Giacomo Lo Varco – Pittore Collesanese ( 22.3.1606 – 17.9.1683 ) Di Francesco Scelsi in Maron Pagine Collesanesi - Ottobre 1983 Dir. Responsabile : Giancarlo Felice Amm. Responsaile : P. Lorenzo Marzullo Redazione : Carlo Ciacomarra Maria Dispenza Padre Lorenzo Marzullo Giovanni Sapienza Rosario Termotto Grafiche : Mimmo Cirrito – Peppe Sceusi Con questo articolo, frutto di pazienti ricerche, rielaborazioni aggiornata e corretta d’un mio precedente scritto sul n. 5 del “ Corriere delle Madonie “ del maggio 1982, vovlgio stavolta rendere omaggio ad un Collesanese illustre: Giangiacomo Lo Varco, pittore, nel trecentesimo anniversario della sua morte ricorso il 17.9.1983. Il 24.12.1935, con delibera n. 65 l’allora Amministrazione Comunale di Collesano, volendogli dedicare una via del centro storico, né abbreviò il nome da Giovanni Giacomo al solo Giacomo e ne … modernizzò il cognome da Li Varchi o Varchi com’è riportato negli antichi manoscritti della parrocchia, in Lo Varco. Rosario Gallo nel suo “ Collesano in Oblio “ 1736, presentandocelo come “ valente pittore dal raro pennello, allievo dello Zoppo di Ganci”, enumera e descrive numerose sue opere d’arte, sparse un po’ per tutte le allora numerose chiese del paese. Se della sua feconda produzione artistica, anche a causa del tempo e dell’incuria, relativamente poco abbiamo ereditato, possiamo dirci lo stesso fortunati di tutto ciò che ci resta in quadri e affreschi; soprattutto quest’ultimi, abbisognevoli d’urgenti restauri, oltre al valore artistico loro proprio, racchiudono per noi tant’altro valore che oserei definire “ affettivo-culturale”, convinto, come sono che, in parecchi degli espressivi volti dei personaggi grandezza naturale in essi raffigurati, siano da ravvisare persone della nostra Collesano del 1600, vestiti con gli abiti di allora; insomma, circodate dagli oggetti e le suppellettili d’allora; insomma, pagine della nostra storia illustrate a colori. Parlo degli affreschi esistenti nella Chiesa di Santa Maria Assunta, la vecchia Parrocchia sita nell’attuale Piazza Castello. Ed eccomi alla vita del Lo Varco. Giorno di festa il 30 maggio 1605 quando i collesanesi Mastro Natale Li Varchi e Margherita Giorlando, rispettivamente di 23 e 20 anni, decidono di pronunziare il loro “SI” nella grandiosa Chiesa Madre, oggi Basilica, davanti al Sacerdote Don Aloisio D’Amato, ed ai testimoni (compari) Andriotta Gaiti e Sebastiano Pilandra. A cerimonia ultimata m’immagino i novelli sposi dare spettacolo nel discendere sorridenti, l’una al braccio dell’altro, i 31 gradini dell’artistica gradinata in pietra viva della chiesa, in quegli anni realizzata e da me ampiamente descritta in una dlele precedenti puntate della rubrica; e, mi pare di vedere ancora la folla dei curiosi, sostanti ai piedi della detta scalinata, intenti a commentare la scena sopradetta, condendo magari i loro discorsi di … bonari pettegolezzi di marca prettamente collesanese. Né più ne meno di quanto avviene ancora ai nostri giorni, in occasione di matrimoni. Puntuale, nel successivo anno, arriva il frutto dell’amore dei due, il loro figlio che. Sempre nella Chiesa Madre, il 22.3.1606, tenuto a battesimo da Mastro Mariano Giglio ed officiante la cerimonia il Sac. Don Lorenzo Quotuli, riceve i nomi di Giovnni e Giacomo. Nel 1600, oltre a San Giovanni Battista venerato nell’omonima scomparsa quattrocentesca Chiesa che trovavasi nell’attuale Piazza Rosario Gallo o “ Chianu du Cullieggiu “, avevano pure culto a