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pag. 3 INDICE

EDITORIALE Il lato oscuro della città di Michele Ruschioni Ogni città ha degli aspetti inquietanti, degli incubi nascosti o dei delinquenti che girano indisturbati per le sue strade. Cagliari non è da meno: prostituzione, droga e microcriminalità rappresentano i vertici del triangolo criminoso che le macchia la reputazione. Né più né meno delle altre grandi città italiane, tanto che le forze dell’ordine sono convinte che siano tutti fenomeni che, per quanto esistenti, siano sotto controllo. A noi piace crederlo. Il quadro che emerge dopo il nostro viaggio nelle pieghe più nere della città si può sintetizzare in un motto che rende bene l’idea: Cagliari delinque, ma non troppo. Abbiamo provato a spiegarlo al meglio e per farlo ci siamo rivolti a quelle persone che ogni giorno fanno i conti con criminalità e violenza: siamo stati a bordo di un auto civetta della polizia per un’intera nottata, abbiamo fatto visita ai laboratori dei Ris per cercare di capire dove inizia la fiction televisiva e inizia la realtà e voluto raccontare il lavoro di chi ha sempre la morte nell’obiettivo della sua macchina fotografica. Sono pagine forti quelle che andrete sfogliando, tra tentativi di suicidi, rapine e storie di carcere e sono senza ombra di dubbio le pagine meno liete della città. Ma Cagliari, e ci tengo a precisarlo, non è solo così. Semmai è anche così. E questo aspetto è una fetta reale della città. E andava raccontata. m.ruschioni@cagliaripad.it

Il triangolo del crimine Sbirri per una notte La mappa dei casi irrisolti L’intervista al fotografo della morte Le baby gang di Cagliari Storie di carcere e libertà Il vero lavoro dei RIS Il casteddaio: la gaggia Colpi di penna Oroscopo

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CAGLIARIpad.it

ANNO I • Numero 4 • 26 ottobre 2011 Editore GCS Green Comm Services. S.r.l. Direttore Responsabile Michele Ruschioni Redazione Mimosa Martini Alessandra Ghiani Michela Seu Carlo Poddighe Fabiana Ferri Lexa Fotografie Barrio sas Alessandra Ghiani Roberto Cadeddu Progetto grafico e impaginazione Cesare Giombetti Stampa Grafiche Ghiani • Monastir Sede legale Via Giotto, 5 • 09121 • Cagliari Redazione Largo Carlo Felice, 18 09124 Cagliari www.cagliaripad.it redazione@cagliaripad.it Tel. 070.3321559 • 366.4376649 Autorizzazione Tribunale di Cagliari 15/11 del 6 settembre 2011

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CRIMINE E MALAVITA A CAGLIARI

IL TRIANGOLO DEL CRIMINE Spaccio, prostituzione e rapine i fenomeni più presenti, manca invece una vera criminalità organizzata: ecco cosa accade in città delle giovanissime rumene. Appartamenti affittati a cifre esorbitanti perché adibiti all’esercizio della a crimina- prostituzione e arresto di lità orga- un uomo ritenuto responnizzata non esiste, quel- sabile di un vasto giro di la straniera è pressoché prostituzione non sono marginale e non c’è un che due prove recentissisolo quartiere sottrat- me, slegate fra loro, della to alle forze dell’ordine, diffusione di tale reato. periferie incluse. Cagliari Anche le rapine sono redelinque, ma non troppo. lativamente frequenti: una E c’è da crederci, se ad af- cinquantina, quelle denunfermarlo è Leopoldo Testa, ciate alla Questura di Cacapo della Squadra Mobile gliari nel primo semestre in città, e da quasi cinque dell’anno. lustri al servizio delle fora negli anni è camze di Polizia su e giù per biata la tipologia” l’Italia. Che delinea per sommi capi il profilo della osserva Testa. Infatti, se prima un commando bene Cagliari malavitosa. organizzato faceva irruzioli atti criminosi più ne in banche, uffici postali diffusi nel capoluo- e portavalori, oggi i malvigo – spiega Testa – sono venti si accontentano di assenza dubbio quelli legati saltare market, tabacchini al mondo della droga”. Si e benzinai: furti per fame, tratta perlopiù di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con sporadici, ma consistenti, casi di traffico: “Risale a poche settimane fa – ricorda il dirigente della Mobile – l’arresto a Cagliari di un messinese che trasportava 100 kg di hashish e mezzo kg di cocaina”. Del resto sarebbero proprio queste le sostanze più richieste dal mercato cagliaritano, seguite da marijuana e, lievemente in salita rispetto agli anni passati, eroina. Altro fenomeno pericolosamente in aumento, specie negli ultimi tempi, è quello della prostituzione: induzione e/o sfruttamento, soprattutto ai danni di Michela Seu

