Provincia Toscana I NDICE di San Francesco Stimmatizzato dei Frati Minori
DALLA CHIESA - Anno del Giubileo della Misericordia - Messaggio del Santo padre Francesco per la 52° Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni
Notiziario 2/2015
Anno XLVIII n. 2 - Maggio 2015
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DALL’ORDINE - Primo anniversario della morte di Fr. Giacomo Bini - Comunicati del Tempo Forte - Speciale Capitolo generale 2015
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DALLA COMPI - Incontro Delegati Provinciali Settore Santuari
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FAMIGLIA FRANCESCANA - Lettera aperta dei Ministri Provinciali Francescani ai Frati d’Italia sui percorsi di collaborazione interprovinciale e i cammini di unione tra province
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DALLA CURIA PROVINCIALE - Sintesi del Congresso del Definitorio 22 - Notizie 24 - L'arte di San Francesco in mostra all'Accademia dalla provincia 26 DALLAPROVINCIA - Momenti di fraternità - Attività nella stanza delle laudi - Il Vescovo Rodolfo Cetoloni festeggia 15 anni di Ordinazione Episcopale - Giubileo del Seminario di Gizah 1940-2015 - San Romano: scampagnata parrocchiale del 25 aprile FRATERNITAS - Aprile - Maggio
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Anno del Giubileo della Misericordia
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nche quest’anno, alla vigilia della Quarta Domenica di Quaresima, ci siamo radunati per celebrare la liturgia penitenziale. Siamo uniti a tanti cristiani che, oggi, in ogni parte del mondo, hanno accolto l’invito a vivere questo momento come segno della bontà del Signore. Il Sacramento della Riconciliazione, infatti, permette di accostarci con fiducia al Padre per avere la certezza del suo perdono. Egli è veramente “ricco di misericordia” e la estende con abbondanza su quanti ricorrono a Lui con cuore sincero. Essere qui per fare esperienza del suo amore, comunque, è anzitutto frutto della sua grazia. Come ci ha ricordato l’apostolo Paolo, Dio non cessa mai di mostrare la ricchezza della sua misericordia nel corso dei secoli. La trasformazione del cuore che ci porta a confessare i nostri peccati è “dono di Dio”. Da noi soli non possiamo. Il poter confessare i nostri peccati è un dono di Dio, è un regalo, è “opera sua” (cfr Ef 2,8-10). Essere toccati con tenerezza dalla sua mano e plasmati dalla sua grazia ci consente, pertanto, di avvicinarci al sacerdote senza timore per le nostre colpe, ma con la certezza di essere da lui accolti nel nome di Dio, e compresi nonostante le nostre miserie; e anche di accostarci senza un avvocato difensore: ne abbiamo uno solo, che ha dato la sua vita per i nostri peccati! E’ Lui che, con il Padre, ci difende sempre. Uscendo dal confessionale, sentiremo la sua forza che ridona la vita e restituisce l’entusiasmo della fede. Dopo la confessione saremo rinati.
Il Vangelo che abbiamo ascoltato (cfr Lc 7,36-50) ci apre un cammino di speranza e di conforto. E’ bene sentire su di noi lo stesso sguardo compassionevole di Gesù, così come lo ha percepito la donna peccatrice nella casa del fariseo. In questo brano ritornano con insistenza due parole: amore e giudizio. C’è l’amore della donna peccatrice che si umilia davanti al Signore; ma prima ancora c’è l’amore misericordioso di Gesù per lei, che la spinge ad avvicinarsi. Il suo pianto di pentimento e di gioia lava i piedi del Maestro, e i suoi capelli li asciugano con gratitudine; i baci sono espressione del suo affetto puro; e l’unguento profumato versato in abbondanza attesta quanto Egli sia prezioso ai suoi occhi. Ogni gesto di questa donna parla di amore ed esprime il suo desiderio di avere una certezza incrollabile nella sua vita: quella di essere stata perdonata. E questa certezza è bellissima! E Gesù le dà questa certezza: accogliendola le dimostra l’amore di Dio per lei, proprio per lei, una peccatrice pubblica! L’amore e il perdono sono simultanei: Dio le perdona molto, le perdona tutto, perché «ha molto amato» (Lc 7,47); e lei adora Gesù perché sente che in Lui c’è misericordia e non condanna. Sente che Gesù la capisce con amore, lei, che è una peccatrice. Grazie a Gesù, i suoi molti peccati Dio se li butta alle spalle, non li ricorda più (cfr Is 43,25). Perché anche questo è vero: quando Dio perdona, dimentica. E’ grande il perdono di Dio! Per lei ora inizia una nuova stagione; è rinata nell’amore a una vita nuova. Questa donna ha veramente incontrato il Signore. Nel silenzio, gli ha aperto il suo cuore; nel dolore, gli ha mostrato il pentimento per i suoi peccati; con il suo pianto, ha fatto appello alla bontà divina per ricevere il perdono. Per lei non ci sarà nessun
Dalla Chiesa
24 ore per il Signore, celebrazione penitenziale, venerdì 13 marzo 2015 ore 17:00 Basilica di San Pietro
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Dalla Chiesa
giudizio se non quello che viene da Dio, e questo è il giudizio della misericordia. Il protagonista di questo incontro è certamente l’amore, la misericordia che va oltre la giustizia. Simone, il padrone di casa, il fariseo, al contrario, non riesce a trovare la strada dell’amore. Tutto è calcolato, tutto pensato… Egli rimane fermo alla soglia della formalità. E’ una cosa brutta, l’amore formale, non si capisce. Non è capace di compiere il passo successivo per andare incontro a Gesù che gli porta la salvezza. Simone si è limitato ad invitare Gesù a pranzo, ma non lo ha veramente accolto. Nei suoi pensieri invoca solo la giustizia e facendo così sbaglia. Il suo giudizio sulla donna lo allontana dalla verità e non gli permette neppure di comprendere chi è il suo ospite. Si è fermato alla superficie – alla formalità – non è stato capace di guardare al cuore. Dinanzi alla parabola di Gesù e alla domanda su quale servo abbia amato di più, il fariseo risponde correttamente: «Colui al quale ha condonato di più». E Gesù non manca di farlo osservare: «Hai giudicato bene» (Lc 7,43). Solo quando il giudizio di Simone è rivolto all’amore, allora egli è nel giusto. Il richiamo di Gesù spinge ognuno di noi a non fermarsi mai alla superficie delle cose, soprattutto quando siamo dinanzi a una persona. Siamo chiamati a guardare oltre, a puntare sul cuore per vedere di quanta generosità ognuno è capace. Nessuno può essere escluso dalla misericordia di Dio. Tutti conoscono la strada per accedervi e la Chiesa è la casa che tutti accoglie e nessuno rifiuta. Le sue porte permangono spalancate, perché quanti sono toccati dalla grazia possano trovare la certezza del perdono. Più è grande il peccato e maggiore dev’essere l’amore che la Chiesa esprime verso coloro che si convertono. Con quanto amore ci guarda Gesù! Con quanto amore guarisce il nostro cuore peccatore! Mai si spaventa dei nostri peccati. Pensiamo al figlio prodigo che, quando decide di tornare dal padre, pensa di fargli un discorso, ma il padre non lo lascia parlare, lo abbraccia (cfr Lc 15,17-24). Così Gesù con noi.
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“Padre, ho tanti peccati…” – “Ma Lui sarà contento se tu vai: ti abbraccerà con tanto amore! Non avere paura”. Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia. E’ un cammino che inizia con una conversione spirituale; e dobbiamo fare questo cammino. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre” (cfr Lc 6,36). E questo specialmente per i confessori! Tanta misericordia! Questo Anno Santo inizierà nella prossima solennità dell’Immacolata Concezione e si concluderà il 20 novembre del 2016, Domenica di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo e volto vivo della misericordia del Padre. Affido l’organizzazione di questo Giubileo al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, perché possa animarlo come una nuova tappa del cammino della Chiesa nella sua missione di portare ad ogni persona il Vangelo della misericordia. Sono convinto che tutta la Chiesa, che ha tanto bisogno di ricevere misericordia, perché siamo peccatori, potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ad ogni donna del nostro tempo. Non dimentichiamo che Dio perdona tutto, e Dio perdona sempre. Non ci stanchiamo di chiedere perdono. Affidiamo fin d’ora questo Anno alla Madre della Misericordia, perché rivolga a noi il suo sguardo e vegli sul nostro cammino: il nostro cammino penitenziale, il nostro cammino con il cuore aperto, durante un anno, per ricevere l’indulgenza di Dio, per ricevere la misericordia di Dio.
Messaggio del Santo padre
Francesco per la 52° Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni
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ari fratelli e sorelle!
La quarta Domenica di Pasqua ci presenta l’icona del Buon Pastore che conosce le sue pecore, le chiama, le nutre e le conduce. In questa Domenica, da oltre 50 anni, viviamo la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Ogni volta essa ci richiama l’importanza di pregare perché, come disse Gesù ai suoi discepoli, «il Signore della messe… mandi operai nella sua messe» (Lc 10,2). Gesù esprime questo comando nel contesto di un invio missionario: ha chiamato, oltre ai dodici apostoli, altri settantadue discepoli e li invia a due a due per la missione (Lc 10,1-16). In effetti, se la Chiesa «è per sua natura missionaria» (Conc. Ecum. Vat. II, Decr. Ad gentes, 2), la vocazione cristiana non può che nascere all’interno di un’esperienza di missione. Così, ascoltare e seguire la voce di Cristo Buon Pastore, lasciandosi attrarre e condurre da Lui e consacrando a Lui la propria vita, significa permettere che lo Spirito Santo ci introduca in questo dinamismo missionario, suscitando in noi il desiderio e il coraggio gioioso di offrire la
Dalla Chiesa
Papa Francesco ha scritto un messaggio per la 52ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, 26 aprile 2015, IV Domenica di Pasqua, intitolata: “L’esodo, esperienza fondamentale della vocazione”.
