09-01-2019 PROTESTA Manifestazione a Bruxelles contro le nuove norme UE per gli autotrasportatori Il governo di Sofia appoggia pienamente le proteste degli autotrasportatori bulgari contro le nuove regole comunitarie del cosiddetto primo pacchetto europeo sulla mobilità per i trasporti internazionali che mira a migliorare le condizioni di lavoro dei camionisti ed eliminare il dumping tra i 28. Le nuove norme, proposte dal presidente francese Emmanuel Macron e appoggiate dai paesi occidentali dell'UE, dovrebbero essere votate dalla commissione Trasporti e Turismo del Parlamento europeo domani a Bruxelles. La questione è stata al centro di un colloquio a Sofia tra il premier Boyko Borissov e il ministro dei Trasporti Rossen Zhelyazkov. I due hanno discusso della imminente protesta di piazza degli autotrasportatori bulgari a Bruxelles, prevista per domani contro la nuova normativa, sottolineando la piena solidarietà dell'esecutivo. Zhelyazkov ha rilevato che “Sofia è solidale con l'azione di protesta” a cui dovrebbero partecipare anche autotrasportatori di Romania, Polonia, Ungheria, Lituania, Lettonia e Irlanda. “Le restrizioni imposte dal pacchetto sulla mobilità saranno molto frustranti per l'attività di trasporto dei paesi alla periferia dell'UE e praticamente li escluderà dal mercato”, ha detto Zhelyazkov. Secondo il premier Borissov, “se il pacchetto sulla mobilità verrà adottato senza accettare ulteriori emendamenti, la Bulgaria e gli altri paesi dell'Europa orientale perderanno una grande fetta del loro potenziale economico e del loro Pil”. “I nostri autotrasportatori saranno costretti a trasferire la loro attività altrove, e questo è inaccettabile per l'economia del paese”, ha aggiunto Borissov. "Non è escluso che si arrivi alla Corte europea, dal momento che si vuole, tra l'altro, introdurre l'obbligo per i camionisti di ritornare nel loro paese almeno una volta ogni quattro settimane, cosa in netta contraddizione con i fondamentali diritti e libertà nell'UE - la libera circolazione di persone, merci e capitali”, aveva commentato il mese scorso l'eurodeputato bulgaro Andrey Novakov definendo le nuove regole “sproporzionate” e “discriminatorie”. Tra le nuove regole per i trasporti internazionali vi è anche il divieto per i camionisti di riposare nella cabina del camion, nonché l'obbligo di una pausa di almeno cinque giorni tra un cabotaggio stradale e l'altro. Il 65% dei bulgari sostiene la protesta dei camionisti Quasi il 65% dei bulgari sostiene l’imminente protesta dei camionisti bulgari contro il cosiddetto ‘pacchetto-mobilità’ UE, relativo al settore del trasporto su gomma nell'Unione europea. Secondo un sondaggio dell'agenzia Exacta Research Group, il 64,6% degli intervistati ha precisato di sostenere le manifestazioni contro i nuovi requisiti per il trasporto internazionale in discussione a Bruxelles, il 7,9% ha risposto di essere contrario alle proteste, mentre un 27,6% non ha una opinione in merito.
BULGARIA-LIBIA Rossen Zhelyazkov, la disputa sulla nave Badr è un contenzioso privato La disputa sulla nave da cisterna libica Badr trattenuta dalle autorità bulgare al porto di Burgas è un “contenzioso privato” che ha acquisito “sfumature diplomatiche” su cui è opportuno discutere. Lo ha dichiarato il ministro dei Trasporti bulgaro, Rossen Zhelyazkov, in un’intervista alla televisione nazionale bulgara Bnt. La nave Badr è stata ferma un anno e mezzo nel porto bulgaro di Burgas per un caso di risarcimento contro la Libia, presentato dalla società bulgara di trivellazione, Bulgargheomin, che vanterebbe crediti a partire dal 1989 dal paese nord africano. Zhelyazkov ha rilevato che i crediti della compagnia bulgara sono in fondo a tutta la questione e che sono stati riconosciuti dalle autorità giudiziarie libiche. La società, ha ricordato il ministro, ha registrato negli ultimi anni una serie di difficoltà economiche tra cui l’insolvenza. Alla fine, la compagnia bulgara ha esercitato un'ipoteca sulle navi, ha rilevato Zhelyazkov, aggiungendo che la Badr ora è sotto bandiera panamense. Lo scorso 21 dicembre rappresentanti ufficiali della polizia di frontiera e dell'amministrazione marittima di Burgas hanno sostituito l’equipaggio e la bandiera. Le autorità marittime libiche, da parte loro, hanno emesso l'ordine di trattenere qualsiasi nave battente bandiera bulgara o registrata in Bulgaria. Secondo i media di Sofia, l’ordine è stato inviato a tutti i porti commerciali, industriali e petroliferi della Libia e si tratterebbe di misure reciproche in risposta alle azioni intraprese dalle autorità bulgare contro la nave da cisterna libica Badr. La Libia afferma che la nave è stata sequestrata in modo piratesco, usando documenti falsi. La rimozione forzata della bandiera libica è vista come una violazione della sovranità nazionale, motivo per cui Tripoli prevede di denunciare quanto sarebbe avvenuto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. ECONOMIA La Bers concede un prestito di 25 milioni di euro alla Sofia Med La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) ha concesso un prestito di 25 milioni di euro al produttore bulgaro di rame Sofia Med, filiale della greca Elvalhalcor. Lo ha riferito la Bers secondo quanto riportato dal quotidiano di Atene Kathimerini. Diverse banche stanno estendendo il finanziamento parallelo come parte di un pacchetto di finanziamento congiunto a lungo termine di 85 milioni di euro che aiuterà Sofia Med a creare una nuova unità di ricerca e sviluppo per nuovi prodotti.