Il canto fantasma

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Scritto da Livia Rocchi Illustrato da Caterina Giorgetti Prima edizione: novembre 2012 ISBN 978-88-905878-4-9 Š 2012 Camelozampa Tutti i diritti riservati thetalentangels.com @Talent_Angels www.facebook.com/TalentAngelsSeries

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Explore. Dream. Discover. Mark Twain





Capitolo 1- Si decolla! «Tanto per cominciare, Klay Willams è morto. Se l’hai visto, era un fantasma, non c’è dubbio. Il suo nome è nel registro del cimitero, con tanto di firma del prete e timbro delle pompe funebri! Morto. Fatto secco come… come un chiodo!» «Ma…» «Credimi Padma! C’erano tanti di quei nomi illustri che l’album delle presenze sembrava una collezione di autografi: si potrebbe venderlo a peso d’oro». «Mamma!» «Scusa tesoro, ma un funerale pieno di celebrità rifatte diventa così finto che non si può proprio prendere sul serio. Pensa

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che quella sciocchina di Winona Whisper ha messo i cuoricini sulle “i” e ha scritto “condollianze”!» «Mamma, è impossibile! Klay è vivo!» «Mi dispiace piccola, lo so che ci tenevi tanto, ma devi accettarlo: Klay Williams è morto. E lo show Talent Angels è finito… finito… ahi ahi ahi…» «Ahi Padma, hai finito di stritolarmi le dita?» Mi sveglio a bordo di un aereo che sfreccia sopra l’Oceano Atlantico. Accanto a me c’è Tess, la mia compagna di stanza, che mi ha offerto la sua mano da stringere durante il volo. Sa quanto detesti trovarmi tra le nuvole. Cioè, mi piace starci, ma solo con la testa, perché sognare è il mio sport preferito. Sarà per questo che mi sono appisolata e ho fatto di nuovo quell’incubo?

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Mi perseguitava anche durante i provini, quelli del talent show più fantasmagorico della storia: Talent Angels - Il mondo ai tuoi piedi. È uno spettacolo eccezionale, un evento mai visto prima. Viene trasmesso dalla MJC, il network televisivo più seguito del pianeta! Noi partecipanti proveniamo da tutti e cinque i continenti. Siamo attori, cantanti, ballerini e musicisti giovanissimi. Dicono che il vincitore diventerà la star più famosa di tutti i tempi. Quello che dico io, invece, è: “Ma chi me l’ha fatto fare?” «Ancora nervosa?» si informa Tess. «Lo sai che la fase più pericolosa del volo è il decollo, vero? Be’, è terminato. Non hai sentito il comandante che diceva di slacciare le cinture?». «Uhm, no. Si offenderà se le tengo chiuse fino all’atterraggio?» «Ma il volo da New York a Londra dura quasi otto ore! Come fai se devi andare in

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bagno? Coraggio, slaccia! E stai tranquilla: presto caleremo all’aeroporto di Heathrow, infallibili come il falco aquila. Intanto ascoltiamo una canzone di Winona Whisper? Ti rilasserà». «Mi piacerebbe ma…» Senza darmi il tempo di protestare, Tess mi infila nell’orecchio uno degli auricolari collegato al suo vecchio lettore CD. Quando è arrivata a New York il primo giorno delle prove, con quel coso rotondo e scassato (lo sportellino delle pile è attaccato con lo scotch) molti ragazzi ridevano di lei. Poi, però, ci hanno detto che avremmo dovuto consegnare tutti i computer, i cellulari e ogni strumento in grado di farci comunicare con il mondo esterno. Il regolamento ci consente di chiamare solo le nostre famiglie, e solo dai telefoni controllati dalla produzione perché non vogliono che i segreti del programma arrivino ai giornalisti

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(ed è comprensibile, perché qui succedono cose pazzesche). Così ho dovuto separarmi dal mio telefono dove avevo memorizzato un sacco di brani musicali per tirarmi su di morale nei momenti di nostalgia. Tess invece ha avuto la sua rivincita, perché le hanno lasciato il lettore CD e adesso è l’unica che può ascoltare un po’ di musica quando le pare. Però è generosissima e se mi vede giù di corda non esita un istante a prestarmi il suo trabiccolo (lo chiama così). Da quando la conosco abbiamo condiviso un sacco di cose, alcune persino più emozionanti delle canzoni! Ci siamo incontrate il giorno in cui sono iniziate le prove dello show, in una stanza dell’Endeavour, l’albergo di New York in cui erano stati riuniti tutti i concorrenti.

