News CCIB 19.02.2019

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19-02-2019 POLITICA Il Partito socialista decide di lasciare il parlamento La direzione nazionale del Partito socialista bulgaro (Bsp), maggiore partito dell'opposizione, ha deciso che il suo gruppo parlamentare lascerà l'Assemblea nazionale di Sofia. Dopo oltre tre ore di accesi dibattiti il Bsp ha accolto la linea proposta dalla leader, Kornelia Ninova, accettando il piano per lasciare il parlamento con 74 voti in favore, 33 contrari e tre astenuti. Il Bsp ha posto diverse condizioni per rimanere nell'Assemblea nazionale, anche se si tratta di proposte difficilmente accettabili per la maggioranza di governo e per gli altri partiti parlamentari. Tra queste anche l'istituzione di una nuova Commissione elettorale centrale, e un ritorno al voto di preferenza. Nel suo intervento, Ninova ha aspramente criticato la nuova legge elettorale recentemente approvata dal parlamento di Sofia su proposta della maggioranza di governo. Secondo la leader del Bsp, si tratta di leggi “fatte nell'interesse delle compagnie e degli oligarchi”. Anche il presidente Rumen Radev aveva criticato gli emendamenti proposti definendo la situazione molto allarmante. “Il rifiuto del governo di obbedire alla legge e di eleggere una nuova appartenenza alla Commissione elettorale centrale, il rifiuto di rivedere i registri elettorali e rimuovere il secondo protocollo dalle commissioni elettorali distrettuali, il posticipo dell'introduzione del voto automatico, la rimozione del voto a distanza come opzione, l'introduzione del meccanismo in base al quale le decisioni della commissione elettorale sono prese a maggioranza semplice - tutte queste cose abbassano il livello di democrazia e la trasparenza del processo elettorale”, aveva sostenuto Radev parlando con la stampa. BULGARIA-REGNO UNITO Borissov e May discutono l’accordo su Brexit Il premier Boyko Borissov ha avuto una conversazione telefonica con l’omologa britannica Theresa May. Lo ha riferito il servizio stampa del governo di Sofia con un comunicato. Durante il colloquio, May ha chiesto il sostegno bulgaro per una maggiore flessibilità all'interno dell'Unione europea nel negoziare per il confine tra Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda e raggiungere un accordo sulla Brexit entro il 29 marzo. Borissov da parte sua ha assicurato il suo sostegno allo sforzo per raggiungere un accordo che garantirà che il Regno Unito, l'Ue e i suoi 27 Stati membri manterranno le loro buone relazioni. Il premier di Sofia ha individuato tre aree su cui il raggiungimento di un accordo è cruciale non solo per l'Ue nel suo complesso, ma anche per la Bulgaria in particolare. In primo luogo, Borissov ha rilevato la necessità di preservare l'elevato livello di cooperazione in materia di sicurezza e gli strumenti disponibili in questo campo, stabilendo una giurisdizione esclusiva. La Bulgaria, secondo Borissov, ha sempre mantenuto il più alto livello di cooperazione e azioni congiunte di grande successo con i suoi


colleghi britannici nel quadro dell’Europol, e vuole che questo continui dopo la Brexit. La seconda area importante, secondo il primo ministro bulgaro, riguarda lo status dei cittadini dell'Ue nel Regno Unito e dei cittadini britannici nell'Ue. La questione è molto importante per la Bulgaria in considerazione del gran numero di cittadini bulgari nel paese e di britannici in Bulgaria. Infine, il premier di Sofia ha rilevato l’importanza di evitare le tensioni e prevenire il rischio di compromettere la pace quando si affronta la questione dei confini tra l'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda. BULGARIA-KOSOVO Tsvetan Tsvetanov partecipa a una colazione di lavoro a Pristina Tsvetan Tsvetanov, presidente del gruppo parlamentare del partito di maggioranza in Bulgaria Gerb al governo, ha preso parte a una colazione di lavoro in Kosovo offerta dal primo ministro di Pristina, Ramush Haradinaj, ai leader e rappresentanti regionali e degli Stati Uniti. Haradinaj ha condiviso la sua gratitudine alla Bulgaria ed al suo primo ministro Boyko Borissov per il sostegno sulla prospettiva europea per i paesi dei Balcani occidentali portato avanti durante il semestre di presidenza del Consiglio dell’Ue di Sofia. Il premier di Pristina ha poi rilevato che ponendo i Balcani occidentali al centro dell'attenzione delle priorità bulgare, il Kosovo è stato in grado di contribuire alla riconciliazione e alla stabilità nella regione generando un reale valore aggiunto per il futuro della regione e contribuendo a raggiungere gli obiettivi del processo di Berlino.


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