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verrebbe da pensare, o per necessità (per es. per pagarsi la droga), dove i bottini raramente raggiungono il migliaio di euro. gni tanto tornano alla O ribalta anche i rom, con qualche furtarello,

specie di rame, o qualche piccola truffa ai danni di anziani e malcapitati, ma sono in netta minoranza rispetto ai delinquenti “nostrani”. Irrisorio, invece, il numero di denunce per estorsione, usura o violenza sessuale, sebbene presenti in città. Come pure i molestatori: “Uno è stato denunciato pochi giorni fa, su almeno due si continua a indagare”. Incendi dolo-

si di auto o proprietà? “Sono frequenti – commenta - ma le denunce sono sempre scollegate fra loro e il movente la maggior parte delle volte è riconducibile a dissidi familiari, nulla di più”. A destare una sempre maggiore preoccupazione, tuttavia, sono i problemi di ordine pubblico, come avvertito dai neo insediati Questore Luigi Savina e Comandante Provinciale di Cagliari dei Carabinieri Davide Angrisani: perché per creare disagi in città non serve essere delinquente. Basta essere disoccupato. 


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REPORTAGE

SBIRRI PER UNA NOTTE Cagliari by night dall’interno di un’auto della Polizia di Stato di Alessandra Ghiani

inaccia di “M suicidio in via Fiume” . a radio chiama, la sirena La cantare si attiva el’auto comincia forte. E canta anche il motore.

agliari centro – QuarC tu sant’Elena in cinque minuti. Forse anche meno. Non é certo il tempo che

si guarda mentre, tra curve e sgommate, la mente prova ad immaginare quali scene si troveranno sul posto. Nello sterrato di un vecchio cantiere buio e polveroso, già sul posto due pantere della Polizia, alcuni cani sciolti corrono in tutte le direzioni e un gruppo di persone visibilmente allarmate sta intorno a un prefabbricato. Porta aperta, luce accesa e all’interno un uomo molto agitato. Con i polsi tagliati e in mezzo al

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pag. 7 lago denso del suo sangue grida contro qualcuno. Anzi, qualcuna. Le sue due amanti fuori, tra il costernato per la sua reazione e il soddisfatto per averlo scoperto. Lui, lei, l’altra: a volte si incontrano. E a volte è così che va. osservare il Ècheinquietante filo sottile della ragione si spezza. Di contro, l’autocontrollo e la sicurezza degli agenti. A loro basta un’occhiata per capire di che pasta è fatto Mario (l’aspirante suicida) e che non ha nessuna intenzione di farla finita. Ha solo cercato un modo cretino per uscire da una situazione imbarazzante. Si trova anche questo intorno a noi, non solo ladri, non solo spacciatori, ma anche persone che hanno bisogno

di aiuto. Per una giornata abbiamo seguito su il lavoro di due pattuglie della Polizia di Stato in servizio. Ad accompagnarci Alessandro, Nunzio e Stefano, agenti della squadra volante che con disponibilità e pazienza hanno risposto a tutte le nostre curiosità mentre da un capo all’altro della città, insieme a tutti gli altri ragazzi operativi, verificavano ogni chiamata d’emergenza. inizio turno una chiamata per rapina a A mano armata avvenuta in un

supermercato di Quartu. La chiamata purtroppo arriva in ritardo, col ladro che si è già dato alla fuga con duemila euro in tasca. iunti sul posto il reG sponsabile dell’attività commerciale ci rac-

