News CCIB 07.06.2019

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07-06-2019 BULGARIA-RUSSIA Rumen Radev, l’appartenenza alla Nato non esclude strette relazioni con Mosca La Bulgaria è un membro dell'Unione europea e della Nato, ma questo non esclude lo sviluppo di strette relazioni con la Federazione russa. Lo ha detto il presidente bulgaro, Rumen Radev, durante l'incontro con l'omologo russo Vladimir Putin al Konstantin Palace a San Pietroburgo, in occasione della sua partecipazione al Forum economico internazionale (Spief). Il capo di Stato bulgaro ha preso atto delle buone relazioni bilaterali a livello di governo e parlamento tra i due paesi, nonché nei settori della cultura, della scienza, dell'istruzione e del turismo. “Siamo partner strategici nel settore energetico e abbiamo il potenziale per approfondire questa cooperazione”, ha detto Radev. “Sapete che abbiamo già acquisito due reattori nucleari di produzione russa, il che significa che la Russia ha un posto nella costruzione della futura centrale nucleare, a prescindere da chi vince la gara per investitori strategici”, ha aggiunto il presidente bulgaro in relazione al progetto per la centrale nucleare di Belene. A suo giudizio ci sono le condizioni per aumentare le forniture di gas dalla Russia e il transito attraverso la Bulgaria. “La Bulgaria sta continuando a modernizzare il suo sistema di trasporto del gas con piani per creare un hub di distribuzione del gas e lo scambio di gas. Stiamo anche creando interconnessioni con i nostri vicini. Questo offre nuove opportunità, ulteriori opportunità per le forniture di gas della Russia alla Bulgaria e alle nuove destinazioni in Europa centrale”, ha detto Radev durante i colloqui con Putin. Da parte sua il presidente russo ha dichiarato che tutti gli aspetti delle relazioni tra Russia e Bulgaria stanno cominciando a migliorare. “Le relazioni tra la Russia e la Bulgaria stanno lentamente ripristinando in maniera costante gli scambi”, ha detto Putin. Il presidente ha aggiunto che i due paesi potrebbero fare meglio del 2,8 per cento della crescita degli scambi nel primo trimestre del 2019. “Ma ciò che è veramente positivo è che i rapporti tra i governi e i Parlamenti si sono rinvigoriti; la commissione intergovernativa ha ripreso a lavorare”, ha concluso Putin. SCHENGEN La posizione di Juncker sull'adesione della Bulgaria allo spazio di libera circolazione non è cambiata Il portavoce della Commissione europea Alexander Winterstein ha dichiarato che la posizione del presidente Jean-Claude Juncker sull'adesione di Bulgaria e Romania a Schengen non è cambiata. Così Winterstein ha risposto alla domanda sulla posizione espressa due giorni fa dal ministro degli Esteri olandese Stef Blok durante la sua visita in Bulgaria, secondo il quale per sostenere Sofia a entrare nello spazio Schengen, i Paesi Bassi vogliono assicurarsi che il paese combatte efficacemente la corruzione e la tratta di esseri umani, e procede con le riforme nel sistema giudiziario.


Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha ripetutamente espresso in diverse occasioni il pieno sostegno all'adesione di Bulgaria e Romania a Schengen. ECONOMIA Il PIL per il primo trimestre del 2019 è cresciuto del 3,5% Nel primo trimestre del 2019, il prodotto interno lordo della Bulgaria (Pil) è cresciuto del 3,5%, secondo l'Istituto nazionale di statistica. Il valore aggiunto lordo dell'economia è cresciuto del 3%. Le esportazioni di merci e servizi sono cresciute del 5,1% mentre le importazioni - del 3,9%. Il Pil ammonta a 12.606 milioni di euro, con un valore pro capite di 1.801 euro. La quota relativa del settore agricolo nel valore aggiunto dell'economia rimane ai livelli di rima. L'industria è diminuita dello 0,4%. La quota dei servizi è cresciuta dal 67,9% al 68,3%. Del Pil nel primo trimestre l'83,2% è andato ai consumi e gli investimenti sono stati del 15,4%. COMMERCIO Il fatturato annuo delle merci contraffatte è pari a 414 milioni di euro Le perdite dell’anno scorso dalla contraffazione e dalla pirateria delle merci in Bulgaria ammontavano a 414 milioni di euro. Si tratta del 15,5% delle vendite in undici settori, afferma l’Ufficio europeo per la proprietà intellettuale (Euipo). Il giro d'affari criminale priva l'economia bulgara di 17.851 posti di lavoro. Le più colpite sono le vendite di medicinali, abbigliamento, bevande alcoliche e cosmetici. Più di 100 milioni di euro è il fatturato annuale di vestiti e scarpe con marchio contraffatto sul mercato bulgaro. Il profitto derivante da merci contraffatte e usurpative è superiore a quello del traffico di droga. Lo sviluppo della tecnologia facilita la diffusione delle contraffazioni e amplia la loro gamma. La maggior parte delle contraffazioni proviene da Cina, India, Turchia, Tailandia, Malesia e Pakistan. Arrivano nell'Ue attraverso Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, Singapore, Marocco e Albania.


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