nostra vita e di spenderla per la causa del Regno di Dio. L’offerta della propria vita in questo atteggiamento missionario è possibile solo se siamo capaci di uscire da noi stessi. Perciò, in questa 52ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, vorrei riflettere proprio su quel particolare “esodo” che è la vocazione, o, meglio, la nostra risposta alla vocazione che Dio ci dona. Quando sentiamo la parola “esodo”, il nostro pensiero va subito agli inizi della meravigliosa storia d’amore tra Dio e il popolo dei suoi figli, una storia che passa attraverso i giorni drammatici della schiavitù in Egitto, la chiamata di Mosè, la liberazione e il cammino verso la terra promessa. Il libro dell’Esodo – il secondo libro della Bibbia – che narra questa storia, rappresenta una parabola di tutta la storia della salvezza, e anche della dinamica fondamentale della fede cristiana. Infatti, passare dalla schiavitù dell’uomo vecchio alla vita nuova in Cristo è l’opera redentrice che avviene in noi per mezzo della fede (Ef 4,22-24). Questo passaggio è un vero e proprio “esodo”, è il cammino dell’anima cristiana e della Chiesa intera, l’orientamento decisivo dell’esistenza rivolta al Padre. Alla radice di ogni vocazione cristiana c’è questo movimento fondamentale dell’esperienza di fede: credere vuol dire lasciare sé stessi, uscire dalla comodità e rigidità del proprio io per centrare la nostra vita in Gesù Cristo; abbandonare come Abramo la propria terra mettendosi in cammino con fiducia, sapendo che Dio indicherà la strada verso la nuova terra. Questa
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Dalla Chiesa
“uscita” non è da intendersi come un disprezzo della propria vita, del proprio sentire, della propria umanità; al contrario, chi si mette in cammino alla sequela del Cristo trova la vita in abbondanza, mettendo tutto sé stesso a disposizione di Dio e del suo Regno. Dice Gesù: «Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna» (Mt 19,29). Tutto ciò ha la sua radice profonda nell’amore. Infatti, la vocazione cristiana è anzitutto una chiamata d’amore che attrae e rimanda oltre sé stessi, decentra la persona, innesca «un esodo permanente dall’io chiuso in sé stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio» (Benedetto XVI, Lett. Enc. Deus Caritas est, 6). L’esperienza dell’esodo è paradigma della vita cristiana, in particolare di chi ab-
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braccia una vocazione di speciale dedizione al servizio del Vangelo. Consiste in un atteggiamento sempre rinnovato di conversione e trasformazione, in un restare sempre in cammino, in un passare dalla morte alla vita così come celebriamo in tutta la liturgia: è il dinamismo pasquale. In fondo, dalla chiamata di Abramo a quella di Mosè, dal cammino peregrinante di Israele nel deserto alla conversione predicata dai profeti, fino al viaggio missionario di Gesù che culmina nella sua morte e risurrezione, la vocazione è sempre quell’azione di Dio che ci fa uscire dalla nostra situazione iniziale, ci libera da ogni forma di schiavitù, ci strappa dall’abitudine e dall’indifferenza e ci proietta verso la gioia della comunione con Dio e con i fratelli. Rispondere alla chiamata di Dio, dunque, è lasciare che Egli ci faccia uscire dalla nostra falsa stabilità per metterci in cammino verso Gesù Cristo, termine primo e ultimo della nostra vita e della nostra felicità. Questa dinamica dell’esodo non riguarda solo il singolo chiamato, ma l’azione missionaria ed evangelizzatrice di tutta la Chiesa. La Chiesa è davvero fedele al suo Maestro nella misura in cui è una Chiesa “in uscita”, non preoccupata di sé stessa, delle proprie strutture e delle proprie conquiste, quanto piuttosto capace di andare, di muoversi, di incontrare i figli di Dio nella loro situazione reale e di com-patire per le loro ferite. Dio esce da sé stesso in una dinamica trinitaria di amore, ascolta la miseria del suo popolo e interviene per liberarlo (Es 3,7). A questo modo di essere e di agire è chiamata anche la Chiesa: la Chiesa che evangelizza esce incontro all’uomo, annuncia la parola liberante del Vangelo, cura con la grazia di Dio le
voi stessi e di mettervi in cammino! Il Vangelo è la Parola che libera, trasforma e rende più bella la nostra vita. Quanto è bello lasciarsi sorprendere dalla chiamata di Dio, accogliere la sua Parola, mettere i passi della vostra esistenza sulle orme di Gesù, nell’adorazione del mistero divino e nella dedizione generosa agli altri! La vostra vita diventerà ogni giorno più ricca e più gioiosa! La Vergine Maria, modello di ogni vocazione, non ha temuto di pronunciare il proprio “fiat” alla chiamata del Signore. Lei ci accompagna e ci guida. Con il coraggio generoso della fede, Maria ha cantato la gioia di uscire da sé stessa e affidare a Dio i suoi progetti di vita. A lei ci rivolgiamo per essere pienamente disponibili al disegno che Dio ha su ciascuno di noi; perché cresca in noi il desiderio di uscire e di andare, con sollecitudine, verso gli altri (cfr Lc 1,39). La Vergine Madre ci protegga e interceda per tutti noi.
Dal Vaticano, 29 marzo 2015 Domenica delle Palme FRANCESCO
Dalla Chiesa
ferite delle anime e dei corpi, solleva i poveri e i bisognosi. Cari fratelli e sorelle, questo esodo liberante verso Cristo e verso i fratelli rappresenta anche la via per la piena comprensione dell’uomo e per la crescita umana e sociale nella storia. Ascoltare e accogliere la chiamata del Signore non è una questione privata e intimista che possa confondersi con l’emozione del momento; è un impegno concreto, reale e totale che abbraccia la nostra esistenza e la pone al servizio della costruzione del Regno di Dio sulla terra. Perciò la vocazione cristiana, radicata nella contemplazione del cuore del Padre, spinge al tempo stesso all’impegno solidale a favore della liberazione dei fratelli, soprattutto dei più poveri. Il discepolo di Gesù ha il cuore aperto al suo orizzonte sconfinato, e la sua intimità con il Signore non è mai una fuga dalla vita e dal mondo ma, al contrario, «si configura essenzialmente come comunione missionaria» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 23). Questa dinamica esodale, verso Dio e verso l’uomo, riempie la vita di gioia e di significato. Vorrei dirlo soprattutto ai più giovani che, anche per la loro età e per la visione del futuro che si spalanca davanti ai loro occhi, sanno essere disponibili e generosi. A volte le incognite e le preoccupazioni per il futuro e l’incertezza che intacca la quotidianità rischiano di paralizzare questi loro slanci, di frenare i loro sogni, fino al punto di pensare che non valga la pena impegnarsi e che il Dio della fede cristiana limiti la loro libertà. Invece, cari giovani, non ci sia in voi la paura di uscire da
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Primo anniversario della morte di Fr. Giacomo Bini
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Dall’Ordine
a comunità francescana ed ecclesiale di Palestrina, la sera del 9 maggio, ha celebrato il I° anniversario della scomparsa di fra Giacomo Bini. La chiesa del convento S. Francesco era gremita di gente che ha voluto partecipare alla commemorazione. Durante la santa Messa è stata ricordata la figura spirituale di fra Giacomo, prendendo spunto dal suo Diario recentemente pubblicato. Poi è seguita una breve proiezione di una delle ultime riflessioni di fra Giacomo e di vare foto che rappresentavano vari momenti della sua vita. Al termine, la fraternità di Palestrina ha offerto ai presenti un ricordo di fra Giacomo, con impresso lo schema della sua ultima Omelia pronunciata a Palestrina sul tema “Il Signore ci parla lungo il cammino”, prendendo spunto dall’episodio dei discepoli di Emmaus. La breve commemorazione ha rinnovato tanti sentimenti di gratitudine verso
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fra Giacomo ed ha espresso ancora una volta il legame stretto e familiare che unisce la gente con la fraternità francescana.
Comunicati del Tempo Forte
Dicembre 2014 Il Definitorio generale si è incontrato dal 15 al 19 Dicembre 2014. Dopo aver ricevuto informazioni aggiornate circa la situazione economica dell’Ordine, il Definitorio ha approvato il testo della Lettera del Ministro generale a tutte le Entità dell’Ordine, pubblicata sul sito web dell’Ordine. Con l’avvicinarsi del Capitolo generale, il Segretario e il Vice-Segretario hanno informato il Definitorio sugli ultimi sviluppi riguardanti il materiale da distribuire ai Frati capitolari e su possibili cambiamenti al programma già approvato. Nel suo consueto lavoro amministrativo, il Definitorio ha preso in esame 46 pratiche (plichi) da tutto l’Ordine. Inoltre, poiché rappresentano una fonte di preoccupazione, le situazioni di alcune Entità sono state analizzate; alcune di esse saranno affrontate prima del Capitolo generale, altre, invece, saranno affidate, con alcune raccomandazioni, al prossimo Governo generale. Sono stati eletti due Visitatori generali durante quest’ultimo Tempo Forte del 2014: - Fr. Sandro Overend, della Provincia di S. Paolo Apostolo, in Malta, sarà Visitatore della Provincia di S. Casimiro, in Lituania. - Fr. Wanderley Gomes De Figueiredo, della Custodia delle Sette Allegrezze, in Brasile, sarà Visitatore della Provincia della Santa Croce, anch’essa in Brasile.
Nel corso del Tempo Forte è stato eletto il primo Governo della nuova Provincia dell’Immacolata Concezione in Spagna, da proclamare il 1 gennaio 2015 nel corso dello svolgimento del Capitolo inaugurale della Provincia. Il Ministro provinciale della Provincia è Fr. Juan Carlos Moya Ovejero, fino ad allora Ministro provinciale della Provincia di S. Giuseppe (Valencia). La nuova Provincia è composta dalle precedenti Province Betica (Seviglia), di Cartagena (Murcia), di S. Gregorio Magno (Madrid), di S. Salvatore da Horta (Barcellona), di Nostra Signora della Regola (Granada), di S. Giuseppe (Valencia) e dalla precedente Custodia di S. Francesco Solano, dipendente dalla Provincia di S. Francesco Solano, in Perù. Il Tempo Forte si è concluso con uno scambio di auguri tra tutti i presenti, in vista delle celebrazioni natalizie e dell’inizio del nuovo anno. ÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷ Gennaio 2015 Il primo incontro del Definitorio generale nel 2015 ha avuto luogo in Curia generale dal 12 al 30 gennaio. Le ultime due settimane di questo incontro sono coincise, come ogni anno, con l’incontro dei nuovi Ministri provinciali e Custodi, al quale quest’anno hanno partecipato 28 Ministri e Custodi. Nell’agenda di questo incontro c’era l’erezione della nuova Provincia di S. Maria degli Angeli, nella Repubblica Democratica del Congo. Essa è stata il frutto di un processo durato diversi anni. Il Definitorio generale ha eletto come primo Ministro provinciale della nuova Provincia Fr. Kateta Grégoire Bowa. La nuova Provincia è stata inaugurata dal Ministro generale in
Dall’Ordine
Nota del Segretario generale Alcuni problemi tecnici mi hanno impedito di far tradurre e pubblicare con tempestività le comunicazioni degli incontri di dicembre 2014 e gennaio 2015 del Definitorio generale. Per questo chiedo scusa, certo della vostra benevola comprensione. Di seguito troverete tre comunicati.
