Programma uscita emergenza e ricostruzione economica

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Programma uscita emergenza e ricostruzione economica 1. Data base sanitario a. Data base epidemiologico - Definizione di metodologie standard di misurazione e trasferimento alle Regioni per omogeneizzazione dei dati - Numero contagi (da campione significativo immunizzati) per regione, provincia territorio significativo o Responsabilità regioni o Tempistica entro 10 aprile almeno 100.000 analisi svolte. Aggiornato con cadenza quindicinale - Numero degli ospedalizzati, campione significativo di pazienti in isolamento domiciliare e numero decessi (da anagrafe per differenza tra media decessi anno 2018-19 per provincia) con analisi per: o Fascia di età o Sesso o Comorbilità o Tempo medio di ospedalizzazione o Entro 6 aprile e in seguito aggiornato con cadenza giornaliera - Analisi esperienza e curva contagio altri paesi e mortalità (aggiustata per le differenze di metodologia di calcolo). Database aggiornato con sintesi ogni 3 giorni dei dati e delle indicazioni con particolare attenzione a: paesi con piani diversi di lockdown (es. Svezia e Olanda) paesi con clima diverso e strutture simili (es. Spagna, Andalusia, Stati sud negli USA vs New York) paesi con raccolta dati diversa (Korea, Germania) paesi con tracciamento molto sofisticato (Hong Kong, Singapore e Taiwan) piccole comunità isolate o semi isolate con numerica adeguata a maggiore significatività statistica (Faer Oer, Islanda, Andorra, Gibilterra, San Marino, Città del Vaticano, …) - Registro nazionale malati covid, protocollo terapeutico ed esito medico con criteri standard omogenei accessibile a tutti i ricercatori b. Data base di assistenza medica - Numero letti disponibili. Tasso occupazione per provincia - Numero respiratori disponibile per regione e tasso di utilizzo - Numero ingressi-uscite ospedale e terapia intensiva - Numero medici contagiati e guariti per tipologia (ospedali, ssn) e per zona - Disponibilità nazionale (e regionale) di materiale protettivo per personale sanitario (consumo giornaliero, stock esistente, acquisti in corso, proiezione dinamica) - Previsione nuovi respiratori - Previsione nuovi letti emergenziali - Tasso copertura necessità ossigeno per ospedali e pazienti domiciliari c. Previsione analitica contagiati, immuni e: - Curva di contagio e di immunità prevista per regione e per giornata. Orizzonte 30 giorni data rolling. Aggiornamento giornaliero con la sintesi dei dati di cui sopra - Evidenza di scostamenti positivi e negativi rispetto alla previsione - Comparazione continua dell’offerta di assistenza medica (letti, respiratori, consumables, personale etc.) rispetto alla domanda di assistenza prevista e prevedibile 2. Piano di riapertura paese


a. Definizione di un processo reiterato di screening e testing coerenti alla capacità produttiva dei tamponi e test immunologici e trasferimento costante dei risultati nel Database epidemiologico e di previsione analitica (vedi Annex 1) b. Classificazione tipologia riapertura - Territoriale (quali territori) - Libertà di movimento individuale (quali limiti, nessuna confusione) - Filiera industriali (non codici ateco, ma filiere) - Commercio e distribuzione (da granularizzare per dimensione, esercizio e tipologia) - Bar ristoranti alberghi e turismo - Trasporti sia terra che aereo, nazionali e internazionali. c. Costruzione criterio riapertura - Si propone una classificazione rischi/beneficio delle diverse aperture con un coefficiente 0-100. Il coefficiente di rischio viene valutato in funzione della possibilità di distanziamento sociale (es. zero in uno stadio, elevato in un piccolo negozio con limiti di frequenza) - Il coefficiente di beneficio si misura sull’impatto sul pil per categoria (declinato sia a livello nazionale che locale) - Infine, un terzo coefficiente viene definito sulla base di possibili mitigazioni del rischio sempre su base numerico scientifica, vale a dire sull’ipotesi di r0 risultante partendo da valore base 2,5 (Es. provincia con 60% immuni riduce il r0 a 1,0 e così via) - La combinazione dei 3 criteri definisce uno spettro numerico e oggettivizzato delle priorità di riapertura (vedi Annex 2) - Introduzione nei criteri di riapertura di elementi per identificare l’impatto dei settori e attività che non sono direttamente collegabili al PIL (es. terzo settore, servizi sociali, volontariato, artisticoculturale) - Creazione di un braccialetto verde di “immunità” per tutti i positivi al test immunologico. Pene severissime per chi viene scoperto a fingersi immune senza certificazione medica (es. 12 mesi di lavoro non retribuito in ospedale in ambito servizi ausiliari - pulizie, ecc.) - Pianificazione puntuale modalità di contenimento nuovi focolai d. Piano di mitigazione rischi da porre in atto in ogni caso - Protezioni e criteri di distanziamento sociale comunque da attuare (es. orari - anche se ridurre orari in automatico aumenta affollamento), ma anche numero massimo ammessi in una struttura commerciale, misure di igiene (gel ecc.), mascherine obbligatorie (ammesso che servano), qualsiasi altra misura fattibile concretamente che serva a ridurre anche solo marginalmente r0 a parità di altre condizioni - Libertà lasciata agli individui su base individuale di tornare al lavoro. Sopra 55 anni libertà totale di restare a casa. Sotto i 55 anni, libertà di rientrare al lavoro ma legata alle condizioni di salute. Assegno cassa integrazione a chi non si presenta al lavoro dopo riapertura limitato e/o supporto alle aziende per sostenere costo del lavoro per persone impossibilitate a rientrare - Messa in atto obbligatoria in tutte le imprese di strumenti di protezione dei lavoratori (chiusura mensa, massimo distanziamento possibile, entrata e uscita scaglionata, protezioni individuali, etc.) nonché incremento coperture assicurative dedicate al covid - Tamponi a campione in ogni provincia indipendentemente da casi segnalati (obiettivo è evitare cluster troppo estesi). Almeno 30.000 tamponi al giorno (meglio 50.000) su base statistica dovrebbero potere dare indicazioni pressoché immediate. Estensione del campione statistico non appena ci sono casi sopra soglia. - Controllo della temperatura agli ingressi punto trasporti – uscita punto supermarket – punto banche e punto poste - Quarantena obbligatoria per tutti gli sbarchi dall’estero 14gg a meno di paesi non infetti (allo Stato direi solo Cina, Korea e forse Giappone). Distinzione di tutti i paesi esteri in 3 fasce. Verdi open, gialli quarantena 14gg, rosso vietato ingresso. Adesso sembra inutile ma servirà e molto. Molto dipende se si trova un infetto sul mezzo di inbound.


