12-03-2018 STORIA Ricordato il 75/mo anniversario del salvataggio degli ebrei bulgari Una delegazione giunta da Israele e organizzazioni ebraiche in Bulgaria si sono incontrate a Sofia con il patriarca della Chiesa ortodossa bulgara Neofit, al quale hanno consegnato delle onorificenze in occasione del 75/mo anniversario del salvataggio degli ebrei bulgari dallo sterminio nei lager nazisti. Nella notte del 9 marzo 1943 doveva scattare un piano segreto per la deportazione di quarantottomila ebrei dal territorio del regno di Bulgaria, paese alleato del Terzo reich di Hitler. Alcuni giorni prima, la Chiesa ortodossa bulgara venne a sapere del piano. Il metropolita di Sofia Stefan protestò pubblicamente e si rivolse al re Boris III per chiedere che fosse fermata la deportazione. Nello stesso tempo Dimitar Peshev, vicepresidente del parlamento bulgaro, presentò una lettera di protesta in parlamento con la firma di quarantatré deputati della maggioranza di governo, in cui si esprimeva una categorica condanna del piano di deportare gli ebrei bulgari. Lo scandalo prodotto nell'opinione pubblica costrinse il re e il premier Bogdan Filov a fermare l'operazione e a resistere alle insistenti pressioni di Berlino per il rispetto degli accordi segreti per la deportazione. La storia del salvataggio dei quarantotto mila ebrei bulgari è raccontata nel libro di Gabriele Nissim 'L'uomo che fermò Hitler' (Mondadori, Milano, 1998). PPE Daul a Sofia, appello a contrastare il populismo in Europa Il presidente del Partito popolare europeo (Ppe) Joseph Daul ha lanciato un appello a contrastare il populismo in Europa. “Non dobbiamo lasciare il Parlamento europeo nelle mani dei populisti, dobbiamo proteggerci da ogni cosa che potrebbe mettere a repentaglio i nostri valori”, ha detto Daul intervenendo a Sofia a un forum del Ppe con il quale ha preso il via la campagna elettorale a livello locale della destra europea, in vista delle elezioni per il Parlamento europeo in programma nel 2019. Il motto della campagna è ‘L'Europa inizia dal tuo villaggio/città/regione’. Secondo Daul, il Ppe ha un “grande potenziale” per superare le sfide, compresa quella dei migranti, che significa anche “grandi responsabilità” davanti agli europei. Da parte sua, il premier bulgaro Boyko Borissov, che è leader del partito di destra Gerb al governo in coalizione con i nazionalisti, ha detto che “l'Ue dovrebbe regolare i suoi rapporti con la Russia e con la Turchia”. “Chiudete i confini e aprite i valichi di frontiera”, ha affermato Borissov, rilevando che in questo modo la Bulgaria “ha risolto al cento per cento” il problema dei migranti al confine con la Turchia. A suo giudizio è necessario dare “una prospettiva europea” ai paesi dei Balcani occidentali. “Altrimenti potrebbero diventare un buco nero che genera instabilità, insicurezza e terrorismo”, ha aggiunto il premier. L'impegno dell'Ue nei confronti dei Balcani occidentali è una priorità dell'attuale presidenza di turno bulgara del Consiglio Ue.
FINANZE Conferenza a Sofia sul budget Ue per dopo il 2020 “Dobbiamo preparare una proposta bilanciata per il Quadro finanziario pluriennale (Qfp) dell'Ue”. Lo ha dichiarato a Sofia il commissario Ue per il Bilancio, Gunther Oettinger, che ha partecipato a una conferenza di alto livello nella capitale bulgara per discutere sul budget dell'Unione per il periodo successivo al 2020. La conferenza fa parte dell'agenda del semestre bulgaro di presidenza del Consiglio Ue. Oettinger ha aggiunto che la Commissione europea dovrà presentare una proposta che “potrebbe non essere accettabile da parte di tutti i paesi membri”, ma se non altro “darà il via al processo di ricerca di un equilibrio”. “Stiamo a vedere cosa farà la Germania dopo sei mesi senza governo e cosa succederà in Italia” dopo le ultime elezioni parlamentari, ha proseguito Oettinger, secondo il quale se “rimane la forbice tra 100 mila euro di Pil procapite all'anno in Lussemburgo e 6.500 euro in Bulgaria, l'Ue sarà distrutta”. “Per finalizzare il Qfp, è necessario un dialogo costruttivo, dobbiamo dimostrare ai cittadini che l'Europa è viva e la sua parola pesa”, ha concluso il commissario. A margine della conferenza, il ministro delle finanze bulgaro Vladislav Goranov ha detto che la Bulgaria è propensa ad aumentare il suo contributo nell'Ue, così come altri paesi membri, per colmare il buco di almeno dodici miliardi di euro a seguito della Brexit.