Impossibile è ciò che evidentemente non può esistere nella realtà, ciò che l’uomo astrae ed estrae dall’esperienza di vita pratica per designare categorie della propria immaginazione, del proprio desiderio e della propria paura di vivere. Si dice “una vita impossibile”, “un amore impossibile”, “un lavoro impossibile”, addirittura “un sogno impossibile”, etc., e si intende sempre qualcosa che evidenzia la distanza, spesso l’opposizione, fra quella che si vorrebbe fosse la realtà e quella che effettivamente essa è, fra ciò che si vorrebbe vivere e quello che concretamente tocca di affrontare. Ne deriva che l’impossibile contiene sempre un’idea della perfezione, ad essa fa riferimento. Anzi l’impossibilità è una sfumatura della perfezione, e viceversa, entrambe sono dichiarazioni di una medesima irragiugibilità, di una stessa tensione ideale. (...)