Verifica dei documenti durante una perquisizione


REPORTAGE conta terrorizzato e ancora con la pelle d’oca che il rapinatore gli ha puntato la pistola sulla nuca più volte e l’ha “scarrellata” (caricata) per tre volte, in momenti diversi, in atto di minaccia. “Era finta o scarica” ci spiega subito Alessandro “se una pistola è carica non puoi scarrellarla per la seconda volta prima di aver fatto fuori il colpo della prima carica”. Il tempo di farci dare una sommaria descrizione ed è già caccia all’uomo. Rientrati in città, una perlustrazione intorno alle strade del sesso è d’obbligo. Come obbligata diventa l’identificazione di un cliente che si fa sorprendere con la sua lucciola nel cortile di un esercizio commerciale. Trovare dove appartarsi può essere un problema se, come in questo caso, si va in giro con uno scooter. ra interventi per rapina a T mano armata, falsi allarmi per incendi mai appiccati, po-

sti di blocco, controlli ai clienti delle prostitute, un tentato suicidio e ronde nei quartieri più malfamati, la nostra notte si è consumata in un mondo

nuovo, quello che di solito, mentre non ce ne accorgiamo, rimane fuori dalle mura tranquille di casa nostra. città come una mappa Lin adalargo. percorrere in lungo e Le nostre vie come

uno di quei calendari dell’avvento per bambini, dietro un giorno qualunque, una finestrella con dietro qualcosa di inaspettato. Così le strade cambiano aspetto: palazzi che diventano covi, sulle panchine giovani tranquilli che in realtà sono vedette, cortili di negozi invasi da lucciole e clienti, ragazzi per strada che dovrebbero stare agli arresti domiciliari.

a non solo: uomini in M divisa che perdono l’aspetto di freddi controllori

della nostra condotta per diventare uomini gentili e indulgenti che partecipano alle vite della città, ai problemi delle persone e ti raccontano che in fondo la nostra Cagliari non è affatto male. Ci sono i balordi, c’è la droga, ci sono i ladri e ci sono anche i folli, e non si possono evitare, ma c’è anche il controllo e l’intervento, sicuro e pronto, di uomini preparati e rapidi. “Certi giorni è calma

Scena di un tentato suicidio a Quartu Sant’Elena

piatta qui a Cagliari, non capita niente” era iniziata così la nostra avventura. Cinico dirlo, ma questa giornata ricca di emergenze è stata

meglio per noi. Peccato che ora in Questura si pensa che i reporter portino sfortuna 

Centrale Operativa nella Questura di Cagliari


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Ancora senza colpevole

Dal facoltoso imprenditore al pastore di Capoterra alla ricca ereditiera: ecco gli omicidi misteriosi sui quali si indaga ancora a cura di Michela Seu


IL PERSONAGGIO

ECCO COME FOTOGRAFO LA MORTE Tutti i retroscena di uno sporco lavoro di Carlo Poddighe

un lavoro È per stomaci forti quello del fotografo

di nera. Arriva sul luogo del delitto assieme alle forze dell’ordine a cadavere ancora caldo, come si dice in gergo. Qualsiasi cosa veda, deve mantenere la freddezza ed il distacco giusto, la mano ferma per portare a casa il servizio. Le pressioni sono tante. Prima fra tutte quella del caporedattore che sa bene quanto la giusta foto sia gran parte del pezzo. Roberto Cadeddu, 35 anni

di Cagliari, è un freelance che vende i suoi scatti a diversi quotidiani ed agenzie, regionali e nazionali. Dopo anni di lavoro, anche di nera, quello che gli capita di vedere non lo lascia certo indifferente, ma ormai ad impressionarsi è solo la pellicola. e foto che vengono L pubblicate sui giornali sono una minima parte di quello che voi scattate?

Sì. Noi veniamo avvisati dal giornale e corriamo sul posto. Non sappiamo mai prima quello che troveremo. Scattiamo il maggior numero di foto, poi in un secondo momento si scelgono quelli

più adatti per essere pubblicati. sorta di autoUnacensura? Direi meglio un nostro codice etico. Tante volte di fronte ad un cadavere non si può subito sapere se si è davanti alla vittima di un delitto o ad un suicida. Le foto si fanno. Poi si vedrà se è un fatto di nera o riguarda un dramma privato. el tuo archivio N personale sono documentate tante di queste tragedie?

Posso dire che i suicidi che ho visto sono stati molti e

spesso vengono nascosti su richiesta dei familiari. L’ultima caso mi è successo i primi d’agosto, quando un ragazzo si è lanciato dal bastione di Cagliari. Nessuna foto è andata in stampa. na scena del criU mine che ti è rimasta particolarmente impressa?