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Dall’Ordine
febbraio durante una speciale Assemblea dei Frati della Repubblica Democratica del Congo. Ha avuto luogo la consueta condivisione di varie attività ed esperienze vissute dal Ministro e dai Definitori a partire dal Tempo Forte di novembre. Sono state esaminate altre 46 pratiche (plichi) e sono state prese le decisioni appropriate. Per quanto riguarda il Capitolo generale, si sono dovuti fare dei lievi cambiamenti al programma, a causa di informazioni ricevute da parte di relatori esterni. Il Segretario e il Vice-Segretario hanno aggiornato, nuovamente, il Definitorio sul procedere dell’organizzazione pratica e logistica. Sono stati esposti ulteriori aggiornamenti sulla situazione economica della Curia generale e sono stati presentati e approvati i preventivi per il 2015 della Curia generale e delle Case dipendenti dal Ministro generale. A motivo della crisi attuale, tali preventivi prevedevano una considerevole riduzione rispetto a quelli degli anni precedenti. Sono stati eletti molti Visitatori generali. Tra questi: - Fr. Michael Woo, della Provincia di Nostra Signora Regina della Cina, a Taiwan, sarà Visitatore per un’Entità dipendente dal Ministro generale. - Fr. Paul Oh, della Provincia dei Santi Martiri Coreani, in Corea, sarà Visitatore della Provincia di Nostra Signora Regina della Cina, a Taiwan. - Fr. Pierre Charland, della Provincia di S. Giuseppe, in Canada, sarà Visitatore della Provincia del Beato Giovanni Duns Scoto, in Francia e Belgio.
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- Fr. Alexis Trần Đúc Hải, della Provincia di S. Francesco d’Assisi, in Vietnam, sarà Visitatore della Provincia di S. Tommaso Apostolo, in India. - Fr. Iko Skoko, della Provincia dell’Assunzione della BVM, in Bosnia (Mostar), sarà Visitatore della Provincia della Santa Croce, in Bosnia (Sarajevo). - Fr. Giacinto D’Angelo, della Provincia dell’Immacolata Concezione, in Italia, sarà Visitatore del Collegio S. Isidoro, a Roma, dipendente dal Ministro generale. - Fr. Saul Zamorano, della Provincia della Santissima Trinità, in Cile, sarà Visitatore della Fraternità del Beato Gabriele Allegra, a Roma, dipendente dal Ministro generale. - Fr. Gilles Bourdeau, della Provincia di S. Giuseppe, in Canada, sarà Visitatore della Fraternità della Curia generale, a Roma. Durante il corso del Tempo Forte sono state considerate e indirizzate alla Commissione Giuridica dell’Ordine una serie di questioni canoniche. Queste includevano emendamenti e interpretazioni degli Statuti Particolari di alcune Entità. Sono state considerate anche le relazioni di alcuni Visitatori generali: - La relazione di Fr. Piet Bots sulla visita alla Custodia di S. Francesco, Araldo della Pace, in Indonesia. - La relazione di Fr. Edward Tlucek sulla visita alla Provincia, ora Custodia dell’Immacolata Concezione della BVM, in Gran Bretagna. - La relazione di Fr. Estêvão Ottenbreit
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÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷÷ Marzo 2015 Il Defiitorio generale si è incontrato dal 9 al 19 marzo 2015 per il suo ultimo Tempo Forte prima del Capitolo generale. Dopo l’usuale condivisione sulle proprie attività dall’ultimo incontro, i Definitori hanno ascoltato la relazione annuale da parte della Procura generale riguardante tutti gli affari dell’Ordine con la Santa Sede. Con l’aiuto di Fr. William Short e Fr. Sergiusz Bałdyga, il Definitorio ha analizzato l’avanzare della preparazione del Capitolo generale. Sono state aggiornate alcune minori disposizioni tecniche e logistiche e sono state condivise le informazioni sulla partecipazione di alcuni ospiti invitati. È stata rivista la situazione economica della Curia generale con l’assistenza di Fr. Pasquale del Pezzo, Delegato generale per gli Affari Economici, di Fr. Augusto Micangeli, Legale Rappresentante, e di Fr. Silvio De La Fuente, Vice-Economo generale. Sono stati discussi e decisi la forma e il contenuto della Relazione economica che verrà presentata al Capitolo generale. Durante le due settimane di incontro, il Definitorio generale ha esaminato e discusso un totale di 49 pratiche (plichi), provenienti da tutto l’Ordine. Il contenuto di queste pratiche spazia della ratifica di elezioni extra-capitolari alla richiesta di dispensa dai voti, e dalla richiesta di riammissione all’Ordine alla costituzione di un noviziato. Dal momento che molte Province, in accordo col Mandato 49 del Capitolo generale 2009, hanno posticipato i propri Capitoli provinciali, che avrebbero dovuto essere celebrati nel corso del 2015, sono stati eletti numerosi Visitatori generali durante questo Tempo Forte. Sono: - Fr. Samuel Cegłowski, della Provincia
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di S. Edvige, in Polonia, è stato eletto Visitatore della Provincia di S. Michele Arcangelo, in Ucraina. Fr. Dominik Daniel Valer, della Provincia di S. Venceslao, nella Repubblica Ceca, è stato eletto Visitatore della Provincia del Santissimo Salvatore, in Slovacchia. Fr. Witosław Sztyk, della Provincia dell’Assunzione della BVM, in Polonia, è stato eletto Visitatore della Provincia di S. Francesco d’Assisi, in Polonia. Fr. Marko Mrše, della Provincia del Santissimo Redentore, in Croazia, è stato eletto Visitatore della Provincia della Santa Croce, in Slovenia. Fr. Joxé María Arregi, della Provincia di Arantzazu, in Spagna, è stato eletto Visitatore della Provincia di Santiago de Compostela, sempre in Spagna. Fr. German Faustino Tax Bulux, della Provincia di Nostra Signora di Guadalupe, in America Centrale, Panama e Haiti, è stato eletto Visitatore della Provincia di S. Felipe de Jesus, in Messico. Fr. Gergely Magyar, della Provinciae Magna Domina Hungarorum, in Ungheria, è stato eletto Visitatore della Provincia di S. Stefano Re, in Transilvania, Romania. Fr. Rafael Colomer Barber, della Provincia dell’Immacolata Concezione della BVM, in Spagna, è stato eletto Visitatore della Provincia dell’assunzione della BVM, in Argentina.
Il Definitorio generale ha anche esaminato e approvato diverse questioni di legislazione particolare. Queste includono: 1. Gli Statuti Particolari della Provincia di Nostra Signora di Guadalupe, in America Centrale, Panama, e Haiti. 2. Gli Statuti Particolari della Provincia dei Santi Francesco e Giacomo, in Messico. 3. Gli Statuti Particolari della Provincia di S. Giovanni Battista, negli Stati Uniti d’America. 4. Gli Statuti Particolari della Provincia dei Santi Martiri Coreani, in Corea.
Dall’Ordine
sulla visita alla Provincia di S. Antonio, in Brasile. - La relazione di Fr. Guido Zegarra sulla visita alla Provincia di Nostra Signora di Guadalupe, in America Centrale, Panama e Haiti.
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5. Le Norme Transitorie per il Capitolo di Unione delle 6 Province nel Nord Italia. Le Norme Transitorie per la neo-eretta Provincia di Santa Maria degli Angeli, nella Repubblica Democratica del Congo.
