News CCIB 05.06.2019

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05-06-2019 GIUSTIZIA Rumen Radev segnala alla Corte costituzionale gli emendamenti alla legge sulle proprietà Il presidente Rumen Radev ha segnalato alla Corte costituzionale gli emendamenti approvati dal Parlamento alla legge sulle proprietà dello Stato. Secondo quanto riferito dalla segreteria della presidenza di Sofia, Radev ha così confermato il suo veto agli emendamenti. Il 15 maggio, il Parlamento ha approvato in modo definitivo le revisioni alla legge sulla proprietà statale che semplifica la procedura per l'espropriazione di beni immobili per esigenze statali e la designazione di zone industriali o parchi tecnologici con le infrastrutture necessarie per attrarre investimenti come “opere nazionali”. Il presidente ha affermato di sostenere con fermezza lo scopo principale degli emendamenti - ottimizzare e accelerare il processo di costruzione di importanti siti nazionali - e ha accolto favorevolmente i cambiamenti per promuovere gli investimenti nel settore industriale, ma nonostante ciò ha posto nei giorni scorsi il veto alle disposizioni, ritenendo che non vi sia equilibrio tra l'interesse pubblico e la proprietà privata protetta dalla Costituzione, e che vi sia il rischio di ritardare importanti progetti infrastrutturali invece di accelerarli. Il presidente si è inoltre opposto all’introduzione di una restrizione sull'importo di una garanzia finanziaria stabilita dal tribunale, che è un terzo del risarcimento secondo la legge. Il parlamento bulgaro ha respinto all’unanimità lo scorso 29 maggio i veti posti dal presidente Rumen Radev sulla legge sulle proprietà che prevede la possibilità per lo Stato di espropriare beni immobili privati per esigenze di sviluppo industriale. Sono stati 143 i voti a favore dell’adozione degli emendamenti contestati dal capo di Stato. Il Gerb, forza politica di governo del premier Boyko Borissov, insieme ai partner dei Patrioti uniti e del Movimento per i diritti e le libertà hanno dichiarato di non condividere la preoccupazione di Radev. SOFIA PRIDE Il partito nazionalista Vmro è contro il Sofia Pride Il Movimento nazionale bulgaro (Vmro) ha criticato il Sofia Pride, in programma l'8 giugno, sottolineando che la capitale bulgara “non dovrebbe diventare un'arena per la propaganda di genere”. “La nostra nazione si è formata sui valori e sui principi della tradizionale famiglia cristiana e crediamo che un tale evento non debba assolutamente tenersi”, si legge in un comunicato di Vmro. “Una famiglia significa solo una cosa: una madre, un padre e i loro figli. Non esiste una famiglia di coppie dello stesso sesso e non può esserci una tale famiglia. Non c'è alcun cambiamento di genere e non può esserci un tale cambiamento”, si aggiunge nella dichiarazione. Il Sofia Pride è stato organizzato per la prima volta in Bulgaria nel 2008 con il motto “Io e la mia famiglia”.


Gli organizzatori dell'evento scrivono sul loro sito web che l’evento rappresenta “una sfida contro il diffuso odio quotidiano contro la comunità Lgbt”. L'edizione di quest'anno è intitolata “Non dare potere all'odio!”. CINEMA Stallone in Bulgaria, misura i bicipiti col premier Borissov “Sei sempre lo stesso Rambo!”. Con questa parole il premier Boyko Borissov, ha accolto nel palazzo del governo a Sofia il 72/enne Sylvester Stallone. La star del cinema è in Bulgaria per girare scene del nuovo film della serie della popolare saga cinematografica. Prendendo un caffè, e misurandosi a vicenda i bicipiti, i due hanno ricordato il loro primo incontro in Bulgaria di undici anni fa, quando Borissov era sindaco della capitale Sofia. “L'unica cosa che non mi piace in Bulgaria è che fa troppo freddo”, ha detto Stallone rilevando però che “gli addetti bulgari ci mettono pochi giorni per la messinscena del film mentre negli Usa ci metterebbero dei mesi”.


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