Passato, presente e futuro di un gioiello d’alta quota
110 anni al rifugio Pagarì
Aladar Rivista CAI Ligure 1/2022
La struttura e la sua storia
S
i inizia a parlare del progetto di costruzione di una struttura nel 1908, anno in cui: “la benemerita direzione della Sezione Ligure del CAI [...] ha [...] deliberato di costruire un nuovo rifugio presso al Passo di Pagarì. Esso servirà in special modo a rendere più agevoli agli studiosi le osservazioni scientifiche sui piccoli ghiacciai delle Alpi Marittime”. Si scelse in seguito di costruire un prefabbricato che, per la sua particolarità, venne presentato a Torino all’esposizione Internazionale Alpina del 1911: ne furono comperati alcuni esemplari, uno dei quali divenne lo storico Pagarì. 1908: la Sezione Ligure del CAI chiede al Comune di Entracque la cessione del terreno. 1909: il Comune di Entracque delibera la cessione di 100 m2 a favore della Sezione di
Genova, per 5 lire cioè una somma pari (per l’epoca) ad un abbonamento trimestrale ad un quotidiano. 1910: 20 agosto, Frisoni, Federici e Brossé (soci incaricati dalla Sezione) dopo aver ben studiato la zona, concordano il sito per la costruzione del nuovo rifugio: “al centro della giogaia, perfettamente immune da ogni pericolo di valanga, circondato da un maestoso scenario di rupi, di pareti, di punte e di ghiacciai”. Ottima posizione per l’ascensione di tutte le vette del gruppo del Gelàs. 1912: in aprile, la Sezione delibera l’inizio della costruzione del rifugio per scopi alpinistici e scientifici e nel mese di maggio dello stesso anno iniziano ad essere stipulati i contratti di lavoro. 1912: nella seconda metà di giugno si dà il via al trasporto del materiale su rotaie da Torino a Borgo San Dalmazzo. Una ditta si Rifugio Federici-Marchesini al Pagarì
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