La strage di Quartu, avvenuta in una villetta di periferia ad inizio anno. Quando Patrizio Lai, in un raptus di gelosia, ha ucciso a fucilate la ex suocera, ferito alle gambe la ex moglie e ammazzato il nuovo compagno della donna non potete immaginare cosa c’era in quella villetta.

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pag. 11 I poliziotti ci hanno tenuti a distanza. Ma sapevo che l’omicida era ancora in fuga, ero all’esterno della casa quando ho sentito le volanti sfrecciare a sirene spiegate ed un elicottero volteggiarmi sulla testa. Sono corso alla macchina. ai inseguito tu la H polizia? E dove sei arrivato? Seguendo il rumore delle sirene sono arrivato al lago Simbirizzi, vicino a Quartu. Lì era terminata la fuga dell’omicida che aveva deciso di spararsi con la stesso fucile con cui aveva ammazzato poco prima. Una fucilata al volto dentro la sua auto.Vetri in frantumi, sangue e cervella. Quando sono arrivato stavano caricando l’uomo agonizzante su un’ambulanza. Un buon servizio. L’ho venduto al Corriere della Sera.

È

sempre un assillo per le redazioni trovare le foto di quando erano ancora in vita i protagonisti di vicende di nera.

Roberto Cadeddu, fotografo

Con facebook ora è più semplice. Poi le foto della vittima le danno spesso i parenti.

avvero? D Sai, il necrologio i giornali te

lo fanno pagare caro. Così, tramite noi, diffondono la notizia e pure gratis. 

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MALA GIOVENTÙ

MAMMA STASERA SPACCIO Droga, estorsione e furti: ecco la baby criminalità di Cagliari di Michela Seu

L

e denunce più frequenti sono per detenzione e spaccio di stupefacenti, furti nei negozi e di vetture, aggressione e atti vandalici.

Tutte a carico di ragazzini terribili di Cagliari e hinterland, minorenni o da poco maggiorenni, spesso con tanti soldi in tasca e pochi scrupoli nella coscienza.

tenne, è stato sorpreso dai carabinieri della Stazione di Pirri mentre cedeva hashish ad alcuni compagni. Nelle tasche aveva soldi e droga, come pure nella sua camera.

“L

L’ultimo arresto è avvenu’assunzione di droghe leggere da parto solo qualche giorno fa, all’uscita dell’istituto tecni- te degli ‘esploratori’, nella co Meucci di Cagliari: uno fascia 14-18 anni, – spiega studente, appena diciot- il tenente Giuseppe Pi-

schedda, comandante del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Cagliari – in città esiste da tempo ed è stabile, dovuta anche alla discreta accessibilità dei costi”. Ciò che tuttavia sorprende è l’ingresso a pieno titolo dei giovanissimi nel mercato della droga: non più solo acquirenti ma anche venditori.

Baby bulli in azione


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A

nche l’uso - e abuso - di alcool crea non pochi problemi alle forze dell’ordine: recentissimi gli atti vandalici in via Mameli, dove un gruppo di ragazzini ha impiegato il tragitto dal pub a casa rigando carrozzerie e sfondando parabrezza alle auto in sosta. Oppure, come segnalano gli agenti della Polstrada e della Municipale, i sequestri delle patenti per guida in stato di ebbrezza, talvolta con tassi alcolemici di quattro volte superiori al tetto massimo.

S

enso di appartenenza al branco e desiderio di emulazione fecero gioco forza in due gravi episodi accaduti pochi mesi fa in città: “Il primo riguarda il gruppo di Assemini, protagonista di estorsione, minacce e rapina in piazza Matteotti a Cagliari ai danni di alcuni studenti sedicenni – ricorda il capo della Squadra Mobile di Cagliari Leopoldo Testa – e l’altro è la baby gang che agiva in viale Bonaria: almeno dieci giovanissimi seminavano il panico tra i loro compagni”. Figli di famiglie disagiate, confinate ai bordi della città? Niente affatto. Il fenomeno della delinquenza minorile a Cagliari investirebbe in maniera trasversale tutte le classi sociali e i quartieri della città.

M

a un vero e proprio allarme sociale, a detta di Testa, non c’è: e allora la prevenzione risulta essere ancora l’arma più efficace. Ci hanno pensato di recente la Polizia di Stato, consegnando “Dia-

hiò”, un diario sulla legalità, a tutti gli studenti delle scuole medie della provincia, e tutte le forze dell’ordine riunite col progetto “Non fumarti la vita”: una serie di consigli per aiutare i ragazzi a smettere di farsi del male e riprendere in mano la propria bella gioventù. 