- Segnalazione immediata casi tampone positivi e quarantena obbligatoria per chi ha incroci con positivi (vedi sopra) - Test immunologici ad hoc in caso di situazione emergenza - Piano assistenza anziani sopra 65 anni con home delivery spesa con utilizzo di tutte le persone che percepiscono il reddito di cittadinanza se sotto i 55 anni (e senza problematiche di salute) - Tracciamento movimenti tramite cella telefonica – da verificare modalità di protezione della privacy per mappare eventuali contagi o chi potrebbe essere stato potenzialmente contagiato Potenzialmente valutare tecnologia RFID per collegare cellulare con carta sanitaria e tracciamento dei propri dati di evoluzione sanitaria Chiamate random ai cellulari per verificare posizionamento effettivo di chi sta in quarantena e per altri (per evitare che ci si presti il telefono) - informazioni in forma aggregata Per le persone in quarantena chiamate periodiche per verificare posizionamento ed obbligo di mandare dati di saturimetro e temperatura ogni 6 ore (potenzialmente via app) allo scopo di pianificare flussi di ricovero e capire come si muove il contagio Per le persone a rischio contagio (quelle che sono state vicino a persone malate) obbligo di fornire dati sulla propria temperatura ed eventualmente dati saturimetro per intercettare potenziali casi emergenti Per le zone interdette tracciamento celle telefoniche e celle traffico per valutare movimento delle persone in modo aggregato (con server che si formattano ogni 21gg - 14+7 di varianza per il contagio) - Creare protezione dalle cause legali legate a COVID-19 per coloro che agiscono in buona fede e. Piano di comunicazione appropriato non appena disponibile 3. Piano economico di ricostruzione del paese a. Creazione di consenso generalizzato - Spiegazione del bilancio dello Stato- entrate fiscali, uscite fiscali per macro tipologie - Spiegazione dello stock di debito e dell’impatto del debito sulla fiscalità generale futura - Spiegazione del ruolo BCE nell’acquisto del debito e nel controllo del tasso di interesse sul debito - Spiegazione della progressività dell’imposta sulle presone e sulle società. Top 10% contribuisce 60% delle risorse fiscali italiane (fatto) - Spiegazione del piano pluriennale di rientro dal debito e delle sue determinanti. Fissazione di obiettivi ambiziosi b. Misure necessarie - Sostegno al reddito delle famiglie cassa integrazione fino a quando livelli attività non riprendono sostegno a famiglie incapienti da verificare con massima attenzione ed evitare moral hazard. I sostegni corrispondo a immediata disponibilità per lavori socialmente utili (es. anziani, investimenti pubblici, cura della pulizia nei luoghi, ecc.). No disponibilità no sostegno sostegno ad autonomi basato su coefficienti riduzione attività per mese (cassa integrazione autonomi) con livelli di reddito assimilabili ai dipendenti (1.130 euro mese tetto) - Proroga scadenze fiscali di 4 mesi e rateazione delle scadenze in 12 rate successive se richiesto. Tasso 3%. Evitare moral hazard. Il 3% è sostenibile ed è leva positiva rispetto al tasso BCE 1% - Piano di investimenti con budget 20 miliardi di euro per la sanità pubblica sulla base delle esperienze maturate - Liquidità alle imprese. Immediato piano liquidità (vedi Annex 3) - Introduzione di meccanismi di partecipazione al profitto futuro generato di tutti i lavoratori dipendenti delle aziende con forte incentivo fiscale (“premi di risultato”) - Sostegno immediato e totale alle banche, in caso di necessità di capitale nessuna nazionalizzazione ma sottoscrizione di un subordinato tasso 2% (sempre con leva) scadenza decennale.


