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Introduzione
Un compleanno importante
È’interessante andare alla ricerca delle parole e scoprire le definizioni e i loro mutamenti nel tempo. Attingendo dalla Treccani si scopre ad esempio che per parco naturale s’intende “un’area protetta, tramite la promulgazione di leggi statali oppure regionali, le cui finalità sono la conservazione e il mantenimento del livello di biodiversità presente, delle caratteristiche del paesaggio e delle risorse culturali presenti in essa”. Già, la biodiversità. Se riteniamo che tutto questo sia scontato, noto o conosciuto dai più, be’, probabilmente siamo in errore. Un tempo non troppo lontano ci si limitava infatti a parlare di tutela ambientale, ma non di concetti assai più determinanti come biodiversità (appunto), servizi ecosistemici, sviluppo sostenibile, turismo lento e così via. Non conoscevamo il significato valoriale di quelle parole, cui necessariamente corrispondono consapevolezze e azioni. Il centenario della costituzione dei parchi nazionali del Gran Paradiso e d’Abruzzo, Lazio e Molise ci offre lo spunto per riflettere su tutto questo. Ricordare tali ricorrenze - cui si aggiungono due trentennali, quello della legge quadro sulle aree protette e quello dell’istituzione della Rete Natura 2000 - non significa compiere una mera operazione che fa leva sulla memoria. Celebrare non significa solo ricordare o tenere a mente; il nostro obiettivo è piuttosto quello di utilizzare date così importanti come utile pretesto per compiere analisi, bilanci, ma anche e soprattutto per offrire un contributo alla costruzione di prospettive e di futuro. Vogliamo farlo in perfetta coerenza con quello che è l’impegno del Club alpino italiano, che negli anni è sempre stato al fianco dei parchi contribuendo con progetti, protocolli, azioni concrete e percorsi destinati alla tutela dell’ambiente e dell’identità dei territori. È importante aggiornare la riflessione su questi temi. Un secolo sembra un lasso di tempo enorme, e in realtà per noi, uomini e donne di questa terra, lo è davvero. Gli ultimi cento anni sono stati determinati da numerosi cambiamenti, spesso radicali. Le guerre, lo sviluppo urbano ed economico, lo sfruttamento indiscriminato del suolo, i mutamenti sociali, le innovazioni tecnologiche, le emergenze sanitarie. E per fortuna anche la nascita e la crescita di una sempre maggiore coscienza ambientale. Questo e molto altro ha contribuito a determinare le nostre vite e anche le politiche ambientali. Un secolo, dicevamo, sembra tantissimo. Ma per le montagne, i boschi e i Parchi che accolgono e curano anche alberi monumentali - molti dei quali più che cinquecentenari - questo è un lasso di tempo relativo che il rapporto di convivenza tra uomo e natura ha profondamente condizionato. Ogni Parco è per la sua stessa essenza un luogo da preservare, in ogni forma e in tutta la sua bellezza. È uno spazio prezioso, indispensabile alle nostre vite, da rispettare e tutelare. Ed è inoltre il motore di dialogo e sviluppo sostenibile di ciascun territorio. ▲
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Luca Calzolari
Nella foto, i guardiaparco in osservazione (foto di Viviana Verthuy)