News CCIB 03.12.2018

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03-12-2018 ENERGIA Il gasdotto Turkish Stream arriva in Bulgaria La seconda linea del gasdotto Turkish Stream arriva in Bulgaria per proseguire verso la Serbia. Lo ha dichiarato ufficialmente il ministro dell'Energia Temenuzhka Petkova. Nei giorni scorsi il quotidiano russo Kommersant aveva anticipato la notizia, secondo cui le tubazioni della seconda linea del gasdotto Turkish Stream attraverserebbero Bulgaria, Serbia, Ungheria e Slovacchia per portare il gas naturale russo nell'Europa orientale e centrale bypassando l'Ucraina, ma le autorità bulgare non l'avevano confermata. Il parlamento di Sofia, intanto, ha dato il via libera per il lancio, da parte della società energetica statale Bulgartransgaz, di una gara finalizzata per la costruzione di 484 chilometri di tubazioni che porteranno il gas russo dal Turkish Stream verso la Serbia attraverso la Bulgaria. Il progetto, nella sezione bulgara, avrà un costo di circa 1,2 miliardi di euro. Le forniture di gas russo in Bulgaria e Serbia sarebbero previste per il 2020, in Ungheria nel 2021, e in Slovacchia nella seconda metà del 2022. UCRAINA Rumen Radev, evitare la militarizzazione del Mar Nero Nel Mar Nero bisogna evitare una militarizzazione. Lo sostiene il presidente Rumen Radev parlando delle tensioni tra Ucraina e Russia riguardo la situazione nel Mar d'Azov dopo l'incidente nello stretto di Kerch. “C'è un rischio reale che il conflitto tra Russia e Ucraina possa subire un'escalation ma l'Europa dovrebbe con tutti i mezzi evitare di rimanere ostaggio della politica interna e delle ambizioni ucraine”, ha dichiarato Radev. Secondo il capo dello Stato, non è nell'interesse della Bulgaria “militarizzare il Mar Nero”, ed è auspicabile che “il conflitto finisca il prima possibile”. Il Consiglio di sicurezza del governo, presieduto dal premier Boyko Borissov, aveva adottato prima una posizione sulle recenti tensioni nel Mar Nero tra Russia e Ucraina. Una nota dell'esecutivo informa che “la pericolosa escalation” nel Mar d'Azov degli ultimi giorni è causata da “azioni inammissibili” da parte russa. CARBONE Rumen Radev, non sosterrò l’interruzione dell’estrazione di carbone Il presidente Rumen Radev non sosterrà qualsiasi richiesta di interrompere ogni attività di estrazione del carbone in Bulgaria. Lo ha dichiarato durante una riunione con i vertici dei principali sindacati bulgari Knsb e Podkrepa, rispettivamente Plamen Dimitrov e Dimitar Manolov, e rappresentanti dei sindacati delle miniere di carbone.


Radev ha definito l'estrazione di carbone un settore importante in cui sono impiegati migliaia di minatori che lavorano in condizioni difficili, sostenendo l’economia del paese e contribuendo al fabbisogno di energia. Le centrali elettriche a carbone in Bulgaria forniscono circa il 45 per cento dell'elettricità del paese. ELEZIONI Il difensore civico Maya Manolova fra i possibili candidati alle municipali di Sofia Il difensore civico, Maya Manolova, è una delle personalità che il Partito socialista bulgaro (Bsp) potrebbe candidare alle prossime elezioni per il sindaco di Sofia. Lo ha annunciato il presidente della sezione del Bsp di Sofia, Kaloyan Pargov. Tra gli altri nomi papabili Elena Yonceva e Gheorghi Svilenski. Il candidato socialista per le comunali di Sofia sarà annunciato dopo le elezioni per il Parlamento europeo attese in primavera, i cui risultati influenzeranno la decisione sulla candidatura. APICOLTURA Forte calo della produzione di miele nel 2018 La produzione di miele in Bulgaria è calata del 60% in media nel 2018 rispetto all’anno precedente. Lo ha annunciato il presidente della Federazione degli apicoltori bulgari, Nikolay Kumenov. A causa del crollo della produzione, l'export sarà di 7-8 mila tonnellate, invece delle 12-15mila registrate negli anni precedenti, ha aggiunto Kumenov. Gli apicoltori bulgari hanno richiesto aiuti allo Stato, chiedendo 60 euro per alveare, la criminalizzazione dell'uso non regolato di pesticidi e monitoraggio sulle importazioni illegali di pesticidi vietati in Bulgaria. Fra le possibili cause del calo della produzione, ha illustrato Kumenov, sono le precipitazioni piovose più massicce durante l'anno. Secondo stime di Bruxelles, l'Ue è il secondo maggior produttore di miele al mondo dopo la Cina.


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