In aumento il consumo di coca


IL PUNTO DI VISTA

LA VITA DIETRO LE SBARRE Il carcere: da set cinematografico a scuola di vita di Mimosa Martini inviata del TG5

er chi non Pl’esperienza ha mai avuto del

carcere, i riferimenti sono principalmente cinematografici a partire dai culti generazionali come “Fuga di mezzanotte”, ai grandi classici hollywoodiani come “Fuga da Alcatraz” quando Clint Eastwood era ancora solo un grande attore. E ancora “Papillon”, “Le ali della libertà”…potrei continuare a lungo ma alt: mi rendo conto che si parla sempre di fuga, di evasione e soprattutto dei più celebri attori del mondo che interpretano grandi personaggi dotati di grande intelligenza, grande umanità, grande coraggio, grandi virtù. la gente normale dov’è? Echerie, Quella con le sue vigliacpiccole e meschine,

con le sue paure, anch’esse piccole e magari meschine, con il bagaglio di errori piccoli e grandi sulle spalle con i quali fare i conti quotidianamente. La gente normale che sta fuori e quella che sta “dentro”. La differenza è nell’errore più grosso, nell’aver travalicato le regole della convivenza civile. Che è un bene comune che va salvaguardato perché da questo dipende la sopravvivenza – al meglio- della nostra vita sociale. Ed è un bene che va insegnato e imparato. E non è mica sempre facile. llora mi viene in mente A un altro bel film, duro e crudo , ma molto vicino alla realtà, lo spagnolo “Cel-

la 211”: ecco che la vita più banale e più “normale” viene gettata “dentro”, è lo spettatore/cittadino medio che viene gettato “dentro”, perché il “fuori” deve rimanere un segreto, il più pericoloso. mi viene in mente – come Eincontro potrei mai scordarlo- un personale straordi-

nario: quello con Nick Yarris, condannato a morte negli Stati Uniti e liberato dopo 22 anni grazie alla sua battaglia per avere l’esame del Dna che lo ha scagionato.

N

ick non era un santo: a 20 anni era uno scemo sbandato pronto a fare tutte le cazzate che un giovane americano di provincia senza istruzione può essere in grado di fare. Non era un criminale, stupratore omicida come lo accusavano, ma ci andava troppo vicino.

Iciolil carcere, bracdella morte, le vessazioni e le torture della guardie (quelle americane nelle carceri dure hanno licenza

di tutto) gli hanno fatto tirare fuori una grinta positiva che lo ha salvato: si è messo a studiare, si è dato una disciplina ferrea, si è diplomato, perfino laureato in legge. E ha vinto su tutti esattamente come nei film americani. a Nick è una persona M vera, che scoppia a piangere , che è pieno di ferite

Oltre le sbarre

insanabili, che la notte soffre di incubi, ma che ha fatto una scelta netta, l’unica che lo ha portato e continua a portarlo fuori dal tunnel: ha investito su se stesso e sugli altri , ha scelto di fidarsi delle sue qualità più nascoste e in quelle degli altri. E Nick esiste, non è un personaggio di un film. 


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CACCIA AL KILLER

IL VERO LAVORO DEI RIS Trovare il colpevole non è un gioco da ragazzi come si vede nei film è spacciato. Punto. Il caso è chiuso, risolto, archiviato. In soli novanta minuti, li investi- pubblicità comprese. raccogliere tutti gli elegatori acmenti utili alla risoluzione corrono sulla uesta è la fiction, del caso. scena del crimine. Danno ovvero quello che un’occhiata al cadavere, avviene davanti alla teella realtà, invece, nei ascoltano i testimoni e lecamera, dove l’esigenlaboratori dei Racis stringono il cerchio intor- za primaria del regista è (ovvero, Raggruppamenno a due o tre sospettati. semplificare tempi, trama to Carabinieri Indagini Poi la scena cambia, e in e soluzione. Capita quindi Scientifiche, come si chialaboratorio, tra microsco- che il primo sopralluogo mano dal 1999) quelli veri, pi di ultima generazione e sulla scena del crimine sia è tutto più lento, più difprovette, il carabiniere in anche l’unico, perché agli ficile. Al primo sopralluocamice bianco esulta: il investigatori – per finta go possono seguirne altri Dna combacia, l’assassino - basta un’occhiata per dieci, altri venti,“perché capita spesso”, ci spiega Luigi Ripani, comandante dei Racis di Roma, “che ci si renda conto che qualcosa non quadra , o che aspetti importanti siano stati di primo acchito sottovalutati”. Ognuna di quelle ispezioni, poi, può durare anche un centinaio di ore, senza peraltro fornire alcuna certezza che si arrivi alla soluzione prima che cali il sipario. Lo dimostrano gli ultimi fatti di cronaca nera, da Sara Scazzi a Melania Rea, passando per Yara Gambirasio. di Fabiana Ferri