- Verifica della possibilità di utilizzo bilanci aziende assicurazione per sottoscrizione titoli a rendimento fisso 2% garantiti dallo Stato. Esclusione dal calcolo margine solvibilità delle assicurazioni di questi strumenti che vanno considerati quasi near equity o subordinati. - Immane sforzo di de-burocratizzazione dell’apparato Statale - Incentivo investimenti alle imprese super ammortamento 3x per il 2020 e poi 2x per il 2021 incentivo tipo industria 4,0 per investimenti di aggiornamento tecnologico o ammodernamento produttivo scelta di almeno 10 priorità paese per sostegno investimenti con contributo fondo perduto dello Stato in ipotesi 50%. Tra queste con certezza turismo (es. incentivo a fondo perduto fino al 70% per ammodernamento infrastrutture, strutture, e fino al 30% per le nuove iniziative), filiera agroalimentare, e filiera meccanica/automazione (sono i 3 veicoli di export italiani più importanti) totale defiscalizzazione investimenti/spese sostenute dalle aziende per gestione crisi (spese per smart working, spese per sicurezza, investimenti per riqualificazione spazi e creazione social distancing) - Preparazione di un massiccio piano di comunicazione pro-turismo estero. “Vieni in Italia- il paese più bello e più ospitale del mondo”. Delivery quando si viaggia di nuovo. - Piano di sblocco edilizia e investimenti pubblici (procedure ponte Morandi totale sburocratizzazione) - Piano di incentivo edilizia privata. Deduzione fiscale per investimenti edilizia privata su 5 anni. Permessi delegati al Comune con obbligo di risposta positiva e negativa entro 30 giorni su progetto presentato. Diffusione nazionale ogni mese della % permessi accordati - Piano di nuovi investimenti pubblici con forte impatto ambientale per riduzione emissioni e preservazione risorse (es. ammodernamento acquedotti) - Piano di innovazione tecnologica e infrastrutture. Delegare a Leonardo, Enel, Terna, utilities e infrastrutture, incluso autostrade, la presentazione di un piano entro 90 giorni con indicazione eventuale necessità di supporto pubblico o in alternativa elementi tariffari per finanziamento (20 anni periodo, tasso di rendimento concesso 3%) - Creazione di un fondo per start up e una struttura di valutazione start up digitali. 2 miliardi euro. Comunicazione dei risultati investimenti fatti in termini di ritorno economico, costo dello Stato e occupazione generata. Struttura qualificata e professionale di start up. Definizione di un premio annuale per il migliore start up in termini di valore economico generato conferito dal Presidente della Repubblica. - Forte stimolo alla natalità (quoziente familiare a parità di gettito e quindi ribilanciamento carico fiscale tra single e famiglie) c. Misure di fiscalità generale - Spending review affidata a commissario generale con pieni poteri. Non è possibile che ci siano sprechi in epoca di sacrifici per tutti - Applicazione tecnologia costi standard nella sanità e pubblicazione entro 30 giorni dei risultati. Non è possibile che un reagente o una siringa abbia prezzi diversi in diverse Asl. Analisi dati di costo giornaliero ricovero, costo operazione standard, definizione best practice e allineamento sulla best practice - Piano di tracciamento evasione fiscale e contributiva molto aggressivo anche attraverso utilizzo tecnologia (trasporti, soglia utilizzo contante). Piano emersione colf, lavoro nero con verifiche puntali. Collegamento dati patrimoniali (già oggi disponibili) con dati economici (denuncia redditi e annuncio controlli campione per categorie). Basta imporre il POS per la temperatura tramite cellulare o carta sanitaria. - Revoca di tutte le tax expenditure (detrazioni e deduzioni fiscali) sopra i 150.000 euro di reddito imponibile. Dimezzamento tax expenditure da 70.000 a 150.000 euro di reddito imponibile. - Modifica criteri mercato finanziario. Limite molto stringente su buy back in caso di aiuti di Stato. Ricerca di meccanismi tassazione su rendite finanziarie in funzione del tempo di possesso dello strumento (speculazione a 1 mese molto tassata, possesso a 10 anni molto agevolato).


- Riemersione base imponibile Italia. Reshoring immediato delle aziende operanti in Italia con sede all’estero. Tassazione (accordo su base europea) degli utili e attività “virtuali” su base volume di affari e non profitto (Google, Amazon, Apple, Netflix, Facebook, ecc.) - Aumento sostanziale accise su tabacco e super alcolici (la difesa della salute vale sempre, non solo per il coronavirus) in analogia a molti paesi Europei/Australia