Dall’Ordine
Sono state presentate e discusse le seguenti relazioni, riguardanti visite canoniche già concluse: La relazione di Fr Grégoire Kateta Bowa sulla visita alla Fondazione “Notre Dame d’Afrique” nella Repubblica del Congo (Brazzaville), dipendente dal Ministro generale. La relazione di Fr. João Muniz Alves sulla visita alla Custodia di S. Chiara in Mozambico. La relazione di Fr. Andrew Brophy sulla visita alla Provincia dei S. Martiri Coreani, in Corea. La relazione di Fr. Kajetan Kowalski sulla visita alla Provincia dell’Assunzione della BVM, in Polonia. Durante il Tempo Forte, il Definitorio generale ha incontrato Fr. John O’Connor e Fr. Mario Di Cicco, entrambi nominati Assistenti del Ministro generale con responsabilità per il fund-raising in favore dell’Ordine. Essi hanno condiviso un po’ della loro esperienza e dei loro progetti per il futuro. Il Definitorio generale ha dedicato del tempo anche all’ascolto di Fr Gilles Bourdeau, Visitatore generale della Curia generalizia. Tutti i presenti hanno avuto l’opportunità di condividere con il Visitatore le proprie opinioni sulla Fraternità e sulle strutture ufficiali della Curia generalizia. Sono pervenute diverse brevi relazioni da parte di Commissioni che lavorano all’interno e all’esterno dell’Ordine. Esse riguardano diversi temi, dal funzionamento della Pontificia Università Antonianum alla presenza dei Frati in Turchia. Infine, ma non per questo meno importante, il Definitorio generale ha avuto il piacere e il privilegio di votare per l’ammissione di un Frate alla professione solenne e di altri due al rinnovo dei voti temporanei nella Fondazione di Myanmar, e per l’ammis-
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sione di un Frate della Fondazione di S. Francesco in Russia e Kazakhstan all’ordinazione presbiterale. Essendo stato questo l’ultimo Tempo Forte prima del Capitolo generale, il Definitorio generale ha programmato di incontrarsi il 5 maggio p.v. per affrontare e risolvere questioni di carattere urgente o eccezionale che dovessero eventualmente presentarsi. A tutti coloro che hanno letto questi brevi comunicati nel corso degli ultimi sei anni, auguro ogni benedizione del Cristo Risorto per questa Pasqua e per sempre. 24 marzo 2015 Aidan McGrath ofm
Speciale Capitolo generale 2015 Il Capitolo generale 2015 si è aperto con la celebrazione eucaristica nella Basilica della Porziuncola. La celebrazione è iniziata nel piazzale davanti alla Basilica, dove i Frati capitolari si sono radunati. Ascoltato un brano dalla vita prima di Tommaso da Celano (FF 381), sono poi entrati processionalmente in Basilica e, davanti alla piccola chiesa della Porziuncola, hanno venerato il libro del Vangelo. Il Ministro generale, Fr. Michael Perry, ha quindi presieduto la celebrazione insieme a S.Em.R. Francisco Javier Errázuriz Ossa, il Cardinale delegato dal Santo Padre per accompagnare i Frati durante questo Capitolo, a Fr. Julio César Bunader, Vicario generale e a Fr. Aidan Mc Grath, Segretario generale dell’Ordine. Durante la prima sessione della mattina il Ministro generale ha ufficialmente dato inizio ai lavori capitolari e ha invitato tutti a ringraziare per il dono dei Fratelli. Anche il Cardinale Delegato ha rivolto un saluto ai Frati, trasmettendo i sentimenti di vicinanza del Papa e il suo invito a riprendere con slancio il cammino, per continuare il rinnovamento della vita e missione alla luce del Concilio Vaticano II. Il resto della giornata, seguendo le indicazioni del Definitorio generale, è stato dedicato alla riflessione e all’orazione. Durante il primo momento di riflessione ci si è messi in ascolto
del Ministro generale OFMCap, Fr. Mauro Jöhri, che ha parlato di cosa significhi essere “Frati e Minori oggi”, offrendo numerosi spunti di meditazione su cosa si debba intendere per identità francescana, ponendo l’accento sull’importanza della vita fraterna e del vivere questa realtà con quell’atteggiamento di misericordia fondamentale anche nell’affrontare le sfide capitolari. La sessione pomeridiana si è aperta con il saluto del Ministro della Provincia Serafica che, anche a nome di tutti i Frati della Provincia, ha dato il benvenuto ai membri del Capitolo. Si è quindi continuato con un momento di Lectio Divina, guidata da Fr. Jeremiáš Kvaka, Ministro della Provincia del Santissimo Salvatore in Slovacchia, sul brano evangelico della “tempesta sedata” (Mc 4,35-41). Alla Lectio è seguito un tempo di adorazione eucaristica, che si è concluso con la celebrazione dei Vespri nei diversi gruppi linguistici. La prima giornata del Capitolo generale 2015 si è conclusa con un tempo di condivisione e gioia fraterna, vissuta nella ricreazione comune, durante la quale si sono potuti apprezzare i diversi doni che i Frati delle diverse parti del mondo hanno voluto condividere.
Dall’Ordine
APERTURA DEL CAPITOLO GENERALE 2015
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AL CAPITOLO DEI FRATI MINORI I NODI DEL FRANCESCANESIMO NEL TERZO MILLENNIO Il Ministro evidenzia la necessità di recuperare l'identità dell'esser frate soprattutto con la missione E' nel vivo il Capitolo generale 2015 dei Frati Minori che si è aperto il 10 maggio con la celebrazione eucaristica nella Basilica della Porziuncola ad Assisi. La celebrazione è iniziata nel piazzale davanti alla Basilica, dove i Frati capitolari si sono radunati. Ascoltato un brano dalla vita prima di Tommaso da Celano (FF 381), sono poi entrati processionalmente in Basilica e, davanti alla piccola chiesa della Porziuncola, hanno venerato il libro del Vangelo. L’INIZIO DEI LAVORI Il Ministro generale, Fr. Michael Perry, ha quindi presieduto la celebrazione insieme a S.Em.R. Francisco Javier Errázuriz Ossa, il Cardinale delegato dal Santo Padre per accompagnare i Frati durante questo Capitolo, a Fr. Julio César Bunader, Vicario generale e a Fr. Aidan Mc Grath, Segretario generale dell’Ordine.
Dall’Ordine
LE CONFERENZE Il Capitolo si sta svolgendo nell'arco un mese e terminerà il 7 giugno. In questi primi giorni è stato intenso il lavoro dei
frati, divisi per Conferenza nel corso della seconda giornata dei lavori, impegnati a recepire i messaggi lanciati dal Ministro generale Fra' Michael Perry. Quest'anno i Frati Minori hanno voluto dar voce ancora maggiormente al loro confronto dedicando anche un portale internet sul quale seguire i lavori dell'assemblea. I NODI EVIDENZIATI DAL MINISTRO E sicuramente uno dei punti focali, come accennavamo poc'anzi, è rivolto proprio agli interventi del Ministro, che durante la lettura della sua Relazione, ha affrontato i temi del calo numerico dei Frati e dell’invecchiamento che si sta vivendo nell’Ordine, ma ha anche indicato segni di speranza, che si incominciano a intravvedere per uno sviluppo futuro. MOTIVAZIONI E VOCAZIONI Ha, poi, parlato della mancanza di motivazione che molti frati stanno sperimentando nel vivere la vita francescana e, da ultimo, ha invitato ad approfondire la dimensione spirituale della nostra vita, per poter “sognare in grande” e mantenere viva l’energia e la passione per la vita evangelica, sollecitando in questo la collaborazione tra le diverse Entità dell’Ordine. L’IDENTITÀ DEI FRATI Tutti nodi spinosi, esposti ai frati per avviare una riflessione anche su ciò che non funziona nel francescanesimo del terzo millennio. Un concetto ribadito anche negli interventi successivi come quello di giovedì 14 maggio, in cui Fr. Michael ha sottolineato la necessità di recuperare la nostra identità di Frati Minori attraverso un impegno continuo ed efficace, teso al rinnovamento della nostra vita di fratelli in missione. Gelsomino Del Guercio
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M.R.P. Ministro Generale Fr. Michael Anthony Perry OFM Roma M. Rev. Padre Generale. La prossimità della Santa Pentecoste e la lieta ricorrenza della Sua rielezione a Ministro Generale dell’Ordine, mi presentano gradita occasione per porgerLe a nome di tutta la Provincia Toscana, gli auguri più affettuosi e filiali. Noi tutti qui in Toscana La sentiamo particolarmente vicino: le Sue frequenti visite a La Verna e in Toscana, hanno sempre lasciato nell’animo di tutti i frati il più caro ricordo e insieme a questo, per il Suo modo sinceramente fraterno e autenticamente francescano, i sentimenti di stima e devozione, quale si deve al successore di San Francesco che, con la Sua stessa pre-
senza, testimonia la presenza in mezzo a noi del serafico Padre. La modestia e la letizia, insieme a quell’amabilità e alla paternità così connaturali alla Sua persona, Le saranno indubbiamente di aiuto in un momento non facile per la storia dell’Ordine, tuttavia bellissimo perché tanto ricco di sfide e della grazia di Dio che attende di essere raccolta a piene mani. Il Suo stimolo suscita in noi entusiasmo e slancio per una vita francescana rinnovata e ardente di desiderio di seguire l’Agnello ovunque Egli vada, come già ha fatto il serafico Padre con i suoi frati, tanti secoli fa. E’ con gioia e gratitudine, che sento di augurarLe ogni bene e conforto nel Signore nel Suo impegnativo ministero a servizio di tutto l’Ordine. Il Padre San Francesco porga sul Suo capo la Sua mano ferita e stimmatizzata e La benedica! Ed Ella voglia benedire tutti noi! Fr. David Gagrčić ofm Firenze, 21 maggio 2015
Dall’Ordine
LETTERA DEL SEGRETARIO PROVINCIALE A FR. MICHAEL PERRY PER LA RICONFERMA ALL’ELEZIONE DI MINISTRO GENERALE
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JULIO CÉSAR BUNADER OFM RIELETTO VICARIO GENERALE
Dall’Ordine
Il giorno 22 maggio 215, presso la Domus Pacis in Santa Maria degli AngeliAssisi (Perugia, Italia), il Capitolo generale ordinario ha eletto Fr. Julio César Bunader a Vicario generale dell’Ordine Frati Minori, confermandolo nell’incarico che gli era già stato affidato nel luglio 2013 ad complendum sexennium. Fr. Julio César è nato a Mendoza (Argentina), diocesi di Mendoza, il 9 gennaio 1961, da Miguel César e Luisa Jalil. È entrato nell’Ordine dei Frati Minori, nella Provincia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, in Argentina, nel 1983 e, dopo il cammino di Postulato, ha vestito l’abito francescano il 5 marzo 1984. A conclusione del Noviziato ha emesso la Professione temporanea dei voti il 27 febbraio 1985 e quella solenne il 12 marzo 1988. È stato ordinato sacerdote il 1 maggio 1992. È professore in filosofia e ha ottenuto il bacellierato in teologia. Inoltre ha compiuto gli studi di teologia morale presso la Pontifica Accademia Alfonsiana in Roma, conseguendo la Licenza. La sua vita francescana è costellata dal “servizio”: oltre ad aver lavorato nella pa-
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storale parrocchiale, ha prestato servizi in alcuni centri educativi. È stato formatore nella Provincia e Rettore dell’Istituto Teologico Francescano di Buenos Aires, oltre che Decano della Facoltà Francescana affiliata all’Università Cattolica Argentina (UCA) di Mendoza. Professore di Teologia Morale. Ha svolto anche il servizio di Visitatore generale, Definitore provinciale e dal 2004 al 2009 ha ricoperto la responsabilità di Ministro provinciale. Nel frattempo è stato anche presidente della Conferenza dei Ministri provinciali del Cono Sur come pure dell’UCLAF. Nel Capitolo generale 2009 è stato eletto Definitore generale dell’Ordine, servizio che ha svolto fino alla sua nomina, il 9 luglio 2013, a Vicario generale ad complendum sexennium.