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N

A distorcere la realtà, e ad accrescere le aspettative di soluzione nel pubblico, ci si mette anche la fervida fantasia dello sceneggiatore, che spesso fornisce ai suoi investigatori - per finta - tecnologie fantascientifiche, inesistenti nei laboratori dei Racis.

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li americani - che sulla faccenda hanno interrogato i migliori esperti in comunicazione – lo chiamano “effetto Csi”, dal nome della nota serie televisiva. Ovvero: riporre negli investigatori una fiducia che va oltre la realtà, conferendo loro poteri e doti da supereroi. Ma vediamo nello specifico quelle che sono le differenze più macroscopiche tra fiction e realtà.

G

li esami tossicologici o del Dna, innanzitutto. In un laboratorio dei Racis tra i quattro sparsi per l’Italia (Cagliari, ossibile che in dodici Roma, Parma e Messina ) i mesi di indagini gli in- risultati possono arrivare quirenti non siano riusciti dopo un minimo di quala trovare tracce che pos- che settimana, fino a un sano incastrare l’assassi- massimo di qualche mese. no oltre ogni ragionevole “Anche perché spesso”, dubbio? È possibile, visto ci spiegano, “siamo impeche dietro un delitto non gnati su più fronti”. Nelc’è mai il regista che spie- la fiction invece passano ga agli inquirenti come all’incirca 33 secondi. muoversi e dove andare a Non solo. Nella vita recercare il killer. Non solo. ale c’è sempre quel 30%

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Squadra RIS sulla scena del crimine (foto di Roberto Cadeddu - www.shadowshallow.it)


pag. 17 di possibilità che il dna estratto appartenga anche ad un altro criminale, davanti alla telecamera invece la risposta è certa e definitiva nel 100% dei casi.

A

differenziare gli esperti veri da quelli finti ci sono poi i ruoli che rivestono all’interno delle indagini. Nella realtà i Racis collaborano con gli investigatori titolari delle indagini, mettendo a disposizione le loro conoscenze specifiche in fatto di genetica, balistica e dattiloscopia, senza mai prendere però parte attiva alla caccia all’assassino.

“F

ungiamo soltanto da supporto alle indagini”, tiene a precisare Ripani, “anche se spesso la nostra presenza sulla scena del crimine viene

percepita come una bacchetta magica”. Una bac- dove vengono descritti chetta che sembra però come gli unici detentori funzionare alla perfezio- dell’inchiesta, supereroi ne soltanto nella fiction,

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dai poteri fantascientifici, in grado di fare giustizia in tempi record. 


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IL CASTEDDAIO

LA GAGGIA: DOVE NON OSANO LE ALTRE Tremendamente curata e sicura di sé la più famosa lady casteddaia non teme confronti di Alessandra Ghiani

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razie al cielo non è sempre così. La natura ha concesso a tutti noi ’è chi dice di godere anche dell’ esiche la stenza di femmine felici ed maggior parte appagate. Donne che mandelle donne di oggi sia fru- giano finché ce n’è e lo strata, sempre a dieta, co- fanno di gusto perché non stantemente insoddisfatta si sentono affatto inadee alla continua ricerca di guate, che vivono nel loro complimenti per quel bi- mondo pienamente sodsogno di autoaffermazione disfatte e con l’autostima che non l’ abbandona mai. fatalmente in eccedenza.

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È arrivato, finalmente, il momento di parlare delle signorine gagge, amabili esempi di innato garbo e sex appeal, modelli indiscussi di stile e savoir faire.

