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Cicloescursionismo | Lungo le rotte migratorie

Itinerario nella Piana fiorentina, alla base della zona pedecollinare e montana di Monte Morello, tra il Lago di Peretola e il Parco della Piana, alla scoperta di stormi di fenicotteri rosa

di Stefano Landeschi* e Stefano Rolle**

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La Piana fiorentina ha, dal punto di vista naturalistico, la sua area più rilevante nel territorio del Comune di Sesto Fiorentino: tra l’aeroporto, l’autostrada e la strada Perfetti-Ricasoli, inglobando il Polo Scientifico e Case Passerini. Il Parco della Piana di Sesto Fiorentino (di cui fanno parte il Lago del Cavaliere e il Lago di Padule), insieme al Lago del Capitano e a quello dell’aeroporto in Val di Rose, ormai da vent’anni rappresenta un’embrionale ma significativa risposta all’intenso e spesso maldestro sfruttamento industriale di un territorio a forte vocazione ambientalista. Quest’area è interessata da zone agricole, artigianali e complessi industriali. Ricavata dalle bonifiche, che si sono succedute a più riprese, di un grande complesso umido paludicolo che, fino ai primi del Novecento, si estendeva dalle porte di Firenze fino alla costa Tirrenica, con la sola interruzione dei contrafforti appenninici a ponente di Pistoia che si protendono sino alle rive dell’Arno. L’importanza naturalistica della Piana è data soprattutto dal suo trovarsi lungo le rotte migratorie che percorrono gli uccelli sia verso nord sia verso sud, che la interessano direttamente in maniera rilevante. A questi vanno aggiunte le numerose specie di volatili stanziali che frequentano i vari habitat presenti. Negli ultimi anni l’Amministrazione comunale ha dato inizio alla realizzazione di ciclabili all’interno della Piana,

fenicotteri rosa al Lago dell’aeroporto (foto Stefano Mattii)

Quest’area è interessata da zone agricole, artigianali e complessi industriali, ed è ricavata dalle bonifiche di un grande complesso umido paludicolo L’itinerario proposto, pedalabile da tutti, è anche un invito alle famiglie ad avvicinarsi alla pratica del cicloescursionismo con l’intento di collegarla al centro cittadino toccando i siti storici più importanti, per poi proseguire verso la zona pedecollinare e montana di Monte Morello. Area, questa, gestita per la parte sentieristica da oltre 50 anni dalla Sezione di Sesto Fiorentino, che ha avviato un progetto insieme ai principali gruppi MTB del territorio, teso a sviluppare una sempre maggiore pacifica convivenza tra gli escursionisti a piedi e quelli sui pedali. L’itinerario proposto, pedalabile da tutti, è anche un invito alle famiglie ad avvicinarsi alla pratica del cicloescursionismo.

* Accompagnatore nazionale di cicloescursionismo ** Presidente della Sezione Cai di Sesto Fiorentino

1. All’interno dell’area della Cassa di espansione

LA PIANA SESTESE E IL SUO PARCO

Punto di partenza e arrivo: piazza Vittorio Veneto, Sesto Fiorentino (FI)

Difficoltà: TC

Lunghezza: 18 km

Dislivello: +/- 80 m

Da piazza Vittorio Veneto (più conosciuta come piazza del Comune) si entra nell’adiacente piazza del Mercato, per proseguire su via Giusti. Giunti al semaforo, si imbocca sulla destra la pista ciclabile che poco dopo ci costringe ad attraversare la strada, proseguendo sul lato opposto per passare sotto la ferrovia. Si continua fino all’incrocio con via Mozza, sulla destra uno stradello ci congiunge con via dell’Olmicino, che in pochi metri ci fa entrare sul viale Ariosto che va preso verso sinistra. Si attraversa la strada per continuare fino alla rotonda sulla ciclabile, che prosegue sulla destra in via Neruda. Giunti alla successiva grande rotonda all’incrocio con via Pasolini, si passa facendo molta attenzione dall’altra parte della strada e si prosegue sulla ciclabile. Si passa al lato della rotonda di svincolo per il cento commerciale e si arriva a un’altra rotonda dove si gira a destra per via dei Frilli. Oltrepassando un fosso e una prima strada a destra, imbocchiamo a destra la seconda, via Madonna del Piano; si svolta poi a sinistra su via Patrone, per prendere a sinistra dopo 50 metri uno stradello che porta al cosiddetto “Lago di Peretola o dell’aeroporto” (noto per la periodica presenza di stormi di fenicotteri). Lo si visita e poi si torna indietro per proseguire su via Pratone. La strada curva di 90° a destra diventando via Fumaioli, che va percorsa per tutta la sua lunghezza all’interno del Polo scientifico. In fondo, girando nuovamente a 90°, la strada cambia nome in via Detti; poco dopo si svolta a sinistra per uscire dal Polo, su via dell’Osmannoro, che va attraversata. Si prende così la ciclabile e la si percorre per un lungo tratto, fino a via del Pantano, percorrendola a sinistra per giungere in breve all’aria visitabile della “Cassa di espansione”. Si prende poi via del Pantano fino ad arrivare all’ingresso del “Parco della Piana” (si consiglia la visita; gestito da Legambiente, è aperto il sabato, la domenica e tutti i festivi infrasettimanali, dalle 8 al tramonto, a ingresso libero). Usciti dal Parco, si prosegue fino ad arrivare alla ciclabile e la si percorre a lungo, facendo eventualmente attenzione agli sparuti greggi di pecore. La ciclabile curva verso destra e raggiunge l’incrocio con via di Mollaia, che va presa a destra; poco dopo si gira a sinistra, dopo circa 100 metri a destra e poi, all’altezza della Cassa di espansione, nuovamente a destra e successivamente a sinistra per ritornare in via del Pantano, che ripercorriamo verso destra e, in fondo, a sinistra per salire sulla “ciclabile delle dune” che costeggia dall’alto l’autostrada. La si percorre a lungo e, dopo una breve discesa, imbocchiamo a sinistra uno stradello di campagna che ci porterà sulla strada bianca del Consorzio agrario, dove si gira a sinistra per arrivare in via di Lungo Gavine. Si prosegue a destra passando sotto il ponte dell’autostrada, per poi girare a destra sull’argine che costeggia un fosso (addossato al terrapieno della strada Perfetti-Ricasoli, si trova un divertente pistino da ciclocross, da provare!). Altrimenti si prende poi il piccolo ponte sulla sinistra in direzione città. Si percorre via di Rimaggio, si attraversa viale Ariosto e si prosegue fino all’incrocio a destra con via Boccaccio, che riporta in via Macchiavelli e in breve in piazza del Comune.

2. La volpe ha da sempre vissuto nella Piana, sfruttando la presenza di abbondanti possibilità alimentari (foto Simone Guidotti)

3. Quando sullo stagno passa il falco di palude, gli altri uccelli si alzano velocemente in volo per allontanarsi (foto Simone Guidotti)

4. Un pulcino di Cavaliere d’Italia, forse la specie più rappresentativa del Parco della Piana (foto Simone Guidotti)

5. Le zone umide della Piana con, sullo sfondo, Sesto Fiorentino e le pendici di Monte Morello (foto Simone Guidotti)

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