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«Piacere, Theresa Elisabeth Boyle, ma tutti mi chiamano Tess. Sono una musicista, e tu?» «Io sono Padma Bhagwati Ramani, cantante. Lieta di conoscerti». Tess viene dal Sudafrica. Ha la pelle scura, l’aria fiera ereditata dai sui genitori che appartengono a due tribù con radici molto antiche e “tradizioni molto particolari”, come dice lei alzando gli occhi al cielo. Da loro ha preso anche una folta chioma di capelli neri e crespi che non le piacciono per niente. Infatti li stira, bruciacchiandoli il più delle volte. Anche se spesso sembra contenta di essere qui senza la sua famiglia, nel suo sguardo vedo una traccia di nostalgia. Forse vuol sembrare più forte di com’è. Quella forte davvero è Toms Bent. È una cantante come me. Ha la lingua tagliente, la battuta pronta e un vero talento nell’in

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ventare soprannomi. Lei si è guadagnata quello di Cenebrontola. Gliel’ha dato Leo, il ragazzo più affascinante dello show (dopo Klay Williams). Con Toms è impossibile non ridere: ha un carattere scanzonato e burrascoso che poco si adatta alle sue nobili origini. Perché la spumeggiante Toms è imparentata con le famiglie reali più in vista d’Europa (e col fratello più bello del mondo, secondo Tess). È stata lei a presentarmi Emily Austen, detta Emy, un’attrice che viene dalla Nuova Zelanda. Quando l’ho vista per la prima volta sono rimasta colpita dai suoi capelli viola e azzurri. Adesso sono rossi e verdi con qualche ciocca giallo oro. Ha detto che ha scelto colori natalizi per sentirsi in tema con la puntata speciale, che matta! Però sotto la tinta strana c’è un cervello di prim’ordine e tanta passione per i libri, soprattutto gialli. In più è un vero asso in

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geografia: sa persino che esiste il Bhutan, il Paese in cui sono nata. Non è da tutti! Ne sta parlando proprio adesso con Toms, che racconta: «Il re del Bhutan è molto affascinante. Quando è stato incoronato aveva solo ventisei anni ed era il sovrano più giovane del mondo! È stato lui, Padma, a decidere che il suo regno deve essere coperto per almeno due terzi da foreste?» Tess non mi dà il tempo di rispondere ed esclama: «FANTASTICO! Voi sì che rispettate la natura! Se ti ospito a casa mia a Johannesburg per le vacanze, poi posso venire a trovarti a Thimphu, Padma? Eh?» Prima che io riesca ad aprir bocca, una voce con leggero accento francese esclama: «Ormai sono così abituata a stare con voi che se ci mandassero in vacanza ognuna

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chez soi, cioè… a casa sua, mi sentirei tutta scombussolata!» A pronunciare questa frase è Julie Endale, ballerina canadese di una bellezza mozzafiato e abilissima contorsionista. Infatti è aggrovigliata a testa in giù, con i piedi avvolti in calzini arancione e fucsia infilati tra le braccia incrociate. Chissà cosa vuol dire per lei “essere scombussolata”. Le adoro, tutte e quattro. Con loro mi sento a mio agio anche nelle situazioni che una volta mi avrebbero paralizzata, tipo quando i giornalisti insistono per intervistarci. Sì, perché ci siamo fatte notare parecchio durante la prima puntata dello spettacolo! Abbiamo sventato un sabotaggio e scoperto la causa di vari incidenti accaduti durante le prove. Da quel momento siamo diventate le concorrenti più famose dello show e ormai in molti

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ci chiamano The Talent Angels (anche se noi preferiamo Squinz). Tuttavia, proprio a causa di quello che abbiamo scoperto, le puntate sono state sospese. Abbiamo temuto che lo spettacolo non sarebbe più ricominciato, ma pochi giorni fa è arrivata la comunicazione che tanto aspettavamo: «Talent Angels è pronto a ripartire!» L’ha annunciato Klay Williams in persona dopo averci riuniti tutti nella grande sala da pranzo dell’Endeavour. Sì, perché come conduttore abbiamo l’attore-cantanteballerino più bello e bravo del mondo! «Il nostro un nuovo produttore, Jacob Marley, ha avuto un’idea geniale! La prossima puntata sarà uno speciale natalizio e verrà trasmessa da uno dei luoghi più eccezionali di Londra! Presto saprete qual è». Ora Klay è qui, nel nostro stesso aereo, seduto in una delle prime file. Accanto

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a lui c’è Ingrid Ekberg, la coreografa. La chiamiamo la Vedova Nera perché sospettiamo che stia tramando qualcosa alle spalle di Klay. Una volta erano fidanzati e pare che lei non abbia digerito di essere stata mollata. Quella donna magra, fredda e sempre vestita di scuro mi fa più paura di mille voli in mezzo a una tormenta. Chiudo gli occhi e afferro la cintura con la mano libera da quella di Tess. La voce di Winona Whisper che esce dall’auricolare di Tess si abbassa. Sembra sempre più debole, come una sfumatura che sbiadisce e pian piano cambia colore, poi si fa più intensa, ma sembra un colore diverso. Senza che me ne accorga la musica diventa l’eco di un ricordo in cui mia madre insiste:: «…Klay Willams è morto. Se l’hai visto, hai visto un fantasma, non c’è dubbio».

