27-11-2018 INFRASTRUTTURE Temenuzhka Petkova auspica la firma del contratto con Bei per l’Igb Il contratto con la Banca europea per gli investimenti (Bei) per finanziare l’interconnettore Grecia-Bulgaria (Igb) dovrebbe rendersi concreto nel mese di dicembre. Lo ha confermato il ministro dell'Energia Temenuzhka Petkova nel corso di una discussione sulla sicurezza energetica nell’Europa sud-orientale. Petkova ha rimarcato che la sicurezza energetica è un fattore importante per la sicurezza e l’economia nazionale. Secondo il ministro l'interconnettore è un progetto chiave per la regione balcanica. “Ad oggi, il progetto si trova nella sua fase decisiva con la finalizzazione degli appalti pubblici. Una pietra miliare per garantire l'esenzione dalle regole di accesso è stata superata. Ora stiamo lavorando alla firma del contratto di finanziamento con la Banca europea per gli investimenti e spero che sarà fatto all'inizio del mese di dicembre”, ha detto Petkova rilevando che la garanzia statale per il progetto è di 110 milioni di euro. “Stiamo lavorando per un accordo intergovernativo tra Grecia e Bulgaria per garantire la sostenibilità del progetto in futuro”, ha concluso il ministro. Il ministro per l'Ambiente e l'Energia greco George Stathakis ha accolto con favore la decisione della Commissione europea dello scorso 8 novembre sull'interconnettore per il gas naturale tra tra Grecia e Bulgaria (Igb), secondo cui i piani per la costruzione e il funzionamento del gasdotto sono compatibili con le norme dell'Ue sui sussidi statali. “Questa decisione apre la strada alla costruzione della Igb. Questo asse verticale diversifica le fonti di approvvigionamento e può convogliare il gas naturale dal Tap e le quantità di gas naturale liquefatto (Lng) dai terminal di Revythousa e Alesssandropoli. È un progetto di importanza strategica, che rende la Grecia un hub energetico per l’intera regione dell'Europa sudorientale e un principale portale energetico per l'Europa, contribuendo alle prospettive di unificazione del mercato europeo dell'energia”, ha affermato Stathakis. FRODE Arrestate tre persone per l’acquisto illegale di cripto-valuta La Procura generale e il dipartimento per la lotta al crimine organizzato hanno scoperto, al termine di un’indagine avviata a fine giugno, una frode informatica che ha portato un gruppo di persone ad acquistare illegalmente più di cinque milioni di dollari in cripto-valuta. Le indagini hanno portato all'arresto di tre cittadini bulgari, i cui computer erano stati sequestrati la settimana scorsa insieme ad una serie di dati relativi a profili di persone (fittizie o meno) utilizzati per portare avanti la frode. Stando alle informazioni riportate dai media, due dei sospettati rimarranno sotto custodia, mentre la Procura ha fissato una cauzione di 50 mila lev per il terzo individuo.
ENERGIA Indagine nel gruppo Cez per fuga di notizie nella cessione della filiale in Bulgaria L'indagine interna della società energetica pubblica ceca Cez non ha identificato per ora il colpevole della fuga di informazioni sulla vendita pianificata delle attività Cez in Bulgaria. Lo ha affermato in un’intervista per l'emittente radiofonica pubblica Cesky Rozhlas l'ex direttore del Consiglio di vigilanza Cez Vaclav Paces. A febbraio, Cez ha firmato un contratto per la vendita delle sue proprietà bulgare all'azienda locale Inercom. I media bulgari e i rappresentanti del governo di Sofia hanno poi fatto riferimento a dati che fanno parte di materiali confidenziali di Cez sulla transazione. La transazione, stimata in 320 milioni di euro, ha suscitato dubbi in Bulgaria sul modo in cui una piccola azienda come Inercom possa finanziare e gestire la distribuzione di energia elettrica. I media bulgari hanno riferito in primavera che le autorità di Sofia avevano ricevuto dati commerciali riservati da Praga. Secondo i media, il membro del consiglio di vigilanza di Cez e viceministro delle finanze della Repubblica ceca Ondrej Landa avrebbe fornito tali informazioni al governo bulgaro. Secondo i media cechi, il primo ministro bulgaro Boyko Borissov ha affermato di avere ricevuto dall'omologo Andrej Babis documenti dai quali emerge che nella transazione sono coinvolte una società russogeorgiana con sede in paradisi fiscali, banche russe e banche bulgare. Sia Landa che Babis hanno negato questa informazione. Il portavoce di Cez Ladislav Kriz aveva detto in precedenza che la fuga di notizie potrebbe mettere a repentaglio gli interessi della compagnia e trascinare lo stato ceco in un nuovo arbitrato internazionale. EUROSTAT Il 30% dei romeni non può permettersi l’automobile, percentuale alta anche in Bulgaria Quasi il 30% dei cittadini romeni non è in grado di permettersi un'automobile, la percentuale più alta fra i Paesi Ue. Lo rivelano dati resi pubblici da Eurostat, relativi al 2017. La Romania, con il 29,8%, è seguita da altri Stati dell'Europa centro-orientale, tra cui la Bulgaria (20,6%), Ungheria (20,1%) e Lettonia (18,1%). Alte percentuali di persone che non possono permettersi una macchina personale sono state segnalate anche in Slovacchia (11%), Estonia (10,4%), Lituania (10,3%) e Grecia (9,7%), tutti Paesi ben di sopra della media Ue del 7% nel 2017. Eurostat ha tuttavia segnalato una tendenza in diminuzione del fenomeno tra il 2016 e il 2017. Cali significativi del numero di cittadini non in grado di mantenere un veicolo privato sono stati registrati in Romania (-3,1%), Estonia (-1,7%), Lettonia e Bulgaria (entrambe -1,4%), Lituania (-1.1%) e Slovacchia (-1%). Tra i paesi con la più bassa percentuale di persone non in grado di permettersi un'auto, la Slovenia, con il 3,6%.