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Lo sci come una volta | Il canto libero

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Lettere

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Il canto libero

Ogni giorno, alla mattina presto accendo la radio e ascolto la rassegna stampa. Oggi, dopo la lettura dei giornali, dall’etere radiofonico mi giunge inconfondibile la voce di Lucio Battisti che canta «In un mondo che/ prigioniero è/ respiriamo liberi/ io e te». Non era necessario scomodare la coppia d’oro Battisti-Mogol, ma l’analogia con la libertà che viviamo quando siamo in montagna e con il bisogno di respirare liberi che contraddistingue questi tempi è talmente forte che questa strofa non poteva fare altro che restare incollata ai miei pensieri. Il titolo di quella canzone è Il mio canto libero (che è anche quello dell’intero album) che, letto oggi, suona come un invito alla riappropriazione dello spazio, del tempo e, sì, rappresenta anche un modo di frequentare la montagna innevata fuori dalle logiche dei luna park. Lo scialpinismo e lo ski spirit sono il canto libero di chi vive a fondo la montagna. La neve che amiamo è quella su cui scivoliamo in territorio aperto, in cui ritroviamo noi stessi, rispettando l’ambiente. E questi tempi stanno mettendo sempre di più in risalto l’importanza e la bellezza di (ri) vivere la montagna uscendo dalla monocultura dello sci alpino. Un invito per molti alla (ri)scoperta dello “sci come una volta”, che è appunto il titolo che abbiamo scelto per questo focus. Pur continuando a fare i conti con le varie sfumature di colore che determinano i nostri spostamenti, stavolta vi proponiamo una rosa d’itinerari scialpinistici. Perché con lo scialpinismo, come ben sappiamo, ci siamo noi, i nostri compagni, gli sci, le pelli di foca e le montagne. Bianche, luminose, bellissime. E libere. Montagne in cui, per riprendere la canzone di Battisti, ogni volta succede che «nuove sensazioni /giovani emozioni/si esprimono purissime in noi/…/e s’alza un vento tiepido d’amore/di vero amore/». Nelle pagine a seguire vi proponiamo quindi diversi itinerari in alta quota, dai 3mila ai 4mila metri, dal Trentino-Alto Adige alla Svizzera, dalla Valle Aurina alle Alpi Pennine. Senza trascurare poi il “classico” Gran Sasso con le due traversate (l’alta e la bassa). Ma quel che vi raccomandiamo, come sempre, è di essere prudenti e responsabili. Scialpinisti non ci s’improvvisa. Non è un caso che i primi itinerari, quelli nella Valle Aurina, siano proposti da istruttori nazionali della Scuola centrale di scialpinismo del Cai, che li hanno percorsi insieme ai loro allievi. Mi piace pensare che questi itinerari di scialpinismo siano la colonna sonora su cui ciascuno di voi fa risuonare le emozioni e le parole del proprio canto libero, immerso nella montagna imbiancata.

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Luca Calzolari

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