N

on c’è niente di meglio che piacersi, amarsi e coccolarsi con tutto quello che si vuole senza porsi limiti o problemi: è questa la psico-

logia della gaggia, femmina verace, donna autentica e spontanea. L’ unica amante degna del principe dei casteddai, il gaggio. In barba a tutte quelle piene di fisime e chiodi fissi la nostra gaggia si può permettere di indossare tutto quello che vuole. Non ha rotoli di pancia ma solo lievi rotondità che all’uomo comunque piacciono. Non ha gambe a salsicciotto e polpacci da ciclista ma un minuscolo problema di ossa grosse. Questa sua esplosiva forma fisica la rende perfettamente adatta all’utilizzo di leggings stralucenti o minigonne inguinali, di magliette aderentissime e con scollo profondo che mettono in risalto il suo invidiabile e prosperoso decolleté, dolcemente poggiato sulle deliziose risvoltine dei fianchi.

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apelli cotonati, possibilmente platinati, studiata ricrescita castano scuro, unghie ricostruite un po’ bombate e con smalto sul rosso/arancione, la gaggia nostrana è un’esperta di postura e portamento. Infatti nessuna meglio di lei riesce a condurre in maniera così naturale e leggiadra scarpe estremamente alte, con plateau, cinturini vari e lu-


pag. 21 strini a gogò.

Tutti di stucco, lei un po’ stizzita lasciò un euro e uello che non può cinquanta nella mano delmai mancare nel suo la commessa e si voltò di scioro riuscito di femminiscatto. Cominciò a correlità sono i pizzi e gli indu- “C’è light…” re verso una signora anmenti provocanti, tipo calziana che trasportava due ze a rete e guantini effetto “E lo so che ce l’ho ma se mi buste stracolme di spesa e panterona dark. bastava non te la chiedevo” gridò: risponde lei fraintendendo Il suo punto forte, oltre il c’è light con ce l’hai. ia Marietta aspetti! Si al girovita naturalmente, fermi che gliele salgo sono i monili, gli accessori e le borsette. Non esiste gaggia al mondo che non sia abbondantemente provvista di orecchini, bracciali, collane, cinturoni e lovely bags perfettamente in pendant con tutto il resto.

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l’ultima perché rivolgendosi alla cassiera chiese: “Scusa, altra ce n’é di CocaCola?”

“Z

In perfetta armonia con tutta questa delicatezza la nostra miss non si fa mancare un certo livello linguistico che le permette di stare sulla stessa linea d’onda del suo uomo: “Oh, àmoo, mì di non tardare eh!” “Oh ma poita m’ashh pigau, là che sto arrivando, scendine quando ti suono”

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così questa coppia se ne va in giro per Cagliari provocando l’invidia di quanti, fighetti soprattutto, non riescono a raggiungere tale grado di armonia e pacatezza. In una di quelle botteghe del centro città, zona universitaria, mi capitò una sera di trovarmi in coda alla cassa proprio accanto a una gaggia. Era di Is Mirrionis e tutti la conoscevano perché faceva le pulizie nei palazzi del quartiere. Aveva una CocaCola tra le mani, probabilmente

io le buste a casa!” n mezzo secondo, con i suoi mega tacchi, le unghie fiammanti, la sua borsetta Adibas e la CocaCola sotto l’ascella, si caricò le buste sulle braccia e sparì in fondo alla strada. Zia Marietta, alleggerita, non smetteva di guardarla con riconoscenza. 

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a.ghiani@cagliaripad.it


COLPI DI PENNA

Questioni di sfumature di pochi giorni la notizia È che al centro di un’inchiesta giudiziaria in Siberia, nella città di Miski, ci sarebbe la morte per fame di 27 bambini ospiti di un orfanotrofio. Causa: mancanza di fondi.