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Tess caccia via l’eco di quel sogno chiedendomi: «Ci ripensi mai ai provini?» «Altroché!» le rispondo. E inizio a raccontare…


«Quante emozioni nella testa quel giorno! Poter entrare in uno show così importante mi elettrizzava, ma se mi avessero presa sarei stata per tanto tempo lontana dai miei genitori…» «Ah ah ah! Per me è quello il bello! Oltre al fatto di poter conoscere posti diversi da quello in cui sono cresciuta. Sono stati geniali a decidere che le puntate di Talent Angels devono svolgersi ognuna in una città diversa del mondo!» «Forse. Ma io ho cambiato tante città per seguire i miei genitori nel loro lavoro e quel giorno pensavo solo alla nostalgia che avrei provato se avessi dovuto lasciarli. Nemmeno la bellezza e il caos di Mumbai

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riuscivano a distrarmi. Poi mamma e io ci siamo fermate a un semaforo... sai, prima di arrivare in India non ne avevo mai visto uno». «Davvero?» «A Thimpu, la città in cui sono nata, non esistono. Mio nonno mi ha raccontato che, quando hanno provato a installarli, i cittadini si sono ribellati. Hanno preteso che un lavoro importante e delicato come dirigere il traffico fosse affidato a persone in carne e ossa, non a un palo metallico con delle lampadine. Così, ancora oggi, il flusso delle auto viene regolato solo da vigili che indossano guanti bianchi ed eseguono ampi gesti per ordinare ai conducenti di fermarsi o ripartire. Quando avevo quattro anni… mpf…» «Cos’hai combinato?» «Stavamo tornando da una delle mie prime lezioni di danza, quando ho visto uno

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di questi signori dentro una piccola costruzione colorata e piena di decorazioni che sembrava un teatrino in miniatura! Visto come muoveva le braccia ho creduto che stesse provando i port de bras che mi insegnavano a danza. Sono corsa in mezzo alla strada sgusciando tra le automobili, mi sono piazzata accanto a lui e ho iniziato a correggerlo come faceva la mia maestra: “Ruota la testa, giù le spalle, fermo il bacino…”. La sua faccia è passata dal rosso al verdognolo come un semaforo vero» «Ah ah ah! Immagino! E gli automobilisti?» «Sghignazzavano come matti. Si è formata una coda… Quando mamma è riuscita a raggiungermi, era così imbarazzata che non poteva spiccicare mezza parola per scusarsi. Secondo me le veniva da ridere. Per fortuna è venuta la ridarella anche al vigile e alla fine ci siamo sbellicati tutti

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insieme. Ci ha salutate con una pirouette tutta storta dicendomi: “Sei un portento! Farai strada nel mondo dello spettacolo!”» «Più che un vigile era un veggente allora! Ma non mi hai ancora detto del tuo provino». «Be’, all’inizio ero solo confusa. Quando mamma mi ha stritolato nel suo abbraccio portafortuna prima di entrare negli studi della MJC, pensavo solo a quanto mi sarebbe mancata. Per non parlare di mio fratello…» «Baahir? Quello che ti ha insegnato tutto sulle stelle e le leggende da cui provengono i loro nomi?» «Già. Lui odia il mondo dello spettacolo, è per quello che fa l’astrofisico, per “studiare le stelle vere” dice». «Dev’essere molto simpatico!» «Già. L’esatto contrario della prima persona che ho incontrato mentre ero in fila per registrami al provino.

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Mentre parlo con Tess mi sembra di risentirla che mi apostrofa con un secco: “Vai avanti o no?!” Quella voce scortese mi aveva colpito come uno schiaffo. Voltandomi ho incrociato gli occhi a mandorla scuri e impazienti di una ragazza con due codini neri e tante ciocche bionde che le spuntavano dalla testa formando una lunga cresta disordinata. Indossava grandi orecchini a forma di stella. «Che carini! Dove li hai presi?» ho chiesto per sciogliere la tensione, ma lei ha sibilato: «Lo so chi sei, ho riconosciuto tua madre. Ma non avrai il mio posto, Padma Ramani. Sei figlia d’arte e finora non ti hanno mai scartato a un provino, ma cerca di non presentarti per la categoria danza, altrimenti sai com’è: c’è una prima volta per tutto».

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Probabilmente era nervosa quanto me, così ho detto con un sorriso: «Mi presento come cantante e sento che mi porterà fortuna. In bocca al lupo anche a te».

