News CCIB 12.02.2019

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12-02-2019 INDAGINI Forse ‘pista bulgara’ nel caso Skripal, riunione a Sofia Un'eventuale ‘pista bulgara’ nel caso Skripal è stato l'argomento dell'incontro ieri a Sofia tra il premier Boyko Borissov, il procuratore generale Sotir Tsatsarov, il ministro dell'Interno Mladen Marinov, e l'ambasciatore britannico a Sofia Emma Hopkins. “Serghiej Fedotov dei servizi segreti russi, una delle tre persone sospettate di coinvolgimento nel caso di avvelenamento di Sergej Skripal”, ex spia sovietica, e di sua figlia Julia lo scorso marzo a Salisbury, “si trovava in Bulgaria durante un altro caso di avvelenamento, nel 2015, quello ai danni di Emilian Ghebrev”, proprietario della fabbrica Dunarit per la produzione di armi e munizioni. Lo ha confermato dopo l'incontro Sotir Tsatsarov, rilevando che sono state registrate tre visite di Fedotov in Bulgaria nel 2015: in febbraio, aprile e maggio. La seconda visita, afferma il procuratore generale, coincide con l'avvelenamento di Ghebrev. L'imprenditore si era ripreso in ospedale, e le indagini furono sospese nel 2016. Nell'ottobre scorso, Ghebrev ha chiesto la loro ripresa dicendosi sospettoso di essere stato vittima di un caso analogo a quello di Skripal. Secondo Tsatsarov, le indagini nel 2015 avevano accertato che Ghebrev si era sentito male a causa dell'insetticida Clorpirifos, presente nell'insalata di rucola che aveva mangiato in un ristorante, in quantità che non potrebbero causare la morte di una persona. Le analisi furono confermate da un laboratorio finlandese. Al termine dell'incontro di oggi, l'ambasciatore Hopkins ha dichiarato che è in corso un'indagine, quindi non è stato possibile rivelare i dettagli “ma stiamo lavorando in una squadra comune e in stretta collaborazione”. “Tutte le questioni sulla sicurezza nazionale del Regno Unito e della Bulgaria sono di fondamentale importanza per noi, e continueremo a indagare anche dopo la Brexit”, ha concluso l'ambasciatore. USA-BULGARIA Pompeo e Tsvetanov discutono l’acquisto dei caccia F-16 Tsvetan Tsvetanov, vicepresidente del partito di maggioranza Gerb, ha discusso con il segretario di Stato Usa Mike Pompeo della decisione del parlamento di Sofia di iniziare i negoziati con gli Stati Uniti per l’acquisto degli F-16. L’incontro si è tenuto a margine della Colazione nazionale di preghiera (tradizione per i presidenti Usa). Tsvetanov ha osservato che quando sarà raggiunto un accordo, la procedura sarà completata e ratificata dal parlamento bulgaro a metà del 2019. L’esponente di Gerb ha espresso la propria soddisfazione per il fatto che con l'eventuale acquisizione degli F-16 la Bulgaria difenderà la propria sovranità e raggiungerà la piena interoperabilità con i vicini paesi della Nato. Le due parti hanno convenuto che un altro aspetto molto importante sono le prospettive europee e transatlantiche dei paesi della regione balcanica.


Dopo la presidenza bulgara dell'Ue, che ha inserito nell'agenda europea l’adesione dei paesi dei Balcani occidentali all’Ue, tali prospettive sono diventate irreversibili. Tsvetanov ha citato come esempio il protocollo di adesione alla Nato della Repubblica di Macedonia del Nord, il nuovo nome dell’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, dopo aver firmato due trattati con la Bulgaria e la Grecia. Il segretario di Stato Pompeo ha espresso sostegno per i processi democratici nella regione, rilevando che il governo bulgaro è un “degno alleato” nei Balcani. ELEZIONI Il partito Gerb al governo non esclude ingerenze esterne nelle prossime elezioni in Bulgaria Il vice premier Tomislav Doncev non esclude tentativi esterni di influenzare il processo elettorale in Bulgaria. Doncev, in una conferenza stampa, ha ricordato che sono stati registrati attacchi ibridi nelle elezioni del 2015. Il vicepremier ha osservato che vengono prese misure, anche nel settore della cyber sicurezza, per garantire la regolarità delle elezioni europee e amministrative in Bulgaria di quest’anno. Da parte sua, il vicepresidente del partito al governo Gerb, Tsvetan Tsvetanov, ha affermato che la Russia cercherebbe di interferire nelle prossime elezioni in Bulgaria. L'ambasciatore russo in Bulgaria, Anatoliy Makarov, ha respinto queste accuse. “Non intendiamo interferire nelle vostre campagne elettorali. Il popolo bulgaro ha il diritto di scegliere chi rappresentarli a livello locale, nazionale ed europeo”, ha detto Makarov. L'ambasciatore ha definito “assurde” le asserzioni che la Russia sarebbe stata coinvolta nell’avvelenamento dell'imprenditore bulgaro Emilian Ghebrev nell'aprile del 2015.


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