La tredicesima giornata del Capitolo generale, nella vigilia di Pentecoste, è stata dedicata principalmente all’elezione dei Frati che, insieme al Ministro e al Vicario generale, costituiranno il nuovo Definitorio, che avrà il compito di animare la Fraternità universale dell’Ordine per il prossimo sessennio. Espletate le procedure di rito, è iniziata la votazione che, per l’alto numero dei voti da scrutinare, ha occupato quasi tutta la mattinata. Dopo mezzogiorno sono stati comunicati i risultati e sono stati eletti come Definitori generali: - per la zona europea: Fr. Antonio Scabio (Italia), Fr. Ivan Sesar (Croazia) e Fr. Lóránt Orosz (Ungheria) - per la zona dell’America Latina: Fr. Valmir Ramos (Brasile) e Fr. Ignacio Ceja Jiménez (Messico); - per la zona anglofona: Fr. Caoimhín Kevin Ó Laoide (Irlanda); - per la zona africana: Fr. Nicodème Kibuzehose (Kenya); - per la zona asiatica e dell’Oceania: Fr. Lino Gregorio Redoblado (Filippine). I nuovi Definitori già presenti in Capitolo, interpellati dal Ministro generale in Aula, hanno subito generosamente accetta-
to il servizio che i Fratelli gli hanno richiesto. Lo stesso Ministro ha comunicato, poi, di aver consultato telefonicamente i Definitori eletti al di fuori del Capitolo – Fr. Valmir Ramos, Fr. Ivan Sesar e Fr. Lóránt Orosz – e di aver avuto la loro piena disponibilità. Anche questi Fratelli raggiungeranno, quindi, quanto prima i Capitolari. Tutta l’Assemblea ha, infine, salutato i Definitori con un fraterno abbraccio, felicitandosi con loro. Nel pomeriggio i Capitolari hanno avuto una ampio tempo per godere, nonostante l’insistente pioggia che ci accompagna da ieri, della città di Assisi, per comunicare tutte le novità ai Frati delle rispettive Province di provenienza o, semplicemente, per riposarsi. Al termine della giornata l’invocazione dello Spirito, ripetuta molte volte in questi giorni, si è rinnovata nella solenne veglia di Pentecoste, che è stata celebrata insieme nella Basilica della Porziuncola.
Dall’Ordine
ELEZIONE DEI DEFINITORI GENERALI
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Incontro Delegati Provinciali Settore Santuari - Compi
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ietro convocazione di Fr Luigi Bettin attualmente Coordinatore Nazionale, erano presenti: Il Consiglio Nazionale per il Settore Santuari – COMPI al completo: Fr Luigi Bettin, Fr Federico Cornacchini, Fr. Stefano Tamburo, Fr. Gregorio Di Lauro; inoltre il Segretario Compi in rappresentanza della COMPI Fr Donato Sardella e alcuni Nuovi Delegati Provinciali, ci siamo incontrati presso la Casa Leonori (Assisi), per i seguenti motivi:
Dalla Compi
1. E’ stato presentato il Libro: Guida ai Santuari affidati ai Frati Minori (d’Italia). Questo Libro presenta la Prima Mappa-
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tura di tutti i Santuari d’Italia (mariani o francescani) affidati e gestiti dai Frati Minori. Si tratta di ben 110 “luoghi alti dello spirito”, in cui molte volte i pellegrini o i turisti fanno l’esperienza dell’incontro con Dio. Sono quindi i luoghi privilegiati, spesso, della prima Evangelizzazione, o della ripartenza, specialmente attraverso il Sacramento della Riconciliazione. 2. Sotto la guida e dietro suggerimento del Segretario COMPI fr. Donato, è stata apportata qualche piccola modifica allo Statuto elaborato e steso in questi anni, e poi approvato dalla COMPI. Questo Statuto, rispettando le esigenze e le tradizioni di ogni Santuario, tuttavia servirà a regolare sia gli aspetti giuridici interni, sia a favorire (con confronti e veri-
fiche) un orientamento più omogeneo nell’apostolato nei nostri Santuari d’Italia. 3. Infine è stato eletto il Nuovo Consiglio Nazionale per il Settore Santuari O.F.M. -COMPI, così composto: Fr. Stefano Tamburo Coordinatore Nazionale Fr. Francesco Mauro Del Grosso, Vice Coordinatore (Zona Sud) Fr. Alfonso Cracco , Consigliere Nazionale (Zona Nord) Fr. Rosario Gugliotta, Consigliere Nazionale (Zona Centro)
cora più fruttuoso, e con il pranzo fraterno alla Porziuncola, si è conclusa questa “Due Giorni” che ha chiuso il primo sessennio sicuramente il più faticoso e impegnativo, e spalanca le porte ad un futuro, ci auguriamo, ancora più fruttuoso. P. Federico Cornacchini Ex-Delegato Provinciale Santuari OFM
Dalla Compi
4. Conclusioni Il Coordinatore uscente Fr. Luigi Bettin, con un quadro sintetico, ma esauriente, ha ricordato: - Il lavoro svolto in questi 6 anni: Incontri del Consiglio in varie località d’Italia, i Convegni effettuati e Relatori, varie stesure dello Statuto, fatica e pazienza per contattare tutti i Santuari ed effettuare la Mappatura, ancora manca il Delegato in una Provincia. - Le difficoltà incontrate in un Settore che non aveva precedenti, nasceva allora e quindi ha richiesto fin da principio molti incontri del Consiglio e sollecitazioni e collaborazione richiesta anche ai Ministri Provinciali perché diverse province ancora non avevano il Delegato Provinciale per i Santuari, per cui noi non avevamo nessun referente per quelle Province. - Le iniziative e gli obiettivi raggiunti. - La situazione attuale dopo questo primo sessennio (2009-2015) - Proposte e suggerimenti per il futuro prossimo immediato. - I Ringraziamenti a tutti coloro che hanno collaborato e hanno permesso di realizzare quanto sopra sottolineato. - Con gli Auguri sinceri e fraterni al Nuovo Consiglio e ai Nuovi Delegati Provinciali, per un lavoro an-
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Lettera aperta dei Ministri Provinciali Francescani ai Frati d’Italia sui percorsi di collaborazione interprovinciale e i cammini di unione tra province
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ari fratelli, il Signore vi dia pace!
Famiglia Francescana
Come Ministri della Famiglia Francescana d’Italia, dal 2 al 6 marzo u.s. ci siamo ritrovati a Camposampiero (PD), nel luogo in cui Antonio trovò riposo dalle sue fatiche apostoliche e di servizio ai frati. Questi sono stati per noi giorni intensi di vita fraterna, di condivisione e di preghiera che ci hanno ricordato quanto sia importante “fare memoria grata del nostro passato, vivere il presente con passione e guardare al futuro con speranza”, così da poter assumere la chiamata ad essere profeti nell’oggi in cui Dio ci ha posti, portatori della gioia del Vangelo, capaci di raggiungere le periferie esistenziali del nostro tempo. Tra i temi affrontati, uno ci ha visti particolarmente coinvolti, per i timori e le speranze che suscita, per gli slanci e le resistenze che incontra, per il suo toccare direttamente e inevitabilmente la nostra vita: è il tema della ristrutturazione delle nostre presenze sul territorio italiano. In un clima di condivisione e di confronto, con franchezza e libertà, ci siamo raccontati le nostre esperienze in questo campo. Abbiamo notato che tutte le nostre realtà si sentono interpellate dalla necessità di trovare vie e forme adatte a riqualificare
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la nostra presenza e le nostre presenze sul territorio nazionale, in modo tale da poter esserci in modo significativo, oggi, nei contesti territoriali in cui ci troviamo a vivere, in obbedienza al Vangelo, fedeli alla Regola che abbiamo professato, attenti ai segni dei tempi e dei luoghi. Alcune delle nostre Province hanno intrapreso vie lunghe, complesse e faticose come sono i processi di unione tra Province. Altre hanno percorso vie diverse, quali la trasformazione di Province in Custodie dipendenti da Province più floride. Altre hanno cercato una via di riqualificazione interna senza avviare processi di questo genere. Quasi tutte le nostre realtà hanno intrapreso cammini significativi di collaborazione interprovinciale. Ci siamo detti che le fatiche non mancano, ma non manca nemmeno la speranza. Anzi, accogliendo l’invito di papa Francesco non vogliamo certamente lasciarci rubare la speranza, né la gioia del Vangelo, né la nostra chiamata ad essere una realtà profetica nella Chiesa e per il mondo attuale. Abbiamo naturalmente colto luci e ombre e sfide nuove che si presentano a noi nel momento in cui intraprendiamo questi percorsi. Sono luci e ombre e sfide nelle quali ci troviamo uniti, come Ministri, a ciascuno di voi e alle fraternità per le quali siamo stati chiamati a svolgere il nostro servizio di governo e di animazione. LE LUCI che si intravedono in questi per-
famiglia francescana, in modo tale da garantire, nel ridisegno delle nostre presenze, il più possibile, una presenza francescana, dell’una o dell’altra obbedienza, sul territorio italiano; • aiutare i frati a vivere positivamente una serie di «scollocamenti» o di «esodi», principalmente da un “io” ripiegato su se stesso a un “io” aperto a Dio e ai fratelli, e poi a un “io” aperto alla missione evangelizzatrice, che non ha paura di muoversi verso territori diversi da quelli in cui siamo nati e verso le periferie del nostro tempo; • aiutare i frati, attraverso la formazione permanente e la formazione iniziale ad assumere una «prospettiva qualificante» che riguardi la qualità evangelico francescana di tutta la nostra vita e il ripensamento di tutta la nostra attività nell’ottica dell’evangelizzazione. Noi che ci troviamo a governare e animare questi processi, ci rendiamo conto che non possiamo farlo senza il vostro aiuto, senza la vostra fiducia e senza quella profonda comunione che nasce dalla condivisione della stessa vocazione. Per questo vi chiediamo di pregare per noi e di pregare gli uni per gli altri, perché cresca in tutti noi l’apertura e la disponibilità a ciò che lo Spirito ci suggerisce in quest’ora particolare della storia in cui siamo stati chiamati a vivere la grazia della vocazione francescana. Mettiamo questo nostro desiderio sotto lo sguardo della Vergine Immacolata, patrona del nostro Ordine, sotto lo sguardo di Francesco d’Assisi vero amante e imitatore del Cristo che si è fatto nostra via, sotto lo sguardo di Antonio capace di coniugare il servizio ai frati e l’annuncio del Vangelo e l’insegnamento della teologia con la testimonianza della carità, il tutto a partire da un’esperienza costante di contemplazione del mistero di Cristo.
