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FELICI E IMPERFETTI EDITORIALE

Nei mesi scorsi mi hanno molto colpito gli studenti universitari: nelle inaugurazioni degli anni accademici tanti hanno denunciato il “tunnel dell’eccellenza”. In uno dei passaggi più evocativi del suo discorso, ricordando i gesti estremi di alcuni (troppi!) coetanei, Emma Ruzzon, presidente del Consiglio degli studenti dell’Università di Padova, ha detto: «Sentiamo il peso di aspettative asfissianti che non tengono in considerazione il bisogno umano di procedere con i propri tempi, nei propri modi». C’è molta saggezza in questa considerazione, che vale in ogni contesto, non solo quello universitario. E vale per tutti, non solo per i ventenni che – più dei loro fratelli e sorelle maggiori e dei genitori - vivono la difficoltà di immaginare e costruirsi il futuro.

Ciascuno di noi nella propria quotidianità (lavoro, vita personale, aspetto estetico etc.) punta a realizzare delle “aspettative”: ce le creiamo da soli, o arrivano da sollecitazioni esterne. Ma, riprendendo il discorso di Emma, il problema vero è quando queste sono “asfissianti”, perché corrispondono a modelli fuori dalla nostra portata. La perfezione vista come obiettivo da raggiungere, senza tener conto che gli stessi modelli cambiano in continuazione (e allora sei punto a capo). Senza tener conto che conoscere bene le proprie debolezze e rispettare i propri difetti sono un elemento di forza.

Questo non significa che non sia giusto cercare di migliorarsi negli ambiti in cui vogliamo, anzi. Ma se puntiamo “all’impossibile”, perlomeno dovremmo ricordare che il processo è fatto di tanti passaggi “possibili”. E che la vita è piena di imperfezioni, da abbracciare o su cui riderci sopra. In questo senso, trovo molto confortante che nei social media, regno del “bello costruito”, stiano prendendo sempre più spazio profili che “normalizzano” queste sbavature.

L’estate normalmente porta un periodo di ferie, un momento di riposo in cui, con più serenità, possiamo fare un po’ di “reset”. Per questo abbiamo dedicato questo numero di Life&Care al tema “felici e imperfetti”. In Life&Style conosceremo il perfezionismo buono e il perfezionismo cattivo. In Life&Wellness parleremo, ebbene sì, di puzza: avere qualche volta un cattivo odore è normale, ma se il disagio è forte bisogna usare i prodotti giusti. In Life&Food proponiamo anche noi il tormentone estivo del “bere di più”, supportati però dalla scienza. In Life&Fitness scopriremo i vantaggi dell’attività fisica a piedi nudi, ma con i dovuti accorgimenti. Infine, la nostra rubrica Life&Soul con i consueti consigli culturali in linea con il nostro tema, per spingerci a coltivare la versione migliore di noi stessi.

di Antonella Scambia

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