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Le valli dell’anima

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Le valli dell’anima

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foto di Roberto Bergamino

Le Valli di Lanzo sono al confine con la Francia e sono state le prime “palestre” degli alpinisti sabaudi, nella seconda metà del XIX secolo. Ma rappresentano anche un territorio integro e solitario, dove perdersi tra i colori della natura

Valli di Lanzo, Alpi Graie Meridionali. Segnano il confine con la Francia, di là c’è la Savoia, e rappresentano uno dei tratti di spartiacque alpino più impervi, che non scende mai sotto i 3000 metri di quota (il punto più basso è il Col d’Arnas, 3010 metri). Tre vallate spiccatamente alpine (Val Grande, Val d’Ala, Val di Viù) con 68 cime che superano i 3000 metri di quota e la cosiddetta bassa valle e le piccole valli laterali del Tesso e del Malone con caratteristiche prealpine. Tra le valli più vicine a Torino, sono state le prime “palestre” degli alpinisti sabaudi, nella seconda metà del XIX secolo. Il 24 dicembre 1874 l’Uja di Mondrone vide la prima salita invernale di alpinisti italiani. Sul finire dell’Ottocento proprio tra Balme e il Pian della Mussa vi furono i primi “esperimenti” di utilizzo degli sci (ski, allora) da parte di Adolfo Kind e compagni. Roberto Bergamino ci conduce attraverso le Valli di Lanzo meno frequentate, quelle che regalano anche panorami ampissimi, valloni solitari dove puoi camminare tutto il giorno senza incontrare anima viva se non stambecchi, camosci, caprioli, marmotte e, in cielo, aquile e gipeti. Chiese e santuari costruiti su picchi a strapiombo, laghi in cui si specchia il cielo, luoghi incantati dove non ti stupiresti di veder apparire un elfo o uno gnomo da un momento all’altro. Valli da scoprire piano, piano, senza fretta. Valli da amare.

Roberto Bergamino, originario delle Valli di Lanzo, dove tuttora vive, dedica alla pratica dell’escursionismo ogni momento disponibile. Socio Cai e socio accademico del Gism (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna), fin da ragazzo ha percorso i sentieri del Piemonte e della Valle d’Aosta, ma con particolare predilezione per le “sue” Valli di Lanzo. Appassionato fotografo, negli ultimi 25 anni ha pubblicato come autore, coautore o curatore, 25 guide escursionistiche e volumi fotografici. Collabora con numerose riviste di montagna. Ha dato alle stampe il calendario fotografico delle Valli di Lanzo dal 2011 al 2015.

Nelle pagine precedenti, uno dei luoghi più solitari delle Valli di Lanzo, il Lago Paiare, 2400 m, nel Vallone di Vassola (Val Grande)

01 La Cappella della Consolata, 1074 m, lungo il sentiero che porta all’Alpe Belvedere (Mezzenile - Bassa Valle)

02 Le Valli di Lanzo paiono emergere dal Lago di Monastero, 1992 m (Valle Tesso - Val Grande di Lanzo)

03 Un laghetto al Pian delle Mutte, 1400 m, in cui si specchia Cima Montù, 2248 m, nel Vallone dei Tornetti (Val di Viù)

04 Il Santuario della Madonna di Ciavanis, 1880 m, con i “colossi” delle Valli di Lanzo sullo sfondo (Val Grande)

05 Il Lago di Afframont in autunno, 1986 m, con l’Uja di Mondrone, 2964 m, che si specchia nelle sue calme acque (Val d’Ala)

06 Stambecco in posa, in primavera, salendo da Balme al Pian della Mussa (Val d’Ala)

07 Il Santuario di Santa Cristina, 1340 m, costruito in cima a una rupe, ultimo rilievo della cresta spartiacque Val Grande - Val d'Ala

08 Uno dei due laghi di Sumiana, 1165 m, inaspettato incontro in un fitto bosco (Mezzenile - Bassa Valle)

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