelle persone di cui sentiamo il bisogno in momenti di particolare disagio perché, semplicemente, ti aiutano e ti danno conforto.
DA ASCOLTARE
La felicità della ricerca, podcast scritto da Federico Favot, Camilla Maino e Edoardo Scognamiglio; narrato da Gianluca Gotto. Su Audible «Che cos'è la felicità – si chiedeva lo scrittore Albert Camus – se non il sincero accordo tra un uomo e la vita che conduce?» Se siete d'accordo con uno dei più importanti scrittori del Novecento, allora potreste essere una persona interessata al tema della felicità come sinonimo di crescita personale e benessere Il conduttore di questo podcast è Gianluca Gotto, scrittore e nomade digitale, che introduce in queste puntate tutta la sua abilità di accordare sé stesso alla vita che conduce.
La vera meditazione. Scopri la libertà della perfetta consapevolezza, di Adyashanti. Audiolibro su YouTube Una meditazione di poco più di due ore che vi aiuterà ad abbandonare il controllo della vostra vita.
NELLO SMARTPHONE
Meditopia: meditazione dormire
App disponibile per Apple e per Android che offre mille meditazioni profonde, dedicate esattamente agli aspetti che ciascuno di noi è chiamato ogni giorno ad affrontare come persona, a prescindere dall’età, dal background o dall’esperienza. Una soluzione a breve termine per addormentarsi e scaricare lo stress.
CITAZIONI MOTIVAZIONALI
“Il mio insegnamento è semplicissimo, dritto al punto essenziale: vivi momento per momento, muori al passato, non proiettare alcun futuro, godi il silenzio, la gioia, la bellezza di questo momento” – Osho, filosofo e maestro spirituale
“Comincia a vivere subito e considera ogni giorno come una vita a sé” - Lucio Anneo Seneca, filosofo, drammaturgo e politico
“Vivo ora, qui, con la sensazione che l'universo è straordinario, che niente ci succede per caso e che la vita è una continua scoperta. E io sono particolarmente fortunato perché, ora più che mai, ogni giorno è davvero un altro giro di giostra” – Tiziano Terzani, giornalista e scrittore
"Ci sono due peccati capitali, dai quali derivano tutti gli altri: impazienza e ignavia" - Franz Kafka, scrittore
di Maila Nuccilli
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Life& Soul
Life & Soul
È
I nostri consigli
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Romanzo e film sulle seconde possibilità, podcast sulla felicità da costruire e app per meditare
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LE NOSTRE PARAFARMACIE CADDY’S
EMILIA-ROMAGNA
• Carpi, Via Lama Di Quartirolo Interna, 26 (MO), Caddy’s Maxistore
• Castelfranco Emilia, Via Del Maniscalco, 16/18 (MO), Caddy’s Maxistore
• Castelfranco Emilia, Via Cartiera, 4 (MO), Caddy’s Maxistore
• Faenza, Via Zaccagnini, 50 (RA), Caddy’s
• Ferrara, Via Padova, 187/F (FE), Caddy’s Maxistore
• Parma, Via Marco Aurelio Cavedagni, 5/A (PR), Caddy’s
• Piacenza, Via XXIV Maggio, 102 (PC), Caddy’s
• Ravenna, Via Romea, 120 (RA), Caddy’s
• Sasso Marconi, Via Europa, 7/3 (BO), Caddy’s
• Sassuolo, Viale S. Giorgio, 4/8/12 (MO), Caddy’s Maxistore
FRIULI-VENEZIA GIULIA
• Trieste, Via C.Battisti, 31 ( TS), Caddy’s
LAZIO
• Viterbo, Via Villanova, 9 ( VT), Caddy’s Maxistore
LOMBARDIA
• Buccinasco, Viale Lomellina, 16 (MI), Caddy’s Maxistore
• Cremona, C.C Park Via Sesto (CR), Caddy’s
• Cusago, Via Ettore Majorana, 9 (MI), Caddy’s
• Lainate, Via Pirelli (MI), Caddy’s Maxistore
• Mantova, Via Legnago (MN), Caddy’s
• Milano, Via Giambattista Bodoni, 2 (MI), Caddy’s
• Milano, Viale Monza, 139 (MI), Caddy’s
• Pavia, Corso Cavour 45 (PV), Caddy’s
• Pedrengo, Via F.lli Kennedy (BG), Caddy’s Maxistore
• Rozzano, Via Achille Grandi, 15 (MI), Caddy’s Maxistore
• San Martino Siccomario, Via Turati, 382 (PV), Caddy’s Maxistore
• Solaro, Via Varese, 175/M (MI), Caddy’s
• Varese, Viale Milano ( VA), Caddy’s
• Vigevano, Via Caduti per la Liberazione, 15 (PV), Caddy’s
MARCHE
• Fano, Via Einaudi 1 (PU), Caddy’s Maxistore
PIEMONTE
• Alessandria, Via Piave, 98 (AL), Caddy’s Maxistore
• Alessandria, Via Bergamo, 58 (AL), Caddy’s
• Asti, Corso Torino, 24 (TO), Caddy’s
• Castelletto Sopra Ticino, Via Sempione, 183/C (NO), Caddy’s
• Ivrea, Corso Botta, 10 ( TO), Caddy’s
TOSCANA
• Arezzo, Via Madonna del Prato, 120 (AR), Caddy’s
• Empoli Bis, Via Masini, 37-39 (FI), Caddy’s
• Firenze, Viale Morgagni, 8 (FI), Caddy’s
• Pistoia, Via Fermi, 82/84 (PT), Caddy’s
• Prato, Via F. Ferrucci, 195/A (PO), Caddy’s
• Siena, Viale Camillo Benso Cavour, 136 (SI), Caddy’s
TRENTINO-ALTO ADIGE
• Rovereto, Via Dell’Abetone, 38 ( TN), Caddy’s
VENETO
• Belluno, Via Vecellio, 79 (BL), Caddy’s Maxistore
• Cassola, Via San Zeno, 71 ( VI), Caddy’s Maxistore
• Este, Via Principe Amedeo, 43 (PD), Caddy’s
• Legnago, Viale Europa, 32 ( VR), Caddy’s
• Padova, Via Dei Colli, 154/156 (PD), Caddy’s
• Rovigo, Viale Regina Margherita (RO), Caddy’s
• Bassano, Via Jacopo da Ponte, 14 (VI), Caddy’s
UMBRIA
• Città Di Castello, Via G. Di Vittorio, 5/E (PG), Caddy’s
• Deruta, Via Tiberina Sud, (PG), Caddy’s
• Foligno, Via Manin, 22 (PG), Caddy’s Maxistore
• Magione, Via Frà Filippo Longo, 22 (PG), Caddy’s
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