Vin Brulé

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FILASTROCCA e SCENEGGIATURA Elisa Vignati COPERTINA Valentina Marasco FOTOGRAFIE Marcello Ruvidotti ASSISTENTE ALLA FOTOGRAFIA Lorenza Colli DISEGNI Paolo Ferrante (19, 20) Valentina Marasco (4, 5, 18) Tommaso Dall’Osto (2, 3, 12, 13) J. Moacir Pavanati Bettoni (6, 7, 17) Lucio Ruvidotti (14, 15) Stefano Scarano (10, 11) Ya-chan (16) Elisa Vignati (1, 8, 9)

FILASTROCCA e SCENEGGIATURA Elisa Vignati COPERTINA Valentina Marasco FOTOGRAFIE Marcello Ruvidotti ASSISTENTE ALLA FOTOGRAFIA Lorenza Colli DISEGNI Paolo Ferrante (19, 20) Valentina Marasco (4, 5, 18) Tommaso Dall’Osto (2, 3, 12, 13) J. Moacir Pavanati Bettoni (6, 7, 17) Lucio Ruvidotti (14, 15) Stefano Scarano (10, 11) Ya-chan (16) Elisa Vignati (1, 8, 9)

PERSONAGGI E INTERPRETI SEVERINO Riccardo Lazzari TIZIO Daniele Borriero SIG.RA BUFFA Cassandra Sica GINO Federico Marini SMILZA Edda Cassani CICCIO Riccardo Mario Antonio POLIZIOTTA Emma Borriero PASSANTE 1 Gianni Barlassina PASSANTE 2 Stefano Scarano GUARDIA 1 Roberto Colin GUARDIA 2 Fabrizia Di Bitetto MASTRO LUCIO Lucio Iraci

PERSONAGGI E INTERPRETI SEVERINO Riccardo Lazzari TIZIO Daniele Borriero SIG.RA BUFFA Cassandra Sica GINO Federico Marini SMILZA Edda Cassani CICCIO Riccardo Mario Antonio POLIZIOTTA Emma Borriero PASSANTE 1 Gianni Barlassina PASSANTE 2 Stefano Scarano GUARDIA 1 Roberto Colin GUARDIA 2 Fabrizia Di Bitetto MASTRO LUCIO Lucio Iraci


1.

Gagliardo, un bel mattino, se ne andava Severino Alla sagra del porcello, si portava il suo carrello.

Vino, zucchero e cannella, ad abbellir la bancarella.

1.

Gagliardo, un bel mattino, se ne andava Severino Alla sagra del porcello, si portava il suo carrello.

Vino, zucchero e cannella, ad abbellir la bancarella.


2.

Per la strada al bel paesello, incontrò Tizio il monello, “Che ci fai sulla mia strada? Qui non è la tua contrada.”

Quello tosto gli rispose: “Sono qui per le tue cose.”

2.

Per la strada al bel paesello, incontrò Tizio il monello, “Che ci fai sulla mia strada? Qui non è la tua contrada.”

Quello tosto gli rispose: “Sono qui per le tue cose.”


3.

Su due piedi gli fu addosso: “Sgancia il vino, molla l’osso!”

3.

Su due piedi gli fu addosso: “Sgancia il vino, molla l’osso!”


4.

Fu la zuffa e la baruffa ad attirar Signora Buffa, camminava all’incontrario, per tirar un dromedario.

“Guarda bene, Giorgiolino, che casino per del vino.”

4.

Fu la zuffa e la baruffa ad attirar Signora Buffa, camminava all’incontrario, per tirar un dromedario.

“Guarda bene, Giorgiolino, che casino per del vino.”


5.

Il marmocchio col malloppo, corse in fuga al gran galoppo.

Giorgiolino sbalordito, dall’inseguimento ardito, liberò sulla ghiaietta una morbida cacchetta.

5.

Il marmocchio col malloppo, corse in fuga al gran galoppo.

Giorgiolino sbalordito, dall’inseguimento ardito, liberò sulla ghiaietta una morbida cacchetta.


6.

Il furfante sconcertato, deviò male sul bel prato.

La signora fu falciata, come foglia d’insalata.

6.

Il furfante sconcertato, deviò male sul bel prato.

La signora fu falciata, come foglia d’insalata.


7.

Scivolò giù dal dirupo, con un ululato cupo. Rotolando a fondovalle, con il vino nello scialle.

Mentre zucchero e cannella, diventavan pioggerella.

7.

Scivolò giù dal dirupo, con un ululato cupo. Rotolando a fondovalle, con il vino nello scialle.

Mentre zucchero e cannella, diventavan pioggerella.


8.

“Ma non c’era tempo bello?” disse Gino il menestrello.

Mentre l’ombra del donnone, raggelava il suo gobbone.

8.

“Ma non c’era tempo bello?” disse Gino il menestrello.

Mentre l’ombra del donnone, raggelava il suo gobbone.