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«Ti sei fatta portare come se avessi sei anni» ha continuato, «non è ridicolo visto che ne hai quattordici? Solo i poppanti si fanno accompagnare ai provini!». «Non credo, io accompagno sempre mia mamma ai suoi». Ci è rimasta malissimo. «Mi chiamo Miku Okuni» ha detto cambiando discorso, «e sarò la vincitrice di Talent Angels, che ti piaccia o no!» Poi si è allontanata camminando a piccoli passi svelti che le facevano dondolare le code. Per un attimo ho invidiato la sua sicurezza. Ho partecipato a centinaia di provini, ma non avevo mai visto prima tante persone lottare per così pochi posti. Mentre aspettavo, ho ascoltato gli altri cantare: c’erano voci interessanti, ma moltissimi concorrenti sono stati scartati in fretta, a volte interrompendoli nel bel mezzo

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della canzone. Molti ragazzi cercavano di eseguire brani con note esageratamente acute, ma il risultato non era dei migliori. Uno degli insegnanti si è alzato sbraitando: «Se cercate di far colpo su di noi arrampicandovi sul pentagramma, vuol dire che non sapete la differenza tra un cantante e una scimmia. A casa!» Per fortuna avevo scelto una canzone abbastanza facile e sono riuscita a passare la prima scrematura. Ma la tremarella provocata dai professori era niente in confronto agli istanti di puro terrore che stavano per arrivare. I ragazzi “scartati” stavano ancora brontolando per l’esclusione, quando le luci e i riflettori si sono spenti all’improvviso. «Chi è stato?», «Cosa succede?», «Aiuto!» si sentiva gridare da ogni angolo dello studio. Mentre le voci si spegnevano nel buio, una sembrava aumentare di volume

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come per inghiottire le altre. Era una cantilena limpida e dolce, ma allo stesso tempo inquietante:

Fantasma fantasma Spettacolo infestato Io sono un ectoplasma che giorno sfortunato! Una ragazza seduta accanto a me ha iniziato a tremare quando è apparsa una luce biancastra che sembrava nebbia scintillante. La voce ha ricominciato con la stessa nenia, poi si è interrotta lanciando un urlo raccapricciante. I riflettori si sono riaccesi abbagliandoci, mentre lo studio era immerso in un silenzio di tomba. Anche gli insegnanti sembravano atterriti, soprattutto una signora cicciottella dall’aria simpatica che ci avevano presentato come l’insegnante di danza. Il produttore, in

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piedi con la bocca spalancata, ha preso un fazzoletto giallo limone dal taschino della giacca rosso ciliegia. Si è asciugato un rivolo di sudore lungo la tempia poi ha balbettato: «I-i pro-provini r-ricominciano domani alle dieci in p-p-punto». Rivivere questo episodio con Tess mi fa rivivere la stessa inquietudine che ho provato quel giorno. Meno male che Klay Williams si alza in piedi interrompendo il flusso dei ricordi. La sua voce è come il profumo di una torta che esce dal forno e ti avvolge nella dolcezza e nel tepore. «Grandi notizie dalla produzione!» annuncia. «I giornali hanno parlato moltissimo dello show e la curiosità è alle stelle in tutto il mondo». «Lo dici per tranquillizzarci?»

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Come al solito Leo non riesce a stare zitto. Toms alza gli occhi al cielo brontolando: «Possiamo buttarlo fuori dal finestrino?» Leo ha una cotta per Toms fin dai provini, ma lei è l’unica ragazza che non lo sopporta. «Sii buona» provo a difenderlo, «le sue battute mi tranquillizzano anche quando sto per darmela a gambe dalla fifa». «Lo perdono solo perché siamo a bordo di un aereo. Non voglio vederti correre fuori dall’oblò!» Klay riprende la parola: «Mi hanno confermato che le prove, le lezioni e persino la diretta della puntata natalizia si terranno in un set davvero speciale. Siamo riusciti ad aggiudicarci un sito storico che è stato inserito tra i Patrimoni dell’Umanità: la Torre di Londra!» Rimaniamo tutti a bocca aperta tranne Miku Okuni che obietta: «Ci faranno stare pigiati in un torre?».

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Emy ridacchia poi le spiega: «La Torre di Londra è una fortezza medievale composta da tanti edifici, palazzi, musei… vedrai che staremo così larghi da non doverci nemmeno incontrare. Con un po’ di fortuna». Klay annuisce con un sorriso e si risiede, mentre Miku sibila: «Sarà, ma per me l’idea della torre è stupida. Non viviamo nelle favole». Si volta verso di me e aggiunge: «Non tutti almeno». Tess mi toglie l’auricolare per bisbigliare: «Ti odia, è ufficiale! Se potesse trasformarti in una mosca e spiaccicarti, lo farebbe! Ma perché?» «Credo sia per Kim…» rispondo.

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