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L’intervento del Presidente

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Lettere

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Le scelte condivise

Antonio Montani, Presidente generale Cai

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Carə Socə, dopo diversi mesi di confronto che hanno portato, durante la recente Assemblea dei Delegati di Bormio, a un esito elettorale sofferto, sono a presentarmi a voi nella mia nuova veste di Presidente generale del Club alpino italiano. È per me un onore ricoprire questo ruolo di grande responsabilità che assumo consapevolmente al servizio di tutti gli iscritti al Sodalizio, conscio delle grandi aspettative e necessità di rinnovamento manifestate dalla nostra realtà associativa. Nell’approcciarmi al grande lavoro che ci aspetta, non dimentico di avere iniziato il mio cammino ricoprendo la carica di presidente di una piccola sezione, quella di Pallanza, poiché pienamente convinto che le realtà sezionali siano le cellule vitali del Cai: il luogo dove si concretizzano, con il lavoro delle tante volontarie e volontari, i nostri valori e la nostra comune idea di frequentazione della montagna. Considerata la scelta degli ex Vicepresidenti generali Lorella Franceschini e Francesco Carrer di rassegnare le proprie dimissioni, ci troviamo oggi a operare a ranghi ristretti, ciò nonostante desidero rassicurarvi poiché il Comitato Direttivo Centrale risulta pienamente operativo con il raggiungimento del numero legale dato dall’elezione da parte del Comitato Centrale del componente aggiunto Angelo Schena. L’attuale squadra che mi supporterà alla guida del Cai nel prossimo futuro, composta dalla Vicepresidente Laura Colombo e dal componente aggiunto Angelo Schena, verrà da subito integrata con membri del Sodalizio di grande competenza e volti nuovi che ci permetteranno, insieme, di raggiungere obiettivi allo stesso tempo arditi ed edificanti. I principali temi su cui da subito abbiamo iniziato a lavorare, anche grazie al mirato e coscienzioso utilizzo dei fondi proveniente dal Ministero del Turismo, sono le tematiche che hanno caratterizzato tutta la mia campagna elettorale: la comunicazione, il mondo dei giovani, l’alpinismo, e la fruizione sostenibile della montagna. Insieme a essi va posto un particolare focus sulla piena ripartenza delle attività in ambiente. Nel prossimo triennio è mia intenzione porre in atto iniziative e azioni, anche con l’attribuzione di risorse importanti, per aumentare l’attrattività del Cai nei confronti dei giovani, soprattutto con una declinazione volta alla diffusione dell’alpinismo, attività sicuramente modificatasi negli ultimi decenni, la quale tuttavia ritengo mantenga ancora possibilità di avventura e, allo stesso tempo, di crescita umana e personale. È giunto il momento per il Sodalizio di credere, ancora una volta, e dopo quasi 160 anni di storia, in un futuro giovane e innovativo che faccia tesoro del proprio passato fondato sull’idea di “promuovere l’alpinismo in ogni sua forma”. Oggi più che mai, ritengo infatti indispensabile favorire una frequentazione delle Terre alte attenta a chi le abita, a chi le frequenta e alla loro tutela. Per fare questo dobbiamo tutti assieme, a ogni livello del Cai, divulgare la cultura di un approccio sostenibile, consapevole e inclusivo all’ambiente montano, a partire dalla promozione di un turismo lento, attento e rispettoso dei luoghi e delle persone. Con un occhio particolare al nostro immenso patrimonio di rifugi, ecologici e sicuri, e alla rete sentieristica di cui si occupano le nostre Sezioni. Si tratta di un’immensa infrastruttura, indispensabile per una fruizione corretta della montagna, che va mantenuta e valorizzata con l’impegno di tutti. Particolare riguardo, da parte mia, sarà rivolto all’eccellente offerta formativa che, nelle varie discipline, distingue il Club alpino italiano rispetto alle altre associazioni proprio per l’altissima qualità della proposta garantita dai nostri titolati. La condivisione delle scelte strategiche sarà alla base del mio programma di lavoro perché i veri cambiamenti sono possibili solo grazie a un reale gioco di squadra. Chiedo quindi a tutti i Soci del Club alpino italiano di guardare nella stessa direzione e di essere al mio fianco verso un orizzonte comune: il futuro delle montagne italiane e della nostra famiglia, il Club alpino italiano.

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