ANNEX 1 - PROPOSTA PROCESSO TESTING E SCREENING

ANNEX 2 – LOGICHE SCORE DI RIAPERTURA


ANNEX 3 - PROPOSTA TECNICA E DETTAGLIATA PER ASSICURARE CREDITO ALLE IMPRESE Premessa Metodologica Quanto presentato di seguito vuole essere un contributo di pensiero per identificare uno strumento semplificato e veloce, ma al contempo efficace, che metta a disposizione delle aziende liquidità. Va ritenuto un framework di ragionamento, passibile di miglioramenti e modifiche per renderlo applicabile, anche confrontandosi con esperti di diverse discipline. Struttura dello strumento Lo strumento è volto a creare un “bridge” di finanziamento, per tutte le aziende private colpite, per sostenere l’uscita dallo stato di crisi di liquidità generato dalla cessazione del fatturato nei mesi di lockdown totale o parziale (Marzo, Aprile e assumiamo parzialmente anche Maggio). Lo strumento potrebbe essere Un finanziamento bullet a 5 anni (consentendo rimborsi anticipati senza penali) Costo del finanziamento non negoziabile del 3% fisso (elevato per alcune aziende, ma sostenibile, e basso per aziende a rischio; riduce inoltre rischi di “arbitraggio”). È una ipotesi e si può modificare Lo strumento dovrebbe essere concesso a tutte le aziende private con almeno 1 dipendente al 28 Febbraio 2020. Possono essere o meno appartenenti a Gruppi, ed il valore viene calcolato per ogni singola azienda senza riferimento ad altre aziende del Gruppo di appartenenza (che faranno il loro corso di richiesta in maniera autonoma). Nessun accesso per le capogruppo se non hanno un fatturato autonomo pari ad esempio al 20% al di fuori del perimetro delle aziende stesse (valore indicativo da valutare, ma non impatta sul modello). Il finanziamento dovrebbe avvenire attraverso il sistema bancario, vista la sua capillarità sul territorio. Lo Stato deve invece agire come prestatore di garanzia di ultima istanza, ad esempio attraverso il Mediocredito Centrale. La logica, oltre che la capillarità, è legata alla “facilità” delle banche di accedere a liquidità attraverso quantitive easing della BCE. Il finanziamento dovrebbe avere una seniority postergata rispetto ai prestiti bancari.


Il valore del finanziamento deve tenere conto dell’impatto effettivo del covid sull’azienda. Una ipotesi semplificata ma credibile richiede la lettura del fatturato cumulato nei mesi di Marzo, Aprile e Maggio 2020 (fatturato nel periodo di lockdown) a confronto dello stesso periodo dell’anno precedente (aggiustato per eventuali modifiche di perimetro societario). Tale lettura andrebbe sottoscritta con certificazione semplificata da Commercialista o Società di revisione (quando presente) dell’azienda stessa. Il valore del finanziamento erogato potrebbe essere pari a: Fino al 10% del fatturato complessivo 2019 se il fatturato del periodo di lockdown risulti non superiore al 30% del periodo di confronto, quindi impatto uguale o superiore a 70% Fino al 5% del fatturato complessivo 2019 se il fatturato del periodo di lockdown risulti compreso tra il 30 e il 50% del periodo di confronto, quindi impatto tra il 50 e 70% Fino al 3% del fatturato complessivo 2019 se il fatturato del periodo di lockdown risulti uguale o superiore al 50% del periodo di confronto, quindi impatto inferiore al 50% Nessun accesso allo strumento se il fatturato risultasse superiore allo stesso periodo del 2019 Per le aziende che per alcuni motivi (esempio aziende del turismo estivo) registreranno il reale impatto in un periodo successivo al lock-down si potrebbe ipotizzare appunto un anticipo solo parziale da parte delle banche e una verifica puntuale nel periodo del loro picco di fatturato (es. mesi da Giugno ad Agosto). Sarà però obbligatorio per le stesse definire in anticipo il periodo di misurazione e questo dovrà essere confermato dalla banca come accettabile. Sarà necessario anche l’avallo del Commercialista o della Società di revisione. Da valutare, inoltre, la possibilità di agevolazione (anche solo parziale) anche a parità di volume di affari per