Tutti minori affetti da malattie congenite, non autosufficienti abbandonati a se stessi, lasciati morire di stenti. Spariti i fondi, 670mila rubli, destinati alle loro cure. È curioso a volte il modo in cui utilizziamo le parole: per mancanza di fondi. Sarà che a volte non riesco a fare a meno di complicarmi la vita andando a cercare il pelo nell’uovo o sarà che vivo in un Paese in cui la mancanza di fondi è più nota dell’inno nazionale. Ma che io ricordi, l’ultima volta in cui ho sentito par-

lare di fondi mancanti c’erano di mezzo i tagli fatti dal governo per ristabilire il bilancio, non bambini dimenticati e lasciati morire sopra le loro culle.

pprofondendo un po’ la A verità scopriamo che alcuni di loro sono morti

soffocati. Bimbi che dovevano essere nutriti tramite flebo ai quali è stata riempita la bocca di alimenti solidi senza che avessero la possibilità di masticarli e ingoiarli. Altri ancora vittime di gravi infezioni causate da piaghe da decubito mai curate. Per carità, ognuno si esprime come vuole e lungi da me la volontà di dare lezioni di comunicazione a chicchessia.

a messa così, la morte M per mancanza di fondi mi sembra una spiegazio-

ne un po’ semplicistica, oltre che un motivo di morte poco realistico per un paese civilizzato. i indaga per trovare i reS sponsabili o si cerca di capire che fine abbiano fatto i 670mila rubli?

Per inciso, tale somma equivale a circa sedicimila euro, il valore di una nostra berlina. Ci sono cose che devono essere dette crude come sono, senza filtri e senza discrezione, perché devono fare tremendamente male e devono mettere al muro chi se lo merita. Ventisette bambini sono stati presi per mano e accompagnati consapevolmente alla morte. Questione di sfumature.

“Dio mi liberi dalla saggezza che non piange, dalla filosofia che non ride, dall’orgoglio che non s’inchina davanti a un bambino” Kahlil Gibran


L’OROSCOPO

ARIETE La settimana vi vede in

TORO Per mantenervi in buona salute niente strapazzi

buona forma psicofisica,

un rapido esame per capire

a nuovi progetti che non siano solo lavoro, lavoro e

ma, potete pensare al lavoro

la distrazione può metterci

Psicologicamente dinami-

lavoro. Non trascurate le

quanti piedi avete pestato e

lo zampino e rischiate di

e contemporaneamente

amicizie e la possibilità di

rimediate prontamente.

farvi un po’ male.

pensare a voi

incontrare persone nuove.

LEONE

I pianeti contro possono

VERGINE È un ottimo momento per prendervi cura di voi

stimolare atteggiamenti che

gicamente. Non è diffi-

e in realtà stravaganti. Non

cile trovare una migliore

modificare l’immagine e cambiare look.

Avete in previsione giorni

di vista, grande vivacità psicologica e creatività. Oltre che per la salute e la bellezza,

SCORPIONE Le giornate potrebbero

nità. Chiarite i vostri dubbi.

cizio e a cure estetiche

Per mantenervi in buona

mirate alle vostre esigen-

salute non sovraccaricatevi

ze. Fare esercizio fisico

di fiducia nelle proprie

gioverà alla forma e farà

d’impegni, lo stress fisico è

possibilità.

bene anche alla mente.

dietro l’angolo.

Le predisposizioni di spirito sono discrete, facilità nei contatti, allargare la

sfera delle amicizie, anche professionali, signifi-

AQUARIO È una costante il consiglio di mangiare in modo corretto per

PESCI Dall’umore alla salute non c’è niente che possa andare

evitare disturbi ga-

storto. È un eccellente

strointestinali, sei più

momento per dare una bella

sensibile alle patologie

ca spendere il proprio

stagionali perciò metti

il momento è eccellente per

tempo unendo l’utile al

in atto tutte le strategie

cure estetiche mirate.

dilettevole.

necessarie.

essere vissute con più sere-

radicando la giusta dose

CAPRICORNO

dinamici sotto tutti i punti

È un periodo utile

dell’immagine, all’eser-

convivenza con voi stessi,

è la settimana adatta per

BILANCIA

per dedicarvi alla cura

esteticamente e psicolo-

sono all’apparenza originali

SAGITTARIO

tutti per voi per pensare

una compagnia piacevolissi-

vi muovete perché anche

CANCRO

co, sapete ritagliarvi spazi

di spirito sono eccellenti, sei

prestate attenzione a come

dell’opportunità perciò fate

Godrete di un periodo dinamico, le predisposizioni

soprattutto psicofisici,

ora non manca il senso

GEMELLI

rinfrescata all’immagine alle amicizie inserendo persone e ambienti nuovi.


SONO ARRIVATI... ...VENDESI e CAGLIARIpAD!

www.cagliaripad.it ...seguici su o scrivici: redazione@cagliaripad.it


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