Famiglia Francescana
corsi di riqualificazione che vanno dalla collaborazione all’unione tra Province sono principalmente le seguenti: • il dinamismo partecipativo che questi cammini hanno messo in atto nei nostri fratelli e nelle nostre fraternità; • il sorgere di molte idee e proposte da parte dei frati che in questi anni si sono lasciati coinvolgere; • un senso di speranza e di apertura portato in realtà che si sentivano ormai alla fine; • l’avvio del ripensamento e della riqualificazione su tutti gli ambiti della vita, della missione e della formazione; • l’apertura di nuove fraternità; • l‘aver messo in moto un processo di conversione che punta in alto e tocca tutti gli aspetti della vita (rapporto con Dio, fraternità, minorità, evangelizzazione, formazione, economia…); • crescita del senso di appartenenza ad un Ordine e non solo ad una Provincia. Come in ogni cammino non ci sono solo luci ma anche OMBRE. Tra queste segnaliamo: • la fatica nel coinvolgere coloro che, all’interno delle nostre Province, hanno manifestato forti resistenze e un pregiudizio negativo verso qualsiasi forma di cambiamento; • il logoramento provocato dal discernimento sulle chiusure da operare e sulla loro realizzazione, un logoramento che tocca spesso i nostri rapporti interni, con la gente e con la Chiesa locale; • la difficoltà a operare un reale e significativo scambio di frati sui nostri territori; • le «tradizioni» delle varie Province (e la nostra «forma mentis») in ambiti decisivi come formazione, minorità, evangelizzazione, economia; • le fatiche date dal trovare soluzioni valide alle questioni con risvolti giuridici sul piano canonico e civile. Vediamo infine alcune SFIDE che ci interpellano per gli anni a venire: • continuare a costruire processi di collaborazione e, dove è necessario, di unione secondo una mentalità di unità e di comunione, tra Province della stessa obbedienza certamente, ma con attenzione a tutta la
Fraternamente, i vostri fratelli e Ministri.
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Sintesi del Congresso del Definitorio 5° Comunicato del Definitorio Marzo - Aprile - Maggio 2015 Sono approvate le relazioni dei candidati al presbiterato: Fr. Gabriele Maria Monnanni, Fr. Alessandro Martelli e Fr. Mario Panconi. L’ordinazione presbiterale avrà luogo il Sabato 27 giugno alle 17.00, presso la Chiesa di santa Caterina d’Alessandria a Pisa, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di Mons. Giovanni Paolo Benotto, Arcivescovo Metropolita di Pisa. La Commissione per le comunicazioni sociali ha organizzato un incontro formativo il 22 maggio alle ore 15.00, presso il Convento di Santa Croce a Pisa, aperto a tutti coloro che vogliono capire di più sul web e i social network. Sono invitati sia frati che laici interessati che collaborano con noi per le varie attività di evangelizzazione e formazione. Ci aiuterà in questo percorso Anna Tartaglia, web designer. E’ stata approvata dal Definitorio la sostituzione della caldaia del Romitorio della Verna, dato il malfunzionamento e il deterioramento di quella precedente.
Dalla Curia provinciale
In seguito alla richiesta ufficiale del suo Ministro Provinciale, è stato concesso a Fr. Victor Pupiales, della Provincia OFM dell’Ecuador, di restare per un altro anno presso il Convento di San Francesco in Piazza Savonarola, per terminare il percorso di studi nell’ambito della pittura. Il Definitorio, in seguito alla richiesta ufficiale del M.R.P. Custode di Terra Santa Fr. Pierbattista Pizzaballa di poter accogliere per i prossimi due anni presso il Conven-
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to Santuario de La Verna Fr. Bernard Lawand, alunno della Custodia di Terra Santa, dopo aver sentito il parere del Guardiano, ha espresso parere favorevole. Fr. Bernard è quindi da considerarsi membro effettivo della comunità, con tutti i diritti e i doveri connessi. Dopo un anno di sperimentazione e prova, si chiede a tutti i Guardiani di mandare, al prossimo Congresso del Definitorio, l’orario definitivo della propria Fraternità per l’approvazione da parte del Definitorio. Si ricordano gli altri appuntamenti formativi delle prossime settimane: Giovedì 4 giugno, a Firenze, presso la Curia provinciale, alle ore 9,30, incontro di formazione per Economi e aperto a tutti gli interessati, guidato dalla Prof.ssa Barbara Sibilio Parri sul tema della gestione della contabilità. Giovedì 11 giugno, incontro del Coordinamento dei parroci. Si terrà presso la Curia provinciale a partire dalle ore 10.00 fino a pranzo compreso. L’invito è da estendersi anche ai vice Parroci. Lunedì 29 giugno, dalle ore 9,30 in poi, a Fiesole San Francesco, terzo incontro formativo per i Guardiani. Con lettera ufficiale del Ministro provinciale datata 15 marzo 2015, Fr. Daniele Feligioni è stato autorizzato a procedere con l’inventario fotografico dei beni mobili dei vari conventi della Toscana. E’ stato concesso, in seguito alla richiesta del Ministro Regionale dell’OFS, l’utilizzo di una stanza del Convento di Monte alle Croci quale sede del centro regionale
dell’OFS. Tale concessione è temporanea, motivata dall’esigenza di offrire migliore organizzazione, visibilità e capacità di azione alle fraternità francescane secolari della Toscana. Il 10 maggio c.m., inizia ufficialmente il Capitolo Generale dell’Ordine: si raccomanda di pregare intensamente e a prepararsi responsabilmente per questo evento fondamentale della nostra vita e missione. In particolare giovedì 21 maggio, giorno previsto per l’elezione del nuovo Ministro Generale, in ogni fraternità si celebri l’Eucarestia comunitaria adottando il formulario della Messa dello Spirito Santo.
Consiglio Direttivo in qualità di Consigliere insieme al Presidente e ad altri due Consiglieri. Istituendo la suddetta Fondazione, l'Azienda U.S.L. 10 di Firenze, che è la seconda d'Italia per numero di dipendenti (oltre 6.500), per estensione geografica e per popolazione, intende valorizzare le radici storiche e promuovere le finalità sociali dell'Ospedale di Santa Maria Nuova, di cui quest'anno ricorre il 727° Anniversario di Fondazione.
Dalla Curia provinciale
Fr. Gaetano Renato Ghilardi è stato riconfermato per un altro quinquennio nell'incarico di Direttore dell'Ufficio Diocesano di Firenze per la Pastorale della Salute. Inoltre, su iniziativa dell'Azienda U.S.L.10 di Firenze, il 10 aprile 2015, è stata costituita la "FONDAZIONE SANTA MARIA NUOVA - ONLUS". Di detta Fondazione, previo accordo tra il Direttore Generale dell'Azienda U.S.L. 10 di Firenze e il Cardinale Arcivescovo, il Padre Ghilardi è stato nominato membro del
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Notizie
Dalla Curia provinciale
Nei giorni 14-16 aprile u.s. si è svolta nel nostro Convento di Fiesole la “Tre giorni di Formazione Permanente”. In quell’occasione abbiamo anche voluto ricordare e festeggiare gli anniversari di professione e ordinazione di alcuni nostri confratelli.
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Dalla Curia provinciale
L'arte di San Francesco in mostra all'Accademia Dal 30 marzo, l'obiettivo è non solo documentare la produzione artistica di diretta matrice francescana ma anche l'attività evangelizzatrice dei frati seguaci del poverello d'Assisi in Asia
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Dalla Curia provinciale
l corno ritenuto tradizionalmente quello donato da San Francesco al sultano d'Egitto Malik-al-Kamil nel 121920, in occasione del loro incontro e conservato in Assisi nella Cappella delle reliquie della basilica della città umbra, sarà uno dei pezzi forti della mostra "L'arte di Francesco. Capolavori d'arte e terre d'Asia dal XIII al XV secolo" che sarà ospitata dalla Galleria dell'Accademia a Firenze da domani, lunedì 30 marzo, all'11 ottobre. Organizzata dalla Galleria dell'Accademia, in collaborazione con l'Ordine dei
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Frati Minori, e ideata scientificamente con la Commissio Sinica (Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani, Pontificia Università Antonianum di Roma), la mostra si propone di documentare ai massimi livelli qualitativi la produzione artistica di diretta matrice francescana (pittura, scultura, arti suntuarie) dal Duecento al Quattrocento. Nello stesso tempo la mostra vuole porre in evidenza la straordinaria attività evangelizzatrice dei francescani in Asia, dalla Terra Santa alla Cina, rievocandola anche con oggetti di eccezionale importanza storica e incomparabile suggestione. Per la pittura riveste un'importanza fondamentale l'opera di Giunta di Capitino, il primo pittore ufficiale dell'Ordine francescano, la cui influenza si estese nella prima metà del Duecento in vaste aree dell'Italia centrale e fino in Emilia. Il grandissimo artista, il primo pittore 'nazionale' della storia dell'arte italiana, ricoprì il ruolo d'interprete della spiritualità francescana che poi sarà assolto da altre due altissime personalità, Cimabue e Giotto. Di particolare interesse si rivela la sezione che ospita alcune fra le
Dalla Curia provinciale
più antiche immagini devozionali del santo di Assisi, che tramandano gli episodi più famosi della sua agiografia. Oltre alle celebri tavole cuspidate di Pisa (Museo Nazionale di San Matteo) - oggi riferita dai più a Giunta - e di Firenze (sull'altare della Cappella Bardi in Santa Croce), attribuita a Coppo di Marcovaldo, sarà presente in mostra quella analoga del Museo Civico di Pistoia e il San Francesco con due storie della sua vita e due miracoli post mortem attribuito a Gilio di Pietro (Orte, Museo Diocesano). Tra gli artisti presenti in mostra figurano anche il Maestro di San Francesco e il Maestro dei Crocifissi francescani, due protagonisti di primo piano della pittura su tavola e in affresco nel corso del XIII secolo. Un grande affresco staccato dalla chiesa di San Francesco a Udine di cultura tardogotica introdurrà il visitatore alla straordinaria vicenda umana del Beato Odorico da Pordenone (1286-1331), che intraprese intorno al 1314 un viaggio incredibile, sostenuto dal fervore missionario che lo porterà prima in Asia Minore, per incontrare poi i Mongoli della dinastia Yuan (12791368) negli anni 1323-28, e in India.