aziende nate entro i 3 anni precedenti (start-up). Le aziende potranno richiedere tale finanziamento fino al 31.12.2020. Le banche possono far ricadere nello schema di garanzia i finanziamenti erogati tra il 1 Aprile 2020 e il 30 Giugno 2020 fino all’ammontare della soglia a cui si ha accesso (ciò allo scopo di accelerare tutte le pratiche per le cui aziende le banche conoscono bene la situazione e possono già con ragionevole certezza mettere a disposizione dei finanziamenti). Si può anche prevedere una procedura semplificata per le aziende che possono fare una autocertificazione e richiedere nei mesi di Aprile e Maggio un anticipo pari a max 50% dell’importo dovuto dallo schema. Il finanziamento non può mai essere utilizzato per ridurre altri finanziamenti bancari erogati in precedenza. Unico covenant richiesto alle aziende è preservare almeno 95% della forza lavoro in essere al 28 Febbraio 2020 fino alla stessa data del 2021, il 90% della forza lavoro al 28/2/22 e l’85% negli anni successivi fino al rimborso; sono esclusi dai conteggi casi di pensionamenti, dimissioni e licenziamenti di dirigenti. Se valore va sotto tale soglia (a parità di perimetro) scatta il rimborso del finanziamento residuo entro 6 mesi. Possibilità di ottenere waiver fino al 30% della forza lavoro in casi eccezionali (es. fatturato costantemente sotto il 30% del 2019) ma rimborsando pro-quota il finanziamento outstanding. Sarà comunque sempre consentito accedere allo strumento della Cassa Integrazione (ordinaria o straordinaria) per gestire il conto economico dell’azienda. Inoltre sarà concesso pagare dividendi alle aziende, ma solo in caso in cui nello stesso anno sia stata rimborsata una somma pari ad almeno il 30% del finanziamento outstanding. Possibilità di ottenere il finanziamento da una sola banca con necessità di segnalazione in centrale rischi (da verificare fattibilità) o in altro registro detenuto da Mediocredito Centrale per evitare richieste multiple da parte delle aziende.


Lo Stato dovrebbe riconoscere parte del tasso di interesse alle banche (assumiamo 0,5%, ovvero 1/6 del totale) come compenso per la gestione del servizio. Tale contributo viene erogato al fine di remunerare i costi operativi sostenuti dalle banche per l’erogazione del finanziamento; non è prevista invece nessuna remunerazione del capitale. Pochi ma duri strumenti per evitare (o ridurre significativamente) il rischio di “moral hazard” di qualcuno (anche se una certo rischio è necessario prenderlo): Se Azienda risultasse non idonea ad accedere ai prestiti, in caso di procedura fallimentare con prestito ancora in essere, aggravio di 3 anni (senza condizionale) per qualsiasi pena corrisposta al Legale Rappresentante/Amministratori della Società Sempre nel caso precedente, se verificata una situazione di dolo (ma non quella di colpa grave), confisca di un ammontare pari a 2 volte il prestito ottenuto dall’azienda per il Commercialista o Azienda di revisione che ha certificato l’impatto covid Impatti numerici Abbiamo provato a fare alcuni conti per capire il costo per lo Stato di un tale strumento. Ci siamo appoggiati ai dati ISTAT (2017, gli ultimi trovati disponibili) che rilevano ca. 4,3 milioni di aziende private con un fatturato complessivo pari a ca. 3 mila miliardi di euro (e per inciso ca. 11,8 milioni di occupati). Fatturato medio pertanto pari a 0,7M€/anno. Assumendo che ca. il 90% di tali aziende siano in qualche modo toccate dalla crisi, abbiamo ca. 3,9 milioni di aziende colpite. Assumendo una linearità di impatto per dimensione aziendale ipotizziamo che: Ca. 2,3 milioni di aziende (ovvero il 60%) hanno registrato un impatto almeno pari al 70% (pensiamo a tutti i ristoranti, bar, alberghi, negozi, .. chiusi) per un fatturato complessivo annuo 2019 pari a 1.600 miliardi di euro (assumiamo nel 2019 stesso fatturato 2017 -> non corretto ma nei grandi numeri ci aspettiamo non lontano dalla realtà) Ca. 1,2 milioni di aziende (ovvero il 30%) hanno registrato un impatto tra il 30 e il 50% per un fatturato 2019 pari a 822 miliardi di