9.

Un istante e fu schiacciato, spiaccicato sul selciato,

mentre il vino giù in planare, sopra un prato andò a volare.

9.

Un istante e fu schiacciato, spiaccicato sul selciato,

mentre il vino giù in planare, sopra un prato andò a volare.


10.

Camminavan pel sentiero Smilza Geppa e Ciccio Piero, eran due mercanti d’arte che si fecero da parte:

“Ma che gran bella scultura!” ammirò lei con gran cura.

10.

Camminavan pel sentiero Smilza Geppa e Ciccio Piero, eran due mercanti d’arte che si fecero da parte:

“Ma che gran bella scultura!” ammirò lei con gran cura.


11.

“Questo certo è ‘il Tamirasso’, che è famoso per l’ammasso.” “L’altro invece è proprio Etrusco!” fece Piero con buon gusto.

Prese subito la giara con quell’aria un poco amara: “Certo pazzi sono questi, a lasciar in giro i resti.”

11.

“Questo certo è ‘il Tamirasso’, che è famoso per l’ammasso.” “L’altro invece è proprio Etrusco!” fece Piero con buon gusto.

Prese subito la giara con quell’aria un poco amara: “Certo pazzi sono questi, a lasciar in giro i resti.”


12.

“Che vuoi fare? La prendiamo?” suggerì lei con la mano.

Piero tutto entusiasmato: “Questo vaso è prenotato.”

12.

“Che vuoi fare? La prendiamo?” suggerì lei con la mano.

Piero tutto entusiasmato: “Questo vaso è prenotato.”


13.

Alle porte del paese, una poliziotta inglese vide i due vattelapesca, con quell’aria furfantesca:

“Questa cosa non mi piace…” disse molto perspicace. Alla ricetrasmittente diede voce immantinente.

13.

Alle porte del paese, una poliziotta inglese vide i due vattelapesca, con quell’aria furfantesca:

“Questa cosa non mi piace…” disse molto perspicace. Alla ricetrasmittente diede voce immantinente.


14.

Mentre dava indicazioni, vide giunger due signori: una donna e un menestrello e quel che parea un cammello.

Dietro ancora non vicino c’era il signor Severino, rincorreva col carrello, un ragazzo affatto bello.

14.

Mentre dava indicazioni, vide giunger due signori: una donna e un menestrello e quel che parea un cammello.

Dietro ancora non vicino c’era il signor Severino, rincorreva col carrello, un ragazzo affatto bello.


15.

“Mi han rubato tutto quanto, per la sagra che è qui accanto!”

Strepitava con macello, all’ingresso del cancello.

15.

“Mi han rubato tutto quanto, per la sagra che è qui accanto!”

Strepitava con macello, all’ingresso del cancello.


16.

Sullo sfondo i due mercanti, già sentivano dei canti,

era la celebrazione per l’inizio di stagione.

16.

Sullo sfondo i due mercanti, già sentivano dei canti,

era la celebrazione per l’inizio di stagione.


17.

I mercanti furon presi dove i fuochi erano accesi,

e la giara andò a volare, dove non doveva stare.

17.

I mercanti furon presi dove i fuochi erano accesi,

e la giara andò a volare, dove non doveva stare.


18.

Prese a cuocere di gusto, mentre quell’odor di mosto

Cominciò a riempire l’aria, come una canna fumaria.

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Prese a cuocere di gusto, mentre quell’odor di mosto

Cominciò a riempire l’aria, come una canna fumaria.


19.

Al baretto lì vicino, non sfuggì quel profumino, Mastro Lucio coi bicchieri venne avanti volentieri.

A gran voce e con piacere, invitò la gente a bere.

19.

Al baretto lì vicino, non sfuggì quel profumino, Mastro Lucio coi bicchieri venne avanti volentieri.

A gran voce e con piacere, invitò la gente a bere.


20.

Iniziò così la festa, e la storia ormai si presta,

20.

Iniziò così la festa, e la storia ormai si presta,


che com’è o come non è: Ecco a voi del vin Brulè!

che com’è o come non è: Ecco a voi del vin Brulè!


Interamente realizzato nel pomeriggio del 14 dicembre 2014, giorno di festa al bar Lucio, anzi, “di più!” Ché c’era il vin brulé con dovizia preparato e felicemente sorseggiato da chi nel fumetto è finito testé. A cura dell’associazione Cargo.

Interamente realizzato nel pomeriggio del 14 dicembre 2014, giorno di festa al bar Lucio, anzi, “di più!” Ché c’era il vin brulé con dovizia preparato e felicemente sorseggiato da chi nel fumetto è finito testé. A cura dell’associazione Cargo.

BAR LUCIO di Lucio Iraci via Boncompagni, 36 Milano 348 531 97 84

CARGO viaggigrafici.blogspot.it fb: cargoviaggigrafici tw: cargocomics

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