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Momenti di Fraternità ...
Dalla Provincia
MomenƟ di fraternità
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Dalla Provincia
SAN ROMANO P. SANDRO CELLI FESTEGGIA L’ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE SACERDOTALE
GIOVANNI CACCAMO IN CONCERTO PER LA TERRA SANTA
Dalla Provincia
Qui di seguito l'invito a partecipare al concerto del giovane cantautore siciliano allievo di Battiato, Giovanni Caccamo, vincitore della scorsa edizione di Sanremo- sezione giovani proposte-, nel teatro francescano Le Laudi, di Firenze. Il concerto è organizzato dal Commissariato toscano di Terra Santa e Giovanni devolverà tutto a favore delle opere della Custodia. V'invitiamo a partecipare numerosi e a prenotare il biglietto presso il box office.
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Dalla Provincia
AttivitĂ nella MomenĆ&#x; di stanza fraternitĂ delle Laudi ...
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Il Vescovo
Rodolfo Cetoloni festeggia
15 anni di Ordinazione Episcopale
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Dalla Provincia
l 20 maggio 2000 la consacrazione episcopale nella cattedrale di Fiesole; dal 2013 nostro vescovo. Il 20 maggio 2000 padre Rodolfo Cetoloni, nella cattedrale di Fiesole, riceveva la consacrazione episcopale dal cardinal Silvano Piovanelli, dal Vescovo di Fiesole Luciano Giovannetti e dal vescovo emerito di Montepulciano-ChiusiPienza Alberto Giglioli. Sono trascorsi quindici anni da quel giorno, che il Vescovo Rodolfo descrive
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come “il mio “oggi” definitivo della vita…”. La nomina episcopale giunse il 25 marzo 2000, solennità dell’Annunciazione, da Papa Giovanni Paolo II, mentre Mons. Cetoloni iniziò il suo ministero pastorale il 4 giugno di quell’anno, nella Solennità dell’Ascensione, facendo ingresso nella diocesi di MontepulcianoChiusi-Pienza, che ha guidato per tredici anni. Dal 28 maggio 2013 è vescovo della diocesi di Grosseto, nella quale ha fatto ingresso solenne il 10 agosto successivo, nella festa di San Lorenzo, patrono della
Dalla Provincia
città e della diocesi stessa. Frate Minore Francescano, ha emesso i voti solenni nel 1971, mentre il 26 giugno 1973 è stato ordinato presbitero a Gerusalemme, per imposizione delle mani e la preghiera di consacrazione di Mons. Ferdinando Pasini. In occasione del quindicesimo anniversario di ordinazione episcopale, il vescovo Rodolfo ha rilasciato un’intervista al settimanale diocesano “ToscanaoggiRinnovamento”; eccone alcuni stralci. Della sua nomina episcopale dice: “Fu una tegola in testa! Non ci credevo, non volevo credere che fosse vero. Provai paura, ma non potei mettere un no nel mio appartenere alla Chiesa”. Del giorno della sua ordinazione ricorda il “…gran senso di festa di Chiesa, in cui si percepiva la differenza di tante vocazioni, l’unità del cammino di fede e una tappa di storia che ci riguardava tutti, me in prima persona, ma era gioia, gratitudine e chiamata per tutti”. Del suo servizio di Vescovo commenta: “Ogni giorno ti scontri con i tuoi limiti e quelli della tua scarsa testimonianza…La povertà e il limite fanno tremare, ma mi consola il Vangelo di Giovanni, nel quale Gesù dice: “Non vi chiamo più servi, ma amici…Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituito”. Mi conforta questa sua Parola, che mi dà la mia “costituzione!”. Infine un messaggio alla diocesi: “Pregate per me, amate il Signore e abbiate pazienza con me, ma anche statemi vicino, propositivi, coinvolti e…donati al Signore, alla Chiesa…e a questa nostra storia. Essa ha bisogno di uomini e donne cristiani davvero. E ha bisogno di un nuovo spirito di fraternità e di comunità, che l’essere cristiani porta in sè come un dna divino! E’ bello esser cristiani”.
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Giubileo del Seminario di Gizah 1940-2015
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a Provincia Egiziana della S. Famiglia affonda le sue radici nella Vice Prefettura dell’Alto Egitto (1666-1692), affidata alla Custodia di Terra Santa, e discende senza soluzione di continuità, seppure attraversando vari momenti critici, dalla successiva Prefettura Apostolica di Akhmim (in Alto Egitto) Fungi (nella Nubia – oggi in Sudan) ed Etiopia, eretta dalla S. Sede nel 1697. Alla fine del sec. XIX, al ripristino della Gerarchia Copta Cattolica, essa divenne una “Missio sui iuris in auxilium Coptorum”, il cui territorio si estendeva per l’Alto Egitto, risalendo il corso del Nilo dal sud del Cairo alle porte di Assuan, che allora era ecclesiasticamente collegata al Sudan.
Dalla Provincia
P. Ambrogio Ridolfi Nel 1935 la Santa Sede inviò in Alto Egitto in Visita Canonica il P. Ambrogio Ridolfi, già Ministro della Provincia Francescana Toscana delle SS. Stimmate, da cui proveniva la maggioranza dei missio-
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nari, i quali avevano incominciato a coltivare le vocazioni locali ed avevano aperto ad Assiut, qualche anno prima, un seminario minore. I frutti erano tuttavia deludenti poiché i giovani candidati, inviati in Toscana per l’anno di noviziato e la formazione alla vita religiosa francescana e gli studi ecclesiastici, dovevano affrontare troppe difficoltà: fra cui la distanza eccessiva dalle proprie famiglie ed i problemi ambientali, specialmente i rigori dell’inverno a Fiesole ed alla Verna, inimmaginabili per un giovane proveniente dalle zone così calde dell’Alto Egitto. P. Ambrogio apprezzò ed incoraggiò la formazione di candidati locali, ma evidenziò la necessità che il ciclo formativo fosse svolto in Egitto; nominato l’anno seguente Superiore Regolare, egli si impegnò nella realizzazione di questo progetto, provvedendo al personale ed ai locali. I primi Formatori Quanto ai formatori e agli insegnanti, ricordo P. Giulio Basetti-Sani, orientalista, che si era specializzato negli studi sulla Chiesa Copta e poi consumò la sua lunga vita dedicandosi all’Islamologia, e P. Giuseppe Giustelli, che venne in Egitto da sacerdote novello, vi terminò il corso teologico e fu durante la guerra missionario in Alto Egitto, in una delle nostre parrocchie più povere, quella di Armante El Heit, e poi trascorse numerosi anni a Gizah svolgendo vari incarichi, di Superiore,
Il seminario Quanto ai locali, P. Ambrogio richiamò i candidati che si trovavano in Toscana ed aprì una prima casa di formazione e studio nel quartiere cairota di Qubbeh, ma anche individuò un luogo adatto alla periferia del Cairo, per l’appunto a Gizah, ed ottenne che l’ANMI (l’Associazione Nazionale) per soccorrere i Missionari Italiani) acquistasse quel vasto appezzamento di terreno e vi avviasse la costruzione del Seminario. Sebbene la costruzione consistesse di due soli livelli dell’ala settentrionale del progetto, l’anno 1939-40 vide nascere il Seminario di Gizah. L’entrata in guerra dell’Italia portò alla sospensione dei lavori e alla requisizione dell’edificio, che divenne casa d’internamento per alcuni religiosi italiani. Terminata la guerra, la Missione poté recuperare l’edificio, e P. Ridolfi poté costruire, in due tempi, il secondo piano.
Altri Formatori Ricordo, fra i Confratelli che giunsero dall’Italia dopo la guerra, P. Gaudenzio Manfredi, che svolse vari incarichi, oltre a quello di insegnante, e morì sulla breccia inaspettatamente nel 1984 a 59 anni, e P. Antonio Di Noto, suo coetaneo, che invece trascorse in Egitto, sempre a Gizah, soltanto una quindicina d’anni e morì a Figline, in Provincia di Firenze, a soli 53 anni (nel 1977). P. Di Noto, oltre che insegnante, fu a lungo superiore della comunità, ed ottenne con l’aiuto dall’ANMI e di altri Benefattori di poter procedere a numerosi lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, ma purtroppo non riuscì nell’intento di portare a termine il progetto iniziale, o almeno di poter costruire una chiesetta, per cui il Seminario è tuttora privo della facciata, che doveva guardare ad Oriente, e della chiesa, che ne doveva costituire l’ala meridionale. Il Giubileo La Provincia della S. Famiglia ha ora commemorato solennemente questi primi Settantacinque anni di vita del Seminario, da quell’inizio pionieristico del 1939-40. Semplice la celebrazione organizzata dal Guardiano, P. Murad Megalla’, presenti il nostro Ministro Generale, P. Michael A. Perry, quello Provinciale, P. Kamal Labib Amir, il Patriarca dei Copti Cattolici, S. B. Ibrahim Sidrak, il Vescovo Copto Cattolico di Gizah, Mons. Antonios Aziz Mina, quello Siro Cattolico, Mons. Hannoush, Mons. Kurian M. Vayalunkal, Incaricato d’Affari a.i. della Nunziatura Apostolica al Cairo, e centinaia di altri invitati:
Dalla Provincia
di Maestro dei novizi, Maestro dei frati professi di voti temporanei, Confessore di varie comunità religiose femminili, ecc. Infine, ricordo P. Andrea Americi, che arrivò in Egitto ancor prima della Ordinazione presbiterale, che ricevette in piena guerra, nel 1941, e come insegnante di materie scientifiche accompagnò gli studenti del corso filosofico liceale nei vari spostamenti dovuti alla guerra fino al loro ritorno a Gizah, dove visse vari anni e lasciò una collezione di reperti del deserto e del Mar Rosso, che catalogò ed espose come modesto ma interessante ed originale museo.
