12.01.2016 POLITICA Il Blocco riformista dichiara il suo sostegno al Governo Borissov Tutti i Ministri e i tredici deputati dei partiti che costituiscono il Blocco riformista (RB), partner di coalizione del partito di maggioranza GERB, hanno firmato una dichiarazione a sostegno del Governo del Premier Boyko Borissov. Lo ha annunciato il Vice Primo ministro e uno dei leader del Blocco, Meglena Kuneva, Presidente del Movimento Bulgaria per i cittadini (Dbg). A suo dire, sarà facile ora capire chi, all’interno del Blocco, ha ritirato il sostegno Governo spostandosi verso l’opposizione. Il più grande partito di Governo GERB e il Blocco intendono firmare un allegato all'accordo di coalizione entro la fine del mese, molto probabilmente prima del 25 gennaio. La Kuneva ha chiarito che la dichiarazione e l'allegato non vanno fuori dal quadro dell'accordo principale di Governo tra il GERB e i partner di governo. La firma dell'allegato sarà l'occasione per la revisione dei progressi compiuti in merito all'attuazione di ciascuna delle priorità dell’esecutivo. Le tensioni all'interno della coalizione di governo sono iniziate a comparire lo scorso dicembre dopo il fallimento, da parte del Parlamento, dell’approvazione di tutti gli emendamenti alla Costituzione per la riforma del sistema giudiziario, proposti dall'allora Ministro della Giustizia Hristo Ivanov. In seguito alle dimissioni di Ivanov i Democratici per una Bulgaria forte (DSB) di Radan Kanev, una delle parti costituenti il Blocco, hanno ritirato il proprio sostegno per il Governo, anche se il Ministro della Sanità, Petar Moskov (DSB), ha mantenuto la sua posizione nell’esecutivo. Dopo l’espulsione di Mestan, cinque deputati lasciano il gruppo parlamentare del DPS Sono cinque i deputati del Parlamento che hanno sottoscritto la richiesta per lasciare il gruppo parlamentare del Movimento per i diritti e le libertà (DPS), il partito della minoranza turca. L’annuncio è stato dato dall'amministrazione del Parlamento. Oltre a Lyutvi Mestan, ex leader espulso dal partito, anche Ajdoan Ali, Ventsislav Kaymakanov, Mariana Gheorghieva, Hjusein Hafazov e Shabanali Durmush hanno deciso di prendere le distanze dal partito dopo l’allontanamento di Mestan. L’intenzione dei cinque era stata preannunciata da Hafazov, che aveva dichiarato che “saremo dei legislatori non iscritti al DPS”. Sulla possibilità che i fuoriusciti possano creare un nuovo partito, Hafazov aveva detto che “non abbiamo fatto passi verso quella direzione". “Abbiamo votato per un partito liberale democratico, che ha trattato il suo presidente in modo autoritario del tutto inaccettabile”, aveva aggiunto Hafazov. ENERGIA Smentita la notizia per la ripresa del progetto del gasdotto South Stream Il Ministero russo dell'Energia ha smentito le indiscrezioni da parte dei media bulgari sulla presunta ripresa del progetto del gasdotto South Stream. “Lo status del progetto non è cambiato: il progetto è fermo”, hanno riferito i funzionari del Ministero all'agenzia di stampa russa RNS. L’agenzia
Ria novosti riporta una simile smentita giunta anche da parte del Governo bulgaro. “Non abbiamo al momento notizie in tal senso” riferisce l'ufficio stampa del Consiglio dei ministri di Sofia. Secondo i media locali, il primo Premier, Boyko Borissov, avrebbe infatti informato della strategia russa “la sua più stretta cerchia di persone”. Anche il quotidiano bulgaro "Standart" ha riferito dei negoziati tra Russia e Bulgaria per la ripresa della costruzione del gasdotto South Stream in seguito al raffreddamento delle relazioni russo-turche e del rallentamento dell'economia cinese. “Il progetto South Stream verrà rilanciato e rispetterà le condizioni del Terzo pacchetto Energia (della Commissione UE), dicono fonti vicine al progetto”, hanno scritto i media bulgari. “Il progetto si inserisce completamente nell'idea di costruire un centro di distribuzione del gas balcanico vicino a Varna, un progetto sostenuto da Bruxelles, e che senza il gas russo sarebbe assolutamente impensabile”, hanno riferito i media. È stato infatti il mancato rispetto del Terzo pacchetto Energia che ha spinto la Commissione Europea a fare pressione sulla Bulgaria per negare il rilascio dei permessi per la costruzione del gasdotto che doveva attraversare il suo territorio per primo. Il cosiddetto “hub dei Balcani” è stato il progetto avanzato da Borissov dopo l'annullamento del South Stream, con l’ambizione del Premier di trasformare la Bulgaria in un grande centro di distribuzione regionale del gas. TRASPORTO AEREO La Bulgaria Air ottiene il punteggio massimo sulla sicurezza La Bulgaria Air, compagnia aerea di bandiera bulgara, ha ottenuto il massimo punteggio per la sicurezza dall’analisi di “Airlineratings.com”, un sito specializzato in valutazioni nel settore del trasporto aereo. La classifica comprende 407 compagnie aeree internazionali la cui valutazione – che può arrivare a un massimo di sette punti – si basa su certificazioni internazionali per i sistemi di aviazione e record di voli senza incidenti. Tra tutte le compagnie aeree, solo 148 hanno ottenuto 7 stelle per la sicurezza. “Con un punteggio pieno per la sicurezza, la Bulgaria Air si unisce ad aziende come Qantas, che per la terza volta si aggiudica il primo posto della classifica con un solo incidente serio nella sua storia da oltre 90 anni, seguita da Air New Zealand e Alaska Airlines”, si legge sul sito della Bulgaria Air.