euro Le restanti ca. 0,4 milioni di aziende registrano un impatto inferiore al 50% per un fatturato 2019 pari a 274 miliardi di euro Sulla base delle ipotesi precedenti (che a nostro avviso risultano molto pessimistiche e potrebbero anche essere migliori), assegnando il valore medio ai fatturati, le garanzie erogate sarebbero pari a ca. 215 miliari di euro: 164 miliardi per le aziende più colpite 41 miliardi per le aziende mediamente colpite Meno di 10 miliardi (8) per le aziende meno colpite Quanto sarebbe però il costo effettivo (cash-out) per lo Stato? Assumendo un tasso di restituzione pari al 20% il primo anno, 30% nel secondo, 30% nel terzo, 10% l’anno per gli ultimi due anni e ipotizzando anche un tasso di default elevatissimo (35% di aziende in default nel quinquennio, concentrato nei primi 3 anni) il cash out finale per lo Stato sarebbe comunque pari a ca. di 65 miliardi di euro (di cui poco più di 40 nel primo anno). Tali valori sarebbero in parte ammortizzati dai tassi di interessi attivi percepiti portando il cash out netto a poco più di 50 miliardi nel periodo (con un picco di 54 miliardi alla fine del terzo anno). La tabella sotto riporta uno schema semplificato degli impatti:


Si tenga presente che il tasso di default del 35% appare comunque molto conservativo, e quindi il cash out per lo Stato potrebbe essere inferiore, in quanto lo strumento è volto a preservare potenzialmente tutte le aziende e pertanto ipotizzare che oltre un terzo fallisca è obiettivamente un fallimento stesso dello strumento e delle politiche di rilancio del Paese. Inoltre attraverso il covenant della “conservazione” del lavoro, di fatto, si alleggerisce parte dell’onere per lo Stato di eventuali strumenti addizionali di sostegno della disoccupazione (es. Cassa Integrazione). Qualora il lockdown proseguisse oltre il mese di Maggio (seppur in questo mese il nostro modello recepisce una riapertura parziale di almeno il 50% delle attività), i valori vanno riproporzionati (es. garanzia prima fascia fino a 12%) ma l’impatto complessivo per lo Stato non cresce in maniera significativa. Benefici per tutti gli attori coinvolti Lo strumento ipotizzato è “vincente” per tutti gli attori coinvolti: Aziende o Hanno finanza brigde per superare crisi risolvendo problema della liquidità; di fatto si da la possibilità di assorbire in 5 anni l’impatto 2020 oltre le code dello stesso o L’orizzonte di 5 anni consente di pianificare eventuali modifiche industriali/gestionali per salvare l’azienda o Costo del finanziamento non eccessivo Banche o Riescono a garantire continuità ai loro clienti (e pertanto rischio aumento default o NPL significativamente ridotto) o Gestiscono una attività remunerata o Non hanno assorbimento di capitale (vista garanzia dello Stato) e quindi servizio erogabile da qualsiasi banca sul territorio Stato o Preservazione della struttura produttiva del Paese, e quindi della base imponibile o Ulteriore protezione del lavoro o Spesa sostenibile e (di fatto) in parte altrimenti sostenuta per sostegno al reddito (es. reddito di cittadinanza) ma con moltiplicatore inferiore Lo schema è certamente perfezionabile e deve essere valutato sotto alcuni aspetti di legge comunitaria, diritto bancario e penale. Però al contempo accettando alcune semplificazioni potrebbe essere uno degli strumenti più rapidi di trasmissione delle azioni oggi poste in essere dalla BCE (quantitive easing) e impegno del governo a sostenere le imprese (garanzie). Inoltre lo Stato si finanzierebbe a tassi probabilmente bassi rendendo il cash out effettivo assorbibile in una normale manovra straordinaria (si potrebbe ipotizzare una emissione dedicata ad esempio). Si dovrebbe inoltre anche ipotizzare di chiedere supporto alle UE nel ritenere le garanzie erogate ed escusse fuori dal patto di Stabilità (e accettate ai sensi della legge sugli aiuti di Stato). Al contempo però sarebbe facile “imputare” le spese alla situazione di crisi e le stesse sarebbero facilmente misurabili oltre che finite.


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