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confratelli egiziani e di Terra Santa, Suore di vari Istituti Francescani, Terziari Francescani, amici… La Provincia Francescana Toscana era rappresentata dal Definitore, P. Simone di Gesù Frosali accompagnato da Fr. Matteo Brena. Il programma comprendeva, oltre ai saluti e ai discorsi ufficiali, una Liturgia della Parola presieduta da Mons. Adel Zaky ofm, ex alunno del Seminario ed ora Vicario Apostolico di Alessandria per i fedeli (di tutto l’Egitto) di Rito Latino, ed una breve testimonianza del sottoscritto, ex alunno pure lui, che vi svolse poi in soli sette anni numerosi incarichi dalla docenza alla formazione dei giovani frati a vari compiti amministrativi, ed ora Nunzio Apostolico.
Dalla Curia provinciale
Altri Vescovi Da Gizah sono usciti altri due Vescovi, ambedue defunti, Egidio Sampieri e Marqos Hakim: Egidio Sampieri, nato in Alessandria nel 1928, fu ordinato presbitero nel 1952. Dopo un breve servizio ad Assiut, passò a Kafr El Dawar, a pochi chilometri a sudest di Alessandria, in territorio allora affidato alla Custodia di Terra Santa, e che è oggi una cittadina industriale. Sessant’anni fa non era che un villaggio, ma le industrie tessili attirarono dall’Alto Egitto una forte immigrazione anche da villaggi dove numerose erano e sono le famiglie copte, e P. Egidio vi creò un grande centro francescano con chiesa, scuola maschile, residenza per i frati, residenza per le Religiose, orfanotrofio maschile ed orfanotrofio femminile, circondato da un certo numero di abitazioni cedute a riscatto ai suoi parrocchiani. Nel 1978 fu nominato Vicario Apostolico di Alessandria per i fedeli di Rito Latino e qui si fece promotore di varie opere sociali; mori all’improvviso nel 2000. Marqos Hakim, nato a Minya nel 1930, fu ordinato presbitero nel 1955 e fu per molti anni a Maghagha, al nord di Minya, come zelante parroco e direttore della scuola maschile, oltre che confessore e ricercato punto di riferimento per il clero locale.
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Nel 1982 il Sinodo dei Vescovi della Chiesa Copta Cattolica lo elesse Vescovo di Sohag in Alto Egitto; ritiratosi nel 2003, ritornò a Gizah e qui sorella morte lo colse nel 2014. Auspichiamo al Seminario ulteriori progressi specialmente sul piano spirituale, e attendiamo la celebrazione del Centenario. + Fr. Marco Dino Brogi ofm
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San Romano: scampagnata parrocchiale del 25 aprile
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Dalla Provincia
l 25 aprile, si sa, al di là della festa civile, è anche uno di quei giorni utilizzati da tutti per le “scampagnate”: quando il tempo lo permette (come è successo quest'anno!), dopo giorni e giorni di lavoro, è bello uscire a godersi il sole e l'aria pulita lontani dal solito “tran-tran” quotidiano e dal traffico. Anche per la nostra comunità parrocchiale è stato così: approfittando dell'occasione, abbiamo deciso di organizzare una "scampagnata parrocchiale" in quel di San Vivaldo per vivere una giornata fraterna, per stare insieme bimbi e adulti, per condividere il pranzo e le nostre storie, per conoscerci tutti un pochino meglio. Inoltre una ottantina di persone siamo saliti sul "Sacro Monte" dove i frati del luogo ci hanno messo a disposizione un grande refettorio, una cucina ed alcune stanze. Ad accompagnarci, il Parroco padre Valentino, il Guardiano della Comunità Francescana di San Romano padre Francesco, padre Federico e la giovanissima Suor Emanuela, della Congregazione delle Suore Francescane dell'Immacolata presenti in parrocchia. Nella mattinata bel momento di relax con i bimbi a giocare sull'erba e i grandi a
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"fraternizzare" tra loro. Bisogna dire che alcune persone che solitamente offrono il loro servizio in parrocchia, hanno "sacrificato" il giorno di festa per preparare il pranzo per tutti: eravamo davvero tanti e cucinare per tutti è stata un’impresa! E' stato veramente un bell'esempio di servizio e dire semplicemente “grazie” è davvero riduttivo! Ottimo pranzo, preparato proprio con il cuore! Dopo pranzo poi i nostri padri ci hanno accompagnato per una visita guidata. San Vivaldo, situato tra le verdi colline nel comune di Montaione, ha delle origini molto antiche che risalgono al 1300, allorquando il luogo fu scelto dal Beato Vivaldo, un terziario Francescano originario di San Gimignano, per trascorrervi una vita di penitenza e digiuno. Il "Sacro Monte" di San Vivaldo è uno dei "sacri monti" diffusi nel nord Italia che vennero costruiti tra il 1500 e il 1600 il cui scopo era quello di offrire alla gente la possibilità di fare un pellegrinaggio senza andare in Terra Santa che in quel periodo era caduta sotto il dominio dei turchi. L'ideazione del Sacro Monte è dovuta ai frati Francescani, che in quel tempo erano soliti fare molti pellegrinaggi in Terra Santa, i quali costruirono prima il convento e poi circa 25 cappelle che riproducevano la topografia e i luoghi santi di Gerusalemme. Da qui il nome attribuito a San Vival-
la vera vita oppure tutti quei “mercenari”, quei falsi idoli (anche quelli che abbiamo dentro di noi) che invece ci porteranno irrimediabilmente alla “morte”? Anche per noi, Comunità parrocchiale è importante conoscere ed amare per prima cosa il Signore per poi conoscersi ed amarsi gli uni con gli altri. Dio non ci ha salvati per noi stessi, ma per vivere in comunione gli uni gli altri. Perciò momenti come la giornata vissuta insieme sono sempre tempi importanti per crescere nella conoscenza e nell'amore reciproco. Nel tempo di oggi dove viene propagandata l'autosufficienza, il valore della Comunità Parrocchiale è più che mai importante. "La parrocchia - scrive in un documento S. Giovanni Paolo II non è principalmente una struttura, un territorio, un edificio, è piuttosto “la famiglia di Dio, come una fraternità animata dallo spirito d'unità è una casa di famiglia, fraterna ed accogliente, è la casa aperta a tutti e al servizio di tutti, o, come amava dire il papa Giovanni XXIII, la fontana del villaggio, alla quale tutti ricorrono per la loro sete". Non è dunque un paese o la chiesa in muratura, ma una vita che trabocca, una convivenza spirituale da costruire giorno per giorno. Di sicuro non è cosa facile, ma Jean Vanier, filosofo canadese dice: “Nelle comunità cristiane Dio sembra compiacersi di chiamare insieme delle persone umanamente molto diverse. Non erano forse profondamente diversi tra loro i discepoli di Gesù? Non avrebbero mai camminato insieme se il Maestro non li avesse chiamati! Non bisogna cercare la comunità ideale. Si tratta di amare quelli che Dio ci ha messo accanto oggi. Avremmo voluto forse delle persone diverse, più allegre o magari più intelligenti. Ma sono loro che Dio ci ha dato, che ha scelto per noi. E' con loro che
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do della “Gerusalemme di Toscana”. I frati scelsero il luogo con estrema accuratezza, adottando l'orientamento astronomico di Gerusalemme e non quello locale: venne individuata ad est del Convento una valle boscosa che rassomigliava alla valle di Giosafat, più a Sud un rilievo era ideale a rappresentare il Monte degli Ulivi, a Nord, un ripiano naturale poteva rappresentare la spianata del tempio, mentre poco più in là, una collinetta, veniva a formare il Monte del Calvario. Le Cappelle del Sacro Monte di San Vivaldo risalgono agli inizi del 1500 e al loro interno troviamo dei gruppi statuari di terracotta, realizzati dalle botteghe di vari artigiani, che rappresentano gli episodi della vita oltre che della Passione di Gesù Cristo. Visitando le varie cappelle e' realmente come fare un piccolo viaggio nella terra del Signore e rivivere i momenti piu importanti della Sua vita, nei quali Egli ha realizzato la nostra salvezza. Al termine della “visita” e al termine poi della giornata abbiamo celebrato tutti insieme la Santa Messa nella Chiesa del Convento: la liturgia era quella prefestiva e nel Vangelo Gesù si presentava come il Buon Pastore, quello che dona la vita per le proprie pecore, che gli sono state affidate e che Egli ama. Nella omelia padre Valentino ci ha detto che Gesù rivolge a tutti noi la domanda: chi vogliamo seguire? Lui, il Buon Pastore che attraverso il suo Sacrificio ci ha donato
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dobbiamo creare l'unità e vivere l'alleanza [...] La vita, in una comunità, può diventare una vera scuola in cui si cresce nell'amore; è la rivelazione della diversità, anche di quella che ci dà fastidio e ci fa male; è la rivelazione delle ferite e delle tenebre che ci sono dentro di noi, della trave che c'è nei nostri occhi, della nostra capacità di giudicare e di rifiutare gli altri, delle difficoltà che abbiamo ad ascoltarli e ad accettarli. Queste difficoltà possono condurre a tenersi alla larga dalla comunità, a prendere le distanze da quelli che danno fastidio, a chiudersi in se stessi rifiutando la comunicazione ad accusare e a condannare gli altri; ma possono anche condurre a lavorare su se stessi per combattere i propri egoismi e il proprio bisogno di essere al centro di tutto, per imparare a meglio accogliere, comprendere e servire gli altri. Così la vita in comune diventa una scuola di amore e una fonte di guarigione. L'unione di una vera comunità viene dall'interno, dalla vita comune e dalla fiducia reciproca; non è
imposta dall'esterno, dalla paura. Deriva dal fatto che ciascuno è rispettato e trova il suo posto: non c'è più rivalità. Unita da una forza spirituale, questa comunità è un punto di riferimento ed è aperta agli altri; non è elitista o gelosa del proprio potere. Desidera semplicemente svolgere la pro-
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pria missione insieme ad altre comunità, per essere un fattore di pace in un mondo diviso". E in questo mondo così diviso, c'è davvero bisogno di riscoprirsi insieme.
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